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Cardi Antonio
Via Trieste n° 6, 44020, San Giuseppe di Comacchio (FE)
Tel. e fax 0533/380236 (cell.328/2840356)
e-mail: cardi70@libero.it
2 – RICETTORE…………………………………………………………………………………………. pag. 2
4 – CONDOTTE…………………………………………………………………………………………... pag. 3
5 – POZZETTI……………………………………………………………………………………………. pag. 4
6 – ALLACCIAMENTI…………………………………………………………………………………... pag. 4
2 – RICETTORE
Il ricettore delle acque meteoriche è il Canale Collettore Valle Ponti e l’innesto avviene nel suo tratto terminale in
corrispondenza di Via dello Zuccherificio a Comacchio – località Villaggio di San Francesco: questo tratto è
attualmente tombinato con una tubazione in CAV Ø 800. In questa zona la fognatura attualmente esistente gode di un
collegamento al Canale Collettore Valle Ponti, autorizzato dal Consorzio di Bonifica del II° Circondario Polesine di San
Giorgio di Ferrara (ora Consorzio della Pianura di Ferrara), posto in essere tramite una tubazione in PVC Ø 600 che
interseca perpendicolarmente la Via Villaggio di San Francesco.
L’innesto della nuova fognatura bianca di progetto avverrà su questo collegamento tramite un’intercettazione
effettuata con un pozzetto “posato a cavaliere” collocato nella sede stradale.
Lo scarico interesserà esclusivamente le sole acque meteoriche e dovrà rispettare le limitazioni imposte dalla
Deliberazione n. 61 del 4 dicembre 2009 – Prot. N. 3877 del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara, ente preposto
alla gestione idraulica del Canale Collettore Valle Ponti. Queste nascono dall’esigenza di evitare il determinarsi di
situazioni di saturazione o crisi del sistema di canalizzazioni in uso al Consorzio di Bonifica in relazione alla
progressiva urbanizzazione del territorio del comprensorio che comporta un incremento delle aree impermeabilizzate.
In relazione alla superficie urbanizzata del P.U.E. Darsena pari a 1,1345 Ha, la portata massima accettabile in
condizioni di pioggia critica di progetto risulterà essere 9,076 lt/sec. In relazione a questa limitazione la fognatura
bianca dovrà essere dotata di uno specifico bacino di accumulo che conferisca al sistema fognatura bianca (condotte +
pozzetti + bacino di accumulo) la capacità di contenere tutta la pioggia critica di progetto.
Allo stesso tempo si prende atto che possibili volumi eccedenti la possibilità di accumulo del sistema della
fognatura bianca, realizzati nel rispetto della deliberazione sopra indicata, potranno essere smaltiti attraverso opportuni
sistemi di sfioro. Questi saranno finalizzati ad impedire allagamenti da esondazione nel comparto urbanistico di
progetto e dovranno essere predisposte periodiche manutenzioni e verifiche per garantirne il corretto funzionamento da
parte del richiedente e/o del futuro ente pubblico che si farà carico della gestione (Comune di Comacchio e/o C.A.D.F.
S.p.A. di Codigoro).
3 – BACINO DI ACCUMULO
Nella fognatura bianca è prevista la realizzazione di un bacino di accumulo, a monte, in grado di laminare e
trattenere i volumi eccedenti e di disporne il graduale smaltimento verso lo scarico nella rete demaniale e tramite
filtrazione nel terreno (ripascimento della falda freatica).
Il dimensionamento del bacino di accumulo è effettuato in scrupoloso ossequio dei volumi richiesti dalla
deliberazione sopra citata.
Il bacino di accumulo verrà collocato sotto il parcheggio pubblico, tra l’estradosso stradale e la quota della falda
freatica. E’ realizzato tramite tubazioni drenanti in PEAD posate e ricoperte da ghiaia di fiume arida (6/16 mm) priva di
spigoli vivi: questo pacchetto viene protetto da possibili infiltrazioni esterne da idoneo geotessile tessuto per drenaggio.
