Professional Documents
Culture Documents
Dario Gallinaro
ISBN 978-88-99912-53-6
Stampa: Lineagrafica srl Via Carlo Marx, 1 - Cerbara - Città di Castello (PG)
GEOVA, UN ELOHIM
DIVENUTO DIO
7 Prefazione
11 Introduzione
19 Qualcosa di me
135 5 Elohim
135 La Bibbia: il libro che non c’è
145 Una coerente incoerenza
154 Divinità in carne e ossa
167 Colonizzazione e spartizione del pianeta Terra
173 Dio è amore
178 La vera personalità di Geova
201 Spirituali o pleiadiani?
295 Conclusione
299 Bibliografia
1
Testimoni di Geova:
ma Geova chi?
«Nessuno è più pericoloso di chi crede
che i propri pensieri siano i pensieri di Dio».
PINO CARUSO
Una delle prime cose che vengono insegnate a chi studia con i tdG
è che Dio ha un nome: GEOVA (forma italiana dell’ebraico Yehowah
o Yahweh). E che egli vuole che sia usato per identificarlo.
L’antropocentrismo da cui l’uomo è affetto non è certo cosa nuova,
ma nel XXI secolo risulta alquanto obsoleto. Raccontano che l’uo-
mo, l’adham, quello della Terra (adhamah), sia stato creato da Dio
a sua immagine e somiglianza, ma io vedo un dio ch’è stato creato
dall’uomo a sua immagine e somiglianza. Irascibile, violento, che
pensa solo ai suoi interessi infischiandosene delle sofferenze che
quegli interessi procurino agli altri, che prima agisce e poi si pente,
suscettibile, che necessita che i suoi sottoposti lo facciano ragiona-
re, tremendamente geloso (di chi o cosa poi, se era l’unico?), che
per non essere tradito deve ricorrere alle minacce, ecc. E, come se
non bastasse, gli hanno affibbiato anche un nome. Un dio tremen-
damente umano e che di divino pare non avere nulla, insomma.
Ciò che sfugge ai credenti è che il concetto di “nome” è un’inven-
zione sociale, resa possibile dal linguaggio e dal suono (dunque dalla
32 GEOVA, UN ELOHIM DIVENUTO DIO
E Dio fu
6
La locuzione a.E.V. sta per “avanti l’Era Volgare”, ossia “avanti l’era del popolo”, “avanti
l’era comune”. Usata invece di a.C., è una forma più corretta per indicare il posiziona-
mento temporale relativamente al calendario gregoriano.
TESTIMONI DI GEOVA: MA GEOVA CHI? 33
Per sei secoli (circa tra il 1200 e il 1800) la Chiesa cattolica ha te-
nuto annoverata la Bibbia tra i libri proibiti con restrizioni variabi-
li a seconda del periodo e del concilio di riferimento, ordinandone
spesso il rogo. Il che risulterebbe assai strano, inspiegabile anzi, se
si dovesse credere che sulla Bibbia l’essenza stessa della religione
cristiana si fondi.
Le cose, ovviamente, non stanno affatto così.
Le manipolazioni apportate al testo biblico, per quanto ideate da
menti geniali, hanno dovuto comunque operare ostacolate dai vin-
coli del testo sottostante. Un po’ come la commessa poco onesta
di un negozio d’abbigliamento può mentire solo fino a un certo
punto con una cliente in sovrappeso sulla reale taglia dell’ultimo
capo elasticizzato rimasto. Tira un po’ la spalla, allarga il girovita,
ma oltre i limiti dell’elasticità del tessuto non può spingersi.
TESTIMONI DI GEOVA: MA GEOVA CHI? 35
alla guida dei capi religiosi: “Voi la leggete, ma noi vi diciamo come
interpretarla” (al tempo in cui era annoverata tra i libri proibiti, in
certi periodi poteva essere letta solo da chi possedeva una speciale
licenza). Perché il miglior modo per nascondere una cosa è metterla
sotto gli occhi di tutti, e mettercela sotto mentite spoglie.
