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Rome. Antiquit
Riassunto
Domenico Vera, Massa fundorum. Forme della grande propriet e poteri delta citt in Italia fra Costantino e Gregorio Magno, p.
991-1025.
A iniziare dall'et costantiniana compare il termine massa fundorum designante grandi aggregazioni di fondi rustici. Questa
conformazione fondiaria, che ebbe importanti prolungamenti in Italia nell'alto Medioevo, non figura nella terminologia agraria del
tardo Impero fuori dalla Penisola. La distribuzione privilegia le regioni centro-meridionali e la Sicilia, ma non si pu escluderne la
presenza altrove. Attestata possibilmente in et severiana da Papiniano, la massa gi strumento diffuso della organizzazione
della grande propriet ai primi del IV secolo. Ogni massa compresa in un solo territorio civico, ma non ha personalit fiscale e
catastale, che rimangono attributi dei fundi ad essa afferenti.
Vera Domenico. Massa fundorum. Forme della grande propriet e poteri della citt in Italia fra Costantino e Gregorio Magno.
In: Mlanges de l'Ecole franaise de Rome. Antiquit, tome 111, n2. 1999. pp. 991-1025;
doi : 10.3406/mefr.1999.2104
http://www.persee.fr/doc/mefr_0223-5102_1999_num_111_2_2104
MASSA FUNDORUM
sto famoso, la Vita di papa Silvestro del Liber pontificalis , che, com' noto,
riporta minuziosi elenchi di arredi sacri, immobili urbani e beni fondiari
che Costantino e altri membri della sua famiglia trasferirono in propriet a
sette basiliche e due battisteri di Roma, nonch ad altre quattro basiliche
di fondazione imperiale a Ostia, Albano, Capua e Napoli.
Arrivo rapidamente al punto che mi interessa approfondire
tralasciando altri aspetti importanti delle donazioni costantiniane9. Ricordo
solamente, e poi su questo ritorner, che nella Vita Sylvestri figurano anche
propriet designate in genere come fundus e possessio e, in un paio di casi,
come agerw. La redazione della Vita Sylvestri, che fu pontefice dal 314 al
335, di et gotica e si colloca fra il 514 e il 530, ma le liste dei fondi e i dati
sui canoni risalgono certamente agli atti originali delle donazioni11. Siamo
quindi ricondotti ai primi decenni del IV secolo, e allo stesso periodo
riporta la notizia che il Gallo cesare era nato nel 325/326 in Etruria nella massa
Veternensisn . Non proseguo oltre. Basti dire che nei secoli successivi,
massa compare correntemente nel lessico agrario tardoromano e che la sua
esistenza, come struttura e come termine, avr poi prolungamenti importanti
nell'alto medioevo13.
Via Appia, Roma, 1990, p. 117-126, e di E. Migliano, Per una storia delle strutture
agrarie nella valle del Turano tra Antichit e alto Medioevo : alcune riflessioni sulla
massa Nautona e la massa Taurana, in . Hubert (a cura di), Une region frontalire
au Moyen ge. Les valles du Turano ed du Salto entre Sabine et Abruzzes, Roma,
2000, p. 53-65.
HL.P. 174. Altro bene caduco la possessio Euthymi (178). In altri casi si tratta
di beni immobiliari e terrieri confluiti nel demanio per lasciti di privati
all'imperatore (177, 178, 180). Sui regimi giuridici, vd. Delmaire, Largesses sacres cit., p. 620 s.
15 L.P. 182; vd. A. Marcone, La politica religiosa : dall'ultima persecuzione alla
tolleranza, in Storia di Roma, III/l, Torino, 1993, p. 223-245.
16 L.P. 182; vd. Pietri, Roma christiana cit., p. 77-78, 83.
17 L. P. 188 s. ma considerando l'avvertenza che le propriet indicate nella Vita
Sylvestri sono spesso impossibles identifier. Per le localizzazioni intorno a
Roma, vd. D. De Francesco, Le donazioni costantiniane nell'Agro Romano, in VetChr, 27,
1990, p. 47-75; Id., S. Eufemia e il Lacus Turni presso Albano dall'et tardoantica al
basso medioevo, in MEFRM, 103, 1991, p. 83-108. Una panoramica complessiva, in
Pietri, Roma christiana cit., p. 86 s.
18 Vera, Dalla 'villa perfecta alla villa di Palladio cit., p. 331-340.
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II
19 L.P. 184; vd. E. Champlin, Saint Gallicanus (consul 317), in Phoenix, 36, 1982,
p. 71-76.
20 L.P. 174. Troviamo altre sequenze di massa -territorio civico in 173 (m. Gargi-
liana), 174 (Bauronica, Auriana, Urbana, Sentiliana, Casus, Festi, Gaba), 175 (Pictas,
Statiliana, Taurana, Laninas, Claculas, Statiana, Murinas, Virginis), 184 (Gargiliana,
Mallianum), 186 {Statiliana). L'indicazione del territorio civico manca per le m. Muci
e Nemus (185), che per compaiono in una sezione lacunosa. Il rapporto massa-
territorio civico si ritrova per es. il ILS, 8375 per la m. Praenestina e in L.P. CXLVI-
CXLIX per la m. Cornutiana. da notare che invece per le ni. transmarinae la regola
della defizione del territorio civico non costante (175).
