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Capitolo 1 limprenditore
1. IL SISTEMA LEGISLATIVO
La disciplina delle attivit economiche nel nostro sistema giuridico ruota intorno alla figura
dellimprenditore. Il legislatore ne d una definizione generale nellart. 2082 (vedi dopo).
Il cod. civ. distingue tra vari tipi di imprenditori (e di imprese) in base a 3 criteri:
*La distinzione per natura si rileva solo per gli imprenditori commerciali per definire lambito di
applicazione del relativo statuto speciale.
Tutti gli imprenditori sono soggetti a una comune disciplina di base: lo statuto generale
dellimprenditore. Esso comprende:
Parte della disciplina dellazienda
Parte dei segni distintivi dellazienda
Disciplina della concorrenza e dei consorzi
Inoltre, sono anche tutti assoggettati alla disciplina a tutela della concorrenza e del mercato
introdotta dalla legge 287/1990.
Vi sono poi alcune disposizioni applicabili esclusivamente ad una sola categoria di imprenditori
3. LATTIVIT PRODUTTIVA
Limpresa unattivit (serie coordinata di atti) di produzione o scambio di beni o servizi, cio
attivit produttiva di nuova ricchezza.
Non impresa unattivit di mero godimento (es. proprietario che affitta il suo immobile), ma
impresa unattivit che costituisce anche mero godimento (es. proprietario adibisce il suo
immobile ad albergo; impiego di proprio denaro per investimenti, speculazioni o finanziamenti se
coordinato in unattivit con carattere professionale e organizzato). Al mero godimento si deve
aggiungere un nuovo bene/servizio.
Lattivit illecita (= oggetto o esercizio dellattivit contrari a norme imperative, ordine pubblico o
buon costume) porta a riconoscere comunque la qualit di imprenditore, ma limprenditore non si
pu avvalere delle norme che lo tutelano nei confronti di terzi (perch non possono derivare effetti
favorevoli per chi svolge un comportamento illecito).
Tuttavia,
Non si considera organizzazione di tipo imprenditoriale una semplice auto-
organizzazione a fini produttivi del proprio lavoro.
necessario un minimo di eteroorganizzazione = organizzazione di lavoro altrui o di
capitale.
Perch si tratti di unimpresa, oltre ad avere scopo produttivo, lattivit deve essere condotta con
metodo economico, cio con modalit che consentano quantomeno la copertura dei costi con i
ricavi ed assicurino lautosufficienza economica (per avere produzione e non consumo di
ricchezza).
Non necessario che vi sia scopo di lucro, n lucro soggettivo (cio movente psicologico
dellimprenditore), in quanto non ha senso basare la disciplina dellimpresa sulle mere intenzioni,
n in senso oggettivo. Es. imprese della PA, societ cooperative (hanno scopo mutualistico),
imprese sociali (non possono distribuire utili).
Il requisito minimo per essere considerata impresa quindi leconomicit della gestione. Sono
imprese anche gli enti di diritto privato con scopo ideale/altruistico che producono beni/servizi
con metodo economico es. associazioni, fondazioni
6. LA PROFESSIONALIT
Ultimo requisito richiesto dallart. 2082 la professionalit, cio lesercizio abituale e non
occasionale dellattivit produttiva, il che non significa continuativo e senza interruzioni, ma con
ripetizione costante secondo la cadenza propria dellattivit (es. attivit stagionali).
Sono considerati imprenditori anche i soggetti che incontrano queste specificit:
Pluralit di attivit: per professionalit dellattivit non si intende che debba essere lunica
o principale attivit di chi la compie (uno pu avere unaltra professione per lui principale).
Unico affare: si pu avere unimpresa che opera per il compimento di un unico affare
qualora comporti molteplici operazioni e utilizzo di un apparato produttivo complesso.
