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CORSO DI
8b 1
E E
8b 2
E E
Cap.8 – Inverter dc-ac a commutazione:
dc-ac sinusoidale
File P8b_Inverter monofase a PWM
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
8b 6
E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
8b 10
E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
Fig.8.8.1.P. Schema realizzativo
Zs + C1 T1
E/2 D1
+ - Z I
P S1
M
E
- + T2
- V+
E/2
Zs - C2 S2 D2
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
In Fig.8.8.2.P è mostrato l’andamento istantaneo i(t)
della corrente di carico di un inverter a mezzo
ponte, come quello di Fig.8.8.1.P., dove le
condizioni operative sono state scelte in modo da
mettere in evidenza l’ondulazione (ripple) e la sua
dipendenza dal duty-cycle. Infatti si è supposto
che il carico contenga una induttanza L in serie al
parallelo di un condensatore C con una resistenza
R. Il parametro kfc di tale carico, definito dalla
(8.3.19.P), vale kfc=11. Gli altri parametri sono:
mf=fs/f1= =15, ma=Vcontrollo max/Vtr max=
=Vs1 max/(E/2)=0.8, kfr=2πfsL/R=10.
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
In accordo con quanto detto in par.8.3.P, con tale
valore di kfr il ripple ha andamento praticamente
triangolare intorno al valore medio imedia e, in
accordo con le (8.3.7.P) e (8.3.14.P), la sua
ampiezza raggiunge il massimo in corrispondenza
di δ=0.5, quando, per la (8.2.7.P), vs1(t)=0.
Si può constatare anche che, quando δ diventa
abbastanza prossimo a 0 od a 1,, l’ampiezza del
ripple si riduce sensibilmente.
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
Fig.8.8.2.P. Ripple in carico
L-C-R (induttivo-capacitivo- resistivo)
vcontrollo v tr Ts
+Vtr max
0
t
-Vtr max
v(t) v(t)
+E/2
0
t
-E/2
vs1 i(t) i media
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
In Fig.8.8.3.P. è mostrato come, dall’andamento
istantaneo di v(t) e di i(t) si possa risalire
all’andamento della corrente entrante
nell’interruttore superiore S1, che è anche la
corrente erogata dalla tensione superiore +E/2.
Basta tener presente che la corrente di carico i(t)
passa per l’interruttore superiore quando questo è
chiuso, cioè quando v(t) è pari a +E/2. Si ottiene
così l’andamento idc1(t) indicato nel terzo
diagramma di Fig.8.8.3.P. o, se si trascura
l’ondulazione della corrente e si considera la
imedia, quello di idc1m indicato nel quarto
diagramma.
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
Da tali diagrammi, ottenibili facilmente mediante
simulazione, è possibile ricavare le diverse
componenti armoniche della corrente entrante.
Con analoga procedura si può ricavare la corrente
uscente dalla alimentazione negativa –E/2.
In base alle considerazioni precedenti è possibile
anche calcolare con buona approssimazione
l’ampiezza delle prime armoniche della corrente di
alimentazione.
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
Si riporta, come esempio che può essere facilmente
esteso a situazioni più complesse, tale calcolo per
il caso che la vcontrollo sia sinusoidale e di
ampiezza minore o uguale a quella del triangolo,
e quindi la tensione di uscita v(t) contenga ,oltre
alle armoniche alla frequenza di modulazione,
soltanto la fondamentale vs1.
In base alla (8.7.8.P), se ma<=1, si può scrivere
v s1 = Vs1 max sin2πf1t = ma E sin2πf1t (8.8.1.P)
2
Per le ipotesi fatte, anche la corrente di carico i(t)
conterrà, oltre alle armoniche alla frequenza di
modulazione, soltanto una componente alla
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
frequenza f1, con sfasamento φ rispetto a vs1. Tale
componente, che corrisponde approssimativa-
mente alla corrente media imedia indicata in
Fig.8.8.3.P., può essere espressa nella forma
imedia =Im max sin(2πf1t − ϕ) (8.8.2.P)
Come già detto, per determinare le componenti di
ordine inferiore della corrente di ingresso, si può
tener conto soltanto della imedia, trascurando le
componenti di modulazione. Si ottiene un
andamento approssimato della corrente di
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
ingresso moltiplicando la imedia per la funzione di
modulazione, che vale 1 quando l’interruttore
superiore S1 è chiuso, e vale 0 se è aperto. Tale
andamento è mostrato in Fig.8.3.3.P. ed è
indicato con idc1m.
