Bertrand Mandico Milleocchi Carmelo Bene

Eugenio Barba Pau Palacios Treviso Comic Book

Jazz a Cuba Marc Bolan, un ricordo

Animazione David Silverman French Touch

SABATO 16 SETTEMBRE 2017 ANNO20 N.37 INSERTO SETTIMANALE DE IL MANIFESTO

NELLARCO DI SEI DECENNI 80 ARTISTI

ITALIANI SI SONO CONFRONTATI
CON LE IMMAGINI IN MOVIMENTO,
TRA CINEMA E VIDEO,
NARRAZIONE E SPERIMENTAZIONE,
PERFORMANCE E FOUND-FOOTAGE.
UNA RASSEGNA IN PROGRAMMA
AL MUSEO MAXXI DI ROMA
RACCONTA QUESTA
FORMIDABILE AVVENTURA
IN 16 ORE E 100 OPERE,
SOSPESA TRA PASSATO
E FUTURO
 2 sabato 16 settembre 2017
SANDRA LISCHI
Cinema sperimentale,
film e video dartista, ci-
nema di ricerca. Gi questi ter-
mini pongono domande, si
aprono sul dubbio. E in Italia
presentano un panorama cri-
tico frammentato e incerto,
soprattutto per i primi decen-
ni indagati dalla rassegna al
MAXXI. Un cinema che cine-
ma a pieno titolo ma che ha
trovato una sua visibilit per
zone, luoghi, momenti: non
c ancora una storia compiu-
ta, una ricostruzione adegua-
ta. Tracce, s, che andrebbero
ripercorse ad esempio nella
meritoria attenzione da parte
di alcune riviste, nella pionie-
ristica attivit di festival e ras-
segne, nello sguardo acuto e
non riconciliato di alcuni criti-
ci e studiosi. Importanti rico-
gnizioni e restauri. Monogra-
fie (come quella recentemen-
te dedicata a Franco Brocani
dal Festival di Piombino e poi
a Piane di Bronzo a Tuscania
in luglio); editoria elettroni-
ca, con dvd e libri allegati. O ri-
cognizioni come quelle delle
mostre di anni fa a Catanzaro
o negli incontri del festival di
Pesaro. Gli archivi, anche. Ar-
ticoli, saggi, qualche testo che
ripercorre un periodo, una ge-
ografia. Spunti, appunti. Ne-
cessari, non sufficienti. Ma
significativo e interessante
che un numero sempre pi al-
to di giovani studiosi, anche
con tesi di laurea e di dottora-
to, si rivolga con curiosit a
questo universo.
LOBLIO
Fatto sta che qualcosa sfugge
sempre, e che di continuo il ci-
nema sperimentale italiano
(e dartista, e underground) fa
emergere nomi dimenticati,
ricorda allo studioso distratto
un film non considerato, ci fa
arrivare messaggi nella botti-
glia, ci rimprovera un oblio,
sottolinea con lo sguardo
delloggi come non si siano
considerate abbastanza, ad
esempio, le presenze femmi-
nili. Ed davvero difficile ac-
costare autori e autrici (po-
che, queste, appunto, soprat-
tutto nei primi due decenni
presi in esame) che ci presen-
tano pratiche artistiche cos
diverse, spesso coesistenti in
una stessa persona: radicale
sperimentalismo e spot pub-
blicitario, video musicali e
film danimazione e sigle tele-
visive, giunte di pellicola cuci-
te col filo e loop elettronici. Ed
ancora da esplorare compiu-
tamente una costante del ci-
nema sperimentale italiano,
che quella dellintreccio fra
le arti, pittura teatro cinema
grafica musica. Un doppio
sguardo che si sdoppia e si
moltiplica ancora.
Vedere quindi, vedere e ri-
vedere occorre, per colmare
le lacune, conoscere, ricono-
scere e porsi nuove domande:
e quindi una festa per loc-
chio, la mente e i sensi questo
programma del MAXXI, ricco
di immagini e suoni dagli an-
ni Sessanta del Novecento a
oggi, affiancati da momenti di
riflessione. Dal gruppo degli
anni Sessanta fino allaffollar-
si di nomi e opere di oggi un
bel viaggio, in cui si capir an-
che come la scena italiana sia
stata per molti aspetti pionie-
ristica e innovativa; e in dialo-
go, consapevole o meno, con
il panorama internazionale.
IL VIDEO
Snodoimportante quello de-
glianniSettanta,conlasovrim-
pressione cinema-video. La
rassegna presenta nel suo in-
sieme lavori nati in super8,
16mm, 35mm, video, digitale,
LOSCHERMOSDO
Scrittureinstabili
perspettatoriinquieti
AL MAXXI DAL 19 SETTEMBRE AL 9 NOVEMBRE DOPPIO SCHERMO
MOSTRA IL FILM E IL VIDEO DARTISTA IN ITALIA DAGLI ANNI 60 AD OGGI
ma negli anni Settanta il pas-
saggio e la compresenza so-
no stati luogo di pensiero sul-
la diversit di media e suppor-
ti, a prescindere dal pur im-
portantissimo elemento (per
questo tipo di cinema auto-
prodotto) del basso costo del
nastro magnetico rispetto al-
la pellicola. La bassa defini-
zione dellimmagine elettro-
nica (descritta da Marshall
McLuhan nel suo celebre Un-
derstanding Media, del 1964)
appare quasi dichiarazione di
poetica. Elogio dellimperfe-
zione, cos come il tempo rea-
le del circuito chiuso appare
metafora ideale e reale della
processualit; cos come la
possibilit di re-incidere il na-
stro pi volte fa emergere lele-
mento della deperibilit lo
comprende e lo sperimenta
bene Michele Sambin, pionie-
re del videoloop.
SCHERMI ERETICI
E sar, questa, unoccasione
importante, oltre la ricostru-
zionedi periodie nomi,per ve-
rificarecomeglistudisulpano-
rama odierno delle immagini
in movimento siano debitori
allapraticaartisticaeallarifles-
sione di queste avanguardie in
parteovergroundein partesot-
terranee. come se questi ci-
neasti e videomaker e videoar-
tisti avessero traghettato le Foto grande:
utopie delle avanguardie sto- Umano non
riche (o parte di esse) verso umano di Mario
loggi, verso un paesaggio in Schifano (69);
costante metamorfosi media- Filmarilyn di Paolo
tica. Gli studi odierni sull este- Gioli (92)
tica della bassa definizione, Terra animata di
sul cinema espanso, sulle mo- Luca Patella (67)
dalit di proiezione non cano-
niche e sugli schermi ereti-
ci,la riscoperta dellesperien-
za come elemento centrale
della fruizione audiovisiva,
della performativit (delle im-
magini, dei supporti, degli
schermi appunto, dello stesso
spettatore) rilanciano in epo-
ca digitale intuizioni lontane.
O meglio: lontanovicine, co-
me direbbe il poetronico E come se so il caos e limprevisto. vitati a scoprire le valenze magnetico con la sperimenta-
Gianni Toti. ignote e creative di effetti elet- zione in video. Inquietudini
Senzadimenticarelafierain- questi cineasti ALCHIMISTI tronici inesplorati che diven- digitali nellandirivieni fra
differenza, talvolta lostilit, DELLIMMAGINE tano attori ed entrano perfi- storie e modi di narrare, for-
verso la trappola per lupi (cos e videomaker Nel primo caso basta ricorda- no nei titoli (come lo squee- me e modi dei linguaggi. ci-
la chiamava Jean Epstein) rap- e videoartisti re Paolo Gioli e la sua camera zoom, nel VideoPoema Squee- nema, arte contempora-
presentatadallasmaniadellav- stenopeica: film realizzati im- zangezam, del 1988). nea, sono immagini in movi-
venimento, dellintreccio.... avessero pressionando la pellicola Alchimisti dellimmagine, mento? poesia, graffio po-
Anche se dagli anni Ottanta, e
con un crescendo fino a oggi,
traghettato con la luce che passa da un fo-
ro (anche il foro formato da
per usare una definizione di
Adriano Apr. Graffiature del
litico irriducibile, un silen-
zio nel rumore mediatico?
esperienze di narrazione sep- le utopie delle un pugno chiuso), quindi supporto, pittura su pellico- rumore benefico nel silenzio
pur anomala si fanno largo in una sorta di grado zero, una la, mescolanze di tecniche. che ci circonda? Radicale
vario modo. E poi la tecnica, avanguardie celebrazione sublime della Felicit della materia col cine- dissenso, amorosa propo-
con unattitudine allingegno-
storiche luce che lascia la propria or- ma, curiosit per limmateria- sta? E tutto questo come ci
so bricolage dartista ma an- ma sulla pellicola. lit del segnale elettronico parla? Fra rarit e riscoperte
che con la capacit di dialoga- verso loggi Nel secondo caso la presen- con la TV (si pensi a Lucio e riflessioni la rassegna al
re o scontrarsi con i generato- za di Gianni Toti in RAI, per la Fontana nei primi anni Cin- MAXXI propone quelle che
ri di effetti elettronici sovver- Ricerca e Sperimentazione quanta) ma anche curiosit Bruno Di Marino definisce
tendone spesso la funzionali- Programmi: i montatori (di- per la materia opaca e deperi- scritture instabili. Per
t originaria e deviandoli ver- venuti montautori) sono in- bile e imperfetta del nastro spettatori irrequieti.
 sabato 16 settembre 2017
OPPIATO
BRUNO DI MARINO
Cos stata e cosa continua
ancora oggi a rappresenta-
rela sperimentazionecon leim-
maginiin movimentoinrelazio-
ne alla ricerca artistica in Italia
dagli anni 60 ai giorni nostri? A
questa domanda abbiamo pro-
vato a rispondere attraverso
una rassegna; una sintetica re-
trospettiva articolata in un cen-
tinaio di opere circa, suddivise
in quattro programmi di quat-
trooreciascuno, ripropostiquo-
tidianamente allinterno della
videogallerydel MAXXI. Lascel-
ta di un approccio diacronico,
consente di storicizzare logget-
to dellanalisi attraverso una
partizione per decenni che mo-
stri linearmente levoluzione
del cinema e del video dartista,
senza tuttavia rinunciare a ope-
rare confronti sincronici tra i ti-
toli selezionati. Tale prospetti-
vaoffreallo spettatore unavisio-
ne chiara, lineare e perfino di-
dattica della sperimentazione
audiovisiva dartista in Italia;
una scelta forse controcorren-
te in unepoca in cui la com-
plessit delle esperienze e del-
le pratiche artistiche richiede
approcci metodologici sempre
meno tradizionali.
Il titolo Doppio schermo fa
riferimentoda unaparteal cam-
po esteso delle immagini in mo-
vimento e, dallaltro, alla ricer-
ca artistica davanguardia Lo
schermo, inteso come superfi-
cie di proiezione ma anche fil-
tro, che vela e al tempo stesso ri-
vela, diventa il dispositivo di
uninterfaccia inesauribile. Ma
il titolo si riferisce anche a unal-
tra duplicit, relativa ai due di-
spositivi che si sono succeduti,
affiancati e a volte sovrapposti:
il cinema e il video, due termini
che oggi con lunificazione dei
supporti nellera del digitale
hanno perso di significato ma
che, in unottica storica, sono
utili a comprendere alcuni pas-
saggidecisivi in termini sia este-
tici sia tecnologici.
Ciascun artista pu intende-
re il cinema come estensione
del proprio immaginario, carat-
terizzato da una continuit an-
che di ordine tecnico (pensia-
mo a chi rende cinetiche le
composizioni pittoriche o grafi-
che con procedimenti di ani-
mazione); oppure come crea-
zione di un immaginario auto-
nomo che, pur partendo da
una riflessione concettuale sul-
la teoria e sulla pratica estetica,
prende nuove strade e assume
nuove forme frutto di un ragio-
namento sullo statuto specifi-
co delle immagini in movimen-
to. Non possibile isolare e
identificare per ciascun decen-
nio uno stile preciso o se ragio-
nassimo in termini musicali
un basso continuo che con-
nota un momento storico. Ma
sicuramente, attraverso una se-
lezione delle opere pi signifi-
cative, pi facile restituire
unidea di omogeneit e campi
di ricerca condivisi, tecnologi-
camente e iconologicamente,
di un dato periodo.
Il film dartista italiano attra-
versa la sua age dor negli anni
60 Se prima di allora si rintrac-
ciano solo sporadiche e isolate
esperienze, in questo decen-
nio le incursioni degli artisti
nel mondo delle immagini in
movimento pur nella loro in-
dividualit e singolarit , ri-
Conlacodadellocchio:
losguardolaterale
LA RASSEGNA I PROGRAMMI PER STORICIZZARE
IN SUCCESSIVI DECENNI LEVOLUZIONE DEL CINEMA DARTISTA
sentono di un clima culturale
diffuso, di influenze ambien-
tali e, in alcuni casi, di una pre-
cisa progettualit che matura
in un periodo dove larte ob-
bligata a confrontarsi con le tec-
niche mediali.
Romasiponefinda subitoco-
me centro propulsore di questa
nuova fase, anche grazie alla
creazione nel 1967 della Coope-
rativa del Cinema Indipenden-
te, modellatasi sulla Film-
makers Coop di Jonas Mekas
che, fin dal 1961, viene spesso
in Italia a far conoscere i capola-
vori del New American Cinema,
prima a Spoleto, poi a Porretta
Terme, Pesaro, Torino e quindi
Roma,inluoghicomeil Filmstu-
dio,cineclubche aprenellostes-
so1967echediventailluogopri-
vilegiatodella scena dellunder-
ground italiano e internaziona-
le. Il passaggio dalla pellicola al
videotape sicuramente una
delle novit che segna il nuovo
decennio. Diversiartisti comin-
cianoa utilizzareil mediumelet-
tronico affiancandolo (o sosti-
tuendolo)alla macchinada pre-
sa. Se, dunque, vero che Roma
una citt chiave per le vicen-
de del cinema dartista, nei pri-
mi anni 70 la diffusione della
nascente videoart si concen-
tra soprattutto a nord. Il gran-
de cambiamento avvenuto ne-
gli anni 90 dato dal graduale
passaggio dallhardware analo-
gico al software digitale, che ha
comportato la diffusione delle
tecnologie, non pi costose inteso come
macchine (come quelle prodot-
te dalla Quantel, come il Paint-
box) appannaggio di poche so- di proiezione
ciet, ma sistemi pi leggeri
ed economici alla portata di tut-
ti, dal montaggio agli effetti
che hanno consentito anche
ad artisti giovani di realizzare
sofisticati lavori con le immagi-
ni in movimento.
(...) La scrittura del cinema
non-narrativo, realizzato da ci-
neasti e artisti e/o da artisti-ci-
IL PROGRAMMA
Quattroprogrammidiquattroore
La rassegna Doppio
schermo. Film e video
dartista in Italia dagli anni
60 a oggi, sar allestita nel-
la videogallery del MAXXI, il
cuiingresso gratuito. La re-
trospettiva curata da Bru-
no Di Marino e realizzata
nellambito del ciclo Arta-
pes a cura di Giulia Ferracci
suddivisa in 4 program-
mi di 4 ore ciascuno replica-
toper due volte algiorno, se-
condo un approccio storico
e diacronico; gli anni 60 (19
settembre-3ottobre); gli an-
ni 70 (3-17 ottobre); gli an-
ni 80 e 90 (17-31 ottobre);
dal 2000 a oggi (31 ottobre-9
novembre). Tra gli artisti se-
neasti, una scrittura instabi-
Lo schermo
cui immagini si dissolvono nel-
la grana della pellicola. Sono
superficie
sottoesposte o frutto di esposi-
zioni multiple, immagini che
ma anche
filtro che vela
e al tempo
stesso rivela
lezionati: Adami, Ancarani,
Angeli, Barba, Baruchello,
Boetti, CaneCapovolto,
Echaurren, Eshetu, Fla-
tform, Gioli, La Pietra, MA-
SBEDO, Mauri, Migliora,
Nespolo, Ontani, Paladino,
Patella, Sasso, Schifano, Su-
perstudio, Toccafondo,
Toti, Vaccari, Zapruder,
ZimmerFrei. Ogni gioved
saranno proiettati dei lun-
gometraggi. Il catalogo, edi-
to da Manfredi Edizioni,
inaugura la collana MAXXI
Arte Collection Focus Se-
ries, curata da Bartolomeo
Pietromarchi e sar presen-
tato l11 ottobre. A partire
da questa data, sempre nel-
Vedere e rivedere occorre, per
colmare le lacune, conoscere e
porsi nuove domande: una festa
per locchio, la mente e i sensi
e sulla riconoscibilit dei dispo-
le, dallincerta ontologia, le
immagini fragili, tremolanti,
lampeggianti, sovresposte o
uninattualit o una biodiver-
affiorano dallemulsione e ad
essa ritornano, decomponen-
dosi irrimediabilmente, nel co-
lore e nella luce.
La stessa fruizione di questo
cinema non pu che essere de-
centrata, disattendendo qua-
lunque codice. Di fronte ad es-
so necessario adottare una vi-
Dallalto:MorecinemamoreEurope
diGianluigiToccafondo(1992);
QuijotediMimmoPaladino(2006);
OrigineedeposizionediStudio
Azzurro(1997)
3
sione asimmetrica, guardare
con la coda dellocchio, laddo-
ve la coda non solo una me- GERENZA
tafora che indica una modalit ALIAS
di sguardo laterale e periferico
(fissarsi su dettagli, cogliere
qualcosa che non appare con Il manifesto
evidenza, proprio perch non direttore responsabile:
Norma Rangeri
siamo guidati e obbligati da
una narrazione) ma anche il ALIAS
supporto materiale della pelli- inserto a cura di
cola. Tutto ci vale anche per il Silvana Silvestri
video. Se i dispositivi degli albo- (ultravista)
ripresentano unimmagineeffi- Francesco Adinolfi
mera, a bassa risoluzione, che si (ultrasuoni)
in redazione
dissolve quando la videocame-
Roberto Peciola
ra si produce in un movimento redazione:
di macchina unimmagine, via A. Bargoni, 8
dunque,non meno gassosa del- 00153 - Roma
la pellicola, come indicato da Info:
Deleuze, eppure ancora corpo- ULTRAVISTA
sa, materica perfino , le odier- e ULTRASUONI
fax 0668719573
ne tecnologie (il Full HD, il 2K, il
tel. 0668719557
4K) ci restituiscono una risolu- e 0668719339
zione quasi iperrealista della redazione@ilmanifesto.it
rappresentazione. Ma solo http://
unapparenza, laltra faccia di www.ilmanifesto.it
unestetica, quella dellobsole- impaginazione:
scenza, che comunque incom- il manifesto
ricerca iconografica:
be su queste opere. Non si tratta
il manifesto
solo di un discorso che riguarda Concessionaria esclusiva
la preservazione e la conserva- pubblicit:
zione delle opere ma una con- Poster Pubblicit & P.R. srl
siderazione che ha riflessi an- via Angelo Bargoni 8
che sulla cifra estetica. Gli arti- 00153 Roma
sti continuano tuttoggi a fare i Tel. + 39 06 68896911
Fax. + 39 06 58179764
conti con il valore effimero
e-mail poster@poster-pr.it
dellimmagine
(...) Ci che emerge, in con- Inserzioni pubblicitarie:
clusione, da una visione com- Pagina
plessiva suddivisa in decenni di 278 x 420
una produzione tanto vasta, Mezza pagina
che,per quanto si possano indi- 278 x 199
Quarto di pagina
viduare ed isolare delle caratte- 137 x 199
ristiche proprie di un periodo Piede di pagina
storico, vi sono molte opere che 278 x 83
non sarebbe pienamente possi- Quadrotto
bile collocare in un decennio 90 x 83
piuttosto che in un altro, se posizioni speciali:
non e non sempre basando- Finestra prima pagina
59 x 83
si sulla risoluzione dellimma- IV copertina
gine, sulla qualit dei supporti 278 x 420
stampa:
sitivi tecnologici. Ancora oggi, RCS Produzioni Spa
va sottolineato, vi sono artisti via Antonio Ciamarra
351/353, Roma
che ostinatamente lavorano in
modo analogico, senza preoc-
RCS Produzioni
cuparsi di ci che va di moda e
di ci che il pubblico, le gallerie
Milano Spa
via Rosa Luxemburg 2,
e i collezionisti si aspettano. Pessano con Bornago(Mi)
diffusione e contabilit,
sit che vanno preservate e di rivendite e abbonamenti:
REDS Rete Europea
cui una rassegna del genere de-
ve tener conto. distribuzione e servizi:
viale Bastioni
Michelangelo 5/a
*il testo un estratto dallin-
00192 Roma
tel. 0639745482
troduzione alla rassegna, pub- Fax. 0639762130
blicato nel catalogo edito da
Manfredi Edizioni.
la videogallery del MAXXI,
si terranno inoltre (dalle ore
18.00) Le storie del cinema
dartista. Gli artisti italiani
e le immagini in movimen-
to dagli anni 60 a oggi. Do-
po un inquadramento sto-
rico generale l11 ottobre
da parte di Bruno Di Mari-
no (curatore del ciclo), il
20 ottobre Cristiana Per-
rella affronter il tema del-
la performance, il 3 no-
vembre la volta di Marco
Bertozzi che parler del
found-footage e, infine, il
14 dicembre Sandra Li- in copertina:La
schi terr lultima lezione ruota di Duchamp
sulle interferenze tra il ci- di Mario Sasso
nema e il video. (2003-2004)
 4 sabato 16 settembre 2017
In pagina scene di Les garons sauvages e ritratto di Bertrand Mandico
GIULIO VICINELLI
VENEZIA
Si porta a casa il Premio
Mario Serandrei Hotel
SaturniaperilMigliorContri-
buto Tecnico il francese Ber-
trand Mandico, chefa ilbot-
to alla trentaduesima Setti-
mana Internazionale Della
Critica, nel senso letterale
dell'aver presentato un film,
Les Garons Sauvages, che
deflagra, rapinosamente, in
una visione sovversiva e
contundente, che colpisce
anche fisicamente lo spetta-
tore, un big-bang dei sensi.
