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RAGIONAMENTI E METODI DI DIMOSTRAZIONE

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PROPOSIZIONI E TEOREMI
Definizione: Dicesi proposizione una frase alla quale possibile attribuire uno e un solo valore di verit. Esempi: Sono proposizioni le seguenti frasi: Tokyo in Giappone (proposizione vera) Il numero 3 pari (proposizione falsa) Non sono proposizioni le seguenti frasi: La mia macchina molto carina Quella di oggi una brutta giornata La logica che si basa su due valori di verit (vero-falso) prende il nome di logica bivalente o logica aristotelica. Essa si basa sui seguenti principi. Principio di non contraddizione Principio del terzo escluso Una proposizione non pu essere contemporaneamente vera e falsa. Una proposizione o vera oppure falsa.

Definizione: La negazione di una proposizione p quella proposizione che falsa se p vera ed vera se p falsa. Esempio: La negazione della proposizione p: Il quadrato ha tre lati la proposizione : il quadrato non ha tre lati. Definizione: Dicesi teorema unimplicazione logica tra due proposizioni p e q in cui, supponendo vera p, mediante dei ragionamenti logici si deduce che anche q vera, in simboli:

e si legge p implica q oppure se p allora q. La proposizione p prende il nome di condizione sufficiente (per il verificarsi di q) o ipotesi, mentre la proposizione q prende il nome di condizione necessaria (per il verificarsi di p) o tesi.

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Esempio: Il teorema Un triangolo isoscele ha gli angoli alla base congruenti si pu esprimere mediante limplicazione logica Se un triangolo isoscele, allora gli angoli alla base sono congruenti. Lipotesi il triangolo isoscele, la tesi gli angoli alla base sono congruenti.

Teoremi derivati
Definizioni: Dato un teorema , diremo: la proposizione la proposizione la proposizione

teorema inverso teorema contronominale teorema contrario

Osservazione: Il teorema inverso e il teorema contrario non sono sempre dei teoremi veri. Il teorema contro nominale invece sempre vero. Esempi: Dato il teorema Se due angoli sono opposti al vertice allora sono congruenti, si ha: teorema inverso: Se due angoli sono congruenti allora sono opposti al vertice (proposizione falsa); teorema contro nominale: Se due angoli non sono congruenti allora non sono opposti al vertice (proposizione vera); teorema contrario: Se due angoli non sono opposti al vertice allora non sono congruenti (proposizione falsa). Definizione: Diremo che p condizione necessaria e sufficiente per q se valgono sia il teorema diretto che il teorema inverso, cio se:

Per indicare tale fatto si utilizza la scrittura

che si legge p se e solo se q.

Esempio: Dato il teorema Se un triangolo isoscele allora ha gli angoli alla base congruenti, si dimostra che anche il teorema inverso Se un triangolo ha gli angoli alla base congruenti isoscele vero, di conseguenza si ha la seguente condizione necessaria e sufficiente: Un triangolo isoscele se e solo se ha gli angoli alla base congruenti

Deduzioni
Definizione: Dicesi ragionamento una catena di affermazioni. Non tutte le affermazioni prodotte nel linguaggio comune sono corrette. Analizziamo i tre ragionamenti in cui la prima implicazione funge da assioma: 1 ragionamento: Se oggi piove, allora esco con lombrello. Oggi piove. __________________________________ quindi Esco con lombrello.
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2 ragionamento: Se oggi piove, allora esco con lombrello. Oggi non piove. __________________________________ quindi Non esco con lombrello. 3 ragionamento: Se oggi piove, allora esco con lombrello. Esco con lombrello. __________________________________ quindi Piove. Dei tre ragionamenti soltanto il primo corretto! Infatti possiamo effettuare le seguenti considerazioni: nel primo ragionamento (corretto) la premessa dellassioma vera, di conseguenza vera anche la conseguenza; nel secondo ragionamento (errato) la premessa dellassioma falsa, quindi la conseguenza pu essere vera o falsa, infatti posso uscire lo stesso con lombrello; nel terzo ragionamento (errato) la conseguenza dellassioma vera, ma non possiamo dire che piove, in quanto posso essere uscito con lombrello a prescindere dal fatto che piova o meno. Poich la dimostrazione di un teorema deve essere una catena di deduzioni logiche corrette, bisogna stabilire quali regole di deduzione possono essere considerate corrette. Le due regole di deduzione che si utilizzano nelle dimostrazioni e che ci assicurano dei ragionamenti corretti sono le seguenti: Se una proposizione vera e la premessa p vera, allora possiamo dedurre che anche la conseguenza q vera. Se una proposizione vera e la conseguenza q falsa, allora possiamo dedurre che anche la premessa p falsa.

