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TITOLO I – ASSOCIATI
1. L'ammissione alla qualifica di socio è subordinata alla lettura ed all'accettazione, da parte del richiedente,
dello statuto e del presente regolamento dell'associazione. È subordinata anche al versamento della quota sociale
ed alla presentazione di esplicita domanda scritta, indirizzata al comitato direttivo. La domanda deve precisare
2. Sulle domande di ammissione si pronuncia il comitato direttivo, il quale risponde in forma scritta
giustificando ogni eventuale rifiuto. Le motivazioni addotte per un diniego possono inerire questioni mediche o
di sicurezza, per la salvaguardia del richiedente o del resto dei soci, oppure possono inerire questioni etiche e
3. Contro la reiezione del comitato direttivo è prevista una possibilità di ricorso dinnanzi alla prima
adunanza utile dell'assemblea, da parte del reietto. Quest'ultimo deve essere informato della data di tale riunione
in tempi utili per presentare il proprio ricorso: almeno sette giorni prima dell'adunanza.
4. Dinnanzi all'assemblea il comitato direttivo spiega le ragioni del proprio rifiuto, ed il reietto chiede una
votazione dei presenti, i quali stabiliscono se accettare o respingere il ricorso, senza l'obbligo di alcuna
1. Sono ammesse all'associazione persone fisiche minorenni, in qualità di soci, solamente qualora il tutore
tutore responsabile controfirmi un permesso particolare per la loro partecipazione, allegandovi uno scarico di
responsabilità nei confronti dell'associazione stessa. Tale modulo deve essere compilato per ogni singolo evento
3. Il minore di età inferiore ai quattordici anni che partecipi alle attività dell'associazione, deve inoltre essere
sempre accompagnato da un maggiorenne per lui responsabile, ad ogni evento patrocinato dall'associazione (non
c. Soci onorari o benemeriti (che si sono distinti in seno all'associazione per meriti particolari);
2. Qualunque associato è socio ordinario. Si ottiene la qualifica di socio promotore o sostenitore non appena
si versano contributi straordinari nei fondi dell'associazione, e tale nomina dura sino alla fine dell'anno in corso.
Il comitato direttivo individua uno o più soci onorari o benemeriti, riconosciuti tali per distinzioni individuali
che li rendano cari all'associazione, e tale nomina dura sino alla fine dell'anno in corso, o anche più a lungo a
seconda delle esigenze del singolo caso. La qualifica di soci fondatori non ha alcun termine temporale specifico,
categorie di soci non possono in alcun modo giustificare alcuna differenza sostanziale in riferimento ai diritti e ai
doveri dei medesimi. I detti titoli hanno unicamente valore di prestigio all'interno dell'associazione.
a. Qualora il socio manchi per più di trenta giorni di versare l'annuale quota sociale, dal momento
del presente regolamento sociale, di ogni altro regolamento interno, oppure ancora una qualunque
d. Qualora il socio mini la sicurezza di altre persone durante le attività svolte dall'associazione;
g. Qualora il socio offenda il decoro o l'onore di altri associati o di individui terzi, danneggiando al
h. Qualora il socio venga gravemente meno a quella civile norma di comportamento che pare
doverosa nel relazionarsi con gli altri, associati od individui terzi che essi siano (un'etica basata su
i. Qualora il socio venga meno alla parola data, dopo aver garantito la propria disponibilità a prestare
attività anche lavorative in favore dell'associazione, cagionando così un grave danno per
quest'ultima, a patto ovviamente che egli non possa presentare una valida giustificazione per il
j. Qualora il socio dimostri troppo a lungo di non essere interessato a partecipare alla vita
2. L'esclusione di un socio è deliberata dal comitato direttivo, su proposta di ciascun associato che presenti
una mozione relativa. Ogni mozione di esclusione comporta sempre un obbligo di discussione, in sede di
riunione del comitato, ma non un obbligo di delibera favorevole. L'obbligo di esclusione di un socio da parte del
direttivo sussiste quando una tale mozione viene sottoscritta da almeno un terzo degli associati.
3. Prima di escludere un socio dall'associazione, il comitato dovrà inviargli una diffida scritta annotandogli
tutti gli addebiti dei quali sia accusato, e concedendogli possibilità di replica. Tale replica deve avvenire entro
sette giorni dall'invio della comunicazione, altrimenti il direttivo procederà con l'esclusione.
4. L'esclusione di un socio da parte del comitato direttivo avviene sempre per iscritto, e la relativa
comunicazione deve contenere le motivazioni dell'esclusione, e tutte le risposte alle eventuali repliche
5. Tale delibera del comitato direttivo prevede una possibilità di ricorso da parte dell'escluso, da presentarsi
davanti all'assemblea entro e non oltre la prima adunanza disponibile della medesima. Comunque è sempre
6. Non è possibile escludere un socio dall'associazione entro i sette giorni antecedenti all'adunanza
dell'assemblea presso la quale questi avrà diritto di appello. Il socio escluso, infatti, deve essere informato della
7. Dinnanzi all'assemblea, il comitato direttivo spiega le ragioni della propria sanzione, e l'escluso chiede
una votazione dei presenti, i quali stabiliscono se accettare o respingere il ricorso, senza l'obbligo di alcuna
giustificazione ulteriore. La deliberazione dell'assemblea in tale caso è senza appello. Un socio escluso due volte
dall'associazione con la medesima motivazione da parte del comitato direttivo perde ogni diritto a presentare
ricorso all'assemblea.
