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La logica “open source” nella progettazione di materiali

didattici per la formazione in rete

Pierfranco Ravotto
ITSOS “Marie Curie”di Cernusco sul Naviglio
pierfranco.ravotto@tes.mi.it
http://www.tes.mi.it/pfr

Abstract

Esistono diversi modelli di formazione in rete. Alcuni, con l’impronta della tradizionale
formazione a distanza, si basano prevalentemente sui materiali didattici piuttosto che sulle
relazioni fra le persone. Altri invece sono maggiormente centrati sulle relazioni fra le persone e
richiamano piuttosto la formazione in presenza di cui possono divenire una naturale estensione.
Anche in questo caso è comunque necessario avere a disposizione materiali formativi
opportunamente realizzati.
Recenti elaborazioni teoriche relativamente alla produzione di materiali didattico fanno
riferimento a Learning Object granulari, accessibili, adattabili, durevoli, portabili, riutilizzabili.
Essi sono – a parere dell’autore – strumenti indispensabili anche per una formazione in rete
centrata sulle relazioni fra persone e per metodologie didattiche di stampo costruttivista.
Scuole e singoli docenti che intendano ampliare l’offerta formativa con iniziative di formazione
in rete hanno la necessità di avere a disposizione un ricco archivio di Learning Object cui
attingere. E la sua assenza è forse il principale freno alla diffusione della formazione in rete nelle
scuole.
Il modello OpenSource/Free software suggerisce una via da seguire. Scuole e singoli docenti
potrebbero mettere a disposizione i LO prodotti, permettendone un loro libero utilizzo e modifica,
creando quindi un archivio di Free Learning Object potenzialmente in continuo sviluppo e
arricchimento: “people improve it, people adapt it, people fix bugs”.
L’archivio di Free LO chiamato OpenDida – accessibile all’indirizzo www.tes.mi.it/opendidaweb
rappresenta il nostro tentativo di incamminarci su un tale percorso.

Obiettivo di questo intervento è proporre acquisire  ­ adatta a corsi mirati all’acquisizione di 


la collaborazione di scuole e insegnanti nella uno   specifico   e   mirato   insieme   di 
produzione di Free Learning Object per
conoscenze/competenze   ­   ma   anche   laddove 
potenziare l’integrazione fra didattica in
presenza e didattica in rete. l’accento   sia   posto   piuttosto   sullo   sviluppo   di 
E questo in base a due convinzioni che si capacità, pensiero critico, comunicazione, problem 
tenterà di motivare: solving.

• la   formazione   in   rete   interessa   non   solo   chi  1. Premessa: l’apprendimento è una


