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corso di

Teoria e Tecnica della Circolazione


a.a. 2010-2011

INTERSEZIONI A ROTATORIA

Umberto Crisalli
crisalli@ing.uniroma2.it
Rotatorie

Introduzione

INTERSEZIONI
STRADALI

Intersezioni a Intersezioni a
Svincoli
raso livelli sfalsati

Lineari Rotatoria Semaforizzate

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Rotatorie

Introduzione
Per la scelta della tipologia d’intersezione si tiene conto in
particolare di:

ü  Sicurezza: localizzazione (visibilità, angoli di incrocio),


comportamento degli utenti, statistiche degli incidenti, utenze
deboli (soprattutto in ambito urbano);
ü  Funzionalità: ritardo medio totale, numero medio di veicoli in
coda, capacità;
ü  Impatto ambientale: ingombri planimetrici ed altimetrici,
emissioni nocive e rumore;
ü  Costi di costruzione e manutenzione.

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Rotatorie

Definizione
Rotatoria convenzionale
Secondo una vecchia definizione, una rotatoria è un intersezione
a raso non semaforizzata nella quale si realizza una serie di corti
tratti di scambio, o di intreccio, allo scopo di non interrompere i
flussi di traffico nel momento in cui si hanno delle reciproche
manovre di attraversamento.

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Rotatorie

Definizione
Rotatoria convenzionale

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Rotatorie

Definizione
Rotatoria moderna
Secondo una nuova concezione, introdotta dalla Normativa
Francese, si definiscono rotatorie quelle intersezioni che hanno i
seguenti requisiti fondamentali:

ü  una zona centrale inaccessibile, circolare, circondata da un


anello percorribile in una sola direzione (antioraria) dal traffico
che proviene da più entrate;

ü  segnaletica specifica che ne indica la presenza e preserva la


regola di precedenza nell anello.

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Rotatorie

Definizione
Rotatoria moderna

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Rotatorie

Definizione
Rotatoria moderna
La tipologia di intersezione a rotatoria “moderna” si è affermata per
la necessità di soddisfare tre esigenze fondamentali nel campo della
circolazione:

1. aumento della capacità dell’intersezione;

2. miglioramento della sicurezza;

3. aumento del campo di applicabilità del tipo di intersezione.

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Rotatorie

Definizione
Confronto convenzionale/moderna
Comunemente a tutte le normative nazionali dei vari Paesi, le
principali caratteristiche che differenziano le rotatorie moderne da
quelle convenzionali sono:

ü  introduzione della precedenza sull’anello;


ü  classificazione rigorosa in base alle dimensioni;
ü  forma circolare dell’isola centrale;
ü  larghezza costante dell’anello;
ü introduzione di isole spartitraffico agli accessi tra il flusso
entrante ed uscente;
ü  introduzione delle svasature in corrispondenza degli innesti.

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Rotatorie

Definizione
Regole di precedenza

L introduzione del diritto di precedenza ai veicoli all interno


dell anello risale:

ü  alla metà degli anni 60 in Gran Bretagna;

ü  nei primi anni 80 in Francia.

In Italia vi è una totale assenza di una normativa specifica sulle


rotatorie e la tardiva modifica del Codice della Strada, che solo nel
1992, con l avvento del Nuovo Codice della Strada, ha stabilito la
possibilità di realizzare rotatorie con precedenza all anello: art. 7,
comma 1° e art. 7, comma 1c.

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Rotatorie

Definizione
Regole di precedenza
L introduzione della precedenza all interno dell anello ha portato
notevoli benefici:

ü  ha risolto il problema dell autosaturazione della circolazione


all interno dell anello;
ü  è possibile realizzare soluzioni che richiedono un minor
consumo di spazi (rotatorie compatte e mini-rotonde);
ü presenza di un regime di basse velocità
di percorrenza dell anello per poter
effettuare correttamente le manovre di
attraversamento.