Impresa per conto proprio: qualificato imprenditore anche chi produce beni o servizi
destinati ad uso o consumo personale; la destinazione al mercato
I liberi professionisti (avvocati, commercialisti, notai, ecc.) sono esonerati in quanto tali dalla
disciplina dellimpresa, anche qualora si avvalgano di una vasta schiera di collaboratori e di un
complesso apparato di mezzi materiali dando vita ad unorganizzazione complessa di capitale e/o
lavoro, a meno che lesercizio della professione costituisca elemento di una attivit organizzata
in forma di impresa.
In questi casi si presentano due distinte attivit: quella intellettuale e quella di impresa. Di
conseguenza il soggetto che le esercita sottoposto a due discipline diverse, quella per la
professione intellettuale (es. necessit di essere iscritto allalbo professionale) e quella per
limpresa.
La motivazione di questo esonero , in definitiva, una libera scelta del legislatore, che deriva
dalla considerazione sociale che tradizionalmente circonda queste professioni e che ha indotto il
legislatore a dettare per esse uno specifico statuto. Questo ha dei vantaggi, come la sottrazione al
fallimento, e degli svantaggi, come linapplicabilit di disciplina dellazienda, di concorrenza
sleale, ecc.
Il moderno svolgimento di queste attivit (es. per ingente investimento di capitali) ha reso
anacronistica questa scelta politica del codice del 1942.
Per definirlo dobbiamo guardare, in primo luogo, la nozione originaria e, in secondo luogo, le
modifiche e gli ampliamenti che ad essa sono stati fatti.
Il testo originario dellart. 2135 il seguente:
imprenditore agricolo chi esercita unattivit diretta alla coltivazione del fondo, alla silvicoltura,
allallevamento del bestiame e attivit connesse; si reputano connesse le attivit dirette alla
trasformazione o allalienazione dei prodotti agricoli, quando rientrano nellesercizio normale
dellagricoltura.
Esso innanzitutto pone una distinzione tra due grandi categorie, che rester invariata:
a) attivit agricole essenziali
b) attivit agricole per connessione
imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attivit: coltivazione del fondo,
selvicoltura, allevamento di animali e attivit connesse. Per coltivazione del fondo e per
allevamento di animali si intendono le attivit dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico
o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono
utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine.
Lart. 2195, 1 comma fa un elenco di imprese da qualificare come commerciali (attivit industriale
diretta alla produzione di beni o servizi, attivit intermediaria nella circolazione di beni, attivit di
trasporto, attivit bancaria o assicurativa, attivit ausiliarie alle precedenti cio imprese di agenzia,
di mediazione, di deposito, di commissione, di spedizione, di pubblicit). Tuttavia evidente che
questo elenco non sia esaustivo. Ne consegue che venga considerata commerciale ogni
impresa che non sia qualificabile giuridicamente come agricola.
B. PICCOLO IMPRENDITORE.
Trattiamo qui il secondo criterio di differenziazione della disciplina degli imprenditori, quello
dimensionale, in base al quale distinguiamo piccolo imprenditore e imprenditore medio-grande.
Il piccolo imprenditore:
Questa nozione ha rilievo negativo in quanto serve a restringere lambito di applicazione dello
statuto dellimprenditore commerciale.
La nozione del piccolo imprenditore data dallart. 2083 cod. civ. la seguente:
Sono piccoli imprenditori i coltivatori diretti del fondo, gli artigiani, i piccoli commercianti e coloro
che esercitano unattivit professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei
componenti della famiglia.
Essa enuncia il criterio distintivo di individuazione: la prevalenza del lavoro proprio e familiare.
Essa va intesa in senso qualitativo-funzionale, cio che questo lavoro personale caratterizzi il
bene o servizio prodotto (es. sarto).
A. PUBBLICIT LEGALE
Pubblicit legale = sistema che prevede lobbligo di rendere di pubblico dominio, secondo forme
e modalit predeterminate, determinati atti o fatti relativi alla vita dellimpresa.
