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IL REGOLAMENTO 1169/2011
29/10/2013 2
L’ambito di applicazione viene esteso anche:
agli alimenti forniti dalle collettività,
ai servizi di ristorazione forniti da imprese di trasporto
quando il luogo di partenza si trovi nel territorio di
Stati Membri a cui si applica il Trattato.
Problema allergeni
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Pratiche leali d’informazione
Le informazioni non inducono in errore
d) suggerendo, tramite l’aspetto, la
descrizione o le illustrazioni, la presenza di
un particolare alimento o di un ingrediente,
mentre di fatto un componente naturalmente
presente o un ingrediente normalmente
utilizzato in tale alimento e stato sostituito con
un diverso componente o un diverso
ingrediente.
Le informazioni sugli alimenti sono precise,
chiare e facilmente comprensibili per il
consumatore.
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RESPONSABILITÀ
(art. 8 Nuovo Regolamento)
Chi è?
operatore con il cui nome o con la cui ragione sociale è
commercializzato il prodotto o, se tale operatore non è stabilito
nell’Unione, l’importatore nel mercato dell’Unione.
Cosa fa?
assicura la presenza e l’esattezza delle informazioni sugli
alimenti.
Per gli sfusi assicura che siano trasmesse le informazioni in
modo siano fornite, ove richiesto, al consumatore finale.
E gli altri?
non forniscono alimenti di cui conoscono o presumono la non
conformità.
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INDICAZIONI OBBLIGATORIE
a) denominazione dell’alimento;
b) l’elenco degli ingredienti;
c)qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico
elencato dell’allegato II o derivato da una sostanza o
un prodotto elencato in detto allegato che provochi
allergie o intolleranze usato nella fabbricazione o
nella preparazione di un alimento e ancora presente
nel prodotto finito, anche se in forma alterata;
d) la quantità di taluni ingredienti o categorie di
ingredienti (QUID);
e) la quantità netta dell’alimento;
f) il termine minimo di conservazione o la data di
scadenza;
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INDICAZIONI OBBLIGATORIE
g) le condizioni particolari di conservazione e/o le
condizioni di impiego;
h) il nome o la ragione sociale e l’indirizzo
dell’operatore del settore alimentare di cui all’art.
8/1;
i) il paese d’origine o il luogo di provenienza ove
previsto dall’art. 25;
j) istruzioni per l’uso, per i casi in cui la loro
omissione renderebbe difficile un uso adeguato
dell’alimento;
k) per le bevande che contengono più di 1,2% di alcol
in volume, il titolo alcolometrico volumico effettivo;
l) una dichiarazione nutrizionale.
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LEGGIBILITÀ: MISURE STANDARD PER I
CARATTERI TIPOGRAFICI
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Allegato tecnico
ALLEGATO IV
Altezza della X:
Legenda:
1 Linea ascendente
2 Linea della maiuscola
3 Linea mediana
4 Linea di base
5 Linea discendente
6 Altezza della x
7 Corpo del carattere
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INDICAZIONI NELLO STESSO CAMPO
VISIVO
La regola della apposizione di alcune indicazioni
nello stesso campo visivo vale ora per la sola
denominazione di vendita e la quantità netta,
con aggiunta del titolo alcolometrico per le
bevande che contengono più di 1,2% di alcol.
Non è più previsto il TMC/data di scadenza.
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INDICAZIONI NELLO STESSO CAMPO
VISIVO
La regola dello stesso campo visivo NON SI
APPLICA:
alle bottiglie di vetro destinate a essere
riutilizzate che sono marcate in modo
indelebile e che pertanto non recano né
etichetta, né anello, né fascetta,
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Reg.to 1169/2011: Denominazione
di vendita
Rinvio all’allegato VI che individua ulteriori
indicazioni obbligatorie che devono
accompagnare la denominazione
dell’alimento quali:
le specifiche relative allo stato fisico del
prodotto. A tal proposito si segnala che, nel
caso di alimenti che sono stati congelati
prima della vendita e sono venduti
decongelati, la denominazione
dell’alimento è accompagnata dalla
designazione «decongelato».
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Decongelato
Tale obbligo non si applica:
a) agli ingredienti presenti nel prodotto finale
(impasto del croissant alla crema);
b) agli alimenti per i quali il congelamento
costituisce una fase tecnologicamente
necessaria del processo di produzione (es
sushi);
c) agli alimenti sui quali lo scongelamento
non produce effetti negativi in termini di
sicurezza o qualità (es pasta al forno
decongelata).
