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il 16/05/2017
RG n. 480/2015
N. R.G. 480/2015
Repert. n. 3229/2017 del 16/05/2017
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE ORDINARIO di MONZA
Firmato Da: FRAZZETTA PATRIZIA Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: 84108 - Firmato Da: LOJACONO CLAUDIA BEATRIC Emesso Da: POSTECOM CA3 Serial#: d180e
Prima Sezione CIVILE
Il Tribunale, nella persona del Giudice dott. Claudia Lojacono
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nella causa civile di I Grado iscritta al n. r.g. 480/2015 promossa da:
ROBERTO BERNARDINI (C.F. BRNRRT82H29F205J) e BARBARA ROSSI
(C.F. RSSBBR84B55F205Q), con il patrocinio dell’avv. PAGLIA FERDINANDO
elettivamente domiciliato in PIAZZA DEL POPOLO, 14 22100 COMO
attori
contro
GABETTI AGENZIA DI CINISELLO S.R.L. (C.F. 03756340968), con il
patrocinio dell’avv. ALFANI ANTONELLA elettivamente domiciliato in VIA
VITTORIO
Convenuta CONVENUTO/I
AIG EUROPE LIMITED, con il patrocinio dell’avv. CATUCCI ANTONIO ,
elettivamente domiciliata in VIA CAPPUCCINI, 4 20122 MILANO
Terza chiamata
Convenuto
All’udienza del 2.2.017, dinanzi al G.U. erano precisate le conclusioni come segue
:
I signori Roberto Bernardini e la sig.ra Barbara Rossi, a mezzo del proprio procuratore e
difensore, con riferimento a tutte le fasi processuali fin qui esperite, riportandosi integralmente a
tutto quanto affermato, dedotto, eccepito e prodotto nei propri scritti difensivi e nei verbali di
causa, di cui chiede l'integrale accoglimento, con il presente foglio da considerarsi parte
integrante del verbale di causa, rassegna le seguenti
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Sentenza n. 1453/2017 pubbl. il 16/05/2017
RG n. 480/2015
Repert.
- condannare ai sensi dell’art. 96 c.p.c. i Sigg. Bernardini e Rossi, per len. 3229/2017
ragioni delal16/05/2017
sopra esposte,
risarcimento dei danni da “lite temeraria” da liquidarsi d’ufficio in via equitativa, con vittoria di spese e
compensi professionali.
In via subordinata:
- accertare e dichiarare l’operatività della polizza assicurativa n. IFL0007707 e per l’effetto
- in caso di accoglimento totale e/o parziale delle domande avanzate dagli attori nei confronti della
convenuta dichiarare l’Assicurazione AIG EUROPE LIMITED – Rappresentanza Generale per l’Italia –
con sede in Milano, Via della Chiusa 2a, in persona dei loro rappresentati pro tempore, tenuta a
manlevare e tenere indenne l’Agenzia di Cinisello Srl da qualsiasi pronuncia comunque
pregiudizievole formulata nei confronti della medesima, con tutte le consequenziali pronunce;
- rigettarsi di conseguenza ogni domanda di risarcimento danni.
In via istruttoria:
Contestando sin d’ora tutte le istanze istruttorie e i capitoli di prova ex adverso formulati perché
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documentali, generici e negativi e ci si riserva ogni più ampia istruttoria ex art. 183 c.p.c., VI comma,
di cui si chiede sin d’ora di essere autorizzati al deposito, in particolare con espressa riserva di
controdedurre, contestare e produrre nuovi documenti ed articolare istanze istruttorie.
In ogni caso, condannare gli attori all’integrale rifusione delle spese, delle competenze professionali,
oltre al rimborso forfettario delle spese generali nella misura del 15% come per legge oltre IVA e CPA.
Con sentenza ex lege esecutiva.
[omissis]
MOTIVI DELLA DECISIONE
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Sentenza n. 1453/2017 pubbl. il 16/05/2017
RG n. 480/2015
Repert. n. 3229/2017 del 16/05/2017
mediatore deve comunicare le circostanze lui note relative alla valutazione e alla
sicurezza dell’affare che possono influire sulla conclusione di esso .
Quale conseguenza di tale accertamento gli attori hanno chiesto che il contratto (
presumibilmente quello con il mediatore), fosse risolto, e che lo stesso fosse
condannato al risarcimento dei danni da loro patiti
Le domande sono infondate per i motivi di cui appresso .
In primo luogo gli attori hanno lamentato che, solo qualche tempo prima di firmare
il rogito, avevano scoperto che l’immobile era soggetto ad edilizia convenzionata.
