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CAPITOLO 17: STIPULAZIONE, INTEGRAZIONE E INTERPRETAZIONE

TRATTATIVE: precede la conclusione del contratto e viene usata per discutere le condizioni contrattuali e per
conoscere la prestazione offerta. E’ necessario comportarsi secondo buona fede e correttezza (art. 1337), in questo
caso si parla di un modello di comportamento valutato secondo un’etica sociale (BUONA FEDE OGGETTIVA). In caso
di violazione di dato obbligo il soggetto è tenuto a risarcire il danno.

Esempio: il contraente che conoscendo o avendo dovuto conosce un’invalidità del contratto e non avendone dato
avviso alla controparte è tenuta a risarcire il danno (art. 1338) che il contraente ha subito confidando nella validità del
contratto.

CONCLUSIONE: significa stipulare, perfezionare. Le parti concludono un contratto quando prestano il consenso per
formare la comune volontà nelle forme richieste dalla legge. Distinguiamo 2 tipi di contratti:

- CONTRATTI REALI: affinché il contratto si concluda non è necessario solo il consenso, ma anche la traditio, ossia la
consegna materiale della cosa all’altra parte.

- CONTRATTI CONSENSUALI: si perfezionano solamente mediante l’accordo fra le parti. L’accordo è presentato
tramite proposta e accettazione.

Un’ulteriore distinzione è da fare sui contratti fra.

• Persone vicine: le dichiarazioni vengono percepite subito, quindi il contratto si conclude nel momento e nel luogo in
cui il consenso viene manifestato, in qualsiasi modo esso venga manifestato, salvo che non sia richiesta una forma
ad substantiam.

• Persone lontane: il contratto è concluso nel momento in cui il proponente ha notizia dell’accettazione (art. 1326).

La proposta deve contenere tutti gli elementi del contratto, mentre l’accettazione deve essere conforme alla proposta,
altrimenti vale come una nuova proposta.

Il proponente può richiedere che l’accettazione giunga in una data forma, altrimenti è inefficace. Inoltre l’accettazione
deve essere data entro il termine stabilito dalla controparte o, in mancanza, da quello stabilito dalla natura dell’affare o
dagli usi.

ACCETTAZIONE TARDIVA: viene data dopo lo scadere del termine e se il proponente intende accettarla deve darne
notizia alla controparte. In caso contrario, ossia quando non è accettata dal proponente, l’accettazione tardiva è
inefficace.

DICHIARAZIONI RECETTIZIE: sono dichiarazioni destinate ad un determinato soggetto. Ci sono 2 regole base:

1. le dichiarazioni dirette ad una data persona producono effetti una volta giunte a sua conoscenza (art. 1334)

2. le dichiarazioni recettizie si ritengono conosciute una volta giunte all’indirizzo della controparte, salvo che questi
non provi di essersi trovato dell’impossibilità di conoscerle (PRESUNZIONE DI CONOSCENZA, art. 1335)

La proposta contrattuale ha una vita limitata, infatti la sua efficacia può cessare prima della scadenza se il proponente
la revoca.

REVOCA: è possibile fino a quando il contratto NON è concluso, ossia finché l’accettazione non giunge all’indirizzo del
proponente. E’ possibile revocare anche l’accettazione purché la revoca giunga all’indirizzo del destinatario prima
dell’accettazione (art. 1328).

PROPOSTA IRREVOCABILE: toglie di torno tutti gli effetti della revoca. Ne esistono 3 casi:

✦ PROPOSTA FERMA: art. 1329, una parte si impegna espressamente a mantenere ferma una proposta per un certo
periodo di tempo.

✦ PATTO D’OPZIONE: art. 1331, le parti si accordano in modo tale che una proposta resta vincolante per una parte,
mentre l’altra parte decide se accettare o meno.

✦ CONTRATTO A CARICO DEL SOLO PROPONENTE: art. 1333, sono quei contratti in cui una parte offre una
prestazione all’altra senza chiedere nulla in campo. Diventa irrevocabile quando la proposta giunge a conoscenza
della controparte. Se il destinatario di data proposta non rifiuta entro i termini stabiliti il contratto si considera
concluso.

NON è possibile revocare la proposta se il proponente ne ha richiesto l’esecuzione immediata prima dell’accettazione
della controparte, se questi ha iniziato l’esecuzione, poiché in questo caso il contratto si considera concluso (art. 1327).
L’accettante deve dare avviso alla controparte dell’iniziata esecuzione, altrimenti è tenuto a risarcire il danno. Se ha
intrapreso in buona fede l’esecuzione senza conoscere la revoca ha diritto ad un indennizzo (art. 1328).

Gli atti unilaterali suppongono l’esistenza e la capacità del soggetto da cui provengono. Normalmente proposta e
accettazione perdono efficacia con la morte o la sopravvenuta incapacità del soggetto, se tali eventi accadono prima
della conclusione del contratto. Ci sono però 2 eccezioni:

- la proposta ferma o irrevocabile non cade per morte o sopravvenuta incapacità;

- Proposta e accettazione fatte dall’imprenditore nell’esercizio della sua impresa non cadono per sua morte o per
sopravvenuta incapacità, poiché se il contratto riguarda l’impresa questa riesce a proseguire l’attività anche senza
l’imprenditore (art. 1330).

