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P.

Viale Capitolo

Infezioni dellapparato
cardiovascolare
14

ENDOCARDITI INFETTIVE frequenza di malattie degenerative dellendocardio su base


aterosclerotica. In pi, laumento di medicalizzazione della
Definizione e classificazione. Con il termine endocardite popolazione adulto-anziana e limpiego esteso di dispositivi
infettiva si indicano pi entit cliniche, diverse per patogenesi, endovascolari temporanei o a permanenza contribuiscono
eziologia e prognosi, accomunate da un identico substrato a mantenere elevato il numero di condizioni esogene pre-
biologico: linvasione e il conseguente danno dellendocardio disponenti (vedi Patogenesi). Infine, il crescente ricorso alla
ad opera di popolazioni microbiche. Per motivi funzionali le chirurgia protesica valvolare e allimpianto di dispositivi in-
strutture normalmente interessate sono le valvole cardiache tracardiaci permanenti influisce sulla frequenza delle forme
ma, in realt, linfezione pu estendersi allendotelio murale occorrenti su valvola non nativa.
e, in presenza di difetti strutturali, anche ai setti. Le endocarditi infettive possono essere causate da unestrema
Nella definizione di caso necessario rimarcare tre aspetti clas- molteplicit di microrganismi, con importante variabilit
sificativi: forme acute (molto rare) oppure forme subacute; en- in rapporto a tipo di valvola coinvolta (nativa o protesica),
docarditi del cuore sinistro (localizzate alla valvola mitrale e/o fattori di rischio esogeni, et dei pazienti e popolazioni stu-
aortica) o del cuore destro (localizzate alla valvola tricuspide o, diate. In realt, lo spettro di agenti causali con prevalenze
molto pi raramente, alla polmonare); endocarditi su valvola significative molto pi ristretto: basandosi primariamente
nativa o su valvola protesica. Questa classificazione clinica- sui dati dellInternational Collaboration on Endocarditis-
mente assai importante, perch sono diversi gli agenti eziologici Prospective Cohort, che ha raccolto 2.781 casi riportati da 58
coinvolti e i principi gestionali. Del tutto recentemente si Centri in 25 paesi, possibile affermare che Staphylococcus
andata affermando unulteriore entit nosologica, lendocardite aureus, stafilococchi coagulasi-negativi, streptococchi viri-
su dispositivo intracardiaco (defibrillatore o pacemaker), il cui danti (Streptococcus mitis, S. oralis, S. sanguinis, S. mutans,
peso epidemiologico direttamente proporzionale alla costante S. salivarius), Streptococcus gallolyticus ssp. gallolyticus (S. bo-
espansione dellutilizzo di tali presidi medicali. vis), altri streptococchi (in particolare di gruppo D) ed Entero-
coccus spp. rendono conto di oltre l80% dei casi (Tab. 14.1).
Eziologia ed epidemiologia. Lincidenza delle endocardi- Altri microrganismi con prevalenze degne di nota (comunque
ti difficile da stimare, per la sporadicit della malattia, la mai superiori al 2%) sono quelli del gruppo HACEK (Hae-
variabilit delle definizioni usate nel tempo, lesistenza di mophilus haemolyticus, H. parahaemolyticus e H. parainfluen-
entit cliniche diverse, la persistente difficolt di diagnosi, zae; Aggregatibacter actinomycetemcomitans, A. aphrophilus,
la carenza di studi di popolazione. La revisione degli studi A. paraphrophilus e A. segnis; C ardiobacterium hominis;
disponibili evidenzia incidenze tra 1,4 e 6,2 casi per 100.000 Eikenella corrodens; Kingella kingae), Enterobacteriaceae e
abitanti per anno, che verosimilmente sottostimano la realt Candida spp. Infine, una percentuale di casi compresa tra l8
del problema, in quanto le casistiche autoptiche dimostrano e il 10% risulta non identificata dalle emocolture, metodica
che almeno il 30% dei casi non viene diagnosticato in vita. diagnostica di riferimento. Le endocarditi ad emocolture
Recenti esperienze italiane e francesi dimostrano valori supe- negative possono essere frutto di precedenti esposizioni ad
riori a 10 per 100.000 nei soggetti di et superiore a 65 anni, antibiotici, essere espressione di coinvolgimento di batteri
con picco di incidenza (15 casi per 100.000) nella fascia di et con peculiari esigenze nutrizionali non coltivati in modi e per
compresa tra 70 e 79 anni. Il crescente coinvolgimento della tempi adeguati, essere causate da microrganismi intracellulari.
popolazione adulto-anziana laspetto che maggiormente Tra questi ultimi, i pi comuni, da ricercare con metodiche
differenzia lepidemiologia attuale rispetto al passato. Esso sierologiche o di biologia molecolare sono Coxiella burne-
correlato sia alla riduzione di prevalenza di alcuni classici tii, Bartonella spp., Tropheryma whipplei, Chlamydia spp. e
fattori di rischio endogeni, quali la malattia reumatica e i di- Mycoplasma hominis.
fetti cardiaci congeniti misconosciuti, sia allinvecchiamento Il dato epidemiologico pi rilevante dellultimo decennio
della popolazione, che a sua volta condiziona una maggiore costituito dallaumento delle endocarditi da S. aureus, che in

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Tab. 14.1 Prevalenza media (%) di isolamento dei principali agenti eziologici di endocardite infettiva
nelle pi importanti situazioni clinico-epidemiologiche.
Endocardite infettiva
Endocardite infettiva Endocardite infettiva
su dispositivi
su valvola nativa su valvola protesica
cardiovascolari impiantabili
Agenti eziologici
Tossicodipendenti /
Soggetti non
portatori di catetere Precoce Tardiva
tossicodipendenti
vascolare

Staphylococcus aureus 28 68 36 18 29

Stafilococchi
9 3 17 19 42
coagulasi-negativi

Streptococchi viridanti 21 10 2 10

Streptococcus gallolyticus ssp.


7 1 2 8
gallolyticus (S. bovis)
4
Altri streptococchi 7 2 4

Enterococcus spp. 11 5 7 13

Gruppo HACEK* 2 2

Bacilli gram-negativi 2 0 9

Miceti 1 1 9 3 2

Emocolture negative 4 5 17 12 4

* Haemophilus haemolyticus, H. parahaemolyticus ed H. parainfluenzae; Aggregatibacter actinomycetemcomitans, A. aphrophilus, A. paraphrophilus


e A. segnis; Cardiobacterium hominis; Eikenella corrodens; Kingella kingae.

talune casistiche ha superato per frequenza gli streptococchi resistente alle infezioni batteriemiche anche ad alta carica
viridanti, in passato largamente prevalenti. Tale aspetto o da specie/ceppi molto virulenti, per cui affinch si generi
ha importante valenza clinica, in quanto le prime hanno pi levento endocardite necessario anzitutto che si realizzi
frequente tendenza ad embolizzazione, maggiore letalit e pi unalterazione della sua integrit. Una valvulopatia congenita,
elevata necessit di gestione combinata medico-chirurgica. oppure alterazioni valvolari degenerative secondarie ad atero-
Questa evoluzione epidemiologica correlata allaumento sclerosi, rappresentano i fattori predisponenti pi classici: le
delle endocarditi nosocomiali, ossia acquisite a seguito di turbe emodinamiche da essi indotte alterano il flusso laminare
eventi batteriemici occorsi in rapporto a pratiche assistenziali del sangue durante il passaggio valvolare, condizionando una
(emodialisi, cateteri vascolari, chirurgia protesica, anche ex- riduzione della pressione laterale e quindi unipoperfusione
tracardiaca). In tali forme di endocardite viene isolato assai dellintima, responsabile del danno endoteliale. Nel soggetto
spesso S. aureus con profili di chemiosensibilit complessa, tossicodipendente per via venosa le macroparticelle presenti
in primis meticillino-resistenza (MRSA). per necessario nelle sostanze da taglio esercitano invece un danno mecca-
segnalare un possibile fattore di distorsione insito nelle casisti- nico diretto sulle valvole cardiache, interessando non a caso
che di riferimento: esse derivano dai dati di registri basati sui prevalentemente la tricuspide, esposta al flusso sanguigno
casi segnalati soprattutto in strutture di alta specializzazione, venoso, massimamente contaminato. Nel paziente sotto-
che normalmente raccolgono i casi di maggiore complessit; posto a intervento di protesizzazione valvolare, le superfici
ci potrebbe portare da un lato ad una sovrastima delle infe- rappresentano, fino a quando non si realizzi una completa
zioni da S. aureus (pi gravi e quindi pi spesso centralizzate), riendotelizzazione, un locus minoris resistentiae su cui si pu
dallaltro a una sottostima di quelle da Streptococcus spp. ed innescare il processo endocarditico. Una volta realizzatasi la
Enterococcus spp., pi sovente gestite in Centri di primo livel- riendotelizzazione, il rischio invece correlato alleventuale
lo, ovvero non diagnosticate. In effetti, nel predetto studio di malfunzionamento della valvola protesica. Proprio in rappor-
popolazione italiano, dove larruolamento non avveniva sulla to alla diversit della condizione endogena predisponente, le
base di segnalazione spontanea, streptococchi viridanti e endocarditi su valvola protesica sono usualmente distinte in
S. gallolyticus ssp. gallolyticus (S. bovis) sono risultati gli agenti precoci (occorrenti entro le prime 6-8 settimane) e tardive,
eziologici pi frequenti nella popolazione generale, con En- nelle quali il ventaglio di agenti eziologici pi simile a quello
terococcus spp. prevalenti in quella anziana. delle endocarditi su valvola nativa.
Sulla lesione dellendocardio comunque determinata,
Patogenesi. Lendocardite infettiva frutto della concomi- oppure sulle superfici non endotelizzate di valvole e di-
tanza di due fattori: uno endogeno, il danno dellendotelio spositivi intracardiaci, si accumulano piastrine, eritrociti
valvolare, e uno esogeno, la batteriemia. Lendocardio assai e fibrina, con formazione di microtrombi adesi alla su-

