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MARCO ROCCO

IUNIORES E SENIORES NELLESERCITO DEL TARDO


IMPERO: UN PROBLEMA DI NOMENCLATURA.

Per chiarire lorigine e le specifiche denominazioni delle


innumerevoli unit da combattimento che costituivano lesercito
romano tra IV e V secolo1, si avviata una serie di studi con

1
In generale, sulle trasformazioni subite dallesercito romano dopo le riforme di
Gallieno, Diocleziano e Costantino, vd. R. GROSSE, Rmische Militrgeschichte von
Gallienus bis zum Beginn der byzantinischen Themenverfassung, Berlin 1920; E.C.
NISCHER, The Army Reforms of Diocletian and Constantine and their Modifications
up to the Time of the Notitia Dignitatum, JRS, 13 (1923), pp. 1-55; E.
RITTERLING, Legio, PW, XII, 1 (1924), coll. 1211-1328; PW, XII, 2 (1925), coll.
1329-1829; W. KUBITSCHEK, Legio (der spteren Zeit), PW, XII, 2 (1925), coll.
1829-1837; E. VON NISCHER, Die Zeit des differenzierten stehenden Heeres
(Costantinische Epoche), in J. KROMAYER, G. VEITH, Heerwesen und Kriegfhrung
der Griechen und Rmer, Mnchen 1928, pp. 568-609; W. ENSSLIN, Zum
Heermeisteramt des sptrmischen Reiches, I, Klio, 23 (1930), pp. 306-325; II-
III, Klio, 24 (1931), pp. 102-147; 467-502; H.M.D. PARKER, The Legions of
Diocletian and Constantine, JRS, 23 (1933), pp. 175-189; A. SEGR, Essays on
Byzantine Economic History, I: the Annona Civica and the Annona Militaris,
Byzantion, 16, 2 (1942-43), pp. 393-444 (in particolare pp. 406-438); G. GIGLI,
Forme di reclutamento militare durante il basso impero, RAL, ser. 8 II (1947),
pp. 268-289; A. PASSERINI, Legio, DizEp, IV, 2 (1949-1950), pp. 549-627 (in
particolare pp. 622-627); D. VAN BERCHEM, Larme de Diocltien et la rforme
constantinienne, Paris 1952; W. SESTON, Du comitatus de Diocltien aux
comitatenses de Constantin, Historia, 4, (1955), pp. 284-296; L. VRADY, New
Evidences on Some Problems of the Late Roman Military Organisation,
AAntHung, 9 (1961), pp. 333-396; D. HOFFMANN, Das sptrmische
Bewegungsheer und die Notitia Dignitatum, I-II, Dsseldorf 1969-1970; E. GABBA,
Per la storia dellesercito romano in et imperiale, Bologna 1974, pp. 43-74; J.M.
CARRI, Lesercito: trasformazioni funzionali ed economie locali, in Societ romana
e impero tardoantico. Istituzioni, ceti, economie, a cura di A. Giardina, Roma-Bari
1986, pp. 449-488; R.S.O. TOMLIN, Lesercito del tardo impero, in Il mondo di
Roma imperiale. I: la formazione. Parte terza: lesercito, a cura di John Wacher,
London-New York 1987, tr. it. Bari 1989, pp. 121-153; J.M. CARRI, Eserciti e
strategie, in Storia di Roma, III, 1: let tardoantica, crisi e trasformazioni, Torino
1993, pp. 83-154; A. MILAN, Le forze armate nella storia di Roma antica, Roma
1993, pp. 163-205; H. ELTON, Warfare in Roman Europe AD 350-425, Oxford 1996;
P. SOUTHERN, K. DIXON, The Late Roman Army, London 1996; M.J. NICASIE,

1
contributi relativi alla distinzione tra numeri del tardo esercito
romano2 aventi il titolo aggiuntivo di seniores o iuniores3. Scopo di

Twilight of Empire. The Roman Army from the Reign of Diocletian until the Battle of
Adrianople, Amsterdam 1998; PH. RICHARDOT, La fin de larme romaine, Paris
1998; AA. VV., Larme Romaine de Diocltien Valentinien Ier. Actes du Congrs
de Lyon (12-14 septembre 2002), rassembls et dits par Yann Le Bohec et
Catherine Wolff, Paris 2004; M. WHITBY, Emperors and Armies, AD 235-395, in S.
Swain, M. Edwards, Approaching late Antiquity, Oxford 2004, pp. 156-186; Y. LE
BOHEC, Larme romaine sous le Bas-Empire, Paris 2006; P. ERDKAMP, A
Companion of the Roman Army, Singapore 2007, soprattutto pp. 267-285; 515-531.
2
Le fonti letterarie antiche che si occupano dellesercito del III-IV secolo sono pi
rare e imprecise che per il Principato: vd. soprattutto Historia Augusta (in Scriptores
Historiae Augustae, ed. E. Hohl, I-II, editio stereotypa Lipsiae 1965); AMMIANO
MARCELLINO, Rerum gestarum libri (in Rerum gestarum libri qui supersunt, ed. V.
Gardthausen, I-II, editio stereotypa Stutgardiae 1967); VEGEZIO, Epitoma rei
militaris (in Flavi Vegeti Renati epitoma rei militaris, ed. K. Lang, editio stereotypa
Stutgardiae 1967); AURELIO VITTORE, Liber de Caesaribus (in Sextii Aurelii
Victoris liber de Caesaribus, ed. Fr. Pichlmayr, editio stereotypa Lipsiae 1961);
ANONIMO, De rebus bellicis (in Anonymi auctoris de rebus bellicis, ed. R.I. Ireland,
Leipzig 1984); ZOSIMO, `Istora na (in Zosime Histoire Nouvelle, I-III2, ed. F.
Paschoud, Paris 1971-1989). Sulle questioni relative alle fonti storiografiche tardo-
antiche vd. soprattutto, per lefficacia della sintesi: L. CRACCO RUGGINI, Ammiano
Marcellino: un intellettuale greco di fronte allimpero e alla sua capitale; S.
SCHIATTI, La storiografia pagana nel IV secolo: Eutropio e la tradizione liviana; P.
SOVERINI, La Historia Augusta: problematiche e prospettive critiche, tutti contenuti
in AA.VV., Cultura latina pagana fra terzo e quinto secolo dopo Cristo. Atti del
Convegno. Mantova, 9-11 ottobre 1995, Firenze 1998, pp. 213-273. Daltra parte,
tuttavia, possiamo disporre, per questo periodo storico, di documenti non aventi
finalit letterarie, i quali per ci forniscono delle istantanee spesso molto precise
sullesercito dei secoli V-VI: si tratta principalmente della preziosa Notitia
Dignitatum utriusque imperii (vd. Notitia dignitatum. Accedunt Notitia urbis
Constantinopolitanae et latercula provinciarum, ed. O. SEECK, Berolini 1876, rist.
anastat. Frankfurt am Main 1962, a cui si rif il fondamentale commento di G.
CLEMENTE, La Notitia Dignitatum, Cagliari 1968), che raccoglie i nomi di tutte le
unit militari del tardo impero tra 395 e 420-425 d.C., e dei codici di leggi, che
dedicano ampio spazio, tra laltro, alla legislazione in materia militare: il Codex
Theodosianus (vd. Theodosiani libri XVI cum constitutionibus Sirmondianis, ed. TH.
MOMMSEN-P.M. MEYER, I1, I2, II, editio secunda lucis ope expressa Berolini 1954) e
il Codex Iustinianus (vd. Corpus Iuris Civilis, ed. P. KRGER, II, editio stereotypa
septima Berolini 1900).
3
I pi importanti studi sullargomento (vd. note successive per i rimandi specifici)
sono quelli di NISCHER, The Army Reforms, art. cit.; S. MAZZARINO, Aspetti sociali
del quarto secolo, Roma 1951; CLEMENTE, La Notitia Dignitatum, op. cit.;
HOFFMANN, Das sptrmische Bewegungsheer, I, op. cit., pp. 117-130 e passim; R.
TOMLIN, Seniores-Iuniores in the Late-Roman Field Army, AJPh, 93 (1972), pp.
253-278; TH. DREW-BEAR, A Fourth Century Latin Soldiers Epitaph at Nakolea,
HSPh, 81 (1977), pp. 257-274; R. SCHARF, Seniores-Iuniores und die

