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BiaLIQTECIkNAZ"|
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DISSERTAZIONE
ismu I cnitmtà rin Yurua 'mtaum
OBunco. tD osco, »’ la rai«]um ivu.* «ramm wiimMi <v cksihi uwct
E D'IX QUADRO SINOTTICO 0* AlfABITI OOORIEUTI A IHiOSDA »f|, MONO
dal laeerdoOe
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Quantam ìntersit etymologiam alicujus rei evol-
vere, manifestum esse autumo; neglecta enim
nomÌDÌs sigoificatìone, caetera omnia erant ob-
scnra. Daniel Clatsenius theol. gentil, c. L apud
Gronov. anliq. graec. The».
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PREFAZIONE
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^
_5—
volgare, dar «na parie più degna e più rilevauie,
che non gli fosse data finora, essendo il medesimo
il rappresentante generale di tutti i suoi fratelli,
il Romancio, il Francese, lo Spagnuolo, il Portoghe-
se, e simili j e finalmente
3. convien capacitarsi d' avere fin qui argomen-
tato contro natura, se il frutto selvaggio si tenea per
figlio dell’ ingentilito, vale a dire se si traeva il lin-
guaggio italiano senz’altro dal latino; mentre con-
veniva poggiare più alto, £ risalire ad epoche ante-
riori al Latino non solo, ma ben anche al Greco.
Dilucidare d’ avvantaggio questi punti è in fondo
l’assunto della presente dissertazione, la quale per
questo mezzo dai rozzi massi de’ dialetti volgari non
meno che da’prischi parlari cerca di cavar delle scin-
tille per ischiarare il buio dell' antica nostra termi-
nologia locale. A quest’ ultimo fine appunto vi farem
seguire un sufficiente numero di voci sanscrite, cel-
tiche ed osche, onde con ciò appoggiare il nostro con-
vincimento, che per abilitarsi a fare intorno al sen-
so de' ridetti termini un giusto giudizio, convenga in- ,
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»t vivamente eentitOj jwtrebbero corrispondere i pianti
Direttori degl'ii. rr. Ginnasti, incombentando sul
finire deWanno scolastico i loro allievi di raccoglie-
re durante le vacanze le dizioni volgari del rispettivo
loro paese, e di depositarle nell'istituto al loro ritor-
no. Sarebbe questa un'occupazione capace di mesce-
re l'utile coll'ameno, e chi la raccomandasse, ve-
drebbe ben tosto, che queste industriose formiche sa-
prebbero in breve tempo ammassare un tale cumulo
di siffatta linguistica materia da far stupire qualun-
que singolo, benché esperto raccoglitore.
S'intende per altro da sé, che da principio i detti
giovani non si dovrebbero sgomentare con un pro-
gramma, che segnasse minutamente le incombenze
principali e secondarie, linguistiche ed archeologichcj
tradizionali e topografiche; imperocché queste ed altre
simili tendenze si possono manifestare in seguito, as-
sumendo sul finire dell' anno scolastico in un' apposita
partita dell'ordinario programma ginnasiale la rac-
colta fatta dai giovani, e corredandola di analoghe os-
servazioni, non che di ulteriori norme per V avvenire.
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INTRODIIZME
lari persone, e ciò al fine di trarre dal loro significato nuove fonti
mento anche co' nomi, che simili oggetti portano nella Provin-
cia del Tiralo. Siccome però qui c’imbattemmo
due diversi in
forma all’ identità del senso. Ed eccoci perciò ridotti alla ne-
cessità di fare uno studio intorno all’antico linguaggio celtico,
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I
di tre consonanti, che per mezzo di due vocali danno due silla-
gran parlo il colorito, la forma, non che f aroma de’ suoi fratti.
Dìgiii ^ C tO^U
•— 9 —
natura nella mclamorfosi sì delle piante che delle lingue. Con-
frontando nn tal frutto, che crebbe nelle nostre parli, con quel-
l’ altro, che nnaturò nel vero suo patrio suolo, appena ne sco-
priremmo l’identità del genere, se un qualche brano dell’antico
suo nome non cel ricordasse. Egli è perciò che anche una lingua,
la quale oggigiorno, per non averne Onora potuto indagare la
non che altri fiumi ancora. Non altrimenti addivien delle lingue.
Chi si sofferma alla foce, punto non discerne l’ avvenuto mescu-
glio de’ flotti ;
per chiarirsene convien risalire alla fonte. Col
torrente linguistico del Lazio fa d’ uopo praticare altrettanto per
farsi una chiara idea del proprio e dell’ altrui, che nel medesimo
si ritrovano insieme uniti.
Una dissertazione, inserita sul finire dell’ anno scolastico 1853
nel Programma ginnasiale di Merano, ci mosse a spiegar più da
vicino questi nostri principìi, e ad applicarli ad un caso concre-
to. Conciossiaccbè in quella dissertazione l’ autore si prese per
assunto di rivendicare all’ idioma romancio de’Grigioni la discen-
denza dalla madre-lingua del Lazio: discendenza cou trastatagli
da più d’ uno scrittore di non oscura fama, i quali, anzi che fi-
ma ascendente. .
