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LA MACCHINA DEI SOGNI

PALERMO | ROMA | RONCISVALLE

ROMA | Santa Sede | 27 giugno


RONCISVALLE | 26 > 29 luglio

MIMMO CUTICCHIO PORTA PUPO FRANCESCO DA PAPA FRANCESCO


Un messaggio di pace. Che sarà consegnato da Papa Francesco a pupo Francesco perché lo porti
virtualmente a Roncisvalle, terra di battaglia tra cristiani e saraceni. Mimmo Cuticchio ha costruito
il suo pupo che ricorda san Francesco d’Assisi, con attenzione e amore, dagli occhi dipinti al saio:
lo porterà domani mattina (27 giugno) al Santo Padre che riceverà l’intera compagnia dei Figli
d’Arte Cuticchio. E consegnerà loro, la sua preghiera di pace che gli artisti porteranno con loro a
Roncisvalle dove si terrà il terzo ed ultimo capitolo della Macchina dei Sogni, dal 26 al 29 luglio.
“Nell’anno di Palermo Capitale Italiana della Cultura, vogliamo rafforzare e valorizzare le
differenze e il dialogo tra Oriente e Occidente – spiega Mimmo Cuticchio -, lanciando un
messaggio internazionale e mettendo in pratica, attraverso la 35esima edizione del festival un
progetto che utilizzi la storia come materia per rigenerare l’Europa e i suoi principi fondativi,
usando la bellezza per promuovere la pace e il benessere dei cittadini”. Mimmo Cuticchio ha già
incontrato Papa Benedetto, diversi anni fa,

CARTELLA STAMPA

La Macchina dei Sogni quest’anno ha indagato le differenze e il dialogo tra Oriente e Occidente,
lanciando un messaggio internazionale di pace: che da Palermo raggiungerà Roncisvalle, la mitica
altura tra Francia e Spagna dove, leggenda vuole, morirono in battaglia Orlando e i Paladini. Il
festival creato da Mimmo Cuticchio e ormai giunto alla sua trentacinquesima edizione, quest’anno
si è srotolato lungo tre diversi capitoli: dall’8 al 10 giugno pupi, marionette, burattini, ma anche
musica e cunto, hanno trovatoo inedita accoglienza tra le celle, il chiostro, la chiesa e il refettorio
dell’antico Monastero di clausura Santa Caterina. Per il terzo ed ultimo capitolo, la compagnia si
muoverà dal 26 al 29 luglio, partendo da Saint-Jean-Pied-de-Port verso Ibañeta, nella piana sui
Pirenei, al confine tra Francia e Spagna, mitico teatro dell’ultima battaglia tra saraceni e cristiani,
esattamente 1240 anni fa, secondo la leggenda. Sarà un vero pellegrinaggio di “avvicinamento”:
Cuticchio e altri 11 Pari – scelti tra intellettuali, artisti, studiosi – percorreranno “teatralmente” il
tragitto che conduce alla lapide di Orlando, che si erge solitaria. Qui Mimmo Cuticchio farà
risuonare il suo cunto antico, la Battaglia di Roncisvalle sulle note del violoncello di Giovanni
Sollima.
La Macchina dei Sogni è inserita nel cartellone di Palermo Capitale Italiana della Cultura.

Uff. stampa Macchina dei Sogni


Simonetta Trovato | 333.5289457 | simonettatrovato@gmail.com
LA MACCHINA DEI SOGNI

PALERMO | ROMA | RONCISVALLE

ROMA | Santa Sede | 27 giugno


RONCISVALLE | 26 > 29 luglio

Un piccolo pupo per un grande Papa


Un piccolo pupo che rappresenta San Francesco è stato donato da Mimmo Cuticchio a Papa
Francesco, che lo ha accolto con una carezza e un sorriso. Stamattina, durante l’udienza pubblica in
piazza San Pietro, il puparo e cuntista siciliano ha consegnato al Pontefice il pupo e ha mostrato
invece un altro pupo, molto più grande, che lo accompagnerà invece nel suo viaggio verso
Roncisvalle, a fine luglio. “E’stato un momento molto importante per il teatro e per la Sicilia – ha
detto Mimmo Cuticchio – Papa Francesco ha ascoltato con grande attenzione e partecipazione il
nostro progetto che dopo 1200 anni, salderà virtualmente il rapporto tra Oriente ed Occidente, allora
tra cristiani e saraceni. Il teatro è sopra le guerre e lavora in nome della pace, come tutti noi. E’ un
segno di confronto, di coesione, di speranza in cui tutti dobbiamo credere”. Sarà dunque un pupo
con le sembianze del santo poverello, a portare virtualmente il messaggio di pace di Papa Francesco
sulla piana tra Francia e Spagna dove, leggenda vuole, avvenne la battaglia dove morirono i
paladini e dove oggi è ancora una lapide con su scritto il nome di Orlando. La tre giorni a
Roncisvalle sarà il terzo ed ultimo capitolo della Macchina dei Sogni, il festival internazionale di
teatro di figura che i Figli d’arte Cuticchio propongono ogni anno. La compagnia si muoverà dal 26
al 29 luglio, partendo da Saint-Jean-Pied-de-Port verso Ibañeta, nella piana sui Pirenei, al confine
tra Francia e Spagna, mitico teatro dell’ultima battaglia tra saraceni e cristiani, esattamente 1240
anni fa, secondo la leggenda. Sarà un vero pellegrinaggio di “avvicinamento”: Cuticchio e altri 11
Pari – scelti tra intellettuali, artisti, studiosi – percorreranno “teatralmente” il tragitto che conduce
alla lapide di Orlando, che si erge solitaria. Qui Mimmo Cuticchio farà risuonare il suo cunto
antico, la Battaglia di Roncisvalle sulle note del violoncello di Giovanni Sollima. La Macchina dei
Sogni è inserita nel cartellone di Palermo Capitale Italiana della Cultura.

CARTELLA STAMPA

Uff. stampa Macchina dei Sogni


Simonetta Trovato | 333.5289457 | simonettatrovato@gmail.com
LA MACCHINA DEI SOGNI

PALERMO | Monastero e chiesa di Santa Caterina d’Alessandria | 8 | 9 | 10 giugno


ROMA | Santa Sede | 27 giugno
RONCISVALLE | 26 > 29 luglio

Un messaggio di pace. Che da Palermo tocca Roma, raccoglie la preghiera del Papa e vola
verso Roncisvalle. Atterrando su quella piana dove, vuole la leggenda, ci fu l’ultima cruenta
battaglia tra cristiani e saraceni e morirono 700 paladini, tra cui Orlando.

CARTELLA STAMPA

La Macchina dei Sogni quest’anno indagherà le differenze e il dialogo tra Oriente e Occidente,
lanciando un messaggio internazionale di pace: che da Palermo raggiungerà Roncisvalle, la mitica
altura tra Francia e Spagna dove, leggenda vuole, morirono in battaglia Orlando e i Paladini. Il
festival creato da Mimmo Cuticchio e ormai giunto alla sua trentacinquesima edizione, quest’anno
si srotolerà in tre diversi capitoli: dall’8 al 10 giugno pupi, marionette, burattini, ma anche musica
e cunto, troveranno inedita accoglienza tra le celle, il chiostro, la chiesa e il refettorio dell’antico
Monastero di clausura Santa Caterina, nel cuore antico di Palermo. Qui, l’ultima sera (10 giugno
alle 21), Mimmo Cuticchio riannoderà le fila di uno dei suoi spettacoli storici, trasformato in
“Giullari di Dio” cunto che scivolerà sulle musiche dei Fratelli Mancuso. Piazza Bellini, su cui si
affacciano due monumenti del percorso arabo normanno, e la scalinata di accesso alla chiesa,
accoglieranno invece un’installazione esterna di grande suggestione. E La Macchina dei Sogni –
inserita nel cartellone di Palermo Capitale Italiana della Cultura – da quest’anno è gemellata con
“Una marina di libri”, il festival dell’editoria indipendente che quest’anno ha scelto come tema
l’oralità e ha voluto come ospite Mimmo Cuticchio il 7 giugno.

Seguiranno due altri capitoli: il 27 giugno Mimmo Cuticchio e i suoi attori saranno in udienza dal
Papa che affiderà loro un messaggio di pace da portare a Roncisvalle. Ed ecco il terzo ed ultimo
capitolo: dal 26 al 29 luglio, partendo da Saint-Jean-Pied-de-Port verso Ibañeta, nella piana sui
Pirenei, tra Francia e Spagna, mitico teatro dell’ultima battaglia tra saraceni e cristiani, esattamente
1240 anni fa, secondo la leggenda. Sarà un vero pellegrinaggio di “avvicinamento”: Cuticchio e
altri 11 Pari – scelti tra intellettuali, artisti, studiosi – percorreranno “teatralmente” il tragitto che
conduce alla lapide di Orlando. Qui Mimmo Cuticchio farà risuonare il suo cunto antico, la
Battaglia di Roncisvalle sulle note del violoncello di Giovanni Sollima.

Le gesta dei Paladini trasmessi dalla Chanson de geste fanno parte della leggenda. Così come
Orlando, devoto al suo imperatore Carlo Magno, decide di sacrificare eroicamente la propria vita in
una battaglia che non può vincere, ma che va combattuta comunque per senso del dovere: è l’ideale
della Straziante, meravigliosa bellezza del creato, il sottotitolo scelto quest’anno per La Macchina
dei Sogni, preso in prestito dal film di Pasolini Che cosa sono le nuvole. “Vivo da 70 anni tra i pupi
e ho sempre pensato che raccontare di Orlando e Rinaldo possa voler dire trasmettere i valori della
giustizia e della cavalleria spiega Mimmo Cuticchio - . Oggi abbiamo il compito di salvaguardare
questo patrimonio di storie e di poesia, al netto delle leggende e delle interpretazioni storiche, che
sono mutate nelle diverse epoche ad uso e consumo dei potenti di turno. Se Roncisvalle ha
significato la disfatta dei paladini, con il carico di morte che la leggenda tramanda, dobbiamo
pensare anche che è una tappa nel cammino di pace verso Santiago de Compostela. E allora,
pensando a tutte le possibili leggende e letture – tra storia e letteratura, tra immaginazione e realtà –
vogliamo anche noi fare la nostra “crociata di pace”.

Nel convento di clausura


8 | 9| 10 giugno. La Macchina dei Sogni apre per tre giorni le celle, il refettorio, il chiostro di Santa
Caterina con una serie di spettacoli che vedono protagoniste numerose compagnie – Figli d’arte
Cuticchio ed Ensemble Giacomo Cuticchio, Walter Broggini, Giano Produzione/Davide Riondino,
Ensemble Formedonda, Granteatrino, La Voce delle Cose, P.I.P.P.U Piccola Impresa per produrre
umorismo e Teatro del Drago – che si affiancano ad altre produzioni.

