17 mila firme in un giorno per l’appello del Fatto “Io sto con la Gabanelli”.

Chi
sperava in un’Italia assuefatta al servizietto privato della Rai resterà deluso y(7HC0D7*KSTKKQ( +_!z!;!#!#

Lunedì 11 settembre 2017 – Anno 9 – n° 250 e 1,50 – Arretrati: e 3,00

Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009

Esteri Il leader del Movimento in lotta contro la corruzione L’intervista L’ex ministro: “Bersani e D’Alema? Pezzo di storia”
Ma mi faccia
Ucraina, fermato Bray: “Continuiamo il piacere

al confine il capo così e la sinistra » MARCO TRAVAGLIO

degli oppositori non ne uscirà più” S

uicidio preventivo.“Chi
ci vuole morti avrà delle
sorprese”(Angelino Alfa-
q ZUNINI A PAG. 4 q DE CAROLIS A PAG. 6 no, segretario Ap e ministro de-
gli Esteri, La Stampa, 10-9). Lo
siamo già, tiè!
Finalmente lavora. “A Fi-
ALLUVIONE 7 MORTI Nogarin: “Situazione sottovalutata, si poteva evitare” renze Matteo 'prof' per Stan-
ford, Matteo Renzi 'docente' di

Livorno, il sindaco accusa

p In poche ore 250 milli-
metri d’acqua. I torrenti
stretti nel cemento cedo-
no ed è strage. L’onda di
piena travolge la parte sud
del capoluogo toscano e
sorprende le persone nel
sonno. Il bilancio è dram-
matico: muore un’intera
famiglia, intrappolata nel-
la sua abitazione. Il sinda-
co accusa la Protezione ci-
vile. Disagi per il nubifra-
gio anche a Roma: fermate
della metro chiuse
q DELLA SALA E SANSA
DA PAG. 2 A PAG. 3
PRIMO PIANO
PAURA IN FLORIDA
È arrivata Irma:
prime vittime
E non è finita
p Il ciclone si è abbattuto
sullo Stato statunitense, e
nonostante le precauzioni,
ci sono vittime. Quasi un
milione e mezzo i cittadini
senza corrente elettrica,
e ora si temono anche
i tornado successivi
L’alluvione Livorno sepolta da fango e acqua Ansa q A PAG. 4
DI MAIO “40% alla portata per guidare la Camera”
STORIA DI COPERTINA
Europa per la Stanford Univer-
sity. Ogni settimana l'ex pre-
mier si recherà al Breyer
Center, sede fiorenti-
na dell'ateneo cali-
forniano, per fare
lezione” (Corriere
della sera, 6.9). Del
resto è sempre stato ma-
drelingua e padre igno-
to.
Rivoluzione forlaniana.
“Siamo stati tutti rottamatori.
Anche io da giovane” (Pierfer-
dinando Casini, deputato cen-
trista, Corriere della sera, 6.9).
Era sulle barricate con Bisaglia
nella brigata Forlani.
P is a pi pp e . “I 5Stelle ogni
giorno cambiano idea su quasi
tutto” (Giuliano Pisapia, Cam-
po progressista, Corriere della
sera, 8.9). Quindi mi iscrivo.
Verdinini. “C'è un Verdini
nel Pd. Il figlio 27 enne Tomma-
so ha la tessera da 3 anni” (Cor-
riere della sera, 8.9). Il padre in-
vece è all'orecchio.
Betulla colpisce ancora.
“Li abbiamo messi alla gogna e

USI E CONSUMI “Tutti i ministri 5Stelle gli stupratori si sono arresi. Ma-

Risiko nucleare: le bombe rocchini, i criminali di Rimini

Obbligo di Pos, entro la fine dell’anno”
una rivoluzione
p Ieri il vice presidente
già vecchia della Camera alla festa del
Movimento a Torino. Sulle
q DE RUBERTIS A PAG. 18 politiche rilancia: “Gover-
nare? Obiettivo raggiungi-
CANTACRONACHE bile”. Sui migranti: “Vanno
distribuiti in tutta Europa”.
Margot, un mix Sulla gestione delle città
amministrate dai sindaci
unico di musica stellati: “ Non si deve para-
satira e protesta gonare la gestione di un
Comune a quella dello Sta-
q NOVELLI A PAG. 14
to. I primi cittadini le leggi
le subiscono”
M5s Luigi Di Maio Ansa q CASELLI A PAG. 5
ORRORE IN SCOZIA Vicino a un ex orfanatrofio gestito dalle monache
hanno 15 e 16 anni. Sono crollati
non le ha solo Kim Jong-un
perchè hanno capito di non a-
vere scampo” (Renato Farina,
Libero, 3.9). Ma soprattutto e-
rano affezionati lettori di Libe-
ro.
Scuola di giornalismo. “Ve-
do qualche giornalista che mi
guarda storto... Parliamo non di
una categoria, ma di singoli re-
litti umani che trovano più con-
veniente sparare titoli a capoc-
chia che fare la fatica di impe-
gnarsi... Siamo oggetto di una
campagna di aggressione me-
diatica per sporcare la nostra
immagine e comprimere le no-
stre potenzialità... Non è gior-
nalismo, ma un atteggiamento
q PIOVESANA E RAMPOLDI DA PAG. 8 A PAG. 9 da peracottari” (Vincenzo De
Luca, presidente Pd della Cam-
pania, Lira Tv, 7.9). Al governa-
tore non far sapere quant'è buo-
na la frittura con le pere.
La cattiveria Resto umile/1. “No, guardi,
io sto bene lontano dai micro-

QUEI 400 BIMBI SEPOLTI NELLA FOSSA
» SABRINA PROVENZANI
Londra
CAOS-VACCINI
Gli ambulatori
Q u a t t r o c e n t o-
due. Neonati,
bambini piccoli e pic-
colissimi. Accatastati
visti e vissuti in una fossa comune, in un
campo anonimo, nei pressi
da Natangelo dell’orfanotrofio cattolico di
Smyllum Park, nel Lanar-
q NATANGELO A PAG. 13 kshire, in Scozia. Una sco-
perta sconvolgente, frutto
La Rai taglia del 30%
il compenso di Bruno Vespa.
Per i plastici ora si affiderà
foni. Si può apparire anche con
misura ed è quello che farò. Sarà
un inverno intenso di letture e
della determina- 11.600 bambini. Piccoli sen- ai costruttori di Ischia studi” (Matteo Salvini, segreta-
zione dei giornali- za più famiglia, o affidati WWW.FORUM.SPINOZA.IT rio Lega Nord, la Repubblica,
sti dello scozzese all’istituto da famiglie trop- 10.9). Occhio all'ernia al cervel-
Sunday Post in
col labo razi one
con il quarto cana-
po povere per occuparsene.
Come Eddie McColl, 73
anni, finito a Smyllum con i
Le rubriche
lo.
Resto umile/2.“Renzi su M-
dp: colpa loro se si perde in Si-
le di BBC Radio. fratelli John, William, Ste- q HANNO SCRITTO PER NOI: cilia”(Corriere della sera, 9.9). A
In quell’orf an ot ro- phen e Francis dopo la morte AMBROSI, BOCCOLI, BUTTAFUOCO, lungo accusato di arroganza, o-
fio, gestito dalle suore del padre. “Era un inferno. COEN, COLOMBO, D’ESPOSITO, ra Renzi esagera in umiltà e si
dell’ordine delle Figlie della Venivamo puniti per qual- DAINA, FERRUCCI, FIERRO, GENTILI, sottovaluta: ha ampiamente di-
Carità di san Vincenzo di siasi sciocchezza. Mi ha se- LICANDRO, LUCARELLI, MIGONE, mostrato di riuscire benissimo
Paola, fra il 1864 e il 1981, gnato per sempre”. PIZZI, SEMINERIO, a perdere da solo.
quando fu chiuso, passarono SEGUE A PAGINA 5 TAGLIABUE, TRUZZI E ZILIANI SEGUE A PAGINA 11
2 » CRONACA | IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 11 Settembre 2017

VIAGGIO IN COLOMBIA COLOMBIA Piccolo incidente du- zigomo sinistro e un piccolo taglio sull'ar- da solo e poi con l’aiuto dello stesso Gia-

Il Papa sbatte il volto

q rante la visita di papa Francesco a
Cartagena. Il Pontefice sporgendosi dalla
papamobile per salutare e benedire la fol-
sulla “papamobile” la che assediava festosamente la vettura
ha urtato contro il montante dell’auto fe-
e si ferisce allo zigomo rendosi lievemente al volto. Dalle imma-
gini arrivate dalla Colombia si vede che
Francesco presenta una contusione allo
cata sopraccigliare. Tracce di sangue si
notano anche sulla veste papale.
Dopo aver preso il colpo, continuando a
salutare i fedeli, il pontefice si è rivolto al
comandante della gendarmeria, Domeni-
co Giani, che era assieme a lui sulla papa-
mobile e gli ha procurato un fazzoletto. Il
papa ha quindi tamponato la ferita, prima
ni.
“Come si è notato nel corso della recita
dell’Angelus, il Santo Padre sta bene – ha
rassicurato il direttore della Sala Stampa,
Greg Burke – Gli è stato applicato del
ghiaccio e quindi medicato". Burke ha poi
aggiunto che "prosegue senza alcuna va-
riazione il programma del viaggio".

CIELO NERO

L’alluvione I torrenti, INUMERI

stretti dal cemento,
esplodono: sette morti 260
e una dispersa. Una famiglia I millimetri d’acqua caduti
su Livorno da sabato notte
sterminata, sorpresa secondo gli esperti (230
in sole 3 ore). Il picco lo ha
nel sonno dall’onda di piena totalizzato la zona
di Quercianella: 42 mm
in 15 minuti, intorno alle 3
di notte
» FERRUCCIO SANSA Soffocati

281
inviato a Livorno La casa dei
Ramacciotti

A
nnegare nella propria
camera da letto.
Mentre l’Italia di
fronte all’al l uv i on e
continua a dormire. E i torren-
ti tombati sotto il cemento,
stretti dentro argini innatura-
li esplodono e allagano tutto.
invasa dall’ac-
qua: 4 morti. Le richieste di intervento
Sotto il sinda- arrivate ai vigili del fuoco
co Filippo No- di Livorno alle 16 di ieri (77
garin Ansa gli interventi in corso nella
zona). Mentre a Pisa 227
interventi da effettuare e 99
in corso. A Roma le chiamate

Annegare nella camera

È finita così a Livorno la vi- ai vigili sono state 100
ta di 7 persone. Un’ot tav a,

-41%
Martina Bechini, è dispersa.
Eppure si erano addormenta-

da letto: l’assurda strage

te quasi tranquille, aggrappa-
te alle parole della Protezione Il calo della pioggia registrato
Civile: “Allerta arancione”. I questa estate in Italia, rispetto
guai, l’allerta rossa, dovevano alla media. In Toscana il deficit
esserci in Liguria. idrico è stato addirittura

IL DESTINO di Simone, Glenda,

Filippo, Roberto, Raimondo,
Matteo e Roberto si è giocato a
mezzanotte. Sui computer dei
di Livorno per pioggia del 57 per cento rispetto
alla media

meteorologi, la macchia rossa

del temporale era in mezzo al
mar Ligure. Da Genova si ve-
devano migliaia di fulmini. Poi
d’improvviso ha puntato su
Livorno. Ha colpito la zona
sud della città, l’ha tagliata co-
me una lama. “Ho visto il cielo
farsi nero. Non potete capire,
non il buio trasparente della
notte, ma un’oscurità impene-
trabile che ci veniva addosso”,
racconta Emilio Delpino che a
quell’ora era sui moli. Dalle 2
alle 4 di notte sono caduti 250
millimetri di pioggia. La chia-
mano “bomba d’acqua”, come
dire che non si può prevedere,
ma ogni anno tra Liguria e To-
scana arriva. Uccide. Alle 4,30
del mattino i torrenti di Livor-
no sono esplosi: “Ha piovuto
per ore, sembrava che il cielo ci
cadesse addosso”, racconta A-
lessia Vallary, una ragazza che
abita in via Nazario Sauro, “poi
c’è stato un silenzio innaturale
e un boato. L’alluvione”. Ales-
sia vive di fronte alla villa della
famiglia Ramacciotti. In un se-
condo l’onda prende auto e
furgoni e li scaraventa a metri
d’altezza. Preme con una for-
za immensa contro i muri che
imbrigliano il torrente. Il ce-
mento cede: Simone Ramac-
ciotti (37 anni) e la moglie
Glenda (36) - noti assicuratori
- si trovano nel buio, con l’ac-
qua alta un metro, un metro e
mezzo, due metri che invade
le stanze ingombre di mobili
sbattuti ovunque. Eppure Si-
L’apocalisse
Marito e moglie
(morta) strappati dal
giaciglio. Due anziani
finiscono inghiottiti
mone corre a prendere Camil-
la, 3 anni, la passa al vicino di
casa. E torna a immergersi nel
buio di fango. Lo segue suo pa-
dre Roberto (65 anni), vuole
salvare il nipote Filippo che
ieri aveva festeggiato 4 anni.
Non riemergerà nessuno. “E
pensare che quarant’anni fa,
proprio qui, ci fu un’alluvione
come questa”, sospira Pietro
Berni, un vicino.
Intanto l’acqua travolge le
case cresciute accanto al tor-
rente nel quartiere della Col-
linaia. Qui, lontani dal mare, si
sentivano al sicuro. Filippo
Meschini - 30 anni, salvo per
miracolo - e la moglie Martina
vengono strappati via dal let-
to. A poche decine di metri
Raimondo Frattali, 70 anni,
Le accuse
Il sindaco Nogarin:
“La protezione civile ha
dato allerta arancione,
si poteva evitare”
sparisce nel fango mentre cer-
ca di salvare un oggetto caro,
prima di salire sul tetto. È an-
cora peggio a Montenero, la
collina di Livorno, quella del
Santuario della Madonna: la
pioggia la imbeve, la terra si di-
sfa, inghiotte chi cerca di cor-
rere via. Così muore Roberto
Vestuti di 74 anni. Mentre la
pioggia provoca un incidente
frontale che uccide Matteo
Nigiotti di 22 anni.
Ecco ieri le colline di Livor-
no, quei viali signorili nella zo-
na sud della città: dov’erano
giardini e orti vedi auto con-
ficcate nella terra come giavel-
lotti, poi barche arenate in
mezzo alla strada. E terra o-
vunque, nelle case, addosso al-
le persone. Gente che armata
di scopa cerca di pulire il pa-
vimento nell’illusione di far-
cela, mentre sul marciapiede è
ammassata la sua vita: tv, ve-
stiti, fotografie del matrimo-
nio, pianoforti, divani. Tutto
marcio d’acqua.
Ma non sono soli: centinaia
di ragazzi spalano. Di prima
mattina sono arrivati gli ultras

I DRAMMI Coniugi Il 30enne Filippo: “Ho provato ad abbracciare Martina e dopo a tenerle la mano. Ma niente”

“Dormivamo, poi il fango me l’ha portata via”

L ’ho abbracciata, l’ho stret-
ta in ogni modo. Ma, male-
dizione, scivolava, non c’era
niente da fare. Ho provato con
tutte le forze che avevo, le ho
stretto la mano... ma è anda-
ta”.
Filippo Meschini, 30 anni, è
sdraiato sul letto del pronto
soccorso di Livorno. Si guarda
quella mano, la stringe, come
se potesse ancora farcela. Ma
forse quell’istante nel buio, in
mezzo al fango, è stato l’ultima
volta che ha visto la sua Mar-
tina.
“È dispersa”, dicono i pa-
renti di Filippo girandosi
dall’altra parte, abbassando la
voce. Senza rendersene conto
parlano di lei al passato, guar-
dando oltre la finestra verso
sud. Dove il mare marrone di
fango e onde picchia sui moli.
Chissà se è finita fin laggiù.
“Ci eravamo sposati il 15 lu-
glio”, ripete Filippo ai parenti
che lo ascoltano. E racconta:
“Eravamo a letto. All’improv-
viso l’onda ha sfondato la fine-
stra e ci ha trascinati via. Era
impossibile resistere, impos-
sibile muoversi. Non era ac-
qua, era fango. Abbiamo cer-
cato un rifugio, siamo saliti sul
tetto del magazzino in giardi-
no, ma poi è venuto giù tutto e
il fiume ci ha preso”. Filippo
cerca di resistere, sa di essere
più forte; anche nel buio, nel
fango, capisce che non deve
mollare Martina a nessun co-
sto. Ma è impossibile: “Ci sia-
mo abbracciati forte forte. Ma
non si poteva resistere. Allora
le ho preso la mano, ho stret-
Martina Bechini foto da Facebook
to... ma ho sentito che non c’e-
ra più”.
Filippo si è salvato per mi-
racolo. L’hanno trovato centi-
naia di metri più a valle, esau-
sto, in stato di ipotermia. Mar-
tina no, non si sa dove sia.
“Forse potrebbe...”, il cronista
azzarda una speranza, ma i pa-
renti scuotono la testa. “Fa an-
Filippo Meschini foto da Facebook
cora più male illudersi”, dice
un amico di Filippo. Però è co-
sì dura: due mesi dopo il ma-
trimonio, dopo il viaggio di
nozze alle isole Fiji, con anco-
ra tutti i sogni e le passioni in-
tatti: “Volevano avere un fi-
glio, viaggiare. Stavano per
comprare la casa nuova”. E poi
c’è lo sport, la passione di lui
per il lavoro di chef, mentre
Martina lavora in un’impresa
sanitaria. Trent’anni, belli,
con quegli occhi pieni di lu-
ce.
Fino a quella stretta. All’ul-
timo sguardo. Istanti che divi-
dono in due la vita. Come Mar-
co Gazzarrini, il vicino della
famiglia Ramacciotti che è
riuscito a salvare la piccola
Camilla: “Il papà Simone mi
ha passato la figlia, ho sentito
la sua stretta, l’ho guardato ne-
gli occhi. Poi lui si è ributtato
nel fango per cercare gli altri.
E non ce l’ha fatta”. Erano qua-
si le cinque quando è crollato il
muro: “Sono corso al piano di
sotto, mi sono tuffato nel fan-
go”, racconta Gazzarrini, gli
occhi stralunati, fissi nel vuo-
to, “L’acqua saliva, era a pochi
centimetri dal tetto. Non si ve-
deva quasi niente. Ma Simone
è riuscito a passarmi Camilla,
«salvala», ha detto. Io sono
stato costretto a tornare su,
ancora pochi secondi e sarei
morto. Ma Simone no, è torna-
to nella casa. E anche suo pa-
dre, Roberto. Poteva salvarsi,
ma ha preferito cercare di li-
berare Filippo, il nipotino”.
Della vita della famiglia Ra-
macciotti ieri mattina restava
soltanto il giardino devastato
dal fango. La bella Mercedes
accartocciata. Come davanti
alla casa di Filippo e Martina:
oltre la finestra dove appena
un giorno prima vivevano due
giovani sposi si vedeva soltan-
to fango.
F.SA.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lunedì 11 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | CRONACA »3
STUPRO A FIRENZE SI DICE "DEVASTATO" consape- no denunciato i militari di stupro. "Da 20 zie né notifiche per compimenti di atti di in-

Il carabiniere: “Non
q vole di "aver fatto una cosa inqua-
lificabile" ma anche di non saper spiegare
"perché mi sono fatto trascinare in questa
so perché mi sono situazione": così al proprio difensore, avvo-
cato Cristina Menichetti, l'appuntato dei
fatto trascinare” carabinieri accusato insieme al collega di
pattuglia di aver violentato a Firenze una
delle due studentesse americane che han-
anni sono nell’Arma e aiuto le persone, an-
che correndo dei rischi", ha continuato il
militare. Le stesse cose, anche in termini di-
versi, sono state dette dal militare al pm Or-
nella Galeotti, titolare dell’inchiesta, nel cui
ufficio è rimasto dalle 13.20 alle 14.40. Al
momento, si apprende dal difensore, l’ap-
puntato non ha ricevuto né avvisi di garan-
dagine. Ha poi aggiunto che la studentessa
americana che lo ha denunciato per violen-
za sessuale "non mi sembrava ubriaca, non
barcollava, non puzzava di alcol, connette-
va bene i discorsi", "e non credevo che fosse
così giovane: aveva un’aria più matura, vi-
cino alla trentina di anni, mi sembrava più
grande di età, più matura”.