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perficie endoteliale della valvola (endocardite trombotica generare localizzazioni secondarie di malattia, con formazio-
non batterica). I microtrombi sono un substrato ideale ne di ascessi. sufficientemente condiviso il concetto che il
per ladesione di colonie microbiche circolanti in corso rischio embolico aumenti con lincremento volumetrico delle
di batteriemia, secondo momento patogenetico cruciale. vegetazioni e che specifici agenti eziologici (per esempio,
Alladesivit dei microrganismi concorrono componenti Candida spp.) o localizzazioni (valvola mitrale) si associno
sia dellospite (fibrinogeno, laminine, collagene) sia micro- a maggiori dimensioni della vegetazione. Indipendentemen-
biche. La capacit delle diverse specie di produrre mole- te dal distacco di emboli settici, la vegetazione rappresenta
cole di adesione ne condiziona la prevalenza: per esempio, sempre una fonte di batteriemia continua, con persistente
la quantit di destrano prodotta da Streptococcus spp. stimolo immunologico e costante rischio di evoluzione verso
proporzionale alla capacit di produrre endocardite, sug- condizioni di sepsi grave e shock settico.
gerendo il valore dellinterazione tra destrano presente
sulla parete cellulare e sullendotelio. Analogamente, per Anatomia patologica. Il determinante anatomopatologico
S. aureus la capacit di produrre fibronectina favorirebbe dellendocardite infettiva la vegetazione, singola o multipla,
fortemente la capacit di aderire alla lesione trombotica disposta pi spesso sui lembi valvolari, ma anche sulle corde
primitiva. tendinee, sullendocardio parietale, oppure sui dispositivi
Le fonti potenziali di batteriemia sono numerose e di entit cardiaci (Figg. 14.1 e 14.2). Essa pu raggiungere dimensioni
variabile. La batteriemia pu essere un evento parafisiologico, notevoli, fino a 1,5 cm, soprattutto qualora siano in causa
del tutto asintomatico, e pu verificarsi numerose volte nella specie microbiche di bassa patogenicit o ceppi di modesta
vita, a partenza dai molteplici siti non sterili dellorganismo virulenza; in caso di infezioni da microrganismi pi aggressivi,
umano. per tale motivo che una percentuale di pazienti non prima che le vegetazioni raggiungano dimensioni cospicue si
rivela alcuna fonte apparente di batteriemia allanamnesi. A manifestano lesioni valvolari o danni tessutali da estensione
parte la tossicodipendenza per via venosa, dove il rapporto del processo al miocardio. In particolare, la tendenza a for-
causale con la batteriemia evidente, numerosi atti medici so- mare rapidamente ascessi perivalvolari una connotazione
no ad essa correlati: si stima che il rischio di batteriemia sia tra peculiare delle endocarditi su valvola protesica a eziologia
il 20 e l80% nella chirurgia del periodonto ed in caso di estra- stafilococcica. In circa il 40% delle endocarditi coinvolta
zione dentale, tra il 30 e il 50% nella tonsillectomia, giunga la mitrale, nel 30% laortica, nel 20% entrambe, mentre la
al 15% in caso di manovre endoscopiche, superi il 40% nella tricuspide interessata nel 5% dei pazienti.
chirurgia prostatica transuretrale, sia presente con percentuali Nelle endocarditi su valvola protesica le lesioni sono localizza-
vicine al 10% in caso di parto eutocico. Analogamente, lespo- te soprattutto allanello di sutura. In unelevata percentuale di
sizione a cateterismo vascolare e/o ad intervento chirurgico infezioni si estendono alle strutture adiacenti, con formazione
configura un rischio di batteriemia non irrilevante. Quanto di ascessi perianulari e progressivo distacco valvolare in oltre
pi levento battieriemico ad alta carica e/o reiterato, in l80% dei pazienti, come dimostrato da casistiche autoptiche.
presenza di lesioni endoteliali predisponenti, tanto maggiore Se coinvolta laortica, il processo infettivo pu propagarsi
il rischio di endocardite. Fanno parzialmente eccezione a tale allarco, al miocardio ed al pericardio, con pericardite puru-
meccanismo patogenetico le endocarditi su valvola protesica lenta di varia entit in circa il 20% dei casi.
precoci, dove possibile anche la contaminazione microbica
intraoperatoria. Ladesione e la conseguente colonizzazione
microbica richiamano altre piastrine e fibrina, dando ulteriore
pabulum alle popolazioni microbiche e innescando un mecca-
nismo capace di automantenersi, che porta progressivamente
allo sviluppo di una vera e propria vegetazione endocarditica
e al danno valvolare. La vegetazione quindi un ammasso di
fibrina, leucociti, piastrine e colonie microbiche ad altissima
densit (fino a 1011 CFU/g) ed sia un ecosistema idoneo a
garantire la sopravvivenza microbica, sia un eccellente mezzo
di protezione dallazione dei farmaci: infatti, le condizioni di
ridotta perfusione ematica comportano la selezione di specie
e ceppi a ridotta attivit metabolica e pi lenta replicazione,
quindi pi capaci di resistere agli antimicrobici. La vegeta-
zione aumenta via via di dimensioni, alterando progressiva-
mente la funzionalit valvolare con potenziale rischio di altre
complicanze, quali lulcerazione e poi la perforazione della
valvola con scompenso cardiaco acuto, la rottura delle corde
tendinee, la formazione di ascessi perivalvolari, lestensione
del processo infettivo al miocardio e al sistema di conduzione,
con conseguente rischio di aritmie. Laumento di dimensioni
delle vegetazioni le rende sempre pi fragili, per cui si posso-
no generare microemboli settici in grado di determinare un FIG. 14.1 - Endocardite infettiva: reperto di vegetazione valvola-
danno dorgano su base ischemica o emorragica, oppure di re nel corso dellintervento cardiochirurgico.

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a b

FIG. 14.2 - Endocardite infettiva batterica della valvola mitrale. (A) (ematossilina-eosina 25): vegetazione costituita da fibrina e
piastrine, nel cui contesto sono presenti colonie batteriche (freccia). (B) (ematossilina-eosina 200): granulociti neutrofili e scarse
cellule ematiche mononucleate.

a B

FIG. 14.3 - Noduli di Osler in pazienti affetti da endocardite infettiva.

I fenomeni embolici possono interessare qualsiasi organo. con differenti quadri di glomerulonefrite: focale, correlata
I siti maggiormente coinvolti sono, in ordine decrescente, gli verosimilmente a microembolizzazione, da immunocomples-
organi splancnici, il sistema nervoso centrale, i reni e i polmo- si a patogenesi immunomediata, e membranoproliferativa,
ni, questi ultimi specie in caso di localizzazione tricuspidale. questultima pi frequente in corso di malattia da Staphylo-
Degna di nota lassociazione tra endocardite ed osteomielite coccus spp. Anche la cute pu essere interessata da manifesta-
vertebrale, localizzazione molto rivalutata nelle casistiche pi zioni, sia direttamente dovute a propagazione microbica sia
recenti, in rapporto al maggiore uso della risonanza magnetica immunomediate. Espressione di localizzazione microembolica
nucleare (RMN). Anche la colonizzazione batterica dei vasa sono le lesioni di Janeway, piccole macule indolenti situate
vasorum delle pareti arteriose rientra nelle complicanze em- alle estremit, mentre correlati a vasculite autoimmune sono
boliche pi comuni: in questa evenienza, il progressivo danno i classici noduli di Osler, localizzati in sede sottocutanea pi
della tunica muscolare determina la formazione di aneurismi, spesso alle estremit, caratteristicamente rilevati e dolenti, con
definiti micotici da William Osler nel 1885 in rapporto alla potenziale evoluzione necrotica (Fig. 14.3). Sempre su base
loro peculiare morfologia. Anche fenomeni microembolici a autoimmune sono altres i noduli di Roth, emorragie ovalari
livello dei vasa vasorum e il deposito di immunocomplessi della retina, sebbene non specifici delle endocarditi.
sembrano avere un ruolo accessorio nella formazione degli
aneurismi micotici. Sintomatologia. La malattia si caratterizza per unestrema
A prescindere dagli eventi embolici, lendocardite determina variabilit di segni e sintomi, variamente correlati alla con-
molto spesso quadri patologici in pi organi, sia in rapporto dizione di infezione sistemica, agli eventi embolici e alle
allazione microbica sia in virt della disregolazione della complicanze cardiache o extracardiache. Nelle rare forme
risposta immune secondaria allinfezione. A livello splenico ad andamento acuto, il paziente presenta di solito un qua-
si osservano iperplasia dei follicoli, proliferazione del reticolo dro di sepsi grave o shock settico, senza alcun dato clinico
e, talora, dellendotelio dei seni. Il rene spesso coinvolto, specifico per la sede dinfezione. Nelle forme subacute, la