2
tali indagini, con indispensabile supporto dei ritrovamenti epigrafici,
per lo pi quello di fissare dei termini ante o post quem che
permettano di stabilire con sempre maggior precisione le tappe
dellevoluzione militare del tardo impero.
Innanzitutto, va precisato che le unit interessate dalla titolatura
seniores-iuniores non appartengono agli eserciti dislocati
permanentemente ai confini4, ma a quelli mobili, trattandosi soltanto
di:
vexillationes e legiones delle categorie comitatenses e palatinae;
auxilia palatina;
alcune scholae palatinae5.
Tali reparti sono registrati nella Notitia Dignitatum, ma attestati
anche in diverse epigrafi e menzionati, in un caso, gi da Ammiano
Marcellino, in un arco cronologico che pertanto va grosso modo dalla
met del IV secolo al pieno V secolo. In secondo luogo, linteresse per
la questione si imposto soprattutto per il fatto che molte coppie di
reparti portano nomi identici, con la sola differenza della titolatura
aggiuntiva seniores o iuniores.
Allinizio del XX secolo ancora non si poneva particolare
attenzione a questa specifica nomenclatura: sfogliando i pi importanti
dizionari del mondo classico, anche quelli di indirizzo epigrafico, si
nota che sulla distinzione tra seniores e iuniores in ambito militare
tardo imperiale abbiamo al massimo dei cenni, che non soddisfano la
curiosit dellutente e, anzi, talvolta lo lasciano perplesso.
Ad esempio, il Seeck6 osservava che legioni aventi lo stesso
nome si distinguevano tra loro perch recavano alternativamente
lattributo di seniores o quello di iuniores7, oppure nessuno dei due8, e

Heeresteilung des Jahres 364, ZPE, 89 (1991), pp. 265-272; NICASIE, Twilight of
Empire, op. cit., pp. 24-35.
4
Lunica eccezione costituita dagli equites Stablesiani, limitanei di stanza in Rezia
(vd. Not. Occ. XXXV, 14-16), che probabilmente in origine appartenevano
allesercito mobile, e furono trasferiti a quello del confine retico per ovviare alla
scarsit di cavalleria della provincia: vd. TOMLIN, Seniores-Iuniores, art. cit., p. 254
nota 5. Si segnala che, molto recentemente, la presunta contrapposizione strategica
tra limitanei e comitatenses in generale stata contestata da Y. LE BOHEC, Limitanei
et comitatenses. Critique de la thse attribue Theodor Mommsen, Latomus, 66,
fasc. 3 (2007), pp. 659-672.
5
Per lelenco completo vd. HOFFMANN, Das sptrmische Bewegungsheer, I, op.
cit., pp. 384-386.
6
Vd. O. SEECK, Comitatenses, PW, IV, 1 (1900), col. 621.
7
Vd. Not. Or. V, 43-44; Not. Occ. V, 145-146; Not. Or. VII, 40; Not. Occ. VII, 103;
132; 156.

3
traeva la conclusione, non confortata da testimonianze di alcun tipo,
che questa tripartizione fosse, allinizio del IV secolo, molto comune e
legata al fatto che gli effettivi di 6000 uomini delle antiche legioni
dopo Diocleziano si ridussero probabilmente (wahrscheinlich) a 2000:
con 4000 uomini, i due terzi della forza di unantica legione, si
sarebbero create due nuove legiones comitatenses per lesercito
mobile, che potevano essere distinte meglio con i soprannomi di
seniores e iuniores, mentre il terzo restante, costituito dai combattenti
meno validi, lo si sarebbe lasciato col rango di legio ripariensis
nellacquartieramento precedente9.
Pi prudente, il Rosenberg10 elencava dapprima i diversi
significati del termine iuniores in ambito militare, col quale si
potevano designare:
a) le reclute11;
b) un reparto della medesima nazionalit o natura di un altro, ma in
contrasto con esso per la recenziorit, ad es. i Batavi iuniores
rispetto ai Batavi seniores12;
c) membri di reparti di polizia, come i milites iuniores Italici a
Ravenna13.
Lincontestabilit del punto a) far supporre al Carcopino14 che i
seniores fossero soldati anziani, mentre gli iuniores reclute, ipotesi
spesso scartata in studi successivi15, come vedremo.
Il Nischer16 si occup incidentalmente della questione,
inserendola nel pi ampio quadro della netta divisione, da lui
individuata, tra le riforme di Diocleziano e quelle di Costantino.

8
Vd. Not. Or. XXXVII, 22, cfr. VII, 40; Not. Occ. V, 265; Not. Oor. XXXIX, 29-
35, cfr. V, 43-44; Not. Or. XL, 33-35, cfr. VI, 46; Not. Occ. V, 234; Not. Occ.
XXVIII, 19, cfr. VII, 156; Not. Occ. XLII, 26, cfr. VII, 103; 132.
9
Col Seeck sembra concordare anche R. CAGNAT, Legio, DictAnt, III, 2 (1904), p.
1050.
10
Vd. A. ROSENBERG, Iuniores, 4, PW, X, 1 (1918), col. 960.
11
Vd. Cod. Theod. VII 13, 1; 6-7; 10; 12; 15; 18; VEG. I 15, 1; 16, 1; 17, 1; 18, 2;
19, 1; 26, 8; II 3, 3; 5, 1; 18, 5; ANON., De reb. bell., 5, 7; SYMM., Epist., VI 58.
12
I Batavi sono menzionati in Not. Occ. V, 19=163=VII, 14; V, 38=58=186=VII,
72; Not. Or. V, 8=49.
13
Vd. Not. Occ. XLII, 6. Probabilmente il titolo milites, che solitamente identifica
reparti di fanteria limitanea, in questo caso di uso obsoleto: vd. TOMLIN, Seniores-
Iuniores, art. cit., p. 254 nota 5; p. 263 nota 38.
14
J. CARCOPINO, Le limes de Numidie et sa garde syrienne daprs des inscriptions
rcemment dcouvertes, Paris 1925, p. 131.
15
Vd. TOMLIN, Seniores-Iuniores, art. cit., p. 261.
16
Vd. NISCHER, The Army Reforms, art. cit., p. 17.

4
Secondo lo studioso, quando reparti seniores/iuniores sono registrati
nella Notitia in entrambe le partes, sono creazione di Costantino,
quando invece si trovano in una pars soltanto hanno origine pi tarda
(e allora seniores diventano i soldati dellunit originaria, iuniores
quelli dellunit di nuova costituzione)17; pertanto, quando la Notitia
non riporta ununit che, in base a questo ragionamento, dovrebbe
esistere, lo studioso non esita a integrare per inferenza i seniores
dOccidente con i corrispondenti iuniores, e viceversa, come risalenti
alloriginaria divisione costantiniana18.
Inoltre, nel caso venisse costituito, successivamente, un secondo
reparto-copia di iuniores, secondo Nischer si ricorreva, per
distinguerli, al titolo aggiuntivo di Gallicani o Britanniciani,
soprattutto durante il regno di Onorio19. Pi interessante
losservazione, ripresa da altri in seguito, che solitamente i seniores
erano palatini, gli iuniores comitatensi, quindi di rango inferiore20.
A quanto risulta, il primo storico che cerc di risolvere il nodo
facendo riferimento esplicito ai testi letterari fu, diversi anni dopo il
Nischer, Santo Mazzarino, nel suo fondamentale Aspetti sociali del
quarto secolo21. Nel capitolo in cui propone una nuova datazione per
lanonimo De rebus bellicis22, Mazzarino osserva innanzitutto che le
prime attestazioni dellattributo seniores/iuniores occorrono allepoca
di Valente23, ragion per cui lo sdoppiamento definitivo dovrebbe
essere iniziato nel 364/365, data in cui i due sovrani fratelli si
spartirono le truppe, oltre che limpero24; ma allora, si pu credere che
le origini della formazione di tali reparti risalga allavanzata epoca di

17
Vd. NISCHER, The Army Reforms, art. cit., pp. 13 nota 1; 49.
18
Vd. NISCHER, The Army Reforms, art. cit., pp. 13-15; 20. Lipotesi dellautore
che queste unit, nellintervallo di tempo che va dallepoca di Costantino a quella
della Notitia, siano scomparse.
19
Vd. NISCHER, The Army Reforms, art. cit., pp. 18-19; lipotesi fu accolta e
approfondita da HOFFMANN, Das sptrmische Bewegungsheer, I, op. cit., pp. 28;
96-97; 147-148; 358-371. Si tratta per la maggior parte di auxilia palatina costituiti
durante i regni di Teodosio I e Onorio.
20
Vd. NISCHER, The Army Reforms, art. cit., p. 23.
21
Vd. MAZZARINO, Aspetti sociali, op. cit., pp. 92-93.
22
Vd. MAZZARINO, Aspetti sociali, op. cit., pp. 72-106. Lautore attribuisce lopera
al periodo 353-360 d.C., contrariamente a quanti ritengono che lopuscolo risalga
allepoca di Valentiniano. Oggi la sua proposta di datazione una delle pi
accettate: vd. ad es. lautorevole ANONIMO, Le cose della guerra, a cura di Andrea
Giardina, Milano 1989, pp. XXXVII-LII.
23
Vd. AMM. XXVI 6, 12.
24
Vd. AMM. XXVI 5, 1-4.