tradizionalmente   si   occupa   di   formazione   a  attività sociale
distanza,
• i  Learning  Object  sono rilevanti non solo  in  una  Socrate interpellava i passanti nelle piazze
logica   di   erogazione   sequenziale   di   contenuti   da  di Atene per far venire a galla,
maieuticamente, la loro conoscenza.
Aristotele discuteva con i suoi allievi Ma Internet non è solo un utile strumento
passeggiando lungo il viale, Peripatos, tecnologico di comunicazione in aggiunta a
attorno al tempio di Apollo. I maestri quelli che già esistevano.
medioevali, nelle loro botteghe istruivano gli “La rete è un luogo sociale …
apprendisti soprattutto attraverso l’esempio … il web unisce in un modo nuovo non
e l’attribuzione di compiti via via più semplicemente le pagine di un libro ma gli
complessi. esseri umani…
L’apprendimento, in ogni caso, avviene … non siamo concepibili al di fuori della
sempre in un contesto relazionale in cui sia il socialità … pertanto la comparsa
rapporto con il docente che quello con il all’orizzonte di una nuova infrastruttura che
gruppo dei pari sono centrali. ci consente di collegarci con chiunque altro
Questo è un concetto chiaro ad ogni sulla faccia della terra e di inventare nuovi
insegnante indipendentemente dalla tipi di interconnessione non può che essere
metodologia adottata - lezione cattedratica, accolta come una buona notizia
attività guidate, problem solving – o ” [Weinberger - 1].
dall’oggetto Internet è, per sua propria natura, luogo
dell’insegnamento/apprendimento - la sociale. Dunque è, di per sé, potenziale
matematica o la filosofia, una pratica ambiente di apprendimento, come un’agorà
sportiva o il diritto. della Atene di Socrate, come il viale lungo il
quale discutevano i peripatetici, come una
2. La formazione in rete fra formazione a bottega medioevale, come quegli edifici
distanza e formazione in presenza, formati da classi, laboratori, biblioteche in
cui si fa formazione in presenza.
Nella tradizionale formazione a La formazione in rete può, allora,
distanza (FAD) si è cercato, nei limiti del assomigliare più alla formazione in presenza
possibile, di far svolgere ai materiali didattici in cui è centrale la relazione fra le persone -
non solo la funzione di trasmissione delle fra studenti e docente e all’interno del
nozioni, ma anche quelle che, in presenza, gruppo dei pari - che non alla formazione a
sono svolte dalle persone: sostegno della distanza in cui sono centrali i materiali
motivazione e controllo dell’apprendimento. didattici.
Di qui l’importanza di materiali didattici ben
strutturati, completi, autoconsistenti. Ma si è Proprio per questo la formazione in rete
comunque sempre cercato di garantire può diventare una logica, quasi spontanea,
contatti con il docente tramite la posta e il estensione della didattica in presenza.
telefono. E si è cercato di organizzare anche La didattica in rete non come altro dalla
incontri periodici “in presenza”, per un più didattica in presenza ma come suo
significativo rapporto col tutor e per un ampliamento in quanto permette di
confronto con il gruppo dei pari. prolungare le relazioni
La diffusione di Internet ha messo a • oltre il tempo scolastico,
disposizione un nuovo, bidirezionale, • oltre i muri della scuola,
immediato strumento di comunicazione fra • oltre i confini del gruppo , perché in rete si possono 
le persone senza vincoli di spazio e di tempo. utilizzare   i   contributi   di   altri   docenti   e   di   altri 
Chi si occupa di formazione a distanza ne ha
studenti,
subito approfittato: e-mail, chat, videochat
per garantire un rapporto corsista-tutor e per • oltre i limiti che, in un’aula e nell’ora di lezione, 
permettere ai corsisti di colloquiare fra loro, frenano   le   possibilità   di   individualizzare   e/o 
forum per permettere a ognuno di personalizzare l’insegnamento/ apprendimento.
confrontarsi con quanto fanno gli altri.
Quando si parla di FAD di terza E’ questo il motivo per cui l’ITSOS “Marie
generazione ci si riferisce, generalmente, Curie”, la scuola in cui insegno, è interessata
ad un tale aggiornamento della FAD in cui alle tematiche di cui si discute in questo
Internet garantisce possibilità di convegno. In quanto istituto superiore rivolto
comunicazione enormemente superiori al ad una fascia di giovani fra i 14 e i 18 anni,
passato. siamo impegnati nell’integrazione della
formazione in rete con la tradizionale
formazione in presenza (e con i momenti di ovviamente, essere “completi” ed
formazione in stage). “autoconsistenti” in quanto si chiede loro
che assolvano a varie funzioni:
contenere l’elemento dialogico/interattivo,
3. Quattro modelli di formazione in rete • fornire e sostenere la motivazione,
• fornire tutto il supporto necessario,
Il termine formazione in rete viene
• prevedere forme di controllo.
utilizzato con riferimento a esperienze fra
loro molto diverse.
Noi abbiamo identificato – in un progetto Il grande vantaggio di un tale modello
pilota nel Programma europeo Leonardo da consiste in una sostanziale assenza di costi
Vinci, il progetto SOLE accessibile per formatori/docenti/tutor. L’assenza di tali
all’indirizzo www.tes.mi.it/sole, Guida 4 - figure ne costituisce però il limite profondo.
quattro diversi modelli. E’ l’equivalente, in rete, dello studio
Due sono riferiti ad attività di individuale su di un libro. Per certi utenti è
apprendimento a carattere individuale, due sufficiente, per argomenti semplici può
sono invece riferite ad un gruppo. essere adatto, in alcune situazioni possono
non esistere alternative.