21 Reg. ep., V,3; una formula analoga in IX,30 : colonis et familiae massarum
sive fundorum in Syracusano et Catenensi territorio constituas .
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22 Quale che sia il significato preciso di massa in CIL, VI, 3428 = ILS, 8112, il
termine va riferito al monumento tombale.
23 CIL, VI, 32033 = XV, 7132 {Probi et Probes nostris de massa cella binara); cfr.
CIL, VI, 32032. Non chiaro se si tratta di Sextus Petronius Probus e di Anicia Falto-
nia Proba, ovvero, come appare pi probabile, dei loro due figli Anicius Probus e
Anicia Proba, ai quali si riferisce una tavoletta bronzea di Tusculo {CIL, XIV, 4120
. 2 = XV, 7157) che riporta Anicio Probo v.c. et Anicie Probe cf.
24 CIL, VI, 31946 : massa pontis Veri Antiochi et Partent v(irorum) c(larissimo-
rum) ex p(rae)p(ositis) s(acri) c(ubiculi). I due personaggi sono altrimenti
sconosciuti; vd. PLRE II, Antiochus 13, p. 105.
25 CIL, XIV, 3482 = ILS, 7459 : Valeria Maxima domnipraedia. Val(eria) dulcis-
sima filia, quae vixit annis XXXVI men. II d. XII in prediis suis masse Mandelane se-
pretorum. Hercules quesq. n. pace. probabile una connessione con il pagus
Mandela di Horat, Ep. 1,18, 104-105.
26 CIL, X, 8076 = ILS, 7458 : B(onae) m(emoriae) s(acrum). Fideli in Chr(isto)
Ihesum Hireni, que vixit annis LXV m. Vili d. X cui bene fecit vir eius. Praecessit fide-
lis in pace. Deposita XVIII hai. Maias, quae fuit conduct (rix) m(assae) Trapeianae;
vd. anche M. Buonocore, in ICI, V, 14. Sulla m. Trapeiana, vd. n. 108.
27 CIL, XIV, 2934 = ILS, 8375, partie. 11. 15-17, che citano dal testamento di
Postumius Iulianus : civibus Prae(nestinis) omnibus dori bolo ex massa Prae(nestina)
kasam cui vocabulum est Fulgerita regione Camp(ania) terr(itorio) Prae(nestino) .
28 Symm., Rei. 28; vd. D. Vera, Commento storico alle 'Relationes' di Quinto
Aurelio Simmaco, Pisa, 1981, p. 202 s.
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Ili
29 Nov. Anth., 3,2 apraefectus praetorio Lupercianus a favore della inlustris foe-
mina Domnina, cui viene restituita la massa che il vir illustris Fortunatus aveva
richiesto al fisco in quanto bonum vacans. Nelle codificazioni tarde massa appare in
contesti attinenti alla monetazione, in genere con il significato di lingotto di
massa metallica (per es. C.Th., XII,6,12-13; CI., IV,34,12; VIII,53,35; X,72,5;
XII,23,7,12).
30 Aug., En. in Ps. 49,9; Sermo 306,2 e 311; Prud., Perist. 13,76-87; vd. C. Lepel-
ley, Les siges des 'conventus' judiciaires de l'Afrique proconsulaire, in BCTH, n.s., 23,
1990-1992, p. 147-157, part. p. 151. da notare che massa ricorre anche nelle
Tablettes Albertini, ma in riferimento a minuscole parcelle di terra (9b, 20b, 28b, 30b,
34b, 37b, 40a). La m. Candida menzionata anche da Paul. Noi., Carni. 19,144 e da
un'iscrizione africana di Calama (ILCV, 2070).
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stri4\ Li riporto qui di seguito (in solidi aurei senza le frazioni) integrandoli
con altri dati sui redditi terrieri.
Massae
Suburbio/Lazio : 115, 160, 200, 202, 205, 240, 240, 280, 300, 300, 300, 315, 350,
500.
Campania : 360, 400, 655.
Umbria : 200.
Toscana : 100.
Marche : 100.
Sicilia : 445, oltre 490 (m. Pyramitana), 500, 500, 756 circa 890, 1.000, 1.650
(cfr. 700 solidi del praedium Argianum).
Africa : 405, 500, 600, 650, 720, 800, 810.
Malta : 222.
Cefalonia : 500.
Possessiones
Vita Sylvestri : 20, 30, 30, 40, 50, 58, 60, 60, 60, 62, 66, 70, 70, 80, 80, 85, 90,
105, 108, 110, 115, 120, 130, 140, 140, 150, 150, 150, 150, 153, 153, 160, 200,
250, 250, 263, 280, 280, 311.