8. Un socio escluso può fare nuovamente domanda d'ammissione, ma non prima che l'anno in corso al
momento della sua esclusione sia terminato. Soci recidivi che siano stati esclusi più volte dall'associazione, con
motivazioni affini da parte del comitato direttivo, potrebbero essere sottoposti a periodi di attesa più lunghi,
9. Un socio escluso non viene di necessità espulso dalle attività patrocinate dall'associazione. Un socio
escluso può continuare a prendere parte ad eventi e progetti organizzati dall'associazione, venendo considerato in
questo quale fruitore terzo (e dunque eventualmente non beneficiando di agevolazioni, sconti e rimborsi garantiti
2. I soci possono richiedere di consultare il libro dei soci, ma non possono trarne copia.
3. I soci possono richiedere di consultare l'atto costitutivo dell'associazione, il suo statuto, il presente
regolamento sociale, ogni altro regolamento interno, il libro mastro o giornale, il libro degli inventari, i verbali
delle adunanze dell'assemblea, ed ogni rendicontazione presentata all'assemblea dal comitato direttivo o da un
4. I soci non possono ottenere di consultare i verbali delle riunioni del comitato direttivo né quelli dei gruppi
di lavoro dei vari progetti patrocinati dall'associazione (ammesso che vi siano di simili documenti, la cui
redazione non è obbligatoria), senza il consenso del comitato. Non possono nemmeno ottenere di trarre copia
alcuna di simili documenti (sempre a proprie spese, nel caso), senza il benestare del medesimo direttivo.
1. I soci svolgeranno le proprie attività lavorative per l'associazione prevalentemente in modo personale e
volontario: senza costrizioni di sorta, ed in ragione delle individuali disponibilità di tempo ed energie.
2. L'associazione, tuttavia, abbisogna necessariamente del lavoro spontaneo, gratuito e volontario dei propri
soci, per l'espletamento di tutte le attività istituzionali e per il raggiungimento degli scopi sociali di cui all'art. 2
dello statuto della medesima. In ragione di ciò, il mantenimento della qualifica di socio è sempre subordinato
3. L'associazione abbisogna anche di vantare una certa immagine, dinnanzi alla comunità tutta, e dunque di
provvedere costantemente alla propria pubblicità, ed alla divulgazione delle informazioni inerenti le proprie
attività istituzionali. In ragione di ciò, il mantenimento della qualifica di socio è subordinanto anche al
contribuire a tale incombenza, da parte di ciascun associato, nei modi seguenti (tutti parimenti attuabili a titolo
Facebook, eventuali blog, siti internet dedicati, ed altri social networks differenti;
e. Partecipando in modo attivo alle discussioni sulle pagine telematiche dell'associazione, a titolo
4. Il socio che risulti completamente inadempiente in riferimento a tali doveri, può essere soggetto a
richiami verbali e solleciti scritti, da parte dell'assemblea, del comitato direttivo, del presidente, o anche di altro
consociato qualsivoglia, da uno di questi organi opportunamente incaricato dell'incombenza in oggetto. In caso
di inadempienza reiterata, il socio manchevole in questione può essere escluso dall'associazione, secondo quanto
già stabilito dalla norma di cui all'art. 4 del presente regolamento sociale (in particolare in riferimento ai punti b,
1. I soci svolgeranno le proprie attività lavorative per l'associazione prevalentemente in modo gratuito:
senza fini di lucro (anche indiretto), ed in ragione delle individuali disponibilità economiche.
2. Ai soci che avranno affrontato spese individuali su mandato del comitato (quali spese di viaggio, ad
esempio), sarà garantito un rimborso, alla presentazione delle dovute documentazioni e ricevute, previo accordo
3. Prestazioni straordinarie di lavoro autonomo o dipendente, giustificate e/o richieste dal comitato direttivo,
dall'associazione, previa registrazione sul libro mastro o giornale di ogni ricevuta e documentazione.
4. Tutti i soci sono tenuti a contribuire alle spese affrontate dall'associazione nello svolgimento delle sue
5. I soci hanno diritto a partecipare gratuitamente alla maggior parte delle attività dell’associazione. A
copertura dei costi di particolari iniziative promosse dall’associazione, potranno tuttavia essere richieste quote
straordinarie di autofinanziamento, unicamente agli associati ed alle persone terze ad esse interessati, i quali
1. L'assemblea dev'essere convocata almeno quattro volte all'anno, una delle quali per l'approvazione del
rendiconto economico di cui al titolo X del presente regolamento sociale. Ogni due anni, inoltre, l'assemblea è
convocata per l'elezione degli organi sociali di cui al titolo V del presente regolamento sociale.
d. Se viene presentata una mozione di sfiducia, di cui all'art. 14 del presente regolamento sociale, e
3. L'assemblea è convocata in seduta ordinaria in tutti i casi suddetti. È straordinaria solo l'assemblea
convocata per la modifica dell'atto costitutivo o dello statuto, ovvero per lo scioglimento dell'associazione.
4. Possono prendere parte alle adunanze dell'assemblea anche persone terze appositamente invitate, persino
se estranee all'associazione. Tali ospiti non hanno però diritto di voto, e può essere richiesto loro di tacere e/o di
allontanarsi dall'assemblea.
1. La comunicazione relativa alla convocazione dell'assemblea deve essere indirizzata a tutti i soci, in forma
scritta, e deve provenire da parte del presidente o di chi ne fa le veci. Deve contenere indicazione del luogo
prestabilito per l'adunanza, e dell'orario della prima e della seconda convocazione. Deve contenere l'ordine del
giorno dei lavori dell'assemblea. Deve infine avvenire almeno sette giorni prima della data prestabilita.
2. Viene ritenuta una convocazione valida anche quella pubblicata su canali telematici ed informatici,
purché si tratti di strumenti riservati alle comunicazioni ufficiali dell'associazione, dei quali tutti i membri siano
3. In difetto di convocazione formale, o di mancato rispetto dei termini di preavviso, saranno ugualmente
considerate valide le adunanze cui partecipino, di persona o per delega, tutti i soci.
