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BONIS CHARAUCLE
I LUPI
DRAMMA IN UN ATTO
Traduzione dal francese
\SU
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d'i CLARA RISTORI ZOPPETTI
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AI LETTORI
IL GRUPPO EDITORE
PERSONAGGI
ATTO UNICO
Uinteìifio di una capanna, in mezzo al
bosco. Un tavolo, nna poltrona rustica^ due
panchetti. Sul tavolo brucia una candela,.
Semi oscurità.
SCENA La
L'UOMO — LA DONNA
AlV alzarsi del sipario; Vuomo è appog-
giato alla tavola con la testa bassa. La — •
vorare...
UOMO — Così fosse!...
DONNA — Lo respingono dappertut-
to. Dacché il padrone ci ha scacciati dalla
Ma
La mia
non ho rimpknti!
!
nostra e^rtel
.
— 4-
DONNA —
Chi ci avrebbe mai detto
•
DONNA —
{cupa) Non è giusto!
—
•
—
il padrone ci ha scac-
lupi!
UOMO — I luni!
DONNA — Gran Dio! E il ragazzo è
forse in cammino!
UOMO — Egli è prudente e conosce il
bosco e poi
DONNA — Si, sento dei passi. . .{wm
pausa) Non odo più*nirfla! (paMsa) Ah
auesta volta {La porta si apre) Entra, il
! .
figlio. r
.
SCENA ll.a
i;UOMO, LA DONNA, IL FIGLIO.
DONNA —
(pìr.cipitandosi ad incon-
trarlo) Finalmente! Tremavo per te....
Ho sentito i lupi
—
I
re dal padrone ! . . .
—7
lora .... ho tirato fuori il mio coltello . .
e. ..
— Hai fatto male! E' un furto!
UOMO
—
FIGLIO Un furto?
(stupito)
UOMO — con energia) Non ne
Sì (
mangerò quel pane.
io di
FIGLIO — Anch'io avevo fame, eppure
non ne ho preso che quanto mi abbisogna-
va per la mamma e per voi, padre mio . .
agnelli !
- io-
uomo si trova certo in pericolo ....
FIGLIO —
(va a prendere in un ango-
lo una sbarra di legno e va verso la porta)
Vado in suo aiuto !
DONNA — (mettendosi dinanzi alla
porta ) D sgraziato
FIGLIO — Madre
i !
lasciatemi passa- . . .
chiudete.
PIGLIO
.
—chiudete
.
(chiude
la porta!.
la porta).
.
~- 11
—
UOMO — La porta è solida, non abbia-
te paura.
I>ONNA — (riconoscendo il padrone)
padrone!
Il
PADRONE — (senza sentirli) Il mio
cavallo era sfinito è caduto. . . i lupi
si avvicinavano io sono fuggito. Ades-
so starar no divorando il cavallo. Grazie . .
FIGLIO —
(dopo lina breve pausa, vio--
/enfemenff)ìJol padrone {riconoscendolo spaven-
tato) Voi! Siete voi! (stringendo i pugni)
Si Sapeta voi in casa di chi siete in questo
!
momento?
PADRONE— {balbettando) Sono...
FIGLIO — In casa mia! In casagettare di co-
lui che oggi stesso avete fatto
ailla porta dai vostri servi in casa di
mio padre che voi avete indotto alla mise^
ria, alla disperazione che, senza pietà, voi
state spingendo verso la morte. Bisogna
veramente che abbiate perso la ragione
per venire ad affrontare la nostra collera,
la nostra vendetta! Ebbene, a!la mia vd-
taio vi scaccio! via!
Nessuna pietà fuori !
PADRONE — Ma. i lupi!
—
. .
PADRONE
. .
PADRONE
. .
14
FIGLIO —
(violento) Troppo tardi!
•
PADRONE —
(al vecchio) Ricordati...
tu mi hai visto crescere. Mio padre ti . .
questo ....
PADRONE — Oh! Sarete dunque tutti
inesorabili ?
FIGLIO — (con forza) Voglio che u-
sciate di qui. (andando alla porta e
. . .
__ 15-
FIGLIO — (spaventato) Padre, padre
mio che avete? (Tenta di sollevargli il car-
po che ricade pesantemente) Anche lui, an-
che lui mi avete uccisa!... Fuori, fuori, voi
non potete, non dovete restare dinanzi a
questo cadavere... Uscite! Non è più ven-
detta... è giustizia!... Fuori! Fuori!... (par-
lando ha a^^erta la porta e spinge fuori il
2Mdrone.)
PADRONE No. no. — aiuto!. . . . . .
mio. . . perdono!
(Cala la tela)
Lavoratori !
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STRII ellissi:
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.NUOVA.
Settimanale Anarchico