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SEI SECOLI DI PRESENZA DELLA «MADONNA NERA» A CZESTOCHOWA CZESLAW DRAZEK S.1. Il santuario mariano di Czestochowa, dov’é venerata immagine della Madonna Nera, é stato sin dalla sua fondazione un luogo sacro privilegiato, del quale non é facile valutare il significato e la portata nella storia del popolo polacco. Infatti, da un lato, non visono ancora studi completiin materia! e, dall’altro, si tratta d’un evento eminen- temente spirituale e carismatico, quindi difficile da cogliere in tutti i suoi aspetti con il metro ordinario della storiografia. Il sesto centenario della presenza dell’immagine miracolosa a Czestochowa (1382-1982) ci offre tuttavial’occasione per presentare almeno alcuni aspetti salienti d’un fenomeno emblematico, in cui la devozione e la fede d’un popolo tendono a identificarsi con il corso stesso della sua storia nazionale. La storia della venerata immagine Czestochowa, un centro a carattere prevalentemente industriale, conta oggi circa 250.000 abitanti. Nella parte occidentale della citta si alza una collina di bianche rocce calcaree, da cui proviene il nome di Jasna Gora, che letteralmente significa: Chiaro Monte. Qui, nel 1382, i monaci di S. Paolo eremita (comunemente detti «paolinin) si stabilirono presso una piccola chiesa di legno, venuti in Polonia dall’Ungheria per volere di Ladislao Piast, principe di Opole. Oggi su questa collina sorge un grande monastero, circondato da un giardino, annesso al celebre santuario mariano. Una torre alta 106 ! In oceasione del sesto centenario della Madonna Nera, i monaci paolini hanno preso Viniziativa di pubblicare alcuni volumi, sotto il titolo di Studia Claromontana, con ricerche storico-scientifiche sul monastero e sul santuario di Jasna Gora. II secondo volume é uscito 4 Czestochowa nel 1981. Anche in Italia, per la stessa ricorrenza, sono uscite alcune opere: J. Tomznsi, Czestochowa, Ed. CSEO, Bologna 1979; J. W. Wos, La Madonna nera di Jasna Gora, «Pro Fratribus», Firenze 1981; M. Za.ecki, La Madonna di Czestochowa, Quetiniana, Brescia 1982. La Civilté Cattolica, quaderno 3171-3172 (7-21 agosto 1982) 210 LA «MADONNA NERAs DI CZESTOCHOWA metridominatuttora la citta, esi pud scorgere da decine di chilometri. Tutto il complesso architettonico si é sviluppato nel corso dei secoli, a partire dai primi anni del 1400, con varie sovrapposizioni ¢ aggiunte. Non €é esagerato affermare che Jasna Gora é un luogo pregno di storia, soprattutto di quella degli ultimi tre secoli. Ne sono viva testimonianza i numerosi cimeli della cultura polacca ivi raccolti (i capolavori della pittura, la straordinaria biblioteca, un ricco archivio, il grande tesoro del santuario, una specie di museo dell’artigianato artistico). Ma il tesoro pia grande di Jasna Gora é immagine della Madonna Nera, venerata sull’altare d’un’antica cappella, intorno alla quale s’ sviluppato ’intero complesso degli edifici. Questa cappella é Punica parte rimasta illesa durante i numerosi incendi che hanno devastato il santuario. I] quadro della Madonna é custodito in una cassa dorata all’interno e argentata all’esterno, con un rinforzo di lastre d’acciaio. L’immagine viene esposta soltanto durante le fun- zioni religiose; e sia al momento dell’apertura, sia alla chiusura viene suonata la cosiddetta Exfrata, una melodia per strumenti a fiato e tamburi. Alcune musiche che accompagnano la chiusura sono state composte da Lorenzo Perosi (1872-1956), direttore della Cappella Sistina, quando nel 1907 fece visita al santuario come giovane pellegrino, rimanendovi per qualche settimana. Malgrado il culto straordinario tributato a questa