5
Costanzo II, e che sia avvenuta in modo simile a quanto suggerito in
De reb. bell., 5, 7: dapprima ad ogni numerus fu attribuito un reparto
distinto di 50-100 reclute, iuniores, poi queste unit furono
incrementate in maniera tale da diventare autonome, tanto che nel 365
levoluzione era a tal punto che alcuni numeri erano gi regolarmente
sdoppiati in seniores e iuniores.
La confutazione delle affermazioni di Nischer fu opera del
Clemente25, il quale per primo incroci sistematicamente i dati delle
fonti letterarie con quelli della Notitia Dignitatum per tracciare un
quadro esauriente della questione26. Lo storico concludeva che la
divisione del comitatus dovette essere intenzionale, al pi tardi nel
365, e sanzion alcune situazioni di fatto; la battaglia di Adrianopoli
fu una tappa fondamentale per lesercito orientale, dopo la quale fu
necessaria una riorganizzazione, le cui tracce sono riconoscibili
nellattivit notevole di Teodosio, il quale sostitu numerosi reparti,
perch molti dei migliori erano stati distrutti (infatti intorno a Valente,
che cadde sul campo, combattevano probabilmente le truppe pi
prestigiose). Daltronde, lo smembramento dellesercito tra i vari
magistri militum, attribuito proprio allo stesso Teodosio, port alla
quasi totale sparizione dellordinamento a coppie, che interessava
ovviamente i reparti pi vecchi e che non era ancora stato abolito nel
378; i reparti teodosiani dimostrano che Teodosio in realt non tenne
conto di tale ordinamento; esso sopravvisse, invece, con maggior
ampiezza in occidente, dove forse il comitatus sub perdite meno
gravi27.
Il 364, nel lavoro di Clemente, ormai il terminus ante quem di
riferimento28, e lo rester anche nel prosieguo del dibattito29. In effetti,
Ammiano Marcellino riferisce che in quellanno, a Naisso,

25
Vd. CLEMENTE, La Notitia Dignitatum, op. cit., pp. 129-131: solo nel caso in cui i
reparti mancanti di seniores in Oriente e iuniores in Occidente siano scomparsi
senza essere sostituiti (il che non sicuro), sarebbe possibile reintegrarli come
faceva il Nischer, senza che tuttavia ci implichi una divisione avvenuta al tempo di
Costantino o pi tardi (ad es. sotto Valentiniano I e Valente).
26
Vd. CLEMENTE, La Notitia Dignitatum, op. cit., pp. 216-226.
27
Per il confronto oriente-occidente vd. le tavole sinottiche contenute in CLEMENTE,
La Notitia Dignitatum, op. cit., pp. 246-251.
28
Vd. CLEMENTE, La Notitia Dignitatum, op. cit., p. 220; lo storico italiano si
dichiara, nella nota 10, gi debitore dellHoffmann (vd. pi avanti), del quale aveva
potuto leggere, grazie a van Berchem, un testo ancora provvisorio e dattiloscritto.
29
Un accenno alla questione gi riscontrabile, precedentemente, in C. JULLIAN,
Histoire de la Gaule, VIII, Paris 1926, p. 115 nota 6; p. 116 nota 2 e JONES, The
Later Roman Empire, op. cit., III, pp. 356-357.

6
Valentiniano e Valente si spartirono, oltre ai territori dellimpero,
anche lesercito, et militares partiti sunt numeri, in parti uguali,
generali compresi30; questo evento veniva messo in relazione dal
Clemente con lo sdoppiamento dei reparti in seniores-iuniores.
Il merito di questa teoria, come riconosceva lo stesso Clemente,
andava per allHoffmann31. Egli, infatti, postulava che le unit
seniores fossero toccate a Valentiniano, in quanto senior Augustus, e
quelle iuniores a Valente, in quanto iunior Augustus32. Lesito
risultante da una simile spartizione, pertanto, fu che i seniores furono
dislocati in occidente e gli iuniores in oriente33. Naturalmente ci
varrebbe con la limitazione che tutte le altre unit di seniores-iuniores
nate pi tardi (da Graziano a Onorio) sarebbero state imitazioni del
modello originario, di cui era ripresa soltanto la particolare
nomenclatura34.
Alle stesse posizioni di Hoffmann giunse autonomamente anche
Tomlin35, il quale, inoltre, si pose nuovamente il quesito relativo alle

30
Vd. AMM. XXVI 5, 1-4; sulla spartizione vd. anche PHIL., Hist. Eccl., 8, 8; ZOSIM.
IV 3, 1.
31
Vd. HOFFMANN, Das sptrmische Bewegungsheer, I, op. cit., p. 125. Tuttavia,
sulla scorta di S. Mazzarino, Aspetti sociali del quarto secolo. Besprochen von W.
ENSSLIN, Byzantinische Zeitschrift, 46 (1953), p. 389, egli mette in dubbio che la
soluzione di Valentiniano e Valente abbia qualche rapporto, come sosteneva
MAZZARINO, Aspetti sociali, op. cit., pp. 92-93, con ANON., De reb. bell., 5, 7 (vd.
HOFFMANN, Das sptrmische Bewegungsheer, II, op. cit., p. 43 nota 45).
Contrariamente a Ensslin, per, Hoffmann non ritiene che lomissione dellaggettivo
iuniores in riferimento ai Tungricani e ai Divitenses, in AMM. XXVII 1, 2, in
contrasto con AMM. XXVI 6, 12, sia decisiva.
32
Vd. HOFFMANN, Das sptrmische Bewegungsheer, I, op. cit., pp. 125; 128-130.
Lipotesi faceva seguito allaffermazione che, nella Notitia Dignitatum, la maggior
parte dei reparti seniores si trova in occidente, e viceversa. Netto rifiuto di questa
tesi manifestamente assurda gi in S. MAZZARINO, Aezio, la Notitia Dignitatum e i
Burgundi di Worms, in Antico, Tardo-antico ed era costantiniana, II, Bari 1980, p.
143 nota 28; pi recentemente NICASIE, Twilight of Empire, op. cit., pp. 25; 30, ha
fatto giustamente notare, contrariamente a quanto affermato da Hoffmann, che sia in
oriente che in occidente la Notitia attesta un quasi perfetto equilibrio tra reparti
seniores e reparti iuniores.
33
Secondo lo studioso, i reparti migliori, cio i pi folti di barbari, toccarono
alloccidente, dove restarono, mentre loriente ebbe quelli pi scadenti, e questo
potrebbe spiegare la disfatta della fanteria di Valente ad Adrianopoli nel 378 (vd.
HOFFMANN, Das sptrmische Bewegungsheer, I, op. cit., pp. 309-428).
34
Vd. HOFFMANN, Das sptrmische Bewegungsheer, I, op. cit., pp. 130; 387.
35
Vd. TOMLIN, Seniores-Iuniores, art. cit., pp. 253-261 (lautore non aveva ancora
potuto studiare lopera di Hoffmann, come esplicitamente dichiarato nella nota di p.
278). Pochi anni dopo anche la Demougeot conferm la medesima teoria circa le

7
modalit concretamente adottate per scindere i reparti. Sarebbe da
escludere una distinzione tra soldati anziani (seniores) e reclute
(iuniores), sia perch molti di questi reparti ebbero storia secolare, sia
perch in diverse iscrizioni sepolcrali di Concordia let dei soldati
non corrisponde allattributo dellunit36; in ogni caso, non attestata
una maggior efficienza militare delle unit seniores rispetto a quelle
iuniores37. Secondo lautore, anche se nei documenti del tardo impero
con il termine iuniores si intendevano correntemente proprio le
reclute, bisogna tuttavia notare che forse gi nel III secolo il
soprannome iuniores, accompagnato dallindicazione
dellappartenenza etnica, era attribuito a reparti africani che erano
filiazioni di altri, preesistenti38. Pertanto, si pu ipotizzare che anche
nel 364 le unit originarie abbiano ricevuto il nome di seniores, e le
pi recenti quello di iuniores: Valentiniano avrebbe diviso i
reggimenti in due parti, non necessariamente uguali in numero, et o
esperienza, i cui ranghi furono poi completati con larruolamento di
reclute che cos potevano farsi le ossa accanto ai veterani. In questo
modo si poteva ampliare rapidamente lesercito mobile per
compensare eventuali perdite. La suddivisione dei reparti in seniores e
iuniores continu per tutto il quarto secolo, soprattutto allinterno dei
comitatus stessi, e unanalisi dei reparti con questi titoli permetterebbe
di calcolare un relativo accrescimento degli eserciti mobili tra 364 e
395 d.C.39

modalit della Heeresteilung tra Valentiniano e Valente: vd. E. DEMOUGEOT, La


Notitia Dignitatum et lhistoire de lEmpire dOccident au dbut du Ve sicle,
Latomus, 34 (1975), p. 1094.
36
Si tratta di epigrafi relative a soldati dei Batavi seniores e dei Mattiaci iuniores:
vd. D. HOFFMANN, Die sptrmischen Soldatengrabschriften von Concordia,
Museum Helveticum, 20 (1963), pp. 22-57 (qui pp. 38-42; 45); 45; G. LETTICH,
Le iscrizioni sepolcrali tardoantiche di Concordia, Trieste 1983, pp. 79-83; 84; 88-
89.
37
Vd. TOMLIN, Seniores-Iuniores, art. cit., pp. 261-262. Al contrario, come si
visto, Hoffmann riteneva che gli iuniores fossero inferiori.
38
Vd. TOMLIN, Seniores-Iuniores, art. cit., pp. 262-264. La tesi nasce
dallinterpretazione di alcuni testi epigrafici di non sempre univoca lettura, come
quello studiato da CARCOPINO, Le limes de Numidie, op. cit., pp. 129-131. Del resto,
come altri punti dellanalisi di Tomlin, lipotesi, seppur scarsamente suffragata dalle
fonti, era gi stata formulata diversi anni addietro (vd. NISCHER, The Army Reforms,
art. cit., pp. 13 note 1; 49).
39
Vd. TOMLIN, Seniores-Iuniores, art. cit., pp. 264-266. Per HOFFMANN, Das
sptrmische Bewegungsheer, I, op. cit.., pp. 117-118, si tratt di un fenomeno
secondario.