“Storie di bambole repentite e sante” è uno spettacolo itinerante diretto da Mimmo Cuticchio su un
testo condiviso tra gli attori/narratori e Beatrice Monroy. A tutti è stato chiesto di immedesimarsi
nei sai delle monache che spesso venivano rinchiuse da bambine in convento. Tra le celle, il
refettorio, i corridoi, rivivranno le suore e il loro silenzioso vivere (nei tre giorni, alle 11 / 15,30 /
17,30).

“La Creazione”. Divisa in otto movimenti, l’opera di Giacomo Cuticchio ricalca la struttura della
Genesi del Vecchio Testamento. Una lode al Creato attraverso un viaggio immaginifico di sette
giorni, con un prologo e un epilogo, che ripercorre la Creazione. La suite musicale, eseguita da
un’orchestra di 32 elementi diretta da Salvatore Barberi, è intervallata dal testo biblico e dal Cantico
delle Creature, affidata agli attori Giuditta Perriera e Roberto Burgio (8 giugno, alle 21)

David Riondino legge l’Antico Testamento. L’Ecclesiaste e il Cantico dei Cantici sono due libri
brevi e potenti, raccolti nella Bibbia, insieme ad altri antichissimi materiali epici e poetici. “Non
svegliate l’amore” si basa sulle canzoni di David Riondino, eseguite con Monica Demuru, che
narrano in musica i due testi. (9 giugno, alle 21).

Formedonda. Lo scenografo Fabrizio Lupo e il musicista Mario Crispi hanno creato insieme tre
Musiconette o "marionette sonore" che si muovono tra pupi siciliani, teatro di figura europeo e
giapponese, musica contemporanea acustica ed elettroacustica. Di fatto, sono nuovi strumenti
musicali polifunzionali e gestualmente espressivi che si muovono sulla scena creando atmosfere
musicali insolite. (10 giugno, alle 19,30)

La pienezza nel vuoto è una serie fotografica realizzata nel 2014 da Valerio Bellone. Attraverso 36
scatti viene narrata la traversata da Marrakech alle dune sahariane dell'Erg Chebbi, ai confini con
l'Algeria. Un viaggio emozionale e introspettivo che unisce la visione di spazi senza confini a
pensieri intimi che prendono vita nei pensieri trasposti nella forma di Haiku.
Convento di Santa Caterina D’Alessandria orari 10 - 13 / 15 – 19.

Per la scalinata della chiesa di santa Caterina che si affaccia su piazza Bellini, sarà creata invece
“Semina” opera site specific ideata da Roberta Barraja e ispirata ai motivi decorativi e alla
policromia degli intarsi marmorei barocca degli interni della Chiesa; è realizzata con tessuti e fibre
trattati e bruniti con effetti di combustione, intrecciati a comporre un effetto di natura prorompente,
che invade lo spazio, la città, le mura, gli interstizi tra pietra e pietra e si diffonde a reticolo come la
ricchezza multiculturale che appartiene al nostro territorio. Trasformerà invece la piazza in un
enorme giardino, l’installazione di Fabrizio Lupo, “Fiori di luce” che “chiuderà” tra petali, steli e
corolle luminose, il cuore antico tra i palazzi.
Sulla piana di Roncisvalle.
Dal 26 al 29 luglio. Da Saint-Jean-Pied-de-Port verso Roncisvalle, in una sorta di pellegrinaggio
teatrale che avrà tappe lungo la strada principale del comune francese e poi lungo il sentiero che
sfocerà in aperta campagna, tra alberi, ruscelli, salite e discese, dove gli spettatori si uniranno alla
carovana degli attori; ascolteranno i narratori, che hanno preso parte al laboratorio guidato da
Mimmo Cuticchio. Sulla piana di Roncisvalle troveranno ad attenderli “dodici Pari” – Lara
Albanese, Giuseppe Barbera, Corrado Bologna, Padre Giuseppe Bucaro, Mimmo Cuticchio,
Franco La Cecla, Beatrice Monroy, Gianni Puglisi, Giuliano Scabia, Marino Sinibaldi,
Giovanni Sollima, Sebastiano Tusa - : uomini e donne di cultura che in questi anni hanno
combattuto per la tutela dell’ambiente e del patrimonio dell’umanità. Un invito al viaggio per gli
spettatori di ogni regione e nazionalità, che dalle loro città potranno muoversi “in pellegrinaggio”
alla scoperta di un paesaggio la cui autentica mappa geografica si sovrappone a quella disegnata
dalle storie che il teatro racconta. Roncisvalle è un luogo del mito, difficile trovare qualcuno che ne
conosca realmente i contorni geografici: ma sembra risuonare delle voi di chi ha cantato nei secoli
le gesta dei paladini.

Main sponsor: Banca Intesa e Fondazione Terzo Pilastro.


Direzione artistica: Mimmo Cuticchio
collaborazione alla drammaturgia: Beatrice Monroy

Partner del progetto


Ministero dei Beni e le Attività Culturali
Arcidiocesi di Palermo – Uff. Beni Culturali
Accademia di Belle Arti di Palermo
Università di Roma La Sapienza
Istituto Italiano di Cultura di Madrid
Assessorato Regionale al Turismo Comunicazione e Trasporti
Rai Radio 3 – Rai 5 – Rai Cultura | AGIS - nazionale

attori/narratori
Luì Angelini, Giovanni Guarino, Bruno Leone. Margherita Abita, Giulia Angeloni, Corinna Bologna,
Salvino Calatabiano Francesca Camilla D’Amico, Clara De Rose, Maria Teresa De Sanctis, Nunzia Lo
Presti, Nadia Parisi, Marika Pugliatti, Josefina Torino

Compagnie
Compagna Walter Broggini, Compagnia Figli d’Arte Cuticchio Compagnia Giano/David Riondino Giacomo
Cuticchio Ensemble Formedonda Granteatrino La voce delle cose P.I.P.P.U. piccola impresa per produrre
umorismo Teatro del Drago

I dodici Pari
Lara Albanese, Giuseppe Barbera, Corrado Bologna, Padre Giuseppe Bucaro, Mimmo Cuticchio, Franco La
Cecla, Beatrice Monroy, Gianni Puglisi, Giuliano Scabia, Marino Sinibaldi, Giovanni Sollima, Sebastiano Tusa.

La pienezza del vuoto - fotografie di Valerio Bellone


Semina installazione di Roberta Barraja
I fiori di luce - installazione di Fabrizio Lupo
riprese video Walter Balducci, Valerio Di Paola, Riccardo Silvi - Università La Sapienza - Roma
progetto grafico: Mela Dell’Erba
illustrazioni: Tania Giordano
organizzazione generale: Elisa Puleo

Uff. stampa Macchina dei Sogni


Simonetta Trovato | 333.5289457 | simonettatrovato@gmail.com
LA MACCHINA DEI SOGNI

PALERMO | Monastero e chiesa di Santa Caterina d’Alessandria | 8 | 9 | 10 giugno

CARTELLA STAMPA

Straziante, meravigliosa bellezza del creato: che a pensar bene, è ovunque, nelle piccole cose come
nelle grandi azioni, in un arabesco leggero, in un marmo, nelle volute di uno stucco; e negli attori,
nei narratori, nei pupari e nei cuntisti, in chiunque decida di raccontare una storia. Stavolta La
Macchina dei Sogni – nel cartellone di Palermo Capitale Italiana della Cultura - ha scelto un
luogo che è già un palcoscenico naturale, quel convento e quella chiesa di Santa Caterina, da soli,
sono già un luogo con anime da narrare. Il festival di teatro di figura creato da Mimmo Cuticchio,
quest’anno indagherà le differenze e il dialogo tra Oriente e Occidente, lanciando un messaggio
internazionale di pace: che da Palermo raggiungerà Roncisvalle. Da domani (8 giugno) a
domenica pupi, marionette, burattini, ma anche musica e cunto, troveranno inedita accoglienza tra
le celle, il chiostro, la chiesa e il refettorio dell’antico monastero di clausura. Tra la chiesa e la
piazza sempre domani, alle 21 Giacomo Cuticchio dirigerà la sua “La Creazione”, suite sinfonica
sul Libro della Genesi. E domenica sera (10 giugno alle 21), Mimmo Cuticchio riannoderà le fila di
uno dei suoi spettacoli storici, quel San Francesco rieditato in “Giullari di Dio” che scivolerà sulle
musiche dei Fratelli Mancuso. Chiusa La Macchina, il 27 giugno Mimmo Cuticchio e i suoi attori
saranno in udienza dal Papa che affiderà loro un messaggio di pace da portare a Roncisvalle, dal 26
al 29 luglio, nella piana sui Pirenei, tra Francia e Spagna, mitico teatro dell’ultima battaglia tra
saraceni e cristiani.

Venerdì 8 giugno. IL PROGRAMMA. La prima giornata de La Macchina dei Sogni si aprirà


alle 11 con “Storie di bambole repentite e sante” spettacolo itinerante diretto da Mimmo
Cuticchio su un testo condiviso tra gli attori/narratori e Beatrice Monroy. A tutti è stato chiesto di
cucire le loro storie su sai delle monache che spesso venivano rinchiuse da bambine in convento.
Tra le celle, il refettorio, i corridoi, rivivranno le suore e il loro silenzioso vivere. Lo spettacolo
verrà replicato nei tre giorni della manifestazione, alle 11, alle 15,30 e alle 17,30.
Alle 17,30, su piazza Bellini, “Pirù e il cavaliere di Mezzotacco”, spettacolo di burattini “a
guanto” de All’incirco varietà, la compagnia di Walter Broggini che alle 19,30, sempre sulla piazza,
riproporrà “P.I.P.P.U.”, pirotecnico di comicità, magia, acrobazia, poesia e follia. La sera alle 21,
tra piazza Bellini e S. Caterina: Giacomo Cuticchio dirigerà “La Creazione” mettendosi alla guida
del suo ensemble e di una giovane orchestra. Una suite in 8 movimenti musicali - ciascuno dei quali
è intervallato da una voce narrante maschile (Roberto Burgio) ed una femminile (Giuditta
Perriera) - che interpreta le letture della Genesi dal vecchio Testamento e con una rievocazione
musicale accompagna gli spettatori attraverso un viaggio immaginario di sette giorni dove dialoghi
e musica si alternano, ripercorrendo le tappe della creazione: notte e giorno; cielo e mare; alberi e
piante; sole e luna; pesci e uccelli; uomo ed animali. La suite, eseguita da un’orchestra di 32
elementi diretta da Salvatore Barberi, è intervallata dalle parole tratte dal testo biblico, dal Cantico
delle Creature di Francesco d’Assisi e da poeti come Khalil Gibran, Lev Tolstoj, Shakespeare.
Installazioni luminose di Marcello D’Agostino.