Lib. pont, (dal 366 al 440) : 46, 62, 71, 79, 88, 92, 103, 111, 120, 181, 312.
Funai
Vita Sylvestri : 20, 30, 35, 40, 40, 42, 43, 50, 50, 50, 55, 56, 60, 66, 70, 80, 120, 200
Vita Marci : 30, 40, 40, 55 (cfr. per la Sicilia : 15, 18, 75, 147, 200)
44 M. Pyramitana (P. hai. 10-11) : oltre 490 solidi (vd. infra, p. 1005-1006); dal Li-
ber pontificalis 174-175 abbiamo : m. Taurana (500 s.), Castis (1.000 s.), Trapeas
(1.650 s.); da P. hai. 1 (i beni siciliani di Lauricius) abbiamo : m. Fadilianensis (445
s.), Cassitana (500 s.), Enporitana (756 s.). Il reddito di circa 890 solidi si ricava da
G.M., Reg. ep. 1,42 per una massa anonima, accogliendo i calcoli di Ruggini,
Economia e societ cit., p. 561. Ai dati sulle massae della Sicilia si possono aggiungere il
canone straordinariamente alto, 200 solidi, del fundus Callius di Lauricius (non a caso
affittato in blocco al medesimo conductor della massa Fadilianensis , Sisinnius :
P. hai. 1), e il reddito del praedium Argianum, forse una propriet compatta,
menzionato in un documento conciliare del 443 {Sacrorum conciliorum nova et
amplis ima collectio, ed. G. D. Mansi, V, Firenze, 1761, col. 1161-1162) e conferente un cepite
annuo di ben 700 solidi. un'ulteriore conferma circa la natura latifondistica
delle strutture agrarie dell'isola.
45L.P. 175 : m. Iuncis (800 s.), Capsis (600 s.), Varia Sardana (500 s.), Camaras
(405 s.), Numas (650 s.), Sulphorata (720 s.), Walzari oliaria (810 s.). Sull'enorme
estensione della propriet imperiale in Africa, vd. C. Lepelley, Dclin ou stabilit de
l'agriculture africaine au Bas-Empire? propos d'une loi de l'empereur Honorius, in
AntAfr, 1, 1967, p. 135-144.
46 D. Vera, 'Conductores domus nostrae, conductores privatorum'. Concentra-
zione fondiaria e redistribuzione della ricchezza nell'Africa tardoantica, in Institutions,
socit et vie politique dans l'Empire romain au IVe sicle . J.-C, Roma, 1992,
p. 465-490, part. p. 467-470, 485.
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50 Per le massae indicate nel Liber pontificalis e nelle iscrizioni, vd. n. 20-27 : Per
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altri casi di massae geograficamente designate tramite il territorio civico, vd. anche
G.M., Reg. ep. IX,23 (m. Leucas e m. Samanteria) e IX,88 (m. Veneris).
51 Vd. da ultimi su questo tema dibattutissimo : L. Cracco Ruggini, La citt
imperiale in Storia di Roma, IV, Torino, 1989, p. 202-266; A. Carandini, L'ultima civilt
sepolta del massimo oggetto desueto, secondo un archeologo, ibid., III/2, Torino,
1993, p. 11-38; il volume collettivo curato da C. Lepelley, La fin de la cit antique et le
dbut de la cit mdivale. De la fin du IIIe sicle l'avnement de Charlemagne, Bari,
1996; E. Zanini, Le Italie bizantine. Territorio, insediamenti ed economia nella
provincia bizantina d'Italia (VI-VIII secolo), Bari, 1998, p. 112 s. Un tentativo di rassegna
ragionata delle posizioni storiografche in B. Ward-Perkins, Continuists, catastrophists
and the towns of post-Roman Northern Italy, Londra, 1997 {Papers of the British
School at Rome, 65).
52 Per la fase di medio Impero fondamentale F. Grelle, Stipendium vel trihu-
tum. L'imposizione fondiaria nelle dottrine giuridiche del II e III secolo, Napoli, 1963;
per la fase tarda, a partire dalle riforme dioclezianee, vd. la sintesi di J.-M. Carri, Le
riforme economiche da Aureliano a Costantino , in Storia di Roma cit., III/l, p. 292 s.,
761 s.
53 Delmaire, Largesses sacres cit., p. 276-282, 645-657; Id., Cits et fiscalit au
Bas-Empire. propos du rle des curies dans la leve des impts, in Lepelley, La fin de
la cit antique cit., p. 59-70.
