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di
Raffaele Bracale
Raffaele Bracale nato a piccoli volumi di versi: Conti e canti.
Napoli nel 1945 dove ha compiuto La tombola.
gli studi laureandosi in Presso l'editore Simonelli di
giurisprudenza. Ha lavorato per Milano ha pubblicato in quattro
oltre un ventennio persso il maggior tomi gli ebooks di Napoletanata,
istituto di credito del mezzogiorno e corposa raccolta di locuzioni e
si dimesso nel 1992 per impegnarsi proverbi partenopei corredata di
(fino a che non sono intervenuti ampie note storicolinguistiche-
gravi problemi di salute che lo hanno anneddotiche. Il suo ultimo lavoro :
costretto all'inattivit), pi E ccose d o ppassato, una raccolta
attivamente in campo artistico, di poesie dal 1971 ad oggi.
spaziando dalla pittura alla
fotografia, dalla narrativa alla
poesia e al teatro.
Ha collaborato a giornali e
riviste napoletani con articoli di
costume ed ha ricevuto in vari
concorsi nazionali attestati e premi
sia come poeta che come pittore, sia
come regista che come autore
teatrale.
Per il teatro, ha scritto e
rappresentato una mezza dozzina di
lavori: Scaveze, ma sule. Fortuna
mia. Ma cos' questo inconscio? Il
monaco santo. Chi fa male
muonece... Quanno nascette Ninno a
Betlemme. Tutti portati in iscena
per la prima volta, con la sua regia
dalla compagnia napoletana
Applauso e poi successivamente da
numerose altre compagnie.
Ha pubblicato, presso
I'I.G.E.I., Napoli, i volumi di
narrativa: Napule e ghiammo
annanze. Pianti e putip (vincitore
nel 1994 del 1 premio Citt di
Pompei) e in ediz. fuori commercio i
Ad litteram: alla carlona; detto di tutto ci che venga fatto alla meno
peggio, senza attenzione e misura, in modo sciatto e volutamente
disattento, con superficialit e senza criterio. Lespressione formata con le
voci sanfrasn / zanfrasn o sanfasn che sono, pari pari, corruzione del
francese sans faon (senza misura) e sono tra le pochissime, se non quasi
uniche voci del napoletano che terminano per consonante in luogo di una
consueta vocale evanescente paragogica finale (e/a/o) e raddoppiamento
della consonante etimologica: normalmente in napoletano ci si sarebbe
atteso sanfrasnne / zanfrasnne o sanfasnne come altrove barre per e da
bar o tramme per e da tram etc.
Cominciamo col dire che la voce breve (con derivazione dal lat.
mediev. breve, propr. neutro di brevis 'breve'), nell'antica Roma, indicava
una lettera imperiale meno solenne del decreto e - come voce ecclesiastica -
una lettera pontificia, meno solenne della bolla, mentre a Napoli ed in
Campania, sin dal 16 sec. indic ed in talune zone della citt vecchia
sulla bocca degli anziani ancora indica una sorta di scapolare, un piccolo
involto di tela (circa tre cm. per due) contenente sacre reliquie (o ritenute
tali) da portarsi appese al collo con un cordoncino, o legate con una spilla da
balia alla maglieria intima, per devozione; talvolta in luogo di reliquie
linvolto contenne degli amuleti quali: foglioline di olivo benedette nella
domenica delle palme, una piccola spiga di grano, frutto della prima
mietitura, un pugnetto di terra nativa, alcuni pezzetti di stoffa variamente
colorata: gialla, rossa, blu sui quali pezzetti erano ricamate sette croci con
del filo bianco.
Linvolto era usato quale portafortuna contro disgrazie e/o malattie
al segno che tale breve fu ritenuto di grande importanza per il suo
possessore che usava tenerlo da conto (proprio come si fa con una
reliquia)
Da ci deriva che lespressione in epigrafe venga usata ironicamente
nei confronti di chi sia solito annettere grande importanza (tenendolo in
R. Bracale: Modi di dire 8
gran conto) ad un qualsiasi oggetto che invece per tutti gli altri sia
insignificante ed inutile.
Chi si comporta in questo modo viene accreditato di appender per
breve loggetto cui legato quasi si trattasse di unautentica reliquia.
Lespressione poi usata estensivamente e sempre ironicamente anche
con riferimento non ad un oggetto, ma ad una persona che sia tanto cara a
qualcuno il quale si adopera costantemente e concretamente affinch la
persona amata non subisca danni o anche solo fastidi, curandola a
dismisura, preservandola in tutti i modi affinch non soffra o lavori
eccessivamente, tenendola appesa tal quale una reliquia sacra.
Rammenter, in chiusura, che linvolto / reliquiario o contenente
amuleti prese in origine il nome di breve (ricollegandosi al senso di lettera
imperiale o papale), giacch i primi involti contenevano un contenuto scritto
augurale che il padrino o la madrina solevano regalare al/alla loro
figlioccio/a in occasione della cerimonia del battesimo.
appenne = appende, sospende voce verbale (3 pers. sing. ind. pres.)
dellinfinito appennere = appendere, sospendere, dal at. appendere 'pesare',
poi 'appendere', comp. di ad e pendere 'sospendere' si noti nel verbo
napoletano la tipica assimilazione progressiva nn<nd.
Raffaele Bracale
Iconografie di Domenico Morelli