Storie di bambole repentite e sante


Spettacolo itinerante regia: Mimmo Cuticchio
collaborazione alla drammaturgia: Beatrice Monroy
costumi : Tania Giordano
attori/narratori: Luì Angelini, Margherita Abita, Giulia Angeloni, Corinna Bologna, Salvino
Calatabiano, Francesca D’Amico, Maria Teresa De Sanctis, Clara De Rose, Giovanni Guarino,
Bruno Leone, Nunzia Lo Presti, Nadia Parisi, Marika Pugliatti, Josefina Torino
In un antico monastero di clausura vivono suore di ogni età. Alcune da quanto erano bambine,
altre abbandonate nella “ruota degli indesiderati” al momento della nascita, e infine alcune perché
desiderose di espiare i propri peccati. In ogni caso si tratta di un’esistenza consacrata a Dio. Le
celle, i corridoi e il refettorio del monastero sono l’unico mondo che conoscono o che scelgono di
abitare. Il loro tempo è scandito dai lavori condivisi con le sorelle: pulizie, cura del giardino,
cucina, ricamo, all’interno di un voto monastico cadenzato dalla preghiera e dall’obbedienza,
secondo il principio dell’unità nella comunità. Gli occhi alla luce e le mani sui grani del rosario,
camminano nel chiostro e guardano il cielo, l’unico spazio aperto che le connette con il mondo
esterno. Un’inflessibile priora, con esteriore gentilezza, le guida nel percorso spirituale, non
perdendo occasione per ricordare loro il proprio servigio. Con esse condivide la lettura mattutina
delle storie epico-cavalleresche, che tanto le appassionano e che danno loro l’illusione di viaggiare
oltre le mura del monastero, mentre la loro esistenza rimane consacrata a Dio. Girare tra i
corridoi e le stanze, passeggiare nel chiostro, sostare nel refettorio mi ha fatto pensare alle storie
dei paladini, alle numerose avventure nelle quali, per molti personaggi femminili, il monastero può
diventare, paradossalmente, una liberazione dalla prigione del mondo, una regione dell’anima, in
grado di dare la serenità interiore attraverso la contemplazione del creato. “Entrare nel chiostro”
o “uscire nel chiostro”, il dentro o il fuori sono una questione di punti di vista, offerti dalla sua
doppia natura di luogo aperto e chiuso. Dal mio immaginario di oprante e cuntista emergono molti
racconti, ma questa volta ho voluto dare soltanto degli spunti, degli stimoli, chiedendo agli
attori/narratori di scrivere loro stessi le storie che il luogo gli ha evocato, realizzando così una
drammaturgia condivisa e precisata da Beatrice Monroy, che ha collaborato con me nel
laboratorio sulle pratiche del narrare. Lavorando tutti insieme in questo luogo di silenzio, sono
emerse storie di bambole, repentite e sante.
Mimmo Cuticchio

Partiamo dal convento


Nello spazio claustrofobico del convento di Santa Caterina d’Alessandria, dieci suore, in un tempo
forse lontano ma forse vicino, si confrontano con l’assenza della bellezza del creato e con la
necessità di trovare una via che possa condurle in un altrove di libertà. Una guida con il suo
assistente, conduce il pubblico a spiare le donne che, chiuse nel loro labirinto, si narrano delle
storie e, nel frattempo, anch’essi narrano altre storie, sì da tenere continuamente gli spettatori
ancorati al mondo dei sogni. Narrare per le donne è la via di fuga dalle alte mura che le
circondano, dalle grate e dai sussurri in cui sono costrette o hanno scelto di vivere. Narrare e
narrarsi permette loro di avvicinarsi allo stesso sogno e sguardo che dava forza ad Anna Frank:
guardare uno spicchio di mondo attraverso una finestrella, che per loro non è altro che lo spicchio
di cielo liberato nel quadrato del chiostro in cui girano e girano, si incontrano, si parlano e
soprattutto, ascoltano. Ascoltano le storie delle altre, storie che forse loro sanno a memoria ma, il
cui racconto, ogni volta determina reazioni, memorie e il desiderio dell’altrove: il mondo per loro
irraggiungibile fuori da lì. Così le storie si intrecciano facendo nascere altre storie. Il loro
cammino nel labirinto è più volte interrotto dai sogni di due fantasmi, un Pulcinella che se la ride e
un costruttore folle di oggetti di tortura, che, commissionati dalla badessa, debbono essere usati
dalle povere donne per macerare le loro carni. Inoltre le suore ascoltano le storie speciali della
badessa, indiscussa padrona delle loro vite e dello spazio in cui vivono. Questa, con cadenza
regolare, nell’arco della giornata, impartisce loro delle lezioni sul senso della vita, sulla clausura e
soprattutto sul suo potere. Le lezioni hanno la forma del racconto di storie tratte dalle vicende dei
Paladini di Francia. Storie che lei rielabora in funzione delle proprie necessità di potenza. Così
nelle donne, prigioniere di un cammino ossessivo e rituale, il senso della bellezza e la necessità
dell’andare altrove passa attraverso le storie dei Paladini e questo permetterà loro di individuare
una via di fuga. Uscire da un porticina, trovarsi nello spazio incantato della chiesa barocca, fare le
valige, iniziare un cammino. Lì, nel cammino, inizieranno altri racconti perché i racconti fanno
nascere sempre la necessità di altri racconti, e questi creeranno spazi di sussurri e ascolto nei
sentieri di montagna che conducono a Roncisvalle dove finalmente non ci saranno alte mura a
imbrigliare vite e speranze.
Beatrice Monroy

La pienezza nel vuoto è una serie fotografica realizzata nel 2014 da Valerio Bellone. Attraverso 36
scatti viene narrata la traversata da Marrakech alle dune sahariane dell'Erg Chebbi, ai confini con
l'Algeria. Un viaggio emozionale e introspettivo che unisce la visione di spazi senza confini a
pensieri intimi che prendono vita nei pensieri trasposti nella forma di Haiku.
Convento di Santa Caterina D’Alessandria orari 10 - 13 / 15 – 19.

Per la scalinata della chiesa di santa Caterina che si affaccia su piazza Bellini, sarà creata invece
“Semina” opera site specific ideata da Roberta Barraja e ispirata ai motivi decorativi e alla
policromia degli intarsi marmorei barocca degli interni della Chiesa; è realizzata con tessuti e fibre
trattati e bruniti con effetti di combustione, intrecciati a comporre un effetto di natura prorompente,
che invade lo spazio, la città, le mura, gli interstizi tra pietra e pietra e si diffonde a reticolo come la
ricchezza multiculturale che appartiene al nostro territorio. Trasformerà invece la piazza in un
enorme giardino, l’installazione di Fabrizio Lupo, “Fiori di luce” che “chiuderà” tra petali, steli e
corolle luminose, il cuore antico tra i palazzi.

Nel cartellone di PALERMO CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA


Main sponsor: Banca Intesa e Fondazione Terzo Pilastro.
Direzione artistica: Mimmo Cuticchio
collaborazione alla drammaturgia: Beatrice Monroy

Partner del progetto


Ministero dei Beni e le Attività Culturali
Arcidiocesi di Palermo – Uff. Beni Culturali
Accademia di Belle Arti di Palermo
Università di Roma La Sapienza
Istituto Italiano di Cultura di Madrid
Assessorato Regionale al Turismo Comunicazione e Trasporti
Rai Radio 3 – Rai 5 – Rai Cultura | AGIS - nazionale
riprese video Walter Balducci, Valerio Di Paola, Riccardo Silvi - Università La Sapienza - Roma
progetto grafico: Mela Dell’Erba
illustrazioni: Tania Giordano
organizzazione generale: Elisa Puleo

Uff. stampa La Macchina dei Sogni


Simonetta Trovato | 333.5289457 | simonettatrovato@gmail.com
LA MACCHINA DEI SOGNI

PALERMO | Piazza Bellini, monastero e chiesa S.Caterina d’Alessandria | 8 | 9 | 10 giugno

CARTELLA STAMPA

Tessuti e fibre sembrano abbracciare la scalinata della Chiesa e bussano per entrare: così “Semina”
l’opera site specific ideata da Roberta Barraja e ispirata ai motivi decorativi e alla policromia degli
intarsi barocchi, è un ideale prolungamento di Santa Caterina su piazza Bellini; è realizzata con
tessuti e fibre trattati e bruniti con effetti di combustione, intrecciati a comporre un effetto di natura
prorompente, che invade lo spazio, la città, le mura, gli interstizi tra pietra e pietra e si diffonde a
reticolo come la ricchezza multiculturale che appartiene al nostro territorio. A chiudere virtualmente
la piazza, trasformandola in un enorme palcoscenico – dove vengono presentati molti degli
spettacoli – sono i “Fiori di luce” di Fabrizio Lupo, che si accendono al tramonto.
Sono soltanto due degli interventi che La Macchina dei Sogni ha presentato per questa sua nuova
edizione: il resto è affidato ai narratori, ai pupari, ai burattinai. Sul tema “Straziante, meravigliosa
bellezza del creato” si sono mosse – e si muoveranno ancora, sia domani (sabato 9 giugno) che
domenica, alle 11, alle 15,30 e alle 17,30 – le “Storie di bambole repentite e sante”, spettacolo
itinerante diretto da Mimmo Cuticchio su un testo condiviso tra gli attori/narratori e Beatrice
Monroy. Tra le celle, il refettorio, i corridoi, rivivranno le suore e il loro silenzioso vivere.

IL PROGRAMMA DI SABATO 9 GIUGNO. La Macchina dei Sogni – nel cartellone di


Palermo Capitale Italiana della Cultura - ha scelto luoghi che sono già un palcoscenico naturale,
piazza Bellini, il convento e la chiesa di Santa Caterina. Alle 17,30, su piazza Bellini, “La voce
delle cose. Fiabe selvatiche”, narrazione con oggetti della bergamasca Paola Serafini che con
l’aiuto di topi, volpi, lupi, oche, galli e galline, racconta le avventure di un bosco pieno di animali
che pensano come gli umani. E come loro, tramite piccoli oggetti della vita quotidiana e piccoli
strumenti musicali. Seguirà, alle 19,30 “Il grande trionfo di Fagiolino”, uno degli spettacoli
tradizionali della Famiglia Monticelli, ora Teatro del Drago, che pesca abbondantemente nella
farsa o commedia brillante burattinesca, ricca di accenti e battute che provengono dai vecchi
canovacci, con sproloqui, vecchi detti e una miscela di dialetti maccheronici dell'Emilia. Gli
spettacoli di burattini della Famiglia Monticelli sono un pezzo di storia del teatro italiano che
affonda le radici in una tradizione iniziata nel 1840. Ingresso libero.
Alle 21, dentro la chiesa di Santa Caterina, “Non svegliate l’amore”: David Riondino prende
spunto da due libri della Bibbia, l’Ecclesiaste e il Cantico dei Cantici – tradotti da Ceronetti - che,
elaborati in forma di racconto cantato, sono una chiave per affrontare un tema difficile come il
vuoto dell’esperienza della vita umana e l’amore che la riempie. Attribuiti a due antichi amanti -
l’Ecclesiale a Salomone, il Cantico alla Regina di Saba – sono stati arrangiati da Riondino sulle
note di Ezio Bosso. Biglietto: 5 euro.

