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LA MOBILIT 26 LACQUA 50
Sprazzi di mobilit nuova 27 Dalla fonte al rubinetto: quanta acqua sprecata 51
Un milione di persone condivide la mobilit 28 La perdite di rete nelle grandi citt: 52
Gli stili di mobilit delle capitali UE 29 cosa cambiato in 5 anni
Lo spazio del camminare 30 In Europa il servizio idrico non fa acqua 53
Il PIB, il Prodotto Interno Bici, 31
vale 4 miliardi di euro IL CONSUMO DI SUOLO 54
La Bicipolitana di Pesaro 32
Lavanzata del cemento 55
Il GRAB, il Grande Raccordo Anulare 33
delle Bici della Capitale
Le grandi citt sono grandi garage 34 LE CASE VUOTE E GLI SFRATTI 56
Troppe auto in Italia, 35 Il paradosso abitativo: 57
tanto trasporto pubblico in Nord Europa 7 milioni di case vuote, 67.000 sfratti
Il tempo perso nel traffico 36
Il tempo perso aspettando il bus 37 LIMPRONTA ECOLOGICA 58
Il consumo di risorse naturali delle metropoli 59
che si affacciano sul Mediterraneo
ecosistema urbano di Legambiente
collaborazione scientifica di Ambiente Italia I CONSUMI CULTURALI 60
collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore I consumi culturali in Italia 61
In collaborazione con
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Sindaci, copiatevi!
di Rossella Muroni
Presidente nazionale Legambiente
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Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
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Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
lAria
In Europa si stima che i costi com-
plessivi della cattiva qualit dellaria
oscillino tra i 330 e i 1.000 miliardi di
euro, un fatturato negativo che vale
tra il 2% e il 6% del PIL comunitario.
Secondo lOrganizzazione Mondiale
della Sanit, 9 cittadini su 10 sono
esposti a livelli eccessivi di polveri
sottili e ozono. LItalia, quanto a in-
quinamento atmosferico, dunque
in cattiva compagnia (ed anche
in procedura di infrazione per il
mancato rispetto dei limiti di Pm10 e
NO2). Ma anche una delle nazioni
(insieme ad alcuni Paesi dellEst) che
sta pi debolmente - e senza con-
tinuit e azioni strutturali - affron-
tando il tema della definitiva uscita
dalle periodiche e ripetute emergen-
ze smog. Dai blocchi estemporanei
della circolazione e dai generici
inviti ad abbassare il riscaldamento
delle abitazioni necessario passare
a un piano nazionale per riportare la
qualit dellaria a livelli accettabili e
non nocivi per la salute, cambiando
radicalmente gli stili di mobilit ur-
bana, investendo sullefficienza e sul
risparmio energetico degli edifici, in-
tegrando gli obiettivi di abbattimen-
to dei gas serra e quelli di riduzione
dellinquinamento atmosferico nelle
politiche energetiche nazionali, bloc-
cando il consumo di suolo e lartifi-
cializzazione del territorio.
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Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
ottima
Catanzaro,
Sassari Ancona,
Arezzo, Bari,
Aosta, Cosenza, Crotone,
Ascoli Piceno, Imperia, Isernia,
buona
Belluno, Bolzano, La Spezia, Latina, Lecce,
Grosseto, LAquila, Macerata, Oristano, Perugia,
Salerno, Siracusa, Pisa, Pistoia, Pordenone,
Verbania, Vibo Reggio Calabria, Rieti,
Valentia sufficiente Savona, Siena, Sondrio,
Taranto
insufficiente
Avellino, Cagliari,
Alessandria, Caltanissetta,
Asti, Benevento, Campobasso, Catania, Cuneo,
Bergamo, Biella, Bologna, Firenze, Forl, Frosinone, Gorizia,
Brescia, Caserta, Como, Livorno, Massa, Messina, Novara,
Cremona, Ferrara, Genova, Lecco, Nuoro, Pesaro, Pescara, Potenza,
Lodi, Lucca, Mantova, Milano, Prato, Ragusa, Ravenna, Rovigo,
Modena, Monza, Napoli, Padova, Teramo, Terni, Trapani,
Palermo, Parma, Pavia, Piacenza, Treviso, Trieste, Udine
Reggio Emilia, Rimini, Roma,
Torino, Trento, Varese,
Venezia, Vercelli, Verona,
Vicenza
scarsa
Per una visione dinsieme della qualit dellaria, le citt sono state divise in cinque classi:
nella prima, la migliore, compaiono quelle che rispettano tutti i valori guida OMS - pi
restrittivi rispetto alle norme UE - per Pm10, Pm2,5 e NO2. Nellultima compaiono invece i
centri urbani che superano per almeno due parametri i limiti della normativa comunitaria
sia per Pm10 e Pm2,5 che per NO2 e O3. I dati di Agrigento, Brindisi, Chieti, Enna, Foggia,
Matera, Viterbo sono assenti, incompleti o non valutabili per tutto linsieme di indicatori
considerati.
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Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Bari
Bologna
Catania
Firenze
Genova
Milano
Napoli
Palermo
Roma
Torino
Venezia
Verona
0 10 20 30 40 50
Laria in citt, negli ultimi decenni, progressivamente migliorata per via di una migliore
qualit dei carburanti, di un mix energetico pi favorevole, di innovazioni tecnologiche che
hanno permesso un contenimento delle emissioni (anche se il sistema degli standard Euro
dei veicoli non ha prodotto i risultati attesi). Nei centri urbani con pi di 250mila abitanti
lanalisi dellevoluzione delle concentrazioni medie annue di Pm10 tra il 2016 e il 2012
conferma questo trend, con cali dei valori consistenti, ad esempio, a Verona o a Firenze e
diminuzioni pi contenute a Palermo o a Venezia. Tuttavia linquinamento atmosferico in
Italia e in alcune aree UE rappresenta una delle principali minacce ambientali e sanitarie
contemporanee: come si evince dalla tabella in tutte le grandi citt la quantit di polveri
sottili maggiore rispetto a quella suggerita dai valori guida dellOrganizzazione Mondiale
della Sanit per la tutela della salute.
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Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Torino Lodi
Frosinone Rimini
Milano Cagliari
Venezia Vercelli
Asti Verona
Vicenza Palermo
Alessandria Piacenza
Padova Benevento
Treviso Rovigo
Pavia Avellino
Brescia Reggio Emilia
Cremona Roma
Monza Varese
Como Modena
Terni Ferrara
Napoli Trieste
Mantova Novara
Bergamo Pescara
30 40 50 60 70 80 90 30 40 50 60 70 80 90
Sono troppe le citt periodicamente colpite dallallarme smog. Emergenza non attribuibile
al clima e alle condizioni metereologiche, quanto allassenza di misure strutturali capaci di
riportare laria a livelli qualitativamente accettabili. Nel nostro Paese, nel 2016, pi di un
capoluogo su tre ha oltrepassato il limite quotidiano del Pm10 (superabile per non pi di 35
giorni lanno) fissato per legge a 50 g/mc. A Torino e Frosinone, ad esempio, smog a livelli
eccesivi per tre mesi lanno; a Milano e Venezia, ma anche in centri urbani pi piccoli come
Asti e Vicenza, aria di pessima qualit per pi di 70 giorni. Pesa la mancanza di una chiara
ed efficace strategia antismog. Per tornare a respirare le citt hanno bisogno di ridurre con
decisione il traffico motorizzato privato e di programmare un rapido addio al diesel, di ri-
scaldarsi senza inquinare, di riqualificare seguendo criteri di efficienza energetica gli edifici
pubblici e privati, di abbattere le emissioni di aree industriali e portuali.
