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Esercizi svolti
1 Serie numeriche
1.1 Condizione necessaria
Esercizio 1.1 Verificare se è soddisfatta la condizione necessaria, e nel caso non
lo sia osservare che la serie non può convergere:
+∞
X
1.
n=0
Soluzione
Ricordiamo che la condizione necessaria per la convergenza di una serie
+∞
X
an
n=0
è che:
lim an = 0. (condizione necessaria) (1)
n→+∞
an = 1
e dunque:
lim an = lim 1 = 1 6= 0
n→+∞ n→+∞
ne segue che il termine an non è infinitesimo e quindi la serie non converge. In questo
caso si può anche applicare la definizione, calcolando il limite delle ridotte:
+∞
X n
X
1 = lim Sn = lim 1=
n→+∞ n→+∞
n=0 k=0
c
°2007 Politecnico di Torino 1
Analisi Matematica II Serie numeriche
Soluzione
Il termine ennesimo della serie è:
5n2 − 7n + 11
an = 2
8n − 13n − 21
e dunque:
5n2 − 7n + 11 5
lim an = lim = 6= 0
n→+∞ n→+∞ 8n2 − 13n − 21 8
ne segue che il termine an non è infinitesimo e quindi la serie non converge.
Soluzione
Il termine ennesimo della serie è:
an = cos(nπ) = (−1)n
e dunque:
lim an = lim cos(nπ) = lim (−1)n
n→+∞ n→+∞ n→+∞
Soluzione
Il termine ennesimo della serie è:
2n + 3
an = √
4 + 3n + 5n n
c
°2007 Politecnico di Torino 2
Analisi Matematica II Serie numeriche
e dunque:
2n + 3 2n + o(n)
lim an = lim √ = lim √ √ =0
n→+∞ n→+∞ 4 + 3n + 5n n n→+∞ 5n n + o(n n)
Soluzione
Il termine ennesimo della serie è:
7n − 4
an =
9n3 − 12n2 − 3n − 7
e dunque:
7n − 4 7n + o(n)
lim an = lim = lim =0
n→+∞ n→+∞ 9n3 − 12n − 3n − 7 n→+∞ 9n3 + o(n3 )
2
Soluzione
Si osservi che si tratta di due serie geometriche, la prima di ragione 1/2 e la
seconda di ragione 2/3. Si ricordi che:
+∞
X 1
rn = purchè −1<r <1 (2)
n=0
1−r
c
°2007 Politecnico di Torino 3
Analisi Matematica II Serie numeriche
Si osservi come la serie somma che abbiamo ottenuto non è una serie geometrica,
mentre invece la serie
+∞ µ ¶n
X 4
=5
n=0
5
è una serie geometrica e che ha la stessa somma. Non deve stupire che due serie che
hanno la stessa somma abbiano termini diversi:
µ ¶n
(3n + 4n ) 4
n
6= .
6 5
Esercizio 1.7 Moltiplicare la serie
+∞
X
e −n
k=1
per il numero π.
Soluzione
La serie che è assegnata nell’esercizio è una serie geometrica di ragione e −1 = 1/e
a cui però manca il primo addendo dunque:
+∞
X +∞
X
−n 1 e 1
e = −1 + 1 + e −n = −1 + −1
= −1 + = ,
k=1 k=1
1−e e −1 e −1
dunque:
+∞
X +∞
X π
π e −n = π e −n = .
k=1 k=1
e −1
Soluzione
+∞ ³ +∞ µ ¶n +∞ µ ¶n
X π e ´ X 1 X 1
n
− n =π −e =
n=0
e π n=0
e n=0
π
e π π e (π − e)
=π −e = .
e−1 π−1 (e − 1)(π − 1)
c
°2007 Politecnico di Torino 4
Analisi Matematica II Serie numeriche
Se due serie sono convergenti il loro prodotto fornisce una serie convergente che ha
per somma il prodotto delle somme delle due serie fattore:
+∞
X
an = a
n=0 Ã +∞ ! Ã +∞ ! +∞ Ã n !
X X X X
=⇒ an · bn = an−k bk = a · b.
n=0 n=0 n=0 k=0
+∞
X
bn = b
n=0
Soluzione
Le due serie sono due serie geometriche con ragione minore di 1 e quindi conver-
genti:
+∞ µ ¶n
X +∞ µ ¶n
X
4 5 8
=5 = .
n=0
5 n=0
8 3
Si ha dunque:
à +∞ µ ¶ ! à +∞ µ ¶ ! +∞ à n µ ¶ !
X 4 n X 5 n X X 4 n−k µ 5 ¶k
· = =
n=0
5 n=0
8 n=0 k=0
5 8
à n µ ¶ ! õ ¶ !k µ ¶
+∞
X X 4 n−2k µ 1 ¶k +∞ µ ¶n
X 4 Xn
5
2 k
1
= = =
n=0 k=0
5 2 n=0
5 k=0
4 2
+∞
X +∞
1 − (25/32)n+1 X (4/5)n − (25/32) (5/8)n
n
= (4/5) = =
n=0
1 − (25/32) n=0
1 − (25/32)
5 − (25/32)(8/3) 40
= = .
7/32 3
Si osservi che 40/3 è il prodotto della somma delle due serie assegnate nell’esercizio:
5 · (8/3).
c
°2007 Politecnico di Torino 5
Analisi Matematica II Serie numeriche
Soluzione
Si osserva che la serie è a temini positivi con temine:
3n2
an = .
7n4 + 2n3 + 3n2 + 11n + 4
Possiamo confrontare questa serie con la serie di Mengoli, infatti si ha che:
3n2 3 3
an = 4 3 2
< 2 < = bn
7n + 2n + 3n + 11n + 4 7n 7(n − 1)n
e poichè
+∞
X X +∞ µ ¶
1 1 1
= − = (serie di Mengoli)
2
(n − 1)n 2
n−1 n
µ ¶ µ ¶
1 1 1 1 1 1
= − + − + − + ···
1 2 2 3 3 | 4 {z } (3)
| {z }| {z }
0 0 0
1 1 1 1
··· + − + − ··· = 1
| {zn − 2} | n − 1 {z n − 1} | n{z }
0 0 0
per il criterio del confronto, la serie data nell’esercizio converge:
3n2 3
0 ≤ 4
an = 3 2
≤ bn =
7n + 2n + 3n + 11n + 4 7(n − 1)n
⇓ ⇓ ⇓
Xn Xn 2 Xn
3k 3 1 (4)
0 ≤ Sn = 4 3 2
≤ S˜n =
k=2 k=2
7k + 2k + 3k + 11k + 4 7 k=2 (k − 1)k
↓ ↓ ←− ↓
0 ≤ S ≤ S̃ = 3/7
Osserviamo che la successione Sn delle ridotte è crescente, essendo la serie a termini
positivi, e quindi non può essere oscillante. Il fatto che la successione dele ridotte
Sn sia limitata superiormente da S̃, insieme alla monotonia, implica la convergenza.
c
°2007 Politecnico di Torino 6
Analisi Matematica II Serie numeriche
Soluzione
È noto che la serie armonica è divergente. Tuttavia nell’esercizio è richiesto di
provarlo utilizzando il criterio del confronto. Confrontiamo il termine an = 1/n della
sereie armonica con il termine bn = log (1 + 1/n), si ha:
µ ¶
1 1
0 < log 1 + < ∀n ∈ N con n ≥ 1
n n
infatti
log (1 + x) < x ∀x ∈ R con x 6= 0,
questa disuguaglianza equivale a:
1 + x < ex ∀x ∈ R con x 6= 0,
che è conseguenza della monotonia crescente e della convessità di e x e del fatto che
1 + x è la sua tangente per x = 0. Studiamo dunque la serie a termini positivi di
termine log (1 + 1/n):
Xn µ ¶
1
S̃n = log 1 + =
k=1
k
µ ¶ µ ¶ µ ¶ µ ¶
1 1 1 1
= log 1 + + log 1 + + log 1 + + · · · + log 1 + =
1 2 3 n
= log(n + 1) −→ +∞ per n → ∞
per il criterio del confronto, la serie data armonica diverge:
µ ¶
1 1
0 < bn = log 1 + < an =
n n
⇓ ⇓
X n µ ¶ Xn
1 1 (5)
S̃n = log 1 + < Sn =
k=1
k k=2
k
↓ −→ ↓
S̃ = ∞ ≤ S = ∞.
c
°2007 Politecnico di Torino 7
Analisi Matematica II Serie numeriche
Dunque per il criterio del confronto, la serie armonica, che l’esercizio ci proponeva
di studiare, diverge.
Soluzione
Nell’esercizio 1.11 precedente si è visto che la serie armonica di termine 1/n
diverge. Ora si vede facilmente che:
1 1
≤ α con α < 1
n n
poiché:
nα ≤ n con α < 1.
Si ha dunque:
1 1
0 ≤ ≤
n nα
⇓ ⇓
Xn X n
1 1 (6)
S̃n = ≤ Sn =
k=1
k k=2
kα
↓ −→ ↓
S̃ = ∞ ≤ S = ∞.
In conclusione, per il confronto con la serie armonica, anche le serie armoniche
generalizzate con α < 1 divergono.
Soluzione
Innanzitutto mostriamo che la serie converge per p = 2. Si ha che
1 1
0 < 2
< con n ≥ 2
n (n − 1)n
c
°2007 Politecnico di Torino 8
Analisi Matematica II Serie numeriche
e quindi
X∞ X∞
1 1
1+ 2
<1+ ,
n=2
n n=2
(n − 1)n
ma poichè la serie a secondo membro è la serie di Mengoli (vedi esercizio 1.10) che
converge, anche la serie:
X ∞
1
n=1
n2
Osservazione
Si vedrà (confronta esercizio 1.21) con altri criteri di convergenza che le serie
armoniche generalizzate convergono anche con 1 < p < 2.
Soluzione
Minorando il numeratore e maggiorando il denominatore del termine della serie,
che ci è proposta da studiare, otteniamo:
5n 5n + 3
0 < 2
< 2 ∀n ≥ 1.
8n 8n − 2n − 3
Si ha dunque:
5n 5n + 3
0 ≤ 2
≤ 2
8n 8n − 2n − 3
⇓ ⇓
n n
5X1 X 5k + 3 (7)
S̃n = ≤ Sn =
8 k=1 k k=1
8k 2 − 2k − 3
↓ −→ ↓
S̃ = ∞ ≤ S = ∞.
La serie di termine 1/n è la serie armonica divergente (vedi esercizio 1.11). Per il
criterio del confronto anche la serie, proposta nell’esercizio, diverge.
c
°2007 Politecnico di Torino 9
Analisi Matematica II Serie numeriche
Soluzione
Maggiorando il numeratore e minorando il denominatore del termine della serie,
che ci è proposta da studiare, otteniamo:
6n − 4 6n
0 < < ∀n ≥ 1.
