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Monteverdi e la "seconda prattica" - 17.

1 Storia dello sviluppo del madrigale

Claudio Monteverdi 167-1564 nasce e cresce a cremona. Pubblica SACRE CANTICULAE (mottetti a 3 voci ,1582)
MADRIGALI SPIRITUALI A 4 VOCI (1583) Canzonette a 3 voci (1584) MADRIGALI A 5 VOCI (pubblicò in totale otto
libro di madrigali nei quali rispetta il significato letterale e la struttura poetica)

Fu assunto come violista a Mantova il cui M* di cappella era de wert. Seguì il dica Vincenzo I di Gonzaga
nei suoi spostamenti venendo a contatto con la produzione franco-fiamminga. Nel 1061 divenne
maestro di cappella di Mantova. La sua fama cresce, frequentò la corte di ferrare e i suoi madrigali
vennero stampati in due raccolte QUARTO E QUINTO LIBRO DI MADRIGALI A 5 VOCI, che, suscitarono la
reazione di un teorico musicale bolognese Giovanni Maria Artusi. Egli, allievo di zarlino, nel suo “ l’Artusi.
Ovvero le imperfettioni della moderna musica “ critica aspramente i madrigali di monteverdi la
spregiudicatezza nell’uso delle dissonanze e nella condotta delle parti. Monteverdi rispose nella
prefazione del quinto libro di madrigali e dalla dichiarazione annessa agli scherzi musicali a 3 voci che
pubblicò nel 1067 sotto firma del fratello giulio cesare Monteverdi. Con prima pratica ci si riferisce agli
inizi della musica barocca con riferimento particolare allo stile dei grandi polifonisti come ockeghem a
jasquin fino allo stesso zarlino in cui la musica è padrona della parola, mentre seconda pratica la
situzione è completamente rovesciata: la musica è serva della parola. Quindi soprattutto nei circoli
d’elite più raffinati si cerca il bisogno di assoggettarsi al testo per muovere gli affetti.
Lo scopo di monteverdi era di rendere in musica il significato più profondo del testo: non ebbe timore di
manipolare i testi (es. ahi com’a un vago sol cortese giro); struture strofiche ritmi accentuativi tipiche
delle musiche per danza. I compiti ufficiali alla corte di mantova lo portano a cimentarsi conalri generei
:L’ofero del 1608 fino a l’arianna su testo di rinucci. Nel 1610 pubblicò due comosizioni rispettivamente
della prima e seconda “prattica”: “missa in illo tempore “ a sei voci a cappella e il vespro della beata
vergine.

Nel 1613 divenne maestro di cappella a venezia Dove rimase fino alla fine dei suoi giorni. Già dal quarto libro
introduce all'interno del madrigale polifonico un nuovo stile recitativo a voce sola nel quinto libro aveva affiancato
alle voci umane un basso continuo strumentale, e però dal Settimo libro di Madrigali pubblicato nel 1619 che
vediamo all'inserimento di parti strumentali autonomi e mescolate a voci, questo prende il nome di stile
concertante 1638 fu pubblicato l'ottavo libro di Madrigali intitolato Madrigali guerrieri et Amorosi: alcune di
queste composizioni prevedevano un azione scenica Ma sempre in ambito di musica da camera. Il più
celebre di ese e il combattimento di Tancredi e Clorinda il cui testo è tratto dalla Gerusalemme liberata di Torquato
Tasso ha presentato a Venezia nel 1624. Essa prevede la presenza di 3 cantanti che si avvicendano in stile
monodico. Grazie a Monteverdi il madrigale poteva Dunque toccare tutte le corde dell'animo umano, egli riuscì a
creare uno stile concitato traducendo in musica l'affetto dell'ira.

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