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COMPLEMENTI ALLE SERIE

1. Serie a termini di segno definitivamente costante


Per completezza richiamo il criterio del rapporto e della radice, senza dimostrarli.
1.1. Teorema (Criterio del rapporto). Sia an una successione a termini defini-
tivamente positivi (positivi per n grande), tali che esista il limite (eventualmente
infinito)
an+1
lim = l.
n+ an
Allora la serie
+
X converge se 0 l < 1
an
diverge se l > 1
n=1

Questo criterio funziona particolarmente bene quando abbiamo a che fare con i
fattoriali.
1.2. Teorema (Criterio della radice). Sia an una successione a termini definitiva-
mente nonnegativi (positivi per n grande), tali che esista il limite (eventualmente
infinito)

lim n an = l .
n+
Allora la serie
+
X converge se 0 l < 1
an
diverge se l > 1
n=1

Questo criterio funziona particolarmente bene quando abbiamo a che fare con
esponenziali. Ricordo che il criterio del rapporto puo essere ottenuto da quello
della radice tramite i Teoremi di Cesaro. Inoltre se il limite del rapporto esiste,

esiste anche il limite di n an e i due limiti hanno lo stesso valore. Ne segue che
se un criterio fallisce, fallisce anche laltro. Questi criteri sono efficaci per serie
che crescono o decrescono in modo esponenziale o piu rapido. Non danno infor-
mazioni su serie dominate da un andamento polinomiale. Infatti il rapporto per la
successione an = n2 e bn = 1/n2 daPlo stesso valore 1, non e quindi in P grado di

operare una distinzione tra la serie n=1 an che e divergente e la serie n=1 an
che e convergente.
Per le serie a termini definitivamente positivi dominate da un andamento poli-
nomiale e piu efficace ricorrere al confronto asintotico, usando come riferimento la
serie armonica generalizzata.
Richiamo, senza dimostrarlo il teorema del confronto asintotico:
1.3. Teorema. Siano an e bn successioni a termini definitivamente positiviP
(positivi

per n grande), tali che
P limn+ a n /bn = 1 (an bn ). Allora la serie n=1 an
converge se e solo se n=1 bn converge.
Questo teorema, insieme ai criteri del rapporto e della radice, sono gli strumenti
che utilizziamo piu spesso per capire il comportamento di una serie.
Per poterlo utilizzare dobbiamo pero conoscere il comportamento di alcune serie
che utilizzeremo come riferimento. Iniziamo dalla serie armonica: in questo come in
altri casi (serie di Mengoli, e serie geometrica ad esempio), e opportuno riscrivere
la nostra serie come una serie telescopica. Il valore effettivo a cui converge la
1
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successione delle somme parziali puo infatti essere calcolato solo in pochi casi e di
solito si tratta di serie telescopiche.
P+
1.4. Proposizione. La serie armonica n=1 n1 diverge a +.

Proof. Siano an = 1/n e bn = ln(n + 1) ln(n). Si osserva che bn e an sono


succesioni a termini positivi e che

n+1 1 1 1
bn = ln(n + 1) ln(n) = ln = ln 1 + = + o( ) an
n n n n
P P
Pertanto la serie n=1 an converge se e solo se n=1 bn converge per il crit. del
confr. asint. Inoltre se Bn e la succ. delle somme parz. relative a bn risulta
N
X
BN = bn = ln(N + 1) ln(N ) = (ln(N + 1) ln(N )) (ln(N ) ln(N 1)) +
n=1
+ (ln(3) ln(2)) + (ln(2) ln(1)) = ln(N + 1) ln(1) = ln(N + 1) +
P
Pertanto poiche n=1 bn diverge anche la serie armonica diverge.

Si osservi che da questo teorema si deduce anche la velocita con cui la serie
armonica diverge: logaritmica.
Utilizzando il teorema del confronto dallaP+ Proposizione precedente si deduce
inoltre che la serie armonica generalizzata n=1 n1p diverge a + per ogni p < 1.
Infatti per ogni n N risulta n1p > n1 per p < 1.
P+ 1
Inoltre, ricordando che la serie di Mengoli n=1 n(n+1) converge ad 1 e che
1 1
n(n+1) n2 per n , per il teorema del confr. asint. otteniamo che la serie
armonica generalizzata converge
P+ per p = 2. Utilizzando di nuovo il criterio del
confronto si ottiene poi che n=1 n1p converge per p 2.
Piu in generale proveremo quanto segue
P+
1.5. Proposizione. La serie armonica generalizzata n=1 n1p converge se e solo
se p > 1.