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Rotatorie

Definizione
Comportamento degli autoveicoli in transito

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Rotatorie

Punti di forza
ü  la connotazione di un luogo;
ü  il traffic calming, ossia la moderazione
del traffico;
ü  la riduzione dei punti di conflitto;
ü  la riduzione dei tempi di attesa;
ü  la flessibilità degli itinerari grazie alla
semplice possibilità di invertire la
marcia;
ü  riduzione del numero e della gravità
degli incidenti;
ü  minor inquinamento acustico e
ambientale;
ü  segnaletica stradale semplificata;
ü  minori costi di gestione e di
manutenzione.
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Rotatorie

Punti di debolezza
Le situazioni in cui è fortemente sconsigliata la realizzazione di una
rotatoria si riferiscono ai seguenti casi:
ü  mancanza di spazio;
ü  irregolarità plano-altimetriche;
ü  regolazione diretta del traffico;
ü  sequenza di incroci coordinati da semaforizzazione;
ü presenza di un elevato flusso di mezzi pesanti;
ü presenza di corsie riservate al trasporto pubblico.

Inoltre :
ü  hanno elevati costi di realizzazione;
ü risultano spesso difficili da attraversare e penalizzanti per ciclisti e
pedoni.

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Rotatorie

Progettazione
La progettazione di un incrocio a rotatoria è un processo complesso
che interessa vari aspetti, quali:

ü  aspetto urbanistico: la rotatoria è concepita come un elemento


di connotazione di un luogo, di identificazione di uno spazio di
transizione, di caratterizzazione di un percorso;

ü  aspetto circolatorio: l intersezione a rotatoria è un elemento


da valutare e dimensionare secondo metodologie di analisi e di
progettazione dell ingegneria del traffico;

ü  aspetto infrastrutturale: sono richieste specifiche


geometriche, indicazioni costruttive e di segnaletica.

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Rotatorie

Progettazione
Il progetto di una rotatoria è un processo iterativo le cui scelte
devono realizzare il giusto compromesso tra sicurezza e regolarità
della circolazione, ovvero capacità, aspetti che sono, però, tra loro
contrastanti. La sicurezza si traduce infatti in una geometria
dell’intersezione che induce basse velocità di ingresso e di
circolazione nella rotatoria, mentre purtroppo questa riduzione di
velocità influenza negativamente la capacità.

La fase preliminare del progetto consiste nell’individuare i seguenti


tre elementi:
ü  posizione ottimale della rotatoria;
ü  dimensione ottimale della rotatoria;
ü  andamento plano-altimetrico e sistemazione dei tronchi di
approccio all’intersezione.
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Rotatorie

Progettazione
Processo iterativo di progettazione

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Rotatorie

Sicurezza
Vantaggi (1/2)
Le rotatorie offrono un livello di sicurezza sicuramente maggiore
rispetto ad altre tipologie di intersezioni, per effetto della riduzione
sia della gravità che della numerosità degli incidenti, in quanto:
1.  le rotatorie presentano un numero inferiore di punti di
conflitto rispetto alle intersezioni convenzionali;
2.  le basse velocità associate alle rotatorie danno modo ai
guidatori di avere maggiore tempo di reazione nelle situazioni
di pericolo;
3.  i veicoli nelle rotatorie viaggiano a velocità simili (basse
velocità relative);
4.  i pedoni hanno il vantaggio di attraversare una sola direzione
di traffico alla volta in ogni approccio; inoltre le isole
direzionali offrono loro rifugio permettendo anche di
attraversare la strada in più tempi;
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Rotatorie

Sicurezza
Vantaggi (2/2)
5. la velocità dei veicoli a due ruote, entranti ed uscenti, è ridotta
grazie ad una idonea configurazione della rotatoria;
6. eliminazione delle manovre di svolta a sinistra che sono causa
della maggior parte degli incidenti mortali alle intersezioni;
7.  facilità di decisione (solo svolta a destra) per ogni ramo di
entrata;
8.  azione di responsabilizzazione dell utenza: la rotatoria, a
differenza di un incrocio regolato da semafori costringe il
guidatore ad una maggiore attenzione;
9.  possibilità di effettuare, in sicurezza, una manovra per lo più
proibita negli incroci tradizionali: l inversione di marcia.

