Professional Documents
Culture Documents
Sommario
0 Introduzione .............................................................................................................................. 3
1 Scopo e campo di applicazione ................................................................................................ 3
2 Riferimenti normativi ................................................................................................................. 3
3 Termini e definizioni .................................................................................................................. 3
4 Dati identificativi e descrittivi della tubazione ............................................................................ 5
5 Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza............................................................. 6
5.1 Generalità.......................................................................................................................... 6
5.2 Valutazione dello stato di conservazione (Fase a)............................................................ 6
5.3 Valutazione dello stato di efficienza (Fase b).................................................................. 15
5.4 Resoconto della valutazione dello stato di conservazione ed efficienza......................... 17
6 Frequenza della valutazione ................................................................................................... 17
APPENDICE A (Informativa) – Estratto del Decreto del Ministero delle attività produttive 1
dicembre 2004, n. 329 “Regolamento recante norme per la messa in servizio ed utilizzazione delle
attrezzature a pressione e degli insiemi di cui all’articolo 19 del decreto legislativo 25 febbraio
2000, n. 93”..................................................................................................................................... 18
APPENDICE B (Informativa) - Elenco di possibili cause di danno, dei relativi meccanismi e dei
metodi e tecniche PND di controllo applicabili ................................................................................ 21
APPENDICE C (Informativa) - Indicazioni specifiche per lo svolgimento dei controlli su tubazioni
soggette a corrosione/erosione/abrasione mediante alcuni metodi PND ....................................... 23
APPENDICE Z (Informativa) – Punti della presente norma riguardanti i requisiti del DM 329/2004
........................................................................................................................................................ 29
Bibliografia ...................................................................................................................................... 30
Pagina 2
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
0 Introduzione
La presente norma è stata elaborata in conformità alle indicazioni dell’art. 3 DM 329/2004 con il
contributo dell’ISPESL e delle associazioni di categoria interessate nell’ambito di un incarico
conferito all’UNI dal Ministero delle attività produttive al fine di supportare le disposizioni del
Decreto del Ministero delle attività produttive 1 dicembre 2004, n. 329 “Regolamento recante
norme per la messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature a pressione e degli insiemi di cui
all’articolo 19 del decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 93”, di seguito DM 329/2004.
Per la corrispondenza con il predetto Decreto, vedere l’appendice informativa Z, che è parte
integrante della presente norma.
2 Riferimenti normativi
La presente norma rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni contenute in altre
pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati del testo e sono di seguito
elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive modifiche o revisioni apportate a dette
pubblicazioni valgono unicamente se introdotte nella presente norma come aggiornamento o
revisione. Per i riferimenti non datati vale l’ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa
riferimento (compresi gli aggiornamenti).
3 Termini e definizioni
Ai fini della presente norma si applicano i termini e le seguenti definizioni. Eventuali termini posti
tra parentesi sono sinonimi.
3.1 accessorio di sicurezza:
Dispositivo destinato alla protezione delle attrezzature a pressione contro il superamento dei limiti
ammissibili. Comprende:
− dispositivi per la limitazione diretta della pressione, quali valvole di sicurezza, dispositivi a
disco di rottura, barre di schiacciamento, dispositivi di sicurezza pilotati (CSPRS);
− dispositivi di limitazione che attivino i sistemi di regolazione o che chiudano e disattivino
l'attrezzatura, come i commutatori attivati dalla pressione, dalla temperatura o dal livello del
fluido e i dispositivi di "misurazione, controllo e regolazione per la sicurezza (SRMCR)".
3.2 attrezzatura a pressione:
Recipiente per liquidi, tubazione, accessorio a pressione – comprensivo degli elementi annessi a
parti pressurizzate, quali flange, raccordi, manicotti, supporti e alette mobili – la cui pressione
massima ammissibile è maggiore a 0,5 bar.
3.3 componente di tubazione:
Elemento costruttivo singolo della tubazione (tubo, curva, connessione a T ed a Y, fondello,
flangia, riduzione, ecc.).
Pagina 3
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
3.7 denuncia:
Dichiarazione effettuata dall’utilizzatore della tubazione ai sensi del punto c) comma 2 dell’Articolo 16 del DM
329/2004.
