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Uno spazio metrico X con metrica d si indica con il simbolo (X, d).
Esercizio. Verificare che:
|d(x, y) − d(y, z)| ≤ d(x, z)
METRICI – 1
Esempi. Rn con la distanza euclidea:
d2(x, y) = |y − x| =
v
u n
uX
= t (yk − xk )2,
k=1
ove x = (x1, . . . , xn) e y = (y1, . . . , yn).
È difficile verificare la disuguaglianza triangolare.
R2 con la metrica del reticolato (o di Manhattan):
d1(x, y) = |x1 − y1| + |x2 − y2|, ove x = (x1, x2) e y = (y1, y2).
y
s
|x2 − y2 |
s
x (y1 , x2 )
|x1 − y1 |
d(u, v) = arccos(u · v)
Si tratta della lunghezza del minore fra i due archi di cerchio massimo di
estremi u e v.
METRICI – 2
R2 con la distanza delle valli.
Se x = (x1, x2) e y = (y1, y2):
½
|y2 − x2| se x1 = y1
d(x, y) =
|x2| + |x1 − y1| + |y2| se x1 6= y1
6 6
xs
y x2
y2 s
y
y2 s
- -
x1 x1 y1
x2 s
x
METRICI – 3
Metrica discreta su un insieme E.
Si fissa una costante α > 0 e si definisce per x 6= y:
d(x, y) = un qualsiasi numero ≥ α in modo che valga (D3)
Ad esempio: d(x, y) = α ∀ x 6= y.
METRICI – 4
Esercizio. Disegnare le palle in R2 con le metriche d2, d1 e d∞.
metrica d1 ¡@ metrica d∞
¡ @ r
¡ @
B(a, r] ¡ p @ p B(a, r]
@ a ¡ a
@ ¡
@ ¡
@¡
METRICI – 5
Spazi di funzioni.
METRICI – 6
Consideriamo lo spazio X = C([a, b], K) delle funzioni continue su [a, b] con
valori in K.
Si ha X ⊆ B([a, b], K) per il teorema di Weierstrass.
Quindi X può essere munito della metrica d∞.
Esercizio. Siano f e g in C([0, 4], R) cosı̀ definite:
f (x) = x log x se x > 0, f(0)=0, g(x) = x
Calcolare d∞(f, g).
Un’altra distanza su X = C([a, b], K) è quella della media di ordine 1:
Z
d1(f, g) = kg − f k1 = |g(t) − f (t)| dt
[a,b]
METRICI – 7
Spazi vettoriali normati
METRICI – 8
Definizione 5 Se (X, k · k) è uno spazio vettoriale normato, si chiama
palla unitaria (chiusa) la palla chiusa di centro il vettore nullo e di
raggio 1:
BX = B(0, 1] = {x ∈ X : kxk ≤ 1}
La sfera unitaria è l’insieme dei versori:
SX = {x ∈ X : kxk = 1}
Esercizio. Siano (X, k · k) uno spazio vettoriale normato, a ∈ X e r > 0.
Dimostrare che B(a, r] = a + rBX .
Le distanze dp, con p ≥ 1, e d∞ definite precedentemente su R2 (oppure su
Rn o su Cn), sono indotte dalle seguenti norme:
à n ! p1
X
kxkp = |xk |p , ∀x ∈ Kn
k=1
kxk∞ = max{|xk | : k = 1, . . . , n}, ∀x ∈ Kn
La verifica della subadditività per k · kp per p > 1 è difficile. Comunque per
p = 2, se
Xn
(x|y) = xk yk è l’usuale prodotto scalare di Kn,
k=1
1
allora kxk2 = (x|x) 2 è una norma indotta da un prodotto scalare e quindi
soddisfa (N3) (ricordare le disuguaglianze di Schwarz e di Minkowski).
Su B(T, K) = l∞(T, K) la distanza d∞ è indotta dalla norma:
kf k∞ = sup{|f (t)| : t ∈ T }
Sottospazi vettoriali interessanti di B([a, b], K) sono:
C([a, b], K), C 1([a, b], K)
Su di essi si può ancora considerare la norma k · k∞.
