Professional Documents
Culture Documents
Dalla lettura del mio ultimo saggio intitolato Gesuiti si può comprende come dietro a
questo Ordine paramilitare cristiano si nascondano ancora una volta alcune delle famiglie
che hanno esercitato una fortissima influenza nel corso della storia, specie nel periodo
precedente alla nascita della Compagnia di Gesù avvenuta nel 1534. Questo saggio ha
diversi punti di contatto con la nostra precedente opera L’Aristocrazia nera e questo scritto
parlerà proprio della genetica di questa. Parleremo anche della genetica delle due più
importanti famiglie che hanno permesso ai gesuiti di venire ufficializzati nella Chiesa
tramite bolla papale e in brevissimo tempo avere la meglio su tutti gli altri ordini secolari
cristiani, alcuni dei quali controllati da altre ricche famiglie in competizione tra loro per il
dominio della Chiesa e dell’Europa. A tale riguardo iniziamo segnalando come ne
L’Aristocrazia nera abbiamo gà fatto notare:
quando sentiamo la parola “ariano” involontariamente la associamo all’ideale nazista
della razza bionda con occhi azzurri. In realtà il termine ariano, dal sanscrito ariyà,
“signore”, era un appellativo con cui i popoli iranici si chiamavano fra di loro ed era
riferito alla classe di comando, da qui termini quali sumerian (sumero) e aristocrazia
che impiegano la stessa radice ma la cosa peculiare è che tale classe di comando
presentasse capelli biondi o rossi e occhi azzurri.
Individui di genetica ariana, il cui termine più ortodosso sarebbe caucasoide1, sono stati
ritrovati tra le antiche mummie egizie e peruviane (Fig. 1), nelle élite sumere, fenicie e
persino nella Valle dell’Indo2. In Cina e Giappone e in altre aree geografiche asiatiche ci
sono autoctoni con occhi di questo colore ma questo non desta scalpore se pensiamo che
nell’antichità il caucasoide raggiunse quasi l’intero globo. In India, Sudamerica e in altre
aree geografiche poco conosciute alcune divinità sono state rappresentate allo stesso
modo, addirittura narrando di come queste avessero la barba e i capelli del colore del
sole3.
1
Nell’antropologia fisica classica sarebbero rappresentati perlopiù dai tipi fisici baltico, nordico e
alpino del gruppo caucasoide.
2
Nell’area settentrionale del Pakistan e nelle montagne dell’Hindukush, catena montuosa tra
questi e l’Afghanistan, troviamo migliaia di caucasoidi che hanno conservato gli occhi azzurri e un
naso aquilino, tra questi ci sono i Kalash, conosciuti anche come Kafiri.
3
Ad esempio la divinità azteca Quetzalcóatl si narra avesse le fattezze di un individuo dall’altezza
prominente, con la barba e capelli biondi, pelle bianca e occhi color blu smeraldo. Riguardo miti e
racconti in cui si tramanda che la divinità o la persona avesse i capelli del colore del sole o dorati
non significa necessariamente fosse bionda. Manuela Cardarelli, studiosa del fenomeno del
rutilismo, ci ha segnalato durante una nostra comunicazione privata la generalità di determinati
termini: l’altra curiosità riguarda l’uso, in inglese, dell’aggettivo golden. In italiano, quando diciamo che una
persona ha i capelli dorati, intendiamo dire che è bionda, invece ho notato che in inglese l’aggettivo golden si
riferisce proprio a una sfumatura di capelli rossi, probabilmente un rosso rame con sfumature più chiare. I capelli
Figura
1:
mummia
della
regina
Hatshepsut
(1507–1458
a.C),
quinto
faraone
della
diciottesima
dinastia
d’Egitto,
la
dinastia
successiva
a
quella
dei
faraoni
Hyksos4
che
ripristinò
l'unità
dello
Stato
dando
inizio
al
periodo
del
Nuovo
Regno.
Nella
foto
a
colori
si
può
notare
come
i
capelli
della
regina
sono
rossi5
come
lo
furono
quelli
di
altre
importanti
regine
di
tutte
le
monarchie
d’Europa.
del poeta Rupert Brooke, ad esempio, vengono da alcuni descritti come golden, da altri come auburn. D’altronde
in inglese ‘pesce rosso’ si dice golden fish, e proprio di recente ho scoperto che esistono due specie di gatti selvatici
chiamati gatto dorato (uno asiatico e l’altro del Borneo), il cui pelo è appunto di un colore arancione bruciato. La
mia idea è anche nel passato (nell’antica Grecia e Roma) ci fosse quest’uso del termine dorato.