3.8 dimensione nominale (DN):
Designazione numerica della dimensione comune a tutti i componenti di un sistema di tubazione
diversi dai componenti indicati dai diametri esterni o dalla filettatura.
Si tratta di un numero arrotondato per fini di riferimento e non è in stretta relazione con le
dimensioni di fabbricazione. E' contrassegnata dalle iniziali DN seguite da un numero.
3.9 estensione del controllo di dettaglio (D):
Rapporto percentuale del numero dei componenti e/o zone della tubazione sottoposti a un
controllo di dettaglio rispetto al numero totale di componenti e/o zone.
3.10 estensione del controllo di screening (S):
Rapporto percentuale della lunghezza complessiva dei tratti della tubazione sottoposti a un
controllo di screening rispetto alla lunghezza totale della tubazione.
3.11 fluido:
Gas, liquido o vapore allo stato puro o loro miscela. Un fluido può contenere una sospensione di
solidi. I fluidi si dividono in fluidi del gruppo 1 (punto 3.11.1) e fluidi del gruppo 2 (punto 3.11.2).
3.11.1 fluido del gruppo 1
fluido esplosivo, estremamente infiammabile, facilmente infiammabile, infiammabile (quando la
temperatura massima ammissibile è superiore al punto di infiammabilità), altamente tossico,
tossico, comburente.
3.11.2 fluido del gruppo 2
fluido non elencato al punto 3.11.1.
3.12 ispezione visiva generale:
Ispezione visiva finalizzata alla rilevazione immediata di specifiche problematiche, danneggiamenti
evidenti, anomalie di comportamento in esercizio, nonché alla verifica del corretto assetto dei
singoli supporti e sospensioni.
3.13 pressione massima ammissibile (PS):
Pressione massima per la quale l’attrezzatura a pressione è progettata.
Nota: Qualora PS non sia nota o disponibile, o per essa sia ridefinita una nuova condizione massima
ammissibile, il valore comunque assunto è quello utilizzato ai fini della verifica di stabilità.
Pagina 4
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
Pagina 5
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
• DN massimo,
• PS [bar],
• TS min [°C],
• TS max [°C],
• nome del fluido,
• gruppo del fluido,
• stato fisico del fluido,
• tabella PED,
• categoria PED,
• accessori di sicurezza, solo se necessari per la protezione della tubazione e da
caratterizzare solo per il set di taratura e DN;
b. facoltativi:
• pressione di esercizio Pe (bar),
• temperatura di esercizio Te (°C),
• dispositivi di controllo locali,
• dispositivo di controllo trasmessi,
• norma calcolo di stabilità,
• piano dei controlli,
• materiale,
• disegno assonometrico,
• note.
I suddetti dati identificativi e descrittivi delle tubazioni possono essere riportati in schede a forma
tabellare.
5.1.2
In alternativa a quanto indicato nei punti 5.2 e 5.3, l’approccio può essere conforme e congruente a
procedure normalizzate basate su analisi dei pericoli per la valutazione dei rischi del tipo Risk
Based Inspection (per esempio API 580, API 581), o altre procedure di cui sia dimostrata almeno
l’equivalenza agli esiti delle valutazioni. In tal caso, visto il processo approfondito di valutazione del
rischio, l’identificazione delle tubazioni può avvenire secondo criteri di aggregazione per
omogeneità (medesimo fluido, materiale, esercizio e meccanismi di danno). Il circuito risultante è
da considerarsi come un’unica tubazione ai fini della definizione del piano dei controlli e della
determinazione dello stato di conservazione e di efficienza.
Nota: Nel presente caso, il resoconto deve essere elaborato in conformità alle procedure normalizzate
utilizzate e deve essere disponibile presso il sito industriale ove la tubazione è installata.
5.2 Valutazione dello stato di conservazione (Fase a)
5.2.1 Generalità
La valutazione dello stato di conservazione si compone delle seguenti fasi:
Pagina 6
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
5.2.2.2.1
L’analisi dei meccanismi di danno noti e prevedibili è una fase di individuazione dei processi di
natura meccanica, termica e chimica che possono produrre degrado strutturale del componente
indagato per effetto della presenza dell’azione del fluido a contatto e delle modalità di trasferimento
(dinamiche), e dell’azione di fattori esterni (agenti ambientali, coibentazione, supporti, staffaggi,
ecc.).