5n4 + 9n3 + 2n2 − 1 5n4
Si ha dunque:
6n − 4 6n
0 ≤ ≤
5n4 3
+ 9n + 2n − 12 5n4
⇓ ⇓
Xn n
6k − 4 6X 1 (8)
0 ≤ Sn = ≤ S̃n =
k=1
5k 4 + 9k 3 + 2k 2 − 1 5 k=1 k 3
↓ ←− ↓
converge ≤ converge.
La serie di termine 1/n3 è la serie armonica generalizzata con p ≥ 2 che converge (ve-
di esercizio 1.13). Per il criterio del confronto anche la serie, proposta nell’esercizio,
converge.
Soluzione
Il criterio del confronto definitivo si applica a serie
∞
X ∞
X
an bn
n=1 n=1
c
°2007 Politecnico di Torino 10
Analisi Matematica II Serie numeriche
Poiché il numeratore si fattorizza in (n − 10)(n − 17), esso è negativo per 10 < n <
17, quindi per n ≥ 17 esso è maggiore o uguake a zero. Inoltre il numeratore è
sicuramente maggiorato da n2 se n ≥ 27 e quindi, operando anche una minorazione
del denominatore, otteniamo:
n2 − 27n + 170 n2
0 < < 4 ∀n ≥ 27.
3n4 + 2n3 − 7n2 − 12 3n
Si ha dunque:
n2 − 27n + 170 n2
≤ n ≥ 27
3n4 + 2n3 − 7n2 − 12 3n4
⇓ ⇓
Xn n
2
k − 27k + 170 1X 1 (9)
Sn − S26 = ≤ S̃ n − S̃ 26 =
k=27
3k 4 + 2k 3 − 7k 2 − 12 3 k=27 k 2
↓ ←− ↓
converge ≤ converge.
La serie di termine 1/n2 è la serie armonica generalizzata con p ≥ 2 che converge (ve-
di esercizio 1.13). Per il criterio del confronto anche la serie, proposta nell’esercizio,
converge.
Soluzione
Il criterio del confronto asintotico si applica a serie
∞
X ∞
X
an bn
n=1 n=1
c
°2007 Politecnico di Torino 11
Analisi Matematica II Serie numeriche
e inoltre:
n2 + 24n + 144
3n4 − 29n3 − 9n2 − 9n − 10 1
lim = .
n→+∞ 1 3
n2
Poiché la serie armonica generalizzata con p = 2 (vedi esercizio 1.13) converge, allora,
per il criterio del confronto asintotico, anche la serie di questo esercizio converge.
Osservazione
Non si poteva utilizzare in modo immediato il criterio del confronto definitivo
poiché
n2 n2 + 24n + 144
≤ ∀n > 10.
3n4 3n4 − 29n3 − 9n2 − 9n − 10
Tuttavia il fatto che
n2 + 24n + 144 3n4
lim · = 1,
n→+∞ 3n4 − 29n3 − 9n2 − 9n − 10 n2
implica che per n ≥ n0 con n0 sufficentemente grande
1 n2 + 24n + 144 1
(1 − ε) · 2
≤ 4 3 2
≤ (1 + ε) · 2
3n 3n − 29n − 9n − 9n − 10 3n
Si ha dunque:
n2 + 24n + 144 1
≤ (1 + ε) · ∀n ≥ n0
3n4 − 29n3 − 9n2 − 9n − 10 3n2
⇓ ⇓
Xn 2 Xn
k + 24k + 144 1 1 (10)
≤ (1 + ε)
k=n
3k − 29k 3 − 9k 2 − 9k − 10
4 3 k=n
k2
0 0
↓ ←− ↓
converge ≤ converge.
La serie di termine 1/n2 è la serie armonica generalizzata con p ≥ 2 che converge (ve-
di esercizio 1.13). Per il criterio del confronto anche la serie, proposta nell’esercizio,
converge.
c
°2007 Politecnico di Torino 12
Analisi Matematica II Serie numeriche
Soluzione
La serie è definitivamente a termini positivi e inoltre:
Soluzione
La serie è definitivamente a termini positivi e inoltre:
√
3
n5 − 18n3 − 7
√
4
n9 +√13n4 + 9
lim 3
= 1.
n→+∞ n5
√
4
n9
La serie di termine:
√
3
n5 1
√
4
= n(5/3)−(9/4) = n−(7/12) = 7
n9 n 12
è la serie armonica generalizzata, con esponente α = (7/12) < 1 (vedi esercizio 1.12),
divergente, allora, per il criterio del confronto asintotico, anche la serie di questo
esercizio diverge.
Soluzione
La serie è definitivamente a termini positivi e inoltre:
5n3 − 13n2 + 8
(3n3 + 13n − 9) log n
lim = 1.
n→+∞ 5
3 log n
c
°2007 Politecnico di Torino 13
Analisi Matematica II Serie numeriche
Soluzione
La funzione
1
f (x) = con 1 < p < 2
xp
è decrescente e infinitesima e
1
f (n) = .
np
Dunque il comportamento dell’integrale:
Z +∞
1
dx
1 xp
è lo stesso della serie dell’esercizio. Ora
Z +∞ · ¸+∞
1 1 1 1
p
d x = lim · p−1 = con 1 < p < 2.
1 x b→+∞ (1 − p) x
1 1−p
c
°2007 Politecnico di Torino 14
Analisi Matematica II Serie numeriche
Soluzione
La funzione
3 log2 x + 2 log x − 3
f (x) =
x(log3 x − 4 log2 x + 2 log x − 13)
è, per x > x0 con x0 sufficientemente grande, decrescente e infinitesima e
3 log2 n + 2 log n − 3
f (n) = .
n(log3 n − 4 log2 n + 2 log n − 13)
Dunque il comportamento dell’integrale:
Z +∞
3 log2 x + 2 log x − 3
dx
x0 x(log3 x − 4 log2 x + 2 log x − 13)
è lo stesso della serie dell’esercizio. Ora, con il cambio di variabile t = log x e quindi
anche d t = (1/x)d x, si ha
Z +∞ Z +∞
3 log2 x + 2 log x − 3 3t2 + 2t − 3
d x = d t,
x0 x(log3 x − 4 log2 x + 2 log x − 13) 3 2
log x0 (t − 4t + 2t − 13)
Soluzione
La funzione
(5e2x + 3ex − 7) ex
f (x) =
(7e4x − 2e3x + ex − 9)
è, per x > x0 con x0 sufficientemente grande, decrescente e infinitesima e
(5e2n + 3en − 7) en
f (n) = .
(7e4n − 2e3n + en − 9)
Dunque il comportamento dell’integrale:
Z +∞
(5e2x + 3ex − 7) ex
dx
x0 (7e4x − 2e3x + ex − 9)
è lo stesso della serie dell’esercizio. Ora, con il cambio di variabile t = ex e quindi
anche d t = ex d x, si ha
Z +∞ Z +∞
(5e2x + 3ex − 7) ex (5t2 + 3t − 7)
dx = d t,
x0 (7e4x − 2e3x + ex − 9) ex0 (7t4 − 2t3 + t − 9)
che è un integrale conergente, essendo l’integrango equivalente a 5/(7t2 ), allora anche
la serie dell’esercizio converge.
c
°2007 Politecnico di Torino 15
Analisi Matematica II Serie numeriche
Soluzione
Utilizziamo il corollario del criterio del rapporto, che dice che se una serie:
∞
X
an con an > 0
n=0
è tale che:
an+1
lim =l < 1
n→+∞ an
allora la serie converge, mentre se l > 1, la serie diverge. Nel nostro caso abbiamo:
¡ 2(n+1) ¢
(5e2n + 3en − 7) en 5e + 3e(n+1) − 7 e(n+1)
an = e an+1 = ,
(7e4n − 2e3n + en − 9) (7e4(n+1) − 2e3(n+1) + e(n+1) − 9)
e dunque:
¡ 2(n+1) ¢
5e + 3e(n+1) − 7 e(n+1)
(7e4(n+1) − 2e3(n+1) + e(n+1) − 9)
limn→+∞ =
(5e2n + 3en − 7) en
(7e4n − 2e3n + en − 9)
¡ ¢
5e2(n+1) + 3e(n+1) − 7 e(n+1) (7e4n − 2e3n + en − 9)
= lim · =
n→+∞ (7e4(n+1) − 2e3(n+1) + e(n+1) − 9) (5e2n + 3en − 7) en
¡ ¢
e3(n+1) 5 + 3e−(n+1) − 7e−2(n+1) · e4n (7 − 2e−n + e−3n − 9e−4n )
= lim 4(n+1) =
n→+∞ e (7 − 2e−(n+1) + e−3(n+1) − 9e−4(n+1) ) · e3n (5 + 3e−n − 7e−n )
5 −(n+1) 7 n 1
= lim e · e = e−1 = < 1,
n→+∞ 7 5 e
essendo questo limiti minore strettamente di 1, la serie converge. Si confronti questo
esercizio 1.24 con l’esrcizio 1.23 precedente.
c
°2007 Politecnico di Torino 16
Analisi Matematica II Serie numeriche
Soluzione
Si ha:
¡ ¢
(36n + 2n + 3) 36(n+1) + 2(n+1) + 3
an = 3n an+1 = 3(n+1)
(4 + 54n + 2n − 5) n! (4 + 54(n+1) + 2(n+1) − 5) (n + 1)!
e dunque:
¡ ¢
36(n+1) + 2(n+1) + 3 (43n + 54n + 2n − 5) n!
lim · =
n→+∞ (43(n+1) + 54(n+1) + 2(n+1) − 5) (n + 1)! (36n + 2n + 3)
³ ¡ ¢(n+1) ¡ ¢(n+1) ´
36(n+1) 1 + 326 + 3 · 316
= lim ³¡ ¢(n+1) ¡ 2 ¢(n+1) ¡ 1 ¢(n+1) ´ ·
n→+∞ 4(n+1) 43
5 54
+ 1 + 54 − 5 · 54 (n + 1)!
³³ 3 ´n ¡ 2 ¢n ¡ 1 ¢n ´
4n 4
5 54
+ 1 + 54 − 5 · 54 n!
· ¡ ¡ ¢n ¡ ¢n ¢ =
36n 1 + 326 + 3 · 316
µ ¶(n+1) µ 4 ¶n µ ¶
36 5 n! 729 1
= lim · · = lim · =0 < 1
n→+∞ 54 36 (n + 1) · n! n→+∞ 625 (n + 1)
essendo questo limiti minore strettamente di 1, la serie converge.
Esercizio 1.26 Utilizzando il criterio del rapporto, studiare il comportamento della
serie: ∞
X (3n)!
n=1
(5n)3n
Soluzione
Si ha:
(3n)! (3(n + 1))!
an = an+1 = .