“La pienezza nel vuoto” è una serie fotografica realizzata nel 2014 da Valerio Bellone. Attraverso
36 scatti viene narrata la traversata da Marrakech alle dune sahariane dell'Erg Chebbi, ai confini con
l'Algeria. Convento di Santa Caterina D’Alessandria orari 10 - 13 / 15 – 19.

Storie di bambole repentite e sante


Spettacolo itinerante regia: Mimmo Cuticchio
collaborazione alla drammaturgia: Beatrice Monroy
costumi : Tania Giordano
attori/narratori: Luì Angelini, Margherita Abita, Giulia Angeloni, Corinna Bologna, Salvino
Calatabiano, Francesca D’Amico, Maria Teresa De Sanctis, Clara De Rose, Giovanni Guarino,
Bruno Leone, Nunzia Lo Presti, Nadia Parisi, Marika Pugliatti, Josefina Torino
In un antico monastero di clausura vivono suore di ogni età. Alcune da quanto erano bambine,
altre abbandonate nella “ruota degli indesiderati” al momento della nascita, e infine alcune perché
desiderose di espiare i propri peccati. In ogni caso si tratta di un’esistenza consacrata a Dio. Le
celle, i corridoi e il refettorio del monastero sono l’unico mondo che conoscono o che scelgono di
abitare. Il loro tempo è scandito dai lavori condivisi con le sorelle, gli occhi alla luce e le mani sui
grani del rosario, camminano nel chiostro e guardano il cielo, l’unico spazio aperto che le connette
con il mondo esterno. Un’inflessibile priora, con esteriore gentilezza, le guida nel percorso
spirituale, non perdendo occasione per ricordare loro il proprio servigio. Con esse condivide la
lettura mattutina delle storie epico-cavalleresche, che tanto le appassionano e che danno loro
l’illusione di viaggiare oltre le mura del monastero….
Mimmo Cuticchio

Nel cartellone di PALERMO CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA


Main sponsor: Banca Intesa e Fondazione Terzo Pilastro.
Direzione artistica: Mimmo Cuticchio
collaborazione alla drammaturgia: Beatrice Monroy

Partner del progetto


Ministero dei Beni e le Attività Culturali
Arcidiocesi di Palermo – Uff. Beni Culturali
Accademia di Belle Arti di Palermo
Università di Roma La Sapienza
Istituto Italiano di Cultura di Madrid
Assessorato Regionale al Turismo Comunicazione e Trasporti
Rai Radio 3 – Rai 5 – Rai Cultura | AGIS - nazionale
riprese video Walter Balducci, Valerio Di Paola, Riccardo Silvi - Università La Sapienza - Roma
progetto grafico: Mela Dell’Erba
illustrazioni: Tania Giordano
organizzazione generale: Elisa Puleo

Uff. stampa La Macchina dei Sogni


Simonetta Trovato | 333.5289457 | simonettatrovato@gmail.com
LA MACCHINA DEI SOGNI

PALERMO | Piazza Bellini, monastero e chiesa Santa Caterina d’Alessandria | 8 | 9 | 10 giugno

CARTELLA STAMPA

GALLERY SPETTACOLI 1 GIORNATA

Le monache raccontano storie. Le marionette si fanno sonore.


E Mimmo Cuticchio racconta San Francesco. Contro tutte le guerre.
PALERMO. Le monache rivivono nelle celle, tra i cortili silenziosi, nell’antico refettorio dove si
consumavano i pasti in silenzio. Tra loro, la priora inflessibile ma serena. Gli attori/narratori di
“Storie di bambole repentite e sante” hanno cucito su voci e corpi le storie delle monache
picciridde costrette al velo: le storie sono tate cucite insieme da Beatrice Monroy e sono diventate
uno spettacolo con la regia di Mimmo Cuticchio. E’ uno dei cuori della Macchina dei Sogni che
domani (domenica 10 giugno) avvia la sua ultima, affascinante giornata, all’interno del Convento
di santa Caterina. Lo spettacolo verrà riproposto alle 11, alle 15,30 e alle 17,30 e minaccia ancora
di registrare un tutto esaurito per ogni replica. Biglietti: 10 euro.
Per chi invece si volesse dirigere verso piazza Bellini, ecco “Semina”, l’opera site specific ideata da
Roberta Barraja che “abbraccia” con tessuti e fibre la scalinata che conduce alla Chiesa. A chiudere
virtualmente la piazza, trasformandola in un enorme palcoscenico sono i “Fiori di luce” di Fabrizio
Lupo, che si accendono al tramonto. Qui alle 17,30 il barese Granteatrino proporrà “Otello e Iago
nella straziante bellezza del Creato”, l’Otello shakespeariano nella originale lettura di Pier Paolo
Pasolini, portato su un piccolo palcoscenico di pupi di legno e stoffa. Alle 19,30 la spettacolo più
creativo, “Formedonda Musiconette”: un disegnatore di sogni come Fabrizio Lupo e un creatore
di suoni come Mario Crispi, si sono uniti per dar vita a tre "musiconette" ovvero tre “marionette
sonore” o Sonoriette che, muovendosi alla guisa dei pupi siciliani, colgono anche il teatro
giapponese e la musica elettroacustica. Insomma, sono macchine sonore espressive che pescano dai
suoni dell’Opra dei Pupi: la battaglia, il piano a cilindro, il battere dello zoccolo … cozzare delle
armature, trombe, corni, tamburi, cori. 80 cm di nuove marionette manovrate da bacchette e
maniglie che non ”guerreggiano” come le “bisnonne”, tra Cristiani e Saraceni, ma convivono nel
nome della musica. Le “muovono” Mario Crispi, Maurizio Maiorana, Giacomo Cuticchio.
Ingresso libero.
La Macchina dei Sogni si chiuderà alle 21 nella chiesa di santa Caterina con “Giullari di Dio”
«Laudato si’ mi’ Signore per sora nostra morte corporale…» A distanza di alcuni anni, Mimmo
Cuticchio riscrive la storia di San Francesco e la rende modernissima, sulle musiche dei Fratelli
Mancuso: il giovane esuberante che amava le guerre, abbandonò famiglia e beni per dedicarsi a
poveri, bisognosi e ammalati, diventa oggi un simbolo da rileggere. Sono gli anni delle crociate per
la liberazione del Santo Sepolcro, Francesco tenta di fermare la guerra, prima andando dal Papa, poi
a Damiata, in Egitto, dove incontra il Sultano. Ma i guerrafondai vanno avanti nella loro follia
distruttrice e l’umanità scivola sempre di più verso la brutalità. Soltanto il più feroce dei lupi ascolta
il fraticello d’Assisi, riuscendo a vivere a fianco dell’uomo senza che si facciano reciprocamente del
male…. E Mimmo Cuticchio porterà il suo Pupo Francesco da Papa Francesco per raccogliere dalle
mani del Pontefice il suo messaggio di pace da portare fino a Roncisvalle, simbolico luogo dello
scontro tra Cristiani e Saraceni, il cui cozzare di armi sembra oggi drammaticamente profetico.
Biglietto: 5 euro.

Compagnia Figli d’Arte Cuticchio


cunto, drammaturgia e regia: Mimmo Cuticchio
Musiche Fratelli Mancuso
movimento pupi Nino Cuticchio
voci Salvino Catalabiano | Marika Pugliatti
coro e movimento dei crociati Margherita Abita, Giulia Angeloni, Francesca Camilla D’Amico,
Maria Teresa De Santis, Nunzia Lo Presti, Nadia parisi, Josefina Torino musiche Enzo e Lorenzo
Mancuso luci Marcello D’Agostino

“La pienezza nel vuoto” è una serie fotografica realizzata nel 2014 da Valerio Bellone. Attraverso
36 scatti viene narrata la traversata da Marrakech alle dune sahariane dell'Erg Chebbi, ai confini con
l'Algeria. Convento di Santa Caterina D’Alessandria orari 10 - 13 / 15 – 19.

Nel cartellone di PALERMO CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA


Main sponsor: Banca Intesa e Fondazione Terzo Pilastro.
Direzione artistica: Mimmo Cuticchio
collaborazione alla drammaturgia: Beatrice Monroy

Partner del progetto


Ministero dei Beni e le Attività Culturali
Arcidiocesi di Palermo – Uff. Beni Culturali
Accademia di Belle Arti di Palermo
Università di Roma La Sapienza
Istituto Italiano di Cultura di Madrid
Assessorato Regionale al Turismo Comunicazione e Trasporti
Rai Radio 3 – Rai 5 – Rai Cultura | AGIS - nazionale
riprese video Walter Balducci, Valerio Di Paola, Riccardo Silvi - Università La Sapienza - Roma
progetto grafico: Mela Dell’Erba
illustrazioni: Tania Giordano
organizzazione generale: Elisa Puleo

Uff. stampa La Macchina dei Sogni


Simonetta Trovato | 333.5289457 | simonettatrovato@gmail.com
LA MACCHINA DEI SOGNI

Terza tappa. SAINT-JEAN-PIED-DE-PORT | IBAÑETA | RONCISVALLE

26 > 29 luglio
Il puparo Mimmo Cuticchio in cammino verso Roncisvalle
Con gli artisti, i narratori, e dodici Pari
Un pellegrinaggio. Di uomini e di narrazioni. Né più né meno. Alla ricerca del rapporto tra gli
uomini, al di là delle differenze di pelle, di razza, di lingua. Una sorta di ideale ricongiungimento tra
Oriente ed Occidente, oltre ogni battaglia. Il puparo e cuntista Mimmo Cuticchio, nell’anno in cui
ha compiuto settant’anni, ha chiamato gli amici artisti – poeti, narratori, attori, cantanti, musicisti –
e li vuole condurre a Roncisvalle, sulla piana dove, leggenda vuole, caddero Orlando e settanta
paladini, trucidati dai saraceni. E a fianco del pubblico che seguirà gli artisti – saranno tanti,
riempiranno di voci, suoni e musiche il tragitto che da Saint-Jean-Pied-de-Port porta verso Ibañeta,
nella piana sui Pirenei, al confine tra Francia e Spagna – si schierano dodici Pari, uomini di cultura
che hanno voluto segnare il cammino. I dodici Pari sono: Lara Albanese (astrofisica), Giuseppe
Barbera (agronomo), Giuseppe Bucaro (sacerdote), Corrado Bologna (filologo), Mimmo Cuticchio
(oprante/cuntista), Caterina Greco (archeologa), Valeria Patrizia Li Vigni (antropologa), Beatrice
Monroy (scrittrice), Gianni Puglisi (professore), Giuliano Scabia (poeta), Marino Sinibaldi
(giornalista) e Sebastiano Tusa (archeologo del mare).