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Rotatorie

Sicurezza
Tipi di collisione (1/2)
I tipi di collisione sono 16:
(1) m a n c a t a p r e c e d e n z a
all entrata (fra corrente
entrante e circolante);
(2) f uoriuscita del singolo
veicolo dall anello
circolatorio;
(3) p erdita di controllo del
singolo veicolo all entrata;
(4) tamponamento all entrata;
(5) c ollisione fra corrente
circolante e corrente uscente;
(6) collisione con pedoni sugli
attraversamenti;

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Rotatorie

Sicurezza
Tipi di collisione (2/2)
(7) perdita di controllo del singolo veicolo all uscita;
(8) collisione tra corrente uscente e corrente entrante;
(9) tamponamento sull anello
circolatorio;
(10) tamponamento all uscita;
(11) collisione con ciclisti all entrata;
(12) collisione con ciclisti all uscita;
(13) incrocio sull anello circolatorio;
(14) direzione errata di circolazione
sull anello circolatorio;
(15) collisione con pedoni sull anello
circolatorio;
(16) collisione con pedoni sui bracci
di approccio al di fuori degli
attraversamenti.

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Rotatorie

Elementi geometrici

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Rotatorie

Elementi geometrici
Gli elementi progettuali di una rotatoria sono principalmente:

ü  diametro del cerchio inscritto o diametro esterno;


ü  centro della rotatoria;
ü  diametro dell isola centrale;
ü  entrata, uscita ed isola spartitraffico;
ü  raggio di curvatura dell entrata;
ü  angolo di incidenza dei rami;
ü visibilità;
ü  pendenza trasversale;
ü  rotatorie ellissoidali.

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Rotatorie

Elementi geometrici
ü  diametro del cerchio inscritto o diametro esterno:
Esso rappresenta il principale parametro utilizzato per definire il
tipo di rotatoria; infatti Il D.M. 19/04/2006 ( Norme funzionali e
geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali )
individua tre tipologie di rotatorie sulla base della dimensione D
del diametro del cerchio esterno in cui si possono inscrivere:
ü mini-rotatorie con diametro esterno compreso fra i 14 e i 25 metri;
ü rotatorie compatte con diametro compreso tra i 25 e i 40 metri;
ü rotatorie convenzionali con diametro esterno maggiore di 40 metri.
CATEGORIA DIAMETRO DEL CERCHIO INSCRITTO
Mini Rotatorie 13 – 25 m
25 – 30 m
Urbane Compatte
30 – 40 m
Urbane a Singola Corsia
45 – 55 m
Urbane a Doppia Corsia
35 – 40 m
Extraurbane a Singola Corsia
55 – 60 m
Extraurbane a Doppia Corsia

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Rotatorie

Elementi geometrici
ü  diametro del cerchio inscritto o diametro esterno:
Il rapporto tra il diametro del cerchio inscritto ed il diametro
dell isola centrale è di fondamentale importanza per il transito dei
veicoli pesanti, specialmente nelle rotatorie più piccole dove, ad
esempio, un diametro di 18 m dell isola centrale richiede un
diametro esterno minimo di 36 m per evitare la possibilità di
sormontamento. In base al diametro esterno si ha una classifica
tipologica in mini rotatorie, rotatorie compatte e grandi rotatorie.

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Rotatorie

Elementi geometrici
ü  centro della rotatoria:
L ipotetico centro della rotatoria si dovrebbe idealmente trovare
nel punto di convergenza degli assi delle strade che si incrociano.
Incentrata su questo punto, la rotatoria offre le migliori condizioni
di inserimento, di visuale e di deflessione delle traiettorie dei
veicoli in entrata. In realtà è raro avere un punto solo e sovente gli
assi si incontrano in più punti, che definiscono un poligono e
all interno del quale si posiziona, con successivi adattamenti, il
centro della rotatoria.

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Rotatorie

Elementi geometrici
ü  diametro dell isola centrale:
deciso il diametro esterno, si
traccia l’isola centrale
adottando una larghezza
dell’anello.
Questa larghezza effettiva ,
generalmente compresa tra 7
e 9 m, deve essere sufficiente
all inscrizione dei veicoli
pesanti ed è comprensiva
dell’ampiezza dell’eventuale
fascia sormontabile prevista
al contorno dell isola
centrale.

