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Il Cinque Maggio

Ei fu. Siccome immobile, Come, dopo aver esalato l’ultimo respiro, il corpo (spoglia)
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
rimase immobile, dimentico (immemore) della sua vicenda
orba di tanto spiro, terrena e privato (orba) di uno spirito così grande, allo
così percossa, attonita stesso modo il mondo è rimasto sconvolto e attonito alla
la terra al nunzio sta, notizia, pensando muto all’ultima ora dell’uomo inviato dal
muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale; destino (fatale). né la terra sa quando un altro uomo
né sa quando una simile altrettanto grande (simile orma di piè mortale) potrà arrivare
orma di piè mortale a calpestare la polvere da lui insanguinata (cruenta);
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.
Lui folgorante in solio il mio ingegno poetico (il mio genio, soggetto) vide
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
Napoleone (Lui) sul trono (solio) nel massimo splendore e
cadde, risorse e giacque, tacque; e quando, con vicende alterne, egli cadde, risorse e
di mille voci al sònito giacque non unì la sua voce al frastuono (sonito) di mille
mista la sua non ha: altre voci. Il mio ingegno poetico non contaminato dalla
vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio, colpa di una servile adulazione (servo encomio) e di un vile
sorge or commosso al sùbito (codardo) oltraggio si leva ora dopo il silenzio, commosso
sparir di tanto raggio; per la scomparsa improvvisa di una luce così grande, (cioè
e scioglie all'urna un cantico
che forse non morrà.
di un uomo così rilevante) e innalza alla tomba (urna) un
canto che sarà ricordato.
Dall'Alpi alle Piramidi, Dalle Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno, l’azione
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
fulminea di quell’uomo deciso (securo) seguiva
tenea dietro al baleno; immediatamente il pensiero, come la forza del fulmine si
scoppiò da Scilla al Tanai, scatena subito dopo che il lampo (baleno) è comparso
dall'uno all'altro mar. nell’aria; la sua azione (il soggetto è il fulmine) colpì da
Scilla al fiume Don, dal Mediterraneo all’Atlantico.
Fu vera gloria? Ai posteri Fu vera gloria? alle future generazioni (posteri) la difficile
l'ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
sentenza; noi (i contemporanei di Manzoni) chiniamo la
Fattor, che volle in lui fronte davanti a Dio (Massimo Fattor), che in Napoleone
del creator suo spirito volle imprimere (stampar) un segno (orma) più grande della
più vasta orma stampar. sua forza creatrice.
La procellosa e trepida Egli provò tutto; la gioia tempestosa (procellosa) e
gioia d'un gran disegno,
l'ansia d'un cor che indocile
trepidante di un grande piano di guerra; l’ansia di chi
serve, pensando al regno; impaziente è costretto a ubbidire, pensando di conquistare
e il giunge, e tiene un premio un giorno il potere e lo conquista (il giunge), ottenendo un
ch'era follia sperar; premio che sarebbe stata follia sperare; provò ancora la
tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio, gioia dopo il pericolo (periglio) che è tanto più grande
la fuga e la vittoria, quanto più grande è stato il rischio, la sconfitta (fuga) e la
la reggia e il tristo esiglio; vittoria e il potere regale e il triste esilio; due volte finì nella
due volte nella polvere,
due volte sull'altar.
polvere, due volto tornò sull’altare.
Ei si nomò: due secoli, egli pronunciò il suo nome e questo suo presentarsi sulla
l'un contro l'altro armato,
sommessi a lui si volsero,
scena politica risolse la contesa fra due secoli in contrasto
come aspettando il fato; tra loro; egli fece tacere i contrasti e si sedette (s’assise)
ei fè silenzio, ed arbitro come arbitro infallibile della contesa.
s'assise in mezzo a lor.

E sparve, e i dì nell'ozio e tuttavia improvvisamente scomparve (dalla scena del
chiuse in sì breve sponda,
segno d'immensa invidia
mondo) e finì i suoi giorni nell’inattività (nell’ozio) di un’isola
e di pietà profonda, così piccola (sì breve sponda), fatto bersaglio (segno) di
d'inestinguibil odio immensa invidia (dei nemici) e di pietà profonda (da parte di
e d'indomato amor. chi si è commosso davanti alla sua tragica caduta), di odio
inestinguibile (da parte di chi è da lui stato vinto) e di amore
invincibile (da parte dei suoi seguaci).
Come sul capo al naufrago Come sul capo del naufrago si abbatte (s’avvolve) con tutta
l'onda s'avvolve e pesa,
l'onda su cui del misero,
la sua forza l’onda tumultuosa, sulla quale il misero poco
alta pur dianzi e tesa, prima (pur dianzi) spingeva la sua vista nell’inutile speranza
scorrea la vista a scernere di scorgere (scernere) in lontananza un approdo, allo stesso
prode remote invan; modo s’abbatté (scese) il cumulo dei ricordi su quell’anima.
tal su quell'alma il cumulo
delle memorie scese. oh quante volte incominciò (imprese) a narrare ai posteri le
Oh quante volte ai posteri proprie memorie (sé stesso), e la sua mano stanca cadde
narrar se stesso imprese, sulle pagine diventate eterne.
e sull'eterne pagine
cadde la stanca man!
Oh quante volte, al tacito Oh quante volte, di fronte al silenzioso tramonto di una
morir d'un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
giornata oziosa (giorno inerte), abbassato lo sguardo
le braccia al sen conserte, ancora folgorante (i rai fulminei), rimase immobile con le
stette, e dei dì che furono braccia incrociate al petto e l’assalì il ricordo (il sovvenir) del
l'assalse il sovvenir! tempo passato.
E ripensò le mobili E ricordò le tende degli accampamenti spostate da un
tende, e i percossi valli,
e il lampo dè manipoli,
luogo a un altro, le trincee abbattute dal fuoco dei nemici. lo
e l'onda dei cavalli, scintillio delle armi dei soldati. il rapido incedere dei cavalli, i
e il concitato imperio comandi rapidi, l’obbedienza ugualmente rapida.
e il celere ubbidir.
Ahi! Forse a tanto strazio Ahi! Forse di fronte a tanto strazio l’animo angosciato
cadde lo spirto anelo,
e disperò; ma valida
cedette, ma la mano della fede lo avviò pietosa verso
venne una man dal cielo, atmosfere più serene, lo avviò verso i sentieri fioriti della
e in più spirabil aere speranza, in cielo (ai campi eterni), al premio della vita
pietosa il trasportò; ultraterrena che supera ogni desiderio, dove la gloria
e l'avviò, pei floridi
sentier della speranza, terrena non è, al confronto, che silenzio e oscurità.
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,
dov'è silenzio e tenebre
la gloria che passò.
Bella Immortal! Benefica O Fede bella e immortale, abituata ai trionfi, aggiungi fra i
Fede ai trionfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
tuoi trionfi anche questo e rallegrati. poiché nessun uomo
ché più superba altezza più grande di Napoleone si è mai chinato dinanzi alla croce.
al disonor del Gòlgota tu, o fede, allontana dalle ceneri, stanche per le tante sven-
giammai non si chinò. ture, ogni parola malevola. lo stesso Dio che abbatte e
Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola: solleva (atterra e suscita), che dà dolore ma consola, sul
il Dio che atterra e suscita, letto (coltrice) di morte (deserto perché nell’ora della
che affanna e che consola, sventura era stato da tutti abbandonato) fu accanto a lui per
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.
confortarlo

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