4. Una volta adunatasi l'assemblea, nella data e nell'orario prestabiliti, si passa alla conta dei presenti. La
riunione di almeno la metà degli associati, in presenza o in delega, viene considerata una assemblea di prima
convocazione. Qualora il numero dei soci presenti, di persona o in delega, sia inferiore alla metà del totale
invece, si ha una assemblea di seconda convocazione. È doveroso rimandare l'inizio della seduta dell'assemblea
di seconda convocazione di almeno mezz'ora, rispetto all'orario previsto per l'inizio della seduta dell'assemblea
di prima convocazione. L'esatto orario di entrambe le convocazioni, ad ogni modo, dev'essere comunicato ai soci
1. Spettano all'assemblea le seguenti prerogative in materia di elezione delle cariche sociali e di nomina dei
b. Eleggere almeno ogni due anni i restanti componenti del comitato direttivo;
c. Nominare ogniqualvolta sia necessario i responsabili primi dei vari progetti dell'associazione, di
d. Nominare ogniqualvolta sia necessario tutti gli associati che andranno a rivestire gli ulteriori ruoli
dell'attività dell'associazione:
a. Discutere, emendare ed eventualmente approvare ogni proposta di modifica per l'atto costitutivo
b. Discutere, emendare ed eventualmente approvare ogni proposta di modifica per lo statuto sociale,
demandato all'assemblea per legge, e sottoposto al suo esame dal comitato direttivo;
comitato direttivo:
b. Entrare a conoscenza di tutte le spese passate riguardanti l'associazione, tramite la lettura del
c. Discutere, emendare ed eventualmente approvare i progetti di spesa futura, tramite la lettura del
anche precise in merito, per l'operato prossimo futuro del comitato direttivo;
f. Pronunciarsi in merito alle domande di ammissione ed alle esclusioni dei soci in maniera
che raggiunga l'assemblea senza venire accomodata o riconciliata prima, in altro modo.
a. Parola;
b. Voto;
d. Presentare mozione di sfiducia nei confronti del comitato direttivo nella sua collegialità;
f. Presentare mozione di sfiducia nei confronti del responsabile primo di un qualunque progetto
patrocinato dall'associazione;
g. Presentare mozione di esclusione nei confronti di un altro socio qualsiasi, non già all'assemblea
tuttavia ma al comitato direttivo stesso, secondo l'art. 4 del presente regolamento sociale.
1. Tutte le adunanze dell'assemblea sono sottoposte alla registrazione di un verbale tenuto dal segretario, o
2. Ogni verbale dell'assemblea deve essere firmato da ciascun socio presente alla seduta in oggetto, al
1. Ciascun associato maggiorenne avente diritto al voto può rappresentare in delega al massimo un socio
maggiorenne, entro le votazioni dell'assemblea. Non è ammessa più di una delega per ciascun aderente.
2. I soci minorenni possono farsi rappresentare da individui maggiorenni responsabili per loro, anche
qualora questi ultimi non risultino associati. In questo caso due o più minorenni che siano parenti prossimi
possono farsi rappresentare dal medesimo maggiorenne responsabile per loro. Quest'ultimo, se aderente
all'associazione, potrà poi rappresentare, oltre ad un numero indefinito di soci minorenni di cui sia responsabile,
ancora un unico socio maggiorenne. Ovviamente costui avrà uno ed un solo voto, in delega, per ogni
rappresentato.
3. La delega, sempre scritta in ciascun caso, dev'essere firmata dal socio rappresentato (anche se minorenne)
e dal socio delegato. Dev'essere presentata al comitato direttivo all'inizio della seduta dell'assemblea, e verrà
1. Le deliberazioni dell'assemblea sono generalmente espresse con voto palese, per alzata di mano.
2. Le deliberazioni riguardanti le nomine del presidente e dei singoli membri del comitato direttivo sono
3. Sono espresse con voto segreto anche tutte le deliberazioni riguardanti quei casi nei quali l'assemblea
ritenga opportuno fare a meno del voto palese, ad esempio perché inerenti le persone o le qualità delle persone.
4. Qualora l'assemblea ricorra al voto segreto per prendere una deliberazione qualunque, il comitato
direttivo provvederà a nominare sul posto due o più consiglieri quali scrutatori.
5. Solamente i soci maggiori d'età conservano diritto di voto nell'assemblea qualora la deliberazione in corso
riguardi eventuali modificazioni da apportare all'atto costitutivo dell'associazione, al suo statuto, al presente
regolamento sociale, o ad altri eventuali regolamenti interni, ovvero qualora riguardi l'elezione degli organi
6. In caso di parità dei voti, in sede di assemblea, si procede ad un voto ulteriore limitato ai soli membri del
comitato presenti all'adunanza. In caso di ulteriore parità viene considerato determinante il voto del presidente.
1. Una mozione di sfiducia è una lamentazione che voglia aver il carattere di una rimostranza seria e risoluta
nei confronti dell'operato di uno o più soci i quali rivestano ruoli importanti in seno all'associazione. Una
mozione di sfiducia ha carattere definitivo in quanto chi la propone vorrebbe la rimozione dell'individuo in
2. Una mozione di sfiducia deve essere presentata dal socio che se ne faccia promotore o davanti
all'assemblea o a colloquio con il presidente o con uno o più membri del comitato direttivo. Deve riguardare i
confronti di qualunque singolo membro del comitato, il direttivo stesso nella sua collegialità, il presidente,
oppure un qualunque associato riconosciuto come responsabile primo di un qualunque progetto patrocinato
dall'associazione.
3. Una mozione di sfiducia deve riguardare motivazioni che non abbiano il palese carattere di soggettività,
i. Un'azione anche involontaria che cagioni un grave danno sostanziale o morale all'associazione.
