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Manuale di riferimento:
C. Casadio, Logica e psicologia del pensiero, Carocci
1. Ragionamento e deduzione
2. Logica proposizionale
3. Logica predicativa
4. Lo studio del ragionamento in psicologia
5. Logica e ragionamento
1. Ragionamento e deduzione
Definizione 1. 5
• Argomento induttivo. Un argomento che
procede dal particolare all’universale; la
conclusione segue dalle premesse con un certo
grado di probabilità.
Sillogismo
Ragionamento deduttivo formato da
due premesse
una conclusione
Premessa Maggiore
Premessa Minore .
Conclusione
Transitività
La deduzione sillogistica si basa sul
principio di transitività:
AB BC
_________________
AC
se A è vera, ~A è falsa;
se A è falsa, ~A è vera.
Negazione
A ~A
V F
F V
La negazione nel linguaggio naturale occorre in
diverse posizioni, prima del predicato come in
Maria non corre, ma anche prima del soggetto:
Non tutti gli studenti praticano uno sport, prima
di un avverbio Non è sempre domenica, o
comparire in modo discontinuo Né l’uno né l’altro
ha avuto successo.
Il connettivo logico non viene posto davanti ad un
enunciato A (p. es. Maria corre) per generare la
sua negazione ~A (Maria non corre).
La negazione è detta
connettivo mono-argomentale
perché si applica a singoli enunciati.
(2) Congiunzione
A B è vera se e solo se
sia A che B sono vere;
se o A, o B o entrambe sono false, allora
A B è falsa.
Congiunzione
A B AB
V V V
V F F
F V F
F F F
Date due proposizioni A e B, la loro congiunzione
è vera se e solo se entrambe sono vere.
Nel linguaggio naturale troviamo vari tipi di
congiunzione, non solo tra enunciati come in
Maria corre e Piero salta, ma anche tra nomi:
Maria e Piero si allenano, tra avverbi: Oggi e
domani andiamo al mare, tra preposizioni: Il
treno da e per Roma è sempre molto affollato.
Il connettivo logico e (and) connette sempre
due proposizioni A e B chiamate congiunti e,
in quanto tale, è un connettivo bi-argomentale.
(3) Disgiunzione
A B AB
V V V
V F V
F V V
F F F
Disgiunzione
Date due proposizioni A e B, la loro disgiunzione
è vera se almeno una delle due è vera.
Nel linguaggio naturale esistono vari tipi di
disgiunzione, non solo tra proposizioni: Prendo
l’automobile o vado in treno, ma tra nomi
Ordino insalata o macedonia, tra avverbi Mi
piace troppo o troppo poco, ecc.
A B AB
V V V
V F F
F V V
F F V
Il condizionale “se …allora …” è un
connettivo bi-argomentale che mette in
relazione una proposizione A, detta
antecedente, con una proposizione B,
chiamata conseguente.
Il condizionale offre varie interpretazioni;
quella usata nella logica proposizionale è
detta implicazione materiale: la proposizione
“se A allora B” è falsa quando l'antecedente
A è vero ed il conseguente B è falso, come
nell’enunciato (i) Se Parigi è la capitale della
Francia, allora Roma è la capitale della Gran
Bretagna. Negli altri casi la proposizione “se
A allora B” è vera
Vi sono anche interpretazioni non vero-
funzionali del condizionale, ad esempio
l'interpretazione causale:
Se questo pezzo di ferro viene messo in
acqua tiepida al tempo t, allora esso
fonderà a t
questa proposizione è falsa anche nel
caso in cui il pezzo di ferro non venga
messo nell'acqua al tempo t
(la proposizione si comporta come la
violazione di una legge scientifica, ed è
falsa in tutte le circostanze).
Condizionali contraffattuali:
A B AB
V V V
V F F
F V F
F F V
Due proposizioni sono equivalenti se e solo se
hanno lo stesso valore di verità: sono
entrambe vere, o entrambe false.
p.es. la proposizione Maria va a teatro se e
solo se Piero ha comprato i biglietti è vera
tanto nel caso in cui Piero compra i biglietti e
quindi Maria va a teatro, quanto nel caso in cui
nessuno dei due eventi si realizza.
Infatti, il significato di una proposizione di
equivalenza è che il realizzarsi di uno degli
eventi descritti è condizione necessaria e
sufficiente per il realizzarsi dell’altro.
Anche l’equivalenza logica è un connettivo bi-
argomentale.