Funzione: esiste affinch gli operatori del mercato possano disporre di informazioni veritiere e
non contestabili.
La pubblicit legale comprende due ulteriori concetti:
Pubblicit notizia = rendere delle informazioni accessibili ai terzi interessati.
Conoscibilit legale = le informazioni sono opponibili a tutti indipendentemente dalleffettiva
conoscenza.
La pubblicit legale comporta anche la conoscibilit legale (cosa che invece non succede con la
pubblicit notizia). La pubblicit legale ha anche effetto di pubblicit notizia.
Lo strumento di pubblicit legale per imprese commerciali non piccole e societ commerciali il
registro delle imprese commerciali.
Il registro delle imprese rimasto inoperante fino al 1997. Durante questo tempo ha trovato
applicazione il regime transitorio, che prevedeva pi registri e bollettini e si affidava in parte
alle cancellerie dei tribunali. Si trattava di un sistema complesso e disorganico (vedi pag. 50 per i
dettagli).
Nella nuova disciplina (quella che vige tuttora) vi sono delle importanti novit:
o Liscrizione estesa agli imprenditori agricoli (con effetto di pubblicit legale), ai piccoli
imprenditori e alle societ semplici (con effetto di pubblicit notizia)
o Il registro anche strumento di informazione sui dati organizzativi di tutte le imprese
o tenuto dalla camera di commercio
o Utilizza tecniche informatiche
Sezione ordinaria: vi sono iscritti tutti gli imprenditori per cui liscrizione nel registro delle
imprese produce gli effetti di pubblicit legale previsti dal codice. Essi sono:
o Imprenditori individuali commerciali non piccoli
o Tutte le societ tranne le societ semplici
o Consorzi tra imprenditori con attivit esterna
o Gruppi europei di interesse economico con sede in Italia
o Enti pubblici che hanno per oggetto esclusivo o principale unattivit commerciale
o Societ estere che hanno in Italia la sede dellamministrazione, ovvero loggetto principale
della loro attivit.
Sezioni speciali: gli imprenditori vi sono iscritti secondo le leggi speciali. Le sezioni speciali sono:
1) Sezione speciale degli imprenditori agricoli e dei piccoli imprenditori: comprende
imprenditori agricoli individuali, piccoli imprenditori, societ semplici, inoltre anche gli
imprenditori artigiani.
2) Sezione speciale delle societ tra professionisti: societ di avvocati e altre societ tra
professionisti; efficacia di pubblicit notizia.
3) Sezione speciale dei soggetti che esercitano attivit di direzione e coordinamento:
pubblicit dei legami societari di gruppo
4) Sezione speciale delle imprese sociali
5) Sezione speciale degli atti di societ di capitali in lingua straniera: sono pubblicate le
traduzioni di atti la cui iscrizione o il deposito sono obbligatori. La pubblicazione in lingua
straniera facoltativa.
6) Sezione speciale delle start-up innovative e degli incubatori certificati
Atti/fatti da registrare:
o Elementi di individuazione di imprenditore e impresa (dati anagrafici, sede)
o Struttura e organizzazione (ad es. per societ di capitali, atto costitutivo e atti di cessione
dei rami)
o Modifiche agli elementi gi iscritti
Procedimento
o Dove: nella provincia in cui limpresa ha sede
o Come: su domanda dellinteressato oppure dufficio (qualora sia obbligatoria ma
linteressato non labbia fatta, ma questo punito con sanzioni pecuniarie). Inoltre
possono essere rimosse dufficio le iscrizioni prive di condizioni stabilite dalla legge e
cancellata unimpresa che ha definitivamente cessato lattivit.
1) Controllo formale della documentazione (regolarit formale)
2) Controllo dellesistenza e veridicit dellatto o del fatto (regolarit sostanziale)
Eccezione: per societ per azioni, quando liscrizione richiesta sulla base di un atto pubblico
o di una scrittura privata autenticata, laccertamento delle condizioni richieste dalla legge
spetta al pubblico ufficiale che ha ricevuto o autenticato latto.