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Rotatorie

Elementi geometrici
ü  entrata, uscita ed isola spartitraffico:
sono gli elementi di raccordo tra la rotatoria ed i rami
dell intersezione e sono specificati nelle diverse normative
tecniche. La larghezza di una corsia in entrata è di 3-4 m, mentre in
uscita è di 4-5 m, le isole spartitraffico hanno larghezza non
inferiore a 5 m, quando la rotatoria è interessata da traffico intenso
e veloce ed in caso di attraversamento pedonale, con lunghezza tale
da consentire anche la protezione fisica dei pedoni (almeno 15 m).
Generalmente le isole spartitraffico prevedono una superficie in
rilievo rispetto alla pavimentazione stradale.

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Rotatorie

Elementi geometrici
ü  raggio di curvatura all entrata:
Per avere un adeguato grado di
sicurezza e capacità bisognerebbe
mantenere il controllo della velocità
dei veicoli. Ciò può essere in qualche
modo ottenuto per deflessione degli
angoli di ingresso delle traiettorie
nell anello. Deflessione che si
influenza posizionando sulle entrate
opportune isole spartitraffico e
svasando le entrate stesse. Raggi di
curvatura all entrata maggiori di 100
m sono sconsigliati per motivi di
incidentalità.

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Rotatorie

Elementi geometrici
ü  visibilità:
È importante che i conducenti
abbiano una visibilità sufficiente
della rotatoria a cui si stanno
avvicinando in modo da ridurre la
velocità e arrestarsi in tutta
sicurezza.
Il Nuovo Codice della Strada
prescrive la distanza di visuale
libera ossia la lunghezza del tratto
di strada che il conducente riesce a
vedere davanti a sé senza
considerare l influenza del traffico,
delle condizioni atmosferiche e di
illuminazione della strada .
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Rotatorie

Elementi geometrici
ü  angolo di incidenza dei rami (angolo di deflessione):
La geometria di raccordo dei rami sulla rotatoria deve essere tale da
scongiurare traiettorie dirette, non compatibili con la sicurezza e col
corretto funzionamento della traiettoria. Il problema di traiettorie
dirette è frequente nel caso di rotatorie a tre rami. In ogni caso, si
deve correggere l approccio dei rami per cercare una
configurazione che defletta le traiettorie dei veicoli. L angolo di
incidenza tra due rami successivi dovrà essere almeno 25-30°.
Angoli minori comportano problemi di visibilità e sicurezza.

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Rotatorie

Elementi geometrici
ü  pendenza trasversale:
Si raccomanda una sola pendenza trasversale dell anello verso
l esterno, per favorire il defluire dell acqua piovana e per
aumentare la percezione della rotatoria nei conducenti. In zone a
basso traffico e velocità contenute, si può arrivare a pendenza
trasversali del 5%; con velocità di circolazione sostenute e
significativa presenza di veicoli pesanti, è bene non superare il 3%.

Devono inoltre essere previste opere di drenaggio, quali canalette


per la raccolta delle acque piovane poste proprio sul bordo, che
hanno lo scopo di convogliare le acque direttamente alla rete
fognaria. Le caditoie si pongono nei punti di attraversamento
pedonale o sul bordo dell isola centrale se la rotatoria è realizzata
su terreno con pendenza costante.

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Rotatorie

Elementi geometrici
ü  rotatorie elissoidali:
Quando i punti di intersezione degli assi dei rami sono piuttosto
distanti si può ricorrere ad una rotatoria di forma elissoidale. Questa
geometria è tuttavia da sconsigliare in via generale perché offre una
minor sicurezza rispetto a quella circolare. Nei tratti a bassa
curvatura i veicoli tendono infatti ad accelerare. Pertanto il rapporto
di eccentricità tra assi (o tra raggi) minore e maggiore deve essere
compreso tra i ¾ e 1 per mantenere un effetto di riduzione della
velocità e di aumento della sicurezza.
se l ovale ha un rapporto di
eccentricità eccessivo può essere
presa in considerazione una
soluzione geometrica a doppia
rotatoria .