Su X = C([a, b], K) la metrica della media di ordine p è indotta dalla norma:
Z
1
kf kp = ( |f |p) p
[a,b]
METRICI – 9
Esercizio. Sia l1 = l1(N, K) l’insieme delle successioni a valori in K che
formano serie assolutamente convergenti; cioè una successione x : N → K sta
in l1 se e solo se:
+∞
X
kxk1 = |xk | < +∞.
k=0
Dimostrare che l1 è spazio vettoriale e che k · k1 è una norma su di esso.
METRICI – 10
Definizione 8 Siano (X, d) e (Y, ρ) spazi metrici.
Una funzione f : X → Y si dice lipschitziana se esiste una costante
l ≥ 0 tale che:
ρ(f (x), f (y)) ≤ l · d(x, y), ∀ x, y ∈ X
l è detta costante di Lipschitz.
Proposizione 10 Si ha:
|d(x, A) − d(y, A)| ≤ d(x, y)
METRICI – 11
Definizione 11 Il diametro di un sottoinsieme A 6= ∅ di uno spazio
metrico (X, d) è:
diam A = sup{d(x, y) : x, y ∈ A}, dove il sup può essere anche +∞
Si pone diam ∅ = 0.
Un sottoinsieme si dice limitato se ha diametro finito (cioè ∈ R).
Esercizi.
• Il diametro di una palla di raggio r > 0 è ≤ 2r.
Dare un esempio in cui il diametro è strettamente < 2r.
Dimostrare che in uno spazio vettoriale normato tale diametro è esatta-
mente 2r.
• Un sottoinsieme è limitato ⇐⇒ è contenuto in una palla.
• Un’unione finita di sottoinsiemi limitati è un sottoinsieme limitato.
• Sia A = [a, b] × [c, d] ⊂ R2.
Trovare il diametro di A in d2, d1, d∞.
Sia E = {x ∈ R2 : |x| = kxk2 = r}.
Chi è il diametro di E in d∞? E in d1?
METRICI – 12
Esercizio. Se p ∈ B(a, r[ e s ≤ r − d(p, a), allora B(p, s[⊆ B(a, r[.
Se q 6∈ B(a, r] e t ≤ d(q, a) − r, allora B(q, t[∩B(a, r] = ∅.
Prima conseguenza: ogni palla chiusa è un insieme chiuso.
pppppppppp
pp ppppp ppp p p p p p p p ppp p p p p p p p p p p p p p p p p p p p p
ppp p
p p p p p pppp pppppp pp p p p p p p p p p p p p pp
pp p p ppp p p p p p pp p p p p pp p ppp
pp p p p p p p p p pp p p p p q pp
pp p ppp p qXq ppp p p p pppp pp p pppp pp ©q q ppp P
p p¶ p p pp ppp p ppp © pp
p p p pp pp
ppp ¶ pp pp
pp pp p ©©ppppp p p p p
pp ¶ © © pppp
pp p
pp
a¶q pp pppp a q ©
© ppp
pp
pp pp p
ppp
p pp
ppp p
pp
pp pp
p ppp
ppp p ppp
pp p p p pp pp
pp p p pp p p p p pp
pp pp pp p p p p
p p ppp
p p p
pp
ppp p pp p pp p p p p p
pppp p p p p p p p p p p p p p p p pp
ppp pp p p p p p p p p pp p p p p p p p p p p p p p p p p p p p p p p
pppppppppppppppp
Meditazione:
un insieme è aperto se e solo se è intorno di ogni suo punto
METRICI – 14
La famiglia Ip di tutti gli intorni di p si chiama filtro degli intorni di p.
Proprietà di Ip:
(I1) ∀ U ∈ Ip si ha p ∈ U ;
(I2) se U ∈ Ip e U ⊆ V ⊆ X, allora V ∈ Ip;
(I3) se U, V ∈ Ip, allora U ∩ V ∈ Ip;
(I4) se U ∈ Ip allora esiste A ⊆ U con p ∈ A e tale che A ∈ Ix per ogni
x ∈ A.
METRICI – 15
Sia A ⊆ X. Si dice chiusura di A in X, e si indica con A o con clX (A), il
seguente insieme:
\
A = {C : C ⊇ A, C chiuso in X}
È il più piccolo chiuso che contiene A.
Proprietà:
(Cl1) ∀ A ⊆ X si ha A ⊆ A;
(Cl2) se A, B ⊆ X allora A ∪ B = A ∪ B;
(Cl3) per ogni A ⊆ X si ha (A) = A.