8
Come gi visto, limpostazione data al problema da Hoffmann e
rinforzata da Tomlin, incentrata sullanno 364 come data cruciale, si
afferm presto e con autorevolezza. Eppure nel giro di pochi anni essa
fu affossata, quando, nel 1977, Drew-Bear40 pubblic lo studio di
unepigrafe rinvenuta a Nakolea, nella Frigia settentrionale: si tratta
delliscrizione funeraria del ducenarius Flavio Emiliano, dellunit
degli Ioviani Cornuti seniores, vissuto 47 anni, in servizio per 27,
defunto durante il consolato di Costanzo Augusto (per lottava volta) e
Giuliano, ovvero nel 356 d.C.41 subito evidente che questultima
data diventa necessariamente il terminus ante quem per la nascita dei
termini correlati seniores-iuniores, e lautore non manca di segnalarlo.
Dato il luogo del rinvenimento, decade anche lipotesi che i reparti
presi da Valentiniano abbiano assunto lepiteto di seniores (in
occidente), e viceversa: non c ragione, infatti, di credere che lunit
di Flavio Emiliano stazionasse in una regione diversa da quella di
Nakolea prima del 356. La spiegazione meno complicata, secondo
Drew-Bear, sembra essere quella secondo la quale, al momento della
scissione in due parti dellunit originaria, questa prendesse lepiteto
seniores e laltra il titolo iuniores, ma non come semplice divisione di
un reparto esistente42, bens come creazione di due reparti distinti i cui
effettivi venivano completati tramite arruolamento di nuove reclute43.
Al 1991 risale il successivo studio specificamente dedicato alla
questione. In un breve articolo, Ralf Scharf tent di precisare
nuovamente la data di origine dei reparti seniores-iuniores. Le sue
argomentazioni lo portarono innanzitutto ad anticipare al 353,
momento dinizio della narrazione di Ammiano pervenuta sino a noi,
il terminus ante quem, perch se fosse avvenuta una Heeresteilung
successiva a quella data lo storico lavrebbe di certo registrata, come
fece per il 36444.

40
Vd. DREW-BEAR, A Fourth Century Latin Soldiers Epitaph, art. cit., pp. 257-258.
Vd. anche AE 1977 n. 806.
41
Vd. R. BAGNALL, A. CAMERON, S.R. SCHWARTZ, K.A. WORP, Consuls of the
Later Roman Empire, Atlanta 1987, pp. 246-247.
42
Come, invece, sosteneva HOFFMANN, Das sptrmische Bewegungsheer, I, op.
cit., pp. 127-130. Drew-Bear rileva delle contraddizioni nelle argomentazioni di
Hoffmann.
43
Tesi gi sostenuta da TOMLIN, Seniores-Iuniores, art. cit., p. 264.
44
Vd. SCHARF, Seniores-Iuniores und die Heeresteilung, art. cit., p. 267: una
spartizione delle truppe avrebbe potuto verificarsi tra i fratelli Costante e Costanzo
II.

9
Scharf, poi, propose come data pi probabile, seppur ipotetica, il
periodo successivo alla battaglia di Mursa tra Magnenzio e Costanzo
II, nel settembre del 351, quando il vincitore, Costanzo, si impegn a
rimediare alle terribili perdite subite da entrambi gli eserciti. Questo
processo di graduale completamento di nuove unit con reclute si
protrasse per anni, e cos si spiegherebbero le continue richieste di
tirones da parte di Costanzo II a Giuliano45. In realt, una tesi di
questo tipo indebolita dal fatto che solo Zonara46, fonte tarda e poco
sicura, registra lelevato numero di 54000 caduti complessivi a
Mursa47.
Nel seguito dellargomentazione, lautore sosteneva che gli
attributi seniores-iuniores non andrebbero nemmeno ricondotti ad una
spartizione di truppe tra due sovrani, come si sempre creduto da
Hoffmann in poi. Le truppe, nella spartizione del 364, non ricevettero
un altro soprannome aggiuntivo, perch fin dallinizio essa fu pensata
come una divisione definitiva tra le due met dellimpero e non come
un casuale trasferimento da un territorio ad un altro, come in
precedenza. I reparti appartenevano tutti al seguito degli imperatori,
ci significa che la divisione fu pensata ad hoc e non si trascin per
anni, come dopo Mursa. La maggior parte delle truppe, che di l a
poco sarebbero state promosse a palatinae48, mostrano che gli
imperatori si impegnarono a creare in ciascuna met dellimpero un
nucleo di unit il pi possibile efficienti49.
Lultimo ad occuparsi della questione in esame, per quanto ho
potuto verificare50, stato Nicasie, alla fine degli anni novanta, nel
suo completo e aggiornato studio sullesercito del IV secolo. Egli51,
innanzitutto, precisa che lunica fonte letteraria che lega i termini
iuniores-seniores ad imperatori regnanti il Chronicon Paschale, di

45
Vd. AMM. XVII 2, 3; XX 4, 2-3, con la richiesta di lectos ex numeris aliis
trecentenos.
46
ZONAR., Epit. hist., XIII 8, 17: nellesercito di Costanzo II 30000 morti su un
totale di 80000, in quello di Magnenzio 24000 morti su un totale di 36000.
47
Vd. CARRI, Eserciti e strategie, art. cit., p. 154 nota 214.
48
Lintroduzione della classe palatina risale proprio al 364: vd. HOFFMANN, Das
sptrmische Bewegungsheer, I, op. cit., pp. 396-404.
49
Vd. SCHARF, Seniores-Iuniores und die Heeresteilung, art. cit., pp. 267-272.
50
Anche N. LENSKI, Failure of Empire: Valens and the Roman State in the Fourth
Century A.D., Berkeley-Los Angeles-London 2002, pp. 308-309, dedica alcune
righe alla questione, limitandosi ad accettare la vecchia teoria di Hoffmann e Tomlin
che, a suo avviso, nonostante le obiezioni di Drew-Bear, Scharf e Nicasie, resta la
pi convincente.
51
NICASIE, Twilight of Empire, op. cit., pp. 27-28.

10
epoca bizantina, dove in due diversi passi si afferma che Gordiano
costitu ununit di candidati seniores, mentre Filippo (scil.
lArabo) una di candidati iuniores, che divennero rispettivamente la
sesta e settima schola palatina52. Ma la testimonianza poco
attendibile per due motivi: il primo che le scholae palatinae non
nacquero, verosimilmente, prima di Costantino53, il secondo che
Gordiano III non poteva essere definito senior, essendo il pi giovane
della sua famiglia54.
Rigettate tutte le ipotetiche datazioni dello Scharf, per mancanza
di prove55, Nicasie abbraccia una delle tesi di Tomlin precedentemente
illustrate, quella relativa alla filiazione degli iuniores dai seniores56,
ma pone questo processo gi durante il regno di Costantino, dopo che
Diocleziano ebbe ampliato lesercito con un intensivo arruolamento di
reclute, iuniores appunto57. Tuttavia unipotesi di questo tipo,
nonostante la serrata argomentazione, presenta purtroppo lo stesso
difetto che il suo autore imputa a quelle di Scharf: non ci sono
testimonianze concrete che la supportino. Inoltre, come abbiamo visto,
essa era stata sostenuta gi diversi decenni prima dal Nischer, ma
successivamente sottoposta a critica dal Clemente (vd. nota 25).

In conclusione di quanto detto finora, lunico fatto che, ad oggi,


sembra inconfutabile, che la nascita della titolatura iuniores-seniores
nellesercito mobile tardo imperiale sia avvenuta prima del 356. Mi
limito ad osservare che questa , pi o meno, la stessa conclusione che
il Mazzarino aveva gi tratto pi di cinquanta anni fa in base alle fonti
letterarie, osservando che una situazione ormai consolidata sotto
Valentiniano e Valente doveva necessariamente affondare le sue radici
durante il regno di Costanzo II.
Ci che, invece, nonostante i tentativi di Hoffmann, Tomlin e
Nicasie, non sembra del tutto chiarito, la particolare natura
semantica assunta dai due attributi in ambito militare tardo e, di

52
Vd. Chron. Pasch. 243; 250.
53
Vd. Cod. Theod. XIV 17, 9-10; 12; O. SEECK, Scholae palatinae, PW, II, A, 1
(1921), coll. 621-624; E. BERNEKER, Scholae palatinae, Der kleine Pauly, V (1975),
col. 24.
54
Egli infatti, secondo SHA, Gord., 15, 2-3; 16, 3; 22, 4, era nipote degli altri due
Gordiani, padre e figlio, defunti cinque anni prima del 243, data a cui fatta risalire
la testimonianza del Chronicon.
55
NICASIE, Twilight of Empire, op. cit., p. 30 nota 86.
56
NICASIE, Twilight of Empire, op. cit., pp. 30-32.
57
Vd. NICASIE, Twilight of Empire, op. cit., pp. 32-35.