Roma sotto il diluvio:

disagi e metro chiusa
Persone intrappolate nelle auto e crolli per tre ore di pioggia a dirotto

del Livorno. Poi studenti, la-
voratori, gente comune.
SOTTO il fango, però, forse e-
mergeranno le responsabilità:
“Abbiamo chiesto lo stato di
calamità”, esordisce il sindaco
M5S Filippo Nogarin, “Le on-
de di piena hanno fatto traci-
mare i fiumi. L'allerta meteo
non lasciava presagire quanto
è accaduto. Non ci aspettava-
mo questa situazione perchè
l'allarme della Protezione ci-
vile era arancione”. Ancora
Nogarin: “Dobbiamo smette-
re di gestire le situazioni per
emergenze. Se ci fosse stata
prevenzione si poteva evita-
re”.
Sul ponte della Collinaia gli
uomini dei soccorsi indicano
un punto preciso: “Vede, una
volta l’argine era lì, ma lo han-
no stretto per costruire le ca-
se”. Poi ci sono quei torrenti
tombati. E i rovi, i tronchi che
forse hanno bloccato i corsi
d’acqua e li hanno fatti esplo-
dere. “Qualcuno ha pulito l’al-
veo dei torrenti?”.
Nella casa di una delle vit-
time, in via della Fontanella,
arriva il vescovo Simone Giu-
sti con la giacca gialla dei soc-
corsi. Raccoglie il dolore di-
screto, com’è nel carattere dei
livornesi: “Siamo disperati,
ma con tanta rabbia. Capire di
chi è la colpa, però, non ridarà
la vita a nessuno”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
P
ioggia e vento tal-
mente forti da aver
provocato il crollo
della tettoia di un di- La scheda
stributore di benzina in via
del Foro Italico, lungo la n SULLA
Tangenziale Est: la copertu- CAPITALE
ra si è piegata su un’auto in ieri mattina
sosta per il rifornimento, i si sono
due passeggeri sono rimasti abbattuti
feriti ma non in gravi condi- 100
zioni. millimetri
di pioggia
IERI MATTINA, nella Capita- in sole tre ore.
le, sono caduti oltre 100 mil- Il
limetri di pioggia in circa tre Campidoglio
ore: la città è andata in tilt. ha
Strade allagate, cassonetti comunicato
dell’immondizia trascinati che ne erano
via dall’acqua con il Colosseo attesi 70
sullo sfondo, un uomo bloc- nell’arco
cato in auto nella zona del di tutta la
Circo Massimo dove l’acqua giornata
ha superato il mezzo metro.
Chiuse per ore alcune stazio-
ni di entrambe le linee della n I DANNI
metropolitana: sui social net- sono stati
work le immagini delle galle- molteplici: è vato i dipartimento Infra- Città
rie e dei corridoi allagati e i crollata Meglio non uscire strutture con 15 squadre sulle allagata
video della pioggia scro- la tettoia La sindaca Raggi strade a maggior rischio alla- Una forte
sciante direttamente sulle di una pompa gamento. pioggia ha
banchine di attesa dei treni. di benzina, ha invitato i cittadini causato di-
Non è stata risparmiata al- un’auto è
a restare in casa NEL POMERIGGIO, la situa- sagi a Roma.
cuna zona di Roma: dalla via stata travolta zione è tornata lentamente Nella foto il
Salaria alla Cristoforo Co- da un ramo, ed evitare le aree verdi alla normalità, lasciando spa- Colosseo
lombo, passando per l’Appia motli zio alla polemica politica: da LaPresse
e l’Ostiense, per la Tuscolana automobilisti un lato Pd e Lega contro la
e il Grande Raccordo anula- sono rimasti to. Un soccorso anche sulla sindaca Raggi (dalle caditoie
re. Nella zona di Ponte Mil- bloccati Nomentana: un ramo è cadu- intasate all’assenza di un pia-
vio, i vigili sono intervenuti nelle loro to sulla sua auto, distruggen- no per far fronte ai tempora-
per salvare alcune persone automobili dola. li), dall’altro la spiegazione
rimaste intrappolate nelle lo- Il Campidoglio ha dovuto del Campidoglio che, tramite
ro auto. Allagati tutti i sotto- invitare i cittadini a limitare un comunicato, ha fatto sape-
passaggi e anche in periferia, gli spostamenti e ad uscire re che erano attesi 70 milli-
a Ponte Mammolo, vigili del solo in caso di urgenza, evi- metri di pioggia nell’intera
fuoco sono dovuti interveni- tando parchi e aree verdi. giornata.
re per aiutare alcuni automo- Convocato il Coc, il Centro VDS
bilisti rimasti bloccati in au- Operativo Comunale e atti- © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL CASO Nella Capitale Ospitano “La prova del cuoco” e “Tale e quale show”. Il tetto però non è impermeabile

Danneggiati gli studi della Rai appena rifatti

» VIRGINIA DELLA SALA la permeabilità all’ac qua, Piove sul nata di pioggia torrenziale quanto pare non sono serviti
condizione che non si sposa bagnato per far balenare il rischio che a molto, almeno per quanto

È bastata la pioggia che ieri

si è abbattuta sulla Capi-
tale per allagarli, di nuovo.
Roma, quartiere Monte Sa-
cro. Qui ci sono alcuni studi
di proprietà della Rai, quelli
della Dear che l’insegna in-
dica come “Centro Produ-
zione Tv Roma, Studi No-
mentano”.
UNA PALAZZINA per anni in
condizione di semi abbando-
no ma che, negli ultimi due, è
stata ristrutturata e rimessa
a nuovo. Necessitava di una
bonifica dell’amianto, della
messa a norma della struttu-
ra e infine del rifacimento
della copertura del tetto. U-
no dei problemi, infatti, era
bene con la presenza di co-
stosi macchinari e scenogra-
fie.
Proprio oggi, dopo oltre
due anni di lavori, sarebbe
dovuta ricominciare l’attivi-
tà. Il centro ospita infatti
complessivamente sei studi
dell’azienda di Viale Mazzi-
ni. Nello studio 3 dovrebbe
andare in onda la prima pun-
tata de La prova del Cuoco, il
programma di cucina con-
dotto da Antonella Clerici,
mentre lo studio 6 (sono i due
più grandi della struttura),
dalla settimana prossima do-
vrebbe ospitare la nuova sta-
gione di Tale e Quale Show,
condotto da Carlo Conti.
È però bastata mezza gior-
Le condizioni
degli studi Rai
della Dear
salti tutto: negli studi, infatti,
nel primo pomeriggio di ieri
c’erano apparecchiature ba-
(Nomentano) gnate, pozzanghere, secchi,
a causa delle pannelli rovinati, quadri e-
infiltrazioni lettrici esposti. È stato ne-
causate dalla cessario coprire gli strumen-
pioggia ti con i teli di plastica, le goc-
Rai Bene Comune ce d’acqua cadevano diretta-
mente nei locali e ora le at-
tività del centro rischiano di
saltare o quanto meno di do-
ver cambiare sede.
A DIFFONDERE le immagini
sui social network e a lancia-
re l’allarme, alcuni membri
dell’associazione “Rai Bene
Comune”.“Il collaudo dei la-
vori - spiegano - lo sta in pra-
tica facendo madre natura e a
riguarda le infiltrazioni”.
Per gli oltre due anni di ri-
strutturazione, la Rai ha do-
vuto affittare altri studi per
registrare i programmi: il no-
leggio di quelli di Cinecittà,
ad esempio, è costato più di
5,4 milioni di euro (studi in
cui si è registrato dalla Prova
del Cuoco, all’Eredità, pas-
sando per Domenica In) per
due anni. Altri programmi
sono stati registrati negli stu-
di De Paolis di via Tiburtina.
Per la ristrutturazione di
quelli Dear, di proprietà del-
la Rai, nel 2014, si parlava di
circa 15 milioni di euro. Dopo
tre anni, però, in Rai ancora
piove.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4 » ESTERI | IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 11 Settembre 2017

OMICIDI IN FRANCIA NOYON (FRANCIA) È stato un mattina ed era anche stata chiamata la no dei gemelli, di cinque anni. Un testimo-

La moglie fugge
q funzionario della prefettura di po-
lizia di Parigi ad aprire il fuoco ieri mattina
intorno alle 11.30 in Francia su un binario
e lui la uccide della stazione di Noyon, nel dipartimen-
to dell’Oise, uccidendo la moglie e due
insieme ai due figli figli, di 3 e 5 anni, che si è poi suicidato. È
quanto riferisce il quotidiano Le Parisien,
spiegando che la coppia aveva litigato di
gendarmeria.
Poi la donna aveva deciso di lasciare l’a-
bitazione e di prendere il treno: un vicino
aveva accettato di portarla alla stazione
con i cinque figli, ma avrebbe dovuto fare
due viaggi; quando la donna era alla sta-
zione con tre dei figli, due dei quali gemelli,
il marito ha sparato, risparmiando solo u-
ne, scrive Le Parisien, è ancora ricercato
dagli inquirenti.
Da subito gli inquirenti avevano escluso la
pista terroristica (primo e immediato ti-
more tra la popolazione), puntando più
sulla questione familiare, così come si è
capito nelle ore successiva al triplice de-
litto.

STATI UNITI
Irma è arrivata in Florida: Storia & geografia

NUOVA

primi morti e altri disastri

» GIOVANNI F. ACCOLLA DIPLOMAZIA,
Miami (Florida) CHE STRANE

D
opo un’attesa durata
giorni, solo verso
mezzanotte di sabato
l’uragano Irma, ha i-
niziato a lambire la costa degli
Stati Uniti: le isole Keys e la
contea di Miami erano già sot-
to una pioggia battente strar-
dinariamente violenta e anga-
riate da venti di circa 210 km/h
da lungo tempo. L’acqua ave-
va, inoltre, inondato per oltre
un metro e mezzo Downtown
e le zone limitrofe sopratutto
al Sud della Contea. E ci sono i
primi morti (alle 21 di ieri sono
tre), le prime devastazioni, al-
lagamenti e tutto quanto si te-
meva.
GLI EFFETTI dell’ uragano Ir-
ma, tornato ora a “categoria 4”
(5 è il massimo della scala),
sembravano già terribili, ma e-
ra solo l’inizio di un fenomeno
che per l’estremo Sud della
Florida ancora non era arriva-
to al culmine. Ora l’occhio del
ciclone, che misura 110 chilo-
metri, nella notte ha superato i
centri abitati, ma solo nei pros-
simi giorni si potrà davvero fa-
re un vero bilancio, anche se si
annuncia piuttosto severo.
Già dalle prime ore del mat-
tino di ieri quasi mezzo milio-
ne di persone a Miami e din-
torni sono senza elettricità e
senza gas. Mentre in tutta la
Florida sono oltre un milione e
mezzo. I danni sono già ora
gravi, ma la città proprio per
l’incertezza che sta caratteriz-
zando da giorni il percorso di
Irma, sembra essere stata ri-
sparmiata dalle ancor più
drammatiche previsioni della
vigilia.
Nelle prossime ore l’allerta
è soprattutto rivolto verso le
città della costa Occidentale
della Florida e si teme sopra-
tutto per Naples, Tampa e St.
Petersburg. Mentre qui e lì,
disseminati in tutto lo Stato e
Sono già tre le vittime accertate e un milione e mezzo le persone senza corrente
In fuga Sono milioni i cittadini di Miami e dintorni fuggiti dallle zone del possibile attacco di Irma LaPresse
Oltre l’uragano
Si temono i tornado.
Il governatore
raccomanda:
“Attenti, sono mortali”
soprattutto laddove ci sono la-
ghi, stanno iniziando a for-
marsi diversi tornado, che non
saranno un uragano, ma met-
tono paura.
“Se è stata ordinata l’eva-
cuazione, dovete andare via”,
aveva detto venerdi e ripetuto
sabato a brutto muso il gover-
natore della Florida Rick
Scott. E ha aggiunto: “Non in
un’ora, adesso!”.
Coloro che sono rimasti, lo
70 km
La misura dell’occhio
del ciclone. I venti
superano i 210 km/h
hanno fatto per un attacca-
mento alla propria casa che
trascende il senso della pro-
prietà ed è più simile a un sen-
timento in mezzo tra la prote-
zione delle cose care e l’onore
personale. Una sfumatura del
carattere difficile da spiegare,
ma tutta americana. Nella nu-
merosa comunità italiana (cir-
ca 37 mila gli iscritti all’Aire del
Consolato), quasi tutti sono
andati lontano, anche se le
compagnie aeree in partenza
da Miami, già tra giovedi e ve-
nerdì avevano praticamente
chiuso i voli. Così, la “95”, l’au-
tostrada (ampia più del doppio
della nostra A1) che porta al
Nord è stata intasata per gior-
ni, i rifornitori di benzina presi
d’assalto, i supermercati svuo-
tati, come i grandi negozi alla
“Home Depot”, che qui ven-
dono le attrezzature necessa-
rie –panneli di legno o lamiere
- a blindare porte e finistre. La
procuratrice generale della
Florida, Pam Bondi, ha aperto
una linea telefonica per per-
mettere ai cittadini di denun-
ciare i casi di prezzi stellari ap-
plicati ad alcuni generi di pri-
ma necessità che negli ultimi
giorni hanno raggiunto i ven-
ticinque dollari per una cassa
d’acqua. L’uragano ora sap-
piamo che ha risparmiato dal
peggio la costa Orientale (Fort
Lauderdale, Palm Beach
ecc…) la quale fino a qualche
giorno fa sembrava, invece,
destinata a essere la più colpita
e non tutti quelli che hanno
tentato di mettersi a riparo
hanno fatto la scelta giusta.
IRMA, AVEVA già lasciato una
scia di danni e morti per buona
parte dei Caraibi (27 di vittime
accertate tra l’isola di Barbu-
da, e sul territorio francese di
Saint Martin) e da quanto si è
appreso dalla televisione stau-
nitense, già circa un milione di
cubani (su una popolazione
totale di 11 milioni) hanno la-
sciato le proprie abitazioni per
il passaggio dell’u ra g a n o ,
mentre sono in corso le eva-
cuazioni da parte delle autori-
tà di ben 50 mila turisti presen-
ti sull’isola.
Secondo gli esperti in ter-
mini di costi economici Irma
potrebbe risultare il peggior u-
ragano nella storia degli Usa, e
un autentico disastro per le
compagnie assicurative. Il
conto finale diffuso da
“Bloomberg”, potrebbe arri-
vare potenzialmente a 200 mi-
liardi di dollari, una cifra su-
periore all’uragano Katrina
che colpì New Orleans nel
2005 e che fu una autentica ca-
tastrofe anche economica.
Siamo ancora agli esordi e nel
campo delle ipotesi, certo, ma
qui negli Stati Uniti, in quanto
a previsioni, di solito sbagliano
solo durante le elezioni presi-
denziali.
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MANIERE
» FURIO COLOMBO
L
e relazioni interna-
zionali, invece di
passare dalle antica-
mere delle ambasciate o
dalle connessioni coperte e
semi segrete
di persone fi-
date o dai rap-
porti ignoti e
personali de-
gli stessi capi
di Stato, pas-
sano dai falò
di un consola-
to, dal laboratorio di un gio-
vane Kim che sperimenta
senza sosta e tra le prigioni
di Erdogan e le sgridate del-
la Merkel.
Il consolato, da cui ha co-
minciato a levarsi un fumo
nero che segnala distruzio-
ne in massa di documenti, è
quello russo di San Franci-
sco. I russi hanno acceso un
fuoco nella casa da cui ven-
gono cacciati. Potrebbe es-
sere la fine di un trasloco (si
brucia quello che non si può
portare via), l’inizio di
un’operazione di difesa (sta
per entrare nell’edificio l’F-
bi che indaga sui rapporti
fra diplomazia russa e Do-
nald Trump durante la
campagna elettorale) op-
pure la copertura di fatti
non proprio leciti di una
parte, dell’altra o delle due,
di cui non sappiamo nien-
te.
Kim Jong- un sta giocan-
do il suo gioco immensa-
mente rischioso con gli Usa
o con la Cina? Possibile che
la Russia non abbia un ruo-
lo, con il suo peso e la sua
passione per le armi nu-
cleari? Inevitabile doman-
darsi se sta correndo questa
avventura insieme agli al-
tre “grandi”o si astiene e os-
serva. Nessuno farà la pri-
ma mossa, ma il rischio di

L’Ucraina rifiuta il leader degli oppositori errore, in questa folle mano,

di gioco è altissima. Angela
Merkel intende regolari i
conti con Erdogan. Bisogna
» ROBERTA ZUNINI
Check point La guida del Movimento bloccato al confine sostenuto che Saakashvili ave-
va presentato informazioni
sapere che la polizia turca
ha arrestato 10 giornalisti

N ell’ignorata Ucraina, l’in-

stabilità politica e, di con-
seguenza, economica, non è
dovuta solo al conflitto ancora
in atto nel Donbass, seppur a
minor intensità, nonostante
gli accordi di Minsk.
DA UNA SETTIMANA lo scon-
tro tra il Movimento delle
Nuove Forze -fondato dall’ex
presidente georgiano Mikheil
Saakashvili, nominato dal pre-
sidente Poroshenko nel 2015
governatore della importante
regione di Odessa- e l’establi-
shment post Maidan, in primis
la presidenza e il governo, si è
impennato a causa della deci-
sione di “Mika” Saakashvili di
rientrare in Ucraina dopo es-
sere stato privato della cittadi-
nanza lo scorso luglio. Nazio-
con la Polonia mentre cercava di rientrare nel Paese
nalità ottenuta per aver ap-
poggiato la rivolta del 2013,
mosso dal desiderio di riaccre-
ditarsi sulla scena politica in-
ternazionale in seguito alla
sconfitta nella guerra lampo
con la Russia per l’Ossezia del
Sud nel 2008. Per questo suo
impegno a favore di Euromai-
dan contro l’allora presidente
ucraino filo russo Yanukovi-
ch, era stato nominato due an-
ni fa, dall’alleato neo presiden-
te Poroshenko, governatore.
Carica che Mika ha rifiuta-
to, dopo sei mesi, per protesta
contro le mancate riforme per
debellare la corruzione che
frena l’Ucraina. La presidenza
e il governo lo hanno bollato
come nemico. Allo stesso tem-
po il suo consenso tra i citta-
dini ucraini è salito tanto che,
al confine con la Polonia, è sta-
ta alzata dai simpatizzanti una
tendopoli per aiutarlo a supe-
rare il confine.
Ieri Mika ha tentato di rien-
trare con il passaporto ucraino
ritenuto non valido. Secondo i
legali del georgiano, privare
qualcuno della nazionalità
quando è fuori dal paese è il-
legale. Non solo, il presidente
Poroshenko ha agito illegal-
mente nel rifiutatarsi di mo-
strare ai legali di Mika le mo-
tivazioni che lo hanno portato
alla decisione di rimuovere il
suo status di cittadino, ren-
dendolo apolide. Dopo aver
fatto bloccare il treno, al check
point di Krakovets, che stava
portando il gruppo dalla Polo-
nia all’Ucraina, le guardie han-
no chiuso anche il varco di
Sheghini e Saakashvili. Poi, a
bordo del pullman su cui era
salito, si è trovato intrappolato
nella zona cuscinetto con de-
putati, giornalisti e simpatiz-
zanti. Il deputato Yuriy Dere-
vyanko, uno dei leader del Mo-
vimento di Mika, ha parlato ai
media di “comportamento da
tiranni”. Poroshenko, da de-
cenni molto amico di Saaka-
shvili e suo compagno di uni-
versità negli Usa, per giustifi-
care la clamorosa decisione ha
errate durante la richiesta di
cittadinanza nel 2015.
IVAN Slobodyannyk, attivista
del Movimento, ha denuncia-
to che le forze di sicurezza
hanno intensificato il giro di
vite contro la formazione po-
litica prima dell’arrivo di Saa-
kashvili, sottolineando che al-
cuni attivisti sono stati pic-
chiati a Kharkiv e a Odessa. Lo
scorso 2 settembre la polizia
ha arrestato il fratello di Saa-
kashvili, David. Nella tarda se-
rata alcuni deputati hanno
detto che Mika è stato portato
in braccio da migliaia di soste-
nitori dentro il territorio u-
craino. Per sapere chi vincerà
il braccio di ferro bisognerà
però attendere oggi.
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tedeschi o con passaporto
tedesco. È vero che Erdogan
(come farebbe volentieri
anche Trump, e lo dice) ar-
resterebbe tutti i giornalisti
e che per lui non fa differen-
za se sono tedeschi. È anche
vero che 10 è un numero i-
naccettabile per un Paese
geloso dei suoi diritti e de-
ciso a difendere i propri cit-
tadini, come la Germania.
Le prigioni turche resta-
no chiuse e la Merkel non
cede. Il caso sembra molto
più piccolo degli altri due.
Ma le conseguenze potreb-
bero essere molto grandi. E
di nuovo il mondo resta col
fiato sospeso. E forse, come
al solito, senza sapere tut-
to.
Lunedì 11 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | POLITICA »5
TERREMOTO DI 8,1 GRADI IL NUMERO delle vittime del terre- in un messaggio trasmesso attraverso T- Sempre ieri una buona notizia: Josuè, un

Messico, i bilancio
q moto che ha devastato il Messico è
salito da 65 a 90, dopo che il governatore di
Oaxaca, Alejandro Murat, ha riferito della
del sisma sale a 90 morte di 71 persone solo nella sua regione.
"In una riunione di valutazione, il governa-
Bimbo estratto vivo tore rivela che il numero di morti provocato
dal terremoto è aumentato a 71", ha detto il
segretario della protezione civile di Oaxaca
witter. Il sisma "più potente degli ultimi cen-
to anni" di magnitudo 8,1 ha colpito le tre
regioni di Oaxaca, Chiapas e Tabasco nella
notte tra giovedì e venerdì scorso. E ancora
ieri centinaia di famiglie continuano a dor-
mire per strada, nel timore di nuove scosse
di assestamento (da venerdì mattina ne so-
no state registrate 721).
bambino di 11 anni, è stato estratto vivo da
una abitazione crollata a Juchitan, nello sta-
to di Oaxaca, dopo essere rimasto intrap-
polato durante il violento terremoto.
Ieri l’altro il Messico è stato anche investito
dall’uragano katia: a Veracruz, già devasta-
ta dal sisma, la tempesta provocato altre
due vittime

FESTA M5S A Torino il vice presidente della Camera rilancia: “Con questa legge elettorale bisogna
arrivare al 40%. Obiettivo alla nostra portata”. E sui migranti: “Vanno distribuiti in Europa”

“Per fine anno diremo tutti

i ministri del governo M5S”
» STEFANO CASELLI
Torino

V
ale più ciò che dribbla
di quello che effetti-
vamente dice. Ed è da
questo che si intuisce
come Luigi Di Maio parli già
da candidato premier in pec-
tore M5S. Il vicepresidente
della Camera è stato intervi-
stato ieri dal direttore del Fat-
to Quotidiano Marco Trava-
glio alla festa torinese del
M5S: elezioni politiche, squa-
dre di governo e primarie onli-
ne, la “questione romana”,
l’immigrazione e lo ius soli,
l’Europa e l’euro, la Rai. In-
somma, tutti i temi, o quasi, di
cui si parlerà nella prossima
campagna elettorale: “La par-
tita decisiva – dichiara Di
Maio – si gioca nei prossimi
sei-otto mesi, fino alle elezioni
Sui sindaci Stellati
”Non paragoniamo
tivo molto semplice: Appendi-
no a Torino e Raggi a Roma non
possono fare leggi, devono su-
bire quelle finanziarie dello
Stato. Rido al pensiero dell’Eu-
ropa che intima all’Italia di ri-
durre il debito e consiglia di
guardarsi dai populisti, cioè da
noi. I sindaci 5stelle sono spes-
so gli unici a ridurre il debito
dei loro comuni, Renzi ha au-
mentato quello dello Stato ta-
gliando i fondi ai sindaci vir-
tuosi. Ora noi abbiamo bisogno
di fare leggi, il Paese non si
cambia a colpi di delibere co-
munali. Il primo provvedi-
mento del nostro governo sarà
istituire il reddito cittadinanza
tagliando gli sprechi da 25 voci
di spesa che costano 17 miliardi
l’anno”.
ter essere rimpatriati”. Gestito
come e da chi? “L’accoglienza
deve essere gestita dallo Stato,
non dalle ong e dalle coop pri- La scheda
vate. Il rimpatrio deve essere
questione europea. Per en- n SECONDO
trambe le cose servono molte alcuni
più risorse di quelle impegna- sondaggi, il
te oggi. L’Unione ci dia una M5s sarebbe
mano, oppure dei 20 miliardi il primo
che versiamo ogni anno de ne partito a un
teniamo un po’”, Ius soli? “Chi passo dal
diventa cittadino italiano di- 30%, poco
venta cittadino europeo, ma su più avanti
diritto di asilo e cittadinanza del Pd. Il
abbiamo 20 modelli diversi, centrodestra
bisogna omogeneizzare la di- arriverebbe
Sul palco Luigi Di Maio ieri a Torino per la festa del Movimento Ansa sciplina a livello europeo, se no al 35%, senza
si continua a usare il tema sol- listone unico
L’APPELLO “Rivogliamo la giornalista al lavoro in Rai” tanto a fini di speculazione po-
litica”.
IL
La petizione del “Fatto” per la Gabanelli
n