4. A seconda dell'organo sociale alla quale viene presentata, la mozione di sfiducia viene dibattuta o durante
una seduta dell'assemblea o durante una riunione del comitato direttivo. Ogni mozione di sfiducia comporta
sempre un obbligo di discussione, indipendentemente da dove venga presentata. Prima di una votazione in
merito in sede di assemblea, si deve sempre tentare la strada di una conciliazione differente (a questo serve
l'eventuale mediazione del comitato direttivo). Solo se la conciliazione risulta impossibile, allora si deve
5. Quando una mozione di sfiducia raggiunge il voto in assemblea, può essere scartata oppure accolta. Se
viene scartata dal voto dei soci, allora viene semplicemente archiviata. Se viene accolta, invece, conduce
incondizionatamente alla rassegnazione delle dimissioni da parte dell'associato così sfiduciato, il quale dovrà
lasciare ad altri il proprio incarico precedente. Per la sostituzione dei soci sfiduciati che rivestono cariche
6. Assieme al voto di sfiducia semplice, in tale circostanza, l'assemblea può anche determinare se l'individuo
in questione deve astenersi dall'occupare altri incarichi sociali nell'immediato futuro, anche generici e di minor
1. Le elezioni degli organi sociali del presidente e del comitato direttivo avvengono ogni due anni.
Dovrebbero aver luogo all'interno della medesima adunanza, da tenersi all'ultimo quadrimestre dell'anno.
2. L'avviso dell'elezione deve avvenire almeno quindici giorni prima dell'adunanza. L'elezione deve
comparire nell'ordine del giorno dei lavori dell'assemblea, consegnato contestualmente al medesimo avviso.
3. Il comitato direttivo può emanare regolamenti straordinari, validi per le votazioni dell'assemblea elettiva.
Tali regolamenti devono essere sottoposti all'attenzione dei soci almeno quindici giorni prima della riunione.
4. Il comitato uscente deve decidere il numero dei seggi del direttivo entrante entro quindici giorni
dall'adunanza elettiva. Deve comunicare tale dato ai soci contestualmente all'avviso delle venture elezioni. Il
numero dei seggi del comitato direttivo deve essere stabilito in proporzione al numero degli associati, entro le
1. Le candidature alle cariche sociali eleggibili sono aperte dal momento in cui vengono annunciate le
elezioni. Vengono chiuse a partire dal terzo giorno antecedente la riunione elettiva. Ogni candidatura deve essere
presentata per iscritto al comitato direttivo uscente, il quale provvede ad informarne i soci il terzo giorno
2. Se non compaiono sufficienti candidature da coprire tutti i seggi del comitato direttivo entrante, si devono
accettare candidature spontanee durante il dibattito elettorale, in sede di assemblea. Tali candidature spontanee
non sono accettate qualora il numero dei seggi del direttivo entrante sia già coperto dal numero dei candidati
3. Il dibattito elettorale si svolge nel modo seguente: ogni candidato prende la parola ed espone i propri
programmi nonché i motivi per i quali si candida; i candidati parlano nell'ordine in cui le loro candidature sono
giunte all'attenzione del comitato direttivo; terminate le loro presentazioni viene lasciato spazio alle eventuali
domande dei soci; infine, se l'occasione lo richiede, si procede con le candidature spontanee di cui al comma
4. La votazione per l'elezione del presidente è singola, ed avviene sempre prima della votazione per
l'elezione degli altri membri del comitato direttivo. Ciascun socio avente diretto al voto può segnare sulla scheda
elettorale il nominativo del candidato che reputa più adatto a ricoprire la carica di presidente.
5. Viene eletto alla carica di presidente il candidato che ottiene più voti nella relativa votazione. In caso di
pareggio, si dovrà procedere ad un ballottaggio tra i contendenti la prima posizione. In caso di ulteriore
pareggio, otterrà la carica il candidato che vanti maggiore anzianità come associato.
6. La votazione per l'elezione dei membri del comitato direttivo è collettiva, ed avviene sempre dopo la
votazione per l'elezione del presidente. Ciascun socio avente diritto al voto può segnare sulla scheda elettorale
tanti nominativi quanti i seggi previsti per il comitato direttivo entrante meno uno, scelti tra quelli dei candidati
7. Vengono eletti a sedere nel comitato quali consiglieri tanti candidati quanti i seggi liberi del direttivo
stesso, in ordine dal più votato al meno votato nella relativa votazione, sino ad esaurimento o dei seggi o dei
voti. In caso di pareggio, otterrà il seggio per primo quel candidato che vanti maggiore anzianità come associato.
8. I membri del comitato direttivo vengono eletti dall'assemblea consiglieri, in modo generico. Di comune
accordo con il presidente, devono deliberare entro la prima riunione del neoeletto comitato come suddividersi tra
9. Nessun socio può essere eletto o nominato a ricoprire alcuna carica sociale se non consensualmente. Se
non compaiono sufficienti candidature da coprire tutti i seggi del comitato entrante nemmeno dopo il dibattito
10. Nessun socio può essere eletto o nominato a ricoprire alcuna carica sociale in propria assenza. I candidati
devono essere presenti all'adunanza dell'assemblea elettiva, per poter essere votati.
1. Il medesimo socio può candidarsi in un tempo solo alla carica di presidente ed a quella di consigliere. Se
tale candidato viene eletto come presidente, ritira la propria candidatura al seggio del comitato direttivo prima
della relativa votazione. Se tale candidato non viene eletto come presidente, può ancora venire eletto come
consigliere.
2. Ogni carica statutaria dell'associazione, di cui all'art. 26 del presente regolamento sociale, è inconciliabile
con ogni altra carica istituzionale, anche non statutaria. Le cariche non statutarie dell'associazione non sono tra
loro soggette a tale restrizione, e possono essere assunte anche dal medesimo associato.
3. Fanno eventualmente eccezione alla regola di cui al comma precedente le cariche statutarie del
vicepresidente e del segretario, le quali possono coincidere tra loro, anche se solo nel caso in cui venga stabilito
2. Il comitato direttivo può essere anche convocato da una esplicita richiesta del presidente, ovvero qualora
un terzo dei suoi membri lo ritenga necessario (tale frazione è sempre da arrotondarsi per difetto).