L’analisi deve consentire di:
a. individuare i meccanismi di danno noti e prevedibili;
b. evidenziare zone o componenti della tubazione dove è ipotizzabile l’azione dei meccanismi di
danno noti e prevedibili.
5.2.2.2.2
L’analisi deve essere condotta tenendo conto, per quanto applicabile:
a. dei materiali costituenti la tubazione, ricavati da documenti di fabbricazione (per esempio:
specifica di linea o certificato del fabbricante della tubazione o disegni costruttivi finali), o
altra documentazione pertinente, o da un’analisi composizionale, o da misure delle proprietà
meccaniche dei materiali anche attraverso metodi indiretti;
b. del fluido, la sua composizione, il suo stato fisico e le modalità di trasferimento (dinamiche);
c. dei metodi di prevenzione del danno adottati all’atto della fabbricazione e dell’installazione
(coibentazione, scarichi di condense, drenaggi, rivestimenti, refrattari, trattamenti termici,
accessori di sicurezza, ecc.) e durante l’utilizzazione (condizionamenti chimici, procedure o
dispositivi di conduzione particolari, ed altri);
d. delle sollecitazioni generalizzate e/o localizzate;
e. delle condizioni di esercizio e/o delle condizioni massime ammissibili, da specificare;
f. della storia di esercizio della tubazione e dei pregressi rapporti di prova e resoconti dei
controlli eventualmente disponibili;
g. dell’eventuale esperienza di esercizio, manutenzione e controllo di famiglie di tubazioni simili.
5.2.2.3.1 Generalità
5.2.2.3.1.1
Il piano dei controlli è un documento tecnico che, elaborato sulla base dell’analisi di cui al punto
5.2.2.2, deve indicare:
a. le zone ed i componenti da sottoporre al controllo (punto 5.2.2.3.2);
b. gli specifici metodi e tecniche PND (Prove Non Distruttive) di controllo, le relative procedure
e specifiche coerenti con i meccanismi di danno individuati come noti e prevedibili (punto
5.2.2.3.3),
c. l’estensione dei controlli (punto 5.2.2.3.4).
Pagina 7
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
5.2.2.3.1.2
Qualora l’analisi condotta in conformità al punto 5.2.2.2 non dovesse individuare meccanismi di
danno ragionevolmente prevedibili deve essere comunque definito un piano dei controlli ridotto
(punto 5.2.2.3.4.2).
5.2.2.3.3.1 Generalità
Il piano dei controlli deve comprendere almeno una o più ispezioni visive generali da eseguirsi con
frequenza definita o, di preferenza, preliminarmente alla prevista sessione di prova. L’ispezione
visiva generale è eseguita sulla tubazione come installata, senza necessariamente richiedere la
rimozione di eventuali coibentazioni e limitandosi ai punti facilmente accessibili. L’ispezione visiva
generale non deve necessariamente essere documentata con rapporto di prova da inserire nel
resoconto del controllo della tubazione elaborato in conformità al punto 5.2.2.3.
I controlli successivi possono essere in alternativa di screening o di dettaglio, o una combinazione
di entrambi purché in conformità a quanto riportato al punto 5.2.2.3.4.
I controlli devono essere determinati tenendo conto anche degli esiti dell’ispezione visiva generale.
Il controllo di dettaglio non necessariamente richiede preliminarmente un controllo di screening.
I più diffusi metodi e tecniche PND per i controlli di screening e di dettaglio sono indicati nel
prospetto 1.
Pagina 8
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
A titolo informativo, alcune indicazioni di carattere tecnico-operativo per alcuni metodi e tecniche
PND sono date in appendice C
Non possono escludersi ulteriori approcci diagnostici rispetto a quelli menzionati nel prospetto 1,
purché adeguatamente qualificati in conformità al CEN/TR 14748.
Nel caso in cui la tubazione, o una parte di essa, sia sottoposta ad un programma di controllo in
continuo o periodico (monitoraggio), gli esiti di tale controllo possono essere utilizzati ai fini della
valutazione dello stato di conservazione e di efficienza, purché in conformità con il piano dei
controlli.
Se il controllo di screening non evidenzia danni significativi, non è necessario procedere con
controlli di dettaglio, purché questo risulti efficace per tutti i meccanismi di danno individuati come
noti e prevedibili.