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Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Torino Milano
Milano Torino
Napoli Napoli
Fonte: elaborazione Legambiente su dati WHO (Ambient Air Pollution Database, WHO, May 2016)
Al fine di garantire lomogeneit del confronto sono stati utilizzati gli ultimi dati completi a disposizione relativi a un
periodo temporale analogo: il 2014 per le citt francesi e il 2013 per le altre citt
Il confronto delle medie annuali delle polveri sottili in 20 grandi citt di Italia, Spagna,
Germania, Francia e Regno Unito evidenzia la grande sofferenza dei centri urbani del
nostro Paese rispetto ad altre realt UE. I valori peggiori di Pm10 si registrano a Torino,
Milano e Napoli (Roma al quinto posto); discorso analogo anche per il Pm2,5 con le stesse
tre citt italiane nelle prime posizioni negative e Roma sempre quinta. Nel 2013 oltre il
60% della popolazione italiana residente nelle aree urbane stata esposta a concentrazioni
di Pm10 al di sopra del limite giornaliero consentito dalla legge. Paragonata alla media eu-
ropea, che si attesta al 16,3%, la percentuale del nostro Paese decisamente troppo elevata
e produce conseguenze gravi: ogni anno in Italia oltre 60mila decessi prematuri sono ricon-
ducibili a problematiche legate allinquinamento atmosferico.
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Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
10 20
60
50
50
40
40
30 40
30
La mappa dello smog realizzata dallAgenzia Europea dellAmbiente segnala in rosso le aree
geografiche continentali con la peggiore qualit dellaria: le pi alte concentrazioni di par-
ticolato fine colpiscono principalmente Polonia e Italia, soprattutto i Comuni della pianura
padana.
23
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
il Rumore
Non gli si d pi troppo peso, tanti si
sono ormai assuefatti. Eppure linqui-
namento acustico - prodotto principal-
mente dal traffico stradale - compro-
mette il benessere e la qualit della vita
e, in dosi eccessive, rappresenta una
minaccia sanitaria da tenere in conside-
razione. Studi condotti a livello comuni-
tario rilevano che i costi sociali associati
a morti premature, perdita di giornate
lavorative, ricoveri ospedalieri e relativi
al consumo di farmaci assunti a causa
del rumore, rappresentano circa lo 0,5%
del PIL della UE. Le norme comunitarie
e quelle nazionali individuano precisi
limiti di esposizione al rumore; i moni-
toraggi da parte delle autorit pubbli-
che preposte sono per scarsi, cos come
sporadiche sono le misure per abbas-
sare il volume delle strade cittadine.
Legambiente, che da anni monitora col
Treno Verde il fonoinquinamento, anche
nellultima campagna di analisi ha ri-
scontrato eccessivi livelli di rumorosit
nell80% dei campionamenti effettuati
nelle 11 citt visitate. La legge quadro
sullinquinamento acustico prevede, dal
1995, lobbligo per i Comuni di realiz-
zare un piano di classificazione acustica
del proprio territorio propedeutico
allindividuazione di azioni di risana-
mento. Dopo 20 anni il 75% dei Comuni
non ha approvato il piano e per lItalia
scattata gi nel 2013 la procedura di
infrazione della Commissione Europea.
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Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
>55 decibel
Un cittadino europeo su quattro esposto a livelli di rumore dannosi per la salute. Secondo
lAgenzia Europea per lAmbiente lesposizione alleccessivo rumore ambientale contribui-
sce al disturbo del sonno di 8 milioni di europei e alla morte prematura di oltre 10mila per-
sone, a oltre 900mila casi di ipertensione e 43mila ricoveri ospedalieri per ictus e malattie
coronariche ogni anno; circa 13mila gli studenti che soffrono di problemi di apprendimento.
LOMS parla di un milione di anni di vita sana persi dai cittadini dellEuropa occidenta-
le. Dati che fanno comprendere perch linquinamento acustico sia considerato pericoloso
quasi quanto quello atmosferico. Circa il 90% degli impatti sulla salute collegati al rumore
eccessivo sono associati al traffico stradale: oltre 70 milioni i cittadini esposti allinterno e
allesterno dei maggiori agglomerati urbani. Numeri destinati ad aumentare e che ci porta-
no sempre pi lontano dai livelli consigliati dallOMS.
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Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
la Mobilit
Intorno ai centri storici delle citt (e
anche allinterno) lo spazio pubblico
prioritariamente concepito per vite che si
muovono a 50 chilometri lora e spesso
anche di pi. Citt non pi per le per-
sone, ma per automobili che fagocitano
gran parte della superficie urbana lascia-
ta libera dagli edifici. Non a caso molte
citt europee - per incidere realmente
sui livelli di congestione, smog, rumore
e ridurre i veicoli in giro - hanno avviato
interventi di redistribuzione dello spazio
urbano: sottraendolo alle macchine per
restituirlo alle persone. Barcellona, per
dire, sta investendo sulle superilles, un in-
sieme di numerosi isolati dove il traffico
confinato allesterno mentre linterno
riservato ai residenti, a pedoni e bici-
clette. Parigi vuole arrivare al 2020 con
un nuovo limite di velocit a 30 km/h
in tutta la citt col chiaro obiettivo di
scoraggiare gli spostamenti motorizzati e
incentivare pedoni e pedalatori a pren-
dere possesso delle strade. Amburgo ha
avviato un piano che dovrebbe conclu-
dersi nel 2035 e che prevede la creazione
di tante piccole arterie car free al posto
delle strade finora riservate al traffico
motorizzato. E in Italia? Citt come
Bolzano e Pesaro stanno modificando
sempre pi lo spazio urbano a favore di
ciclisti e pedoni. Ma anche una metropoli
come Milano - tra Area C, car e bike sha-
ring, nuove metropolitane - sta provando
a dire addio allauto di propriet.
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Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Pisa Venezia
Torino
Milano Ferrara
Pesaro
Bolzano
Reggio Emilia
Treviso Ferrara
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Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
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MI 15,32 TO 10,44
CA 1,36 VR 1,35
BO 1,09 GE 0,89
Oltre 13mila bici offerte in bike sharing a pi di 200mila persone in 200 Comuni e 5.764
auto in car sharing per oltre 700mila utenti. Nel 2016 poco meno di un milione di italiani
ha scelto un nuovo stile di mobilit. La citt del nostro Paese dove la mobilit condivisa
pi diffusa Milano, che insieme a Firenze ha da poco lanciato anche il bike sharing a flusso
libero. Circa 60mila milanesi dichiarano di utilizzare con frequenza i servizi di sharing
mobility. Gli utenti, et media 37 anni, sono attratti soprattutto dal risparmio economico,
dalla possibilit di entrare in Area C, dalla sosta gratuita, dallopportunit di servirsi di
volta in volta del mezzo pi adeguato per il proprio spostamento. La possibilit di rinuncia-
re completamente al veicolo privato alta tra i fruitori dei servizi. Il 22,7% degli associati ai
vari sistemi e il 19,4% di utenti specifici del car sharing hanno gi fatto questa scelta.
