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Filippo Maria Sanna 5° SB

Neoclassicismo in Sardegna

Santuario della Beata Vergine Assunta, Progettata dall’Architetto Gaetano Cima nel 1846

Neoclassicismo in Sardegna …………………………………….... pag. 2


Gaetano Cima ………………………………………………………. pag. 3
2.1. Biografia
2.2. Ospedale Civile di Cagliari
2.3. Restauro del Duomo di Ozieri
2.4. Villa Santa Maria

Giovanni Marghinotti ……………………………………………….. pag. 7


3.1. Biografia
3.2. Battaglia di Sanluri
3.3. Carlo Felice protettore delle Belle Arti

Antonio Cano ……………………………………………………….. pag. 10


4.1. Biografia
4.2. Restauro della Chiesa di Santa Maria di Betlem

Andrea Galassi ……………………………………………………… pag. 12


5.1. Biografia
5.2. Monumento funebre al Duca di Monferrato
5.3. Statua di Carlo Felice

Neoclassicismo in Sardegna

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Alla metà del Settecento si trasformano radicalmente tutti gli aspetti della
vita europea. È su questo piano che si misurano anche i problemi di un
ritardo storico, vero o presunto, dell’arte e della cultura in Sardegna.
Avvicinatasi al neoclassicismo negli anni della permanenza della corte
sabauda, durante l’Ottocento gli artisti isolani da un lato intensificano gli
scambi con il “continente”, dall’altro avviano una riscoperta della storia e
delle tradizioni locali. Proprio grazie alle nuove idee importate da alcuni
architetti Sardi formatisi a Torino, si diffondono nell’isola nuove forme
architettoniche di ispirazione neoclassica. La Sardegna conserva
pregevoli opere in stile neoclassico. Questo linguaggio artistico, diffusosi
nell'Isola dopo il suo inserimento nella struttura politica e culturale
piemontese, è connotato dalla predilezione per l'armonia, la
moderazione decorativa e l'utilizzo di elementi desunti dalla tradizione
artistica antica e rinascimentale.
Tra le figure più importanti di questa fase architettonica e urbanistica è
da citare quella dell'architetto cagliaritano Gaetano Cima, le cui opere
sono disseminate in tutto il territorio sardo (tra le sue molte realizzazioni
vi sono l'ospedale civile di Cagliari, il Santuario della Beata Vergine
Assunta a Guasila e la cattedrale di Ozieri).

Gaetano Cima
Gaetano Cima nacque a Cagliari nel 1805, dove trascorse l'infanzia e i
suoi studi giovanili, fino a quando partì per Torino. Nella città piemontese
frequentò l'Università fino a conseguire, nel 1830, la laurea di "architetto

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civile". Tornato nella sua Cagliari, diede sfoggio dei suoi freschi studi
progettando case, ville e monumenti. Dal 1841 fu preside della Facoltà
di Scienze fisiche, matematiche e naturali dell'Università cittadina fino al
1859. In quelle aule formò un'intera generazione di allievi e, soprattutto,
diede nuovo volto alla città, creandone i presupposti perché la stessa, da
"piazzaforte medievale e spagnola" assurgesse a città moderna. Nello
stesso ventennio progettò diverse opere, alcune nella stessa Cagliari, di
cui è sommo esempio l'Ospedale
Civile (il cui progetto, presentato al
Congresso permanente d'Acque e
Strade, con sede a Torino, fu
giudicato "felice porto d'ingegno
elevato"), il Teatro civico, i palazzi
Nieddu, Rossi e Cao, la nuova
facciata della chiesa di San
Giacomo e altre in tanti altri centri
isolani: Oristano, Pula e Guasila.
Cima diventa il maggiore interprete
di quelle nuove correnti estetiche
che hanno trovato radici nella
cultura piemontese della seconda
metà del XVIII secolo. Nel 1878
muore a Cagliari, le sue spoglie
sono tumulate nel cimitero
monumentale di Bonaria.