L'onda d'urto spazza via mu-
ri interni e confini tra gene-
ri, che come fluidi non pi
contenuti, si mescolano e si
ibridano dando vita a una
mitologia autonoma e autar-
chica che coniuga Cooper e
Schoedsack (e Jules Vernes)
con un immagery mutante
ed iper espressionista alla
Tsukamoto, la poetica su-
bacquea vighiana di L'Ata-
lante con la sessualit dere-
golata di Borowczyk.
Un manipolo di post dru-
ghi pubescenti, rei di stupro
edomicidio,vieneaforza im-
barcato sul natante governa-
to da un misterioso Capita-
no, rieducatore salomonico
e feroce, ma giusto, che
presto diverr l'oggetto diin-
coffessabili brame e trame.
Tra tempeste terrifiche e pu-
nizioni memorabili si fa rot-
ta verso l'Isola Delle Gonne,
isola vivente, ostrica-vagina
gigante, che tramuta gli uo-
mini in donne, abitata da
una natura dotata di vita ses-
suale, ormonale. Il resto vi-
sionariet emancipata da
ogni medietas.
Si presenta accompagna-
todall'androgino Dott.Seve-
rine del film e sua attrice fe-
ticcio, una Elina Lwensohn
magnetica e bella, che ci fa
da interprete e fuma da un
bocchino d'avorio con char-
Eruzioni
sottomarine
ESORDI INTERVISTA A BERTRAND MANDICO PREMIATO
PER IL SUO LEA GARONS SAUVAGES ALLA SIC
me d'altri tempi.
Ormai il cinema un'an-
ziana signora centenaria af-
fetta da incontinenza e dagli
orifizi prolassati, io lavoro
con le sue deiezioni non con-
tenibili
L'incipit dell'intervista
che mi concede punk-rock
allo stato puro.
In questo immaginario il
corpo centrale, ma l'obiet-
tivo ne rimane a distanza,
non ci si getta a ridosso, in
unapoeticavisivadiesaspe-
razione della carne...
Due sono i temi legati al cor-
po: quello sull'identit ses-
suale,chenormalmentecon-
sideriamo come sua condi-
zione immutabile, e quello
sul mutamento, sulla cessa-
zione di quella stabilit-im-
mutabilit. Come osservato-
re, volevo collocarmi in posi-
zionedifrontiera,edalosser-
vareilcorpomutare,muover-
si in una identit basculante,
che oscilla da un polo all'al-
tro in maniera reversibile.
unasessualitmutante.Lera-
gazze per, mutate nel cor-
po, restano interiormente i
cattivi ragazzi di prima, la
violenza, che nel film si vuo-
le connessa all'identit ma-
schile, semplicemente si na-
sconde dietro ai seni, ma
non sparisce. Poi, come hai
notato, questa mutazione
viene osservata da una certa
distanza, perch idealmen-
te cercavo pi l'accarezza-
mento, lo sfioramento, che
non la penetrazione e l'uso
della voice-over, che riman-
da al cinema classico, corri-
sponde a un narratore prin-
cipale che racconta la storia
standone fuori, dunque an-
che l'immagine mantiene
una certa distanza, mi sem-
brava coerente.
Unnaturapansessuale,om-
nipervasiva,vaginaleefalli-
ca, che intrattiene rapporti
carnali con gli umani?
La natura per me molto ses-
suale di per s, quando guar-
do la vegetazione trovo delle
forme sessuali, un po' come
in quei lavori di Mapplethor-
pe dedicati ai fiori.
La natura dell'isola secerne
ormonisessualieproduceef-
fetti ormonali sulle persone.
L'isola in realt una ostrica
gigante, una creatura viva, su
cuitrionfaovunqueunavege-
tazionepercuimisonoispira-
to a un'immaginario marino,
di alghe fluttuanti e anemoni
sucuihomontatoperrumo-
ridinatura organica, divisce-
re e interiora come se fosse
un corpo vivo di carne, un or-
Ormaiil cinema
un'anziana
signora
centenaria
affetta
da incontinenza,
iolavoro
con le sue deiezioni
ganismo animale con le sue
budella. In certe parti ho usa-
to il canto di una balena per
dare voce alla foresta, l'idea
di una foresta-bestia
Anche l'identit del mare,
come personaggio vivente,
forzabrutae naturale che si
manifesta nelle tempeste,
costruitatuttaperviaacusti-
ca...
Inverittuttequellesceneso-
no realizzate in studio, senza
greenscreen,soloconfonda-
li e proiezioni. Tutto il suono
del mare costruito in post
produzione, col vantaggio di
poter comporre il suono, la-
vorare su volumi, equalizza-
zioni e creare molteplici stra-
ti. Ho sovrapposto quattro-
cento piccoli suoni diversi.
il suono di tutto l'enorme po-
teredelmare,cheinghiottele
voci,minuscole,dinoi,picco-
li uomini.
Il mare, tutta la natura, han-
no natura duale, carezzano e
graffiano, nutrono e uccido-
no allo stesso tempo. In que-
sto film, tutto ambivalente,
non soggetto a giudizio defi-
nitivo, non ci trovi un bene e
un male, i personaggi pi che
cattivi o violenti, in realt so-
nosolonaturali,umanamen-
te naturali, quindi puri, esen-
ti da sovrastrutture che re-
stringano il comportamento,
e la natura non positiva o
cattiva di per s, siamo noi
umaniadattribuirledeigiudi-
zi di valore.
Hai usato un montaggio a
tratti estremamente ritmi-
co, a tratti disteso, a volete
molto grammaticato, a vol-
te deregolato...
innanzitutto uno strumen-
to per restituire la storia cos
come la ho pensata, modu-
landola ritmicamente, in ac-
celerazioni e rallentamenti,
accrescimenti e sottrazioni.
AmoVonTrier,magiAnder-
son, per me, per quanto ge-
nialerisultaunpo'psicorigi-
do, sempre fisso sulla stessa
misuraritmica,alriparodari-
schi, ma senza movimento.
Paradossalmente lo stesso
effetto che producono quelli,
per lo pi provenienti dal vi-
deo, che hanno l'abitudine di
girare molto, come Kechi-
che, per poi tagliuzzare tutto
in pezzi molto brevi e monta-
re freneticamente, con un ef-
fetto tipo mitraglia. Io cerco
un montaggio inaspettato,
chenonpermettaallospetta-
tore di anticipare quali ne sa-
ranno gli sviluppi.
Ho disegnato uno storybo-
ardcherisultatoindispensa-
bile fondamentale per le sce-
nepitecniche,come letem-
peste, con takes corte da sin-
cronizzare con le retro proie-
zioni, i fondali e i movimenti
di tanti attori in pochissimo
spazio, e che richiedevano
un lavoro di composizione
minuzioso, musicale, invece
sull'isola mi sono concesso
qualche strappo, ho girato
con pi flessibilit, con scene
di durata pi lunga lasciando
gliattoriliberididareunosvi-
luppo pi teatrale alla recita-
zioneerendendoimovimen-
ti di macchina funzionali agli
effetti emozionali delle loro
splendide performance. Lo
chiamo montaggio organi-
co, una dimensione che sta
a cavallo tra lo psicologico e il
musicale. Realizzo una pri-
ma versione del montaggio
senza suoni, ma gi ritmica-
mente organizzata, quasi co-
me una canzone. Gi in fase
discritturaimmaginounaco-
lonna sonora, poi girando le
mmagini cerco effetti di tipo
musicale e ritmico e quando
le monto uso delle musiche
di servizio, che mi diano una
scansione ritmica, un'atmo-
sferaemotiva,questepoiven-
gono eliminate per essere so-
stituitedallemusicheorigina-
li fatte dal compositore che
cura la soundtrack.
 sabato 16 settembre 2017
FESTIVAL
Cinemaeretico
deiMilleocchi
TRIESTE AL TEATRO MIELA DAL 15 AL 21 SETTEMBRE, CON
LA DIREZIONE ARTISTICA DI SERGIO M. GRMEK GERMANI
SILVANA SILVESTRI
Subito dopo la parata di
star a Venezia, unaltra
schiera di registi meno cono-
sciuti dal grande pubblico,
ma non meno significativi,
compaiono alla ribalta dei
Milleocchi festival interna-
zionale del Cinema e delle Ar-
ti, con la direzione artistica di
Sergio M. Grmek Germani che
si tiene a Trieste dal 15 al 21 set-
tembre. Giunto alla sedicesi-
ma edizione dal titolo Eros e
Priapo, ha un programma re-
alizzato con la collaborazione
delle cineteche straniere e ita-
liane (Bologna, Milano, Tori-
no, del Friuli e la Cineteca Na-
zionale) ricco di possibilit di
inedite scoperte e visioni e
proiezioni secondo i formati
originali, in copie 35mm (tran-
ne le digitalizzazioni).
Un programma fatto di no-
mi che compiono la magia di
unfestivaldellariscopertaede-
gliincroci trasversali,riportan-
do ordine/disordine nel gusto
delle immagini. Talvolta star
dellunderground e altre volte
autentici fenomeni popolari,
dalle caratteristiche autoriali e
linea di demarcazione del gu-
sto. Come Dimos Theos, lega-
toaunalontanaepocadelcine-
magrecodelperiodosubitodo-
po la dittatura dei colonnelli,
quando bastava un film per
scatenare le reazioni del pub-
DimosTheos
lostranierodiGrecia
LA PERSONALE UN TESORO DEL CINEMA GRECO A CUI
SAR ASSEGNATO IL PREMIO ANNO UNO
CECILIA ERMINI *
Capita a volte che un sin-
golo film esprima il pen-
sieronuclearediuninterafilo-
sofia di cinema e che, al tempo
stesso, contenga in esso il tra-
gico destino dellartefice, an-
chesequestacertononeralin-
tenzione originale. questo il
caso di Dimos Theos, cine-
asta-esploratore di pensiero
che, a met degli anni 60, gra-
zie alla lezione del film noir,
del neorealismo italiano, della
nouvelle vague francese e del
cinema documentario, comp
una sortadi rigenerazione as-
similativa allinterno della ci-
blico del festival di Salonicco,
con infinite discussioni teori-
cheeideologiche, formali epo-
litiche (per non parlare degli
scontri fisici). Insieme a Sta-
vros Tornes di cui stato ami-
co e montatore portatore di
una ricca eredit non solo per
il cinema greco, tanto quanto
difficile stata la loro vicenda
cinematografica. Film, quelli
di Theos, tutti da rivedere oggi
percreareunanuovaprospetti-
va, obiettivo dei Milleocchi.
Una parte importante nel
programma ha la sperimenta-
zione del cinema croato pro-
dottatra la fine degli anni 50 e i
60dovutaalcambiamento po-
nematografia greca, girando il
primofilmapertamentepoliti-
co,Kierion(1968-1974),in con-
trasto con il cinema commer-
ciale finora dominante. Am-
bientando Kierion in tempi
moderni, pur trattandosi del
famoso caso Polk del 1948,
Theos pone lazione crea un
non-tempo, un limbo in grado
di denunciare e mettere in evi-
denza latemporalit delle
strutture sociali. Questo nuo-
vo tempo di connessione in
Diadikasia (1976) diventa non
solo emblematico ma, come
detto in incipit, lepifania di
unintera esistenza.
Il Mito di Antigone viene
trattato non pi in funzione
spettacolare ma analizzando i
litico inJugoslavia, alla moder-
nizzazione che permise un al-
lontanamentodalrealismo so-
cialista, finch (come del resto
danoi)non fece lasua compar-
sa il cinema dautore buono
per tutte le stagioni. Tra i nomi
legati alla sperimentazione di
Zagabria Mihovil Pansini
(1926-2015) medico e maestro
del cinema amatoriale, autore
eanimatoredi dibattitisullan-
tifilm (esempio di questi il
suo Scusi signorina dove con
la camera appesa sulla schiena
riprende Zagabria non inten-
zionalmente), fondatore nel
1962 della Biennale del cine-
ma davanguardia il GEFF
meccanismi di costruzione
dellordine costituzionale, vi-
sti da Theos come vera e pro-
priabasedel tragico,soprattut-
to moderno. Il nucleo del
dramma sofocleo risiede nello
scontro fra due volont e due
concezioni del mondo (Theos
e la Grecia, a va sans dire):
quella di Antigone, fragile ma
fortissima moralmente, di ri-
spettareleleggi nonscrittedel-
la natura (phsis) e quella di
Creonte tesa a imporre la forza
dello Stato e della legge (no-
mos).
Pertanto, il Mito diventa
una dimensione senza tempo
chepuesserevisualizzata an-
che attraverso lera moderna
mentre Antigone lo spec-
(GenreFilmFestival) cheriuni-
va cinema amatoriale, cinema
dautore, documentari, film di
animazione.
Il regista fotografo architet-
to Ivan Martinac, autore di set-
tantuncortometraggi eun lun-
gometraggio, da Spalato fre-
quentalascuoladiBelgradoin-
fluenzando lOnda nera del ci-
nema serbo e torna quindi a
Spalato dove fonda la Cineteca
elaScuoladelcinemaalternati-
vo.TomislavGotovac,altrostu-
dente di architettura svela il
cambiodiepocaconlattenzio-
ne riservata alla forma e non al
contenuto di unopera, autore
della Beogradska trilogija e di
chio, ancora velato, nel quale
ilregista,eisuoi successiviper-
sonaggi, si riconosceranno.
Tutti gli eroi del cinema di Di-
mosTheos infatti, in una lettu-
ra intuitiva e non programma-
tica, camminano lungo le tra-
iettorie, mortali, di Antigone:
Grigoris Lambrakis in Ekato
OresThou Mai, lo studente Za-
La magia
di un festival
degli incroci
e delle
letture
trasversali,
scoperte e
riletture
film come manifesti program-
matici, anticipatore di quello
chepoifarnegliannisuccessi-
vi Michael Snow.
Figura di congiunzione tra
vari nomi della nouvelle vague
poi Jackie Raynal, attrice e
montatrice per Jean-Daniel
Pollet, Eric Rohmer (La Car-
rire de Suzanne e La Boula-
gredeMonceau del 1963),Phi-
lippe Garrel (La Concentra-
tion, 1968, Jos Bnazraf (Co- immaginare, nuovo terreno
ver Girls, 1963), Jean Eustache
(La Maman et la putain, 1973).
Si presenta il suo Un Film
1998/2018 - Journal de Jackie,
viaggi tra New York, Trieste,
Zanzibar, Parigi, New Orleans
e Stromboli, con personaggi
da Labarthe a De Niro, JOnas
Mekas a David Bowie.
Riprende il posto che gli
spetta Seth Holt (1923-1971)
autore di film come La casa
del terrore, La mano che ucci-
dik di Kierion, Meitanos in Ka-
petan Meitanos, i eikona enos
mythikou prosopou e per ulti-
ma Hannah in Elatis Xenos.
Questianti(eroi) sono tutteva-
riazioni della tragedia Antigo-
nepoich lottanoper esprime-
re la stessa richiesta, una pre-
ghieradi liberte di conoscen-
za di s e resistono alla morte
5
de, Exorcismus, Avamposto
Sahara, Nanny la governante,
scarna filmografia e tanta tele-
visione diventato leggendario
dopo la sua morte, da ricorda-
re anche per essere stato il
montatore di alcuni autori del
free cinema come Tony Richar-
dson (Gli sfasati, 1960) e Karel
Reisz (Sabato sera domenica
mattina, 1961).
Pi casi da sequestro per
censura che film sono stati a
voltequelliinterpretatida Dag-
mar Lassander: Andre lesa-
sperazione del desiderio
nellamore femminile (68), Fe-
mina Ridens di Piero Schiva-
zappa (69), Il rosso segno della
follia di Mario Bava (1970),
BlackCatdi LucioFulci.Lapre-
senza di Dagmar Lassander in
questo programma dal titolo
ErosePriapononpleonasti-
ca, esperta protagonista del ci-
nema porno soft italiano
dallhorror al thriller alla com-
media,con letrovatepi surre-
ali e comiche che si possono
dazionecheneglianniSessan-
ta mise in moto le maestranze
e le fantasie allallentarsi della
censura (marchingegno usato
come diversivo delle mobilita-
zioni popolari).
Einfine, come ogni edizione
del festival si torna a leggere e
rileggere Genina, Poggioli, Ca-
merini, Damiano Damiani,
Germi e ancora sempre Giu-
seppeDeSantis,pertrarnefrut-
tuosa ispirazione.
In alto: Dagmar
Lassander; al centro
dal manifesto dei
Milleocchi, in basso:
Dimos Theos
fino a quando una forza non
ne annulla llan vital (non
quello bergsoniano ma quello
di Posidonio). Infine il mito
di Antigone esprime triste-
mente il destino proporziona-
le che il regista ha riservato per
seperil suolavoro:opere dal-
la circolazione limitatissima
(in Italia soltanto un paio di
proiezioni di Kierion e la pre-
senza di Diadikasia alla Mo-
stradelNuovo CinemadiPesa-
ro), censura (durante la ditta-
tura dei colonnelli, Kierion
non fu fatto circolare in Grecia
fino al 1974), innumerevoli
problemi di realizzazione nel-
laGrecia stessa(quattro lungo-
metraggi in quasi trentanni
senza dimenticare le distanze
cronologiche che intercorro-
nofraunfilm elaltro)finoa di-
ventarelui stesso,oltre cheAn-
tigone, lElatis Xenos, lo stra-
niero di Grecia.
*Dal catalogo del festival
 6 sabato 16 settembre 2017
NOTTATA
GIANLUCA PULSONI
PerCarmeloBene,oggi,bi-
sognerebbe coniare una
parola che valga come dop-
pio del termine ricordo, qual-
cosa che chi scrive, per ora, non
satrovare.Ma ladomandaco-
munquechiara:inchemodore-
lazionarsiconlavitadiunope-
ra cos accesa che nemmeno
lazione di alcune forti forme di
obliodiquestiannilasuamor-
teavvenuta nel2002; iproblemi
ancora in corso legati alleredi-
t, con tutti gli effetti riuscita
a spegnere?
Una possibile risposta a tut-
to questo potrebbe magari ve-
nire partecipando allincon-
tro-eventoorganizzatodaPier-
giorgio Giacch a Perugia per
il 21 settembre.
Si tratta di un omaggio mol-
to particolare al genio di Car-
melo Bene almeno per luo-
go, giorno, ideazione e che
vedr la testimonianza di vo-
ci che sono state fra quelle
pi vicine al salentino, per
esempio quelle di Luisa Vi-
glietti, sua ultima compa-
gna, e Jean-Paul Mangana-
ro, suo studioso e tradutto-
re francese. Ma non solo.
Si tratta anche di unocca-
sione ideale per fare il pun-
to su, diciamo, la situazio-
ne-Bene: le cose fondamen-
tali da leggere e vedere (per
chi volesse una introduzio-
ne seria al suo lavoro); quel-
lo che si potrebbe ancora di-
scutere e fare (per chi voles-
se fare i conti con la sua e la
propria ricerca).
NESSUN BENE
Nessun Bene il titolo
dellevento perugino a cura di
Piergiorgio Giacch, lantro-
pologo studioso ecollaborato-
re di Carmelo Bene. Per chi
non lo sapesse, questo titolo
rimanda a quello dellultimo
saggio che lo stesso Giacch
ha scritto sul teatro dellauto-
re di Nostra Signora dei Tur-
chi, pubblicato sul sito di Dop-
piozero. Cio: lo stesso tito-
lo. Come a suggerire una con-
tinuit tra testo e contesto,
una necessit di insistere su al-
cuni temi e questioni.
Nellinvito in circolazio-
ne si cita lo stesso Bene,
Non esisto, dunque sono. Al-
trove. Qui, e si legge quanto
segue: questo il motto e il
motivo di una serata a lui dedi-
cata nel mese in cui se fosse
esistito avrebbe compiuto
ottanta anni. Poi si parla
delloccasione come di un
non-compleanno e si defini-
sce la forma dellincon-
tro-evento una cir/conferen-
za composta di diversi contri-
buti ci saranno attori e musi-
cisti a fare la loro parte, a cir-
condare il discorso di Giacch
(una ripresa del saggio citato)
in una sede che sar la Chie-
sa di San Bevignate, e cio un
luogo particolare come lanti-
ca chiesa dei templari accan-
to al cimitero monumentale,
in modo che quelli che esisto-
no si possano sentire per una
volta vicini anche a quelli che
sono, come si legge sempre
nellinvito.