La idc1m contiene componenti in alta frequenza
dovute alla modulazione. Eliminando tali
componenti, l’andamento che si ottiene, indicato
in Fig.8.8.3.P. con idc1ml, corrisponde a quello
della media in ogni periodo di modulazione di
idc1m. La corrispondenza è tanto migliore quanto
maggiore è mf, cioè quanto più alta è la frequenza
di modulazione fs rispetto a f1.
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
Si può osservare che, in ogni periodo di
modulazione, il valore medio idc1ml di idc1m si
ottiene moltiplicando il valore di imedia per il duty-
cycle δ di quel periodo. Per frequenze di
modulazione abbastanza alte, considerando
δ=δ(t) funzione del tempo, si può dunque scrivere
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
coincide con la fondamentale vs1 e quindi
v s1 (t ) 1
δ(t ) = + (8.8.4.P)
E 2
Sostituendo la (8.8.2.P) e la (8.8.4.P) nella (8.8.3.P)
si ottiene
v s1 (t ) imedia (t ) 1
idcml = + imedia (t ) (8.8.5.P)
E 2
Il prodotto vs1(t)imedia(t) corrisponde alla potenza
istantanea, relativa alle componenti fondamentali,
entrante nel carico. La corrente di ingresso idclm,
per quanto riguarda le componenti a bassa
frequenza, contiene dunque un termine
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
proporzionale alla potenza istantanea nel carico
ed uno proporzionale al solo andamento della
corrente del carico stesso.
Sostituendo nella (8.8.5.P) le espressioni (8.8.1.P) e
(8.8.2.P) si ricava
Im max
idcml =
2
[sin (2πf1t − ϕ) +
(8.8.6.P)
+ ma sin (2πf1t ) sin(2πf1t − ϕ)]
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
Im max
idcml =
2
[sin (2πf1t − ϕ) +
(8.8.7.P)
ma ma
+ cos ϕ − cos (4πf1t − ϕ)
2 2
La (8.8.7.P) mostra che la idcml contiene un termine
continuo idcmlc, proporzionale alla potenza media
(nel periodo T1) del carico, un termine idcml2 di
frequenza 2f1, corrispondente alla potenza
fluttuante del carico stesso, ed un termine idcml1 a
frequenza f1, dipendente solo dall’ampiezza Im max
della fondamentale della corrente. Tali termini
sono indicati in Fig.8.8.4.P.
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
Poiché tali componenti, oltre ad essere quelle a
frequenza più bassa, sono anche normalmente
quelle di ampiezza maggiore, costituiscono dati
essenziali per proporzionare i condensatori C1 e
C2. La componente continua (che poteva essere
determinata facilmente anche con considerazioni
di bilancio energetico), non può chiudersi sui
condensatori e rappresenta la corrente fornita
dall’alimentazione E.
Con analoghe considerazioni si ricava la corrente
che fluisce nell’interruttore inferiore S2.
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
vcontrollo v tr Ts
+Vtr max
0
t
-Vtr max
+E/2
v(t) v(t)
Fig.8.8.3.P.
0
t Corrente
-E/2 passante
vs1 i(t) i media nell’interruttore
S1 (superiore)
i dc1 (t) t
(Carico L-C-R)
idc1ml
i dc1m t
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
Fig.8.8.4.P. Particolare delle componenti
in bassa frequenza della corrente passante
nell’interruttore superiore (carico L-C-R)
idc1ml i dc1mlc
i dc1m t
i dc1ml1 i dc1ml2
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
In Fig.8.8.5.P sono mostrati gli effetti dei tempi morti
sulla tensione di uscita.