11
conseguenza, il motivo per cui essi furono scelti a designare e
distinguere reparti aventi lo stesso nome, in qualche modo imparentati
tra loro.
Il legame degli aggettivi seniores e iuniores con let quasi
scontato58, ma per poter fare delle ipotesi plausibili circa il loro
impiego tardo occorre approfondire due punti, finora ignorati: a) a
quali periodi della vita umana erano tradizionalmente riferiti i due
termini; b) come essi erano utilizzati precedentemente, nellesercito
romano repubblicano e altoimperiale.
a) Sappiamo che, secondo Varrone59 citato da Censorino, gli
iuvenes erano i cittadini maschi compresi tra i 30 e i 45 anni, mentre i
seniores quelli tra i 45 e i 60. Le altre et erano la pueritia (0-15 anni)
e ladulescentia (15-30), mentre dai 60 anni alla morte si era senes60.
Isidoro di Siviglia definisce la fascia det dei seniores col termine
gravitas, utilizzando anche i corrispondenti termini greci: quinta aetas
senioris, id est gravitas, quae est declinatio a iuventute in senectutem;
nondum senectus sed iam nondum iuventus, quia senioris aetas est,
quam Graeci presbthn vocant. Nam senex apud Graecos non
presbyter, sed grwn dicitur61. Lo stesso autore, dopo poche righe,
58
Vd. E. FORCELLINI, Lexicon totius Latinitatis, II, Patavii 19402, s.v. Juvenis, p.
973; IV, Patavii 19402, s.v. Senex, pp. 310-311. Lo facevano notare anche J.
BARLOW, P. BRENNAN, Tribuni Scholarum Palatinarum c. AD 353-364: Ammianus
Marcellinus and the Notitia Dignitatum, CQ LI, 2001, pp. 237-254 (in particolare
pp. 238-239), senza tuttavia approfondire la questione.
59
In realt sembrerebbe che, in questo passo, Censorino non abbia usato come fonte
diretta Varrone, ma Svetonio, che molto probabilmente derivava da Varrone: vd.
CENSORINO, Il giorno natalizio, a cura di V. Fontanella, II, Bologna 1993, p. 74 nota
1. Lo schema quinario e la terminologia varroniani sono presenti anche in LACT.,
Div. inst., VII 15, 14-16 e in SHA, Tyr. trig., 12, 17.
60
Vd. CENS. 14, 2. Cfr. con SERV., Aen., V 295, dove le cinque et varroniane
sarebbero infantiam, pueritiam, adulescentiam, iuventam, senectam, ciascuna delle
quali tripartita in prima, viridis, praeceps: la differenza pu essere spiegata col fatto
che, in Censorino, Varrone fonte indiretta (vd. nota 59), oppure che i due autori
fecero ricorso a due differenti opere varroniane (vd. J.-P. NERAUDAU, La jeunesse
dans la littrature et les institutions de la Rome rpublicaine, Paris 1979, p. 93). In
ogni caso, prima dei 60 anni un uomo non era ancora senex, come ad es. Silla in
VAL. MAX. IX 3, 8. Dopo i 60, invece, cessavano le attivit pubbliche: vd. ad es. P.
VENINI, La vecchiaia nel De senectute di Cicerone, Athenaeum, 38 (1960), pp.
98-117 (in particolare p. 100 e nota 20); K. COKAYNE, Experiencing Old Age in
Ancient Rome, London-New York 2003, p. 1. Un ricco florilegio di passi greci e
latini riguardanti pregi e difetti della vita dei senes raccolto e commentato in L.
BESSONE, Senectus imperii. Biologismo e storia romana, Padova 2008, pp. 41-49.
61
Vd. ISID., Orig., XI 2, 1-6. La gravitas, seguita poi dalla piena senectus, va dai 50
ai 70 anni, non dai 45 ai 60, ma ci si spiega col fatto che lo schema di Isidoro

12
spiega la questione anche dal punto di vista strettamente
grammaticale, affermando: <Adulescentior> non utique magis
adulescens, sed minus; ut senior minus sene, ubi comparativus gradus
minus significat a positivo. Ergo senior non satis, sicut iunior intra
iuvenem, sicut pauperior intra pauperem62. Parole quasi identiche usa
Servio, rifacendosi anchegli a Varrone63: senior est virens senex, ut
iunior intra iuvenem est: quam rem a Varrone tractatam confirmat et
Plinius64. Poco prima, il commentatore dellEneide era stato ancora
pi preciso65: secundum Varronem, senior et iunior comparativi
sunt per imminutionem. [] Ergo senior non satis senex, sicut
iunior non satis iuvenis, intra iuvenem, sicut pauperior intra
pauperem. Dicit autem hoc Varro in libris ad Ciceronem. Una
considerazione simile era gi presente nella nota di Donato al secondo
prologo dellHecyra terenziana, dove adulescentior considerato una
comparatio che vim diminutivam exprimit66, e sar ripresa anche da
Prisciano, insegnante di latino nella Costantinopoli del VI secolo67.
Tito Livio, seguito solo in parte da Aulo Gellio (che infatti cita
espressamente come fonte le Historiae di Tuberone), d invece una
successione delle et piuttosto diversa: gli iuniores sarebbero i

comprende 6 gradus aetatis, non 5 come in Varrone. La spiegazione di senior viene


poi (ISID., Orig., XI 2, 25) fatta risalire ad OV., Met., XII 464, dove si parla del
gigante Latreo, di et inter iuvenemque senemque. La successione dei gradi det,
molto articolata in Isidoro, deriva dallassemblamento di pi teorie antiche e
dallinfluenza agostiniana: infatti, gravitas viene direttamente da AUG., Divers.
quaest., 58, 2, cos come il parallelo semantico tra corrispondenti termini latini e
greci una compilazione di AUG., Gen. c. Manich., I 23, 29 (vd. F. GASTI,
Lantropologia di Isidoro. Le fonti del libro XI delle Etimologie, Como 1998, pp.
66-68).
62
Vd. ISID., Orig., XI 2, 26. Si adotta in questa sede la correzione alledizione
Lindsay (sicut iunior inter iuvenem, sicut pauperior inter ditem et pauperem),
proposta, alla luce di SERV., Aen., V 409, da F. GASTI, Isidoro e la tradizione
grammaticale, in Discentibus obvius. Omaggio degli allievi a Domenico Magnino,
Como 1997, p. 50 e nota 61.
63
Vd. SERV., Aen., VI 304. Evidente la terminologia varroniana nellespressione
virens senex, vd. VARR., De lingua latina, fr. 31ab.
64
Plinio ne parlava, forse, nei perduti Dubii sermonis libri, vd. GASTI, Isidoro e la
tradizione grammaticale, art. cit., p. 50.
65
Vd. SERV., Aen., V 409.
66
Vd. Aeli Donati commentum Terenti, ed. P. WESSNER, II, Stutgardiae 1963, p.
196.
67
Vd. PRISC., Gramm., II 92, 9-17 ed. Keil. GASTI, Isidoro e la tradizione
grammaticale, art. cit., p. 51 e nota 64.