*Busto marmoreo di Gaetano Cima conservato all’Ospedale Civile di Cagliari


Ospedale Civico di Cagliari
Il San Giovanni di Dio, meglio noto come Ospedale Civile, è l'ospedale
che sostituì quello medievale di Sant'Antonio di Vienne, già operante a
Cagliari dal XIV secolo. Sorge in via Ospedale, nel quartiere di
Stampace, in pieno centro cittadino. Dal 1º aprile 2007 fa parte
dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Cagliari. Il progetto

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dell'Ospedale civile di Cagliari venne commissionato dalle autorità
cittadine all'architetto Gaetano Cima, che lo elaborò nel 1842. Alla posa
della prima pietra si procedette nel 1844. L'edificio, seppure non ancora
definitivamente completato, cominciò a funzionare nel 1848.
L'ospedale San Giovanni di Dio è un monumentale edificio in stile
neoclassico. Il lungo prospetto principale presenta tre avancorpi; quello
centrale, corrispondente all'ingresso principale, presenta un pronao con
sei colonne doriche, alte dieci metri, che reggono una trabeazione con

fregio decorato a metope e triglifi. Superato un portico, si accede


ad un vasto atrio a pianta circolare, dove ampi finestroni si aprono sul
cortile centrale.

*Facciata frontale dell’Ospedale Civile di Cagliari (San Giovanni di Dio)


Nell'atrio si dispongono alcune sculture, ritratti di benefattori
dell'ospedale, e il monumento a Gaetano Cima, opera del piemontese
Giuseppe Sartorio. Altre statue, tra cui quella raffigurante Francesco
Angelo Dessì, sono collocate nel corridoio circolare, situato tra l'atrio e il
cortile, dal quale attraverso arcate a tutto sesto si accede ai corridoi
radiali, dalle alte volte a botte, dove si trovano i reparti.

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Questi ultimi sono disposti a raggiera rispetto al corpo centrale
dell'edificio, costituito dall'atrio. Stessa disposizione permane ai piani
superiori. I vari corpi dell'edificio si uniscono tra loro e formano
quattro cortili di forma esagonale allungata.

Restauro del Duomo di Ozieri


Il primo impianto chiaramente visibile della cattedrale di Ozieri è quello
del ‘500, che a sua volta sorse su
un altro del ‘300, e comprende il
transetto e l’abside, di stile gotico-
aragonese. Sui lati opposti del
transetto dominano i due altari
monumentali settecenteschi del
Santissimo e di S. Andrea. Del
‘700 rimangono anche l’artistico
coro ligneo e l’altare maggiore in
marmo policromo, sormontato dal
gruppo marmoreo dell’Immacolata
attorniata da due Angeli, attribuito
alla scuola del Canova. A metà
dell’800 la chiesa venne ampliata,
ad opera di Gaetano Cima,
architetto cagliaritano, che seppe
armonizzare gli antichi elementi
aragonesi con l’arte neoclassica.
Sua anche la bella facciata,
ornata con bassorilievi e scandita da doppie colonne con capitelli ionici,
e il bel campanile.

*Esterno del Duomo di Ozieri (Cattedrale dell’Immacolata)


Al termine dei lavori, nel 1893, la cattedrale venne nuovamente
consacrata. Dell’800 sono gli altri altari marmorei delle cappelle laterali.
Su quelli del Santissimo e di Sant’Andrea spiccano due tele di Giovanni
Marghinotti, una, del 1838, che riproduce l’Ultima Cena mentre l’altra del
1840, ha per soggetto la morte di Sant'Andrea. Un’altra tela del
Marghinotti è quella della Madonna della Difesa, del 1861. Le
decorazioni murarie e i dipinti che adornano pareti, volta e cupola della

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Chiesa, sono state eseguite intorno al 1926 dai pittori piemontesi
Arduino e Boasso, sotto la direzione della “Scuola superiore d’arte
cristiana Beato Angelico” di Milano.

Villa Santa Maria


La villa è nel centro storico della cittadina di Pula. Fu costruita nel 1838
come "Casino Randaccio" in forme neoclassiche sui ruderi dell'antica
chiesa omonima. Progettata dall'architetto cagliaritano Gaetano Cima,
ne esprime le
concezioni classiciste.
Ormai assorbita
all'interno dell'abitato di
Pula, originariamente
era situata in piena
campagna lungo la
strada per Nora.
Tuttavia il progetto non
ha nulla di "rustico",
anzi presenta i caratteri
della dimora urbana
con parco, fin
dall'ingresso con
sculture leonine. Il prospetto è nobilitato da un colonnato dorico e da un
fregio a festoni e corone. All'interno, l'elemento più rilevante è la rotonda,
che anticipa soluzioni che il Cima applicherà ad altri suoi edifici.