4
Gli Hyksos portarono nell’antico Egitto il culto di Seth (Saturno-Satana) e il caso vuole che in
questo paese si consideravano i rossi come discendenti di Seth e si attribuiva loro una maggiore
ferocia. Gli Hyksos sono stati associati da diversi ricercatori al gruppo nomade in seguito
conosciuto come Ebrei. Il caso vuole che in Italia e in altri paesi anticamente gli ebrei erano
descritti come persone con i capelli rossi (probabilmente in riferimento agli ebrei aschenaziti). Di
fatto se osserviamo la genetica di molti ebrei aschenaziti, tra cui la casata dei banchieri Rothschild,
vedremo come i capelli biondi o rossi sono presenti. Diversi storici non allineati al mainstream
sono arrivati alla conclusione che gli ebrei aschenaziti in realtà sono parte del popolo nomade
kazaro, la cui genetica caucasoide era dovuta alla zona di provenienza di questi situata nella vasta
area tra la Russia e l’Europa e che può essere sceso fino a raggiungere il Medioriente e l’Egitto e
durante la fine dell’VIII secolo e l’inizio del IX secolo parte dei Kazari si convertì al giudaismo.
5
Alcuni sostengono che il rosso dei capelli della regina sia dovuto semplicemente a un mero
processo ossidativo del pigmento dei capelli. Il dottor Joann Fletcher, consulente della British
Bioanthropology Foundation, ha presentato invece le sue ricerche ove Seti I, il padre di Ramses
II, aveva effettivamente i capelli rossi. Anche per la mummia del faraone Siptah, parente di
Ramses II, si è evidenziato la presenza di questa pigmentazione nella chioma. Uno studio sulle
radici dei capelli di Ramses II ha segnalato che i capelli del faraone erano originariamente rossi
mentre in un altro studio sono stati classificati come biondi.
Nell’area mesopotamica da cui in seguito si è propagato l’Islam troviamo sultani, scià,
agha e condottieri6 biondi e rossi (Fig. 2), addirittura si sospetta che lo stesso Maometto
avesse i capelli rossi, anche se al momento ciò su cui si è sicuri è che la moglie del profeta
dell’Islam, Aicha, avesse i capelli di questa pigmentazione7.
Figura
2:
dall’immagine
a
colori8
possiamo
osservare
come
molti
sultani
degli
ultimi
cinque
secoli
furono
biondi
o
rossi.
Se
osserviamo
Sultan
Abdul
Asis
Khan
(1861-‐1876)
e
Sultan
Abdul
Hamid
Khan
II
(1876
1909)
possiamo
notare
come
sul
loro
petto
sia
presente
la
stella
a
otto
punte,
la
stessa
indossata
dai
reali
europei.
Di
fatto
l’élite
mussulmana
è
da
secoli
connessa
all’aristocrazia
nera
che
ora
si
serve
anche
della
massoneria
islamica
come
ponte
di
collegamento9.
Questo
legame
si
è
fatto
molto
stretto
e
6
Il comandante della flotta ottomana Ariadeno Barbarossa, conosciuto anche come Haradin,
Kaireddin e Cair Heddin, l’emiro Abd-ar-Rahman I, l’emiro e califfo Abd-ar-Rahman III o il bey
e governatore Oruç Reis avevano i capelli e barba rossi. Il corpo di Tamerlano, il noto
condottiero e generale turco-mongolo fondatore dell’Impero timuride, si è scoperto avere
un’altezza inusuale e sul suo teschio essiccato è stata trovata una ciocca di capelli rossi.
7
Http://atlanteangardens.blogspot.it/2015/03/the-reason-why-prophet-muhammad-used.html
8
Si veda: http://almashriq.hiof.no/turkey/900/950/956/sultans/05.html.
9
In tempi recenti Cathy O’Brien ha denunciato come il governo ombra americano sia in affari
con i reali sauditi che operano di comune accordo nell’instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale.
Durante l’amministrazione Obama lo stesso governo ombra americano ha portato al potere in
Egitto i Fratelli musulmani, dichiarati fuorilegge, in quanto paragonati ad un’organizzazione
terroristica, da alcuni Stati tra cui la Russia e la Siria. Barak Hussein Obama è sospettato essere un
fratello musulmano e alcune sue vecchie foto in cui è vestito con tuniche arabe o in compagnia
con alcuni esponenti di questa organizzazione accende ancor di più i sospetti su questo presidente
nato in Kenya, a quanto sembra su stessa sua ammissione e di sua moglie, nonostante abbia
presentato un certificato di nascita falso in cui si attesta che sia nato alle Hawaii (territorio degli
Stati Uniti). In un video Obama dichiarò, forse in un lapsus freudiano, di essere musulmano. Si
veda: http://ilcomplotto.altervista.org/obama-un-fake-falso-certificato-nascita/. Questa
deviato
dando
vita
anche
al
cosiddetto
terrorismo
islamico,
un
progetto
false
flag
concepito
dalle
secolari
famiglie
che
hanno
il
controllo
di
tutte
e
tre
le
religioni
abramitiche.