Altro tema elettoralmente DAVVERO il suo modello è Ra- CANDIDATO

i governi delle città
allo Stato: le leggi
non le fanno i Comuni”
in cui l’Italia si gioca tutto. Pri-
ma di allora gli italiani cono-
sceranno il nome del nostro
candidato premier e la lista di
tutti i ministri”. Bene, secondo
alcuni sondaggi, il Movimen-
to sarebbe il primo partito a un
passo dal 30%, poco più avanti
del Pd. Il centrodestra arrive-
rebbe complessivamente al
35%, ma senza listone unico.
Dunque, se si votasse oggi, Di
Maio (o chi per lui, il candida-
to premier sarà reso noto il 24
settembre, anche se per ora
non esistono nemmeno le can-
didature) potrebbe trovarsi
nella stessa situazione di Ber-
sani nel 2012, con il cappello in
mano alla disperata ricerca di
una maggioranza: “Se vince-
sensibilissimo è la questione
migranti. Di Maio ha meno “li-
bertà” del ministro dell’Inter-
no Minniti, che può permet-
tersi di infischiarsene del con-
senso, e pesa con attenzione le
parole in tutte le direzioni. E
quando il gioco si fa duro, butta
la palla in tribuna, cioè in Eu-
ropa: “I migranti vanno distri-
buiti in tutta Europa, bisogna
rinegoziare il regolamento di
Dublino (adesso lo dice pure la
Merkel, benvenuta tra noi) chi
scappa da zone di guerra sia il
benvenuto, gli altri devono po-
LA STORIA
SEGUE DALLA PRIMA
In un giorno già raccolte oltre 17 mila firme
QUASI 18mila fir-
q me in un solo giorno:
la petizione su Change.org
lanciata dal Fatto Quotidia-
no a firma di Peter Gomez,
Antonio Padellaro e Marco
Travaglio per riportare Mi-
lena Gabanelli in Rai sta a-
vendo un ottimo riscontro.
“Per non dover ammettere di aver cac-
ciato anche lei - si legge nell’appello - i
vertici Rai le hanno fatto una proposta
Figli di nessuno La struttura, chiusa 36 anni fa, era gestita dalle suore
Orrore in Scozia: una fossa comune
che, per dignità, doveva ri-
fiutare: la condirezione di
Rainews24. E la Gabanelli,
sempre per dignità, si è po-
sta in aspettativa non retri-
buita: cioè - checchè ne di-
cano i minimizzatori - fuori
dalla Rai”. L’appello, indiriz-
zato al direttore generale, è
ancora online: “Lo diciamo forte e chiaro:
noi stiamo con Milena Gabanelli e la ri-
vogliamo subito in televisione”.
joy? “Non l’ho mai detto –con-
clude Di Maio – dico però che
premier del
Movimento
la Spagna cresce perché ha sarà reso
sforato il 3% deficit-Pil. É ora noto il 24
di farlo anche qui, basta fare
solo i compiti a casa”. Giù il si-
settembre,
anche se
pario. Per sapere se sarà Di per ora non
Maio il candidato premier, ap- esistono
puntamento a Rimini il 24 set- neanche le
tembre. Oggi, intanto, sarà uf- candidature
ficializzato il primo assessore
dell’eventuale giunta Cancel-
leri in Sicilia: “Un agronomo
assessore all’Agricoltura.
Strano eh?”.
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remo – risponde Di Maio –
chiederemo al Parlamento la
fiducia sulla base di un pro-
gramma. Per tutto quello che
nel programma non c’è, si vo-
terà caso per caso”. Ipotesi
piuttosto irreale, puntualizza
l’intervistatore.
IL VICEPRESIDENTE della Ca-
mera, dopo aver elegantemen-
te evitato di rispondere alle do-
mande su eventuali alleanze
(Lega Nord? “Chiederemo a
tutti di votare le leggi che con-
dividono”), taglia corto: “Con
questa legge elettorale, perché
un’altra non ci sarà, la soluzio-
ne è arrivare al 40%. Obiettivo
alla nostra portata”. Il discorso
si fa più concreto quando, ine-
vitabilmente, si arriva a parla-
re di Roma e delle difficoltà
della giunta Raggi: “Credo –ri-
sponde – che non si debba pa-
ragonare il governo di una città
e quello dello Stato, per un mo-
» SABRINA PROVENZANI
Londra
E ddie e i suoi fratelli lascia-
rono Smyllum nel 1961.
Tutti tranne Francis, il più
piccolo. “Un giorno ricevetti
una chiamata. Francis era in o-
spedale, aveva avuto un inci-
dente. Ma non mi dissero mai
dove fosse o cosa fosse acca-
duto. Dopo un mese lo cercai
all’orfanotrofio. Era morto.
Nessuno ci aveva informato”.
Sono molti i “sopravvissuti”
segnati da quegli anni di abusi,
percosse, violenze. Ora rac-
contano di bagni gelati, nes-
sun assistenza medica, i pochi
regali di Natale confiscati. Le
visite dei familiari regolar-
mente impedite.
FRA I PERSECUTORI più crude-
li Charles Forsyth, lui stesso
un bambino di Smyllum. Ripo-
sa nel cimitero dell’orfanotro-
fio, a pochi metri dalla fossa
con 400 bimbi nell’ex orfanatrofio
L’inchiesta del Sunday Post
comune, con le suore e altri
membri dello staff. Ma per le
vittime di sevizie, malnutri-
zione e incuria, raccontano i
sopravvissuti e sembrerebbe-
ro confermare le ricerche, le
suore non avevano pietà. A ri-
cordarli non ci sono lapidi. So-
no stati gettati in buche ano-
nime nel terreno. Bambini di
nessuno. La verità sulle loro
storie e sulla loro morte non
sarebbe forse mai emersa se
due di quei sopravvissuti si
fossero rassegnati, come tanti
altri, a non sapere mai.
Nel 2003, Franck Docherty
e Jim Kane, già ospiti di Smyl-
lum, scoprono, in una zona ab-
bandonata del cimitero del
paese, una fossa con resti uma-
ni. Cadaveri di bambini. L’or-
fanotrofio è chiuso da anni ma
le suore della Carità gestisco-
no ancora la parrocchia del
paese. I due uomini riescono,
con fatica, ad ottenere un’am-
missione dalle religiose: dai lo-
ro registri risulta che in quel ci-
mitero siano sepolti 120 picco-
li. Docherty and Kane sono
convinti che le vittime siano
molte di più, ma muoiono lo
scorso anno senza riuscire a
provarlo. Sono i giornalisti a
raccogliere il testimone con
un immane lavoro di inchie-
sta. La disamina di oltre 15mila
certificati di morte porta alla
conclusione che a Smyllum
morisse un bambino ogni tre
mesi. Fra loro c’è Francis.
Morto a 13 anni per emorragia
cerebrale. Ad Eddie qualcuno
aveva detto che il fratello era
stato colpito con una mazza da
golf. Il certificato di morte
sembra confermarlo.
STORIA ATROCE, che ricorda
quella dell’Istituto delle suore
di Tuam, in Irlanda, l'ex orfa-
notrofio cattolico dove nel
marzo scorso è stata confer-
mata l’esistenza di una fossa
comune: 800 bimbi morti tra
gli anni Venti e gli anni Sessan-
ta del secolo scorso. E potreb-
be essere solo l’inizio di un’in-
chiesta molto più ampia. Ad
accertare la verità si è impe-
gnato pubblicamente il Primo
Ministro scozzese Jack Mc-
Connell. Da mesi, sulle rivela-
zioni di vittime e familiari in-
daga lo Scottish Child Abuse
Inquiry, che ha sentito fra gli
altri due rappresentanti delle
Figlie della Carità. Avrebbero
dichiarato di non aver trovato
prove di abusi, ma non hanno
fatto commenti sul numero di
corpi nella fossa comune. “I
nostri valori sono contrari a
qualsiasi forma di abuso. Of-
friamo le nostre sincere e pro-
fonde scuse a chiunque abbia
sofferto mentre era affidato a
noi” hanno dichiarato.
Intanto, un portavoce della
Chiesa di Scozia ha preso le di-
stanze, chiarendo che le Figlie
della Carità hanno sempre o-
perato come organizzazione
separata. Negli Anni Novanta,
l”Inferno” è stato ristruttura-
to. Oggi ospita case private.
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6 » ITALIA
L’INTERVISTA
“Strategia e alleanze? Continuiamo
così e la sinistra non ne uscirà”
“S
» LUCA DE CAROLIS
e continuiamo così la sinistra
non ne uscirà. Manca una clas-
se dirigente capace di definire
un’agenda politica e un’idea
del Paese. Bisogna ripartire
dalla società, dalla cultura, dal
volontariato, aprirsi all’ester-
no. E lavorare per un centro-
sinistra unito”. Massimo Bray
è il direttore generale della
Fondazione Treccani, ma è
Biografia stato anche molto altro: mini-
MASSIMO stro dei Beni culturali con E-
BRAY nrico Letta e deputato, vicino
Natali leccesi a Massimo D’Alema. Presiede
(1959) e studi la Fondazione per il libro, l’en-
fiorentini, nel te promotore del Salone del
1991 Massimo Libro di Torino.
Bray entra Bray, la sinistra italiana è più
nell'Istituto frammentata che mai. Renzi
della da una parte, Pisapia ed Mdp
Enciclopedia che litigano quasi ogni gior-
Italiana. Dal no. Un disastro, no?
2013 al 2015 Di certo non è con i pretoriani
è ministro per di questo o di quel gruppo che
i Beni culturali si possono innovare la politi-
(Pd). Dallo ca e la società. La sinistra va
scorso aprile riunita attorno a un program-
è presidente ma e a delle priorità comuni.
della Lo scenario in Sicilia è dav-
Fondazione vero pirandelliano. Renzi si è
per il Libro alleato con Alfano, Mdp no, e
di Torino Pisapia ha oscillato tra le due
posizioni. Chi ha ragione?
Non si può continuare a ragio-
nare solo di strategia e allean-
ze. Queste cose interessano
solo agli addetti ai lavori, e
fanno scappare gli elettori.
Andare o meno con Alfano
non è indifferente.
Mi rifiuto di ragionare di po-
litica in questo modo. Prima i
programmi e sarà in quel mo-
mento, in base alle idee e alle
scelte per il Paese, che distin-
gueremo una sinistra da una
destra. La gente vuole rispo-
ste ai problemi concreti, non
alchimie tattiche.
Resta il fatto che l’ex sindaco
di Milano tentenna parec-
chio. Come giudica il suo la-
voro di “federatore” di que-
sti mesi?
Apprezzo la sua tenacia. E lo
Le sindache apprezzo quando dice che
M5s In alto non si candiderà, perché
la prima citta- quello che gli interessa è co-
dina di Tori- struire un centrosinistra che
no, Chiara Ap- dia un futuro a questo Paese, e
pendino. Poi nel quale ci siano il Pd assieme
quella di Ro- alle altre forze di sinistra.
ma, Virginia Pisapia ha bocciato il Jobs
Raggi Ansa Act, Renzi ne ha fatto una
L’EX SINDACO GIULIANO PISAPIA
“Apprezzo la sua tenacia,
sta cercando di costruire
un centrosinistra assieme
alle altre forze di sinistra”
VIRGINIA RAGGI NELLA CAPITALE
“Ha trovato la città di Roma
in condizioni difficili, i rifiuti
non sono colpa sua. Ma
ora servono idee coraggiose”
Massimo Bray “Su lavoro e Jobs act a Renzi serve un cambio: l’emergenza
è la disoccupazione. Vanno creati nuovi posti, non agevolare i licenziamenti”
bandiera. Come si fa a tenere
assieme posizioni opposte?
Se il nostro principale obiet-
tivo diventa come mandare
via chi lavora, come vuole fare
Macron in Francia con le sue
riforme, non faremo passi a-
vanti. Dobbiamo affrontare
una grande disoccupazione
giovanile: serve un cambio di
rotta.
Dovrebbe convincere Ren-
zi.
Il segretario del Pd deve apri-
re un tavolo di confronto con
tutte le parti sociali, per ragio-
nare sul futuro. È quello che
ripete da tempo Pisapia, e
che sostengono an-
che esponenti del
Pd come molte
parti sociali.
Dobbiamo creare
il lavoro, non age-
volare i licenzia-
menti.
L a s i n i s t ra h a
promosso e vota-
to le riforme nel
segno della flessi-
bilità, anche molto
prima di Renzi.
Una sinistra innamo-
rata dalla globalizza-
zione e delle priva-
tizzazioni. Va ri-
pensato il modello
economico: in
questi anni anche
a sinistra abbiamo
pensato che la fi-
nanza fosse la
chiave per risol-
vere i problemi.
Ecco perché il vo-
to di protesta non è
un voto populista,
ma intercetta la ne-
cessità di vedere
rappresentati i pro-
pri bisogni di sicu-
rezza, di speranza,
di futuro.
Intanto però un
renziano di prima
fila come Matteo
Richetti invoca un
listone con Alfano
e Pisapia, ma senza
Bersani e D'Alema,
“perché loro vo-
gliono solo divide-
re, non unire”.
Questi tatticismi sono
roba da vecchia politi-
ca, che non aiutano a
costruire il centrosini-
stra. Bersani e D’Alema
rappresentano un pezzo
importante di storia del-
la sinistra e della politica
italiana. Si può anche chie-
dere loro di fare un passo in-
dietro, ma non è “rottaman-
do” che si risolvono i nodi po-
litici.
Ma si possono risolvere al-
largando il campo ? Alla Fe-
sta del FattoBersani ha di
nuovo aperto ai 5Stelle:
“Abbiamo bisogno di loro,
dobbiamo dialogare e con-
frontarci”. Concorda?
Nell’esperienza per il Salone
di Torino ho dialogato benis-
simo con la sindaca del M5S
Chiara Appendino, come con
il governatore Sergio Chiam-
parino del Pd. Assieme abbia-
mo dato voce agli editori, agli
Divisioni
A destra, D’A-
lema, Bersani,
Boldrini e Pi-
sapia. Sotto,
Massimo Bray
Ansa/LaPresse
scrittori e ai lettori che vole-
vano tutelare un bene comu-
ne della città.
Quindi dialogare con i 5S...
È assolutamente possibile la-
vorare assieme a loro.
E con la sinistra fuori dei par-
titi, con i comitati del No? To-
maso Montanari, una delle
loro voci, è stato un suo col-
laboratore.
Io non penso che Tomaso ab-
bia voglia di impegnarsi diret-
tamente in politica. È un do-
cente e uno studioso apprez-
zato. Credo che voglia conti-
nuare a fare il suo lavoro.
Resta il fatto che rappresen-
ta un enorme bacino poten-
| IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 11 Settembre 2017
Sono un pezzo
importante di storia
della politica. Si può
anche chiedere loro
un passo indietro, ma
non è ‘rottamando’
che si risolvono i nodi
BERSANI E D’ALEMA
ziale di voti...
Sono donne e uomini da a-
scoltare se vogliamo ripensa-
re la politica, ripartendo dai
temi della partecipazione e
della cittadinanza. E i partiti
devono aprirsi alle esperien-
ze nate dal basso.
Ma non è che i partiti sono
definitivamente morti?
Non lo so, anche se penso
spesso a questo. Di certo de-
vono cambiare, profonda-
mente. E lo ripeto, devono
farsi contaminare, senza pau-
ra di rinunciare a privilegi che
li farebbero scomparire defi-
nitivamente.
Dia un giudizio sull’operato
di Virginia Raggi come sin-
daco di Roma.
Ha trovato la città in condi-
zioni difficili. E lo stato dei
trasporti o della raccolta dei
rifiuti non è colpa sua. Però
per uscire da questa situazio-
ne servono scelte coraggiose.
Far capire ai cittadini che ab-
biamo un’idea di come sarà
Roma tra dieci anni. Bisogna
ridare ai romani l’orgoglio di
vivere qui.
Lei fu a lungo in ballo per can-
didarsi in quelle Comunali
che hanno eletto Raggi.
Non c’erano le condizioni.
Scelsi di non candidarmi per
non dividere la sinistra.
Ma ora Bray, lei si ricandide-
Nell’esperienza
del Salone del Libro
di Torino ho dialogato
benissimo
con la sindaca Chiara
Appendino. Con loro
si può lavorare bene
MOVIMENTO 5 STELLE
rà alle Politiche? E con chi?
Io faccio un lavoro bellissimo,
e voglio continuare a farlo.
Continuerò a impegnarmi
per un centrosinistra unito, e
per la cultura. Questo è suffi-
ciente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Lunedì 11 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | PORTFOLIO »7

Foto di Umberto Pizzi

Testi di fd’e

VIRUS NEODC Terminata la sguaiata era renziana, a Palazzo Chigi c’è un premier invisibile che parla
poco e si limita a gestire l’esistente: un andreottismo di ritorno che ha un alto gradimento e costringe
gli altri leader a essere più rassicuranti, al punto che pure i populisti cercano di apparire istituzionali

Ecco la “gentilonite”, l 5

epidemia moderata
dai toni bassissimi
1. 5.
Connubio “Ah, se
letale Matteo...”
Come me- Marco Carrai,
todo di go- renziano ri-
verno, il ber- servatissimo,
lusconismo sembra dire
ha incrociato a Gentiloni 6.
il gestionismo con un po’ Gentiloni
andreottiano di rimpianto: di destra
sin dall’inizio “Ah, se Romano
con il potere Matteo e sbiadito
del Gran Visir avesse fatto come il pre-
Gianni Letta come te” mier, Antonio
Tajani, qui
con Angelino
Alfano, è un
perfetto Gen-
tiloni di de-
stra. Per
questo po-
trebbe essere
il candidato
di B. per Pa-
lazzo Chigi

l1 l6
7.
Reverendo
2. Di Maio
Lega Per certi
di governo versi, i Cin-
Poco alla questelle
volta, anche sono una Dc
il furbo Sal- anti-sistema,
vini sta ca- con correnti
pendo che di destra,
i poteri forti centro e sini-
non vanno stra. E Luigi
spaventati. In Di Maio, aspi-
fondo la Lega rante pre-
vanta già due mier, incarna
assi del pada- alla perfe-
nismo edu- zione l’ideal-
cato e in tipo dell’an-
giacca cra- dreottismo in
vatta: i gover- versione gril-
natori Maroni lina. È il più
(Lombardia) istituzionale
e Zaia e dialogante
(Veneto)
l2 l 3
3.
Beppe va 4.
a farfalle Una storia
Grillo, si sa, italiana
è un istrione Strano feno-
di talento e ri- meno il ren-
serva sempre zismo: teori-
sorprese. E se camente mo-
tutti si inges- derato per le
sano nei Pa- sue origini,
lazzi romani in realtà
con completi si è suicidato
blu, lui va a causa
oltre e mette dell’egocen-
lo smoking trismo

l4 l7
8 » ESTERI
Storia di copertina
Venti
di guerra
RUSSIA, USA, FRANCIA, CINA, GRAN
BRETAGNA, INDIA, PAKISTAN, ISRAELE
I
E COREA DEL NORD HANNO BOMBE,
MISSILI, SOTTOMARINI. UNA CORSA
AL RIARMO IN BARBA AI TRATTATI
» ENRICO PIOVESANA
l mondo è in pieno riarmo nu-
cleare. Non tanto per il nume-
ro di testate, in lento calo dopo
il nuovo trattato Start del
2010, ma per i programmi di
modernizzazione delle forze
nucleari avviati da tutte le na-
zioni armate di atomica. Non
Cifre Usa solo la Corea del Nord, ma tut-
Sotto ti i nove Stati nucleari sono
l’amministra- impegnati in costosissimi
zione Obama progetti per la costruzione di
gli Stati Uniti bombe più potenti o di nuovi
hanno missili, bombardieri e sotto-
avviato un marini per il lancio di testate
programma di nucleari. Una competizione
ammoderna- tra programmi a lungo termi-
mento ne che, come osserva l’Istitu-
nucleare to Internazionale di Ricerche
sulla Pace di Stoccolma, di-
400 mostra che “nessuno di questi
miliardi Stati sarà pronto a privarsi del
Il costo in suo arsenale nucleare nel pre-
dollari del vedibile futuro”.
programma Il 92% delle quasi 15.000
di riarmo testate nucleari esistenti – di
Usa fino cui 4.150 schierate, cioè ponte
al 2026 all’uso – si trova negli arsenali
americani e russi in quantità
1 equivalenti: 7.000 in Russia
trilione (di cui 1.950 schierate) e
Il costo 6.800 negli Stati Uniti (di cui
complessivo 1.800 schierate). Le due po-
in trent’anni tenze nucleari europee, Fran-
per bombe, cia e Gran Bretagna, detengo-
bombardieri no rispettivamente 300 testa-
missili te (quasi tutte schierate) e 215
balistici e testate (la metà schierate). La
sottomarini Cina ha 270 bombe, tutte
lanciamissili schierate, così come gli eterni
nemici India e Pakistan che
Risiko nucleare
La minaccia
non arriva
solo da Kim
ne hanno circa 130 ciascuna,
tutte puntate contro il vicino
avversario. Anche le 80 ato-
miche di Israele sono pronte
a ll ’uso. Infine la Corea del
Nord, che sembra averne al-
meno una ventina, il triplo se-
condo Washington.
TROPPO SPESSO nel tracciare
la mappa globale del Risiko a-
tomico (che fino agli Anni 90
comprendeva anche Sudafri-
ca, Ucraina, Bielorussia e Ka-
zakistan) ci si limita a questi
nove Paesi dimenticando di ci-
tare anche gli Stati nucleari “in
subappalto”, tra cui l’Italia, va-
le a dire le cinque nazioni che
fin dagli Anni 60, in virtù della
dottrina atlantica della “con-
divisione nucleare” (Nuclear
Sharing) detengono bombe a-
tomiche Usa che, in caso di
conflitto nucleare, saranno
impiegate dalle forze aeree
nucleari nazionali (oggi i Tor-
nado, domani gli F-35). In tut-
to almeno 150 bombe, di cui un
terzo in Italia (nelle basi di A-
viano e Ghedi), altrettante in
Turchia e il resto spartito tra
Germania, Belgio e Olanda.
Tutti Paesi, Italia compresa,
che non a caso hanno boicot-
tato il Trattato per la messa al
bando degli armamenti nu-
cleari approvato a luglio
dall’Assemblea generale O-
nu.
Stati Uniti. Obama aveva
avviato – e Trump sta portan-
do avanti – un poderoso pro-
I tre leader
Nelle foto
in basso, Vla-
dimir Putin
(Russia),
Kim Jong Un
(Corea del
Nord) e Do-
nald Trump
(Usa)
LaPresse
gramma di ammodernamento
nucleare da 400 miliardi di
dollari fino al 2026 (un trilione
di dollari in trent’anni) per po-
tenziare le bombe termonu-
cleari tattiche B61 (comprese
quelle schierate in Italia), co-
struire i nuovi bombardieri
nucleari a lungo raggio B-21
per rimpiazzare i vecchi B-52
e B-1, i nuovi missili nucleari
da crociera Long-Range Stan-
doff, i nuovi missili nucleari
| IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 11 Settembre 2017
balistici intercontinentali
Ground Based Strategic Deter-
rentdestinati a sostituire i vec-
chi Minuteman III e infine i
nuovi sottomarini lanciamis-
sili nucleari classe Columbia
che prenderanno il posto della
classe Ohio.
Russia. Anche Putin, in ri-
sposta al dispiegamento dello
scudo antimissile americano
in Polonia e Romania e allo svi-
luppo del programma Usa
Prompt Global Strike (Attacco
Globale Fulmineo), sta inve-
stendo molto nell’ammoder-
namento dell’arsenale nu-
cleare ex-sovietico. Dopo aver
costruito i nuovi missili nu-
cleari balistici intercontinen-
tali semoventi RS-24 Yars in
grado di trasportare sei testate
termonucleari capaci di colpi-
re obiettivi diversi, il Cremlino
sta testando gli ancor più po-
tenti missili intercontinentali
pesanti da silos RS-28 Sarmat,
che di testate ne potranno tra-
sportare addirittura quindici e
che pare abbiano capacità di
condurre bombardamenti a-
tomici orbitali. Senza dimen-
ticare i nuovi bombardieri nu-
cleari Tu-160 e i nuovi sotto-
marini lanciamissili nucleari
classe Borei.
Gran Bretagna. Nel 2015 il
governo conservatore del pri-
mo ministro David Cameron,
su proposta del segretario alla
Difesa Michael Fallon, ha av-
viato il discusso programma di
Lunedì 11 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | ESTERI »9