*Villa Santa Maria a Pula


Giovanni Marghinotti
Giovanni Marghinotti (Cagliari 1798- 1865) si formò a Roma
all’Accademia di S.Luca. Tra il 1831 e il 1833 realizzò un ritratto di Carlo
Alberto a Torino, dove si trattenne fino al 1837. Si trasferì poi alla
Cagliari dove nel 1842 gli fu conferita la nomina a socio onorario
dell’Accademia Albertina di Torino e nel 1844 quella di “Virtuoso di
merito al Pantheon” di Roma. Negli stessi anni gli vennero
commissionate opere legate ad avvenimenti storici dal casato sabaudo
che lo nominò pittore di camera di Sua Maestà e insegnante di disegno

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e pittura presso l’Accademia Albertina. In Spagna nel 1854 fu insignito
del titolo di Cavaliere dell’Ordine di Carlo III e nel 1856 tornò
definitivamente in Sardegna. Giovanni Marghinotti fu un pittore molto
stimato durante la sua epoca e numerosi esponenti di facoltose famiglie
gli commissionarono i propri ritratti. I suoi soggetti, definiti “sardo-
romani”, si ispirarono alla cultura romantica, in particolare a quella di
Hayez. Si dedicò inoltre alla rappresentazione di scene popolaresche
della Sardegna, che in alcuni tratti richiamano la pittura del Goya,
mentre nei paesaggi naturalistici per il rigore scientifico lo si può
accostare a Constable e a Corot per il cromatismo tonale.

“L’opera del Marghinotti, pittore storico ritrattista, allegorico classico e


paesista, varia, multiforme, ognora viva, eloquente e colorita segnerà la più
bella primavera artistica per la gloria degli occhi e del cuore”
Sardegna Cattolica, 1928

La battaglia di Sanluri

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In quest’opera viene ritratta la battaglia di Sanluri, conosciuta in sardo
con il nome di “Sa Battalla”, venne combattuta dal Regno di Aragona
contro il Giudicato di Arborea. Segnò la fine l’esperienza giudicale in
Sardegna e della sua indipendenza.

Carlo Felice munifico protettore delle Belle Arti in Sardegna


L'opera più importante di Giovanni Marghinotti (Cagliari 1798-1865) è
"Carlo Felice munifico protettore delle Belle Arti in Sardegna".
Ideata e abbozzata nel 1829, è firmata e datata 1830; il suo arrivo è
contestuale al trasferimento del pittore a Cagliari, nell'agosto del 1933.
Nel corso dello stesso anno però, nel mese di novembre, è esposta
pubblicamente presso il Palazzo di Maria Cristina a Torino, per poi
trovare una sistemazione definitiva nel 1834 nel Palazzo di Città di
Cagliari.
La tela, che è dipinta con colori a olio e ha dimensioni 300x550 cm,
presenta una composizione allegorica in cui il re Carlo Felice, attorniato
dalle figure simboliche delle sue virtù (Pace, Giustizia, Religione, Fede,
Mansuetudine, Carità), accoglie e conversa con le rappresentazioni delle
arti (Pittura, Scultura, Architettura) introdotte da un genio alato, emblema
della Sapienza.

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L'opera risulta di elevata qualità sia per la maestria con cui è risolta la
composizione e l'organizzazione dello spazio – sono presenti infatti
quattordici figure distribuite in due gruppi principali – sia per la finezza
delle forme, sia per la sensibilità con cui sono giocati gli sguardi e le
movenze dei personaggi da cui traspaiono velatamente sentimenti e
pensieri. È evidente dunque non solo la profonda presa sul Marghinotti
dei modelli settecenteschi nella contestuale adesione agli esiti puristi del
neoclassicismo, ma anche il senso dell'opera, che, mentre chiude la
fase dell'arte in Sardegna sotto il regno di Carlo Felice, continuerà a
diffondere i suoi messaggi di adesione alla Restaurazione sotto quello di
Carlo Alberto.