Le classi di comando di molti dei più grandi imperi e civiltà sparse tra Europa, Africa,
Asia e Americhe presentavano una genetica caucasoide e a tutt’oggi la cosa non è
cambiata se pensiamo che le casate reali europee (le cui origini sono eurasiatiche)10, tra
loro imparentate da secoli, hanno gli occhi chiari e i capelli tra il castano ramato fino al
rosso (Fig. 3). Persino quasi tutti i presidenti degli Stati Uniti d’America presentano questi
tratti, compreso l’attuale presidente Donald Trump la cui amministrazione è
pesantemente infiltrata di ebrei aschenaziti proprio come quelle dei suoi predecessori (Fig.
4).
Figura
3:
le
attuali
famiglie
reali
europee
presentano
il
tratto
degli
occhi
e
capelli
chiari.
All’interno
di
queste
sono
presenti
anche
persone
con
occhi
e
capelli
più
scuri
e
ciò
è
dovuto
anche
alla
minor
selettività
della
scelta
del
partner
da
parte
dei
regnanti
delle
ultime
generazioni11.
L’occhio
azzurro
o
i
capelli
rossi
ufficialmente
presentano
un
gene
recessivo,
dunque
anche
le
persone
con
tratti
apparentemente
più
mediterranei
potrebbero
avere
almeno
un
genitore
con
occhi
e
capelli
chiari.
Dall’immagine
si
può
notare
come
diversi
reali
hanno
esposto
sul
petto
la
stella
a
otto
punte.
correlazione tra presidenti americani (sia democratici che repubblicani) ed estremisti islamici
prosegue con Osama bin Laden e la famiglia Bush, in affari con il padre di Osama fin dagli anni
’60. Anche la controversa segretaria di Stato Hillary Clinton è stata criticata su questo scottante
tema in quanto ha come braccio destro e probabilmente come amante, Huma Abedin, figlia di
Zainul Abedin, un importante esponente dei Fratelli musulmani.
10
Attualmente in Europa abbiamo ancora 12 monarchie: Andorra, Belgio, Città del Vaticano,
Danimarca, Liechtenstein, Lussemburgo, Paesi Bassi, Monaco, Regno Unito, Spagna, Svezia e
Norvegia.
11
Alcuni sono scambiati per individui con capelli mori quando in realtà sono rossi ma la cui
tonalità è talmente scura da farle sembrare more senza una corretta luce d’esposizione. Per questo
motivo il pigmento dell’iride è una caratteristica più facile per riuscire ad individuare le persone
che hanno il gene dei capelli rossi.
Figura
4:
i
capelli
biondi
e
rossi
e
i
relativi
occhi
chiari
sono
stati
nel
passato
quanto
nel
presente
un
segno
distintivo
delle
classi
di
comando
persino
tra
le
figure
di
facciata
dello
status
quo,
come
ad
esempio
quella
dei
presidenti
americani,
il
cui
potere
è
subordinato
dalle
forze
e
interessi
che
li
hanno
messi
a
svolgere
tale
funzione.
Di
fatto
quasi
tutti
i
presidenti
degli
Stati
Uniti
d’America
e
molte
delle
figure
di
spicco
della
politica
statunitense
ed
europea
presentano
tali
tratti
genetici.
Stando
alla
ricerca
genealogica
di
Bridge
Anne
Avignon
quasi
tutti
i
presidenti
americani
provengono
dalla
schiatta
dei
Plantageneti,
nello
specifico
da
Re
Giovanni
d’Inghilterra,
un
re
dagli
occhi
azzurri
e
capelli
rossi12 .
Giovanni
Plantageneto
promosse
una
politica
favorevole
agli
ebrei
proprio
come
accade
ai
nostri
tempi.
Il concetto di razza ariana non nasce con il nazionalsocialismo hitleriano ma è molto più
antico e ha a che vedere con gli artefici della scalata al potere del nazismo in Germania13.
Alla cosiddetta purezza della razza erano sensibili non solo le secolari famiglie detentrici di
potere ma anche la Compagnia di Gesù. Di fatto le due famiglie principali dietro la nascita
dell’Ordine dei gesuiti, ossia i Borgia e i d’Este, presentavano entrambe una genetica
caucasoide, nello specifico esibiscono il ceppo più estremo, quello del rutilismo (Fig. 5).