immagine e la parte da essa avuta nella storia del popolo polacco, i! «mistero» della Madonna Nera non é stato ancora svelato. Attorno alla sua origine sono fioriti, lungo i secoli, diversi racconti, in cui spesso i dati storici s’intrecciano — come avviene — con ’immaginazione popolare. In realta sembra che il quadro giungesse a Jasna Gora senza particolare risonanza. Quando cio sia avvenuto, non si pudstabilire con certezza. Tradizionalmente si suole indicare l'anno 1382, quello in cui i paolini giunsero in Polonia. Lo stesso principe di Opole, Ladislao Piast, dono il dipinto ai monaci. Un’antica tradizione vorrebbe che il quadro sia stato dipinto da S. Luca evangelista a Gerusalemme, su una delle tavole che si trovavano nella casetta della Sacra Famiglia di Nazaret. La medesima tradizione vuole che, durante il regno di Costantino il Grande, il quadro sia stato trasferito a Costantinopoli, edilipoialcastello di Belz in Russia. Quil’avrebbe trovatoil Principe di Opole, che decise di trasportarlo altrove. La tradizione popolare ha arricchito con una storia straordinaria anche il momento dell’installazione della sacra immagine, con l’in- tento di metterne in luce l’origine soprannaturale. Secondo il raccon- to popolare, dunque, il carro del principe Ladislao che trasportava LA«MADONNA NERA» DI CZESTOCHOWA an la Madonna Nera si sarebbe fermato improvvisamente a Czestocho- wa, trattenuto da una forza misteriosa. Il sovrano interpretd questo fatto come un messaggio della Madonna, che lo invitava a lasciare proprio in quella localita immagine miracolosa. Qui il principe costrui un monastero e affido ai paolini la custodia del santuario. L’avvenimento pia triste nella lunga storia della Madonna Nera a Jasna Gora si verifico il 16 aprile 1430, quando il santuario fu preso dassalto da un gruppo di briganti, a scopo di rapina. L’immagine fu sfregiata da alcune coltellate inferte al volto della Madonna. Non si é riusciti ancora a stabilire con esattezza la gravita ¢ l’entita dei danni subiti dal quadro durante il sacrilego assalto. Gli storici d’arte polacchi non sono concordi nella valutazione. Secondo il professore Rodolfo Kozlowski, autore del restauro del dipinto eseguito negli anni 1950-1951, i danni furono molto gravi, ci pittori di Cracovia che nel 1434 furono incaricati dal re Ladislao Jagellone di restaurare immagine avrebbero deciso addirittura di rifarla completamente su una nuova tela di lino, conservando soltan- to la tavola originale di supporto. Quindi, il quadro attuale sarcbbe una ricomposizione approssimativa dell’antica immagine. Pid recen- temente, invece, Eva Sniezynska-Stolot ritiene che i danni recati al quadro non sarebbero stati importanti, ei pittori si sarebbero limitati a restaurare solo le parti rovinate della tela ¢ della pittura. Cosicché, sempre secondo questa opinione, il dipinto sarebbe ancora quello originale e risalirebbe ai secoli XII-XIII 2. Cid invece su cui gli esperti concordano é nel ritenere che i restauratori di Cracovia, a ricordo del gesto sacrilego compiuto, riportarono tre tagli sulla guancia destra della Madonna: duc dall’alto in basso e uno, pid corto, trasversale a essi. Nella parte del colloe della fronte si trovano altre sei graffiature meno evidenti. Allo stato attuale delle ricerche, non si puo stabilire né ’autore del quadro, né il luogo e il tempo della sua composizione. Senza dubbio di trata perd d’un’opera artistica di grande rilievo. La commissione di esperti incaricati della conservazione del quadro, convocata 1’8 marzo 1979, si é trovata di fronte a problemi ancora non risolti. Gli ignoti artisti, dipingendo la Madonna Nera, utilizzarono i mezzi di espressione largamente diffusi a Bisanzio ¢ in Russia. Stando alla sua rappresentazione, l’immagine si pud classificare come appartenente 2B, Suinzynska-StoLor, Genega, Styl i historia Obragu Matki Boskiey Czestochowskicy (Genesi, stile ¢ storia del quadro della Madonna di Czestochowa), in Folia Historiae Artium 9.