54 Vd. infra p. 1013.
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55 Vd. P. hai. 10-11 con il commento dell'editore J.-O. Tjder (p. 438-442) e lo
studio ancora utile di L. Santifaller, Die Urkunde des Knigs Odovakar vom Jahre
489. Mit Faksimile, in MIG, 60, 1952, p. 1-30.
56 Della donazione di Flavia Xantippes tratta P. Ital. 17. Questo documento, che
si data fra la fine del VI secolo e l'inizio del VII, riporta la donazione usufruttuaria
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della figlia di un notarius, 'imperialis a secretis Megistus (E. Stein, Histoire du Bas-
Empire, II, Amsterdam, 1968, p. 737-739), alla chiesa romana di S. Maria Maggiore.
Sono menzionate 34 propriet, tutte designate fundus, afferenti alla massa Paga-
nicensis, che a buon motivo si pu ritenere sita nel territorio di Signia (Segni),
perch la donazione non nomina la citt di afferenza della massa, ma comprende anche
un ortus vineatus intro civitate Signina. Tre funi vennero donati solo per sei (f. Bu-
bianus e f. Cottianus) e quattro (f. Calgianus) once, probabilmente perch Flavia
Xantippes non ne aveva la piena propriet. Anche qui si capisce bene che prima e
dopo la donazione l'unit fondiaria su cui si registra la propriet e si ripartisce in
proporzione il carico fiscale nei gesta municipalia di Segni non pu essere la massa
Paganicensis in quanto tale, ma i singoli funai che la componevano. Infatti, nella
donazione viene elencato a parte il fundus Candicianus, che non apparteneva alla
massa.
57 P.Ital. 10-11 (Tjder) : Actores Pieri viri inlustris dixerunt : certum est nobis
per praesentem Amantium decemprimum atque Gregorium virum devotum, charta-
rium, traditionem nobis factam praediorum suprascrptorum nullo contradicente et
parati sumus singulis annis pro eadem praedia fiscalia conpetentia solvere. linde roga-
mus, uti iubeatis a polypthicis publicis nomen prioris dominii suspendi et nostri
domimi adscribi. Gesta quoque allegationis, praeceptorum adque traditionis nobis cum ves-
tra subscriptione edi iubete.
58 L.P. CXLVI : pure et directe, liberalitatis titulo possidendos, cum omnibus ad
se pertinentibus et cum omni ture instruetoque instrumento suo, sicuti ipse possideo,
cum omni scilicet onere professionis suae ve/ necessitate quam certum est formensia
praedia sustinere.
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della tavola di Trinitapoli : l'esazione ha luogo nel pagus a cura del praepo-
situs, ma la documentazione generale e le registrazioni riassuntive sono
conservate dai tabularli della citt, verosimilmente Canosa, dove ancora
vigorose appaiono a quest'epoca le istituzioni municipali62. Del resto, anche
nella donazione a Pierius la traditio si svolge alla presenza dei curiali
siracusani e la trascrizione nei polyptica municipali preceduta dal
sopral uogo degli actores di Pierius che verifcano personale, confini e dotazioni dei
fundi accompagnati da un decemprmusb . Ancora alla fine del VI secolo la
raccomandazione pressante di Gregorio Magno ai vescovi italici di
registrare donazioni, anche modestissime, negli archivi cittadini mostra la
persistenza per le massae dei regimi fiscali anteriori. Cos, Benedictus, vescovo
di Tindari, pu autorizzare l'istituzione di un oratorio nella massa Furiana
tramite una lgitima donatio che deve essere gestis municipalibus allegata,
cio registrata a Tindari64.
Quanto si detto finora non esclude che la massa potesse assolvere a
funzioni fiscali : sia nel senso che nei pagi ad essa afferenti venivano
ripartite le esazioni, come fanno pensare le iscrizioni di Volcei e di Trinitapoli;
sia nel senso che, per effetto dell'autopragia per una consuetudine
accettata, il titolare della massa raccoglieva le imposte dai coltivatori e le
versava cumulativamente al fisco. Cos avveniva nelle massae siciliane ai tem-
65 G.M., Reg. ep. 1,42 (p. 66 Ewald); Enn., Ep. 7,1 (nella propriet del Patrimo-
nium gestita dal conductor Bauto); Aug., Ep. 247; vd. D. Vera, Padroni, contadini,
contratti : 'realia' del colonato tardoantico, in Lo Cascio, Terre, proprietari e contadini
cit., p. 185-224, part. 202, 205-206.
66 Pel., Ep. 64 (Gass, 164-170) per la m. Tarpeiana; G.M., Reg. ep. 1,42 (m. Cin-
ciana); 11,29 (m. Maratodis); IX,98 (m. Flaviana); IX.128 (m. Iutelas); vd. anche
DC, 43.
67 Oltre agli studi gi citati (n. 51), vd. i bilanci delle conoscenze archeologiche :
G. Vataghin Cantino, Quadri urbani nell'Italia settentrionale : tarda antichit e alto
medioevo, in Lepelley, La fin de la cit antique cit., p. 239-255; L. Ermini Pani, La
'citt di pietra : forma, spazi, strutture, in Morfologie sociali e culturali in Europa fra
tarda antichit e alto medioevo, 3-9 aprile 1997, Spoleto, 1998 (Settimane di studio del
Centro italiano di studi sull'alto Medioevo, 45), p. 211-255; C. La Rocca, La
trasformazione del territorio in Occidente, ibid., p. 257-291.