Nel presente sistema di fognatura bianca di progetto il bacino di accumulo lavora in modo simile ai vasi di
espansione dei comuni impianti di riscaldamento dei fabbricati:
1) in condizioni di pioggia ordinaria la fognatura bianca scarica a valle nel Canale Collettore Valle Ponti con la
limitazione di 9,076 lt/sec;
2) in condizioni di pioggia straordinaria la fognatura bianca continua a scaricare, ma allo stesso tempo si riempie il
bacino di accumulo a monte: al termine della pioggia parte dell’acqua meteorica accumulata viene rilasciata
gradualmente al sistema che la smaltisce nel ricettore, mentre parte viene smaltita per filtrazione nella falda
freatica;
3) in condizioni di pioggia eccezionale (superiore alla pioggia critica di progetto) entra in funzione lo sfioratore a
stramazzo posto in prossimità dell’innesto nel ricettore.
4 – CONDOTTE
Le condotte saranno costruite con tubi in PVC rigido non plastificato per fognature con giunti a bicchiere e relativi
anelli di tenuta elastomerici, conformi alle norme UNI EN 1401 – 1, tipo SN 4, marchio I.I.P. lunghezza delle barre ml
6,00 per condotte a gravità.
Tutte le condotte saranno posate su aree pubbliche o private di uso pubblico.
Le condotte saranno posate su un letto di sabbia uniformemente distribuita, il cui spessore non sarà inferiore a 10
cm e non dovrà contenere materiale inerte di diametro superiore a 5 mm. Il tubo verrà rinfiancato per almeno 20 cm per
lato, fino al piano diametrale, quindi ricoperto con lo stesso materiale incoerente per uno spessore non inferiore a 15
cm, misurato sulla generatrice superiore. Il successivo riempimento totale dello scavo deve essere effettuato con sabbia
o altro materiale idoneo sino alla quota del cassonetto stradale.
Tutte le condotte con ricopertura inferiore a 1,00 m, misurata dal piano stradale all’estradosso della tubazione,
devono essere presidiate da un’adeguata soletta in calcestruzzo Rck 250 armato con rete elettrosaldata.
5 – POZZETTI
I pozzetti devono essere in CAV a tenuta stagna, prefabbricati, con pareti rinforzate per carichi pesanti. I pozzetti
devono essere portati in quota con elementi aggiuntivi in CAV di uguale spessore dei pozzetti, stuccati perfettamente
nelle giunzioni con malta di cemento.
La copertura deve essere garantita da una piastra in CAV armata per carichi di 1^ categoria con foro Ø 600 atta a
ricevere la botola in ghisa. Per evitare inutili decantazioni nei pozzetti d’ispezione deve essere garantita la continuità
della condotta, mantenendo la stessa quota di scorrimento. L’ispezione deve realizzarsi mediante taglio della parte
superiore del tubo, ai lati dell’ispezione deve essere costruita una “sella” in calcestruzzo. Al termine dei lavori i pozzetti
devono essere perfettamente puliti.
I pozzetti caditoia devono essere in CAV delle dimensioni esterne di 50 x 50 cm completi di sifone.
Le botole per i pozzetti di ispezione devono essere in ghisa sferoidale non ventilate a norma UNI EN 124:
classe C 250 per quelle posate su marciapiede, a sezione quadrata con la scritta fognatura;
classe D 400 per quelle posate su strada con telaio a sagoma quadrata lato 850 mm, a rigidità ottimizzata per fare da
armatura al cemento di muratura, luce di passaggio passo d’uomo diametro minimo 600 mm con la scritta fognatura,
supporto guarnizione tra la superficie di contatto coperchio/telaio in policloroprene, sistema basculante con apertura a
120° per controllo e sicura fermo a 90° per estrazione coperchio, rivestimento integrale con pittura impermeabile nera,
asole per alloggiamento chiavi di sollevamento.
Le botole dei pozzetti caditoia devono essere in ghisa sferoidale in uso al C.A.D.F. S.p.A. con sezione quadrata
485 x 485 mm ed asole di raccolta delle acque.
Tutte le botole in ghisa devono essere bloccate con un anello in calcestruzzo avente una larghezza di 30 cm
all’ingiro e di 15 cm minimo spessore e dovranno essere posate alla quota della pavimentazione o del terreno
circostante in cui ricadono.
6 – ALLACCIAMENTI
Gli allacciamenti ai pozzetti d’ispezione della pubblica fognatura devono essere costruiti con tubi in PVC con le
stesse caratteristiche previste per le condotte principali. La quota di immissione non deve essere inferiore all’estradosso
della condotta principale.
