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ÜB – Textredaktion 3 / Wiss.

Schreiben

Romanisches Seminar, SoSe 2018


Leitung: Dr. Anna Campanile
Studentin: Ailín Pollio
Datum: 15.05.2018

L’amica geniale o la micro storia di un paese

Può succedere che in una prima sentata questo rinomato romanzo non sembrasse
una grande cosa: le vicende nomale della vita di una bambina di quartiere. Dopo, nel
trascorso della lettura, senza che uno possa rendersi conto, il lettore c’è subitamente
dentro di un mondo che gli è completamente familiare ma anche estraneo. Tutti siamo
stati bambini, tutti abbiamo avuto amici involventi e sentito la presenza soffocante dei
genitori; però, inoltre, tutti abbiamo sperimentato la gelosia, la paura, la competitività, il
mettere lo conosciuto sotto sospetto. Trovammo le due facce esaltate al massimo, la
differenza ricade che qui, in una scrittura di bambini attraversata per la visione adulta, si
può identificare e darle un nome alle cose. Però la confusione e i sentimenti intensi ma
anche sfocati rimangono della concezione infantile. La dualità persiste, ma della stesa
forma come fra Lila y Lenù (le protagoniste del teso) per momenti ne deviene in
simbiotica e senza limiti precisi, lo steso accade nel resto dei aspetti della scrittura. L’io
narrante è attraente però non ci lascia identificarci con lei. Non si sa mai chi è il buono
e chi il cattivo, se ripresenta in i personaggi la complessità umana con punti positivi y
negativi. Per momenti non c’è terreno firme da cui osservare a questa piccola creazione.

In questo consiste L’amica geniale de Elena Ferrante, un libro che parla


dell’amicizia ma che diventa appassionante per la capacità autorale di dare profondità ai
rapporti fra i personaggi e anche alla loro psicologia. Riesce creare un universo che ha
totale autonomia e coerenza interna. Ubicato nella Napoli di dopo guerra, funziona
come una piccola spaccatura da dove si lascia al lettore approssimarsi, ed avere una
parte nella vita quotidiana di questo piccolo rione. Si serve della storia quotidiana per
rendere conto della storia scritta con la maiuscola, il racconto dello privato si interseca
con il mondo pubblico. Così uno legge molto in più da un semplice romanzo sulla vita
di due bambine, il lettore attento potrà scoprire tra le righe la posizione della donna in
questo contesto e la sua emancipazione, il rapporto delle famiglie con la scuola e con
altre istituzione sociali, la concentrazione de podere e di egemonia in un quartiere, la
amicizia, la violenza. Alla fine trovammo un mondo complessissimo che si nasconde
nell’apparenza semplice e, per questa ragione, per dire grandi cose senza necessità della
grandiloquenza, L’amica geniale diventa un libro che non possa lasciare di essere
raccomandato.

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