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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI

LO R I E N T A L E

FACOLTA DI SCIENZE POLITICHE

CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN


RELAZIONI INTERNAZIONALI E DIPLOMATICHE

TESI DI LAUREA
IN
STORIA CONTEMPORANEA

I MOVIMENTI NERI NELL'AMERICA DEGLI ANNI SESSANTA

RELATORE CANDIDATO
PROF. GIULIO MACHETTI ANDREA PAGLIANO
MATRICOLA PR/00033

ANNO ACCADEMICO 2011/2012


Tesi di laurea in Storia Contemporanea
di Andrea Pagliano
Relatore : prof. Giulio Machetti

Titolo: I movimenti neri nell'America degli anni sessanta.

Capitolo 1

Introduzione: Le rivolte nere e il '68.

1.1
Dal bancone di Greensboro all'universit di Berkeley pag. 3

1.2
La rivolta di Watts e la scissione del movimento studentesco pag. 5

Capitolo 2

Il movimento nero e le sue anime

2.1
Martin Luther King e la non violenza pag. 7

2.2
Malcolm X pag. 10

Capitolo 3
Storia delle Pantere Nere

3.1
Nascita del Black Panther Party pag 15

3.2
La leadership di Huey Newton pag.19

3.3
Trasformazione e affermazione nazionale del partito pag.21

3.4
Organizzazione del partito prima e dopo la leadership di Eldridge Cleaver pag.26
3.5

L'FBI contro le Pantere Nere pag.28

3.6

Il ritorno di Huey Newton pag.36

3.7

Scissione e fine delle Pantere Nere pag.38

Bibliografia pag.41

INTRODUZIONE

Le rivolte nere e il '68

1.1
Dal bancone di Greensboro all'Universit di Berkeley

E' inevitabile e necessario inquadrare le rivolte nere e la successiva nascita del Black
Panther Party all'interno delle dinamiche del pi vasto movimento degli anni
sessanta, per comprendere l'affresco storico che precede e determina la nascita delle
Pantere Nere, poich proprio dalle rivolte per i diritti civili delle comunit di colore
negli Stati Uniti d'America che sono scaturite le modalit e alcuni dei temi principali
e fondanti del movimento del '68. Il primo febbraio del 1960 a Greensboro in North
Carolina, quattro studenti neri si siedono al bancone di un locale pubblico e ordinano
da bere. Sembrerebbe una situazione normale ma in realt nel North Carolina, nove
mesi prima dell' elezione di John F. Kennedy, regnavano ancora le leggi
segregazioniste, che i signori bianchi del Sud erano riusciti a inserire negli accordi
con la coalizione anti-schiavista del Nord alla fine della guerra di secessione, per
tamponare e negare di fatto l' abolizione di diritto della schiavit imposta dal
vincitore Abraham Lincoln nel 1865. Proprio per questo, la cameriera dell'emporio
Woolworth si rifiuta di servirli "perch sono negri" e li invita molto poco
cordialmente a uscire dal locale per andare a mangiare con gli altri "sporchi negri". I
quattro studenti per sono stufi di essere trattati come bestie infette e rimangono
seduti finch non vengono portati fuori di peso dalla polizia. Da quel giorno il restare
seduti, o pi comunemente il "sit-in", diventer uno dei gesti di protesta simbolica
pi diffusi del mondo. In tutta Greensboro il giorno dopo il primo sit-in, decine, e poi
centinaia, di ragazzi affollarono tutti gli esercizi commerciali e i locali pubblici,
senza agitarsi, solo per sedersi ed essere serviti, sfidando gli insulti e le violenze dei
bianchi razzisti. La pratica dei sit-in si diffonde nel giro di pochi mesi nelle principali
capitali del sud grazie alla rapida organizzazione delle comunit nere che riempiono
qualsiasi tipo di locale pubblico di migliaia di giovani. Saranno questi giovani a dare

inizio al movimento degli anni sessanta, laddove per "movimento" intendiamo "il
complesso di attivismo sociale e culturale che, durante gli anni sessanta, acquista un
ruolo politico sempre pi rilevante" 1. Dopo Greensboro, l'attenzione della politica si
rivolge alla causa anti-segregazionista, e se i repubblicani per motivi di opportunit e
identit non intendono concedere attenzione alle comunit nere, i democratici invece
puntano molto sull'appoggio della minoranza afroamericana durante la campagna
elettorale per le elezioni del 1960. Le elezioni verranno vinte dal democratico John
Fitzgerald Kennedy, proprio con il sostegno dei due terzi dell'elettorato nero a cui
aveva promesso la piena uguaglianza (per cui si batter, ma che vedr la luce
formalmente solo dopo la sua morte). Nello stesso anno gli studenti incominciano ad
organizzare le proprie attivit dando vita alla Students for a Democratic Society
(SDS), che diventa l'organizzazione studentesca nazionale di maggior peso, e alla
Student Nonviolent Coordinating Committee, la prima organizzazione degli studenti
di colore. Entrambe le organizzazioni si riuniscono nel giugno del 1962 a Port
Huron, vicino Detroit, per lavorare alla pubblicazione di un programma di azione
diretta, che diventer noto come il Manifesto di Port Huron. Il Port Huron
Statement, frutto della cooperazione e dell'integrazione di idee di studenti
provenienti da contesti profondamente diversi, come erano all'epoca i radicals
bianchi del nord e i neri del sud, e rappresenta il vero manifesto ideologico di una
generazione stanca del razzismo, del potere militare, della politica estera basata sul
conflitto armato e dell'apatia di massa della societ perbenista degli anni cinquanta.
La protesta studentesca trasforma i luoghi della formazione, in particolare le
universit, in sedi di confronto pubblico in cui vengono combattuti e abbattuti i
valori e le convenzioni degli adulti. Gli studenti degli anni sessanta, figli di una
classe media nuova, sono pi numerosi, colti, impegnati e ambiziosi dei precedenti, e
a partire dall'universit di Berkeley nel 1964 cominciano ad occupare i campus e gli
spazi pubblici universitari scontrandosi con la polizia in nome della libert di parola
all'interno dell'universit. Gli studenti in questa fase sono nonviolenti, ispirati dai

1
MarcelloFlores,Il'68,Bologna,ilMulino,1998

modelli di Gandhi e Martin Luther King, e quindi non oppongono resistenza agli
arresti di massa operati dalla polizia nelle universit, ma la nonviolenza degli
afroamericani, dopo la gloriosa marcia su Washington del 1963 e le approvazioni del
Civil e del Voting Rights Act da parte dell'amministrazione del nuovo presidente
Johnson, finisce presto con l'apertura di un nuovo focolaio di protesta, quello dei
ghetti neri delle grandi citt.

1.2
La rivolta di Watts e la scissione del movimento studentesco

La miccia esplode a Watts, periferia degradata di Los Angeles, in cui a partire


dall'arresto di un cittadino di colore per eccesso di velocit si scatena una rivolta
lunga e violenta che vede l'intero ghetto insorgere contro la polizia e la Guardia
Nazionale per sei giorni provocando trentaquattro morti, un migliaio di feriti e
quattromila arrestati. L'improvvisa ribellione riflette l'odio della comunit nera delle
metropoli verso le condizioni di invisibilit che caratterizzano l'esistenza dei neri
nelle zone, come Watts, dilaniate dalla povert, dall'emarginazione e dalla mancanza
di prospettive lavorative e d'istruzione. Gli afroamericani si erano spostati a nord per
lavorare nelle fabbriche e a partire dagli anni Trenta avevano dato vita alla
formazione dei ghetti nelle grandi metropoli. I ghetti neri al nord erano il frutto della
trasformazione della societ post-industriale in cui il declino delle grandi fabbriche le
costrinse a spostarsi dal centro alla periferia delle citt lasciando dietro di s interi
quartieri pieni di disoccupati ma di negozi vuoti e strade senza illuminazione e con
scarsi collegamenti con il resto della citt. Le citt si ritrovarono divise in due
blocchi profondamente segnati dalla disparit economica : da una parte la realt ricca
e sicura dei bianchi e dall'altra quella dismessa e pericolosa dei neri. Alla rivolta di
Watts ne seguiranno decine in tutti gli Stati Uniti, le pi violente a Newark con 25
lavoratori di colore assassinati dalla polizia e a Detroit con 43 morti e migliaia di
feriti e arrestati. La violenza entra anche nelle universit nel 1968 quando gli studenti

della Columbia, una fra le pi prestigiose universit private americane, per la prima
volta divisi per appartenenza etnica, occupano numerosi edifici per protestare contro
la guerra in Vietnam e contro l'utilizzo della ricerca accademica per scopi militari,
scatenando la dura reazione delle autorit accademiche, della stampa conservatrice e
soprattutto della polizia, i cui pestaggi sono violenti e gratuiti, soprattutto verso gli
studenti di colore. L'aspetto pi rilevante sull'occupazione della Columbia riguarda la
separazione voluta e ottenuta dagli studenti neri all'interno del movimento
studentesco. La loro convinzione che la lotta debba essere per la comunit nera e
non per il controllo accademico, e che pertanto la diversa identit etnica imponga la
separazione dei movimenti, nonostante il nemico sia comune. Questa prima grande
scissione all'interno del movimento universitario porter ad ulteriori divisioni, sia
all'interno del movimento nero che in quello bianco universitario, il quale prender
sotto la forma del gruppo rivoluzionario degli Weatherman la via del terrorismo
politico. Lo storico Peppino Ortoleva2 ha ben descritto questa scissione utilizzando il
termine "esodo" per descrivere quel processo che porter progressivamente alla
dissoluzione dell'entit unitaria del movimento e alla formazione di una nebulosa di
movimenti politici fedele alle contraddizioni interne, che da sempre hanno affollato
"la Nuova Sinistra"3. Il quadro americano immediatamente precedente al '68 ci
mostra quindi un paese profondamente diviso, con un mondo giovanile vario e
protagonista, perennemente in mobilitazione, con un proprio nuovo nucleo di valori e
una "controcultura" completamente opposta a quella dei propri genitori. Le speranze
di quella generazione e delle minoranze che avevano eletto Kennedy si erano
trasformate alla fine del decennio in disillusione e rivolte rabbiose. Ha scritto
Marcello Flores4 : "la guerra che la televisione porta giornalmente dal Vietnam nelle
case di ogni famiglia sembrava pronta ad esplodere anche all'interno dell'America".