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Denominazione di vendita
Nuove regole di indicazione della
denominazione di quegli alimenti in cui un
componente o un ingrediente che i
consumatori presumono sia normalmente
utilizzato o naturalmente presente è stato
sostituito con un diverso componente o
ingrediente [si tratta dei c.d. simil alimenti
come i formaggi prodotti con materie vegetali
etc..].
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I c.d. “simil”
In tal caso l'etichettatura reca - oltre all'elenco
degli ingredienti - una chiara indicazione del
componente o dell'ingrediente utilizzato per la
sostituzione parziale o completa:
a) in prossimità della denominazione del
prodotto; e
b) in caratteri la cui parte mediana è pari
ad almeno il 75% di quella utilizzata per la
denominazione del prodotto e comunque di
dimensioni non inferiori a quelle previste
dall'articolo 13, paragrafo 2, del regolamento.
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D.Lvo 114/2006 Direttiva 2003/89/CE
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ALLERGENI: LE NOVITA’ IN
VISTA
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ALLERGENI: LE NOVITA’ IN
VISTA
l’indicazione di qualsiasi ingrediente o coadiuvante o
derivato da una sostanza o un prodotto che provochi
allergie o intolleranze dovrà:
a) figurare nell'elenco degli ingredienti con un
riferimento chiaro alla denominazione della sostanza o
del prodotto allergizzante, nonché
b) la denominazione della sostanza o del prodotto
allergizzante dovrà essere evidenziata attraverso un
tipo di carattere chiaramente distinto dagli altri
ingredienti elencati, per esempio per dimensioni,
stile o colore di sfondo.
NB regole grafiche destinate a porre in evidenza la
presenza di allergeni.
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ALLERGENI: LE NOVITA’ IN
VISTA
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Allergeni
Nei casi in cui la denominazione
dell’alimento fa chiaramente
riferimento alla sostanza o al
prodotto in questione, le indicazioni
di cui all’articolo 9, paragrafo 1,
lettera c), non sono richieste.
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ALLERGENI: LE NOVITA’ IN
VISTA
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Reg.to 1169/2011: TMC – data di
scadenza e data di congelamento
Per la data di scadenza è introdotto l’importante
principio per cui “successivamente alla data di
scadenza un alimento è considerato a rischio a norma
dell’art. 14 paragrafi da 2 a 5 del reg. CE 178/2002”.
Si rinvia all’allegato X che individua le specificazioni
tecniche e le esenzioni per tali indicazioni tra le quali si
segnala in particolare:
modalità indicazione data a seconda della durata
degli alimenti;
necessità di inserire la data di scadenza su ogni
singola porzione preconfezionata;
modalità di espressione della data di congelamento
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Condizioni di conservazione o
d’uso
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Indicazione in etichetta del
responsabile commerciale
Direttiva D.Lvo 109/1992
2000/13/CE il nome o la ragione
il nome o la ragione sociale o il marchio
sociale e l'indirizzo depositato e la sede
o del fabbricante o
del fabbricante o del del confezionatore o
condizionatore o di di un venditore
un venditore stabilito nella
stabilito nella Comunità economica
Comunità. europea;
Regolamento 1169/2011
il nome o la ragione sociale e l’indirizzo
dell’operatore del settore alimentare di cui
all’articolo 8, paragrafo 1;
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Reg.to 1169/2011: indicazione del
responsabile commerciale
• Viene esclusa la possibilità di
identificare l'operatore col solo
marchio registrato;
• La sede dell’operatore deve
essere completata dall’indirizzo.
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L’ORIGINE: LA VIGENTE
DISCIPLINA
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L’ORIGINE IN ETICHETTA:
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L’origine come definita dal Reg.to
1169/2011
E’ introdotta l’importante precisazione in base alla
quale “Ai fini del presente regolamento, il paese di
origine di un alimento si riferisce all’origine di tale
prodotto, come definita conformemente agli articoli
da 23 a 26 del regolamento (CEE) n. 2913/92 che
istituisce un codice doganale comunitario. A tal
proposito si ricorda che, ai sensi dell’art. Articolo 24
di detto regolamento “Una merce alla cui produzione
hanno contribuito due o più paesi è originaria del
paese in cui è avvenuta l'ultima trasformazione o
lavorazione sostanziale, economicamente giustificata
ed effettuata in un'impresa attrezzata a tale scopo,
che si sia conclusa con la fabbricazione di un
prodotto nuovo od abbia rappresentato una fase
importante del processo di fabbricazione”.