3.2 Autoapprendimento assistito

Il soggetto che apprende ha a disposizione


materiali didattici in rete e può accedere ad
un supporto tutoriale individuale
specificamente finalizzato all’insegnamento:
risposta a domande, correzione di esercizi,
feed-back con attribuzione di nuovi compiti,
spiegazioni aggiuntive, …
Maggiore è la presenza del tutor o la
possibilità di accedere ad esso, minore è
l’esigenza che i materiali didattici siano
completi e autoconsistenti, infatti non è più
necessario che svolgano anche le funzioni di
3.1 Autoapprendimento supporto e di feedback che in questo caso
può essere svolta dal tutor.
Lo studente/corsista è solo con i materiali
didattici. Il docente/tutor, se è previsto, ha E’ l’equivalente, in rete, di un rapporto
solo la funzione di indicare i materiali su cui uno a uno docente/discente. I limiti sono
lavorare, eventualmente di indicare quelli due:
che corrispondono agli specifici bisogni di
formazione, se necessario di aiutare a
risolvere i problemi “tecnici”.
L’apprendimento vero e proprio avviene in
relazione con i soli materiali didattici.

• i costi, molto elevati a meno che la relazione con il 
tutor   sia   solo   episodica   (affidando   il 
raggiungimento   dei   risultati   prevalentemente 
all’auto­apprendimento);
I materiali didattici devono,
• l'assenza di una relazione con il gruppo dei pari:  • i   corsisti   stessi   possono   cercarli   e   individuarli   in 
quello  che,   in   presenza,  è   la   classe,   una  serie   di  rete,   o   produrne   direttamente   una   parte,   in   un 
compagni   con   cui   si   affronta   il   percorso   di  funzionamento   della   classe   virtuale   che   si   sposta 
apprendimento.  verso l’apprendimento collaborativo.
Può prestarsi bene ad una formazione
degli adulti in rete, in cui sia importante la Questo modello corrisponde a quella che,
personalizzazione del percorso e l’intervento in presenza, è la classe: ogni componente
del docente/tutor sia richiesto soprattutto usufruisce non solo dell’intervento del
quale consulente nella definizione di tale docente su di sè ma anche sugli altri, impara
percorso. non solo dai materiali e dal docente ma
anche dai compagni e dai loro errori. Il
3.3 Classe virtuale gruppo è fattore di socializzazione, di
confronto, di stimolo, di supporto.
Il soggetto che apprende non è solo in
questa sua attività, ma fa parte di un 3.4 Apprendimento collaborativo in rete
gruppo, una classe virtuale, che ha accesso
a materiali didattici in rete e ad un supporto Il contesto è ancora quello precedente,
tutoriale. con la presenza del gruppo dei pari, ma il
modello di apprendimento cambia
sostanzialmente.
Mentre negli altri modelli i “contenuti” da
apprendere sono sempre sostanzialmente
pre-definiti, qui l’apprendimento è il frutto di
un’attività di ricerca collettiva, in cui ogni
partecipante diviene creatore/fornitore dei
contenuti da apprendere.