12
Nella genealogia della Avignon sui presidenti degli Stati Uniti solo l’ottavo, Martin Van Buren,
non fu direttamente correlato alla linea “inglese” dell’aristocrazia nera ma sembra provenisse da
quella “olandese”, la linea femminile degli Orange-Nassau a tutt’oggi casa regnante dei Paesi
Bassi.
13
La cosmogonia e filosofia dei nazisti è stata mutuata dalle societa segrete legate all’aristocrazia
nera che propagandava attraverso queste concetti che dovevano riverberarsi su più ampi strati
della popolazione. I reali inglesi e le antiche famiglie residenti per lo più in Germania e Inghilterra
e trasferite negli Stati Uniti e Canada, nonché le famiglie dietro alla Chiesa, con in primis le casate
dei banchieri aschenaziti (anch’essi provenienti dall’area germanica), sostennero il nazismo finché
Hitler non cadde, come Napoleone, nella sindrome d’onnipotenza propria dei dittatori pensando
di poter spezzare le catene dei propri padroni.
Figura
5:
il
biondismo
o
il
rutilismo
con
i
relativi
occhi
chiari
sono
il
tratto
distintivo
delle
più
importanti
famiglie
dell’aristocrazia
nera
eurasiatica
e
i
Borgia
e
i
d’Este
non
fanno
eccezione.
Il rutilismo è la caratteristica delle persone che presentano capelli rossi, biondo ramato o
castano ramato. La colorazione del capello può variare nel corso della vita ma c’è una
peculiare biochimica con relativi componenti basati sul ferro. Tutti i rossi presentano
varianti nella regione MC1R nel cromosoma 16, per questo le persone con questo colore
di capelli sono associate al pallore della pelle dovuta alla bassa concentrazione di
eumelanina nel corpo. Questa genetica non sopporta un’alta dose di radiazione
ultravioletta e ha bisogno di meno esposizione alla luce solare per produrre
l’indispensabile vitamina D e non è un caso che il mito dei vampiri fin dalle sue origini è
stato correlato a questa “genetica crepuscolare” e all’aristocrazia14.
Approfondimento
Il conte Vlad III di Valacchia, conosciuto anche con il suo nome patronimico
Dracul, italianizzato in Dracula, fu un feroce guerriero cristiano in cui si
14
Montague Summers, il diacono, esoterista e scrittore che contribuì, dopo Bram Stoker, a fissare
l’immagine del vampiro nella letteratura e nell’immaginario collettivo annotò che nel medioevo il
possedere capelli rossi e gli occhi verdi era segno dell’essere una strega, un lupo mannaro o un
vampiro. Peculiare è che Stoker, il creatore del romanzo Dracula, appartenesse all’Ordine della
Golden Dawn, ordine cui militò anche Aleister Crowley che era anche amico dello stesso
Summers in quanto entrambi condividevano l’interesse per l’esoterismo più oscuro e la passione
per i rapporti omosessuali.
tramanda avrebbe impalato migliaia di nemici, per lo più mussulmani, e a volte
banchettando tra questi avrebbe intinto del pane nel sangue delle sue vittime.
Da questa storia si crede ne trasse ispirazione lo scrittore ed esoterista dai
capelli rossi Bram Stoker per creare il romanzo sui vampiri più famoso al
mondo. Carlo, attuale principe di Galles, figlio della regina d’Inghilterra, alla
Fiera turistica mondiale del 2012 a Londra dichiarò:
Nelle mie vene scorre il sangue di Transilvania, la genealogia dice che io derivo
da Vlad III.
Questo legame di sangue, giusto per rimanere in tema, risale alla sua bisnonna
Victoria Mary, consorte di Giorgio V, e alla cugina del bisnonno di Carlo, la
principessa Maria di Sassonia-Coburgo-Gotha, regina di Romania assieme al
suo consorte il principe ereditario Ferdinando di Romania (Fig. 6).
Figura 6: dalla figura si può notare la straordinaria somiglianza tra Vlad III e Carlo
Windsor, entrambi con gli occhi azzurri e i capelli apparentemente scuri a causa
dell’esposizione luminosa e dal fatto che, soprattutto negli uomini, crescendo i
capelli rossi si scuriscano notevolmente15. I Windsor sono biondi o rossi, basti
pensare ai due figli di Carlo, il principe William ed il principe Harry. Nell’immagine
possiamo notare come Vlad III presenta sul copricapo la stella a otto punte (e cinque
palle che se rovesciate richiamano il simbolo dei Medici). Peculiare è come nel
romanzo di Stoker Dracula se ne va dalla Transilvania per giungere proprio a Londra
dove risiedono i Windsor.