La doglianza è chiaramente generica dal punto di vista temporale in quanto
l’espressione “solo qualche tempo prima di firmare il rogito” è del tutto
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indeterminata, per cui non è dato sapere quando esattamente gli attori abbiano
appreso la circostanza di cui sopra.
Inoltre la convenuta ha affermato che gli attori erano a conoscenza già prima della
proposta d’acquisto che l’immobile era in edilizia convenzionata, tanto è vero che
quest’ultima era stata presentata a nome del solo Bernardini che aveva i relativi
requisiti.
Tale fatto non è stato contestato specificatamente dagli attori negli atti successivi,
di tal che può essere posto alla base della decisione ex art. 115 c.p.c.
In ogni caso si osserva che la mancata comunicazione di una determinata
circostanza da parte del mediatore rileva, in punto responsabilità, solo se debba
ritenersi che la circostanza suddetta possa influire sulla conclusione del contratto e
cioè quando emerga che la parte, conoscendo la circostanza, non avrebbe concluso
il contratto o lo avrebbe concluso a condizioni diverse.
Orbene, nel caso di specie tale presupposto non sussiste.
Infatti gli attori hanno concluso il contratto preliminare e tra l’altro allo stesso
prezzo indicato nella proposta. Pertanto, nell’ipotesi in cui gli stessi abbiano
saputo che l’immobile era in edilizia convenzionata prima della stipula del
preliminare, è evidente che tale circostanza è rimasta priva di rilievo.
Lo stesso deve dirsi qualora la circostanza sia stata appresa dagli attori dopo il
preliminare, in quanto non solo gli stessi non hanno chiesto la risoluzione del
medesimo o la riduzione del prezzo, ma hanno preso possesso dell’immobile e vi
hanno fatto dei lavori.
Ammesso quindi che il rogito non sia ancora stato concluso (come allegato dagli
attori), deve ritenersi che essi abbiano tutta l’intenzione di concluderlo alle
medesime condizioni del preliminare e della proposta, a prescindere dal fatto che
l’immobile sia in edilizia convenzionata.
Gli attori hanno lamentato poi che l’immobile era sottoposto a sequestro giudiziario
.
Anche tale circostanza è irrilevante ai fini della responsabilità ex art. 1759 c.c.
Infatti il dovere di informazione del mediatore , ovviamente, concerne solo fatti e
circostanze sussistenti al momento precedente alla conclusione dell’affare.
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Sentenza n. 1453/2017 pubbl. il 16/05/2017
RG n. 480/2015
Repert. n. 3229/2017 del 16/05/2017
Nel caso di specie il decreto di sequestro è stato emesso il 23.8.012 e quindi
addirittura molti mesi dopo la conclusione del preliminare.
Infine gli attori hanno lamentato che la situazione reale dell’immobile era difforme
da quella catastale e hanno prodotto in proposito un perizia di parte.
Tuttavia, anche ammesso che sussistesse tale difformità, si ritiene che la stessa sia
stata accettata consapevolmente dagli attori, posto che nel contratto preliminare si
dà atto che le parti fano riferimento alla planimetria catastale che dichiarano e
riconoscono conforme allo stato di fatto.
Anche sotto tale profilo, quindi la mancata comunicazione da parte del mediatore
( ammesso che questo fosse a conoscenza della difformità suddetta) non è fonte di
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responsabilità, in quanto non ha influito sulla conclusione dell’affare. Invero il
preliminare è stato stipulato, allo stesso prezzo della proposta e non risulta che sia
mai stato impugnato, anzi, come si è già detto, gli attori da anni hanno preso
possesso dell’immobile e vi hanno fatto dei lavori.
Esclusa dunque la responsabilità del mediatore vanno rigettate anche le domande di
risoluzione e di risarcimento del danno.
La domanda avanzata ex art. 96 dalla convenuta va accolta. Invero gli attori hanno
agito palesemente con colpa grave, omettendo una serie di circostanze e
svolgendo una serie di allegazioni contrastanti tra loro e addirittura con i documenti
dagli stessi prodotti.
Basti dire, a titolo di esempio, che non hanno riferito che era stato concluso il
preliminare né l’hanno prodotto, che non hanno chiarito se sia stato concluso il
definitivo, con che contenuto e, in caso contrario, per quale motivo siano stati
immessi nel possesso dell’immobile, che hanno chiesto il rimborso delle spese di
locazione per il periodo di gennaio ad agosto 2012, allegando che in tale periodo
l’immobile era sottoposto a sequestro, quando invece il provvedimento è stato
emesso a fine agosto e che hanno imputato al mediatore di avere taciuto l’esistenza
del provvedimento di sequestro che era stato emesso addirittura sette mesi dopo il
preliminare.
P. Q. M.
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