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Rotatorie

Capacità
Le verifiche di capacità sono necessarie per un corretto
dimensionamento degli elementi che costituiscono una rotatoria.
Particolare attenzione alla capacità deve essere posta nei casi in cui il
flusso totale entrante sia complessivamente maggiore di 2.000
veic./ora (traffico dell’ora di punta) e comunque nel caso in cui:

ü  almeno una delle arterie afferenti abbia una funzione non locale;
ü  la rotatoria sia necessaria al fine di garantire l accessibilità a nuovi
contesti residenziali/commerciali/produttivi che modificano le
attuali condizioni di deflusso o generano nuovo traffico indotto;
ü  l’isola centrale abbia una forma non circolare;
ü  si voglia inserire una corsia per la svolta a destra svincolata.

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Rotatorie

Capacità
Per aumentare la capacità di una rotatoria è possibile:
ü aggiungere una corsia di attestamento in ingresso, ovvero
aumentare la larghezza dei bracci di ingresso e uscita;
ü aumentare la larghezza della carreggiata anulare, ovvero il numero
delle corsie dell’anello;
ü aumentare la larghezza dell isola spartitraffico al bordo della
rotatoria;
ü realizzare una corsia dedicata per la svolta a destra continua.

Laddove, anche con gli accorgimenti descritti, esistano problemi di


capacità occorre valutare la realizzazione di una differente tipologia
di intersezione ( ad es. intersezione a livelli sfalsati).

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Rotatorie

Capacità
La capacità del braccio di una rotatoria è definita come il più
piccolo valore del flusso sul braccio che determina la presenza
permanente di veicoli in attesa di immettersi.

Il concetto di capacità si particolarizza per le intersezioni a


rotatoria definendo tre grandezze:

ü  Capacità d entrata;

ü  Capacità semplice;

ü  Capacità totale.

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Rotatorie

Capacità
Principali grandezze

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Rotatorie

Capacità
Principali grandezze

Qe = flusso entrante [veq/h]


Qc = flusso circolante [veq/h]
Qu = flusso uscente [veq/h]

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Rotatorie

Capacità
Relazioni tra le principali grandezze
Dato un vettore Qe dei flussi in entrata ai rami (accessi) i della
rotatoria ed una matrice P della distribuzione del traffico tra i vari
rami (matrice origine-destinazione), è possibile scrivere per i flussi
circolanti davanti all accesso, Qc, e per quelli in uscita , Qu, le seg.
relazioni:

Si possono allora scrivere quattro equazioni, una per entrata i, del tipo:
δi Qi = Cei = fi (δi Qci , δi Qui )
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Rotatorie

Capacità
Capacità d’entrata
Si riferisce al singolo ramo ed è il diretto output dei modelli di
calcolo della capacità, in quanto si assume che essa dipenda solo
dal flusso circolante sull’anello o, al più per alcuni modelli
sofisticati, anche dal flusso uscente. In questo modo è come se si
considerasse la rotatoria come una serie di incroci a T , con la
strada principale (anello), percorribile a senso unico di marcia.

Essa ha una generica forma funzionale del tipo:

Cei = f (Qci , Qui ) [veic. eq./h]

dove Qci rappresenta il flusso circolante sul ramo i e Qui rappresenta


il flusso uscente dal ramo i.
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Rotatorie

Capacità
Capacità semplice – definizione
La capacità semplice è la somma delle capacità d’entrata dei rami
afferenti la rotatoria, allorché uno dei rami risulta in condizioni di
saturazione.

Individua quel valore di flusso massimo che si può avere in entrata


da ciascun ramo nell’istante in cui uno di essi si satura.