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Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Fonte: Eurostat, Distribution of the principal means of going to work, capital cities, 2015
In molte capitali europee lautomobile non il mezzo preferito per andare al lavoro. In 17
delle 31 citt riportate nella tabella ricavata dai dati Eurostat, ad esempio, meno della met
degli abitanti si serve della macchina come veicolo principale degli spostamenti quotidiani
casa-lavoro. Si guida pochissimo a Copenaghen, Parigi, Budapest, Amsterdam, Vienna,
Helsinki, Stoccolma e Oslo. Quasi ovunque molto diffuso luso del trasporto pubblico: la
modalit prescelta da 16 citt su 31 e si muove cos oltre la met dei residenti a Berlino, Ma-
drid, Parigi, Vienna. Si pedala moltissimo com noto a Copenaghen e Amsterdam. Pochissi-
mo a Sofia, Tallin, Atene, Bucarest e Roma. Complessivamente in Italia, dati Isfort, il 65,3%
degli spostamenti avviene in auto, il 17,1% a piedi, il 3,3% in bici, il 3% in moto e scooter, il
4,4% col trasporto pubblico, il 2,2% in pullman e treno, il 4,6% combinando diversi mezzi.
29
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Venezia Firenze
5,05 1,13
mq ogni abitante mq ogni abitante
Verbania Pescara
1,71 1,05
mq ogni abitante mq ogni abitante
Terni Mantova
1,68 0,9
mq ogni abitante mq ogni abitante
Lucca Siena
1,43 0,88
mq ogni abitante mq ogni abitante
Cremona Padova
1,16 0,86
mq ogni abitante mq ogni abitante
Lestensione media delle isole pedonali istituite nei comuni capoluogo, negli ultimi tre anni
di rilevazione, risulta stabile intorno a 0,40 m2 per abitante. I comuni che hanno un valore
almeno doppio rispetto alla media sono 12, sette dei quali superano la soglia di un metro
quadrato per abitante (uno in meno rispetto al 2015): oltre al caso particolare di Venezia
(5,01 m2/ab), troviamo tra i Comuni pi camminabili Verbania, Terni, Lucca, Cremona,
Firenze e Pescara. Per quanto riguarda, invece, la parte bassa della classifica, passa da 15 a
14 il numero di citt con meno di 0,1 m2/ab, due delle quali (LAquila e Trapani) non hanno
ancora istituito alcuna isola pedonale. Difficili, in questo caso, i confronti temporali: il dato
relativo alla superficie stradale pedonalizzata in maniera permanente, per quanto teorica-
mente non equivoco, pu venire interpretato in maniera non sempre uniforme dalle singole
citt, con metodi di calcolo che possono risultare non omogenei.
30
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Fonte: Legambiente, VeloLove, GRAB+, 1 Rapporto sulleconomia della bici in Italia e sulla ciclabilit nelle citt; Il
valore economico della bici nelle Regioni, 2017
* i dati del Molise non sono sufficienti per una valutazione
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Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
La Bicipolitana di Pesaro
Grandi opere per la mobilit gi realizzate
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Comune di Pesaro
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Bike Sharing Centro in bici - Servizio gratuito bici pubbliche (vedere istruzioni sul retro)
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Zona 30 (strade i con velocit 16) vicino i alle fermate bus molo di levante Le ciclofficine dove puoi fare aggiustare mostrato qui a fianco troverai dei kit per il
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tra le grandi opere per la mobilit urbana. Lo dimostra il caso Pesaro. La realizzazione della
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Bicipolitana - rete di ciclopercorsi che si ispira allo schema di una metro con linee di diversi
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Come a Bolzano, anche a Pesaro si lavorato alla messa in sicurezza dello spostamento non
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Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
I romani (e almeno 600mila stranieri ogni anno) non vedono lora di pedalare sul GRAB,
il Grande Raccordo Anulare delle Bici di Roma. E un anello ciclopedonale di 45 chilome-
tri allinterno della Capitale che ricuce centro e periferia, un progetto partecipato ideato e
promosso da una rete di associazioni (tra cui Legambiente), soggetti istituzionali e partner
tecnici. Il GRAB ha vinto numerosi premi nazionali e internazionali e ha convinto il MIT:
il ministero delle Infrastrutture - con la legge di stabilit a dicembre 2015 - ha deciso di fi-
nanziare interamente la realizzazione di questa opera pubblica. Il GRAB prevede la pedona-
lizzazione del percorso archeologico Colosseo-Appia Antica, accessibile, sicuro e protetto,
il raccordo attorno a cui sviluppare e cucire una rete ciclabile metropolitana pienamente
connessa col trasporto pubblico. Non una pista ciclabile n un percorso finalizzato alle-
sclusiva fruizione turistica: uninfrastruttura disegnata per riconquistare e restituire agli
abitanti spazi della citt trascurati, abbandonati, maltrattati.
33
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
2012 2016
Bari
Bologna
Catania
Firenze
Genova
Milano
Napoli
Palermo
Roma
Torino
Venezia
Verona
0 10 20 30 40 50 60 70 80
La densit automobilistica nelle grandi citt quasi ovunque in calo, con una diminuzione
consistente del parco veicolare nellultimo quinquennio sia a Roma che a Milano. Rispetto
ad alcune grandi capitali europee, per, il tasso medio di motorizzazione dei capoluoghi ita-
liani si attesta ancora su livelli eccezionali: 624 auto ogni 1000 abitanti. A Madrid, invece,
sono 411, a Berlino 392, a Londra 331 e a Parigi appena 166. In Italia il trasporto indivi-
duale motorizzato una bolletta pesante che pesa sulla collettivit: il Conto Nazionale dei
Trasporti stima che (al netto delle esternalit) il traffico costi ogni anno circa 140 miliardi
di euro - quasi il 76% dei costi totali del trasporto e pi di tre volte di quelli del trasporto
collettivo - equivalenti a quasi 2.500 euro per ogni cittadino.
34
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Catania 690
0,025
Torino 640
0,014
Roma 610
0,021
Napoli 550
0,004
517
Madrid 0,092
Milano 510
0,076
464
Parigi 0,025
Genova 460
0,011
410
Barcellona 0,087
316
Londra 0,042
237
Berlino 0,052
458
Francoforte sul Meno 0,11
428
Monaco di Baviera 0,061
459
Lille 0,182
491
Lione 0,069
350
Liverpool 0,256
I dati sul tasso di motorizzazione mostrano inequivocabilmente come le citt italiane siano
colme di auto private, con valori che superano di gran lunga quelli delle altre citt europee.
Roma la peggiore delle capitali continentali con 610 auto ogni 1.000 abitanti. Fronte
metropolitane: complessivamente sono in esercizio 237,4 km di binari nelle nostre citt.