Un progetto grandioso, un Cammino che incrocia quello di Santiago de Compostela, e continua


verso il teatro della battaglia, dove Cuticchio affronterà “La canzone di Orlando”. Il viaggio inizierà
il 26 luglio alle 11 con la parata degli attori/narratori da porta San Giacomo al mercato di Saint-
Jean-Pied-de-Port; “Tra pupi figure e cunti” raccoglie spettacoli nello spazio del mercato. Il 27
luglio il gruppo si metterà in cammino dal rifugio Orisson verso Roncisvalle, tra valli, sentieri,
alberi, ruscelli; qui gli artisti racconteranno storie tratte dalla “Chanson de geste” con un unico
obiettivo: la convivenza pacifica tra i popoli e l’annullamento di ogni frontiera. Si continuerà sabato
28 verso il Monastero Itzandegia e negli spazi esterni attorno al piano della Collegiata; l’ultima
tappa domenica 29 luglio, per raggiungere Ibañeta (Puerto de Ibañeta in spagnolo o Col de
Roncevaux in francese), ovvero il passo sui Pirenei in territorio spagnolo, dove avvenne la battaglia
e dove è l’unica lapide che ricorda la caduta di Orlando, 1240 anni fa. Con Cuticchio, il pupo
Francesco, che richiama il santo poverello, e che Papa Francesco ha benedetto poche settimane fa,
affidandogli idealmente il suo messaggio di pace.

“La leggendaria battaglia di Roncisvalle, la cui realtà storica è stata trasfigurata in Occidente
dalle Chansons des geste e trasmessa dalla tradizione orale. Il nobile gesto del paladino Orlando,
devoto al suo imperatore Carlo Magno, che decide di sacrificare la propria vita in una battaglia
che non può vincere, ma che va combattuta comunque per senso del dovere: tutto questo
rappresenta per noi l’ideale della “Straziante meravigliosa bellezza del creato”, sottotitolo del
nostro festival di teatro di figura, preso in prestito da Pasolini. Nel cammino da Saint-Jean-Pied-
de-Port verso Roncisvalle, gli spettatori si uniranno alla nostra carovana in una sorta di
pellegrinaggio teatrale, che avrà dei momenti di spettacolo lungo la strada principale del comune
francese, nello spazio meglio conosciuto come “il mercato” e poi lungo il sentiero che sfocerà in
aperta campagna, tra alberi, ruscelli, salite e discese. Come in un puzzle che si compone, tappa
dopo tappa, si ascolteranno i racconti degli attori-narratori che hanno partecipato al laboratorio
sulle pratiche del narrare cominciato a Palermo. Alla fine del loro pellegrinaggio, gli
attori/narratori giunti al Monastero Itzandegia della Coleggiata incontreranno “Dodici pari”:
uomini e donne di cultura che in questi anni si sono cimentati in un esemplare percorso di tutela
dell’ambiente e del patrimonio dell’umanità. Gli artisti e gli intellettuali lavoreranno in sinergia, in
modo da stabilire un contatto autentico con il territorio e con il pubblico, fuori dai modelli e dai
luoghi canonici dello spettacolo. Il senso profondo di questa esperienza, racchiuso nella fede di un
ideale, coincide con la bellezza della natura, con il mistero dell’universo, della vita stessa e rifugge
dai motivi che alimentano le guerre e da tutte le etichette, anche religiose, che limitano il benessere
e la crescita spirituale degli uomini”. Mimmo Cuticchio

La Macchina dei Sogni è inserita nel cartellone di Palermo Capitale Italiana della Cultura.

CARTELLA STAMPA
Uff. stampa Macchina dei Sogni
Simonetta Trovato | 333.5289457 | simonettatrovato@gmail.com

ARTISTI
Mimmo Cuticchio - oprante e cuntista
Nino Cuticchio - oprante e puparo
Giacomo Cuticchio - oprante e puparo
Luì Angelini - narratore con oggetti
Giovanni Guarino - attore/narratore
Bruno Leone - narratore con guarattelle
Salvino Calatabiano - narratore con burattini
Nadia Parisi - narratrice con figure
Margherita Abita - racconto e canto
Giulia Angeloni - attrice/narratrice
Corinna Bologna - attrice/narratrice
Francesca Camilla D’Amico - attrice/narratrice
Clara De Rose - attrice/narratrice
Maria Teresa De Sanctis - attrice/narratrice
Nunzia Lo Presti - attrice/narratrice
Marika Pugliatti - attrice/narratrice
Josefina Torino - attrice/narratrice

I DODICI PARI
Lara Albanese - astrofisica
Giuseppe Barbera - agronomo
Giuseppe Bucaro - sacerdote
Corrado Bologna - filologo
Mimmo Cuticchio - oprante/cuntista
Caterina Greco - archeologa
Valeria Patrizia Li Vigni - antropologa
Beatrice Monroy - scrittrice
Gianni Puglisi - professore
Giuliano Scabia - poeta
Marino Sinibaldi - giornalista
Sebastiano Tusa - archeologo del mare
I PROTAGONISTI DELLA MACCHINA DEI SOGNI
Artisti, narratori, scrittori, musicisti presenti al festival

Palermo:
attori/narratori:
Mimmo Cuticchio, Luì Angelini, Marika Pugliatti, Maria Teresa De Sanctis, Margherita Abita,
Corinna Bologna, Giulia Angeloni, Clara De Rose, Francesca D’Amico, Nunzia Lo Presti, Josefina
Torino, Nadia Parisi, Salvino Calatabiano, Giovanni Guarino.

Musicisti e compagnie:
Associazione Giacomo Cuticchio Ensemble
Associazione Figli d’Arte Cuticchio
Mario Crispi
Bruno Leone
Maurizio Maiorana
La Voce delle Cose
Monaci di S. Martino delle scale
Granteatrino
Compagnia Walter Broggini
Teatro del Drago
P.I.P.P.U Piccola Impresa per produrre umorismo

Roma:
Mimmo Cuticchio e gli attori-narratori:
Margherita Abita, Giulia Angeloni, Luì Angelini,Salvino Calatabiano, Francesca D’Amico, Clara
De Rose, Maria Teresa De Sancits, Giovanni Guarino, Bruno Leone, Nunzia Lo Presti, Nadia
Parisi, Marika Pugliatti, Josefina Torino.

Roncisvalle:
Lara Albanese, laureata in fisica, specializzata in scienza e tecnologia dei materiali (1994) e
abilitata all’insegnamento alle scuole superiori di matematica fisica. Dopo alcuni anni durante i
quali ha svolto attività di ricerca, ha preferito dedicarsi alla comunicazione scientifica divenendo,
come la ha definita un bambino delle elementari, una “raccontascienza”.

Giuseppe Barbera è professore di Colture Arboree all’Università di Palermo.Trai suoi libri:


Tuttifrutti, Mondadori, 2007; Conca d’oro, Sellerio, 2012; Breve storia degli alberi da lettura,
Henry Beyle, 2015; Abbracciare gli alberi, Il Saggiatore, 2017
Per il FAI ha curato il recupero della Kolymbethra nella Valle dei Templi.E’membro del Consiglio
Scientifico dell’”Osservatorio nazionale del paesaggio rurale”(MIPAAF) e del Comitato Scientifico
della Fondazione Benetton Studi e Ricerche. E’ componente del Consiglio Direttivo del Parco
Nazionale “isola di Pantelleria”

Corrado Bologna, è accademico e filologo, interessato a filologia romanza, latino medievale,


francese medievale, letteratura italiana, letteratura francese, linguistica storica.
Ha lavorato in RAI, conducendo per anni le trasmissioni radiofoniche pomeridiane di Radio Tre,
che gli hanno permesso di perfezionare le capacità di padroneggiare differenti temi culturali e le
doti della comunicazione in pubblico. Tiene corsi anche all’Università della Svizzera Italiana. Dal
2016 insegna Letterature romanze medioevali e moderne alla Scuola Normale Superiore.

Padre Giuseppe Bucaro, ha insegnato Filosofia della Religione presso la Pontificia Università
Urbaniana. Fondatore del Museo degli ex-voto di Altavilla Milicia, vive a Palermo, dove è parroco
e direttore dell’Ufficio dei Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Palermo. Tra le sue opere: Gli ex-voto
di Altavilla Milicia (1983), Filosofia della religione (1989).

Mimmo Cuticchio, oprante-puparo-cuntista, figlio d’arte, riconosciuto per le sue doti attoriali,
narrative, drammaturgiche, poetiche, con oltre cinquant’anni di carriera artistica alle spalle e un
lungo e variegato percorso pieno di successi: da Palermo in giro per il mondo insieme alla
compagnia da lui diretta, sui palcoscenici dei più importanti teatri o in contesti culturali e
accademici di altissimo livello.

Franco La Clecla è un e architetto italiano.Nei suoi lavori ha affrontato a più riprese il tema
dell'organizzazione dello spazio contemporaneo tra localismo e globalizzazione rivolgendosi in
particolare alle soglie, e ai confini tra le culture. Ha fondato nel 2005 a Londra ASIA (Architecture
Social Impact Assessment), un'agenzia per valutare l'impatto sociale delle opere di architettura e di
urbanistica. Per gli speciali del TG1 ha realizzato il documentario "I mari dentro" sulla comunità di
pescatori di Terrasini emigrata a Gloucester, Massachusetts (2009) che ha vinto il premio Coast
Culture del San Francisco Ocean Film festival (febbraio 2010).

Beatrice Monroy è nata e vive a Palermo. Dopo avere trascorso molti anni in varie città italiane e
all'estero: Francia e Stati Uniti. È autrice di racconti, testi teatrali e romanzi. Collabora con Rai
Radio3, dirige per "La meridiana" una collana editoriale dal titolo Passaggi di donne ed ha condotto
laboratori di scrittura destinati alle donne vittime di violenza. Insegna drammaturgia alla scuola
delle Arti e dei mestieri dello Spettacolo del Teatro Biondo diretta da Emma Dante.

Gianni Puglisi è professore di Letteratura comparata presso l’Università IULM, della quale è
Rettore. Studioso di formazione storico-filosofica, è autore di numerosi saggi e articoli. Si è
occupato di poetica e retorica classica e di estetica e semiotica contemporanea, in particolare di
strutturalismo e di critica letteraria e filmica. Dirige la Scuola di Giornalismo IULM e la rivista
«Lingua e Letteratura». È componente del Board of Guarantors dell’Italian Academy for Advanced
Studies in America della Columbia University di New York.

Giuliano Scabia è un drammaturgo e scrittore italiano. forse l'unico scrittore mitico in circolazione,
protagonista di alcune tra le esperienze più vive e visionarie degli ultimi anni. Il suo lavoro ha
segnato una svolta radicale nel modo di praticare il teatro e la scrittura.
Marino Sinibaldi è un giornalista autore di saggi di storia e di critica letteraria, cura e partecipa a
convegni e rassegne organizzate da enti locali e associazioni culturali di diverse città italiane. È tra i
fondatori della rivista “Linea d’ombra”, collabora con quotidiani, riviste e agenzie di stampa. Dal
2009 dirige Radio 3.

