Professional Documents
Culture Documents
CONFERENZA
la nascita di un sogno…
ciclostilato in proprio, ad uso illustrativo interno
© 2000
Alberto B. Mariantoni
1
Indice Generale
I. Introduzione pag. 3
II. Il contesto storico: l'Inghilterra contro la Francia pag 8
A. Le principali contromisure di Napoleone pag. 10
a Sul piano militare pag. 10
b Sul piano politico interno pag. 11
c Sul piano istituzionale francese pag. 11
d Sul piano istituzionale extra-metropolitano pag. 12
B. Convenzione di Petesbourg pag. 13
1. La IIIa Coalizione contro Napoleone pag. 14
2. Quattro simultanee offensive in preparazione pag. 14
C. Il piano segreto dei Coalizzati contro l'Impero pag. 16
D. Carta della situazione militare in Europa (1805) pag. 17
III. La Campagna d'Austria della Grand Armée pag. 18
a Gli «atout» del Condottiero Napoleone pag. 19
b Napoleone anticipa l'offensiva nemica pag. 20
c Carta topografica delle operazioni intorno ad Ulm pag. 20
d Riproduzione della manovra a «boccolo» di Napoleone pag. 21
e Atto di Capitolazione di Ulm e la sconfitta di Trafalgar pag. 22
f Tavola delle flotte franco-spagnola ed inglese pag. 24
g Carta della progressione militare francese in Europa pag. 25
h Carta della situazione militare dal 26/10 al 15/11/1805 pag. 26
i Napoleone davanti ad un doppio dilemma pag. 27
j Carta della piana di Austerlitz pag. 28
k Il «trabocchetto» di Napoleone agli Alleati pag. 29
l Il piano degli Alleati per sconfiggere i Francesi pag. 30
m Carta della pianura di Pratzen alle ore 18 del 1°/12/1805 pag. 32
n Carta autostradale, attuale, della stessa pianura pag. 33
IV. A proposito della battaglia di Austerlitz pag. 34
a Gli stemmi araldici dei tre Imperatori pag. 34
b I principali protagonisti pag. 35
c Le Forze militari in presenza pag. 36
d La descrizione geografica del campo di battaglia pag. 37
e La disposizione campale dei rispettivi eserciti pag. 39
f Proclama di Napoleone alla Grand Armée pag. 43
V. Austerlitz: Cronaca di una battaglia pag. 44
a Carta degli opposti schieramenti prima della battaglia pag. 45
b Carta delle tre fasi principali della battaglia pag. 46
c Descrizione delle suddette fasi pag. 47
d La conclusione della battaglia pag. 48
e Proclama di Napoleone ai suoi soldati dopo la battaglia pag. 51
VI. Conclusione pag. 52
VII. Allegati pag. 57
a Breve biografia di Napoleone I° pag. 58
b Tavola dei 26 Marescialli dell'Impero pag. 60
c Cronologia del Consolato e dell'Impero pag. 68
d Guerre della Repubblica, del Consolato e dell'Impero pag. 73
VIII. Bibliografia pag. 74
IX. Accenni biografici dell'autore del dossier pag. 77
2
SOVRANO IMPERIALE MILITARE
ORDINE DELLA CORONA DI
FERRO
Guardie d’onore dell’Imperatore
Reggimento Storico « Dragoni Napoleone »
Sala dei Dragoni – Hotel President - Brescia – 2 Dicembre 2000 – A. CXCV° E.N. - ore 19,30
CONFERENZA
la nascita di un sogno…
Alberto B. Mariantoni
Introduzione
3
ho mai avuto l’occasione, né tanto meno l’opportunità - nonostante
l’infinita voglia di farlo, mi avesse costantemente fremuto di dentro,
sin dall’infanzia… - di potermi attivamente e particolarmente interessare
di argomenti che hanno una qualunque attinenza o correlazione con il
periodo storico che in questa occasione, dopo averlo io stesso
preventivamente esperito ed approfondito, avrò l’onore ed il piacere di
trattare, discutere e ripercorrere in vostra compagnia.
Un sogno che, dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.C.), era
stato invariabilmente e vanamente vagheggiato e perseguito dalle più
visionarie e lungimiranti menti coronate della nostra Civiltà europera. E che
mai, fino al 1805, era stato veramente a due passi dal potersi realmente e
1 L’esercito francese, contro quelli coalizzati della Russia e dell’Austria.
4
concretamente materializzare nella sua effettiva e palpabile completezza
geopolitica.
Quel sogno… - diciamocelo francamente - nella sua reale integralità, per certi
versi, a tutt’oggi, ancora difficile da immaginare o da sperare…, si trasformò,
tutto ad un tratto, in una visibile e tangibile possibilità di affermazione,
idealmente perseguibile e praticamente realizzabile2. In particolare, dopo che,
nel cuore e nelle menti della gioventù europea di quell’epoca, incominciarono
a defilare incontrastate nelle cronache dei loro Paesi, le schiaccianti vittorie
francesi di Ulm3 contro gli Austriaci e di Austerlitz4 contro gli Austro-Russi;
oppure, gli inoppugnabili ed ulteriori trionfi di Iéna5 e di Auerstaedt6 contro i
Prussiani; o ancora quelli di Eylau7 e di Friedland8 contro i Russi. Questo,
naturalmente, senza contare l’occupazione francese di Berlino9 ed il
favorevole ed inatteso Trattato Franco-Russo di Tilsit10; e, dulcis in fundo, il
non meno improvviso e sorprendente successo delle armi francesi a
Wagram11 nei confronti dell’ultimo tentativo revanscista austriaco di quel
periodo.
2 "D’Austerlitz date chez Napoléon l’idée de rencostituer à son profit « l’Empire d’Occident » ", (Encyclopédie Univeralis, CD-
Universalis, versione 5.0.14, tomo I°, pag. 153, voce « Premier Empire », Parigi, 1998).
3 Il 20 Ottobre 1805, contro gli Austriaci.
4 Il 2 Dicembre 1805, contro gli Austro-Russi.
5 Il 14 Ottobre 1806, contro l’esercito prussiano del generale Hohenlahe.
6 Lo stesso giorno, il 14 Ottobre 1806, contro l’altro esercito prusssiano comandato dal generale Brunswick.
7 L’8 Febbraio 1807.
8 Il 14 Giugno 1807.
9 Il 27 Ottobre 1806
10 Trattato, firmato l’8 Luglio 1807, dopo l’incontro di Niémen, tra Napoleone ed Alessandro I°, il 25 Giugno 1807. E’ in questa
occasione che Napoleone raggiunge il suo apogeo politico e militare.
11 Gli Austriaci furono battuti in questa battaglia, il 6 Luglio 1809.
12 La III e la IV Coalizione.
13 Intrighi che miravano soprattutto a difendere e/o garantire l’espansione commerciale britannica in Europa, a discapito dell’industria
e del commercio continentali.
5
Stati14 della vecchia Europa (tradizionalmente al soldo di Londra o semplici
“utili idioti” della sua non certo altruistica politica) – incoraggiarono
direttamente o indirettamente le giovani leve dell’Intellighentia europea ad
uscire dal loro abituale riserbo mentale o torpore ideologico e ad immaginare
un profondo e radicale rinnovamento delle strutture politiche, economiche,
sociali e culturali dell’insieme delle Nazioni del nostro Continente.
Non bisogna credere, però, che il sogno di quella grande e possibile Europa
Unita fosse stato in qualche modo preventivamente intravisto o razionalmente
pensato e previsto dal neo-Imperatore dei Francesi15, Napoleone I°. Tanto
meno, dall’astuto e senz’altro efficace manovratore della sua nuova
diplomazia, Charles Maurice de Talleyrand-Perigord (1754-1838)16. E meno
ancora, da qualcuno dei membri del suo governo, né da uno qualsiasi dei suoi
più stretti collaboratori.
6
europei che per prevenire, per il futuro, una
sua qualsiasi macchinazione politica o
militare che potesse mettere in crisi le
ancora fragili strutture o la ricercata
continuità dinastica dell’appena fondato
Impero francese; oppure, rendere in qualche
modo caduca l’influenza politica ed
economica che egli era riuscito ad acquisire
per la Francia all’interno della maggior
parte dei Paesi europei confinanti.
Come vedremo, però, l’improvvisa scoperta
che gli Stati aderenti alla III Coalizione18 –
grazie all’oro ed alle pressioni diplomatiche
inglesi – stavano segretamente preparando
ben quattro concentriche e simultanee
offensive militari contro la Francia,
costringeranno Napoleone a cambiare
radicalmente la sua strategia del momento.
7
un’inevitabile ed irreparabile sconfitta ai Coalizioni
circa 200'000 mila uomini della sua, in E’ il nome che viene comunemente dato alle successive alleanze
anti-francesi che – ad ispirazione della Gran Bretagna - furono
quel momento, ben più modesta Grande organizzate dalle diverse potenze europee, durante il periodo della
Rivoluzione francese e del Primo Impero.
Armée.
• Prima Coalizione (1793) : aveva raggruppato, la Gran
Bretagna, la Russia, la Spagna, la Sardegna, il Regno delle
Due Sicilie. Questa coalizione prese fine dopo i trattati di
Il contesto storico (1804-1805) Basilea e dell’Aia (1795) e la Pace di Campoformio (1797).
fronte al rischio di vedere rimessa in • Terza Coalizione (1805) : nel contesto storico ch stiamo
analizzando, stava raggruppando ufficialmente, la Gran
discussione la sua traboccante Bretagna, la Russia, l’Austria. Ed ufficiosamente : il Regno
delle Due Sicilie, la Prussia e la Svezia. Questa coalizione
espansione economica e la sua non
22
prenderà fine dopo la battaglia di Austerlitz (2 Dicembre
1805) e la Pace di Presbourg (Dic. 1805).
certo altruistica influenza politica -
Seguiranno, nel tempo :
aveva ricominciato, in Europa, a tramare
• Una Quarta Coalizione (1806), formata da : Gran
nell’ombra contro la Francia. E Bretagna, Russia ed Austria.
praticamente a dispetto della sempre • Una Quinta Coalizione (1809), formata da Gran Bretagna
ed Austria.
attuale e non ancora applicata «Pace di
• Una Sesta Coalizione (1813), formata da Gran Bretagna,
Amiens23» (1802). Russia, Prussia, Austria e Svezia che provocherà la prima
abdicazione di Napoleone.
Come sappiamo, secondo i termini di • Una Settima Coalizione (1815), formata dall’insieme delle
suddette potenze, che batterà Napoleone a Waterloo e lo
costringerà ad una nuova abdicazione ed all’esilio di S.
quel Trattato di pace, la Francia si era impegnata Elena. ad evacuare le sue truppe
dal Regno di Napoli e dalla città di Roma ; e l'Inglilterra, dal canto suo, a
24
22 Non bisogna dimenticare, infatti, che l'Inghilterra, in quel periodo, era in piena rivoluzione industriale ed aveva assolutamente
bisogno di esportare i suoi manufatti sui mercati europei; senza contare le spezie ed i prodotti esotici che provenivano dalle sue
numerose e variegate colonie che erano sparse in tutto il mondo.