(1979) 15-16, citato in S. J. Roze), Bogiem Slaviena Marya (Maria glorificata in Dio), Ed Procura Generalizia dei Monaci di San Paolo Eremita, Roma 1981, 19. ai LA «MADONNA NERA+ DI CZESTOCHOWA alla famiglia delle icone sul tipo di quella Hodigitria (Guida), venerata a Costantinopoli come protettrice dell’impero bizantino, nonché come patrona dei viandanti e dei ciechi. Dal punto di vista iconogra- fico, la Madonna di Jasna Gora si avvicina all’icona bizantina della fine del X secolo (0 inizio dell’X1 secolo) della Chiesa romana di S. Maria Maggiore, e all’icona musiva del XII secolo, custodita nel convento serbo del Monte Athos 3. Il dipinto della Madonna Nera é assai grande. B alto 122,2 centimetri, ¢ largo 82,2; di spessore misura tre centimetri ¢ mezzo. La tavola é composta da tre assi di tiglio, unite insieme e coperte da una tela finemente tessuta. II dipinto é posto in una cornice gotica di legno, decorata con un motivo floreale policromo. II volto della Madonna, di colorito scuro, ha un’espressione dolce ¢ triste, molto suggestiva, che ispira riflessione e preghiera. I suoi occhi a mandorla guardano diritto Posservatore. Essi esprimono, nello stesso tempo, bonta materna e tenerezza, sofferenza e tranquillita. La profonda e straordinaria devozione popolare é la dimostrazione pit eloquente che, al di la del giudizio dei critici d’arte, la celebre icona trova un’eco inspiegabile e costante nel cuore dei pellegrini che salgono a Jasna Gora. Percié, alla Madonna Nera si attagliano perfettamente le parole che Sergei N. Bulgakov disse a proposito di tutte le icone: essa «ci offre un’espressione palpabile della presenza di Dio». Situato nel cuore dell’ Europa, il santuario di Jasna Gora é altresi simbolo di unita cristiana tra culture e popoli diversi. La medesima icona della Madonna Nera é venerata anche dalla Chiesa ortodossa russa, dove la sua festa cade il 6 marzo, com’é attestato gia dai calendari del XIX secolo. In Polonia, invece, la festa si celebra il 26 agosto. Per sottolineare questa dimensione ecumenica della devozio- ne alla Madonna di Czestochowa, Giovanni Paolo II, in occasione del suo viaggio apostolico a Istanbul (28-30 novembre 1979), dond una copia della venerata immagine al patriarca Dimitrios I, quale auspicio dell’unione tra cattolici e ortodossi. La Madonna di Czestochowa nelle vicende del popolo polacco A partire dal 1400, il santuario di Jasna Gora é stato sempre meta di numerosi ¢ continui pellegrinaggi. Fin da allora i fedeli vi accor- revanoa frotte, sperimentando la potente intercessione della Madon- na Nera, invocata — come notano le cronache del monastero — con 3A, Rocow, L’icona della Madonna di Czestochowa, wn ponte tra i popoli, in CSEO Dacumen- tazione, giugno 1976, 215-216. LA «MADONNA NERAs DI CZESTOCHOWA 13 i titoli di «Protettrice e Mediatrice di carita, Guaritrice, Benefattrice, Clementissima, Protettrice nella disperazione». I doni preziosi, la- sciati dai pellegrini, testimoniano la riconoscenza, la pieta € l’attac- camento straordinario alla Vergine di Czestochowa. Di qui, il culto della Madonna Nera si estese presto oltre gli stessi confini della Polonia, come risulta da una relazione del grande storico polacco Giovanni Dlugosz (1414-1480): «Da tutta la Polonia e dalle terre confinanti, vale a dire dalla Slesia, dalla Moravia, dalla Prussia ¢ dal? Ungheria, accorsero [a Jasna Gora] le popolazioni per la festivita di S. Maria, il cui eccezionale quadro eseguito su legno ivi si trova, peri miracoli sorprendenti che, per intercessione della SS.ma Vergine nostra protettrice qui si compiono» 4. ‘A Czestochowa erano soliti fermarsi per qualche giorno i re di Polonia nei loro viaggi da Cracovia (antica capitale dello Stato) verso ilnord del Paese, e viceversa. Qui il 25 luglio 1683 fece pellegrinaggio il re Giovanni III Sobieski (1674-1696) con l’armata polacca, prima di soccorrere Vienna assediata dai turchi. E, dopo aver ottenuto la vittoria, lo stesso re inviéa Jasna Gora una bandiera presa al nemico, ordinando che si facesse un pellegrinaggio a piedi da Cracovia a Czestochowa, in segno di gratitudine. Fu cosi che, oltre che sul piano religioso, il santuario della Madonna Nera comincio ad assumere un ruolo sempre pid impor- tante anche nella vita della nazione polacca. Cid é visibile soprattutto a partire dalla memorabile difesa di Jasna Gora, durante la guerra tra Svezia e Polonia nel 1655. La Polonia, indebolita dalla decadenza dell’autorita ¢ da lotte interne, fu invasa in quell’anno dalle armate di Carlo Gustavo cui si erano arrese, senza opporre resistenza, le pid grandi fortezze e quasi tutte le citta. Irresoluto, il re Giovanni Casimiro Waza si rifugiava oltre frontiera. In mezzo a queste dolorose vicende — che il popolo chiama ancora: «il diluvio» — Jasna Gora rimase come un simbolo, Punico punto luminoso, la montagna della vittoria. Infatti, nono- stante la grande sproporzione delle forze ¢ nonostante l’assedio delle truppe svedesi, per quaranta giorni (dal 18 novembre al 27 dicembre 1655) il monastero riusci a opporre una resistenza vittoriosa. La notizia della coraggiosa difesa del santuario fu d’incentivo a ripren- dere Piniziativa contro Pinvasore, il quale, dopo poco tempo, fu costretto a ritirarsi dal territorio polacco. 4 Ioannis Diugosii sew Longhini canonici cracoviensis Historiae Poloniae libri XII..., Cracovia 1877, vol. IV, 399. 214 LA «MADONNA NERA» DI CZESTOCHOWA A Jasna Gora, la difesa era stata organizzata dal priore del mona- stero, Agostino Kordecki (1603-1673), uomo di grande energia e di viva fede. Egli era cosciente che, difendendo il santuario della Madonna Nera, nello stesso tempo difendeva tutta la nazione. Nel suo diario dell’assedio di Jasna Gora — Gigantomachia — egli scrisse ‘con convinzione profonda: «La pid lodevole Signora porgera di nuovo la sua mano in difesa della Patria disgraziata ¢ la salvera dalla caduta, affinché possiamo vedere che il regno di Polonia, soltanto grazie alla benevola protezione della sua Regina, puo essere restituito al passato splendore [...]. La Madre di Dio é lo scudo del regno della Polonia» 5. Daallora, Jasna Gora édivenutae rimane simbolo della particolare protezione divina, accordata alla nazione polacca, e il culto della Madonna Nera ha assunto e mantiene risvolti chiaramente patriot- tici. Infatti, il re Giovanni Casimiro Waza — a nome suo e di tutto il popolo — in segno di gratitudine verso la Vergine di Jasna Gora, la proclamé solennemente Regina della Polonia, nella cattedrale di Lwow, il 1 aprile 1656. Nello stesso tempo, emise i] famoso voto, con implicazioni non solo di carattere religioso, ma anche morale ¢ sociale: «Prometto ¢ faccio voto che, con il ritorno della pace, usero ogni mezzo, con Paiuto di tutti gli Stati, per liberare il popolo del mio regno dagli oneri ingiusti c dalle oppressioni» 6, Ormai Jasna Gora era posta al centro dello spirito nazionale polacco, ¢ il ricordo di quella eroica difesa ¢ della vittoria é rimasto vivo fino a oggi nella tradizione