Milano ha la rete pi estesa, seguita da Roma, Napoli, Brescia, Torino, Catania e Genova. Il
confronto con le altre citt europee evidenzia i ritardi sia in termini assoluti che in rapporto
con la popolazione. Basta mettere a confronto i nostri 237,4 km complessivi di metro con
quelli delle sole citt di Madrid (291,5), Londra (464,2), Parigi (219,5). Se si considera
il rapporto con la popolazione il risultato non cambia, la media a Roma di 0,02 km ogni
1.000 abitanti, ben distante dai 0,087 di Barcellona, dai 0,092 di Madrid o dai 0,06 di Mo-
naco di Baviera. Milano (0,07) lunica citt italiana a competere con il resto dEuropa.
35
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Milano
Bucarest Monaco
Vienna
Mosca
50 30 Barcellona
44 31
San
Napoli
Pietro-
burgo
41 33 Amburgo
40 34
Londra
Marsiglia
38 37 Colonia
Roma
Parigi Atene
Bruxelles Varsavia
Manchester
Nonostante lauto sia il mezzo di gran lunga pi diffuso per gli spostamenti, una ricerca
condotta da Isfort (2016) segnala come il 41,3% degli abitanti delle grandi citt italiane
vorrebbe muoversi di pi coi mezzi pubblici mentre, parallelamente, il 32,2% auspica di
poter stare meno tempo al volante. A far crescere la voglia di scendere dallauto principal-
mente il tempo perso in coda negli ingorghi. Ben tre italiane, ad esempio, compaiono tra le
20 citt pi congestionate dEuropa con tempi di percorrenza quotidianamente pi lunghi
del 40% (Roma), del 33% (Napoli) e del 30% (Milano) rispetto a quella che potrebbe essere
la durata dei tragitti in condizioni di traffico normali. Come detto in precedenza anche il
tasso di motorizzazione italiano esageratamente alto, prossimo alla cifra di 65 veicoli ogni
100 abitanti. Valori enormi se confrontati con quelli di alcune capitali europee: a Parigi ci
sono 46 auto per 100 abitanti, a Barcellona 41, a Stoccolma e Vienna 38, a Londra 31, a
Berlino 24.
36
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
27 20 14 14 12 12 12
Napoli Roma Firenze Torino Bologna Genova Milano
19 18 13 12 11 10 10
Sono Roma e Napoli le citt europee dove i cittadini hanno tempi dattesa record alle ferma-
te dei bus. Nel confronto realizzato da Moovit tra le grandi citt, infatti, sia nella Capitale
che nel capoluogo campano il trasporto pubblico si fa attendere ben oltre la media europea e
quella di grandi metropoli come Londra, Parigi, Madrid o Barcellona. Non accade lo stesso
nelle altre citt italiane. Aspettano ad esempio meno di 5 minuti il 26% dei milanesi e il
18% dei bolognesi. Lindagine di Moovit evidenzia che sempre a Roma e a Napoli i cittadini
trascorrono il tempo pi lungo in bus, oltre 70 minuti, per andare al lavoro o tornare a casa.
Seguono Torino, Milano, Firenze, Genova e Bologna. In particolare trascorrono pi di 2 ore
sui mezzi pubblici il 22% dei romani e il 19% dei napoletani, insieme, guardando al resto
dEuropa, al 30% dei londinesi e al 15% dei berlinesi e dei parigini. Passano invece meno di
mezzora sui mezzi il 31% dei bolognesi, il 30% dei genovesi, il 29% dei fiorentini.
37
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
gli Incidenti
stradali
Far diventare i 30 km/h la regola e i 50
km/h leccezione. Questa proposta di
modifica del limite di velocit in ambito
urbano stata inserita nel nuovo Co-
dice della Strada ancora in discussione
in Parlamento grazie alla caparbiet
con cui Legambiente e le tante associa-
zioni di Rete Mobilit Nuova hanno
sostenuto la necessit di citt pi slow
e grazie anche alle oltre 90mila firme in
calce alla petizione sul tema raccolte nel
2013. I 30 chilometri allora in citt sono
un modo economico, veloce, democra-
tico per migliorare la qualit della vita
e dellambiente urbano: meno incidenti
e pi sicurezza nelle strade (si stima
una diminuzione di almeno un terzo
delle vittime), minore congestione del
traffico, significativa riduzione dellin-
quinamento atmosferico e acustico,
maggiore possibilit di usare in sicurez-
za la bicicletta o andare a piedi. E senza
incidere significativamente sui tempi di
percorrenza dei veicoli, come dimo-
strano molti casi di studio nazionali
e internazionali. In citt, infatti, sulla
durata dello spostamento pesano pi le
pause in attesa alle intersezioni (sema-
foro, incrocio, rotatoria) che le velocit
di punta (pericolose) che si raggiungo-
no nei pochi tratti di strada liberi.
38
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
2010 2015
Pedoni Biciclette Motocicli
3.283
-20,2
Morti
-4,2 570 21.155 275 16.413 657 43.388
morti feriti Morti feriti morti feriti
175.791
-17,5 Incidenti +0,7
con lesioni
alle persone
Autovetture Ciclomotori Autocarri
1.470 145.135 116 11.517 136 7.009
morti feriti morti feriti morti feriti
3.283 morti, 250mila feriti, un numero elevatissimo di invalidit permanenti causate dagli
incidenti stradali. E unemergenza ampiamente sottavalutata dal nostro Paese, anche
se dopo due anni - grazie soprattutto agli apparati di monitoraggio della velocit sulle
autostrade e alle migliorie dei sistemi di sicurezza dei veicoli - nel 2016 il numero delle
vittime torna a ridursi rispetto al 2015 (-4,2%). In controtendenza laumento da un anno
allaltro del numero dei ciclisti uccisi sulle strade (oltre cinque ogni settimana, +9,6%) e
degli scooteristi (116, +10,5%). A segnalare che le strade restano luoghi pericolosissimi c
soprattutto un dato: per la prima volta dal 2001 torna a crescere il numero complessivo de-
gli incidenti. Le vie cittadine continuano a essere luoghi pericolosissimi per tutti gli utenti
della mobilit: 1.463 i morti nel corso dellultimo anno
39
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
il Trasporto pubblico
Il servizio di trasporto pubblico tra
2015 e 2016, in termini di passeg-
geri trasportati, cresce nelle grandi
citt e resta stabile o leggermente
in calo in quelle piccole o di medie
dimensioni. Complessivamente,
invece, lofferta di Tpl invariata
nelle grandi (41 km-vettura/abitan-
te) e piccole citt (20 km-vettura),
mentre diminuisce seppur di poco
in quelle di medie dimensioni (25
km-vettura). Chi viaggia sui bus
nelle quattordici aree metropoli-
tane del Paese impiega in media il
doppio del tempo speso da parigi-
ni, berlinesi, madrileni o londinesi
per coprire una distanza analoga.
