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Agnolo Conti, un musicista e madrigalista

aversano nella Firenze dei Medici

Aversa universalmente nota come la citt dei musicisti: una notoriet che,
incominciata nel Settecento con Niccol Jommelli e Domenico Cimarosa,
proseguita nei secoli successivi con Gaetano Andreozzi, i fratelli Alfonso,
Francescopaolo e Riccardo Ruta, Giovanni Lenzi, Domenico Parmeggiano, Paolo
Riverso, Lennie Tristano (il quale ancorch fosse nato a Chicago era figlio di una
coppia di aversani), e con i contemporanei, giusto per annotare solo quelli che non
sono pi tra noi, Vito Russo (napoletano di nascita ma aversano di adozione) e
Antonio Balsamo.
Una tradizione musicale, dunque, di grande spessore che vanta origini ben pi antiche
di quel che si creda. Il primo musico e compositore di madrigali aversano ad oggi
noto ebbe i natali infatti - secondo Franois Joseph Ftis, autore tra il 1860 e il 1865,
di un monumentale dizionario universale in otto volumi dei musicisti vissuti fino alla
met del XIX secolo - gi nel 1603: si tratta di Agnolo Conti (altrimenti indicato in
alcuni documenti coevi come Agnolo di Salvestro Conti). Le notizie relative ai primi
ventanni di vita, alla formazione e alla prima attivit di questo musicista sono
pressoch nulle; incerta perfino la data di nascita (da anticipare di almeno una
decina di anni), che il suddetto Eitner avrebbe tratto, forse, da una dedica apposta
sulla sua opera prima, Motetti a due, tre, quattro, cinque, sei e otto voci per
concertarsi nellOrgano et altri strumenti, edita a Venezia nel 1639, i cui due unici
esemplari noti si conservano nella Biblioteca diocesana di Lucca e nella Biblioteca
universitaria di Wroclaw, in Polonia. Di certo sappiamo, infatti, dalla
documentazione pervenutaci, che, dal 1624 al 1640, per ben diciassette anni Conti
occup la carica di Maestro di Cappella presso la Compagnia dellArcangelo
Raffaello detta della Scala - la pi importante congregazione laico religiosa di
Firenze, sostenuta, peraltro, dallaristocrazia cittadina e dalla Corte medicea - alla
luce della quale appare estremamente improbabile che a soli ventuno anni egli
occupasse un ruolo di tale prestigio. Precedentemente alcuni documenti lo dicono
suonatore di tiorba, o chitarrone, una sorta di grande liuto basso che ebbe particolare
fortuna sino ai primi decenni del Settecento, in particolare per laccompagnamento
della voce cantante e per la realizzazione del basso continuo. In ogni caso le
commedie rappresentate nel periodo in cui Conte occup il posto di Maestro di
Cappella furono numerose e apprezzate. Sue furono, tra lalto, le musiche per Il
trionfo di David messo in scena nel carnevale del 1629 su testo di Jacopo Cicognini,
a cui assistettero numerose personalit fra cui Ferdinando II de Medici con la madre
Maria Maddalena dAustria e tutti i principi suoi fratelli. Le cronache del tempo
riportano che alla fine di questo spettacolo, interpretato da ben quaranta attori e
ballerini, fra i quali i celebri pittori Lorenzo Lippi e Luigi Baccio del Bianco, che si
occuparono anche delle scene, il granduca ebbe a dire: Questa stata una
rappresentatione, che poteva per la sua perfettione, et bellezza et per la pompa con
che stata recitata, rappresentarsi innanzi ad un imperatore.
Per i meriti acquisiti, dal 1637 al 1642 Conti fu nominato responsabile del
Guardaroba strumentale o Guardaroba della musica mediceo, un ufficio preposto
oltre che alla conservazione del patrimonio di strumenti di propriet granducale
allallestimento di opere teatrali e all organizzazione di feste o altri eventi particolari
a corte.

Torino, Galleria Sabauda, A.Gramatica, Suonatore di tiorba.

I contemporanei lo ebbero in gran conto. Scrive di lui Severo Bonini, musicista e


musicologo benedettino: Signor Agnolo Conti f fra tutti tenuto sonatore raro e
nelle sinfonie, e ne concerti, et in tutte lopere sue, mentre pi tardi, qualche
decennio dopo la sua morte, Antonio Maria Biscione un letterato, filologo e
bibliotecario italiano, canonico e bibliotecario regio della Laurenziana, riferisce
autorevolmente che stamp molte cose da chiesa, come messe, vespri, mottetti sacri,
e veglie spirituali [] et altri componimenti. Di questa produzione ci restano, per,
i soli succitati Motetti mentre non si hanno pi tracce alcune di un libro di messe a
cinque voci e di altri tre libri di madrigali a quattro voci, stampati a Venezia tra il
1635 e il 1638, secondo le indicazioni di Ftis. Agnolo Conti mor a Firenze l11
dicembre del 1641.
Franco Pezzella

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