OFFERTA AL PUBBLICO: art. 1336, è una forma di proposta non recettizia, ossia diretta ad una generalità di persone.
E’ diretta ad incontrare un’accettazione, quindi deve contenere tutti gli elementi essenziali del contratto. Può essere
revocata, purché la revoca sia fatta nelle stesse forme in cui è stata fatta l’offerta.

PROMESSA AL PUBBLICO: art. 1989, è un atto vincolante e produttivo di obbligazioni per effetto della sola volontà
del promittente, il quale promette una data prestazione che produca un certo risultato. E’ NON recettizia, ma vincola il
promittente come una proposta dal giorno della pubblicazione per tutta la data stabilita o, altrimenti, per 1 ano.

INTEGRAZIONE DEL CONTRATTO: il contenuto del contratto è stabilito dalle parti tramite proposte, clausole e il
richiamo di norme. La legge spesso integra il contratto in questi modi:

๏ con norme dispositive: arricchiscono il contenuto del contratto;

๏ con norme suppletive;

๏ con norme imperative: art. 1339, rendono nulle alcune parti del contratto che risultano contrarie alla legge.
Sostituiscono o inseriscono un contenuto nuovo al posto di quello invalido o mancante;

๏ con usi negoziali: art. 1340, sono in vigore in una data zona e sono relativi a dati settori della pratica commerciale.
Le clausole d’uso di intendono inserite nel contratto se non risultare non sono state volute dalle parti. Possono
derogare alle norme dispositive e prevalgono sulle suppletive.

INTEGRAZIONE DEGLI EFFETTI DEL CONTRATTO: art. 1374, le parti non sono obbligate solo per quanto
riguarda quanto espresso nel contratto, ma anche per tutte le conseguenze che ne derivano secondo la legge, gli usi e
l’equità. Parliamo quindi di:

‣ USI NORMATIVI: sono richiesti tutti gli elementi delle consuetudini;

‣ EQUITÀ INTEGRATIVA: opera in mancanza di una determinazione di volontà da parte della legge o delle parti.

CONTRATTI DI MASSA: rispecchiano l’esigenza dell’imprenditore di fornire la propria prestazione a una pluralità di
soggetti. Sono anche detti CONTRATTI PER ADESIONE. La stessa prestazione è offerta a condizioni prestabilite,
quindi se il cliente accetta deve sottostare allo schema predisposto.

CONDIZIONI GENERALI: art. 1341, sono le clausole predisposte e sono efficaci verso l’altro contraente se questi le
conosceva al momento della conclusione del contratto o se avrebbe potuto conoscerle. Chi le predispone ha l’onere di
renderle conoscibili a tutti i potenziali clienti e se il contratto è formulato tramite moduli o formulari vale lo stesso.

CLAUSOLE VESSATORIE: sono gravose per il cliente, prevedono vantaggi per chi le ha disposte e svantaggi per la
controparte. Devono essere approvate per iscritto.

Art. 1342: se il contratto è concluso mediante moduli o formulari, le clausole aggiunte e approvate dalle parti
prevalgono su quelle stampate, anche se sono incompatibili.

INTERPRETAZIONE DEL CONTRATTO: artt. da 1362 a 1371. La volontà manifestata è l’oggetto


dell’interpretazione. L’interpretazione segue 2 procedimenti:

✴ INTERPRETAZIONE SOGGETTIVA: artt. da 1362 a 1365, passa tramite l’esame delle parole e delle proposizioni
contenute nelle dichiarazioni per manifestare la volontà (interpretazione letterale). Serve per indagare quale sia stata
la comune intenzione delle parti al momento della stipulazione, analizzando il loro comportamento anche dopo la
conclusione del contratto. E’ necessario considerare il contratto nel suo insieme, interpretando le clausole le une
per mezzo delle altre. Le espressioni generali vanno ristrette agli oggetti effettivi su cui le parti contrattano e le
espressioni esemplificative non escludono i casi non trattati;

Art. 1366: il contratto deve essere interpretato secondo buona fede.

✴ INTERPRETAZIONE OGGETTIVA: artt. da 1367 a 1371, primo fra tutti va ricordato il principio di conservazione
che ci dice che è necessario interpretare il contratto nel senso in cui produce degli effetti. Le clausole ambigue
vanno interpretate nel senso della pratica generale del luogo in cui si è concluso il contratto. Le espressioni con più
sensi vanno intese nel senso più conveniente alla natura e all’oggetto del contratto. Le clausole con moduli e
formulari predisposte da un contraente si interpretano a favore dell’altro.

Art. 1371: quando l’applicazioni delle precedenti regole NON è sufficiente bisogna distinguere:

• CONTRATTI A TITOLO GRATUITO: vanno interpretati nel senso meno gravoso per l’obbligato;

• CONTRATTI A TITOLO ONEROSO: devono realizzare l’equo contemperamento degli interessi delle parti.

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