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DOVERI E DIRITTI DEL CONTRIBUENTE

CREDITO TRIBUTARIO
I crediti tributari rientrano nellarea soggettiva del contribuente, come nel caso delle
deduzioni della base imponibile e delle detrazioni dimposta, ma da queste si
differenziano in quanto, fanno sorgere a carico dellamministrazione un vero e
proprio debito. Quindi si configura come un diritto al rimborso, che appunto
devessere effettuato dallamministrazione finanziaria nei confronti del contribuente
creditore. Non sempre per il credito si configura a seguito di un indebito versamento,
effettuato dal contribuente (ad esempio per errore o per somme maggiori rispetto
allimposta).
A riguardo si distinguono:
a) Crediti da dichiarazione, che hanno ad oggetto le eccedenze attive, rispetto
allimposta dovuta, derivanti dalle ritenute dacconto. Questi crediti hanno il
loro presupposto fondamentale nelle dichiarazioni annuali presentate dal
contribuente. La disciplina prevede che in questi casi, il contribuente pu
richiedere ladempimento alla dichiarazione medesima oppure in quella
successiva (con una diminuzione dellimposta).
b) Crediti per restituzione, che hanno ad oggetto somme di denaro dovute in base
alla situazione esistente al momento del pagamento. Ad esempio, si pensi al
pagamento dellimposta di successione pagata nel momento in cui avviene un
cambiamento nella devoluzione ereditaria.
c) Crediti da indebito, relativi al recupero di quelle somme che sono state versate
per errore od omissione. C una distinzione con la disciplina civilistica (art.
2033 c.c.) in tema di rimborsi, perch questi possono essere richiesti entro
termini decadenziali ridotti, e nel caso di indebito dovuto ad atti di riscossione
o di accertamento questi non possono essere pi rimborsati se non impugnati
per tempo.
DOVERI E DIRITTI TRIBUTARI DI SETTORE
Vi sono alcune situazioni soggettive che riguardano specifiche figure qualificate, che
in particolare, vengono indicate nellart. 13 del DPR n.600 del 1973. In particolare
questi soggetti si distinguono in:
- Persone fisiche che esercitano attivit dimpresa, artisti e professionisti;
- Societ commerciali, di persone e di capitali che esercitano principalmente
attivit dimpresa;
- Societ non commerciali, per le sole attivit commerciali svolte e per le
erogazioni soggette a ritenuta alla fonte.
Tutti questi soggetti sono tenuti principalmente ad osservare gli obblighi contabili,
hanno diritto/dovere di effettuare ritenute alla fonte ed hanno il diritto/dovere di
effettuare rivalse.
OBBLIGHI CONTABILI
Partendo da quanto afferma il cc. in materia, con gli articoli 2214 e ss., ai fini delle
imposte dirette sono tenuti agli obblighi contabili, gli imprenditori commerciali,
nonch gli artisti e professionisti; mentre non viene data rilevanza agli imprenditori
agricoli. Non viene inoltre considerata la figura del piccolo imprenditore.
Il diritto tributario, articola gli obblighi contabili nei due regimi della contabilit
ordinaria e della contabilit semplificata. Considerando il secondo regime, pu essere
optato da quelle imprese che non superano determinati volumi daffari, che a
differenza del primo regime, sono tenute solamente alla conservazione dei registri ai
fini IVA, degli inventari e del libro giornale. In ultimo considerando gli esercenti arti e
professioni, questi sono tenuti a conservare un registro in cui vengono annotate
giornalmente tutte le entrate e le spese sostenute.
Ai fini dellIVA, gli obblighi contabili, si applicano pure agli imprenditori agricoli, e si
concretizzano negli obblighi di fatturazione e di registrazione. In merito allobbligo di
fatturazione, ogni operazione soggetta ad imposta devessere accompagnata da un
documento (la fattura), la cui mancata emissione comporta delle sanzioni a carico di
chi ha venduto e di chi ha acquistato. Per quelle operazioni di vendita al minuto, vi
sono delle eccezioni per lemissione della fattura, che pu anche non essere emessa,
purch venga registrata loperazione.
RITENUTE ALLA FONTE
Lambito di operativit di operare ritenute alla fonte riguarda principalmente, il
campo dei redditi da lavoro dipendente e autonomo, e di capitale. Il principio di
applicazione in questo caso quello della sostituzione tributaria, in cui per legge viene
disposto che il sostituto dimposta obbligato al pagamento di imposte in
sostituzione di altri, per fatti o eventi a questi riferibili, con la possibilit di esercitare
rivalsa nei confronti di questi.