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vera estrinsecazione clinica della malattia, i segni e sintomi si localizzano pi sovente sulla superficie anteriore del tronco
correlati allinfezione sono molteplici e tuttavia mai specifici e sulle mucose del cavo orale, della faringe e delle congiuntive.
(Tab. 14.2). Prevalgono, ma possono essere assenti, febbre e Esse non impallidiscono con la pressione, non sono dolenti
astenia; quasi sempre evidenziabile unanemia normocro- e dolorabili, e compaiono abitualmente a gettate successive.
mica o modestamente ipocromica, normocitica o lievemente Infine, la malattia pu evidenziarsi con un quadro di scom-
microcitica, con iposideremia ed aumento della ferritinemia penso cardiaco acuto e/o con gravi aritmie e/o con un quadro
(caratteristiche distintive dellanemia delle malattie croniche); di infarto miocardico, conseguenti rispettivamente a gra-
rilevabile con elevata frequenza un aumento degli indici di ve danno valvolare, a estensione del processo infettivo alle
flogosi (VES, PCR, fibrinogenemia, a2-globuline); patogno- vie di conduzione, a fenomeni tromboembolici nel circolo
monico il riscontro di soffio cardiaco, ma solo nei casi in cui coronarico.
esso non fosse certamente presente in precedenza. Spesso i Nelle endocarditi su valvola protesica precoci, febbre elevata,
pazienti mostrano una splenomegalia, ma anche questo un segni e sintomi di sepsi e alterazioni del ritmo hanno una
reperto aspecifico, cos come losservazione del corteo sinto- frequenza maggiore. Una febbre persistente nelle settimane
matologico e funzionale delle glomerulonefriti, nel cui studio successive a un intervento di chirurgia valvolare, associata
causale deve essere sempre compresa anche lendocardite. In a mancato decremento degli indici di flogosi, deve sempre
altri casi il quadro clinico aperto dai segni riferibili a una ingenerare il sospetto di unendocardite infettiva.
manifestazione embolica, specie se avviene a livello cerebra-
le. Essa pu manifestarsi con un quadro di ictus ischemico, Diagnosi di laboratorio e strumentale. In assenza di segni
conseguenza di embolizzazione, oppure emorragico, dovuto e sintomi patognomonici, il ragionamento clinico, capace
alla rottura di un aneurisma micotico del circolo cerebrale. di correlare tra loro dati anamnestici, sintomi, segni e dati
Nei pazienti con endocardite del cuore destro, sede prefe- di laboratorio, che porta a definire lipotesi di endocardite
renziale dellendocardite del tossicodipendente e talvolta e dare corso alle indagini diagnostiche, ossia le emocolture
anche di quelle associate a cateterismo vascolare, frequente e lo studio ecocardiografico. Le emocolture, che risultano
lembolizzazione nel circolo polmonare, che pu determinare positive in percentuali vicine al 90%, devono essere eseguite
un quadro clinico e radiologico di polmonite a focolai multipli sempre in numero multiplo (2-3 set), per garantirne la mas-
o di aspetto miliariforme. Non devono mai essere trascurate le sima specificit, e su adeguate quantit di sangue (40-60 mL)
localizzazioni cutanee, che occorrono in percentuali comprese per raggiungere la massima sensibilit. Il laboratorio di mi-
tra il 20 e il 40% dei casi. Oltre alle gi descritte lesioni di crobiologia va avvertito dellipotesi diagnostica, perch prov-
Janeway e ai noduli di Osler (rari, ma patognomonici), molto veda a mantenere il campione in incubazione per un tempo
comuni sono le petecchie, causate da fenomeni vasculitici, che superiore a quello consueto e a supplementare i terreni di
coltura, cos da facilitare la possibilit di isolare microrgani-
smi a lenta crescita o con necessit metaboliche particolari.
Tab. 14.2 Manifestazioni cliniche e anormalit dei
Se il paziente giunge allosservazione con terapia antibiotica
parametri di laboratorio nelle endocarditi infettive.
in corso, opportuno interrompere il trattamento, per mi-
gliorare la sensibilit microbiologica; la durata di tale pausa
Sintomo o segno Prevalenza (%) direttamente proporzionale allemivita dei farmaci assunti
Manifestazioni cliniche
dal paziente: mediamente 36-48 ore, ma con numerose ec-
cezioni (per esempio, se in corso terapia con ceftriaxone,
Febbre 80-90
farmaco a lunga emivita, linterruzione non dovrebbe essere
Brividi, sudorazione 40-75
inferiore a 96 ore).
Anoressia, astenia, perdita di peso 25-50 In caso di negativit delle emocolture, lo studio microbiolo-
Artralgie, mialgie 15-30 gico va integrato con le indagini sierologiche e/o di biologia
Rumori cardiaci 80-85 molecolare in grado di identificare gli agenti eziologici in-
Rumore da rigurgito nuovo o peggiorato 10-30 tracellulari, primi responsabili delle forme ad emocoltura
Emboli arteriosi 20-50 negativa (vedi Eziologia ed epidemiologia).
Splenomegalia 15-50 Lo studio ecocardiografico pu essere effettuato per via trans-
Manifestazioni neurologiche 20-40
toracica e/o transesofagea, secondo la discrezionalit dello
specialista, che deve essere messo a conoscenza dellipotesi
Manifestazioni cutanee 20-40
diagnostica. Infatti, in presenza di un ragionevole sospetto
Anormalit dei parametri di laboratorio clinico, in caso di negativit dellindagine transtoracica (la
Anemia 70-90 cui sensibilit del 65% circa, con soglia dimensionale intor-
Leucocitosi 20-30 no ai 2 mm), lo stesso cardiologo provveder allesecuzione
Ematuria microscopica 30-60 dellindagine per via transesofagea, metodica invasiva, ma con
Aumento della velocit di eritrosedimentazione 90-100
sensibilit superiore al 90% (Fig. 14.4).
e della proteina C reattiva I principi interpretativi dei vari parametri diagnostici so-
Fattore reumatoide 50 no mirabilmente sintetizzati nei criteri proposti da Durack
et al., che permettono di circoscrivere le forme certe e pro-
Ipocomplementemia 5-40
babili, per le quali giustificato il trattamento, rispetto alle
Immunocomplessi circolanti 65-100
condizioni in cui la diagnosi escludibile (Fig. 14.5). Una

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a b

FIG. 14.4 - Vegetazioni valvolari in pazienti affetti da endocardite infettiva. (A) Quadro ecocardiografico. (B) Vegetazione asportata
durante lintervento chirurgico di sostituzione valvolare.

volta posta diagnosi di endocardite infettiva, necessario in caso di vegetazioni di particolare grandezza (>10 mm
completare lo studio del paziente con specifico riferimento e associate a episodi embolici). Nel 2009, invece, le linee
alla rilevazione di eventuali sedi di embolizzazione. Anche in guida delle Societ europee di cardiologia, di microbiologia
assenza di sintomatologia dorgano, quindi, indispensabile clinica e malattie infettive e di chemioterapia hanno rac-
eseguire una diagnostica per immagini idonea a rilevare foci comandato lindicazione chirurgica anche per linfezione
distali dinfezione agli organi splancnici, al rene e allencefalo, non controllata, definita dalla persistenza di febbre ed
questultima possibilmente mediante RMN, dimostratasi la emocolture positive ad oltre 7-10 giorni dallinizio della
tecnica pi sensibile. terapia antimicrobica, oppure da formazione di ascessi,
ingrandimento delle vegetazioni, comparsa di aneurismi in
Prognosi. La letalit intraospedaliera mediamente compresa corso di terapia, nonch in caso di eziologia fungina o da
tra il 16 e il 20%, con variabilit correlata allagente eziologi- microrganismi multiresistenti. Questa decisione dovuta
co, al tipo di endocardite, alla sua localizzazione, alle patologie alla considerazione che pi studi retrospettivi hanno dimo-
concomitanti e alla qualit della gestione. strato una significativa riduzione della letalit ospedaliera.
La letalit a lungo termine, quantificata in uno studio osser- Nel 2012 stato altres pubblicato il primo studio clinico
vazionale di riferimento su oltre 250 pazienti, pari al 25% randomizzato che comparava la chirurgia precoce (entro
a 6 mesi, 29% a un anno, 50% a 6 anni e 60% a 10 anni. 48 ore dalla randomizzazione) al trattamento convenzio-
Nelle infezioni su valvola protesica la letalit intraospedaliera nale, su una coorte di 76 pazienti con endocardite infet-
normalmente pi elevata, specie nelle forme stafilococ- tiva del cuore sinistro associata a insufficienza valvolare
ciche, ma la prognosi a medio-lungo termine non cambia. media/grave e/o a vegetazioni di dimensioni superiori a
Le variabili indipendentemente correlate alla letalit intrao- 10 mm, documentando una significativo vantaggio della pri-
spedaliera sono: infezione su valvola protesica, complicanze ma in termini di letalit intraospedaliera, 3% vs 23%. Nelle
ascessuali paravalvolari, coinvolgimento della valvola mitrale, endocarditi su valvola protesica il ricorso alla chirurgia
et avanzata, presenza di edema polmonare acuto, infezione meno discusso, e diventa indispensabile in presenza di
da Staphylococcus spp. Allopposto, uninfezione da strepto- formazioni ascessuali perivalvolari e di distacchi protesici.
cocchi viridanti, un alto valore della VES e un trattamento Nelle endocarditi su dispositivo intracardiaco le linee guida
combinato medico-chirurgico costituiscono variabili protetti- internazionali sostengono la rimozione sistematica dello stesso
ve. Anche le complicanze vascolari cerebrali, alcune malattie dopo un periodo di terapia antibiotica di almeno 2-4 settima-
coesistenti quali diabete mellito, patologie cardiovascolari o ne, sebbene a fronte di una diagnosi molto precoce non sia
polmonari croniche, una presentazione clinica con quadro irrazionale postulare un trattamento conservativo.
di sepsi grave o shock settico, unelevata pressione arteriosa Ovviamente, il trattamento antimicrobico corretto per scel-
diastolica e levidenza di ipertensione polmonare allecografia ta, dose giornaliera e modalit di somministrazione rappre-
sono riconosciute come fattori prognostici negativi. senta il cardine della terapia. In tale ottica fondamentale
disporre dellisolato e conoscerne il quadro di chemiosensi-
Terapia. I cardini gestionali delle endocarditi sono la tera- bilit, che deve essere basato sulla determinazione puntuale
pia antimicrobica e lapproccio chirurgico. Questultimo del valore della concentrazione minima inibente (MIC), e non
stato recentemente oggetto di profonda rivalutazione, semplicemente sulla definizione di sensibilit o resistenza.
specie per le infezioni su valvola nativa. In passato, esso era Questo perch, anche nellambito di ceppi sensibili a una
indicato fondamentalmente a scopo riparativo, oppure in determinata serie di antibiotici, il valore della MIC pu gui-
caso di scompenso cardiaco acuto conseguente a malfun- dare scelte, posologie e combinazioni differenti. In assenza, o
zionamento della valvola e/o in presenza di aneurismi e/o in attesa, dei dati microbiologici lecito iniziare una terapia

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Capitolo 14 Infezioni dellapparato cardiovascolare 629

Endocardite infettiva certa Endocardite infettiva possibile Endocardite infettiva escludibile