(5n)3n (5(n + 1))3(n+1)
Osservando che
(3(n + 1))! = (3n + 3)! = (3n + 3) · (3n + 2) · (3n + 1) · (3n)!
c
°2007 Politecnico di Torino 17
Analisi Matematica II Serie numeriche
Soluzione
Si ha:
(3n + 1)! (3(n + 1) + 1)! (3n + 4)!
an = an+1 = = .
(5n + 3)2n+4 (5(n + 1) + 3) 2(n+1)+4
(5n + 8)2n+6
Osservando che
(3n + 4)! = (3n + 4) · (3n + 3) · (3n + 2) · (3n + 1)!
si ha:
an+1 (3n + 4) · (3n + 3) · (3n + 2) · (3n + 1)! (5n + 3)2n+4
lim = lim · =
n→+∞ an n→+∞ (5n + 8)2n+4 · (5n + 8)2 (3n + 1)!
µ ¶2n+4
(3n + 4) · (3n + 3) · (3n + 2) 5n + 3
= lim 2
· =
n→+∞
µ (5n + 8) ¶2n+1 5n + 8
27n 5 27n −2
= lim · 1− = lim ·e = +∞ > 1,
n→+∞ 25 5n + 8 n→+∞ 25
Soluzione
Utilizziamo il corollario del criterio della radice, che afferma che se una serie:
∞
X
an con an ≥ 0
n=0
c
°2007 Politecnico di Torino 18
Analisi Matematica II Serie numeriche
è tale che:
√
lim n
an = l < 1
n→+∞
Soluzione
Sia ha: µ ¶n
n
an =
2n − 1
e quindi:
sµ ¶n µ ¶ µ ¶
n n n 1 1
lim = lim = lim 1 = < 1,
n→∞ 2n − 1 n→∞ 2n − 1 n→∞ 2− n
2
Soluzione
Sia ha: µ ¶n
n
an =
n+1
e quindi: sµ ¶n µ ¶
n n n
lim = lim = 1,
n→∞ n+1 n→∞ n+1
c
°2007 Politecnico di Torino 19
Analisi Matematica II Serie numeriche
ma ciò significa che il corollario del criterio della radice fallisce e quindi non possiamo
concludere nulla sul comportamento della serie. Possiamo tuttavia osservare che la
serie non soddisfa la condizione necessaria (vedi esercizio 1.1):
µ ¶n µ ¶n
n 1 1
lim an = lim = lim 1 = 6= 0,
n→∞ n→∞ n+1 n→∞ 1+ n e
Soluzione
Sia ha:
µ ¶ n2 ¯ ³ π ´¯ µ ¶ n−1 ¯ ³ π ´¯
1 n ¯ ¯ 1 2 n+1 ¯ ¯
an = · 4 2 · ¯cos n ¯ + · 4 2 · ¯sin n ¯
5 2 5 2
e quindi:
¡ ¢k
a2k = 15 · 4k
¡ ¢k
a2k+1 = 15 · 4k+1
da cui segue:
sµ ¶ µ ¶ 2kk sµ ¶
k
2k 1 1 k 1
lim · 4k = lim · 4 2k = 2 2 ,
k→∞ 5 k→∞ 5 5
sµ ¶ µ ¶ 2k+1
k
sµ ¶
k
2k+1 1 1 k+1 1
lim · 4k+1 = lim · 4 2k+1 = 2 2 ,
k→∞ 5 k→∞ 5 5
ma poiché sµ ¶ sµ ¶
1 4
2 2 = 2 < 1
5 5
per il criterio della radice la serie converge.
Osservazione
Si osservi che il criterio del rapporto sarebbe fallito. Infatti:
¡ 1 ¢k k
a2k ·4 1
lim = lim ¡ 5¢k−1 = ,
k→∞ a2k−1 k→∞ 1 ·4k 5
5
c
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Analisi Matematica II Serie numeriche
mentre ¡ 1 ¢k k+1
a2k+1 ·4
lim = lim ¡5 ¢k = 4,
k→∞ a2k k→∞ 1
· 4k
5
e poiché
1
6= 4
5
si ha che
an+1
lim
n→∞ an
non esiste, trattandosi di un limite oscillante. Dunque il corollario del criterio del
rapporto fallisce. Si può anche osservare che, poiché:
a2k 1 a2k+1
lim = e lim = 4,
k→∞ a2k−1 5 k→∞ a2k
il rapporto di an+1 e di an oscilla tra valori più piccoli di uno e valori più grandi di
uno.
Soluzione
Osserviamo che:
³ π´
0 < cos n ≤1 se 1 ≤ n ≤ 6 n∈N
13
³ π´
−1 ≤ cos n <0 se 7 + 26k ≤ n ≤ 19 + 26k n ∈ N, k ∈ N
13
³ ´
0 < cos n π ≤ 1
se 20 + 26k ≤ n ≤ 32 + 26k n ∈ N, k ∈ N.
13
Si tratta di una serie di segni qualunque. Dopo i primi sei termini con segni positivi
si alternano 13 termini negativi a 13 termini positivi. È tuttavia facile osservare che
la serie dei valori assoluti è convergente. Infatti:
¯ ³ ´¯¯
¯1
¯ cos n π ¯ ≤ 1
¯ n2 13 ¯ n2
poiché 1/n2 è il termine della serie armonica generalizzata con esponente p > 1
(vedi esercizio 1.13) e quindi convergente. Per il creterio del confronto, per le serie
a termini positivi (vedi esercizio 1.10), la serie che ci è prposta in questo esercizio è
convergente assolutamente e quindi anche semplicemente convergente.
c
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Analisi Matematica II Serie numeriche
Soluzione
Alla serie dei valori assoluti ∞
X (2n)!
n=1
(3n)3n
applichiamo il creterio del rapporto:
Soluzione
Osserviamo che:
1
se n = 4k k∈N
³ π´
cos n = −1 se n = 4k + 2 k∈N
2
0 se n = 2k + 1 k∈N
1
se n = 4k + 1 k∈N
³ π´
sin n = −1 se n = 4k + 3 k∈N
2
0 se n = 2k k∈N
c
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Analisi Matematica II Serie numeriche
e quindi si ha µ ¶1
1
a2 = − · 41 − 0
5
µ ¶1
1
a3 = − 0 − · 42
5
µ ¶2
1
a4 = + · 42 + 0
5
µ ¶2
1
a5 = + 0 + · 43
5
µ ¶3
1
a6 = − · 43 − 0
5
µ ¶3
1
a7 = − 0 − · 44
5
··· = ···
Si tratta di una serie assolutamente convergente infatti la serie dei valori assoluti:
+∞
X
|an |
n=2
può essere pensata come la somma di due serie, a termini positivi, convergenti:
+∞
X +∞
X +∞ µ ¶k
X X+∞ µ ¶k
1 k 1
|a2k | + |a2k+1 | = ·4 +4· · 4k =
k=1 k=1 k=1
5 k=1
5
+∞
X 4 µ ¶ k µ ¶
1
=5· =5· 4 −1 = 20
k=1
5 1 − 5
c
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Utilizzando la proprietà associativa per gli addendi consecutivi con lo stesso segno,
abbiamo ottenuto una serie a segni alterni:
+∞
X +∞
X µ ¶n
n n 4
(−1) bn = 5 · (−1) ,
n=1 n=1
5
che vediamo facilmente essere convergente perché si tratta di una serie geometrica
di ragione −4/5 e si ha:
+∞
X µ ¶n µ ¶
n 4 1 20
5· (−1) =5· 4 −1 =− .
n=1
5 1+ 5 9
Soluzione
Si tratta di una serie a segni alterni. Iniziamo a vedere se converge assolutamente,
applicando il criterio del rapporto ai termini della serie senza segno:
(5n)! (5(n + 1))!
an = an+1 =
(3n)3n (2n)!10n (3(n + 1))3(n+1) (2(n
+ 1))!10( n + 1)
dunque:
an+1 (5(n + 1))! (3n)3n (2n)!10n
= · =
an (3(n + 1))3(n+1) (2(n + 1))!10(n+1) (5n)!
n→+∞ 55 1 3125 1
−−−−−−−−→ 3 2 · 3 = · < 1,
3 · 2 · 10 e 1080 e3
possiamo cosı̀ concludere che la nostra serie converge assolutamente e quindi sem-
plicemente.
Avremmo anche potuto applicare il criterio di Leibniz, che dice che una serie a
segni alterni:
X∞
(−1)n an an > 0 (11)
n=0
converge se sono soddisfatte le seguenti condizioni sufficienti:
c
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Analisi Matematica II Serie numeriche
n→∞
1) an −−−→ 0, cioè an è infinitesimo,
2) an+1 ≤ an , cioè an è decrescente.
Nell’esercizio proposto, è però piuttosto complicato vedere che il termine an della
serie è infinitesimo. Si può ottenere il risultato utilizzando la formula di Stirling:
n!
lim √ = 1,
n→+∞ nn · e−n· 2π · n
che viene anche scritta nel modo seguente:
√
n! ≈ nn · e−n · 2π · n Formula di Stirling (12)
c
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Analisi Matematica II Serie numeriche
Il criterio di Leibniz (cfr. (11)) ci permette allora di concludere che la serie proposta
converge.
Soluzione
Si tratta di una serie a segni alterni, che non converge assolutamente, poichè in
termine
2n
an = √ 3
n4 + 1
√
è dello stesso ordine di infinitesimo, per n → ∞, di 1/ 3 n e la serie armonica
generalizzata:
X∞
1
√
n=1
3
n
diverge (cfr. esercizio 1.12). Applichiamo allora il criterio di Leibniz (vedi (11)):
1)
2n
lim √
3
=0
n→∞ n4 + 1
2)
2(n + 1) 2n
p < √
3
∀n ∈ N
3
(n + 1)4 + 1 n4 + 1
e quindi possiamo concludere che la serie converge.