68 Vd. C. R. Whittaker, The Consumer City Rivisited : the Vicus and the City, in
JRA, 3, 1990, p. Ili s., e id., The Politics of Power : the Cities in Italy, in L'Italie cit.,
p. 127-143. Per il dibattito pi recente sulla vexata quaestio dei rapporti, non solo ma
soprattutto economici, fra citt e campagna nel mondo romano, vd. Ruggini, La citt
imperiale cit., p. 256 s. (ivi bibliografia).
69 Gi a met del IV secolo la citt ha perso gran parte della propria autonomia
finanziaria, con riflessi negativi anche sul versante amministrativo e della
autonomia civica : A. Chastagnol, La lgislation des biens des villes au IVe sicle la lu-
1010 DOMENICO VERA
mire d'une inscription d'phse [1986], ora in Id., Aspects de l'Antiquit tardive,
Roma, 1994, p. 143-170.
70 J. Gascou, Les grands domaines, la cit et l'tat en Egypte byzantine, in Travaux
et mmoires, 9, 1985, p. 1-90.
71 M. Weber, / rapporti agrari nel mondo antico, tr. it., Roma, 1981, p. 322 s.; Id.,
Le cause sociali del tramonto della civilt antica, ibid., p. 371-393; S. Mazzarino,
L'Impero romano, II, Roma-Bari, 1973, p. 501-506; Id., Si pu parlare di rivoluzione
sociale alla fine del mondo antico? , in Id., Antico, tardoantico ed ra costantiniana, II,
Bari, 1980, p. 431-445, part. 443 s.
72 Sebbene concentrato sulla Pars Orientis, importante lo studio di W. Liebe-
schuetz, Administration and Politics in the Cities of the 5th and 6th Centuries with
Special Reference to the Circus Factions, in Lepelley, La fin de la cit antique cit.,
p. 161-182. La trasformazione degli istituti municipali pare meno radicale in Italia e
in Gallia, secondo J. Durliat, vque et administration municipale au VIIe sicle, ibid.,
p. 273-286. Il punto che altro rappresentano queste permanenze nelle province
dell'impero romano-bizantino, altro in uno stato come il regno merovingio. Di grande
finezza sono le considerazioni di L. Ruggini, La citt imperiale cit., p. 231-255, sulla
mutevolezza dei rapporti fra citt e stato durante l'Impero romano.
73 F. lacques, Le privilge de libert. Politique imperiale et autonomie municipale
dans les cits de l'Occident romain (161-244), Roma, 1984; vd. ulteriori considerazioni
sul seguito dell'autonomia cittadina in C. Lepelley, Vers la fin du 'privilge de libert' :
l'amoindrissement de l'autonomie des cits l'aube du Bas-Empire, in Splendidissima
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variabili. Questo, per lo meno, pare essere il processo iniziale, come viene
adombrato da Papiniano. Col tempo certe denominazioni si consolidano,
sopravvivono a lungo, diventano riferimento topografico del territorio.
Alcune domuscultae derivano infatti da massae tardoromane; ma questa
longevit non affatto una costante. Nell'area del patrimonium Appiae di VII-
VIII secolo non troviamo alcuna delle numerosissime massae riportate
dalla Vita Sylvestri ai primi del IV secolo85. Casualit della documentazione,
uscita delle massae dalla propriet papale? Sono spiegazioni possibili, ma
si deve anche supporre che molte di queste massae abbiano mutato il nome
e che altre siano state scomposte senza lasciare traccia. Il che di nuovo,
riconduce al peccato originale della nascita di questa struttura terriera che,
priva di identit fiscale e catastale, risultava fisiologicamente instabile.
Detto questo, rimane il problema storico fondamentale : quali fattori
determinarono la nascita della massa fundorum, come nome e come fatto?
Un discorso complessivo sarebbe troppo lungo e personalmente l'ho svolto
altrove, insieme ad altri studi recenti. Ma insomma, appare chiaro che la
massa un prodotto della concentrazione terriera che in Italia, fra II e III
secolo, per tante ragioni, raggiunse una massa critica tale da provocare la
riorganizzazione complessiva del sistema agrario86. Sicch,
darwinianamente, la necessit di governare patrimoni sparsi e propriet formate da
una miriade di unit produttive autonome crea l'organo, la massa
fundorum, capace di razionalizzare i processi di espansione della propriet e
quelli collegati di decentramento della produzione. improbabile che la
sostanziale coincidenza fra l'area di maggiore diffusione della villa
schiavistica classica e quella successiva della massa fundorum abbia un
significato. Non si vede quali possano essere i nessi, perch non c' rapporto
diretto fra crisi dell'agricoltura schiavistica e nascita delle massae, sebbene
queste ultime indubbiamente rientrino nel superamento di quella crisi, che
vede l'affermarsi del colonato come modo di produzione egemone.