3) Iscrizione nella memoria elettronica e messa a disposizione del pubblico su terminali per la
visione diretta. Possono essere rilasciate copie (anche con tecniche telematiche).
Effetti
a) Sezione ordinaria pubblicit legale, cio rende conoscibili i dati e inoltre ha anche
efficacia dichiarativa/costitutiva/normativa a seconda di casi che verranno qui esaminati.
Nozione
Le scritture contabili sono i documenti che contengono la rappresentazione, in termini
quantitativi e/o monetari, dei singoli atti di impresa, della situazione del patrimonio
dellimprenditore e del risultato economico dellattivit svolta.
Principio generale: bisogna tenere tutte le scritture contabili che siano richieste dalla natura e
dalle dimensioni dellimpresa (proprio perch esse variano in funzione di queste due variabili).
Disciplina
rinviata alla disciplina in tema di societ per azioni, che deve essere quindi osservata da tutti
gli imprenditori.
Sanzioni
Limprenditore che non le tenga regolarmente non le pu utilizzare come mezzo di prova a
proprio favore. Inoltre egli soggetto a sanzioni penali per reati di bancarotta semplice o
fraudolenta in caso di fallimento.
Efficacia probatoria
a) Dei terzi nei confronti dellimprenditore. Possono essere utilizzate contro limprenditore
che le tiene le scritture contabili sia regolari che irregolari. N.B. non si pu scindere il
contenuto, cio prendere solo le parti favorevoli per s, limprenditore pu provare con
qualunque mezzo che non sono veritiere.
b) Dellimprenditore verso terzi. Vigono regole pi rigorose nellutilizzo delle proprie scritture
contabili contro i terzi. Sono necessarie infatti 3 condizioni: (1) che le scritture siano
regolarmente tenute, (2) che la controparte sia un imprenditore, (3) che la controversia sia
relativa a rapporti inerenti allesercizio dellimpresa. In ogni caso si rimette
allapprezzamento del giudice riconoscere il valore probatorio.
C. RAPPRESENTANZA COMMERCIALE
Limprenditore pu avvalersi della collaborazione di altri soggetti nello svolgimento della sua
attivit. Questi soggetti possono essere ausiliari interni o subordinati (stabilmente inseriti
nellorganizzazione aziendale) oppure ausiliari esterni o autonomi (esterni che collaborano in
modo occasionale oppure anche stabile).
Sia luno che laltro tipo di collaboratori possono agire in rappresentanza dellimprenditore.
Regolamento
Questo fenomeno regolato in via generale nel cod. civ. e da norme speciali quando si tratti di
atti inerenti allesercizio di impresa commerciali posti in essere da alcune figure tipiche di ausiliari
interni: institori, procuratori e commessi, che, per la loro posizione nellimpresa, sono destinati ad
entrare stabilmente in contatto con i terzi e a concludere affari per limprenditore.
LINSTITORE
Nozione
Colui che preposto dal titolare allesercizio dellimpresa o di una sede secondaria o di un ramo
particolare della stessa.
Posizione nellimpresa
in pratica il direttore generale dellimpresa o di una sua filiale o settore produttivo.
normalmente un lavoratore subordinato con qualifica di dirigente, al vertice della gerarchia del
personale (assoluta o relativa nel caso sia direttore di una parte dellimpresa). Possono esserci pi
institori contemporaneamente, nel qual caso agiscono disgiuntamente se non diversamente
previsto.
Potere
stato investito dallimprenditore di un potere di gestione generale e un generale potere di
rappresentanza, sia sostanziale che processuale.
Rappresentanza sostanziale: pu compiere anche in mancanza di espressa procura tutti
gli atti pertinenti allesercizio dellimpresa (o sede o ramo cui preposto), non pu
compiere atti che esorbitano dalla gestione quali vendita o affitto, non pu alienare o
ipotecare beni se non autorizzato.