2
PeppinoOrtoleva,Imovimentidel'68inEuropaeinAmerica,Roma,EditoriRiuniti,1998
3
Ilriferimentoall'espressione"nuovasinistra"coniatadalsociologoCharlesMillsnellasua"Lettera
allaNuovaSinistra",testocheposelebasiperlanascitadelmovimentouniversitario.
4
MarcelloFlores,Il'68,Bologna,ilMulino,1998

CAPITOLO 2

Il movimento nero e le sue anime

2.1
Martin Luther King e la non violenza

Per il movimento nero americano, il '68 fu l'anno della tragica morte di Martin
Luther King, ucciso a colpi di fucile mentre era affacciato al balcone di un hotel di
Memphis. La morte del reverendo King priv il movimento nero del maggior
interprete di una delle sue due grandi anime, quella pacifista, e lo stesso era successo
per Malcolm X, il leader dell'altra grande ala del movimento, quella rivoluzionaria,
morto ammazzato nel 1965. Scrisse James Baldwin : "i bianchi americani non
capiranno mai la profondit del dolore che i neri hanno provato alla morte di
Martin Luther King"5. Il reverendo King era stato infatti il leader del movimento
nero per dieci anni fra gli anni cinquanta e sessanta, definito dalla pubblicistica
bianca "il profeta americano del secolo", aveva avuto la capacit di mobilitare e
organizzare un movimento di resistenza che dal Sud aveva unito lavoratori neri
poveri, giovani, emarginati e borghesi neri in ascesa e li aveva portati a marciare su
Washington. Inizialmente tutt'altro che moderato e rassicurante, come invece stato
poi ritratto dall'opinione pubblica bianca, era stato il protagonista di grandi
provocazioni e atti di disobbedienza civile in seno alla societ razzista degli Stati
Uniti del sud. King ha rappresentato la figura centrale della prima fase del
movimento nero di liberazione dal razzismo, grazie al suo coraggio e al suo efficace
talento oratorio, ma soprattutto perch "rafforz il potenziale progressista nella
comunit nera meridionale"6 attraverso la forza culturale delle chiese nere e dei
predicatori e lo spirito di ribellione dei lavoratori poveri. King fu in grado di sfruttare
sia il proprio radicamento nella chiesa nera, per accedere direttamente ai bisogni
della popolazione nera del Sud, che la propria visione cristiana, non-violenta e

5
JamesBaldwin,Selastradapotesseparlare,Milano,Rizzoli,1979
6
CornelWest,Ilparadossodellaribellioneafroamericana,Milano,ShakeEdizioni,1995

liberale, per dialogare coi progressisti non di colore, presenti nelle istituzioni
americane. La prima fase del movimento si inevitabilmente sviluppata nel Sud
proprio per la presenza di questa rete di chiese e predicatori neri che ispirarono
giovani attivisti come i Greensboro Four, di cui s' trattato precedentemente. Le
grandi imprese di questo primo stadio del movimento nero di liberazione furono la
campagna di Birmingham e la marcia su Washington, entrambe nel 1963. A
Birmingham, in Alabama, le continue mobilitazioni indette dal reverendo King,
composte da occupazioni di luoghi pubblici, marce e sit-in, costrinsero il presidente
Kennedy a schierarsi pubblicamente, in televisione, a favore di un provvedimento
contro la segregazione razziale, mentre le immagini dell'arresto di King e l'utilizzo di
centinaia di bambini di colore nella lotta si dimostrarono efficaci per la maturazione
di un'opinione pubblica bianca a favore delle battaglie per i diritti civili. La Marcia
su Washington , comunemente riconosciuta come il culmine del movimento per i
diritti civili e famosa per il vibrante discorso di Martin Luther King, fu tuttavia la
prima occasione in cui si mostrarono i limiti del movimento nero nel rapporto con i
bianchi e le istituzioni democratiche, da cui scaturir la prima grande scissione
interna al movimento. La Marcia un 250.000 persone, di cui 50.000 afroamericani e
molti attivisti per i diritti civili, anche bianchi. Il movimento nero non desiderava
affatto alleati bianchi, ma ne aveva bisogno perch il successo che si era prefissato e
che in parte aveva ottenuto passava necessariamente per il sostegno dei bianchi
Democratici al Congresso e alla Casa Bianca. L'analisi pi lucida di quell'evento di
Cornel West secondo cui con il sostegno dei bianchi il movimento avrebbe ottenuto
un certo successo e non si sarebbe reso marginale, ma avrebbe gradualmente perso di
legittimit presso la propria base formata da studenti neri politicizzati, lavoratori
poveri ed emarginati della underclass7. La prima fase del movimento si concluse
anche perch aveva raggiunto il suo obiettivo pi liberale, ovvero l'ingresso nella
politica istituzionale come gruppo d'interesse capace d'influenzare positivamente
l'approvazione di leggi come il Civil Rights Act. Il problema dopo il '64 fu per
quello di trasformare la legge in pratica sociale in tutti gli Stati Uniti, ancora
fortemente diseguali da un punto di vista sostanziale. Quando Martin Luther King fu

7
ibidem

ammazzato, il suo declino come leader nero (ma non per i bianchi che gli avevano
conferito nel '64 il premio Nobel per la pace) era gi ampiamente in atto a causa
dell'evoluzione del movimento, che allargandosi alle citt del Nord si rivolgeva agli
invisibili dei ghetti metropolitani in rivolta e a situazioni sociali molto diverse da
quelle meridionali in cui King si era formato. La diseguaglianza era diventata
economica e sostanziale e a un grossa fetta di disoccupati afroamericani delle citt
del nord non bastava pi il solo riconoscimento dell'eguaglianza formale.
L'attenzione sul problema razziale si spost obbligatoriamente da sud a nord a causa
delle violentissime rivolte e nonostante la rottura di King col potere bianco per colpa
dell'intensificarsi dei bombardamenti americani in Vietnam e il suo trasferimento nel
ghetto metropolitano di South Side di Chicago, nel tentativo di radicare la
nonviolenza nelle grandi citt, ormai gli eredi del suo movimento parlavano una
lingua diversa e le distanze fra King e le nuove prospettive del movimento nero
erano diventate anche ideologiche. L'obiettivo di King era l'integrazione della
comunit nera nella societ americana, vista come missione divina e realizzazione
del sogno americano, e aveva sempre perseguito quest'obiettivo con la disubbidienza
civile non violenta e grazie all'appoggio della comunit nera del Sud, del governo
federale e dei bianchi progressisti del Nord. In risposta al "collaborazionismo" di
King con i bianchi e il governo, inaccettabile per un movimento sempre pi radicale
e antagonista, si era venuto a contrapporre il nazionalismo antagonista, in seguito
afro-americanismo, che aveva in Malcolm X il suo pi lucido e carismatico
esponente.

2.2
Malcolm X

All'interno della comunit afroamericana c' sempre stato un conflitto fra i sostenitori
dell'integrazione fra bianchi e neri e chi invece sostiene la separazione. Malcolm X
aveva trattato l'argomento parlando di "house negro" e "field negro"8 . Il primo lo
schiavo nero che vive nella casa del padrone bianco e il secondo quello che vive
nei campi. L'house negro vive, veste e mangia meglio perch vive in una casa
migliore, mangia lo stesso cibo del suo padrone e indossa i suoi stessi abiti,
imparando a parlare come il padrone e ad amarlo. Il field negro invece non ha nulla,
mangia poco, male e vive in strada o in capanne "sentendo lo sprone della frusta"9 .
Secondo Malcolm X, fin dai tempi della schiavit, la tentazione di assomigliare al
bianco, di essere e vivere come lui, ha accompagnato la comunit afroamericana
insieme alla tentazione opposta, quella del nazionalismo fondato sull'identit
razziale. Alla fine degli anni sessanta, dopo la stagione del movimento per i diritti
civili, la tesi separatista ha prevalso su quella integrazionista, ponendo bianchi e neri
su due universi differenti. Malcolm X non credeva infatti nella possibilit auspicata
da Martin Luther King poich, secondo lui, il sistema che aveva schiavizzato gli
afroamericani strappandoli dalla propria terra non era strutturato per poter integrare
una popolazione che aveva relegato in una posizione inferiore. La posizione era netta
e le sue parole furono chiarissime : "Questo sistema politico, economico e sociale il
prodotto della messa in schiavit del nero e questo particolare sistema in grado di
riprodurre solo ci che lo ha prodotto. L'unico modo rivoluzionare il sistema" 10.
Per Malcolm X non esisteva il sogno americano ma "l'incubo americano in cui lo Zio
Sam ha le mani che grondano del sangue dei neri"11 e bisognava rovesciare la
prospettiva, non cercando pi l'uguaglianza impossibile della cittadinanza americana
sostanziale, bens guardare alle proprie radici africane, rivalutando con orgoglio la
propria diversit. Questo punto influenz talmente tanto gli studenti e gli attivisti neri

8
MalcolmX,discorsoaSelma(Alabama),4Febbraio1965
9
ibidem
10
BrunoCartosio,MalcolmX,combattereconleparoleeparlareairagazzidelghetto,IlManifesto,
26marzo1993
11
MalcolmX(acuradiGeorgeBreitman),Ultimidiscorsi,Einaudi,Torino1968.

10

da causare la scissione all'interno del movimento per i diritti civili dei primi anni
Sessanta : non si poteva pi lottare per i diritti civili, ma per i diritti umani e
bisognava farlo senza considerarsi americani ma parte di una nazione nera in
movimento per la propria emancipazione sia sul piano nazionale che su quello
internazionale. Su queste idee si form il nazionalismo nero e Malcolm X, col suo
stile diretto e sincero, ne divenne l'ideologo, il profeta e il martire. Il nazionalismo
nero impersonato da Malcolm X venne per interpretato all'epoca come razzismo
rovesciato e violento, e in questo non aiut l'appartenenza di Malcolm X ad
un'organizzazione islamica, la Nation Of Islam di Elijah Muhammed, che soleva
definire i bianchi come "diavoli dagli occhi azzurri". Il pensiero di Malcolm X
tuttavia era molto pi complesso, e sempre in evoluzione, dei dettami della chiusa
Nazione Islamica. A seguito di numerosi scontri Malcolm abbandon presto
l'organizzazione rifiutando il presupposto religioso islamico come unico elemento di
coesione per il popolo e attaccando Elijah Muhammed di condotta immorale e
poligamia. Il punto di partenza del ragionamento di Malcolm X era la situazione
dell'uomo nero nel mondo dominato dai bianchi, in cui il nero si autocensurava per
paura della repressione o veniva relegato nel ghetto, o in prigione, se osava ricordare
al bianco i soprusi subiti, smettendo di agire come bianco, rifiutando le teologie e le
antropologie bianche. L'obiettivo per Malcolm X era la liberazione dei neri dal loro
atteggiamento deferente e difensivo nei confronti dei bianchi, e la formazione
all'interno dei ghetti di una consapevolezza politica sulle cause che avevano originato
la loro marginalit sociale, con orgoglio e fierezza della propria "negritudine".
Un'altra caratteristica fondante del nazionalismo nero il rifiuto della non violenza
come tattica politica. Per Malcolm X si trattava di un metodo masochista poich
nella maggior parte delle occasioni in cui gli attivisti bianchi e neri avevano sfidato
inermi le autorit, erano andati incontro a imprigionamenti di massa e violenze
bestiali e indiscriminate, cui era sempre pi difficile dare una risposta cristiana e
pacifica. Per questo motivo, Malcolm X decise di contrapporre alla strategia della
nonviolenza quella dell'autodifesa, principio su cui si fonderanno le Pantere Nere, e
riassunse cos la sua scelta : "poich l'autoconservazione la prima legge della

11

natura, ribadiamo il diritto degli afroamericani all'autodifesa"12. Secondo Malcolm


