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Neoclassicismo in Sardegna
Santuario della Beata Vergine Assunta, Progettata dall’Architetto Gaetano Cima nel 1846
Neoclassicismo in Sardegna
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Alla metà del Settecento si trasformano radicalmente tutti gli aspetti della
vita europea. È su questo piano che si misurano anche i problemi di un
ritardo storico, vero o presunto, dell’arte e della cultura in Sardegna.
Avvicinatasi al neoclassicismo negli anni della permanenza della corte
sabauda, durante l’Ottocento gli artisti isolani da un lato intensificano gli
scambi con il “continente”, dall’altro avviano una riscoperta della storia e
delle tradizioni locali. Proprio grazie alle nuove idee importate da alcuni
architetti Sardi formatisi a Torino, si diffondono nell’isola nuove forme
architettoniche di ispirazione neoclassica. La Sardegna conserva
pregevoli opere in stile neoclassico. Questo linguaggio artistico, diffusosi
nell'Isola dopo il suo inserimento nella struttura politica e culturale
piemontese, è connotato dalla predilezione per l'armonia, la
moderazione decorativa e l'utilizzo di elementi desunti dalla tradizione
artistica antica e rinascimentale.
Tra le figure più importanti di questa fase architettonica e urbanistica è
da citare quella dell'architetto cagliaritano Gaetano Cima, le cui opere
sono disseminate in tutto il territorio sardo (tra le sue molte realizzazioni
vi sono l'ospedale civile di Cagliari, il Santuario della Beata Vergine
Assunta a Guasila e la cattedrale di Ozieri).
Gaetano Cima
Gaetano Cima nacque a Cagliari nel 1805, dove trascorse l'infanzia e i
suoi studi giovanili, fino a quando partì per Torino. Nella città piemontese
frequentò l'Università fino a conseguire, nel 1830, la laurea di "architetto
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civile". Tornato nella sua Cagliari, diede sfoggio dei suoi freschi studi
progettando case, ville e monumenti. Dal 1841 fu preside della Facoltà
di Scienze fisiche, matematiche e naturali dell'Università cittadina fino al
1859. In quelle aule formò un'intera generazione di allievi e, soprattutto,
diede nuovo volto alla città, creandone i presupposti perché la stessa, da
"piazzaforte medievale e spagnola" assurgesse a città moderna. Nello
stesso ventennio progettò diverse opere, alcune nella stessa Cagliari, di
cui è sommo esempio l'Ospedale
Civile (il cui progetto, presentato al
Congresso permanente d'Acque e
Strade, con sede a Torino, fu
giudicato "felice porto d'ingegno
elevato"), il Teatro civico, i palazzi
Nieddu, Rossi e Cao, la nuova
facciata della chiesa di San
Giacomo e altre in tanti altri centri
isolani: Oristano, Pula e Guasila.
Cima diventa il maggiore interprete
di quelle nuove correnti estetiche
che hanno trovato radici nella
cultura piemontese della seconda
metà del XVIII secolo. Nel 1878
muore a Cagliari, le sue spoglie
sono tumulate nel cimitero
monumentale di Bonaria.
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dell'Ospedale civile di Cagliari venne commissionato dalle autorità
cittadine all'architetto Gaetano Cima, che lo elaborò nel 1842. Alla posa
della prima pietra si procedette nel 1844. L'edificio, seppure non ancora
definitivamente completato, cominciò a funzionare nel 1848.
L'ospedale San Giovanni di Dio è un monumentale edificio in stile
neoclassico. Il lungo prospetto principale presenta tre avancorpi; quello
centrale, corrispondente all'ingresso principale, presenta un pronao con
sei colonne doriche, alte dieci metri, che reggono una trabeazione con
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Questi ultimi sono disposti a raggiera rispetto al corpo centrale
dell'edificio, costituito dall'atrio. Stessa disposizione permane ai piani
superiori. I vari corpi dell'edificio si uniscono tra loro e formano
quattro cortili di forma esagonale allungata.