Il movimento dei tdG è uno dei più eloquenti esempi di quan-
to tutto ciò sia vero. Essi studiano quotidianamente la Bibbia, la
quale è però stracolma di concetti in aperto contrasto con le loro
convinzioni, eppure i proclamatori non se ne rendono conto. La
ragione sta nel fatto che, ogniqualvolta si ritrovino di fronte a un
passo biblico per loro problematico, essi cercano tra le pubblica-
zioni dell’Organizzazione in che modo interpretare quel passo. Le
interpretazioni dettate dall’Organizzazione, ovviamente, saranno
mirate alla dottrina prestabilita e il vero significato del testo biblico
rimarrà “al sicuro”, sigillato.
Nel dire che i contenuti biblici contrastino con gli insegnamenti
del movimento, tuttavia, non intendo certo dire che la situazione
sia migliore relativamente alle dottrine di altre religioni, cattolice-
simo in primis.
La situazione può essere paragonata a una cipolla: il cattolicesimo
si trova nello strato più esterno. La sua infondatezza, l’assenza di
un reale sostegno biblico per le sue dottrine e pratiche (Trinità,
Maria vergine, Immacolata Concezione, idolatria, ecc.), è facil-
mente riscontrabile. Il primo strato, insomma, è facile da togliere.
L’errore dei tdG è quello di credere, una volta smascherate le ine-
sattezze del cattolicesimo, di aver raggiunto il “cuore della cipolla”.
In realtà sono semplicemente passati allo strato successivo. E di
strati ce ne sono tanti.
Pensiamo, ad esempio, all’insegnamento che costituisce tra i
TESTIMONI DI GEOVA: MA GEOVA CHI? 37
7
Cfr. «La Torre di Guardia» (1° settembre 1983), p. 30, Watch Tower Bible and Tract
Society of Pennsylvania [«La Torre di Guardia» è una rivista religiosa edita e pubblicata dai
Testimoni di Geova - N.d.R.].
8
Cfr. «La Torre di Guardia», cit. (15 luglio 2006), p. 29.
38 GEOVA, UN ELOHIM DIVENUTO DIO
«Uno dei termini ebraici tradotti “Dio” è ’El, che probabilmente signi-
fica “potente; forte” (Ge 14:18). Ricorre riferito a Geova, ad altri dèi e a
uomini. […] Il sostantivo ebraico ’elohìm (dèi) sembra derivi da una ra-
dice che significa “essere forte”. ’Elohìm è il plurale di ’elòhah (dio). […]
Quando si riferisce a Geova, ’Elohìm è usato come plurale di maestà,
dignità o eccellenza”. (Ge 1:1) A questo proposito Aaron Ember scrisse:
“Che la lingua del VT abbia interamente rinunciato all’idea della plu-
ralità in … [’Elohìm] (quando è riferito all’Iddio d’Israele) è dimostrato
specialmente dal fatto che esso si costruisce quasi invariabilmente con
un predicato verbale singolare e prende un attributo aggettivale singola-
re. … [’Elohìm] dev’essere piuttosto spiegato come un plurale intensivo,
42 GEOVA, UN ELOHIM DIVENUTO DIO
9
Perspicacia (vol. 1), p. 698, voce “Dio”, Watch Tower Bible and Tract Society of
Pennsylvania, 1990.
TESTIMONI DI GEOVA: MA GEOVA CHI? 43
«Il titolo ’Elohìm dà risalto alla forza di Geova quale Creatore. Ricorre
35 volte da solo nel racconto della creazione, e ogni volta il verbo che
descrive ciò che Dio disse o fece è al singolare».
natale per fare del suo seme un popolo di speciale possesso non fu
il solo vero Dio, ma più “dèi”? Ovviamente nelle Bibbie che ab-
biamo in casa troveremo il verbo al singolare. In ciò, però, bisogna
riconoscere il giusto merito alla Bibbia edita dai tdG, che nella
sua versione con note in calce, la Rbi8 (quella grande), riporta nel
versetto in questione una nota con la seguente dicitura: «“Fece
errare”: lett. “fecero errare”, pl. per accordarsi con ’Elohìm […]».
