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LIBRI Nuova Umanit

XXIV (2002/5) 143, pp. 697-699

UOMO DI LUCE. MISTAGOGIA E VITA SPIRITUALE


IN GIOVANNI VANNUCCI *

Non inconsueto riscontrare in questi ultimi tempi un ap-


proccio alla specificit della rivelazione cristiana oscillante tra un
nomadismo spirituale privo di radicamenti profondi ed un tra-
dizionalismo timidamente arroccato ad unidea di Tradizione che
ne mortifica il respiro e le virtualit liberanti. In tale koin cultu-
rale si saluta con gratitudine lapparizione di un testo dedicato ad
una figura esemplare di monaco e ricercatore perennemente in
veglia come il padre Giovanni Vannucci osm., nel cui percorso di
vita e pensiero ritorno alle fonti ed apertura al novum crebbero
in maniera proporzionale e non contraria, in un intreccio fecondo
e fecondante le esistenze di molti che ebbero la fortuna di cono-
scerlo e seguirlo. Oggi la fisionomia e litinerario spirituale del
servita vengono ripercorsi e ricollegati in una splendida sintesi nel
lavoro di Alberto Camici: Uomo di Luce. Mistagogia e vita spiri-
tuale in Giovanni Vannucci. Gi autore di alcuni illuminanti testi
sulla riscoperta dellitinerario iniziatico cristiano, Alberto Camici
dispiega in un efficace trittico le radici e le linee portanti del magi-
stero spirituale di Vannucci. Appartenenza profonda e continua-
mente riattinta alle radici della spiritualit monastica servita con
le caratteristiche di attenzione e servizio alla Parola da rintracciare
e servire, serbare, nello studio, nellinteriorizzazione profonda e
nellagape fraterna ; attento lavoro di recupero del linguaggio
simbolico e di un pensare integrale pi consoni a suggerire senza
tradire in rigide griglie concettuali oggettivanti linaudito evento

* A. Camici, Uomo di Luce. Mistagogia e vita spirituale in Giovanni Van-


nucci, Il Segno dei Gabrielli Editore, Verona 2002.
698 Uomo di luce. Mistagogia e vita spirituale in Giovanni Vannucci

dellincarnazione del Verbo, la reciproca simbolizzazione di divi-


no-umano in Cristo volto divino delluomo e volto umano di
Dio (Evdokimov), convergono infine, naturalmente, in una rin-
novata e potente eloquenza del processo iniziatico, mistagogico, al
Mistero - Sacramento del Cristo, in cui Vannucci si fa guida e mae-
stro in quel progressivo risvegliarsi e con-formarsi di tutto luomo,
attraverso i simboli ed i passaggi sacramentali, allabbraccio deifi-
cante del Signore che ci raccoglie e vivifica, insieme al creato tutto,
nel suo Corpo, come suo Corpo unificato nellamore ad immagine
ed imitazione terrena della Triunit divina. Nella ricerca inesau-
sta eppure silenziosa e discreta di questo Pellegrino dellAssolu-
to come titolava uno dei pi noti libri di Vannucci i topoi clas-
sici dellascesi e della contemplazione cristiana vengono coniugati
ed integrati con sapienza ed intelligenza critica alle suggestioni
provenienti da orizzonti religiosi altri, dalla religiosit orientale
come dai testi della tradizione ermetica ed alchemica che Vannucci
frequentava vagliandone e misurandone stimoli ed ambiguit alla
luce del Cristo, di quella sintesi teantropocosmica che in Lui ha
preso carne coniugando senza separazione n confusione paesaggi
e passaggi dello spirito, semina Verbi che nel campo del suo
Corpo ecclesiale perdono reciproche giustapposizioni e si armo-
nizzano in una sinfonia che ne esalta i singoli sapori e saperi senza
mortificarli. Uomo del silenzio e dellincontro, il Padre Giovanni
era un monaco che riconosceva nel suo habitus non un segno di se-
parazione ma il costitutivo antropologico profondo che ciascuno
di noi chiamato ad attingere, unificando nello spirito, nel fondo
dellanima spalancata sul mistero di Dio, le potenze e le facolt psi-
chiche e corporee integrate reciprocamente in una armonica peri-
coresi in cui lanima vivifica il corpo e lo spirito, congiunto con lo
Spirito di Dio, pneumatizza tutto lessere umano riportato alla sua
integrit originaria, sofianica. Il cuore-spirito, latanor alchemico, il
graal della tradizione ermetica era il luogo nel quale e dal quale
egli contemplava il mistero degli esseri e delle cose, una intelligen-
za amante ed un amore sapiente liberati da ogni volont di poten-
za, battezzati nella morte e resurrezione del Cristo e restituiti in
dono incessante, mai posseduto, perenne sorpresa e stupore del-
lintelletto che si coglieva incessantemente nato e rinato, donato e
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per-donato a se stesso in unit con tutte le creature, in una nascita


eterna di Dio nelluomo e delluomo in Dio. Uomo della Parola,
servo della Parola in un ascolto obbediente al suo dirsi e darsi, al
suo offrirsi ed emergere nelle coordinate storico temporali senza
esaurirvisi ma fecondandone il divenire, strappandolo dalla cattivi-
t della sterile ripetizione, dal vacuo ac-cadere e gravitandolo verso
il compimento del Regno, verso quella temporalit compiuta, cal-
cedoniana, di perenne fidanzamento, di sincronia perfetta tra dono
e risposta, invocazione e lode costitutivi il divenire triunitario
stesso. In questo lavoro di riscoperta delle intuizioni spirituali e
mistiche, in buona parte ancora inedite ed inaudite, del padre Gio-
vanni, lautore ci coinvolge e si coinvolge nella testimonianza del-
lurgenza di una sempre rinnovata iniziazione ed attenzione al mi-
stero del Cristo ed in Lui, nel suo Spirito, al mistero ultimo del co-
smo e dellumanit, di ogni creatura e di ciascuno di noi, parole-lo-
goi che vibrano nel Logos incarnato, che strutturano una carne ed
un corpo, un desiderio di comunione che solo assunto in Lui, uni-
ficato e ri-ordinato dal peccato-anoma disordine (esistenziale, non
astrattamente morale), ritrova le sue radici compiendosi, non an-
nullandosi, nellinserimento al Suo Corpo pneumatizzato, dilatato
alla misura delluniverso intero. LIncarnazione ha ricapitolato
lunit umana in tal modo che lumanit, ormai, non altro che il
Corpo di Cristo e la Chiesa il luogo storico e spirituale in cui que-
sta umanit rinnovata prende coscienza del suo essere e della sua
vocazione: in cui i suoi membri si confessano e si scoprono mem-
bri gli uni degli altri (O. Clment), nella stessa Vita senza fine.
Tra disinvolti ritorni ad una concezione di mistica spesso sconfi-
nante in un vago sentimento dellimpersonale, dellimmediato e
del fusionale ed una prassi cristiana declinata moralisticamente
come imitazione di Cristo, la rilettura che dellopera e del pen-
siero di Vannucci ci viene offerta da Alberto Camici ha il pregio di
riportarci allunit profonda tra momento teologico, spirituale e li-
turgico-rituale della rivelazione cristiana, unit spesso obliata e del
cui rammemoramento non possiamo che essergli grati.

MASSIMO BOLOGNINO

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