Come detto in par.8.5.P, la presenza dei tempi morti
produce una alterazione del valore medio della
tensione prodotta dall’inverter, il cui verso dipende
da quello della corrente e la cui ampiezza è
(teoricamente) indipendente da quella della
corrente stessa e dal valore del duty cycle. Infatti,
per correnti i positive, la (8.5.9.P) dà
t deadt
∆v med = v med − v medt = − (8.8.8.P)
Ts
8b 27
E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
mentre per correnti negative la (8.5.15.P) dà
t deadt
∆v med = v med − v medt = + (8.8.9.P)
Ts
Come mostrano queste relazioni, l’entità delle
variazioni di tensione media dipende soltanto dal
rapporto tra il tempo morto tdeadt ed il periodo di
modulazione Ts.
Nel caso di Fig.8.8.5.P, si ha tdeadt/Ts=0.05, cioè un
tempo morto pari al 5% di Ts. Il carico è del tipo L-
C-R, similmente al caso di Fig.8.8.2.P., mentre la
frequenza di modulazione è molto più alta rispetto
a quella della modulante, così che mf=160.
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
In figura, vmed rappresenta l’andamento della
tensione di uscita dell’inverter, mediato in ogni
periodo di modulazione, mentre vmedt è quello
teorico che si avrebbe in assenza di tempi morti.
i(t) è la corrente di carico. I gradini che si
verificano in vmed in concomitanza ai passaggi per
lo zero della corrente, a cui corrispondono cambi
di segno di ∆vmed, con le condizioni operative
adottate risultano ben evidenti. Esse possono
ridursi apprezzabilmente in condizioni diverse, ad
esempio con frequenze di modulazione inferiori o
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E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
8b 30
E E
Inverter monofase a mezzo ponte a PWM
vcontrollo v tr
+Vtr max
0
t Fig.8.8.5.P.
-Vtr max
v medt
+E/2 Effetto dei
tempi morti
0
t sulla tensione
-E/2
media in Ts
vmed vs1 i(t) Vmed in
v medt dipendenza
+E/2
del verso della
0 corrente i(t)
t
vmed i(t)
-E/2
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E E
8b 32
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
In Fig.8.9.1.P. è mostrato un inverter monofase “a
ponte intero”, nel quale il carico è connesso tra le
uscite di due gambe, ciascuna delle quali è
uguale a quella dell’inverter elementare. Con tale
configurazione non è necessario scindere la
tensione di alimentazione E in due metà uguali, e
si può quindi impiegare un unico condensatore C
di livellamento E per fornire una via a bassa
impedenza alle ondulazioni della corrente
prelevata dall’inverter. Anche in questo caso è
comunque bene che la capacità C sia ottenuta dal
parallelo di un condensatore elettrolitico di grande
capacità e di un condensatore in poliestere che
8b
filtri le componenti ad alta frequenza. 33
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Fig.8.9.1.P. Schema realizzativo
Zs T1a T1b
D1a S1a I Z S1b D1b
+ C
E
- P N
T2a + V - T2b
Zs D2a S2a S2b D2b
8b 34
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
8b 35
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a due livelli
Una prima possibilità è quella di modulare la prima
gamba come nel caso dell’inverter a mezzo
ponte, adottando una modulazione
complementare per il secondo ponte, cioè dando
a S2b gli stessi comandi di S1a ed a S1b gli stessi
comandi di S1b. In tal modo le due sole condizioni
possibili sono S1a e S2b chiusi (e S2a e S1b aperti),
oppure S2a e S1b chiusi (e S1a e S2b aperti).
Nel primo caso la tensione generata dalla prima
gamba, misurata rispetto al polo negativo di C,
vale E, mentre quella generata dalla secinda
gamba vale 0. La totale tensione sul carico V, che
8b 36
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a due livelli
Una prima possibilità è quella di modulare la prima
gamba come nel caso dell’inverter a mezzo
ponte, adottando una modulazione
complementare per il secondo ponte, cioè dando
a S2b gli stessi comandi di S1a ed a S1b gli stessi
comandi di S1b. In tal modo le due sole condizioni
possibili sono S1a e S2b chiusi (e S2a e S1b aperti),
oppure S2a e S1b chiusi (e S1a e S2b aperti).