tuttavia chiaro che, in termini di forme, si verific fra II e III secolo una
successione di modelli organizzativi della grande propriet87. Quando en-
MEFRA 1999, 2 65
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reddito di 1,2/3 solidi per una temila sita in Calabria92 e da alcuni dati
comparabili : 2 solidi per il mantenimento annuale di una monaca a Roma nel
59793; 2,1/4 solidi per la paga annua del servitore di un avvocato ad Antio-
chia nel 569 {P. Strassb. 40); 1 solido per l'allevamento di un puer fino ai
dieci anni {Lex Visig. 4,4,3, cfr. CI. 7,7,1 del 530).
Non pu non notarsi che per i redditi dei funai abbiamo cifre
notevolmente superiori ai canoni colonici. Il che significa che, per calcolare le
unit produttive dei funi stessi, dobbiamo dividerne il reddito per la
cifra di 2-3 solidi, che costituisce la media verosimile di un canone colonico.
Nel Liber pontificalis , che solo per il periodo costantiniano contiene oltre
20 attestazioni, il cespite minimo di un fundus nell'arco di oltre 100 anni
20 solidi, come 18 e 15 solidi rendono i funi di due massae siciliane, ma di
fatto le cifre pi frequentemente attestate sono doppie triple, se non
superiori94.
Una comparazione che pu sostanziare queste cifre una propriet di
Lilibeo per la quale conosciamo il canone e, dato rarissimo nella
documentazione, la forza lavoro. Questo fondo era dotato di 5 schiavi adulti, 3 pueri,
3 gioghi di buoi, 10 mucche, 10 cavalle e un piccolo vigneto, e nel 599 dava
10 solidi al netto delle imposte95. Equiparando a un adulto il lavoro dei tre
pueri e calcolando 5 solidi, con un'incidenza del 50%, la fiscalit sul
canone, che all'epoca ammontava a 1/3 della produttivit agraria globale96, si
ottiene un reddito lordo complessivo di 15 solidi e pro capite di 2,1/2 solidi.
Quest'ultimo dato rilevante, perch, aggiungendo l'apporto della famiglia
contadina al lavoro individuale, ci avviciniamo a quei 3-4 solidi che
costituiscono l'asse intorno a cui ruotano i canoni colonici di quest'epoca.
Calcolando perci un canone oscillante fra 2 e 4 solidi annui, risulta
verosimile che a produrre il reddito medio di un fundus del Liber pontifica-
92 G.M., Reg. ep. 11,3; cfr. IX,73 (terrula della possessio Disteriana in Sicilia) e
IX,6 {terrula ex massa Gratiliana a Viterbo).
93 Ibid., IX.23.
94 Vd. n. 63 e 96. Un calcolo ipotetico della estensione dei fondi a partire dai dati
monetari sui canoni tentato da R. J. A. Wilson, Sicily under the Roman Empire. The
Archaeology of a Roman Province 36 B.C. - A.D. 535, Warminster, 1990, p. 221, ma
ammettendo a very wide margin of error.
95 G.M., Reg. ep. IX,233 (a. 599); cf. 11,9; IX,58; 71; 180.
96 Vd. Vera, Padroni, contadini, contratti cit., p. 208-209 : mi pare evidente che,
se Gregorio Magno cita redditi netti, scremati dalla fiscalit, l dove, come nelle
donazioni, gli interessa accertare il rendimento reale, le cifre sui canoni del Liber
pontificalis e di altre fonti tarde (Ruggini, Economia e societ cit., p. 558-663) sono da
ritenersi lorde, cio comprensive della tassazione sui canoni che in et giustinianea
era della met circa, come confermano i noti passi di P. hai. 2 (1.239 su 2.171 solidi,
pari al 57%); cfr. Agn., Lib. pont. 34 (15.000 su 31.000 solidi, pari al 46%).
1016 DOMENICO VERA
97 Vd. n. 44.
98 Aug., C. litt. Pedi. 2,83,184; Ep. 66; Sermo 356,15; Vd. C. Lepelley, Deux
tmoignages de saint Augustin sur l'acquisition d'un domaine imprial bail
emphytotique, in BCTH, n.s., 17/B, 1984, p. 273-284.
99 Vd. supra, p. 1000. Escluso che possessio abbia un significato giuridico
pregnante in contrapposizione alla proprietas piena (vd. n. 63), nella Vita Sylvestri la
distinzione fra massa, fundus e possessio appare semplicemente quantitativa ed
probabile che risalisse agli atti delle donazioni, perch la situazione cambia nelle
menzioni di possedimenti fondiari delle biografie di Damaso (366-384), Innocenzo
(401-417) e Sisto (432-440), ove possessio prevale nettamente su fundus.