13
cittadini dai 17 ai 46 anni, i seniores quelli dai 46 ai 6068. Si noti che i
seniores corrispondono quasi esattamente a quelli varroniani, mentre
gli iuniores sono una categoria ben pi ampia rispetto agli iuvenes del
reatino. Nei passi liviani citati, let sempre legata al servizio
militare, che inizia appunto a 17 anni; del resto anche Censorino, pur
nella sua diversa cronologia, citando letimologia varroniana mette in
relazione gli iuvenes con la loro capacit di iuvare allo stato nelle
questioni militari. Sembra evidente che gli autori i quali inseriscono
nella successione delle et quella dei seniores la mutuino direttamente
dallordinamento militare69.
b) Parlando delle origini della costituzione repubblicana,
Cicerone70 afferma che Servio Tullio distribu il popolo (esclusi gli
equites) in cinque classi, senioresque a iunioribus divisit. La notizia,
ben nota, riscontrabile anche in Livio71, il quale ci informa inoltre
che i primi, a causa delle scarse energie, erano solitamente preposti a
compiti di retroguardia e alla difesa della citt72, mentre i secondi
erano impiegati nelle spedizioni esterne. Parallelamente, sappiamo da
Festo che Varrone dava una interpretazione politica e non religiosa
ad un antichissimo rito, divenuto proverbiale, in cui gli iuniores
Romani conclamaverunt ut de ponte deicerentur sexagenari, ovvero
che fossero gettati gi dal ponte, cio dalla passerella delle elezioni,
e quindi privati del diritto di eleggere limperator73, i sessantenni,
corrispondenti appunto ai senes varroniani, che avevano ormai
esaurito la loro funzione militare e pubblica74.
68
Vd. LIV. XXII 57, 9; XXV 5, 8; XXVII 11, 15; XLIII 14, 6; cfr. POL. VI 19, 2
(dove i 46 anni sembrano il limite det massimo per il servizio nella fanteria, a
meno che particolari circostanze non ne richiedessero il prolungamento); GELL. X
28, 1-2 (il quale individua soltanto tre et: pueritia, iuventa, senecta).
69
Tesi sostenuta da O. FU, Da Cicerone a Seneca, in Senectus. La vecchiaia nel
mondo classico, II, Roma 1995, p. 190 nota 33; BESSONE, Senectus imperii, op. cit.,
p. 10 nota 10.
70
Vd. CIC., Rep., II 22 (39); GELL. X 28, 1.
71
Vd. LIV. I 43, 1-2.
72
Vd. ad es. LIV., ibid.; V 10, 4; VI 2, 6; 6, 14; 10, 4; X 21, 4. Sulla questione
intervenuto anche P. SOVERINI, Senectus e res publica: la storiografia romana, in
Senectus. La vecchiaia nel mondo classico, II, Roma 1995, p. 240 nota 1.
73
Qui per imperator si intende probabilmente un comandante unico, scelto
appositamente dal popolo per una particolare campagna; cfr. LIV. II 39, 1; VII 12,
13; XXIV 8, 18. Vd. Thesaurus linguae latinae, VII, 1, Lipsiae 1934-1964, s.v.
imperator, coll. 553-560 (qui col. 554).
74
Vd. FEST. pp. 450; 452 ed. Lindsay; questi anziani erano detti, appunto,
depontani: vd. FEST. p. 66 ed. Lindsay. Riferimenti al rito anche in CIC., S. Rosc.,
100; OV., Fast., V 625-634; MACR., Sat., I 10. La citazione varroniana presente,

14
In ogni caso, pare che gli attributi seniores-iuniores non
servissero specificamente a distinguere tra loro, sia durante la
repubblica che sotto il Principato, n determinate legioni75, n reparti
ausiliari76; sussistono dei dubbi, invece, soltanto in relazione ad alcuni
numeri del III secolo, unit irregolari reclutate tra popolazioni poco o
per nulla romanizzate, poste ai margini dellimpero77. Sono infatti
attestati epigraficamente degli iuniores Bessi78, in un testo di incerta
lettura, per lepoca severiana, e degli equites et pedites iuniores
Mauri79, durante il regno di Caracalla.
Gli autori che se ne sono occupati, Speidel e Christol, hanno
avanzato lipotesi che si trattasse di reclute appena coscritte, che
costituivano reparti pi recenti rispetto a degli ipotetici corrispettivi
seniores. Una tesi di questo tipo, laboriosa in quanto presuppone una
doppia valenza di iuniores, presenta due punti deboli: primo, essa
presuppone per inferenza, allinizio del III secolo, un sistema di cui

quasi identica, anche in NON. p. 842 ed. Lindsay, ove specificato che essa tratta
dal II libro del De vita populi Romani; dal frammento risulta evidente come quello
dei senes fosse il quintum gradum det. Scarta linterpretazione varroniana
NERAUDAU, La jeunesse, op. cit., pp. 318-320, secondo il quale la valenza del rito,
antecedente alla creazione delle passerelle elettorali, era prettamente religiosa e
legata al costume di fare sacrifici umani al Tevere, gettando le vittime nel fiume dai
ponti.
75
Vd. W. KUBITSCHEK, Legio (republikanische Zeit), PW, XII, 1 (1924), coll. 1186-
1210; E. RITTERLING, Legio, art. cit. Tacito non impiega gli attributi seniores-
iuniores in ambito militare: vd. A. GERBER-A. GREEF, Lexicon Taciteum,
Hildesheim 1962, vol. I, s.v. iuvenis, p. 732; vol. II, s.v. senex, p. 1469.
76
Vd. C. CICHORIUS, Ala, PW, I, 1 (1893), coll. 1224-1270; Cohors, PW, IV, 1
(1900), coll. 231-356. Vd. anche lelenco completo delle unit ausiliarie
altoimperiali, raggruppate per province, in G.L. CHEESMAN, The Auxilia of the
Roman Imperial Army, Hildesheim-New York 1971, 1a ed. Oxford 1914, pp. 170-
190.
77
Dei numeri in questione trattano M.P. SPEIDEL, The Rise of Ethnic Units in the
Roman Imperial Army, in ANRW, 2, 3 (1975), pp. 215-216; M. CHRISTOL, Rome
et les tribus indignes en Maurtanie Tingitane, in LAfrica romana. Atti del
convegno di studio, Sassari, 11-13 dicembre 1987, Sassari 1988, p. 323 nota 89; Les
troubles en Maurtanie Csarienne sous le gouvernement de T. Licinius Hirocls,
in LAfrique, la Gaule, la Religion lpoque romaine. Melanges la mmoire de
Marcel Le Glay, Bruxelles 1994, p. 255. Sui numeri vd. H.T. ROWELL, Numerus,
PW, XVII, 2 (1937), coll. 1327-1341; 2537-2554, che tuttavia non registra la
possibilit dellattributo iuniores.
78
Vd. ILS III, 2 n. 2763 add.=CIL VIII n. 9381. Per la lettura iuniores Bessi invece
di Eumorisbas s(upra) s(criptos) e la data delliscrizione, vd. soprattutto M.
SPEIDEL, 1000 Recruits for Mauretania Tingitana, in Homenaje a Garca Bellido,
IV, Madrid 1974, pp. 351-358 (in particolare pp. 355-356).
79
Vd. ILS I n. 1356, contenente il cursus honorum di Tito Licinio Hierocle.

15
abbiamo le prime tracce certe soltanto alla met del IV secolo;
secondo, non sono attestati dei Bessi o dei Mauri seniores, la cui
esistenza inferita in modo del tutto congetturale80.
Nel caso di queste unit sembra pi prudente, a causa della
scarsit e dellincertezza delle testimonianze, sospendere il giudizio in
merito. possibile credere che, per questi soldati, con iuniores si
intendano delle reclute81, ma azzardato dedurre che il termine abbia
valore distintivo a livello di nomenclatura. In particolare, pare
probabile che i Bessi fossero delle reclute trace che non costituivano
ununit a s stante, peraltro non attestata in Mauretania, provincia
dove erano diretti secondo liscrizione82. In ogni caso, anche se
veramente queste due tracce isolate testimoniano un sistema che,
seppur in modo embrionale, stava gi nascendo ben prima del IV
secolo, nelle prossime pagine se ne vuole proporre una diversa
interpretazione.

Da quanto sopra osservato, sembra di poter trarre, innanzitutto,


una prima conclusione. Dalle considerazioni di Isidoro di Siviglia e di
Servio (punto a), integrate con la testimonianza liviana (punto b) e
incrociate con i dati superstiti di Varrone (punti a-b), evidente che i
seniores potevano in molti casi distinguersi dai senes non perch pi
anziani o molto anziani, come il comparativo di maggioranza
lascerebbe supporre, ma per imminutionem, ovvero in quanto meno
anziani83, relativamente anziani, non del tutto anziani, cittadini
ancora impiegabili in guerra (seppure con compiti meno gravosi
rispetto ai giovani), che probabilmente sopperivano con la lunga
esperienza agli inconvenienti dellincipiente decadimento fisico. In
effetti, sebbene teoricamente un cittadino potesse essere arruolato fino
ai 60 anni, in diversi passi troviamo come usuale limite massimo det
per larruolamento i 50 anni84, ma anche in questo caso almeno una
80
Su questo punto vd. gi NICASIE, Twilight of Empire, op. cit., p. 31 nota 91.
81
Lequivalenza iunior=tiro, che come gi visto vale in alcuni testi e documenti del
tardo impero (vd. nota 11), attestata epigraficamente anche per epoche precedenti:
vd. G. FORNI, Il reclutamento delle legioni da Augusto a Diocleziano, Milano-Roma
1953, p. 22 nota 3.
82
Vd. SPEIDEL, 1000 Recruits, art. cit., p. 356.
83
Vd., ancora una volta, Agostino: seniorum aetas minor est quam senum, quamvis
et senes appellentur seniores (AUG., Quaest. hept., I 35). Il passo testimonia anche
luso estensivo del termine senes nella lingua comune: vd. GASTI, Lantropologia di
Isidoro, op. cit., p. 67 nota 15.
84
Vd. LIV. XL 26, 7; XLII 31, 4; 33, 4; SEN., Brev. vit., 20, 5. Vd. anche C.
NICOLET, Il mestiere di cittadino nellantica Roma, Paris 1976, tr. it. Roma 1980,