23 Trattato di pace tra la Francia e la Gran Bretagna, concluso personalmente e rispettivamente da Giuseeppe Bonaparte e Sir
Cornwallis, il 25 Marzo 1802.
24 Occupate dai francesi nel 1799.
25 Uno di quei soliti trattati "capestro" che non lasciano molte alternative all'altro contraente e che, oggi, con lo strapotere economico
americano nel mondo, sono diventati moneta corrente…
26 Isola che era stata precedentemente occupata ed annessa dall’Ammiragliato britannico, nel 1800, dopo due anni di assedio contro la
guarnigione francese che, nel 1798, vi si era insediata durante la Campagna d’Egitto (1798-1801) dell’allora Generale Bonaparte.
8
incomprensibile decisione, non erano mancati… Tra questi, ad esempio, il
fatto che Napoleone, dopo la Pace di Amiens si era fatto eleggere a capo della
Repubblica Cisalpina italiana; era diventato Mediatore
della Repubblica Elvetica; si era attribuito pieni poteri
nella Repubblica Batava27; influiva costantemente sulle
decisioni della Dieta Tedesca28; aveva intrapreso
un’improvvisa spedizione coloniale a Santo Domingo29.
E - cosa davvero inaccettabile per l'avvenire economico
dell'Inghilterra del successivo Primo Ministro William
Pitt30 (nel ritratto, a snistra)31 - Napoleone era addirittura
riuscito a fare firmare alla Francia, una serie di
favorevoli trattati commerciali con la Spagna, il
Portogallo, il Regno delle Due Sicilie, la Turchia e la Russia!
Come quasi sempre, però, nella storia politica e diplomatica del Regno Unito,
il Governo di Sua Maestà preferirà senz'altro rigettare la colpa della sua
arbitraria dichiarazione di guerra del 17 Maggio 1803, sull'ex vittima
designata del suo fallito diktat commerciale,
invocando, come casus belli pretestuoso32 e
contingenziale, l’ultimatum che esso stesso
aveva ricevuto da Napoleone33, a proposito
dell’immediata restituzione dell’Isola di
Malta all'Ordine Sovrano degli omonimi
Cavalieri. Napoleone Bonaparte, ! Primo Comsole, all’arsenale di Boulogne
27 Nome dato all’Olanda o Paesi Bassi, dopo la conquista di questo paese da parte delle armate francesi rivoluzionarie, comandate dal
Gen. Pichegru (1874-1795).
28 Quella che aveva ridisegnato la carta politica della Germania.
29 Nome della parte Occidentale dell’isola di Haiti e colonia francese dal 1697 al 1803. Essendo quella colonia in piena rivolta e nelle
mani degli ex schiavi africani che si erano ribellati al potere di Parigi, Napoleone intraprese la sua riconquista, nel 1803, inviando sul
posto una flotta di 86 navi, 13 generali di divisione, 27 generali di brigata e 34 000 soldati al comando del Generale Leclerc (consorte di
Pauline Bonaparte). Un’altra spedizione militare sarà inviata, lo stesso anno, nell’isola di Guadalupe, al comando del Generale
Richepanse.
30 Detto il « Secondo Pitt » (1759-1806), fu alla guida del Governo britannico tra il 1801 ed il 1805.
31 William Pitt the Younger (1759-1806), in un dipinto realizzato da Hoppner.
32 In realtà, oltre al motivo che ho già evocato, due ragioni supplementari spingeranno l’Inghilterra a riprendere le armi contro la
Francia : prima di tutto, il fatto che il Belgio ed il porto di Anversa (in mano francese) erano indispensabili alla sua economia ; ed in
secondo luogo, la paura che la nuova politica doganiera messa in atto da Napoleone (per proteggere l'avvenire economico del suo
Paese), preludesse alla completa eliminazione dell'Inghilterra dal mercato europeo.
33 In rispetto dei termini della Pace di Amiens
34 Sappiamo, per esempio, che soltanto alla Russia di Alessandro I°, per 100 mila soldati da impiegarsi nella guerra contro Napoleone,
la Gran Bretagna aveva offerto e versato all'incirca 2-3 milioni di sterline-oro!
9
che successivamente passerà alla storia
come la «III Coalizione». Un'alleanza
politico-militare di Stati, cioè, a cui ben
presto aderiranno la Russia, l'Austria, la
Svezia ed il Regno delle due Sicilie.
Cap Gris-Nez
Il 1° Luglio 1803, durante un’ispezione del litorale di Boulogne, Bonaparte decise di fare sosta al
Capo Gris-Nez: il luogo della Francia che è più vicino a quell’Inghilterra che egli voleva
assolutamente conquistare. Non si sa se – in quell’occasione - sia riuscito o no a distinguerne le
coste britanniche. E lo stesso fece da Ambleteuse il 14 Novembre seguente. "On distinguait,
scrisse allora, les maisons et le mouvement. C'est un fossé qui sera franc lorsqu'on aura
l'audace de le tenter". Era così persuaso di riuscire in quell’exploit che progettò di fare
installare in quel luogo una linea telegrafica ottica. Ed il primo apparecchio vi fu collocato nel
1805. Il 18 Luglio 1805, inoltre, proprio di fronte al Capo Gis-Nez, ebbe luogo una memorabile
battaglia navale, tra la flotta britannica forte di 45 navi ed una serie di piccole imbarcazioni della
marina batava che, costa costa , stavano cercando di entrare nel porto di Ambleteuse.
Approfittando dei grandi fondali di quel braccio di mare, gli Inglesi si erano avvicinati
minacciosamente alle scogliere del Capo. Ma mentre stavano per affondare l’intera flottiglia
olandese, ricevettero sulle loro navi, un vero e proprio diluvio di fuoco, direttamente dalla costa.
Napoleone, infatti, avendo previsto quel genere di attacchi, aveva fatto predisporre sul Capo
Griz-Nez, all’incirca 300 pezzi di artiglieria. Ed è così che la flottiglia batava riuscì ad attraccare
indenne nel porto di Ambleteuse.
35 Una flotta che contava all'incirca 20 mila navi da trasporto ad uso commerciale, nonché 175 navi da guerra e 256 fregate da
combattimento.
36 Il periodo di governi di transizione che conobbe la Francia tra il 1795 ed il 1799. Istituito dalla Costituzione dell’anno III°, il
Direttorio fu abolito da Napoleone, il 18 Brumaio dell’anno VIII° della Rivoluzione.
10
2. sul piano politico interno, con l’ausilio della sua efficacissima polizia37,
riuscirà a far fallire, sul nascere, la famosa «Cospirazione di Cadoudal»38;
37 Alla cui guida c’è l’abilissimo Ministro Joseph Fouché(1759-1820), l’uomo del 18 Brumaio ed il futuro Duca d’Otranto (1809)
38 Così chiamata, dal nome del suo principle organizzatore, Georges Cadoudal (1771-1804). Cadoudal, in passato era stato tra i capi
degli chouans della Vandea. Si era, poi, rifuggiato a Londra nel 1800, dove il Conte d’Artois l’aveva nominato Tenente Generale del
Regno. Rientrato segretamente in Francia, aveva organizzato un primo attentato monarchico contro Napoleone (quello della cosiddetta
« macchina infernale »), il 24 Dicenbre 1800. Ed un secondo, in collaborazione con l’ex Generale Charles Pichegru (1761-1804) - un ex
combattente d’America, ex comandante dell’Armata rivoluzionaria del Reno e conquistatore dell’Olanda (1794-1795), poi passato al
campo monarchico – che sarà sventato in fase di attuazione e si concluderà con l’arresto e l’esecuzione dei principali responsabili.
39 Cioè, Louis Antoine Henri de Bourbon, Duca d’Enghien (1772-1804), un ex membro dell’esercito degli emigrati, nel 1789, che era
sospettato da Napoleone (forse a torto…) di essere all’origine della « Cospirazione di Cadoudal ».
40 Il 28 Floreale, dell’anno XII° della Rivoluzione.
41 L’11 Frimario dell’anno XIII°.
42 Monaco dell’Ordine dei Benedettini a 16 anni, Abbate del monastero di San Callisto a Roma nel 1775, Vescovo di Tivoli nel 1782,
poi di Imola nel 1785, Gregorio Barnaba Chiaramonti (1742-1823) fu nominato Cardinale ed eletto Papa nel 1800.
11
5. sempre sul piano istituzionale francese e simultaneamente alla sua
proclamazione da parte del Senato, Napoleone organizzerà rapidamente la sua
nuova Corte Imperiale, inaugurando un nuovo concetto di condizione
aristocratica ed elevando alla dignità di principi o di nobili di alto rango la
quasi totalità dei suoi diretti familiari e dei suoi più stretti collaboratori. Ed il
giorno dopo, il 19 Maggio 180443, firmerà un
decreto per la nomina dei suoi primi 18
Marescialli dell’Impero44.
12
(1781-1824)46, l’unico figlio di Marie Josèphe Rose Tascher de La Pagerie 47
(1763-1814), in quel momento, Imperatrice dei Francesi e consorte di
Napoleone I°.
13
• l'indipendenza obbligata dell'Olanda e della Svizzera;
• la restaurazione del regno di Sardegna all'interno dei suoi ex territori;
• l'eliminazione di qualunque influenza francese in Italia.
Come è facile comprendere dalla mappa che mi sono permesso qui a sinistra
di riprodurre, all’insaputa di Napoleone (che era ancora tutto proteso
nell'inseguire il suo irrefrenabile sogno di invasione dell’Inghilterra ed aveva
la quasi totalità dei suoi all’incirca 150/200 mila uomini ammassati nei diversi
accantonamenti militari del nord-ovest della Francia, del Belgio e
dell’Olanda), una potente Coalizione politica e militare formata, per la
maggior parte, dai principali Paesi nemici del suo Impero (cioè, dalla Gran
Bretagna, la Russia, l’Austria, la
Svezia ed il Regno delle Due
Sicilie, a cui non era affatto
escluso, dopo la stipula di
un'alleanza difensiva segreta, il
24 Maggio 1804, tra lo Zar di
tutte le Russie ed il re di Prussia
che anche quest'ultimo Paese
potesse congiungersi) stava
preparando, in gran segreto,
quattro simultanee offensive
militari contro la Francia. E la
quasi totalità dei loro imponenti
eserciti stava riservatamente
concentrandosi, scaglione dopo
scaglione, nei diversi luoghi di
Il piano segreto dei Coalizzati concentramento che erano stati
previsti dal piano generale di
accerchiamento e di destabilizzazione dell'Esagono, precedentemente messo a
punto a Petesbourg.
14
Nei dettagli, diciamo che un primo esercito russo
- composto da almeno 60 mila uomini ed agli
ordini del Generale Buxhowden (a cui stavano per
congiungersi i 12 mila soldati della Guardia
Imperiale russa) - si trovava già in Polonia e stava
per muovere alla volta dell'Austria.