La diagnosi pu essere posta in Presenza di 1 criterio maggio- 1. Sicura diagnosi alternativa per i sintomi potenzia-
base a criteri anatomopatolo- re e di 1 criterio minore, o di li di EI, oppure
gici o a criteri clinici 3 criteri minori 2. Risoluzione dei sintomi di EI con terapia antibioti-
ca di durata pari o inferiore a 4 giorni, oppure
3. Nessuna evidenza di EI allintervento chirurgico
o allindagine autoptica dopo terapia antibiotica
di durata pari o superiore a 4 giorni

Criteri anatomopatologici Criteri clinici


1. Microrganismi evidenziati mediante coltura o Presenza di 2 criteri maggiori, o di 1 criterio maggio-
istologicamente in una vegetazione, o in un re e 3 minori, o di 5 criteri minori
embolo originato da una vegetazione, o in un
ascesso intracardiaco, oppure
2. Lesioni istopatologiche: vegetazione o ascesso
intracardiaco, confermato da esame istologico
che prova lesistenza di unendocardite attiva

Criteri clinici maggiori Criteri clinici minori


1. Emocolture positive per endocardite infettiva 1. Fattori predisponenti: cardiopatie predisponenti o
a) microrganismi tipici di EI in due emocolture separate: tossicodipendenza per via endovenosa
streptococchi viridanti, S. bovis, gruppo HACEK, 2. Febbre: 38 C
S. aureus o enterococchi acquisiti in comunit,
in assenza di un focolaio infettivo primario, oppure 3. Fenomeni vascolari: emboli arteriosi, infarti polmonari
b) emocolture persistentemente positive, denite come settici, aneurisma micotico, emorragia endocardica,
isolamento di microrganismi possibili responsabili di EI: emorragie congiuntivali, lesioni di Janeway
- almeno 2 emocolture raccolte a pi di 12 ore di 4. Fenomeni immunologici: glomerulonefrite, noduli di
distanza, oppure Osler, macchie di Roth, fattore reumatoide
- 3 emocolture o la maggioranza di 4 o pi emocolture
5. Evidenza microbiologica: emocolture positive (senza
(raccolte a un intervallo di tempo di almeno 1 ora tra
per soddisfare i criteri maggiori), escluse le emocoltu-
la prima e lultima), oppure
re positive singole per stalococchi coagulasi-negativi o
c) una singola emocoltura positiva per Coxiella burnetii
per microrganismi che non causano EI, oppure eviden-
o un titolo di anticorpi IgG antifase I >1:800
za sierologica di uninfezione attiva dovuta a microrga-
2. Evidenza di interessamento endocardico nismi potenzialmente responsabili di EI
a) ecocardiogramma signicativo per EI (ecocardio-
gramma transesofageo raccomandato nei pazienti con
valvole protesiche o classicati come affetti da
endocardite infettiva [ascesso paravalvolare]; ecocar-
diogramma transtoracico come primo esame negli altri
pazienti), denito come segue:
- massa intracardiaca oscillante su valvola, su strutture
di supporto o entro un usso di rigurgito o su
materiale impiantato, in assenza di giusticazioni
anatomiche, oppure
- ascesso, oppure
- nuova deiscenza parziale di una valvola protesica,
oppure
b) comparsa di nuovo rigurgito valvolare (laumento o la
modicazione di un sofo preesistente non un
criterio sufciente)

FIG. 14.5 - Criteri per la diagnosi di endocardite infettiva (EI) secondo Durack et al.,1994, modificati da Li et al., 2000.

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630 Capitolo 14 Infezioni dellapparato cardiovascolare

empirica, sulla scorta dei patogeni maggiormente probabili delle concentrazioni plasmatiche dei farmaci. Nella Tab. 14.4
in rapporto al tipo di endocardite (Tab. 14.3). Poich si tratta sono riportati gli schemi terapeutici di riferimento per la
di infezioni nelle quali presente unaltissima carica micro- terapia mirata.
bica in siti difficili dal punto di vista farmacodinamico (le
vegetazioni), sempre necessario che la terapia sia fondata Profilassi. La somministrazione di regimi di profilassi antimi-
su dosaggi massimali e su modalit di somministrazione con- crobica basata sul principio patogenetico che una batterie-
grue con le caratteristiche cinetico-dinamiche dei composti mia pu determinare un considerevole rischio di malattia in
impiegati, e che venga condotta per tempi prolungati, al fine soggetti con condizione cardiaca predisponente; il suo valore
di ottenere la pi elevata capacit eradicante. Per avere la confermato dai dati dellinfezione nel modello animale.
massima garanzia di efficacia, e al contempo evitare rischi di In passato, le indicazioni alla profilassi erano molto estese,
tossicit, fondamentale gestire queste infezioni adattando la ma in tempi pi recenti tutte le Societ scientifiche le hanno
posologia allobiettivo farmacodinamico tramite il dosaggio limitate soltanto alle procedure mediche a massimo rischio, ed

Tab. 14.3 Terapia empirica (in attesa dei dati microbiologici) delle principali forme di endocardite infettiva.
Tipologia di endocardite Farmaco/i Posologia

Valvola nativa pazienti non tossicodipendenti Ampicillina 4 g/6 h


+
Oxacillina 12-16 g/24 h in infusione continua oppure 2-3 g/4 h in infusione
estesa
oppure

Amoxicillina acido clavulanico 2,2 g/6 h


+
Gentamicina 3 mg/kg/24 h

Valvola nativa possibile forma nosocomiale Daptomicina 6-8 mg/kg/24 h in infusione rapida (15-30 min)
+
Oxacillina 12-16 g/24 h in infusione continua oppure 2-3 g/4 h in infusione
estesa

Valvola nativa pazienti tossicodipendenti Oxacillina 12-16 g/24 h in infusione continua oppure 2-3 g/4 h in infusione
estesa

Valvola protesica infezione precoce Daptomicina 6-8 mg/kg/24 h in infusione rapida (15-30 min)
+
Oxacillina 12-16 g/24 h in infusione continua oppure 2-3 g/4 h in infusione
estesa
+
Rifampicina 600-900 mg/24 h ev o per os

Valvola protesica infezione tardiva Ampicillina 4 g/6 h


+
Oxacillina 12-16 g/24 h in infusione continua oppure 2-3 g/4 h in infusione
estesa

Emocolture persistentemente negative Ampicillina 4 g/6 h


Valvola nativa oppure valvola protesica,
+
infezione tardiva
(dopo esclusione di cause non infettive) Gentamicina 3 mg/kg/24 h
+
Ciprofloxacina 750 mg/12 h per os

Emocolture persistentemente negative Daptomicina 6-8 mg/kg/24 h in infusione rapida (15-30 min)
Valvola protesica, infezione precoce
+
(dopo esclusione di cause non infettive)
Oxacillina 12-16 g/24 h in infusione continua oppure 2-3 g/4 h in infusione
+ estesa

Rifampicina 600-900 mg/24 h ev o per os

4 h, ogni 4 ore; 6 h, ogni 6 ore; 12 h, ogni 12 ore; 24 h, ogni 24 ore.


N.B.: se non altrimenti indicato, la somministrazione si intende per via endovenosa.
Le posologie consigliate si riferiscono a pazienti adulti con funzionalit renale ed epatica normale.

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Capitolo 14 Infezioni dellapparato cardiovascolare 631

Tab. 14.4 Terapia mirata delle principali forme di endocardite infettiva.


Agenti eziologici Farmaco/i Posologia Durata
(settimane)

Streptococchi con MIC per penicillina 0,1 g/mL: Benzilpenicillina 18 milioni UI/24 h in infusione 4
streptococchi viridanti (maggioranza dei ceppi), S. pyogenes, continua
S. pneumoniae (maggioranza dei ceppi), S. gallolyticus ssp. oppure 3 milioni UI/4 h
gallolyticus (S. bovis maggioranza dei ceppi) oppure

Ceftriaxone 2 g/24 h

Streptococchi con MIC per penicillina >0,1 <0,5 g/mL: Benzilpenicillina 24 milioni UI/24 h in infusione 4
streptococchi viridanti (alcuni ceppi), S. pneumoniae (alcuni + continua oppure 4 milioni UI/4 h
ceppi), S. gallolyticus ssp. gallolyticus (S. bovis alcuni ceppi), Gentamicina 3 mg/kg/24 h 2
streptococchi tolleranti, varianti di streptococchi
con particolari esigenze nutrizionali (Abiotrophia spp., oppure
Granulicatella spp.) Ampicillina 4 g/6 h 4
+
Gentamicina 3 mg/kg/24 h 2

Streptococchi con MIC per penicillina >0,5 <2 g/mL: Benzilpenicillina 24 milioni UI/24 h in infusione 4-6
streptococchi viridanti (alcuni ceppi), S. pneumoniae (alcuni + continua oppure 4 milioni UI/4 h
ceppi), S. gallolyticus ssp. gallolyticus (S. bovis - alcuni ceppi), Gentamicina 3 mg/kg/24 h
4
varianti di streptococchi con particolari esigenze nutrizionali
oppure
(Abiotrophia spp., Granulicatella spp.).
Enterococchi sensibili a benzilpenicillina, ampicillina, Ampicillina 4 g/6 h 4-6
vancomicina e gentamicina +
Gentamicina 3 mg/kg/24 h 4

Enterococchi penicillino-sensibili con resistenza intermedia Ampicillina 4 g/6 h 6


agli aminoglicosidi (MIC gentamicina <500 g/mL) +
Gentamicina 3 mg/kg/24 h 4

oppure

Ampicillina 4 g/6 h 4-6


+
Ceftriaxone 2 g/12 h 4-6

Enterococchi penicillino-sensibili con alta resistenza Ampicillina 4 g/6 h 6-8


agli aminoglicosidi (MIC gentamicina 500 g/mL) oppure

Ampicillina 4 g/6 h 6-8


+
Ceftriaxone 2 g/12 h 6-8

Enterococchi penicillino-resistenti con resistenza intermedia Teicoplanina 10 mg/kg/24 h (livello plasmatico 6


agli aminoglicosidi + di valle obiettivo 20-30 g/mL)
Gentamicina 3 mg/kg/24 h

Enterococchi penicillino-resistenti con alta resistenza Teicoplanina 10 mg/kg/24 h (livello plasmatico 6-8
agli aminoglicosidi + di valle obiettivo 20-30 g/mL)
Imipenem 500 mg/4 h 6-8

oppure

Daptomicina 6-8 mg/kg/24 h in infusione 6-8


+ rapida (15-30 min)
Ampicillina 2-4 g/4 h 6-8

Enterococchi vancomicino-resistenti e con alta resistenza Linezolid 600 mg/12 h 6-8


agli aminoglicosidi (abitualmente E. faecium)