Questo risultato lo otterremo in realta come caso particolare della seguente


Proposizione lievemente piu generale.

1.6. Proposizione. La serie


+
X
1 converge p > 1 oppure p = 1 e q > 1
n [log(n)]q
p diverge a + p < 1 oppure p = 1 e q 1
n=1

Proof. Iniziamo con il far vedere la serie dinverge per p = 1 e q < 1. Anche in
questa dimostrazione bisogna far vedere che la nostra serie si puo scrivere come
una serie telescopica di cui riesco a calcolare il limite. A dire il vero in questo caso
riesco solo a dire che ha lo stesso comportamento asintotico di una serie telescopica,
poi concludo con il criterio del confronto asintotico. Siano c = 1 q > 0 e bn =

1la dimostrazione del caso p = q = 1 e particolarmente lunga e non e richiesta. La di-


mostrazione di questa proposizione la considero comunque una domanda difficile. Vorrei che
sapeste ripetere la dimostrazione per la serie armonica e quindi per i casi p 1 e p 2.
COMPLEMENTI ALLE SERIE 3

[ln(n + 1)]c [ln(n)]c . Si osserva che


(1.1)
N
X N
X
BN = bn = {[ln(n + 1)]c [ln(n)]c } = {[ln(N + 1)]c [ln(N )]c }+
n=2 n=2
+{[ln(N )]c [ln(N 1)]c } + + {[ln(4)]c [ln(3)]c } + {[ln(3)]c [ln(2)]c } =
= [ln(N + 1)]c [ln(2)]c +
Ora vediamo a chi e asintotica la serie dei bn .
c
ln(n + 1)
bn = {[ln(n + 1)]c [ln(n)]c } = 1 [ln(n)]c =
ln(n)
c
ln(n) ln(n) + ln(n + 1)
= 1 [ln(n)]c =
ln(n)
(1.2) ( ) ( )
n+1 c 1 1 c
ln( n ) c n + o( n )
= 1+ 1 [ln(n)] = 1+ 1 [ln(n)]c =
ln(n) ln(n)

c 1 c c
= 1+ + o( ) 1 [ln(n)]c =
n ln(n) n ln(n) n[ln(n)]1c n[ln(n)]q
La stima precedente vale chiaramente per n + e ho utilizzato il fatto che
(1 + xn )c = 1 + can + o(xn ) e ln(1 + xn ) = an + o(xn ) se xn 0.
c
Ora notando che le successioni an = n[ln(n)] q e bn sono a termini positivi e che
P+ P+
an bn in virtu della (1.2) posso concludere che le serie n=2 an e n=2 bn hanno
lo stesso comportamento asintotico. Quindi poiche abbiamo visto grazie a (1.1) che
la seconda serie diverge se q < 1 anche la prima diverge.
Esaminiamo ora il caso q > 1. Basterebbe a questo punto osservare che i conti
svolti in precedenza restano validi anche per c = 1 q < 0, compresa la formula
(1 + xn )c = 1 + can + o(xn ). Quindi da (1.1) troveremo che
1
(1.3) BN = [ln(N + 1)]c [ln(2)]c [ln(2)]c =
[ln(2)]c
e da (1.2) troveremo che
c c
bn = .
n[ln(n)]1c n[ln(n)]q
Pertanto, poiche an e bn sono successioni a termini negativi (ricorda che c < 0), e
an bn posso utilizzare il criterio del confronto asintotico. Poiche la seconda serie
diverge se q < 1 anche la prima diverge.
Se questa seconda parte non vi e chiara si puo procedere cos: sia d = q 1 =
1 1
c > 0. Sia yn == [ln(n)] d [ln(n+1)]d allora risulta:

(1.4)
N
X N
X
1 1 1 1
YN = yn = = + +
n=2 n=2
[ln(n)]d [ln(n + 1)]d [ln(N + 1)]d [ln(N )]d

1 1 1 1
+ + + + + +
[ln(N )]d [ln(N 1)]d [ln(4)]d [ln(3)]d

1 1 1 1 1
+ = +
[ln(3)]d [ln(2)]d [ln(N + 1)]d [ln(2)]d [ln(2)]d
Poi ragionando come sopra ci calcoliamo a chi e asintotica yn :
1 1 [ln(n + 1)]d [ln(n)]d
yn = =
[ln(n)]d [ln(n + 1)]d [ln(n + 1) ln(n)]d
4 COMPLEMENTI ALLE SERIE