Pagina 9
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
L’estensione minima prevista può essere comunque conseguita con controlli condotti
indifferentemente dall’esterno o dall’interno della tubazione, anche combinando diversi metodi e
tecniche PND purché appartenenti allo stesso gruppo dei controlli di screening, e sempre in
coerenza con il piano dei controlli.
Categoria della tubazione Gruppo di fluido Estensione minima Dmin del controllo di dettaglio
I 1 5%
II 1 10 %
III 1 15 %
III 2 10 %
Ai fini del calcolo dell’estensione del controllo di dettaglio, un tratto rettilineo di tubazione, anche se
costituito da più componenti saldati, può essere considerato come un unico componente fino ad
una lunghezza massima di 200 m.
L’estensione minima prevista può essere comunque conseguita con controlli condotti
indifferentemente dall’esterno o dall’interno della tubazione, anche combinando diversi metodi e
tecniche PND purché appartenenti allo stesso gruppo dei controlli di dettaglio, e sempre in
coerenza con il piano dei controlli.
Pagina 10
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
Pagina 11
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
La data meno recente del controllo effettuato sulla tubazione nell’ambito della sessione più remota,
tra le NC considerate ai fini della verifica, deve essere assunta come DRVC.
Pagina 12
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
Pagina 13
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
Valutazione dello
stato di conservazione a2.4 Iniziative di immediata attuazione:
a2.4.1 dismissione
a2.4.2 arresto o riparazione
a2.4.3 ridefinizione di:
a2.4.3.1 condizioni PS e TSmax / TSmin
a2.4.3.2 nuovi margini dimensionali
Fase a1
Analisi tecnica
di conservazione
Fase a2
Verifica tecnica
di conservazione
POSITIVO POSITIVO
POSITIVO
Pagina 14
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
Una rappresentazione schematica del processo di valutazione dello stato di efficienza è fornita dal
diagramma di flusso rappresentato in figura 2.
Pagina 15
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
POSITIVO
b2.3 Verifica di stabilità per le
condizioni assunte.
Fase b2
Verifica tecnica
di efficienza
NEGATIVO
OR
POSITIVO
Pagina 16
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
Pagina 17
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
Art. 2. Esclusioni
1. Il presente regolamento non si applica ai prodotti elencati all'articolo 1, comma 3, del decreto legislativo n.
93/2000, fatte salve le attrezzature di cui all’articolo 1, lettera c), nonché ai seguenti oggetti:
a) gli apparecchi a pressione per la preparazione rapida del caffè;
b) le pentole a pressione per uso domestico;
c) i generatori, i recipienti e le tubazioni con pressione massima ammissibile non superiore a 0,5 bar;
d) gli estintori d'incendio fissi, quando la loro pressione massima ammissibile non superi 10 bar, oppure il
loro diametro interno non superi 400 mm; gli estintori portatili a polvere, a schiuma o a base d'acqua con
cartuccia di gas la cui pressione sia minore o uguale a 18 bar;
e) i generatori di vapore d'acqua o di acqua surriscaldata il cui volume complessivo è inferiore o uguale a 25
litri e la cui pressione massima ammissibile non superi 32 bar;
f) i generatori di vapore d'acqua o di acqua surriscaldata per i quali il prodotto della pressione ammissibile in
bar per la capacità totale in litri non superi 300 e la cui pressione non superi 10 bar;
g) le attrezzature e gli insiemi previsti dall'articolo 3, comma 3 e le attrezzature a pressione standard di cui
all'articolo 1, comma 3, lettera a) del decreto legislativo n. 93/2000;
h) le tubazioni di collegamento, all'interno di un sito industriale, fra serbatoi di stoccaggio e impianti di
produzione o di esercizio, a partire dall’ultimo limite dell'impianto stesso (giunto flangiato o saldato);
i) recipienti a pressione, ivi compresi gli apparecchi semplici di cui al decreto legislativo 27 settembre 1991,
n. 311, aventi capacità ≤25 litri e, se con pressione ≤12 bar, aventi capacità ≤50 litri;
Pagina 18
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