The European House-Ambrosetti e
FS Italiane (nel report Il futuro della
mobilit urbana, 2017) hanno stimato
possibili risparmi complessivi fino
a 12 miliardi di euro allanno, quasi
un punto in percentuale di PIL, se
i trasporti urbani delle 14 citt pi
grandi (Bari, Bologna, Cagliari,
Catania, Firenze, Genova, Messina,
Milano, Napoli, Palermo, Reggio
Calabria, Roma, Torino e Venezia)
fossero pi efficienti in termini di
rapidit, qualit ambientale, sicu-
rezza. Solo dimezzando i tempi di
percorrenza e allineandoli a quelli
dei principali Paesi europei gli
italiani potrebbero risparmiare tra i
5,5 e i 7 miliardi di euro allanno.
40
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
12 mld
Giro daffari del trasporto pubblico
locale e regionale
5,2 mld
Numero di passeggeri
trasportati nel 2015
126 mila
Numero addetti
trasporto pubblico locale
1.023
Imprese che erogano
servizi di trasporto pubblico
997 svolgono 26 gestiscono 117 partecipate
servizio Tpl servizi ferroviari dalle pubbliche
tradizionale locali e regionali amministrazioni
I numeri del trasporto pubblico in Italia sono quelli di una grande impresa: un giro daffari
annuo di 12 miliardi, 126mila dipendenti, 5,2 miliardi di passeggeri trasportati. Dopo
un decennio in evidente e costante flessione il parco mezzi nel 2015 finalmente torna-
to a crescere (si passati dal minimo storico di 49.952 bus circolanti nel 2014 ai 50.576
dellanno successivo) e in virt dei nuovi acquisti leggermente calata anche let media
dei veicoli (11,38 anni nel 2015, il 6,8% in meno rispetto allanno prima). Tuttavia il nostro
parco mezzi resta il pi anziano dEuropa (7 anni la media UE) e un mezzo urbano su 4
appartiene a categorie pre EURO3. La legge di bilancio 2017 ha stanziato risorse aggiun-
tive per il Tpl e definito un piano di stanziamenti fino al 2033 pari a 3,7 miliardi di euro.
Questo carburante fondamentale per il settore che tuttavia deve trovare al proprio interno
la soluzione ad alcune criticit, a partire dallinefficienza del servizio e di quella finanziaria.
41
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Sono sette le citt italiane che hanno metropolitane (Milano, Roma, Napoli, Torino, Genova,
Brescia, Catania) e oltre 2,655 milioni gli utenti giornalieri del servizio. I passeggeri sono
in crescita: nel 2016 + 0,6% rispetto al 2015. Il confronto con altre aree urbane europee
mostra i nostri ritardi in questo settore e differenze notevoli anche per ci che riguarda il co-
sto dei biglietti: in Italia prevale il binomio qualit mediocre-prezzi bassi. Positivi, invece, i
risultati delle tranvie di Firenze e Palermo. La prima trasporta 13 milioni di persone lanno,
mentre i bus che prima facevano lo stesso percorso si fermavano a un milione. Nel capoluo-
go siciliano 4 nuove linee di tram (in servizio da fine 2015) a novembre 2016 hanno fatto
registrare un incremento del 30% dei biglietti venduti rispetto allo stesso mese dellanno
precedente.
42
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
2012 2016
Bari
Bologna
Catania
Firenze
Genova
Milano
Napoli
Palermo
Roma
Torino
Venezia
Verona
0 50 100 150 200 250 300 350 400 450 500 550 600 650 700
43
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Venezia 664
Milano 469
Brescia 195
Trento 167
Siena 156
Belluno 80
Fonte: Ecosistema Urbano 2017 di Legambiente
Venezia e Milano tra le citt con pi di 200mila abitanti, Brescia e Trento tra quelle con
una popolazione compresa tra 80 e 200mila abitanti, Siena e Belluno tra le piccole (meno
di 80mila residenti) sono le citt dove il trasporto pubblico riesce a essere maggiormente
attrattivo. Venezia, ovviamente, un caso a parte, per lunicit del centro storico e per lalto
afflusso turistico. Milano ormai ha raggiunto standard europei (come testimoniano i circa
500 viaggi/abitante/anno sui mezzi pubblici). Positive le performance di Brescia (195 viag-
gi/abitante/anno), Trento (167), Siena (156). Per linsieme dei capoluoghi, invece, Istat a
segnalare per la prima volta negli ultimi cinque anni laumento dellofferta di Tpl: da 4.425
a 4.503 posti-km per abitante. Ripresa che si deve essenzialmente ai servizi di metropolita-
na, la cui produzione cresciuta di oltre il 10% in valore assoluto (+ 15,7% a Milano).
44
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Roma Madrid
291,5
100
64 59,6
32
11
1974 1994 2017
Elaborazione Legambiente su dati delle aziende di Tpl, 2017
Un raffronto tra quanto accaduto negli ultimi quattro decenni a Madrid e Roma (a cui
negli ultimi anni si aggiunta una tratta della linea C ancora non collegata alle altre linee)
non pu che lasciare perplessi. E da sottolineare quanto accaduto a Madrid in particolare
perch la metropolitana della capitale spagnola stata realizzata per pi della met della sua
estensione negli ultimi 15/20 anni, rappresentando un caso di riferimento internazionale.
Lanno pi importante in questo percorso il 1995, quando viene inaugurata la linea di
circonvallazione del centro, la linea 6. Da quel momento sono stati collegati inizialmente
i sobborghi Nord ed Est (56,3 km e 38 nuove stazioni) e dal 1999 al 2003 sono stati aperti
nuovi km di rete (55,6 km e 36 stazioni) in gran parte su un nuovo percorso circolare di col-
legamento con i sobborghi meridionali (linea 12 chiamata Metrosur). Un nuovo programma
2003-2007 ha poi esteso il servizio, unendo alla metro anche 28 km di nuova tranvia (metro
leggera) nel quadrante Ovest. Infine negli anni pi recenti sono state prolungate numerose
linee storiche ed diventata operativa la linea 8 che partendo dai nuovi quartieri direzio-
nali e ministeriali collega la citt con lAeroporto Barajas. Se consideriamo il ritmo con cui
avanzano gli attuali cantieri della metro a Roma si dovranno attendere 80 anni prima che la
Capitale riesca a ridurre il gap (in termini di metropolitane ogni 1.000 abitanti) con le altre
citt europee.
45
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
i Rifiuti
In ventanni lItalia riuscita a passa-
re dallemergenza spazzatura a una
lunga antologia di buone pratiche
nella gestione dei rifiuti. Tante citt
hanno esperienze consolidate di livello
europeo e, anzi, in molti casi migliori
rispetto a tante altre realt continentali.
Certo, la situazione del Paese molto
diversa da territorio a territorio - per-
mangono aree in emergenza e tante
realt ancora oggi inefficienti - ma
il contesto generale positivo e pu
contare sulle buone gestioni degli oltre
1.500 Comuni ricicloni dove vivono
10 milioni di persone (premiati da Le-
gambiente per aver superato il 65% di
raccolta differenziata) e pu avvalersi
di impianti industriali innovativi che
sono in grado di riciclare manufatti
fino a ieri considerati irriciclabili (come
i pannolini usa e getta) e le plastiche
miste (fino a oggi inviate solo a recupe-
ro energetico) o che sono in grado di
produrre compost o biometano da usa-
re al posto del gas fossile come i dige-
stori anaerobici di ultima generazione.
