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Il verismo
I MALAVOGLIA
Il romanzo narra la storia di una famiglia di pescatori di Aci Trezza, in Sicilia. Nel mondo arretrato
del paese irrompe la storia: all’indomani dell’unificazione italiana il giovane ‘Ntoni, figlio del
Bastianazzo, parte per il servizio militare e la famiglia, privata delle sue braccia, decide di
intraprendere un piccolo commercio: compera a credito dall’operaio zio Crocifisso un carico di
lupini, per rivenderli in un porto vicino. Ma la barca naufraga nella tempesta, Bastianazzo muore
e il carico va perduto.
I Malavoglia, oltre ad essere colpiti negli affetti, si trovano anche di fronte al debito da pagare.
Comincia di qui una lunga serie di sventure. La casa viene pignorata; Luca, il secondogenito,
muore nella battaglia di Lissa; la madre, Maruzza, è uccisa dal colera; la “Provvidenza”,
recuperata e riparata, naufraga ancora, e i Malavoglia sono costretti ad andare a giornata. La
sventura disgrega il nucleo familiare: ‘Ntoni, che ha conosciuto la vita delle grandi città, non si
adatta più ad una vita di dure fatiche e di stenti; comincia a frequentare l’ osteria e le cattive
compagnie, è coinvolto nel contrabbando e, sorpreso, finisce per dare una coltellata alla guardia
dogonale (spinto anche da motivi di rivalità a causa di donne e da motivi d’onore: don Michele
corteggia la sorella minore, Lia).
Al processo ‘Ntoni ottiene una condanna mite per attenuanti d’onore, ma Lia, ormai disonorata,
fugge dal paese e finisce in una casa di malaffare in città. A causa del disonore caduto sulla
famiglia, Mena non può più sposare compare Alfio. Il vecchio padron ‘Ntoni, atterrato dalle
sventure, va a morire all’ospedale. L’ultimo figlio, Alessi, riesce a riscattare la casa del nespolo,
continuando il mestiere del nonno.
‘Ntoni, uscito di prigione, torna una notte in famiglia, ma si rende conto di non poter più restare,
e si allontana per sempre.