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Rotatorie

Capacità
Capacità semplice – calcolo
Dato il sistema di equazioni
δi Qi = Cei = fi (δi Qci , δi Qui ) ∀i
e sia

δˆ = Min {δi } ∀i
ossia il minor moltiplicatore trovato, allora l’accesso i è il primo a
saturarsi (nell ipotesi che i flussi entranti aumentino uniformemente
di δ̂ volte), la capacità semplice della rotatoria vale:

Cs = Cei = δˆ Qei i ∍ ' δˆ = Min {δi } ∀i

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Rotatorie

Capacità
Capacità totale – definizione
La capacità totale è la somma delle capacità d’entrata dei rami
afferenti la rotatoria, allorché tutti i rami risultano in condizioni di
saturazione.

Rispetto ad un dato scenario di ripartizione del traffico, rappresenta


la somma dei valori dei flussi entranti da ogni ramo e che
simultaneamente determinano la saturazione dei rami stessi
(capacità semplice di ogni ramo).

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Rotatorie

Capacità
Capacità totale – calcolo (1/2)
La capacità totale rappresenta una misura sintetica delle condizioni
limite della rotatoria a smaltire il traffico quando ad ognuno degli R
accessi sono presenti code. La capacità totale è, quindi,
R
CT = ∑ Cei
i =1
nell ipotesi che le capacità Cei delle singole entrate si raggiungano
simultaneamente.

Ciò implica la soluzione di un sistema di tante equazioni e pari


incognite, le Cei, quanti sono gli accessi afferenti (per es. R=4) che
si ottiene dalla relazione funzionale Ce,i = f (Qc ,i , Qu ,i ) ed imponendo
Qi = Cei
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Rotatorie

Capacità
Per la determinazione della capacità esistono:

ü  metodi empirici. Consistono nell’osservazione di rotatorie in


esercizio o appositamente costruite e nella deduzione di relazioni tra
caratteristiche geometriche, flussi di traffico e capacità attraverso
delle tecniche di regressione;

ü  metodi teorici. Si basano sull’approccio dell’intervallo critico:


ogni guidatore in attesa di immettersi nella rotatoria non esegue la
manovra finché non si presenta un distanziamento temporale
giudicato sufficiente (GAP) tra due veicoli della corrente principale
circolanti sull’anello (intervallo critico). L’intervallo critico è
calcolato attraverso l analisi comportamentale degli utenti e sulla
base di una distribuzione dei distanziamenti sull’anello.

U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 45


Rotatorie

Capacità
Metodi empirici
I vari metodi proposti possono essere ricondotti ad uno stesso
schema generale ma ovviamente differiscono tra loro in qualche
misura perché le tipologie di rotatoria considerate ed in particolare i
comportamenti degli utenti sono diversi.

Il calcolo della capacità di una rotatoria dipende quindi, oltre che


dalle sue caratteristiche geometriche e di traffico, dalla regola di
precedenza della circolazione cui soggiace la rotatoria stessa.

Questi metodi possono essere così classificati:


ü precedenza all’anello: metodo britannico di Kimber, metodo
svizzero di Bovy, metodo francese del SETRA (rotatorie
extraurbane), metodo francese del CETUR (rotatorie urbane);
ü  precedenza ai rami: metodo inglese.
U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 46
Rotatorie

Capacità
Metodi empirici – Metodo di KIMBER
A partire degli anni 70 in Gran Bretagna viene sviluppato, da un
gruppo di ricercatori del TRR Laboratory guidati da Kimber, un
metodo per le rotatorie con regole di precedenza ai veicolo
nell anello.

Il metodo, considerando ogni entrata come una particolare


intersezione a T i cui rami sono percorsi a senso unico, calcola la
capacità di entrata, Ce, in base a grandezze geometriche ed in
funzione del solo flusso circolante, Qc, in corrispondenza dell entrata
stessa. La relazione matematica può essere espressa come:

Ce = F − f c Qc
U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 47
Rotatorie