Ora, in tutto questo, due so-
no le possibili considerazioni
da fare: cosa si ascolter e ve-
dr; il senso dellincontro.
In merito al primo punto, si
pu dire genericamente
Unaserata
perBene
LEVENTO PIERGIORGIO GIACCH HA ORGANIZZATO
IL 21 SETTEMBRE A PERUGIA UN NON-COMPLEANNO
che ci saranno testimonian-
ze immemoriali e frammenti
di opere e peccati di omissio-
ne da parte di chi crede di
averlo visto e ascoltato e ama-
to (citazione dallinvito; il ri-
ferimento in questione , ov-
viamente, Bene). Nello speci-
fico, invece, si pu per esem-
pio anticipare del lavoro di
Silvia Pasello (attrice e regi-
sta) e Ares Tavolazzi (musici-
sta, ex AREA) fra gli attori e
musicisti convocati i quali
presenteranno in prima ed
unica un loro saggio o studio.
Alla mancanza di Bene, co-
me suggerisce Giacch. In
questo lavoro i due interpre-
teranno ed eseguiranno, a lo-
ro modo, parte di testi scelti,
selezionati e ritradotti da Be-
ne per il suo Concerto misti-
co di fine millennio, una pre-
stazione che avrebbe dovuto
tenere negli ultimi giorni del
1999 a Foligno o Perugia, con
musiche di Gaetano Giani Lu- curamente essere quello di
porini, su testi di un percorso
da San Francesco a Maria
Maddalena de Pazzi, passan-
do per Angela da Foligno e
Juan de la Cruz (per lo spa-
gnolo c stata la ritraduzio-
ne). Oppure si possono citare
Giulia Zeetti e Michele Bandi-
ni altri attori convocati
per le letture di testi di Vigliet-
ti e Manganaro.
In merito al secondo pun-
to, invece, lattenzione pu
soffermarsi sui riferimenti al
mese della nascita e al
non-compleanno citati. Per-
ch questo? La suggestione di
Giacch sembra quella di ca-
ratterizzare, in questo caso
ma dovrebbe valere sempre
lidea di un omaggio che si
centra attorno alla necessit
di fare i conti con il lascito di
un genio aggirando la messa
in scena di manifestazioni
fondate su routine e calenda-
rio, concretizzazioni di quel
principio della rappresenta-
zione contro cui Bene si
sempre battuto.
RISCOPRIRE UN
CLASSICO Uno degli effetti
che loccasione di Perugia si
spera possa provocare pu si-
IL PROGRAMMA
Nessun Bene il titolo della serata dedicata a Carmelo Bene che si svolger
alla Chiesa di San Bevignate, a Perugia, il 21 settembre, dalle ore 21. A volere
e organizzare questa cir/conferenza curata da Piergiorgio Giacch sono la
Fondazione Sergio per la musica e il Centro di produzione teatrale
Fontemaggiore di Perugia, con la collaborazione di Munus Arts & Culture.
Come si legge nellinvito, ci saranno contributi di voci e suoni e parole di
Michele Bandini, Jean-Paul Manganaro, Silvia Pasello, Maurizio Rippa, Ares
Tavolazzi, Luisa Viglietti e un pubblico di amici e ammiratori di Carmelo Bene
Carmelo Bene in Nostra Signora
dei Turchi e copertina del libro di
PiergiorgioGiacchAntropologia
di una macchina attoriale
dare uno stimolo a coloro
che oggi vogliono davvero
scoprire o riscoprire il lavoro
di Bene. Non c pi lui sulla
scena, e per ci sono i film, i
video, le letture, i libri, i testi.
Molto reperibile, non tutto
subito assimilabile ma il gio-
co, in questo caso, vale la can-
dela. Per questa ragione, ma-
gari, lincontro-evento a cura
di Giacch pu essere il via
per uno studio supportato da
alcune letture ideali di intro-
Quello che
ci ha fornito
sono i mezzi
e le possibilit
per sabotare
continuamente
la forma,
il linguaggio,
lespressione:
tre modi
di dire
listituzione
duzione. Per esempio, si pu
prendere per le mani ledizio-
ne delle Opere, pubblicata
da Bompiani, e mentre si sfo-
gliano e si leggono i roman-
zi, oppure le scritture teatra-
li, si potrebbe dare uno
sguardo a quanto scriveva
sul giovane Bene, a suo tem-
po, un genio come Ennio
Flaiano. Da qui poi si potreb-
be cercare in biblioteca o in
rete quel capolavoro di libro
critico che Carmelo Bene:
il circuito barocco, a cura di
quello studioso eccezionale
che fu Maurizio Grande.
Una lettura per capire quan-
to il cinema del nostro sia,
ancora, un mondo a parte. E
poi, volendo, si potrebbe fi-
nire con la lettura della mo-
nografia di Giacch, Carme-
lo Bene. Antropologia di
una macchina attoriale. Ma
in questo caso il consiglio
di prendere la seconda edi-
zione, arricchita di un ulti-
mo capitolo scritto postu-
mo, e che delinea la ricerca
de lultimo Bene tra le le-
zioni di teatro, i Quattro mo-
menti su tutto il nulla e la let-
tura de La figlia di Jorio (per
citare tre gemme) come
nessunaltro.
Laltro possibile effetto
che loccasione di Perugia
potrebbe offrire quello di
riprendere il senso della ri-
cerca di Bene. Ne abbiamo
davvero capito limportan-
za? A ben guardare solo in
minima parte. E forse solo
nel teatro, dove c stata
una assimilazione di certe
sue conquiste da parte di al-
cune eccezioni. Ma non ba-
sta. Bisogna andare avanti.
Quello che ha fornito Bene
se mai ci fosse un qualco-
sa in grado di racchiudere e
sintetizzare tutte le sue sco-
perte sono, se si vuole, i
mezzi e le possibilit per sa-
botare continuamente la
forma, il linguaggio,
lespressione: come tre mo-
di di dire, da sempre, listi-
tuzione. Per arrivare alla ri-
cerca impossibile: a non fa-
re arte che sia rappresenta-
zione e quindi a non rappre-
sentare pi larte. Un di-
scorso che per forza di cose
ha ricadute politiche. E se
poi questo, in Bene, lo si ve-
de pi come una tentazione
e non un compimento, ci
non vuol dire nulla. Come
Nietzsche secondo Giorgio
Colli, quello che conta
limmagine che ci ha la-
sciato, limmagine delluo-
mo non piegato dal mondo.
la sola chance.
 sabato 16 settembre 2017
LIBRI
Odinonelleterre
delrimorso
LIBRI VINCENZO SANTORO SCRIVE DI EUGENIO BARBA
E LODIN TEATRET IN SALENTO E IN SARDEGNA (1973-1975)
Nelle foto di Tony DUrso: Eugenio Barba in Salento e, sotto la foto a colori, in Sardegna
FABIO FRANCIONE
Una delle esperienze pi
radicalidelteatrointerna-
zionale del ventesimo secolo
rappresentato dallOdin Tea-
tret di Eugenio Barba. La com-
pagnia teatrale di Holstebro,
precettando ed aggiornando il
dettatopratico teoricodelgu-
ru del teatro povero, Jerzy
Grotwski, soprattutto e grazie
allaguidadi Barba che delregi-
sta del Principe Costante fu
giovane sodale e primo divul-
gatorecon isuoiscritti,riusci-
ta a restare in sella anche in
questo secolo proprio per les-
sere non solo unappendice
sperimentale delle teorie del
maestro polacco. Anzi, lOdin
Teatret non solo Barba, ma
stato ed anche i tanti attori
che sono passati eche restano:
da Cesar Brie a Iben Nagel Ra-
smussen, da Torgeir Wethal a
Julia Varley, da Tage Larsen a
Roberta Carrieri. Dunque, so-
no pi di cinquantanni che
Barba porta in giro la sua idea
di teatro.
ALLE ORIGINI
Un teatro, pi volte indicato e
sottolineato nella terziet del
suo dispiegarsi temporale co-
me di frattura, rifiuto e ricerca
di un senso personale iden-
titario ed ereditario. Queste
sono alcune delle parole che
Barba ha consegnato ai suoi
ordini del giorno. Ma com
nato lOdin allindomani del
suo apprendistato con Jerzy
Grotowski e il suo teatro po-
vero? Barba, pugliese di na-
scita, apolide per vocazione,
ha descritto nei suoi libri auto-
biografici la propria fascina-
zione per il teatro, per certi
versi iniziatica per un ragazzo
come lui sfuggito dagli obbli-
ghi di una famiglia alto-bor-
ghese e impiegatosi in mille
mestieri, malpagati ma capa-
ci di far acquisire un bagaglio
di vita e desperienze che gli
torneranno utili negli anni.
Quei lontani fogli racconta-
no i suoi inizi lontano dallIta-
lia, diviso tra Polonia e Norve-
gia, nella cui capitale a met
degli anni sessanta per lap-
puntofonderlOdin conalcu-
ni attori rifiutati dallAccade-
mia. Prima di trasferirne come
detto la sede a Holstebro, in
Danimarca. Fautore di una di-
Con il baratto
inventa
uno scambio
di conoscenze
che mescola
training, pizzica
clownerie e
canto popolare
sciplina quasi monacale nel allinizio degli anni settanta in
formare lattore,ilregista riu- cui lOdin e Barba, dopo aver
scito a trasferire la sua idea di allestito alcuni capolavori, tra
teatro,fortementeeticaeuma- cui Min Far Hurs (La casa del
na, ad un manipolo di meravi- padre), celebrato in Italia alla
gliosiattorieaunaseriediallie- Biennale del 1972, raccoglie
vi sparsi in ogni angolo del glo- linvitodialcunicriticidi torna-
bo. Ma, c stato un momento re in Puglia. Quanto mai ritor- quanto carica di futuro.
no fu pi profetico, gi a parti-
re dal titolo dello spettacolo.
IL RITORNO
AccogliendolinvitoBarba,for-
se nemmeno tanto a sua insa-
puta, prese coscienza che un
tempo stava cambiando e il
breve contatto con le terre di
Puglia, in particolare la disce-
sa fu in Salento (e ci carico
di significato se un mese circa
prima di essere assassinato,
Pasolini pronunci il testa-
mentario Volgareloquio pro-
prio in quei luoghi) lo avrebbe
portaread elaborareconilba-
ratto un modo di far teatro
che avrebbe segnato un nuo-
vo inizio sia per lOdin sia per
se stesso: inventando (e non
scoprendocomefecemolti an-
ni prima Ernesto De Martino
con le sue celebri spedizioni
un mondo ai pi sconosciuto)
uno scambio esperienziale ed
umanodi conoscenze che me-
scolava training e pizzica,
clownerie e canto popolare,
che divise ancor pi i vecchi e i
giovani di quei luoghi. Dal-
trondeBarbaera estraneoeav-
vertiva lontano da s tutto il
movimento del cosiddetto
folk revival.
A CARPIGNANO
Dunque, nel giro di un paio
danni, dal primo contatto del
73 fino al 1975, Barba con mo-
glie figli e alcuni attori
dellOdin girer a pi riprese relazioni umane esonerate
sia la Puglia sia la Sardegna, re-
stando nella regione nata ed
in particolare a Carpignano
dal maggio allottobre del
1974, mentre nellisola si fer-
meranno nel gennaio dello
stesso anno. Lanno successi-
vo LOdin percorrer ancora
lItaliada Norda Sud,ormaise-
gnato dal baratto.
LE TESTIMONIANZE
Ora a raccontare quella lonta-
na e favolosa avventura Vin-
cenzo Santoro,che in Odino
nelleterre del rimorso. Eugenio
BarbaelOdin Teatret in Salen-
to e Sardegna (1973 1975)
(Squilibri Editore 2017 pp. 142
euro 18); in una ricostruzione
che unisce cronaca, testimo-
nianzescritteeorali,lefotogra-
fie di Tony dUrso e un dvd che
contiene il leggendario pro-
gramma televisivo di Ludovi-
ca Ripa di Meana In cerca di te-
atro e Dressed in White Vesti-
ta di bianco di Torgeir Wethal,
lautore introduce il lettore in
unatrama fittissima di relazio-
ni che letteralmente investir coabitazione sulla terra
non solo Barba e lOdin, ma il
sapere di unintera generazio- o carico di tensione, ma
neche nontardera compren-
dere il valore profetico di quel-
la residenza temporanea, ma
tutto questo.
7
FINESTRE DI OROSIA
Il confine
tra noi
e loro
SUSANNA CIELO
Tra alcuni giorni ritorno
al cohousing ed al
lavoro. Anche a questo
silenzio montano arrivano le
voci sofferte dei migranti. Dai
fatti riportati, a fine agosto a
Roma, viene sgomberato
dalla forza pubblica uno
stabile dove da quattro anni
vivono 400 adulti e 35 minori,
in prevalenza etiopi ed eritrei,
quasi tutti accolti in Italia
come rifugiati, con
documenti. Un centinaio si
accampa nei giardini della
piazza vicina. Aumenta la
tensione: violenza tra polizia
e migranti. Fa paura il
progressivo prevalere del
criterio di ordine pubblico
come risposta a una grande
fragilit, in un Paese sinora
sensibile allaccoglienza. Poi
scontri politici e istituzionali,
commenti sul rispetto dei
diritti, sulla necessit di piani
programmati e non
emergenziali. Rispetto alla
questione migranti cresce in
Europa la politica della
messa in sicurezza.
Zygmunt Bauman nel suo
libro Stranieri alle porte
(Bari 2016) prende una
posizione molto critica: la
securizzazione una
politica socialmente miope e
fuorviante. Scrive Bauman
che gi Kant, rispetto alla
convivenza su un pianeta
gremito di umani, il diritto
dello straniero pacifico a non
essere trattato in modo ostile
questione morale. Ma,
sempre per Kant, se morale e
politica non possono
coesistere, si crea conflitto.
Oggi la politica della
securizzazione pone spesso
questioni morali. Tuttavia
per Bauman la minaccia
peggiore, per la convivenza
sul pianeta, non tanto la
negazione della morale
quanto la sua sospensione,
ovvero il fenomeno della
adiaforizzazione: la furtiva
e inesorabile espansione di
dal giudizio morale,
moralmente indifferenti,
senza doveri morali che
riconosciamo come nostre
responsabilit. Tracciato il
confine tra un noi e loro,
la Societ permette di
disconoscere per il loro le
responsabilit morali.
Lambivalenza di questa
scissione, la dissonanza
cognitiva e la confusione
comportamentale che ne
deriva, viene attenuata dall
attribuire a loro
unimmagine di esseri umani
indegni di rispetto. Ed ecco le
divagazioni sul tema dei
profughi accusati di
diffondere malattie, essere
anticamera del delinquere, al
servizio del terrorismo. La
politica migratoria divide il
mondo sano, pulito, dal
mondo residuale di altri:
oscuri, malati, invisibili, che
notiamo perch ci bussano
alla porta. Per Bauman,
quella porta, per il futuro del
mondo, dobbiamo aprirla. La
richiede il dialogo, piacevole
inevitabile. Mi manca la
grande cucina del cohousing
per conversare e condividere
 8 sabato 16 settembre 2017
HOMER
SUPPORTER
DI DONALD
MARIO SERENELLINI
BERGAMO
I primi 125 giorni di Do-
nald Trump alla Casa
Bianca, li han celebrati i Simp-
son. A loro modo. Cio molto
in giallo, tirando in ballo un al-
tropresidente,opportunamen-
te estinto, Richard Nixon, e un
nugolo di impiccati - lo staff
stremato- neiparaggi dellostu-
dio ovale. Al Trump di cartoon,
con lormai immancabile ca-
gnolino-parrucchino mobile,
circondato dai titoli di unidea-
lelibreriatrumpiana,tipoCo-
meperdereamiciefararrabbia-
re Israele o Sono ancora licen-
ziato (autore, Bill OReilly), ap-
pare il fantasma di Nixon, rico-
noscente, galleggiante nel vuo-
to: Grazie a te, Donald, sto fa-
cendo progressi. Sono risalito
al n. 44 nella classifica dei mi-
gliori presidenti. Si infittisco-
nolepartecipazionistraordina-
rie di Trump tra i Simpson: se
continua cos, finir che Do-
nalddiventer uno dicasa, ma-
gari tuttuno con Homer, alla
cui dabbenaggine manca solo
il parrucchino-cagnolino per
essere un Trump di giornata.
Lipotesi fa sorridere uno dei
grandi artefici della saga televi-
siva dei Simpson, David Silver-
man, ospite donore al Berga-
moTOONS, centrato alla sua
prima edizione sulla celebra-
zione dei trentanni di vita e
successi tv dei Simpson, con
unamagnifica mostrarealizza-
ta dal direttore artistico Federi-
co Fiecconi nell'ex-chiesa del-
la Maddalena e innumerevoli
eventi dappoggio (la master-
classallUniversit,laproiezio-
ne-maratona di episodi della
serie scelti dallo stesso Silver-
man, oltre a I Simpson-Il film,
suairresistibileregiadidiecian-
ni fa) e eventi collaterali, tra cui
il giubileo di Bruno Bozzetto,
presidenteonorario,conlapro-
iezione della copia restaurata,
a 40 anni dalla prima, di Alle-
gro non troppo al Teatro Doni-
zetti, presente il suo protagoni-
sta live, Maurizio Nichetti, e
le divertenti dimostrazioni di
Joshua Held delle prodezze re-
gistiche, tra scena e cartoon, di
opere rossiniane.
Silverman, simpatica faccia
damicone americano, 60 anni
resiallegriegiovanilidaunabar-
ba spavaldamente brizzolata,
da bizzarri copricapi e gilet e da
esibizioniestemporaneecontu-
ba o bombardino, nelle nume-
rose occasioni musicali che gli
ha offerto BergamoTOONS, ri-
corda agli immemori, ridendo-
cisopra,cheiSimpsongi17an-
nifaavevanoprofetizzatoilcata-
strofico avvento di Trump:
Lavete dimenticato tutti: ma
lui era gi in corsa per le presi-
denziali del Duemila. Allepoca
ne avevamo fatto un episodio,
dicui cipentiamo ancora,per la
nefasta preveggenza. Trump
pernoi,allora,eraunabarzellet-
ta. Per gli americani, me com-
preso, oggi, una realt, sghi-
gnazza il regista che il 19 aprile
1987 ha portato nelle case Usa i
disegnidelcartoonistMattGro-
ening,realizzandoiprimiepiso-
ditelevisivideiSimpson.Unase-
rie che negli anni stata perfino
nominata per un Golden Globe
e ha ottenuto 32 Emmy Award e
che ancora oggi, solo in Italia
(dove prese il via il 1 ottobre
1991inseconda seratasuCana-
le 5 diretto da Giorgio Gori, oggi
Laprofezia
diDavidSilverman
INTERVISTA IL REGISTA DI MOLTI EPISODI DELLA SAGA DEI SIMPSON
OSPITE DONORE DELLA PRIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL BERGAMOTOONS
sindaco di Bergamo), conqui-
sta quotidianamente una me-
dia di oltre 1.200.000 spettato-
ri, con il 21.40% di share sul tar-
get di riferimento 15-34 anni.
Silverman, che ha vinto gi
quattro Emmy Award per le
sue realizzazioni, non che
uno degli oltre trenta registi
che hanno svezzato Homer &
C. : ma anche il pi fedele alla
famiglia di Springfield (di cui
ha realizzato 17 episodi, oltre al
film eponimo di 10 anni fa) e si-
curamenteuno deisuoimiglio-
ri animatori. Non a caso, 5 anni
fa stato nominato allOscar
del miglior corto danimazione
perThe LongestDaycare,prota-
gonista Maggie Simpson.
Da regista molto intimo, ci
purivelarequalcosadeldie-
tro le quinte?
Sonostato molto fortunato a far
partedellavventura fin dallini-
zio. Quel lontano 1987, ero alla
ricerca dun mio stile, quando
un amico, Wes Archer (uno dei
tre registi originari, con Bill
Koppeme,deiprimissimiSimp-
son,TheSimpsonsShorts)miha
parlato del lavoro di Matt Groe-
ning: che ammiravo molto gi
da tempo. il suo fumetto Vita
dinferno (Life in Hell) che ha
ispirato la serie, diffusa allora
nel programma The Tracey Ull-
manShow(primadessererecu-
perata, due anni dopo, dalla
Fox). l che i Simpson han pre-
sovita:nonsichiamavanoanco-
ra cos. Era il 23 marzo 1987.
Come arrivato a realizzare
20 anni dopo il lungometrag-
gio?
Lavoravo in quel momento an-
cora alla Pixar, dove nel 2002
avevo diretto, con Pete Docter,
ALEKSANDR SOKUROV
Il regista riceve il Bronzo Dorato alla Carriera di Animav - primo festival
internazionale di cinema di animazione poetico, diretto dal regista Simone
Massi, la cui seconda edizione si tenuta a luglio. La cerimonia di
premiazione avr luogo domenica 17 settembre alle ore 18.00 - nella
cornice del Castello della Porta di Frontone (PU). Ad omaggiare il maestro,
amante della musica classica, Paolo Marzocchi, pianista e compositore
pesarese tra i pi interessanti nel panorama nazionale
Monsters& Co.: mi arrivatoal-
le orecchie che stavano proget-
tando un film tratto dalla serie.