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Chiesa, sono state eseguite intorno al 1926 dai pittori piemontesi
Arduino e Boasso, sotto la direzione della “Scuola superiore d’arte
cristiana Beato Angelico” di Milano.
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e pittura presso l’Accademia Albertina. In Spagna nel 1854 fu insignito
del titolo di Cavaliere dell’Ordine di Carlo III e nel 1856 tornò
definitivamente in Sardegna. Giovanni Marghinotti fu un pittore molto
stimato durante la sua epoca e numerosi esponenti di facoltose famiglie
gli commissionarono i propri ritratti. I suoi soggetti, definiti “sardo-
romani”, si ispirarono alla cultura romantica, in particolare a quella di
Hayez. Si dedicò inoltre alla rappresentazione di scene popolaresche
della Sardegna, che in alcuni tratti richiamano la pittura del Goya,
mentre nei paesaggi naturalistici per il rigore scientifico lo si può
accostare a Constable e a Corot per il cromatismo tonale.
La battaglia di Sanluri
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In quest’opera viene ritratta la battaglia di Sanluri, conosciuta in sardo
con il nome di “Sa Battalla”, venne combattuta dal Regno di Aragona
contro il Giudicato di Arborea. Segnò la fine l’esperienza giudicale in
Sardegna e della sua indipendenza.
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L'opera risulta di elevata qualità sia per la maestria con cui è risolta la
composizione e l'organizzazione dello spazio – sono presenti infatti
quattordici figure distribuite in due gruppi principali – sia per la finezza
delle forme, sia per la sensibilità con cui sono giocati gli sguardi e le
movenze dei personaggi da cui traspaiono velatamente sentimenti e
pensieri. È evidente dunque non solo la profonda presa sul Marghinotti
dei modelli settecenteschi nella contestuale adesione agli esiti puristi del
neoclassicismo, ma anche il senso dell'opera, che, mentre chiude la
fase dell'arte in Sardegna sotto il regno di Carlo Felice, continuerà a
diffondere i suoi messaggi di adesione alla Restaurazione sotto quello di
Carlo Alberto.
Antonio Cano
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Frate francescano, scultore e architetto. Nacque a Sassari nel 1775.
Studiò architettura a Roma, presso l'Accademia di San Luca, formandosi
come scultore sotto la guida del Canova. Nonostante la formazione
neoclassica, il Cano trovò nel rococò lo stile più congeniale al suo
temperamento artistico, come attesta la statua dell'Immacolata da lui
scolpita per la chiesa di Santa Maria di Betlem a Sassari. E' invece
carico di aulicità il Monumento tombale in onore del piccolo Carlo
Emanuele, unico figlio di Carlo Amedeo di Savoia e Maria Teresa
d'Austria, morto a Cagliari di vaiolo nel 1799; l'opera, realizzata per il
duomo di Cagliari, non piacque ai committenti. Come architetto, il Cano
combinò il rococò con il purismo neoclassico: si deve a lui il
rimaneggiamento del palazzo degli scolopi di Oristano e della chiesa di
S.Maria di Betlem di Sassari, nonché la progettazione della cattedrale di
Nuoro, durante i cui lavori di costruzione morì, nel 1840, cadendo da un
ponteggio.
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particolarmente profondo. La navata, coperta da volte a crociera, è
scandita da paraste, aggiunte dal Cano nel XIX secolo, e presenta tre
cappelle sul lato destro e quattro sul lato sinistro, frutto di ampliamenti
quattro - cinquecenteschi. Il transetto cupolato, opera ottocentesca del
Cano, ha pianta centrale e vi si aprono quattro cappelle e alcune nicchie
in cui sono ospitate le effigi di santi francescani, separate da colonne
con capitelli compositi.