16
parte dei seniores, ovvero allincirca i quarantacinquenni, prestava
comunque servizio85.
Vogliamo ora applicare, sullesempio di Varrone in Servio,
confortato da quello di Isidoro di Siviglia e di Elio Donato, il concetto
del comparativus per imminutionem non solo a senior e adulescentior,
come attestato, ma anche agli iuniores, definiti da questi autori come
degli inter/intra iuvenes, ovvero dei relativamente giovani, una
giovent intermedia86. Intermedia tra quali classi det? Se, sulla
scorta di Ovidio87, senior colui inter iuvenemque senemque88, allora
lecito supporre che iunior sia da porre tra adulescens e iuvenis; ma
se, secondo Varrone (vd. punto a), adulescens il cittadino di et
compresa tra i 15 e i 30 anni, e iuvenis quello tra i 30 e i 45, allora
iunior sar il cittadino di et intorno ai 30 anni. Lopposizione
seniores-iuniores varrebbe, pertanto, come una distinzione,
pressappoco, tra quarantacinquenni e trentenni, soldati maturi ma non
ancora anziani89, da una parte, e guerrieri nel pieno delle forze,
dallaltra.
Un certo sostegno a questa interpretazione pu essere dato dai
gi citati passi del Chronicon paschale (vd. nota 52), dove i seniores
sono detti teleouj, nel pieno della maturit, mentre gli iuniores
neanskouj, giovani90.

pp. 123-124; COKAYNE, Experiencing Old Age, op. cit., pp. 1; 95. Forse proprio
per questo motivo Isidoro fa iniziare la gravitas a 50 e non a 45 anni.
85
Non sorprenda un arruolamento anche dopo i 22 anni (let massima prevista per
larruolamento doveva attestarsi intorno ai 35 anni: vd. LIV. XXII 11, 9), e
nemmeno il fatto che alcuni soldati restassero nellesercito ben oltre il limite di
stipendia previsti per ottenere lhonesta missio, talvolta fino ad unet di 60 anni se
non oltre. Esempi probanti in CIL V nn. 895; 940; 942; 3545; 6213; VI n. 2787; VIII
nn. 2515; 2827; 21021; XII n. 673; XIII nn. 7512-7514; AE 1906, n. 110; 1977, n.
806; 1982, n. 274; IA II n. 2858. Vd. anche TAC., Ann., I 17, 3. Per il Principato vd. i
calcoli di M. JUNKELMANN, Die Legionen des Augustus. Der rmische Soldat im
archologischen Experiment, Mainz am Rhein 1986, p. 103.
86
Traduzione riscontrabile in SAN ISIDORO DE SEVILLA, Etimologas. Edicion
bilinge, texto latino, version espaola, notas e indices por J. Oroz Reta y M.A.
Marcos Casquero, II, Madrid 1983, pp. 44-45. Una traduzione simile, among the
youth, riscontrabile nel pi recente S.A. BARNEY, W.J. LEWIS, J.A. BEACH, O.
BERGHOF, The Etymologies of Isidore of Seville, Cambridge 2006, p. 242.
87
Vd. OV., Met., XII 464.
88
Il verso ovidiano utilizzato per spiegare il valore diminutivo di senior da
SERV., Aen., V 409 e da ISID., Orig., XI 2, 25.
89
Del resto, gi CIC., Cato, 33 parlava di gravitas iam constantis aetatis.
90
Un accenno alluso di questi due aggettivi greci gi in NICASIE, Twilight of
Empire, op. cit., p. 28.

17
Peraltro, non dovrebbe creare difficolt il fatto che in molti passi
di Livio, come gi detto (punto a), sono definiti iuniores tutti coloro
che possono servire nellesercito, dai 17 ai 46 anni, senza alcuna
menzione degli iuvenes (come avviene, invece, in Censorino: vd.
punto a), mentre in altri brani liviani91 i due termini sono compresenti
ma del tutto equivalenti: si pu supporre, infatti, che lo storico
patavino, il quale, invece, mantiene sempre la differenza tra seniores e
senes, abbia semplificato larticolazione tra classi det utilizzando un
termine tecnico92, per evidenziare soprattutto la differenza funzionale
tra i cittadini-soldati giovanissimi e giovani (iuniores), quelli non pi
giovani (seniores) e i cittadini esentati dal servizio militare per
raggiunti limiti det (senes).
Se quanto ipotizzato esatto, allora si pu rivalutare lipotesi del
Carcopino, cio che i reparti seniores-iuniores fossero stati cos
differenziati in base allet dei loro componenti originari. Infatti, se gli
iuniores erano, in ambito militare, i soldati allincirca trentenni,
mentre i seniores quelli intorno ai quarantacinque, non si tratterebbe
pi di contrapporre unit costituite interamente da veterani ormai in
et da pensionamento, ad altre formate solo da reclute arruolate da
pochissimo tempo93, bens distinguere soldati dotati di una certa
esperienza ma ancora giovani (iuniores)94, da soldati molto esperti ma
non ancora prossimi al congedo (seniores). Che esistesse una

91
Vd. ad es. il gi citato LIV. I 43, 1-2.
92
Vd. NERAUDAU, La jeunesse, op. cit., p. 139.
93
Sembra essere questo il motivo per cui HOFFMANN, Das sptrmische
Bewegungsheer, I, op. cit., p. 127; DREW-BEAR, A Fourth Century Latin Soldiers
Epitaph, art. cit., p. 270; NICASIE, Twilight of Empire, op. cit., pp. 31-32, scartano
lipotesi di una distinzione fondata sullet dei soldati. T.G. PARKIN, Old Age in the
Roman World. A Cultural and Social History, Baltimore 2003, pp. 95-96, esprime
scetticismo sulla possibilit di considerare in modo rigido le et relative ai termini
senior e iunior, indicate in modo spesso contraddittorio nelle fonti, ma riconosce che
il sistema varroniano implica che lo stadio di iunior inizia a 30 anni.
94
Infatti, solitamente larruolamento avveniva al di sotto dei 30 anni det, come
dimostrano, per lepoca fino a Diocleziano, i dati raccolti da FORNI, Il reclutamento
delle legioni, op. cit., pp. 135-141. Per lepoca tarda, si consideri che i figli dei
veterani erano forzatamente coscritti a 16 anni (vd. Cod. Theod. VII 22, 4; XII 1,
35); 18 anni (vd. SHA, Prob., 16, 6; Cod. Theod. XII 1, 19; 58); 19 anni (vd. Cod.
Theod. VII 13, 1); 20 anni (vd. Cod. Theod. VII 22, 2; Cod. Iust. VII 64, 9; X 55, 3).
Complessivamente, i giovani entravano nellesercito tra i 17 e i 20 anni, ma let
poteva essere anche pi avanzata, fino ad un massimo di 35 anni, qualora vi fosse
abbondanza di reclute: vd., oltre alla nota 85 di questo articolo, G. WESCH-KLEIN,
Recruits and Veterans, in AA.VV., A Companion of the Roman Army, edited by
Paul Erdkamp, Singapore 2007, pp. 435-450 (qui 438-439).

18
differenza sostanziale tra i veterani in senso stretto e i seniores, anche
in et tarda, sembrerebbe confermato da un passo della Vita di
Alessandro Severo, dove il termine veteres accostato a senes, non a
seniores95.
Lobiezione del Tomlin, cio che le iscrizioni funerarie di
diversi soldati, soprattutto quelli sepolti a Concordia, contraddicono
una distinzione fondata sullet96, potrebbe essere facilmente risolta
ipotizzando che essa avesse valore solo al momento della creazione
dei reparti, decadendo, forse per motivi pratici, a partire dagli
arruolamenti immediatamente successivi97. Del resto, il fatto che
unalta percentuale delle iscrizioni non riporti neppure lattributo, e
che addirittura esso manchi spesso nei capitoli V, VI e VII della parte
occidentale della Notitia Dignitatum, significa che alla fine del IV
secolo il nome dellunit era diventato pi importante della titolatura
aggiuntiva98.
Ancora, lipotesi che presto i due attributi non corrispondessero
pi ad uneffettiva differenza det potrebbe trovare conferma nella
quasi costante assenza, nelle fonti letterarie, diversamente da quelle
epigrafiche e dalla Notitia, della distinzione seniores-iuniores: ad es.
nellopera di Ammiano, che scrive alla fine del IV secolo, essa
registrata soltanto una volta99. Del resto, una simile discrepanza tra
nomi dei reparti e loro composizione si era gi verificata nelle
titolature delle unit degli auxilia dellalto impero: i nomi dei reparti
contraddistinti da designazioni etniche, gi verso la fine del regno di
Augusto non corrispondevano pi alleffettiva estrazione etnica
complessiva dei soldati, in quanto la coscrizione era divenuta
soprattutto locale (tranne rarissime eccezioni), e i componenti effettivi
non erano pi reclutati solo presso i popoli che la titolatura originaria

95
SHA, Alex., 16, 3. Fuit praetera illi consuetudo, ut, si de iure aut de negotiis
tractaret, solos doctos et disertos adhiberet, si vero de re militari, militares veteres
et senes bene meritos et locorum peritos ac bellorum et castrorum [].
96
Vd. TOMLIN, Seniores-Iuniores, art. cit., p. 261.
97
Infatti, le tre epigrafi citate da TOMLIN, Seniores-Iuniores, art. cit., p. 260, sono
databili intorno al 375, mentre quelle (databili) provenienti da Concordia sono anche
pi tarde, risalendo ad un periodo compreso tra la fine del IV e la met del V secolo:
vd. CIL V, pp. 1058-1059; HOFFMANN, Die sptrmischen Soldatengrabschriften,
art. cit.; TOMLIN, Seniores-Iuniores, art. cit., pp. 256-257; 269-272. Come si pu
vedere, si tratta di soldati deceduti diversi anni dopo il regno di Costanzo II, durante
il quale stata collocata la creazione dei reparti seniores-iuniores da Mazzarino,
Drew-Bear e Scharf.
98
Vd. NICASIE, Twilight of Empire, op. cit., pp. 24-25.
99
Vd. AMM. XXVI 6, 12.