Gli allacciamenti privati alle caditoie potranno raccogliere esclusivamente le acque meteoriche provenienti dalla
pavimentazioni esterne autorizzate e non quelle provenienti dalla falda di copertura: queste ultime dovranno
tassativamente essere smaltite tramite libera dispersione nelle aree cortilive a copertura vegetale.
7 – CALCOLO IDRAULICO
Il dimensionamento della rete di raccolta delle acque meteoriche (c.d. fognatura bianca) è diretta conseguenza
di una duplice verifica: una di natura idraulica ed una di natura statica.
Il calcolo idraulico deve dimostrare che le condotte sono in grado di smaltire le portate d’acqua raccolte nel
comparto urbanistico di progetto.
Il calcolo statico deve dimostrare che le condotte sono in grado di sopportare le sollecitazioni meccaniche a cui
sono sottoposte determinate dal terreno, dal traffico e dall’acqua di falda.
Il calcolo idraulico di una fogna bianca si articola in due fasi principali:
determinazione della portata delle acque pluviali raccolte nel bacino d’invaso costituito dal comparto urbanistico;
analisi del movimento delle acque pluviali all’interno delle condotte.
Per il calcolo della portata delle acque pluviali esiste una vasta letteratura che affronta questo problema: nella
presente relazione si fa esplicito riferimento ai Metodi Antichi definiti nel testo di Vittorio Nanni: “la moderna tecnica
delle fognature e degli impianti di depurazione”, Editore Ulrico Hoepli, Milano 1984;
Per l’analisi del movimento dell’acqua, in relazione alla scelta di utilizzare condotte circolari in PVC conformi alla
norma UNI EN 1401-1 tipo SN4 - SDR 41 (ex UNI 7447 tipo 303/1), si fa riferimento alla formula di Prandt-
Colebrook, che per altro trova sempre maggiori consensi in letteratura.
Cosicché le dimensioni di un canale a servizio di un bacino di area A dipendono dal volume che si ottiene
moltiplicando quest’area per l’altezza d’acqua caduta durante la pioggia e per un coefficiente unico di riduzione , in
cui sono compresi gli effetti di tutte le cause riduttrici sopra indicate. Se si indica con h l’altezza di acqua caduta in un
tempo T, l’altezza che corrisponde alla durata di un’ora (intensità media oraria) sarà:
ℎ
= (1)
= ∙ ∙ (2)
∙ ∙
= (3)
360
dove:
l = m/h
A = Ha
Q = m3 / s
Questa formula mostra che ai numerosi fattori indeterminati della portata che costituiscono il coefficiente unico di
riduzione se ne aggiunge un altro, che è il più importante di tutti, cioè l’intensità oraria l, la quale dev’essere quella
che corrisponde alla pioggia più pericolosa per un dato bacino: questo fattore viene comunemente denominato pioggia
critica.
Il primo fattore che incide sulla pioggia critica è il tempo di corrivazione tc che viene comunemente definito come
il tempo che l’acqua impiega per arrivare, partendo dai punti più lontani del bacino, alla sezione di sbocco del
collettore.
Una formula frequentemente utilizzata in Italia per il calcolo del tc in piccoli bacini (minori di 10 km2) è quella di
Aronica e Paltrinieri:
√ + 1,5 ∙
= ∙ (4)
0,8 ∙ √
dove:
tc = tempo di corrivazione espresso in h;
A = area del bacino espresso in km2;
L = lunghezza della condotta principale espressa in km;
Hm = dislivello tra la quota del bacino e la quota dello sbocco della condotta espresso in m;
M, d = costanti numeriche riportate nelle Tabella 1.
Tipo di copertura M
Terreno nudo 0,667
Terreni coperti con erbe rade 0,250
Terreni coperti da bosco 0,200
Terreni coperti da prato permanente 0,167
Permeabilità d
Terreni semi-impermeabili 1,270
Terreni poco permeabili 0,960
Terreni mediamente permeabili 0,810
Terreni molto permeabili 0,690
Definito tc si va sul diagramma delle massime intensità, riferito ai regimi di pioggia più probabili nei nostri climi, e
si individua l’intensità l della pioggia critica da prendere in considerazione.