Rappresentanza processuale: pu stare in giudizio sia come attore (rappresentanza
processuale attiva) sia come convenuto (rappresentanza processuale passiva) per le
obbligazioni dipendenti da atti compiuti nellesercizio dellimpresa a cui preposto, quindi
anche per atti posti in essere direttamente dallimprenditore.
Obblighi
Adempimento degli obblighi di iscrizione nel registro delle imprese e tenuta delle scritture
contabili (congiuntamente con limprenditore)
In caso di fallimento le sanzioni penali a carico del fallito trovano applicazione anche nei confronti
dellinstitore, anche se pu essere dichiarato fallito solo limprenditore e solo lui sar esposto agli
effetti personali e patrimoniali del fallimento.
Modifica e revoca
I poteri possono essere ampliati o limitati dallimprenditore (con procura originaria o successivo
atto di limitazione) e devono essere pubblicati nel registro delle imprese per poter essere
opponibili a terzi, salva la prova da parte dellimprenditore che i terzi fossero effettivamente a
conoscenza dellesistenza di limitazioni al momento della conclusione dellaffare.
Per la revoca valgono principi analoghi.
Responsabilit dellinstitore
Egli deve rendere palese al terzo con cui contratta tale sua veste spendendo il nome del
rappresentato affinch latto e i relativi effetti ricadano sul rappresentato. Altrimenti linstitore
ad essere personalmente obbligato. Tuttavia, se linstitore compie atti pertinenti allesercizio
dellimpresa cui preposto, diventa personalmente obbligato anche il preponente. In altre parole,
quanto incerto se linstitore abbia operato per s o per limprenditore, rispondono entrambi
solidalmente nei confronti del terzo.
I PROCURATORI
Nozione
Coloro che in base ad un rapporto continuo hanno il potere di compiere per limprenditore gli atti
pertinenti allesercizio dellimpresa, pur non essendo preposti ad esso.
Essi sono ausiliari subordinati con potere decisionale in un certo settore operativo (es. direttore
settore acquisti, dirigente del personale).
Poteri rappresentativi
Potere di rappresentanza generale dellimprenditore, ma rispetto alla specie di operazioni per le
quali sono stati investiti di autonomo potere decisionale
Non hanno rappresentanza processuale neppure per gli atti posti in essere da essi stessi.
Limprenditore non risponde per gli atti, pur pertinenti allesercizio dellimpresa, compiuti da un
procuratore senza spendita del nome dellimprenditore stesso.
I COMMESSI
Nozione
Sono ausiliari subordinati che svolgono mansioni esecutive o materiali che li pongono in contatto
con i terzi.
Poteri rappresentativi
Potere limitato di rappresentanza dellimprenditore, per atti che ordinariamente comporta la
specie di operazioni di cui sono incaricati.
Non possono esigere il prezzo delle merci delle quali non facciano la consegna, concedere
dilazioni di pagamento, sconti che non siano duso.
Se preposti alla vendita nei locali dellimpresa non possono esigere il prezzo fuori dei locali stessi
n esigerlo allinterno quando alla riscossione destinata apposita cassa.
Limprenditore pu ampliare i poteri ma non previsto un sistema di pubblicit legale, quindi
le limitazioni saranno opponibili ai terzi se portate a loro conoscenza con mezzi idonei (es. avvisi
affissi nei locali) o provandone leffettiva conoscenza.
Capitolo 5 Lazienda
quindi un insieme di beni eterogenei che costituisce lapparato strumentale allo svolgimento e
nello svolgimento dellattivit dellimprenditore.
Quello che conta la destinazione che si imprime ai beni aziendali, non leffettiva propriet
dellimprenditore (infatti sono considerati beni aziendali quelli in leasing o in affitto, di propriet
di terzi, ma non sono considerati beni aziendali i beni di propriet dellimprenditore che non sono
destinati a svolgere lattivit di impresa come, ad esempio, la sua abitazione).