Il gruppo può condividere esattamente gli


stessi obiettivi formativi oppure ogni singolo
può perseguirne di parzialmente diversi.
In ogni caso l’esistenza di un tale “gruppo
dei pari” assume importanti funzioni sia di
tipo fattuale sia psicologico: scambio di Il ruolo dei materiali didattici cambia dal
consigli, suggerimenti, soluzioni, momento che i contenuti dell’apprendimento
condivisione di problemi e difficoltà, non preesistono all’attività ma ne sono un
incoraggiamenti vicendevoli. risultato. A iniziali “proposte di lavoro”
Per quanto riguarda i materiali didattici accompagnate da materiali di base si
vale quanto detto per il modello precedente: aggiungeranno, nel corso
maggiore è l’intervento previsto del dell’apprendimento, materiali nuovi
docente/tutor, maggiore è la possibilità di sviluppati da singoli discenti o dal gruppo.
chiedere ed ottenere spiegazioni, minore è
l’esigenza che i materiali didattici siano Questo modello corrisponde ad una classe
completi e autoconsistenti. In particolare le impegnata in un’attività progettuale.
funzioni di supporto e di feedback
automatico da parte dei materiali didattici
sono di minor importanza, dato che sono 3.5 Relazioni e materiali nei 4 modelli
svolte dall’interazione diretta fra docenti e
corsisti. L’immagine sottostante mostra come
Non è detto, inoltre che tutti i materiali variano, passando da uno modello all’altro, il
debbano preesistere al corso: peso dei materiali didattici e delle relazioni
fra persone.
• possono essere prodotti via via dal docente in base 
al suo andamento (sia in termini di interessi che di 
comprensione/difficoltà dei corsisti), 
La produzione e l’erogazione dei materiali
didattici in tale contesto richiede l’intervento
di numerose figure professionali:
• l’esperto di metodologia,
• l’esperto di contenuti,
• i tecnologi,
• i tutor. 
I relativi costi di produzione sono
estremamente elevati dal momento che la
produzione di un’ora di corso può richiedere
80-100 ore di sviluppo. Ma possono essere
Il ruolo dei materiali didattici, intesi come coperti dal risparmio sui costi relativi agli
materiali strutturati prima dell’inizio del spostamenti (dalle sedi di residenza/lavoro
corso è massimo in corrispondenza del alla sede del corso) e su quelli di docenza.
modello dell’auto-apprendimento e decresce Un risparmio, quest’ultimo, attuabile solo
fino ad un minimo in corrispondenza con un modello che preveda limitate
dell’apprendimento collaborativo. All’inverso relazioni.
cresce nel passaggio fra tali modelli il ruolo
giocato dalle relazioni fra le persone. E’ successo, però, che spesso i materiali
prodotti non sono stati realmente usati sui
Il primo modello è quello tipico della FAD numeri previsti. Grandi organizzazioni - quali
tradizionale (per quanto aggiornata agli la NASA e il Dipartimento della Difesa degli
strumenti di comunicazione della rete). USA - si sono rese conto, già negli anni 90,
Il quarto è – a parere di chi scrive – quello che dopo decenni di costosi investimenti in
che più corrisponde alla natura di eLearning non riuscivano mai a riutilizzare
Internet e alle sue potenzialità: esalta quanto era stato sviluppato per loro: per
infatti il ruolo dei singoli all’interno di una incompatibilità tecniche e per modalità di
collettività vissuta come comunità che progettazione seguite.
apprende. Ne sono derivate ricerche e organismi che
ora spingono verso:
4. Learning Object in un contesto di • la produzione di materiali didattici “granulari”, da 
apprendimento centrato sui materiali usare per assemblare/riassemblare corsi così come 
didattici si fa con i blocchetti Lego: Learning Object;
Molta dell’elaborazione – e della pratica - • l’adozione di standard che rendano tali LO
relativa all’eLearning1 è riferita ad un o “accessible  from   multiple   remote   locations  
contesto caratterizzato da through   the   use   of   meta­data   and   packaging  
• grandi numeri di fruitori dell’intervento formativo, standards, 
• obiettivi   formativi   specifici   (competenze   ben  o adaptable  by   tailoring   instruction   to   the  
definite ma limitate), individual and organizational needs,
• una   metodologia   basata   su   una  o affordable  by   increasing   learning   efficiency  
trasmissione/elaborazione di contenuti centrata sul  and productivity while reducing time and cost; 
modello   iterativo   presentazione­applicazione­
o durable  across revisions of operating systems  
rinforzo,
and software;