I produttori avevano lasciato
capire che mi avrebbero gradi-
to come regista. Son rimbalza-
to immediatamente in area
gialla. stato Matt Groening
a raggiungermi subito, con tut-
to il concept del film: far finire
lo sterco dun porcello (Spi-
der-ham) in un fiume, inqui-
nando i rifornimenti dacqua
degli abitanti di Springfield e
dintorni. di Matt lidea di af-
frontare la questione dellam-
biente, che, ne sono certo, e
sarsempredattualit.Inqual-
siasidirezione vadail nostrofu-
turo, sar sempre centrale la
questione dellambiente: in
questo secolo, nel prossimo,
tra venti secoli. Sempre.
I Simpson-Il film non si fer-
ma allecologia.
In origine cera solo un abbozzo.
Lidea di partenza non ha mai
smesso di evolvere nel corso de-
gli anni. Tante idee di cui aveva-
mo discusso la prima volta nel
2005sedutiattornoauntavoloso-
Il cartoon
gi nel 2000
aveva
preconizzato
lavvento
di Trump
alla Casa
Bianca
nostatesoppresseosostituite.Fi- sconsacrata: i Simpson, come
nalmente,laproduzionescon- sempre, tra sacro e profano.
clusanel2006eilfilmuscitonel- Perch ha accettato linvito
le sale lanno dopo. dun festival neonato?
Lei personaggio eclettico: s Non ci sono piccoli festival, ma
girata Bergamo, con casco solo piccole persone (ride, ndr).
dellAtalanta, in scooter con il PrimadiBergamo,hopartecipa-
direttore artistico. Fa il mode- to, in primavera, al Festival in-
sto, ma un super-specialista ternationalducinmad'anima-
dei Simpson. tion di Mekns, in Marocco. Al-
Sono un ragazzo del Maryland. tra manifestazione minuscola
Il mio personaggio preferito ma anchessa piena di gente
Krusty il Clown. Non ne pu pi simpatica.
delmondo dello spettacolo, ep- Dachedipendonoisuperpote-
pure non riesce a farne a meno: ri di predizione dei Simpson ?
celamettetuttaperesserediver- Trump presidente, il salto di
tente. ispirato a Johnny Car- Lady Gaga al Super Bowl...
son e David Letterman. Ogni (Risate) Il buffo, di Lady Gaga,
tanto, dirigo un episodio della che abbiamo modellato la sua
serie,mascelgoioquale.Lamo- performance nei Simpson sulle
stra di Bergamo, ricca di studi sue esibizioni in scena. Abbia-
dei personaggi e sequenze mo semplicemente immagina-
danimazione, illustra bene il to quel che sarebbe successo. E
mio lavoro. Testimonia dellera poi Lady Gaga s lasciata coin-
dorodellaserie,quandosilavo- volgere nellepisodio, prestan-
rava ancora a mano: da una do la sua voce: era dunque a co-
quindicina danni c stato il noscenzadellasinossi.Pudar-
passaggioal digitale. belloche si che lepisodio le sia stato
sia stata allestita in una chiesa dispirazioneperilseguito.Non
 sabato 16 settembre 2017
Pag 8: David Silverman a
BergamoTOONS; Homer in una
vignetta di due anni fa; Krusty il
Clown; pag 9: Avril et le monde
truque, Ma vie de courgette;
dalla copertina del libro Cinma
danimation, La french touch di
Valire, Laudenbach, Ocelot;
Kirikou
so che dire, bisogna domandar-
lo a lei (risate).
Gira gira, lo Studio ovale il
tormentone-Simpson, che vi
ispira le pi raccapriccianti
profezie. Come mai ?
vero, gi due anni fa, Homer
veniva pagato 50 dollari per far
parte dei groupie del magnate,
con richiamo alla notizia di
Trump accusato daver com-
prato fan su Facebook. Ma il
17mo episodio dell11ma sta-
gione, anno 2000, I Simpson fra
30 anni, che ancora ci fa male:
nel2030, Homer eMarge abita-
no sempre a Springfield, Bart
un musicista da strapazzo e Li-
sa diventata... la prima donna
presidente degli Usa. Appena
eletta,Lisasnocciolainunmee-
ting la crisi del budget del pre-
sidente Trump, che il suo go-
vernoricevein eredit. Lattua-
le bilancio-Trump catastrofi-
co: Paese in rovina, minacciato
da potenze straniere. Profezie
comiche e tragica realt si sono
accavallate?
Frenchtouch,
larivincitadeipionieri
ANIMAZIONE IL PAESE TRANSALPINO SI CONFERMA PRIMO
IN EUROPA E IL PI IMPORTANTE DOPO STATI UNITI E GIAPPONE
M.S.
TOULOUSE
Ilsuccessocinematografi-
co dellestate francese
stato un cartoon: quasi sei mi-
lioni di spettatori (contro i
nemmeno quattro milioni del
Besson di stagione) per Catti-
vissimo me n.3, produzione in-
ternazionale realizzata negli
studi parigini di Illumination.
una doppia conferma: quella
della leadership raggiunta
dallanimazione francese non
solo in Europa, ma nel mondo
(dove da tempo la terza po-
tenza di cartoon dopo Usa e
Giappone)e, insieme, la dimo-
strazione dellefficienza della
politica animata condotta
da anni da Cartoon di Bruxel-
les, insieme a Media e a CNC,
nella promozione di film e se-
rie tv made in Europe, dove
la Francia, grazie anche a una
capillarerete discuole di setto-
re e finanziamenti pubblici,
divenuta la Disneyland (d)Ue.
Il primato festeggiato, con-
temporaneamente, da un bel
volume celebrativo, Cinma
danimation. La french touch
(Editions de La Martinire,
39.90 euro), e dallannuale ap-
JOHN BLEASDALE
Il test di Bechdel
semplice. Un film deve
presentare almeno due donne
di cui si conosce il nome che
parlano fra di loro di un
argomento che non tratta di
uomini. Pubblicate come parte
di un fumetto di Alison Bechdel
nel 1985, le regole sono state poi
applicate ad un sacco di film, e
anche se qualche film
femminista fallito, il test
diventato uno strumento
importante per rivelare come
molto spesso le donne siano
invisibili in un gran numero di
film. Dei nove film candidati
all'Oscar come miglior film solo
due passano il test. Nemmeno
La La Land lo fa. E siamo nel
2017. Lesistenza del test di
Bechdel - nonostante il fatto
Al Trump di cartoon appare il fantasma di
Nixon, riconoscente: Grazie a te, Donald,
sto facendo progressi. Sono risalito al n. 44
nella classifica dei migliori presidenti
puntamento del Cartoon Fo-
rum di Tolosa, avamposto eu-
ro-promozionale,con il Carto-
on Movie di Bordeaux, che ha
raggiunto questanno il record
di oltre 900 partecipanti, di cui
240 investitori, e di 82 progetti
di23paesieuropei,perunbud-
getcomplessivo di279,8 milio-
ni di euro e un totale di 464 ore.
Ancora una volta, la Fran-
cia, che produce una media di
350 ore di programmi tv e di 11
lungometraggi allanno, s care lautore del libro del giu-
confermata in prima posizio-
ne,con28progetti(tra cui,stre-
pitosi, Shooms Odissey, Akissi,
LIMPAZIENTE INGLESE
Donne senza uomini
che non perfetto significa
che almeno il problema
conosciuto. Purtroppo il
progresso non garantito - e
con la mancata occasione del
primo presidente degli Stati
uniti donna come speravamo,
il successo della nuova Wonder
Woman rappresenta una
magra consolazione. Se Gal
Gadot non fosse israeliana,
avremmo potuto chiederle di
candidarsi per il 2020, ma ci
sono dei limiti. Dietro la
cinepresa, troviamo anche
Patty Jenkins, che va ad
aggiungersi al gruppo esiguo di
registe femminili - Kathryn
Bigelow, Ava DuVernay e Sofia
Coppola sono le altre - che
lavorano ad Hollywood. Ma
questo gruppo non aumenta.
CrayonsLets Play, The Agricul-
tural Fair con i belgi delle figu-
rine di gesso di Panique au vil-
lage), stracciando le altre na-
zioni, dalla Germania (presen-
te con una serie-capolavoro,
Lenas Farm, su disegni duna
magica illustratrice di Mosca)
allItalia dei soliti vagiti, dove
spiccavaun ambizioso proget-
to Graphilm di Maurizio Fore-
stieri, The Kings Gang. Al Car-
toon Forum, non poteva man-
bileo del cartoon francese,
Laurent Valire - specialista
del settore e programmatore a
In realt, sta diminuendo. Nel
2015 le donne costituivano il
9% dei registi dei primi 250 film
usciti in quellanno. Nel 2016
hanno perso due punti e sono
scese al 7%. Se parliamo di
progresso questo sicuramente
il progresso di un passo
avanti, e due indietro.
comprensibile che le donne
americane si sentano sotto
assedio. C un altro gruppo,
ristretto, sotto assedio nel
nuovo film di Sofia Coppola -
Linganno (The Beguiled),
remake di La Notte Brava del
Soldato Jonathan di Don
Siegel. Nel film originale del
1971, Clint Eastwood recita la
parte del maschio mascalzone
che seduce ragazze isteriche
approfittando della loro
France Musique, oltre che au-
tore delle session work in pro-
gress al Festival danimation
dAnnecy -, cui han dato man
forte, nella stesura del volu-
me, due autori, uno emergen-
te, il Sbastien Laudenbach di
La jeune fille sans mains, lal-
tro superstar, Michel Ocelot
(che con Kirikou, 20 anni fa,
ha aperto la strada a una nuo-
va generazione dartisti) cui
affidata la prefazione.
Il libro, riccamente illustra-
to, edito con il sostegno della
Fondation Gan, con numerosi
inediti, tra cui prove e schizzi
dautore, ripercorre 125 anni
di storia del cinema francese
dalla parte dellanimazione,
dove la Francia, ancora una
volta, ha ruolo pioniere. Non
Walt Disney il pap del carto-
on, inventato invece da due
nonni doltralpe: Emile Ray- renard et autres contes di Ren-
naud - cui si deve la prima pro-
iezionepubblicaaParigialMu-
se Grvin di personaggi ani-
mati, alla fine del 1892 (tre an-
ni prima dellavvento-cinema
dei Lumire) - e Emile Cohl,
creatore allinizio del 900 di gli orsi in Sicilia di Lorenzo
Fantoche. Tenuto a battesimo
al festival d'Annecy, Cinma
d'animation. La french touch
repressione sessuale, in parte ben cucito insieme con una
per evitare la prigione, in parte
perch insaziabile: la prima
ripresa del film lo mostra
mentre da un bacio ad una
ragazza di dodici anni. Per
Sofia Coppola, invece, questo
gotico meridionale stato
strofinato fino a brillare. Colin
Farrell - nei panni del soldato
ferito - appare sempre di pi
come la vittima, il ragazzo unefficienza che ricorda Mary
irlandese che non ha la pi
pallida idea del perch si trova
in questa situazione. Il casus
belli, cio la schiavit, sparisce
dal film in una mossa
problematica dato il contesto
attuale, regalando alle ragazze
bianche sudiste uninnocenza
senza complicazioni o macchie
storiche. Cosi tutto ordinato,
9
TOP TEN
Dieci film d'animazione francesi
che obbligatorio vedere o aver
visto:
1. Le roi et l'oiseau di Paul Grimault
(1979)
2. Kirikou di Michel Ocelot (1998)
3. U di Serge Elissalde e Grgoire
Solotareff (2006)
4. Astrix-Le Domaine des Dieux di
Louis Clichy e Alexandre Astier
(2014)
5. Le chat du rabin di Joann Sfar e
Antoine Delesvaux (2011)
6. Perspolis di Marjane Satrapi e
Vincent Paronnaud (2007)
7. Le tableau di Jean-Franois
Laguinonie (2011)
8. Une vie de chat di Jean-Loup
Felicioli e Alain Gagnol (2010)
7. Tout en haut du monde di Rmi
Chay (2015)
8: Avril et le monde truqu di Franck
Ekinci e Christian Desmares (2015)
9. Ma vie de Courgette di Claude
Barras (2016)
10. Ernest et Clestine di Benjamin
Renner, Stphane Aubier e Vincent
Patar (2012)
rimette in fila anni e firme del
cartoondoltralpe, daPaul Gri-
maultchefilmavasceneggiatu-
re di Jacques Prvert a Joann
Sfar, evocato al Cartoon Fo-
rum nella spumeggiante pre-
sentazione di Akissi dai suoi
collaboratori del magnifico
Chat du rabin di sei anni fa, al-
le nuove leve, subito di suc-
cesso della trascorsa stagione,
da Ma vie de Courgette a La tor-
tuerouge.AltrocheAmerica,al-
tro che Giappone. Da La vieille
Dame et les pigeons di Sylvain
Chomet a Brendan et le secret
de Kells di Tomm Moore, a Er-
nest et Clestine di Benjamin
Renner, Arthur et les minimoys
diLucBesson,Minuscule diGi-
raud-Szabo,Astrixetledomai-
ne des Dieux di Clichy-Astier,
unavalanga diqualit. Confer-
mata ora da Le Grand mchant
ner-Imbert e Zombillenium di
De Pins-Ducord in uscita a ot-
tobre. E lanno prossimo?
Astrix et la potion magique di
Clichy-Astier, Petit vampire di
Sfar e La famosa invasione de-
Mattotti. Ci aspettano, in ante-
prima, al Cartoon Movie di
marzo a Bordeaux.
Nicole Kidman nei panni della
governante che, nonostante un
momentaneo barlume di
desiderio, riesce ad organizzare
in modo pacifico le sue ragazze
in modo da eliminare il
pericolo dellintruso maschio.
Quando ci sono soldati da
ingannare o un arto da
amputare, lo fa con
Poppins al suo meglio. Il film
rispecchia infatti questa
interpretazione con
inquadrature classiche, fatte
come si deve, e infine il film
stesso presenta un tema che
esalta il lavoro femminile come
arma di resistenza e mette la
solidariet femminile, la
sorellanza, prima degli uomini.
10
TEATRO
FRANCESCA DE SANCTIS
Unesercitodiduemilapic-
colianimalietreperformer
che tentano di gestire, ripren-
dendoogni dettagliocon una vi-
deocamera, un mondo caotico
dove tutto in movimento. Da
un lato ci sono le guerre, le sicci-
t, le coste inquinate, lo sfrutta-
mento del lavoro, dallaltra i su-
permercati,lestradesicure,iser-
vizi sanitari, il benessere. E in
mezzo migliaia di uccelli migra-
tori che in cielo tracciano le for-
mepibizzarre.Uuccelliinsoffe-
renti ai recinti, come luomo alle
barriere. Si intitola Birdie il nuo-
vo spettacolo della compagnia
catalana Agrupacin Seor Ser-
rano vincitrice nel 2015 del Leo-
ne dargento per il teatro
(ideazione lex Serrano, Pau
Palacios, Ferran Dordal,
interpreti lexSerrano,PauPa-
lacios,DavidMuiz).InItaliave-
dremo il nuovo lavoro al Teatro
VascellodiRomail28eil29otto-
bre, allinterno del Romaeuropa
festival (20 settembre 2 dicem-
bre). Intanto,ce lo facciamorac-
contare da Pau Palacios.
Pau, la vostra compagnia sta
per tornare in Italia con Birdie:
come nasce questo spettacolo?
Tutti i nostri spettacoli nascono
da unimmagine, in questo caso
daunafotomoltopotenteeinte-
ressante, quella di Jos Palazon,
in cui si vedono in primo piano
degli uomini che giocano a golf
mentre alle loro spalle decine di
migranti sono in bilico su un re-
cinto tentando di scavalcarlo.
Unafotocheabbiamosubitocol-
legatoalfilmdiHitchcockGliuc-
celli,queimigrantiaccovacciatil
sucihannofattopensareaquegli
uccelli
Quindi lidea di accostare la fa-
mosa foto di Jos Palazon a Gli
uccelli di Hitchcock arrivata
immediatamente? E per por-
tarci dove?
La foto, il gioco del golf e il film
Gli uccelli: queste tre cose sono
statemessesubitoincollegamen-
to. Il problema arrivato dopo:
cometrattarelargomentodeimi-
granti?Nonvolevamofarlofacen-
do pornografia dellimmagine. E
dunque siamo ripartiti da quella
foto per provare a mettere a fuo-
co il problema.
Qual stata la difficolt mag-
giore?
Decidereinchemodostruttura-
re il tutto. La foto di Palazon
del 2014 e il boom dei rifugiati
c stato nel 2015, quindi siamo
stati superati dalla realt. Da
qui il problema complicato,
soprattutto emotivamente. Noi
cerchiamo di essere distaccati
quando affrontiamo certi argo-
menti, pi sono potenti pi ci
chiediamo come trovare i punti
didistanza per poterpoi andare
in profondit.
E alla fine come ci siete riusci-
ti? Nei vostri spettacoli, e an-
che in questo caso, avete sem-
prepuntatosullenuovetecno-
logie, che si intrecciano con
una drammaturgia creata
dall'incrocio di tanti linguag-
gi:inchemodolavorareperar-
rivare allesito finale dello
spettacolo?
Negli ultimi 4 spettacoli abbia-
mo seguito lo stesso percorso,
cheduraognivoltacircaduean-
ni.Unprocessocreativolungoe
composto da diverse fasi: per i
primi otto mesi leggiamo e fac-
ciamo ricerche, poi elaboriamo
una piccola drammaturgia di
20 minuti circa. Per dieci giorni
Agrupacin
SeorSerrano
INTERVISTA PAU PALACIOS PARLA DELLO SPETTACOLO
BIRDIE CHE SAR AL VASCELLO PER ROMAEUROPAFESTIVAL
proviamo in residenza video e
performance e poi facciamo
una prima dimostrazione aper-
taalpubblico,pernoiutilissima
perch dopo quella prova aper-
tarivediamoiltestochedisolito
diventa di 35-40 minuti, poi an-
diamo ancora in residenza, poi
di nuovo una dimostrazione
aperta al pubblico e per altri
due-tre mesi riscriviamo il te-
sto.Avoltefacciamounaltrare-
sidenza ancora. Insomma in
questo modo arriviamo al de-
butto abbastanza sicuri. E nei
primi sei mesi di repliche in ge-
nerelospettacolocambiaanco-
ra.PeresempioBirdie,chehade-
buttatoaBarcellonaalugliodello
scorsoanno,diversorispettoal-
lospettacolochevedreteaRoma.
Nello spettacolo, dicevamo, si
NOTE BIOGRAFICHE
LA COMPAGNIA
Fondata da lex Serrano a Barcellona nel
2006, Agrupacin Seor Serrano una compagnia
teatrale che utilizza nuove tecnologie e strumenti
tradizionali per ripensare costantemente
il proprio teatro.
Collabora con tanti artisti e mescola
nelle sue produzioni teatro, performance, video in presa
diretta, suono, modellini in scala, per mettere in scena
storie capaci di raccontare le contraddizioni
dellesperienza umana contemporanea.
La compagnia ha vinto il Leone dargento per
linnovazione teatrale alla Biennale di Venezia del 2015.
Tra i loro lavori pi recenti Birdie (2016),
che in Italia sta per debuttare al Romaeuropa festival,
A House in Asia (2014), BBBB (2012), Katastrophe
(2011). Oggi il nucleo del gruppo composto
da lex Serrano, Pau Palacios e Barbara Bloin.
sabato 16 settembre 2017
FESTIVAL ARTESCIENZA
Dal 15 al 17 settembre al Teatro Vascello (via Carini 78 Roma) per il festival
Artescienza, la rassegna internazionale dellEstate Romana dedicata
allarte, scienza e cultura contemporanea questanno dal titolo Inventare il
futuro in scena Corpus 2.0 nuova produzione di musica, danza e
scena interattiva realizzata per il Festival ArteScienza da Michelangelo
Lupone (musica e disegno dello spazio sonoro), Ricky Bonavita (coreografia
e regia)e Licia Galizia (scenografia interattiva). Le repliche: il 16 alle ore 21,
il 17 alle ore 18.
parla di migranti, un grande
dramma dei nostri giorni. In
che modo lartista pu fare la
sua parte?
Quello che posso dire che ci
chestannofacendoinostripoli-
tici non va, loro sono responsa-
bili di tutto ci che sta accaden-
doedevonotrovareunasoluzio-
ne al problema. Noi artisti pos-
siamo solo metterlo a fuoco e
per una volta dare voce ai debo-
li.
Unacuriosit,dadoveproven-
gonotuttiquei piccolianimali
che animano la scena di Bir-
die?
In scena ci sono duemila
animalisono tanti, s. Noi sia-
mosempreallaricercadiogget-
ti o di pupazzetti per i nostri
spettacoli.Inquestocasoilregi-
sta aveva visto questi animali in
Con
duemila
piccoli
animali,
migliaia
di uccelli
e tre
performer
unMuseodiStoccolma,maera-
no troppo cari. Cos abbiamo
rintracciatoilproduttorediMia-
mi (Safari Ltd), ci siamo presen-
tati, abbiamo spiegato a cosa ci
sarebbero serviti e lazienda ci
ha spedito i pezzi di cui aveva-
mobisogno, diventando nostro
sponsor.