Pronti all’uso Il 92 per cento delle quasi

15.000 testate nucleari esistenti nel mondo
– di cui 4.150 schierate – si trova negli arsenali
americani e russi in quantità equivalenti

L’ANALISI
Mediterraneo arabo armato,
il prossimo passo anti-Iran
» GUIDO RAMPOLDI

A l momento è una possibilità tra

le altre. Ma esiste, e dovremmo
cominciare a farci i conti: in un fu-
turo non lontanissimo potremmo
scoprire che sulla sponda araba del
Mediterraneo ci sono missili con te-
stata atomica puntati contro di noi.
E’ accaduto questo: il nucleare ira-
niano ha sbilanciato l’equ ili br io
strategico tra la nazione sciita e i ri-
vali sunniti, e questi ultimi sono cor-
si ai ripari. Dal loro punto di vista l’I-
ran, terzo Paese al mondo per riser-
ve petrolifere, non si sarebbe lancia-
to in un costosissimo programma
nucleare se non lo considerasse la
via d’accesso al club esclusivo delle
potenze con la Bomba, le nazioni
che essendo in grado di annichilire il
nemico derivano da questa capacità
sterminatrice non solo prestigio ma
anche un tacito potere di intimida-
zione. Le apprensioni arabe deriva-
no un dato tecnico: in un breve pe-
riodo di tempo (minimo sei mesi) è
possibile ricavare un ordigno nu-
cleare dalla tecnologia impiegata in
una centrale atomica. Beninteso, è
complicato farlo sotto il naso della
IAEA, l’autorità internazionale pre-
posta al controllo, e se l’Iran fosse
scoperto rischierebbe la distruzio-
ne degli impianti ad opera di un un
raid aereo americano e/o israeliano.
Ma il raid non può essere dato per
certo, non mancando difficoltà e
controindicazioni. Inoltre l’Iran si
sta dotando di una missilistica in
La
questione
il nucleare
iraniano
cambia gli
equilibri tra la
nazione sciita
e i rivali
sunniti
È un nucleare
civile, ma
Teheran non
avrebbe
affrontato un
grado di trasportare una testata nu- litare a regimi altamente instabili, costosissimo
cleare. E anche questo ha messo in sulla cui tenuta nel medio-lungo pe- programma
allarme i regimi arabi. Posti di fronte riodo nessun esperto di cose arabe se non lo
al rischio di essere sovrastati da un scommetterebbe un dollaro. Di con- considerasse
Iran con la Bomba, i sauditi non a- seguenza un giorno potremmo sco- la via
vrebbe perso tempo e comprato dal prirci dirimpettai di un avventurie- d’accesso
Pakistan ordigni atomici già pronti, ro, si tratti di un generale o di un a- al club delle
secondo una notizia che Ryad non spirante califfo, deciso a far valere il potenze
ha smentito. Altri Paesi hanno de- potere di ricatto offertogli dal pos- con la Bomba
ciso di intraprendere anch’essi il sesso della Bomba. In questo caso
percorso persiano: l’anno scorso E- potremmo opporgli: a) un fitto sven-
gitto e Algeria hanno avviato pro- tolio di bandierine pacifiste; b) la
grammi per centrali nucleari con protezione americana in teoria ga-
reattori e tecnologia acquistati dalla rantita dalla Nato. Il problema è che
Russia. Perfino la piccola Giordania la protezione si paga, spesso in ter- Sul palco
avrà il suo reattore nucleare, anche mini di sovranità. Altra cosa sarebbe di Tehran
quello made in Russia, giustificato se potessimo contare su una reale Il presidente
con motivazioni peraltro condivisi- Difesa europea, capace di esercitare Hassan Ro-
bili (allo stato Il Paese deve impor- una deterrenza atomica. E anche uhani mentre
tare il 95% del proprio fabbisogno per questo ci converrebbe essere partecipa
energetico). Ma per quanto legitti- strenuamente, appassionatamente alla parata
mi, questi programmi nucleari europeisti. militare
schiudono l’accesso al nucleare mi- © RIPRODUZIONE RISERVATA LaPresse

sostituzione della flotta di sot- sili K-4, attualmente in fase di

tomarini lanciamissili nuclea-
ri classe Vanguard con i nuovi
sottomarini classe Dreadnou-
ght che verranno armati con
missili Trident II dotati di
nuove testate Mark 4A, più
potenti e precise. Il costo
complessivo del program-
ma è stimato in 45 miliardi
di dollari.
F r an c i a . La Difesa
francese, oltre a portare
avanti il programma di
ammodernamento
dell’arsenale missili-
stico nucleare sotto-
marino con i nuovi
missili balistici inter-
continentali M51, ha
avviato dal 2012 lo stu-
dio per la sostituzione
dei sottomarini lancia-
missili nucleari classe
Triomphant. Analoga-
mente, per la componente ae-
rea, Parigi ha deciso l’ammo-
dernamento del missili nu-
cleari da crociera a medio rag-
gio ASMP-A in dotazione ai
bombardieri Mirage e Rafale e
la loro sostituzione con missili
nucleari supersonici e stealth
ASN4G (prodotti da MBDA,
partecipata da Leonardo).
Cina. La Repubblica popo-
lare cinese sta testando i nuovi
missili nucleari balistici inter-
continentali semoventi Don-
gfeng-41 (DF-41) ognuno in
grado di trasportare una doz-
zina di testate termonucleari:
una volta operativi, saranno i
missili a più lunga gittata esi-
stenti al mondo, in grado di
colpire il territorio americano.
Grande importanza riveste
per Pechino lo sviluppo di
un’effettiva deterrenza nu-
cleare marittima basata sulla
creazione di una flotta di mo-
derni sottomarini lanciamis-
sili nucleari, i Type 094 classe
Jin, armati con i nuovi missili
Dottor Stranamore 2.0 È in corso una
competizione tra programmi a lungo
termine che dimostra come nessun
governo sia disposto a privarsi
del suo arsenale nel prossimo futuro
Esperimenti nucleari intercontinentali
sotto accusa JL-2. La Cina si sta dotando
È l’otto giugno anche di un bombardiere stra-
di quest’anno, tegico nucleare stealth a lungo
e la Corea Del raggio Xian H-20 per rimpiaz-
Nord mette in zare gli H-6 di vecchia conce-
atto uno dei zione, così da mettersi al pari
suoi esperi- con i B-21 americani.
menti con- India e Pakistan. I due sto-
dannati dal rici nemici (non firmatari del
mondo Ansa Trattato di non proliferazione
nucleare del 1970) stanno en-
trambi lavorando per accre-
scere i loro arsenali, oltre a po-
tenziare le rispettive forze nu-
cleari, non solo per deterrenza
reciproca. Nuova Delhi sta
sviluppando i nuovi missili
nucleari balistici interconti-
nentali Agni-V in grado di col-
pire anche la Cina e si sta do-
tando per la prima volta di una
flotta di sottomarini lancia-
missili nucleari, classe A-
rihant, armati con i nuovi mis-
test. Islamabad rincorre il ne-
mico lavorando ai nuovi mis-
sili nucleari balistici
Shaheen-III, e alla costruzio-
ne di una deterrenza nucleare
marittima, ma soprattutto allo
sviluppo di piccoli ordigni nu-
cleari tattici da impiegare con-
tro l’India.
Israele. I progetti nucleari
militari israeliani rimangono
avvolti nel mistero, a partire
dal reale numero di testate (il
doppio delle 80 dichiarate se-
condo alcune fonti). Si sa solo
che Tel Aviv (non aderente al
Tnp) sta testando un nuovo
missile nucleare balistico in-
tercontinentale, il Jericho IV,
in grado di colpire qualsiasi
bersaglio sul pianeta, e sta
continuando ad accrescere la
sua flotta di sottomarini tede-
schi classe Dolphin, in grado
di lanciare missili Popeye ar-
mabili con testate nucleari.
Corea del Nord. Come no-
to, il regime di Kim Jong-un ha
condotto negli ultimi mesi una
serie di test con missili balisti-
ci Hwasong che gli consento-
no di minacciare con armi nu-
cleari non solo il Giappone e la
base americana di Guam nel
Pacifico, ma addirittura la co-
sta ovest degli Usa e l’Europa.
Non è chiaro se, oltre alla git-
tata, questi missili siano anche
in grado di colpire accurata-
mente il bersaglio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
10 » | IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 11 Settembre 2017

Let ture Irresistibile Jihad

RIBELLI IN CERCA DI UNA CAUSA Perché tanti ragazzi figli di immigrati ma nati e cresciuti in Occidente sentono il fascino
dell’estremismo islamista? La spiegazione è da cercare nella perdita di riti e regole del nostro mondo, più che nel Corano
Pubblichiamo uno stralcio di
“Nella mente del terrorista” di
Luigi Zoja con Omar Bellicini,
appena uscito per Einaudi

» LUIGI ZOIA
E OMAR BELLICINI

U
n elemento che salta subito
all’occhio, trattando di terrori-
smo islamista, è la giovane età
di molti attentatori, miliziani e
simpatizzanti. I giovani sono p-
sicologicamente piú esposti al-
le seduzioni del radicalismo?
È l’età dell’in ca nal am en to
graduale verso la vita adulta e
non deve sorprendere che la
psiche sia piú fragile nei con-
Il libro fronti della propaganda.
Nell’era premoderna la mag-
gior parte delle civiltà si affi-
dava a riti di passaggio, che ac-
compagnassero i giovani ver-
so la maturità. Era una solu-
zione utile soprattutto al ses-

La “società dei fratelli” senza

so maschile, che non dispone-
va di una tappa naturale come
il menarca. La società suppli-
l Nella va con l’attribuzione ai ragaz-
mente del zi di nuovi compiti. Per esem-

padri che genera terroristi

terrorista pio la funzione di cacciatore,
Luigi Zoja che consentiva di sfogare l’ag-
Pagine: 100 gressività individuale, nobili-
Prezzo: 12e tandola come socialmente u-
Editore: tile. Tutto questo è scompar-
Einaudi so. È un tema che ha a che fare
con l’identità maschile e con il
tramonto del modello pater-
no tradizionale.
Per gli adolescenti maschi
del nostro tempo lo smarri-
Biografia mento è piú forte che in pas-
LUIGI sato. Trovare un compito e-
ZOJA roico ancora praticabile può
psicanalista essere una tentazione irresi-
noto in tutto stibile. In fondo, anche i gio-
il mondo, già vani senza valori religiosi
presidente presentano spesso atteggia-
dell’Associa- menti di smaccata sfida alla
zione morte. Pensi alle tossicodi-
Internazionale pendenze. O al ruolo che rico-
di Psicologia pre il motorino per tanti ra-
Analitica gazzi. Piú che un veicolo per
spostarsi è spesso la riscoper-
OMAR ta di una dimensione epica,
BELLICINI con le impennate, le gare, le
redattore corse a fari spenti: atti che
italo- possono rappresentare un
algerino, pericolo per sé e per gli altri.
espero di Che senso hanno? Lo stesso di
comunicazione quando si rischia la vita per di-
per l’Arma fendere il proprio gruppo di
dei appartenenza, vero o presun-
Carabinieri to.
Le chiedo di approfondire un
altro elemento, che a mio pa-
rere è rimasto in sospeso: il
ruolo del padre. La cultura
occidentale ha visto atte-
nuarsi la sua funzione, e
questo è un elemento di di-
vergenza rispetto alla natu-
ra patriarcale della cultura i-
slamica.
La paternità va intesa in ter-
mini di archetipo psicologico,
come presenza di un’autorità
che amministri i limiti. Po-
tremmo definirlo un ruolo di
proibizione, che è stato per
molto tempo appannaggio dei
padri. Ora il quadro è mutato:
entrambi i genitori hanno
spesso un atteggiamento col-
lusivo nei confronti dei figli a-
dolescenti. Il contenimento
familiare quasi non esiste piú.
Esiste un parallelismo tra la
figura paterna, nella sua di-
mensione privata, e i simboli
sociali che la rappresentano.
Gli autoritarismi, di destra
o di sinistra, laici o religiosi,
sono anche una riformulazio-
ne dell’identità maschile:
rappresentano il maschio alfa
–un maschio con le zanne, co-
sa diversa dal padre – che tor-
na per dominare sul branco.
La paternità è stata una forma
di monoteismo a uso familia-
re. Una struttura forte, che
non è stata rimpiazzata.
Scorge dunque una corri-
spondenza tra il consenso
prestato ai fascismi, nel No-
vecento, e l’adesione a for-
me di religiosità radicale, nel
ventunesimo secolo?
Esistono forti zone di sovrap-
posizione tra i due piani. E
questo, come analista jun-
ghiano, lo giustifico con l’idea
di inconscio collettivo. L’in-
conscio individuale riprodu-
ce, almeno in parte, le tema-
tiche collettive con cui viene
in contatto. I miti mobilitano
la società nella sua interezza,
ma prima di tutto smuovono
gli individui. Mi sembra che il
fondamentalismo islamico
incarni anch’esso una nostal-
gia nei confronti della società
patriarcale. Anche se non
procede verso una sua riedi-
zione: all’uomo arcaico non
corrisponde solo l’immagine
del prevaricatore, ma anche
quella del protettore della fa-
miglia e degli affetti. Nell’am-
bito del radicalismo, invece,
Per gli prevale la dimensione pura-
adolescenti mente aggressiva del maschi-
maschi le. Lo si riscontrava già ai tem-
cresce pi del predominio di Al-Qae-
il senso di da. Lo si vede ancora piú
smarrimen- nell’Isis. Pare, anzi, che sia av-
venuta una regressione verso
to Trovare fasi ancora piú adolescenzia-
un compito li. Basti guardare la biografia
eroico di molti attentatori.
è una forte In questo nuovo modello ter-
tentazione roristico la componente fa-
miliare è certamente rin-
tracciabile. Fra gli attenta-
tori occidentali troviamo
coppie di fratelli che si radi-
calizzano insieme: i Kouachi
dell’aggressione a Charlie
Hebdo, gli Abdeslam degli
Giovani attacchi di Parigi, gli Tsar-
stragisti naev dell’attentato di Bo-
Cherif Koua- ston.
chi, Dzhokhar Sembra essersi instaurata la
Tsarnaev, “società dei fratelli”: un lega-
Salah Abde- me orizzontale che prevale su
slam Ansa quello verticale. Una comuni-
tà che non desidera piú un’au-
torità patriarcale: non perché
sia post-patriarcale, al con-
trario perché ha padri umilia-
ti e non abbastanza carisma-
tici.
Loro, i figli “combattenti”,
si vedono come una banda di
eguali con, tutt’al piú, un capo
carismatico che non abbia u-
na funzione paterna specifi-
ca. Una “band of brothers”, per
dirla con Shakespeare. Può
essere una conseguenza della
maggiore integrazione dei
giovani nelle società di appro-
do.
Se è vero che molti di questi
terroristi conducevano una
vita ai margini, spesso ai con-
fini con la piccola criminalità,
è altrettanto vero che aveva-
no adottato i costumi dei pro-
pri coetanei di origine euro-
pea, dall’alcol al sesso. Un a-
spetto che li allontana dai
comportamenti dei genitori,
rafforzando il legame oriz-
zontale.
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ILCHIERICOVAGANTE La morte del porporato conservatore, già arcivescovo di Bologna, e l’opposizione clericale a Francesco
» FABRIZIO D’ESPOSITO
In memoria del cardinale Caffarra: rà un momento in cui la battaglia decisiva tra il
regno di Cristo e Satana sarà sul matrimonio e

H tra “cretini”, Apocalisse e scongiuri

a reso l’anima a Dio da convinto “pa-
pista”, ma la sua morte per i clericali di
destra è stata una ghiotta occasione per
ravvivare il fuoco della divisione nella Chiesa,
al limite dello scisma.
Parliamo del cardinale Carlo Caffarra, teo-
logo e arcivescovo emerito di Bologna, spi-
rato a 79 anni la scorsa settimana. Caffarra era
uno dei quattro cardinali degli ormai famosi
Dubia, le cinque domande rivolte a Francesco
in nome della Dottrina e della Tradizione
sull’esortazione Amoris Laetitia, a proposito
di eucaristia e divorziati risposati. Prima di
Caffarra, nel luglio scorso è morto Joachim
Meisner, altro porporato “dubbioso”, e così
oggi i cardinali simbolo della fronda conser-
vatrice sono rimasti in due: l’americano Bur-
ke, antipapista a oltranza, e il tedesco Bran-
dmüller. Di qui il sospettoso titolo del Gior-
nale sulla “maledizione di Francesco” contro
i cardinali dissidenti. Ancora più esplicito Ri-
no Cammilleri: “Fossi in Brandmüller, vicino
ai novanta, farei gli scongiuri”.
PRESENTATI meno di un anno fa, i Dubia non
hanno mai ricevuto risposta dal pontefice e
questo ha indurito ancora di più l’antibergo-
glismo dei nuovi farisei ossessionati dall’ap-
sulla famiglia. E coloro che lavoreranno per il
bene della famiglia sperimenteranno la per-
secuzione e la tribolazione”.
Definendosi papista, lo stesso cardinale
plicazione della Legge. Per Antonio non avrebbe voluto trasformare i Dubianel
Socci su Libero e monsignor Luigi Ne- manifesto contro il pontificato di
gri sulla Nuova Bussola Quotidiana, Francesco. Invece è finita proprio
quotidiano online, l’arcivescovo così. Per Giuliano Ferrara, sul Fo-
emerito di Bologna è morto so- glio, Caffarra era un magnifico “dot-
prattutto per il dolore prova- trinario”. Al contrario, Renato Fari-
to in questa fase di caos della na su Libero, ha precisato che le note
Chiesa. L’immagine più effi- sull’Amoris Laetitia non sono ispi-
cace è quella dell’Apocalisse, rate dal “rigore della dottrina, come i
che Suor Lucia, la veggente su- cretini hanno inteso”. In ogni caso: re-
perstite di Fatima, fece allo stesso quiescat in pace.
Caffarra in una lettera: “Padre ver- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lunedì 11 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | LETTURE » 11

SOLOPOSTIINPIEDI LO STIVALE ROVESCIATO

Non aprite quella

MALA TEMPORA XENOFOBIA E RAZZISMO
Il giorno che Perdonaci
lessi “ebrei papà Coen,
porta: c’è Biscardi! ai forni” su un
muro a Milano
per il fascismo
che ritorna
» LEONARDO COEN » ENRICO FIERRO
» PAOLO ZILIANI Moggi: “Però guarda che bisogna far

L E
assolvere l’arbitro con formula am- a memoria, scrisse Primo no, caro Coen, questa volta