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Il luogo di provenienza
«luogo di provenienza»: qualunque luogo
indicato come quello da cui proviene
l’alimento, ma che non è il «paese d’origine»
come individuato ai sensi degli articoli da 23
a 26 del regolamento (CEE) n. 2913/92; il
nome, la ragione sociale o l’indirizzo
dell’operatore del settore alimentare apposto
sull’etichetta non costituisce un’indicazione
del paese di origine o del luogo di
provenienza del prodotto alimentare ai sensi
del presente regolamento;
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ORIGINE:
le novità in vista
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ULTERIORI NOVITA’:
L’ORIGINE
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L’origine delle carni suine, caprine
e di volatili
L'applicazione di tale norma è soggetta
all'adozione degli atti di esecuzione, che la
Commissione dovrà adottare entro il 13.12.2013,
previa valutazioni d'impatto che dovrà prendere,
tra l’altro, in considerazione le opzioni sulle
modalità di espressione del paese d'origine o del
luogo di provenienza di detti alimenti, in
particolare per quanto riguarda ciascuno dei
seguenti momenti determinanti nella vita di un
animale:
a) luogo di nascita;
b) luogo di allevamento;
c) luogo di macellazione.
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ULTERIORI NOVITA’:
L’ORIGINE
In futuro, l'etichettatura del Paese d'origine potrebbe essere estesa
ad altre categorie di alimenti quali:
a) tipi di carni diverse dalle carni bovine, suine, caprine di volatili;
b) il latte;
c) il latte usato quale ingrediente di prodotti lattiero-caseari;
d) gli alimenti non trasformati;
e) i prodotti a base di un unico ingrediente;
f) gli ingredienti che rappresentano più del 50% di un alimento;
g) carni utilizzate come ingrediente;
ma prima la Commissione dovrà effettuare una valutazione d'impatto
per verificare la fattibilità e i costi potenziali che tali obblighi
d'etichettatura comporterebbero.
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ULTERIORI NOVITA’:
L’ORIGINE
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NOVITA’ IN VISTA: LE
INFORMAZIONI NNUTRIZIONALI
Normativa vigente
(D.Lvo 16 febbraio 1992 n. 77)
L'etichettatura nutrizionale è di regola facoltativa.
⇓
Essa diviene obbligatoria:
quando una informazione nutrizionale (D.lvo 77/1993
e Reg.to 1924/06) o sulla salute (ex Reg.to
1924/2006) figura in etichetta o nella presentazione o
nella pubblicità dei prodotti alimentari, ad eccezione
delle campagne pubblicitarie collettive.
Nel caso di prodotti alimentari ai quali sono state
aggiunte vitamine e minerali (Reg.to 1925/2006)
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NOVITA’ IN VISTA: LE
INFORMAZIONI NNUTRIZIONALI
CON IL NUOVO
REGOLAMNETO
⇓
L’ETICHETTATURA
NUTRIZIONALE DIVENTA
OBBLIGATORIA PER LA
GENERALITA’ DEI PRODOTTI
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Prodotti sfusi
L’etichettatura nutrizionale non è altresì
obbligatoria per gli alimenti NON
PREIMBALLATI. Ciò posto, nel caso in cui
su base volontaria siano fornite dette
indicazioni, il contenuto della dichiarazione
può limitarsi:
a) al valore energetico; oppure
b) al valore energetico accompagnato dalla
quantità di grassi, acidi grassi saturi, zuccheri
e sale.
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NORMATIVA VIGENTE:
ETICHETTATURA NUTRIZIONALE
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NUOVO REGOLAMENTO
la dichiarazione nutrizionale reca le indicazioni seguenti:
1) il valore energetico,
2) grassi,
3) acidi grassi saturi,
4) carboidrati,
5) zuccheri,
6) proteine,
7) sale*.
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*SALE
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Indicazioni facoltative
Oltre alle sopra elencate indicazioni il contenuto della
dichiarazione nutrizionale può essere integrato con
l’indicazione della quantità di altri elementi quali:
acidi grassi monoinsaturi;
acidi grassi polinsaturi;
polioli;
amido;
fibre;
i sali minerali e/o le vitamine presenti in quantità
significativa
ATTENZIONE! tra i nutrienti che possono essere
indicati volontariamente non è più previsto il
colesterolo.