49 Mikhail Ilarionovitch Golenitctcev Kutuzov (1745-1813). Figlio di un Generale di Pietro il Grande, Kutusov aveva partecipato alla
guerra di Polonia (1764-1769) all’epoca di Caterina II ed, in seguito, alle guerre russo-turche. Ferito alla testa nel 1774, aveva perduto
l’occhio destro. Dopo un periodo di disgrazia politica e di allontanamento da Mosca in qualità di Ambasciatore (a Costantinopoli ed a
Berlino) e di Governatore (Finlandia e Lituania), era stato nominato Comandante in capo dell’esercito dal nuovo Zar Alessandro I°, nel
1804.
50 Karl von Leiberich, barone Mack, è il Generale austriaco che firmerà la capitolazione di Ulm, nel 1805. Mack si era arruolato nel
1770. Aveva servito nella Guerra di successione della Baviera e, poi, nella guerra contro i Turchi, nel 1788-1789. Diventerà, in seguito,
l’istruttore militare dell’Arciduca Charles. Aveva partecipato alla Prima Coalizione contro gli eserciti rivoluzionari francesi, nel 1793.
Aveva servito in Olanda, dove aveva negoziato la defezione del Generale Dumouriez. Nel 1794, dopo il fallimento di un piano militare
che egli stesso aveva concepito, offrirà le sue dimissioni e si ritirerà per circa due anni dal servizio attivo. Nel 1798, era in Italia, per
contrastare l’avanzata dell’esercito di Bonaparte. Caduto prigioniero, riuscirà ad evadersi due anni più tardi. Dopo una nuova
interruzione della sua carriera militare, Cobenzl - nel 1805 - lo nominerà Capo di stato maggiore dell’esercito austriaco. Ma non
essendo riuscito a prevenire, né bloccare l’avanzata di Napoleone ad Ulm, sarà messo sotto inchiesta, giudicato da una Corte marziale
del suo paese, condannato, degradato ed imprigionato. Liberato due anni più tardi, ritroverà i suoi gradi ed i suoi titoli, soltanto nel
1819.
51 Vedere tavola dei Marescialli dell'Impero.
15
L'Arciduca Ferdinando d'Austria, dal canto suo, con all'incirca 18 mila
uomini era attestato nei pressi della città di Praga. Inoltre, tra gli eserciti che
stavano raggiungendo Venezia e quelli che stavano invadendo la Baviera, si
interponevano ancora due eserciti austriaci, per un totale approssimativo di
80 mila uomini, che erano accantonati a ridosso delle Alpi, nel Tirolo, al
comando degli Arciduchi Charles e John.
E come se tutto ciò non fosse sufficientemente bastato, nello stesso momento,
la Svezia stava ammassando le sue truppe in Pomerania; i Russi avevano già
occupato l’isola di Corfù; i Britannici stavano rinforzando la loro presenza
nell’isola di Malta; ed il Regno delle Due Sicilie, coadiuvato dai Russi e dagli
Inglesi, si stava preparando ad inviare le sue truppe verso il Nord della
penisola, per partecipare alla stessa offensiva generale.
1. Russi, gli Inglesi e gli Svedesi avrebbero dovuto attaccare dal Nord, in
direzione dell'Hannover (in Bassa Sassonia), fino all’Olanda ;
16
nell’Italia del Nord e chiudere, al Sud delle Alpi, la gigantesca nassa che
gli Alleati avevano predisposto dal Mare del Nord al Mediterraneo;
5. in fine, una volta i circa 200 mila uomini di Napoleone accerchiati e presi
a tenaglia all’interno dei confini del loro proprio Paese, l’insieme degli
eserciti Alleati avrebbero dovuto simultaneamente invadere la Francia;
affrontare e sconfiggere la Grand Armée; puntare risolutamente su Parigi
e dilagare simultaneamente nelle diverse province dell'Esagono.
17
La Campagna d'Austria di Napoleone
18
invece di attendere «l'arma al piede», sulle linee di demarcazione del suo
Impero, l’arrivo dell'ormai inevitabile « rullo compressore »
Alleato (che stava comunque per investire la Francia e
detronizzare la sua dinastia), decide di anticipare le mosse
dei suoi avversari e di prevenire l'imminenza del loro attacco,
passando egli stesso all’offensiva contro gli eserciti
Coalizzati.
56 Gli eserciti coalizzati, infatti, non potevano assolutamente vantare gli stessi «atout». Nella loro stragrande maggioranza, i numerosi
eserciti degli Alleati, erano semplicemente delle armate di coscritti: delle masse di uomini, cioè, che nell'imminenza dei conflitti, erano,
il più delle volte, reclutati con la forza e sottratti, contro la loro volontà, alle loro usuali occupazioni civili.
19
• l'alta operatività e l'immensa efficacia della sua organizzazione militare
(una struttura che – rispetto a quella delle forze Coalizzate57 – aveva già
introdotto l'impiego dei Corpi d’armata: cioè, dei “piccoli eserciti” in
miniatura che - oltre a disporre internamente di una propria fanteria,
cavalleria, artiglieria, logistica, intendenza, sanità, ecc., e ad avere la capacità
di interagire organicamente e sinergicamente tra di loro all’interno di una più
vasta Grand Armée – erano estremamente mobili e facilmente manovrabili
sul terreno, e possedevano una larga autonomia tattica nella conduzione delle
operazioni militari che venivano
strategicamente loro assegnate).
57 Contrariamente all’esercito francese, le forze armate dei Coalizzati erano divise in masse omogenee di uomini appartenenti ad una
stessa specialità: cioè, da un lato tutta la fanteria; dall'altro, tutta la cavalleria; dall'altro ancora, tutta l’artiglieria, e così via… E per
quella ragione, dunque, difficilmente manovrabili e combinabili nel contesto dell'incerto, complesso ed imponderabile svolgersi di una
qualunque battaglia.
58 Certe fonti, parlano di 72 mila uomini.
59 Sul Danubio, a mezza strada tra le città di Strasbourg e di Munich.
20
per fare bivaccare e riposare le sue truppe che per prevenire, da un punto di
vista militare, un qualsiasi attacco francese che avrebbe potuto senz'altro
provenire dal passaggio obbligato della Foresta Nera.
21
all’incirca 33 mila soldati, nonché a rimettere
a Napoleone ben 40 stendardi e 65 cannoni.
Atto della capitolazione della piazzaforte di Ulm
20 Ottobre 1805
DI SEGUITO: I DIECI ARTICOLI – NEL LORO TESTO
ORIGINALE - DELL’ATTO DI CAPITOLAZIONE DELLA
PIAZZAFORTE DI ULM CHE FURONO REDATTI DAI FRANCESI
E TRASMESSI AGLI AUSTRIACI, CON LE DIVERSE MODIFICHE,
APPROVAZIONI E DINIEGHI CHE FURONO APPORTATE DAI
RISPETTIVI NEGOZIATORI DI ENTRAMBI GLI ESERCITI.
Art 1 – La place d’Ulm sera remise à l’armée française, avec tous ses magasins et son artillerie.
La capitolazione di Mack a Ulm Réponse : La moitié de l’artillerie de campagne restera aux troupes autrichiennes. – Refusé.
Art 2 – La garnison sortira de la place avec tous les honneurs de la guerre, et, après avoir défilé,
elle remettra ses armes. Messieurs les officiers seront renvoyés sur parole en Autriche, et les
soldats et sous-officiers seront conduits en France, où ils resteront jusqu’à parfait échange.
La strada per Vienna, era ormai Réponse : Tout le monde sera renvoyé en Autriche, sous condition de ne pas servir contre la
France jusqu’à l’échange. – Refusé.
libera da qualsiasi ostacolo… E Art 3 – Tous les effets appartenant aux officiers et soldats leur seront laissés.
Réponse : Les caisses des régiments aussi. – Accordé.
quella capitale, Art 4 – Les malades et les blessés autrichiens seront soignés comme les malades et les blessés
français.
Réponse : Nous connaissons la loyauté et l’humanité françaises.
irrimediabilmente esposta alla Art 5 – Cependant, s’il se présentait, le 3 brumaire an XIV (25 octobre 1805), un corps d’armée
capable de débloquer la ville d’Ulm, alors la garnison de cette place serait dégagée de la
diretta ed inevitabile présente capitulation et serait libre de faire ce qu’elle voudrait.
Réponse : Si jusqu’au 25 octobre, à minuit inclusivement, des troupes autrichiennes ou russes
occupazione dei soldati della débloquaient la ville de quelque côté ou porte que ce soit, la garnison sortira librement avec ses
armes, son artillerie, sa cavalerie, pour joindre les troupes qui l’ont débloquée. – Accordé.
Art 6 – Une des portes de la ville d’Ulm (la porte de Stuttgart), sera remise à 7 heures du matin à
Grand Armée. l’armée française, ainsi qu’un quartier suffisant pour pouvoir contenir une brigade.
Réponse : Oui.
Art 7 – L’armée française pourra faire usage du grand pont sur le Danube, et communiquer
librement d’une rive à l’autre.
Per l’Imperatore dei Francesi, Réponse : Le pont est brûlé, on fera l’impossible pour le refaire.
Art 8 – Le service sera réglé de part et d’autre de manière à ce qu’il ne se commette aucun
désordre, et que tout soit dans la meilleure harmonie entre les deux armées.
però, l’entusiasmo e l'orgoglio Réponse : La discipline française et autrichienne nous en est sûr garant.
Art 9 – Tous les chevaux de cavalerie, d’artillerie, de chariots, appartenant à Sa Majesté
di quella folgorante ed l’empereur d’Autriche et roi de Hongrie, seront remis à l’armée française.
Art 10 – Les articles 1, 2, 3, 4 et 9, n’auront leur exécution que lorsque le voudra M. le
indiscutibile vittoria verranno commandant des troupes autrichiennes, pourvu que cela ne puisse dépasser le 3 brumaire an
XIV (25 octobre 1805), avant midi. Et si à cette époque une armée assez en force se présentait
pour faire lever le blocus, la garnison serait libre, conformément à l’article 5, de faire ce qu’elle
ben presto offuscati da voudrait.
un'inattesa e catastrofica notizia. Fonte : Les campagnes napoléoniennes, d'Alain Pigeard (Tome 1, p.
171).
63 La flotta spagnola si era da poco alleata a quella francese, dopo che la Francia si era schierata a difesa della Spagna, negli attacchi
che i suoi galeoni, in provenienza dall'America, dovevano costantemente subire da parte delle navi pirata e corsare che erano al soldo di
Londra. Questa flotta riunita - che era stata inizialmente prevista per sostenere lo sbarco francese in Inghilterra - dopo aver ricevuto un
ordine di Napoleone, stava facendo rotta verso il Mediterraneo, per appoggiare la campagna del Maresciallo Masséna nell’Italia del
Nord.