Lazienda (o una parte di essa) pu essere: venduta, conferita in societ, donata, data in affitto o
in usufrutto (diritti rispettivamente reali e personali).
Quando avviene un trasferimento dellintera azienda oppure di un suo ramo dotato di organicit
operativa (non singoli beni aziendali) si applica la disciplina per la circolazione di un complesso
aziendale. Essa si preoccupa di favorire il mantenimento dellunit economica del
Validit del trasferimento. La disciplina identica per ogni tipo di azienda (agricola o
commerciale) e prevede che siano osservate le forme stabilite dalla legge per il trasferimento dei
singoli beni che compongono lazienda o per la particolare natura del contratto.
Prova. Per imprese soggette a registrazione con effetti di pubblicit legale ogni atto di
disposizione dellazienda deve essere provato per iscritto.
Oltre agli effetti dedotti in contratto, lalienazione dellazienda produce ex lege effetti ulteriori che
riguardano: divieto di concorrenza dellalienante, contratti, crediti e debiti aziendali.
Il divieto: Chi ha unazienda commerciale deve astenersi, per un periodo massimo di cinque
anni dal trasferimento, dalliniziare una nuova impresa che possa comunque per loggetto,
lubicazione o altre circostanze sviare la clientela dallazienda ceduta.
Aziende agricole il divieto opera per attivit connesse, sempre che per esse sia possibile lo
sviamento della clientela.
Infine il divieto si applica anche allipotesi di vendita dellintera partecipazione sociale o di una
partecipazione sociale di controllo in una societ di persone o capitali perch il risultato
economico sostanzialmente uguale alla vendita.
Il cod. civ. dice che se non pattuito diversamente, lacquirente dellazienda subentra nei
contratti stipulati per lesercizio dellazienda stessa che non abbiano carattere personale. Al terzo
contraente riconosciuto il diritto di recedere dal contratto entro tre mesi dalla notizia del
trasferimento, se sussiste una giusta causa, salvo in questo caso la responsabilit dellalienante.
Crediti e debiti sono invece il residuo dopo che limprenditore o il terzo contraente hanno
adempiuto lobbligazione a loro carico. Anche in questo caso sono previste deroghe alla disciplina
di cessione dei crediti e successione nei debiti.
Crediti. Per le imprese soggette a registrazione con effetti di pubblicit legale, anzich esserci
notifica al debitore ceduto e accettazione, sufficiente come notifica liscrizione del trasferimento
dellazienda nel registro delle imprese. Il debitore ceduto tuttavia liberato se paga in buona fede
allalienante. Per le altre imprese vale la disciplina generale.
Debiti. Non ammesso il mutamento del debitore senza il consenso del creditore (che del
resto un principio generale). Invece nel trasferimento delle aziende commerciali risponde dei
debiti anche lacquirente dellazienda, in solido con lalienante (regole diverse nella vendita
fallimentare), ma solo per debiti nei libri contabili obbligatori.
Per i debiti da lavoro vige una disciplina pi favorevole per i lavoratori che vale anche per aziende
non commerciali. Lazienda risponde per essi in solido con lalienante anche se non risultano dai
libri contabili e anche se lacquirente non ne ha avuto conoscenza durante in trasferimento.
Per quanto riguarda crediti e debiti tra acquirente e alienante si ritiene che crediti e debiti non
passino automaticamente in testa allacquirente ma si a tal fine necessaria unespressa
pattuizione.
Non si applica: disciplina per i debiti aziendali. Per i debiti aziendali anteriori a usufrutto/affitto
rispondono solamente il nudo proprietario o il locatore, salvo per debiti accollati espressamente.