X le tattiche basate esclusivamente sulla moralit, come quelle cristiane o gandhiane,
potevano avere successo solo di fronte a un sistema onesto e morale e per questo
rivendicava costituzionalmente il diritto a portare armi per difendersi dal razzismo
violento, dal momento che il governo non era disposto a proteggere la vita della
comunit nera. E' facile quindi intuire come il suo rapporto con la figura di Martin
Luther King fosse conflittuale. Del reverendo King, Malcolm X rigettava, oltre alla
pratica della nonviolenza, anche il collaborazionismo con il governo degli Stati Uniti,
al punto da bocciare senza appello la Marcia su Washington del 1963 definendola
una dimostrazione "fatta da bianchi davanti alla statua di un presidente morto da
cento anni e al quale, quando era vivo, noi non piacevamo". Malcolm X guardava a
King come a una figura troppo rassicurante per i liberali bianchi del nord, gli stessi
bianchi che non contemplavano l'esistenza dei neri che venivano per sfruttati nelle
loro fabbriche, e trovava inconcepibile sia il richiamo evangelico come espediente
politico perch figlio di quello stesso cristianesimo che aveva sostenuto la schiavit,
che l'uso dell'amore e della sua cifra politica nonviolenta, come risposta
all'indifferenza dei bianchi. Martin Luther King a sua volta non poteva concordare
con le iniziative di Malcolm X, non trovando nella violenza un'alternativa sensata e
attuabile alla nonviolenza da lui professata, e vedendo in lui una vittima del sistema
che porta gli afroamericani a sentirsi nullit e a reagire con rabbia13. Se la missione
di Martin Luther King era quella di integrare la comunit nera nella societ bianca,
quella di Malcolm X era di liberarli con ogni mezzo necessario, perch il problema
per i neri dei ghetti invisibili "non era amare, bens farsi notare, conoscere e fare
rumore"14. Per questo motivo, i ragazzi dei ghetti neri del nord si riconobbero in
Malcolm X, il quale incarnava autenticamente la cultura afro-americana con le sue
contraddizioni e la sua travagliata storia personale fatta di soprusi subiti dal Ku Klux
Klan, riformatori ed esperienze con droga e prigioni, una storia personale che tanto
aveva in comune con quella collettiva del ghetto e su cui tanto, e tanto inutilmente,

12
ibidem
13
ClayborneCarson,MartinLutherKingIhavedream,Milano,Mondadori,2010
14
JamesHalCone,Martin&Malcolm&America:AdreamoraNightmare?,NewYork,OrbisBooks,
1992

12

giocarono i mezzi d'informazione di massa, manipolati dall'FBI, per screditarlo.


Nessuno come lui fu capace di indirizzare il movimento nero verso una strada cos
definita, come quella del radicalismo politico e della rivolta. Tuttavia le strade
apparentemente parallele di Martin Luther King e Malcolm X, sul finire delle proprie
brevissime vite, si stavano incontrando. King, deluso dalle promesse dei bianchi
insensibili al messaggio suo messaggio d'amore, comprese come la nonviolenza non
potesse fare presa sulle masse diseredate dei ghetti cresciuti nell'invisibilit e in
ambienti profondamente violenti. Per questo motivo decise di rompere ogni rapporto
con la Casa Bianca che, pur spiandolo, l'aveva sostenuto fino a quel momento, e
dichiar pubblicamente la propria contrariet alla guerra in Vietnam, denunciandola
come immorale e come ulteriore dimostrazione della discriminazione che vedeva i
giovani di colore in maggiore percentuale fra le forze di prima linea. Mentre King si
radicalizzava sul tema della disuguaglianza sociale, avvicinandosi alla sinistra
americana, Malcolm X, intraprese all'inizio del 1964 una serie di viaggi in Africa e
nel Medio Oriente, incontrando tutti i leader della decolonizzazione come Nasser,
venendo sempre accolto come e meglio di un diplomatico, prima di andare in
pellegrinaggio alla Mecca. Come lui stesso dichiar al suo ritorno, quel
pellegrinaggio gli cambi la vita perch, nell'osservare la preghiera comune fra razze
diverse fra loro, scopr che non tutti i bianchi erano diavoli, ma soprattutto allarg la
propria visione politica : non bisognava pi pensare agli afroamericani come a delle
vittime del razzismo bianco negli Stati Uniti, ma ad essi in quanto parte di una
rivoluzione globale pi grande e in atto. La necessit era quella di collocare la lotta
di liberazione degli afroamericani nel contesto delle lotte di liberazione di tutti i
popoli di colore del mondo. Come spiegher in un'intervista il 28 giugno 1964: "Una
volta che abbiamo visto cosa erano capaci di fare, abbiamo preso la decisione di
cercare di fare la stessa cosa qui in America tra gli afro-americani. Combattere
chiunque si metta sulla nostra via, conseguire la completa indipendenza della gente
di discendenza africana qui nell'emisfero occidentale e prima di tutto negli Stati
uniti, e ottenere la libert di questa gente con ogni mezzo necessario"15.Negli ultimi

15
FerruccioGambino,MalcolmXConognimezzonecessario.Discorsieinterviste,Milano,Shake
Edizioni,1997

13

anni delle loro vite, sia Malcolm X che Martin Luther King avevano smesso di
ragionare in termini di bianchi contro neri, ma a rapporti fra oppressi ed oppressori, e
questo potenzialmente poteva rappresentare l'unione fra le mobilitazioni
internazionali e quelle delle masse nere, sotto la guida di due incredibili e irripetibili
figure. Queste inversioni di marcia attirarono verso entrambi non poche antipatie fra
coloro che li avevano sempre seguiti e destarono grande preoccupazione presso il
governo americano, spaventato dalla possibile unione fra socialismo e rivolta nera.
Entrambi vennero costantemente controllati dai servizi segreti americani di J.Edgar
Hoover, all'interno di un programma atto ad "impedire il sorgere di un messia
nero16" capace di portare il popolo nero alla rivoluzione, e infine, dopo numerosi
attentati, entrambi furono assassinati in pubblico in circostanze oscure, come per i
fratelli Kennedy, e risulta difficile non collegare quella precisa direttiva dei servizi
segreti americani all'assassinio dei due grandi leader.

16
trattodalmemorandumFBIdel4Marzo1968,contenutoinClayborneCarson,MalcolmXTheFBI
File,NewYork,1991.

14

CAPITOLO 3

Storia delle Pantere Nere

3.1
Nascita del Black Panther Party

La storia delle Pantere Nere parte da Oakland, California,citt portuale ed industriale


situata in una posizione particolare, fra San Francisco, patria della controcultura
americana degli anni 50 e 60, e Berkeley, cittadella universitaria motore del
movimento studentesco americano. La citt era divisa in due parti, una collinare
abitata dalla classe medio-alta dei bianchi e le flatlands, le zone piatte, dove si
affollavano, divisi in ghetti, ispanici, cinesi e migliaia di neri emigrati dal Sud, che
erano stati attirati durante la Seconda Guerra Mondiale per lavorare nel porto e nelle
industrie del settore bellico. I ghetti di Oakland erano desolanti scenari di una citt
fantasma con altissime percentuali di analfabetismo. Le Pantere Nere furono una
creazione di due amici e compagni di studio di Oakland, Bobby Seale, aspirante
attore, e soprattutto Huey P. Newton, il quale, citando proprio Bobby Seale , "fu il
teorico, l'ideologo, l'uomo della prassi quotidiana, il primo dirigente e il massimo
portavoce ufficiale del partito delle Pantere Nere"17. Il suo carisma e la sua
imprevedibilit legarono indissolubilmente la sua vita a quella delle Pantere. Huey
Newton era nato in Louisiana nel 1942 e, come molti altri leader delle Pantere,
proveniva da solide famiglie emigrate verso la California in cerca di occasioni
migliori. La sua educazione fu fortemente influenzata dal dualismo familiare
rappresentato dai suoi fratelli Melvin, intellettuale ed insegnante, e Sonny Man,
teppista del ghetto, e infatti divise la sua giovinezza fra studi in legge al college e
piccole attivit criminali che lo condussero a trascorrere sei mesi in carcere per
accoltellamento nel 1964. Durante la detenzione ebbe modo di studiare avidamente i
testi cardine del nazionalismo nero e in particolare di Robert Williams, fondatore del

17
Bobby Seale, Cogliere l'occasione? La storia del Black Panther Party e di Huey P. Newton, Torino,
Einaudi, 1971.

15

RAM, il primo gruppo di autodifesa per le famiglie nere tormentate dal Ku Klux
Klan, e di Malcolm X, da cui era rimasto affascinato qualche anno prima nel corso di
un dibattito pubblico nella sua citt. Dopo il carcere, insieme a Bobby Seale
frequent sia il RAM che il Souls Students Advisory Council, un gruppo
universitario che organizzava raduni contro l'arruolamento dei neri nella guerra del
Vietnam. Dopo l'assassinio di Malcolm X e lo scoppio delle rivolte urbane, Huey e
Bobby decisero di distaccarsi da entrambi i gruppi per formarne uno nuovo, capace
di ascoltare e coinvolgere i ragazzi protagonisti delle rivolte, i cosiddetti "cats on the
block", che erano ragazzi come loro, parte della stessa e unica gente in cui si
riconoscevano, quella che non aveva le opportunit per studiare nei college e che per
Seale e Newton divennero gli unici interlocutori possibili. Nell'ottobre del 1966 i due
giovani si incontrarono in un centro di assistenza sociale ad Oakland, per scrivere il
programma che dava vita alla nuova organizzazione politica che chiamarono Black
Panther Party For Self-Defense, il Partito della Pantera Nera per l'autodifesa.
L'immagine che caratterizza il simbolo e il nome del partito, la pantera nera, fu presa
da una lista elettorale omonima che l'associazione studentesca SNCC, gruppo molto
esteso che nel corso degli anni aveva appoggiato prima il pacifismo non-violento e
poi la svolta nazionalistica del movimento nero, aveva creato alle elezioni di una
piccola contea dell'Alabama in cui erano stati uccisi alcuni attivisti anti-razzisti, per
dare voce alla maggioranza nera senza diritto di voto. Quella lista raccolse risultati
elettorali modesti ma rappresent l'embrione di un partito autonomo nero, che fu poi
realizzato dai due giovani di Oakland. Il partito nacque sulla base di dieci punti
programmatici a partire dall'espressione di rivendicazione : "cosa vogliamo". I dieci
punti erano :

1. Vogliamo libert. Vogliamo potere per determinare il destino della nostra comunit nera.
2. Vogliamo la piena occupazione per il nostro popolo.
3. Vogliamo la fine della rapina capitalista sulla nostra comunit nera.
4.Vogliamo case decenti, adatte per accogliere essere umani.
5. Vogliamo istruzione per il nostro popolo che denuncia la vera natura di questa decadente
societ americana. Vogliamo l'istruzione che c'insegni la nostra vera storia ed il nostro
ruolo nella societ attuale.