I) le attrezzature di cui all'articolo l, comma 3, lettera l), del decreto legislativo n. 93/2000, nonché i cilindri di
motrici termiche e di compressori di vapori o di gas, i mantelli di turbine a vapore o a gas e i recipienti
intermediari delle motrici ad espansione multipla o dei compressori di gas (a più fasi), quando facciano parte
dell'incastellatura della macchina;
m) le valvole d'intercettazione aventi dimensione nominale DN non superiore a 80, nonché le valvole di
diametro superiore sempreché il fluido che deve attraversarle non sia nocivo sotto l'aspetto sanitario o
pericoloso per accensioni od esplosioni e non abbia temperature superiori a 300 °C e pressione massima
ammissibile tale che il prodotto della pressione stessa in bar per il DN della valvola superi 1000 bar;
n) le tubazioni destinate al riscaldamento o al raffreddamento dell'aria;
o) i desurriscaldatori, gli scaricatori, e i separatori di condense, disoliatori inseriti lungo le tubazioni di vapori
o di gas, i filtri, i barilotti ricevitori e distributori di vapori o di gas, purché si verifichino almeno due delle
seguenti condizioni:
1) il loro diametro interno in mm o dimensione nominale non superi 500;
2) la pressione massima ammissibile PS non superi i 6 bar;
3) il prodotto del loro diametro interno in mm o dimensione nominale DN per la pressione massima
ammissibile non superi 3000;
p) i serpentini ad afflusso libero ne117atmosfera o ad afflusso libero in liquidi con pressione non superiore a
0,5 bar;
q) gli alimentatori automatici, per i quali si verifichino almeno due delle seguenti condizioni:
1) il loro diametro interno in mm o dimensione nominale non superi 400;
2) la loro pressione massima ammissibile PS non superi 10 bar;
3) il prodotto del loro diametro interno in mm o dimensione nominale DN per la pressione massima
ammissibile non superi 4000;
r) i generatori di vapore collocati a bordo dei galleggianti muniti di licenza dell'autorità marina, qualunque sia
l'uso cui sono destinati;
s) i generatori di vapore collocati a terra, nei porti, nelle darsene, nei canali, fossi, seni e nelle spiagge,
dentro i limiti del territorio marittimo, per i servizi riguardanti direttamente l'industria della navigazione e il
commercio marittimo;
t) i generatori ed i recipienti in servizio delle navi della Marina Militare, degli Stabilimenti di Guerra, della
Marina e dell’Aeronautica;
u) i generatori ed i recipienti in servizio sui piroscafi destinati alla navigazione lacuale in servizio cumulativo
con le strade ferrate;
v) i generatori ed i recipienti nel naviglio della Guardia di finanza:
aa) gli impianti, le attrezzature anche quando installati su mezzi mobili destinati alla difesa nazionale;
bb) le tubazioni con DN ≤80;
cc) le tubazioni che collegano attrezzature a pressione che risultano singolarmente escluse dal campo di
applicazione del presente regolamento.
[…]
Pagina 19
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
Art. 16. Requisiti dei recipienti per liquidi e tubazioni in esercizio alla data di entrata in vigore del presente
decreto e non certificati secondo il decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 93.
1. L'utilizzatore deve denunciare all’ISPESL entro quattro anni dalla data di entrata in vigore del presente
decreto i recipienti per liquidi e le tubazioni, mai assoggettati ad omologazioni o controlli di legge, per i quali
le caratteristiche tecniche rientrano tra quelle che individuano le condizioni di obbligatorietà alla
riqualificazione periodica.
2. La denuncia all'ISPESL deve contenere:
a) una descrizione sintetica del recipiente o della tubazione (impianto, identificazione, condizioni di esercizio,
fluido, dimensioni, accessori di sicurezza);
b) la classificazione della attrezzatura secondo i fluidi e le categorie previste dal decreto legislativo n.
93/2000;
c) una valutazione sullo stato di conservazione ed efficienza della attrezzatura.
3. A seguito della denuncia dell'utilizzatore, il soggetto preposto alla verifica periodica effettua presso l'utente
un intervento di riqualificazione periodica sull'attrezzatura denunciata, ai sensi di quanto previsto dall'articolo
10.