Per continuare a ridurre sempre di pi
i rifiuti prodotti e a riciclare sempre
meglio fondamentale estendere la ta-
riffazione puntuale (chi smaltisce in di-
scarica deve pagare di pi a vantaggio
di chi ci va sempre meno), utilizzare i
proventi dellecotassa per le politiche
di prevenzione, riuso e riciclo, togliere
incentivi e sussidi allincenerimento.
46
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
ottima Mantova,
Pordenone, Belluno, Lucca,
Treviso, Trento Parma, Oristano,
Verbania, Novara,
buona Cremona, Cuneo,
Macerata, Biella
Lodi, Vercelli,
Vicenza, Aosta,
sufficiente Gorizia,
Bergamo, Udine, Forl, Benevento,
Bolzano, Como Lecco, Sondrio, Teramo,
Perugia, Rimini, Chieti, Modena,
Asti, Salerno, Ravenna, Varese, Reggio
Emilia, Nuoro, Rovigo, Monza, Piacenza,
Isernia, Ferrara, Pesaro, Padova, Ancona,
insufficiente Venezia, Cosenza, Prato, Milano, La Spezia,
Firenze, Sassari, Verona, Terni, Viterbo,
Caserta, Bologna, Pisa, Alessandria,
LAquila,
Brescia, Savona, Roma, Torino, Ascoli
Pescara, Napoli,
Piceno, Livorno, Catanzaro, Siena,
Avellino, Grosseto, Latina,
Arezzo, Trieste, Pistoia, Bari,
Reggio Calabria, Cagliari,
Lecce, Imperia, Genova,
Massa, Brindisi, Rieti, Potenza,
Pavia
Ragusa, Frosinone, Foggia, Taranto,
Matera, Trapani, Campobasso,
Vibo Valentia, Messina, Catania,
Palermo, Enna, Caltanissetta,
Agrigento, Crotone, scarsa
Siracusa
Per una visione dinsieme della differenziata, le citt sono state divise in cinque classi: nella
prima, la migliore, compaiono quelle che separano pi dell80% dei rifiuti. Nella seconda le
citt con una differenziata compresa tra 70 e 80%. Nel gruppo delle sufficienze ci sono le
citt che superano il 65%, obiettivo di legge al 2012. Nelle ultime due classi i Comuni che
hanno superato il target fissato dalla normativa per il 2006 (35%) e, infine, quelli che sono
addirittura sotto questa soglia.
47
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
2012 2016
Bari
Bologna
Catania
Firenze
Genova
Milano
Napoli
Palermo
Roma
Torino
Venezia
Verona
0 10 20 30 40 50 60
Negli ultimi cinque anni quasi tutte le grandi citt hanno fatto registrare significativi passi
avanti nella raccolta differenziata. Per contro nessuno dei centri urbani con pi di 250mila
abitanti ha ancora raggiunto il target del 65% previsto dalla normativa. Nellinsieme
dei capoluoghi, invece, la percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani
conferma nel 2016 il trend in crescita e si attesta su un valore medio di 47,42%, oltre due
punti percentuali in pi rispetto al 45,15%, dellanno precedente (mentre era 43,90% nel
2014). Lobiettivo di legge del 65% fissato per il 2012 stato raggiunto da 22 citt, cinque
in pi rispetto allanno precedente, mentre la soglia del 35%, prevista per il 2006, non
stata ancora raggiunta da 28 comuni. Tre comuni del Nord - Pordenone, Treviso e Trento -
superano la soglia dell80% di rifiuti raccolti in modo differenziato, mentre Benevento la
migliore citt del Sud.
48
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Fonte: Commissione Europea, Bipro, Copenhagen Resource Institute, Assessment of separate collection schemes in the
28 capitals of the EU, 2015
Per le citt italiane elaborazione Legambiente su dati Ecosistema Urbano 2016 (al fine di garantire un confronto
omogeneo non sono stati utilizzati i dati pi recenti a disposizione per le citt italiane)
La raccolta differenziata delle frazioni di singoli rifiuti una delle azioni preliminari per
favorire un riciclaggio di alta qualit e con percentuali elevate. La percentuale di materiali
riciclati aumenta considerevolmente quando i comuni introducono sistemi di raccolta porta
a porta - che forniscono maggiori livelli di riciclaggio e una migliore qualit dei materiali
riciclabili - e un sistema di tariffazione puntuale calibrata sul rifiuto residuo, che va a finan-
ziare la raccolta delle altre frazioni separate. Il confronto tra le principali capitali europee e
le grandi citt italiane mostra come Roma, Napoli, Milano e Palermo abbiano la quantit
di rifiuti pro-capite prodotti tra le pi alte dEuropa (oltre 500 kg per abitante, circa il 40%
in pi rispetto a Praga e Madrid, il 25% in pi rispetto a Berlino). Per quanto riguarda la
percentuale di raccolta differenziata, Milano Torino e Roma hanno valori di circa il 25% pi
alti rispetto alla media europea.
49
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
lAcqua
Le reti idriche in Italia sono gene-
ralmente vecchie e scarsamente
manutenute. Il 60% delle infrastrut-
ture stato messo in posa oltre 30
anni fa (la percentuale sale al 70%
nei grandi centri urbani) e il 25%
di queste ha pi di mezzo secolo
di vita (il 40% nei grandi centri
urbani). In virt di questo scenario
inevitabile un eccessivo spreco di
acqua che va dispersa nel percorso
tra fonte e rubinetto. La rete idrica
ha bisogno di investimenti urgen-
ti, anche in considerazione delle
mutate condizioni climatiche che
ripropongono periodicamente lun-
ghi periodi di siccit. Al tema della
dispersione dellacqua potabile si
accompagna quello della depura-
zione delle acque reflue. Gli ultimi
dati Istat relativi alla percentuale di
popolazione servita da rete fognaria
delle acque reflue urbane relativi al
2015 (ancora provvisori) mostrano
una situazione pi critica rispetto
alla rilevazione precedente. Soltanto
in 39 capoluoghi pi del 95% degli
abitanti sono allacciati alla rete e
solo 33 riescono a coprire la totali-
t, o quasi, della popolazione con
percentuali che oscillano tra il 98%
e il 100%. Sono ancora 12 le citt che
non raggiungono l80%, con Paler-
mo, Treviso, Catania e Benevento
che non arrivano nemmeno al 50%.