• materiali didattici fortemente strutturati,
o interoperable  across   multiple   tools   and  
• impegno del corsista prevalentemente in attività di 
platforms;
auto­apprendimento.
o reusable  through the design, management and  
1
Il termine eLearning si riferisce all’utilizzo dell’elettronica (del distribution   of   tools   and   learning   content  
computer) per l’apprendimento, dunque non solo la formazione in rete across multiple applications”. 
ma anche corsi e strumenti di formazione off-line, per esempio su CD-
ROM. La formazione in rete è dunque un sottoinsieme dell’eLearning, [ADL initiative ­ 2]
anche se esiste ormai una tendenza ad usarli come sinonimi. Lo standard che si sta affermando è quello
proposto dalla ADL iniziative, I concetti principali che caratterizzano
www.adlnet.org, promossa nel 1997 dal l'attuale costruttivismo possono essere
White House Office of Science and ricondotti a tre; la conoscenza è prodotto di
Technology Policy (OSTP) e dal Office of the una costruzione attiva del soggetto, ha
Secretary of Defense (OSD) insieme con carattere “situato”, ancorato nel contesto
industrie ed università: SCORM, Sharable concreto, si svolge attraverso particolari
Content Object Reference Model. forme di collaborazione e negoziazione
sociale (Jonassen). In primo piano viene
posta la “costruzione del significato”
5. Learning Object in un contesto di sottolineando il carattere attivo, polisemico,
apprendimento centrato sulle relazioni non predeterminabile di tale attività.”
[Calvani - 3].
Il contesto e la logica in cui si muovono le Fra i quattro modelli di formazione in rete
scuole e i singoli docenti è fortemente precedentemente indicati quello che meglio
diversa da quella di molte delle grandi corrisponde ad una tale impostazione è
organizzazioni che hanno promosso l’ADL l’“apprendimento collaborativo”.
initiative. E’ un contesto caratterizzato da
Ma la scelta del modello sarà di pertinenza
• piccoli numeri (una classe, un corso),
dell’insegnante, che potrà anche utilizzarne
• obiettivi   formativi   ampi,   la   formazione  più di uno in momenti/contesti diversi.
dell’individuo,   la   sua   crescita   ed   acquisizione   di  In ogni caso l’orizzonte che ci interessa è
capacità,   l’acquisizione   di   competenze  quello in cui il docente, sulla base della
professionali di base e ad ampio spettro. propria professionalità organizza e gestisce
Ed è un contesto che considera un un intervento di formazione in rete ad
modello formativo centrato sulla sola integrazione della didattica in presenza (e
interazione del corsista con materiali possibilmente della didattica in stage).
didattici completamente pre-strutturati Il disegno sottostante evidenzia l’attività
arretrato rispetto allo stato attuale dell’arte di progettazione di un percorso di
della ricerca pedagogica. formazione in rete da parte di un docente
“E’ nel corso degli anni ‘80 che diventano che si troverà, generalmente, a svolgere
sempre più forti i segni di insoddisfazione …. anche le funzioni di implementazione e di
Quella particolare “solidarietà” tra modello erogazione. Egli assume come dati di
della conoscenza (conoscenza come ingresso
acquisizione-elaborazione di informazioni), • caratteristiche e bisogni formativi dell’utenza,
modello didattico e di apprendimento • obiettivi formativi dell’istituzione di appartenenza,
(sequenziale-curricolare), modello • i materiali didattici e di supporto disponibili,
tecnologico (computer istruttore), • la   tecnologia   a   disposizione,   in   particolare   la 
incomincia a vacillare.
… “piattaforma” o LMS.
A ciò si aggiunge una crescente A partire da tali dati e dal modello di
insoddisfazione da parte di educatori e apprendimento che ha in mente - a volte in
psicologi dell'educazione nei riguardi di un modo esplicito, altre implicito – progetta e
approccio rigidamente analitico-sequenziale predispone:
e verso gli approcci psicometrici (i “test • l’ambiente di lavoro/apprendimento in funzione del 
oggettivi” di profitto): si pensi ad esempio sistema di relazioni che vuole sviluppare,
alle critiche di Gardner verso i sistemi • il piano delle attività da proporre ai corsisti,
correnti di valutazione ed alla sua • i materiali didattici e di supporto da utilizzare.
rivendicazione della molteplicità delle
intelligenze.
Questi elementi si sono venuti
raccogliendo in una sorta di cognitivismo
di seconda generazione, che nel dibattito
internazionale è designato ormai come
“costruttivismo”.