In generale sarà opportuno riferirsi non alla linea delle massime precipitazioni assolute, ma ad una linea che
escluda alcune precipitazioni eccezionali che si verificano solo a distanza di un certo numero di anni. Ciò equivale ad
ammettere che una volta ogni tanti anni le condotte da progettare possono andare soggette ad essere riempite
totalmente. Ragionando sulle intensità orarie massime osservate nei nostri climi in 50, 25 e 15 anni possiamo ritenere
valide le seguenti equazioni:
Proseguiamo l’analisi del calcolo idraulico soffermandoci sul coefficiente ; questo si può considerare la
Fattore d’impermeabilità
Il fattore di impermeabilità varia sensibilmente con l’altezza e la durata delle piogge. Sarebbe opportuno che la
progettazione venisse preceduta da accertamenti sperimentali nella zona da servire, ma ciò non riesce ordinariamente
possibile perché richiederebbe tempo e mezzi che, nel caso delle piccole e medie reti sarebbero sproporzionati allo
scopo. Conviene invece attenersi ai dati sperimentali, la cui attendibilità è stata confermata dall’impiego fattone con
successo in molti paesi. Nelle comuni progettazioni si può adottare la nota scala di Frühling (v. Manuale Colombo), che
si riporta nelle Tabelle 3 e 3 dal Manuale Cremonese:
I suddetti valori del coefficiente di impermeabilità si riferiscono a piogge della durata di un’ora e pertanto possono
essere inseriti senza correzioni nelle formule delle portate caratterizzate dal fattore fondamentale dell’intensità media
oraria. Dovendosi, in casi particolari, considerare piogge di durata generica T, minore o maggiore di un’ora, i
coefficienti si possono correggere con la formula:
t = • √ℎ (8)
in cui h è l’altezza della pioggia caduta nel tempo T. Il valore di t, detto indice di permeabilità, si deduce dai valori
Fattore di ritardo
Il fattore di ritardo è un necessario correttivo del fattore impermeabilità, che, usato da solo, darebbe eccessivi
valori della portata, specialmente nei bacini di scarsa pendenza e di grande area. Nella pratica il fattore di ritardo
comprende gli effetti della ritenuta superficiale e della distribuzione; quest’ultima non si presterebbe in alcun modo ad
una determinazione preventiva deducibile dall’esame delle condizioni locali.
Date le difficoltà di un’analisi minuziosa dei diversi fattori del coefficiente di riduzione conviene stabilire
speditivamente il fattore di ritardo adottando una delle formule empiriche dedotte dall’esame di numerosi casi concreti.
La nota formula del Bürkli:
ψ = i / √ (9)
sembra rispondere bene ai casi più comuni ed è di facile uso perché richiede solo l’apprezzamento preliminare di due
elementi geometrici fondamentali, cioè l’area A del bacino e la pendenza media i del bacino stesso e del canale per la
scelta dell’indice n. Converrà anche tener conto della forma del bacino e della sua capacità di ritenuta superficiale. Fatta
salva la valutazione di tali elementi, si sceglierà l’indice n del radicale col criterio di far corrispondere i valori minori
alle basse pendenze, alle forme del bacino che danno minore contributo d’afflusso e ai terreni capaci di maggiore
ritenuta per rugosità, avallamenti, ecc. I valori maggiori si addicono alle forti pendenze ed ai bacini di forma raccolta
intorno al canale. Certo questa valutazione preventiva, essendo affidata alla discrezione del progettista, può dar luogo a
qualche errore in più o in meno, ma si tratterà sempre di errori lievi se l’apprezzamento discrezionale si fonda su di un
accurato esame del terreno per stimarne soprattutto la capacità di ritenuta superficiale, dato che gli altri elementi, area,
pendenza, forma si rilevano dai disegni di progetto.
La Tabella 4 da i valori del fattore di ritardo per n = 4; 6; 8 e per A = 5; 10; 20; 30; 50 ha. Nella stessa tabella sono
indicate le pendenze medie a cui si possono riferire i valori di ψ, salvo correzioni discrezionali di cui si è detto sopra.
I valori indicati nella tabella variano da un minimo di 0,37 ad un massimo di 0,82.