*Carlo Felice munifico protettore delle Belle Arti

Antonio Cano

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Frate francescano, scultore e architetto. Nacque a Sassari nel 1775.
Studiò architettura a Roma, presso l'Accademia di San Luca, formandosi
come scultore sotto la guida del Canova. Nonostante la formazione
neoclassica, il Cano trovò nel rococò lo stile più congeniale al suo
temperamento artistico, come attesta la statua dell'Immacolata da lui
scolpita per la chiesa di Santa Maria di Betlem a Sassari. E' invece
carico di aulicità il Monumento tombale in onore del piccolo Carlo
Emanuele, unico figlio di Carlo Amedeo di Savoia e Maria Teresa
d'Austria, morto a Cagliari di vaiolo nel 1799; l'opera, realizzata per il
duomo di Cagliari, non piacque ai committenti. Come architetto, il Cano
combinò il rococò con il purismo neoclassico: si deve a lui il
rimaneggiamento del palazzo degli scolopi di Oristano e della chiesa di
S.Maria di Betlem di Sassari, nonché la progettazione della cattedrale di
Nuoro, durante i cui lavori di costruzione morì, nel 1840, cadendo da un
ponteggio.

Chiesa di Santa Maria di Betlem


Tra il 1829 e il 1834 la chiesa venne restaurata su progetto del frate
architetto Antonio Cano, che introdusse nella fabbrica elementi
architettonici e decorativi dello stile rococò e neoclassico;tra gli altri
interventi, venne realizzata la struttura cupolata, a pianta ellittica, che
andò a sostituire il transetto a volta gotica del precedente impianto. Lo
stesso Cano, nel 1813 aveva curato il restauro del convento attiguo. Nel
1846, l'architetto Antonio Cherosu realizzò la torre campanaria a canna
cilindrica che sostituì il campanile gotico catalano a pianta ottagonale del
XIV secolo, crollato improvvisamente dopo i lavori del frate Cano.
La facciata a capanna, risalente all'originaria fabbrica duecentesca, è in
pietra arenaria. Alla base è presente l'alto zoccolo, dal quale originano le
robuste paraste angolari. Il prospetto si sviluppa su tre livelli; nel primo,
delimitato da una cornice decorata da una serie di archetti pensili (1236-
1238), si apre il portale strombato, architravato e sormontato da un arco
a tutto sesto. Il livello intermedio ospita il grande rosone, mentre nel
terzo livello si trova un oculo, aperto probabilmente nel XVIII secolo.
Caratterizzano l'esterno della chiesa anche la cupola ellittica e il
campanile cilindrico, sormontato da un cupolino. Internamente, il tempio
si presenta a navata unica, con cappelle laterali, transetto e presbiterio

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particolarmente profondo. La navata, coperta da volte a crociera, è
scandita da paraste, aggiunte dal Cano nel XIX secolo, e presenta tre
cappelle sul lato destro e quattro sul lato sinistro, frutto di ampliamenti
quattro - cinquecenteschi. Il transetto cupolato, opera ottocentesca del
Cano, ha pianta centrale e vi si aprono quattro cappelle e alcune nicchie
in cui sono ospitate le effigi di santi francescani, separate da colonne
con capitelli compositi.

*Chiesa di Santa Maria di Betlem (Sassari)

Andrea Galassi
Scultore sassarese, tra i massimi esponenti del neoclassicismo in
Sardegna. Nacque a Sassari nel 1793. Si formò nella penisola, sotto la

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guida del Canova. Tra le opere in cui è palese l'ispirazione al purismo
neoclassico: il Monumento funebre a Maria Luisa di Savoia, realizzato a
Roma nel 1830 e custodito presso il duomo di Cagliari; la Statua
marmorea del Beato Amedeo della chiesa cagliaritana di Sant'Anna; la
Statua bronzea in onore del re Carlo Felice costruttore della strada
Cagliari-Sassari-Porto Torres. Questa, eseguita nel 1829 al termine dei
lavori stradali (1821-1829) e fusa nell'Arsenale di Cagliari nel 1833, sotto
la direzione di Carlo Boyl, fu collocata nell'omonimo Largo cagliaritano
(piazza Yenne), che segnava l'inizio dell'importante arteria, solo nel
1860. Il Galassi scolpì anche gli altari e le statue per la cattedrale di
Oristano, ed inoltre, a Torino, nella chiesa della Gran Madre di Dio,
pantheon della dinastia sabauda, la statua di Margherita di Savoia. Il
Galassi morì a Roma nel 1845.