Soluzione
La serie, che ci è proposta, è una serie a segni alterni che non converge in valore
assoluto, infatti il termine an della serie è dell’ordine di infinitesimo, per n → ∞, di
1/n e la serie armonica:
X∞
1
n=1
n
diverge (cfr. esercizio 1.11). Possiamo quindi provare ad applicare il criterio di
Leibmiz (vedi (11)).
c
°2007 Politecnico di Torino 26
Analisi Matematica II Serie numeriche
1)
12n4 − 13n3 + 4n2 − 5n + 3
lim =0
n→∞ 13n5 + 2n4 − 3n3 + n2 + 3n + 25
2)
12(n + 1)4 − 13(n + 1)3 + 4(n + 1)2 − 5(n + 1) + 3
<
13(n + 1)5 + 2(n + 1)4 − 3(n + 1)3 + (n + 1)2 + 3(n + 1) + 25
12n4 − 13n3 + 4n2 − 5n + 3
<
13n5 + 2n4 − 3n3 + n2 + 3n + 25
Infatti consideriamo la funzione
12x4 − 13x3 + 4x2 − 5x + 3
f (x) =
13x5 + 2x4 − 3x3 + x2 + 3x + 25
che assume sugli interi i valori di an :
f (n) = an
si ha che:
(4 · 12x3 − 39x2 + 8x − 5)(13x5 + 2x4 − 3x3 + x2 + 3x + 25)
f 0 (x) = −
(13x5 + 2x4 − 3x3 + x2 + 3x + 25)2
(12x4 − 13x3 + 4x2 − 5x + 3)(5 · 13x4 + 8x3 − 9x2 + 2x + 3)
− =
(13x5 + 2x4 − 3x3 + x2 + 3x + 25)2
−(12 · 13)x8 + P7 (x)
= <0
132 x10 + Q9 (x)
per x maggiore di una opportuna costante M e ove P7 (x) è un polinomio di
grado 7 e P9 (x) è un polinomio di grado ≤ 9.
Le considerazioni fatte nei punti 1) e 2) ci consentono di concludere che la serie
converge.
Soluzione
Si tratta di una serie a segni alterni, infatti:
∞
X 1
(−1)n+1 3 =
n=1
n+ 2
[1 − (−1)n ]
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
= − + − + − + − + ··· + − + ···
4 2 6 4 8 6 10 8 2n + 2 2n
c
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Analisi Matematica II Serie numeriche
Si vede facilmente che la serie dei valori assoluti non converge, infatti:
∞
X 1
3 =
n=1
n+ 2
[1 − (−1)n ]
µ ¶
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
= + + + + + + + + ··· + + + ···
2 2 1 3 2 4 3 5 4 n+1 n
e la sola somma dei termini di posizione pari corrisponde a 1/2 delle serie armo-
nica (vedi esercizio 1.11), che diverge. Purtroppo anche il criterio di Leibniz (vedi
(11)) fallisce, poichè, pur essendo infinitesimi i termini della serie, essi non sono
decrescenti:
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
< , > , < , > , < , > , < , ···
4 2 2 6 6 4 4 8 8 6 6 10 10 8
Tuttavia le ridotte hanno la seguente espressione:
1 1 1
S1 = S2 = −
4 4 2
1 1 1 1 1
S3 = − + S4 = − +
4 2 6 2 6
1 1 1 1 1
S5 = − + + S6 = − −
2 6 8 2 8
1 1 1 1 1
S7 = − + + S8 = − +
2 8 10 2 10
1 1 1 1 1
S9 = − + + S10 = − −
2 10 12 2 12
···
1 1 1 1 1
S2n−1 = − + + S2n = − + (−1)n
2 2n 2n + 2 2 2n + 2
···
c
°2007 Politecnico di Torino 28
Analisi Matematica II Serie numeriche
Soluzione
Si tratta di una serie a segni alterni, infatti:
∞
à µ ¶ n+1 !
X 1 1 1 2
[1 + (−1)n ] − [1 − (−1)n ] =
n=0
n + 2 2 2
µ ¶1 µ ¶2 µ ¶3 µ ¶4 µ ¶n
1 1 1 1 1 1 1 1 1
=1− + − + − + − + ··· + − + ···
2 2 2 3 2 4 2 n 2
Si vede facilmente che la serie dei valori assoluti non converge, infatti la somma
degli addenti positivi corrisponde alla serie armonica (vedi esercizio 1.11) che diver-
ge. Purtroppo anche il criterio di Leibniz (vedi (11)) fallisce, poichè, pur essendo
infinitesimi i termini della serie, essi non sono decrescenti:
µ ¶2 µ ¶2
1 1 1 1 1 1 1
1> , = , > , < ,
2 2 2 2 2 2 3
µ ¶3 µ ¶3 µ ¶4
1 1 1 1 1 1
> , < , > , ···
3 2 2 4 4 2
Tuttavia le ridotte hanno la seguente espressione:
S0 =1
µ ¶1
1
S1 = 1 −
2
µ ¶1
1 1
S2 =1− +
2 2
µ ¶1 µ ¶2
1 1 1
S3 = 1 − + −
2 2 2
µ ¶1 µ ¶2
1 1 1 1
S4 =1− + − +
2 2 2 3
µ ¶1 µ ¶2 µ ¶3
1 1 1 1 1
S5 = 1 − + − + −
2 2 2 3 2
···
µ ¶1 µ ¶2 µ ¶3 µ ¶n
1 1 1 1 1 1 1
S2n = 1 + + + ··· + − − − + ··· −
2 3 n+1 2 2 2 2
µ ¶1 µ ¶2 µ ¶3 µ ¶n+1
1 1 1 1 1 1 1
S2n+1 = 1 + + + · · · + − − − + ··· −
2 3 n+1 2 2 2 2
da cui segue che:
n+1
X n µ ¶k
X n+1
1 1 1 − (1/2)n+1 X 1
S2n = − =1− +
k=1
k k=1 2 1 − (1/2) k=1
k
n+1
X1 X 1 n+1 µ ¶ n+1
1 − (1/2)n+2 X 1
k
S2n+1 = − =1− +
k=1
k k=1 2 1 − (1/2) k=1
k
c
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Analisi Matematica II Serie di funzioni
Soluzione
Osserviamo che:
√ ³ π
π´
2 sin − + n =1 se 4k + 1 ≤ n ≤ 4k + 2 n ∈ N, k ∈ N
4 2
√ ³ π π´
2 sin − + n = −1 se 4k + 3 ≤ n ≤ 4k + 4 n ∈ N, k ∈ N.
4 2
Abbiamo dunque una serie che alterna due segni positivi a due segni negativi. La
serie dei valori assoluti dei termini della serie che ci è proposta è la serie armonica:
X∞
1
n=1
n
che diverge (vedi esercizio 1.11). Dobbiamo ricorrere a qualche altra considerazione
per studiare il comportamento della serie. In particolare utilizziamo il risultato che
permette di trasformare una serie di segno qualunque in una serie a segni alterni,
sommando tra loro i termini consecutivi e con lo stesso segno. Se la serie cosı̀
ottenuta risulterà convergente, anche la nostra serie sarà convergente.
X∞
1√ ³ π π´
2 sin − + n =
n=1
n 4 2
1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1
=1+ − − + + − − + + − − + ··· =
2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
3 7 11 15 4n + 3
= − + − + · · · + (−1)n + ···
2 12 30 56 (2n + 1)(2n + 2)
La serie cosı̀ ottenuta è convergente per il criterio di Leibniz (vedi (11)), e dunque
anche la serie che ci è proposta è convergnete.
c
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Analisi Matematica II Serie di funzioni
2 Serie di funzioni
2.1 Studio della convergenza
Esercizio 2.1 Studiare la convergenza della seguente serie di funzioni:
∞
X 1
n=1
(n − x)2
Soluzione
Intanto osserviamo che i termini della serie di funzioni:
1
fn (x) =
(n − x)2
sono definiti se x non è intero positivo:
x∈
/ N+ .
2) Se x > 0 con x ∈
/ N indichiamo con
c
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Analisi Matematica II Serie di funzioni
Soluzione
Osserviamo che la serie proposta può essere pensata come una serie geometrica
di ragione r = x2 + 3x + 3 e perciò possiamo affermare che converge se:
−1 < x2 + 3x + 3 < 1.
dunque la serie proposta converge puntualmente per x ∈ (−2, −1) mentre non con-
verge se x ∈
/ (−2, −1). Se si vuole essere più precisi, si vede facilmente che diverge
per x ≤ −2 e per x ≥ −1 e non è mai oscillante. Un po’ più impegnativo è mostrare
che la convergenza non è uniforme in tutto l’intervallo (−2, −1). Dire che la serie
proposta nell’esercizio converge uniformemente nell’intervallo (−2, −1) significa che
per ogni ε > 0 deve esistere un n0 tale che:
¯ n ¯
¯X 1 ¯
¯ ¯
¯ (x2 + 3x + 3)k − ¯<ε ∀n ≥ n0 e ∀x ∈ (−2, −1).
¯ 1 − (x + 3x + 3) ¯
2
k=0
e quindi
n
X
(x2 + 3x + 3)k < n + 1
k=0
c
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Analisi Matematica II Serie di funzioni
mentre
1
lim = +∞. (15)
x→−1 1− (x2 + 3x + 3)
Dunque, assegnata una ε e una x1 ∈ (−3/2, −1), per la convergenza puntuale,
troviamo un n1 ∈ N per cui:
à n
!
1 X
− (x2 + 3x1 + 3)k < ε ∀n ≥ n1 .
1 − (x21 + 3x1 + 3) k=0 1
Per la relazione (15) si ha anche che ∃x2 ∈ (−3/2, −1) e x2 > x1 per cui:
1
> n1 + 1 + ε
1− (x22 + 3x2 + 3)
e quindi:
à n
!
1 X1
2
− (x22 + 3x2 + 3)k > n1 + 1 + ε − (n1 + 1) = ε. (16)
1 − (x2 + 3x2 + 3) k=0
In conclusione, per ogni ε, abbiamo mostrato che si può trovare un x2 ∈ (−2, −1)
per cui vale la relazione (16) e quindi la convergenza non può essere uniforme in
tutto l’intervallo aperto (−2, −1).
Soluzione
Le funzioni che costituiscono i termini della serie proposta sono:
√3
n2 + 3n + 4
fn (x) =
(x − 5)n
lim fn (x) = 0.
n→∞
c
°2007 Politecnico di Torino 33
Analisi Matematica II Serie di funzioni
Supponendo ora di fissare x ∈ (−∞, 4) ∪ (6, +∞), si ha una serie numerica ai cui
termini, in valore assoluto, possiamo applicare il criterio del rapporto:
¯p ¯ ¯ ¯
¯ 3 (n + 1)2 + 3(n + 1) + 4 (x − 5)n ¯¯ ¯¯ 1 ¯¯
¯
lim ¯ ·√ ¯= < 1.
n→∞ ¯ (x − 5)n+1 3
n2 + 3n + 4 ¯ ¯ x − 5 ¯
Quest’ultima diseguaglianza è soddisfatta se x < 4 oppure x > 6. Possiamo dunque
concludere che la serie proposta converge se x < 4 oppure se x > 6 e non converge per
x ∈ [4, 6]. Per quanto riguarda la convergenza uniforme, si può utilizzare il criterio
di Weierstrass (vedi (13)) in intervalli chiusi inclusi negli intervalli di convergenza:
¯√ ¯
¯ 3 n2 + 3n + 4 ¯ √ 3
n2 + 3n + 4
¯ ¯
x ≤ b < 4 =⇒ ¯ ¯ ≤
¯ (x − 5)n ¯ (5 − b)n
¯√ ¯
¯ 3 n2 + 3n + 4 ¯ √ 3
n2 + 3n + 4
¯ ¯
6 < a ≤ x =⇒ ¯ ¯ ≤
¯ (x − 5)n ¯ (a − 5)n
e poichè le serie numeriche a termini positivi:
X∞ √3 X∞ √3
n2 + 3n + 4 n2 + 3n + 4
e
n=0
(5 − b)n n=0
(a − 5)n
convergono, la serie proposta nell’esercizio converge totalmente e quindi uniforme-
mente e assolutamente negli intervalli:
(−∞, b] ⊂ (−∞, 4) e [a, +∞) ⊂ (6, +∞)
rispettivamente.