Dai vostri spettacoli sembra
che chiediate al pubblico se
davvero capace di leggere le
immagini...
S,propriocos.InBirdieproiet-
tiamo la foto di Palazon e invitia-
mo il pubblico a guardarla bene,
perunquartodora.Ingenerede-
dichiamo un secondo e mezzo a
fissare unimmagine. Noi invece
quilaanalizziamo.Siamocircon-
datidaimmagini,eppureleguar-
diamosempreinmanierasuper-
ficiale. Ma le immagini sono co-
struite, non sono innocenti. An-
che nel linguaggio audiovisivo ci
interessa mostrare che il raccon-
to cinematografico una costru-
zione,nonlarealt.Ciinteressa
svelare il trucco che c dietro.
Vale anche per linformazione
(altro argomento che affronta-
te spesso nei vostri lavori)?
S,cerchiamodimettereinguar-
dia il pubblico: attenzione, tut-
to frutto di una costruzione.
State gi lavorando a nuovi
progetti?
S, stiamo lavorando ad un
nuovo spettacolo, Kingdom,
che debutter il primo luglio
del2018.unacriticaalcapita-
lismo e anche al patriarcato.
Mettiamo in relazione King
Kong con il capitalismo. In Ita-
lia arriver nellautunno del
2018.
E dopo il Romaeuropa festival
avetealtretappeprevisteinIta-
lia?
S certo, saremo a Potenza il 2
novembreconBirdieepoiaBer-
gamoil20 ottobreconlospetta-
colo A house in Asia.
In Spagna complicato come
per l'Italia lavorare in teatro?
Molto pi complicato. Da una
parte in Spagna non c una tra-
dizione teatrale forte, non c
un modello. Dallaltra il teatro
sempreconsideratocomequal-
cosadaspazzarevia.Dopolacri-
si del 2008 il governo ha fatto
fuori tutti i festival di cultura
contemporanea. Dalle 25 date
annueche avevamo, ne sono ri-
maste solo tre. Nellultimo an-
no la situazione leggermente
migliorata ma le partecipazioni
ai festival sono ancora numeri-
camente al di sotto del periodo
precedenteil2008.Questanno,
per esempio, abbiamo avuto
molte pi date in Italia. In Spa-
gna se non fai certi spettacoli
pi classici difficile lavorare.
PerfortunagiriamomoltoinEu-
ropa e non solo. Siamo stati an-
che a Shanghai, in Brasile, a
New York. E le nostre residenze
sono quasi sempre in Italia,
Francia, Belgio, Olanda. Dove
possiamo noi andiamo.
 sabato 16 settembre 2017
1 2 3 4 5 6 7 8 9
CULT INSOSTENIBILE LETALE RIVOLTANTE SOPORIFERO COS COS
SINTONIE
I FILM DELLA SETTIMANA
LINGANNO
DI SOFIA COPPOLA, CON COLIN FARRELL, NICOLE
KIDMAN. USA 2017
0 Miglior regia al festival di
Cannes, dal romanzo di
Thomas Cullinan (edito da
Dea Planeta) gi soggetto di La notte
brava del soldato Jonathan di Don
Siegel con Clint Eastwood del 1966.
Qui il collegio diretto da Nicole
Kidman e la piccola Amy trova il
soldato nordista ferito e riesce a farlo
accogliere allinterno. Gelosie e
tradimenti si intrecciano in un gioco
senza scampo.
2 BIGLIETTI DELLA LOTTERIA
DI PAUL NEGOESCU, CON DORIAN BOGUTA, DRAGOS
BUCUR. ROMANIA SPAGNA 2016
0 Tre amici piuttosto in cattive
acque tentano la sorte
comprando un biglietto
della lotteria. Il biglietto risulta
vincente, ma poich lo hanno affidato
al meno affidabile di loro, lo perdono
in una rapina. I tre si mettono in
azione per recuperarlo, incontrando
altri personaggi bizzarri sulla loro
strada.
LEQUILIBRIO
DI VINCENZO MARRA, CON MIMMO BORRELLI, ROBERTO
DEL GAUDIO. ITALIA 2017
0
Don Giuseppe, dopo la sua
esperienza da missionario
in Africa, parroco a Roma,
chiede di essere trasferito in
Campania dove trova una intricata
situazione e lostilit di alcuni
parrocchiani e la sua richiesta viene
accolta: prender il posto di Don
Antonio, che sovrintende la
parrocchia di un paesino del
napoletano con grande entusiasmo,
ed molto apprezzato dai fedeli.
Appena arrivato Don Giuseppe si
scontra con l'ostilit di suor
Antonietta, braccio destro di Don
Antonio, e si imbatte in Assunta, una
giovane donna che nasconde un
doloroso segreto. In breve dovr
decidere se lasciarsi coinvolgere dai
problemi che affliggono i
parrocchiani o "farsi i fatti propri",
come lo invitano a fare coloro che
collaborano a vari livelli con la
malavita locale.
GLORY - NON C' TEMPO PER
GLI ONESTI
DI KRISTINA GROZEVA, PETAR VALCHANOV, CON STEFAN
DENOLYUBOV, MARGITA GOSHEVA. BULGARIA GRECIA
2016
0 Tsanko lavora alla
manutenzione dei binari
ferriovari dove un giorno
trova una grossa somma di denaro
che gli farebbero comodo, visto lo
stato di indigenza in cui versa.
Consegna il denaro alla polizia e il
suo diventa un caso nazionale. Come
premio il ministro che al centro di un
caso di corruzione gli consegna un
orologio che non funziona, mentre il
suo vecchio orologio che funzionava
benissimo viene smarrito dalla Pr del
ministro.
KINGSMAN - IL CERCHIO
D'ORO
DI MATTHEW VAUGHN, CON COLIN FIRTH, JULIANNE
MOORE. UK USA 2017
0 il sequel di Kingsman -
Secret Service (2014)
miniserie a fumetti
Millarworld The Secret Service, di
Mark Millar (testi) e Dave Gibbons
(disegni). Dopo un attacco al quartier
generale dei Kingsman e alla
comparsa di un nuovo nemico, Eggsy
e Merlin sono costretti a collaborare
con l'agenzia americana Statesman
per salvare il mondo.
BELLO CLASSICO MAGICO
NOI SIAMO TUTTO
DI STELLA MEGHIE, CON AMANDLA STENBERG, NICK
ROBINSON, USA 2017
0 Maddy una diciottenne
costretta a vivere in casa per
una malattia. La sua voglia
di vivere si accentua quando si
innamora di un vicino di casa e la
relazione a distanza si fa complicata.
La regista Stella Meghie al suo
secondo film.
IN QUESTO ANGOLO DI
MONDO
DI SUNAO KATABUCHI. ANIMAZIONE. GIAPPONE 2017
0 Tratto dal fumetto di Fumiyo
Kouno (e da lui anche
sceneggiato), il film
racconta la storia di Suzu e Kure,
Hiroshima, durante la Seconda
Guerra Mondiale. La protagonista
una giovane giapponese che va in
sposa a un ufficiale della marina
militare di stanza a Kure. Per lei inizia
una nuova vita. Il film ha vinto il
premio Animation of the Year alla
quarantesima edizione del Japan
Academy Prizes.
TIRO LIBERO
DI ALESSANDRO VALORI, CON SIMONE RICCIONI,
ANTONIO CATANIA. ITALIA 2017
0
Dario il bel leader di una
squadra di basket, ma
anche arrogante e pieno di
s. Durante una partita un giorno
cade a terra e si accorgono che
affetto da distrofia muscolare.
Allener la squadra di basket presso
un centro di ragazzi disabili. Ispirato
a una storia vera.
VALERIAN E LA CITT DEI MILLE
PIANETI
DI LUC BESSON, CON RIHANNA, ETHAN HAWKE.
FRANCIA 2017
0 Nel 2740, Valerian e
Laureline sono Corpi
Speciali incaricati dal
governo di mantenere l'ordine in tutto
l'universo. Seguendo gli ordini del
loro comandante, si imbarcano per
una missione nella citt intergalattica
di Alpha, minacciata da una forza
che potrebbe distruggere il nostro
universo.
A CIAMBRA
DI JONAS CARPIGNANO. ITALIA 2017
8 un romanzo di
formazione: nel primo film di
Carpignano
Mediterranea si raccontava la
scoperta di un mondo diverso dalle
aspettative da parte di un migrante,
stavolta il rito di passaggio di un
adolescente, e in entrambi senza
alcuna impresa eroica che non sia
quella della realt. Non la
letteratura dei gitani su cui punta,
quello che interessa Carpignano
piuttosto il racconto di una
contemporaneit con cui le sue
immagini cercano di dialogare fuori
dalle logiche che oppongono eroi
buoni e di cattivi. Tutto reale,
a cominciare dagli attori che
interpretano loro stessi, la verit per
nasce dalla distanza narrativa che li
trasforma in personaggi. (c.pi.)
IL COLORE NASCOSTO DELLE
COSE
DI SILVIO SOLDINI, CON VALERIA GOLINO E
ALESSANDRO GIANNINI. ITALIA 2017
7 Appena presentato a
Venezia. Teo pubblicitario
un po cialtrone, indomito
sciupafemmine si d da fare tra
Emma, Greta e Stefania. Qualche
anno fa Soldini aveva realizzato un
documentario Per altri occhi che ha
per protagonisti dei non vedenti,
A CURA DI SILVANA
SILVESTRI CON ANTONELLO
CATACCHIO, ARIANNA DI
GENOVA, GIULIA DAGNOLO
VALLAN, MARCO GIUSTI,
GIONA A. NAZZARO,
CRISTINA PICCINO
unesperienza che ha colpito il regista
costringendolo a superare pregiudizi
e stereotipi, Da l Soldini costruisce il
personaggio di Emma, donna
autosufficiente, alle prese delle pene
damore, forse pi sensibile. Valeria
Golino mettendoci del suo ha
conquistato pubblico e critica con
quello sguardo smarrito. Adriano
Giannini suona perfettamente
credibile. Soldini qui ritrova se stesso.
DUNKIRK
DI CHRISTOPHER NOLAN, CON KENNETH BRANAGH,
HARRY STYLES. UK USA 2017
7 Christopher Nolan ha
definito Dunkirk il suo film
pi sperimentale dai tempi
di Memento. In effetti, a partire
dalla suddivisione per elementi
terra, aria, mare dallassenza quasi
totale di dialoghi, dalla qualit anche
fisicamente immersiva della texture e
delluso delle immagini, il nono
lungometraggio del regista inglese
respira di un sollievo che sa di ritorno
alle radici. Da sempre affascinato
dallarbitrariet e dalla non linearit
della percezione temporale, ai tre
elementi del film, Nolan associa tre
cronologie indipendenti tra loro (nove
giorni, un giorno, unora), che a
malapena si sfiorano, ma che lui
monta come fatti in simultanea, e in
cui riassume lepica ritirata di circa
400 mila truppe inglesi, francesi,
belga e canadesi, incalzate da quelle
di Hitler sulla spiaggia di Dunkirk
nella primavera del 1940. Dunkirk
meno un film sulla guerra che un film
sulla sopravvivenza.
FORTUNATA
DI SERGIO CASTELLITTO, CON JASMINE TRINCA,
STEFANO ACCORSI. ITALIA 2017
5 Jasmine Trinca stata
premiata al Certain
regard di Cannes per la
sua superba interpretazione del film
di Sergio Castellitto che trae spunto
da una sceneggiatura di sua moglie
Margaret Mazzantini, questa volta
sedotta dalle periferie romane. La
giovane donna madre single di una
bimba, dovrebbe e vorrebbe
divorziare, ma il marito separato la
strapazza e violenta quando vuole,
parrucchiera a domicilio, sempre
indaffarata e in cerca di qualcosa. E
va a sbattere contro lo psicologo della
bimba, capace di superare a modo
suo le difficolt che la vita le ha
offerto. Disseminato di premonizioni,
condito da linguaggio fastidioso,
costellato da presenze aliene come
cinesi e musulmani, involgarito da
matrimoni grotteschi, il film respira
grazie alla presenza di Jasmine.
(a.ca.)
LA VITA IN COMUNE
DI EDOARDO WINSPEARE, CON ANTONIO CARLUCCIO,
CELESTE CASCIARO. ITALIA 2017
7 In un paese di nome
Disperata di muovono
(lentamente) personaggi al
limite del surreale ma non troppo,
figure che sfiorano la criminalit
senza convinzione, un sindaco che
interviene a inculcare la poesia nel
cuore dei detenuti, lintellettuale dotto
(interpretato dalleditore Piero Manni)
una donna che tiene in pugno la
famiglia come potrebbe anche
guidare il comune. Un film a
chilometro zero con la gentile poetica
del regista che sembra solo sfiorare i
gravi problemi (come lambiente), ma
lascia nello spettatore la prospettiva
di una societ migliore tutta da
costruire. Comune non solo la guida
del paese, ma esprime anche il
concetto di comunit. (s.s.)
11
TUBE ATTACK
Leningrad
al
reverse
BRUNO DI MARINO
KOLSCHIK
Russia, 2017, 420, musica: Leningrad, regia: Ilya
Naishuller, fonte: Youtube
8 Il classico battito di ali della
farfalla che pu avere delle
conseguenze catastrofiche
allaltro capo del pianeta. In questo
caso i risvolti nefasti avvengono in un
IL FESTIVAL
SOME PREFER CAKE BOLOGNA LESBIAN FILM FESTIVAL
BOLOGNA, NUOVO CINEMA NOSADELLA (VIA DELLO SCALO 21, VIA LODOVICO BERTI 2/7), 21-24
SETTEMBRE 2017
unico spazio, un circo con acrobati e
animali; e scopriremo solo alla fine
del video cosa ha generato la catena
di cause ed effetti che ha condotto alla
morte cruenta di diverse persone e
La IX edizione dedicata a Luki Massa lideatrice e direttrice del festival ad un
anno dalla sua morte. La kermesse cinematografica, diretta da Marta Bencich,
si svolger a Bologna dal 21 al 24 settembre, e presenter anche questa volta
la migliore produzione filmica a tematica lesbica, con uno sguardo attento
anche alle web serie, proposta nel circuito internazionale dei festival di cinema
alla fuga disperata del pubblico. Gi, LGBTQ. Fra questi anche il documentario Jewel's catch one (USA, 2016,
perch Kolschik il classico videoclip
trailer): storia del The Catch di Los Angeles, la pi antica discoteca di
editato allincontrario (anche se esiste
propriet nera in America e della sua coraggiosa proprietaria Jewel
on line una versione alternativa
Thais-Williams, imprenditrice e attivista lesbica. Un omaggio ideale al percorso
lineare), davvero rocambolesco
di Luki Massa, regista, sceneggiatrice, fotografa, attivista politica, studiosa di
nella rappresentazione degli eventi,
storia e cultura lesbica, in particolare di immaginario nel cinema lesbico. Una
tanto che va rivisto pi volte per
donna libera, eclettica e tenace, che con la sua attivit instancabile ha
coglierne tutti i dettagli. Davvero
strabiliante, forse uno dei migliori (e
anche dei pi costosi e tecnicamente
complessi) basati sullespediente del
arricchito di cultura e immaginazione la citt di Bologna, creando spazi sicuri e
liberi per le lesbiche e le donne, a cui sabato 23 sar dedicato un omaggio con
una tavola rotonda di ricordo politico, la proiezione dei suoi corti, letture di
poesie e musica dal vivo. Tutti i film saranno sottotitolati e accessibili alle
reverse, concepito e prodotto
dallagenzia Fancy Shot (che si
occupa anche di pubblicit). Lart
director Petr Bondarenko, mentre la
fotografia di Henry Meder.
persone sorde. Info: http://www.someprefercakefestival.com
IL GIORNALISMO
IMBAVAGLIATI
SURF
NAPOLI, PALAZZO DELLE ARTI, VIA DEI MILLE 60,
Estonia, 2017, 244, musica: Tommy Cash, regia:
20-24 SETTEMBRE
Tommy Cash, fonte: Youtube
1
Il Premio Pimentel Fonseca 2017 sar
Eros e ironia vanno
assegnato a Pilar Bardem, celebre
perfettamente a braccetto in
attrice (insignita del Goya) e, come i
questo divertente clip del
suoi figli (Javier Carlos e Monica),
musicista estone (omonimo del fratello
attivista per i diritti civili. Dedicata alla
del pi famoso Johnny Cash), tutto
memoria della patriota e giacobina
giocato su una serie di paradossi
napoletana Eleonora Pimentel Fonseca, fa da prologo ad Imbavagliati,
visivi. Una mano gigantesca infila il
Festival Internazionale di Giornalismo Civile, ideato e diretto Dsire Klain, per il
dito dentro la finestra di un palazzo
terzo anno a Napoli, dal 20 al 24 settembre al Palazzo delle Arti (PAN) di
come fosse una vulva, un treno
Napoli, luogo che custodisce la Mehari di Giancarlo Siani, simbolo
accolto tra le cosce di una ragazza,
dell'iniziativa dedicata ai giornalisti perseguitati. Gli incontri: Dagli attentati a
per non parlare degli atti masturbatori
mimati da ragazzi e ragazze per tutta Barcellona, alla jihad nel Maghreb: censure e inchieste tra le due sponde del
la durata del clip. Ma spesso basta Mediterraneo, "Bavaglio di regime: Venezuela e Turchia, giornalisti nel
solo un allargamento di campo per mirino, Muri veri e ideologici: l'America di Trump e muslim ban, Muri
rivelare linnocenza di una situazione d'acqua: i naufragi politici in Libia ed Egitto, Siani per Ilaria Alpi, il 23
che lo spettatore, maliziosamente, settembre, alle 18, l'appuntamento del Festival con il Premio Siani in ricordo
riteneva fosse oscena. del giornalista napoletano de "Il Mattino" vittima della camorra.
UP IN THE AIR
Usa, 2013, 830, musica: 30 Seconds to Mars, regia:
Bartholomew Cubbins, fonte: MTV
LA NATURA
7 Solo nei titoli di coda (della
durata di circa due minuti) si
capisce la quantit di guest
star e, dunque, di citazioni e prelievi
fatti dal front man (Cubbins/Jared
XI FESTIVAL DELLA
BIODIVERSIT
MILANO, CASCINA CENTRO PARCO, PARCO NORD, FINO AL
24 SETTEMBRE
Ritorna a Milano il Festival della
Leto) della band americana, come al Biodiversit, con oltre cento eventi in
solito nella duplice veste di musicista e programma n e la partecipazione di oltre
regista. Up in the Air pi trentamila visitatori ogni anno. L11
performativo che narrativo, rispetto edizione si ispirer ai valori e agli intenti
ad altri deliranti video dei 30 Seconds stabiliti dallONU che ha proclamato il 2017 Anno Internazionale del Turismo Sostenibile,
to Mars, ma non meno ricco e
complesso, a cominciare dai
riferimenti al mondo delle arti visive,
con Damien Hirst che compare
per diffondere la consapevolezza del grande patrimonio delle varie civilt e per
promuovere l'apprezzamento dei valori intrinsechi ai diversi ambienti naturali. Attraverso
oltre 100 appuntamenti di diverse tipologie e per diversi pubblici viene declinato il tema del
turismo sotto casa, quello a mobilit lenta, a piedi, in bicicletta o a dorso d'asino. La
attraverso la sua opera, fin dallincipit
del video. Tra gli altri ospiti
riconosciamo: Dita von Teese,
Maxwell Snow e Ashley Smith.
maggior parte delle attivit del Festival si svolger nella Cascina Centro Parco, situata nel
cuore del Parco Nord Milano, ma anche allOrtoComune di Niguarda, al Parco Balossa, a
Villa Lonati e alladiacente Museo Botanico del Comune di Milano, presso la location di
Oxy.gen, il padiglione avveniristico a forma di bolla daria galleggiante e al MIC Museo
Interattivo del Cinema, dove si tiene la pi importante rassegna cinematografica milanese su
CIAO questi temi. E domani alle ore 9 la caccia al tesoro in bicicletta nei 70 anni della Cineteca
Italia, 1999, 4, musica: Lucio Dalla, regia: Ambrogio Lo
Giudice, fonte: Youtube
9
LA RASSEGNA
A bordo di un enorme
peschereccio, su due sedie a
sdraio Dalla e la prediletta
corista Iskra Menarini, leggono il
giornale e battono il tempo con il
piede. Ricky Portera, a torso nudo, li
accompagna con una chitarra
ALTRI SGUARDI
ROMA, REBIBBIA FINO AL 19 OTTOBRE
La rassegna che porta Cinema e
solidariet in carcere nella struttura
penitenziaria di Rebibbia, si tiene
giocattolo. Limbarcazione attraversa ogni gioved fino al 19 ottobre con
il mondo (da Sidney a New York), film dellultima stagione seguiti da un
mentre i volti degli abitanti del pianeta focus tematico e in pi uno sportello di
guardano sorridenti verso la counseling di supporto al personale e
cinepresa, sospesi tra la vita e la
morte, il dolore e la gioia: africani,
eskimesi, indiani, indios amazzonici,
un corso di sceneggiatura per le detenute. I film saranno giudicati da una giuria
composta da 20 detenuti. Il progetto ideato e promosso dallAssociazione
Mtide fondata da Ilaria Spada e dalla cofondatrice Raffaella Mangini, esperta
beduini, giovani, donne, vecchi,
bambini. La colpa non so di chi,
ripete il cantautore raccontando di
una disperata umanit alla deriva, in
quello che sicuramente uno dei clip
di marketing. Collabora con Mtide per questesperienza, come consulente
scientifico, Clementina Montezemolo, psicologa psicoterapeuta. Laura Delli
Colli, presidente dei giornalisti cinematografici Sngci coordina i contenuti e i
dibattiti sui quali si articoleranno i cinque incontri con i detenuti, a commento dei
film. Dopo il film (programmato in apertura il 13 settembre) di Francesco Bruni
pi interessanti di tutta la sua Tutto quello che vuoi, il 21La ragazza del mondo di Marco Danieli, il 28
videografia. Lora legale di Ficarra e Picone, il 5 ottobre Non un paese per giovani di
Giovanni Veronesi, il 12 Lasciati andare di Francesco Amato
12 sabato 16 settembre 2017

GUIDO MICHELONE

notizia di pochi mesi fa

l'unione artistica fra
Omar Sosa e Yilian Caiza-
res, ovverosiale ultime duege-
nerazioni a confronto del re-
cente jazz cubano: i due versa-
tili polistrumentisti, appena
passatianchein Italia,consen-
tono alcune riflessioni su
quanto sta accadendo, a livel-
lo di ritmi sincopati, in una na-
zione tradizionalmente ric-
chissima di grande musica; in
quanto a storia, creativit, di-
versificazione, nelle Americhe
la musica della piccola Cuba
pari a quella del Brasile e degli
Stati Uniti, territori estesissi-
mi anche per quanto riguarda
la penetrazione di culture ete-
rogenee nel corso dei secoli (e
ancorpi,conlaglobalizzazio-
ne, nell'ultimo trentennio).