Analizzando quanto disposto dalla legge, tale principio di sostituzione si applica
principalmente al campo delle imposte dirette. In secondo luogo, listituto delle
ritenute alla fonte, fa nascere un obbligo nei confronti del sostituto dimposta, nei
confronti dellamministrazione finanziaria, ma anche un diritto nei confronti del
sostituito che si configura nel rivalersi su risorse che spettano a questi per adempiere
appunto allobbligo tributario.
Dal punto di vista oggettivo, le ritenute alla fonte variano in base alla natura dei
proventi, e si applicano nella maggior parte dei casi con una percentuale fissa, stabilita
per legge (27%). In particolare, per, per i redditi da lavoro dipendente, le ritenute
alla fonte sono applicate con aliquote che vengono determinate ragguagliando gli
scaglioni annui di reddito ai singoli periodi di paga.
Si distinguono, nel settore delle ritenute alla fonte, ritenute a titolo dimposta e
ritenute a titolo dacconto. Le prime ricorrono quando la ritenuta appunto esaurisce
il regime tributario del provento, cio quando non pi possibile effettuare tassazioni
in capo al precettore del provento. Le seconde, invece si hanno nel caso di prelievi
provvisori effettuati nei confronti dei sostituiti. Infatti in entrambe le ritenute, ci che
vale la posizione del sostituito dimposta e non del sostituto.
Dal punto di vista sistematico, su questa distinzione, tra ritenute dimposta e ritenute
a titolo dacconto, occorre fare delle puntualizzazioni. In primo luogo, la dottrina
distingue le ritenute a titolo dimposta, in ritenute proprie, in cui il soggetto passivo
si configura nel sostituto dimposta; mentre le ritenute a titolo dacconto, in ritenute
improprie, in cui il soggetto passivo il sostituito dimposta. Sotto questa distinzione,
per sorge il problema dellunitariet della sostituzione tributaria, cio che anche per
le ritenute dimposta, il soggetto passivo dovrebbe configurarsi nel sostituito e non
nel sostituto. In questo senso, quindi, si deve cercare di capire come sono regolati i
rapporti tra sostituto, sostituito e amministrazione finanziaria.
1) Nei rapporti tra sostituto e sostituito, leffettuazione della ritenuta da parte del
primo nei confronti del secondo, costituisce lestinzione di un corrispondente
ammontare del credito del sostituto (lo stipendio per esempio). In questi casi
viene data possibilit al sostituito, di recuperare limposta eventualmente
subita in maniera indebita.
2) Nei rapporti tra sostituto ed amministrazione finanziaria, nel campo delle
ritenute dacconto, la dottrina stabilisce che il primo escluso dal versare le
ritenute che non siano state effettuate (viene liberato da qualsiasi
responsabilit che sorge in capo al sostituito).
3) Nei rapporti tra sostituito e amministrazione finanziaria, si individuano due
problemi fondamentali, circa la detraibilit delle ritenute non versate dal
sostituito e del legittimo rimborso sulle ritenute versate erroneamente. Per
quanto riguarda il primo problema, la detraibilit va riconosciuta al sostituito
in qualsiasi caso, facendo cos ricadere la responsabilit sul sostituto. Quanto
al problema del rimborso, la legge riconosce che tale diritto, non solo sia
concesso al sostituito ma anche al sostituto, per le ritenute versate
erroneamente.
DIRITTO-DOVERE DI RIVALSA
Consiste nel trasferimento di un onere tributario da un soggetto, che lo ha
sostenuto, ad uno che ne leffettivo destinatario. Prima di trattare della rivalsa,
occorre distinguerla dagli istituti della traslazione, del regresso e della rivalsa
facoltativa.
a) Si ha la traslazione, quando il trasferimento dellonere tributario avviene in
maniera informale con la maggiorazione del prezzo dei beni e servizi (si pensi
allIVA nel commercio al dettaglio).
b) Il regresso, si ha nei casi di obbligatoriet solidale tra pi soggetti, nel recupero
delle quote di rispettiva spettanza;
c) La rivalsa facoltativa, molto simile al regresso, ma ha il suo referente
soggettivo nel responsabile dimposta, cio di colui che si obbliga (da solo o
insieme ad altri) nel pagare le imposte riferibili ad altri soggetti.

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