Andrea Galassi
Scultore sassarese, tra i massimi esponenti del neoclassicismo in
Sardegna. Nacque a Sassari nel 1793. Si formò nella penisola, sotto la
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guida del Canova. Tra le opere in cui è palese l'ispirazione al purismo
neoclassico: il Monumento funebre a Maria Luisa di Savoia, realizzato a
Roma nel 1830 e custodito presso il duomo di Cagliari; la Statua
marmorea del Beato Amedeo della chiesa cagliaritana di Sant'Anna; la
Statua bronzea in onore del re Carlo Felice costruttore della strada
Cagliari-Sassari-Porto Torres. Questa, eseguita nel 1829 al termine dei
lavori stradali (1821-1829) e fusa nell'Arsenale di Cagliari nel 1833, sotto
la direzione di Carlo Boyl, fu collocata nell'omonimo Largo cagliaritano
(piazza Yenne), che segnava l'inizio dell'importante arteria, solo nel
1860. Il Galassi scolpì anche gli altari e le statue per la cattedrale di
Oristano, ed inoltre, a Torino, nella chiesa della Gran Madre di Dio,
pantheon della dinastia sabauda, la statua di Margherita di Savoia. Il
Galassi morì a Roma nel 1845.
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La realizzazione del monumento venne decisa dagli Stamenti nel 1827
allo scopo di onorare il sovrano, che aveva voluto i lavori di realizzazione
della Strada Reale per collegare Cagliari a Porto Torres (l'attuale SS
131, chiamata anche la "Carlo Felice"). L'opera venne commissionata
allo scultore sassarese Andrea Galassi, che realizzò a Roma la statua in
gesso raffigurante Carlo Felice, la quale servì da modello per la statua
bronzea, fusa nel Regio Arsenale di Cagliari sotto la supervisione dello
stesso Galassi. L'opera, eseguita nel 1830, venne collocata nella piazza
San Carlo (attuale piazza Yenne) solo nel 1860, completata dal
basamento progettato da Gaetano Cima.La statua bronzea, in stile
neoclassico, alta quattro metri, rappresenta il re nelle vesti di un soldato
romano, con elmo in testa, corazza e rivestito da una toga. Il braccio
destro spiegato avrebbe dovuto indicare la direzione della Strada Regia
per Porto Torres ma, in quanto la statua venne posizionata poco lontano
dal luogo in cui doveva essere posizionata in origine, indica in realtà la
direzione opposta. Nei quattro lati del basamento, alto circa il doppio
della statua, sono poste le epigrafi con l'iscrizione redatta dallo storico
cagliaritano Pietro Martini.
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Gaetano Cima
http://nuke.parrocchiaguasila.it/IlSantuario/GaetanoCima/tabid/501/langu
age/it-IT/Default.aspx
https://it.wikipedia.org/wiki/Ospedale_San_Giovanni_di_Dio_(Cagliari)
Restauro del Duomo di Ozieri
http://www.regione.sardegna.it/j/v/2568?s=2351&v=2&c=215&t=1
http://monumentiaperti.com/2017/monumenti/cattedrale-dellimmacolata-
2/
Villa Santa Maria
http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=21638&v=2&c=2488&c1=2123&
t=1
Giovanni Marghinotti
http://www.ilisso.it/giovanni-marghinotti/
http://www.galleriarecta.it/autore/marghinotti-giovanni/
Carlo Felice munifico protettore delle Belle Arti
http://www.sardegnacultura.it/j/v/258?s=20827&v=2&c=2675&t=7
Antonio Cano
http://www.paradisola.it/cultura/personaggi-sardi/1296-antonio-cano
Chiesa di Santa Maria di Betlem
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Maria_di_Betlem_(Sassari)
Andrea Galassi
http://www.paradisola.it/cultura/personaggi-sardi/1468-andrea-galassi
Monumento funebre al Duca di Monferrato
http://www.sardegnacultura.it/j/v/258?s=20826&v=2&c=2675&t=7
Monumento Carlo Felice
https://it.wikipedia.org/wiki/Monumento_a_Carlo_Felice
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