Capitolo 10 Le societ
Societ semplice
Societ semplice in nome collettivo societ di persone
Societ in accomandita semplice
Con il contratto di societ due o pi persone conferiscono beni o servizi per lesercizio in comune
di unattivit economica allo scopo di dividerne gli utili.
I CONFERIMENTI
I conferimenti sono prestazioni cui le parti del contratto di societ si obbligano. Sono i contributi
al patrimonio iniziale della societ, destinati stabilmente allattivit comune. Il socio si espone al
rischio di impresa (= non ricevere remunerazione oppure subire delle perdite).
Tutti i soci devono eseguire un apporto. Possono per variare loggetto o lammontare.
Oggetto: beni o servizi (in propriet o in godimento), valida ogni entit valutabile
economicamente ed utile allo svolgimento dellattivit dimpresa.
Bisogna distinguere due elementi: patrimonio sociale e capitale sociale.
Patrimonio sociale = complesso dei rapporti giuridici attivi e passivi che fanno capo alla societ.
Inizialmente sono i conferimenti promessi o eseguiti dai soci. Periodicamente esso viene accertato
con la redazione del bilancio di esercizio. (A P = PN). L'attivo patrimoniale la garanzia per i
creditori della societ.
Garanzia principale se per le obbligazioni sociali i soci rispondono anche con il loro patrimonio.
Garanzia esclusiva se per le obbligazioni sociali risponde solo la societ con il suo patrimonio.
Capitale sociale nominale = valore in denaro dei conferimenti allatto costitutivo della societ
(valore storico).
Pu essere modificato da aumenti o riduzioni (nuovi conferimenti o perdite). Ha due funzioni
o Funzione vincolistica: in questo senso, la quota ideale di PN che non pu essere
distribuita tra i soci ed assoggettata ad un vincolo stabile di destinazione dellattivit
sociale. Per i creditori un margine di garanzia supplementare. (c.d. capitale reale)
o Funzione organizzativa: in questo senso un termine di riferimento per accertare
periodicamente se la societ ha conseguito utili o subito perdite. Inoltre la base di
misurazione per il diritto di voto e il diritto agli utili e alla quota di liquidazione.
Lattivit deve essere unattivit di impresa = attivit produttiva (=> condotta con metodo
economico e finalizzata alla produzione/scambio di beni/servizi).
Dalla comunione si pu passare alla societ qualora i comproprietari si servano dei beni relativi
per lesercizio comune dellattivit di impresa.
Oltre a queste due tipologie, esiste una DISCIPLINA GENERALE delle societ fra professionisti,
necessaria a causa dellevoluzione delle professioni intellettuali, in particolare quelle che
richiedono ingenti investimenti di capitali.
A tutela dellutente:
Lincarico deve essere eseguito da un socio con requisiti necessari allesercizio della
professione
Lutente pu chiedere che sia svolto da un professionista in particolare
Principio di individuazione del professionista incaricato della prestazione = il professionista
incaricato deve essere comunicato preventivamente e per iscritto
Oltre a queste societ, i professionisti possono costituire semplici associazioni professionali, i c.d.
studi professionali. Ne viene esaminato uno in particolare.
Societ fra avvocati
Forma societaria fra professionisti preesistente alla riforma 2012 e attuata dopo direttiva CE per
facilitare lesercizio della professione nella UE.
Oggetto: esercizio in comune dellattivit di rappresentanza, assistenza, difesa in giudizio da parte
di soci (vedi libro x dettagli).
Scopo lucrativo o di profitto: lucro oggettivo (conseguire utili) + lucro soggettivo (distribuire gli
utili tra i soci).
Societ lucrative: possono esserlo sia societ di persone che societ di capitali
Scopo mutualistico: fornire direttamente ai soci beni, servizi, occasioni di lavoro a condizioni pi
vantaggiose di quelle ottenibili sul mercato. Quindi c un vantaggio patrimoniale diretto (e non
utili) che consiste in un risparmio di spesa o in una maggiore remunerazione.