64 L'Ammiraglio Pierre Charles Jean Baptiste Silvestre de Villeneuve (1763-1806), aveva già vissuto la sconfitta di Abukir (1798). Nel
Maggio del 1805, dopo il suo ritorno dalle Antille (dove si era recato per distrarre la flotta dell'Ammiraglio Nelson), non si era affatto
recato a Brest (come Napoleone glie lo aveva ordinato), ma aveva fatto rotta alla volta di Cadice, in Spagna. Liberato su parola qualche
tempo dopo la sua cattura, si era suicidato al suo rientro in Francia.
65 Nella Spagna meridionale.
66 Capo promontorio della Spagna meridionale, al Nord-Ovest di Gibilterra, tra Cadice e Tarifa, sull’Oceano Atlantico.
22
(1758-1805)67 (destra: in un dipinto di Lemuel Francis Abbott). Ed, in quello
specifico scontro, aveva praticamente perduto la quasi totalità dei suoi
vascelli e, persino, il suo comandante in capo: cioè,
il già citato Ammiraglio
Villeneuve (a sinistra), che –
mentre cercava, a bordo di una
scialuppa, di trasferirsi dalla sua
nave (diventata ingovernabile) ad
un’altra ancora in condizione di
combattere - era stato catturato
dall’equipaggio della fregata
inglese Mars e fatto prigioniero.
67 Nelson perì nello scontro. Entrato in Marina all’età di 12 anni, Horatio Nelson aveva preso parte alla guerra contro le ex Colonie
britanniche d’America (1774). In seguito, sarà integrato nella squadra navale dell’Ammiraglio Hood che – dopo la Rivoluzione - era
stata impegnata contro la Francia nel Mediterraneo. Ed è nell’occasione dell’assedio e della presa di Calvi che aveva perduto il suo
occhio destro. Tre anni dopo, durante la battaglia navale di Cap Saint-Vincent, allorché era agli ordini dell’Ammiraglio Jervi ed al
comando del vascello « Captain », aveva guidato l’abbordaggio contro due navi spagnole e, per quell’atto di coraggio, era stato
promosso, sul campo, Contrammiraglio della Royal Navy.
23
In altre parole, dopo una serie di aspri combattimenti che si erano conclusi
nel pomeriggio del 21 Ottobre del 1805 al largo del braccio di mare che
fronteggia capo Ortegal,
l’orgoglio navale del Primo
Impero aveva subito il più Lo scontro navale di Trafalgar
21 Ottobre 1805
importante ed irrimediabile
smacco militare che la
fantasia umana potesse Le Navi Francesi Le Navi Spagnole
immaginare, registrando Le Bucentaure Le Neptune
praticamente l’affondamento Le Formidable
Le Scipion
Le Rayo
Le S. François d’Assise
o la distruzione di ben 13 L’Intrépide Le saint Augustino
Le Duguay trouin Le Santissima Trinidad
navi da guerra su 18 e di 9 Le Mont Blanc Le San Leandro
Le Héros Le San Justo
fregate spagnole su 15. L’Indomptable La Santa Anna
Senza contare gli all'incirca Le Fougueux Le Monarca
Le Pluton Le Bahama
3500 caduti ed i 1200 feriti L’Aigle Le Montañez
L’argonaute Le San Nepomuceno
francesi, nonché gli Le Redoutable Le Berwick
L’algésiras L’argonauta
all'incirca 1000 morti e più Le Prince des Asturies
di 2500 feriti spagnoli.
Mentre la Royal Navy, in Le 26 Navi Inglesi
definitiva – oltre a non Le Téméraire Le Bellerophon
accusare militarmente nessun Le Neptune Le Collosus
Le Victory L’Achille
affondamento o distruzione Le Conquérant Le Polyphemas
Le Léviathan Le Revenge
maggiore – avevano riportato L’ajax Le Swiftsure
soltanto 400 morti (tra cui L’Orion
L’Agamemnon
Le Defence
Le Prince de Galles
Nelson) e 1200 feriti. Le Minotaur Le Dreadnough
Le Spartiate Le Défiance
Le Britannia Le Thunderer
Le Royal Souverain Le Tonnant
Di fronte a quella completa Le Mars Le Belle Isle
ed inequivocabile disfatta
navale, Napoleone - pur
essendo profondamente amareggiato e deluso per le sorprendenti e
sproporzionate perdite che la sua marina aveva subito in quello scontro - non
si perderà affatto di animo, né di coraggio. Tanto meno, rimetterà mai in
qualche modo in discussione la sua segreta e mal celata speranza di potere
infliggere un sonoro e proverbiale scacco matto agli orgogliosi piani degli
strateghi della III Coalizione. Riuscendo, ad esempio - come nel caso della
piazzaforte austriaca di Ulm, - ad agganciare, isolare e circoscrivere qualche
altra consistente frazione dell'immenso schieramento militare austro-russo, e
poterla successivamente attaccare e, quindi, neutralizzare o sbaragliare.
24
Al contrario, come se nulla fosse realmente avvenuto che potesse
direttamente o indirettamente compromettere la sostanzialità della sua fino ad
allora folgorante Campagna, Napoleone continuerà la sua già iniziata e
travolgente progressione militare (illustrazione, qui sotto, a sinistra) in
direzione della capitale
austriaca che riuscirà
facilmente ad occupare,
qualche giorno dopo,
addirittura quasi senza
colpo ferire.
Grazie ai suoi informatori, infatti, Napoleone era al corrente che gli eserciti
degli Arciduchi austriaci Charles e John erano stati bloccati ai diversi valichi
25
alpini (quindi, alle spalle del suo schieramento) dai Corpi d'armata francesi
di Ney68 e di Marmont69 (all'incirca 20 mila uomini) e tallonati da vicino dalle
forze del Maresciallo Masséna70.
Aveva appreso altresì che le truppe russe dello Zar Alessandro I° e del
Maresciallo Teodoro Feodorowitch Buxhoewden (1750-1817)71 giunte ormai
dalla Polonia, si erano già riunite con quelle dell'Imperatore d'Austria,
Francesco I° ed, insieme, avevano fissato i loro accampamenti nella regione
di Olmütz72, in Moravia.
26
Come abbiamo poc'anzi verificato, la principale preoccupazione dello
stratega Napoleone, era, in quelle circostanze, di riuscire militarmente ad
incunearsi tra i diversi schieramenti avversari, per tentare di neutralizzare o,
quanto meno, scombinare i coerenti
piani di raggruppamento che questi
ultimi stavano alacremente cercando di
mettere ad esecuzione per poterlo
adeguatamente fronteggiare e
sicuramente battere.
74 Tucidide, nell'opera «Histoire de la guerre du Péloponnèse», affermava in particolare, che "il migliore capo militare è colui che è
capace di utilizzare le astuzie di guerra", (vedere: Adcock, F. E., «Thucydides and his History». Cambridge, Cambridge University
Press, 1963, pag. 27).
27
E' dunque abbracciando questa seconda e più entusiasmante75 ipotesi che
l'Imperatore dei Francesi cercherà di affrontare e di sbaragliare i suoi nemici.
La pianura di Pratzen
28
• una volta individuato nella pianura di Pratzen (che
si estendeva al Sud della cittadina di Austerlitz78), sia
il miglior campo di battaglia che la più ottimale
situazione strategica per le sue truppe, Napoleone
farà finta di aprire dei negoziati79 di pace con i suoi
nemici, per fare loro credere (o accentuare ancora
di più la distorta opinione che questi utlimi si erano
già fatta) che il suo esercito non sarebbe mai stato in
condizione di opporsi alla palese preponderanza
militare dello schieramento austro-russo.
• in fine - dopo avere fissato il suo quartiere generale sulla collina di Zurlan
(una collina che dominava la valle di Pratzen e che era situata nei pressi
del fianco destro dell'allineamento campale che
egli stesso stava predisponendo) e militarmente
organizzato il suo esercito su un fronte di
battaglia di almeno 8 chilometri (con al fianco
sinistro di quest'ultimo, la collina di Santon -
che egli farà prontamente fortificare - ed al
fianco destro, i laghi ghiacciati di Telnitz81,
Napoleone concentrerà il grosso delle sue
truppe al centro e sulla sinistra del suo
schieramento. E - per invogliare ancora di più i
suoi nemici ad attaccarlo in quella particolare posizione - sguarnirà
intenzionalmente il fianco destro del suo fronte di battaglia, dalla parte
78 L'attuale localita Ceca di Slavkov, a qualche chilometro da Brna.
79 Napoleone, Infatti, invierà il Generale Savary presso lo Stato Maggiore Alleato con una richiesta di incontro per Alessandro I°; ed i
Russi ("abboccando all'amo" di Bonaparte…) invieranno il Principe Dolgoruki, in sostituzione dello Zar. Dopo quei due incontri gli
Alleati si erano convinti che Napoleone fosse veramente in una posizione di debolezza.
80 Quello, cioè, di un esercito largamente più debole, in uomini e mezzi, a quello dei suoi avversari. Immagine che egli aveva
volontariamente cercato di accreditare presso gli Stati maggiori austro-russi, con la sua finta richiesta dell'apertura di un negoziato.
81 Una posizione strategica ottimale che permetteva a Napoleone di avere la certezza matematica di non potere essere in nessun modo
aggirato sul terreno, né tanto meno inquietato lateralmente, sia da un attacco d'infilata che avrebbe potuto provenire dall'estremo fianco
destro del suo schieramento, sia da quello che avrebbe potuto essere organizzato, sempre a suo discapito, contro l'estremo fianco
sinistro del suo medesimo allineamento.
29
che quest'ultimo costeggiava il fiume Golbach e che era a ridosso degli
già accennati ed intransitabili laghi di Telnitz.
30
1. dopo avere preso posizione - fronte a fronte - con l'esercito di
Napoleone, un primo contingente russo di almeno 50 mila uomini ed al
comando del Maresciallo Buxhoweden, avrebbe
dovuto traversare il fiume Goldback, respingere i
Francesi e bloccare qualunque loro possibilità di
potersi ritirare in direzione delle vie di comunicazione
che da Olmuc conducevano a Vienna;
Questa, la teoria…
Nella realtà, invece, i problemi… e gli ostacoli pratici, per l'esercito austro-
russo, si riveleranno davvero numerosi e insormontabili, sin dall'inizio
Primi tra tutti, quelli che cominceranno a porsi alla struttura gerarchica
subalterna di quei due eserciti coalizzati, con la cattiva trascrizione e
l'approssimativa comprensione delle traduzioni simultanee (in Russo ed in
Tedesco) dei differenti ordini scritti che, mano a mano, cominceranno a
pervenire dallo Stato maggiore Alleato ai rispettivi comandanti di corpo e di
reparto di quelle elefantiache forze armate.