Ora usando il conto fatto in (1.2) e utilizzando d al posto di c trovo


(1.5)

d 1 [ln(n)]d d[ln(n + 1)]d [ln(n + 1)]d
yn = 1 + + o( )1 = + o( )=
n ln(n) n ln(n) [ln(n + 1) ln(n)]d n ln(n) n ln(n)

d 1 d d
= +o =
n[ln(n)]1d n[ln(n)]1d n[ln(n)]1d n[ln(n)]q
d
Ora notando che le successioni an = e bn sono a termini positivi e che
n[ln(n)]q
P+ P+
an bn in virtu della (1.5) posso concludere che le serie n=2 an e n=2 bn hanno
lo stesso comportamento asintotico. Quindi poiche abbiamo visto grazie a (1.4) che
la seconda serie diverge se q < 1 anche la prima diverge.
1 1
Ora utilizzando il fatto che na [ln(n)] b > n[ln(n)]q se a < 1 e che vale la disug-

uaglianza inversa se a > 1 e il criterio del confronto arriviamo alla dimostrazione


del Teorema.

A dire il vero resta fuori il caso p = q = 1 che e il piu difficile, la cui dimostrazione
non e richiesta e che metto solo per completezza (una volta dimostrato questo caso
tra laltro ci viene automaticamente la dimostrazione del caso in cui la serie diverge,
grazie al criterio del confronto e al ragionamento appena fatto).
P+
Proof. Si considera la serie telescopica n=2 bn dove bn = ln[ln(n+1)]ln[ln(n)] .
(1.6)
N
X N
X
BN = bn = ln[ln(n + 1)] ln[ln(n)] = ln[ln(N + 1)] ln[ln(N )] +
n=2 n=2

+ ln[ln(N )] ln[ln(N 1)] + + {ln[ln(4)] ln[ln(3)]}+
+{ln[ln(3)] ln[ln(2)]} = ln[ln(N + 1)] ln[ln(2)] +
Ora vediamo a chi e asintotica la serie dei bn .

ln(n + 1)
bn = {ln[ln(n + 1)] ln[ln(n)]} = ln =
ln(n)

ln(n) ln(n) + ln(n + 1) ln(n) + ln( n+1
n )
(1.7) = ln = ln =
ln(n) ln(n)
" # 1
ln 1 + n1 1
n + o( n ) 1 1
= ln 1 + = ln 1 + = +o
ln(n) ln(n) n ln(n) n ln(n)
La stima precedente vale chiaramente per n + e ho utilizzato il fatto che
1
ln(1 + xn ) = an + o(xn ) se xn 0. Ne segue che bn an dove an = n ln(n) .
Ora, dopo aver osservato che an e bn sono aP termini positivi, applicando il criterio
+
del confronto asintotico ci dice che la serie n=2 an diverge a + poiche la serie
P+
n=2 bn diverge a +.

2. Serie a termini di segno variabile


Consideriamo ora le serie a termini di segno variabile. Il primo criterio che
abbiamo a disposizione e il seguente.
P
2.1.
P Teorema. Sia an una successione tale che n=1 |an | converge. Allora anche
n=1 an converge.
P
Questo criterio pero non ci dice niente se n=1 |an | diverge. Un altro strumento
che abbiamo a disposizione e di facile utilizzo e il seguente.
COMPLEMENTI ALLE SERIE 5

P
2.2. Proposizione. Sia an una successione tale che an 6 0. Allora n=1 an non
converge.
A priori quindi la serie potrebbe convergere o divergere.2 Ricordo che la Propo-
sizione 1.6 non e altro che lantinomiale della condizione necessaria per la conver-
genza di una serie che richiamo (senza dimostrare).
P
2.3. Teorema (condizione necessaria per la convergenza di una serie). Se n=1 an
converge allora an 0
A dire il vero nel caso che incontrerete piu spesso negli esercizi si potrebbe provare
qualcosa in piu.
2.4. Proposizione.PSia an una successione tale che an l 6= 0, dove l puo anche