Per valori fuori scala di i e di A si possono trovare per estrapolazione i corrispondenti valori di ψ, ma è prudente
non assumere valori minori di 0,37, mentre per forti pendenze e/o piccoli bacini si può superare il massimo di 0,82 fino
a raggiungere, prudenzialmente, l’unità.
Nella Tabella 5 sono riportati i valori del fattore di ritardo per pendenze superiori a 0,01.
Tabella 4 – Calcolo del fattore ritardo per pendenze non superiori a 0,01.
i
A 0,001 0,005 0,010
n=4 n=6 n=8
5 ha 0,67 0,76 0,82
10 ha 0,56 0,68 0,75
20 ha 0,47 0,60 0,69
30 ha 0,43 0,57 0,66
50 ha 0,37 0,52 0,61
Fattore di ritenuta
Il fattore di ritenuta deriva dall’acqua che rimane aderente al suolo, che riempie le cavità, che aderisce alle piante,
ecc. Esso è massimo al principio della pioggia ed evidentemente diviene pari all’unità quando tutte le superfici sono
bagnate e le cavità riempite. Non è prudente tenerne conto, potendo darsi il caso che la pioggia critica si verifichi poco
dopo un’altra pioggia.
Fattore di distribuzione
Il fattore di distribuzione della pioggia dipende dal fatto che l’intensità della stessa non è uguale in tutta la zona.
Frühling ammette che ad una distanza di tre chilometri dal punto di massima intensità, questa si riduca alla metà circa e
che la curva di decrescenza assuma la forma di una parabola ad asse orizzontale. Metcalf avverte però che questo fattore
è in generale prossimo all’unità e che scende appena a 0,95 per un’area di 400 ha. Per aree alquanto minori non
conviene tenerne conto.
( 2,51
= −2 ∙ 2 ∙ ∙ !" ∙ # ∙ log( + ) (10)
3,71 ∙ !" 2 ∙ ∙ !" ∙ #
dove:
V = velocità media della corrente (m / sec.);
g = Accelerazione di gravità (9,81 m / sec.2);
Di = Diametro interno del tubo (m);
J = Pendenza della tubazione (valore assoluto);
K = Scabrezza assoluta che per le tubazioni in PVC si assume pari a 0,25 mm (valore raccomandato da
A.T.V.1);
n = Viscosità cinematica che per le tubazioni in PVC si assume pari a 1,31 • 10-6 m2 / sec. (valore
raccomandato da A.T.V.).
Poiché viene considerato in ogni caso un deflusso a sezione piena, è facile risalire alla portata massima applicando
la formula:
!" ,
= + ∙ ∙ (11)
4
Quanto sopra precisato si riferisce al flusso a sezione piena e cioè relativo alla massima capacità di portata. Ciò
tuttavia non deve avvenire mai in quanto l’assenza di un’adeguata aerazione della canalizzazione innesca dei fenomeni
ondosi che possono provocare pericolosi fenomeni di battimento. Più spesso la sezione di una condotta fognaria è
occupata solo in parte dal fluido e pertanto le velocità e le portate variano al variare dell’altezza del fluido nel tubo
secondo una specifica relazione abbondantemente riportata in letteratura sia in forma di grafico che di tabella numerica.
In ogni caso è opportuno che il grado di riempimento (h / Ø) non superi il valore di 0,5 per le tubazioni di piccolo
diametro (≤ 400), mentre possono essere accettati valori dell’ordine di 0,7 ÷ 0,8 per diametri maggiori.
Per quanto concerne l’abrasione delle pareti delle condotte causata dall’azione meccanica esercitata dal materiale
solido trascinato in sospensione nelle acque meteoriche (proveniente dalla disgregazione del manto stradale e dalle
pavimentazioni in genere) la Circolare n. 11633 del Ministero LL.PP. (“Istruzioni per la progettazione delle fognature e
1
Associazione Tecnica delle Fognature
Relazione tecnico - idraulica della fogna bianca 15
Arch. Cardi Antonio
Via Trieste n° 6, 44020, San Giuseppe di Comacchio (FE)
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degli impianti di trattamento delle acque di rifiuto”) indica per le portate bianche di punta una velocità massima di 5
m/s da non oltrepassare per avere garantita l’assenza di significativi fenomeni di abrasione.