Esercizio 2.4 Studiare la convergenza della seguente serie di funzioni:
∞
X 1
(−1)n
n=0
(n + 1)x
Soluzione
La serie converge assolutamente se x > 1, mentre per 0 < x ≤ 1 la convergenza
è puntuale ma non assoluta, per x = 0 la serie oscilla e per x < 0 oscilla e diverge
in valore assoluto. In ogni intervallo chiuso [a, +∞) con a > 1 si ha:
¯ ¯
¯ 1 ¯ 1
¯(−1) n ¯≤
¯ (n + 1) x ¯ (n + 1)a
e quindi, poichè la serie:
∞
X 1
n=0
(n + 1)a
è una serie numerica a termini positivi convergente ne segue che la serie proposta
nell’esercizio converge totalmente in [a, +∞) con a > 1.
c
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Analisi Matematica II Serie di funzioni
Soluzione
Si ha convergenza assoluta se log(1+x) > 1 e cioè per 1+x > e ovvero x > e −1.
La convergenza è puntuale, ma non assoluta per 0 < log(1 + x) ≤ 1 da cui segue
1 < 1 + x < e cioè 0 < x ≤ e − 1. Per log(1 + x) = 0 e cioè x = 0 la serie oscilla
e infine per log(1 + x) < 0 cioè per −1 < x < 0 la serie oscilla e diverge in valore
assoluto.
Soluzione
Osserviamo intanto che n3 + 3n2 + 2n si annulla per x = 0, −1, −3, e quindi per
n ≥ 1 è positivo. Inoltre:
π
1 ≤ 2 + sin x ≤ 3 e 0 < arctan e x < .
2
Possiamo quindi ottenere:
¯ ¯
¯ (n + 1) arctan e x ¯
¯(−1)n ¯≤
¯ (2 + sin x)(n + 3n + 2n) ¯
3 2
(π/2)(n + 1) π
≤ 3 2
≈ 2 per n → ∞.
(n + 3n + 2n) 2n
Poiché la serie
+∞
X π
n=1
2n2
converge, essendo una serie armonica generalizzata con esponente 2 (vedi esercizio
1.13), si ha che la serie, che ci è proposta, converge totalmente e quindi assolutamente
e uniformemente per il criterio di Weierstrass (vedi (13)).
c
°2007 Politecnico di Torino 35
Analisi Matematica II Serie di funzioni
c
°2007 Politecnico di Torino 36
Analisi Matematica II Serie di funzioni
Soluzione
Osserviamo subito che:
¯ ¯
¯ arctan(nt) ¯
¯ ¯ < π/2 se t ∈ [1, x] (17)
¯ 1 + (nt)2 ¯ 1 + n2
con x > 1, infatti | arctan h| < π/2 per ogni h ∈ R e 1/(1 + h2 ) è una funzione che
ha il suo massimo per h = 0 ed è strettamente decrescente per h ≥ 0. Osserviamo
che se t invece che essere compreso nell’intervallo [1, x] con x > 1, lo fosse stato
nell’intervallo [0, 2], la disuguaglianza (17) sarebbe stata:
¯ ¯
¯ arctan(nt) ¯ π
¯ ¯
¯ 1 + (nt)2 ¯ < 2 se x ∈ [0, 2]. (18)
c
°2007 Politecnico di Torino 37
Analisi Matematica II Serie di funzioni
Soluzione
La serie proposta nell’esercizio ha i termini dati da
(4/π)n (arctan x)n
fn (x) =
n
e il numeratore è un esponenziale con base (4/π)(arctan x), per cui, se −π/4 <
arctan x < π/4 e cioè se:
−1 < x < 1,
la serie converge. Inoltre la serie converge anche per x = −1, essendo in questo caso
una serie a segni alterni convergente. Le funzioni fn (x) sono derivabili e la serie
di termini fn0 (x) risulta convergente uniformemente in ogni intervello chiuso incluso
nell’intervallo (−1, 1), allora si ha:
∞ ∞ ∞
d X (4/π)n (arctan x)n X d (4/π)n (arctan x)n X (4/π)n (arctan x)n−1
= = .
d x n=1 n n=1
dx n n=1
1 + x2
c
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Analisi Matematica II Serie di potenze e di Taylor
Ora, poichè:
∞
X X ∞
(4/π)n (arctan x)n−1 1
= (4/π)(4/π)n−1 (arctan x)n−1 =
n=1
1 + x2 2
(1 + x ) n=1
1 4
= · x ∈ (−1, 1) ,
(1 + x2 ) (π − 4 arctan x)
si ha:
Z x
4
d t = [− log(1 − (4/π) arctan t)]x0 =
0 (π − 4 arctan t)(1 + t2 )
X∞
(4/π)n (arctan x)n
= − log(1 − (4/π) arctan x) = x ∈ (−1, 1) ,
n=1
n
si può osservare che quest’ultma uguaglianza vale anche per x = −1.
c
°2007 Politecnico di Torino 39
Analisi Matematica II Serie di potenze e di Taylor
Soluzione
Applichiamo il criterio della radice:
v¯ ¯ µ ¶
u¯µ
u¯ 2n + 5 ¶2n+1 ¯
¯ 2
2
lim tn
¯ · (x + 5)n ¯ = · |(x + 5)| < 1
n→∞ ¯ 4n + 8 ¯ 4
ne segue:
(2/4)2 · |(x + 5)| < 1 =⇒ |x + 5| < 4 =⇒
=⇒ −4 < x + 5 < 4 =⇒ −9 < x < −1,
il raggio di convergenza è uguale a 4. Per x = −9 il termine generale della serie non
è infinitesimo:
¯µ ¯ µ
¯ 2n + 5 ¶2n+1 ¯ 2n + 5
¶2n+1
¯ n n¯
¯ · (−1) · 4 ¯ = 22n+1 · 2−1 =
¯ 4n + 8 ¯ 4n + 8
µ ¶2n+4−3
1 1 1
= 1+ −→ · e,
2 2n + 4 2
dunque non soddisfa la condizione necessaria e non si ha convergenza. Per x = −1
si ha di nuovo una serie numerica con termine generale non infinitesimo per cui la
serie non converge.
Soluzione
Applichiamo il criterio del rapporto:
¯ ¯
¯ 3(n + 1) + 2 9n
(x − 2)2(n+1)+1 ¯
lim ¯ · · ¯=
n→∞ ¯ 9n+1 3n + 2 (x − 2)2n+1 ¯
= lim (1/9) · |x − 2|2n+3−2n−1 = (1/9) · (x − 2)2 < 1,
n→∞
c
°2007 Politecnico di Torino 40
Analisi Matematica II Serie di potenze e di Taylor
ne segue:
(1/9) · (x − 2)2 < 1 =⇒ (x − 2)2 < 9 =⇒
=⇒ −3 < x − 2 < 3 =⇒ −1 < x < 5,
il raggio di convergenza è uguale a 3. Per x = −1 si ha la serie numerica:
∞
X ∞
X
3n + 2 2n
(−3) (−3) = (−3)(3n + 2),
n=0
9n n=0
che è una serie divergente, poichè non soddisfa alla condizione necessaria ed è a
termini negativi. Per x = 5 si ha la serie numerica:
∞
X ∞
X
3n + 2 2n
(3) ·3= 3 · (3n + 2),
n=0
9n n=0
che è anch’essa una serie divergente, poichè non soddisfa alla condizione necessaria
ed è a termini positivi.
Esercizio 3.4 Data la serie seguente:
X∞ µ ¶
5n
3 + 1) · 8n
· (x − 4)3n+2
n=0
(4n
determinarne il raggio di convergenza e l’intervallo di convergenza, precisando il
comportamento della serie agli estremi dell’intervallo di convergenza.
Soluzione
Applichiamo il criterio del rapporto:
¯ ¯
¯ 5(n + 1) (4n 3
+ 1) · 8n
(x − 4)3(n+1)+2 ¯
lim ¯ · · ¯=
n→∞ ¯ (4(n + 1)3 + 1) · 8(n+1) 5n (x − 4)3n+2 ¯
= lim (1/8) · |x − 4|3n+5−3n−2 = (1/8) · |x − 4|3 < 1,
n→∞
ne segue:
(1/8) · |x − 4|3 < 1 =⇒ |x − 4|3 < 8 =⇒
=⇒ −2 < x − 4 < 2 =⇒ 2 < x < 6,
il raggio di convergenza è uguale a 2. Per x = 2 si ha la serie numerica:
X∞ µ ¶ X∞
5n 3n+2 5n
3 n
· (−2) = (−1)n · 4 · 3 ,
n=0
(4n + 1) · 8 n=0
4n + 1
che è una serie convergente. Per x = 6 si ha la serie numerica:
X∞ µ ¶ X∞
5n 3n+2 5n
3 + 1) · 8n
· 2 = 4 · 3+1
,
n=0
(4n n=0
4n
che è anch’essa una serie convergente.
c
°2007 Politecnico di Torino 41
Analisi Matematica II Serie di potenze e di Taylor
Soluzione
Applichiamo il criterio del rapporto:
¯ ¯
¯ ((n + 1) + 1)! (3n + 2) (x + 5)n+1 ¯
¯ ¯
¯ (3(n + 1) + 2) · (n + 1)! · (x + 5)n ¯ =
ora si ha
(
(n + 2) · (3n + 2) +∞ ≮ 1 se x 6= −5
lim · |x + 5| =
n→∞ (3n + 5) 0<1 se x = −5,
Soluzione
Applichiamo il criterio del rapporto:
¯ ¯
¯ (3(n + 1) + 2) (n + 1)! (x + 5)n+1 ¯
¯ ¯
¯ ((n + 1) + 1)! · (3n + 2) · (x + 5)n ¯ =
ora si ha
(3n + 5)
lim · |x + 5| = 0
n→∞ (n + 2) · (3n + 2)
c
°2007 Politecnico di Torino 42
Analisi Matematica II Serie di potenze e di Taylor
da cui ricaviamo
|x − 2| < 3 =⇒ −1 < x < 5.