16

6. Vogliamo che tutti i Neri siano esonerati dal servizio militare.


7. Vogliamo il blocco immediato della brutalit poliziesca e degli assassini della gente nera.
8. Vogliamo la libert per tutti i Neri detenuti in carceri e prigioni federali, statali, di contea
e cittadine.
9. Vogliamo che ogni persona nera portata in giudizio venga giudicata da una giuria
formata anche da gente della comunit nera, come definito dalla Costituzione degli Stati
Uniti.
10. Vogliamo terra, pane, case, istruzione, da vestire, giustizia e pace. Il nostro principale
obiettivo politico un plebiscito, sotto la supervisione delle Nazioni Unite, da tenere in tutta
la comunit nera e a cui possono partecipare soltanto soggetti coloniali neri, con lo scopo di
determinare la volont della gente nera rispetto al suo destino nazionale.18

Nella sua struttura, e in parte nel suo contenuto, il programma riprende quello della
Nazione Islamica di Elijah Muhammad, ma, rinunciando ad ogni accenno religioso,
risulta essere pi incisivo, chiaro e politico di quello dell'organizzazione islamica in
cui aveva militato Malcolm X. Gli obiettivi del programma erano tutti temi che
ruotavano intorno al cardine dell'autodeterminazione e della liberazione della
comunit nera ed erano tutti di lunga durata tranne uno, il settimo, da attuare subito :
"vogliamo la fine immediata della brutalit della polizia e dell'assassinio della gente
nera"19. Per perseguire questo punto si organizzarono gruppi di autodifesa armata, in
base al secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America che
consente ai cittadini il diritto di portare armi per legittima difesa. L'importanza
dell'obiettivo sottolineato dalla denominazione del partito, che sul tema
dell'autodifesa diede forma alle proprie attivit attraverso il reclutamento di
volontari. L'autodifesa per le Pantere Nere si svilupp attraverso la tattica del
patrolling, il pattugliamento della polizia, che consisteva nel percorrere la comunit
in auto, ostentando pistole e fucili per "controllare" il comportamento degli agenti di
polizia in servizio, tenendosi pronti a intervenire di fronte ad eventuali abusi ai danni

18
Paolo Bertella Farnetti, Pantere nere. Storia e mito del Black Panther Party, Milano, ShaKe
Edizioni, 1995

19
ibidem

17

dei cittadini neri. L'idea, che era stata precedentemente considerata da altre
organizzazioni del movimento come suicida, in realt poggiava su solide basi
giuridiche, che riflettevano la preparazione e l'astuzia di Newton, egli aveva infatti
appreso che secondo le leggi della California chiunque poteva portare un'arma da
fuoco, purch visibile e non puntata contro qualcuno. L'effetto causato fu quello di
allontanare progressivamente la polizia dalla comunit nera di Oakland e per questo
il patrolling si rivel un efficace strumento propagandistico e di reclutamento. Le
Pantere, esercitando un loro diritto costituzionale, sfidavano i poliziotti ponendosi sul
loro stesso piano in quanto armati, e per di pi con la legge dalla loro parte,
costringendo gli agenti a non poter fare nulla. Il pattugliamento fu cos efficace da
non degenerare mai in scontri a fuoco. La fama delle pantere e il loro fascino verso i
ragazzi del ghetto aumentarono sempre di pi, al punto da influenzare persino la
moda dei giovani neri con le loro "uniformi" caratterizzate da baschi neri, pantaloni
larghi neri, giacche nere di cuoio e occhiali neri. I racconti delle loro imprese contro
la polizia iniziarono a circolare e sempre pi giovani si avvicinarono
all'organizzazione per farne parte. L'iniziale successo port le Pantere ad aprire un
ufficio, a Oakland, che divenne in poco tempo non solo un luogo di reclutamento, ma
anche di discussione e formazione ideologica, in cui Newton e Seale tenevano corsi
di dottrine politiche sui testi che pi li avevano influenzati, come quelli di Che
Guevara, Malcolm X e Mao Tse-Tung, inoltre ai membri veniva anche insegnato
l'uso corretto delle armi e le regole basilari del pronto soccorso. L'impegno delle
Pantere Nere prosegu grazie alla fondazione di The Black Panther, testata
d'informazione ufficiale della comunit nera, di fatto il giornale del partito, e
all'apporto di nuovi ispirati membri come Emory Douglas, artista rivoluzionario,
famoso per la rappresentazione suina degli agenti di polizia che da allora verranno
definiti pigs, e soprattutto di Eldridge Cleaver, destinato ad assumere in seguito un
ruolo determinante come leader del gruppo. Cleaver si era formato in galera, come
Newton, sui testi di Marx e Bakunin, e aveva seguito Malcolm X in tutto il suo
percorso intellettuale, dentro e fuori la Nazione Islamica, consapevole del bisogno
"di un'organizzazione che dia un'unica voce all'interesse comune dell'uomo nero"20.

20
Eldridge Cleaver, Anima in ghiaccio, Milano, Rizzoli, 1969

18

Cleaver entr in contatto con le Pantere Nere quando queste scortarono la vedova di
Malcolm X, Betty Shabazz, a un incontro pubblico, sfidando la polizia che li
provocava. Da quel momento Cleaver decise di dedicare tutte le sue energie allo
sviluppo del Partito della Pantera Nera, identificando in Huey Newton il vero erede
di Malcolm X, e in breve ne divenne il redattore del giornale e il ministro
dell'informazione.

3.2
La leadership di Huey P. Newton

L'evento decisivo a far esplodere l'interesse della stampa e delle autorit nazionali
verso le Pantere Nere, fu l'invasione del parlamento della California nel 1967. Il
Parlamento si apprestava infatti ad approvare una proposta di legge del deputato
Mulford di Oakland, tesa a restringere la libert di portare armi dei privati cittadini,
un' iniziativa chiaramente diretta a limitare l'azione delle Pantere Nere. Di fronte a
quest'eventualit Newton, che scontava ancora un periodo di libert vigilata, decise
di cogliere l'occasione per diffondere all'intera nazione il messaggio del partito
andando a manifestare la propria opposizione, nella sede parlamentare di
Sacramento. Fu cos che il 2 Maggio del 1967, durante la discussione della proposta
di legge, una trentina di Pantere Nere, in assetto ufficiale e guidate da Bobby Seale,
si presentarono a Sacramento armate di tutto punto e dopo aver letto un paio di volte
un documento scritto da Newton e Cleaver nel quale si accusava lo Stato di voler
reprimere il diritto dei neri all'autodifesa, decisero di fare irruzione nel Parlamento, e
l, di fronte a una platea di giornalisti increduli ed eccitati, Bobby Seale lesse per la
terza volta il messaggio rivoluzionario di Newton e Cleaver prima di essere arrestato
davanti alle telecamere. Il disegno di legge fu fatto passare lo stesso, ma il successo
mediatico provocato dall'iniziativa ebbe l'eco nazionale desiderato. Le Pantere
finirono per la prima volta su tutte le prime pagine dei giornali e in prima serata su
tutti i telegiornali della nazione e da allora Newton e Seale incominciarono ad
apparire frequentemente in numerose trasmissioni televisive. Il successo delle

19

Pantere provoc, da un lato l'ammirazione e l'identificazione della comunit nera col


partito, e dall'altro una grande preoccupazione da parte dell'establishment bianco,
preoccupato dall'evocazione minacciosa della violenza, nonostante l'attenzione alla
legalit sempre professata fino a quel momento dai militanti neri. Successivamente
all'approvazione della legge, le Pantere cessarono di esibire le armi e di attuare
pattugliamenti. Un altro evento decisivo nello sviluppo delle attivit delle Pantere fu
per l'inaspettato confronto armato del 28 ottobre del 1967. Quella sera Newton e un
altro membro del partito, mentre giravano in cerca di un ristorante, furono fermati e
perquisiti da una volante della polizia guidata dall'agente John Frey. Durante la
perquisizione Frey estrasse la pistola e spar al leader nero, causandogli notevoli
ferite allo stomaco. Frey fu a sua volta sparato e mor sul posto, mentre Newton fu
trasportato in ospedale con cinque pallottole nello stomaco e l fu raggiunto da un
plotone di agenti di polizia, che lo ammanettarono a un tavolo, e nell'attesa di un
dottore, lo riempirono di bastonate sulle ferite e sulla testa fino a fargli perdere
conoscenza. Newton riusc a riprendersi dalle gravi ferite, ma fu arrestato per
l'omicidio dell'agente Frey e il rapimento di un automobilista per allontanarsi dal
luogo del delitto. L'evento fu brusco per le Pantere Nere perch Newton, oltre a
esserne stato il fondatore, era l'indiscusso leader del movimento e la sua visione
politica, basata sull'autodifesa come obiettivo primario del partito, si poggiava in
realt su basi teoriche molto pi ricche. Newton pensava alla nazione nera come a
una colonia sfruttata degli Stati Uniti, un concetto che lo portava a considerare il loro
obiettivo della liberazione nera all'interno dei movimenti anticoloniali del Terzo
Mondo. Newton, pensava inoltre che la colonia afroamericana si trovasse in una
posizione strategica, per sabotare lo sfruttamento internazionale portato avanti dagli
Stati Uniti e pertanto si credeva depositario di una missione, quella di liberare il
mondo dal colonialismo. Per chiarire meglio la sua posizione, Newton citava spesso
nei suoi articoli sul giornale del partito "il fratello Mao Tse-Tung, che ha praticato
con successo l'arte e la scienza della liberazione nazionale e dell'autodifesa"21 e per
questo riteneva che alla liberazione avrebbe dovuto partecipare tutto il popolo nero

21
Huey Newton, To die for the people. The writings of Huey P. Newton, Vintage Books, New York
1972

20

unito, compresi "i circoli profumati della borghesia nera"22. Il leader nero criticava
apertamente i gruppi rivoluzionari clandestini e le insurrezioni urbane, ritenendo
entrambe le manifestazioni dei metodi strategici non corretti per una resistenza
prolungata perch causavano sofferenze spropositate rispetto ai risultati. Sotto il
profilo della teoria politica, il Black Panther faceva sostanzialmente riferimento al
marxismo. I testi di Marx, Lenin, Mao ed Ernesto "Che" Guevara erano, insieme a
quelli Malcolm X, le letture che Huey Newton aveva fatto durante il suo periodo in
carcere e formavano un notevole deposito da cui le Pantere potevano scegliere ci
che pi si confaceva ai loro obiettivi e che li favoriva nello sfruttamento di una
congiuntura storica unica, che vedeva le nazioni africane conquistare lindipendenza
formale, le forze guerrigliere di Castro rovesciare il regime fantoccio di Batista a
Cuba e le eroiche vittorie dei vietnamiti contro il colosso militare americano. Al di l
delle implicazioni personali per il leader del partito, con l'arresto di Newton si chiuse
anche la prima fase della vita delle Pantere Nere, quella dominata dalla sua guida
politica diretta, di breve ma intensa durata.