Pagina 20
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
Nel prospetto B.1 è riportato un elenco di possibili cause di danno, dei relativi meccanismi e dei
metodi e tecniche PND di controllo applicabili
Prospetto B.1 Elenco di possibili cause di danno, dei relativi meccanismi e dei metodi e
tecniche PND di controllo applicabili
rottura del lining refrattario interno delle hot spot, surriscaldamento del metallo
tubazioni metalliche. con conseguente ossidazione a caldo e VT, AT, TT, MT,
b
creep. RT, RE, LT
rottura del lining distacco della corrosione della tubazione per
c placcatura interna di protezione dagli infiltrazione di prodotto nell’interstizio VT, GW, ST, RT
agenti chimici della tubazione. con il lining.
iniezioni di neutralizzanti, additivi, corrosione localizzata a valle del punto
d VT, GW, ST, RT
filmanti nel processo. di iniezione.
fluido con natura più o meno corrosione sotto deposito nelle zone di
e VT, GW, ST, RT
incrostante. flusso stagnante o nei tratti morti.
agenti atmosferici esterni, umidità corrosione esterna generalizzata e/o
dell’aria associata alla presenza di localizzata, corrosione sotto coibente
f agenti aggressivi (quali cloruri e (CUI). VT, GW, ST, RT
solfuri), dovuti, per esempio,
all’ambiente marino/industriale.
temperatura elevata. assottigliamento per scagliamento in
g VT, GW, ST, RT
seguito all’ossidazione a caldo.
trascinamento di cloruri nel processo stress corrosion cracking (SCC) della
nelle tubazioni in acciaio inossidabile tubazione in corrispondenza delle zone
austenitico in corrispondenza delle maggiormente tensionate (punti fissi,
zone tensionate a temperature zone termicamente alterate delle VT, AT, UT, PT,
h
maggiori di 60 °C, o concentrazione di saldature, componenti lavorati a freddo, MT, RT, ET, LT
cloruri al di sotto della coibentazione ecc).
provenienti dall’ambiente
marino/industriale.
trascinamento di soda o potassa o alcaline stress corrosion cracking. della
alcali nel processo in tubazioni in tubazione in corrispondenza delle zone
acciaio al carbonio, basso legato, maggiormente tensionate (punti fissi,
austenitico a temperature maggiori di zone termicamente alterate delle VT, AT, UT, PT,
i
50 °C. saldature, componenti lavorati a freddo, MT, RT, ET, LT
ecc.) e in corrispondenza della steam
tracciatura (zone a temperatura più
elevata, hot spot).
trascinamento di fasi acquose ammonia stress corrosion cracking
contenenti ammoniaca nel processo in della tubazione in corrispondenza delle
tubazioni in lega di rame a temperature zone maggiormente tensionate (punti VT, AT, UT, PT,
l
maggiori di 50 °C. fissi, zone termicamente alterate delle MT, RT, ET, LT
saldature, componenti lavorati a freddo,
ecc.).
Pagina 21
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
Pagina 22
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
C1 Generalità
Data la specificità delle tubazioni, si riportano alcune indicazioni sullo svolgimento dei controlli con
i metodi PND di seguito indicati, essenzialmente per il rilievo dei meccanismi di danno
corrosivi/erosivi:
- esame visivo (VT) (punto C.2);
- onde guidate (GW) (punto C.3);
- spessimetria (ST) (punto C.4).
Pagina 23
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
− zone connotate dalla presenza di scaglie di ossido sulla superficie esterna, ovvero
indicazioni di altro genere che richiedono ulteriori accertamenti diagnostici;
− zone coibentate dove è possibile il ristagno di acqua (per esempio direttrice inferiore di tratti
rettilinei orizzontali, curve poste nella zona inferiore di tratti verticali, curve ad U);
− zone connotate da deformazioni localizzate, ovalizzazioni, disallineamenti, o in generale da
discontinuità della regolare geometrie della linea;
− giunzioni saldate;
− integrità e funzionalità dei sistemi di sostegno e/o supporto delle tubazioni.