31
Austerlitz - pianura di Pratzen: situazione militare alle ore 18,00 del 1° Dicembre 1805
32
accampamenti. Ed, a quei coscienti o inconsci «morituri», non restava più
altro da fare che trascorrere, sul chi vive, la lunga notte che si annunciava
comunque psichicamente travagliata o angosciosa. Una notte di attesa, forse
con il pensiero o le preoccupazioni della vita rivolte probabilmente al passato
e/o al futuro della loro quotidiana esistenza; forse con il cuore in gola e la
morte nell'anima; forse nella spavalda e diversiva rievocazione di gesta del
passato abbellite contingenzialmente dai fumi dell'alcool… Ma in tutti casi,
solo ed esclusivamente in attesa di quella decisiva battaglia che dalla
cittadina di Austerlitz avrebbe preso il suo nome e, per quanto li riguardava,
suggellato, in una maniera o nell'altra, i loro destini e le loro personali e/o
collettive speranze.
33
La battaglia dei tre
Imperatori
34
I Principali Protagonisti
Napoleone I°
Alessandro I°
Francesco I°
35
Le Forze in presenza
1) Le Forze Francesi (totale: circa 73'000 uomini85 e 139 cannoni)
85 Tra questi uomini debbono essere contati anche gli artiglieri e l'intendenza che, nella lista qui sopra, non sono specificati
86 Tra questi uomini debbono essere contati anche gli artiglieri e l'intendenza che, nella lista qui sopra, non sono specificati.
36
Il Campo di Battaglia
Dal punto di vista dell'osservatore esterno, il campo di battaglia di
Austerlitz87 (cioè, la pianura di Pratzen) appariva come un triangolo isoscele
(con il vertice rivolto verso Sud) che era inscritto all'interno di un rettangolo
avente per base all'incirca 12 chilometri e per altezza 10 km.
Quel campo, era limitato, al Nord, dalla strada imperiale che conduceva ad
Olmuc ed al di la della quale si elevano i monti Drahany (internamente
coperti da pini); al Sud, dalla campagna della Bassa Moravia e dal monte
Pratzen (oggi, "Prace" di 325 m.); all'Est (in direzione del villaggio di
Austerlitz), dalle colline di Star Vinoradhy (308 m.)88; al Sud-Est, dal fiume
Litava; ed al Sud-Ovest, dal
fiume Goldback (oggi,
"Zlaty Potok") e dagli
stagni/laghi di Telnic che
sono formati dalla
confluenza del Litava e del
Goldback.
37
L'immaginaria linea di demarcazione che esisteva all'interno della valle di
Pratzen e che separava i due eserciti, era costellata da una serie di piccoli
villaggi, come Jirikovice, Ponetovice (al Nord del fiume Goldback) e
Sokolnice (che possedeva un vecchio castello), nonché Kobylnice, Menin e
Telnic. Senza dimenticare Slapanice che la sera tra il 1° ed il 2 Dicembre del
1805 era stato preventivamente occupato dalle forze francesi del Maresciallo
Soult.
38
La disposizione campale
dei rispettivi eserciti
Come possiamo facilmente osservare e comprendere a partire dalla mappa
che mi sono permesso di riprodurre qui sotto a sinistra, Napoleone (le cui
truppe sono colorate in blu) aveva posto al lato sinistro del suo schieramento
(in alto, a sinistra, nella mappa), le due Divisioni di Suchet e di Caffarelli del
Corpo di Lannes, e le aveva integrate con tutta la cavalleria di Murat91.
39
All'insaputa degli Alleati, il condottiere Napoleone, fino
alle prime luci dell'alba del 2 Dicembre 1805, si era
esclusivamente limitato a schierare i soli 50'000 soldati di
cui disponeva al momento del contatto fisico con le truppe
avversarie. E, naturalmente, si era ben guardato da
rivelare chiaramente al nemico il resto della sua effettiva
struttura difensiva/offensiva, in quella regione, per quella
battaglia.
40
qualsiasi attacco proveniente dalle truppe di Lannes (Div. Caffarelli e Suchet)
e quelle di Murat che si trovavano di fronte alla sua posizione.
41
sua), erano state appostati alcuni reparti misti austro-russi, al comando del
Maresciallo Buxhoewden.
All'insieme di quegli uomini, ormai, non restava più altro da fare che
prepararsi in silenzio e rassegnazione all'arduo ed incerto combattimento
dell'indomani, nella speranza di potere riportare quella che i posteri, già dal
giorno dopo, incominceranno a chiamare la battaglia di Austerlitz.
42
Proclama di Napoleone alla Grand Arméée
prima della battaglia
Proclama di Napoleone
Soldats,
L'armée russe se présente devant vous pour venger l'armée autrichienne d'Ulm. Ce sont ces mêmes
bataillons que vous avez battus à Hollabrunn, et que depuis vous avez constamment poursuivis
jusqu'ici.
Les positions que nous occupons sont formidables; et, pendant qu'ils marcheront pour tourner ma
droite, ils me présenteront le flanc.
Soldats, je dirigerai moi-même tous vos bataillons; je me tiendrai loin du feu, si, avec votre
bravoure accoutumée, vous portez le désordre et la confusion dans les rangs ennemis; mais, si la
victoire était un moment incertaine, vous verriez votre Empereur s'exposer aux premiers coups, car
la victoire ne saurait hésiter, dans cette journée surtout où il y va de l'honneur de l'infanterie
française, qui importe tant à l'honneur de toute la nation.
Que, sous prétexte d'emmener les blessés, on ne dégarnisse pas les rangs, et que chacun soit bien
pénétré de cette pensée, qu'il faut vaincre ces stipendiés de l'Angleterre qui sont animés d'une si
grande haine contre notre nation.
Cette victoire finira notre campagne, et nous pourrons reprendre nos quartiers d'hiver, où nous
serons joints par les nouvelles armées qui se forment en France; et alors la paix que je ferai sera
digne de mon peuple , de vous et de moi.
Signé: Napoléon
Lo sconfinato ed impressionante schieramento dei Corazzieri francesi, prima della battaglia di Austerlitz (dipinto di Messonier)
43
Austerlitz:
cronaca di una battaglia
La notte tra il 1° ed il 2 Dicembre, la lunga e
storica veglia d'armi di Austerlitz, per i soldati
dell'esercito francese era trascorsa quasi
completamente in bianco.
44
E quel «trabocchetto» - come abbiamo visto - consisteva principalmente
nell'attirare l'attacco delle forze avversarie, in direzione del lato destro del
suo schieramento che egli aveva volontariamente indebolito.
Invano, però, fino a circa le quattro del mattino di quel 2 Dicembre 1805,
Napoleone aveva affannosamente scrutato l'orizzonte e spiato ogni minimo
gesto sospetto delle forze armate nemiche che potesse in qualche modo
avvalorare o confortare quella
sua bramosa attesa.
93 Da notare ugualmente, il alto a destra della stessa cartina, i tre rettangolini, colorati di blu, che rappresentano la frazione di truppe
francesi che Napoleone aveva dissimulato tra le asperità del terreno agli occhi dei nemici, in attesa che la sua «trappola» militare
funzionasse a discapito di questi ultimi.
45
Ormai, a Napoleone non restava altro che reintegrare velocemente il suo
posto di comando sulla collina di Zuran e completare al più presto - con
l'ausilio del suo Stato maggiore militare - le parti ancora in sospeso
dell'intero dispositivo di attacco/difesa che egli aveva precedentemente
elaborato e predisposto per la battaglia di quel giorno, qualora si
concretizzasse quella specifica eventualità.
Nottetempo, infatti, darà ordine alla totalità delle truppe che fino ad allora
aveva saggiamente celato agli occhi indiscreti del nemico, di portarsi
alacremente in posizioni più a ridosso dello schieramento francese. E
intimando loro, fino a nuovo ordine, di cercare di rimanere il più possibile
accantonate e dissimulate, per l'essenziale, tra le considerevoli depressioni e
le numerose asperità del terreno che caratterizzavano la specifica ed
eterodossa configurazione topografica quella regione.
Tra queste, darà ordine alla Divisione Friant che fino ad allora era rimasta
imboscata, di raggiungere velocemente i deboli avamposti francesi che egli
stesso aveva insediato tra il fiume Goldback e gli stagni di Telnice, al fine di
dare man forte agli uomini di Davout che - avendo fino a quel momento
giocato il ruolo di «esca» - stavano per ricevere la prima onda di choc da
parte delle avanguardie austro-russe (all'incirca 35'000 uomini) del Generale
46
Kienmayer.
94 Mentre invece, le riserve e l'ala destra del Generale Bagration rimangono fermamente sulle loro posizioni.
95 Alle 8 e 30 del mattino, la nebbia che fino ad allora aveva profondamente ottenebrato gli spiriti della maggior parte dei combattenti,
era ormai in fase di completa dissipazione sotto i cocenti raggi di un astro spendente e radioso che sembrava avere espressamente
concesso a quella vallata della Moravia, le annunciatrici sembianze di un'inattesa giornata primaverile: quella della ormai prossima e
raggiante vittoria francese di Austerlitz, così come i poeti della nostra Europa cominceranno ben presto a "cantarla".
47
nella speranza di sfondare il fronte che
queste ultime difendevano e di potere
prendere alle spalle e circondare il resto
delle forze di Napoleone e costringerle
alla resa.
48
Nello stesso tempo, le Colonne
Alleate di Langeron e di
Pribyschewski tenteranno di
mettersi in salvo in direzione
delle loro linee di difesa
centrali, costeggiando, riva riva,
le sponde del fiume Goldback.
Ma anche in questo caso,
invano! gli stagni ghiacciati di Telnice
49
Napoleone ed il suo Stato
maggiore, i suoi Generali, i
suoi Ufficiali, i suoi
Sottufficiali e l'insieme dei
soldati e dei gregari di tutte le
sue forze armate, potevano
felicemente dichiararsi
soddisfatti per l'esito di quel
conflitto.
Napoleone ed il suo Stato maggiore a rapporto, dopo la battaglia
50
Il Proclama
Da Austerlitz, quest'ultimo lancerà il suo secondo ed ultimo Proclama ai
suoi soldati per quella battaglia.
51
Conclusione
Come sappiamo, il 4 Dicembre del 1805, tra le ore 14 e le ore 16, nella
località denominata il «Mulino bruciato» (Spaleny mlyn, in Ceco) che era
situata non molto distante dal villaggio di Nasedlowitz (Moravia), avvenne lo
storico incontro tra Napoleone e l'Imperatore d'Austria Francesco I° che
metteva contemporaneamente un termine, alla guerra tra i due Paesi, alla
Campagna d'Austria della Grand Armée ed, implicitamente, alla III
Coalizione.
Cosa resta, oggi, nella memoria collettiva dei popoli, di quella schiacciante
vittoria di Napoleone ad Austerlitz che coincise, tra l'altro, non
dimentichiamolo, con il primo anniversario della sua inattesa e fastosa
incoronazione presso la Cattedrale di Notre Dame de Paris (2 Dicembre
1804)?
52
Poco e niente… potrebbero affermare i più scettici o i meno informati dei
nostri mortali contemporanei.
Napoleone, infatti, già da quando era in vita, non suscitò mai l'indifferenza.
Al contrario, egli - come certi altri ben noti personaggi ancora oggi
innominabili della nostra recente e travagliata storia patria - fu
simultaneamente adulato ed odiato, amato alla follia e profondamente o
visceralmente detestato, osannato fino alla cortigianeria più indigesta ed
esecrato fino al parossismo o al furore!