pensiero critico, comunicazione, problem
solving, in domini complessi o non
completamente specificati ci si affida
preferibilmente ad ambienti di
apprendimento di stampo costruttivista.
La fruizione di materiali didattici
precostituiti, che nell’approccio tradizionale
dei LO è considerata … elemento principale
del processo istruzionale, nel contesto del
costruttivismo socio-culturale è solo una
delle attività fondanti il processo
d’apprendimento, che si basa anche
sull’apprendistato cognitivo, la negoziazione
sociale dei significati, la partecipazione alle
pratiche di una comunità …” [Alvino, Sarti -
La nostra esperienza suggerisce che il 4].
punto debole rischia di essere quello dei
“materiali”. Per quanto, in un modello di
classe virtuale o di apprendimento
collaborativo, non siano richiesti materiali
didattici altamente strutturati servono
6. Un archivio di Learning Object
comunque materiali didattici, specificamente
progettati per la rete. Riconosciuto che
Molti docenti sono aperti all’uso della rete, l’insegnamento/apprendimento non si
hanno acquisito confidenza con le tecnologie esaurisce nella trasmissione di “quanti” di
dell’informazione e della comunicazione, conoscenza, né tantomeno in una
hanno già fatto esperienze in rete con i interazione individuale con pacchetti di
propri studenti. Ma non possono andare oltre contenuti, resta la necessità – per
poche, limitate esperienze soprattutto a l’insegnante che voglia proporre formazione
causa del tempo necessario per la in rete – di avere a disposizione specifici
produzione dei materiali didattici. materiali didattici, un archivio di LO, il più
Ecco perché l’esistenza di materiali possibile diversificato
disponibili, risulta essenziale per ampliare il • per   impostazione:   non   solo   sequenze   “lezione­
ricorso alla formazione in rete. Ma per essere applicazione­feedback”   ma   anche   proposte   di 
disponibili e utilizzabili in situazioni differenti attività collaborative, studio di casi, …;
essi devono avere quelle caratteristiche di • per media: testi, immagini, suoni, filmati;
granularità, accessibilità, adattabilità,
• per tipologia: Alvino e Sarti propongono, a questo 
durabilità, portabilità/interoperabilità,
riutilizzabilità tipiche dei Learning Object. proposito,  “di   catturare,   in   un   LO,   non   solo   il  
materiale didattico riusabile da molti utenti … ma  
La critica a percorsi di eLearning centrati anche (e soprattutto) la meta­conoscenza elaborata  
su un modello di trasmissione di contenuti dagli   autori   dell’intervento   formativo”,   e 
per mezzo di materiali didattici di tipo
“presentazione-pratica-feedback” sta propongono per un tale LO il termine “ design time  
portando con sé un giudizio negativo nei LO”. [Alvino, Sarti ­ 4].
confronti dei LO. Ma quello non è il loro unico
uso possibile. In   una   logica   di   apprendimento   collaborativo, 
Scrivono Serena Alvino e Luigi Sarti inoltre, la realizzazione dei LO potrà essere anche 
dell’Istituto per le Tecnologie Didattiche del
un risultato dell’attività di apprendimento. Potranno 
CNR di Genova: “In effetti, i LO costruiti sul
modello basato sul trasferimento di essere   i   corsisti   stessi   a   produrre   nuovi   LO   che 
informazioni possono dimostrarsi in molti potranno   essere   usati   –   adattati   e   migliorati   ­   in 
casi insufficienti a fornire una risposta corsi successivi.
adeguata a molte esigenze di
apprendimento. Nelle situazioni in cui si Ecco possibili tipi di LO:
richieda agli studenti di sviluppare abilità di
Lezioni perché mai ripartire ogni volta da capo
Testi - accompagnati da immagini, producendo quanto altri hanno già prodotto
disegni, suoni/registrazioni, filmati – che altrove, piuttosto che non partire
presentino – in modo deduttivo - fatti, regole, dall’esistente per migliorarlo?
principi, leggi, procedure, … Il movimento dell’OpenSource e del Free
Software va affermando, nel campo del
Lezioni interattive software, una logica che se inizialmente
(Animazioni/Simulazioni) poteva essere considerata utopistica – bella
Attività guidate che stimolano la ma irrealizzabile – si dimostra in grado di
riflessione e spingono lo studente– grazie ad reggere il confronto con quella del software
animazioni e simulazione che gli permettono proprietario:
di di “agire” - a ricercare autonomamente la • la  trasparenza  contrapposta   al   segreto 
soluzione (per esempio esercizi di
commerciale,
matematica con Cabrì).
• il  copyleft  – ciascuno è  libero di utilizzare e