Inoltre si vede facilmente che per x = −1 la serie diventa una serie numerica a segni
alterni convergente:
∞
X X ∞
5 n 5
n
· (−3) = (−1)n · ,
n=1
2n · 3 n=1
2n
si tratta infatti di una serie armonica a segni alterni che converge (si veda (11)).
Possiamo allora concludere che la serie da integrare converge uniformemente nell’in-
tervallo chiuso [−1, 2]. Si ha:
Z 2 ÃX ∞
!
X∞ µZ 2 ¶
5 n 5 n
· (x − 2) dx = · (x − 2) d x =
−1 n=1
2n · 3n n=1 −1 2n · 3
n
X∞ · ¸2 X∞ · ¸
5 (x − 2)n+1 5 3 · (−1)n+1
n
· = · .
n=1
2n · 3 (n + 1) −1 n=1
2n (n + 1)
c
°2007 Politecnico di Torino 43
Analisi Matematica II Serie di potenze e di Taylor
Soluzione
Osserviamo subito che per il criterio della radice si ha:
s¯ √ ¯
¯
n ¯ n ¯
lim · (x − 5)n ¯ = (1/4) · |x − 5| < 1 (23)
n→∞ ¯ 3n · 4n ¯
da cui ricaviamo
|x − 5| < 4 =⇒ 1 < x < 9.
Inoltre si vede facilmente che per x = 1 la serie diventa una serie numerica a segni
alterni convergente:
X∞ √ X∞ √
n n n n
n
· (−4) = (−1) · ,
n=1
3n · 4 n=1
3n
si tratta infatti di una serie armonica a segni alterni che converge (si veda (11)).
Invece per x = 9 la serie diventa una serie numerica a termini positivi divergente:
X∞ √ X∞ √
n n n
n
·4 = ,
n=1
3n · 4 n=1
3n
si tratta infatti di una serie armonica generalizzata che non converge (si veda l’e-
sercizio (1.12)). Possiamo allora concludere che la serie da integrare converge nel-
l’intervallo [1, 9), e quindi converge uniformemente nell’intervallo chiuso [1, b] con
b < 9. Tuttavia la convergenza uniforme della serie da derivare nell’intervallo [1, b],
con b < 9, non è sufficiente a garantirne la derivabilità. Si ha infatti:
Ã∞ √ ! ∞ µ √ ¶
d X n X d n
n n
· (x − 5) = · (x − 5) =
d x n=1 3n · 4n n=1
d x 3n · 4n
X∞ · √ ¸ X ∞ √
n n−1 n
n
· n · (x − 5) = n
· (x − 5)n−1 ,
n=1
3n · 4 n=1
3 · 4
ma nemmeno per x = 1:
X∞ √
n−1 n
(−1) .
n=1
3·4
La serie derivata converge nell’intervallo aperto (1, 9) e perciò la convergenza è
uniforme solo negli intervalli chiusi [a, b] con 1 < a < b < 9. La condizione sufficiente
c
°2007 Politecnico di Torino 44
Analisi Matematica II Serie di potenze e di Taylor
per la derivabilità di una serie richiede, oltre alla convergenza della serie, anche la
convergenza uniforme della serie derivata. Possiamo perciò concludere che:
∞ √ ∞ √
d X n n
X n
n
· (x − 5) = n
· (x − 5)n−1
d x n=1 3n · 4 n=1
3 · 4
Soluzione
Ricordiamo gli sviluppi seguenti:
1 3 1 5 1 1
sin x = x − x + x − x7 + · · · + (−1)k x2k+1 + · · · =
3! 5! 7! (2k + 1)!
X∞
1 (24)
= (−1)k x2k+1 ∀x ∈ (−∞, +∞)
k=0
(2k + 1)!
1 2 1 4 1 1 1 2k
cos x = 1 − x + x − x6 + x8 + · · · + (−1)k x + ··· =
2! 4! 6! 8! (2k)!
X∞
1 2k (25)
= (−1)k x ∀x ∈ (−∞, +∞)
k=0
(2k)!
Ricaviamo dunque subito:
si ha che ∞
X
f (x) = a n xn ,
k=0
con raggio di convergenza r = +∞.
Soluzione
Ricordiamo gli sviluppi seguenti:
1
= 1 + x + x2 + x3 + x4 + x5 + · · · + xn · · · =
1−x
X∞ (26)
= xn ∀x ∈ (−1, 1)
n=0
1 3 1 5 1 7 1
sinh x = x + x + x + x + ··· + x2k+1 + · · · =
3! 5! 7! (2k + 1)!
X∞
1 (27)
= x2k+1 ∀x ∈ (−∞, +∞)
k=0
(2k + 1)!
Ricaviamo dunque subito:
1 1
f (x) = 12 + 5 sinh 7x = 3 + 5 sinh 7x =
4−x 1 − x/4
X∞ X∞
n 1
=3 (x/4) + 5 (7x)2k+1 =
k=0 k=0
(2k + 1)!
µ ¶
¡ 2¢ 2 3 73 ¡ ¢
= 3 + (3/4 + 5 · 7) x + 3/4 x + 3/4 + 5 · x3 + 3/44 x4 +
3!
µ ¶ µ ¶
5 75 5
¡ 6¢ 6 7 77 ¡ ¢
+ 3/4 + 5 · x + 3/4 x + 3/4 + 5 · x7 + 3/46 x8 + · · ·
5! 7!
si ha dunque che
∞ µ
X ¶
n (1 − (−1)n 7n
f (x) = 3/4 + ·5· xn ,
k=0
2 n!
c
°2007 Politecnico di Torino 46
Analisi Matematica II Serie di potenze e di Taylor
Soluzione
Osserviamo subito che la funzione proposta nell’esercizio è tale che:
Z x Z x
−2(t + 2) 1 1
f (t) d t = 2 dt = 2
− = F (x)
−2
2
−2 (20 + 4t + t ) 20 + 4x + x 16
c
°2007 Politecnico di Torino 47
Analisi Matematica II Serie di potenze e di Taylor
c
°2007 Politecnico di Torino 48
Analisi Matematica II Serie di potenze e di Taylor
per ogni x ∈ [−1, 5]. Osserviamo come l’uguaglianza nei due estremi dell’intervallo
non sia immediata. Essa conseguenza della continuità sia della somma della serie
che della funzione nell’intervallo [−1, 5].
Soluzione
È facile osservare che
d 1 1
f (x) = =
d x (1 − x) (1 − x)2
X +∞
1
= xn con −1<x<1
1 − x n=0
si vede anche subito che la serie non converge né per x = −1 né per x = 1, in quanto
in tali punti la serie non soddisfa alla condizione necessaria.
c
°2007 Politecnico di Torino 49
Analisi Matematica II Serie di Fourier
Soluzione
Osserviamo che
µ ¶ µ ¶
d2 1 d 1 1
f (x) = = =
d x2 2(1 − x) dx 2(1 − x)2 (1 − x)3
Lo sviluppo di 1/2(1 − x) è lo sviluppo in serie di Taylor di una serie geometrica di
ragione x (vedi (2)):
+∞
X
1
= (1/2) xn con −1<x<1
2(1 − x) n=0
Tenendo allora presente quanto detto sul prodotto di due serie nell’esercizio 1.9, si
ha:
+∞ +∞
à n ! +∞
à n !
X (n + 2)(n + 1) n X X X X
·x = (k + 1) · xn = (k + 1)xk xn−k =
n=0
2 n=0 k=0 n=0 k=0
à +∞ ! à +∞ !
X X 1 1
= (n + 1)xn · xn = 2
· .
n=0 n=0
(1 − x) (1 − x)
c
°2007 Politecnico di Torino 50
Analisi Matematica II Serie di Fourier
4 Serie di Fourier
Esercizio 4.1 Sviluppare in serie di Fourier nell’intervallo [−T /2, T /2), con T > 2,
la seguente funzione:
0 se −T /2 ≤ x < −1
f (x) = 1 se −1 ≤ x < 1
0 se 1 ≤ x < T /2.
Si dica poi se la convergenza è quadratica, puntuale o uniforme.
Soluzione
La funzione f (x) è definita in un intervallo di larghezza T e quindi il suo sviluppo
in serie di Fourier nell’intervallo [−T /2, T /2) è dato da:
+∞ µ
X ¶
2π 2π
f (x) = a0 + an cos n x + bn sin n x , (28)
n=1
T T
ove Z T /2
1
a0 = f (x) dx
T −T /2
Z T /2
2 2π
an = f (x) cos n x dx (29)
T −T /2 T
Z T /2
2 2π
bn = f (x) sin n x dx
T −T /2 T
Nel nostro caso si ha dunque:
f (x)
6
1
-
−T /2 −1 0 1 T /2 x
Z Z
1 T /2 1 1
a0 = f (x) dx = dx = 2/T
T −T /2 T −1
Z Z
2 T /2 2π 2 1 2π
an = f (x) cos n x dx = cos n x dx =
T −T /2 T T −1 T
· ¸1
2 T 2π 1 2π 2 2π
= sin n x = 2 sin n = sin n
T 2πn T −1 πn T πn T
c
°2007 Politecnico di Torino 51
Analisi Matematica II Serie di Fourier
Z T /2 Z
2 2π 2 1 2π
bn = f (x) sin n x dx = sin n x dx =
T −T /2 T T −1 T
· µ ¶¸1
2 T 2π 1
= − cos n x = · 0 = 0.
T 2πn T −1 πn
La serie di Fourier di f (x) ha dunque l’espressione:
+∞ µ ¶
2 X 2 2π 2π
+ sin n cos n x.
T n=1 πn T T
˜
f (x)
6
1
-
−3T /2 −T −T /2 −1 0 1 T /2 T 3T /2 x
[−T /2, T /2), eccetto nei punti x1 = −1 e x2 = 1 nei quali essa converge al valore
1/2. La convergenza è uniforme solo negli intervalli chiusi contenuti all’interno degli
intervalli di continuità, ovvero in [−T /2, a) oppure in (b, c) ovvero ancora in (d, T /2]
ove:
−T /2 ≤ a < −1 < b < c < 1 < d ≤ T /2.
Osservazione
Nella formula (28) l’espressione n · 2π/T esprime un multiplo di una frequenza
angolare 2π/T . Se su un asse cartesiano indichiamo i punti multipli di 2π/T , si vede
che questi punti diventano molto vicini se 2π/T è molto piccolo, ovvero se T è molto
grande. In questo modo si comprende che per T che tende ad infinito l’espressione
n · 2π/T diviene una variabile continua, che possimo indicare con ω. Con questa
indicazione di carattere euristico, si può osservare che il coefficiente an , che abbiamo
calcolato, moltiplicato per T /2, diviene:
T T 2 2π 2 sin n 2π
T n→+∞ 2 sin ω
an = · sin n = 2π −−−−−−−−→ ,
2 2 πn T nT ω
c
°2007 Politecnico di Torino 52
Analisi Matematica II Serie di Fourier
Soluzione
La funzione f (x) è un caso particolate di quella dell’esercizio 4.1 con T = 4.
f (x)
6
1
-
−2 −1 0 1 2 x
c
°2007 Politecnico di Torino 53
Analisi Matematica II Serie di Fourier
Z 2 Z
2 2π 1 1 π
bn = f (x) sin n x dx = sin n x dx =
4 −2 4 2 −1 2
· ³ ´¸1
1 2 π 1
= − cos n x = · 0 = 0.