100 ancora utile E. R. Hardy, A Large Estate of Byzantine Egypt, New York,
1931, da rivedere alla luce di Gascou, Les grands domaines cit. Tutto l'apparato del
patrimonio di Ossirinco degli Apioni, i massimi possidenti dell'Egitto tardo,
produceva annualmente 250 libbre d'oro (cfr. J. Gascou, in CE, 47, 1972, p. 243-253); il
che fa intuire quanto complessa fosse l'organizzazione amministrativa dei grandi
patrimoni senatori della pars Occidentis, molti dei quali erano paragonabili e anche
superiori agli oikoi egiziani. Vd. Vera, Simmaco e le sue propriet cit., p. 246-248.
MASSA FUNDORUM 1017
la storia di un centro interno della Sicilia romana, in Quad. dell'Ist. di archeol. dell'U-
niv. di Messina, 9, 1994, p. 99-139.
111 Pali., 1,6,2; cfr. Vera, Strutture agrarie e strutture patrimoniali cit., 505; Id., /
silenzi di Palladio cit.,
112 Pall., 111,25,3. La descrizione del praetorium in L.P. CXVI. Non conosciamo
n la cronologia, n il proprietario originario della massa Cornutiana; ma
suggestivo pensare alla famiglia degli Iunii Bassi, e in particolare a Iunius Bassus, il console
cristiano del 335, di cui Valila possedeva la grande domus sull'Esquilino che dopo la
sua morte divenne la chiesa di Sant'Andrea (PLRE, II, p. 1147-1148).
113 La donazione di Valila, descrivendo l'area del praetorium, menziona la siepe
che costeggia gli horti degli inquilini, e a proposito di uno dei fondi donati fa
intendere che era coltivato da una coppia di coloni originarii, la cui figlia, Singillosa,
esclusa dalla donazione. Anche i fundi della massa Pyramitana, che sono poderi
coltivabili da due-tre famiglie contadine, hanno sia servi che inquilini, da intendersi
come coloni schiavi e liberi (P. Ital. 10-11). Questa potrebbe essere la condizione
degli inquilini della massa Cornutiana, ma potrebbe trattarsi anche di manodopera
residente di coltivatori d'altro tipo. Sul significato, peraltro incerto e variabile, di in-
quilinus, vd. P. Rosario, Inquilinus, in OPUS, 3, 1984, p. 121-134; contra J.-M. Carrie,
Colonato del Basso Impero. Resistenza del mito, in Lo Cascio, Terre, proprietari e
contadini cit., p. 75-150, part. 146-150.
1020 DOMENICO VERA
Domenico Vera
114G.M., Reg. ep. 11,29 (m. Maratodis); VII,38 (m. Largia); IX,180-181 (m. Furia-
na).
115 G. Otranto, La cristianizazione della Calabria e la formazione delle diocesi, in
VetChr, 32, 1995, p. 339-379; G. Volpe (a e. di), San Giusto : la villa, le ecclesiae, Bari,
1998, p. 336-337.
116 Vd. Migliano, Per una storia delle strutture agrarie cit., p. 53 s.
117 Rimando al classico studio di C. Violante, Le strutture organizzative della cura
d'anime nelle campagne dell'Italia centrosettentrionale (secoli V-X), in
Cristianizzazione ed organizzazione ecclesiastica delle campagne nell'alto Medioevo. Espansione e
resistenze, 10-16 aprile 1980, Spoleto, 1982 (Settimane di studio del Centro italiano di
studi sull'alto Medioevo, 28); vd. anche Alle origini della parrocchia rurale (IV-
VIII sec), Citt del Vaticano, 1999, p. 963-1158.