Staphylococcus aureus e stafilococchi coagulasi-negativi Oxacillina 12-16 g/24 h in infusione continua 6


meticillino-sensibili su valvola nativa oppure 2-3 g/4 h in infusione estesa

Staphylococcus aureus e stafilococchi coagulasi-negativi Oxacillina 12 g/24 h in infusione continua 6


meticillino-sensibili su valvola protesica + oppure 2 g/4 h in infusione estesa
Rifampicina 900-1.200 mg/die ev o per os

Staphylococcus aureus e stafilococchi coagulasi-negativi Vancomicina 30 mg/kg/24 h in infusione continua 6-8


meticillino-resistenti con MIC per vancomicina <1 g/mL + oppure 500 mg/6 h
Rifampicina 900-1.200 mg/24 h ev o per os

segue

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632 Capitolo 14 Infezioni dellapparato cardiovascolare

Tab. 14.4 (seguito)


Agenti eziologici Farmaco/i Posologia Durata
(settimane)
Staphylococcus aureus e stafilococchi coagulasi-negativi Daptomicina 6-8 mg/kg/24 h in infusione rapida 6-8
meticillino-resistenti con MIC per vancomicina 1 g/mL (15-30 min)
su valvola nativa +

Oxacillina 12-16 g/24 h in infusione continua


oppure 2-3 g/4 h in infusione estesa

Staphylococcus aureus e stafilococchi coagulasi-negativi Daptomicina 6-8 mg/kg/24 h in infusione rapida 4-6
meticillino-resistenti con MIC per vancomicina 1 g/mL + (15-30 min)
su valvola protesica o dispositivo intracardiaco
Oxacillina 12-16 g/24 h in infusione continua
+ oppure 2-3 g/4 h in infusione estesa
Rifampicina 600-900 mg/die ev o per os
Gruppo HACEK Amoxicillina 2,2 g/6 h 4
acido clavulanico
oppure

Ceftriaxone 2 g/24 h (se isolato sensibile) 4

Corynebacterium spp. (cosiddetti difteroidi) Vancomicina 30 mg/kg/24 h in infusione 4


+ continua oppure 500 mg/6 h
Gentamicina 3 mg/kg/24 h 4
oppure
Benzilpenicillina 24 milioni UI/24 h in infusione 4
+ continua oppure 4 MU/4 h
Gentamicina 3 mg/kg/24 h 4
Enterobacteriaceae Scelta definita dai risultati dellantibiogramma 4-6
Pseudomonas aeruginosa Scelta definita dai risultati dellantibiogramma 4-6
Coxiella burnetii Doxiciclina 100 mg/12 h per os 36
+
Clorochina 200 mg/8 h per os
oppure
Doxiciclina 100 mg/12 h per os
+
Ciprofloxacina 750 mg/12 per os 36

Bartonella henselae, Bartonella quintana Doxiciclina 100 mg/12 h per os 6


+
Gentamicina 3 mg/kg/24 h 4
Quasi sempre indispensabile
oppure la sostituzione valvolare

Ceftriaxone 2 g/24 h 6
+
Gentamicina 3 mg/kg/24 h 4
Quasi sempre indispensabile
la sostituzione valvolare

Candida spp. Amfotericina B 3-5 mg/kg/24 h fino a emocolture 4-6


in formulazione negativizzate
lipidica
poi
Fluconazolo 6 mg/kg/24 h 24-36 dopo la
sostituzione valvolare
oppure 4-6

Caspofungina 50 mg/kg/24 h (dopo dose di


carico di 70 mg) fino a emocolture
poi negativizzate
Fluconazolo 6 mg/kg/24 h 24-36 dopo la
sostituzione valvolare

4 h, ogni 4 ore; 6 h, ogni 6 ore; 12 h, ogni 12 ore; 24 h, ogni 24 ore.


N.B.: se non altrimenti indicato, la somministrazione si intende per via endovenosa.
Le patologie consigliate si riferiscono a pazienti adulti con funzionalit renale ed epatica normale.

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Capitolo 14 Infezioni dellapparato cardiovascolare 633

esclusivamente quando vengano effettuate in pazienti a loro potrebbero avere un ruolo nellambito dello sviluppo di car-
volta a rischio massimale. Questi ultimi sono classificabili in diomiopatie su base non ischemica. Leziologia delle miocar-
quattro categorie, sulla base sia del rischio di endocardite, sia diti include forme infettive e non, queste ultime associate a
dellentit delle complicanze e/o degli elevati livelli di letalit malattie autoimmuni, a reazioni di ipersensibilit a farmaci
ad essa correlati, come riportato nella Tab. 14.5. (antibiotici, antipsicotici, antinfiammatori, chemioterapici) e
Per quanto concerne le procedure, non ritenuta a rischio a sostanze dabuso (in particolare cocaina), nonch a tossicit
massimale alcuna manovra diagnostico-terapeutica che riguardi diretta da veleni animali o agenti fisici.
lapparato digerente, lalbero respiratorio, lapparato genitou-
rinario e la cute qualora non siano presenti infezioni, mentre Eziologia. Il novero dei microrganismi capaci di determinare
rimangono considerati tali gli interventi di chirurgia odonto- una miocardite infettiva molto ampio (Tab. 14.6). Tutta-
iatrica che richiedano manipolazioni gengivali o della regione via, in Europa e negli Stati Uniti leziologia largamente pi
periapicale o la perforazione della mucosa orale. Anche nei frequente quella virale. Con lo sviluppo delle tecniche di
confronti di pratiche quali il piercing e il tatuaggio (fortemente
scoraggiate nei pazienti a rischio) non si pone lindicazione alla
chemioprofilassi, ma semplicemente si ribadisce lesigenza di Tab. 14.5 Pazienti e procedure a massimo rischio
rispettare le norme di sterilit. Il farmaco di riferimento per la di endocardite, per i quali raccomandata
chemioprofilassi tuttora lamoxicillina (2 g in monodose, as- la profilassi antibiotica.
sunti 1 ora prima della procedura se si impiega la formulazione
Pazienti a massimo rischio
orale, allinduzione dellanestesia locale se si usa la formulazione Portatori di protesi valvolare e/o di altro dispositivo a permanenza
ev), sebbene il ricorso allamoxicillina-acido clavulanico (2,2 g Soggetti con pregressa endocardite
monodose) appaia molto razionale in rapporto alla garanzia di Pazienti con malattia cardiaca congenita cianogena:
attivit antistafilococcica. In caso di allergia, la prima alternativa non sottoposti a chirurgia riparativa
sottoposti a chirurgia riparativa con applicazione di protesi
la clindamicina, 600 mg in dose unica per os o ev.
di qualsiasi tipo. In questi casi raccomandata la profilassi per
i 6 mesi successivi allintervento stesso o sino a quando non sia
prevedibile la completa endotelizzazione
MIOCARDITI INFETTIVE sottoposti a chirurgia riparativa con esito parziale e persistenza
di materiale protesico
Soggetti sottoposti a trapianto di cuore
Classificazione ed epidemiologia. Le malattie infiammatorie
del miocardio sono relativamente comuni e hanno sintomato- Procedure a massimo rischio
logia variabile, da quadri acuti a forme del tutto asintomati- Procedure odontoiatriche che richiedano manipolazioni gengivali
o della regione periapicale dentaria o macrosoluzioni di continuo della
che. La loro reale incidenza non definibile, ma la prevalenza,
mucosa orale (per esempio, chirurgia implantologica)
stimata su dati autoptici, risulta di circa 8 casi per milione di Procedure invasive a livello della mucosa orofaringea, delle vie aeree
persone, tasso che diviene maggiore del 20% nelle casistiche inferiori, del tratto gastroenterico, dellapparato urogenitale, in presenza
riferite a pazienti con morte improvvisa, specie se di et in- di infezioni documentate
feriore a 30 anni. Il peso clinico di questa entit nosologica Procedimenti chirurgici che interessino la cute e i suoi annessi, i tessuti
sottocutanei e lapparato muscoloscheletrico, in presenza di infezioni in atto
altres correlato al fatto che anche le forme asintomatiche

Tab. 14.6 Eziologia delle miocarditi.


Eziologia Agenti eziologici prevalenti

Infettiva Virus Adenoviridae, Enterovirus (virus coxsackie, virus echo), parvovirus B19, Herpesviridae (citomegalovirus umano,
virus di Epstein-Barr, herpesvirus umano 6), virus dellepatite C, HIV, virus dellinfluenza A

Batteri Actinomyces spp., Chlamydia spp., Corynebacterium diphtheriae, Legionella spp., Mycobacterium tuberculosis,
Mycoplasma spp., Staphylococcus spp., Streptococcus pyogenes, Streptococcus pneumoniae, Borrelia
burgdorferi, Leptospira interrogans, Treponema pallidum, Coxiella burnetii

Miceti Aspergillus spp., Candida spp., Cryptococcus spp.