3.3

Trasformazione e affermazione nazionale del partito

Il ferimento e l'imprigionamento di Newton, a seguito di quello di Seale per


l'irruzione armata nel parlamento di Sacramento, piuttosto che rappresentare un
colpo mortale all'esigua organizzazione delle Pantere Nere, ebbe un ampio e positivo
ritorno di consensi verso l'organizzazione. L'episodio occorso a Newton fu vissuto
come una brutale risposta del sistema alla sfida che le Pantere avevano lanciato a
Sacramento e in quanto tale aument il seguito del partito, oltre che nei blocks, i
quartieri neri dei grandi centri urbani, anche presso individui e organizzazioni del
movimento bianco che, spontaneamente nei giorni successivi all'imprigionamento di
Newton, offrirono il loro aiuto nel lancio di una grande campagna di mobilitazione a

22
ibidem

21

favore della liberazione del leader delle Pantere Nere. L'effetto simbolico delle
immagini di Newton, prima in prigione e poi in tribunale, fu enorme, al punto da
diventare uno degli argomenti maggiormente seguiti da tutti i mass media nazionali.
Venne quindi a formarsi un movimento di sostegno ampio e ben organizzato da
Eldridge Cleaver, che ben conosceva gli ambienti del giornalismo bianco perch era
stato anche lui giornalista a San Francisco, e la massiccia campagna d'informazione a
difesa di Newton, dal nome "Free Huey!", trasform il partito, rinforzato da continue
e nuove iscrizioni, in un'organizzazione di respiro nazionale, con sedi sparse in tutto
il paese. Il partito lavorava a tempo pieno per la liberazione del proprio leader, ormai
diventato icona del movimento d'opposizione nordamericano, con raduni, conferenze
e raccolte fondi per le spese legali e Cleaver, essendo il coordinatore della campagna,
divenne di conseguenza il nuovo vertice del partito. Fu proprio lui, conscio della
necessit di allargare il sostegno a favore di Huey Newton, a spingere il partito a una
svolta : la collaborazione con i radicali del movimento bianco. La scelta, in netta
controtendenza con gli ultimi anni di attivit in cui, prima nelle universit e poi nei
movimenti nazionalisti, i bianchi erano stati allontanati anche a scapito del loro
consistente sostegno economico, venne giustificata da Cleaver perch in linea con
l'emergenza e la necessit di salvare la vita al proprio leader, che rischiava la
condanna a morte, convinto che solo un forte, ricco ed esteso movimento d'opinione
avrebbe potuto incidere ed orientare le sentenze a favore di Newton. Nonostante la
contrariet della maggior parte dei militanti neri, Cleaver consolid il sostegno
bianco e lo utilizz per far uscire il partito dall'isolamento ideologico che si era
costruito, con l'intenzione di trasformarlo in un catalizzatore della sinistra, e dei
movimenti anti-sistema in generale. Per attuare questo programma, Cleaver accett
di negoziare una coalizione con il Peace and Freedom Party, un gruppo politico
bianco molto popolare e radicato, che era nato per protestare contro la guerra in
Vietnam e il razzismo e che poi era arrivato a rappresentare la quasi totalit dello
spettro giovanile della sinistra americana. La base dello scambio fu il riconoscimento
dei rispettivi obiettivi sulla base dell'idea che entrambi agivano autonomamente nelle
proprie diverse comunit, in cui affrontavano problemi diversi, ma che avrebbero
collaborato nelle sedi istituzionali "per la rivoluzione nella madrepatria e la

22

liberazione nella colonia"23. Al di l del vago aspetto teorico, l'accordo era elettorale
: le Pantere nere si impegnavano a votare il PFP come alternativa al duopolio di
Repubblicani e Democratici, in cambio delle candidature di Huey Newton per il
Congresso e di Bobby Seale e Kathleen Cleaver, moglie di Eldridge, per l'Assemblea
della California, con la provocatoria candidatura di Cleaver alla Presidenza degli
Stati Uniti d'America. In realt Cleaver non possedeva l'et costituzionale per poter
essere candidato e fin per cedere la candidatura al leader hippie Jerry Rubin. Il
partito si stava manifestamente istituzionalizzando, e anche se i risultati elettorali
furono modesti, Cleaver e i suoi, con la campagna a sostegno di Newton, ottennero
un buon effetto propagandistico. Dopo aver trovato un punto d'incontro e di
collaborazione col movimento bianco, Cleaver, ispirato dall'ultimo Malcolm X,
avvert la necessit di unire il movimento nero, anche con le cattive maniere. Con
alcune spedizioni decisamente poco pacifiche, le Pantere riuscirono a inglobare o a
cacciare dalle loro sedi alcune organizzazioni minori reticenti all'unione, come la
Black House di San Francisco e le omonime Black Panthers del North Carolina e di
Los Angeles, mentre con molte altre riuscirono a trovare facilmente punti d'incontro,
e di convenienza, nella necessit di continuare la lotta per la liberazione di Newton.
Pi controverso invece fu il rapporto con la SNCC, l'organizzazione studentesca nera
pi grande d'America, sempre pi radicale e lontana dalla linea delle vecchie
organizzazioni per i diritti civili, grazie alla leadership di Stokely Carmichael.
Carmichael, molto apprezzato da Newton, nel corso degli anni aveva allontanato tutti
i bianchi da quella che era un'organizzazione mista, rifiutando cos il sostegno del
Partito Democratico e delle numerose fondazioni bianche che simpatizzavano per
l'SNCC e, seguendo la strada percorsa dal primo Malcolm X, pensava che la
radicalizzazione e il successo della lotta passassero dal rifiuto dei valori e della
partecipazione dei bianchi, i quali, anche se ben intenzionati, erano comunque
portatori di una cultura sbagliata, poich "tentavano di fuggire la realt americana
aiutando la gente nera, trascurando invece l'organizzazione delle proprie comunit,

23
Eldridge Cleaver, citato in Alberto Martinelli e Alessandro Cavalli, Il Black Panther Party, Einaudi,
1971

23

razziste e causa del problema"24. Proprio dai militanti dell'SNCC era nato lo slogan,
famosissimo in tutto il mondo e riutilizzato anche dalle Pantere Nere, Black Power,
potere nero. L'espressione, accolta positivamente dalla comunit nera, implicava la
definizione di una politica decisa autonomamente dagli afroamericani in contrasto
col potere bianco, terrorizzato dalle rivolte di Watts, che avvertivano evocate dallo
slogan, e che con i suoi mezzi d'informazione compiacenti, condann come eresia e
demagogia. Lo slogan in realt era la presa di coscienza di una minoranza nazionale
inascoltata, che iniziava a incanalare la propria rabbia in una serie di istanze comuni.
Questo punto fu compreso dalle Pantere Nere, che vedevano nell'SNCC
l'organizzazione maggiormente responsabile dell'ideologia del movimento nero
radicale e credevano che una fusione con quell'organizzazione avrebbe permesso loro
di diventare il braccio armato di quell'ideologia all'interno dei ghetti. Le Pantere
avevano molto bisogno dell'esperienza e della capillare struttura organizzativa
dell'organizzazione di Carmichael, per potersi radicare anche nel Sud, e in cambio
avevano da offrire la propria energia e la propria capacit di richiamo con iniziative
eclatanti. Newton e Seale dalla prigione acconsentirono alle trattative che Cleaver,
sfruttando la propria amicizia con Carmichael, intavol nel 1968. Ma le differenze
fra i due gruppi vennero presto allo scoperto. Carmichael riteneva che il fronte nero
andasse unito, ma rimproverava alle Pantere il rapporto con i bianchi del Peace and
Freedom Party, a discapito di quello con la borghesia nera, che invece le Pantere
rifiutavano per inseguire "un'ideologia, il comunismo, che non va bene per i neri
perch non parla di razzismo"25, per Carmichael il problema da risolvere era nero,
non di destra o di sinistra, n tantomeno bianco. Le differenze si rivelarono
insormontabili e la collaborazione fin prima ancora di iniziare anche a causa
dell'espulsione dall'SNCC di Carmichael, divenuto troppo autoritario agli occhi dei
propri militanti. Il dilemma che opponeva Carmichael alle Pantere, e cio la scelta fra
nazionalismo nero chiuso alla partecipazione bianca e il nazionalismo rivoluzionario
di stampo socialista, che in quanto tale capiva la necessit di essere quanto pi

24
Clayborne Carson, In struggle : SNCC and the black awakening of the 1960's, Harvard University
Press, Cambridge 1981
25
Stokeley Carmichael, citato in Alberto Martinelli e Alessandro Cavalli, Il Black Panther Party,
Einaudi, 1971

24

possibile esteso "per poter spezzare le radici economiche del capitalismo


americano"26, entr a far parte anche del dibattito interno al partito delle Pantere. Nel
1968 Newton in un'intervista dalla prigione rese chiaro il passaggio ideologico del
partito "dal nazionalismo reazionario a quello rivoluzionario, perch ci sono due
mali da combattere : il capitalismo e il razzismo e dobbiamo distruggerli
entrambi"27. Qualche mese prima Cleaver, per dare al partito un'immagine pi
politica e meno militare, decise di togliere la denominazione "per l'autodifesa" dal
nome del partito e fece aggiungere al programma originale dei dieci punti la richiesta
di un referendum per gli afroamericani, sotto la supervisione dell'Onu, per decidere
se costituirsi in uno stato separato e sovrano, una mossa che mirava apertamente a
recuperare consensi presso i nazionalisti neri, indispettiti dalla collaborazione con la
sinistra socialista bianca. Con Newton in prigione, fu la linea politica mista di
Cleaver, che intanto raccoglieva il successo nazionale derivante dall'uscita della sua
raccolta di scritti "Soul on ice". Tutti i progressi fatti furono per gettati al vento in
un altro drammatico evento il 4 aprile del 1968, quando, nel giorno in cui fu
ammazzato Martin Luther King, Cleaver e Little Bobby Hutton, che allora erano i
due uomini (o ministri per usare la terminologia propria delle Pantere) pi importanti
del partito, decisero di vendicare la morte del reverendo pacifista attaccando la
stazione di polizia di Oakland, sparando all'impazzata "per rispondere al fuoco col
fuoco"28. La scelta fu gratuita e scellerata e si concluse con l'assedio in uno
scantinato, in cui si erano rifugiati Hutton e Cleaver, e quando entrambi decisero di
uscire allo scoperto Cleaver fu picchiato, ferito e arrestato e Hutton, ormai disarmato,
fu trivellato di colpi e ucciso. La catastrofica spedizione fin con l'incriminazione di
tutte le Pantere partecipanti e la criminalizzazione mediatica dell'intero movimento,
ma inaspettatamente dopo soli 2 mesi di prigione Cleaver fu liberato su cauzione e
per sessanta giorni, prima che il provvedimento di scarcerazione fosse impugnato
con successivo ordine di rientro in prigione, il leader nero si impegn in una intensa
campagna elettorale contro il governatore della California Reagan, insultato
quotidianamente nelle universit e sui giornali. Successivamente Cleaver, divenuto

26
Huey Newton & J. Herman Blake, Revolutionary Suicide, Random House, 1973
27
The Movement, agosto 1968, pagina 8
28
Eldridge Cleaver, Dopo la prigione, Rizzoli, Milano, 1971

25

una star per tutto il movimento alternativo, pochi giorni prima del rientro
obbligatorio in carcere, si rese irreperibile e spar nella clandestinit, uscendo dal
paese, e dividendosi fra Cuba, Algeria e Francia.