Facendodunque unpercor-
soa ritrosobasterebbeascolta-
re tre nuove uscite discografi-
cheperrendersicontodiquan-
to il jazz di Cuba, anche in esi-
lio (per scelta o necessit), ri-
sultiprofondo,variegato,auto-
nomo, vivace, perch questa
musica, partendo dal Gonzalo
Rubalcaba degli anni Ottanta,
stamaturandounapropriaori-
ginale espressivit, grazie a tre
solisti oggi capaci di rielabora-
re influenze e contaminazio-
ni: in tal senso il genio della si-
tuazione senza dubbio lap-
pena sunnominato tastierista
Omar Sosa che firma Transpa-
rent Water (World Village) as-
sieme al senegalese Seckou
Keita, cantante e virtuoso del-

Cuba,seiljazz
la kora, lo strumento a corda
che rappresenta al meglio la neallasuaesistenza:il2dicem-
melodicitdellaculturaafrica- bre al Rio Bar, sulla Lenox Ave-
na: l'album, grazie a un ottetto nue di Harlem,Chano ucciso
cosmopolita con musicisti a revolverate per una lamente-
orientali come Mieko Myka- la sulla qualit della marijua-
zaki, Wu Tong, Mosin Khan na da poco vendutagli. Pozo

Kawa, E Joung-Ju (oltre Gusta-
vo Oveles e Dominique Hu-
chet) una sorta di world fu-
sion che profonde dolcezza e
serenit. Una china eteroge-
nea si avverte pure in Invoca-
cin della giovane violinista e
vocalist Yilian Caizares: in
quartetto,con il classico piano
jazz trio anche elettrificato
falarivoluzione
tuttavia,nel 1947, riesce a inci-
dere con Gillespie il brano
Manteca (scritto da entrambi,
assieme all'arrangiatore Gil
Fuller), dapprima un enorme
successo, in seguito unclassi-
co di ci che va ormai chia-
mandosi cubopper contrazio-
STORIE TRE RECENTI DISCHI RIATTUALIZZANO IL RAPPORTO ne di afrocubanbebop.

(DanielStawinski, DanielPrie-
to, Carl Regamey), il cubani-
smo jazz qui pi incentrato
sul lavoro di canzone latinoa-
mericana,cherivela un sincre-
tismo fresco e accattivante.
Ma il jazzman maggiormente
vicinoallesonoritnordameri-
cane resta tuttavia Marcos Va-
rela che in The Seasons
(Mayo), forse memore dell'or-
mai lunga permanenza a New
York City, si produce in trio
(HansClawsching eE.J. Strick-
land) sciorinando un
post-bop sicuro tanto nelle
proprie composizioni quanto
nelle cover pop con Tres pala-
bras (non a caso lanciata mez-
zo secolo prima da Nat King
Cole) quale unico richiamo al-
la latin music.
INNOVATORI
La storia internazionale e co-
smopolita del jazz cubano ini-
zia gi nel 1943 quando negli
Stati Uniti si comincia a parla-
re di afrocuban jazz e di latin
TRA LA MUSICA AFROAMERICANA E LISOLA CARAIBICA
jazz, espressioni tuttora indi-
cate ed estese all'intera area
dei continenti centro e sud
americani. Tuttavia gi prima
di quella data, non sono pochi
i musicisti cubani a introdurre
diversiaspetti ritmico-melodi-
ci (precipuamente afrocuba-
ni)neldixieland nordamerica-
noche si suona nellemetropo-
li; in tal senso i nomi del trom-
bettista precursore Manuel
Prez e poi di Alberto Iznaga e
Alberto Socarrs vengono da
tempo associati all'evolversi
del jazz medesimo. In partico-
lare Prez, vissuto a New Orle-
anstrail 1871eil 1946,un cre-
olo con ascendenze spagnole,
francesi e africane: purtroppo
nonlasciaalcunatracciadisco-
grafica, ma si tratta di un inno-
vatore, a detta di chi ha modo
diascoltarlonel dirigerelepro-
prie band o improvvisare alla
cornetta; Manuel risulta in-
somma un artista pari, se non
superiore,almiticoBuddy Bol-
den: persino Louis Armstrong
e Sidney Bechet ne parlano in
modi entusiastici, come non
faranno con nessun altro. Pi
tardi,neglianniTrenta,duecu-
bani purosangue irrompono
nellhot divenuto swing: da un
lato ilviolinista Iznaga si mette
in luce nel jazz statunitense, in
parallelo all'attivit latina di
band leader, grazie al singolo
Going Conga proposto dall'or-
chestra di Cab Calloway in cui
milita un giovanissimo e pro-
mettente Dizzy Gillespie.
Dall'altro lato, al flauto traver-
so, Socarrs addirittura nel
1927 incide il primo assolo hot
jazz nel brano Shootin' the Pi-
stoldellaClarenceWilliamsOr-
chestra,esibendosida allorafi-
noal 1937, viavia nelle compa-
gini swing di Benny Carter,
Sam Wooting, Erskine
Hawkins.
Anche il celebrato Mario
Bauz (1911-1993) suona con
molti dei jazzmen sopracitati:
gi nel 1933 prima tromba e
direttore musicale della big
band di Chick Webb, il quale
di l a poco scoprir la cantan-
te Ella Fitzgerald; tuttavia la
vicinanzaconCallowayeGille-
spie a consentire a Bauz di
scriverenel 1941Tang, da tut-
ti ormai ritenuto il primo bra-
nodilatinjazz,come purel'an-
ticipatore dell'intero afrocu-
ban jazz newyorkese. Il 1941
del resto un anno chiave per la
storiadeljazznellaGrandeMe-
la: alla Minton's Playhouse si
effettuano le jam session con
Charlie Christian, Thelonius
Monk, Kenny Clarke, Joe Guy
e l'inarrestabile Gillespie, da
cuiuscirlarivoluzione boppi-
stica dell'immediato dopo-
guerra.Ilbebop,delresto,qua-
sisubito,intuisceleenormipo-
tenzialit della musica cuba-
na in un sistema jazz: dopo i
quintetti strepitosi con Char-
lieParker,lostessoDizzysperi-
menta una big band a sua vol-
ta allargata, poi, a componenti
afrocubane; Gillespie in effetti
introduce nuove percussioni
latine all'interno dell'orche-
stra e su consiglio di Bauz in-
gaggia lo straordinario Chano
PozodapocogiuntoaManhat-
tan dall'Avana; Luciano Pozo
Gonzales, devoto della sante-
ria, un virtuoso di congas,
timbales, maracas, avviato a
una promettente carriera, for-
seaddiritturadaco-leader,nel-
la Grande Mela, ma un banale
screzio con un pusher nevra-
stenico pone tragicamente fi-
GLI ANNI DORO
Nel 1948, forse l'anno d'oro
periljazzcubanoinNordAme-
rica, l'orchestra Machito y sus
Afrocubans offre un concerto
memorabileallaTownHall,re-
gistrando l'album fin da subi-
to leggendario Cubop City, a
cui partecipano i bopper
Howard McGhee alla tromba
e Brew Moore al sax tenore; in
quell'anno di grazia i migliori
jazzclubnewyorkesispalanca-
no le porte alle giovani forma-
zioni cubane: oltre Machito,
restano notevoli i contributi di
Tito Puente, Joe Loco e Carl
Tjader; quest'ultimo (1925-
1982), vibrafonista, forse
l'unico jazzmen statunitense
a lavorare esclusivamente, per
tutta la vita, sulla musica lati-
na, con esiti sempre raffinatis-
simi.Ilbebopsembra quasi es-
sere inglobato dalla cultura
afrocubana al punto tale che il
neologismo cubop imperver-
saanchepressoijazzmen dial-
tra origine o di diversa caratu-
 sabato 16 settembre 2017
ra: non ci sono solo i bopper
duri e puri come Charlie
Parker a suonare cubano
(formidabili i 78 giri con La cu-
characha e Tico tico), ma an-
chegliesponentidelprogressi-
ve jazz da Stan Kenton a Woo-
dy Herman, i quali inserisco-
no il tocco esotico in atmosfe-
re molto formali; alla stessa
stregua accade ai coolster
bianchi Shorty Rogers (trom-
ba e protagonista del west co-
ast style) e Herbie Mann (flau-
to e anticipatore del jazz rock)
di affiancare la musicalit cu-
bana al proprio stile; dal canto
loro, tre maestri cubani - Chi-
coO'Farrill, Mongo Santama-
ria, Bebo Valds - si avvicina-
no al jazz rendendolo caliente
secondo una ricetta precipua-
mente autoctona: sono questi
sette personaggi in particolare
dalla fine degli anni Quaranta,
per oltre mezzo secolo, che
consentono una risonanza in-
ternazionale a una fresca nuo-
va musica che risulta in fondo
unafusionantelitteram(inan-
ticipo di almeno un ventennio
sulla salsa portoricana) grazie
al fruttuoso mlange di armo-
nie, timbriche,cadenze, melo-
die, cromatismi.
Facendo un passo indietro,
nell'Avana cosmopolita, viva-
ce e corrotta (il bordello
d'America viene definita da-
gli oppositori del regime di Ba-
tista, fautore di un'economia
imperniata su casin e prosti-
tuzione) dei cruciali anni Qua-
ranta, esiste un jazz cubano
classico, dunque vicino
FUORI I DISCHI
Daym Arocena Nueva Era (2015)
Mauro Bauz & His Afro
Cuban Jazz Orchestra The Time
Is Now (1993)
Michel Camilo On Fire (1989)
Kenny Dorham Afro-Cuban (1955)
Paquito DRivera & Sebastian
Schunke Back in New York (2008)
Roberto Fonseca Live in Marciac
(2010)
Paolo Fresu, Omar Sosa,
Jaques Morelenbaum,
Natacha Atlas Eros (2016)
Dizzy Gillespie Afro (1954-1956)
Rubn Gonzlez Introducing (1997)
Grupo Afro Cuba Havana Afro
Cuban Jazz (1980)
Irakere Chekere (1976)
Stan Kenton Cuban Fire! (1956)
Machito Kenya (1958)
Noneto Cubano de Jazz Jazz
Cuba (1964)
Eddie Palmieri La verdad (1987)
Charlie Parker & Machito & His
Orchestra The Latin Bird (1945-1953)
Danilo Perez Motherland (2000)
Gonzalo Rubalcaba Mi gran
pasion (1988)
Arturo Sandoval La virgen de la
Macarena (2003)
Temperamento En el Comienzo
(1999)
Clark Terry & Chico OFarrill
Spanish Rice (1966)
Chucho Valds Solo Piano, The
Music Of Cuba (1991)
Manuel Valera & New Cuban
Express Expectativas (2013)
Aa. Vv. The Rough Guide to the
Music of Cuba (1998)
Aa. Vv. Latin Jazz: The Greatest
Afro-Cuban and Nuyorican Sounds
(10 CD) (1940-1960)
all'hot e allo swing (e in parte
al moderno) che funziona alla
perfezione, grazie alle orche-
stre e alle sale da ballo situate
lungo le vie della citt o all'in-
ternodeisontuosialberghidal-
le architetture colonialiste,
magari con un tocco di liberty
o di razionalismo: in tal senso
l'Orquestra Bellamar diretta
da Armando Romeu anima il
cabaret Sans-Souci, mentre
LosBoppersdel ricordatoFar-
rill riesce a swingare meravi-
gliosamente al Saratoga
Htel, cos come i tamburi di
Pozo trionfano nel mega show
chiamato Congo Pantera tra
gli ariosi spazi del Tropicana
Club (dal 1939 costante meta
turistica).
OLTRE LO SWING
I successivi anni Cinquanta -
per tutti o quasi i favolosi Fif-
ties - rappresentano il non
plus ultra per la giovane musi-
ca cubana che lancia sull'inte-
ro pianeta le mode del mam-
bo e del cha cha cha e il ritor-
no della rumba e della timba.
Al contempo anche l'isola ca-
raibica pronta a ospitare l'in-
vasione dei jazzmen a stelle e
strisce; grazie all'accoglienza
calorosa debordante e a uno
show business efficiente, la
crme dei jazzisti contentis-
sima di villeggiare all'Avana
suonando, oziando e diver-
tendosi: dapprima vi arrivano
Hermann, Calloway, Tommy
Dorsey, Benny Goodman eSa-
rah Vaughan, artisticamente
maturati con la swing era; poi
sar la volta dei moderni co-
me i bianchi Stan Getz, Zoot
Sims, Marty Paich e degli afro-
americani Kenny Drew, Ri-
chard Davis, Roy Haynes, Phil-
ly Joe Jones (dunque l'antica-
mera dell'hard bop), i quali,
seguendo tanto l'istinto quan-
to l'ideologia del proprio stile,
non esitano a partecipare a
bollenti, frenetiche descargas
(le tipiche jam session cuba-
ne). Per fortuna molte di que-
ste sedute vengono registrate
e riproposte su long playing:
in tal modo nel 1952 l'album
Bebo Valds dell'omonimo
pianista (1918-1993) in segui-
to trasferitosi a Stoccolma vie-
ne persino edito dalla Mercu-
ry, giacch la descarga com-
prende Gustavo Ms , El Ne-
gro Vivar, Kike Hernndez,
Guillermo Barretto e Rolando
Alfonso. Al contempo anche
le Cuban Jam Sessions di Isra-
el Cachao Lopez con Genero-
so Jimnez, Tata Guinea, Gu-
stavo Tamayo, Emilio Penal-
ver, Yeyito Iglesias e El Nio
Rivera costruiscono dei classi-
ci del genere.
E va ancora ricordato, come
grande jazz cubano degli anni
Cinquanta, il lavoro di Walfre-
do de los Reyes, Frank Emilio
Flynn, Chombo Silva, oltre al-
cune significative incisioni a
33 giri di Peruchin Jstiz con
His Piano His Rhythm, di Pu-
choEscalantein PuchoEscan-
te y su Grupo de Jazz Cubano,
Leonardo Timor y su Orque-
stra con Jazz, l'Orquestra Ri-
verside con Ritmos y metales.
Timor ed Escalante si focaliz-
zanosuunfaraonicomainstre-
amper big band,cos come Ar-
mandoRomeu l'ultimoin or-
dine di tempo a far swingare
ancora il mitico Tropicana.
A partire dagli anni Sessan-
ta, quando la rivoluzione ca-
strista privilegia i cantautori
impegnati, come Pablo Mi-
lans e Silvio Rodriguez, che
non sono altro che il pendant
cubano dei folksinger norda-
mericani da Bob Dylan a Leo-
nard Cohen fino a Crosby,
Still, Nash & Young, il latin
jazz compie un'ulteriore evo-
luzione, raffinandosi ancora
di pi, grazie all'arrivo di soli-
sti di altissimo livello teni-
co-espressivo da Chucho Val-
ds a Emiliano Salvador, da
Arturo Sandoval a Paquito
D'Rivera. Gi attivi nell'Or-
Mambo
e bop
di nuovo
insieme
nei lavori
di Omar Sosa,
Caizares
e Varela
questa Cubana de Msica
Moderna, Valds (pianofor-
te), Sandoval (tromba), D'Ri-
vera (sassofoni) assieme ad
Anga Daz (percussioni), Car-
los Emilio Morales (chitarra),
Carlos Averhoff (sax tenore)
fondano nel 1973 il Grupo
Irakere, fondamentale nella
storia della musica per oltre-
passare le ferree regole del cu-
banismo tradizionale a favore
di una fusion latina, con echi
world, di spettacolare effetto
al punto da essere applaudita
in tutto il mondo, anche quan-
do i membri originali lasciano
l'isola per raggiungere gli Sta-
tes: ma anche oggi, con una
formazione completamente
rinnovata - Jorge Luis Valds
Chicoy,IrvingMichelAcao,Ba-
silio Mrquez, Julio Padrn, esuli Sandoval e D'Rivera.
Adel Gonzlez, Maikel Ante -
Irakere gode della stima dei
colleghi, del rispetto degli spe-
cialisti, dell'amore di numero-
sissimi aficionados in ogni
continente.
Tra laltro, come la rumba e
il cha cha cha sono famosissi-
mi negli anni Cinquanta, do-
po la morte di Ernesto Che
Guevara (9 ottobre 1967) spo-
pola tra i giovani di tutto il
mondo la ballata Hasta siem-
pre del compositore Carlos
Puebla (1917-1989), che viene
citata in due grandi album di
free jazz: da un lato Liberation
Music Orchestra (1969) del
contrabbassista statunitense
Charlie Haden e Requiem for
CheGuevara(1968)deltastieri-
sta belga Fred Van Hove dimo-
strano come il sound radicale
sia intrinsecamente legato
allimpegnopoliticoeallacon-
testazione giovanile. Poco pri-
ma,nel1966,ilpianistaLesMc-
Cann fornisce una versione
funk del celebre brano folk
In pagina 12: in alto Chano Pozo
con Dizzy Gillespie; sotto Machito
y sus Afrocubans. In questa
pagina; in alto da sinistra Omar
Sosa e Yilian Caizares, Paquito
DRivera, Rubn Gonzales;
qui sotto Arturo Sandoval
Guantanamera (anchesso di-
venuto simbolo della cultura
di sinistra), ripreso in chiave
afro (1969) dalla senegalese
Bembeya Jazz National.
La svolta per il jazz cubano
sicompletanel1979conHava-
na Jam. Live In Cuba March
1979 ora ascoltabile in cd gra-
zie alla RonVox. Anche lAva-
na ha dunque la sua Wood-
stock,macon un ritardodi die-
cianni: loscarto temporalede-
riva dai ben noti motivi politi-
ci,con l'interdizioneaimusici-
sti di entrambi i Paesi a esibirsi
inliberiscambiartistico-cultu-
rali.Tuttaviasotto la presiden-
za di Jimmy Carter la diploma-
zia statunitense si apre verso
l'isola caraibica filosovietica,
portando nella capitale un fe-
stival di enormi proporzioni,
che all'epoca viene registrato
dalla radio statale e gi subito
documentato nel supporto fo-
nografico del long playing in
due distinti volumi e in un cd
postumo. La kermesse svolta-
si nell'immenso Karl Marx
Theater nei giorni 2, 3, 4 marzo
1979 viene sponsorizzata da
due case discografiche ameri-
cane (la CBS e la Fania) e dal
Ministero della Cultura di Cu-
ba: presente il meglio della
modernaeclassica musica cu-
bana Irakere, Pacho Alonso,
Zaida Arrate, Elena Burke, Or-
questa de Santiago de Cuba,
Conjunto Yaguarim, Frank
Emilio Flynn, Juan Pablo Tor-
res, Los Papines, Tata Gines,
Cuban Percussion Ensemble,
Sara Gonzlez, Pablo Milans,
Manguar e lOrquesta Ara-
gn, ma solo il primo gruppo -
Irakere - apparir su disco con
due brani, forse perch,
allepoca, il pi originale fra
tuttiicubaninelmescolaresal-
sa, jazz, funk, ethno in una riu-
scita miscela esplosiva, grazie
agli apporti solistici dei futuri
il son, il danzn, il mambo a
SUONO COSMOPOLITA
Anche la delegazione norda-
mericana numerosa al festi-
val, in una variet di stili che
comprende figure oggi un po'
rimossecomeBilly Swan,Bon-
nie Bramlett, Mike Finnigan,
che assieme a uno scatenato
BillyJoeleaisupergruppijazzi-
stici Trio of Doom e CBS Jazz
All-Stars non compaiono in
quest'album, lasciando la sce-
na discografica, nell'ordine, al
cantautorato di Stephen Stills
Band, Kris Kristofferson e Rita
Coolidge,eaifusionisti Wea- (Chico) e Idania Valds (Rita),
ther Report e Fania All-Stars. Il
gruppo capitanato dal voca-
list/chitarristaorfanodiCro-
sby, Nash e Young, in tre brani
propone un rock blues grinto-
so, mentre la coppia - anche
nellavita- difolksingerrappre-
senta,con quattro pezzi,la tra-
dizione country rock rivisita-
ta. Arrivano poi la jazz rock
bandperecellenza nellaclassi-
cissima Birdland che da sola,
13
per i jazzofili, vale l'acquisto
del disco, anche perch il so-
lo modo di ascoltarli nel breve
periodo in cui si restringono a
quartetto,nonavendo adispo-
sizione un nuovo percussioni-
sta - assurdo o paradossale in
quel momento nella patria dei
tamburi e dei ritmi afroameri-
cani - e forse desiderosi di ac-
centuare maggiormente la lo-
rovena post-bop pi che quel-
la etnica (gi ispiratrice di una
world music ante litteram): a
Cuba quindi Wayne Shorter,
Joe Zawinul, Jaco Pastorius e
Peter Erskine confermano
uno stato di grazia a livello di
coesioneediintesanelpropor-
re la miglior fusion in assoluto.
