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6/11/2017 Libera - "Mafia Capitale" sbarca in Abruzzo

"MAFIA CAPITALE" SBARCA IN ABRUZZO


Dalle prime risultanze dell'inchiesta su "mafia capitale" emergono, tra le pieghe, alcuni aspetti di quella che da tempo
andiamo denunziando come la destinazione a distretto energetico-minerario degli Abruzzi, che i fatti (anche recentissimi) ci
mostrano essere una deriva perseguita con un'applicazione e una volont che non pu essere solo farina di alcuni politici
ed imprenditori locali.

Stamane, sul maggiore sito di informazione regionale, leggiamo che tra gli arrestati figurano anche gli amministratori di
due societ che lavorano a Chieti nel campo dei rifiuti e che da pochi giorni sono al centro di alcune inchieste di
PrimaDaNoi.it per aver incassato 2,4mln in pi che il Comune gli ha versato per "imprevisti", vicenda della quale
meritoriamente PrimaDaNoi si era occupata nei giorni scorsi.

Meno noto, perch meno risalto ha avuto sulla stampa locale, il recente tentativo (che proprio due giorni fa ha subto,
dinanzi alla sezione specializzata imprese del Tribunale dell'Aquila, un brusco e forse definitivo arresto) di Formula
Ambiente di insediarsi anche nell'area marsicana e aquilana, attraverso l'acquisizione di parte del capitale sociale di
Aciam S.p.A., quello fino ad ora detenuto della parte privata, IREN Holding S.p.A..

E proprio alla societ Formula Ambiente sono direttamente collegati diversi degli arrestati e degli indagati nell'operazione
romana "Mafia Capitale". Questi i nomi: Salvatore Buzzi (presidente Coop. Formula Ambiente fino al 2012), Carlo Maria
Guarany e Alessandra Garrone (membri del cda della stessa cooperativa), Emanuela Bugitti (presidente del cda della Coop
29 giugno, proprietaria del 49% della Coop Formula Ambiente), Paolo Di Ninno (sindaco della societ).

Infine, nell'elenco degli indagati, figura anche una marsicana: Pierina Chiaravalle, nata ad Avezzano il 21 ottobre 1984.

Ma torniamo All'Abruzzo.

La politica e gli operatori del territorio marsicano e aquilano non si sono posti alcuna domanda su quale fosse e sia la
ragione che ha spinto un colosso del settore dei rifiuti e dell'ambiente, l'emiliana Iren Ambiente Holding S.p.A., a decidere di
abbandonare gli Abruzzi, proprio in un momento nel quale la riforma del settore avrebbe potuto comportare interessanti
sviluppi di business e di sistema. Molto pi grave che, accanto a questo mancato dibattito, nessuno si sia veramente
occupato della diatriba innescatasi tra Segen S.p.A. (societ che tratta i rifiuti solidi urbani di Valle Roveto ed una parte del
Fucino proprio in concorrenza con Aciam S.p.A.) e la Di Carlo Gestioni S.r.l., magna pars del capitale di parte privata di
Aciam S.p.A. (insieme ad Iren). Con pretesa quasi proditoria, Segen S.p.A., con lo 0,01% del capitale sociale di Aciam,
pretendeva di poter esercitare il diritto di prelazione nella cessione delle quote Iren proprio in danno della Di Carlo Gestioni
S.r.l, con oltre il venti per cento del valore dei privati.

Nondimeno, accanto a questa pretesa - disconnessa dai giudici, sinora - vi era l'ingombrante presenza di Formula
Ambiente, che tale acquisizione si era prefissa e offerta di finanziare, subentrando poi nel pacchetto sociale di Aciam
S.p.A. acquisito in tal modo da Segen S.p.A. Pur non conoscendo tutte le intese intervenute tra mandante e mandatario,
prendiamo atto che pur di assecondare il disegno (che oggi, a prescindere dagli esiti processuali di Mafia Capitale, appare
inquietante), alcuni comuni soci hanno preso ad agitarsi, oggi, sui requisiti della Di Carlo Gestioni S.r.l. per subentrare a
Iren. Peccato che all'epoca nella quale Di Carlo Gestioni S.r.l. subentr a Tekneko Sistemi Ecologici S.r.l. (societ peraltro
afferente allo stesso gruppo), per quanto invitati pi volte ad effettuare il medesimo vaglio, gli stessi non mossero un dito.

Il problema sostanzialmente uno: qual il motore, il centro di sottopotere, l'ambizione, che pur di arrivare al proprio scopo
(quale?) rischia di chiamare sul territorio operatori dei quali non sa nulla?

Non sono certo solo i poveri e miserrimi sindaci che hanno guardato con favore questo movimento. Sindaci che peraltro
dovrebbero spiegarci la ragione di tutta questa agitazione...

Angelo Venti, referente Libera Abruzzo

http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/10706 1/1

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