Protozoi Toxoplasma gondii, Trypanosoma cruzi

Elminti Echinococcus granulosus, Trichinella spiralis

Autoimmune Malattia celiaca, malattia di Crohn, colite ulcerosa, sindrome di Churg-Strauss, dermatomiosite, sclerodermia, lupus
eritematoso sistemico, artrite reumatoide, sarcoidosi, malattia di Kawasaki

Ipersensibilit a farmaci Penicilline, ampicillina, cefalosporine, tetracicline, sulfamidici, antiflogistici, benzodiazepine, clozapina, diuretici dellansa,
metildopa, antidepressivi triciclici, anatossina tetanica

Tossicit farmacologica Anfetamine, antracicline, catecolamine, cocaina, ciclofosfamide, 5-fluorouracile, fenitoina, trastuzumab

Altri Etanolo, arsenico, radioterapia

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634 Capitolo 14 Infezioni dellapparato cardiovascolare

biologia molecolare e di ibridazione in situ, lo spettro di agenti primitiva (nel caso delle forme virali, febbre, astenia, ano-
virali coinvolti si esteso dai classici enterovirus (coxsackie ressia, turbe dispeptiche), la miocardite pu manifestarsi in
A, sierotipi 2-5, ed echo, sierotipi 9 e 22) e adenovirus, ai modo subacuto con tachicardia, tachipnea, dispnea da sforzo
membri della famiglia Herpesviridae (in particolare HHV-6) ed edemi declivi, oppure in modo acuto con aritmie, precor-
e, soprattutto, al parvovirus B19. Anche nellinfezione da dialgia, toracodinia, segni e sintomi di scompenso cardiaco
HIV, un interessamento miocardico stato descritto in elevate acuto. Lesame obiettivo evidenzia tutti i segni dipendenti
percentuali di casi (fino al 50% su casistiche autoptiche). Per dalla ridotta funzione miocardica, con variabilit connessa alla
quanto riguarda le forme non virali, tra le eziologie batteriche gravit del danno. Negli adulti la sintomatologia tende quasi
sono ben note la miocardite in corso di difterite e di malattia sempre a risolversi spontaneamente in un tempo variabile da
reumatica poststreptococcica. In pi, molti dei batteri che poche settimane ad alcuni mesi, con restitutio ad integrum
causano endocardite (Staphylococcus spp., in primis) possono della funzione cardiaca. Molto peggiore la prognosi nel
raggiungere il miocardio per contiguit, mentre parecchi neonato, dove allo scompenso cardiaco si associano segni di
altri possono farlo durante episodi setticemici. Altrettanto grave sofferenza neurologica e la prognosi sfavorevole in
rilevante la possibilit di miocardite nella fase tardiva della oltre il 50% dei casi. Durante la fase di stato della malattia,
malattia di Lyme. Numerosi altri microrganismi possono poi le indagini funzionali e la diagnostica per immagini mostrano
determinare una miocardite su base immunomediata. Infine, profonde alterazioni: allECG si documentano anomalie del
non deve essere dimenticato il ruolo di Trypanosoma cruzi, ritmo e della conduzione, oppure turbe della ripolarizzazione.
protozoo responsabile della malattia di Chagas, nella quale In altri casi lECG simula le alterazioni osservate nellinfarto
linteressamento del miocardio pressoch costante (vedi miocardico acuto o nella pericardite acuta. Lecocardiografia
oltre, Tripanosomiasi americana). Degno di nota altres il dimostra una riduzione variabile della frazione di eiezione.
ruolo di Toxoplasma gondii nella miocardite da riattivazione La RMN si progressivamente affermata come unindagi-
dellinfezione nei soggetti sottoposti a trapianto di cuore. ne diagnostica di riferimento, per la sua elevata sensibilit
nellidentificare gi durante la fase precoce della malattia il
Patogenesi. Non del tutto chiarita, e verosimilmente varia quadro di infiammazione miocardica acuta, definito da una
in rapporto ai patogeni responsabili. La ricerca sui model- peculiare impregnazione del mezzo di contrasto sia precoce-
li animali suggerisce unevoluzione in fasi successive della mente sia nelle scansioni tardive. I parametri bioumorali, pur
malattia ad eziologia virale, che inizia con la penetrazione non specifici, sono utili a scopo diagnostico e prognostico: in
dellagente nel miocito mediata da recettori e corecettori particolare, stata dimostrata una correlazione significativa
specifici, la cui mancata espressione sulla cellula impedisce tra livelli di troponina I ed esito clinico.
infatti linfezione. Dopo lingresso, la replicazione del virus in-
duce un effetto citopatico diretto che causa necrosi cellulare,
Diagnosi. La biopsia miocardica costituisce lindagine otti-
esposizione dellantigene e attivazione immunitaria T-mediata.
male ai fini diagnostici. Bench non venga eseguita di routine,
Si passa cos dalla fase acuta, della durata di pochi giorni, a
una procedura relativamente priva di effetti collaterali,
quella subacuta, in cui prevale il danno immunomediato.
che occorrono in percentuale non superiore all1%. Il suo
La produzione di anticorpi verso proteine del virus e della
impiego giustificato sia dal fatto che i reperti istologici aiu-
cellula cardiaca e lattivazione citochinica (TNF-a, IL-1 e
tano a distinguere le forme infettive da quelle autoimmuni,
IL-6) aggravano il danno cardiaco, provocando lalterazione
da ipersensibilit o su base tossica, sia dalla possibilit di
della funzione contrattile. Dopo alcune settimane o mesi, nella
ottenere lidentificazione microbiologica sui tessuti. Infatti,
maggior parte dei casi lentit della risposta immune si riduce
le tradizionali indagini sierologiche sono gravate da significa-
progressivamente in rapporto alleliminazione delle cellule
tivi problemi di sensibilit nelle fasi precoci, ma soprattutto
infette e la funzione ventricolare viene recuperata. In alcuni
di specificit, in rapporto allelevata prevalenza media di
casi, invece, il processo autoimmune si mantiene indefinita-
positivit anticorpale nella popolazione, conseguente alla
mente e la malattia procede verso la cardiopatia dilatativa.
diffusione dei virus potenzialmente causali. Invece, le tecniche
di ibridazione in situ e di PCR su tessuto consentono, in una
Anatomia patologica. I reperti istopatologici per alcuni agenti
buona percentuale di casi, di individuare genomi virali nella
eziologici sono tipici, analoghi a quelli che si rilevano in altre
cellula cardiaca, portando alla corretta definizione eziologica.
localizzazioni dello stesso microrganismo (granulomi, micro-
ascessi, fenomeni vasculitici). Nelle miocarditi virali, allinizio
si osservano eosinofilia tra le miofibrille, edema diffuso e Prognosi. La prognosi delle miocarditi virali favorevole nella
poche cellule infiammatorie; in fase pi avanzata le miofibrille maggioranza dei casi che si manifestano nei giovani adulti.
mostrano fenomeni di degenerazione nucleare e di framm- Nelle forme batteriche e da protozoi correlata allanda-
mentazione e appaiono circondate da linfociti, plasmacellule mento della malattia di base. Nella malattia di Chagas, nella
e macrofagi. Il processo acuto pu risolversi completamente difterite e nella malattia di Lyme il giudizio prognostico deve
o lasciare come esito un quadro di fibrosi interstiziale. considerarsi sempre riservato.

Sintomatologia. La clinica molto variabile, con una percen- Terapia. Non esiste una terapia specifica per le miocarditi
tuale significativa di forme asintomatiche, ma anche con casi virali, sebbene il ricorso a farmaci immunodepressivi, fina-
rapidamente evolutivi verso lo shock cardiogeno. Successi- lizzati a contrastare la fase autoimmunitaria della malattia,
vamente alla sintomatologia sistemica correlata allinfezione sia sempre pi condiviso per i casi gravi. Nella miocardite

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Capitolo 14 Infezioni dellapparato cardiovascolare 635

reumatica trovano utilizzo i salicilici e i corticosteroidi; luso con infezione da HIV, mentre in Europa prevalgono larga-
di questi ultimi nelle forme virali deve invece essere accurata- mente le forme ad eziologia virale, mostrando una significativa
mente ponderato, perch in alcuni casi possono peggiorarne sovrapposizione con gli agenti eziologici delle miocarditi
levoluzione. Il reale problema delle miocarditi infettive (Tab. 14.7). Sebbene meno comuni che in passato, hanno an-
rappresentato dalla necessit di mantenere artificialmente la cora rilievo epidemiologico e clinico le pericarditi da piogeni,
funzione cardiaca nel periodo necessario al recupero dellau- soprattutto Staphylococcus aureus e Streptococcus pneumoniae.
tonomia funzionale. La gestione si fonda, quindi, sulla terapia Le pericarditi infettive possono avere genesi immunomediata,
cardiologica di supporto che, con livelli di aggressivit corre- oppure derivare da un danno microbico diretto: in tali casi i
lati alla gravit clinica, consta di antiaritmici, ACE-inibitori, patogeni raggiungono il pericardio per via ematogena, oppure
diuretici, di impianto di pacemaker o cardioversori, o, infine, da un focolaio infettivo contiguo quale il polmone, la pleura, i
del ricorso al cuore artificiale, per garantire un ponte tra la linfonodi mediastinici o lendocardio. Anche nelle forme virali
fase di stato e quella di recupero spontaneo. Nei casi di man- non raro il coinvolgimento del miocardio, che determina il
cata ripresa funzionale vi lindicazione al trapianto cardiaco. quadro anatomoclinico della miopericardite.