19
dellunit indicava, ma preferibilmente nei luoghi ove lala o la cohors
stazionava100.
Esiste anche unaltra considerazione, finora non avanzata, che
mi pare possa deporre a favore del fatto che il binomio seniores-
iuniores vada riferito allet dei soldati e non alla cronologia dei
reparti. Se osserviamo la nomenclatura dei numeri del tardo impero101
ci accorgiamo che la stragrande maggioranza di essi, escludendo quelli
la cui origine risale al Principato, hanno una titolatura ufficiale
declinata al maschile plurale, con la quale appunto concordano gli
eventuali attributi seniores o iuniores. Ci implica, a mio avviso, che
il nome designante lunit sia in realt in rapporto diretto con i soldati
che compongono il reparto, dei quali evidenzia una caratteristica
collettiva, e non, come accadeva nelle antiche legioni, con il
contenitore, rappresentato astrattamente dallunit. Il fatto
lampante, poi, nei non pochi casi in cui il reparto titolato con il
termine generico milites, seguito dagli attributi distintivi102. Pertanto,
nel caso della dicotomia seniores-iuniores, la caratteristica da
attribuire ai soldati, ai milites appunto, e non ai reparti, sarebbe quella
relativa alla differenza det.
Se si accetta una soluzione di questo tipo, risulta necessario
scartare la tesi della filiazione sostenuta da Tomlin. Del resto, tale
ipotesi confortata solo da pochissime e, talvolta, incerte
testimonianze epigrafiche, e fondata quasi esclusivamente su
congetture103. N, a sostegno di essa, pu essere invocato labituale
ordine di precedenza dei seniores sugli iuniores nella Notitia
Dignitatum104, perch esso rispecchia non lanzianit distituzione,

100
Sulla questione vd. CHEESMAN, The Auxilia, op. cit., pp. 70-85; sul termine
coscrizione territoriale, piuttosto che locale, anche in riferimento alle legioni
dellalto impero, vd. la documentazione esaustiva di FORNI, Il reclutamento delle
legioni, op. cit., pp. 85-102.
101
Per lelenco completo vd. gli indici delle truppe in Notitia dignitatum, ed. SEECK,
op. cit., pp. 309-327.
102
Il termine impiegato tra i limitanei: vd. Not. Or. XXXIX, 20-27; XL, 19-28;
XLI, 34-37; Not.Oocc. XXVII, 14; XXXI, 29-30; XXXII, 49; XXXIV, 40; XXXV,
20; XXXVI, 5; XXXVII, 16-23; XXXVIII, 9; XLI, 15-25; XLII, 6 (cfr. nota 13 di
questo articolo); 16. Sullimpiego generalizzato del sostantivo milites nel tardo
impero vd. VAN BERCHEM, Larme de Diocltien, art. cit., pp. 53; 93; VRADY,
New Evidences, art. cit., p. 372; CLEMENTE, La Notitia Dignitatum, op. cit., p. 128
nota 11.
103
TOMLIN, Seniores-Iuniores, art. cit., pp. 263-264.
104
Vd. Not. Occ. V-VI, passim.

20
ma lanzianit di promozione in una determinata categoria di
truppe105.
In sostanza, dunque, resta plausibile la tesi del Mazzarino, il
quale, sulla scorta del De rebus bellicis, riteneva che inizialmente gli
iuniores fossero semplicemente aggregati come reclute ai seniores, e
che soltanto dopo aver acquisito una certa esperienza di
combattimento, venissero organizzati in reparti a s stanti,
probabilmente gi durante il regno di Costanzo II. Uninterpretazione
di questo tipo parrebbe, peraltro, confortare la tesi qui proposta.
Unultima difficolt sarebbe costituita dallaccezione corrente
del termine iuniores in epoca tarda, che, come gi detto, sembra
proprio essere quella tecnica di reclute106. Se, infatti, gli iuniores
erano allincirca dei trentenni, sarebbe davvero difficile pensarli come
reclute ancora in fase di addestramento107. Osserviamo, per, che in
Vegezio, accanto a tale accezione, coesiste, seppur in minor misura,
anche quella pi generica di soldati giovani108. Si tratta forse del
retaggio residuo di una terminologia cronologicamente anteriore? Se
consideriamo che lopera di Vegezio fu scritta tra la fine del IV e la
prima met del V secolo109, e che le costituzioni imperiali dove iunior
vale unicamente recluta sono tutte datate dalla met del regno di
Costanzo II in poi110, possiamo credere che lalternanza seniores-
iuniores nel senso ipotizzato di quarantacinquenni-trentenni, valida
nel momento in cui fu creato questo tipo di reparti, fosse in seguito
caduta in disuso (come gi supposto sopra), cedendo il posto ad una
completa evoluzione di iuniores nel senso di reclute, e restando
come fenomeno secondario e stereotipo nella nomenclatura militare.

105
Vd. CLEMENTE, La Notitia Dignitatum, op. cit., p. 218.
106
Vd. gi GROSSE, Rmische Militrgeschichte, op. cit., p. 107.
107
Che i soldati fossero arruolati preferibilmente in et precoce attestato anche da
VEG. I 4, 1-2, bench si verificassero spesso eccezioni (vd. nota 85).
108
Vd. VEG. II 23, 1, dove i due significati sono accostati ma distinti, iuniores
quidem et novi milites; III 14, 10, dove si accenna a dei sagittariis iunioribus, arcieri
pi giovani rispetto a quelli della terza fila, che sono iuvenes; infine III 14, 16, gli
iuniores sono equiparati agli accensi, una sorta di sovrannumerari (vd. anche VEG. II
19, 6). Unosservazione simile si trova gi in NICASIE, Twilight of Empire, op. cit.,
p. 29. Vd. anche la scelta di tradurre tiro come recluta e iuniores come giovani
in P. FLAVIO VEGEZIO RENATO, Larte della guerra romana, a cura di M.
Formisano, Milano 2003.
109
Ibid., pp. 10-11.
110
Vd. Cod. Theod. VII 13. Lo stesso dicasi per il De rebus bellicis e le lettere di
Simmaco, dove persiste lequivalenza iunior=tiro, seppur attestata in un solo passo
per ciascun autore (vd. nota 11).

21
In quale momento storico porre, dunque, la creazione dei doppi
reparti? In mancanza di testimonianze esplicite, bisogna accontentarsi
di stabilire come generico terminus ante quem la met del IV secolo, il
che coincide, tra laltro, con le tesi di Mazzarino, Drew-Bear, Scharf e
Nicasie, illustrate precedentemente. Non possibile per, con i dati
attualmente in nostro possesso, attribuire con certezza la riforma a
Costantino111, a Diocleziano o addirittura, almeno embrionalmente, ad
un imperatore del III secolo.
Si pu invece osservare, per concludere, come la notevole
omogeneit di distribuzione dei due tipi di reparto, sia in occidente che
in oriente112, dimostri che lintento della riforma, probabilmente, era di
affiancare soldati fisicamente pi prestanti ma meno esperti, a soldati
meno freschi ma pi esperti, tuttavia non allo scopo di creare una sorta
di amalgama allinterno delle stesse unit, bens per affiancare, a
livello territoriale regionale, unit comitatensi diverse tra loro, che
cooperassero alla difesa in maniera differenziata, con compiti in parte
diversi ma complementari. Se in un arco di tempo pi o meno breve
questo uso fu abbandonato, come dimostrano le iscrizioni funerarie di
Concordia e la trasformazione definitiva degli iuniores in reclute,
ci forse fu dovuto alle difficolt che comportava una redistribuzione
costante dei soldati allinterno dellesercito in base ad un criterio
fondato sullet. I due attributi rimasero nella nomenclatura, anzi
furono talvolta assegnati anche a reparti di nuova creazione, su
imitazione di quelli gi esistenti, ma persero ogni valore effettivo in
ambito militare. Al contrario, almeno fino al VII secolo i grammatici
continuarono ad impiegare i termini iuniores e seniores nellaccezione
antica, le cui radici affondavano in ambito politico-militare
repubblicano113.

111
Vd. M. COLOMBO, Constantinus rerum nouator: dal comitatus dioclezianeo ai
palatini di Valentiniano I, Klio, 90 (2008), pp. 124-161 (qui pp. 153; 155-156).
112
NICASIE, Twilight of Empire, op. cit., p. 25.
113
Che la classe dei seniores sia nata per esigenze militari in et repubblicana
sostenuto da NERAUDAU, La jeunesse, op. cit., p. 139.

22

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