religiosa¢ nazionale del popolo. Una delle suc pit celebri descrizioni fu fatta da Enrico Sienkiewicz (1846-1916) — premio Nobel per Ia letteratura nell’anno 1905 —, nel suo romanzo I/dilwio. «A Czestochowa — scrisse poi in una sua lettera —, a Jasna Gora, batte il cuore immortale del popolo polacco» 7. L’8 settembre 1717, la sacra immagine veniva incoronata e deco- rata con le insegne papali, alla presenza di 200.000 pellegrini. Era la prima volta che in nome del papa si incoronava un’immagine della Madonna, fuori d'Italia. Nel 1764, fu il Parlamento polacco a riconoscere pubblicamente il ruolo svolto dalla Madonna Nera nelle vicende della nazione. «La Repubblica — leggiamo nella Costituzione della Dieta — é devota a questa sua santissima Regina, Vergine Maria del quadro di Czesto- 3 Panno Swieta co Jame/ bronisg Czestochowy (Vergine santa, che difendi la chiara Czesto- chowa), Nasza Rodzina, Paris 1981, 92 6 J. Tomainski, op. cit., 112. 7 Lettera del 29 novembre 1993, in Archivio di Jasna Gora (AJG) n. 897. LA «MADONNA NERA» DI CZESTOCHOWA ais chowa, celebre per i miracoli, e ottiene nel bisogno la sua protezio- ne» §, Questo vincolo speciale si sarebbe rafforzato poi particolarmente durante il difficile periodo delle spartizioni della Polonia, quando — per oltre cent’anni — essa fu occupata e divisa tra le potenze conquistatrici, fino a scomparire dalle carte geografiche. Ma, nono- stante i divieti e gli ostacoli opposti dalle autorita straniere, i pelle- grininon cessarono mai di affluire a Jasna Gora, sebbene in numero ridotto. Il dipinto della «Madre sofferente» con la guancia «ferita» divenne il simbolo della nazione oppressa dagli occupanti. I pelle- grinaggi, cosi, divennero l’occasione — soprattutto per i giovani — di rinsaldare il legame con tutto il popolo c con la sua storia gloriosa, ricordando i momenti pit significativi dell’indipendenza passata ¢ della resistenza vittoriosa *. Ecco perché gli incontri di preghicra dinanzi alla Regina della Polonia sono, nello stesso tempo, espres- sione viva non solo d’una fede cristiana profonda, ma del patriotti- smo dei polacchi e della loro coscienza nazionale. Cid si fa evidente, proprio nei periodi in cui la situazione del Paese é pit drammatica. Lo si vide, per esempio, durante la seconda guerra mondiale, nelle ore buie dell’occupazione nazista. Nona caso, H. Frank, governatore generale nazista a Cracovia, scrive il 2 marzo 1940 nel suo diario: «Quando tutte le luci sono spente per la Polonia, sono rimaste pero sempre la Santa di Czestochowa e la Chiesa» !°, Invano i nazisti tentarono di vietare i pellegrinaggi al santuario ¢ la stessa celebrazio- ne della festa della Madonna Nera. I! culto e la devozione dei polacchi non si arrestarono. Fra i pellegrini di questo periodo ci fu anche Karol Wojtyla che si reco, in segreto, a Jasna Gora durante l’occupazione nazista, il 23 maggio 1943. Si reco ai piedi della Madonna Nera con i suoi colleghi studenti di Cracovia, per rinnovare il voto fatto sette anni prima dalla gioventa universitaria polacca; se ne trova testimo- nianza nell’archivio del monastero di Czestochowa, in un documento firmato pure dal ventitreenne futuro Papa. Ma questa é gia storia dei nostri giorni, sulla quale conviene soffermarsi un momento. 8 J. Touzinsxt, op. cit., 25 9 ‘Anche i grandi protagonisti della cultura polacca si sono fatti pellegrinia Jasna Gora. Molti di essi (come Juliusz Slowacki, Zygmunt Krasinski, Adam Mickiewicz, Cyprian Norwid) nelle proprie opere hanno messo in risalto il significato del venerato dipinto della Madonna Nera. Alcune di queste opere, profondamente sentite dal popolo, rappresentano i pid alti esempi dipreghiera poetica, d’invocazione, di ringraziamento, diaffidamento totale alla Vergine, ¢ sono chiara espressione della viva speranza d'un domani migliore. 