PERICARDITI INFETTIVE Anatomia patologica. Si distinguono forme sierofibrinose,


essudativo-purulente, granulomatose e costrittive: queste
Classificazione ed epidemiologia. La pericardite un evento ultime sono caratterizzate da organizzazione dellessudato
clinico relativamente frequente, che pu essere espressione sierofibrinoso con aderenze tra i due foglietti della sierosa e
di una patologia localizzata oppure di una malattia sistemica. tra pericardio e pleura. Sia nelle flogosi croniche costrittive,
Nella sua forma acuta viene diagnosticata in circa 1 ogni 1.000 sia nelle pericarditi acute essudativo-purulente, specie se
ricoveri ospedalieri e nel 5% di quelli dovuti alla comparsa di il versamento pericardico si costituisce rapidamente e rag-
dolore toracico. Le cause di pericardite sono molteplici: in circa giunge un volume cospicuo, possono manifestarsi alterazioni
un terzo dei casi leziologia non infettiva (malattie autoimmu- emodinamiche importanti, riconducibili allipoespansibilit
ni, neoplasie, malattie metaboliche, tossicit farmaco-correlata), diastolica ventricolare, allaumento della pressione atriale,
mentre nei rimanenti la responsabilit va attribuita a un agente venosa sistemica e venosa polmonare, realizzando il quadro
microbico. Tuttavia, in molti pazienti non si raggiunge la defi- del tamponamento cardiaco.
nizione eziologica o patogenetica; normalmente, per, questi
rispondono a una terapia empirica antinfiammatoria. Sintomatologia. La malattia ha abitualmente esordio acuto,
con dolore precordiale o toracico, esacerbato dallinspirazione
Eziologia e patogenesi. Gli agenti eziologici potenziali sono e dalla tosse. In una percentuale rilevante di casi presente
moltissimi, con valore epidemiologico variabile in relazione febbre; in circa un terzo delle forme virali lepisodio febbrile
al contesto sociosanitario. Per esempio, nei paesi in via di precede di qualche settimana le manifestazioni della pericar-
sviluppo la tubercolosi la prima causa di pericardite acuta o dite. Lesame obiettivo dimostra ingrandimento dellaia di
ricorrente, con frequenza particolarmente elevata nei soggetti ottusit cardiaca, ovattamento dei toni nelle forme essuda-

Tab. 14.7 Eziologia delle pericarditi.


Eziologia Agenti eziologici prevalenti

Infettiva Virus Adenoviridae, Enterovirus (virus coxsackie, virus echo), parvovirus B19, Herpesviridae
(citomegalovirus umano, virus di Epstein-Barr, herpesvirus umano 6)

Batteri Chlamydia spp., Haemophilus spp., Legionella spp., Listeria spp., Mycobacterium tuberculosis, Mycoplasma
spp., Neisseria spp., Staphylococcus spp., Streptococcus spp., Coxiella burnetii, Leptospira interrogans

Miceti Aspergillus spp., Candida spp., Blastomyces spp., Histoplasma capsulatum

Protozoi Toxoplasma gondii

Elminti Echinococcus spp.

Neoplastica Neoplasie primitive: mesotelioma

Neoplasie secondarie: linfomi, tumori del polmone, tumori della mammella

Autoimmune Dermatomiosite, sclerodermia, lupus eritematoso sistemico, artrite reumatoide, s. di Sjgren, sarcoidosi, s. di Behet,
vasculiti sistemiche, febbre familiare mediterranea

Metabolica Uremia, mixedema

Traumatica/iatrogena Trauma toracico, fistola esofagea, radioterapia, inserzione di pacemaker, ablazione transcatetere

Tossicit farmacologica Procainamide, idralazina, isoniazide, fenitoina, doxorubicina, daunorubicina

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tive, sfregamenti pericardici in quelle fibrinose e costrittive, 12 ore, per 6 mesi nelle malattie ricorrenti), che ha in larga
nonch il fenomeno del polso paradosso, connesso allipo- misura sostituito lazatioprina e la ciclofosfamide. Le forme
espansibilit ventricolare in diastole. Laumento dellessudato tubercolari richiedono un prolungato trattamento specifico,
si associa alla riduzione del dolore e alla scomparsa degli meglio se guidato dalle prove di sensibilit in vitro; il contem-
sfregamenti pericardici. Qualora il tamponamento persista, e poraneo uso dei corticosteroidi abbrevia la durata della fase
quindi laumento della pressione venosa non si risolva, com- essudativa (si preferiscono inizialmente dosi elevate, pari per
paiono edemi, ascite ed epatomegalia, espressione di ridotto gli adulti a 120 mg/die di prednisone). Le pericarditi da pio-
ritorno venoso. Nei casi in cui il versamento pericardico si geni impongono ripetuti drenaggi mediante pericardiocentesi
forma rapidamente, il tamponamento cardiaco pu mettere o pericardiectomia e impiego il pi possibile precoce degli
a repentaglio la vita del paziente se non si procede tempe- antibiotici: nellattesa dei risultati delle indagini colturali,
stivamente alla sua evacuazione mediante pericardiocentesi. corretto iniziare una terapia empirica antistafilococcica.
Qualora si manifestino segni di tamponamento cardiaco,
Diagnosi. relativamente semplice e si basa sulla presenza di indispensabile una tempestiva pericardiocentesi ecoguidata.
almeno due dei seguenti criteri: dolore toracico, sfregamenti I casi di pericardite costrittiva, da qualsiasi causa determinata,
pericardici, sopraelevazione del segmento ST allECG, evi- devono essere necessariamente sottoposti a pericardiectomia.
denza di versamento pericardico allecocardiografia. Laltera-
zione degli indici di flogosi conferma la presenza di malattia,
mentre le determinazioni seriali di creatinfosfochinasi e tro- TRIPANOSOMIASI AMERICANA
ponina I permettono di verificare leventuale coinvolgimento
miocardico. Pi difficile la diagnosi eziologica, cui si giunge La tripanosomiasi americana, o malattia di Chagas, unin-
in meno del 50% dei casi. Per tale motivo, in assenza di segni fezione dovuta a Trypanosoma cruzi, generalmente trasmessa
e sintomi predittivi di una causa non virale, ed in mancanza alluomo da cimici ematofaghe; nella sua forma cronica, la
di segni prognostici sfavorevoli, ritenuto corretto instaurare pi grave, si manifesta con un quadro clinico caratterizzato
un trattamento empirico con antinfiammatori, senza tentativi soprattutto da segni di miocardite.
di riconoscere lagente responsabile. I segni clinici che pon-
gono lindicazione allo studio microbiologico sono la febbre Eziologia e ciclo biologico. Trypanosoma cruzi un protozoo
superiore a 38 C, un andamento subacuto, la provenienza da che negli ospiti vertebrati si presenta in due forme: nelle cellule
aree ad alta endemia tubercolare e una contemporanea terapia del sistema monocitico-macrofagico e nelle fibre muscolari co-
immunodepressiva, la presenza di significativo versamen- me amastigote non flagellato, nel sangue come tripomastigote
to pericardico, il fallimento della terapia antinfiammatoria. flagellato (elementi pleiomorfi lunghi 15-20 m e larghi 1-2 m,
Gli ultimi due sono anche elementi prognostici negativi, per con nucleo centrale e cinetoplasto subterminale). Ospiti inver-
quanto concerne sia levoluzione a pericardite costrittiva, tebrati del parassita sono alcune specie di cimici della sotto-
sia la ricorrenza, sia la letalit. Pertanto quando presenti, famiglia Triatominae; nellintestino di queste i tripomastigoti,
impongono lospedalizzazione e una diagnostica eziologica di ingeriti con il sangue, si trasformano in epimastigoti, che si
massima aggressivit, finalizzata in primis a escludere la tuber- moltiplicano e passano nellampolla rettale ove continuano
colosi, linfezione stafilococcica, pneumococcica o micotica a riprodursi per divisione binaria. Assunta poi la forma di
e le neoplasie. In tale ottica, la pericardiocentesi ecoguidata tripomastigoti metaciclici (identici a quelli presenti nel sangue
costituisce un esame decisivo. La biopsia pericardica non dei mammiferi), i protozoi infetteranno le feci dellinsetto per
invece unindagine di primo livello, e viene eseguita di norma tutta la sua vita. I parassiti possono essere classificati, in base
solo in caso di approccio chirurgico a forme recidivanti. allanalisi isoenzimatica, in tre zimodemi principali (Z1, Z2 e
Z3). La tipizzazione molecolare permette di riconoscere sei
Prognosi. favorevole quoad vitam et valetudinem per le unit principali (DTU): I e IIa-e, recentemente ridenominate
pericarditi idiopatiche e virali, in cui si assiste alla guarigione T. cruzi I-VI. T. cruzi I la causa principale di malattia nelle
entro 2-4 settimane nella maggioranza dei pazienti, sebbene regioni settentrionali del Sudamerica e in America centrale,
non siano infrequenti casi ad andamento pi protratto. Una ed diffuso tra i mammiferi ad habitat silvestre dellintero
quota intorno al 25% di esse tende a recidivare una o pi continente. Nelle zone meridionali, invece, quali responsabili
volte, prima di spegnersi definitivamente. Levoluzione verso dellinfezione umana prevalgono T. cruzi II, IV e VI.
la forma costrittiva rara. Al contrario, questa frequente
nei casi di natura tubercolare o da piogeni, che sono altres Epidemiologia, patogenesi e anatomia patologica. La malat-
gravati da un modesto rischio di letalit. tia di Chagas, pi spesso contratta durante linfanzia, viene
osservata in tutto il continente americano, dagli Stati Uniti
Terapia. Nelle pericarditi di eziologia virale accertata o pre- sudoccidentali allArgentina e al Cile. Nei paesi endemici
sunta il trattamento puramente sintomatico: riposo, som- la prevalenza dellinfezione umana (determinata mediante
ministrazione di antinfiammatori e analgesici (acido acetilsa- test sierologici) ancora elevata, bench in progressiva dimi-
licilico, ibuprofene, indometacina). I corticosteroidi vanno nuzione, mentre la malattia clinicamente rilevabile meno
riservati alle situazioni pi gravi, a causa degli effetti collaterali frequente. Si stima che, nel mondo, i soggetti sieropositivi per
e del rischio potenziale di facilitare le recidive. Nella pericar- T. cruzi siano circa 10 milioni, la grande maggioranza dei quali
dite idiopatica, soprattutto per la prevenzione delle recidive, in America Latina; negli ultimi decenni, tuttavia, la mobilit
si affermato il ricorso alla colchicina (500 mg per os ogni delle popolazioni ha portato allosservazione di casi in tutti