Societ mutualistiche: societ cooperative. Devono per legge perseguire questo scopo.
Scopo consortile: definizione al Cap. 9.4. Forniscono un vantaggio patrimoniale per gli
imprenditori consorziali (minori costi o maggiori guadagni nelle rispettive imprese).
Societ consortili: possono esserlo tutte le societ tranne le semplici
Membri
Personalit giuridica
Societ di persone (societ semplice, S.n.c., S.a.s. non dotate di personalit giuridica
Si descrivono alcune caratteristiche tipiche delle due tipologie (soc. di capitali/soc. di persone).
Come si vedr, queste caratteristiche proprie di ciascuna tipologia si ricollegano alla scelta
legislativa di dotare o meno la societ di personalit giuridica.
Societ di capitali
o Organizzazione di tipo corporativo, cio con pi organi investiti per legge di determinate
funzioni. legislativamente prevista e inderogabile tranne che per le S.r.l.
o - Il principio maggioritario domina il funzionamento degli organi sociali
- la maggioranza calcolata in base alla partecipazione al capitale sociale
- anche per modificare latto costitutivo sufficiente la maggioranza
o il socio non ha potere diretto di amministrazione e di controllo eccetto che nelle S.r.l.
Societ di persone
o Non c organizzazione basata su una molteplicit di organi
o - i soci con responsabilit illimitata hanno potere di amministrare la societ
- di regola richiesto il consenso di tutti i soci per le modificazioni dellatto costitutivo
o Ogni socio ha potere di amministrazione e rappresentanza indipendentemente
dallammontare del capitale conferito
o Viene dato forte rilievo alla persona del socio nellorganizzazione e funzionamento della
societ e al rapporto fiduciario tra soci.
Responsabilit
Il regime di responsabilit per le obbligazioni sociali pu essere di 3 tipi.
1) Rispondono a) con il patrimonio sociale
b) i singoli soci personalmente e illimitatamente
in modo inderogabile le S.n.c. e con possibilit di deroga pattizia per soci non
amministratori le societ semplici
3) Rispondono di regola solo con il patrimonio della societ le S.p.a., S.r.l. e le cooperative
Personalit giuridica e autonomia patrimoniale sono due diverse tecniche legislative che servono a
ottenere le adeguate condizioni di:
a) Tutela dei creditori sociali (in quanto in via di principio il patrimonio sociale aggredibile
da loro e non dai creditori personali)
b) Separazione per i soci tra patrimonio personale e obbligazioni sociali (in quanto il
patrimonio personale sottratto allaggressione da parte dei creditori personali)
Soggettivit
Anche se le societ di persone costituiscono soggetti di diritto separati dalle persone dei soci, la
societ diventa titolare dei diritti e delle obbligazioni relative.
Es. obbligo di trascrivere gli acquisti immobiliari a nome della societ (anche iscrizione ipoteche)
i beni sociali sono di propriet della societ
le obbligazioni sociali sono della societ (la responsabilit dei soci a titolo di garanzia)
limprenditore la societ
Esistono leggi speciali per particolari categorie di imprese commerciali (ad es. per imprese
bancarie o assicurative).
Non necessario scegliere un tipo particolare di societ. In tal caso si applicano regimi di societ
semplice per attivit non commerciali e societ in nome collettivo per attivit commerciali. Questi
sono quindi regimi residuali e di solito conviene specificare un tipo per godere di regimi pi
favorevoli.
Clausole atipiche
Scelto un tipo di societ, le parti possono disegnare un assetto organizzativo parzialmente diverso
dalla disciplina legale del tipo scelto. Le clausole introdotte non devono essere incompatibili con la
disciplina.
Societ atipiche
Sono inammissibili. Per societ atipiche si intendono tipi inconsueti e stravaganti di societ. I tipi
previsti dalla legge sono un numero chiuso per esigenze di tutela dei terzi.