Monumento funebre al Duca di


Monteferrato
Andrea Galassi esegue il "Monumento
funebre di Maurizio Giuseppe duca del
Monferrato" (1807), per la cattedrale
algherese di Santa Maria, in cui la statua
della Devozione si identifica con la pietà
isolana per il fratello di Carlo Felice, morto
nel 1799; altrettanto carica di allusioni è la
personificazione della Sardegna nel
"Monumento funebre di Placido
Benedetto conte di Moriana" (1807) nella
cattedrale sassarese di San Nicola,
dedicato all'altro fratello del sovrano,
morto nel 1802.

*Monumento funebre al Duca di Monferrato


Monumento a Carlo Felice
Il monumento a Carlo Felice di Savoia è collocato tra il largo Carlo Felice
e la piazza Yenne, nel centro storico di Cagliari.

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La realizzazione del monumento venne decisa dagli Stamenti nel 1827
allo scopo di onorare il sovrano, che aveva voluto i lavori di realizzazione
della Strada Reale per collegare Cagliari a Porto Torres (l'attuale SS
131, chiamata anche la "Carlo Felice"). L'opera venne commissionata
allo scultore sassarese Andrea Galassi, che realizzò a Roma la statua in
gesso raffigurante Carlo Felice, la quale servì da modello per la statua
bronzea, fusa nel Regio Arsenale di Cagliari sotto la supervisione dello
stesso Galassi. L'opera, eseguita nel 1830, venne collocata nella piazza
San Carlo (attuale piazza Yenne) solo nel 1860, completata dal
basamento progettato da Gaetano Cima.La statua bronzea, in stile
neoclassico, alta quattro metri, rappresenta il re nelle vesti di un soldato
romano, con elmo in testa, corazza e rivestito da una toga. Il braccio
destro spiegato avrebbe dovuto indicare la direzione della Strada Regia
per Porto Torres ma, in quanto la statua venne posizionata poco lontano
dal luogo in cui doveva essere posizionata in origine, indica in realtà la
direzione opposta. Nei quattro lati del basamento, alto circa il doppio
della statua, sono poste le epigrafi con l'iscrizione redatta dallo storico
cagliaritano Pietro Martini.

« Qui comincia la via


Da Cagliari a Porto Torres
Decretata e sovvenuta del suo
Da Re Carlo Felice
E qui di Lui sorge
La immagine in bronzo »
(Dall’iscrizione sul basamento del
Monumento)

*Monumento bronzeo al Re Carlo Felice


Neoclassicismo in Sardegna
http://www.sardegnacultura.it/index.php?xsl=305&s=7&v=9&c=28276&n
odesc=1&idct=2413
https://www.cuec.eu/storia-dellarte-contemporanea-in-sardegna/
https://it.wikipedia.org/wiki/Architettura_in_Sardegna#L'Ottocento

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Gaetano Cima
http://nuke.parrocchiaguasila.it/IlSantuario/GaetanoCima/tabid/501/langu
age/it-IT/Default.aspx
https://it.wikipedia.org/wiki/Ospedale_San_Giovanni_di_Dio_(Cagliari)
Restauro del Duomo di Ozieri
http://www.regione.sardegna.it/j/v/2568?s=2351&v=2&c=215&t=1
http://monumentiaperti.com/2017/monumenti/cattedrale-dellimmacolata-
2/
Villa Santa Maria
http://www.sardegnacultura.it/j/v/253?s=21638&v=2&c=2488&c1=2123&
t=1
Giovanni Marghinotti
http://www.ilisso.it/giovanni-marghinotti/
http://www.galleriarecta.it/autore/marghinotti-giovanni/
Carlo Felice munifico protettore delle Belle Arti
http://www.sardegnacultura.it/j/v/258?s=20827&v=2&c=2675&t=7
Antonio Cano
http://www.paradisola.it/cultura/personaggi-sardi/1296-antonio-cano
Chiesa di Santa Maria di Betlem
https://it.wikipedia.org/wiki/Chiesa_di_Santa_Maria_di_Betlem_(Sassari)
Andrea Galassi
http://www.paradisola.it/cultura/personaggi-sardi/1468-andrea-galassi
Monumento funebre al Duca di Monferrato
http://www.sardegnacultura.it/j/v/258?s=20826&v=2&c=2675&t=7
Monumento Carlo Felice
https://it.wikipedia.org/wiki/Monumento_a_Carlo_Felice

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