3. Le riunioni del comitato direttivo devono tenersi per programmare l'organizzazione di ogni progetto
4. Le riunioni del comitato possono coincidere con le riunioni dei gruppi di lavoro dei vari progetti
5. Tutti i membri del comitato devono presenziare ad ogni riunione del direttivo. In caso di assenza devono
giustificarsi per tempo, adducendo motivazioni valide. È considerata valida la presenza ottenuta tramite mezzi di
comunicazione informatica e telematica, purché sia sempre riconoscibile l'identità di ciascun consigliere.
6. Ai membri del comitato assenti da una riunione del direttivo è concesso diritto di delega. La delega per i
membri del comitato direttivo ricalca la delega di cui all'art. 12 del presente regolamento sociale.
1. Possono prendere parte alle riunioni del comitato anche persone terze invitate di comune accordo dai
membri del direttivo, persino se estranee all'associazione. Tali ospiti non hanno però diritto di voto.
2. Sono sempre bene accetti alle riunioni del comitato direttivo i soci onorari o benemeriti ed i soci fondatori
3. I membri del comitato direttivo, consapevoli della serietà delle proprie riunioni, sono tenuti a non
divulgare notizie e dibattimenti emersi entro le medesime. Tale divieto vale per tutte le persone terze presenti.
ART. 20 – ATTRIBUZIONI E COMPITI DEL COMITATO DIRETTIVO
c. Nominare ogniqualvolta sia necessario i responsabili ausiliari dei vari progetti dell'associazione, di
d. Proporre ogni eventuale regolamento interno ulteriore all'assemblea, curandone poi la redazione;
e. Conservare copia di ogni documentazione ufficiale che debba essere archiviata dall'associazione, e
c. Presentare all'assemblea un rapporto annuale su tutte le delibere del comitato direttivo stesso;
b. Presentare all'assemblea un rendiconto consultivo annuale sulle spese e sulle entrate passate;
c. Presentare all'assemblea un rendiconto preventivo annuale sulle spese e sulle entrate future;
d. Discutere e deliberare circa l'importo della quota sociale, da rivalutare con cadenza annuale;
g. Discutere e deliberare circa tutti gli atti che comportino variazioni al patrimonio associativo;
h. Discutere e deliberare circa ogni provvedimento relativo alla cassa, alla contabilità, ed
a. Pronunciarsi sulle mozioni di esclusione degli associati, in via preliminare (eventualmente sentito
d. Giudicare l'operato dei propri stessi membri, in via preliminare, e pronunciarsi sulla radiazione dal
f. Discutere circa tutte le questioni che non siano espressa competenza di altri organi sociali,
6. I compiti principali del comitato direttivo sono quelli di curare l'esecuzione delle deliberazioni
principali attività istituzionali dell'associazione, di cui all'art. 33 del presente regolamento sociale. Si tratta di
tutte quelle attività necessarie al raggiungimento degli scopi sociali, di cui all'art. 2 dello statuto
dell'associazione. Nell'espletare tale sua funzione primaria, il comitato direttivo si avvale dell'assistenza di un
numero variabile di gruppi di lavoro, di organizzativi di progetto, e di responsabili vari di cui al titolo XII del
1. Le deliberazioni all'interno del comitato sono generalmente espresse con voto palese, per alzata di mano.
Sono invece espresse con voto segreto in tutti i casi in cui il direttivo lo ritenga opportuno.
2. Le riunioni del comitato direttivo avvengono anche per mezzo di strumenti di comunicazione informatici
e telematici. Le votazioni eseguite tramite i detti canali hanno valore pienamente vincolate.
3. Le riunioni del comitato direttivo non sono di necessità sottoposte alla registrazione di alcun verbale.
1. Il presidente, presidente e non già consigliere del comitato direttivo, occupa una carica istituzionale
statutaria dell'associazione. Viene eletto direttamente dall'assemblea, e resta in carica due anni.
2. Il presidente deve:
c. Presiedere l'assemblea;
f. Convocare il comitato direttivo almeno sei volte all'anno, in tempi tali da permettere a quell'organo
h. Convocare riunioni straordinarie del comitato direttivo ogniqualvolta egli stesso, ovvero un terzo
3. In caso di estrema gravità ed impellenza, il presidente può assumere i poteri dell'intero comitato direttivo,
salvo dover presentare domanda di ratifica dei provvedimenti così deliberati presso la riunione immediatamente
successiva dello stesso, pena la possibile conclusione del suo mandato. Sono casi di estrema gravità ed
impellenza tutti quelli in cui il comitato direttivo stesso giudichi necessaria l'azione tempestiva ed individuale
1. Il vicepresidente, consigliere del comitato, occupa una carica istituzionale statutaria dell'associazione.
Viene nominato internamente al direttivo dai membri del medesimo, e resta in carica due anni.
2. Il vicepresidente sostituisce il presidente ogniqualvolta questi non possa essere presente. Altrimenti lo
3. Se il comitato direttivo viene indicato come composto di soli tre membri, allora la carica di vicepresidente
1. Il segretario, consigliere del comitato, occupa una carica istituzionale statutaria dell'associazione. Viene
nominato internamente al direttivo dai membri del medesimo, e resta in carica due anni.
b. Redigere i verbali delle riunioni del comitato direttivo (facoltativi), qualora fosse necessario;
3. Nell'espletamento delle proprie funzioni, il segretario può richiedere l'assistenza di un certo numero di
consiglieri del comitato direttivo, qualora ve ne siano di disponibili. Questi particolari consiglieri dovranno
essere indicati di volta in volta nel numero e nel nominativo, e potranno o meno rivestire tale incarico per medi o
4. I seguenti sono esempi di consiglieri i quali potrebbero rivestire cariche sociali non statutarie in seno alla
segreteria dell'associazione:
a. Il vicesegretario dell'associazione, potrebbe occuparsi o della verbalizzazione delle riunioni di
assemblea e comitato (di cui ai punti a e b del comma 2 del presente articolo), o della custodia
degli atti d'ufficio dell'associazione e del disbrigo delle pratiche burocratiche della medesima (di
b. Il censore dell'associazione potrebbe occuparsi della redazione del libro degli associati (di cui al
1. Il tesoriere, consigliere del comitato, occupa una carica istituzionale statutaria dell'associazione. Viene
nominato internamente al direttivo dai membri del medesimo, e resta in carica due anni.