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“SIGNIFICATIVITA’” DEL
QUANTITATIVO DI VITAMINE O SALI
Di norma, per decidere cosa costituisce una quantità
significativa dovrebbero essere presi in
considerazione i seguenti valori:
-il 15% dei valori nutritivi di riferimento specificati al
punto 1 per 100 g o 100 ml nel caso di prodotti
diversi dalle bevande;
Novita’: - il 7,5% dei valori nutritivi di riferimento
specificati al punto 1 per 100 ml nel caso delle
bevande; oppure
- il 15% dei valori nutritivi di riferimento specificati
al punto 1 per porzione se l'imballaggio contiene una
sola porzione.
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Informazioni ripetibili
Tutti gli elementi della dichiarazione nutrizionale devono
figurare nello stesso campo visivo, anche se alcuni
possono essere ripetuti nel campo visivo principale . Le
informazioni “ripetibili” in quanto ritenute essenziali al
momento dell’acquisto dell’alimento sono il valore
energetico; oppure il valore energetico accompagnato
dalla quantità di grassi, acidi grassi saturi, zuccheri e sale.
«campo visivo principale»: il campo visivo di un
imballaggio più probabilmente esposto al primo sguardo
del consumatore al momento dell’acquisto e che permette
al consumatore di identificare immediatamente il carattere
e la natura del prodotto e, eventualmente, il suo marchio
di fabbrica. Se l’imballaggio ha diverse parti principali del
campo visivo, la parte principale del campo visivo è quella
scelta dall’operatore del settore alimentare;
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Previsione della possibilità di indicare,
oltre alla forma di espressione “standard”,
la quantità di alcuni nutrienti, per 100 g e/o
per porzione, come percentuale delle
assunzioni di riferimento fissate
nell’allegato XIII, parte B.
In questi casi è prevista la ulteriore
dicitura obbligatoria supplementare:
“assunzioni di riferimento di un adulto
medio (8400 KJ/2000 Kcal)”
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Espressione per porzione o unità di
consumo
Possibilità in determinati casi che il valore energetico e le
quantità di sostanze nutritive siano espressi per porzione e/o
per unità di consumo;
Relative modalità di indicazione.
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Possibilità di sostituire le informazioni relative
a valore energetico o la quantità di sostanze
nutritive di un prodotto quando sono
trascurabili con la frase: “contiene quantità
trascurabili di…” da porre accanto alla
dichiarazione nutrizionale
Prevista la possibilità di indicare il valore
energetico e le quantità di sostanze nutritive
mediante altre forme di espressione o forme
o simboli grafici oltre a parole o numeri
purchè siano rispettati determinati requisiti
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APPLICABILITA’ NUOVE NORME IN
MATERIA DI INFORMAZIONI NUTRIZIOANLI
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CLAIMS NUTRIZIONALI
E SULLA SALUTE
PRESENTAZIONE E PUBBLICITA’
INGANNEVOLE
REG. 1924/2006, DEL 20 DICEMBRE 2006, RELATIVO
ALLE INDICAZIONI NUTRIZIONALI E SULLA SALUTE
FORNITE SUI PRODOTTI ALIMENTARI
IL REGOLAMENTO SI APPLICA A
QUALSIASI PRODOTTO NEL MOMENTO
STESSO IN CUI RIPORTA INDICAZIONI
NUTRIZIONALI O SULLA SALUTE
Sono consentite
solo se
Elencate nell’allegato al reg.to
1924/2006
e conformi alle condizioni
generali del Regolamento stesso.
INDICAZIONI SULLA SALUTE:
CONDIZIONI SPECIFICHE (art. 13)
Sono VIETATE
a meno che non
Siano autorizzate a norma del
presente Regolamento,
siano incluse nell’elenco
comunitario delle indicazioni
consentite.
Regolamento 432/2012 (G.U.U.E.
25.05.2012)
Elenco di indicazioni sulla salute consentite
sui prodotti alimentari, diverse da quelle
facenti riferimento alla riduzione dei rischi di
malattia e allo sviluppo e alla salute dei
bambini
L’etichettatura, o in mancanza, la
presentazione o pubblicità reca una
dicitura indicante che la malattia cui
l’indicazione fa riferimento è dovuta a
molteplici fattori di rischio e che
l’intervento su uno di questi fattori
può anche non avere un effetto
benefico.
+ DICITURE AGGIUNTIVE PREVISTE IN
GENERALE PER HEALTH CLAIMS
INDICAZIONI SULLA SALUTE:
ETICHETTATURA, PRESENTAZIONE
PUBBLICITA’.
Condizioni:
soltanto se accompagnato da un'indicazione
specifica sulla salute, l’indicazione specifica
autorizzata sulla salute che accompagna la
dicitura che fa riferimento a benefici sanitari
generali e non specifici deve figurare
«accanto a» o «dopo» tale dicitura.
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