TABELLA 1
MASSA LOCALIZZAZIONE DATA PROPRIET REDDI
1 Amazon Gaudos (Malta) 314-335 RP/ SRE 220
2 Aqua Salvias Lazio/Suburbio 604 SRE
3 Auriana Lazio/Lavinium 314-335 RP/ SRE 500
4 Bauronica Campania/Suessa 314-335 RP/ SRE 360
5 Caesariana Lazio/Praeneste 384-385 Scirtius v.p.
6 Callipolitana Puglia/Gallipoli 599 SRE
7 Camaras Africa 314-335 RP/ SRE 405
8 Candida Afr. Proc./Utica 258 ca.
9 Capsis Byzacena/Capsa 314-335 RP/ SRE 600
10 Cassitana Sicilia 443-445 Lauricius PSC/ ER 500
11 Castis Sicilia/Catina 314-335 RP/ SRE 1.000
12 Cefalina Grecia/Cefalonia 314-335 RP/ SRE 500
13 Cella vinaria Lazio/Suburbio fineIV/V s. Probi
14 Cesiana Italia 468 Domnina inl.f.
15 Cilicensis Campania 477-489 G. Placidia/P/Vigilius v.c.
MASSA LOCALIZZAZIONE DATA PROPRIET REDD
16 Cinciana Sicilia 590 SRE
17 Comutiana Lazio/Praeneste 471 Fi. Valila mag. Utr. mil.
18 Enporitana Sicilia 443-445 Lauricius PSC/ER 756
19 Fadilianensis Sicilia 443-445 Lauricius PSC /ER 445
20 Festi Lazio/Praeneste 314-335 RP/Festus PSC/ RP/ SRE 300
21 Firmidiana Marche/Urbinum 553 Ranilo e Fetilanc /ER 100
22 Flaviana Lazio/Sabina (?) 599 SRE
23 Furiana Sicilia/Tindari 599 Ianuaria
24 Gaba Lazio/Gabii 314-335 Gallicanus cos. 317 (?)/SRE 202
25 Gargiliana Campania/Suessa 314-335 Gallicanus 655
26 Gargiliana Campania/Suessa 314-335 RP/ SRE 400
27 Gelas Sicilia/Gela (?) 599 SRE
28 Getina Sicilia/Panormum 599 Chiesa di Palermo/Maurentius
mag. mil.
29 Gratiliana Lazio/Viterbo 599 SRE
30 Iuncis Africa/Byzacena 314-335 RP/ SRE 800
Mauretania
MASSA LOCALIZZAZIONE DATA PROPRIET REDDI
31 Iutelas Sicilia or. 599 SRE
32 Laninas Umbri a/Carsulae 314-335 RP/ SRE 200
33 Largia Sicilia/Catina 597 Chiesa di Catania (?)
34 Leucas Sicilia/Panormum 598 Praiecta/ SRE
35 ...liana Toscana/Luca 553 Ranilo e Fetilanc 100
36 Magulianensis Lazio/Suburbio 596 Iohannes presb. SRE
37 Mallianum Lazio/Sabina 314-335 RP/ SRE 115,1
38 Mandelana Lazio/ valle Aniene Valeria Maxima
39 Maratodis Sicilia 592 Iulius patricius
40 Muci Lazio/colli Albani 314-335 RP/ SRE 160
41 Murinas Lazio/colli Albani 314-335 RP/ SRE 300
42 Nemus Lazio/colli Albani 314-335 RP/ SRE 280
43 Nicoterana Calabria/Nicotera 596 SRE
44 Numas Africa/Numidia 314-335 RP/ SRE 650
45 Odonianensis Campania 477-489 G. Placidia/P/Vigilius v.c.
46 Pallentiana Tuscia (?) 523-526 Argolicus v.ill. e Amandianus v.c.
47 Papyrianensis Sicilia 599 Pompeius/ Alexandra c.f.
MASSA LOCALIZZAZIONE DATA PROPRIET REDDI
48 Pictas Lazio/Gabii 314-335 RP/ SRE 205
49 Pontis Veri Lazio/Suburbio IV/V sec. Antiochus PSC e Parthenius PSC
50 Praenestina Lazio/Praeneste 385 Postumius Iulianus v.c.
51 Pyramitana Sicilia/Siracusa 489 P/Pierius comes dom. oltre 4
52 Rusticiana Calabria 527
53 Samanteria Sicilia/Panormum 598 Praiecta
54 Sentiliana Lazio/ Ardea 314-335 RP/ SRE 240
55 Statiana Lazio/Sabina 314-335 RP/ SRE 350
56 Statiliana Lazio/Cori 314-335 RP/ SRE 300
57 Statiliana Lazio/Minturnae 314-335 RP/ SRE 315
58 Subpatriana Sicilia 591 SRE
59 Sulphorata Africa/Numidia 314-335 RP/ SRE 720
60 Taurana Sicilia/Panormum 314-335 RP/ SRE 500
61 Tarpeiana Italia 559 SRE
62 Trapeas Sicilia/Catina 314-335 RP/ SRE 1.650
63 Trapeiana Calabria/Tropea V sec.
64 Urbana Lazio/Antium 31 4-335 RP/ SRE 240
MASSA LOCALIZZAZIONE DATA PROPRIET REDDIT
65 Varia Sardana Africa/Mauretania (?) 314-335 RP/ SRE 500
66 Varoniana Sicilia 590 Campanianus mag. mil./ SRE
67 Veneris Lazio/Minturnae 599 SRE/ S. Marco di Spoleto
68 Venticanensis Campania 477-489 G. Placidia/P/Vigilius v.c.
69 Vessana Campania 477-489 G. Placidia/P/Vigilius v.c.
70 Veternensis Tuscia 325 RP
71 Virginis Lazio/Cori 314-335 RP/ SRE 200
72 Walzari oliaria Africa/Numidia 314-335 RP/ SRE 810
73 Anonima Italia/Suburbicaria? 570 P/ER
74 Anonima Italia/Suburbicaria? 570 P/ ER
75 Anonima Sicilia 591 SRE 890 ca
ER = Ecclesia Ravennatis;
GM = Greg. Magn. Regstrum epistolarum;
LP = Liber pontificalis;
= Patrmonium;
RP = Res privata ;
SRE = Sancta Romana ecclesia;