g. Raccogliere le annuali quote associative di tutti gli associati, emettendo appropriate ricevute;
i. Fornire ai soci che ne facciano domanda al comitato direttivo, e dietro consenso di quest'ultimo o
j. Occuparsi del rapporto dell'associazione con eventuali banche od istituti di credito generici,
nonché del rapporto dell'associazione con l'agenzia delle entrate dello stato;
consiglieri del comitato direttivo, qualora ve ne siano di disponibili. Questi particolari consiglieri dovranno
essere indicati di volta in volta nel numero e nel nominativo, e potranno o meno rivestire tale incarico per medi o
4. I seguenti sono esempi di consiglieri i quali potrebbero rivestire cariche sociali non statutarie in seno alla
tesoreria dell'associazione:
a. Il vicetesoriere dell'associazione, potrebbe occuparsi della redazione dei vari rendiconti economici
annuali dell'associazione (di cui ai punti a, b e c del comma 2 del presente articolo);
b. Il contabile dell'associazione, potrebbe occuparsi delle redazioni del libro mastro o giornale e del
libro degli inventari dell'associazione (di cui ai punti d ed e del comma 2 del presente articolo);
c. Il cassiere dell'associazione, potrebbe occuparsi della gestione del fondo monetario associativo,
della raccolta delle entrate e dell'approvazione delle spese (di cui ai punti f, g, h, ed i del comma 2
ART. 26 – CARICHE SOCIALI STATUTARIE, CARICHE SOCIALI NON STATUTARIE E CARICHE NON ISTITUZIONALI
1. Sono cariche statutarie tutte quelle cariche sociali che siano nominate ne, e dunque previste da, lo statuto
dell'associazione. Sono cariche statutarie interne al comitato direttivo, allora, quelle di presidente, di
2. Sono cariche non statutarie tutte quelle cariche sociali che non siano nominate ne, e che dunque non siano
previste da, lo statuto dell'associazione. Le cariche non statutarie dell'associazione, allora, risultano variabili nel
3. Tutte le cariche interne al comitato direttivo, statutarie o meno, sono comunque considerate cariche
sociali istituzionali. I ruoli di responsabilità dei vari gruppi di lavoro di cui al titolo XII del presente regolamento
1. I soci assisi in una carica sociale decadono dalla detta carica in uno dei casi seguenti:
2. Le dimissioni sono presentate oralmente all'assemblea, ed in forma scritta al comitato. Possono essere
3. Sempre, anche una volta decaduti, i membri del comitato direttivo non perdono gli obblighi contratti sino
alla data delle loro dimissioni, fino a che gli stessi non si siano esauriti. In caso di raggiungimento del normale
termine di mandato, le dimissioni del comitato uscente divengono operative il giorno dell'insediamento del
4. I soci assisi in una carica sociale decadono dalla detta carica anche in caso di morte, o di altro grave
impedimento che renda loro impossibile adempiere ai propri compiti. In tal caso perdono ogni incarico ricevuto
1. Se un consigliere accumula più di tre assenze (consecutive o meno) alle riunioni del comitato direttivo,
siano queste ingiustificate o non comunicate con sufficiente anticipo, egli può essere diffidato dai colleghi
consiglieri. Il reiterarsi dell'infrazione, sino all'accumulo di due diffide, concede al comitato direttivo la facoltà
2. Il comitato può decidere di radiare dal proprio collegio un consigliere anche qualora costui si macchi di
colpe gravi nei confronti dei singoli organi sociali o dell'associazione tutta. Sono validi in tal senso tutti i casi già
discussi per la presentazione di una mozione di sfiducia, di cui all'art. 14 del presente regolamento sociale,
eventualmente considerati nelle proprie accezioni più gravi, in riferimento all'attuale circostanza.
3. La radiazione dal comitato di uno o più consiglieri ha la forma di una semplice delibera interna del
direttivo medesimo. Data la gravità delle motivazioni, il comitato direttivo non deve passare dal voto
dell'assemblea per radiare un consigliere dal proprio collegio, a meno che questi non sia il presidente.
4. Contro tale delibera del comitato direttivo, il radiato ha diritto di presentare ricorso dinnanzi alla prima
adunanza utile dell'assemblea. Il radiato deve essere informato della data di tale riunione in tempi utili per
5. Dinnanzi all'assemblea il comitato direttivo spiega le ragioni della propria delibera, ed il radiato chiede
una votazione dei presenti, i quali stabiliscono se accettare o respingere il ricorso, senza l'obbligo di alcuna
1. Il medesimo socio può essere rieletto a ricoprire la medesima carica sociale innumerevoli volte. Il
medesimo socio può essere rieletto a ricoprire cariche sociali differenti innumerevoli volte.
2. Il socio che sia stato allontanato dal comitato in seguito ad un voto di sfiducia, o che ne sia stato radiato
per delibera dei colleghi consiglieri, non potrà sedere nel direttivo per almeno due anni.
3. Il socio che sia stato allontanato o radiato per due volte (consecutive o meno) da una qualunque carica
sociale in seno al comitato, non potrà mai più sedere nel direttivo. L'associato perde così il proprio diritto di
venire eletto a ricoprire cariche sociali istituzionali statutarie o non statutarie in seno all'associazione.