Tecniche d’esame
Casi applicativi
Pulse-Echo Pitch-Catch Through-Transmission
Screening a lungo raggio Si No No
Lungo attraversamento Si Si (*) Si
Penetrazioni di pareti Si Si No
Tubazioni interrate Si Si Si
Corrosione esterna generale Si Si Si
Sovrappasso Si No No
Corrosione sotto i supporti Si No No
b) l’accessibilità alla tubazione sia di estensione sufficiente per l’applicazione del sistema di
generazione/ricezione ad onde guidate in relazione allo scopo della ispezione, procedendo,
ove necessario, alla rimozione di eventuali ostacoli o impedimenti ad una corretta
installazione. Generalmente la tubazione dovrebbe essere accessibile lungo l’intero sviluppo
circonferenziale e per un tratto longitudinale di alcuni centimetri (questa estensione
longitudinale deve essere chiaramente definita nella procedura di lavoro). Per altro, a causa
degli ingombri propri del sistema ad onde guidate, sarebbe indispensabile disporre di una
zona di accessibilità minima intorno alla tubazione. Nella zona così liberata dovrebbe essere
eseguita una efficace pulizia della superficie;
c) sia verificato un eccellente accoppiamento del dispositivo di generazione/ricezione con la
tubazione, nel caso di GW con un sistema di trasduzione magnetostrittivo.
Pagina 24
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
C3.3
Il GW deve essere condotto in conformità al piano dei controlli tenendo ben conto che
l’adeguatezza alla sua utilizzazione è estremamente variabile in funzione di alcune specificità di
carattere operativo, tecnologico e geometrico delle tubazioni. L’opportunità di svolgere il GW è
tanto maggiore quanto più limitate sono le condizioni di accessibilità della tubazione. Un esempio è
fornito dall’elenco di seguito riportato:
a) zone o tratti interrati piggable (quando pig utilizzato);
b) zone o tratti aerei;
c) zone o tratti aerei sopraelevati;
d) zone o tratti coibentati;
e) zone o tratti di attraversamento (fiumi, strade, ecc.);
f) zone o tratti interrati o incamiciati non piggable.
Nella pianificazione del controllo si dovrebbe tener conto di alcune limitazioni di applicabilità dovuti
a fattori geometrici come:
a) la presenza di flange;
b) tratti curvi o con doppia curva;
c) la presenza di T o Y lungo il tratto indagato;
d) la presenza di supporti saldati o cravatte.
e/o di condizioni di carattere generale (presenza di corrosione generalizzata che riduce
l’estensione del tratto scansionato), e/o costruttivo (tipo di rivestimento con più o meno forti
caratteristiche di attenuazione), e/o di utilizzazione (viscosità del fluido circolante o contenuto), e/o
installazione (contatto con il terreno).
C4 Spessimetria (ST)
C4.1 Generalità
Il ST consente un controllo di dettaglio in maniera efficace, rapida e facilmente ripetibile, della
misura radiale dello spessore della tubazione in corrispondenza di uno specifica locazione
geometrica (punto di misura).
Il ST svolto con metodo UT dovrebbe essere condotto in conformità alla UNI EN 14127.
C4.2 Rintracciabilità
Per ogni singolo componente selezionato, i rilievi di spessore dovrebbero essere effettuati in
corrispondenza di zone o punti ben identificabili e rintracciabili per successivi rilievi a fini
comparativi.
C4.3 Approccio alla misura
C4.3.1 Generalità
Tipicamente, la misura di spessore è svolta secondo l’approccio a singola locazione (punto
C.4.3.2), o per specifici componenti (punto C.4.3.3), o lungo una generatrice (punto C.4.3.4).
C4.3.2 ST a singola locazione
Il ST a singola locazione è la misura puntuale condotta in corrispondenza di uno stesso riferimento
geometrico sulla superficie esterna della tubazione. Al fine di ridurre l’incertezza, è raccomandato
ripetere la misura almeno 3 volte e la media aritmetica sm assunta come valore indicativo dello
spessore della singola locazione:
3
∑s i
sm = 1
3
Per questo approccio, qualora sm ≥ s0 assunto accettabile, l’esito del controllo è positivo.
Qualora, invece, sm < s0 assunto accettabile, allora l’esito del controllo è negativo e occorre
procedere ad ulteriori accertamenti, quale il controllo ST lungo una generatrice o verifiche in
conformità a quanto definito nel piano dei controlli.
Pagina 25
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
C4.3.3 ST su componenti
La misura degli spessori su componenti, dovrebbe essere svolta in conformità alle indicazioni
fornite nel prospetto C.2.