Funzioni di verità
V V F F V V V V
V F F V F V F F
F V V F F V V F
F F V V F F V V
Calcolo delle proposizioni L(P)
DIZIONARIO DI L(P) :
• Simboli descrittivi: lettere o variabili proposizionali:
p, q, r, … A, B, C,
• DEFINIZIONE 2. 2
Formula ben formata. (fbf) Sono formule ben
formate di L(P) tutte e sole le seguenti:
• DEFINIZIONE 2. 4
Connettivo principale. Il connettivo più esterno in una
formula enunciativa rispetto all’ordine delle parentesi,
quello che si applica alla sotto-formula principale
(connettivo mono-argomentale) o che connette le due
sotto-formule principali (o di primo livello) di una formula
enunciativa.
Costruzione di una tavola di verità
[a] Ad ogni assegnazione di valori di verità V o F
alle lettere enunciative (variabili
proposizionali) che compaiono in una formula
enunciativa, corrisponde un solo valore di
verità per la formula enunciativa;
[b] questo valore è determinato mediante un
procedimento finito di computazione in base
alle funzioni di verità dei connettivi;
[c] una tavola di verità è una tabella costituita da
n colonne e m righe;
[d] ciascuna riga rappresenta una (possibile)
assegnazione di valori di verità alle lettere
enunciative e il corrispondente valore
assunto dalla funzione di verità introdotta
da un connettivo per quella assegnazione;
[e] ciascuna colonna rappresenta i valori
assunti da una delle funzioni di verità
introdotte dai connettivi e la colonna
sottostante al connettivo principale
rappresenta la funzione di verità
determinata dalla formula enunciativa.
[f] in una formula enunciativa con n lettere
diverse, si hanno 2n possibili assegnazioni
di valori di verità alle sue lettere enunciative
e quindi 2n righe nella tavola di verità.
Metodo esteso
I II III IV
A ~A ~(~A) A ~(~A)
V F V V
F V F V
Metodo esteso con 2 prop.
V V F F V F F V
V F F V F V V V
F V V F F V V V
F F V V F V V V
Metodo abbreviato
A ~ (~ A) A ( ~ A)
V V V F V V V F V
F V F V F F V V F
Tautologie e contraddizioni
• DEFINIZIONE 2. 5
Un enunciato è una tautologia sse la funzione di verità
da esso determinata assume sempre il valore V (Vero)
per qualsiasi assegnazione di valori alle sue lettere
enunciative.
• DEFINIZIONE 2. 6
Un enunciato è una contraddizione sse la funzione di
verità da esso determinata assume sempre il valore F
(Falso) per qualsiasi assegnazione di valori alle sue
lettere enunciative.
• DEFINIZIONE 2. 7
Un enunciato si dice contingente sse la funzione di
verità da esso determinata assume il valore V (Vero) per
certe assegnazioni alle lettere enunciative e il valore F
(Falso) per altre assegnazioni alle lettere enunciative.
Leggi logiche
Leggi logiche sono quelle proposizioni della
logica che sono sempre vere, indipendentemente
dalla situazione di fatto. Possiamo dire che una
proposizione di questo tipo è vera solo in virtù
della sua struttura vero-funzionale, ovvero della
sua forma logica. Per questa ragione si dice che
sono logicamente vere o valide a priori, che non
apportano contenuto empirico e, proprio per
questo, non necessitano di verifica empirica.
Ciò che è vero logicamente è vero sempre.
Leggi logiche
Doppia negazione A ~ ~A Terzo escluso A ~A
Non contraddizione ~ (A ~A) Condizionale (A B) (~A B)
Legge di De Morgan Legge di De Morgan
~ (A B) ~A ~B ~ (A B) ~A ~B
Legge distributiva Legge distributiva
A (B C) (A B) (A C) A (B C) (A B) (A C)
Legge commutativa Legge commutativa
ABBA ABBA
Legge Associativa Legge Associativa
(A B) C A (B C) (A B) C A (B C)
Legge commutativa Legge Associativa
(A B) (B A) ((A B) C) (A (B C))
Assorbimento Assorbimento
A (A B) A A (A B) A
Contrapposte Equivalenza
(A B) (~B ~A) (A B) ((A B) (B A))
Idempotenza Idempotenza
(A A) A (A A) A
Transitività ((A B) (B C)) (A C)
Leggi Logiche
• Doppia Negazione : DN
A (A)
SIGNIFICATO :
esprime la proprietà transitiva del connettivo “ → ”, la transizione
dell’informazione apportata dagli enunciati condizionali A → B e
B → C, in cui il secondo ha come antecedente il conseguente B
del primo: il risultato di questo processo è un terzo enunciato
condizionale A → C che ha, come antecedente, l’antecedente A
del primo, e come conseguente, il conseguente C del secondo.