Il rutilismo, dal latino rutĭlus, rosseggiante, compare in tutte le popolazioni della terra, ad
eccezione dell’America precolombiana. In Europa troviamo la popolazione con le più alte
percentuali in Scozia con il 10%, seguite da Irlanda e Inghilterra. Poi abbiamo la Baviera
con il 3%, i Paesi Bassi con il 2,5%, la Svezia con il 2,3%, la Svizzera con il 1,5% e l’Italia
con il 0,58%.
Approfondimento
in Italia, com’è noto, il cognome più diffuso è Rossi, che, stando agli esperti di
onomastica, deriva proprio dal colore dei capelli e che ha perlomeno una
cinquantina di cognomi da esso derivati (Rossini, Rossetti, Rossellini, ecc.). Il
secondo cognome più diffuso è Russo, che non significa “abitante della
Russia”, bensì “rosso” in dialetto meridionale, e anch’esso ha molti derivati (La
Russa, Lo Russo, ecc.). La cosa è ovviamente molto curiosa, dato che l’Italia
non è né la Scozia, né l’Irlanda (Fig. 7).
Figura 7: Distribuzione delle percentuali per mille di capelli rossi nelle regioni italiane nel Regno d'Italia
(secondo Ridolfo Livi). Nella penisola italica possiamo trovare traccia di persone dai capelli rossi ben
prima dell’invasione vichinga dell’undicesimo secolo in quanto già presenti nell’Impero Romano17 e
ancor prima con le colonie fenicie e micenee nella prima parte del I millennio a.C.
17
Provenienti dalle tribù germaniche che militavano nell’esercito romano, anche con mansioni
molto importanti in quanto la forza di Roma era data proprio dalle legioni teutoniche. Questa
genetica la troviamo anche nel patriziato romano di famiglie provenienti da altre aree geografiche
che prima durante e dopo l’Impero divennero molto influenti nella penisola italica.
L’attuale stima è che l’1% della popolazione mondiale ha i capelli rossi mentre tra gli
europei tale valore sale a circa il 4%. Nonostante questa percentuale esigua troviamo
un’altissima presenza di individui con questa genetica tra la classe di comando degli ultimi
millenni. Ci sono tali testimonianze in diversi libri antichi, nella Bibbia ad esempio si
menzionano esplicitamente due persone, Esaù in Genesi 25:25, e re Davide in 1 Samuele
16:12. Re Davide, appartenente alla casa reale dei Giuda18, una delle 12 tribù d’Israele,
caso vuole che sia considerato dai Windsor e da altre case reali a loro correlate un lontano
antenato da cui discendono19. Degno di nota è che si tramanda che il messia cristiano
appartenesse alla casa reale dei Giuda e fosse un discendente diretto proprio di re Davide.
Forse a causa di questi racconti da secoli la figura di Gesù è stata spesso dipinta con i
capelli rossi e occhi azzurri20. Ai giorni nostri nell’immaginario collettivo ce lo
raffiguriamo con la barba e i capelli lunghi con una notevole somiglianza con molti
membri dei Merovingi21 e con Cesare Borgia, figlio illegittimo di papa Alessandro VI, che
fu una delle figure più controverse del Rinascimento italiano (Fig. 8). Cesare Borgia fu
uno scaltro uomo di chiesa e di armi tanto che Niccolò Machiavelli si baserà sulla sua
figura nello scrivere Il Principe. In vita Cesare fu in contatto con diversi membri
dell’altrettanto potente e scaltra famiglia dei Medici che come i Borgia e altre importanti
casate vantavano generazioni di membri con i capelli rossi. Questo tratto genetico lo
troviamo persino in diversi importanti operativi dell’aristocrazia nera (Fig. 9).
18
In questa tribù appartené anche re Salomone, figlio dello stesso Davide. Salomone fu l’ultimo
dei re del regno unificato di Giuda e Israele ed è molto popolare all’interno del culto massonico
in quanto riflesso delle stesse tradizioni delle secolari famiglie.
19
Il simbolo della casa di Giuda è il leone, simbolo che ritroviamo nell’araldica di diverse casate
reali europee. Per maggiori approfondimenti si veda L’Aristocrazia nera.