E la fusion dei pur bravissimi
Irakere e Fania All-Stars quasi
impallidisce di fronte a Bird-
land, bench da un lato Irake-
re esprima al meglio un nuovo
raffinato afrocuban bop nei
treContradanza, FluteConcer-
to, Adagio e dall'altro le stel-
le della Fania con Rubn Bla-
des e Johnny Pacheco quali
frontmennella Descarga a Cu-
ba a chiudere l'album offrano
una salsa allegra e pimpante
dagli echi funk-soul.
Al di l del cosmopolitismo
sonoro ormai presente in tutta
lisola-einparticolarenellaca-
pitale - dove si suona di tutto o
quasi(igiovani ad esempio so-
nointeressati allhiphopeper-
sino allheavy metal, non sen-
za qualche originale sincreti-
smocon iritmi caraibici) lulti-
ma grande rivoluzione cuba-
na, in senso musicale, viene
compiuta nel 1997 con il Bue-
naVista Social Club: dappri-
ma (1932-1959) un night riser-
vato ai neri, ora un disco fortu-
nato (prodotto dal chitarrista
e musicologo americano Ry
Cooder), un lungometraggio
geniale (diretto dal tedesco
Wim Wenders) e soprattutto
un marchio di fabbrica per
sequel infiniti: ma fra i molti
cantanti e solisti rilanciati, da
Compay Segundo a Omara
Portuondo, da Ibrahim Ferrer
a EliasOchoa, soltanto ilpiani-
sta,Rubn Gonzlez,puvan-
tare trascorsi jazzistici e qual-
che nuovo album dove alterna
uno swing intelligentemente
afrocubanizzato.
Infine lexploit di Buena Vi-
ta Social Club quale lungome-
traggio spinge il regista madri-
lenoFernando Truebaa torna-
resullargomento sia con ildo-
cumentario Calle 54 (2000)
espanso per allintero feno-
menodellatinjazzispanoame-
ricano sia con il delicato carto-
on Chico & Rita (2010), am-
bientato negli anni doro del
cubop, dove le voci cantate dei
due protagonisti immaginari
appartengono a Bebo Valds:
mentre i personaggi storici
vengono musicalmente dop-
piati da Estrella Morente (se
stessa), Freddie Cole (il fratel-
lo Nat King Cole), Jimmy Hea-
th(Ben Webster),PedritoMar-
tinz (Miguelito Valds), Mi-
chael Phillip Mossman (Dizzy
Gillespie),Amadito Valds (Ti-
to Puente), Germn Velazco
(Charlie Parker) e Yaroldi
Abreu (Chano Pozo).
14
RITMI
GUIDO FESTINESE
Muore giovane chi caro
agli dei, si suol dire. Ma
forseglidei,inquestocaso,era-
no semplicemente invidiosi di
quel ragazzo inglese sfrontato
ed eccessivo, con i capelli ric-
cioluti e ribelli, la faccia di un
pallore spettrale, e una carica
magnetica immediatamente
avvertibile che compensava
ampiamenteilsuoapparireco-
me un esserino alto poco pi
dun metro e sessanta, un elfo
danzante,comevennedefini-
to all'epoca. Lui era Mark Feld,
ma il mondo dell'epoca, qua-
rant'anni fa, lo conosceva co-
me Marc Bolan. Il suo gruppo
erano i Tyrannosaurus Rex,
poi conosciuti semplicemen-
te come T. Rex. Professione:
rockstar glam rock. Lui a glam
rock preferiva la definizione
cosmic music, ma chi anco-
ra guarda al serbatoio di idee e
spunti del rock anni Settanta
lo vuole cos: uno dei prncipi
del glam rock capaci di in-
fluenzareunagenerazione,ac-
canto ad altri signori del glit-
ter e delle identit androgine
come David Bowie, Slade,
Sweets, Mott The Hoople,
Gary Glitter i poco ricordati e
notevoli Silverhead, e via ci-
tando. Sciabolate di chitarre e
zeppe, rock duro ma pieno di
fantasia incartato nella luce.
Non ragazzi bene: gente che
veniva dal popolo e che aveva
deciso di recuperare la carica
trasgressivatotaledelrockdel-
le origini a unamanciata d'an-
ni da un'altra rivoluzione tra-
sgressiva a venire, il punk
rock. Che pure dal glam rock
eredit non poco.
Marc Bolan la notte del 16
settembre tornava verso casa
sulla sua Mini Minor, al volan-
te la sua fidanzata Gloria Jo-
nes, vocalist americana di ta-
lento orientata verso la soul
music. Stava cominciando ad
albeggiare, Bolan e Gloria era-
no assonnati ma vigili, parla-
vanofitto.Mancavanodueset-
timane al trentesimo comple-
anno di Bolan, lui era soddi-
sfatto e di nuovo pieno di idee
e progetti, dopo aver ottenuto
la conduzione di un program-
ma televisivo, Marc, che ne
aveva rilanciato le quotazioni
in tempidifficili perchi appar-
teneva a una generazione di
rockersull'orlodella inevitabi-
le discesa. Bolan, anzi, aveva
le antenne puntate al futuro:
instudioaveva ospitatoSioux-
sie & the Banshees, Jam, Buz-
zcocks, Boomtown Rats: la
nuova onda che avrebbe scal-
zato via i vecchi rocker co-
me lui, col cuore accordato
su battiti di un decennio pri-
ma. A qualche giorno dallin-
cidente aveva registrato l'ul-
tima puntata: era riuscito ad
avere in studio l'arcirivale e
amico David Bowie, che per
l'occasione aveva presenta-
to il singolo della sua perso-
nale rinascita dopo il buio
dell'alcol e delle droghe,
quella leggendaria Heroes
berlinese con il muro di chi-
tarre frementi di Robert
Fripp. Erano successi buffi in-
cidenti in studio, s'erano sfot-
tuti e avevano riso assieme.
LO SCHIANTO
Matorniamoallaseramaledet-
Due immagini di Marc Bolan
MarcBolan,
lelfodelglam
Quarantanni ta: a un certo punto la Mini en-
tra nel distretto londinese di
fa moriva Barnes, uno pneumatico urta
qualcosa, forse una grossa
in un incidente scheggia di vetro che lo fa
automobilistico esplodere, forse un chiodo.
Gloria perde il controllo della
il cantante piccola e grintosa auto, che si
e chitarrista va a schiantare contro un albe-
ro. Gloria ferita gravemente,
inglese, Marc morto sul colpo. Fine di
una star. Che non aveva mai
leader preso la patente di guida, si di-
dei T. Rex. ce, per il timore di morire in un
incidente dauto. , tragica
Tra i suoi coincidenza, lo stesso giorno
incuisenevadalpianetaun'al-
successi tra stella della musica: Maria
Get It on Callas,aParigi.Oggiinquelpo-
sto dove morto Bolan, qua-
rant'anni dopo, legioni di ap-
passionati di una delle forme
dirockpisensualiesottovalu-
MARC INTERVISTA STAN LEE
di FRANCESCO ADINOLFI
Marc Bolan era un divoratore di fumetti,
impazziva per supereroi della Marvel
come Silver Surfer e Dottor Strange al
punto da inserire il primo nel pezzo
Teenage Dream e il secondo nella
canzone Mambo Sun. Ma solo a Stan
tate della storia hanno eretto il
Bolan's Rock Shrine, un vero e
proprio tempio alla memoria
dellElfo Danzante. E una
quindicina d'anni fa il figlio di
Bolan, Rolan, ha aggiunto al
tutto un busto del rocker.
Chi era Marc Bolan nato
Mark Feld, figlio di un camio-
nistaediunafruttivendoladel-
la East London, Hackney, di
cui una volta David Bowie dis-
se: Non ho mai avuto rivali, a
eccezione di Marc Bolan: ho
lottato come un pazzo per riu-
scireabatterlo?Unragazzori-
belle e inquieto, che sentiva
gi da bambino di aver avuto
in dono un talento da canaliz-
zare, da far esplodere. Nel lon-
tano 1966, quando aveva di-
ciannove anni, al suo primo
manager dice: Io diventer
la pi grande rockstar del
mondo, quindi ho solo biso-
gno di un buon manager che
lavori per me. Per qualche
scintillante anno, Bolan lo
stato davvero, anche se la col-
tre degli anni ha steso un velo
di oblio che solo occasional-
mente si risolleva, scoprendo
insospettabili masse di aman-
ti della musica di Marc Bolan:
un dato che riporta il pi
grande conoscitore del picco-
lo uomo dalle strane canzoni
glam, Paul Roland, che con il
suo Bolan Boogie, pubblicato
in Italia da Tsunami, ha scrit-
to il libro definitivo su Bolan e
sui T. Rex.
POESIA E MITOLOGIA
MassimoGasperini,discografi-
coeproduttoredialcunideipi
beidischidiRoland, easua vol-
tamaniacalecollezionistadiBo-
lan, cos ne riassume la vicen-
da:MarcBolanrestaunaffasci-
nantemisteroperchnonsica-
piva bene da dove fosse arriva-
to e dove realmente fosse diret-
to, ma soprattutto come avesse
fatto quel mod pazzo per giac-
sabato 16 settembre 2017
Lee, guru supremo della Marvel, che il
musicista puntava. Ci riuscir nellottobre
1975 intervistando il fumettista (insieme
nella foto), presente a Londra per il lancio
di un fumetto e per una mostra dedicata
alla Marvel. Rimarr folgorato
dallenergia di Lee e lo confermer un
anno dopo in unintervista a Neil Tennant,
che e scarpe che amava Dylan,
SydBarretteJimiHendrixatra-
sformarsi, caso unico nella sto-
ria del rock, prima in idolo del
flower power, poi in re del glam
rock e nella stella pi brillante
del pop inglese dopo i Beatles.
Inizi adolescente come folk
singer sulle orme di Dylan, poi
si trasfer in Francia, infine tor-
n a Londra con la testa piena
di letture di poeti romantici in-
glesi, di mitologia greca, di rac-
conti di Tolkien su altri mondi
HSKER D
La scomparsa
di Grant Hart
Il batterista e fondatore della band
hardcore punk Hsker D,
scomparso pochi giorni fa dopo una
lunga malattia. Lartista, che dopo lo
scioglimento del gruppo form il trio
Nova Mob per poi intraprendere
una carriera solista, ha pubblicato il
suo ultimo album, The Argument, nel
2013. Aveva 56 anni. (r.pe.)
al tempo giornalista della Marvel UK,
futuro critico musicale di Smash Hits e
componente dei Pet Shop Boys. Stan
un vulcano, gli ho proposto un nuovo
Conan, pi attuale, un po Silver Surfer e
un po Thor, ricalcato sul mio Electric
Warrior (dal titolo del disco dei T. Rex).
Insomma, vorrei scrivere fumetti.
fatati. Divenne un modello per
gli hippie inglesi, arrivarono i
TyrannosaurusRex,nel67,biz-
zarro duo con chitarra acustica
ebonghi,elavocediBolanstra-
niata in un continuo falsetto e
vibratochenascondevailsigni-
ficato dei testi.
Ungruppochepiacquemol-
toalleggendarioJohnPeel,uno
checonlestranezzedellaSwin-
ginLondonavevafiutoegusto.
Nel 70 Bolan chitarrista per
Bowie,inThe Prettiest Star, e la
marcia di avvicinamento al
glam iniziata: il gruppo di-
venta un gruppo vero e pro-
prio, e accorcia il nome in T.
Rex. Quando lo invitano a Top
of the Pops si presenta col vol-
to cosparso di glitter: nato il
glam rock. Snobbato dai se-
guaci del progressive rock, ri-
valutato col senno di poi per
essere invece una forma assai
flessuosa e intelligente di hard
rock, aperto in mille direzioni
possibili. Lo sa bene David
Bowie, lo sa benissimo Marc
Bolan, che sforna uno dopo
laltro album sensuali e lasci-
vi, duri e teneri al contempo, e
che in un pezzo come Get it
On si trasforma in una vera e
propria bomba erotico-psi-
chedelica.
SENZA RIVALI
SeneaccorgeRingoStarrdeiBe-
atles, che sulla figura dellElfo
danzante realizza Born to Boo-
gie, video-documentario in
presa diretta alla Wembley
Arena, nel 72. Ringo non sen-
te rivalit con quellomino
energetico che scrive canzoni
che sanno di Beatles e di qual-
cosaltro di indefinibile: ne
amico, come Elton John, e
pensa che Bolan debba anda-
re lontano. In sala ci sono die-
cimilafan adoranti, alla Wem-
bley Arena Bolan teso ma
perfetto, nel tenere in pugno
quellaplatea. E dilata Get it On
innoveminuti oceanicidisuo-
no. Suono che nei dischi suc-
cessivi sfiorer lhard rock pi
roccioso.unapice,poi,appa-
rentemente, il viale del tra-
monto: a met anni Settanta,
Bolan svolta verso un confuso
soul rock che lambisce anche
la disco music che, per la pri-
ma volta, lo allontana dal suo
pubblico. Arriva anche un at-
tacco di cuore, nel 74, troppa
tensione e troppa cocaina, ma
il piccolo Elfo forte, si ripren-
de in mano la vita, si reinventa
musicista ispirato, condutto-
re televisivo, fine intervistato-
re. Il destino, come sempre,
spariglia le carte.
 sabato 16 settembre 2017
ULTRASUONATI
GIANLUCA DIANA GUIDO FESTINESE
GUIDO MICHELONE LUIGI ONORI
ROBERTO PECIOLA MARCO RANALDI
LEGENDA
NAUSEANTE
INSIPIDO
SAPORITO
INTENSO
UNICO
PROG ITALIA
Libert
fuori Area
Citano tra i padri spirituali Opeth,
Porcupine Tree e Radiohead, ma
anche la complessa articolazione di
ritmi e piani sonori degli Area,
giustamente definiti a tutt'oggi
insuperati, e svariati autori classici.
Dunque, anche se la definizione
rifiutata, siamo in pieno new progr,
solo parzialmente derivativo. Unlike
Here (Bad Elephant Music) il primo
cd dei veneti Syncage, da tempo di
stanza in Olanda, in giro per
l'Europa con questo lavoro concept
sulla libert. Tessiture complesse,
ritmi dispari, la bella voce spesso
quasi in recitativo di Matteo Nicolin
per un'opera gi ben matura.
Registrata su nastro per dare calore.
L'inglese Banskville Records pubblica
Imondoarovescio del quintetto
piemontese Eurasia: musicisti di
belle esperienze dal jazz, dal folk,
dal metal confluite in un prog rock
sofisticato che guarda alla stagione
del rock di Canterbury e al jazz rock
pi articolato, mondi spesso poco
considerati dai neoprogger. Doppio
ambizioso (quarto) cd per i bolognesi
Accordo Dei Contrari, trio senza
basso con parecchi agganci alla
musica contemporanea. Violato
intatto (autoprod.) complesso, e da
gustarsi con calma. (Guido Festinese)
ON THE ROAD
THE ROLLING STONES
Oltre settant'anni e non sentirli...
Ancora dal vivo la storica band
inglese (foto) a coronare il festival
estivo lucchese.
Lucca SABATO 23 SETTEMBRE (MURA STORICHE)
TORI AMOS
In tour con un nuovo album, Native
Invader, la cantante e autrice (foto in
basso) canadese. Unica data.
Milano DOMENICA 17 SETTEMBRE (TEATRO DEGLI
ARCIMBOLDI)
WE ARE SCIENTISTS
Si autodescrivono come generatori
di musica rock del tipo intellettuale,
epica, rumorosa, ballabile e
recensioni
CHANTAL ACDA
BOUNCE BACK (Glitterbeat)
Siamo sempre l, con certe prove
di songwriting che occhieggiano al
neo-folk malinconico calato come una
coltre di nebbia sull'ultimo ventennio
in musica: per qualcuno si tratta di
faccende ripetitive e inutili, per altri
una strada da battere, perch offre
spazio e fiato ad arrangiamenti
inventivi. Qui, ad esempio, tutto un
florilegio gentile ad avvolgere la
vocina triste dell'autrice: dal moog al
bouzouki, passando per la chitarra
stellare di Bill Frisell: un passo indietro,
tre passi avanti nelle soluzioni
timbiriche. (g.fe.)
DINO BETTI VAN DER NOOT
O SONT LES NOTES DANTAN (Stradivarius)
Forse l'album pi impegnativo- del millennio ma, oltre a qualche live e
del jazzman milanese che dirige e
compone per vocazione,
accogliendo, nell'alveo della big
band di studio, suggestioni colte,
memorie trasversali, citazionismi
letterari. Il sound, costruito attorno a
21 musicisti e 5 lunghi brani, fa
pensare di volta in volta a Weill,
Evans, Morricone, Sun Ra, al
melodramma e al tardoromanticismo,
bench in Dino prevalga il gusto di
appropriarsi creativamente delle
tradizioni. (g.mic.)
CETTINA DONATO QUARTET
PERSISTENCY. THE NEW YORK PROJECT (Alfa Music)
La pianista-compositrice
evidenzia la dote della
perserveranza, perch niente
impossibile e non abbiamo alcun
limite. Noi stessi siamo il nostro
limite. Il progetto newyorkese ha
previsto un concerto al Blue Note e
una seduta al Systems Two Recording
Studios , il tutto su brani di Donato
tranne due (C.Bley e C. Porter). Valore
aggiunto un organico Usa con Matt
Garrison, Curtis Ostle e il carismatico
batterista Eliot Zigmund. Cettina
Donato si dimostra originale
compositrice e sensibile
improvvisatrice. (l.o.)
SCOTT ELLISON
GOOD MORNING MIDNIGHT (Red Parlor)
Piazza la stoccata vincente il
cantante e chitarrista dell'Oklahoma.
Decisamente la miglior cosa a suo
nome. 13 brani che si aprono con il
groove molto New Orleans style di
Sanctified, per poi proseguire con
a cura di Roberto Peciola segnalazioni: rpeciola@ilmanifesto.it eventuali variazioni di date e luoghi sono indipendenti dalla nostra volont
umanista...
Primiero (Tn) SABATO 16 SETTEMBRE (LOCALITA
TONADICO)
GIRLPOOL
Unica data per il duo femminile, tra
shoegaze e alt-folk.
Bologna MERCOLEDI' 20 SETTEMBRE (FREAKOUT)
JOEY CAPE
La mente dei Lagwagon impegnato
nel One Week Records Tour, un tour
definito dall'artista una session label
in cui registro dieci canzoni con un
artista in una settimana. Suoi sodali
per l'occasione saranno Zach Quinn
(Pears), Donald Spence (Versus The
World) e Brian Wahlstorm (Scorpios).
METAL
Boris, la faccia
scura del drone
Sono in giro esattamente dall'inizio
Moments (Acoustical Concepts)
demo, di loro se ne sono viste tracce
concrete solo nel 2012 con l'album
d'esordio, Iron Balls of Steel. Oggi i
Loincloth tornano con un secondo
lavoro, Psalm of the Morbid Whore
(Southern Lord), solo per far sapere
che la band non esister pi. Non ci
sar cos seguito compiuto al loro
sludge metal, completamente
strumentale. Il disco un muro di
suono, cupissimo, infernale (visti i
titoli...), che ti inchioda sulla poltrona.
Un addio coi fiocchi. Stessa etichetta
per i canadesi Big|Brave che
pubblicano Ardor, il loro terzo lavoro.