C
’era da aspettarselo. È tornato
IT, è tornato Alien, sono tor-
nati Freddy Kruger e Jason di
Venerdi 13, prima o poi doveva capi-
tare. Questa sera, alle 21:15, su “7
Gold”, torna a rivivere la più spaven-
tevole creatura mai apparsa sulla fac-
cia della Terra (del Pallone in TV), e
cioè “Il Processo di Biscardi”. Non a-
prite quella porta, o meglio: non toc-
cate quel telecomando, verrebbe da
dire ai telespettatori più giovani che
non ricordano chi fu, chi è e cosa ha
rappresentato, nel Pianeta Pallone,
quell’entità che risponde al nome di
Aldo Biscardi, il dr. Frankenstein che
un giorno mise al mondo la terrifican-
te Cosa: il Processo. Programma che
pareva morto e sepolto nei giorni se-
guenti la Pasqua 2007 (ultimo domi-
cilio conosciuto: La7), “Il Processo di
Biscardi” era rimasto stritolato, o al-
meno così pareva, nelle tagliole delle
intercettazioni di Calciopoli. Dando
un’idea molto precisa di cosa fosse (e
forse è ancora) il mondo dell’infor-
mazione rispetto alla narrazione dei
fatti, l’inchiesta di Calciopoli scoper-
chiò il pentolone mettendo a nudo
vergogne indicibili. Si scoprì che Lu-
ciano Moggi, mammasantissima di
Juve e Palazzo, era il vero autore, sce-
neggiatore e regista del Processo: di
cui truccava tutto, dal Moviolone al
Ma mi faccia il piacere
SEGUE DALLA PRIMA
pia”. Biscardi: “Bertini, sì sì”. Moggi:
“Niente no: niente, niente, niente Al-
do. Taglia, taglia, taglia tutto. O dici che
ha ragione l’arbitro oppure devi taglià
la moviola”. Due mesi dopo, la sera di
Juve-Cagliari con Trezeguet in fuori-
gioco nell’azione del gol, Baldas dice:
“C’è il fuorigioco di Trezeguet sul gol”.
Moggi: “L’arbitro deve essere assolto
alla grande!”. Baldas: «”utto quello che
Il Processo Aldo Biscardi Ansa vuoi, ma sai si vede che ci sono 50 cm di
fuorigioco”. Moggi: “Poi i 50 cm li ac-
Televoto, dando ordini ai limiti corci, devono diventà 20”.
dell’impossibile agli esecutori “sul Persino la Cassazione citò nelle mo-
campo”, in primis Biscardi, che del tivazioni la barbarie del Processo. “Più
Processo era anche il conduttore, poi che di potere si deve parlare di uno
Baldas, l’ex designatore ai tempi di strapotere esteso anche agli ambienti
Ceccarini (sic), riciclato da Moggi co- giornalistici ed ai media televisivi che
me moviolista a La7; e per finire, un lo osannavano come una vera e propria
manipolo di giornalisti/opinionisti autorità assoluta”. A partire dal Pro-
disposti a sostenere qualsiasi tesi pur cesso, condizionato affinché “venisse
di servire sua Maestà Lucianone I. espresso un giudizio tecnico favorevo-
Orrore giornalistico allo stato puro. le, dal commentatore ed ex arbitro Bal-
das, sul conto dell'arbitro Pieri che a-
IL 20 DICEMBRE 2004 Moggi e Bi- veva diretto Bologna-Juventus 0-1,
scardi parlano di Juventus-Milan 0-0. partita molto contestata”. Sono emer-
Moggi: “I due episodi dei rigori, uno se conversazioni tra Moggi e Baldas e
che c’era e uno che non c’era. Allora te tra Baldas e Pairetto "in cui il primo
non rompe tanto i coglioni”. Biscardi: chiarisce al secondo la tecnica di ap-
“L’unica moviola che ho fatto io, ba- plicazione della moviola per evitare di
rando un po’, come puoi immaginare, far risaltare i gravi errori commessi
che Costacurta stava dentro l’area con dall'arbitro a favore della Juventus”.A
i piedi fuori, ma con la mano che ha fat- volte ritornano. O forse non se ne sono
to il fallo da rigore, stava dentro l’area”. mai andati.
rabinieri, la Repubblica, 10.9). Come se non bastasse un
comandante generale indagato per rivelazione di se-
Levi, “è come il mare: può re-
stituire brandelli di rottame
a distanza di anni”. Passavo dalle
parti di via Messina, oggi ingloba-
ta nella Chinatown meneghi-
na, e mi è tornato in mente il
giorno in cui, davanti a ca-
sa, sul muro che limitava
una volta gli spazi di una
grossa ditta di trasporti (oggi
c’è un hotel a cinque stelle) qual-
cuno aveva pittato una grossa scrit-
ta: “Ebrei ai forni”. Ebbe un dolo-
roso impatto, quella minaccia, su
mio padre, vittima delle leggi raz-
ziali di Mussolini. Quel giorno ci
raccontò – per la prima volta – co-
me volevano deportarlo in un carro
piombato diretto in Germania: “E-
ravamo stipati come bestie. Deva-
stati dall’impotenza, dalla promi-
scuità, dalla paura che attanagliava
la gola più della sete – eravamo lì
dentro da ore e ore. Poi, un attacco
aereo degli Alleati bloccò il convo-
glio dalle parti di Orte”. Mio padre
scappò, con tanti altri. Se la cavò,
arrampicandosi su di un albero, nel
bosco vicino alla ferrovia, mentre i
tedeschi rastrellavano la zona e uc-
cidevano chi non era riuscito a di-
leguarsi.
L’INTOLLERANZA che ha armato
nazismo e fascismo sta tornando,
altro che balle: pure a Milano vi-
viamo tempi bui, attraversati da o-
dio, xenofobia e imbecillità impor-
tata dall’Italia dell’ignoranza che
biechi demagoghi strumentaliz-
zano per raccattare voti (vedi il ca-
non c’è Nord e Sud, perché
il racconto di un frammen-
to della vita di tuo padre che tu of-
fri al lettore è troppo forte. Ho ne-
gli occhi la scena di quel ragazzo
impaurito chiuso in un
vagone, destinazione
Germania, lavori forzati
e morte. E poi le bombe,
alleate e liberatorie, la
fuga. Lo immagino cor-
rere mentre i tedeschi
sparano, il cuore in gola,
il fiato che si fa sempre più
corto, e la paura. Ecco, a quel ra-
gazzo, tutti, da Nord a Sud, dob-
biamo dire grazie. Grazie per aver
resistito, grazie per essere uscito
da quell’inferno, grazie per aver
costruito una vita nuova, una fa-
miglia, un lavoro. Un Paese.
GRAZIE, e perdonaci ragazzo, se
puoi. Perdonaci perché fascismo
e razzismo stanno tornando. Le
parole d’ordine invadono piazze,
salotti televisivi, tracimano nei
social-network. Siamo soddisfat-
ti perché dall’altra sponda del
Mediterraneo non arrivano più
quelli, i neri, stupratori e portatori
di malattie terribili. “Lo nero pe-
riglio che viene da lo mare”, siamo
sempre il Paese in bilico tra L’Ar-
mata Brancaleone e la tragedia
delle leggi razziali. Siamo conten-
ti e non ci chiediamo cosa accade
nei lager libici dove quei disperati
sono trattenuti. Né ci indignano i
reportage che parlano esplicita-
mente di trattative italiane con i

A ntimafia omeopatica. “Sgarbi in Sicilia vorrebbe

affidare due assessorati a Bruno Contrada e a Mario
Mori” (La Stampa, 10.9). E poi dicono che i politici non
greti e favoreggiamento nell'inchiesta Consip.
Usa e getta. “Gli Usa: chiarezza sugli stupri di Fi-
renze” (La Stampa, 9.9). Come sulla strage del Cermis,
so vaccini, vedi la morte della bim-
ba uccisa dalla malaria attribuita a-
gli immigrati...). Per fortuna, qual-
peggiori tagliagole libici. Perdo-
naci, se puoi, caro ragazzo in fuga
dalla crudeltà nazista nelle cam-
parlano più di mafia. il sequestro Abu Omar, l'omicidio Calipari e il delitto cosa si fa per opporsi alla barbarie. pagne di Orte. Perché al vomito
Tutti contro uno. “Virle (Torino): il mini-sindaco Meredith. Ieri si è appena concluso all’Arco razzista e fascista che si sta impos-
leghista nell'animo ma eletto in una lista civica si tra- Nostradamus. “... la trasformazione del M5S da pu- della Pace il Festival Antirazzista sessando del Paese, non riuscia-
sforma in sceriffo: multe a chi ospita profughi senza ro movimento anti-partito a movimento di qualcuno, dell’Abba Cup, in memoria di Ab- mo ad opporre parole e pensieri
dirlo. Ma in paese vive un solo richiedente asilo” (La del leader designato Di Maio... proprio come aveva pa- doul William Guibre detto “Abba”, credibili e forti. Siamo deboli, in-
Stampa, 9.9). Che si sentirà vagamente osservato. ventato Bobbio” (Nadia Urbinati, la Repubblica, 10.9). un giovane del Burkina Faso di 28 timiditi. “Buonista”, “radical
Materia prima. “Riporterei in Rai Lilli Gruber nello Perbacco: oltre che un grande pensatore, Bobbio era anni, massacrato a sprangate in via chic”, sono i timbri da appiccicare
spazio di Enzo Biagi” (Stefano Coletta, direttore Rai3, pure un profeta. Morì nel 2004, cinque anni prima della Zuretti il 14 settembre del 2008 da addosso a chi parla di solidarietà,
Sette, 8.9). Così ne abbiamo un'altra da cacciare. nascita del M5S, ma aveva già previsto tutto. due baristi italiani –padre e figlio – umanità, accoglienza. E allora di-
L'autoindagine.“Giudice va in pensione, il processo I titoli della settimana/1. “Nessuno tocchi l'Arma” che lo avevano accusato di aver ru- lagano le ronde contro gli immi-
alla strage del rapido 904 ricomincia da capo” (la Re- (Alessandro Sallusti, il Giornale, 9.9). Ma c’è un equi- bato un pacchetto di biscotti, ac- grati, sulla scena si riaffacciano le
pubblica, 5.9). “Il giudice del processo 904: 'Lo stop è voco: l'Arma non tocchi nessuna. cusa peraltro mai dimostrata. bandiere nere, le periferie metro-
colpa della riforma della giustizia'” (ibidem). “Il mini- I titoli della settimana/2. “I morbi portati dagli im- Sport popolare, antirazzismo, me- politane abbandonate hanno tro-
stro Orlando chiede un'indagine” (ibidem). Voglio pro- migrati”, “Stupro di Rimini: 'Doppia penetrazione'”, ticciato, musica, socialità: una vato nello straniero “invasore” il
prio sapere chi è quel fesso di ministro della Giustizia “Dopo la miseria portano malattie”, “Ci vogliono mor- “soggettività nuova” di Milano, nemico da combattere. Poveri
che ha fatto la riforma della Giustizia. ti”, “Vieni fuori, cretino”, “La verità sui neri irrita” (ti- dove il 21 per cento della popola- contro poveri. Hanno vinto loro,
Del Sette e Dell'Otto. “Il comandante generale Tul- toli di prima pagina su Libero nell'ultima settimana). zione è di origine straniera e il 15 caro ragazzo in fuga, e a noi manca
lio Del Sette: comportamento indegno che infanga il Ecco, 'sti negri portano pure l'orticaria. per cento è nato in Italia. il tuo coraggio.
lavoro di tutta l'Arma” (sulle accuse di stupro a due ca- MARCO TRAVAGLIO

PROGRAMMITV

09:55 Tg1 08:00 Le sorelle McLeod 08:00 Agorà 07:30 A-team 07:59 Tg5 07:15 Cartoni animati 06:00 Tg La7 Morning News 19:25 The Contract
10:00 Storie italiane 08:45 Summer Voyager 10:00 Mi manda Raitre 09:30 Carabinieri 3 08:45 Mattino Cinque 08:30 Una Mamma Per Amica 07:00 Omnibus News 21:00 Sky Cine News
11:05 Buono a sapersi 09:35 Tg2 Lavori in corso 10:45 Tutta Salute 10:40 Ricette all'italiana 11:00 Forum 10:25 The Glades 07:30 Tg La7 21:15 Doctor Strange
11:50 La prova del cuoco 10:30 Tg2 Flash 11:30 Chi l'ha visto? 11:30 Tg4 13:00 Tg5 12:25 Studio Aperto 07:55 Omnibus
10:35 Un ciclone in convento 12:00 Tg3 13:05 Sport Mediaset 09:40 Coffee Break 23:15 Lolo - Giù le mani
13:30 Tg1 12:00 The Mentalist 13:41 Beautiful da mia madre
14:00 Zero e Lode 11:20 Amore tra i fiordi 12:25 Quante storie 14:10 Una Vita 13:45 Dragon Ball Super 11:00 L'aria che tira
13:00 13:00 La Signora in Giallo 01:00 Inferno
14:55 La vita in diretta Tg2 GIORNO 12:55 Caro Marziano 15:15 Cherry Season 14:10 I Simpson 13:30 Tg La7
13:30 Tg2 Costume e Società 13:15 L'Italia della Repubblica 14:00 Lo Sportello di Forum 14:35 I Griffin 14:00 Tg La7 Cronache 02:05 Indivisibili
16:30 Tg1 15:30 Flikken - Coppia in - La Stagione del Cuore
16:40 Tg1 Economia 13:50 Tg2 Medicina 33 14:20 Tg3 16:10 Il Segreto 15:00 Big Bang Theory 14:20 Tagadà 04:50 Venezia 2017
14:00 Detto Fatto 15:00 Il Commissario Rex Giallo 15:25 My Name Is Earl 16:30 Cuochi e Fiamme
16:50 La vita in diretta 16:50 Il Ritorno di Colombo 17:10 Pomeriggio Cinque
16:30 Squadra Speciale Cobra 11 15:45 Aspettando Geo 15:55 The Middle 17:40 Josephine, ange gardien
18:45 Reazione a Catena 18:45 Caduta Libera
17:15 Elementary 17:10 Geo 18:55 Tg4 16:25 Due Uomini e 1/2 19:30 Skroll di Makkox
20:00 Tg1 18:15 Tg2 19:00 Tg3 20:00 Tg5 16:50 Baby Daddy 20:00 Tg La7
19:50 Tempesta d'amore 15:10 Le avventure di Hooten
20:30 Techetechetè 18:30 Tg Sport 20:00 Blob 20:40 Paperissima Sprint 17:20 Friends 20:35 Otto e mezzo
21:25 Il Paradiso delle Signore 20:30 Dalla Vostra Parte - Estate & the Lady
18:50 Castle 20:15 Senso Comune 21:15 Quinta Colonna 18:25 Teste di Casting 21:10 Speciale Tg La7 16:50 House of Lies
23:37 Tg1 60 Secondi 19:40 N.C.I.S. 20:40 Un posto al sole 21:10 Grande Fratello Vip 18:30 Studio Aperto 23:30 Atlantide - Storie
23:40 Speciale Petrolio 00:30 Terra! 00:30 Tg5 17:25 The Shield
20:30 Tg2 20.30 21:15 Presa Diretta - Isis obiet- 19:22 C.s.i. - Scena del Crimine di uomini e di mondi
01:10 Tg1 NOTTE 21:05 Camera Cafè tivo Italia 01:30 Modamania 01:10 Paperissima Sprint 21:15 Safe House - Nessuno è 01:30 Tg La7 18:20 Romanzo criminale
01:45 Sottovoce 21:20 Criminal Minds 23:15 Tg3 Linea notte estate 02:00 Tg4 - Night News - Estate al sicuro 01:40 Skroll di Makkox 20:15 Black Sails
02:15 Italiani con Paolo Susan- 22:55 Il popolo eterno 23:50 Lievito madre - Le ragaz- 02:22 Media Shopping 01:36 Centovetrine 23:40 Tiki Taka - Il Calcio è il 02:10 Otto e mezzo 01:15 Romanzo criminale
na: Non dimenticare che 00:30 Protestantesimo ze del secolo scorso 02:37 Incontri d'estate 05:00 Media Shopping nostro gioco 02:50 L'aria che tira
sei una Agnelli - Girasole Tour 05:15 Tg5 03:00 I Soprano
01:00 Number 23 00:50 Parlamento Tg 02:00 Magazine Champions L. 05:00 Tagadà
12 » ITALIA
Cuore malato
La mappa I morti per sport
negli ultimi 10 anni secondo
i dati della Fondazione Castelli
LA LEGGE NATA MONCA
La presenza del defibrillatore
potrebbe ridurre le vittime
del 30%. Ma la normativa
entrata in vigore a luglio dopo
4 anni di proroghe è stata
depotenziata da un decreto
del ministro dello sport Lotti
M
» LORENZO VENDEMIALE
orire durante la partitella di
calcetto, l’uscita in bici con gli
amici, l’allenamento in pale-
stra. Capita troppo spesso in
Italia: la tragedia dell’ex nuo-
tatore Mattia Dall’Aglio è solo
l’ultimo caso di una lunga se-
rie. Negli ultimi 10 anni oltre
1.100 persone sono decedute
per arresto cardiaco mentre
facevano sport. Praticamente
una ogni tre giorni.
Perché fare attività fisica fa
bene alla salute, ma solo in
condizioni di sicurezza. E
queste in Italia spesso non ci
sono: l’unica legge che avreb-
be potuto salvare delle vite,
imponendo la presenza obbli-
gatoria dei defibrillatori negli
impianti, ci ha messo quasi 4
anni per entrare in vigore. E
quando lo ha fatto, è stata resa
quasi inutile dal ministro Lot-
ti.
DOCCE con impianti elettrici
vecchi, strutture fatiscenti che
cadono a pezzi, buche nei
campi, ferri arrugginiti: i mo-
tivi di pericolo in palestra o sui
campi da gioco sono i più di-
sparate. Ci sono pagine e pa-
gine di requisiti da rispettare
IMPIANTI QUASI SEMPRE INADEGUATI
Oggi l’obbligo del salvavita
è limitato alle gare “ufficiali”,
ma la maggior parte dei casi
è in campo amatoriale
A bordo cam- perché un impianto venga di-
po Un calcia- chiarato a norma. E probabil-
tore soccorso mente la percentuale di chi
con un defi- non lo fa è alta.
brillatore Ansa Queste, però, sono cause
d’incidente rare, il più delle
volte meno gravi, su cui c’è co-
In Italia si muore di sport
Una vittima ogni tre giorni
munque un tempo di interven-
to maggiore. I morti per sport
LE STORIE
in Italia, invece, hanno quasi
tutti la stessa causa: l’arresto
cardiocircolatorio, l’infarto.
Negli ultimi 10 anni le vittime
sono state per la precisione
1.151. Ma il dato, aggiornato al
31 dicembre 2016, è già au-
mentato. Le ha raccolte una
per una la Fondazione Giorgio
Castelli, in prima linea nella
battaglia per la sicurezza degli
sportivi.
“Una verifica a tappeto di
tutti gli impianti è quasi im-
possibile, così come prevede-
re la presenza di un sanitario in
ogni struttura per gli altri ma-
lori fatali”, spiega Giorgio Ca-
stelli, che dà il nome all’asso-
ciazione. “Tante di queste
morti, invece, si poteva evita-
re”. Come? Con il defibrillato-
re, il salvavite per eccellenza, e
ovviamente di qualcuno in
grado di utilizzarlo: secondo la
letteratura scientifica, è in gra-
do di salvare il 30% delle per-
sone colpite.
A QUESTO sarebbe dovuta ser-
vire la legge Balduzzi, che por-
ta il nome dell’ex ministro del-
la Sanità del governo Berlu-
sconi. Fu approvata a fine
2012, sull’onda emotiva della
scomparsa di Piermario Mo-
rosini (il calciatore morto in
diretta tv), e prevedeva l’obbli-
go di dotazione di defibrillato-
re. Per vederla entrare in vigo-
re ci sono voluti 1.423 giorni,
ma neppure questo provvedi-
mento, spacciato come una
svolta storica dalla politica, ri-
solverà il problema.
Il ministro dello Sport, Luca
Lotti, si è intestato il merito
della sua applicazione: il de-
creto che finalmente a giugno
ha sancito l’entrata in vigore,
porta in effetti la sua firma. Ma
ha una grave colpa: aver depo-
tenziato l’obbligo previsto ori-
ginariamente della legge. Dal
1° luglio in tutti gli impianti
sportivi aventi “carattere per-
manente” dev’esserci un defi-
brillatore semiautomatico. La
presenza del personale forma-
to (ovvero di chi è in grado di
| IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 11 Settembre 2017
utilizzarlo), invece, è limitata
alle “gare inserite nei calenda-
ri delle Federazioni, delle di-
scipline associate o degli enti
L’ex nuotatore stroncato in palestra di promozione sportiva”. Una
definizione molto circoscrit-
MATTIA DALL’AGLIO mentre si allenava lo scorso 7 agosto è ta, da cui ad esempio sono e-
stato colpito da un malore improvviso, ancora inspiegabile: sclusi gli allenamenti. E a mo-
l'autopsia per il momento ha chiarito solo la causa del decesso: rire di sport sono anche e so-
arresto cardiocircolatorio, la stessa di Piermario Morosini. Un prattutto gli amatori: l’84%
pompiere ha trovato il suo corpo già senza vita e i tentativi di delle vittime (965 sul totale di
rianimazione sono stati inutili. L'ex nuotatore, scomparso a 24 1.151) sono non tesserati.
anni a Modena nella sala della sua palestra (o meglio, una stanza
attrezzata con macchinari da fitness e pesi nei pressi della LO DICONO i numeri: appena il
piscina dei vigili del fuoco), è solo l'ultimo sportivo morto in 31% degli episodi si verifica in
ordine di tempo. Prima di lui ce ne sono stati oltre un migliaio. gara; includendo il post e il pre,
ci si avvicina al 40%. La mag-
gioranza degli sportivi, insom-
Laureato con una tesi su Morosini ma, resterà ancora fuori co-
pertura. “L’errore è nell’impo-
ANGELO MARCO GIORDANO Trentadue anni, allenatore e stazione: la legge doveva esse-
istruttore, professore di educazione fisica, un tipo in perfetta re rivolta alla protezione della
forma, con tanto di certificato rilasciato per l'attività agonistica. È struttura, non dell’evento”,
morto a Mestre lo scorso 20 febbraio mentre giocava a pallone commenta il dottor Castelli.
con gli amici, la sua passione: aveva appena dato il cambio a un Tra le ragioni del passo indie-
compagno di squadra, quando si è sentito male, si è accasciato tro, forse, c’è il timore di met-
e ha smesso di respirare. Colpa di un arresto cardiaco tere in difficoltà le società più
assolutamente imprevedibile, come successo quattro anni fa in piccole, considerato che un
Serie B a Piermario Morosini. Ironia del destino, Giordano si era defibrillatore si aggira intorno
laureato in scienze motoristiche proprio con una tesi sull’ex ai mille euro, a cui bisogna ag-
giocatore del Livorno. giungere i costi del personale.
Sta di fatto che la legge è nata
monca: “Il provvedimento era
L’idoneità sportiva era scaduta e resta importante, ridurrà il
numero delle vittime, ma non
EUGENIO ROSSETTI aveva 16 anni e giocava a basket. Era è quello che ci aspettavamo:
considerato un piccolo talento nella sua città, Trieste, tanto da c’è ancora tanto da fare”.
giocare nel campionato Eccellenza degli Under 20. Proprio in una Anche perché bisognerà ve-
gara ufficiale a Mazzano, in provincia di Brescia, è avvenuta la rificare la sua reale applicazio-
tragedia a ottobre 2016: il ragazzo si è fermato, ha chiesto il ne. I risultati del censimento
cambio. Sembrava un semplice affaticamento, ma una volta degli impianti sportivi Coni
sedutosi in panchina si è sentito male. La procura ha aperto (progetto pilota già realizzato
un’indagine per omicidio colposo: l’idoneità sportiva, obbligatoria in 4 Regioni) erano inquietan-
per l’attività agonistica, era scaduta e il ragazzo non veniva ti, e spiegano il perché dei tanti
sottoposto da tempo a controlli medici che avrebbero potuto rinvii: a fine 2016, l’86% degli
scoprire la sua malformazione cardiaca. impianti censiti nel Paese era
sprovvisto (col picco del 95%
in Molise). Ora sarebbero tutti
Per lui non c’era nulla da fare fuorilegge. “Ci auguriamo che
le società abbiano sfruttato
ELIA LONGARINI Giovane, giovanissima promessa del rugby: questi ultimi sei mesi per met-
aveva solo 12 anni quando è morto sul campo di allenamento tersi in regola”, conclude Ca-
della sua Macerata nel gennaio 2015. Gli esami hanno poi stelli. “Probabilmente ci vorrà
rivelato che aveva una malformazione cardiaca molto rara del un’altra tragedia per smuove-
tutto asintomatica e difficile da rilevare con i normali controlli a re le acque: quando la prossi-
cui viene sottoposto chi pratica l’attività sportiva. Secondo i ma volta ci metterà becco la
periti anche i soccorsi, se fossero intervenuti per tempo, non magistratura, forse le cose
avrebbero avuto la possibilità di salvarlo. Per lui, insomma, non cambieranno realmente”. So-
c’era nulla da fare. In suo ricordo è stato intitolato il terreno di lo durante le gare degli agoni-
gioco di Villa Potenza, la frazione di Macerata di cui il ragazzino sti, però. Per tutti gli altri non
era originario. resta che sperare.
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Lunedì 11 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | CRONACA » 13
14 » CULTURA
IL RITRATTO
Controcorrente
Il gruppo, che secondo
Eco ha fatto la storia,
fu fondato nel 1957. Tra
i membri c’era Margot,
scomparsa il 23 agosto
“S
» MASSIMO NOVELLI
e non ci fossero stati i Canta-
cronache, e se quindi non ci
fosse stata l’azione prolunga-
ta in seguito da Straniero, la
storia della canzone italiana
sarebbe stata diversa”. Così
parlò Umberto Eco nel feb-
braio del 2001 durante una
cerimonia in ricordo di Mi-
chele L. Straniero, il musico-
logo e scrittore che, insieme a
Fausto Amodei, Sergio Libe-
rovici, Emilio Jona e Marghe-
rita Galante Garrone (in arte
Margot e morta lo scorso 23
agosto), nel 1957 aveva fonda-
to a Torino il gruppo dei Can-
tacronache. La loro avventu-
Biografia ra si chiuse nel 1962. Pochi an-
MARGHERITA ni di vita, certo, tuttavia suf-
GALANTE ficienti per diventare una pie-
GARRONE tra miliare nella storia della
(1941-2017) canzone d’autore, di protesta,
Figura di spic- di rivolta, di satira sociale, at-
co per la mu- traverso il recupero di testi
sica popolare del movimento operaio, so-
e politicizzata cialista, libertario, e nuovi
degli anni ‘60 brani che portavano la firma
e ‘70, Margot di intellettuali antifascisti, di
(figlia mag- scrittori, di poeti e di artisti
giore del ma- come Franco Antonicelli,
gistrato e po- Giovanni Arpino, Italo Calvi-
litico Carlo no, Giorgio De Maria, Duilio
Galante Gar- del Prete, lo stesso Eco, Fran-
rone) si è for- co Fortini, Mario Pogliotti,
mata sulla Guido Seborga, Gianni Roda-
canzone fran- ri.
cese di Bras-
sens e Vian “N E L L’I TA L I A d e m o c r i s t i a-
Nel 1957 ha na”, ha scritto lo storico Fran-
formato, con co Castelli nel saggio Compa-
Sergio Libero- gni dai campi e dalle officine,
vici e Michele “che si avviava al boom econo-
L. Straniero, mico, che assisteva all’esodo
il collettivo dalle campagne e al decollo
Cantacronache della gigantesca emigrazione
dal Sud al Nord del Paese, era
LA CULLA DEI CANTAUTORI
Secondo lo storico Castelli
a riconoscerne il merito
sono stati i grandi, come
Guccini, De Gregori e Marini
L’ALTRA FACCIA DEL PAESE
Una musica agli antipodi
dell’Italia rappresentata
a livello nazional-popolare
dal Festival di Sanremo
nata la canzone d’autore. Ita-
liana, ma certamente debitri-
ce a modelli d’oltralpe, come
le canzoni di Eisler e Weill per
i drammi di Brecht e la chan-
son francese (di Brassens, di
Brel, di Ferré)”. Cantacrona-
che, insomma “sarà la vera
culla dei cantautori italiani,
com’è stato riconosciuto dai
maggiori di essi, da Guccini a
De Gregori, alla Marini”.
I Cantacronache: canzone
d’autore tra satira e protesta
Il debutto del sodalizio, che
si era formato frequentando le
case di Giulio Einaudi, Ales-
sandro e Carlo Galante Garro-
ne (il papà di Margot), Anto-
nicelli, Massimo Mila, avven-
ne in occasione del corteo sin-
dacale torinese del Primo
Maggio 1958. “Da un altopar-
lante collegato a un giradischi
su un furgone”, narra Castelli,
“vengono diffuse tre canzoni
che fanno da colonna sonora
del corteo”. Sono Dove vola
l’avvoltoio? di Calvino e Libe-
rovici, Gelida manina di De
Maria e Amodei, e Viva la pace
di Straniero e Liberovici”. Da
quel momento, ha raccontato
Liberovici, “i concerti, le esi-
bizioni, le conferenze stampa
si susseguirono innumerevoli
e a ritmo incalzante. E non ci fu
avvenimento importante che
non cantammo: le elezioni po-
litiche del 1958, i fatti di Reg-
gio del 1960, la sofisticazione
dei cibi, le ingerenze del clero,
la Resistenza e il conformismo
di certi intellettuali, gli scio-
peri dei metallurgici, e Tam-
broni, il sindaco Peyron, pri-
mo cittadino torinese della
Dc”, e “il bambino che morì di
freddo alle Casermette di To-
rino”.
Le canzoni di Amodei, Li-
berovici, Margot (che le inter-
pretava splendidamente) e
Straniero, erano agli antipodi
dell’Italia rappresentata, a li-
vello nazional-popolare, dal
Festival di Sanremo dei Clau-
dio Villa e delle Nilla Pizzi, dei
Vecchi scarponi e dei Papave-
ri e papere. I testi e le musiche
dei giovani torinesi, i dischi in-
cisi grazie a Italia Canta, una
casa discografica vicina al
Partito comunista, contrap-
ponevano – ricorda sempre
Castelli – alle vacuità e alle
sciocchezze melodiche di Sa-
nremo “persone normali con i
loro problemi di tutti i giorni,
ed è significativo che per la
prima volta trovino espressio-
ne la condizione operaia e la
realtà della fabbrica, rappre-
sentate con stile neorealistico
o con beffarda ironia”. Come
nella “bellissima Canzone tri-
Pietra milia-
re Dall’alto in
basso: i Canta-
cronache,
Margot con
Giovanni Mo-
relli e il figlio
Andrea. Poi,
lei alla chitarra
Torino ste scritta da Calvino su mu-
si poneva sica di Liberovici (Erano sposi,
quale lei s’alzava all’alba / prendeva
scenario il tram, correva al suo lavo-
ideale, ro...), cui fa da controcanto l’i-
giusto, dei ronica Canzone lieta di Emilio
Jona (Io lavoro alla miniera,
Cantacro- tralalà)”.
nache
tra la Fiat SI FACEVANO, r am m e n te r à
e il potere Franco Fortini con ironia e no-
operaio stalgia, “due generi di canzo-
ni: quelle lugubri a base di
morti nelle miniere e quelle
scherzose. Quelle burlesche
erano le migliori. Uno dei
componenti del gruppo era
Fausto Amodei. Con lui parte-
cipai alla prima marcia per la
pace, la Perugia-Assisi. C’era
anche Calvino. Mi ricordo che
improvvisavamo delle stro-
fette per le quali fui poi denun-
ciato al Tribunale militare di
Torino”.
Del resto Torino si poneva
quale scenario ideale, giusto,
dei Cantacronache. Era la
company town per eccellenza,
capitale dell’auto e del potere
| IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 11 Settembre 2017
militaresco della Fiat. Ma era
pure la città, prima, di Antonio
Gramsci e dei consigli operai;
poi quella della Resistenza,
dei Quaderni Rossi di Raniero
Panzieri e della classe operaia
che stava ritornando a essere
la più rivoluzionaria in Italia
sul piano delle lotte: lo testi-
monierà la rivolta di piazza
Statuto del luglio 1962. In que-
sto contesto, in quella Torino,
matura il gruppo di Amodei,
Margot (che Jona, oggi, ram-
menta come “una bellissima
ventenne che iniziava a suo-
nare la chitarra”), Liberovici e
Straniero, con la sua critica ra-
dicale all’Italia del boom e del
capitalismo rampante, all’uo-
mo medio (che Orson Welles,
in un film di Pier Paolo Paso-
lini, definirà “un mostro”), alla
Spagna franchista, agli ultimi
fuochi dell’Africa coloniale.
Umberto Eco mette alla ber-
lina speculazioni e affari spor-
chi di alcuni ufficiali del no-
stro esercito, con versi che re-
citano: “Tuppe tuppe colonnel-
lo/ compreremo un campicel-
lo/entro un anno sarà sorto / un
magnifico aeroporto”. La ri-
bellione di massa nel 1960
contro il governo Tambroni,
sostenuto dal voto dei fascisti
del Msi, è cantata da Amodei
nella canzone Per i morti di
Reggio Emilia. Giovanni Arpi-
no sbeffeggia le esplorazioni
dello spazio: “La Via Lattea è
troppo frequentata/l’Orsa
Maggiore di gitanti è ingom-
bra”. Calvino ritorna ala guer-
ra partigiana: “Ave va mo
vent’anni e oltre il ponte/ oltre
il ponte che è in mano nemica/
vedevam l’altra riva, la vita”.
L’internazionalismo è un altra
componente forte
dell’impegno a si-
nistra dei Canta-
cronache. Tanto
che, dopo avere
raccolto clande-
stinamente i can-
ti antifranchisti
in Spagna, pub-
blicati in seguito
da Einaudi, fini-
scono sotto pro-
cesso a Torino “per aver
attribuito alla sacra immagine
di Cristo atti di sodomia”.
HA RICORDATO di recente Jo-
na, avvocato all’epoca: “Io con
la mia arringa, ed Ernesto de
Martino, che intervenne a de-
porre, cercammo di spiegare
al giudice che si trattava solo
di un canto della tradizione
popolare”. Furono assolti solo
in appello, il libro venne mes-
so sotto sequestro.
In quegli anni non era facile
essere davvero controcorren-
te. La Gazzetta del Popolo, sto-
rico e prestigioso quotidiano
torinese, non della Fiat, scris-
se dell’esordio in sala, all’U-
nione Culturale, dei Canta-
cronache, nella primavera del
1958: “Nonostante la presenza
sempre così dolce e a un tempo
severa di Franco Antonicelli,
nonostante la comparizione
della bella Elsa de’ Giorgi, (...)
si avvertiva un piglio dilettan-
tistico e avanguardistico che
stonava”.
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Lunedì 11 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | LA POSTA » 15
LETTERESELVAGGE