Prendendo ancora come riferimento un ipotetico
punto M la cui tensione sia a metà tra quella del
polo positivo e del polo negativo
8b 37
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a due livelli
8b 38
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a due livelli
Si possono generare i comandi per gli interruttori con
lo stesso metodo di PWM analogico usato per il
convertitore elementare, con una tensione
modulante vcontrollo che viene confrontata con una
portante triangolare (Fig.8.7.2.P).
Per la prima gamba, la tensione vp med dell’estremo P
del carico, riferita al punto M, è ancora data
dall’espressione (8.2.7.P) che si può porre nella
forma
v p med (t )= [ δ (t )−1/ 2 ]⋅E (8.9.1.P)
8b 39
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a due livelli
Il duty-cycle δ(t) è quello della gamba a, generato
dalla sistema di modulazione, cioè δ(t)=δa(t) .
Per la gamba b vale la modulazione complementare
e perciò δb(t)=1-δ(t). La tensione vn med generata
dalla gamba b, misurata rispetto al polo negativo
dell’alimentazione, è data dunque
dall’espressione, analoga alla (8.9.1.P)
v n med (t ) = [1− δ (t )−1/ 2]⋅E = [1/ 2 − δ (t )]⋅E (8.9.2.P)
8b 40
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a due livelli
La tensione media vmed(t) sul carico, tra P e N, si
ottiene sottraendo vn med da vp med
v med (t )= [2δ(t )−1]⋅E (8.9.3.P)
La tensione generata dal ponte intero è dunque
simile in ogni istante a quella data dal mezzo
ponte e ne conserva tutte le proprietà, in
particolare i contenuti armonici, ma con ampiezza
doppia.
Nel caso di modulante sinusoidale, se la sua
ampiezza non supera quella della portante
triangolare, la fondamentale della tensione
8b 41
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a due livelli
risultante sul carico si mantiene proporzionale ed
in fase con la modulante, secondo una legge
analoga alla (8.7.6.P)
( )
Vs1 max = Vcontrollo max / Vtr max ⋅E (8.9.4.P)
Definendo ancora l’indice di modulazione, secondo
la (8.7.P), ma=Vcontrollo max/Vtr max, per il ponte intero
si ha dunque
Vs1 max = m a ⋅E (8.9.5.P)
La fondamentale della tensione sul carico risulta
anche in questo caso in fase con la modulante
vcontrollo.
8b 42
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a due livelli
Se l’ampiezza della modulante sinusoidale supera
quella della portante triangolare, e quindi l’indice
di modulazione ma è maggiore di 1, si opera in
sovramodulazione e la (8.9.5.P) non è più valida.
L’andamento dell’ampiezza di Vs1 max in funzione
di ma è ancora quello di Fig.8.7.6.P, ponendo
però in ordinata Vs1 max/E.
8b 43
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a due livelli
Ciascun polo dell’alimentazione dell’inverter a ponte
intero fornisce corrente ad entrambe le gambe.
Con semplici considerazioni circuitali è facile
dimostrare che le correnti di alimentazione nei
due poli sono in ogni istante uguali e contrarie. Il
condensatore C posto tra i due poli è destinato ad
offrire una via di richiusura a bassa impedenza
alle componenti armoniche di alta frequenza di tali
correnti.
8b 44
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a due livelli
Con procedimento analogo, anche se più laborioso,
a quello illustrato per il mezzo ponte, si può
ricavare l’andamento delle correnti di
alimentazione. In base a tale andamento, e
tenendo conto dell’entità delle impedenze di
alimentazione Zs, si può determinare il
condensatore C in modo da mantenere
l’ondulazione della tensione di alimentazione
entro limiti accettabili.
8b 45
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a tre livelli
Un secondo metodo di modulazione, molto usato,
consiste nell’adottare per la seconda gamba
ancora una modulazione complementare e la
stessa modulante vcontrollo, ma una portante
triangolare vtrb sfasata di 180° rispetto alla
portante vtra della prima gamba (Fig.8.9.2.P.).