Test ed esercizi con autocorrezione modificare software o documenti purchè
Test o altre esercitazioni forniti di conceda analogo diritto sul prodotto
autocorrezione, con aiuti e feed-back, con risultante (Gnu General Public Licence)  – 
assegnazione di punteggi e valutazioni sul contrapposto al copyright,
risultato (realizzati, per esempio, con • la collaborazione contrapposta alla concorrenza,
HotPotatoes).
• l’esaltazione   dell’idea   di  comunità:   comunità   di 
Proposte di lavoro individuali produttori   di   software,   comunità   di   produttori   e 
Esercizi aperti - per esempio di produzione utenti.
scritta in lingua straniera, oppure problemi di
matematica – che dovranno essere inviati Se tale logica ha potuto affermarsi in un
direttamente al tutor, oppure a un forum se contesto come quello del mercato del
si ritiene opportuno che i “prodotti” siano software, può certo farlo anche in un mondo
visibili da tutta la classe virtuale, in modo – quello della scuola e dell’università – che
che le correzioni fatte a uno possano servire già costituisce una comunità in cui è radicata
a molti. l’idea della collaborazione.
Ecco, dunque, una possibilità concreta: le
Proposte di lavoro di gruppo scuole, e i singoli docenti, possono
Proposte di lavoro per un gruppo/classe cooperare mettendo a disposizione i
finalizzate a Learning Object già prodotti, così che ne
• suscitare discussioni in rete, scaturisca una sempre più ricca collezione,
• case study, per la quale valga il motto dell’OpenSource
movement: “people improve it, people adapt
• avviare una ricerca, da svolgere cercando fonti su 
it, people fix bugs”.
Internet e poi rielaborando i risultati, magari nella 
forma di nuove lezioni o di un sito WEB, Per quanto ci riguarda stiamo iniziando –
• sviluppare un progetto. come gruppo di docenti dell’ITSOS e della
rete SiR - a operare in quel senso. Abbiamo
dato al progetto il nome di OpenDida proprio
per richiamare, nel campo della Didattica, le
7. La logica OpenSource per la caratteristiche del movimento
condivisione di Free Learning Object dell’OpenSource e abbiamo avviato un sito
all’indirizzo www.tes.mi.it/opendidaweb/
Per poter integrare formazione in presenza .
e formazione in rete i docenti dovrebbero Per adesso ciò che esiste è, ovviamente,
avere a disposizione una vasta collezione di in italiano. E si tratta soprattutto di
Learning Object da cui attingere e da “messaggi” FirstClass.
arricchire. FirstClass è il software che la rete SiR, che
Ma il produrla va oltre le possibilità del coinvolge molte scuole dell’area milanese,
singolo ed anche della singola scuola. E usa come sistema di comunicazione, per
attribuire ad ogni studente o docente che ne raccogliere – in OpenDida – anche materiali di quel 
faccia richiesta un indirizzo Internet e uno tipo.
spazio WEB, per realizzare un ambiente di
Ma   soprattutto   ci   proponiamo   di   approfondire   la 
forum/conference e specifici ambienti per
l’apprendimento in rete. E’ stato dunque questione degli standard – con riferimento in primo 
naturale produrre con tale supporto il luogo agli SCORM – per indirizzare in tal senso la 
materiale didattico, e dunque metterlo in produzione di nuovi materiali e la riconversione di 
tale forma a disposizione degli altri. materiali esistenti.
La conference OpenDida mirrorata su tutti
i nodi della rete ma accessibile anche via
browser – per esempio all’indirizzo Sono, per il momento, i primi passi di un’idea; ma 
www.tes.mi.it/opendida2 - contiene, ad siamo coscienti che altri stanno già avviandosi su 
agosto 2004, numerose conference relative percorsi   simili.   Insieme   potremo   camminare   più 
in gran parte alle TIC ma anche ad altre decisi.
discipline: matematica, fisica, sistemi
organizzativi, …(si veda la sottostante
figura).
I singoli messaggi che le costituiscono sono
appunto LO: brevi ma compiute spiegazioni,
esercizi applicativi, proposte di lavoro/stimoli
per discussioni.
Ogni docente può:
• usare   tutta   una   conference   con   i   propri   studenti 
collocandone un alias nello specifico ambiente di 
lavoro/apprendimento creato per loro;
• usarne   una   parte   forwardando   alla   sua   classe 
virtuale   quelli   che   gli   interessano,   eventualmente 
dopo averli modificati, e integrarli con altri da lui 
prodotti;
• chiedere agli studenti stessi di integrare i materiali 
con nuovi contenuti.
Quest’ultima   non   è   un’ipotesi   remota,   anzi!   In 
“Sistemi organizzativi” i 45 LO presenti sono stati 
tutti prodotti dagli studenti (di quinto anno, dunque 
di 18­19 anni) durante il corso.