essere +. Allora n=1 (1)n an non e regolare.
Ometto la dimostrazione che richiede il Criterio di Cauchy che non abbiamo
visto. Lultimo teorema che vedremo per studiare le serie a segno alterno e il
criterio di Lebnitz che forse e quello di piu difficile applicazione.
P
2.5. Teorema (Criterio di Leibnitz). Si consideri la serie n=0 (1)n an . Allora
se an soddisfa le seguenti 3 proprieta (per n grande)
(1) an 0
(2) an e decrescente
(3) limn an = 0.
la serie converge.
Proof. Facciamo la dimostrazione supponendo le 3 proprieta vere per ogni n per
semplicita. Il risultato pero vale anche se le propr. sono verificate solo per n grande
come per tutte le dimostrazioni sui limiti. Si consideri la succ. bk = a2k+1 a2k per
k = 0, 1, 2, . . .. Si osservi che b0 = a1 a0 0, b1 = a3 a2 0, b2 = a5 a4 0
e piu in generale bk 0 per ogni k poiche an e decrescente. Sia ck = a2k a2k1
per k = 1, 2, 3 . . .; sempre dal fatto che an e decrescente segue che c1 = a2 a1 0,
c2 = a4 P a3 0, cP 3 = a6 a5 0 e in generale ck 0 per ogni k. Ne segue che

le serie k=0 bk e k=1 ck sono regolari. Siano B e C i rispettivi limiti. Risulta
PN PN
C < 0 < B. Si osservi inoltre che chiamate AN = n=0 (1)n an , BN = n=0 bn
PN
e CN = n=0 cn le succ. delle somme parziali si ha:
A2N +1 = BN A2N = a0 + CN e BN = a0 + CN + a2N +1
esaminando lultima di queste uguaglianze troviamo
BN = a0 + CN + a2N +1 < a0 a2N +1 a0 per n
Quindi B e un limite finito inoltre dal passaggio al limite risulta B = a0 + C.
Passando al limite nella
Pprima ugualgianza troviamo inoltre che An B. Quindi
la serie considerata n=0 (1)n an e regolare e converge (a B). Poiche CN < 0
per ogni N si ha inoltre che il limite A = B della serie appartiene allintervallo
(0, a0 )
E bene ricordare che se una delle tre proprieta non vale il teorema non si applica
e NON POSSO TRARRE NESSUNA CONCLUSIONE.
Richiamo in modo informale alcune proprieta delle serie a segno variabile riman-
dando al libro di testo per una enunciazione piu rigorosa.
Se una serie converge assolutamente allora un qualsiasi riordinamento della serie
converge allo stesso limite. Inoltre se una serie a termini positivi diverge allora di-
verge anche un qualsiasi riordinamento. Per essere piu chiari: se invece di sommare
2Nello scritto ritengo comunque questa risposta sufficiente, se la serie e a segno alterno.
6 COMPLEMENTI ALLE SERIE

seguendo lordine naturale cambio ordine, e sommo prima 2 pari e poi un dispari,
poi di nuovo 2 pari e un dispari, ecc... Allora se la serie converge assolutamente
non cambia niente anche sommando nel secondo modo. Idem se la serie e a termini
positivi sia che converga sia che diverga il risultato non cambia.
Questo risultato non ci sorprende: se sommo 10 termini, cambiando lordine con
cui sommo il risultato non cambia. Se sommo infiniti termini il risultato non cambia
se la serie e a termini positivi o converge assolutamente. Il risultato si basa sulla
commutativita della somma e sulla regolarita delle successioni monotone.
Il risultato non vale piu se la serie converge semplicemente ma non assolutamente.
A dire il vero vale il seguente risultato di cui non fornisco la dimostrazione.
P
2.6. Teorema. Si consideri una serie n=0 an che converge semplicemente ma
non assolutamente. Allora per ogni l R dove l puo essere anche + o ,
posso riordinare i termini della serie in modo che converga (o diverga) al valore l.
P+ h n
i
Ad esempio se considero la serie n=1 (1) n , dalla dimostrazione del criterio
di Leibnitz si deduce che la serie converge ad un valore l (1, 0). Se sommo
2 dispari e un pari e poi di nuovo un dispari e un pari, e cos via ottengo che la
serie divege a +. Infatti sommando in questo modo ottengo una somma cn =
a4n+1 + a4n+3 + a2(n+1)
n+1 1 8(n + 1)2 + (4n + 1)(4n + 3) 1
cn = 4 + = .
(4n + 1)(4n + 3) 2n + 2 2(4n + 1)(4n + 3)(n + 1) 4n
P+
Ne segue che la somma descritta n=0 cn = + Se faccio il contrario sommo 2
pari e un dispari e poi di nuovo un pari e un dispari, etc..., per lo stesso motivo
diverge a .

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