In pratica tale nota afferma che, siccome il soggetto è un plurale,
anche il verbo è nella sua forma plurale, e questo per accordarsi
con la pluralità del soggetto. Abbiamo, quindi, un soggetto plu-
rale con un verbo plurale, cioè un plurale numerico. Eppure nelle
lingue moderne essa viene resa totalmente al singolare, senza alcun
fondamento né minima giustificazione linguistica. Le ragioni di
tale scelta sono, piuttosto, esclusivamente teologiche, dottrinali,
ermeneutiche, con una evidenza sulle reali intenzioni del tradut-
tore che l’ha operata che è schiacciante per chiunque sia mosso
da onestà d’intenti. Scelta che contrasta apertamente con quanto
riportato nel testo biblico e col reale pensiero dell’antico autore di
quel brano. Cosa ne è stato, mi chiedo, del plurale di a./m./d./e.?
Mi si consenta questa digressione: l’onestà della Traduzione del
Nuovo Mondo versione Rbi8, evidentemente, è risultata decisa-
mente ardita e poco appropriata agli attuali vertici dell’Organizza-
zione, tanto che essi hanno pensato bene di redigerne una versione
revisionata, non ancora disponibile in italiano10. In realtà, a mio
modesto parere, tra le Bibbie per famiglie maggiormente diffuse,
quella dei tdG risulta essere leggermente più fedele di molte al-
10
La versione revisionata, in inglese, è consultabile sul sito ufficiale dei tdG al seguente
link: http://www.jw.org/en/publications/bible/nwt/. Se la si vuole confrontare con la
precedente, sempre in inglese, la si può consultare a questo link: http://www.jw.org/en/
publications/bible/bi12/books/.
46 GEOVA, UN ELOHIM DIVENUTO DIO
«Poiché sono una nazione su cui il consiglio perisce, e fra loro non
c’è intendimento. Oh fossero saggi! Quindi pondererebbero ciò.
Considererebbero la loro fine di poi. Come potrebbe uno inseguirne
mille, e due metterne in fuga diecimila? A meno che la loro Roccia non
li abbia venduti e Geova non li abbia ceduti».
«E quale unica nazione sulla terra è simile al tuo popolo Israele, che Dio
andò a redimere a sé come popolo e ad assegnarsi un nome e a fare per
loro cose grandi e tremende: scacciare a causa del tuo popolo, che hai
redento a te stesso dall’Egitto, le nazioni e i loro dèi?».
In tal caso una nota in calce che riporti il reale contenuto di questo
versetto non c’è neppure nella vecchia versione della Traduzione
TESTIMONI DI GEOVA: MA GEOVA CHI? 49
del Nuovo Mondo. Ma il lettore deve sapere che tale versetto non
afferma che “Dio andò” a formarsi un popolo personale, ossia
Israele, ma che “gli elohim andarono” ( )הלכו־אלהיםa formarsi que-
sto popolo. Soggetto e verbo plurali. Ulteriore conferma di quanto
appreso in Genesi 20:13 e 31:53. Il lettore accorto avrà proba-
bilmente notato che il versetto termina con la parola “dèi”, cioè
“elohim”. La stessa parola nella prima parte del versetto viene resa
“Dio” mentre nell’ultima parte “dèi”. La discriminante, ovviamen-
te, non ha alcuna base linguistica. I traduttori fanno un po’ come
gli pare nell’esercizio della massima libertà d’espressione. Una li-
bertà che potremmo tranquillamente definire “licenza poetica”.
D’altronde è Geova stesso, in numerosissimi casi, a riconoscere la
reale esistenza degli altri elohim, suoi rivali.
In Deuteronomio 32:36-38, ad esempio, egli sostiene che gli altri,
a differenza sua, si fanno vedere soltanto quando c’è da far baldoria
con cibo e vino, ma che si dileguano nel momento del bisogno:
«Poiché Geova […] certamente dirà: “Dove sono i loro dèi, la roccia in
cui cercarono rifugio, che mangiavano il grasso dei loro sacrifici, beveva-
no il vino delle loro libazioni? Si levino e vi aiutino. Divengano per voi
un nascondiglio”».
uomo, non c’è nessun altro”? Ovviamente non penseremmo che lei
stia negando l’esistenza di altri uomini, ma che tra tutti il suo com-
pagno sia l’unico uomo che lei vuole, “tu sei l’unico uomo per me”.
Credo che il concetto sia stato trattato in modo sufficientemente
chiaro e documentato per poter affermare che:
Platone
Il Mito della Caverna11
11
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Mito_della_caverna.
52 GEOVA, UN ELOHIM DIVENUTO DIO