Capacità
Metodi empirici – Metodo di KIMBER
Ce = F − f c Qc
con:
K = 1 − 0,00347(Φ − 30) − 0,978(1/ r − 0,05)
F = 303Kx t * = 1 + 0,5 [1 + exp(( D − 60) /10) ]
f c = 0, 210 Kt * (1 + 0, 2 x) x = v + (e − v) (1 − 2S )
S = 1,6(e − v) L '
SIMBOLO SIGNIFICATO VALORI OSSERVATI VALORI RACCOMANDATI
e Larghezza entrata 3.6 - 16.5 m 4 - 15 m
v Larghezza corsia 1.9 - 12.5 m 2 - 7.3 m
L Lunghezza svasatura >1m 1 - 100 m
S Snellezza svasatura 0 - 2.9 m
D Diametro cerchio inscritto 13.5 - 171 m 15 - 100 m
Φ Angolo entrata 0 - 77° 10 - 60°
r Raggio curvatura entrata > 3.4 m 6 - 100 m
U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 48
Rotatorie

Capacità (16)

Metodi empirici – Metodo di KIMBER


L’equazione non è applicabile
a rotatorie in schemi di
intersezione a due livelli. In
questo caso l’espressione Ce
diviene:

Ce = 1,11F − 1,4 f c Qc

U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 49


Rotatorie

Capacità
Metodi empirici – Metodo SVIZZERO
La Normativa Svizzera dedica la Guide Suisse des Giratoires dal
1991 alle rotatorie con precedenza all anello, riportando un metodo
di calcolo della capacità applicabile alle rotatorie compatte, ossia con
diametro esterno dell ordine di 22-35 m circa.

La capacità Ce di entrata è data dall espressione:


8
Ce = k (1500 − Qd ) [uvp/h]
9
e con Qd = βQc + αQu

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Rotatorie

Capacità
Metodi empirici – Metodo SVIZZERO
dove:
k parametro della larghezza all’ingresso (circa 1.0, 1.5 , 2.0 per 1, 2
o 3 corsie all’ingresso, rispettivamente);

Qd flusso di disturbo nel quale intervengono sia il flusso che


percorre l’anello sia quello in uscita;

α coefficiente di impedenza per flusso in uscita. Assume valori


compresi nell’intervallo 0-0,8 e dipende dalla dimensione dello
spartitraffico e dalla velocità di transito nell anello;

β coefficiente di anello (0.5-0.6, 0.6-0.8, 0.9-1). È funzione del


numero di corsie all’anello (rispettivamente 3, 2, 1 corsie).
U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 51
Rotatorie

Capacità
Metodi empirici – Metodo SVIZZERO
I valori dei coefficienti a sono tabellati in funzione della distanza b tra i
punti di conflitto C e C delle traiettorie dei veicoli in uscita ed in entrata.

U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 52


Rotatorie

Capacità
Metodi empirici – Metodo SVIZZERO
Vengono anche proposti due distinti indici di prestazione.
Noto un valore del flusso entrata, Qe, il tasso di capacità utilizzata
all entrata, TCUe, è dato da:
Qe
TCU e = γ ⋅ 100
Ce
Il tasso di capacità utilizzata nel punto di conflitto, TCUc, è dato da:
γQe + (8 9)Qg
TCU c = ⋅100
1500
Il coefficiente γ vale 1 per una corsia all entrata, tra 0,6 e 0,7 se le
corsie all entrata sono due.

U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 53


Rotatorie

Capacità
Metodi empirici – Metodo del SETRA
A differenza del metodo messo a punto da Kimber, questo metodo fa
intervenire nel calcolo della capacità, oltre al traffico che percorre
l’anello in corrispondenza di una immissione, anche il traffico che si
allontana all’uscita immediatamente precedente; per cui definisce una
relazione lineare, invece che fra capacità e flusso che percorre
l’anello come nel metodo di Kimber, fra capacità e un traffico
complessivo di disturbo, che dipende dalla larghezza dell’anello e
dalla larghezza dell’isola di separazione.

Il metodo del Setra e quello del Cetur possono essere applicati più
facilmente rispetto al metodo Kimber, in quanto richiedono la
conoscenza di un minor numero di variabili geometriche.

U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 54


Rotatorie

Capacità
Metodi empirici – Metodo del SETRA
Si definisce la capacità di entrata, Ce, funzione delle caratteristiche
geometriche e di traffico:
Ce = f (Qc , Qu , SEP, ANN , ENT )
con:
SEP [m] la larghezza dell isola
spartitraffico all estremità del braccio;
ANN [m] la larghezza dell anello;
ENT [m] la larghezza della semicarreg-
giata del braccio misurata dietro il primo
veicolo fermo all altezza della linea del
dare precedenza .