La mia amica e la sua Bova e fosse stato apostrofato co-

me cicciona dai giornalisti? Cosa a-
triste guerra all’ex marito vrebbe scritto, lei, signora Lucarel-
li? Già lo immagino il suo corsivo

sulla pelle dei tre figli indignato, la discesa in campo delle

GENTILE SELVAGGIA, capita che da tempo, da alme-
no un anno, che io non sappia più se sono una buona
amica o una brutta persona. Ti spiego. La mia più
cara amica si è separata da circa 9 mesi. Lui, ric-
chissimo e playboy di dichiarata fama, l’ha lasciata
per una colombiana di 23 anni dopo 12 anni di ma-
trimonio e tre figli, di cui uno di appena tre anni. Non
sto a dirti cosa ha scatenato questa vicenda nella
vita della mia amica (che ha 45 anni), perché lo im-
maginerai: odio, sete di vendetta, insicurezze, au-
tostima a terra, desiderio di rivalsa. Io le sono stata
vicino quando piangeva, quando lo chiamava ur-
lando, quando si svegliava in piena notte, quando
cercava le foto di lei su Facebook per capire chi fos-
se, quando ha scoperto tutto, quando lui ha portato
via le sue cose da casa.
L’ho sempre capita. Da tre mesi a questa parte, non
la capisco più. Lui, fin da subito, le ha riconosciuto
un lauto assegno di mantenimento. Ne discuteran-
no in tribunale, ma quei 25.000 euro al mese già le
garantiscono serenità economica. Le ha lasciato la
casa in cui vivevano. La macchina. La casa in col-
lina. (l’utilizzo, almeno, poi si vedrà). Ha accettato
la rabbia di lei. Le ha chiesto scusa, le ha detto mi
dispiace. Non esibisce la nuova fidanzata, non l’ha
neppure presentata ai figli. E qui viene il bello. La
mia amica, non potendo accanirsi su di lui in alcun
modo, ha deciso che gliela farà pagare tramite i fi-
gli. Gli ha cominciato a negare la frequentazione,
ha iniziato la trafila degli avvocati di grido, ha dato il
via alle manipolazioni. L’ho vista con i miei occhi,
più volte, dire alla figlia di 11 anni che papà è un
maiale che li ha mollati e non li pensa più. L’ho vista
prendere un disegno del figlio di sei e aggiungere a
penna croci e lacrime sulle facce che aveva dise-
gnato per tenerlo da parte e mostrarlo agli psico-
logi, un domani. L’ho vista chiamare l’ex marito in
vivavoce e far sentire le discussioni ai fi-
gli, perché sentissero il papà dire “Non ti a-
mo più, non posso stare con te per i figli!”.
La vedo piangere e urlare davanti a loro, non li ha
portati in vacanza, non si accorge che li sta de-
molendo psicologicamente, ora vuole convin-
cere il piccolo di sei anni che papà sia un vio-
lento. L’ex marito quindi le ha scatenato contro
l’avvocato e discuteranno l’affidamento che fi-
no ad oggi non era in dubbio. Lui voleva lasciarli
alla madre, ma ora non più. Lei glieli mette con-
tro, lui vuole prenderseli. Di fronte a tutto que-
sto, la mia amicizia sta vacillando.
Stimavo la mia amica, oltre a volerle bene. Ora non
la stimo più. Non so neppure se le voglio ancora
bene, perché sta rovinando la vita a tre bambini per
il suo egoismo. Perché li sta privando di un padre
che era un pessimo marito forse ma che era un
buon padre (lo ammetteva anche lei, quando era
lucida). Ho provato a farla ragionare ma il desiderio
di vendetta è più forte di ogni consiglio. Ho deciso
perciò che non andrò a testimoniare in suo favore
se mai si arriverà a questo. Ho deciso che piano pia-
no mi allontanerò da lei. Lo faccio con la morte nel
cuore, ma convinta che non si arrivi a tanto, se den-
tro non c’è già il seme dell’egoismo più distruttivo. E
dirò di più: ho la tentazione di fare una telefonata,
io, agli assistenti sociali e chiedere che questi bam-
bini siano tutelati. Sono una persona cattiva?
M.
NO, SEI UNA PERSONA giusta. I bambini stan-
no subendo violenze psicologiche e manipola-
zioni e chi assiste non si può voltare dall’altra
parte. Tu perdi un’amica, tre bambini stanno
perdendo l’innocenza. Direi che sono loro, a
correre il rischio più grosso.
Bova ha la pancia e tutti
a ridere. Se fosse stata donna?
Cara Selvaggia, vedevo ieri le im-
magini di Raoul Bova al mare con la
famiglia diffuse su vari siti e legge-
vo con mio grande stupore i com-
menti e gli articoli a corredo: “Bova
appesantito”, “fine di un sex sym-
bol”, “ingrassato”, “invecchiato”,
“troppi chili di troppo” e via dicen-
do. Per carità, tutto abbastanza ve-
ro, diciamo che l’uomo che faceva
voltare le donne oggi può solo vol-
tare le pagine del libro sulla dieta di
Dukan, però non posso fare a meno
di domandarmi una cosa. Se Raoul
Bova si fosse chiamato Carolina
donne fiere del loro corpo, il parere
delle psicologhe, le petizioni per » SELVAGGIA LUCARELLI
far licenziare i giornalisti colpevoli
di essere insensibili e infine, il pa-
rere di una cicciona qualunque
sull’importanza di accettarsi, di ve-
dersi belli nonostante le tonnellate
di troppo e giù la solita pippa sulla
società dell’apparire. La stessa
cicciona che poi, ci scommetto,
si infila due dita in bocca e va in
bagno a vomitare perché vorrebbe
essere magra. Raoul Bova però è un
uomo e all’uomo si può dare del cic-
cione senza che nessuno si scomo-
di.
Lui se ne sta lì, al mare con la fa-
miglia e i giornalisti si mettono a
dargli del panzone. E quindi io mi
incazzo. E quindi voglio il suo cor-
sivo sdegnato, signora Lucarelli, la
psicologa che pontifica, le scuse dei
giornalisti e pure la cicciona che lo
difende e poi si mette due dita in
gola di nascosto. Aspetto, e se non
accadrà, appena rivedo la Incon-
trada o Rihanna che esibiscono il
loro culone anziché mettersi un
maglione arrotolato sui fianchi, an-
drò nelle loro bacheche a fare bat-
tute infami. Volete il politicamente
corretto? Va bene. Ma che valga
pure per noi panzoni con la barba.
GIANNI Inviate le vostre
lettere a:
Va bene Gianni, ti chiedo scusa io a no- il Fatto
me dei giornalisti che hanno commenta- Quotidiano
to ironicamente la panza di Bova. Detto 00184 Roma, via
questo, raccontami di quella ex taglia 48 di Sant’Erasmo,2.
che t’ha mollato, dai. selvaggialucarelli
@gmail.com

IL COMMENTO

Ci rendiamo conto
» GIAN GIACOMO MIGONE
che non c’è ancora membri sono in perpetua
transizione da un gruppo
non di rado quel parlamento è
stato tripolare, con candidatu-

I
l dibattito politico in corso, all’altro, alla ricerca della pan-re scelte da assemblee di col-

una legge elettorale?

per una tacita intesa tra-
La sversale, finge d’ignorare
continuità che fra pochi mesi ci saranno le
dell’impegno elezioni, e non si sa ancora con
post-vittoria quale legge elettorale. Persino
referendaria i protagonisti della vittoria del
del 4 No al referendum non sembra-
no avvertirsi che la continuità
dicembre di quell’impegno si gioca su
si gioca questo terreno. Dove sono i
proprio miei amici Zagrebelsky (che
su questo pure ha segnalato da queste co-
terreno lonne il rischio di un rinvio sine
die), Pace, Grandi, Smuraglia,
Montanari, Falcone, La Valle,
Calvi, Schwarz, Marzo e
quant’altri?
A LORO, in particolare, chiedo
Agli italiani se, in un momento in cui biso-
non gna selezionare gli obiettivi, u-
interessa na sacrosanta lotta contro i
il modello parlamentari nominati non sia
tedesco l’argomento più coerente con
il principio di rappresentanza
o inglese,
per il quale ci siamo battuti,
vogliono forse il solo capace di ristabi-
scegliere lire il rapporto con una mag-
i loro gioranza di cittadini italiani.
rappre- Il dibattito, ospitato dal
sentanti Corriere della Sera ad agosto
tra Valerio Onida ed Ernesto
Galli della Loggia, è un buon e-
sempio di questa rimozione.
Oggi la partita in gioco non è la
riforma della Costituzione,
con buona pace di tutti coloro
che ne vorrebbero gettare alle
ortiche sia la prima che la se-
conda parte, Panebianco, Jp
Morgan, lo stesso Galli della
Loggia. Patetico e perverso il
successivo tentativo di Galli
della Loggia (2 settembre) di
spiegare a lettori ed elettori
che non hanno ricevuto il bene
di un capo del governo con
parlamento al seguito perché
Craxi, Berlusconi e Renzi (a
suo tempo sostenuti da GdL)
non li hanno convinti. Si ras-
segnino, lor signori e i loro
sponsor, l’esito, del referen-
dum del 4 dicembre ha chia-
rito che la maggioranza del po-
polo italiano non condivide il
loro sogno e preferisce, nelle
linee essenziali, la Costituzio-
ne vigente.
La partita è un’altra. A pochi
mesi dalla scadenza elettorale
siamo privi di una legge che
non sia quella residuale, il
Consultellum, regalo improv-
vido di due sentenze della Cor-
te Costituzionale, che lascia
intatti i meccanismi che per-
petuano l’aspetto peggiore sia
del Porcellum che dell’Itali-
cum: premi di maggioranza, li-
ste bloccate e capilista che
moltiplicano i parlamentari
per nomina. Il risultato è un
parlamento delegittimato,
screditato, debole, subalterno
in cui buona parte dei suoi
tofola giusta da baciare, aven- legio, spesso tale da dare vita a
do pochi altri titoli per farsi coalizioni più o meno claudi-
confermare in carica. canti, proprio come quella di
oggi. Forse il modello che ha in
SE FERMASSIMO dieci italiani mente è quello di alcuni paesi
per la strada e chiedessimo lo- semiautoritari in cui il capo
ro se preferiscono un sistema dell’esecutivo non è più un dit-
proporzionale al maggiorita- tatore, ma viene eletto, con un
rio, tedesco o britannico, tutti parlamento che ne riflette il
o quasi esprimerebbero indif- potere. Più persuasivo a me
ferenza. Se, invece la domanda pare Onida, che invoca i checks
fosse: “Preferite un sistema in and balances Usa, in cui a ese-
cui siete voi a scegliere non so- cutivo forte corrisponde un
lo il partito, ma la persona che parlamento altrettanto forte,
vi rappresenta?”, la risposta con una netta separazione di
prevalente sa- poteri. Sfugge,
rebbe inequi- invece, a en-
vocabile. Va da trambi che è in
sè che le buro- corso un pro-
crazie di parti- cesso di inde-
to, con qualche Il dibattito politico in bolimento
nobile ecce- non solo dei
zione (se non corso, per una tacita politici, ma
sbaglio, Bersa- intesa trasversale, delle istituzio-
ni), eludono ni democrati-
q u e s t a d o- finge d’ignorare
che in tutto
m a n d a p e r- che fra pochi mesi ci l’Occidente, a
ché, come di- vantaggio di
mostrò a suo saranno le elezioni poteri chia-
tempo l’oppo- m i a m o l i e-
sizione presso xtraistituzio-
Lavori che simbolica del centrosini- nali e globalizzanti che, per
in corso stra al Porcellum, quel potere quanto numericamente, ma
L’aula della indiscriminato di nomina fa non economicamente minori-
Camera dove proprio gola a tutti loro, o qua- tari, menano la danza a dispet-
è ripartito si. to dei più. In tal modo il pre-
il dibattito Cosa hanno da dire in me- mierato forte di Galli della
sull’iter della rito i due contendenti del Cor- Loggia in realtà assomiglia di
legge elettora- riere? Galli della Loggia si di- più a una sorta di ceo. In questo
le Ansa chiara favorevole a un premie- contesto, cerchiamo di salvare
rato forte, con una maggioran- il salvabile: la libera scelta dei
za parlamentare subordinata cittadini dei propri rappre-
che ne garantisce stabilità ed sentanti che dovranno dare lo-
efficienza. Cita la Camera dei ro conto, in collegi elettorali
Comuni britannica come e- piccoli.
sempio ideale. Gli sfugge che, © RIPRODUZIONE RISERVATA
16 » LE CLASSIFICHE | IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 11 Settembre 2017