Lo stesso vale per lui, oggi… a 179 anni dalla sua morte e dalle non ancora
chiarite o confessate cause e circostanze che la produssero.
Per riassumere, possiamo dire che - ieri come oggi - c'è chi, come noi, lo
venera e continua a ricordarlo in ogni occasione, con estrema deferenza e
sincera emozione. E c'è chi, invece, lo condanna a priori o per principio, lo
disprezza e continua idealmente ad insultarlo ed a combatterlo, come se fosse
ancora tra di noi.
Per uscirmene con un comodo « corner »… dal gravoso compito che questa
sera mi è stato affidato, potrei senz'altro concludere questa nostra spero non
53
troppo noiosa chiacchierata, dicendo semplicemente che « gli uomini
passano… e le idee - che li hanno contraddistinti - restano »!
Quella frase, infatti, che a prima vista potrebbe banalmente apparire come
l'immaturo frutto di una qualunque mera retorica, in realtà è carica di
immensi significati.
Ai miei occhi, se vogliamo, non è la solita frase fatta. Non è l'usuale frase
vuota e cristallizzata nel nulla di una nostra qualsiasi sterile fantasia. Essa è
piuttosto il risultato di una mancata realizzazione di un sogno…
Di un'ambita aspirazione, cioè, svanita nel nulla, prima ancora che potesse
sbocciare o schiudersi alla vita; prima ancora che potesse pienamente arridere
alla sua piena realizzazione ed all'avvenire a cui sembrava senz'altro
promessa. E, quindi, prima ancora che potesse, per cosi dire, «invecchiare»,
degenerare e «sparire», sotto quelle sembianze, dall'esistenza terrena, alla
stessa maniera che normalmente ogni cosa o essere che fa parte del nostro
habitat naturale, è destinato a farlo sul nostro Pianeta.
54
E' la ragione per la quale - a mio giudizio - il «sogno» nato ad Austerlitz per
gli Europei di quel periodo, non può morire.
La prova di quanto sto affermando, è qui… questa sera. E' qui in questa sala.
Tra i tavoli di questo convivio. Seduta sulle sedie di questa platea.
Siamo noi stessi che, a 195 anni dal fausto evento di Austerlitz, continuiamo
consciamente o inconsciamente a ricordare, rivivere idealmente e tramandare
ai nostri figli quell'avvenimento, come se fosse avvenuto soltanto ieri.
55
Quell'aquila - miei cari amici e pazienti ascoltatori - non aspetta altro che la
rude brezza mattutina delle nostre ritrovate coscienze di uomini liberi e fieri,
ed i primi sprazzi annunciatori dell'immancabile e radioso risveglio dei nostri
popoli ancora morfinizzati, per ritornare a volare… Per ritornare, cioè, ancora
una volta, a volteggiare e dominare libera, incontrastata e rispettata, su quegli
immensi ed incoercibili Limes che nessuno può praticamente sperare di
potere impunemente continuare a defraudarci o a confiscarci per sempre,
nell'illusoria e mendace speranza che si possa un giorno dimenticare, sia la
nostra Storia che la nostra originale e quadrimillenaria Civiltà
Alberto B. Mariantoni
56
Allegati
57
Napoléon Ier
EMPEREUR DES FRANÇAIS - IMPERATORE DEI FRANCESI (1804-1815)
58
del 1804. Nomina confermata dall’incoronazione di Parigi, alla presenza del Papa, il 2
Dicembre 1804. E si auto-proclamerà Re d’Italia nel 1805. Contrariamente alle sue aspettative,
a partire da questa data, dovette affrontare
l’ostilità delle grandi potenze dell’epoca -
soprattutto della Gran Bretagna – che erano
fortemente preoccupate per la già vasta
estensione territoriale del nuovo Impero e
dall’inarrestabile influenza politica francese in
Europa. Avendo vinto la III e IV Coalizione
(vittorie di Austerlitz nel 1805 contro gli
Austro-Russi, di Iéna nel 1806 contri i
Prussiani, di de Friedland nel 1807 contro i
Russes), diede vita al Blocco Continentale
(1806-1808) nella speranza di indebolire la
potenza della Gran Bretagna. Questa strategia,
lo obbligò a controllare strettamente l?Europa:
Etruria, Olanda, Stati Pontifici, Portogallo,
Spagna. Dopo la vittoria di Wagram (1809)
contro gli Austriaci, Napoleone fece annullare
il suo matrimonio con Joséphine de
Beauharnais (da cui non aveva avuto nessun
figlio) e sposò, nel 1810, Marie-Louise di
Habsbourg, figlia dell’Imperatore d’Austria,
da cui ebbe un figlio l’anno successivo (il Re
di Roma). Nel suo pieno apogeo, l’Impero
Napoleonico incominciò a diventare dispotico
ed impopolare. La sanguinosa Guerra di
Spagna (1808-1813) si trasformò in un terreno favorevole alla propaganda inglese. Le difficoltà
economiche scaturite dallo sforzo di guerra ed alimentate dal Blocco Continentale continuarono
ad aggravarsi. L’opposizione del clero, dopo la cattura e l’assegnazione a residenza del Papa
(1809), incoraggerà la dissidenza interna. La campagna di Russia, iniziata nel 1812, fu fatale
all’Imperatore. In Ottobre, la Grande Arnata dovette ritirarsi e subì il celebre disastro della
Berezina (Novembre). In seguito – nonostante una serie di vittorie contro gli eserciti “Alleati” –
quest’ultima fu definitivamente sconfitta a Leipzig (Ottobre 1813). Napoleone, ormai allo
stremo, non riusci ad impedire, né l’invasione della Francia, né l’entrata degli “Alleati” a Parigi
(Gennaio-Marzo 1814). Il Senato francese avendo proclamato la sua «déchéance», Napoleone
fu costretto abdicare il 6 Aprile del 1814. Relegato nell’Isola d’Elba, riuscì a segretamente a
fuggire dal luogo della sua prigionia per riprendere il potere in Francia. Saranno i suoi Cento
giorni. (20 Marzo-22 Giugno 1815). Ben presto, però, sarà di nuovo sconfitto a Waterloo (18
Giugno 1815) dagli eserciti dell’Europa coalizzata. Affidata la sua persona alla Gran Bretagna,
quest’ultima lo internerà, fino alla sua morte (5 Maggio 1821), sull’isola di Sainte-Hélène
(Sant’Elena), in peino Oceano Atlantico. Le ceneri dell’Imperatore furono rese alla Francia nel
1848 e deposte nel mausoleo des Invalides. La France ha conservato numerose ed importanti
Istituzioni nazionali suscitate da Napoleone: il Codice Civile, l’Università, le Prefetture, la
Légion d’honneur, la Banca di Francia.
59
60
AUGEREAU Pierre François Charles
Parigi 21 Ottobre 1757 - La Houssaye 12 Giugno 1816
Duca di Castiglione nel 1808
Maresciallo dell’Impero, il 19 Maggio 1804
BERNADOTTE Jean
Baptiste
Pau 26 Gennaio 1763 -
Stockholm 8 Marzo 1844
Principe di Ponte Corvo 5 Giugno 1806
Maresciallo dell’Impero, il 19 Maggio 1804
61
BRUNE Guillaume Marie Anne
Brive-la-Gaillarde 13 Marzo 1763 - Avignon 31
Luglio 1815
Conte dell’Impero, il 2 Giugno 1815
Maresciallo dell’Impero, il 19 Maggio 1804
GROUCHY Emmanuel
Paris 23 Ottobre 1766 - Saint Etienne 29 Maggio 1847
Conte dell’Impero, il 28 Gennaio 1809
Maresciallo dell’Impero, il 15 Aprile 1815
62
JOURDAN Jean Baptiste
Imoges 29 Aprile 1762 - Paris 23 Novembre 1833
Conte, il 1° Gennaio 1815
Maresciallo dell’Impero, il 19 Maggio 1804
KELLERMAN François,
Etienne, Christophe
Strasbourg 28 Maggio 1735 - Paris 13 Settembre 1820
Duca di Valmy nel 1808
Maresciallo dell’Impero, il 19 Maggio 1804
LANNES Jean
Lectoure 10 Aprile 1769 - Ebersdorff 31 Maggio
1819
Duca di Montebello Montebello, il 19 Marzo 1808
Maresciallo dell’Impero, il 19 Maggio 1804
63
VIESSE de MARMONT Auguste, Frederic, Louis
Chatillon-sur-Seine 20 Luglio 1774 - Venise 3 Marzo
1852
Duca di Ragusa nel 1808
Maresciallo dell’Impero, il 12 Luglio 1809
MASSENA André
Nice 6 Maggio 1758 - Paris 4 Aprile 1817
Principe di Essling nel 1810
Duca di Rivoli nel 1808
Maresciallo dell’Impero, il 19 Maggio 1804
MC DONALD Jacques,
Etienne, Joseph, Alexandre
Sedan 17 Novembre 1765 - Chateau de
Courcelles 7 Settembre 1840
Duca di Taranto nel Maggio 1810
Maresciallo
dell’Impero, il 12 Luglio
1809
64
MORTIER, Edouard, Adolphe, Casimir, Joseph
Cateau-Cambresis 13 Febbraio 1768 - Paris 28
Luglio 1835
Duca di Treviso nel 1808
Maresciallo dell’Impero, il 19 Maggio 1804
MURAT Joachim
Labastide-Fortuniere 25
Marzo 1767
- Pizzo 13 Ottobre 1815
Re di Napoli nel 1808
Principe Francese nel 1805
Granduca di Berg e di Clèves 1806
Maresciallo dell’Impero, il 19 Maggio 1804
NEY Michel
Sarrelouis 10 Gennaio
1769 - Paris 7 Dicembre 1815
Principe della Moskowa l’8 Febbraio 1813
Duca di Elchingen, il 19 Marzo 1808
Maresciallo dell’Impero, il 19 Maggio 1808
Soldats, visez au cœur !
[Par ces paroles, le maréchal Ney
commanda lui-même les soldats
chargés de l'exécuter, le 7 décembre
1815.]
65
de PERIGNON Dominique, Catherine
Grenade-sur-Garonne 31 Maggio 1754 - Paris 25
Dicembre 1818
Conte dell’Impero nel 1808
Maresciallo dell’Impero, il 19 Maggio 1804
PONIATOWSKI
Joseph
Vienne 7 Maggio 1763 - Leipzig 19 Ottobre 1813
Principe Polacco
Maresciallo dell’Impero, il 16 Ottobre 1813
SERURIER Jean,
Mathieu, Philibert
Laon 8 Dicembre 1742 - Paris 21 Dicembre 1819
Conte dell’Impero nel 1808
Maresciallo dell’Impero, il 19 mai 1804
SOULT Jean-de-Dieu
Saint Amans-la-Bastide
29 Marzo 1769 - Saint
Amans-la-Bastide 26 Novembre 1851
Duca di Dalmazia nel 1808
Maresciallo dell’Impero, il 19 Maggio 1804
66
SUCHET Louis, Gabriel
Lyon 2 Marzo 1770 - Chateau de Saint Joseph 3
Gennaio 1826
Duca di Albufera nel 1812
Conte dell’Impero nel 1808
Maresciallo dell’Impero, l’8 Luglio 1811
67
Cronologia degli avvenimenti militari del
Consolato e dell'Impero
68
Bataille d’Austerlitz : 2 décembre 1805.