Questa legge logica può essere presentata anche sotto forma di regola di inferenza
Leggi Logiche
• Principio del Terzo Escluso
A A
SIGNIFICATO : Data una proposizione A del
calcolo delle proposizioni, o è VERA A,
o è VERA la sua negazione ~A; in altre
parole, o A è VERA, o A è FALSA
Leggi Logiche
• Principio di Non Contraddizione
(A A)
(A → B) ↔ ( ~ A B)
SIGNIFICATO : Una proposizione (formula enunciativa)
condizionale A→B del calcolo delle proposizioni è
equivalente alla disgiunzione della negazione
dell’antecedente ~ A con il conseguente B; questa
legge è importante perché consente di tradurre
(convertire) una proposizione in forma condizionale
in una proposizione equivalente in forma disgiuntiva.
Leggi Logiche
• Legge di Contrapposizione
(A → B) ↔ (~ B → ~ A)
A1, … , An | B
in cui il simbolo | significa che esiste una
deduzione da A1, …, An a B;
A B A B
B ~A
_______ _______
*A *~ B
Regole condizionali
A B A B
A B
_______ _______
B A
Fallacie condizionali
NEGAZIONE ANTECEDENTE AFFERMAZIONE CONSEGUENTE
A B A B
A B
______ _______
*B *A
A AB AB
B _______ _______
_________ A B
AB
Regole di inferenza additive
A AB AB
_______ ~A ~B
AB ______ _______
B A
Inferenze congiuntive: esempi
Il triangolo è un poligono.
Il rombo è un quadrilatero.
-------------------------------------------------------CONG
Il triangolo è un poligono e il rombo è quadrilatero
• Definizione 2.9
Correttezza. Una inferenza deduttiva A1, …, An | B è
corretta sse la conclusione B è conseguenza logica delle
premesse A1 ,…, An.
Prova condizionale di MP
A B A B (A B) A ((A B) A) B
V V V V V
V F F F V
F V V F V
F F V F V
Dimostrazioni
Nel calcolo delle proposizioni P è possibile
determinare l’insieme delle proposizioni logicamente
valide in P, o verità logiche di P, facendo ricorso
all’insieme delle inferenze logiche e delle leggi logiche
di P. Il procedimento che conduce all’individuazione di
una proposizione logicamente valida A di P è
chiamato una dimostrazione di A in P, e la
proposizione dimostrata è chiamata un teorema di P.
Scriviamo Г | P A, per indicare che esiste in P una
dimostrazione della proposizione A sulla base
dell’insieme di ipotesi Г, e | P A per indicare che
A è logicamente valida in P, ovvero è un teorema di P
Dimostrazioni
• Definizione 2. 10
Г | P A : esiste una dimostrazione della
proposizione A in P sulla base delle ipotesi
Г
• Definizione 2. 11
| P A : A è logicamente valida in P
Dimostrazioni con MP
1. A B I premessa
2. ~B C II premessa
3. ~A B 1, def.
4. ~B 2, Simp
5. ~A 3,4 SD
Dimostro ~A dalle premesse (1) e (2).
Dimostrazioni
Dalle premesse A → B e A C, dimostrare la
conclusione B C
1. A→B I premessa
2. AC II premessa
3. A 2, SIMP
4. B 1, 3, MP
5. C 2, SIMP
6. BC 4, 5, CONG
Dimostrazioni
Dalle premesse (A ∨ B) → C e A, dimostrare la
conclusione C.
1. (A ∨ B) → C I premessa
2. A II premessa
3. A∨B 2, ADD
4. C ∴ 1, 3, MP
1. Proprietà e relazioni
2. Quantificatori e inferenze
3. Sillogismi
4. Dimostrazioni di (semplici) sillogismi
Logica predicativa
Indichiamo un oggetto o individuo con la lettera minuscola a
(costante individuale) ed eventuali proprietà godute da tale
individuo con le lettere maiuscole P, Q (lettere predicative).
Quando relativamente all’individuo designato da a viene
predicata la proprietà indicata con P, scriviamo P(a) e
diciamo che a ha la proprietà P o gode della proprietà P.
DEFINIZIONE 3.2
Proprietà. Predicato P che si applica ad un solo argomento
(elemento di D): P(a);
Relazione (binaria). Predicato P che si applica a due
argomenti (elementi di D): R2(a1, a2);
Relazione (n-aria). Predicato P che si applica a n argomenti:
R n(a1, ..., a n).
Quantificatori
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V(a)