2 πn 2 −1 πn
La serie di Fourier di f (x) ha dunque l’espressione:
+∞ µ ¶
1 X 2 π π
+ sin n cos n x
2 n=1 πn 2 2
Ponendo n = 2k, con k ∈ N, si ha:
π
= 0,
sin 2k
2
mentre, ponendo n = 2k + 1, con k ∈ N, si ha:
π
sin(2k + 1) = (−1)k ,
2
allora si ottiene:
+∞ µ ¶
1 X 2 π π
+ sin(2k + 1) cos(2k + 1) x =
2 k=0 π(2k + 1) 2 2
+∞ µ ¶
1 X 2 k π
= + (−1) cos(2k + 1) x.
2 k=0 π(2k + 1) 2
˜
f (x)
6
1
-
−8 −6 −4 −2 −1 0 1 2 4 6 8 x
c
°2007 Politecnico di Torino 54
Analisi Matematica II Serie di Fourier
3) Indicata con Sn (x) la ridotta di ordine n della serie di Fourier di f (x) nell’in-
tervallo di larghezza T , ovvero:
Xn µ ¶
2π 2π
Sn (x) = a0 + ak cos k x + bk sin k x ,
k=1
T T
c
°2007 Politecnico di Torino 55
Analisi Matematica II Serie di Fourier
f (x)
6
c
¢¢AA
¢¢ AA
¢¢ A
¢¢ A -
a+b
0 a 2
b x
Soluzione
Il grafico della funzione f (x) nell’intervallo [a, b) è presentato in figura 5.
Z (a+b)/2
2 2c 2π
an = (x − a) cos n x dx+
b−a a b−a b−a
Z b
2 −2c 2π
+ (x − b) cos n x dx =
b − a (a+b)/2 b − a b−a
c
°2007 Politecnico di Torino 56
Analisi Matematica II Serie di Fourier
applichiamo ora alla somma dei due coseni la formula di prostaferesi e otte-
niamo:
2c a+b c a+b a−b
= 2
cos nπ − 2
2 cos nπ cos nπ =
(πn) b − a (πn) b−a b−a
µ ¶
2c a+b
= cos nπ (1 − (−1)n )
(πn)2 b−a
c
°2007 Politecnico di Torino 57
Analisi Matematica II Serie di Fourier
c
°2007 Politecnico di Torino 58
Analisi Matematica II Serie di Fourier
˜
f (x)
6
c
¢A ¢A ¢A ¢A ¢¢AA ¢A
¢ A ¢ A ¢ A ¢ A ¢¢ AA ¢ A
A ¢ A ¢ A ¢ A ¢ A ¢¢ A ¢
A¢ A¢ A¢ A¢ A¢¢ A¢ -
a+b
0 a 2
b x
c
°2007 Politecnico di Torino 59
Analisi Matematica II Serie di Fourier
otteniamo:
µ ¶2
³ c ´2
2 2 b − a 4c
kf (x) − S1 (x)k = kf (x)k − (b − a) − =
2 2 π2
µ ¶
2 8
= (b − a)c 1/3 − 1/4 − 4 ≈
π
2
≈ (b − a)c (0.3333 − 0.2500 − 0.0823) =
= (b − a)c2 · 0.001 <
< (b − a)c2 · 0.002.
Soluzione
Il grafico della funzione f1 (x) nell’intervallo [1, 3) è presentato in figura 7.
c
°2007 Politecnico di Torino 60
Analisi Matematica II Serie di Fourier
f1 (x)
6
1
¡@
¡
¡
¡ @
¡¡ @
¡
¡ @ -
0 1 2 3 x
˜
f1 (x)
6
1
¡@ ¡@ ¡@
¡
¡ @ ¡ @ ¡
¡ @
@ ¡ @ ¡ @ ¡¡ @ ¡
@¡ @¡ ¡
@¡ @¡ -
0 1 2 3 x
2) Essendo la funzione f1 (x) e il suo prolungamento per periodicità f˜1 (x) continui,
la serie di Fourier converge in media quadratica a f1 (x) nell’intervallo [1, 3] e
a f˜1 (x) su tutta la retta reale. Inoltre per la continuità e regolarità di f1 (x)
nell’intervallo [1, 3), la serie di Fourier converge puntualmente e uniformemente
in [1, 3].
c
°2007 Politecnico di Torino 61
Analisi Matematica II Serie di Fourier
Osservazione
La serie di Fourier che abbiamo ottenuto:
+∞ µ ¶
1 X 4
f1 (x) = + cos(2k + 1)πx
2 k=0 π 2 (2k + 1)2
è formata solo da somme di coseni e non di seni, e questo è conseguenza del fatto
che il prolungamento periodico della funzione f1 (x) che abbiamo sviluppato in serie
è una funzione pari.
Soluzione
Il grafico della funzione f2 (x) nell’intervallo [2, 4) è presentato in figura 9.
1) Per quanto riguarda lo sviluppo si osservi che la fnzione proposta in questo
esercizio è un caso particolare di quella dell’esercizio 4.3 con a = 2, b = 4 e
c = 1. Lo sviluppo in serie di Fourier (vedi (34)) in [2, 4) è il seguente:
+∞ µ ¶
1 X −4
+ cos(2k + 1)πx. (36)
2 k=0 (π(2k + 1))2
2) Essendo la funzione f2 (x) e il suo prolungamento per periodicità f˜2 (x) continui,
la serie di Fourier converge in media quadratica a f2 (x) nell’intervallo [2, 4] e
a f˜2 (x) su tutta la retta reale. Inoltre per la continuità e regolarità di f2 (x)
nell’intervallo [2, 4), la serie di Fourier converge puntualmente e uniformemente
in [2, 4].
c
°2007 Politecnico di Torino 62
Analisi Matematica II Serie di Fourier
f2 (x)
6
1
¡@
¡
¡
¡ @
¡¡ @
¡
¡ @ -
0 1 2 3 4 x
˜
f2 (x)
6
1
¡@ ¡@ ¡@
¡
¡ @ ¡ @ ¡
¡ @
@ ¡ @ ¡ @ ¡¡ @ ¡
@¡ @¡ ¡
@¡ @¡ -
0 1 2 3 4 x
Osservazione
La serie di Fourier che abbiamo ottenuto:
+∞ µ ¶
1 X −4 k
f2 (x) = + (−1) cos(2k + 1)πx
2 k=0 π(2k + 1)
c
°2007 Politecnico di Torino 63
Analisi Matematica II Serie di Fourier
è formata solo da somme di coseni e non di seni, e questo è conseguenza del fatto
che il prolungamento periodico f˜2 (x) della funzione f2 (x) che abbiamo sviluppato in
serie è una funzione pari. Si osservi inoltre che lo sviluppo in serie di Fourier della
funzione f2 (x) ha i coefficienti dei coseni che sono l’opposto dei quelli della funzione
f1 (x) dell’esercizio 4.4, infatti:
Soluzione
Il grafico della funzione f3 (x) nell’intervallo [3/2, 7/2) è presentato in figura 11.
f3 (x)
6
1
¡¡@
@
¡
¡ @
@
¡
¡ @
¡
¡ @ -
0 1 3
2 5
3 7
4 x
2 2 2
c
°2007 Politecnico di Torino 64
Analisi Matematica II Serie di Fourier
2) Essendo la funzione f3 (x) e il suo prolungamento per periodicità f˜3 (x) continui,
la serie di Fourier converge in media quadratica a f3 (x) nell’intervallo [3/2, 7/2]
e a f˜3 (x) su tutta la retta reale. Inoltre per la continuità e regolarità di
f3 (x)
6
1
¡@ ¡@ ¡¡@
@
¡ @ ¡ @ ¡
¡ @
@
@ ¡ @ ¡ @ ¡
¡ @ ¡
@¡ @¡ ¡
@¡ @¡ -
0 1 3
2 5
3 7
4 x
2 2 2
c
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Analisi Matematica II Serie di Fourier
Osservazione
La serie di Fourier che abbiamo ottenuto:
+∞ µ ¶
1 X 4 k
f3 (x) = + (−1) sin(2k + 1)πx
2 k=0 π(2k + 1)
è formata solo da somme di seni e non di coseni, e questo è conseguenza del fatto
che il prolungamento periodico f˜3 (x) della funzione f3 (x) che abbiamo sviluppato
in serie è una funzione tale che la sua traslata :
è una funzione dispari (vedi figura 13). Si osservi inoltre che il prolungamento pe-
f3 (x)
6
1
¡@ 2 ¡@ ¡¡@
@
¡ @ ¡ @ ¡
¡ @
@ -
@ ¡ @ ¡
0 ¡
3 ¡
1 2 2 2 3@ 72 ¡4
@ 5 x
@¡ @¡ ¡
@¡ @¡
riodico f˜3 (x) della funzione f3 (x) è una traslazione della funzione f˜1 (x) dell’esercizio
4.4, infatti:
f˜3 (x) = f˜1 (x − 1/2).
c
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Analisi Matematica II Serie di Fourier
Soluzione
Il grafico della funzione f (x) nell’intervallo [a, b) è presentato in figura 14.
f (x)
6
c
¢
¢
¢¢
¢¢ -
0 a ¢¢ b x
¢¢a+b
¢¢ 2
¢¢
c
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Analisi Matematica II Serie di Fourier
applichiamo ora alla somma dei due seni e alla differenza dei due coseni le
formule di prostaferesi e otteniamo:
c b+a b−a
= · 2 sin 2nπ cos 2nπ +
πn 2(b − a) 2(b − a)
µ ¶
c a+b a−b
− · −2 sin 2nπ sin 2nπ =
(πn)2 2(b − a) 2(b − a)
e dunque otteniamo:
2c b+a
an = · (−1)n sin nπ (39)
πn (b − a)
c
°2007 Politecnico di Torino 68
Analisi Matematica II Serie di Fourier
applichiamo ora alla somma dei due coseni e alla differenza dei due seni le
formule di prostaferesi e otteniamo:
µ ¶
c a+b a−b
= · −2 cos 2nπ cos 2nπ +
πn 2(b − a) 2(b − a)
µ ¶
c a+b a−b
− · 2 cos 2nπ sin 2nπ =
(πn)2 2(b − a) 2(b − a)
e dunque otteniamo:
−2c b+a
bn = · (−1)n cos nπ (40)
πn (b − a)
Volendo scrivere la serie di Fourier di f (x) nella forma che fa intervenire gli
esponenziali complessi, ovvero nella forma:
+∞
X
cn e i nω0 x
n=−∞
si ricordi che:
c0 = a0
cn = (1/2) (an − i bn ) n>0 (42)
c−n = c̄n n > 0,
con c̄ si è indicato il complesso coniugato di c. Nel nostro caso si ha:
c0 = a0 = 0
µ ¶
2c n b+a −2c n b+a
cn = (1/2) (−1) sin nπ −i (−1) cos nπ =
πn (b − a) πn (b − a)
µ ¶ (43)
c n b+a b+a
= (−1) sin nπ + i cos nπ =
πn (b − a) (b − a)
c
= (−1)n i e− i nπ(a + b)/(b − a) .