1. Se la presidenza dell'associazione rimane vacante, per una qualsiasi motivazione, si deve provvedere
all'elezione di un nuovo presidente in sede di assemblea. A tale elezione possono candidarsi anche altri membri
del comitato direttivo al momento in carica, ma solo dopo aver rassegnato le proprie dimissioni.
2. Se un seggio del comitato direttivo rimane vacante, per una qualsiasi motivazione, si deve nominare a
ricoprire quella posizione il primo dei non eletti che vi si erano candidati alla precedente votazione, a patto che
costui abbia mantenuto il diritto di occupare la detta carica. Se ciò non risulta possibile per l'assenza di candidati
che rispondano ai requisiti necessari, allora si deve provvedere all'elezione di un sostituto in sede di assemblea.
3. Eccepisce le norme di cui ai due commi precedenti il caso di una sostituzione che si renda necessaria nei
sei mesi antecedenti il normale termine del comune mandato biennale di comitato e presidenza. In tal caso si
deve provvedere ad una sostituzione straordinaria e temporanea, la quale avviene per nomina del direttivo e
4. Il socio che sia eletto o nominato a sostituire una carica sociale vacante, occupa la medesima unicamente
fino al termine della scadenza già valida per il suo predecessore. Tale norma si applica anche alla sostituzione
del presidente.
5. Se più della metà dei seggi del comitato direttivo rimangono vacanti, per una qualsiasi motivazione, si
deve provvedere ad indire nuove elezioni sociali. In tal caso la durata del comune mandato biennale di comitato
e presidenza si calcola come di norma, a partire dalla data delle elezioni anticipate.
1. Il rendiconto economico e finanziario dell'associazione è annuale, e decorre dal primo gennaio di ogni
anno al trentuno dicembre dello stesso. Il rendiconto economico e finanziario è suddiviso in rendiconto
2. Il rendiconto consultivo contiene nota di tutte le entrate e di tutte le spese relative all'anno trascorso. Per
una maggiore fruibilità, viene redatto in partizioni concettuali (riguardanti le differenti attività dell'associazione)
3. Il rendiconto preventivo contiene nota di tutte le previsioni d'entrata e di tutte le previsioni di spesa
relative all'anno successivo. Tale documento non è altro che lo strumento attraverso il quale assemblea e
comitato direttivo possono comunicare tra loro in materia di pianificazione finanziaria dell'associazione,
comitato, l'assemblea controlla ed indirizza l'operato del direttivo medesimo. Sulle linee guida dettate
dall'assemblea, poi, il comitato direttivo gestisce gli organizzativi ed i vari gruppi di lavoro dei singoli progetti
patrocinati dall'associazione, deliberando quanti capitali investire e come spendere questi fondi.
ART. 32 – TEMPISTICHE E MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DEL RENDICONTO ECONOMICO E FINANZIARIO
1. Il rendiconto economico e finanziario deve essere redatto dal comitato direttivo. Deve essere presentato
2. Il rendiconto economico e finanziario deve essere disponibile nella sede legale dell'associazione almeno
sette giorni prima dell'adunanza della stessa durante la seduta della quale verrà sottoposto al voto.
3. Il rendiconto economico e finanziario deve essere presentato all'assemblea entro il primo trimestre di ogni
anno (il resoconto consultivo relativo all'anno trascorso, e quello preventivo relativo all'anno venturo).
1. In accordo agli scopi sociali di cui all'art. 2 dello statuto dell'associazione, le principali attività
istituzionali della medesima riguardano la progettazione, l'organizzazione e dunque l'allestimento di eventi ludici
e culturali che tanto gli associati quanto altri individui terzi interessati possono liberamente fruire.
2. La partecipazione a tali eventi, a seconda delle necessità del caso, può o meno essere subordinata al
versamento, da parte degli intervenuti, di una quota di autofinanziamento sociale, che copra le spese affrontate
1. Si considera un evento patrocinato dall'associazione ogni attività, ludica o culturale, che sia progettata,
discussa, emendata, deliberata, organizzata, ed allestita dai soci (o comunque in loro nome), e che sia rivolta a
tutti gli associati stessi innanzitutto, ed in aggiunta a persone terze e fruitori differenti eventualmente interessati.
2. Si considera un progetto patrocinato dall'associazione ogni evento singolo patrocinato dalla stessa, nel
caso in cui questo sia completamente slegato da ogni altro evento, oppure ogni catena di eventi patrocinati
dall'associazione, nel caso in cui tutti questi siano collegati l'uno all'altro da un solo filo conduttore (di genere, di
1. L'assemblea delibera in materia di progetti sociali, rimanendo in ciò l'organo sovrano dell'associazione.
Nell'ideazione e nell'allestimento di un determinato progetto tuttavia, l'assemblea può avvalersi della mediazione
di un gruppo di lavoro autonomo e ridotto di individui, variabile nel numero della propria composizione da un
progetto patrocinato dall'associazione, da parte dell'assemblea, sarà considerato l'organizzativo di tale progetto,
il gruppo di lavoro del medesimo. Nel caso questo gruppo coincida con un unico individuo, costui sarà il
propria autonomia organizzativa e la propria autorità in merito soltanto nel caso in cui rispettino le linee guida
dettate all'uopo dall'assemblea, davanti alla quale rispondono del proprio operato.
4. Il comitato direttivo funge da intermediario tra l'assemblea ed i vari responsabili unici e/o gruppi di
lavoro dei progetti patrocinati dall'associazione, supervisionando e coordinando dall'alto gli sforzi comuni di
1. L'insieme dei responsabili cui l'assemblea affida la direzione di un progetto associativo viene nominato il
gruppo di lavoro di quel medesimo progetto, ovvero l'organizzativo dello stesso (il suo staff, la sua equipe). Il
coordinatore di questi responsabili sarà il primo responsabile del progetto, i suoi collaboratori saranno i
2. Ciascun associato può essere nominato in uno o più incarichi di responsabilità interna ad uno o più gruppi
di lavoro rispettivamente di uno o più progetti patrocinati dall'associazione, senza clausola d'incompatibilità
alcuna tra questi ruoli di responsabilità ed altre cariche sociali differenti. Nessun incarico di responsabilità
inerente un progetto sociale, tuttavia, può essere affidato a persone terze che non siano associate.