Componente Descrizione dei punti di misura Rappresentazione grafica dei punti di misura
Tratto di
Sezioni circolari con almeno 4
tubazione
punti a 90°
rettilinea
A2
A1 + A3
Almeno 3 punti equidistanti su
Curva + +
estradosso A4-5
+
Per ciascun punto di misura, il valore dello spessore dovrebbe essere definito in conformità al
punto C.4.3.2.
Lo spessore di riferimento per il componente è assunto come quello minimo smin tra tutti i valori
ottenuti sul singolo componente.
Per questo approccio, qualora smin ≥ s0 assunto accettabile, l’esito del controllo è positivo.
Qualora, invece, smin < s0 assunto accettabile, allora l’esito del controllo è negativo e occorre
procedere ad ulteriori accertamenti, quale il controllo ST lungo una generatrice o verifiche in
conformità a quanto definito nel piano dei controlli.
C4.3.4 ST lungo una generatrice
Il ST lungo una generatrice è raccomandato quando si presuma una corrosione preferenziale
lungo una direttrice della tubazione che potrebbe determinare criticità.
In tal caso, assumendo che:
N sia il numero dei punti di misura sulla generatrice;
Pagina 26
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
∑s m ,i
sm = i =1
sia il valore medio degli N spessori misurati;
N
∑ (s - sm,i )
N
2
m
δ= i =1
sia la dispersione dei valori rispetto al valore medio;
N -1
δ
σ= sia la variabilità relativa degli spessori rispetto al valore medio.
N 0.5
si definisce lo spessore convenzionale sc lungo la generatrice:
- sc = sm - 3σ , nel caso di tubazioni e curve contenenti fluidi del gruppo 1;
- sc = sm - 2σ , nel caso di tubazioni e curve contenenti fluidi del gruppo 2;
Qualora la misura sia condotta su più generatrici di una stessa tubazione, il minor valore sc,min dei
valori sc è considerato quale valore dello spessore convenzionale dell’intera tubazione.
Il minor valore sc,min dei 2 valori sc calcolati per le generatrici mediane di una curva, è considerato
quale valore dello spessore convenzionale della generatrice mediana della stessa curva.
La verifica di stabilità dovrebbe essere condotta in coerenza con le norme di progetto originali. Se
non disponibili, una volta accertata la qualità del materiale come richiesto nel punto 5.2.2.2.2 a), ai
fini delle verifica di stabilità, dovrebbero essere contemporaneamente verificate le seguenti
condizioni:
Condizione 1 per la verifica della stabilità del tubo dritto o della curva in corrispondenza delle
generatrici mediane:
2f
PS ≤
Di
+1
s c ,min
Pagina 27
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
sc,min spessore convenzionale minimo del tubo o delle generatrici mediane della curva, in mm;
sc,e spessore convenzionale in corrispondenza dell’estradosso della curva, in mm;
sc,i spessore convenzionale in corrispondenza dell’intradosso della curva, in mm.
Pagina 28
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
Una volta che la presente norma è approvata dalle autorità competenti, la conformità ai punti della
presente norma indicati nel prospetto Z.1 conferisce, entro i limiti dello scopo e campo di
applicazione della presente norma, una presunzione di conformità con i requisiti specifici del DM
329/2004.
Pagina 29
Bozza Finale CTI: Attrezzature a pressione - Messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature e degli insiemi a
pressione - Parte x: Valutazione dello stato di conservazione ed efficienza delle tubazioni in esercizio ai fini della
riqualificazione periodica d’integrità, 22/9/2008
Bibliografia
U45000990 Prove non distruttive – Controllo di tubazioni in acciaio fuori terra
mediante onde guidate a propagazione assiale
UNI EN 13018 Prove non distruttive – Esame visivo – Principi generali
UNI EN 13480 (tutte le parti) Tubazioni industriali metalliche
UNI EN 14127 Prove non distruttive - Misurazione dello spessore mediante
ultrasuoni
API 570 Piping inspection code: inspection, repair, alteration, and rerating of
in-service piping systems
API RP 571 Damage Mechanisms Affecting Fixed Equipment in the Refining
Industry
API 579-1 Fitness-for-service
API RP 580 Risk-based inspection
API PUBL 581 Risk-based inspection base resource document
ASME B31 Standards of pressure piping
Pagina 30