10 J, Tomzinsxi, op. cit., 123. 216 LA «MADONNA NERA+ DI CZESTOCHOWA, Jasna Gora, oggi Dalla fine dell’ ultima guerra mondiale a oggi, la famadel santuario di Jasna Gora é venuta ulteriormente crescendo. II primate, card. S. Wyszynski, che ha guidato la Chiesa in Polonia per trentadue anni, all'inizio del suo servizio episcopale ebbe a confessare: «Ho riposto tutto in Maria». E da allora s’impegno nell’eleborazione e€ nell’attua- zioned’un grandioso programma pastorale, tutto incentrato su Jasna Gora, in stretta collaborazione con l’episcopato, con il clero ¢ con il popolo. Le tappe principali di questo lungo itinerario mariano furono: la rinnovazione del voto di re Giovanni Casimiro Waza, in occasione del terzo centenario (1957); la Grande Novena, in prepa- razione del millennio del battesimo della Polonia, culminata nell’atto di consacrazione «in servitd materna» a Maria per la liberta della Chiesa (1966); il pellegrinaggio d’una copia dell’immagine della Madonna Nera attraverso tutte le parrocchie del Paese (dal 1957 a oggi); Patto di affidamento della Chiesa universale e del mondo alla Madonna (1971); e, infine, la preparazione di sei anni (1976-1982) al giubileo del sesto centenario della Madonna Nera, vissuti come «sei annidi gratitudine peri secoli di presenza di Mariaa Jasna Gora, nella nazione polacca». In occasione del XXV della sua consacrazione episcopale, il 12 maggio 1971, il card. Wyszynski confidava la ragione intima di questa sua pastorale mariana. «Ci sono misteri — disse che s’interpretano solo nel profondo della coscienza umana. Guardando Maria, io vedo sempre tra le sue braccia il Figlio di Dio. Per questo opero per Mariam, perché so che tutto avviene attraverso Cristo, che Ella ci addita. Si potrebbe parlare molto, carissimi, per illustrare e spiegare lostile di vitae il cammino del vostro vescovo; ma forse non tutti capiscono. E io mi metto con quelli che non capiscono, perché anch’io non capisco tutto. So pero che non voglio e non posso allontanarmi da questa strada. L’esperienza mi ha insegnato che solo su questa strada, con l’aiuto della Vergine Ausiliatrice e Signora di Jasna Gora, é possibile ottenere qualcosa in Polonia» ", Ce da aggiungere che, in questi ultimi decenni, Jasna Gora é diventata non solo la capitale spirituale della Polonia, ma € venuta affermandosi sempre pid anche come santuario mariano internazio- nale. Nel 1979, vi si sono recati in pellegrinaggio circa sei milioni di fedeli 2; nel 1981, i pellegrini furono circa quattro milioni, prove- 11 CSEO Documentagione, giugno 1981, 253-256. '2 Soltanto nel corso delle principali 12 festivita del 1979 (ivi compresi i tre giorni di permanenza di Giovanni Paolo II presso il santuario) i pellegrini sono stati 4. 80.000. Oltre LA «MADONNA NERAs DI CZESTOCHOWA 217 nienti dalle varie regioni della Polonia e da ben quaranta Paesi del mondo. Mail pellegrinaggio piu imponente ¢ pit famoso é quello che ogni anno (ininterrottamente dal 1711 in poi) giunge a piedi da Varsavia a Jasna Gora. Esso ha assunto il carattere d’un ritiro spirituale itinerante che per nove giorni (dal 6 al 14 agosto) si snoda per un percorso di 243 chilometri 3. Di fronte a queste manifestazioni popolari di massa, l’episcopato polacco si é sempre preoccupato di ribadire soprattutto il significato spirituale e teologico del pellegrinaggio, insistendo sulla necesita di dare al culto ¢ alla devozione a Maria profonde radici cristologiche ed ecclesiologiche. In proposito, basti qui citare — fra tutti — i discorsi ¢ le riflessioni dell’allora card. Karol Wojtyla, in sintonia completa con il magistero episcopale di tutti i vescovi polacchi, La venerazione di Maria — insiste continuamente |’Arcivescovo di Cracovia nei suoi scritti e nelle sue omelie— non pué essere soltanto affettiva, né deve rimanere astratta, estranea ai pensieri ealle decisioni dell’uomo; invece dev’essere solida, profonda, riflessiva, teologica. Lamariologia vacollocata nel contesto cristologico ed ecclesiologico della teologia cattolica. La devozione mariana, insomma, deve con- durre alla pit intima conoscenza del Figlio di Dio; deve manifestarsi come amore concreto e forte per la Chiesa, come impegno respon- sabile per aiutarne la crescita. «La via per Mariam ad Iesum dev’ essere tafforzata e completata tramite la via per Iesum ad Mariam. Questa strada é pit difficile, é pit lontana, ma su di essa si compie quello che la Madre di Dio sempre unicamente vuole: il cosciente impegno dell’uomo nell’opera salvifica del suo Figlio, che si realizza nella Chiesa» 14, che dalle varie regioni della Polonia, si sono avuti pellegrinaggi da ben 56 Paesi di varie parti del mondo (315 dagli Stati Uniti, 236 dall'Italia, 175 dalla Repubblica Federaledi Germania, 142 dall’ Austria, 125 dalla Francia); nel santuario sono state celebrare 38.953 sante messe, con 1.798.440 comunioni, Sempre nel corso del 1979, davanti alla Madonna Nera si son tenute 117 veglie di preghiera, protrattesi per tutta la notte. Da sottolineare pure ’attivita del Centro di Jasna Gora per le vocazioni sacerdotali ¢ religiose, molto frequentato dai giovani. Cfr Pisme Okoln. Biuro Prasowe Episeopatu Polski (Bollettino dell’ Episcopato polacco) 2/80/31, 9. 13 Nel 1981 parteciparono a questo pellegrinaggio circa 37.000 persone (fra queste 9.000 giovani universitari di tutta la Polonia), divise in 17 gruppi, accompagnati da 145 sacerdoti, 216 seminaristi religiosi e diocesani, 153 religiose. Le inchieste svolte, tra l’altro, dalla Sezione di Sociologia della religione della Facolta teologica dell’ Universita di Lublino nel 1970 dimostrano che la maggioranza dei pellegrini (76%) édi eta inferioreai 45 anni; il 68°, proviene dalle citti; il 5 1,8% ha un livello d’istruzione alto o medio. Cfr 8. Jastonskt, Jana Gora w zycin Kosciola w Police (Jasna Gora nella vita della Chiesa in Polonia), in Chrascijanin w swiecie, naj 1977, 5-23. 14K. Wosrvia, Komentarg teologiczno dusepasterski do aktu dekonanego na Jasnej Gorze duia 218 LA «MADONNA NERA+ DI CZESTOCHOWA Jasna Gora, dunque, @ anche il luogo nel quale i pellegrini, oltre a rinnovarsi personalmente nello spirito, sperimentano il loro legame con la Chiesa locale e con la Chiesa universale. Lo stesso episcopato polacco vi si riunisce spesso per tenere le sue conferenze di lavoro, per fare gli esercizi spirituali, per pregare con il popolo e per parlare a esso, soprattutto nei momenti pid difficili e critici. «Qui si risolvono le difficolta — era solito dire il card. Wyszynski —, qui viene la luce, qui nasce la vittoria, quia Jasna Gora della vittorian. Si spiega allora perché, a partire dal 1956, é invalsa la consuetudine che tutti i vescovi polacchi si rechino ogni anno in pellegrinaggio a Czestochowa due volte: il 3 maggio (festa della Regina della Polonia) eil 26 agosto (festa della Madonna Nera). In questo contesto ecclesiale rimane come data memorabile il 3 maggio 1966, quando l’episcopato polacco consacré a Maria la Polonia. I] testo dello storico documento, firmato dal Cardinale e da tutti i vescovi, fu inviato a Paolo V1. Nel Breve con cui rispose a quel gesto, il Papa disse di averlo accolto con «somma gioia