20
Nella cultura spagnola anche Giuda Iscariota viene rappresentato con i capelli rossi. Giuda, se
realmente esistito, molto probabilmente fu uno zelota come alcuni presunti apostoli di Gesù
presentati nei Vangeli, scritti che vogliamo ricordare non sono storicamente attendibili. Gli zeloti
venivano chiamati anche sicarii perché erano soliti portarsi appresso pugnali celati sotto la cappa
con cui ferire o persino uccidere chiunque fosse stato colto a compiere sacrilegi nei confronti
della fede giudaica. Gli zeloti cercavano di difendere la Giudea dal dominio dei Romani e più
volte compirono atti di guerriglia nei loro confronti tanto che Roma li considerò dei terroristi e
criminali. La controversa frase stessa attribuita a Gesù in Matteo 10,34 Non crediate che io sia venuto
a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada ricorda molto la forma mentis
belligerante degli zeloti.
21
I Merovingi furono la prima dinastia di re franchi in cui in alcune leggende si tramanda fossero
i discendenti di Gesù e della Maddalena e più in generale originari di una delle 12 tribù d’Israele,
nello specifico si narra fosse quella di Beniamino. Secondo queste leggende germaniche i figli di
Beniamino sono il gruppo che una volta stanziatosi in Francia venne chiamato ‘popolo dei
Franchi’.
Figura
8:
la
somiglianza
tra
Dagoberto
I
della
casata
dei
Merovingi,
Cesare
Borgia
e
il
messia
cristiano
dipinto
dal
medioevo
in
poi
è
alquanto
singolare.
Figura
9:
il
rutilismo
lo
troviamo
ai
vertici
della
catena
di
comando
di
molti
Imperi,
come
ad
esempio
con
l’imperatore
Nerone,
tristemente
noto
per
numerosi
crimini
tra
cui
i
sacrifici
umani
e
battere
moneta
contraffatta22,
la
casata
Asburgo
che
diede
i
natali
a
molti
imperatori
del
Sacro
Romano
Impero,
i
Plantageneti
la
cui
genetica
la
ritroviamo
in
diverse
importanti
famiglie
di
potere
statunitensi,
i
Medici,
la
famiglia
che
fu
tra
le
prime
dinastie
di
banchieri
internazionali
al
mondo,
e
le
varie
casate
reali
e
famiglie
secolari
che
hanno
governato
e
governano
tutt’ora
gli
Stati
d’Europa
sia
quelli
monarchici
che
le
cosiddette
repubbliche.
Persino
importanti
operativi
dell’agenda
mondialista
come
Camillo
Benso
conte
di
Cavour23 ,
il
mercenario
e
Gran
maestro
della
massoneria
Giuseppe
Garibaldi,
Vladimir
Lenin,
ecc.
presentano
una
specifica
genetica
basata
sui
capelli
rossi
proprio
come
Napoleone
Bonaparte
e
suo
figlio24 .
La preponderanza d’individui dai capelli rossi tra l’aristocrazia e tra i capi militari
potrebbe essere stato all’origine del pregiudizio contro questi, dando vita in molte parti
d’Europa a diversi proverbi rafforzati da numerosi racconti e novelle, compreso Pel di
carota di Jules Renard e Rosso Malpelo di Giovanni Verga.
Approfondimento
Probabilmente questa diffidenza del popolo si consolidò sempre di più nel corso dei
secoli a causa della reiterata esperienza di notare come i detentori di potere avessero
spesso questa caratteristica fisica e alla lunga il volgo associò tale aspetto a qualcosa di
negativo e pericoloso. Nonostante il rutilismo si diffuse in tutti gli strati sociali25 lo stigma
rimase con grave danno per molte brave persone nate con un colore dei capelli oramai
demonizzato. A mano a mano che le monarchie cadevano instaurandosi le repubbliche
l’aristocrazia nera iniziò sempre di più a servirsi di figure di potere di facciata, potendole
scegliere anche attraverso l’aspetto fisico, e la secolare diffidenza si mitigò sempre di più
22
Anche il militare e dittatore Lucio Cornelio Silla e il generale e senatore Catone il Vecchio
avevano i capelli rossi.
23
Il cui padre di estrazione nobile era collaboratore e amico del governatore principe Camillo
Borghese, marito di Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone I. Camillo più volte entrò in affari
con James Mayer de Rothschild e fu parte dell’agenda mondialista nel progetto di globalizzazione
unificando la penisola italica.
24
Alcuni contemporanei di Napoleone durante la campagna d’Egitto hanno raccontato che il
colore dei suoi capelli fosse di un rosso scuro mentre la sua seconda moglie, l’arciduchessa Maria
Luisa d'Asburgo-Lorena, e il figlio Napoleone II avevano i capelli di un rosso acceso. Si veda:
http://www.napoleon-series.org/…/napoleon/c_description.html.