QUESTO NO
SEMPRE PIÙ MAGRE La denuncia dell’ex top model Victoire Dauxerre e della sua anoressia
forzata: “Per sfilare sono arrivata a pesare 47 kg per 1,78 metri mangiando tre mele al giorno”

“Senza capelli e calcio nelle ossa”

Tutto per essere una taglia 36
“P
» ELISABETTA AMBROSI
er lo shooting la 40 può an-
dare, ma per le sfilate biso-
gna stare nella 36-38. Inte-
si?”. Basta questa frase per
cambiare per sempre la vita
della diciottenne francese
Victoire Dauxerre, giovane
modella scovata per strada e
catapultata nel mondo in ap-
parenza patinato delle top
model dell’agenzia Elite.
Quella vocina comincia a
rimbalzarle dentro in conti-
nuazione, perché per una ra-
gazza di un metro e 78 scen-
Trattamento dere a 47 chili è un’impresa
disumano possibile mangiando solo tre
La campagna mele al giorno. Oppure con-
choc contro cedendosi pesce e verdure
l’anoressia del bollite, salvo poi abusare di
2007 firmata lassativi per non accumulare
da Oliviero calorie, mentre il seno e il ci-
Toscani Ansa clo spariscono, e i peli cre-
scono perché il corpo, dispe-
Il libro rato, cerca di difendersi dal
calo di peso. Della sua ano-
ressia forzata Victoire Dau-
xerre (che sarà il 17 settem-
bre a Pordenonelegge), parla
nel libro, in uscita per Chia-
relettere, Sempre più magre.
LA DENUNCIA di una giovane
top model. Dove ciò che
sciocca non è solo il racconto
lSempre della spinta ad essere “im-
più magre peccabili, irreprensibili, per-
Victoire fettamente conformi alle a-
Dauxerre spettative”, con relativo di-
Pagine: 260 magrimento patologico
Prezzo: 16e (Dauxerre racconta di aver
Editore: conosciuto una modella che
Chiarelettere mangiava un biscotto al gior-
no), ma la denuncia inedita
della vita letteralmente be-
stiale che fanno le giovani top
model, e non solo quelle me-
no note. “Le attese intermi-
nabili, la brutalità di quelli
che ti vestono e ti pettinano,
l’aggressività delle altre, il jet
lag, lo stress”.
Il peggio, però, non sono le
giornate folli, saltando da un
taxi all’altro, da un aereo
all’altro, ma l’essere trattate
come di oggetti: “Vacche alla
fiera del bestiame”, “giocat-
toli docili, sottomessi con-
senzienti di cui si dispone a
piacimento”. Dauxerre salva
alcuni stilisti, ma nella mag-
gior parte dei casi, e in questi
include l’italiana Miuccia
Prada e il suo staff, il tratta-
mento è quasi disumano, sia
da parte degli stilisti che da
parrucchieri e truccatori:
“Marionette, bambole a cui
strappare e rincollare i capel-
li, imbrattare, spennellare e
sfregare la pelle, prodotti che
fanno schifo”.
Victoire racconta di esser-
si sentita letteralmente vuo-
ta, trasparente, “una gruccia
umana”. E, soprattutto, assa-
lita da una solitudine deva-
stante, “in mezzo ai cinici, a-
gli imbecilli, i fuori di testa, i
depressi”. Ciò che alla fine
l’ha spinta a chiudere una
carriera promettente, però, è
stata la sensazione progres-
siva di esistere sempre meno,
e cioè la concreta possibilità
della morte, “morte ornata di
luci, trucco, pellicce, seta,
merletti, raso, pelle preziose
e tacchi diciotto”.
Senza più capelli e calcio
nelle ossa, Victoire si salverà,
a differenza di una collega
deceduta. E oggi il suo rac-
conto è una delle cose miglio-
ri che si possano leggere per
capire la vita reale delle top
model. Perfetto da regalare a
figlie convinte che quella sia
un’esistenza da favola.
Per la cronaca, Victoire
racconta che dagli scintillan-
ti guadagni di un anno le è poi
stato scalato tutto quello in
apparenza offerto, “biglietti,
telefoni, hotel, vassoi di frut-
ta, stampa dei book. Sul conto
mi sono ritrovata diecimila
euro”.
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LASETTIMANAINCOM » SILVIA TRUZZI
Bocciati Gabriel Garko? Siccome
questi vengono e hanno
LUI SPERIAMO CHE fame di tutto, si accon-
NON LO RIELEGGONO. tentano di avere un piat-
“Magari saprei scrivere to caldo con queste si-
come lei”, ha detto il se- gnore, di avere anche
natore Razzi a Dacia del sesso, invece di farlo
Maraini in una trasmis- con le capre. E non lo di-
sione tv. Ma poi ammet- Twittatore Fa- co io, ci stanno le foto-
te: “Non ho tempo, non brizio Bracconeri grafie”. No comment.
ho letto i suoi libri”.
Manco il sussidiario. invitarlo?) Flavio Briato- Promossi
re ha spiegato all’udito-
QUESTO MIO VIVERE rio il suo concetto di pa- IL NONNO DELLA LA-
UN PO' FUORI. Topica rità tra i sessi: “Giusto GUNA. I più fighi della
epica di Eros Ramazzotti che la donna lavori, altri- mostra del cinema di
all'Arena di Verona, du- menti rompe i maroni Venezia numero 74 so-
rante la serata (stra-kit- dalla mattina alla sera”. no Jane Fonda e Robert
sch) in ricordo di Lucia- Poi si è dilungato sui Redford (rispettivamen-
no Pavarotti: lo chiama particolari educativi del te 79 e 81 anni). Alla
Jovanotti. Un mito. rapporto con il figlio faccia di bellocci e attri-
7enne: “Gli parlo come a cette: la classe non è
SCIOCCHEZZE STA- un adulto”. Il piccolo Fal- plastica.
TUARIE. Frank Lentini e- co, azzardiamo, gli si ri-
ra uno show man molto volge come a un bambi-
speciale: era nato con 3 no.
gambe, 4 piedi e 2 orga-
ni genitali nel 1889 a Ro-
solini, vicino a Siracusa, IL PESO DEL CERVELLO
e aveva conosciuto una Fabrizio Bracconeri, noto
fama straordinaria negli ai più come il ragazzo
Usa. Il paese oggi è divi- cicciottello della III C, si
so sull’opportunità di e- produce in raffinate ana- A Sanremo?
sporre una statua in suo lisi sociologiche in un’in- Claudio Baglioni
onore: ha ovviamente tervista radiofonica. Se-
tre gambe e alcuni la detevi: "Le donne sposa- PERCHÉ SANREMO È
trovano mostruosa. te con i musulmani in I- SANREMO. Claudio Ba-
Ma bisognerebbe ricor- talia pesano tutte 130 glioni ha raccolto il
dare le sue fulminanti chili, non troverebbero guanto di sfida: sarebbe
parole: “Voi ridete per- nessun uomo disposto il nuovo direttore arti-
ché io sono diverso, io ad andare con loro, e al- stico del Festival di Sa-
rido perché voi siete tut- lora si mettono con i nremo, dopo tre anni di
ti uguali”. musulmani. La donna share stellari con Carlo
brutta sfrutta questa si- Conti. Forse il nostro
È FUORI. Intervenuto al- tuazione pensando di a- Piccolo grande amore
la rassegna il Tempo del- vere un ritorno amoroso nazionale salirà anche-
le donne, organizzata o sessuale. Questa è la sul palco dell’Ariston
dal Corriere della Sera a realtà, non scandalizza- come conduttore. Già
Milano (ma come sarà tevi. Avete mai visto una pronto il jingle con cui
venuto in mente alle col- brutta cicciona, grassa, lancerà gli spot: “E a-
leghe di via Solferino di fatta male, che sta con desso la pubblicità”.

ILMARMIDONE Il caso del padre di una 26enne fuoricorso e nullafacente condannato dal Tribunale a mantenerla all’Università
» PIETRANGELO BUTTAFUOCO
Vietato insegnare ai figli che per avere samente allontanati su una strada ignota e
vietata agli adulti.

D le cose bisogna sempre guadagnarsele

omanda che ci domandiamo: fino a Nelle piazze d’Italia pascolano miriadi
quando un figlio può prendersela di giovani per i quali ogni sera è sabato. Be-
troppo comoda rispetto agli anni vono e si stordiscono ad ogni angolo di via.
universitari tragicamente lunghi, fino a Abitano la vita sospesa
raddoppiarsi, mentre il numero delle ma- Il padre in questione deve dunque con- per Not engaged in edu- del virtuale fatta di chat,
terie che il giovane virgulto ha dato rima- tinuare a pagare la casa in affitto, le spese cation employment or post, like e tutto il bla-bla
ne tristemente esiguo? personali per il mantenimento e le training, ciò quegli in- deprimente la cui deriva
Gino Cecchini, agronomo 59 an- Ci fanno o tasse universitarie. Né la fanciulla dividui compresi in u- è volgare, razzista, sbri-
ni, è stato condannato dai giudici ci sono? ha mai preso in considerazione l’i- na fascia d’età che va gativa vacua a commento
del Tribunale di Pordenone prima È contro- dea di cercarsi un lavoretto e con- dai 16 ai 35 anni che non dei fatti d’attualità e sem-
e da quelli della corte di Appello di versa tribuire così al proprio sostenta- studiano e non cercano pre nelle frequenze delle
Trieste poi. Deve mantenere la la condan- mento. lavoro. Sono quelli che isteriche tifoserie.
propria figlia 26enne che gli ha fat- Ecco, figli adolescenti a 26 anni si lasciano vivere. La nullafacente di
to causa versandole mille euro na del Tri- suonati. Molti genitori ci ritrovia- In Italia, già all’ini- Pordenone ha una sorel-
mensili. bunale di mo in questa vicenda. Certo per ra- zio del secondo millen- la 18enne piena di buona
Pordeno- gazzi di questo genere, ce ne sono nio, si calcola che fos- volontà, matricola all’u-
LA RAGAZZA è iscritta al corso ne, confer- tanti altri che studiano, rispettano sero all’incirca due mi- niversità di Firenze che
triennale di studi in Relazioni pub- mata dalla le scadenze e in taluni casi, lavorano lioni in una fascia anco- – al contro ogni andaz-
bliche a Gorizia e non ha sostenuto corte anche riuscendo faticosamente a ra più ristretta, tra i 15 e i 29 anni. zo, buon per lei – studia e prepara il fu-
nemmeno la metà degli esami pre- d’Appello conciliare i loro impegni. turo ma una domanda tutta da doman-
visti. Il malcapitato rimprovera a se La situazione fin qui descritta co- SONO SCONOSCIUTI allevati con amore e darsi, resta: ma il Tribunale di Pordeno-
stesso di averle sempre dato tutto, mincia a essere molto diffusa, qual- spesso con larghezza di mezzi evidente- ne e la corte d’Appello di Trieste, poi, ci
mentre i figli devono capire che “per avere cuno già alla fine degli anni ‘90 ha battez- mente eccessiva e affatto educativa. Alieni fanno o ci sono?
le cose bisogna guadagnarsele”. zato questa generazione Neet, acronimo che alloggiano nello stesso tetto improvvi- © RIPRODUZIONE RISERVATA
Lunedì 11 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | LE CLASSIFICHE » 17
QUESTO SÌ
PULVIS ET UMBRA Nel sesto capitolo della saga scritta da Antonio Manzini, e portata
al successo in tv con Giallini, il delitto è solo una scusa per un bilancio di Rocco e del Paese

Torna Schiavone FACCEDICASTA

Bocciati
» VERONICA GENTILI

chiarezza

in lotta tra due casi

della legge e
FAI QUEL CHE IL PRETE il fatto che
FA, NON FARE QUEL non si vuole
CHE IL PRETE DICE impedire a
Tony Iwobi, responsabile nessuno di i-

e i suoi fantasmi
federale Sicurezza e Im- scriversi a
migrazione della Lega scuola, ma
Nord, ha commentato quella uffi-
così la vicenda della ciosa è stata
bimba morta di malaria: quella di ri-
"Che assicurazioni dan- Giudizio immediato vendicare

P
» ALESSANDRO FERRUCCI
iccolo dizionario (ragionato)
italiano-romano a opera di
Antonio Manzini per voce di
Rocco Schiavone: “Allora, bi-
sogna che qui al Nord comin-
ciate a imparare l’uso esatto
dei termini e delle locuzioni
romane. Sticazzi si usa quan-
do di una cosa non te ne frega
Vicequesto- niente. Per esempio: Lo sai
re anarchico che Saint-Vincent ha 4.000
Rocco Schia- abitanti? Sticazzi, puoi dire.
vone, romano Cioè, chissenefrega. Come lo
trasteverino, usate voi, Italo, è sbagliato.
è stato trasfe- Devi cercare un ago in un pa-
rito per puni- gliaio? Allora devi dire: meco-
zione ad Ao- joni!Mecojoniindica stupore,
sta. In tv è in- lo usi per dire: accidenti! Ca-
terpretato da pisci la differenza Italo? Non
Marco Giallini puoi usare sticazzi per espri-
mere meraviglia, sorpresa.
Il libro Sticazzi lo usi per dire chisse-
nefrega. Ho vinto alla lotteria
40 milioni di euro? Mecojoni,
devi dire! Se dici sticazzi si-
gnifica: non me ne frega nien-
te. Ecco. Ricominciamo. De-
ruta e D’Intino devono cerca-
re tutti i trans di Aosta e pro-
vincia. Tu che devi dire?”.
“Mei cojoni?”.
lPulvis “Mecojoni”, lo corresse.
et umbra “Mecojoni”.
Antonio “Bravo Italo. Invece che a
Manzini Courmayeur c’è la funivia?”.
Pagine: 416 “Sticazzi”.
Prezzo: 15e “Perfetto. Hai appena im-
Editore: parato l’articolo sette della
Sellerio costituzione romana che re-
cita: uno sticazzi al momento
giusto risolve mille proble-
mi...”.
Uno sticazzinon è per sem-
pre, ma aiuta, a quanto pare,
sintetizza, spezza il ritmo del
racconto, regala un sorriso
dentro Pulvis et umbra, ulti-
mo libro di Antonio Manzini
(uscito il 31 agosto per Selle-
rio), con protagonista il suo
vice-questore, lo stesso poi
portato su Rai2 da Marco
Giallini.
PER CHI AMA la serie con
Schiavone protagonista (“U-
no dei più bei personaggi de-
gli ultimi dieci anni”, copyri-
ght Maurizio De Giovanni),
con quest’ultimo libro trove-
rà uno dei momenti migliori,
più alti, equilibrati, dove i per-
sonaggi perdono qualche ac-
cento macchiettistico per ac-
quistare sfumature più corag-
giose; dove anche i due “buf-
foni” (i poliziotti incapaci,
molto simili al Catarella di
Camilleri) finiscono sullo
sfondo della trama, “non han-
no trovato spazio”, come ha
spiegato lo stesso Manzini.
Non erano necessari.
In Pulvis et umbra non ci
sono neanche facili conces-
sioni ai facili sentimentali-
smi, l’amore non arriva se-
condo i dettami oramai clas-
sici in questi ultimi tempi let-
terari, dove tutti si amano,
tutti si cercano, tutti vivono
improvvise folgorazioni, per-
fette solo per il sospiro del let-
tore. Qui no. L’amore si svi-
luppa attraverso l’amicizia, il
dolore arriva dall’a mic iz ia
stessa; l’amore è sottaciuto
nel rapporto tra due feroci so-
litudini, quella dell’arreso
cinquantenne e quella di un
sedicenne sporco, brufoloso e
vessato; l’amore arriva dal
rapporto tra Schiavone e il
suo cane Lupa. Il dolore è na-
scosto dietro al resto del mon-
do. Difficile classificare il li-
bro come un giallo o un noir: il
delitto è solo una scusa per un
racconto introspettivo, un bi-
lancio di Rocco e del Paese; il
delitto è altrove, dove Rocco
sa di non poter più intervenire
e dove uno sticazzi non lo sal-
va del tutto, e per sempre.
Twitter: @A_Ferrucci
© RIPRODUZIONE RISERVATA
no la presidenza del
Consiglio e i ministri del-
l'Interno e della Salute
che le orde di finti profu-
ghi che stanno invaden-
do l'Italia non stanno an-
che portando gravissime
malattie? Chiusura er-
metica dei confini, e-
spulsioni di massa e
controlli sanitari a tap-
peto sui richiedenti asilo
ancora presenti sul terri-
torio nazionale”. Che ad
avventarsi sull'equazio-
ne malaria uguale mi-
granti pericolosi, sia un
uomo che viene dalla Ni-
geria e che sui confini a-
perti e sull'integrazione
c'ha costruito l'esistenza
fa veramente cadere le
braccia. Insomma, da un
lato la vita politica e dal-
l'altro quella reale.
Voto: 2
IL TEMPO STRINGE
Marco Cappato, imputa-
to per aiuto al suicidio
(ha accompagnato, a
febbraio, dj Fabo in una
clinica svizzera), ha scel-
to il rito immediato evi-
tando di colludere con le
lentezze politiche. L'o-
biettivo dell'esponente
dei Radicali è quello di
costringere il parlamen-
to, dove la legge sull'eu-
Confuso Tony I-
wobi (Lega Nord)
Marco Cappato (Radicali) platealmente la propria
autonomia locale, disco-
tanasia legale è ferma standosi dalle direttive
da 4 anni, a riprendere il centrali, non a caso a ri-
dibattito attraverso le dosso del referendum
proprie vicende giuridi- del 22 ottobre. Ognuno
che, affinchè “si possa è libero di pensarla co-
discutere di come aiuta- me vuole in materia di
re i malati a essere liberi federalismo, ma stru-
fino alla fine”. Le azioni mentalizzare una que-
di Cappato e la sua osti- stione sanitaria com-
nazione nel perseguire plessa per farsi gli affari
degli obiettivi
volti a garantire
maggiore digni-
tà all'essere u-
mano brillano
doppiamente in
uno scenario
politico in cui è
sempre più dif-
ficile individua- In retromarcia Luca
re qualcuno che Zaia, governatore Veneto
si preoccupi di
qualcosa che vada oltre i propri è proprio ciò da
propri interessi elettorali cui un politico dovrebbe
e ciò che serve per per- vaccinarsi prima di scen-
seguirli. dere in campo.
Voto: 9 Voto: 4
LIANA ANDATA E RI- DOLCI RISATE L'umori-
TORNO Con la destrez- smo di Vincenzo De Lu-
za di Tarzan nell'afferra- ca ha colpito ancora. In
re una liana, costretto un forum sul diabete a
poi a riprenderla per tor- Napoli il governatore se
nare sull'albero prece- n'è uscito così: “Una so-
dente, Luca Zaia si è ag- la raccomandazione, non
grappato al primo cavillo leggete i giornali. Nella
giuridico disponibile ten- mia città da sindaco fa-
tando di lanciarsi giù cevo questa raccoman-
dalla legge Lorenzin sui dazione, anziché leggere
vaccini. Il governatore giornalacci, compratevi
della Regione Veneto ha una zeppola, un babà, u-
offerto una moratoria di na pastiera. Ne fate sa-
due anni all'obbligo vac- lute evitate di intossicar-
cinale ai bambini di nidi vi il fegato ed evitate di
e materne, durata circa leggere bestialità”. La ci-
48 ore prima di vedersi liegina sulla torta delle
costretto a fare retro- gaffe, per rimanere in
marcia. Le ragioni uffi- ambito glicemico.
ciali erano la scarsa Voto: 4

LALIBROMANTE Toro, accoccolati col tuo spasimante. Capricorno, per te arriva un nuovo compagno di letto
» CAMILLA TAGLIABUE
Leone: danza pure come un pazzo Copia pure da Susan
Crawford (Piemme).