3.4
Organizzazione del partito prima e dopo la leadership di Eldridge Cleaver

La contraddizione fra politico e militare, fra iniziativa personale e disciplina di


partito, fra autodifesa e attacco al sistema, provoc notevoli problemi continuamente
affioranti e sempre difficilmente addomesticabili nell'evoluzione del partito. Sotto
Newton, grazie al principio di autodifesa, il partito era riuscito a mantenersi
all'interno dei limiti della legalit e l'attacco al sistema era pi un messaggio
propagandistico che un obiettivo plausibile per il partito. Fu Cleaver, durante la sua
leadership prima della latitanza, ad aumentare il carattere militaresco e violento delle
Pantere Nere. La retorica e le vignette del giornale divennero pi aggressivi,
ritraendo le forze dell'ordine come maiali da sgozzare, e l'indulgenza verso le teste
calde, che erano entrate nel partito solo per affrontare il nemico in divisa, divenne
sempre pi larga e lo stesso Cleaver, coi proventi del suo fortunato libro, acquist
molte armi per il partito. Al di l di Cleaver, erano tanti i membri del partito a
ritenere che le azioni militari fossero un mezzo per raggiungere obiettivi politici.
Questo punto rifletteva la difficile e variegata composizione che l'entusiasmo verso
le Pantere aveva prodotto, portando con le nuove iscrizioni individui di ogni tipo
all'interno del partito : provocatori, informatori, individui che non avevano mai letto
il programma ma volevano "fare la rivoluzione" e spesso molti ragazzi che
accettavano l'impegno con la consapevolezza che lasciare le bande giovanili per il
partito potesse essere qualcosa di costruttivo per le loro vite. All'inizio i membri
furono solo i due fondatori, quando fecero irruzione nel parlamento di Sacramento ne
erano una trentina, quando fu ferito e arrestato Newton, circa duecento e quando
divennero un'organizzazione nazionale con Cleaver, circa cinquemila. Questa
entusiasmante crescita spontanea port all'apertura di numerose sedi in tutti gli Stati

26

Uniti, ma cre nuovi problemi alle Pantere, che difettavano di quadri preparati e non
avevano esperienza organizzativa. Ai membri veniva richiesto di conoscere il
programma e di attenersi alle regole disciplinari del partito, che prevedevano anche
la partecipazione a corsi di educazione politica e alla vendita del giornale, che nel
1970 tocc il picco di 140.000 copie settimanali vendute. Ogni membro doveva
possedere un'arma, saperla usare e curare e chi non eseguiva le direttive veniva
"disciplinato" con la forza, in modo che "i membri temessero il partito pi della
polizia"29. Come raccontano molti militanti, nel momento in cui Cleaver decise di
trasformare il partito in un'organizzazione nazionale, i controlli sul reclutamento
divennero molto pi blandi, esponendo il partito ad infiltrazioni e a una carenza di
sicurezza interna. L'unico controllo rigoroso era quello sull'apertura di nuove sedi,
infatti la dirigenza di Oakland, dopo aver ricevuto la richiesta di apertura da parte di
una nuova sede, inviava sul posto qualcuno di sua fiducia che istruiva i nuovi
militanti per sei settimane, prima di un esame di controllo. Le nuove sedi si
impegnavano a vendere il giornale del partito, a riferire settimanalmente sulle loro
attivit, fornendo un rapporto sulla propria situazione finanziaria. Gli incarichi
interni erano pochi e risiedevano tutti in capo ai fondatori del partito nella sede di
Oakland, i quali formavano un comitato centrale con Newton, ministro della difesa,
Bobby Seale, presidente, Cleaver, ministro dell'informazione e David Hilliard, capo
di stato maggiore. Al di l dell'altisonanza dei titoli, il problema principale nella
direzione del partito si rivel l'imprigionamento di Newton e l'esilio di Cleaver,
anche se ambedue esercitarono a distanza un certo controllo nelle direttive e
nell'elaborazione teorica, soprattutto nell'avvicinamento di quest'ultimo al marxismo-
leninismo, sbandierato pubblicamente negli ultimi discorsi prima della latitanza, in
cui erano presenti pubblici omaggi a Mao, Pol Pot e Kim Il Sung, che Cleaver poi
avr modo di conoscere personalmente durante la latitanza. Per Cleaver, come per
Newton, le Pantere Nere erano l'organizzazione di avanguardia della rivoluzione
americana e il loro obiettivo teorico fu quello di adattare i principi del marxismo alla
situazione degli afroamericani, in quanto ammiravano nel proprio popolo una
esemplarit non riscontrabile in nessun altra popolazione al mondo. Con i principali

29
David Hilliard e Lewis Cole, This Side of Glory, Little Brown, Boston , 1993

27

leader del partito fuorigioco, fu David Hilliard a controllare le attivit del partito dal
'68 al 1971. In quel periodo su iniziativa di Seale, le Pantere decisero di rendere pi
stretta la disciplina interna e di espellere dal partito i provocatori armati,
condannando ogni tipo di comportamento illegale e, consapevoli del danno di
immagine causato dall'attacco alla polizia di Cleaver, diedero l'avvio a un
programma sociale di grande successo nella comunit nera : le colazioni gratuite per
i bambini del ghetto. Dal primo gennaio del 1969 infatti le Pantere Nere, con lo
slogan "nutriamo i giovani e i giovani nutriranno la rivoluzione", cominciarono a
nutrire quotidianamente e gratuitamente tutti i bambini che si presentavano, prima di
andare a scuola, in tutte le sedi nazionali e in alcuni auditori e chiese nelle maggiori
citt in cui il partito era riuscito a radicarsi. Oltre alle colazioni gratuite vennero
organizzate anche colonie estive per i bambini, cliniche gratuite per i residenti del
ghetto e "scuole di liberazione" in cui si insegnava la storia afroamericana, si
approfondiva il programma del partito e si studiavano i teorici marxisti. In questo
modo il partito delle Pantere cerc di dimostrare di non essere un gruppo
paramilitare, bens un partito d'avanguardia socialista.

3.5
L' FBI contro le Pantere Nere

Fu proprio il carattere socialista e il successo raccolto dalle iniziative delle Pantere a


toccare un nervo scoperto della classe dirigente degli Stati Uniti : la paura della
rivoluzione rossa. La sfida lanciata dalle Pantere Nere a Sacramento nel 1967 fu
raccolta con rabbia dalle autorit governative americane, le quali forse credevano alle
possibilit rivoluzionarie del partito pi di quanto non ci credessero i loro militanti
pi convinti e per questo fin dalle origini del partito fu condotta una tremenda guerra
repressiva ai loro danni. La repressione fu prima locale, ad opera della polizia e del
governatore della California Ronald Reagan, e poi, quando il partito divenne
un'organizzazione nazionale, si aggiunse la repressione governativa delle agenzie

28

federali FBI, IRS e CIA. La persecuzione delle Pantere pu essere considerata la


parte pi estrema del complesso di azioni repressive coordinate da parte dello Stato
nei confronti di tutto il movimento di protesta degli Stati Uniti. Vennero compilate
liste, autorizzate intercettazioni telefoniche e ispezioni postali a tutto spiano, e ampio
fu il reclutamento di informatori e infiltrati. L'azione repressiva fu coordinata
soprattutto dall'FBI che utilizz metodi illegali per schiacciare l'opposizione politica.
Figura chiave nella repressione attuata dall'FBI fu J. Edgar Hoover, direttore
dell'agenzia federale, e ideatore del programma segreto di controspionaggio
Cointelpro, che qualche anno pi tardi verr definito illegale e intollerabile da una
commissione d'inchiesta del Senato. Il programma venne iniziato nel 1967 e con il
suo numero di operazioni clandestine contro i gruppi nazionalisti neri fu inferiore in
grandezza solo a quello che aveva avuto come obiettivo il Partito Comunista. Il
Cointelpro rimase segreto fino al 1971, quando un gruppo di cittadini fece irriuzione
in un ufficio dell'FBI rubando alcuni documenti e distribuendoli alla stampa. Nel
programma erano indicati espressamente nomi e cognomi degli individui, soprattutto
leader del movimento, contro cui si esercitava l'azione aggressiva dell'FBI. Hoover
descrisse il nuovo programma in questi termini : "il proposito di quest'azione di
controspionaggio denunciare, disgregare, sviare, screditare o comunque
neutralizzare le attivit delle organizzazioni nazionaliste nere".30 Nel marzo del
1968, l'FBI distribu, nei propri uffici nazionali interessati al programma, una
circolare con gli obiettivi a lungo termine del Cointelpro, fondamentale per capire
l'intensit e la precisione del programma di Hoover. Gli obiettivi erano cinque :

1. Impedire la Coalizione di gruppi militanti nazionalisti neri. Nell'unit c' la forza,


una verit lapalissiana che non meno valida per tutta la sua evidenza. Una
coalizione efficace dei gruppi nazionalisti neri potrebbe essere il primo passo verso
autentici "mau mau" in America, l'inizio di una vera e propria rivoluzione nera.

2. Impedire il sorgere di un messia che potrebbe unificare ed elettrizzare il


movimento dei militanti nazionalisti neri. Malcolm X avrebbe potuto essere un

30
J.Edgar Hoover, citato in : Frank Donner, The Age of Surveilance. Knopf, New York, 1980

29

"messia" di questo tipo, oggi un martire del movimento. Martin Luther King,
Stokeley Carmichael e Elijah Muhammed aspirano tutti a questa posizione. Elijah
Muhammed meno di una minaccia a causa della sua et King potrebbe lottare
davvero con successo per questa posizione nel caso dovesse abbandonare la sua
presunta "obbedienza" a "dottrine bianche e liberal" (non violenza e abbracciare il
nazionalismo nero. Carmichael ha il carisma necessario per diventare un'autentica
minaccia in questa direzione.

3. Impedire la violenza da parte dei gruppi nazionalisti neri. Questo di primaria


importanza, ed naturalmente un obiettivo della nostra attivit investigativa; deve
anche essere un obiettivo del nostro programma di contro-spionaggio. Attraverso il
controspionaggio si dovrebbe essere in grado di individuare i potenziali agitatori e
di neutralizzarli prima che possano esercitare il loro potenziale di violenza.

4. Impedire che i gruppi nazionalisti neri militanti e i loro capi guadagnino


rispettabilit, screditandoli davanti a tre segmenti diversi della comunit. L'obiettivo
di screditare i nazionalisti neri deve essere portato avanti tatticamente in tre modi.
Dovete screditare questi gruppi e individui, primo, agli occhi della comunit di negri
responsabili. In secondo luogo, devono essere screditati davanti alla comunit
bianca, sia davanti alla comunit responsabile, sia davanti ai "liberals" che hanno
tracce di comprensione nei confronti dei nazionalisti neri militanti solo perch sono
negri. In terzo luogo, questi gruppi devono essere screditati agli occhi dei negri
radical, i seguaci del movimento. Quest'ultima area richiede tattiche completamente
differenti dalle prime due. Denunciare le tendenze violente e le dichiarazioni radicali
serve soltanto ad aumentare il prestigio dei nazionalisti neri di fronte a quest'ultimo
gruppo; aggiunge "rispettabilit" in una maniera differente.

30

5. L'obiettivo finale dovrebbe essere impedire la crescita nel lungo periodo delle
organizzazioni nazionaliste nere militanti, specialmente fra i giovani. Devono essere
sviluppate tattiche specifiche per impedire a questi gruppi di convertire i giovani"31.