Traité de Schönbrunn : 15 décembre 1805.
Traité de Presbourg : 26 décembre 1805.
Traité de Paris : 15 février 1806.
Combat de Santa Eufemia : 4 juillet 1806.
Combat de Maida : 4 juillet 1806.
Combat de Schleiz : 9 octobre 1806.
Combat de Saalfeld : 10 octobre 1806.
Bataille d’Auersdedt : 14 octobre 1806.
Bataille d’Iéna : 14 octobre 1806.
Combat de Halle : 17 octobre 1806.
Siège de Magdeburg : 20 octobre au 11 novembre 1806.
Combat de Zehdenick : 26 octobre 1806.
Capitulation de Prentzlow : 28 octobre 1806.
Combat de Pasewalk : 30 octobre 1806.
Capitulation de Stettin : 30 octobre 1806.
Bataille de Lübeck : 7 novembre 1806.
Capitulation de Schwartau : 7 novembre 1806.
Combat de Czarnowo : 23 décembre 1806.
Combat de Golymin : 26 décembre 1806.
Combat de Pultusk : 26 décembre 1806.
Combat de Soldau : 26 décembre 1806.
Combat d’Ostrolenka : 2 janvier 1807.
Combat de Heilsberg : 18 janvier 1807.
Combat de Mohrungen : 25 janvier 1807.
Siège de Stralsund : 30 janvier au 19 avril 1807.
Combat de Bergfried : 3 février 1807.
Combat d’Allenstein : 3 février 1807.
Combat de Hoff : 6 février 1807.
Bataille d’Eylau : 8 février 1807.
Combat d’Ostrolenka : 16 février 1807.
Siège de Dantzig : 19 mars au 27 mai 1807.
Combat d’Anklam : 16 avril 1807.
Armistice de Schlachtow : 18 avril 1807.
Traité de Finkenstein : 4 mai 1807.
Combat de Deppen : 5 juin 1807.
Bataille de Heilsberg : 10 juin 1807.
Bataille de Friedland : 4 juin 1807.
Siège de Saragosse : 15 juin au 14 août 1808.
Traités de Tisilt : 7 et 9 juillet 1807.
Bataille de Medina del Rio Seco 14 juillet 1808.
Bataille de Bailen : 19 juillet 1808.
Bataille de Vimeiro : 21 août 1808.
Combat de Logrono : 27 octobre 1808.
Combat de Durango : 31 octobre 1808.
Bataille de Burgos : 10 novembre 1808.
Combat d’Espinosa : 1 novembre 1808.
Combat de Reynosa : 12 novembre 1808.
Bataille de Tudela : 23 novembre 1808.
Combat de Somosierra : 30 novembre 1808.
Siège de Saragosse : 20 déc. 1808 au 21 février 1809.
69
Combat de Molins del Rey : 21 décembre 1808.
Combat d’Astorga : 2 janvier 1809.
Combat de Lugo : 8 janvier 1809.
Combat d’Ucles : 13 janvier 1809.
Bataille de La Corogne : 16 janvier 1809.
Combat de Valls : 25 février 1809.
Combat de Ciudad Real : 28 mars 1809.
Bataille de Medellin : 28 mars 1809.
Prise de Porto : 29 mars 1809.
Bataille navale de l’île d’Aix : 11 au 14 avril 1809.
Bataille de Sacile : 16 avril 1809.
Combat de Tengen : 19 avril 1809.
Combat de Pfaffenhofen : 19 avril 1809.
Bataille d’Abensberg : 20 avril 1809.
Combat de Schierling : 21 avril 1809.
Combat de Pfaffenhausen : 21 avril 1809.
Bataille de Landshut : 21 avril 1809.
Bataille d’Eckmühl : 21 au 22 avril 1809.
Combat de Neumarkt : 23 avril 1809.
Prise de Ratisbonne : 23 avril 1809.
Siège d’Almeida : 1809.
Bataille d’Ebersberg : 3 mai 1809.
Bataille du Piave : 8 mai 1809.
Siège de Gérone : 9 mai au 10 décembre 1809.
Combat de Nussdorf : 13 mai 1809.
Combat de Linz : 17 mai 1809.
Bataille d’Essling ou d’Aspern : 21 au 22 mai 1809.
Combat de Graz : 30 mai 1809.
Bataille de Raab : 14 juin 1809.
Combat de Belchite : 18 juin 1809.
Bataille de Wagram : 4 au 6 juillet 1809.
Bataille de Znaim : 10 au 11 juillet 1809.
Bataille de Talavera : 27 au 28 juillet 1809.
Expédition de Walcheren : 29 juillet au 30 septembre 1809.
Combat d’Almonacid : 11 août 1809.
Traité de Vienne : 14 octobre 1809.
Bataille d’Ocana : 19 novembre 1809.
Combat d’Alba de Tormes : 8 novembre 1809.
Siège de Cadix : 5 février 1810 au 24 août 1812.
Siège de Ciudad Rodrigo : 1810 et 1812.
Siège de Tortosa : 4 juillet 1810 au 2 janvier 1811.
Bataille de Busaco : 27 septembre 1810.
Combat de Tamamés : 18 octobre 1810.
Bataille de Chiclana : 5 mars 1811.
Siège de Tarragone : 4 mai au 28 juin 1811.
Bataille de Fuentes de Onoro : 3 au 5 mai 1811.
Bataille de La Albuera : 16 mai 1811.
Siège de Sagonte : 16 sept. au 25 octobre 1811.
Combat d’Arroyo Molinos : 26 octobre 1811.
Siège de Valence : 26 déc. 1811 au 9 janvier 1812.
Sièges de Badajoz : 1811 – 1812.
70
Traité de Paris : 24 février 1812.
Traité de Paris : 14 mars 1812.
Traité d’Abo : 9 avril 1812.
Bataille de Vilna : 28 juin 1812.
Traité d’Örebro : 18 juillet 1812
Première bataille des Arapiles 22 juillet 1812.
ou bataille de Salamanque : 22 juillet 1812.
Combat de Mohilev : 23 juillet 1812.
Combat d’Ostrowno : 25 juillet 1812.
Manœuvre de Vitebsk : fin juillet 1812.
Combat d’Inkowo : 8 août 1812.
Batailles de Krasnoïe : 14 août et 17 novembre 1812.
Bataille de Smolensk : 16 au 18 août 1812.
Batailles de Polotsk : 17 au 18 août et 14 nov. 1812.
Combat de Valoutina : 19 août 1812.
Combats de Viazma : 28 août et 3 novembre 1812.
Siège de Burgos : 18 sept. au 22 octobre 1812.
Bataille de Maloiaroslavets : 24 au 25 octobre 1812.
Bataille de la Moskova 7 septembre 1812.
ou de Borodino : 7 septembre 1812.
Combats de Winkowo : 4 et 18 octobre 1812.
Seconde bataille des Arapiles : 13 novembre 1812.
Combat de Borisow : 21 novembre 1812.
Bataille de la Berezina : 27 au 28 novembre 1812.
Combat de Molodetchno : 4 décembre 1812.
Traité de Kalisch : 28 février 1813.
Sièges de Torgau : 10 mars au 30 octobre 1813.
Traité de Breslau : 19 mars 1813.
Combat de Weissenfels : 29 avril 1813.
Bataille de Lützen : 2 mai 1813.
Bataille de Bautzen : 20 au 21 mai 1813.
Combat de Wurschen : 21 mai 1813.
Siège de Hambourg : 30 mai 1813 au 27 mai 1814.
Armistice de Pleiswitz : 4 juin 1813.
Traité de Reichenbach : 14 juin 1813
Bataille de Victoria : 21 juin 1813.
Traité de Reichenbach : 27 juin 1813.
Siège de Saint-Sébastien : 1er juillet au 9 septembre 1813.
Batailles de Sorauren : 28 et 30 juillet 1813.
Combat d’Irun : 31 juillet 1813.
Bataille de Gross Beeren : 23 août 1813.
Bataille de Katzbach : 26 août 1813.
Bataille de Dresde : 26 au 27 août 1813.
Bataille de Kulm : 30 août 1813.
Bataille de San Marcial : 31 août 1813.
Bataille de Dennewitz : 6 septembre 1813.
Traité de Töplitz : 9 septembre 1813.
Combat de Wartenburg : 2 octobre 1813.
Bataille de la Bidassoa : 7 octobre 1813.
Traité de Ried : 8 octobre 1813.
Combat de Düben : 10 octobre 1813.
71
Bataille de Wachau : 16 octobre 1813.
Bataille de Leipzig : 16 au 19 octobre 1813.
Bataille de Hanau : 30 octobre 181Bataille de Bassano : 31 octobre 1813.
Bataille de la Nivelle : 10 novembre 1813.
Bataille de Caldiero : 15 novembre 1813.
Bataille de la Nive : 9 au 13 décembre 1813.
Traité de Valençay : 11 décembre 1813.
Combat de Saint-Dizier : 27 janvier 1814.
Bataille de Brienne : 29 janvier 1814.
Bataille de La Rothière : 1er février 1814.
Bataille de Champaubert : 10 février 1814.
Bataille de Montmirail : 11 février 1814.
Combat de Château-Thierry : 12 février 1814.
Combat de Vauchamps : 14 février 1814.
Combat de Mormant : 17 février 1814.
Combat de Nangis : 17 février 1814.
Bataille de Montereau : 18 février 1814.
Combat de Méry : 22 février 1814.
Bataille d’Orthez : 27 février 1814.
Combat d’Aire-sur-l’Adour : mars 1814.
Bataille de Craonne : mars 1814.
Bataillon de Laon : 9 au 10 mars 1814.
Bataille de Reims : 13 mars 1814.
Combat de Vic-de-Bigorre : 9 mars 1814.
Combat de Tarbes : 20 mars 1814.
Bataille d’Arcis-sur-Aube : 20 au 21 mars 1814.
Combats de Fère-Champenoise : 25 mars 1814.
Défense de Paris : 30 mars 1814.
Bataille de Toulouse : 0 avril 1814.
Premier traité de Paris : 30 mai 1814.
Bataille de Tolentino : 2 au 4 mai 1815.
Combat des Quatre-Bras : 16 juin1815.Bataille de Ligny : 16 juin 1815.
Bataille de Waterloo : 18 juin 1815.
Combat de Wavre : 18 au 19 juin 1815.
Siège de Mariembourg : 24 juin au 30 juillet 1815.
Combat de Rocquencourt : 1er juillet 1815.
Siège de Huningue : 28 juillet au 26 août 1815.