Preso atto che i volumi di accumulo stabiliti nelle Tabella 6 sono da considerarsi dei minimi inderogabili, resta
facoltà del richiedente la progettazione e la realizzazione delle opere atte a garantire il rispetto del principio
dell’invarianza idraulica. Tutti i volumi eccedenti la possibilità di accumulo dei sistemi di fognatura, realizzati nel
rispetto di quanto sopra riportato, potranno essere smaltiti attraverso opportuni sistemi di sfioro. Per questi ultimi,
finalizzati ad impedire eventuali allagamenti da esondazione in caso di precipitazioni meteoriche eccedenti il valore di
pioggia critica definito dal progetto, dovranno essere predisposte ad opera del richiedente (o da un suo eventuale avente
causa) periodiche manutenzioni e verifiche per garantirne il corretto funzionamento.
11 – CALCOLO STATICO
Condotte in PVC
L’unico parametro da verificare nell’ambito del calcolo statico delle condotte interrate in PVC è la deformazione
diametrale. Dopo 20 anni di osservazioni e misure effettuate sulle condotte interrate in PVC si è potuto verificare che
una deformazione diametrale iniziale (1 ÷ 3 mesi) non superiore al 5% ed una deformazione diametrale finale (2 anni)
non superiore al 8% costituiscono una garanzia nei confronti dell’assenza di fenomeni di collasso della tubazione.
La resistenza meccanica dei tubi destinati alle fognature è determinata dai carichi esterni (Q) dati dalla somma di
tre elementi:
1) carico del terreno (qt);
2) carico del traffico o carichi mobili (qm);
3) acqua di falda (qf).
dove:
Cd1 = (1 – e-2 • k tg θ • H/B) / (2 • k tg θ) = coefficiente di carico per il riempimento in trincea;
γ = peso specifico del terreno (kg/m3);
k = tg2 (π/4 - ∅/2) = rapporto tra pressione orizzontale e verticale nel materiale di riempimento;
θ = angolo di attrito tra materiale di riempimento e pareti della trincea;
∅ = angolo di attrito interno del materiale di riempimento;
H = altezza del riempimento misurato a partire dalla generatrice superiore del tubo (m);
B = larghezza della trincea, misurata in corrispondenza della generatrice superiore del tubo (m).
dove:
P = carico concentrato (kg) rappresentato da una ruota o da una coppia di ruote (P = 6000 kg rispecchia la
situazione in cui sono previsti solo passaggi di autovetture e autocarri leggeri);
De = diametro esterno del tubo;
H = altezza del riempimento misurato a partire dalla generatrice superiore del tubo (m);
ϕ = coefficiente correttivo che tiene conto dell’effetto dinamico dei carichi indicati con P, si assume uguale a 1
+ 0,3/H.
dove:
H = altezza del riempimento misurata a partire dalla generatrice superiore del tubo (m);
H1 altezza del riempimento misurata a partire dal livello della falda d’acqua (m);
De = diametro esterno del tubo (m);
0,125 ∙
∆/ = 1 2 (15)
0 ∙ ( ) + 0,0915 ∙ 04
!
mentre per determinare le deformazioni nel tempo (2 anni) si inserisce nella suddetta formula un coefficiente T che
consente di tenere conto sia delle variazioni delle caratteristiche meccaniche del PVC, sia del comportamento del
terreno nel tempo (16).
0,125 ∙ ∙
∆/ =
0 1 2 (16)
∙ ( ) + 0,0915 ∙ 04
!5
dove:
T = 2 (valore normalmente raccomandato in letteratura scientifica);
E = modulo di elasticità del PVC;
s = spessore del tubo (m);
De = diametro esterno del tubo (m);
E1 = 9 ∙ 106 9
∙ ( + 4)( : ,)
7′
H = altezza del riempimento misurata a partire dalla generatrice superiore del tubo (m);
a’ = fattore dipendente dalla compattazione del rinfianco del tubo; generalmente assumendo un indice della
prova di Proctor del terreno di riempimento pari al 90% ⇒ a’ = 1,5
I valori di deformazione diametrale da non superare, raccomandati dalle norme ISO/DTR 7073 per tubazioni in
PVC conformi alla norma UNI EN 1401-1 tipo SN4 - SDR 41 (ex UNI 7447 tipo 303/1), sono:
1) dopo 1 ÷3 mesi:
x1÷3 = (0,125 Q) / [E (s/D)3 + 0,0915 E1] < 8% (valore max per tubi UNI EN 1401-1 tipo SN4 - SDR 41)
2) dopo 2 anni:
x2 = (0,125 T Q) / [E T (s/D)3 + 0,0915 E1] < 10% (valore max per tubi UNI EN 1401-1 tipo SN4 - SDR 41)
I parametri da verificare nell’ambito del calcolo statico delle condotte drenanti interrate in PEAD sono la rigidità è
la deformazione diametrale.