A Per te, Gemelli, serve l’esorcista

RIETE– Scrive Lars Mytting in Sedici al-
beri (DeA Planeta): “Eri come un cioc-
colatino che lasciavo incartato e che so-
no stato sul punto di buttare”: tu conservalo,
soprattutto perché contiene un dolce messag-
gio; dopodiché sei libero di mangiarlo.
TORO – “Come se amasse chiunque arrivasse
da lei, era persa nell’amore e non ne sarebbe
mai più uscita”: questa settimana puoi lasciarti
andare al piacere dei sensi. Accoccolati col tuo
spasimante, come Joyce Carol Oates (il Sag-
giatore), nel Giardino delle delizie.
GEMELLI – Nella Piccola libreria dei cuori so-
litari, o in luogo affine, incontrerai un certo S.,
buono a scomparire e “ricomparire all’im-
provviso come uno spirito maligno che rifiuta
di essere esorcizzato”. Chiama l’esorcista an-
ziché leggere Annie Darling (Sperling & Kup-
fer).
CANCRO – Richard Oppenlander denuncia
storture, sprechi e inquinamento dell’indu-
stria del cibo, tipo i salmoni allevati come
“maiali galleggianti”. Anche se non ti occupi
di Regime alimentare (Chiarelettere), faresti
bene a evitare certi pesci camuffati da porci,
e viceversa.
LEONE – “C’era qualcosa di disperato e furioso
in quel ballare, come se servisse a non far af-
fondare la nave”: Frances Hardinge prevede
per te un piccolo naufragio sentimentale. Con-
tinua a danzare come un pazzo, ma sbarazzati
subito della Ragazza senza ricordi (Mondado-
ri).
VERGINE – “Le isole sono tutte uguali. Dopo un
po’ le spiagge non si distinguono più l’una
dall’altra. È noioso”: se non vuoi finire pazzo,
ovvero Madcome Cloé Esposito (Tea), scegliti
un’altra meta turistica per le tue vacanze di fine
estate.
BILANCIA – Per imparare a distinguere il grano
dal loglio, cioè un amante degno da uno no, stu-
dia la Storia inimitabile del dandy di Ellen
Moers (Odoya): “Beveva birra come uno sca-
ricatore di carbone; ciononostante ci si accor-
geva subito che era un gentleman”. Fiondati su
questo.
SCORPIONE – Sostiene Linda Green (Neri Poz-
za): “Occorre essere forti. Se sai che stai facen-
do la cosa giusta, non ti devi lasciare sviare dal-
le emozioni”. Fai come dice lei, e risolverai una
spinosa querelle familiare, prestissimo e A oc-
chi chiusi.
SAGITTARIO – Smettila di pensare all’Altra
donnae ricuci con chi sai tu, magari inviandole
romantiche lettere come questa: “Mia bellis-
sima K., mi manchi. Spero di tornare presto, ma
fino ad allora ti prego di non dimenticarmi”.
CAPRICORNO – “Certe
mattine la mia mano si a-
spetta di trovarlo disteso ac-
canto a me e quando tocco il cuscino lo trovo
bagnato di lacrime”: scordati Il respiro della
danza e di chi ti dormiva accanto. Eva Sta-
chniak (Beat) ti preannuncia però l’arrivo di un
nuovo compagno di letto.
ACQUARIO – “Odiavo l’arcobaleno e le favole.
Forse era l’inferno? Sicuro! Il mio inferno era
l’eternità a forma di favola”: tranquillo, tu non
corri questo rischio. Però evita di attraversare
la strada insieme con Le Chat Noir di Marco
Galli (Coconino). Così, giusto per scaraman-
zia.
PESCI – Imita Enrico Franceschini
(66thand2nd): “Chiedo alla barista bruttina di
riempirmi ancora il bicchiere. Se c’è una notte
in cui sbronzarsi, è questa”. Augurati che nei
prossimi giorni, in ufficio, Vinca il peggiore: so-
lo così sfogherai le tue voglie di baldoria.
18 » USI & CONSUMI
Moneta di plastica
30e
» PATRIZIA DE RUBERTIS
“I
l bancomat è rot-
to”, “Qui si paga
solo in contanti”,
“Ricevuta o scon-
t o? ”. È lunga e
lenta la marcia di addio ai
contanti che l’Italia ha uffi-
cialmente intrapreso il 30
giugno 2014, quando è entra-
ta in vigore la norma che im-
pone a commercianti e pro-
fessionisti di “accettare an-
che pagamenti effettuati at-
traverso carte di debito”. E
che dovrebbe concludersi il
prossimo 30 settembre con
l’obbligatorietà del Pos (la
macchinetta in cui si striscia-
no le carte), pena la multa di
30 euro ai commercianti e ar-
tigiani, ma anche professio-
nisti come dentisti, tassisti o
avvocati ogni volta che si o-
stineranno a dire “no”a carte
di credito e Bancomat per
transazioni a partire da 5 eu-
ro.
IL CONDIZIONALE è, d’obbli-
go: la sbandierata rivoluzio-
ne dei pagamenti elettronici
(prevista già dal governo
Monti nel 2012 e poi dalla leg-
ge di Stabilità del 2016) è le-
gata alla pubblicazione entro
le prossime tre settimane di
un decreto attuativo predi-
sposto congiuntamente dal
ministero dell’Economia e
dello Sviluppo economico
non prima di aver consultato
la Banca d’Italia. Ma, visto il
poco tempo a disposizione, il
decreto dovrebbe essere ap-
provato senza vacatio legis
(altrimenti si supererebbe il
limite temporale fissato) e
non contenere nessuna delle
modifiche che il vice mini-
stro dell’Economia, Luigi
Casero, ha annunciato que-
sta estate in un’intervista a
Repubblica: “Vogliamo esen-
tare un una serie di professio-
nisti con partita Iva che non
sono a diretto contatto con il
pubblico”. È, ad esempio, il
caso di architetti, avvocati o
geometri che di norma fattu-
rano ai propri studi e che poi
da questo vengono pagati con
bonifico. Obbligarli a tenere
il Pos inutilizzato nel casset-
to, i cui costi sono più alti che
in molti altri Paesi europei, e-
quivarrebbe quindi a fargli
sborsare inutilmente un po’
di quattrini che finirebbero
nelle casse delle banche per i
soli costi fissi delle spese di
commissione, ma senza aver
offerto nessun servizio.
Un peso, questo delle com-
missioni bancarie, che crea
insofferenza anche ai com-
mercianti. “Noi siamo già at-
trezzati da tempo ad acco-
gliere la sfida dell’e-payment
e non rappresentiamo nes-
sun ostacolo. Quello che con-
testiamo – spiega la presi-
dente di Confesercenti Patri-
zia De Luise –è che la moder-
nizzazione del sistema dei
pagamenti non si raggiunge
con il sistema sanzionatorio.
Prima bisogna agire sulla ri-
duzione delle commissioni
applicate dalle banche alle
imprese che restano ancora
troppo elevate e che, nel caso
È la multa che rischiano professionisti
e negozianti che non accettano il Bancomat
Dal 30 settembre tutte le attività commerciali
dovranno dotarsi delle macchinette per
i pagamenti con carta per importi sopra i 5 euro
Pos obbligatorio, la storia
di una rivoluzione già vecchia
Il fisco punta sull’e-payment per combattere l’evasione, ma manca ancora il decreto
INUMERI
8 mld
Il costo di gestione del contante
quantificato da Bankitalia: 133
euro procapite contro 11 euro
delle carte di credito e 18 euro
per quelle di debito
0,3%
È il limite delle commissioni
interbancarie per le carte
di credito (0,2% per quelle
di debito) imposto dall’Ue
di pagamenti di piccoli im-
porti, assorbono molto spes-
so i margini di profitto dei ne-
gozianti”. Con il più che plau-
sibile rischio che la maggior
spesa che i commercianti si
ritroveranno a sborsare alle
banche cadrà poi sul consu-
matore attraverso un au-
mento dei prezzi e l’evidente
conseguenza che dovrà con-
tinuare a pagare in contanti,
anche se l’Unione europea
sta combattendo questa bat-
taglia da decenni per la cre-
scita dei pagamenti elettro-
nici.
I NUMERI spiegano meglio il
fenomeno. Secondo la Banca
d’Italia, nel 2016, le operazio-
ni con moneta elettronica so-
no aumentate del 13%, men-
tre nel complesso il numero
di pagamenti con strumenti
alternativi al contante è cre-
sciuto dell’8%. Valori in cre-
scita che, tuttavia, restano
ancora lontani dalla media
europea sia come somme pa-
gate con le carte elettroniche
che come numero di opera-
zioni all’anno. Tanto che il
| IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 11 Settembre 2017
SANITÀKO Chiuso un ambulatorio romano
La burocrazia contro
il presidio solidale
» CHIARA DAINA
C
ontinua a rimanere chiuso l’ambulatorio
solidale di Tor Bella Monaca, punto di prima acco-
glienza sanitaria per gli ultimi della periferia più dif-
ficile di Roma. Sono passati quasi due mesi e la Regione Lazio
non ha ancora trovato una soluzione. A chi interessano i locali
dell’ambulatorio di via Aspertini 520? Sono stati promessi a
un’altra onlus o a un ricco imprenditore per farne l’ennesimo
tempio dello shopping? Il policlinico Tor Vergata nel 2008
aveva incluso l’ambulatorio nell’organizzazione dell’azien-
da, ma nel nuovo atto (che sarà reso noto in autunno) non è
stato riconfermato. Dopo 13 anni di medicina solidale, la Re-
gione ha detto che la struttura non ha l’autorizzazione per
svolgere attività sanitaria. E così anziché dare una mano ai 25
medici e infermieri volontari che ogni anno in quelle stanze
assistono 12.500 persone disagiate (di cui il 70 per cento i-
taliani) grazie anche al supporto dei reparti dell’ospedale,
viene alzato un muro. Non è neanche per una questione di
soldi, visto che la onlus dal 2012 andava avanti con fondi pri-
vati. Ma non è persa l’ultima speranza. Forse potrebbe essere
la Chiesa a cambiare le carte in tavola.
costo di gestione del contan-
te è quantificato da Bankita-
lia in 8 miliardi di euro all’an-
no: 133 euro pro capite contro
11 euro delle carte di credito e
18 per i Bancomat. Con un im-
portante distinguo: anche se
in Italia ci sono più Pos che
nel nord Europa, le transizio-
ni restano ancora piuttosto
basse: 38 euro contro i 110 eu-
ro di Francia, Germania e
Gran Bretagna.
Il motivo? “L’evasione fi-
scale che non si sconfiggerà
con una legge già vecchia e in-
felice che si pone contro le di-
rettive europee che stanno
cercando di stimolare i paga-
menti elettronici”, spiega Al-
berto Damasso, fondatore e
ceo di Satispay (la startup i-
taliana che vuole rivoluzio-
nare il business dei pagamen-
ti elettronici e che ha rag-
giunto una raccolta di 26,8
milioni di euro). Questi nuovi
pagamenti fuori dai circuiti
internazionali (e dai loro ec-
cessivi costi) infatti, contem-
plate dalla legge e, ormai, è
anche troppo tardi per inse-
rirle nel decreto attuativo.
“Se lo scopo dell’obbligo è li-
mitare evasione e riciclaggio,
questa che il legislatore vuole
percorrere è la strada sba-
gliata perché chi vuole fare il
nero continuerà ad usare i
contanti senza fatturarli. Per
combattere l’evasione e au-
mentare il gettito fiscale, si
dovrebbe prevedere una pic-
cola detrazione nel 730 e
nell’Unico, come quella del
mutuo o delle spese mediche,
per i contribuenti che usano
la moneta elettronica”. Inol-
tre, chissà se il legislatore si
ricorderà di inserire anche u-
na postilla dedicata alla Pub-
blica amministrazione: per
fare la carta d’identità elet-
tronica i Comuni vogliono
essere pagati in contanti.
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Lunedì 11 Settembre 2017 | IL FATTO QUOTIDIANO | I NUMERI » 19
Giustizia lumaca

Processi infiniti Un sistema giudiziario poco efficiente ha generato procedimenti

civili e penali dalla durata record. Eccone alcuni ultradecennali
» A CURA DI PATRIZIA DE RUBERTIS

1974, strage della Loggia,
l’ergastolo dopo 43 anni
LO SCORSO 21 giugno, la Corte
di Cassazione ha confermato la
condanna all’ergastolo per Carlo Maria
Maggi e Maurizio Tramonte, due ter-
roristi neofascisti, per essere gli autori
della strage di piazza della Loggia a
Brescia, avvenuta il 28 maggio del 1974
quando una bomba uccise 8 persone e
ne ferì altre 102. La condanna, che chiu-
de una pagina giudiziaria sugli anni di
piombo, arriva dopo 43 anni, 15 pro-
cessi diversi, 5 istruttorie e 11 sentenze.
1982, Sofia Loren in carcere:
accolto il ricorso nel 2013
SOFIA LOREN non doveva finire in
carcere per evasione fiscale. La vicenda
risale al 1982, ma solo dopo 31 anni (23
ottobre 2013) la Cassazione mette la
parola fine sul ricorso che l’attrice aveva
presentato contro il suo arresto. La se-
zione tributaria della Suprema corte ha
infatti accolto quel ricorso. La vicenda
nasce da un procedimento contro la
Loren per una sua dichiarazione del
redditi del 1974. “Il miracolo della giu-
stizia”, ha commentato il premio Nobel.
1984, Rapido 904, nuovo
appello: giudice in pensione
L’IMMINENTE pensionamento del
presidente della corte di Appello di
Firenze, Salvatore Giardina, previsto
per i primi di ottobre, azzera il processo
per la strage di Natale che aveva come
unico imputato Salvatore Riina, assolto
in primo grado. Il procedimento si
occupa dell'attentato che il 23 dicem-
bre 1984 provocò 17 vittime presso
la Gran-de galleria dell'Appennino ai
danni del treno rapido n. 904, prove-
niente da Napoli e diretto a Milano.
1985, omicidio di Siani:
mistero durato 15 anni
PER CATTURARE gli assassini di
Giancarlo Siani, il giornalista 26enne
ucciso a Napoli il 23 settembre 1985, ci
sono voluti 12 anni e tre pentiti. Durante
il processo, che è stato lungo e compli-
cato, non è stata più ritrovata, per
esempio, la documentazione a cui Siani
stava lavorando. Furono arrestate tre
persone, poi prosciolte; le indagini ven-
nero chiuse, riaperte e trasmesse a di-
versi giudici. Nel 1997 arrivano le con-
danne all’ergastolo dalla Corte d’Assise.
1988, uccisi in strada:
23 anni per la sentenza
CI SONO VOLUTI 23 anni per avere
giustizia, ma attendono ancora di esse-
re risarciti i parenti di 5 giovani vene-
ziani morti e una sesta gravemente feri-
ta in un incidente stradale avvenuto nel
1988 in Austria quando il loro camper,
in viaggio verso l'Oktoberfest, fu centra-
to da un autotreno sulla corsia d'emer-
genza dell'autostrada tra Villach e Salz-
burg. La sentenza della Corte d'Appello
è stata confermata dalla Cassazione ma
del risarcimento non c’è ombra.

1994, Ilaria Alpi, dopo 23 1997, stupro su minore: 2003, i figli ritrattano 2006, undici anni dopo 2007, per Alberto Stasi non
anni non ci sono colpevoli prescritto dopo 20 anni gli abusi: assolto il padre Calciopoli non finisce mai ci sarà ricorso straordinario
IMPOSSIBILITÀ di risalire al movente È DURATO 20 anni il processo che, DOPO 17 ANNI di iter giudiziario e LO SCANDALO Calcopoli scoppiò NON CI SARÀ un terzo processo d’ap-
e agli autori degli omicidi dell'inviata alla fine, si è chiuso con la prescrizione quattro anni di carcere, Saverio De nell’estate del 2006 con l’inchiesta pello contro Alberto Stasi per l’omicidio
del Tg3 Ilaria Alpi e dell'operatore del reato per un uomo accusato di aver Sario è tornato a casa grazie alla della Procura di Napoli che disegnò una della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto a
Miran Hrovatin, avvenuti il 20 marzo violentato una bambina di 7 anni, figlia nuova verità raccontata dai figli: cupola di dirigenti e arbitri, al cui vertice Garlasco il 13 agosto 2007. L’estremo
1994 a Mogadiscio, in Somalia, e di quella che allora era la sua con- il padre non li ha mai stuprati. Le loro venne indicato Luciano Moggi, all’epoca tentativo della difesa di rimettere in
nessuna prova di presunti depistaggi. vivente. "Questo è un caso in cui testimonianze (9 e 12 anni all'epoca direttore generale della Juventus. discussione il caso è fallito: la sentenza
La procura di Roma chiude, con una bisogna chiedere scusa al popolo dei fatti), lo avevano condannato a 11 Ventisei le persone che furono rinviate di condanna a 16 anni pronunciata dalla
richiesta di archiviazione, l'inchiesta italiano", sono state le parole della giu- anni di detenzione. Una volta adulti, a giudizio tra dirigenti e arbitri. Dopo 9 Cassazione il 12 dicembre 2015 non può
sui fatti di 23 anni fa. A decidere, ora, dice della Corte d'appello Paola Dezani, i giovani hanno ritrattato: avevano anni, scudetti tolti alla Juve, due essere messa in discussione dal ricorso
sarà il gip. Per la famiglia della Alpi che lo scorso febbraio ha emesso mentito istigati dalla madre. processi penale, uno d’appello e ricorsi straordinario che si può presentare
“le prove e depistaggi ci sono in la sentenza. Il presidente del Tribunale: Un'odissea terminata con l'assolu- al Tar, a maggio la Corte dei Conti ha solo quando emergono errori di fatto
abbondanza e la procura sbaglia” "Vittima violentata due volte". zione della Corte d'Appello di Perugia. ridotto i risarcimento per gli ex arbitri. nella sentenza di condanna.

MICRO & MACRO Anche il nuovo piano di decontribuzione è temporaneo e non affronta strutturalmente la riduzione del costo del lavoro
» MARIO SEMINERIO
Bonus under 30, rischio di un ‘gradone’ comunque uno shock di costo del lavoro che
spingerebbe le imprese verso nuovi arbitraggi

L’ contributivo e di altri arbitraggi

ipotesi di dimezzamento dei contributi,
con un tetto di 3.250 euro, per le assun-
zioni di giovani sino a 29 anni di età (ma
si sta tentando di arrivare a 32, se la Ue dovesse
concederlo) per i primi due-tre anni dall’as-
sunzione rappresenta l’ennesima riduzione
incompiuta del costo del lavoro e si colloca in
una consolidata tradizione. Già quasi 20 anni
fa, la legge 407/90 concedeva alle aziende che
assumessero a tempo indeterminato disoccu-
pati o cassintegrati da almeno 24 mesi uno
sgravio contributivo del 50%, elevato al 100%
in caso di imprese artigiane od operanti nel
Mezzogiorno. Il datore di lavoro, per fruire di
questa decontribuzione, nei 6 mesi precedenti
l’assunzione non doveva aver licenziato per
giusta causa o mancato superamento del pe-
riodo di prova. La norma fu allentata dalla leg-
ge 92/2012, negando alle aziende il beneficio
solo se nei 6 mesi precedenti avessero proce-
duto a licenziamenti per giustificato motivo
oggettivo o riduzione di personale.
NEL 2015 arriva l’evoluzione della specie, af-
fiancata al Jobs Act, e rottama la legge 407: una
decontribuzione triennale una tantum per un
massimo di 8.060 euro annui, per i rapporti di
lavoro dipendente a tempo indeterminato e-
sclusi apprendistato e lavoro domestico. Uni-
co paletto: il lavoratore non doveva aver avuto,
nei 6 mesi precedenti, un contratto di lavoro
subordinato a tempo indeterminato. In queste
misure c’è una sostanziale continuità: sono
temporanee, non affrontano su base struttu-
rale la riduzione del costo del lavoro.
Lo sgravio gli under 30 è l’ennesima variazione
sul tema con un problema in più: rischia di
creare un “gradone” contributivo per fasce a-
nagrafiche. Il lavoratore che compie 30 anni
avrebbe un costo del lavoro raddoppiato all’i-
stante, con tutte le disfunzionalità che questa
segmentazione causerebbe. A poco e nulla ser-
virebbe il piccolo ammortizzatore che preve-
de (coperture permettendo) un taglio del
3-4% del nuovo e più elevato livello contribu-
tivo, diviso tra azienda e lavoratore. Sarebbe
di manodopera, privandosi degli over 30 per
assumere gli under 30 “sgravati”.
Una giostra infernale da contrastare intro-
ducendo divieti selettivi di licenziamento per
chi vede raddoppiato il proprio costo del la-
voro avendo come unica colpa quella di aver
compiuto 30 anni. Sarebbe il ritorno in azienda
di una nuova peculiare forma di articolo 18, in
pratica. Ogni riduzione di costo del lavoro de-
ve essere per tutti e definitiva, ma è molto co-
stosa. Oggi possiamo (forse) renderci conto di
quante risorse sono state sprecate in questa le-
gislatura, a partire dai 10 miliardi annui per gli
80 euro, che avrebbero potuto essere destinati
a riduzione permanente del cuneo fiscale e alla
rimodulazione delle detrazioni d’imposta. Re-
stiamo condannati a toppe triennali.
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20 » ULTIMA PAGINA | IL FATTO QUOTIDIANO | Lunedì 11 Settembre 2017

SCRIPTA MANENT

N
ei giorni scorsi è stato pro-
posto dal ministro della
Il ddl Orlando Giustizia Andrea Orlando
il nuovo decreto legislativo sulle
bili danni d’immagine e morali del-
le persone coinvolte. Tra gli aspet-
ti negativi e discutibili alcune limi-
tazioni rischiano di indebolire il
tà? Nel secondo libro gno si tengono nasco-
dell’Eneide, Virgilio sti achei, o questa mac-
narra il drammatico
avvertimento di
china è fabbricata a
danno delle nostre mu-

e le intercettazioni
di Virgilio
» ORAZIO LICANDRO
intercettazioni. Il provvedimento
presenta aspetti positivi e negativi.
Si escludono da ogni utilizzazione
tutti quei dati penalmente irrile-
vanti che attengono alla sfera pri-
vata delle persone; ed è un bene
perché spesso queste conversa-
zioni sono finite in pasto all’opi-
nione pubblica per alimentare un
gossip pruriginoso con inaccetta-
diritto di cronaca e di lasciare trop-
pa discrezionalità interpretativa
ai magistrati (pm, gip, tribunale
del riesame). Ma tra le nuove nor-
me vi è pure la limitazione al ricor-
so ai trojan horse, cioè ai captatori
informatici che penetrando nei
cellulari li trasformano in registra-
tori in movimento. Ma perché Ca-
vallo di Troia, che c’entra l’antichi-
Laooconte ai propri
concittadini quan-
do sulla spiaggia dinanzi alle mura
di Troia non vi erano più le navi a-
chee ma un gigantesco cavallo di
legno: “Sciagurati cittadini, quale
così grande follia? credete partiti i
nemici? o stimate alcun dono dei
danai privo d’inganni? Così cono-
scete Ulisse? O chiusi in questo le-
ra, per spiare le case e
sorprendere dall’alto la
città, o cela un’altra insi-
dia …Di qualunque cosa si tratti, ho
timore dei danai anche se recano
doni”. Che straordinaria visione
profetica quella di Virgilio, imma-
ginare una macchina fabbricata
per spiare dentro le case.
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COSA RESTERÀ...

Io ed Emma
al servizio
dei cagnoloni
» BENEDICTA BOCCOLI

A
bbiamo salvato u-
na vita. Strana sen-
sazione essere os-
servati da occhi candidi e
un po’interdetti che espri-
mono gratitudine e una
specie di rico-
noscente be-
nedizione. I
cani parlano!
Sì, ne sono
certa. Mani-
festano con lo
sguardo e con il corpo im-
pulsi ed emozioni. Sono in
macchina sotto una fitta
pioggia d’agosto, con l’a-
mica Emma, l’angelo dei
canili, che mi sta confes-
sando che non vuole mai
più adottare cani, dopo la
perdita del suo ultimo ba-
stardino.
Per un imperscrutabile
sincronismo, una palla di
pelo marrone appare dal-
la parte opposta della
strada, corre disperata-
mente verso di noi. Le
macchine suonano, ster-
zano, lo evitano per un
soffio. Come in un film po-
liziesco, io ed Emma, co-
me Starsky & Hutchal ser-
vizio del popolo randagio,
fermiamo la macchina,
posizioniamo le quattro
frecce e attiriamo l’atten-
zione della bestia spauri-
ta con della carne cruda
appena comprata al mer-
cato. È un maschio diffi-
dente di 40 chili, eppure si
avvicina, mangia e poi
scappa. Sono 40 chili di
paura! Ho un’ill umi na-
zione. Angelo Vaira, il mio
amico educatore cinofilo,
mi ha spiegato il linguag-
gio delle movenze canine:
lascio la vaschetta piena
di carne a terra, volto le
spalle e mi allontano. Il
cagnone mangia veloce e
inizia a seguirmi, si fida.
Emma si toglie il laccio
delle scarpe improvvisa
un guinzaglio, con garbo
gli andiamo incontro se-
gnando col passo una cur-
va, la stessa che fanno i ca-
ni per conoscersi, prima
di tranquillizzarsi a vi-
cenda e cominciare ad an-
nusarsi. Basta una carez-
za per farlo guaire gioioso
a pancia all’aria e convin-
cere Emma che lui è il suo
nuovo cane. L’ha chiama-
to Orazio, come il cane dei
fumetti, sbucato per caso
a conferma che il destino è
un abito che non si di-
smette mai.
(Ha collaborato
Massimiliano Giovanetti)