Second traité de Paris : 20 novembre 1815.
72
Le Guerre della Repubblica, del Consolato e dell'Impero
73
Bibliografia
• D. Smith. The Greenhill Napoleonic Wars Data Book. Greenhill Books, London,1998.
• Alexandre Andrault de Langeron. Journal inédit de la campagne de 1805 -Austerlitz - édition
établie par Thierry Rouillard - Editions La Vouivre (1998).
• Stutterheim, Kutusov. Relations de la bataille d'Austerlitz- édition établie parThierry Rouillard -
Editions La Vouivre (1998).
• George A. Furse. Campaigns of 1805 - Ulm, Trafalgar, Austerlitz. Edition 1905ré-éditée par
Worley publications (1995).
• Berthier, Davout, Murat, Soult, Tranchant de la Verne. Relations et RapportsOfficiels de la
bataile d'Austerlitz, édition établie par Jacques garnier. EditionsLa Vouivre (1998)
• M. Dupont. Napoléon en campagne. Hachette. 1952
• Lewin. L'Ambassade de France à Vienne. Verein für Geschichte der StadtWien, Wien, 1995.
• Thiers. Le Consulat et l'Empire. Paulin, Paris, 1847.
• J.R. Coignet. Souvenirs. Editions de Saint-Clair, Paris, 1965.
• Constant. Mémoires sur la vie privée de Napoléon. Editions de Crémille. Genève, 1969.
• J. Tulard. Napoléon. Fayard, Paris, 1993.
• François René de Chateaubriand. Vie de Napoléon. Editions de Fallois, Paris, 1999.
• Florent Guibert. Souvenirs d’un sous-lieutenant d’infanterie légère - 1805-1815. Ed. LaVouivre,
1997
• François-René Cailloux, dit Pouget. Souvenirs de guerre - 1790-1831. Ed. La Vouivre(1997)
• Général comte Guyot. Carnets de campagnes (1792-1815). Librairie Historique Teissèdre,Paris
(1999)
• Antoine de Lafarelle. Mémorial de campagne - 1805 - in Journaux et Souvenirs sur lacampagne
de 1805. Librairie Historique Teissedre, Paris (1997)
• Jerôme Dumas. Journal Historique de la division de grenadiers d'Oudinot - 1805-1806.
inJournaux et Souvenirs sur la campagne de 1805. Librairie Historique Teissedre, Paris(1997)
• Lataye. Le Journal de Marche - 1805. in Journaux et Souvenirs sur la campagne de
1805.Librairie Historique Teissedre, Paris (1997)
• Plischnack. Vive l'Empereur, weil's sein muß !. Amathea, Vienne (1999).
• Ph. Jéhin. Rapp, le Sabreur de Napoléon. La Nuée Bleue (1999)
• R. Van den Neste. Journal de campagne du colonel J.B. Plaige. Bulletin de l'AssociationBelge
Napléonienne, 4e trimestre 1999.
• Arthur-Levy. Napoléon et la Paix. Librairie Plon, Paris, 1902.
• Jean-Baptiste-Auguste Barrès. Souvenirs d'un Officier de la grande Armés - publiés parMaurice
Barrès, Librairie Plon, Paris, 1923.
• Emile Marco de Saint-Hilaire. Histoire anecdotique, politique et militaire de la GardeImpériale.
Eugène Penaud Editeur, Paris, 1847
• Ch. de Mazade. Correspondance du maréchal Davout. Librairie Plon, Paris, 1885.
• Mémoires du général Rapp. Bossange Frères, Paris, 1823. et les mémoires de
Macdonald,Marbot, Savary, Marmont.
• J. BAINVILLE, Napoléon , 1931; rééd. Laffont, Paris, 1981
• P. GONNARD, Les Origines de la légende napoléonienne , 1823, 1906
• E. DE LAS CASES, Mémorial de Sainte-Hélène , rééd. Faurot, Genève, 1978
• J. LUCAS-DUBRETON, Le Culte de Napoléon , Larousse, Paris, 1969
• C. MAURRAS, Jeanne d’Arc, Louis XIV, Napoléon , Paris, 1937
• A. SOBOUL, “Napoléon, le héros, la légende et l’histoire”, in La Pensée , févr. 1969
• J. TOUCHARD, La Gloire de Béranger , Paris, 1968
• J. TULARD, L’Anti-Napoléon , Armand Colin, Paris, 1965; Le Mythe de Napoléon ,
Paris, 1971; Le Premier Empire , coll. Que sais-je?, P.U.F., 1992.
• Les campagnes napoléoniennes - Alain Pigeard - Quatuor, 1998, Entremont.
74
• Guerre maritimes sous la République et l'Empire - E. Jurien de la Gravière - Charpentier,
1906, Paris.
• Cartes & Croquis des campagnes de 1789 à 1900 - Jalliffier & Buchner - Garnier, 1902.
• Relation de la bataille de Marengo - Berthier - Durante, 1998, Paris.
• Austerlitz - Claude Manceron - Robert Laffont, 1960, Paris.
• Notes sur la Prusse dans sa grande catastrophe 1806 - Clausewitz - Champ Libre, 1976,
Paris.
• Napoléon avec la France ou contre la France ? - Charles Maurras - Flammarion, 1932,
Paris.
• Napoléon - Roger Dufraisse - PUF, 1991, Paris.
• Napoléon et la France - Les dossiers de l'Histoire, HS n°2, 1996, Paris.
• Napoléon cet inconnu - Le crapouillot, 1969.
• Napoléon - Jean Tulard - 1987.
• Napoléon - Jacques Bainville - Fayard, 1931, Paris.
• Napoléon - André Maurois - Hachette,1964, Paris.
• Napoléon - Tome 1, 2, 3 & 4 - Max Gallo - Laffont, 1997, Paris.
• Itinéraire de Napoléon au jour le jour - Jean Tulard & Louis Garros - Tallandier, 1998,
Paris.
• Les étoiles de Napoléon - Alain Pigeard - Quatuor, 1996, Entremont.
• Dictionnaire biographique des généraux et amiraux français (2 tomes) - G. Six - Saffroy,
1934, Paris.
• Dictionnaire des colonels de Napoléon - D. et B. Quintin - SPM, 1996, Paris.
• Napoleon's Generals, the Waterloo campaing - Tony Linck - Emperor's Press, 1996,
Chicago.
• Daru - Bernard Bergerot - Tallandier, 1991, Paris.
• Le général Fournier-Sarlovèze - Jean Delpech La Borie - Baudinière, 1944, Paris.
• Lannes, maréchal d'Empire - JC Damamme - Payot, 1987.
• Lasalle, premier cavalier de l'Empire - Hourtoulle - Copernic, 1979, Paris.
• Mémoires du Baron de Marbot (3 tomes) - Plon, 1891, Paris.
• Baron de Méneval "Mémoires pour servir à l'histoire de Napoléon Ier", Tome 3 -Dantu ,
1894, Paris
• Murat - Marcel Dupont - Copernic, 1980, Paris.
• Murat - Série Les Grandes Destinées n°4 - Socomer Editions 1994.
• Lettres et documents pour servir à l’histoire de Joachim Murat- Paul Le Brethon- tome
3,1804-05- Plon,1909, Paris.
• Pensées de Napoléon - Payot, 1929, Paris.
• Le Sacre et le Couronnement de Napoléon - Frédéric Masson - Société d'éditions
littéraires et artisitiques,1908, Paris.
• Joséphine de Beauharnais - Frédéric Masson - Société d'éditions littéraires et artisitiques,
1899, Paris.
• Napoléon II - Jean Tulard - Fayard, 1992, Paris.
• Le Maréchal Ney - Eric Perrin - Perrin, 1993.
• Soult - Nicole Gotteri - La Manufacture, 1991.
• Talleyrand - Jean Orieux - Flammarion, 1970, Paris.
• Talleyrand - Comte De Saint Aulaire - Dunod,1936,Paris.
• Wellington - Jacques Chastenet - Fayard, 1945, Paris.
• Histoire du Duc de Wellington (tome 1er) - A. Brialmont Flatau, 1858, Bruxelles.
• Histoire militaire de la France de 1715 à 1871 - PUF, 1992.
• Anthologie mondiale de la stratégie - G. Challand - Laffont, 1993.
• De La Guerre - Clausewitz - Champ Libre,1989.
• La guerre napoléonienne - Hubert Camon - Economica, 1997.
75
• Précis de l'art de la Guerre - Jomini - Champ Libre, 1994.
• L'art de la guerre - Sun Zi - Economica, 1990, Paris.
• Napoléon Stratège - Historia special n°43, 1996.
• Etudes sur le combat - Colonel Ardant Du Picq - 3ème édition, librairie militaire
R.Chapelot et C, 1904, Paris.
• La marine française au XVIII° siècle - Michel Vergé-Franceschi - Sedes, 1997, Paris.
• Les uniformes des guerres napoléoniennes - Courcelle, Coppens, Lordey - Quatuor,
1997, Entremont.
• Les uniformes du Premier Empire - Cdt Bucquoy - Grancher, 1977, Paris.
• Tome 1 : La Garde, troupes à pied.
• Tome 2 : La Garde, tourpes à cheval.
• Tome 3 : Les cuirassiers.
• Tome 4 : L'infanterie.
• Tome 5 : La cavalerie légère
• Tome 6 : Dragons et guides
• Tome 7 : Etat-Major et services de santé.
• Tome 8 : Gardes d'Honneur et troupes étrangères.
• Tome 9 : Fanfares et musiques.
• Tome 10 : La Maison de l'Empereur.
• 2 tomes additionnels : le passepoil 1 et 2.
• Tome 1 (texte et planches) : Etat-Major, Maison du Roi, Gardes Impériales.
• Tome 2 (texte et planches) : Cavalerie.
• Tome 3 (texte et planches) : Infanterie, Troupes d'Afrique.
• Tome 4 (texte et planches) : Artillerie, Génie, Train.
• Tome 5 (texte et planches) : Garde Nationale, Troupes alliées.
• De Fontenoy à Waterloo - Michel Pétard - Histoire & Collections, 1995, Paris.
• Les Polonais de Napoléon - Tranié & Carmigniani - Copernic, 1982, Paris.
• Imperial Bayonets - George Nafziger - Greenhill Books, 1996, Londres.
• German Napoleonic Armies recreated in colour photographs - Europa Militaria special
#9
• Napoleon's Line Cavalry recreated in colour photographs - Europa Militaria special #10
• Napoleon's Line Infantery and Artillery recreated in colour photographs - Europa
Militaria special #11
• Napoleon's Imperial Guard recreated in colour photographs - Europa Militaria special
#12
• Uniforms of Napoleon's Russian Campaign - P. Haythornthwaite - Arms and Armour,
1976.
• L'uniforme et les armes des soldats du Premier Empire (2 tomes) - L. et F. Funcken -
Casterman, 1968.
• Aigles de Napoléon contre drapeaux du Tsar - Général Andolenko - Eurimprim, 1969,
Paris.
76
Accenni Biografici dell'Autore
77
78