Generalmente la scelta della rigidità del tubo dipende dal terreno nativo, dal materiale di rinterro, nella zona
attorno al tubo e dalla sua compattazione, dall’altezza di copertura, dalle condizioni del carico e dalle proprietà limite
dei tubi.
La scelta della rigidità del tubo può essere fatta usando i prospetti presenti nella norma sperimentale UNI ENV
1046 (Sistemi di tubazioni e condotte di materia plastica – Sistemi di adduzione d’acqua e scarichi fognari all’esterno
dei fabbricati – Raccomandazioni per installazione interrata e fuori terra).
Nella Tabella 7 è ad esempio indicata la rigidità minima raccomandata delle tubazioni nel caso di posa in aree in
presenza di traffico in funzione del materiale di rinterro e dello spessore di ricopertura.
I terreni sono divisi in tre tipologie (granulare, coesivo ed organico) ed in sei sottogruppi come specificato in
Tabella 8. I materiali di tipo organico (gruppo 5 e 6) non devono essere utilizzati come terreno di riempimento.
La classe di compattazione è definita in funzione del grado di compattazione espresso in densità di riferimento
Proctor (SPD) in funzione delle diverse tipologie di materiali, come espresso nella Tabella 9.
Per quanto riguarda la deformazione diametrale si assume come riferimento la norma tedesca ATV – DWK – A
127 E (Static Calculation of Drains and Sewers) dell’Agosto 2000 che definisce come il 5% il valore limite della
deformazione diametrale in grado di garantire l’assenza di fenomeni di collasso delle tubazioni in PEAD.
= 50 ∙ 0,704;<,= = 58,79 ~ 60 ⁄ℎ
Fattori di impermeabilità
FATTORI DI IMPERMEABILITA’
CS = SUPERFICIE FONDIARIA ⇒ COSTRUZIONI SPAZIATE (SEMINTENSIVE) 0,50
STRADE ⇒ (70% DI PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO = 0,8 + 30% LASTRICATO
St = ORDINARIO – MASSELLO AUTOBLOCCANTE CHIUSO = 0,5) ⇒ m.p. = [(0,70 • 0,8) + (0,30 •
0,5)] / 1 = 0,71
PARCHEGGIO PUBBLICO ⇒ (50 % DI PAVIMENTAZIONE IN ASFALTO = 0,8 + 50 %
P =
MASSELLO AUTOBLOCCANTE CHIUSO = 0,5) ⇒ m.p. = [(0,50 • 0,8) + (0,50 • 0,5)] / 1 = 0,65
V = STANDARD URBANISTICI ⇒ GIARDINI, PARCHI, BOSCHI 0,10
RAMO FOGNATURA 18 – 19 – 20 – 21 - 22
SUPERFICI PONDERATE
SUPERFICI NETTE DEL BACINO DI RIFERIMENTO DEL BACINO DI PORTATA
(mq) RIFERIMENTO (l/sec.)