Giovanni Sollima è un vero virtuoso del violoncello. Suonare per lui non è un fine, ma un mezzo
per comunicare con il mondo. È un compositore fuori dal comune, che grazie all'empatia che
instaura con lo strumento e con le sue emozioni e sensazioni, comunica attraverso una musica unica
nel suo genere.

Sebastiano Tusa è un archeologo del mare, attuale assessore ai Beni Culturali della Regione
Siciliana. Ha diretto numerosi scavi e ricerche in Sicilia. Ha partecipato e diretto missioni e ricerche
archeologiche in Italia, Iraq, Iran, Pakistan, e Turchia. È direttore delle Missioni Archeologiche in
Sicilia, Libia e Giappone.

Gli attori/narratori:
Margherita Abita, Giulia Angeloni, Luì Angelini, Salvino Calatabiano, Francesca D’Amico, Clara
De Rose, Maria Teresa
De Sancits, Giovanni Guarino, Bruno Leone, Nunzia Lo Presti, Nadia Parisi, Marika Pugliatti,
Josefina Torino.
E la compagnia Figli d’Arte Cuticchio

Partner del progetto


Ministero dei Beni e le Attività Culturali
Arcidiocesi di Palermo – Uff. Beni Culturali
Accademia di Belle Arti di Palermo
Università di Roma La Sapienza
Istituto Italiano di Cultura di Madrid
Regione Sicilia: Ass.to al Turismo Comunicazione e Trasporti
Rai Radio 3 – Rai 5 – Rai Cultura
AGIS - nazionale
La Macchina dei Sogni - 35ª edizione
Palermo-Roncisvalle

Straziante, meravigliosa bellezza del creato

La prima edizione de “La Macchina dei Sogni”risale al 1984. Nella brochure del festival,una foto
color seppia, impaginata come se fosse untondo rinascimentale,accompagnava la descrizione di
quella coraggiosa iniziativa teatrale.Volevamo festeggiare i 50 anni di attivitàdel padre di Mimmo,
ilCav.Giacomo Cuticchio, e non potevamo immaginare che a quella prima edizione ne sarebbero
seguite tante alte, in un crescente successo di pubblico e di addetti ai lavori, i quali hanno fattodella
“Macchina dei Sogni” un punto di riferimento oggi imprescindibile per conoscere e comprendere le
trasformazioni e i mutevoli significati del teatro di figura edi narrazione.
Negli anni, decinee decine di attori, registi, scenografi, musicisti e performer, provenienti da tutto il
mondo, hanno dato il loro contributo al Festival. Tutte le artisi sono alleate per trovare insieme le
parole, le immagini e i suoni più adatti a far capire come siano mutati negli anni il teatro e le sue
motivazioni, come si possano sempre trovare una vitalità e una verità dietro alla finzione scenica,
come la tradizione – a partire da quella dei Figli d’ArteCuticchio– non sia statica ma in divenire.
In ogni edizione il progetto del Festival ha lavorato ad unire la bellezza dei luoghi, spesso
dimenticati o trascurati, con la fantasia dei giovani e dei maestri del teatro, le cui idee e la cui
creatività sono sempre riuscite a valorizzare quei luoghi. Si è creato, negli anni, un rapporto
speciale con la città di Palermo – che soprattutto all’inizio di questa avventura non conosceva
l’attuale fiorire di eventi culturali e artistici – e con le altre località che ci hanno ospitati.
Quest’anno, le luci della ribalta illumineranno non solo la piazza prospiciente il Monastero di S.
Caterina d’Alessandria conla sua splendida Chiesa, una delle più belle di Palermo, ma anche un
luogo mitico come Roncisvalle, che trasformeremo in scena teatrale sottraendolo al tempo della
battaglia per restituirloal tempo della festa, una festa sulla via del pellegrinaggio che conduce al
cammino di Santiago de Compostela.
La leggendaria battaglia di Roncisvalle,la cui realtà storica è stata trasfigurata in Occidente dalle
Chansons desgeste e trasmessa dalla tradizione orale, ha alimentato nei secoli n.umerosi racconti. Il
nobile gesto del paladino Orlando, devoto al suo imperatore Carlo Magno, che decide di sacrificare
eroicamente la propria vita in una battaglia che non può vincere, ma che va combattuta comunque
per senso del dovere, rappresenta per noi l’ideale della Straziante, meravigliosa bellezza del creato,
sottotitolo del Festival preso in prestito dal film di Pasolini Che cosa sono le nuvole.
Da Saint-Jean-Pied-de-Port, avvicinandoci progressivamente verso Roncisvalle, in una sorta di
pellegrinaggio teatrale che avrà tappe lungo la strada principaledel comune francese e poi lungo il
sentiero che sfocerà in aperta campagna, tra alberi, ruscelli, salite e discese, gli spettatori si
uniranno alla nostra carovana. Ascolterannole narrazioni degli attori-narratori, che hanno preso
parte al laboratorio sulle pratiche del narrare guidato da Mimmo Cuticchio con la collaborazione
alla drammaturgia di Beatrice Monroy, piccole storie sui temidelle Chansons. Nella piana di
Roncisvalle troveranno ad attenderli “dodici pari”: uomini e donne di cultura che in questi anni si
sono cimentati in un esemplarepercorso di tutela dell’ambiente e del patrimonio dell’umanità. Gli
artisti e gli intellettualilavoreranno in sinergia, in modo da stabilire un contatto autentico con il
territorio e con il pubblico, fuori dai modelli e dai luoghi canonici dello spettacolo.
Un invito al viaggio per gli spettatori di ogni regione e nazionalità, che dalle loro città potranno
muoversi “in pellegrinaggio” alla scoperta di un paesaggio la cui mappa geografica si sovrappone a
quella disegnata dalle storie che il teatro ci racconta.
Figli d’Arte Cuticchio
Storie a catena
di Mimmo Cuticchio

“La Macchina dei Sogni”pur compiendo 35 anni guarda al presente e parla alle nuove
generazioniraccontando storie antiche che ci riguardano. Il teatro che ci interessa, quello di figura e
di narrazione, guarda alle storiecon gli occhi di oggi,le contestualizzanegli spazi in cui viviamo.Io la
chiamo “drammaturgia dei luoghi”, siano essi grandi centri abitati opiccole isole.
Il tema di quest’anno ci spinge a vedere le cose, le storie, i luoghi con occhi diversi: da Palermo a
Roncisvalle, passando per la Città del Vaticano, vogliamo invitare il pubblico ad unirsi a noi in una
grande carovana del teatro, per riscoprire insieme antiche leggende e luoghi mitici, ma con la
sensibilità e lo sguardo di oggi.
Due cose, apparentementemolto diverse tra loro, mi hanno colpito profondamente nei mesi scorsi:
la guerra, che continua a seminare morte, distruzione e terrore, e la chiusura del Monastero di
S.Caterina d’Alessandria a Palermo. In quest’ultimo caso,però, più che di chiusura bisognerebbe
parlare di apertura, perché dopo settecento anni si conclude la stagione della clausurae si aprono al
pubblico gli spazi del convento. Ho pensato alle vite delle monache, al triste destino delle cosiddette
“repentite”, che a S. Caterina arrivarono ad essere 400, comprese tante bambine, le quali venivano
recluse in convento con la sola compagnia di una bambola; le ho immaginate mentre da sole
giocavano sotto il cielo del chiostro,il luogo dove pensavanovivesse Dio.
Nel riflettere su questo mi è venuto in mente l’antico testamento, la creazione del mare della terra e
della bellezze del firmamento e da quiil film Che cosa sono le nuvole di Pier Paolo Pasolini, che fa
direa Totò-Iago, guardando la volta celeste«Ah straziante, meravigliosa bellezza del creato!». Solo
adesso, distrutti dal pubblico e gettati nella spazzatura, i due personaggi Totò-Iago e Ninetto
Davoli-Otello si accorgono della sacralità del cielo rispetto alla volgarità dell’immondizia. Per i
due fantocci essere gettati fuori dal teatro, dalla finzione, ha significato entrare nel mondo della vita.
Non più finzione, gelosia e cattiveria, ma solo la bellezza della natura. La fine si ribalta in un nuovo
inizio e la realtà riconquista la sua dimensione trascendentale con le nuvole, testimonianza del
Creato.
A questo punto la mia mente associa un altro pensiero, l’uomo e le sue storie attraverso le
marionette. Nel Berretto a sonagliPirandello fa esclamare a Ciampa: «Pupi siamo, caro signor Fifì!
Lo spirito divino entra in noi e si fa pupo». I pupi, come i personaggi (e come noi stessi), perdono la
loro mansione e la loro identità se non sono più funzionalial racconto, ma riacquistano vitalità e
significato se riportati in scena.
Nel 2014 le ultime tre suore di S. Caterina, ormai centenarie, furono trasferite in un altro
convento;così,non essendoci più donne disposte al sacrificio della vocazione, il monastero ha
perduto la sua funzione originaria, ma come una marionetta che l’oprante riporta in vita ad ogni
nuova rappresentazione, anche uno spazio abbandonato e poi ripreso può iniziare una nuova
vita.Aprirlo al mondosignifica unire ancora una voltamente e cuore,riscoprendo la bellezza del
creato.
Può sembrare un pensiero contorto, ma io credo che questi ragionamentiabbiano un rapporto con la
capacità dell’essere umanodi rinnovarsi, di abbandonare le sue vecchie abitudini e le sue credenze,
spesso frutto di pregiudizi, per guardare il mondo con occhi diversi. Questo ha consentito di
abbattere frontiere e di far crescere un sentimento di solidarietà e di condivisione.
Vivo da 70 anni tra i pupi e nel teatro di pupi e ho sempre pensato che raccontare di Orlando e
Rinaldo possa voler dire trasmettere i valori della giustizia e della cavalleria.Ma penso ancheche
non dobbiamo dimenticare che La Chanson de Rolandè un poemascritto nella seconda metà dell’XI
secolo, con funzioni narratologiche e pedagogiche lontane da noi. Oggi abbiamo il compito di
salvaguardare questo patrimonio di storie e di poesia, al netto delle leggende e delle interpretazioni
storiche, che sono mutate nelle diverse epoche ad uso e consumo dei potenti di turno.
Se Roncisvalle ha significato la disfatta dei paladini, con il carico di violenza e di morte che la
leggenda tramanda, dobbiamo pensare anche che è una tappa nel cammino di pace verso Santiago
de Compostela. E allora, pensando a tutte le possibili leggende e letture – tra storia e letteratura, tra
immaginazione e realtà – vogliamo anche noi fare la nostra “crociata di pace”.
QuandoCarlo Magno e i suoi paladini andavano in battaglia urlavano «Mongioia!». Noi vogliamo
fare lo stessoma in nome della pace.
La nostra carovana di Straziante, meravigliosa bellezza del creatopartirà l’8, il 9 e il 10 giugno dal
Monastero e dalla Chiesa di S. Caterina d’Alessandriaa Palermo, per fare tappa il 27 giugno presso
la Santa Sede, doveincontrerà Papa Francesco, prima di partire alla volta dei Pirenei, dovedal 25 al
30 luglio,nel tragitto daSaint-Jean-Pied-de-Port a Roncisvalle, i membri della mia compagnia, gli
allievi del laboratorio di narrazione,tre maestri narratori e un gruppo di dodici uomini e donne di
cultura, esperti in diverse discipline umanistiche, si esprimeranno, in nome dell’arte, dell’amore e
della pace in questa porzione di cielo che un tempo lontano da noi ha visto la morte di Orlando e dei
paladini.
LA MACCHINA DEI SOGNI | Calendario degli spettacoli

8/9/10 giugno
Convento di Santa Caterina D’Alessandria
ore 11 | ore 15,30 | ore 17,30
Storie di bambole repentite e sante
Spettacolo itinerante con attori/narratori
Compagnia Figli d’Arte Cuticchio

8 giugno
Piazza Bellini
ore 17,30
Pirù e il cavaliere di Mezzotacco
All’incirco varietà
Compagnia Walter Broggini

8 giugno
Piazza Bellini
ore 19,30
All’inCirco varietà
P.I.P.P.U.