Poiché la modulante è la stessa del caso
precedente, i valori medi delle tensioni generate
dalle due gambe rimangono inalterati. Come
mostrato in Fig.8.9.2.P., gli intervalli in cui le
uscite va(t) e vb(t) delle due gambe hanno lo
stesso segno risultano in questo caso centrati
l’uno rispetto all’altro. 46
8b
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a tre livelli
Di conseguenza, la tensione v(t) sul carico, che è la
differenza tra le due uscite, diventa “unipolare”, e
commuta tra il valore +E e 0 quando vcontrollo è
positiva, e tra –E e 0 quando vcontrollo è negativa.
I valori istantanei possibili per v(t) sono dunque tre:
+E, 0 e –E. Questi tipo di modulazione si può
perciò definire “a tre livelli”.
8b 47
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a tre livelli
Si può dimostrare che, con tale metodo di
modulazione, le armoniche di modulazione Vsh a e
Vsh b delle due gambe adiacenti a multipli dispari
della frequenza di modulazione fs hanno
ampiezze uguali e fasi uguali e quindi nel calcolo
della tensione sul carico v(t) si elidono.
Viceversa, le armoniche di modulazione adiacenti
a multipli pari di fs hanno ampiezze uguali ma fasi
opposte e quindi si sommano.
In Tab.8.9.1.P, dove si vede che solo le armoniche
adiacenti alla 30ma si danno risultante non nulla, si
mostra un esempio di tale proprietà.
8b 48
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a tre livelli
L’effetto risultante della modulazione a tre livelli è
dunque una forma d’onda sul carico, il cui
contenuto armonico corrisponde ad una
modulazione con modulante triangolare di
frequenza doppia (le ampiezze delle armoniche
non sono però esattamente uguali a quelle che si
otterrebbero da una modulazione a due livelli con
la stessa vcontrollo e con portante triangolare di
frequenza doppia).
8b 49
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a tre livelli
Ci si può rendere conto di tale comportamento
osservando che, in Fig.8.9.2.P, nell’intervallo in
cui vcontrollo è positiva, l’insieme delle due portanti
triangolari genera un’onda triangolare di
frequenza doppia tra 0 e Vtr max. La tensione sul
carico v(t) risulta positiva quando vcontrollo è
superiore a tale triangolo, ed è nulla quando
vcontrollo è inferiore ad esso. Analogamente,
nell’intervallo in cui vcontrollo è negativa, si
considera l’onda triangolare risultante tra 0 e
–Vtr max: in corrispondenza alla comparazione tra
tale onda e vcontrollo, la tensione v(t) commuta tra
8b
–E e 0. 50
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a tre livelli a – v +,v -,v
b a b ab+
a vtrb Ts b – va+,vb+,vab0
vcontrollo a c vtra
a c – va-,vb-,vab0
+Vtr max
d – va-,vb+,vab-
0
t
-Vtr max b e c per vab
b sono equivalenti
va (t) va (t) dd
c
+E/2
0
-E/2
vs1a vs1a
t
Fig.8.9.2.P.
vb (t) vb (t)
+E/2 Modulazione
0 a tre livelli
t
-E/2
vs1b vs1b (unipolare)
vab (t)
+E con una vcontrollo
vs1ab e due triangoli
0 ma=Vcontrollo max/
vs1ab t /Vtr max=0.8,
-E mf=fs/f1=15
vab (t)
8b 51
E E
Tab.8.9.1.P. Inverter monofase a ponte intero
a PWM, modulazione a tre livelli (Fig.8.9.2.P.)
Esempio di armoniche (Vsh/(E/2)), ma=0.8, mf=15
Vsh a/(E/2) Vsh b/(E/2) Vsh ab/E
h val.max. fase val.max. fase val.max. fase
1 0.8 0 0.8 180 0.8 0
13 0.220 -90 0.220 -90 0
14 0 0 0
15 0.818 -90 0.818 -90 0
16 0 0 0
17 0.220 -90 0.220 -90 0
29 0.314 0 0.314 -180 0.314 0
30 0 0 0
31 0.314 -180 0.314 0 0.314 -180
43 0.176 90 0.176 90 0
44 0 0 0
45 0.170 -90 0.170 -90 0
46 0 0 0
47 0.176 90 0.176 90 0
8b 52
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a tre livelli
Un diverso metodo per ottenere la stessa
modulazione a tre livelli, usa un’unica portante
triangolare e due onde modulanti vcontrollo a e
vcontrollo b=-vcontrollo a uguali e contrarie.