(mq)
V 01 = 30,90(30,90 − 29,25)(30,90 − 27,35)(30,90 − 5,20) = 68,20 0,10 6,82 0,11
V 02 = 31,55(31,55 − 29,25)(31,55 − 28,85)(31,55 − 5,00) = 72,12 0,10 7,21 0,12
V 03 = 28,53(28,53 − 26,25)(28,53 − 25,80)(28,53 − 5,00) = 64,50 0,10 6,45 0,11
V 04 = 29,10(29,10 − 26,85)(29,10 − 26,25)(29,10 − 5,10) = 66,92 0,10 6,69 0,11
V 05 = 27,35(27,35 − 25,60)(27,35 − 24,00)(27,35 − 5,10) = 59,73 0,10 5,97 0,10
V 06 = 27,88(27,88 − 25,60)(27,88 − 25,15)(27,88 − 5,00) = 62,87 0,10 6,29 0,10
V 07 = 14,80(14,80 − 12,80)(14,80 − 11,80)(14,80 − 5,00) = 29,50 0,10 2,95 0,05
V 08 = 14,83(14,83 − 12,80)(14,83 − 11,85)(14,83 − 5,00) = 29,62 0,10 2,96 0,05
V 09 = 12,63(12,63 − 10,80)(12,63 − 9,45)(12,63 − 5,00) = 23,62 0,10 2,36 0,04
V 10 = 12,68(12,68 − 10,80)(12,68 − 9,55)(12,68 − 5,00) = 23,87 0,10 2,39 0,04
CS 07 = 40,28(40,28 − 30,20)(40,28 − 27,35)(40,28 − 23,00) = 301,00 0,50 150,50 2,51
CS 08 = 36,43(36,43 − 30,20)(36,43 − 22,00)(36,43 − 20,65) = 227,15 0,50 113,58 1,89
CS 09 = 34,90(34,90 − 28,95)(34,90 − 22,00)(34,90 − 18,85) = 207,35 0,50 103,68 1,73
CS 10 = 38,93(38,93 − 28,95)(38,93 − 25,80)(38,93 − 23,10) = 283,98 0,50 141,99 2,37
CS 11 = 24,00(24,00 − 23,10)(24,00 − 22,75)(24,00 − 2,15) = 24,29 0,50 12,15 0,20
CS 12 = 24,00(24,00 − 23,10)(24,00 − 22,75)(24,00 − 2,15) = 24,29 0,50 12,15 0,20
CS 13 = 36,35(36,35 − 32,55)(36,35 − 23,10)(36,35 − 17,05) = 187,94 0,50 93,97 1,57
CS 14 = 39,28(39,28 − 32,55)(39,28 − 24,00)(39,28 − 22,00) = 264,00 0,50 132,00 2,20
CS 15 = 29,38(29,38 − 24,95)(29,38 − 22,00)(29,38 − 11,80) = 129,80 0,50 64,90 1,08
CS 16 = 34,70(34,70 − 24,95)(34,70 − 23,95)(34,70 − 20,50) = 227,26 0,50 113,53 1,89
CS 17 = 27,70(27,70 − 23,95)(27,70 − 22,00)(27,70 − 9,45) = 103,95 0,50 51,98 0,87
St 05 = 25,58(25,58 − 23,00)(25,58 − 17,70)(25,58 − 10,45) = 88,57 0,71 62,88 1,05
St 06 = 26,83(26,83 − 23,00)(26,83 − 20,65)(26,83 − 10,00) = 103,25 0,71 73,31 1,22
St 07 = 25,08(25,08 − 21,35)(25,08 − 18,80)(25,08 − 10,00) = 94,00 0,71 66,74 1,11
St 08 = 25,10(25,10 − 21,35)(25,10 − 18,85)(25,10 − 10,00) = 94,25 0,71 66,92 1,12
St 09 = 11,08(11,08 − 10,00)(11,08 − 10,00)(11,08 − 2,15) = 10,69 0,71 7,59 0,13
St 10 = 11,08(11,08 − 10,00)(11,08 − 10,00)(11,08 − 2,15) = 10,69 0,71 7,59 0,13
St 11 = 23,40(23,40 − 19,75)(23,40 − 17,05)(23,40 − 10,00) = 85,25 0,71 60,49 1,01
St 12 = 23,40(23,40 − 19,75)(23,40 − 17,05)(23,40 − 10,00) = 85,25 0,71 60,49 1,01
St 13 = 26,38(26,38 − 22,60)(26,38 − 20,15)(26,38 − 10,00) = 100,74 0,71 71,53 1,19
St 14 = 26,55(26,55 − 22,60)(26,55 − 20,50)(26,55 − 10,00) = 102,47 0,71 72,75 1,21
SOMMA PARZIALE = 3232,73 1538,47 25,64
RAMO FOGNATURA 14 - 18 = 3280,16 1943,94 32,67
RAMO FOGNATURA 15 – 16 – 17 – 18 = 467,46 331,90 5,53
TOTALE 6980,35 3814,31 63,84