8 giugno
Piazza Bellini | Chiesa di S. Caterina D’Alessandria
ore 21
La Creazione
Giacomo Cuticchio Ensemble

9 giugno
Piazza Bellini
ore 17,30
La voce delle cose/Paola Serafini
Fiabe selvatiche

9 giugno
Piazza Bellini
ore 19,30
Il grande trionfo di Fagiolino
Teatro de Drago

9 giugno
Chiesa di Santa Caterina D’Alessandria
ore 21
Non svegliate l’amore
Compagnia Giano/David Riondino

10 giugno
Piazza Bellini
Ore 17,30
Otello e Jago nella straziante bellezza del Creato.
Granteatrino

10 giugno
Piazza Bellini
ore 19,30
Formedonda Musiconette
Mario Crispi, Maurizio Maiorana, Giacomo Cuticchio

10 giugno
Chiesa di S. Caterina D’Alessandria
ore 21
Giullari di Dio
Compagnia Figli d’Arte Cuticchio

8-9-10 giugno - mostra


Convento di Santa Caterina D’Alessandria
ore 10 - 13 / 15 - 19
La pienezza nel vuoto
fotografie di Valerio Bellone

27 giugno
ore 10,30 San Pietro – Roma
Udienza con il Santo Padre
Mimmo Cuticchio, Giacomo Cuticchio, Tania Giordano,

26 luglio
San Jean-Pied-de-Port
Ore 11 – 17,30
Verso Roncisvalle
Mimmo Cuticchio, Giacomo Cuticchio, Nino Cuticchio, Elisa Puleo, Tania Giordano, Heidi Mancino,
Bruno Leone, Luì Angelini, Salvino Calatabiano, Margherita Abita, Giulia Angeloni, Francesca
Camilla D’Amico, Clara De Rose, Maria Teresa De Santis, Nunzia Lo Presti, Nadia Parisi, Marika
Pugliatti, Josefina Torino.

28 luglio
Abazia di Roncisvalle
Ore 11 – ore 18
Straziante meravigliosa bellezza del creato
Corrado Bologna, Giuseppe Bucaro, Franco La Cecla, Gianni Puglisi, Marino Sinibaldi.

29 luglio
Verso Ibaneta
Ore 11
Straziante meravigliosa bellezza del creato
Lara Albanese, Giuseppe Barbera, Beatrice Monroy, Giuliano Scabia, Sebastiano Tusa
ore 17
Ibaneta
Mimmo Cuticchio
La rotta di Roncisvalle

Ore 18
Giovanni Sollima
Solo

SCHEDE DEGLI SPETTACOLI

Giacomo Cuticchio Ensemble – Palermo


La Creazione
La Suite, composta da Giacomo Cuticchio, è articolata in 8 movimenti musicali, ciascuno dei quali è
intervallato da una voce narrante maschile ed una femminile.
L’Opera interpreta le letture della
Genesi dal vecchio Testamento e con una rievocazione musicale accompagna gli spettatori nella
creazione del mondo, attraverso un viaggio immaginario di sette giorni dove dialoghi e musica si
alternano, ripercorrendo le tappe della creazione: notte e giorno; cielo e mare; alberi e piante;
sole e luna; pesci e uccelli; uomo ed animali.
L’evento musicale prevede ulteriori due tempi supplementari, uno iniziale con una ouverture ed
uno conclusivo che termina lo spettacolo con l’ultimo giorno: il riposo.
6 primi violini
5 secondi violino
4 viole
3 celli
2 bassi
1 flauto/ottavino 1 oboe1 clarinetto/basso 1 sax
1 fagotto1 prima tromba1 seconda tromba1 trombone/eufonio1 tuba1 corno1 percussionista
(tamburo/piatti) 1 pianoforte1 direttore d’orchestra

Teatro del Drago – Ravenna


Il grande trionfo di Fagiolino
Lo spettacolo fa parte del repertorio tradizionale della Famiglia Monticelli, ora Teatro del Drago, e
mette in evidenza la briosità tipica della farsa o commedia brillante burattinesca, ricca di accenti e
battute che provengono dai vecchi canovacci, con sproloqui, vecchi detti e una miscela di dialetti
maccheronici dell'Emilia. Gli spettacoli di burattini della Famiglia Monticelli sono un pezzo di storia
del Teatro italiano che affonda le radici in una tradizione plurisecolare iniziata nel 1840; sapienza
arcaica e velocità d’azione rendono più che mai attuali e coinvolgenti gli spettacoli, tratti da antichi
canovacci, che il Teatro del Drago riallestisce ogni anno per dare al teatro di burattini tradizionali
quel tocco contemporaneo capace di catturare l’attenzione delle nuove come delle vecchie
generazioni.

P.I.P.P.U. – Bologna
All’inCIRCO Varietà
con Domenico Lannutti & Gaby Corbo
All’inCirco Varietà è un crescendo pirotecnico di comicità, magia, acrobazia, poesia e follia.
Uno spettacolo d’arte varia a cavallo tra il circo teatro e il cabaret.
Lannutti &Corbodanno vita ad un varietà surreal-popolare, popolato da personaggi bizzarri e
assurdi: un imbonitore, una soubrette, Saverio l’oggetto del desiderio, un acrobata che vuole
vivere in un mondo alla rovescia, un ventriloquo muto, Frank-Stein, il mago della Maiella e la sua
assistente, e altri eventuali e vari. Lo spettacolo è godibile dai 0 ai 100 anni, può essere degustato
a qualsiasi ora del giorno e della notte, prima e dopo i pasti.

Compagnia Walter Broggini –Varese


Pirù e il cavaliere di Mezzotacco
Creazione, allestimento e animazione: Walter Broggini
Burattini: Walter Broggini Costumi: Elide Bolognini
Baracca: Eugenio Tiziani Accessori di scena: Attilio Broggini
“Pirù e il Cavaliere di Mezzotacco” è uno spettacolo di burattini “a guanto” in baracca ed è il terzo
episodio della trilogia della Compagnia ispirata al teatro popolare italiano dei burattini. La
Compagnia prosegue con questo spettacolo l’originale percorso di ricerca e di innovazione intorno
alle forme e alle drammaturgie del teatro tradizionale dei burattini: un teatro che si rivolge a tutti,
un teatro con temi e soggetti essenziali, semplici ma non banali, legati quasi sempre alla dicotomia
ed al conflitto tra Bene e Male, alle gioie, ai dolori, ai valori del vivere quotidiano. Pirù, il
“personaggio” originale creato dalla Compagnia, è il protagonista anche di questo episodio della
saga a lui dedicata e come nelle altre sue avventure si trova a dover affrontare prove, a
fronteggiare pericoli, a combattere antagonisti malvagi, purché trionfino i valori positivi.
L’ambizioso e malvagio Cavalier Teodoro, vuole ad ogni costo farsi incoronare re del paese di
Mezzotacco. Per raggiungere il suo scopo il Cavaliere è disposto a tutto e ricorre a oscure manovre
e loschi intrighi, ma trova l’opposizione decisa e ferma del vecchio e saggio Basilio. Per piegare la
resistenza del vecchio, Teodoro ordina al capo dei suoi sgherri, il capitano Bobò di prendere in
ostaggio la figlia di Basilio, Isabella. Senza più ostacoli Teodoro viene così incoronato Re di
Mezzotacco. Ma ecco entrare in scena Pirù, che commosso dalle lacrime di Basilio, promette di
scoprire dove Isabella è tenuta prigioniera e di liberarla.

Formedonda– Palermo
Tre Musiconette altrimenti dette Sonoriette
Ideazione: Fabrizio Lupo
Progetto sonoro: Mario Crispi
Liuteria: Gabriella Carlino
Performers: Mario Crispi, Giacomo Cuticchio, Maurizio Maiorana
"Le "musiconette" sono tre "marionette sonore" inventate in sinergia da Fabrizio Lupo e Mario
Crispi. Esse coniugano tradizione e sperimentazione muovendosi tra pupi siciliani, teatro di figura
europeo e giapponese, musica contemporanea acustica ed elettroacustica. Tre nuovi strumenti
musicali polifunzionali e gestualmente espressivi che si muovono sulla scena creando atmosfere
musicali insolite, generando suono e danza. L’ispirazione nasce dal rumore di scena della Battaglia
dell’Opera dei Pupi dove convivono diverse sonorità: il piano a cilindro, il battere dello zoccolo, il
cozzare delle armature, trombe, corni, tamburi, cori… I pupi che si fronteggiano incrociando le
loro piccole spade generano una danza che determina una sospensione temporale, il “non tempo”
della scena.
La sfida di queste marionette di nuova generazione non è quella di generare suoni riprodotti che
replicano reali ambienti sonori ma piuttosto, strumenti capaci di riprodurre melodie e basi
ritmiche tali da poter essere replicate in un numero il più alto possibile di variazioni musicali.
Le dimensioni della marionetta non superano gli 80 cm. La manovra utilizza bacchette e maniglie;
anche in questola lorogestualità ricorda quella dei pupi che permette alle marionette siciliane di
combattere con la spada. Le battaglie e le sfide di queste marionette sono però di tutt’altra natura
che guerresche, infatti il proposito di armonizzare diverse arti in un’unica forma riprende l’idea di
pacificazione secondo la quale gli antagonisti dialogano e ciò che è diverso si ritrova “on stage” per
generare lo stesso concerto, la stessa coreografia, la stessa idea.