Regola del modus ponens (MP)

Regola del modus tollens (MT)

Forme di dimostrazione
Dimostrazione diretta Definizione: Dicesi dimostrazione diretta una dimostrazione nella quale si assume come assioma la premessa p dellimplicazione e si utilizzano delle catene di deduzione per arrivare alla verit di q. Esempio: Il prodotto di due numeri pari un numero pari. Dimostrazione 1. 2. 3. 4. Siano x e y due numeri pari. Allora esistono due numeri interi h e k tali che e ( )( ) Effettuiamo il prodotto: ( ) Quindi il prodotto, essendo un multiplo di due, pari.

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Dal teorema generale al teorema particolare In matematica, i teoremi hanno valenza generale, ovvero sono relative a propriet generali di enti matematici e non riguardano singoli oggetti. Per tale ragione nei loro enunciati vengono utilizzati i cosiddetti quantificatori universali (per ogni, comunque scelgo, etc.) ed esistenziali (esiste, esiste ed unico). Quando trattiamo con i teoremi generali, per essi vale la seguente regola di deduzione:

Regola di particolarizzazione

Se una proposizione p vera per ogni valore della variabile in un dato insieme di definizione, allora la proposizione risulta vera se si sostituisce una valore dellinsieme di definizione al posto della variabile.

Esempio: Se per ogni

si ha che

, allora anche

Unaltra regola di deduzione, basata sulla regola di particolarizzazione, quella che viene detta sillogismo (dal greco , syllogisms, formato da , syn, "insieme", e , logisms, "calcolo": quindi, "ragionamento concatenato"). Lo schema di un sillogismo il seguente: ogni x avente la propriet P ha anche la propriet Q un elemento particolare ha la propriet P __________________________________________________ quindi lelemento particolare ha la propriet Q Un famoso esempio di sillogismo il seguente: Luomo mortale Socrate un uomo _______________________ quindi Socrate mortale

Dimostrazione per assurdo Definizione: Dicesi dimostrazione per assurdo del teorema la dimostrazione nella quale si considera come ipotesi la proposizione e si arriva ad una contraddizione tra lipotesi p e uno degli assiomi o teoremi noti come veri.

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Esempio: Dimostrare che se due rette tagliate da una trasversale formano angoli alterni interni congruenti, allora le due rette sono parallele. Dimostrazione Hp: Th:

Supponiamo per assurdo che (ovvero consideriamo come ipotesi la proposizione negata della tesi), allora le due rette si incontrano in un punto P. Poich langolo esterno al triangolo ABP, esso, per un noto teorema secondo il quale ogni angolo esterno ad un triangolo maggiore degli angoli interni ad esso non adiacenti, deve essere maggiore di . Questo in contraddizione con lipotesi secondo la quale .

Dimostrazione mediante controesempio Quando si vuol dimostrare che non tutti gli elementi di un determinato insieme godono di una certa propriet, basta portare un esempio di elemento dellinsieme che non gode di quella propriet. Definizione: Dicesi dimostrazione mediante controesempio della proposizione Nellinsieme A non vale la propriet p una dimostrazione nella quale si individua un elemento dellinsieme A per il quale non vale la propriet p. Esempio: Dimostrare che non tutti i numeri interi sono positivi. Dimostrazione Basta considerare come controesempio il numero -2 che appartiene allinsieme dei numeri interi ma non positivo.

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