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Schema risoluzione
- Assoluta convergenza
1
Se -1<q<+1, la serie geometrica converge ed ha per somma
1−𝑞
Siano ∑an e ∑bn due serie a termini positivi, tale che an≤bn, possiamo dire che:
Note:
Siano ∑an e ∑bn due serie a termini positivi, con bn≠0 per ogni n∈N. Supponiamo inoltre che esiste il limite
𝑎𝑛
limn->inf =l, allora:
𝑏𝑛
Note:
Se an si presenta sotto forma di rapporto, eliminiamo sia al numeratore che dal denominatore gli infiniti di
ordine inferiore, se ci sono. Ci limitiamo a guardare gli infiniti di ordine superiore. In questo modo si
costruisce automaticamente il termine bn.
Se an non si presenta sotto forma di un rapporto, guardiamo il limite e ricordando i limiti notevoli cerchiamo di
trovare un termine bn, tali che risulti
𝑎𝑛
limn->inf =l>0
𝑏𝑛
Sia ∑an una serie numerica a termini positivi tale che an≠0. Supponiamo che esiste il limite:
𝑎𝑛+1
limn->inf =l, allora
𝑎𝑛
Sia ∑an una serie a termini positivi. Supponiamo inoltre che esiste il limite
𝑛
limn->inf √𝑎𝑛=l, allora
uguali a 1.
- Assoluta convergenza
Si dice serie dei moduli associata alla serie ∑an la serie ∑│an│, i cui termini non sono altro che i valori assoluti della
serie di partenza. La serie dei moduli è sempre una serie a termini positivi, come tale potrà solo convergere o divergere
positivamente. Una serie ∑an si dice assolutamente convergente se la serie dei moduli ad essa associata è convergente.
Essendo la serie dei moduli una serie a termini positivi, si possono usare tutti i criteri visti in precedenza.
Se la serie dei moduli converge, allora la nostra serie di partenza convergerà assolutamente.
Se la serie dei moduli diverge, allora la serie di partenza non convergerà assolutamente. Essa potrà allora
divergere o convergere ed in tal caso si dirà che converge semplicemente.
Se la serie dei moduli converge vi sarà convergenza assoluta e quindi semplice.
Se la serie dei moduli non converge possiamo dire solo che non vi è convergenza assoluta ed andare a studiare
l’eventuale convergenza con il criterio di Leibniz.
- Criterio di Leibniz
Sia ∑(-1)nan una serie di segno variabile, con an≥0 per ogni n∈N. Se valgono le seguenti ipotesi:
Dalla disuguaglianza an<an+1 segue an+1-an>0, in questo modo ci riconduciamo allo studio del segno di questa
successione.
Se (an)n una successione positiva allora dalla disequazione:
𝑎𝑛+1
an<an+1 implica >1
𝑎𝑛
Sia f:[0, +∞) →R una funzione reale, continua e derivabile con f’(x)>0 ∀𝑥 ∈(0,+∞), allora la successione an=
f(n) è crescente.