Il procedimento è illustrato in Fig.8.9.3.P., dove si
può constatare l’uguaglianza dei risultati con il
metodo di Fig.8.9.2.P. In questo caso però, il
meccanismo di eliminazione delle armoniche
adiacenti ai multipli pari di fs, con la conseguente
equivalenza del raddoppio della frequenza di
modulazione, ancorchè presente, risulta meno
evidente.
8b 53
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a tre livelli
vcontrollo a vcontrollo b v tr Ts
+Vtr max
0
t
-Vtr max
va (t) va (t)
+E/2
0 Fig.8.9.3.P.
t
-E/2
vs1a vs1a
vb (t) vb (t) Modulazione
+E/2 a tre livelli
0 (unipolare)
t
-E/2 con due vcontrollo
vs1b vs1b
vab (t)
+E e uno stesso
vs1ab triangolo.
0 ma=Vcontrollo max/
vs1ab t /Vtr max=0.8,
-E mf=fs/f1=15
vab (t)
8b 54
E E
Inverter monofase a ponte intero a PWM
Modulazione a tre livelli
Si può dimostrare che, per la modulazione a tre
livelli, l’andamento dell’ampiezza Vs1 max della
componente fondamentale della tensione vab
generata sul carico in funzione dell’ampiezza
Vcontrollo max della modulante è lo stesso della
modulazione a due livelli.
Esso segue il grafico di Fig.8.7.6.P. (ponendo in
ordinate Vs1 max/E) e corrisponde alla relazione
(8.9.5.P.) finchè l’indice di modulazione ma non
supera 1.
Per valori maggiori si ha sovramodulazione e per
valori molto grandi di ma il rapporto Vs1 max/E
8b
tende ancora a 4/π=1.273. 55
E E
8b 57
E E
8b 58
E E
8b 59
E E
Inverter monofase a ponte intero,
funzionamento ad onda quadra a due livelli
Fig.8.10.1.P. Tensioni va(t) e vb(t) delle gambe a e b
dell’inverter a ponte, tensione risultante vab(t) e
componente fondamentale vs1 ab(t).
+E/2
v a (t)
0
v a (t) t
-E/2
+E/2
vb (t)
0
vb (t) t
-E/2
v s1 ab
+E
vab (t) vab (t)
0
v s1 ab t
-E
8b 60
E E
8b 62
E E
+E/2
v a (t)
0
v a (t) t
-E/2
td α = 2 π t d / Ts
+E/2
vb (t)
0
vb (t) t
-E/2
π- α π- α
2 2 α π- α v s1 ab
+E
α π- α α vab (t)
0 π π
t
2 2 v s1 ab
vab (t)
-E
8b 64
E E
8b 65
E E
8b 66
E E
THD(α )= ∑ h=3
V
s1 ab max (α )
A causa dell’aumento della THD, ci si limita
normalmente a sfasamenti α inferiori a 80°.
8b 68
E E
Inverter monofase a ponte intero,
funzionamento ad onda quadra a tre livelli
Fig.8.10.3.P. Ampiezze normalizzate di alcune
armoniche e della THD in funzione dello
sfasamento α
10
fondamentale
THD 3a
3a 5a
5a 7a
7a
0
0 180
α
8b 69
E E
8.11.P – Inverter
in configurazione
push-pull
8b 70
E E
io No
i1 N1 N2
i2
ia
+ S1 S2
E
-
8b 73
E E
No
V= ⋅E (8.11.1.P)
N1
8b 74
E E
8b 77
E E
8b 78
E E
8b – Fine Cap.8b
8b 80
E E
8b 81
E E
8b 82