50
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Monza,
Foggia, meno del 15 %
Macerata, Lodi,
Ascoli Piceno,
Pordenone
tra 15 e 20%
Pavia, Reggio
Emilia, Milano,
Sondrio Reggio
Calabria, Piacenza,
Siena, Udine, Mantova,
Verbania, Biella, Cremona, Como,
Brescia, Trento, Ravenna, Bergamo,
tra 20 e 35% Rimini, Forl, Vercelli, Caltanissetta,
Vicenza, Livorno, Brindisi, Savona,
Novara, Teramo, Aosta, Asti, Bologna,
Arezzo, Alessandria, Torino, Ancona,
Genova, Pesaro, Rovigo, Padova,
Trapani, Verona, Firenze, Bolzano, Lecco, Varese,
Cuneo, Gorizia, Cosenza, Pistoia, Lucca, Benevento,
Enna, Venezia, Belluno, Modena, Messina
Potenza, Ferrara, Imperia, LAquila,
La Spezia, Chieti, Prato, Pisa, Napoli,
Parma, Catania, Taranto, Roma, Treviso,
Catanzaro, Terni, Agrigento, Trieste,
Siracusa, Lecce, Pescara, Massa, Bari,
Matera, Perugia, Grosseto, Ragusa, oltre il 35%
Salerno, Palermo, Rieti, Sassari,
Cagliari, Oristano, Nuoro, Latina,
Campobasso, Vibo Valentia,
Frosinone,
51
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
2012 2016
Bari
Bologna
Catania
Firenze
Genova
Milano
Napoli
Palermo
Roma
Torino
Venezia
Verona
0 10 20 30 40 50 60
Il dato sulla dispersione dellacqua nei capoluoghi italiani conferma una situazione, in
media, piuttosto critica e non mostra evidenti segnali di discontinuit rispetto al passato.
Nel 2016, infatti, sono 17 i capoluoghi nei quali le perdite sono superiori al 50%, con punte
di oltre il 60% a Frosinone, Vibo Valentia Campobasso, Latina, Nuoro e Oristano. Stabile
anche il numero di citt dove pi del 30% dellacqua immessa nella rete viene dispersa (57)
e il valore medio delle perdite della rete idrica (35%). Poche, soltanto 6, le citt che riescono
a contenere le perdite sotto il 15% (Monza, Foggia, Macerata, Lodi, Ascoli Piceno, Porde-
none). Il confronto dei dati dellultimo quinquennio per le grandi citt mostra situazioni
profondamente disomogenee: si spreca molta pi acqua a Bari, a Palermo, a Roma, sembra
esserci uninversione di tendenza a Catania e Venezia.
52
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
92 lt 101 lt 107 lt
Bruxelles Copenhagen Madrid
706 1.013 293
Recentemente la gestione integrata delle risorse idriche sta svolgendo un ruolo importante
rispetto alle tradizionali politiche di approvvigionamento basate sulla costruzione di grandi
infrastrutture idrauliche. La tariffazione dellacqua diventata uno strumento per promuo-
vere una sostenibilit ambientale, sociale ed economica della risorsa. Tra le principali citt
europee, il confronto tra consumi idrici e tariffazione applicata, mostra come i centri urbani
pi virtuosi dal punto di vista del consumo pro-capite giornaliero (Bruxelles con 92 litri/
giorno/abitante e Copenaghen con 101) sono anche quelli in cui il costo del servizio pi
alto, con una bolletta annuale a famiglia rispettivamente di 1.000 e 700 euro circa. LItalia
avendo mediamente una bassa tariffazione comunale rispetto al resto dEuropa, ha anche un
basso grado di investimenti per sostenere i costi di servizio e un minor ritorno in termini di
efficienza e uso sostenibile della risorsa.
53
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
il Consumo
di suolo
La Commissione Europea stima
che ogni anno lEuropa cancelli
unarea naturale di circa 1.000 chi-
lometri quadrati, grande cio pi o
meno quanto Berlino, coprendola
con nuovi edifici, infrastrutture
e reti viarie. Sebbene il territorio
sia una risorsa vitale, nelle ultime
decadi il tasso di suolo perso in
Europa cresciuto a ritmi pi che
doppi rispetto a quelli dellincre-
mento della popolazione. In Italia -
anche se il rapporto tra estensione
dellarea urbanizzata e superficie
complessiva del territorio comuna-
le varia sensibilmente tra le diverse
realt locali - inequivocabile che
il fenomeno ha assunto proporzio-
ni eccezionali ed per giunta in
crescita. Le pi alte percentuali di
suolo consumato rispetto allarea
comunale si riscontrano a Torino e
Napoli, che hanno valori superiori
al 60%, a cui segue Milano, sopra
al 55%. Nella UE spicca il dato ne-
gativo di Lisbona, con oltre il 60%
della superficie impermeabilizzata.
Nella media per si pu notare
come le grandi capitali, Londra e
Berlino in particolare, mostrino va-
lori decisamente inferiori a quelli
di Torino, Napoli e Milano.
54
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Torino
Napoli
Milano
Pescara
Padova
Udine
Bari
Firenze
Palermo
0 10 20 30 40 50 60 70
Fonte: Ispra, 2016
55
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
le Case vuote
e gli sfratti
Sono oltre 7 milioni le case vuote
in Italia, pari al 22,5% del totale. Il
fenomeno ha proporzioni clamoro-
se a Roma - dove sono oltre 120.000
le abitazioni non occupate - seguita
a grande distanza da Palermo, che
comunque presenta valori elevati
con oltre 40.000 abitazioni senza
inquilini. In generale le grandi citt
presentano le situazioni pi proble-
matiche: a Milano, Torino e Genova
mediamente ci sono tra i 30.000 e
i 40.000 appartamenti deserti. Il
paradosso che, nonostante lenor-
me numero di vani liberi, c una
drammatica emergenza abitativa,
testimoniata dallelevato numero di
procedimenti di sfratto. Sono stati
67.000 gli sfratti emessi in Italia,
5.500 soltanto nella Capitale e oltre
2.500 a Torino. Tra le grandi citt
Firenze ad avere i dati pi incorag-
gianti: sono poco pi di 500 fami-
glie ad aver ricevuto uno sfratto lo
scorso anno nel capoluogo toscano.
Se si osservano i dati sulle case vuo-
te in relazione al totale delle abita-
zioni presenti nei singoli Comuni la
situazione in alcuni casi sorprende.
A Ravenna e Reggio Calabria non
ha inquilini tra un quarto e un terzo
del patrimonio abitativo totale.
56
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Il paradosso abitativo:
7 milioni di case vuote, 67.000 sfratti
numero
case vuote % abitazioni non occupate su totale abitazioni
Firenze 5.614 3,3
Napoli 14.496 4
Milano 38.546 6
Verona 9.693 7,9
Torino 37.414 8,3
Livorno 6.436 8,8
Padova 9.114 9
Roma 122.258 9,4
Perugia 7.849 10,6
Genova 33.202 10,7
Venezia 14.291 10,7
Trieste 12.189 10,9
Bologna 24.012 11,6
Prato 9.968 12,3
Bari 18.383 13
Taranto 12.417 13,6
Parma 13.928 14,3
Palermo 41.648 14,6
Brescia 14.530 14,7
Messina 18.620 16
Modena 17.105 18,2
Catania 28.591 19,7
Reggio Calabria 26.223 27,3
Ravenna 27.207 28,4
0 5 10 15 20 25 30
57
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
lImpronta
Ecologica
Un team di ricercatori di Ginevra
e Montreal ha calcolato limpronta
ecologica di 19 grandi citt costie-
re del Mediterraneo. Limpronta
ecologica misura larea biologi-
camente produttiva di mare e di
terra necessaria a rigenerare le
risorse consumate da una popo-
lazione umana e ad assorbire i
rifiuti prodotti. Lo studio pubbli-
cato, a marzo 2017 sulla rivista
Environmental Science & Policy,
sottolinea come la pi pesante
ecological footprint sia quella del-
la Valletta a Malta (5,43 ettari pro
capite), seguita da Atene, Genova,
Marsiglia, Roma e Barcellona.