spirituale», e lo defini: «Un’opera di devozione della pit elevata misura [...] Percié noi — concludeva Paolo VI — provvederemo affinché il documento della consacrazione vostra ¢ dei vostri connazionali in servitd alla Madre di Dio, sia custodito con la massima cura nella Sede vaticana, vicino quindi alla tomba di S, Pietro, su cui Cristo edificd la sua Chiesa» !5, Da questo atto di consacrazione é nato l’atto di affidamento della Chiesa universale e del mondo alla Madonna, compiuto dall’episco- pato polacco il 5 settembre 1971 a Czestochowa, e ripetuto in tutte le parrocchie una settimana dopo, nella festa del nome di Maria, anniversario della vittoria di Giovanni Sobieski sui turchi di Vienna. Quasi otto anni dopo, il 4 giugno 1979, durante il suo viaggio apostolico in Polonia, fu proprio uno di quei vescovi, diventato Papa, a rinnovare dinanzi all’immagine della Madonna Nera l’atto di affidamento di tutta la Chiesa, della sua missione e di «tutti i difficili problemi della societa, dei sistemi e degli Stati, problemi che non possono essere risolticon l’odio, con la guerra, con l’autodistruzione, ma soltanto con la pace, con la giustizia, con il rispetto dei diritti degli uominie delle nazioni» '6, 3 maja 1966 (Commento teologico pastorale all’atto compiuto a Jasna Gora il 3 maggio 1966), in Ateneum Kaplanskie 381-382 (1971) 21. 1S], Tomzisst, op. cit., 25. Il Breve di Paolo V1, insieme con una copia dell’atto di consacrazione, fu posto in un cofano d’argento sull’altare del santuario di Jasna Gora, a fianco del tabernacolo, davanti all’immagine miracolosa. 16 Insegnamenti di Giovanni Paclo Il, vol. Il, Libreria Editrice Vaticana 1979, 1418. LA «MADONNA NERAv» DI CZESTOCHOWA 219 Per ringraziare Dio dei sei secoli di presenza della Madonna Nera a Jasna Gora, tutta la Polonia, e con essa il mondo intero, pregano affinché il grande Giubileo possa essere celebrato con la partecipa- zione del Santo Padre, legato strettamente 2 questo luogo santo fin dai tempi della sua giovinezza. «Penso al mio pellegrinaggio a Jasna Gora — ha detto Giovanni Paolo I il 5 maggio scorso, durante la celebrazione della messa nella ricorrenza della festa della Madonna Regina della Polonia —; penso a esso da tempo, e desidero compierlo. Ritengo questo un mio dovere, il dovere del cuore, il dovere di un figlio verso la Madre. Verso di Lei e la mia nazione. Sono moralmente impegnato a essere insieme ai miei connazionali ai piedi della Signora di Jasna Gora per questo grande anniversario. Ritengo anche che debbano essere create adeguate condizioni per questo, e ci conto in nome del prestigio della Polonia ¢ nel nome dell’onore di una nazione millena- tia» !7, Cosi, anche nella difficile situazione presente, la Madonna Nera — ne siamo certi — continuera a mostrare di essere la Regina, alla quale é stato affidato «tutto quanto si chiama Polonia»; la Guida del popolo polacco nelle difficolta di oggi come in quelle d’ieri, poiché — dice la preghiera della messa del 26 agosto — essa «é stata donata per la difesa di questa nazione». La Madonna di Jasna Gora sapra salvaguardare il suo popolo prediletto, che con tanta fede si é preparato a celebrare il sesto centenario. Come scrisse Giovanni Paolo II ai polacchi 1’8 dicembre 1981, alludendo alla storia nazionale: «Davanti alla Signora di Jasna Gora, il popolo da tante generazioni ritrova la sua interiore identita e l'unita spirituale» '*. Questo é particolarmente vero oggi, nella ticorrenza sei volte centenaria della santa immagine di Czestochowa. 17 Oss. Rom, 3-4 maggio 1982. 18 Oss. Rom. (edizione polacca) n. 25, gennaio 1982.

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