U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 55


Rotatorie

Capacità
Metodi empirici – Metodo del SETRA
La procedura di calcolo della capacità si compone di tre fasi:

1. Si calcola il traffico uscente equivalente Qu' come funzione di Qu


e di SEP:
15 − SEP assumendo ' =0 se SEP ≥ 15 m
'
Qu = Qu Qu
15
'
2. Si determina il traffico di disturbo Qd come funzione di Qc e di u Q
e di ANN:
⎛ 2 ⎞
Qd = ⎜ Qc + Qu' ⎟ [1 − 0.085 ⋅ ( ANN − 8) ]
⎝ 3 ⎠
3. Si calcola la capacità di entrata Ce mediante la relazione:

Ce = (1330 − 0.7Qd )[1 + 0.1 ⋅ ( ENT − 3.5)]


U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 56
Rotatorie

Capacità
Metodi empirici – Metodo del SETRA

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Rotatorie

Capacità
Metodi empirici – Metodo del SETRA

U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 58


Rotatorie

Capacità
Metodi empirici – Metodo del CETUR
Anche in questo caso la capacità dell ingresso è funzione lineare del
flusso di disturbo Qd ma in questo caso i coefficienti di calibrazione
sono definiti in maniera discreta tramite delle tabelle in funzione
della larghezza dell anello ANN del suo diametro D.
.

Il modello si esprime come segue:


5
Ce = B (1500 − Qd )
dove: 6
Qd = A ⋅ Qc + 0.2 ⋅ Qu
ANN [m] D [m] A
Num. corsie B <8 - 1
1 1 ≥8 < 30 0,9
≥2 1,4 ≥8 ≥ 30 0,7

U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 59


Rotatorie

Capacità
Metodi teorici
I metodi teorici per il calcolo della capacità si basano sull approccio
dell intervallo critico. E necessario quindi analizzare i
comportamenti degli utenti alle intersezioni stradali e le distribuzioni
dei distanziamenti temporali tra i veicoli delle correnti principali.

Tutte le procedure di analisi hanno fatto capo alla Teoria di


accettazione del gap (Gap acceptance theory) o hanno comunque
compreso che questa teoria è alla base delle operazioni anche se non
è stata esplicitamente usata.

U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 60


Rotatorie

Capacità
Metodi teorici
Un conducente della corrente secondaria che arriva in prossimità
dell intersezione e che deve ad esempio attraversarla, deve decidere
quando è sicuro di poter effettuare la manovra senza alcun pericolo.
Egli cerca una opportunità sicura, o gap, nella corrente di traffico
principale per poter entrare. Questa tecnica è stata descritta ed è
nota come accettazione del gap. I gap non sono altro che i
distanziamenti tra i veicoli della corrente principale e sono pertanto
misurati come tempi.

U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 61


Rotatorie

Capacità
Metodi teorici
I due aspetti fondamentali su cui si basa questa teoria sono:
ü  la ricerca da parte dei conducenti di intervalli od opportunità di
una certa grandezza che permettano loro di effettuare la manovra di
immissione;
ü  la distribuzione con cui gli intervalli di una certa misura si
rendono disponibili al guidatore. Ne consegue allora che la
proporzione degli intervalli di una particolare misura che si
presentano al guidatore ed il modello dei distanziamenti sono
determinanti.

U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 62


Rotatorie

Livelli di servizio
La definizione operativa di livello di servizio LOS alle rotatorie è
associata al ritardo (delay). Il software SIDRA definisce per le
rotatorie:

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Rotatorie

Livelli di servizio
Tempi di ritardo in presenza di coda

U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 64


Rotatorie

Livelli di servizio
Tempi di ritardo in assenza di coda

U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 65


Rotatorie

Livelli di servizio
Esempio di abachi di calcolo del ritardo medio

U. Crisalli - Teoria e Tecnica della Circolazione 66

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