25
Probabilmente in parte amplificato attraverso gli stupri durante la guerra e forse persino dallo
storicamente controverso ius primae noctis, diritto della prima notte, ove un signore feudale poteva
richiedere di trascorrere, in occasione del matrimonio di un proprio servo della gleba, la prima
notte di nozze con la sposa.
nelle nuove generazioni e ai giorni nostri si è quasi persa26 assieme ai proverbi, lasciando
immemori le masse di quanto la storia ci ha insegnato riguardo le manipolatorie e secolari
famiglie che ancora ai giorni gestiscono la vita delle persone.
Già ne L’Aristocrazia nera abbiamo segnalato di come fin dai tempi dei Fenici, dal greco φοῖνιξ,
rosso porpora27:
Tale fil rouge cromosimbolico tra potere e culto si ripresenta nella pittura, da sempre
soggetta al controllo dell’aristocrazia e in passato della Chiesa, che ha presentato più volte
dipinti con predominanti figure dai capelli rossi. Il colore rosso Tiziano si riferisce proprio
all’uso frequente di questa tonalità dei capelli, in special modo per rappresentare la figura
femminile, basti pensare anche a come Sandro Botticelli raffigurò nel suo celebre dipinto
La nascita di Venere la dea con lunghi capelli rossi. Anche la confraternita dei preraffaelliti
in diversi loro dipinti carichi di simbolismo rimandarono alla figura della dea tanto cara
all’aristocrazia nera (Fig. 10).
26
Negli ultimi tempi sembra quasi che si stia impiegando i media per cambiare la percezione che
abbiamo riguardo le persone dai capelli rossi. Come ha segnalato Manuela Cardarelli durante una
comunicazione con l’autore: Molti paesi europei, Italia inclusa, hanno i loro Redhead Days, cioè festival per
chi ha i capelli rossi. Nel mondo del cinema e della musica sono venuti fuori molti artisti con i capelli rossi. Si sono
tenute diverse mostre fotografiche tutte dedicate ai rossi (tra l’altro la curatrice della mostra italiana, The Beautiful
Gene, fa di cognome Rosso), e ce n’è persino una dedicata solo agli uomini chiamata Red Hot 100. Sono nati
molti siti, sono stati scritti parecchi articoli e negli USA è persino nata una linea di make-up e cosmetici solo per le
rosse. Infine, persino Google ha registrato un aumento delle ricerche relative all’argomento. Si veda:
http://redhairmyths.blogspot.it/2016/04/peak-red-hair.html.
27
Nome dato dagli storici al popolo del mare antidiluviano, atlantideo per molti ricercatori,
tecnologicamente avanzato da cui presumiamo tutte le civiltà del passato ebbero origine.
Figura
10:
il
cosiddetto
femminino
sacro
che
rimanda
al
culto
della
dea
è
stato
rappresentato
dal
Rinascimento
in
poi
anche
attraverso
il
simbolismo
dei
capelli
rossi.
Il
fondatore
dei
preraffaelliti,
Dante
Gabriel
Rossetti28 ,
dipingerà
in
due
sue
specifiche
opere
i
capelli
di
Maria
Maddalena
e
di
Venere
di
un
intenso
rosso.
I
capelli
rossi
diventeranno
una
vera
e
propria
ossessione
per
questa
corrente
artistica
ottocentesca.
Attraverso il biondismo e il rutilismo sono stati rappresentati anche gli angeli e i più
importanti arcangeli quali Gabriele, Michele e Raffaele (Fig. 11).
28
Il padre del pittore sposò Frances Mary Lavinia Polidori, sorella di John Polidori, lo scrittore
noto per aver scritto Il Vampiro, primo racconto della letteratura moderna sul tema. Lo stesso
cognome ‘Rossetti’ era un soprannome dato per via del gran numero di membri della famiglia
con i capelli rossi.
Figura
11:
l’iconografia
angelica
mostra
parte
delle
gerarchie
celesti
con
una
genetica
nordica
e
solitamente
gli
arcangeli
presentano
i
capelli
rossi.