Sulle Pantere Nere si concentr l'attivit pi intensa e spietata del Cointelpro. Dopo
aver seguito con preoccupazione il passaggio del partito da organizzazione locale a
nazionale, l'FBI inizi a rilasciare altre direttive in cui si suggeriva l'utilizzo
massiccio di informatori e infiltrati con l'obiettivo di dividere i leader del partito
creando sospetti, non solo politici ma anche personali, riguardanti i legami affettivi e
i loro rapporti con le altre organizzazioni definite "negre" dallo stesso Hoover, che
dichiar al New York Times nel 1969 che le Pantere erano "la pi grande minaccia
alla sicurezza interna del paese"32. L'obiettivo era caratterizzare il partito come "un
gruppo criminale sovversivo che usa la facciata della politica e l'ideologia marxista-
leninista come copertura per crimini violenti ed estorsioni"33, e venne perseguito
attraverso l'uso di agenti infiltrati nel partito, anche in posizioni di rilievo, la cui vera
identit veniva svelata solo in tribunale, quando si trasformavano in testimoni
d'accusa ai processi contro le Pantere. E' testimoniato da numerosi documenti del
Cointelpro, che la trattativa fra le Pantere e l'SNCC di Carmichael fu pesantemente
influenzata in negativo dall'attivit dei servizi segreti americani, i quali fecero
credere, alle Pantere che Carmichael fosse un informatore della CIA con una serie di
documenti falsi inviati a Oakland, e al leader dell'SNCC che le Pantere volessero
ucciderlo, spingendolo a partire per l'Africa e a chiudere ogni trattativa. Gli interventi
dell'FBI per impedire le alleanze politiche delle Pantere furono continui e capillari,
tramite lo sfruttamento di metodi subdoli, arrivando persino a diffondere la voce,
presso i beneficiari del programma di colazioni gratuite delle Pantere, che la gran
parte del personale addetto era affetto da malattie veneree. Il programma di colazioni
per i bambini fu uno degli obiettivi principali nella strategia repressiva dell'FBI, che

31
PaoloBertellaFarnetti,Panterenere.StoriaemitodelBlackPantherParty,Milano,ShaKeEdizioni,
1995

32
New York Times, 8 Settembre 1969
33
ibidem

31

stamp e diffuse nelle istituzioni che potevano fare donazioni alle Pantere, come
chiese e associazioni umanitarie, un libro di disegni da colorare con immagini
violente contro poliziotti bianchi, a nome delle Pantere, affermando che quei libretti
venivano distribuiti ai bambini durante le colazioni. Fu sabotata anche la stampa e la
diffusione del giornale di partito, ma la peggiore fra le azioni di disturbo ai
sostenitori della causa nera, fu quella ai danni dell'attrice bianca Jean Seberg,
promettente icona della Nouvelle Vague, colpevole di essere una sostenitrice
finanziaria delle Pantere. L'FBI di Los Angeles, sulla base di alcune intercettazioni
telefoniche, completamente travisate dagli agenti e con l'avallo di Hoover, fece girare
nelle redazioni dei giornali di gossip la notizia di una presunta e prossima gravidanza
dell'attrice, ad opera di Raymond Hewitt delle Pantere Nere, gravidanza estranea al
matrimonio che lei aveva col regista Romain Gary. L'immagine pubblica dell'attrice,
da sempre impegnata a sostegno delle minoranze afroamericane e native americane,
ne sarebbe uscita fortemente screditata o, citando Hoover, "neutralizzata". La cattiva
pubblicit della stampa scandalistica fece il suo lavoro e l'attrice, emotivamente
fragile e in cura psichiatrica, con un'overdose di barbiturici prov a darsi la morte,
ma i medici la salvarono e la fecero partorire in anticipo. Il bimbo nacque morto e
bianco, a dimostrazione della totale infondatezza della storia messa in giro dai servizi
segreti. L'attrice negli anni successivi fu ossessionata dalla perdita del bambino e,
venuta a conoscenza del ruolo dell'FBI nella vicenda, tramortita dal dolore, si
suicid. Nel 1969 con l'elezione di Richard Nixon alla Casa Bianca, la repressione si
fece ancora pi dura, assumendo i connotati di una guerra aperta, al punto che il
nuovo ministro della giustizia John Mitchell dichiar che il suo dipartimento avrebbe
spazzato via il Black Panther entro la fine dell'anno. Gli attacchi pi devastanti di
quell'anno vennero portati contro le tre sezioni del Black Panther Party pi
importanti d'America : Los Angeles, New York e Chicago. A Los Angeles, il
dipartimento di polizia locale esasper il conflitto fra le Pantere e lo United Slaves,
altro gruppo nazionalista locale, trasformandolo in una violenta lotta fra gang, ricca
di armi ricettate dal governo e agguati pre-meditati che condussero entrambe le
organizzazioni a distruggersi a vicenda fino alla reciproca scomparsa. A New York
fu invece architettato un incredibile processo di massa contro i pi capaci dirigenti

32

del partito. Il 2 Aprile del 1969, ventuno membri del partito vennero arrestati, in
un'operazione con pi di duecento poliziotti impiegati e numerosi giornalisti presenti
perch preavvertiti. Sulla base delle testimonianze di alcuni infiltrati, l'accusa era di
aver ordito un complotto atto a far saltare in aria numerose stazioni di polizia,
ferrovie e cinque grandi magazzini in tutta la citt. Il processo fu lunghissimo, e alla
fine solo nel 1971 le uniche prove in mano all'accusa furono giudicate inattendibili e
il processo fin con l'assoluzione dei ventuno da tutti i capi d'accusa. In realt i
cospiratori dei servizi segreti vinsero lo stesso, dal momento che il partito a New
York era stato distrutto economicamente dalle ingenti spese processuali e smembrato
da sospetti e timori. Il vero apice criminale delle azioni del Cointelpro fu per la
repressione verso la sezione di Chicago del Black Panther Party. La sede era guidata
da un giovanissimo e carismatico leader, Fred Hampton, divenuto capo delle Pantere
di Chicago a soli 19 anni. Talentuoso oratore, era molto stimato dalla dirigenza del
partito e dai militanti che vedevano in lui un futuro leader del movimento nero, e sin
da giovanissimo era stato abituato a parlare a conferenze e raduni con migliaia di
persone presenti. In pochi anni Hampton era riuscito a diventare il fulcro della
propria comunit grazie ad un larghissimo programma di colazioni gratuite e a un
riuscito piano di pacificazione e politicizzazione delle gang locali. Per evidenti
motivi di notoriet, talento e carisma personale, divenne presto uno degli obiettivi
privilegiati delle persecuzioni dell'FBI. Hampton venne condannato nel 1969 a
cinque anni di carcere per aver rubato del gelato, poi distribuito a dei bambini, ma
usc dopo pochi mesi su cauzione. L'FBI e la polizia gli crearono terra bruciata
intorno arrestando ripetutamente tutti i suoi collaboratori sulla base di accuse
inesistenti e sparatorie provocate dalla stessa polizia. La sua popolarit tuttavia
crebbe a livello nazionale, finch, alle 5 del mattino del 4 dicembre del 1969, un
gruppo di poliziotti in borghese irruppero con un mandato di perquisizione per
detenzione di armi da fuoco illegali nell'appartamento di Fred Hampton, e in pochi
minuti uccisero lui e un altro dirigente locale delle Pantere, ferendo gravemente gli
altri. La polizia asser di esser stata attaccata durante i loro controlli e di aver
semplicemente risposto al fuoco nemico. Le Pantere superstiti vennero arrestate per
tentato omicidio e furono fissate cauzioni per il loro rilascio economicamente

33

proibitive. Migliaia di cittadini afroamericani nei giorni seguenti si recarono in


pellegrinaggio all'appartamento di Hampton, stranamente non sigillato dalla polizia,
e poterono cos vedere come i buchi delle pallottole sembrassero provenire da fuori,
in direzione del letto dove Hampton fu ucciso e di come non fossero presenti segni
dell'effetto di pallottole sparate dall'interno. In tutta la comunit nera l'indignazione e
la protesta fu forte e decisa, tutti si sentirono defraudati dell'ennesimo possibile
grande leader nero, ed facile oggi assimilare quell'avvenimento alla seconda delle
cinque regole della direttiva che Hoover divulg l'anno prima, ovvero "impedire il
sorgere di un messia che potrebbe unificare ed elettrizzare il movimento dei militanti
nazionalisti neri". Fred Hampton era sotto sorveglianza FBI dal 1967, e una delle sue
guardie del corpo Will O'Neal era un infiltrato dell'FBI, che anni dopo, ha raccontato
di come, al momento dell'assassinio, Hampton fosse incapace di reagire perch
drogato da lui, con cui aveva cenato poche ore prima, e che non si svegli neanche
all'inizio della sparatoria. Solo alla fine di un lunghissimo processo tenuto dai
familiari di Hampton contro la polizia di Chicago, nel 1982, si fece luce sugli eventi
di quella notte : due squadre di poliziotti entrarono nell'appartamento e spararono ben
cento colpi contro le Pantere e in particolare il corpo di Hampton, indifeso e
dormiente sul proprio letto, fu prima crivellato di colpi e poi trascinato via
dall'appartamento, contravvenendo alle leggi che prescrivevano in casi del genere i
rilievi del medico legale prima della rimozione del cadavere. Il patteggiamento
proposto dalle autorit di Chicago in quell'occasione fu l'ammissione della
cospirazione fra l'FBI e la polizia locale per assassinare Fred Hampton. Per
difendersi dalla repressione scatenata contro il movimento d'opposizione
all'amministrazione Nixon, a Oakland nel luglio del 1969, le Pantere Nere tennero
una "Conferenza rivoluzionaria per un fronte unito contro il fascismo", coinvolgendo
pi di tremila delegati in rappresentanza di tutte le organizzazioni radicali bianche e
nere d'America. Alla Conferenza tuttavia vennero fuori notevoli contrasti, il primo e
pi lampante fu la scarsa partecipazione di delegati e militanti neri, a dimostrazione,
non solo delle difficolt di un partito assediato e con le iscrizioni congelate, ma
anche del disagio provato dagli afroamericani nazionalisti verso la svolta socialista
del partito e l'apertura al mondo bianco. Non mancarono anche divergenze pesanti

34

con alcuni leader bianchi, i quali criticavano le Pantere di eccessivo autoritarismo


nella gestione della Conferenza e di subordinazione al Partito Comunista, che
moderava i dibattiti e sosteneva finanziariamente la Conferenza. In realt il problema
a monte dello scontro con i bianchi era sui metodi e sull'impossibilit per il partito
delle Pantere di destreggiarsi all'interno di un movimento bianco variegato e diviso,
fra anarchici che imbracciavano fucili in azioni sterili come gli Weatherman, e
radicali bianchi che trattavano di questioni che alle Pantere non interessavano come
la droga o i problemi delle donne. Le Pantere stavano pagando il prezzo pi alto della
repressione e si sentivano in una situazione d'emergenza e per questo non ebbero il
minimo della diplomazia di fronte ai piccoli distinguo ideologici del movimento
bianco, che a sua volta non accettava le imposizioni e le direttive categoriche del
partito di Oakland. Huey Newton dal carcere colse bene il punto asserendo che i neri
erano un gruppo di oppressi, legato a bisogni materiali collettivi, mentre i bianchi si
sentivano oppressi come individui e quindi cercavano la libert individuale che i neri
non potevano avere fino alla loro liberazione collettiva. La Conferenza si chiuse fra
gli insulti reciproci, principalmente fra le Pantere Nere e le femministe, a
dimostrazione di come mancasse alle Pantere una guida politica in grado di gestire le
trattative, gli incontri e capace di avere diplomazia, anche se era comprensibile il
nervosismo provato durante quei mesi di durissima e crudele repressione. Il livello di
esasperazione dei quadri dirigenti fu palese quando il nuovo leader David Hilliard si
sfog a una manifestazione urlando : "Uccideremo Richard Nixon. Uccideremo
qualsiasi figlio di puttana si metta sulla nostra strada verso la libert. Non siamo qui
per nessuna dannata pace, perch sappiamo che non possiamo avere nessuna pace
in un paese costruito sulla guerra. E se volete pace, dovete combattere per averla".34