Tra le citt che registrano i valori
pi bassi figurano invece Tirana,
Alessandria, Il Cairo e Tunisi.
Sono gli abitanti delle metropoli
europee, o comunque di quelle
a pi alto reddito, a esercitare
maggiore pressione sulle risorse:
nei centri urbani ricchi i consumi
sono pi elevati e richiedono ri-
sorse ambientali in eccedenza per
attenuarne limpatto ecologico. La
categoria di consumo che incide
58
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
Marsiglia Venezia
Genova
4,71 4,02
Barcellona
4,81
4,52 Thessaloniki
Napoli Tirana Instanbul
4,17
Roma 3,39 2,08 3,17
4,63
Antalya
Valencia Tunisi 2,65
4,07 Palermo Atene Izmir
3,12
3,76 Valetta 4,89 2,96
TelAviv
5,43
4,04
Alexandria
2,26
Cairo
2,82
Fonte: Environmental Science & Policy, The Ecological Footprint of Mediterranean cities: awareness creation and
policy implications, 2017
59
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
i Consumi culturali
60
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
2008 2016
Nessuna attivit culturale
Famiglie a basso reddito con stranieri
Famiglie a basso reddito di soli italiani
Famiglie tradizionali della provincia
Anziane sole e giovani disoccupati
Famiglie degli operai in pensione
Giovani blue-collar
Famiglie di impiegati
Pensioni dargento
Classe dirigente
3 o pi attivit culturali
Famiglie a basso reddito con stranieri
Famiglie a basso reddito di soli italiani
Famiglie tradizionali della provincia
Anziane sole e giovani disoccupati
Famiglie degli operai in pensione
Giovani blue-collar
Famiglie di impiegati
Pensioni dargento
Classe dirigente
0 10 20 30 40 50 60 70
Fonte: Istat, Aspetti della vita quotidiana. Consumi culturali. Anni 2008-2016
Le attivit culturali considerate sono: essersi recati almeno quattro volte al cinema; almeno una volta rispettivamente
a teatro, musei e/o mostre, siti archeologici, monumenti, concerti di musica classica, opera, concerti di altra musica;
aver letto un quotidiano almeno tre volte a settimana; aver letto almeno quattro libri in un anno
61
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
lEnergia
In dieci anni il numero di Comuni in
cui installato almeno un impianto
da fonti rinnovabili passato da 356
a 7.978. Tutti i municipi italiani, cio,
ne hanno almeno uno e la progres-
sione stata costante (3.190 nel
2008, 6.993 nel 2010, 7.970 nel 2012)
e oggi si sta ulteriormente artico-
lando nelluso delle diverse fonti. A
rendere possibile un aumento della
produzione pulita in Italia di 62
TWh in un decennio stato proprio
questo sistema distribuito tra tutti i
Comuni: oltre 730mila impianti foto-
voltaici, oltre 11mila tra idroelettrici,
eolici, da biogas e biomasse, geoter-
mici, oltre 4 milioni di metri quadri
di impianti solari termici. Seppure
con numeri ridotti rispetto al pas-
sato, anche nel 2016 aumentata
la diffusione per tutte le fonti - dal
solare fotovoltaico a quello termico,
dallidroelettrico alla geotermia ad
alta e bassa entalpia, agli impianti
a biomasse e biogas integrati con
reti di teleriscaldamento e pompe di
calore - e per tutti i parametri presi
in considerazione. La diffusione ter-
ritoriale la premessa per garantire
che le rinnovabili possano diretta-
mente rispondere (a km0 si potrebbe
dire) alla domanda elettrica e termi-
ca di case, aziende, utenze, riducen-
do lutilizzo della rete e integrandosi
con altri impianti efficienti.
62
Ecosistema Urbano Rapporto sulle performance ambientali delle citt
LItalia, a fine 2016, con 19.288 MW di pannelli installati (media per abitante di 0,32 kW)
seconda solo alla Germania che ha 40.986 MW installati e una media di 0,49 kW per
abitante. Nei comuni capoluogo la media scende a 0,13 kW/ab - evidenziando un gap con
tanti medi e piccoli comuni virtuosi - nonostante questa tecnologia sia ormai alla portata di
tantissime famiglie e facilmente integrabile in edilizia. E Brindisi la citt con la maggior
diffusione di pannelli solari fotovoltaici con una media di 1,9 kW per abitante seguita da
Copenaghen con 1,6 kW/ab. Pi distanziate Foggia e Ravenna e la tedesca Friburgo con
una media di 0,7 kW per abitante. In termini di potenza assoluta a Copenaghen la mag-
gior presenza di impianti.
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Brindisi
Foggia
Ravenna
Matera
Agrigento
Cuneo
Alessandria
Lecce
Latina
Ferrara
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Bologna
Padova
Verona
Milano
Bergamo
Prato
Trento
Gorizia
Vicenza
0 10 20 30
Sono 69 le citt che hanno installato pannelli fotovoltaici su edifici pubblici. Salerno ha
24,5 MW, ma ben 24 provenienti da un impianto a terra realizzato anni fa prima del boom
delle rinnovabili. Il resto deriva da due impianti su scuole per complessivi 40 kW e da due
coperture su uffici pubblici per complessivi 520 kW. Bologna ha 18,4 MW, di cui 36,4 kW
distribuiti su 5 edifici scolastici e 23,15 su 3 uffici pubblici. Ulteriori 18,2 kW sono stati
distribuiti attraverso 71 impianti in 65 edifici pubblici. Padova in terza posizione con 6,3
MW.
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Brescia Pordenone
59
alberi ogni 100 abitanti
29
alberi ogni 100 abitanti
Modena Grosseto
48
alberi ogni 100 abitanti
28
alberi ogni 100 abitanti
Arezzo Ravenna
40
alberi ogni 100 abitanti
27
alberi ogni 100 abitanti
Rimini Gorizia
33
alberi ogni 100 abitanti
26
alberi ogni 100 abitanti
Mantova Treviso
32
alberi ogni 100 abitanti
25
alberi ogni 100 abitanti
Bologna Vercelli
31
alberi ogni 100 abitanti
25
alberi ogni 100 abitanti
Perugia Forl
29
alberi ogni 100 abitanti
25
alberi ogni 100 abitanti
Quattordici citt hanno, nel contesto urbano, almeno un albero ogni quattro abitanti. Le
piante svolgono il ruolo di spazzini dellinquinamento. Ad esempio, ricorda lUniversit di
Southampton, gli alberi della Grande Londra eliminano ogni anno tra 850 e 2.000 tonnella-
te di polveri sottili. Sia che si tratti di manutenzione del verde esistente, che di nuove pian-
tumazioni, i decisori pubblici devono sempre tener presenti alcuni elementi chiave: vanno
tutelati paesaggio e alberi monumentali, bisogna preferite specie autoctone e va tutelata la
biodiversit, si deve optare per interventi che garantiscono bassi costi di manutenzione e
contenimento dei consumi idrici.
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