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i continenti, postulando la necessit di eseguire indagini sie- Sintomatologia. La gravit clinica della fase acuta molto
rologiche nei soggetti migranti dalle aree endemiche, specie variabile: la maggior parte delle infezioni rimane asintomatica;
se sintomatici e/o se donatori o riceventi di trapianti e/o se il 10-20% dei pazienti presenta soltanto una lieve sindrome
donatori di sangue. In effetti, nel 2010 la malattia di Chagas febbrile non differenziata; una malattia pericolosa, con inte-
ha provocato la morte di circa 10.300 pazienti; si stima che pi ressamento cardiaco o meningoencefalico, viene osservata in
di 25 milioni di persone siano oggi da considerare a rischio di meno del 5% dei casi. Nel punto di penetrazione del parassita
malattia. In Italia si valuta che vi siano da 6.000 a 12.500 casi spesso si pu osservare una piccola area eritematosa, infiltrata
di malattia tra gli immigrati latinoamericani. (chagoma), o un caratteristico edema palpebrale unilaterale,
Nelle zone endemiche la principale fonte di infezione risulta accompagnato da congiuntivite (segno di Romaa).
luomo ammalato; la parassitosi, per, interessa oltre 100 Dopo un periodo di incubazione compreso tra 8 e 14 giorni,
specie di mammiferi domestici e selvatici, ad alcuni dei quali compaiono febbre remittente o continua, tumefazioni linfo-
(cane, roditori, opossum, cavia) si riconosce un importante ghiandolari diffuse, epatomegalia, splenomegalia. Frequente-
ruolo epidemiologico. Le cimici ematofaghe che pungono mente si rilevano tachicardia, ipotensione e transitorie altera-
luomo vivono nelle fessure delle pareti e degli infissi e nei zioni elettrocardiografiche; talora gi in questa fase si instaura
tetti, costruiti con materiali vegetali, delle abitazioni rurali. una meningoencefalite rapidamente fatale. Le infezioni conge-
Al momento della puntura (generalmente notturna), le cimici nite possono risultare asintomatiche alla nascita (50-75% dei
defecano ed i tripomastigoti presenti nelle deiezioni penetra- casi), oppure avere un esito grave: aborto spontaneo, parto
no attraverso le soluzioni di continuo cutanee e le mucose. prematuro, malattia neonatale (manifestazioni emorragiche,
Le campagne di lotta contro le triatomine hanno ridotto, negli meningoencefalite, segni di interessamento cardiaco).
ultimi decenni, la prevalenza delle infestazioni domestiche, ma Gli esami di laboratorio comuni dimostrano generalmente
il fenomeno dellurbanizzazione delle popolazioni rurali ha linfocitosi periferica, aumento delle transaminasi sieriche ed
portato a un aumento relativo di trasmissione della tripano- ipergammaglobulinemia allelettroforesi delle sieroproteine.
somiasi con le trasfusioni di sangue non controllato. A volte Nella maggior parte dei casi, la fase acuta termina con la
la malattia viene trasmessa per via transplacentare (linfezione guarigione spontanea; altre volte, dopo un lungo periodo
di latenza (10-20 anni), la malattia evolve verso la cronicit.
fetale si verifica nell1% circa dei casi di sieropositivit mater-
Durante lo stadio cronico i sintomi dipendono essenzialmente
na), per ingestione di alimenti contaminati da deiezioni delle
dalle lesioni cardiache: palpitazioni, precordialgie, episodi di
cimici, tramite trapianti dorgano, per via sessuale o a causa
scompenso congestizio (specialmente a carico del cuore de-
di infezioni di laboratorio.
stro) con edemi e ascite progressivamente pi gravi. Frequenti
Pervenuti nellorganismo, i protozoi assumono il morfoti-
i fenomeni di embolizzazione cerebrale, renale, splenica e
po di amastigoti e si moltiplicano nelle cellule del sistema
polmonare per il distacco di trombi murali, e le morti improv-
monocitico-macrofagico; si trasformano poi in tripomasti-
vise dovute a disturbi della conduzione o a episodi di aritmia
goti, invadono il sangue e successivamente il miocardio, i
ventricolare. Le alterazioni della muscolatura liscia viscerale
muscoli scheletrici e talvolta il sistema nervoso centrale e i
e del sistema nervoso autonomo, inoltre, causano linstaurarsi
gangli del sistema nervoso autonomo, dove assumono nuova-
di megaesofago (disfagia) e megacolon (stipsi). Nei pazienti
mente laspetto di amastigoti e si moltiplicano ulteriormente. che vanno incontro a immunocompromissione (quali i sog-
Linteressamento miocardico appare pressoch costante; getti con infezione da HIV) la parassitosi pu riattivarsi.
nella tripanosomiasi acuta si osservano alterazioni dissemi- Il quadro clinico, pi grave di quello della malattia di Chagas
nate, con distruzione di fibre muscolari e infiltrati di cellule acuta negli immunocompetenti, spesso caratterizzato dal
mononucleate, mentre nella parassitosi cronica gli infiltrati coinvolgimento del sistema nervoso centrale.
sono accompagnati da fibrosi diffusa. Le lesioni sembrano
dovute sia allinvasione diretta da parte del parassita, sia a Diagnosi. difficile. In fase acuta la tripanosomiasi ame-
un meccanismo autoimmunitario, che avrebbe importanza ricana va differenziata soprattutto da malaria, leishmaniosi
preponderante nei casi cronicizzati (T. cruzi possiede antige- viscerale, tubercolosi e linfomi; la forma cronica deve essere
ni in comune con i tessuti cardiaci). I tripanosomi, inoltre, discriminata da tutte le affezioni che possono provocare car-
sembrano in grado di eludere la risposta anticorpale per la diomegalia (valvulopatie reumatiche, cardiopatia ipertensiva,
variabilit antigenica delle loro glicoproteine di superficie miocardiopatie tossiche e virali, miocardiopatia idiopatica e
e di indurre la liberazione di citochine immunosoppressive cos via). Laccertamento allinizio si basa sulla dimostrazione
(TGF-b, IL-10) che inibiscono la capacit dellinterferone del parassita nel sangue (preparati a fresco, ove si osserva la
g di attivare i macrofagi. La degenerazione progressiva del sua mobilit, o strisci colorati secondo Giemsa); luso del-
tessuto miocardico conduce a stati di scompenso cardiaco le tecniche di concentrazione aumenta la sensibilit degli
congestizio e a gravi disturbi della conduzione: nelle zone esami. Nei soggetti immunocompromessi in cui si sospetta
di endemia, T. cruzi la causa principale dei decessi dovuti la malattia consigliabile esaminare anche altri campioni
ad affezioni cardiovascolari (circa 45.000 morti ogni anno). (aspirato midollare, liquido pericardico, liquor). Presso i
Nella malattia di Chagas cronica dellapparato digerente, laboratori specializzati viene utilizzata con ottimi risultati la
lesofago e il colon appaiono dilatati in misura variabile. PCR per identificare il DNA del cinetoplasto del tripanosoma
Allesame microscopico si osservano lesioni infiammatorie nel sangue periferico. In questa fase le prove sierologiche (ri-
con infiltrazione linfocitaria e riduzione del numero dei cerca delle IgM specifiche) hanno un ruolo modesto, perch
neuroni nel plesso mioenterico. poco standardizzate. Nei casi dubbi si usano lemocoltura

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638 Capitolo 14 Infezioni dellapparato cardiovascolare

in terreni liquidi, linoculazione nel topo o la xenodiagnosi: per os in 4 dosi per 4 mesi; negli adolescenti di 11-16 anni,
questultima consiste nel nutrire con il sangue del soggetto 12,5-15 mg/kg/die per os in 4 dosi per 3 mesi. Linterferone g,
in esame ninfe di triatomine sicuramente esenti da T. cruzi, somministrato per 20 giorni insieme al nifurtimox, sembra
ricercando poi i protozoi nelle feci dellinsetto 30-60 giorni poter ridurre la durata della malattia acuta. Preparato al-
dopo. Nellinfezione cronica si ricercano gli anticorpi specifici ternativo attualmente preferito, perch meglio tollerato
di classe IgG mediante fissazione del complemento, emoag- e pi facilmente reperibile il benznidazolo (negli adulti
glutinazione indiretta, test immunoenzimatico e immuno- e nei bambini, 5-7 mg/kg/die in 2 dosi per 30-90 giorni).
fluorescenza indiretta. Poich tutti questi metodi hanno una La somministrazione dei farmaci consigliata anche durante
specificit piuttosto bassa, prudente esaminare il siero con la fase indeterminata, il lungo periodo di latenza che segue
due o tre test prima di concludere circa uneventuale infezio- lo stadio acuto della malattia. Nello stadio cronico, invece, la
ne. Pi attendibili sono il test di radioimmunoprecipitazione, terapia farmacologica inutile. Anche il trapianto di cuore,
le prove sierologiche che utilizzano antigeni ottenuti con la proposto da alcuni per i casi pi gravi di cardiomiopatia cha-
tecnologia del DNA ricombinante e la tecnica Western blot gasica, sembra sconsigliabile per la possibilit di riattivazione
con impiego di antigeni secreti-escreti di tripomastigoti di dellinfezione. Il trattamento delle manifestazioni riferibili a
T. cruzi (TESA-blot). miocardiopatia analogo a quello delle forme consimili di
altra eziologia (antiaritmici, impianto di pacemaker). Per il
Prognosi. Risulta relativamente benigna per le forme acute megaesofago e il megacolon in fase avanzata indicata la
non complicate da serie manifestazioni cardiache o meningo- correzione chirurgica.
encefaliche. Nella tripanosomiasi cronica la letalit invece
elevata: meno del 50% dei pazienti con cardiopatia manifesta Profilassi. Consiste soprattutto nella lotta ai vettori e nel
ha una sopravvivenza di 4 anni. risanamento delle precarie abitazioni rurali. Non si dispo-
ne di vaccini. I migranti provenienti da regioni endemiche
Terapia. Le possibilit di successo sono modeste, poich dovrebbero sottoporsi al test sierologico ed essere esclusi
mancano farmaci attivi sugli amastigoti di T. cruzi nella loro dalle donazioni di sangue e/o organi fino a definizione della
localizzazione intracellulare. Durante la fase di parassitemia sieronegativit. Il personale di laboratorio a contatto con
si ottengono buoni risultati (efficacia del 70-95%) con il ni- T. cruzi o con vettori infetti deve indossare guanti e prote-
furtimox alla seguente posologia: negli adulti, 8-10 mg/kg/die zione oculare.

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