Il fatto che i LO finora disponibili abbiano la forma 
di messaggi FC non pone grossi ostacoli ad un loro 
riutilizzo con altri strumenti. Essi sono comunque 
accessibili via web e il loro contenuto può essere 
semplicemente copiato e incollato in un qualsiasi 
word processor.

Anche   se   documenti   testo,   documenti   pdf   e 


presentazioni   non   appartengono,   propriamente,   al 
campo   della   formazione   in   rete,   pensiamo   di 

2
L’indirizzo www.tes.mi.it/opendida da accesso alla conference di
discussione su OpenDida (e alle conference con i materiali didattici
che vi sono contenute); www.tes.mi.it/opendidaweb conduce invece ad
una pagina web del progetto (e alle conference con i materiali didattici
che vi sono contenute).
[1]  D. Weinberger, “Arcipelago WEB”, Sperling & Kupfer Editori, Milano, 2002, pp 206,207

[2]  ADL iniziative, <http://www.adlnet.org/index.cfm?fuseaction=abtadl>, 12 August 2004

[3]  A. Calvani, “Costruttivismo, progettazione didattica e tecnologie”, <http://www.scform.unifi.it/lte/doc/Costruttivimo%20e%20progettazione.doc>, 12 August 2004, pp 

2,3

[4]  S. Alvino. L. Sarti, “Learning object e costruttivismo” Didamatica 2004, Atti a cura di A. Andronico, T. Frignani, G. Poletti, Ferrara 10­12 maggio 2004, Omniacom 



editore, p 761
 

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