Suoni larghi, a met tra metal e
post-rock, tra sperimentale e noise e
brani dilatati (tre soli titoli per circa 40
minuti); due chitarre potentissime,
batteria minimale e una voce
femminile, su cui intervengono amici a
contrabbasso e violino. musica
solenne, notturna, inquietante ma
necessaria. Da venticinque anni
maestri della scena sludge e drone
metal i nipponici Boris confermano e
reiterano il loro stile anche con l'album
numero 23, Dear (Sargent House).
Che si posiziona, stilisticamente, a
met tra i Loincloth e Big|Brave ma
ancora meglio. (Roberto Peciola)
l'ardore modello Chicago Blues di
Gone for Good e scivolare nelle
battute in levare di Hope and Faith.
Nulla di innovativo, certo, e la chitarra
di Freddie King ha avuto un peso nella
carriera del leader. Ma tanto buon
gusto. (g.di.)
BRIAN MCOMBER
IT COMES AT NIGHT (Milan Music)
Magenta (Mi) SABATO 23 SETTEMBRE (DECIBEL)
MICHAEL MCDERMOTT
Nel nostro paese il cantante e autore
folk-rock di Chicago.
Fiorenzuola d'Arda (Pc) SABATO 16 SETTEMBRE
(TEATRO VERDI)
Malnate (Va) DOMENICA 17 SETTEMBRE (DA
DEFINIRE)
Cant (Co) LUNEDI' 18 SETTEMBRE
(ALL'UNAETRENTACINQUECIRCA)
Vipiteno (Bz) MARTEDI' 19 SETTEMBRE (STEINDL'S
BOUTIQUEHOTEL)
THE SELECTER
Con gli Specials e i Madness sono
stati i principali artefici della
(ri)nascita della musica ska in
Inghilterra. Eravamo alla fine degli
anni Settanta, in piena epoca punk,
e loro cantavano Too Much
Pressure...
Lugano (CH) MERCOLEDI' 20 SETTEMBRE (STUDIO
FOCE)
Sora (Fr) GIOVEDI' 21 SETTEMBRE (PIAZZA MAYER
ROSS)
Roma VENERDI' 22 SETTEMBRE (VILLA MERCEDE)
Bologna SABATO 23 SETTEMBRE (SOTTOTETTO)
ALVA NOTO
Il visual artist e pioniere della musica
elettronica tedesco.
Firenze GIOVEDI' 21 SETTEMBRE (TEATRO DELLA
COMPAGNIA)
RISTAMPE
Irresistibili
big band
Nelle note di copertina di Stolen
estivo. Dal Minnesota la Scottie
John Vanore ricorda due date - il
1966 e il 1975 - essenziali per
Celebrating Oliver Nelson, come
avverte il sottotitolo: un omaggio
rigoroso a uno dei rari jazzmen
capaci, in quel periodo, di
rivitalizzare il suono per grandi
orchestre. E in effetti, ascoltando pure
due nuove ristampe, le grosse
formazioni veramente innovative
sono, all'epoca, rare e preziose,
come nel duplice caso di All Smiles
(MPS, 1968) a nome The Kenny
Clarke Francy Boland Big Band
all'insegna di un vivace postbop
euroamericano alle prese con dieci
notissimi standard; e di Soaring
(MPS, 1973) del trombettista Don dove il cantautore riversa tematiche
Ellis a proseguire nella
sperimentazione trasversale - unica
nel suo genere - in otto brani propri,
dove convergono i segni pregnanti
dal free, dal rock, dall'Oriente,
dall'elettronica. Fruendo
attentamente i tre album, verrebbe da
chiedersi perch la storia del jazz non
venga riscritta alla luce di tre musicisti
(Nelson, Clarke, Ellis) che offrono una
corposa alternativa al tardo swing
ancora prevalente in tante
orchestrone. (Guido Michelone)
McOmber non nuovo a tirar Il musicista canadese uno di
fuori degli score interessanti. Qui
approda a un film del terrore e si
bizzarrisce tra ritmi, sequenzer e tanta
elettronica. Uno score fantasmagorico
da ascoltare, attenti per alle curve...
ellittiche. (m.ra.)
CHAD VANGAALEN
LIGHT INFORMATION (Sub Pop/Audioglobe)
HINDI ZAHRA
La cantante marocchina dal vivo.
Roma VENERDI' 22 SETTEMBRE (TEATRO PARIOLI
PEPPINO DE FILIPPO)
PARTIR PER BOLOGNA
Un festival tutto dedicato alla musica
alternativa italiana. Sul palco dieci tra
le migliori formazioni della Penisola
in ambito punk, ska, rap, hardcore e
folk, tra cui: Klaxon, Filippo Andreani
& Atarassia Grp, Gang, Ghetto 84,
Assalti Frontali, Arpioni, Banda
Bassotti. Inoltre anche due ospiti
internazionali come Roy Ellis alis Mr.
BLUES
La devozione
di Scottie Miller
Novit blues in uscita nel periodo
Pasquale Mirra (vibrafono) e
Miller Band con Stay Above
Water (Vulfy Publishing). Leader a
voce e tastiere in molteplici forme,
accompagnato da una band di
professionisti validi. La devozione
per personaggi come Dr. John e
New Orleans in generale palese,
lo sottolineano brani come Burned
All My Bridges e Keep This Good
Thing Going. Testimonia il tutto una
capace sezione fiati. Disco allegro e
scanzonato, fino alla morbida
ballad finale Goodbye. Passaggio
successivo proveniente dal Kentucky
con l'esperto Lew Jetton & 61
South con il lavoro dal suggestivo
titolo Palestine Blues (Autoprodotto),
energia e sentimenti, utopistica e
intense legate a una vita in cui gli
intralci non sono mancati. Emotivit
alta, resa finale del tutto altalenante,
sugli scudi Will I Go to Hell, Drining
Again e Drama. Ultima
sottolineatura per i francesi, ma
davvero solo di passaporto, Pin's
Downhome Blues con Where
the Chilly Wind Don't Blow
(Autoprodotto), un ep di sei brani
con cui tributano un derivativo ma
sincero atto d'amore verso il blues
collinare. (Gianluca Diana)
la cantante Dee Alexander nel
quegli artisti davvero diy.
Vangaalen fa tutto, scrive le sue
canzoni, le suona e le registra e, gi
che c', disegna anche le copertine
dei suoi dischi, che con questo sono
sei. Il suo indie-rock oscuro e venato di
folk e elettronica con Light Information
acquista una vena pop ancora pi
spiccata e a noi sembra il punto pi
alto della sua carriera. (r.pe.)
Symarip e Fermin Muguruza.
Bologna SABATO 16 SETTEMBRE (ESTRAGON)
UNA STRISCIA DI TERRA
FECONDA
Il festival franco-italianao di jazz e
musiche improvvisate. Il programma,
prima del clou presso l'Auditorium
Parco della Musica, propone per
oggi a Palombara Sabina (Rm)
Quatuor Machaut-Quentin Biardea e
a seguire Zeppetella- Bex-Gatto-
Laurent; domani alla Terrazza della
Pallacorda di Tivoli (Rm) Danilo
Rea-Mederic Collignon e Antonio
Figura; stessa locatione il 18 per XY
Quartet e Chut. Dal 19 ci si sposta
presso l'Auditorium capitolino e il
cartellone prevede: Purple Whale
Inspired by Jimi Hendrix e
Orchestre National de Jazz (il 19); De
Vito-Delbecq-Rabbia e Ceccagli-
Coglitore-Alegiani-Negro-
Evangelista-Sferra (il 20); Pifarely-
Roccato-Rabbia e Paolo Fresu-
Gianluca Petrella Duo (il 21);
Watchdog, Quiller-Horckmans e
Damiani-Fresu-Petrella-Ceccaldi-Rea
(il 22); Gabriele Evangelista Quartet
e F.A.R.E.: Fourenyron-Arcelli
Residence Ensemble (il 23).
Palombara Sabina, Tivoli e Roma DA SABATO
16 A SABATO 23 SETTEMBRE (VARIE SEDI; AUDITORIUM
PARCO DELLA MUSICA)
15
JAZZ TRACK
Nexus,
vocazione
etica
Il batterista Tiziano Tononi
e il sassofonista Daniele
Cavallanti hanno creato nel
1980 lensemble Nexus, uno dei
pi longevi organici del jazz
italiano. I due musicisti milanesi
hanno da poco pubblicato
Experience Nexus!(Rudi
Records) che vuol essere, insieme,
una riflessione in musica sul
gruppo e il suo repertorio e
lennesimo rilancio con jazzisti
di pi giovani generazioni:
Francesco Chiapperini (ance,
flauto), Gabriele Mitelli
(cornetta, pocket trumpet),
Emanuele Parrini (violino),
Silvia Bolognesi (contrabbasso).
In 37 anni i due leader hanno
portato avanti, con coerenza e
rigore, unidea di jazz ispirato al
free, aperto a una dimensione
mondiale e con una vocazione
etico-politica. Cavallanti
riarrangia un brano del 1983
(Nexus Falls) mentre da parte
sua e di Tononi non mancano i
riferimenti e le dediche a Jemay,
John Carter, John Gilmore e la
Arkestra di Sun Ra, ai Berberi, al
blues e alle piramidi. Musica
policroma ed esplosiva, intrisa di
sempre in progress, come una
viva radice anche grazie ai
membri giovani. La
contrabbassista Silvia Bolognesi
dal 2007 in Nexus e nel 2009 ha
creato loriginale trio Hear In
Now con la violoncellista
Tomeka Reid e la violinista Mazz
Swift, di area chicagoana. La
International Anthem Recording
ha editato di recente loro
registrazioni americane del 2012
e 14 con il titolo Not Living in
Fear. La title-track vede ospite
brano pi melodizzante; gli altri
pezzi prevedono
improvvisazioni collettive,
composizioni di carattere
contemporaneo e sperimentale,
costruzioni su riff e bordoni e un
intenso Requiem for Charlie
Haden della contrabbassista
senese: internazionalismo
sonoro radicale. Il ventinovenne
trombettista Gabriele Mitelli da
poco entrato nellensemble
Nexus; secondo nel referendum
della rivista Musica Jazz come
miglior nuovo talento, si sta
rapidamente affermando. Lo
testimonia il suo album Crash
(Parco della Musica Records)
inciso con il quartetto O.N.G.:
Enrico Terragnoli (chitarra,
tastiera), Gabrio Baldacci
(electric baritone guitar),
Cristiano Calcagnile (batteria,
percussioni). La materia sonora
organizzata in tre lunghi brani
con vari movimenti allinterno.
Mitelli si muove nella
contemporaneit, evita revival e
patinature a favore di una
musica materica, immediata e
vivida, di complessa
stratificazione. Don Cherry, Sun
Ra e Roscoe Mitchell sono nel suo
dna ma c spazio anche per i
Csi: passione ed energia.
16
FUMETTI
Lanonaarte
inmostra
TCBF SI APRE STASERA CON DUE ESPOSIZIONI
LA MANIFESTAZIONE CHE INAUGURA LA STAGIONE
VIRGINIA TONFONI
Il Treviso Comic Book Fe-
stivallakermesseche tra-
dizionalmente apre la stagione
dei grandi festival autunnali de-
dicati alla nona arte e questan-
no, con eventi disseminati da
questo fine settimana al prossi-
mo, sembra aver fatto le cose in
gran stile.
PREVIEW
Apertura stasera (sabato 16)
con due esposizioni, quella di
Claudio Calia, autore impegna-
to nel fumetto di realt e nel
graphic journalism (Campus
Universitario dellUniversit
Ca Foscari fino al 1 ottobre) e di
Michele Bruttomesso, illustra-
tore-designeremembrodelcol-
lettivo di fumettisti trevigiani
Super Squalo Terrore. Solo un
piccolo assaggio della ricca edi-
zione 2017 del TCBF, che ha nu-
meri da capogiro (15 workshop,
incontri e conferenze e ben 25
mostre) e che ribadisce la sua
maturiteconsistenzasceglien-
do Generazioni come tema
della kermesse.
OSPITI INTERNAZIONALI
Sulla sua pagina fb Nina
Bunjevaccontaigiornicheman-
cano al suo arrivo in Italia, po-
stando poco a poco le immagini
delle meraviglie che metter in
valigia. Lartista serbo canadese,
autricediFatherlandtornainIta-
lia come ospite internazionale
delTrevisoComicBook Festival,
con una mostra in cui si espor-
Creativitedelizie
deldisegno
THE BIG DRAW UN FESTIVAL CHE PARTE DA MILANO E
PROSEGUE FINO AL 15 OTTOBRE DA AOSTA A GELA
V.T.
Natanel 2000 inInghilter-
ra dall'Ordine di St. Geor-
ge(fondato daJohn Ruskina fi-
ne '800), The Big Draw un
ente di beneficenza che pro-
muove il disegno come lin-
guaggio universale di appren-
dimento. Sin dalla sua creazio-
ne The Big Draw si articola
attraverso eventi mirati, mo-
stre, contest e un premio per
gli illustratori emergenti, non-
ch progetti di ricerca, campa-
gne e conferenze sullalfabe-
tizzazione visiva con una pro-
rannoperlaprimavoltagliorigi-
nali delle sue strabilianti tavole.
Nonmenosorprendenteil lavo-
ro dellautore underground ca-
nadese Jesse Jacobs autore del-
la locandina del festival edito in
ItaliadaErisEdizioni,nlinten-
sit della stella nascente del fu-
mettofranceseThomas Gilbert,
che presenter il suo libro La
saggezza delle pietre (Diabolo
Edizioni). Andy Rementer, illu-
stratore e artista americano for-
matosi alla nostrana Fabrica,
torner a Treviso per una mo-
stra curata proprio dal Centro
di ricerca e comunicazione del
Gruppo Benetton.
MOSTRE
Come sempre accade nel festi-
val trevigiano, le belle sorprese
si presentano lungo il fine setti-
mana quandole gallerie ei loca-
li della citt aprono le loro por-
te a grandi nomi. Tra i grandi
nazionali spiccano la mostra
Nina Bunjevac
autrice
di Fatherland
espone
gli originali
delle sue
strabilianti
tavole
posta diretta a grandi e picco-
li, a coloro che sanno disegna-
re e anche a quelli che sono
convinti di non saperlo fare. A
raccogliere linvito e a creare
un festival nostrano in Italia ci
ha pensato Fabriano, storica
cartiera da sempre appoggia il
disegno in ogni sua forma, or-
ganizzando la seconda edizio-
ne del festival internazionale.
Con il patrocinio dell Comune
e della Citta` metropolitana
di Milano, il festival si svolge
oggi e domani (16-17 sett.) nei
giardini Indro Montanelli del-
la capitale lombarda.
Comesottolinea Chiara Me-
dedicata al poliedrico Onofrio
Cattacchio, attivo da 30 anni su
testate storiche; Viaggio in
Islanda di Guido Scarabottolo
con le tavole del celebre illustra-
tore tratte dal suo ultimo libro
metafisico, un immaginifico
dioli,direttoreMarketingdiFa-
briano che ha sostenuto e reso
possibile ledizione italiana di
The Big Draw in Italia dopo i
13 anni e la fine della scuola
dellobbligo si smette di dise-
gnare e ci si dimentica dellim- lantica arte di disegno con
portanza di questa forma di
espressione. The Big Draw
uniniziativanataperavvicina-
re e riavvicinare tutti al mondo
del disegno, al piacere sempli-
ce di riscoprire i dettagli intor-
no a noi con la matita e un fo-
glio di carta.
La forte vocazione didatti-
ca che anima il lavoro dellen-
te inglese si riflette sulla mani-
percorso tracascate, colate lavi-
che, animali archetipici. E an-
cora un omaggio alla carriera
per i50 anni di Giorgio Cavazza-
no, illustratore veneziano di ca-
sa Disney e lesposizione delle
tavole enigmatiche del Codex
festazione italiana: i laborato-
ri che comprendono attivit
di vari tipi dal Suminagashi,
voglia di condividerla con gli
lacqua, allaction painting;
dal maxidisegno sul muro dei
colori al percorso sensoriale
nel parco. Le attivit sono sta-
te ideate da Fabriano anche
grazie alla collaborazione
con Pleiadi, uno staff di spe-
cialisti nella didattica e nella
formazione dei ragazzi. Gli ar-
tisti e illustratori chiamati a
entrare a far parte del Festival
sabato 16 settembre 2017
GARA DI CORTOMETRAGGI
Corto Weekend al Sacro Monte Varese. Il sito UNESCO set a cielo aperto
per la IV edizione della gara di short film da realizzare in sole quarantasei
ore: venerd 22, sabato 23 e domenica 24 tutti gli aspiranti videomaker,
professionisti e neofiti della camera e le troupe pi affiatate, che vogliono
cimentarsi in questa gara all'impronta, potranno iscriversi e ritirare il plico
con regolamento, condizioni di partecipazione. Lingresso alle proiezioni
gratuito, ma promuove la raccolta di derrate. La gara si terr anche in caso
di pioggia. info: cortoweekendsacromonte.it
Al centro il manifesto
del TCBF, accanto:
due tavole di Nina
Bunjevac e di Andy
Rementer
Saraphinianus, libro culto del
1981 in cui Luigi Serafini crea
unenciclopedia bizzarra
quanto affascinante. Laltra ge-
nerazione rappresentata da
Davide Toffolo, che con Anato-
mia delladolescenza mette in
mostra i personaggi dei suoi fu-
hanno messo a disposizione
la loro esperienza nelle diver-
se tecniche del disegno con la
calendario di eventi del festi-
altri, ciascuno a seconda del-
le proprie specificit. I nume-
rosi gli ospiti del festival (Pat
Carra, Chiara Carrer, Anusc
Castiglioni, Dario Cestaro, Ja-
mes Clough, Jim Le Fevre,
Giulia Orecchia, Alessandro
Sanna e Arianna Vairo) riuni-
ti nellAtelier dArtista, a ca-
denza oraria offriranno lezio-
ni e dimostrazioni dal vivo.
metti e delle canzoni interpre-
tate con i Tre allegri ragazzi
morti e Adriano Barone e Offi-
cina Infernale, autori di Andy
Warhol, lintervista (Becco-
Giallo), originale biografia del
padre della pop art di cui espor-
ranno le tavole.
AUTORI INDIPENDENTI
Nella rosa di invitati indie si an-
noveranoladisegnatriceameri-
cana Carolyn Nowac, con il suo
Diana e la lingua robotica (uno
dei pi interessanti e recenti
esempidi fantascienza a fumet-
ti,pubblicatodaDelebile);ilgio-
vane fumettista milanese Spu-
gna, gi autore rivelazione a
TCBF 2015, che presenter il
fantasy apocalittico The Rust
Kingdom; e ancora il collettivo
femminile Blanca, che ha orga-
nizzato unoriginale esposizio-
ne interattiva con la quale con-
clude il suo percorso. Altra feli-
ce costante di Treviso sar la ve-
neta Alice Socal, trapiantata ad
Amburgo,cheesporrleraffina-
te tavole del suo Cry me a river
(Coconino) e, in anteprima
quelle inedite del libro che usci-
r in autunno per Canicola; Me-
lagrana, la nuova antologia
dell'etichetta indipendente At-
taccapanni Press, in cui gli
emergentidellascenafumettsti-
ca italiana portano sulla pagina
il complesso mondo delleros.
LA MOSTRA MERCATO
Sidividetrailchiostroseicen-
tesco della sede ex Umberto I -
Israa, dove troveranno spazio
gli editori, le autoproduzioni e
gli autori, e la tensostruttura di
PiazzaMatteotti,dedicataaine-
gozianti di fumetto nuovo, usa-
to e dantiquariato. Il 23 e il 24
settembre, gli innumerevoli
ospiti saranno impegnati a di-
segnare per il pubblico, e negli
stessi giorni, sempre allex Um-
berto I, un fitto programma di
conferenze gratuite metter in
dialogo autori e pubblico. Il
programma completo, che in-
clude workshop, presentazio-
ni e tavole rotonde, oltre che
orari e mappe di tutti gli even-
ti, inclusa la grande festa finale
di venerd 23 allex Caserma
Piave, consultabile qui ht-
tp://www.trevisocomicbookfe
stival.it/2017/programma//
Ci sar spazio per laspetto
ludico e per la condivisione
con la Stra-disegno- una gran-
de corsa attraverso il parco alla
ricerca di oggetti da raffigurare
previstaperladomenicamatti-
na- e anche per avvicinarsi alla
tecnica del calligramma, du-
rante il laboratorio della mae-
stra calligrafa Laura Toffaletti.
The Big Draw Is All
Around la rete nazionale na-
ta con lidea di estendere a tut-
ta Italia linvito a partecipare a
The Big Draw. Per questo Fa-
briano ha invitato e supporta-
tomusei,associazioni, accade-
mie e istituti a organizzare
unattivit nella propria citt
ed entrare cos a far parte del
val. Un festival che parte oggi
daMilanocondue giornate,sa-
bato 16 e domenica 17 settem-
bre, ma prosegue in tutta Italia
fino al15 ottobrecon pi di 300
iniziative locali in tutto il pae-
se,daAostaaGela,daAstiaBar-
letta con laboratori e iniziative
consultabiliqui https://fabria-
no.com/bi-
gdraw/big-draw-is-all-around/.