Esercizio. Dopo aver osservato che in R ogni intervallo aperto non vuoto
contiene numeri razionali,
dedurre che Q = R.
È vero che R \ Q = R ?
Esercizio. Dimostrare che A ∩ B ⊆ A ∩ B,
e che l’inclusione può essere stretta.
Proposizione 18 Siano p ∈ X e A ⊆ X. Allora:
p ∈ A se e solo se per ogni intorno U di p si ha U ∩ A 6= ∅.
Importante Siano d la metrica che induce la topologia di X e A ⊆ X,
A 6= ∅. Allora:
A = {x ∈ X : d(x, A) = 0}
◦
Si dice interno di A, indicato con A oppure intX (A):
◦ [
A= {U : U ⊆ A, U aperto in X}
È il massimo sottoinsieme aperto contenuto in A.
◦
Se p ∈A, allora p si dice interno ad A.
Fatto: X \ A = int(X \ A).
Un punto p si dice di frontiera per A se p non è interno né ad A né a X \ A,
cioè se ogni intorno di p contiene punti di A e punti di X \ A.
Si chiama frontiera di A e si indica con frX (A) o ∂A l’insieme dei punti di
frontiera per A.
METRICI – 16
Fatti:
• fr(A) = A ∩ X \ A = fr(X \ A).
• A = A ∪ fr A.
• p ∈ fr A ⇐⇒ ∀ U ∈ Ip si ha U ∩ A 6= ∅ e U ∩ (X \ A) 6= ∅.
• fr A è un insieme chiuso.
• Un insieme è chiuso se e solo se contiene la propria frontiera.
Fatti:
• L’insieme dei punti di accumulazione per A si chiama derivato di A e
si indica con A0. Si ha:
A = A ∪ A0
• Il punto p è di accumulazione per A se e solo se ogni intorno di p contiene
infiniti punti di A.
Esercizio. Trovare la chiusura, l’interno, la frontiera, il derivato e l’insieme
dei punti isolati dei seguenti insiemi:
A⊆R A = Q∩]0, 1[∪{2}
A⊆R A =] − ∞, 0[∪{1}
A ⊆ R2 A = Q2 ∩ ([0, 1] × [0, 1])
A⊆R A = {m + n1 : m ∈ Z, n ≥ 1, n ∈ N}
A⊆R×R A = Q × Q con la topologia della metrica del riccio
METRICI – 17
Definizione 20 Un sottoinsieme D ⊆ X si dice denso in X se una
delle seguenti condizioni equivalenti è soddisfatta:
1) D = X.
2) Ogni aperto non vuoto contiene punti di D.
Ad esempio, Q e R \ Q sono entrambi densi in R.
Esercizio. L’intersezione di due aperti densi è aperto e denso.
Definizione 21 Sia (xj )j∈N una successione di punti di X e sia p ∈ X.
Si dice che lim xj = p se per ogni intorno U di p esiste j̄ ∈ N tale che
xj ∈ U per ogni j ≥ j̄
cioè se la successione (xj )j∈N sta definitivamente in ogni intorno di p.
Osservazione. In B(X, R) con la norma della convergenza uniforme si con-
sideri una successione (fj )j∈N di funzioni.
Se lim fj = f ∈ B(X, R), allora per ogni x ∈ X si ha lim fj (x) = f (x) ∈ R.
Il viceversa non è vero.
6 6
1 1 p
ppp
¢A ppp ppp ¤C
¢ A pp pp ¤ C
¢ A ppp ppp¤ C
A f0 pp pp
¢ pp ¤ ppp C f1
p
¢ A p p
pp ¤ pp C
¢ A ppp ¤ ppp C
p p
¢ A
ppp ¤ ppp C
¢ A p
pp ¤ pp C
pp
0 ¢ A 1 0 p¤p p C 1
1 1
2 4
Morale:
la convergenza uniforme implica la convergenza puntuale, ma non viceversa.
Teorema 22 Sia (X, τ ) spazio metrizzabile e siano p ∈ X e A ⊆ X.
Allora:
• p ∈ A ⇐⇒ esiste una successione (xj )j∈N con xj ∈ A ∀ j tale che
lim xj = p.
• p ∈ A0 ⇐⇒ esiste una successione (xj )j∈N con xj ∈ A \ {p} ∀ j
tale che lim xj = p.
In questo caso la successione si può prendere iniettiva.
METRICI – 18