πn
c
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Analisi Matematica II Serie di Fourier
˜
f (x)
6
c
¢ ¢ ¢ ¢ ¢ ¢
¢ ¢ ¢ ¢ ¢ ¢
¢ ¢ ¢ ¢ ¢¢ ¢
¢ ¢ ¢ ¢ ¢¢ ¢ -
¢ ¢ ¢0 ¢ a ¢¢ b ¢ x
¢ ¢ ¢ ¢ ¢¢a+b ¢
¢ ¢ ¢ ¢ ¢¢ 2 ¢
¢ ¢ ¢ ¢ ¢¢ ¢
3) Indicata con Sn (x) la ridotta di ordine n della serie di Fourier di f (x) nell’in-
tervallo di larghezza T , ovvero:
+∞
X
Sn (x) = ck e i kω0 x ,
k=−∞
c
°2007 Politecnico di Torino 70
Analisi Matematica II Serie di Fourier
f (x) = (x − 2) 1≤x<3
Soluzione
Il grafico della funzione f (x) nell’intervallo [1, 3) è presentato in figura 16.
c
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Analisi Matematica II Serie di Fourier
f (x)
6
1
¡¡
¡
¡ -
0 1¡¡2 3 x
¡
¡
Volendo scrivere la serie di Fourier di f (x) nella forma che fa intervenire gli
esponenziali complessi, ovvero nella forma:
+∞
X
cn e i nω0 x
n=−∞
si ha:
c0 = a0 = 0
cn = (1/2) (0 − i (−2)/(πn) · (−1)n ) n>0 (47)
c−n = c̄n n > 0,
con c̄ si è indicato il complesso coniugato di c. L’espressione della serie di
Fourier in forma esponenziale della funzione f (x), proposta in questo esercizio
4.8, è dunque la seguente:
+∞ µ
X ¶
i
· (−1) e i πnx
n
(48)
n=−∞
πn
n6=0
c
°2007 Politecnico di Torino 72
Analisi Matematica II Serie di Fourier
˜
f (x)
6
1
¡ ¡ ¡ ¡ ¡
¡ ¡
¡ ¡ ¡ ¡ ¡
¡ ¡ ¡-
¡ ¡ ¡ ¡0 1¡¡2 3¡ ¡ x
¡ ¡ ¡ ¡
¡ ¡ ¡
e quindi:
kf (x) − S1 (x)k2 = kf (x)k2 − kS1 (x)k2 =
2 4
= − 2 ≈ 0.26 < 0.3.
3 π
Osservazione
Nel calcolo dei coefficienti della serie di Fourier di f (x) abbiamo trovato che
a0 = 0 e an = 0. Le serie è cosı̀ risultata somma di soli seni:
+∞
X
(−2)/(πn) · (−1)n · sin nπx,
n=1
questo fatto è conseguenza della disparità della funzione f˜(x) prolungamento perio-
dico di f (x).
c
°2007 Politecnico di Torino 73
Analisi Matematica II Serie di Fourier
f (x) = (x − 3) 2≤x<4
Soluzione
Il grafico della funzione f (x) nell’intervallo [2, 4) è presentato in figura 18.
f (x)
6
1
¡
¡
¡
¡ -
0 2¡¡3 4 x
¡
¡
a = 2, b = 4 e c = 1.
c
°2007 Politecnico di Torino 74
Analisi Matematica II Serie di Fourier
Facendo riferimento alla formula (41) ricaviamo subito che lo sviluppo in serie
di Fourier di f (x) è:
+∞ µ
à ¶
X 2 n
· (−1) sin 3nπ cos nπx+
n=1
πn
µ ¶ !
−2
· (−1)n cos 3nπ sin nπx =
πn
+∞
(49)
X
= (−2)/(πn) · (−1)n · (−1)n · sin nπx =
n=1
+∞
X
= (−2)/(πn) · sin nπx.
n=1
Volendo scrivere la serie di Fourier di f (x) nella forma che fa intervenire gli
esponenziali complessi, ovvero nella forma:
+∞
X
cn e i nω0 x
n=−∞
si ha:
c0 = a0 = 0
cn = (1/2) (0 − i (−2)/(πn)) n>0 (50)
c−n = c̄n n > 0,
con c̄ si è indicato il complesso coniugato di c. L’espressione della serie di
Fourier in forma esponenziale della funzione f (x), proposta in questo esercizio
4.8, è dunque la seguente:
+∞ µ
X ¶
i
e i πnx (51)
n=−∞
πn
n6=0
c
°2007 Politecnico di Torino 75
Analisi Matematica II Serie di Fourier
˜
f (x)
6
1
¡ ¡ ¡ ¡ ¡ ¡
¡
¡ ¡ ¡ ¡ ¡
¡ ¡ -
¡ ¡ ¡ 0¡ 2¡¡3 4¡ x
¡ ¡ ¡ ¡ ¡
¡ ¡
e quindi:
Osservazione
Nel calcolo dei coefficienti della serie di Fourier di f (x) abbiamo trovato che
a0 = 0 e an = 0. Le serie è cosı̀ risultata somma di soli seni, questo fatto è
conseguenza della disparità della funzione f˜(x) prolungamento periodico di f (x).
f (x) = (x − 1) −1≤x<3
c
°2007 Politecnico di Torino 76
Analisi Matematica II Serie di Fourier
f (x)
6
2
¡¡
1 ¡
¡
¡
¡
¡
¡ -
−1 0¡¡1 2 3 x
¡
¡
¡
¡
¡
¡
Soluzione
Il grafico della funzione f (x) nell’intervallo [−1, 3) è presentato in figura 20.
1) La funzione proposta in questo esercizio è un caso particolare di quella dell’a-
sercizio 4.7 precedente con
a = −1, b = 3 e c = 1.
Facendo riferimento alla formula (41) ricaviamo subito che lo sviluppo in serie
di Fourier di f (x) è:
+∞ µ
à ¶
X 4 n
· (−1) sin nπ/2 cos(nπ/2)x+
n=1
πn
µ ¶ ! (52)
−4
· (−1)n cos nπ/2 sin(nπ/2)x =
πn
c
°2007 Politecnico di Torino 77
Analisi Matematica II Serie di Fourier
Volendo scrivere la serie di Fourier di f (x) nella forma che fa intervenire gli
esponenziali complessi, ovvero nella forma:
+∞
X
cn e i nω0 x
n=−∞
si ha:
c0 = a0 = 0 µ ¶
−4
k
c2k+1 = (1/2) (−1) n>0
µ π(2k + 1) ¶ (54)
−4
c2k = −(1/2) (−1)k i n>1
2kπ
c−(2k+1) = c̄(2k+1) , c−2k = c̄2k n > 0,
con c̄ si è indicato il complesso coniugato di c. L’espressione della serie di
Fourier in forma esponenziale della funzione f (x), proposta in questo esercizio
4.9, è dunque la seguente:
+∞
X −2
(−1)k e i (2k + 1)(π/2)x +
k=−∞
π(2k + 1)
+∞
X (55)
2
+ (−1)k i e i 2k(π/2)x
k=−∞
2kπ
n6=0
˜
f (x)
6
2
¡ ¡ ¡¡
¡ ¡ 1 ¡
¡
¡ ¡
¡ ¡
¡ ¡
¡ ¡ -
¡ −1 0¡¡1 2 3 ¡ x
¡ ¡
¡ ¡
¡ ¡
¡ ¡
¡ ¡
¡ ¡
c
°2007 Politecnico di Torino 78
Analisi Matematica II Serie di Fourier
e quindi:
Osservazione 1
Nel calcolo dei coefficienti della serie di Fourier di f (x) abbiamo trovato che ci
sono coefficienti an 6= 0 e bn 6= 0. Le serie è cosı̀ risultata somma sia di coseni che di
seni, questo è conseguenza del fatto che la funzione f˜(x) prolungamento periodico
di f (x) non è né pari né dispari.
Osservazione 2
Ogni funzione, definita su un intervallo simmetrico rispetto alla origine, può
essere pensata come somma di una funzione pari e di una funzione dispari. Il pro-
lungamento periodico f˜(x) della funzione f (x) di questo esercizio 4.10, può essere
considerata come somma di una funzione pari g(x) e di una funzione dispari h(x):
Nelle figure 22, 23 e 24 sono riportati i grafici di f˜(x), di g(x) e di h(x) nell’intervallo
[−2, 2). Si può dunque pensare di ottenere lo sviluppo in serie di Fourier di f (x)
˜
f (x)
6
2
¡¡
¡
¡ 1
¡
¡
¡
¡ -
−2 −1 0¡¡1 2 3 x
¡
¡
¡
¡
¡
¡
c
°2007 Politecnico di Torino 79
Analisi Matematica II Serie di Fourier
g(x)
6
1
-
−2 −1 0 1 2 x
˜
f (x)
6
1
¡
¡ ¡
¡
¡
¡ ¡
¡ -
−2 −1 ¡¡0 1 ¡ ¡2 x
¡
¡ ¡
¡
sommando gli sviluppi in serie di g(x) e di h(x). Lo sviluppo di g(x) si può ricavare
facilmente da quello dell’esercizio 4.2, moltiplicandolo per −2 e aggiungendogli 1:
à +∞ µ ¶ !
1 X 2 π
g(x) = 1 − 2 + (−1)k cos(2k + 1) x =
2 k=0 π(2k + 1) 2
X+∞ µ ¶
−4 k π
= (−1) cos(2k + 1) x,
k=0
π(2k + 1) 2
questo sviluppo coincide con gli addendi, che contengono funzioni coseno, dello
sviloppo in serie di f (x). Lo sviluppo di h(x) si può ricavare facilmente da quello
dell’esercizio 4.8:
+∞
X +∞
X
n
h(x) = (−2)/(πn) · (−1) · sin nπx = (−4)/(2πn) · (−1)n · sin(2nπ/2)x,
n=1 n=1
questo sviluppo coincide con gli addendi, che contengono funzioni seno, dello svilop-
po in serie di f (x).
c
°2007 Politecnico di Torino 80