34
Philip S. Foner, Black Panthers Speak, Da Capo, New York, 1970

35

3.6
Il ritorno di Huey P. Newton

Nonostante l'effetto devastante della repressione sulla sua fragile struttura, il Black
Panther Party non venne spazzato via entro il 1969, come l'amministrazione Nixon si
era proposta di fare col suo uso illegale delle agenzie governative, lo stesso che la
condurr nel '74 allo scandalo del Watergate, quando, contro gli avversari
Democratici, verranno utilizzate dai servizi segreti deviati tecniche simili a quelle
adottate contro le Pantere, ma in quell'occasione non pi tollerate. Nel 1970 il
sostegno di cui godevano le Pantere presso gli afroamericani e i giovani, che li
vedevano come simbolo nella lotta alle istituzioni, era ancora sostanzioso e, secondo
un sondaggio del Time, un americano su quattro era d'accordo sul fatto che le Pantere
avessero dato a tutti i neri un senso d'orgoglio battendosi per i loro diritti35.
Contemporaneamente il processo che aveva portato alla condanna di Huey Newton
venne annullato per errori procedurali, permettendo al leader nero di ottenere la
libert su cauzione in attesa di un nuovo procedimento. All'uscita dal carcere Newton
si trov di fronte una realt ben diversa da quella del 1967, prima della sua
reclusione. Solo tre anni dopo, il fondatore delle Pantere era diventato un vero idolo
giovanile e il partito, che si era allargato enormemente al punto da avere nemici ben
pi feroci dei poliziotti di quartiere di Oakland, ora si aspettava da lui l'inizio di un
nuovo ciclo d'azione sotto la sua guida. Le sue prime intenzioni furono di ricomporre
il fronte antifascista, naufragato alla Conferenza dell'anno precedente, dichiarando
subito la propria vicinanza, sia alla sinistra bianca che ai movimenti femministi e di
sostegno alle lotte omosessuali, sfidando numerosi tab della comunit nera sul tema.
Queste posizioni attirarono numerose critiche da una parte del partito che iniziava ad
accorgersi di quanto in realt l'immagine del proprio leader fosse stata idealizzata
negli anni di reclusione rispetto alla realt, composta da un leader a suo agio col
marxismo, intellettualmente distante dal Newton che si rivolgeva ai ragazzi di strada,
e incredibilmente a disagio nell'esprimersi di fronte alle grandi folle che si

35
Time, 6 aprile 1970

36

accalcavano per ascoltarlo dopo anni di manifestazioni in suo favore. Da parte sua
Newton rifiutava l'immagine che la stampa e il proprio partito gli avevano cucito
addosso e odiava essere idolatrato, e per questo inizi ad essere brusco e a criticare
eccessivamente il movimento che si era battuto per la sua liberazione e in cui non si
riconosceva pi. Nel corso degli anni di prigionia aveva maturato una visione politica
particolare, esposta alla fine del 1970, che defin "teoria dell'intercomunitarismo" :
"Prima ci siamo chiamati nazionalisti, poi socialisti, poi abbiamo capito che il
socialismo era impraticabile e contraddittorio, quindi abbiamo visto che per
diventare liberi dovevamo abbattere la classe dominante ed unirci ai popoli del
mondo chiamandoci internazionalisti. Ma dal momento che gli Stati Uniti sono un
impero, le nazioni non hanno pi senso di esistere e se le nazioni sono state
trasformate in comunit del mondo noi dobbiamo definirci intercomunitaristi36.
Questa teoria fu vissuta dai militanti come astratta e accademica e quindi non suscit
molti entusiasmi, attirando invece accuse di sistematica incoerenza. Anche la
successiva iniziativa di Newton, ovvero la creazione di una nuova assemblea
Costituente americana, fu un fiasco annunciato, sintomo del riflusso del movimento,
logorato dalla repressione, dalla stanchezza e dalle divisioni. L'FBI, che non era
rimasta a guardare e aveva invece sabotato l'evento organizzato da Newton e
fabbricato le lettere di critica all'intercomunitarismo decise, sempre attraverso la
guida di J. Edgar Hoover , di sferrare un attacco decisivo e finale all'organizzazione
in crisi. I metodi consigliati per attuare quest'ultima campagna prevedevano un
massiccio uso di documenti veri e di altri artificiosi da inviare ai tre leader delle
Pantere, Newton, Hilliard e Cleaver in Algeria, per dividerli, sfruttando la situazione
di stress, paranoia e sospetto indotta dagli attacchi precedenti. A tutti e tre furono
inviati documenti in cui vicendevolmente venivano ritratte finte cospirazioni ai
propri danni. Inoltre, gran parte degli sforzi dell'FBI si concentrarono sulla
smitizzazione della figura di Newton, per indebolire politicamente le sue iniziative
rivoluzionarie. Il fondatore del partito venne ritratto in una serie di lettere e

36
Huey Newton & Toni Morrison, To Die for the People: The Writings of Huey P. Newton , Random
House, 1972

37

documenti falsi come un collaboratore della polizia, e la presenza di veri


collaboratori infiltrati nel partito rese questa strategia infallibile.

3.7
Scissione e fine delle Pantere Nere

Il dissenso interno, fomentato dall'FBI, si aggrav quando le posizioni dei due leader
neri si rivelarono inconciliabili. Newton, intenzionato a salvare il partito, decise di
dargli un'immagine legale, positiva e non pi militaresca, nel tentativo di sfuggire
alla repressione ed incontrare il voto moderato della borghesia nera, mentre Cleaver
dall'Algeria continuava ad alzare i toni del dibattito interno affinch il partito, di
fronte alla repressione federale non si ritirasse ma, si trasformasse in un movimento
rivoluzionario armato. La situazione era figlia della dicotomia fra piano politico e
militare, da sempre presente nella storia delle Pantere, e di tutto il movimento nero.
La frattura venne fuori alla fine del 1970, prima su posizioni specifiche, come il
sostegno di Cleaver ad alcuni militanti come Angela Davis, che in futuro sar leader
del Partito Comunista Americano e prima docente di storia afroamericana del
mondo, ricercata per aver fornito le armi al galeotto Jonathan Jackson, che aveva
provato ad evadere dalla prigione e che era rimasto ammazzato in uno scontro a
fuoco con la polizia, episodio condannato invece da Newton per la sua inutilit
politica, e poi su questioni pi interne, come la contestata espulsione attuata da
Newton contro le ventuno Pantere di New York, sotto processo per i presunti
attentati dinamitardi ad alcuni centri commerciali, colpevoli di aver criticato con una
lettera sul giornale la gestione del partito. In questo quadro di confusione e sospetti
Cleaver decise di prendere la parola in diretta televisiva, con una telefonata da
Algeri, cogliendo di sorpresa Newton che era ospite di un programma in prima
serata. Cleaver attacc in diretta la gestione del partito di Hilliard e Newton, che
invece non rispose rifiutando di discutere in pubblico di questioni interne al partito.
Alla fine della trasmissione per i due ebbero una rovente telefonata carica di insulti
e minacce di morte, in cui Newton cacci Cleaver dal partito, accusandolo di

38

codardia per la scelta della latitanza. Cleaver registr la conversazione e la invi alla
rete televisiva NBC, che la diffuse in tutto il paese. La scissione fra le due anime del
partito divenne pubblica nel modo pi deleterio e le minacce fra i leader si
concretizzarono, dando vita a una guerra fratricida per le strade di New York, con
torture, omicidi ed espulsioni continue che devastarono il partito, ormai avviato alla
desolante caduta. La lotta fra le due fazioni si risolse a vantaggio di Newton, grazie
al sostegno delle poche sezioni rimaste aperte, alle epurazioni compiute dal leader di
Oakland verso i militanti di New York e al sostegno dell'ormai unica cospicua cellula
del partito, quella dei detenuti di San Quintino, guidati dal carismatico George
Jackson, autore del best-seller "I racconti di Soledad, lettere dal carcere". George
Jackson, dopo aver creato e guidato per anni il movimento nelle carceri, si schier a
favore di Newton per ricompattare e salvare il partito, ma fu tuttavia vittima
dell'ultimo atto compiuto contro le Pantere Nere da parte delle autorit che vedevano
in lui il leader della nuova possibile ala armata del partito. Ufficialmente Jackson fu
ucciso nell'agosto del 1971, durante un tentativo di evasione, ma le circostanze non
saranno mai pienamente chiarite e la sua morte gener un'ondata di rabbia incredibile
all'interno delle carceri americane, al punto che poche settimane dopo, alcune
centinaia di carcerati riuscirono ad impadronirsi del carcere di Attica, vicino New
York, in nome di George Jackson e dei diritti umani a loro negati, ottenendo come
risposta dalla polizia una strage indiscriminata di detenuti e ostaggi. Con questo atto
cruento si chiuse l'influenza delle Pantere Nere all'interno delle prigioni e la fine del
movimento penitenziario per i diritti dei detenuti. Il partito non riusc a far fronte alla
sua fine, causata dalla repressione e dalla lotta fratricida che allontan la maggior
parte dei militanti e port alla chiusura di tante sezioni. Le Pantere Nere cessarono
cos di essere un'entit rilevante a livello nazionale, mentre l'ala rivoluzionaria
seguace di Cleaver form il Black Liberation Army, un gruppo clandestino di lotta
armata. Eldridge Cleaver, dopo anni di isolamento e clandestinit fra Algeria e Cuba,
condite da un massiccio uso di stupefacenti e disavventure umane di vario genere,
rientr negli Stati Uniti, dopo un'oscura trattativa con le autorit, e diven4ne un
intellettuale della destra religiosa fondamentalista vicina al Partito Repubblicano,
rinnegando il suo passato con le Pantere Nere. A livello locale il Black Panther Party

39

sopravvisse una decina d'anni sotto la guida dispotica di Newton, che riport il
partito e la maggior parte dei suoi intellettuali nella sede originaria di Oakland. In
realt il partito non aveva pi alcun tipo di finalit rivoluzionaria e divenne in poco
tempo una macchina politica tradizionale capace di controllare e gestire i voti della
comunit nera di Oakland, ma incapace di limitare il pesante giro di armi e droga
intorno all'organizzazione, sempre pi simile a una vera e propria gang, a causa della
volont di Newton di creare una "squadra di sicurezza" personale, reclutata offrendo
droghe, liquori e viveri ai giovani poveri di Oakland, con l'intento di toglierli dalla
strada. La fine del partito fu pietosa e violenta, con un Newton alterato dal consumo
massiccio di droga, ormai pi simile a uno schizofrenico e autodistruttivo boss della
malavita organizzata che a un rivoluzionario, capace di espellere uno ad uno tutti i
dirigenti ed intellettuali di partito, circondandosi solo di criminali e arrivando persino
a far frustare e picchiare il suo amico e co-fondatore del partito Bobby Seale. Sempre
in bilico fra genio e sregolatezza, negli anni successivi fu in grado di scrivere
numerosi testi di storia afroamericana e allo stesso tempo, ossessionato dalla paura
della morte, di autodistruggersi con il crack, il nuovo derivato della cocaina,
introdotto e diffuso a buon mercato dalle autorit americane per pacificare i ghetti in
rivolta contro la polizia, e fu proprio per mano di uno spacciatore di crack che il 22
agosto del 1989 la sua tragica esistenza si concluse violentemente, insieme a quella
di un partito, in verit gi morto da anni.

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