attiva e sportiva.
I creare futuri soldati pronti ad obbedire agli ordini e alle
movimenti del perfetto
fascista dovevano essere
scattanti e veloci per
dare l’impressione della
sicurezza personale; egli
era riconoscibile per il
suo modo di salutare: il
tipico saluto romano con
braccio e mano tesi in
avanti.
L’esaltazione
«Madri nuove
della forza
fisica fu uno
dei principali
obbiettivi per figli nuovi»
dell’ideologia
fascista.
Mussolini fu spesso
ritratto in foto come
aviatore, automobilista,
cavaliere, per dare al
popolo l’idea che egli
veramente incarnasse
in sé la concezione
attivistica e virile dello
Stato.
L’opera di Mussolini
fu rigorosa anche nelle
istituzioni educative
e scolastiche come
ad esempio la GIL (la
Gioventù Italiana del
Littorio). Il celebre motto
della GIL, “credere,
obbedire, combattere”, è
testimonianza dell’attività
di persuasione e
manipolazione attuata
anche tra i bambini.
Secondo questo principio,
l’obiettivo era quello di
Alcuni giornali
direttive provenienti dall’alto. d’opposizione, quali
“La Stampa” e “Il Corriere
Anche per le donne Mussolini promosse delle
Della Sera”, riuscirono
iniziative tese alla loro formazione: la donna veniva
a sopravvivere ma
istruita nell’economia domestica, nell’educazione
ricevettero l’ordine di
all’infanzia, nell’assistenza sociale e nell’educazione
far apparire superiori i
alla salute attraverso l’istituzione dell’educazione
fascisti in quanto anche
fisica e dello sport. Il tutto mosso dallo slogan «Madri la satira aveva il ruolo
Nuove per figli nuovi”. Il concetto di base era di modellare l’opinione
quello di dare alla donna l’illusione dell’appartenenza pubblica. Molto diffusa fu
attiva alla nazione quando, anche la pubblicazione di
di fatto, l’ideologia fascista manifesti e volantini con
relegò la donna nei ruoli
tradizionali.
Per garantirsi la
stabilità politica e per
il ottenere i consenso, il
Duce attuò un controllo sui
mezzi di comunicazione
di massa. Emanò le leggi
“fascitissime” con le quali
eliminava la libertà di
opinione, i diritti sindacali
e dichiarava illegale ogni
altro partito che non fosse
il PNF (Partito Nazionale
Fascista). Lo scopo era
quello di esaltare il mito
del “duce” proposto come
simbolo di eleganza
e dignità morale e di
proporre il periodo fascista
come modello storico di
pace e moralità.
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