Perché angeli e arcangeli, che nell’angeologia sono i più vicini agli uomini e risiedono
nello spazio cosmico più prossimo alla Terra, sono stati dipinti sempre con i capelli biondi
o rossi? Il simbolista più razionalista risponderebbe che ciò è semplicemente dipeso dal
fatto che il giallo e il rosso sono i colori del sole, astro più volte messo a rappresentazione
della divinità sia nelle religioni monoteiste che politeiste, ma questa risposta, se vogliamo
scontata e di comodo, non potrebbe essere un escamotage per deviare l’attenzione dalle reali
cause o presunte tali? In tempi recenti sempre più ricercatori di diverse provenienze
disciplinari hanno segnalato i numerosi parallelismi tra la figura degli angeli e quella degli
alieni, sostenendo che il termine ‘angelo’ ha una valenza religiosa per riferirsi ai visitatori
di altre regioni del continuum, o di altri spaziotempo che esulano dalla struttura
quadridimensionale dell’universo a cui ancora siamo limitati a percepire e concepire come
unica possibile realtà fisica.
Approfondimento
I cosiddetti alieni nordici, noti anche semplicemente come nordici, sono una
presunta popolazione di origine extraterrestre indistinguibile dagli umani in
quanto rappresenterebbero il classico umanoide dai capelli biondi o rossi, con gli
occhi e pelle chiari e alti tra 175 e 190 centimetri e con la particolarità di essere
sensibile ai raggi solari. Diversi scrittori, ricercatori, militari, ecc. sostengono che
nel passato il contatto diretto con gli esseri umani i nordici siano stati creduti
delle divinità celesti, entrando nell’immaginario collettivo cristiano sottoforma di
angeli. Sospettano inoltre che la genetica della classe di comando terrestre sia
stata ibridata da questa popolazione che controlla l’umanità attraverso
determinate secolari e potenti famiglie che non sarebbero dunque l’ultimo anello
della catena di comando. Questa visione estrema per l’ordinaria consapevolezza
mainstream, figlia di una premeditata programmazione basata su sistemi di
credenza religiosi o pseudo scientiste, prenderebbe ulteriore credito se pensiamo
a come le società magiche dell’aristocrazia nera e molti dei culti legati allo
spiritismo e alla magia sono legati proprio all’evocazione di entità “spirituali” che
in tempi recenti involontariamente sono state associate agli alieni da molti
gruppi, sia quelli legati al mago nero Aleister Crowley e alla magia più ortodossa
sia quelli new age a carattere ufologico/angelico. Nella new age, controllata
deagli illuminati e gesuiti, i credenti fanno uso del channeling come forma di
contatto con gli alieni, spesso presentati come nordici, maestri spirituali, ecc.,
basti pensare alla figura del biondo Ashtar Sheran29, il sedicente comandante
della Flotta spaziale interplanetaria venerato come un messia in alcuni gruppi
new age.
L’esistenza degli alieni è ancora messa in dubbio dallo status quo che permette solo l’idea
della versione religiosa di questi ma invero una moltitudine di politici, generali, scienziati,
familiari di persone importanti, ecc. di tutto il mondo hanno denunciato la presenza di
questi30. Le testimonianze di figure militari e politiche legate al segreto militare o di Stato
restano le più comode per i denigratori del fenomeno perché mettono a nudo la palese
censura perpetrata dai media generalisti e da buona parte dell’intero sistema sociopolitico,
militare, scientifico e religioso.
29
Dalle ricerche di Corrado Malanga e altri studiosi del fenomeno si sono riscontrati racconti
comuni tra i soggetti sotto ipnosi che dicono di essere stati rapiti dai presunti alieni e/o da unità
speciali di gruppi militari e sono state fatte delle classificazioni delle razze aliene coinvolte. Una di
queste facente parte del gruppo degli umanoidi è stata denominata ‘Orange’ dallo stesso Malanga
per via dei capelli rossi. Sembra che l’altezza degli Orange possa arrivare a due metri ma a
differenza dei normali nordici sono stati segnalati la presenza di pupilla verticale, cranio allungato
che si assottiglia progressivamente sui lati partendo dalla fronte e la pelle più abbronzata.
Peculiare è che le presunte memorie degli addotti ricordano che questa razza umanoide porta un
simbolo sulle loro tute azzurre, colore impiegato dagli ebrei nei loro paramenti, ossia uno stemma
composto da due triangoli intrecciati: Il caso vuole che due triangoli sovrapposti vanno a formare
proprio la stella a sei punte, il simbolo impiegato dagli Ebrei, e da altre antiche popolazioni
asiatiche, che è anche il sigillo più noto nella magia legata all’evocazione di entità “angeliche” e
“demoniache”. Per maggiori informazioni rimandiamo all’esaustivo saggio Pyramidion.
30
Il presidente americano Jimmy Carter, il leader del Partito Democratico giapponese Yukio
Hatoyama, il primo ministro russo Dmitry Medvedev, il direttore della NASA Wernher von
Braun, Laura M. Eisenhower (pronipote del presidente americano), ecc.