3. Il medesimo socio può essere nominato a ricoprire il medesimo incarico di responsabilità interna al
medesimo gruppo di lavoro del medesimo progetto patrocinato dall'associazione innumerevoli volte. Il
medesimo socio può essere nominato a ricoprire incarichi di responsabilità differenti innumerevoli volte.
mezzo di una votazione ordinaria (egli sarà il responsabile unico di quel progetto, se non avrà altri responsabili
ausiliari a coadiuvarlo). Si deve avere almeno un responsabile primo per ogni progetto associativo. Si deve avere
2. Si può candidare a rivestire il ruolo di responsabile primo di un progetto associativo qualunque associato
conosca quest'ultimo in modo approfondito. In alternativa, può candidarsi quell'associato che voglia impegnarsi
allestire ed attuare il progetto da lui gestito. Egli dirige tutti i lavori necessari alla realizzazione di tale progetto,
in ogni momento. Coordina e supervisiona tutte le attività di ogni eventuale suo collaboratore. Il responsabile
primo di un progetto associativo serba diritto ad avere sempre l'ultima parola in merito a tutte le variabili del
progetto da lui gestito, tra i propri vari collaboratori. Egli ha diritto alla completa autonomia lavorativa ed alla
totale autorità decisionale in merito a tutte le variabili del progetto da lui gestito, salvo per quanto specificato già
direttivo in merito a tutte le variabili del progetto da lui gestito, ogni volta che se ne presenti la necessità. Egli
serba la massima responsabilità in merito al progetto in questione, e risponde dell'operato proprio, e di quello di
5. L'incarico di un primo responsabile di progetto associativo dura per tutta l'estensione temporale del
progetto da lui gestito. La naturale decorrenza di tale incarico, dunque, coincide con la naturale decorrenza del
progetto associativo cui esso sia relato. Nel caso il progetto in questione abbia cadenza annuale, l'incarico del
6. Il responsabile primo di un progetto può essere deposto e quindi sostituito prima della naturale scadenza
del suo incarico, attraverso un normale voto di sfiducia. Tale provvedimento non può essere adottato nemmeno
da parte dell'assemblea, tuttavia, se il progetto affidato alle cure di tale responsabile primo è in via di attuazione,
o se la data di un evento ad esso relativo è troppo vicina nel tempo affinché un eventuale sostituto possa
realmente assumersene in pieno la gestione (un tempo variabile da sette a trenta giorni, a seconda della
7. Il responsabile primo di un progetto associativo potrebbe anche voler rassegnare le proprie dimissioni, o
essere comunque impossibilitato per altre motivazioni a continuare il proprio incarico. In queste circostanze, se i
tempi richiedono una certa urgenza, può essere il comitato direttivo a nominare un sostituto, e senza necessità di
dall'assemblea o dal comitato direttivo (ma più spesso da quest'ultimo organo sociale), per mezzo di una
votazione ordinaria. Vengono selezionati dietro suggerimento del responsabile primo del progetto in questione.
2. Non si dovrebbe estromettere dai ruoli di responsabilità ausiliari interni al gruppo di lavoro di un progetto
associativo quanti soci si candidino spontaneamente ad entrare a farne parte, a patto che il numero totale di detti
volontari non sia eccessivamente maggiore del numero degli incarichi di responsabilità auspicabili per quel
progetto. Questo numero è deciso dal comitato direttivo e dal primo responsabile del progetto in questione,
dipende dall'entità e dalla vastità d'utenza del progetto, ed è modificabile nel tempo.
dimensione particolare del progetto associativo in questione. Tipiche dimensioni di un progetto, ad esempio,
possono essere: la cura della sua immagine, e la pubblicità ad esso relativa; la gestione economica del
medesimo; l'organizzazione delle sue tempistiche; l'organizzazione logistica del suo allestimento; la supervisione
medesimo progetto in merito a tutte le variabili dell'incombenza da lui gestita, ogni volta che se ne presenti la
necessità. Egli risponde del proprio operato davanti al responsabile primo del progetto, come questi risponde
5. L'incarico di un responsabile ausiliario di progetto associativo dura per tutta l'estensione temporale del
progetto da lui gestito, o anche meno. La naturale decorrenza di tale incarico, dunque, coincide al massimo con
la naturale decorrenza del progetto associativo cui esso sia relato. Nel caso il progetto in questione abbia
cadenza annuale, l'incarico del primo responsabile relativo avrà durata massima pari ad un anno.
6. Non sono previste norme per la deposizione o la sostituzione di un responsabile ausiliario di un progetto
associativo, giacché si assume che questa sia materia sulla quale basti la maturità di ciascun associato per
decidere con autonomia. Anche su ciò, in sede di assemblea, si giudicherà l'operato di un gruppo di lavoro, e
1. Fanno parte del gruppo di lavoro di un determinato progetto associativo tutti gli associati che prestino la
loro attività per la realizzazione dello stesso, coordinati dal responsabile primo. Il gruppo di lavoro è il luogo
entro il quale tutti i responsabili interni di un organizzativo possono comunicare tra loro, e coordinare i propri
coordinatore e supervisore, mentre tutti gli altri responsabili hanno ruoli consultivi ed operativi. Collegialmente,
infine, il gruppo di lavoro può dividersi gli oneri dell'organizzativo, affidare ai propri membri i singoli incarichi
economico assemblea e comitato direttivo abbiano stanziato per l'attuazione del progetto in questione.
Firme del comitato direttivo:
Luogo ________________________;
Data ________________________;