La voce delle cose – Paola Serafini – Bergamo


Fiabe selvatiche
Narrazione con oggetti
Le fiabe sono calde del loro passaggio di bocca in bocca. (a voler essere più descrittivi il percorso
è: bocca – orecchio – immaginazione – ricordo – ragione e affetti – bocca)
Ogni ciclo di questo percorso, che si è ripetuto nei secoli, ha scaldato le storie con l’energia delle
persone che le hanno tramandate: per educare, per divertire, per intimidire, per far passare il
tempo, per accendere i sogni.
A un certo punto quella società ha cominciato a cambiare rapidamente e si è sentito il bisogno e il
piacere di fissarne la memoria.
Da qui l’idea di ridare ‘fiato’, oralità, a quelle parole e presenza al testo scritto, carico della sua
precisione così diversa dal parlare quotidiano, scaldando il tutto a nostra volta con gli ingredienti
del presente fatto di una moltitudine di immagini e di oggetti e di suoni che ci circondano.
I protagonisti di questa selezione sono topi, volpi, lupi, ochine, galli e galline che vivono le loro
avventure nel bosco: e così si spiega il titolo.
Il racconto è sostenuto dalla creazione di immagini e suoni con l’uso di oggetti della vita
quotidiana e piccoli strumenti musicali. Davanti allo spettatore prendono vita immagini
fantastiche e suoni evocatori che, insieme alla voce narrante riannodano il presente a quelle
pagine.

Granteatrino – Bari
Otello e Iago nella straziante bellezza del Creato
Può esistere l’amore tra persone diverse ?
Questa è la domanda che echeggia sulle tavole del piccolo palcoscenico dei pupi di legno e stoffa
per poi rimbalzare nella vita e nei sogni di ognuno di noi.
L’Otello di Shakespeare si conferma, nella originale lettura di Pier Paolo Pasolini, un autentico
detonatore di espressioni diverse. Nel tempo dello spettacolo ci imbatteremo nella celebre gelosia
cieca di Otello, ci stupiremo della perfida astuzia sanguinaria di Iago, resteremo incantati
dall’inaudita assoluta innocenza di Desdemona. Nella danza ora gioiosa, ora triste e drammatica,
ora macabra di questi personaggi, risiede la grandezza del teatro vivificata dalla poesia senza
tempo di Pasolini. E su tutto l’abbraccio di un bianco cielo chiaro.

Giano – David Riondino – Forlì-Cesena


Non svegliate l’amore
Le parole e la sua ricchezza
Due libri della Bibbia, l’Ecclesiaste e ilCantico dei Cantici elaborati in forma di racconto cantato per
tenere a memoria quelle parole antiche e decisive sul vuoto dell’esperienza della vita umana e
sull’amore che la riempie.
Questi due libri mi sono sempre sembrati due termini di una oscillazione nella quale si muove la
sensibilità delle generazioni di questi ultimi anni.
Ho cerato di intravedere nel testo tradotto da Ceronetti le canzoni e i proverbi dai quali nacquero,
nel tempo, quei libri che la leggenda vuole attribuiti a due antichi amanti: l’Ecclesiale a Salomone,
il Cantico alla Regina di Saba e di proporle – intanto a me stesso, mandandole a mente – con
strutture musicali semplici e nell’arrangiamento delle mie elementari parole fatto dal compositore
Ezio Bosso. Il risultato è che io ora le so a mente, le conosco, grazie alle canzoni e adesso mi fa
piacere cantarle per me e per chi vuole sentirle.
LA MACCHINA DEI SOGNI

PALERMO – Monastero e chiesa di Santa Caterina d’Alessandria

8 | 9 | 10 giugno

Conferenza stampa: 29 maggio, ore 10,30

La Macchina dei Sogni indagherà le differenze e il dialogo tra Oriente e Occidente, lanciando un
messaggio internazionale di pace: che da Palermo raggiungerà Roncisvalle, la mitica altura tra
Francia e Spagna dove, leggenda vuole, morirono in battaglia Orlando e i Paladini. Il festival creato
da Mimmo Cuticchio e ormai giunto alla sua trentacinquesima edizione, quest’anno si svolgerà
dall’8 al 10 giugno tra le celle, il chiostro, la chiesa e il refettorio dell’antico Monastero di Santa
Caterina. Con un’installazione esterna di grande suggestione, all’entrata della chiesa di Santa
Caterina. Seguiranno due altri capitoli: a Roma, in udienza dal Santo Padre che affiderà a Cuticchio
e ai suoi attori, un messaggio di pace da portare a Roncisvalle (terza tappa del percorso), mitico
teatro dell’ultima battaglia tra saraceni e cristiani.

La Macchina dei Sogni verrà presentata martedì 29 maggio alle 10,30 al Monastero di Santa
Caterina (piazza Pretoria, a Palermo). Presenti il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore alla
Cultura Andrea Cusumano, Mimmo Cuticchio, padre Giuseppe Bucaro per la Diocesi, Caterina
Greco, a capo del Centro regionale del Catalogo, Mario Zito, direttore dell’Accademia di Belle
Arti. E i rappresentanti dei main sponsor: Banca Intesa e Fondazione Terzo Pilastro.

Uff. stampa Macchina dei Sogni

Simonetta Trovato | 333.5289457 | simonettatrovato@gmail.com


La Macchina dei Sogni – Straziante meravigliosa bellezza del creato
Come affermava Roland Barthers: «il racconto comincia con la storia stessa dell’umanità», per cui non esiste popolo né luogo né tempo che non abbia
racconti di parole, immagini, oggetti e gesti.
Palermo è una città-mosaico: ogni tessera è espressione di mondi diversi, delineati dal paesaggio, dalla lingua, dai monumenti, dal tessuto urbano.
Palermo è sempre stata, ed ancora oggi rimane, uno dei punti nodali del Mediterraneo, un mare col quale ha sempre condiviso sia il patrimonio di
culture sia il peso degli eventi geopolitici. Da oltre 10 secoli è crocevia tra Oriente e Occidente ed è luogo privilegiato di incontri tra differenti culture,
di pacifica e rispettosa convivenza. Oggi purtroppo, in modo drammatico, è anche scenario di tragedie umane.
Nell’anno in cui la città si erge a Capitale Italiana della Cultura, vorremmo rafforzare e valorizzare le differenze e il dialogo tra Oriente e Occidente,
lanciando un messaggio internazionale e mettendo in pratica, attraverso la 35esima edizione del festival teatrale La Macchina dei Sogni, un progetto
che utilizzi la storia come materia per rigenerare l’Europa e i suoi principi fondativi, usando la bellezza per promuovere la pace e il benessere dei
cittadini.
Vorremo focalizzare l’attenzione sulla bellezza del creato, sul rispetto per ogni creatura e per l’ambiente in cui viviamo. Il riferimento a Francesco
d’Assisi ci sembra immediato: la vocazione nel custodire e difendere la bellezza del creato è già scritta nel libro della Genesi e poi sostenuta dalle
parole di San Francesco nel periodo della sua conversione. Ma la “cura” non riguarda soltanto chi si professa cristiano, la sua dimensione umana
riguarda tutti e passa attraverso una “crociata” di pace contro ogni guerra e tirannia.

Il progetto, ideato da Mimmo Cuticchio, prevede tre tappe “mitiche”: Palermo, Roma, Roncisvalle.
Prima tappa: Palermo, 8, 9, 10 giugno – Monastero e Chiesa di S. Caterina d’Alessandria. Qui i pupi, i narratori, i poeti portatori di culture
differenti, esporranno il sogno di pace e di convivenza fra gli uomini e lo faranno ciascuno con le proprie tecniche narrative su un unico argomento:
Roncisvalle. La famosa battaglia, amplificata in Occidente dalle Chansons des gestes e trasmessa dalla tradizione orale, ha alimentato numerosi
racconti. Essa rappresenta al meglio l’ideale della “straziante meravigliosa bellezza del creato”, (cit, da Cosa sono le nuvole di P.P. Pasolini),
attraverso il gesto di Orlando, paladino devoto al suo imperatore Carlo Magno, che decide di sacrificare eroicamente la propria vita in una battaglia
che non può vincere ma che va combattuta per senso del dovere.
Attraverso un laboratorio guidato da Mimmo Cuticchio, si monterà uno spettacolo itinerante all’interno del monastero di S. Caterina d’Alessandria
che si ripeterà tre volte al giorno: ore 11,00, ore 16,00 e 18,00 mentre la sera nella Chiesa annessa ci sarà uno spettacolo diverso per i tre giorni.
Palermo, la città dove l’identità è fondata sul pluralismo, avendo storicamente accolto culture diverse, lancia, attraverso l’arte, un messaggio d’amore
da consegnare a Papa Francesco e da portare nel luogo reale della mitica battaglia di Roncisvalle.

Davanti al Papa (seconda tappa, mercoledì 27 giugno) i pupi riproporranno il viaggio del poverello d’Assisi a Damiata (Egitto) quando si presentò
davanti al cardinale Pelagio Galvan, che guidava la quinta crociata, per convincerlo che nell’Islam occorreva andare con in mano il Vangelo e non con
la spada.
L’incontro col Santo Padre sarà un incontro di pace esemplare, durante il quale raccogliere un messaggio sul senso del cammino umano, nel tempo
della globalità e dei pericoli per la salute della Terra e l’armonia tra gli uomini.

Nella terza tappa, pupi, narratori e poeti si muoveranno da Roma a Bordeaux (Francia) – 25/29 luglio – e da lì raggiungeranno San Jean Pied de Port
ripercorrendo il presunto cammino di Carlo Magno e dei suoi Paladini attraverso la frontiera tra Francia e Spagna. Il percorso per Roncisvalle sarà
articolato in tre momenti, durante i quali gli stessi attori narratori che hanno preso parte al lavoro di Palermo proporranno piccole storie sul tema delle
Chansons des geste. Nella piana di Roncisvalle, troveranno ad attenderli “dodici pari”, non solo artisti ma uomini e donne che in questi anni si sono
cimentati in un simbolico cammino di tutela dell’ambiente e del patrimonio dell’umanità.
La struttura dell’evento sarà quella del simposio che sostituisce idealmente l’accampamento bellico che trovarono i paladini più di mille anni fa: il
pubblico verrà accolto nel poggetto di Roncisvalle, ad uno ad uno i “dodici pari” si esprimeranno secondo le proprie competenze, poi lasceranno la
parola a Mimmo Cuticchio, il quale racconterà con il suo cunto La Rotta di Roncisvalle.

Analogamente a Turpino che, seguendo Carlo Magno, con i suoi scritti seppe ispirare cantati e poeti, primo fra tutti il cantore medievale Turoldo,
anche al nostro seguito ci sarà uno scrittore e giornalista: Massimo Marino il quale realizzerà un diario di bordo finalizzato ad una pubblicazione che
raccoglierà i tre momenti del progetto anche con foto e video.
Il progetto include la documentazione video della manifestazione che si svolgerà a Palermo e nel percorso che va da Saint Jean Pied de Port a
Roncisvalle. La documentazione sarà realizzata da una troupe di studenti diretta dai docenti di “Teoria e tecniche delle riprese analogiche digitali” e di
“Regia digitale” dell’Università La Sapienza di Roma.

Il festival promuove anche una mostra dal titolo La pienezza nel vuoto – haiku di Valerio Bellone organizzata all’interno del Monastero.

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