'
rebbero poco più che inutili imprese, percbò basati su d' un falso
supposto. Siccome però coloro, che asseriscono, essere il lin-
poco meno che da mentecatti, perciò la carità del prossimo c' in-
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uomioi Don avessero il dono della favella, o quasiché la lingua
latina calasse ad un tratto dal cielo, come
un di luti* Musul* i
(t) Non ignoriamo, avere Gian Domenico Romagnosi nel suo Esame
(Iella storia degli antichi popoli Italiani espressa l’opinione, che gli
Etruschi sortissero il loro appellativo dalla lega, stretta probabilmente
dalle tribù dell’ Adria cogli Oschi per cacciare Fcnirj dall’ Italia, la i
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di ricorrere all' elemento celtico con meno che al greco. (1) Anzi
v' è perfin chi sostiene, che anche quest’ ultimo nella prima sua
origine scaturisse esso pure dalla medesima fonte, e non sia che
il celtico riformato. (2) Così il dolt. Lorenzo Diefenbuch (3) tiene
r idioma Pelasgico per l' italo-greco, e Io dichiara di origine
celtica.
celtica vi^, e più presso ancora la gallica oeil, non che la ro>
mancia oelg, d' onde derivarono le dizioni italiane vegghiare, ve-
gliare, veglia. Giacché, chi veglia, tiene gli occhi aperti, e chiusi
(1) Sorte non dissimile provò più tardi la lingua anglo-sassone, che
perdè la sua grammatica per la conquista normanna. Schlegel n De studio
ctyin. p. 281.
(-2) Kcliischc Studien odcr Untcrsuchungcn ùher das Wescn und dio
Enlstchung dcr grìcciiisclicn Sprachc, Mythologic, und Philosopliic
niiitclst dcr kcllischcn DialcUc von D.r N. Sparschuh. Frankfurt am
Maio bei Warrcnirapp. 1818.
(3) Celtica I. Sprachiiche Dokumcntc zur Geschichle dcr Keltcn. Stutt-
gard bei Irale. 1839. p. 117.
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omnem icrram e.rivic sonut eorum, et in fines orbi» lerrae verba
corum. Psal. 18, 4*5; s. Paol. ai Rom. 10, 18.
Non vogliasi da questo però fare quell’illazione, cui sem-
brano propendere certuni, cioè che tutti i popoli assoggettati
al romano imperio, quasiché fossero stati da’ Romani battezzati
coir acque del fiume Lete, obbliassero tutt’ad un tratto la pro-
pria loro favella, e che da quel punto in poi più non sognas-
sero, nè parlassero se non nella lingua Ialina. Imperocché a si
duri loro macigni, e gl’ immobili loro monti. Disse assai bene
in consimile rapporto un recente autore (I), rassomigliare una
nazione al mare, il quale, comunque dalla terra ferma vi ci
mettan foce e Dumi, c torrenti, punto per ciò non cambia la salsa
sua natura.
Ciò basti per intanto dell’ origine dei ridetti dialetti; esaminia-
(1) J. Bar. Ow. Die Abstaminung dcr Gricchen. Mtinchen bei Georg
Franz. 1847. p. 10.
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— IS —
mone del pari la natura, melteodola a confronto con quella
della lingua latina, da cui vuoisi che provengano.
Com’è verissimo, che non v’è mai eflello senza causa, così è
vero pur anche, che l’ effetto veste la natura della sua causa.
Ma questa natura rilevasi mediante l’ esame delle essenziali
proprietà distintive d’ un qualche oggetto ; osserviamo adunque
nella lingua romancia, e sorelle, alcune di queste proprietà per
quindi conchiudere alla natura di quella e di queste.
I dialetti impropriamente detti romanici ( giacché dal comun
loro stipite si dovrebbero contrassegnare coll' appellativo di cel-
tici) hanno a somiglianza del lituano due generi soli, usano
r articolo, presentano un totale abbandono di casi, e conse-
guentemente d’ ogni declinazione, ed impiegano nei casi obliqui
invece i segnacasi; esprimono ad esempio dei Sanscrito (1) il
Bindolare
TEDESCO der Fusa do» Fusses dom Fosso don Fusa 0 Fusa v. domFusie
navale
r patsa padbhya»
SANSCRITO padas padan
1 padbhya» padas padas r
' padbliis
TEDESCO die Fitssc d«r Fù»fo dea Fiiison dio Fosso 0 Fosso V. don
Fiisitoti.
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_ 16 ^
nome (l’Italiano ancbe il proprio) corno nel genitivo cosi an-
che nel nominativo, per esteso, e non sincopato: cbè se l’ Ita-
lt) Nel linguaggio etrusco non meno che giù nel sanscrito la lette-
ra 0 veniva supplita dall’ a pronunziata con suono chiuso, a gui>a
dclTd italiano. Quest' è il motivo per cui si scrivono oggigiorno tal
fiata delle voci osche o sanscrite coll o.
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— 17 —
dioma romancio co’ suoi compagni sia un cfrello della lingua la-
pari degli altri così detti dialetti romanici, abbia per sua causa
il celtico, perchè l'uno stà all’altro nel rapporto di madre e
figlia.
forma: chò questa seconda può ad ogni modo aver luogo po-
sto che ci sìa la prima, laddove non trovasi mai forma senza
materia. Per questa qui vuoisi inlenderc l’ elemento linguistico
radicale, e per quella la differenza specìfica accidentale. Per di-
mostrare, che anche l’esterior forma della presente lingua vol-
gare italiana, e consorti, sia coetanea alla lingua- latina, conver-
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— IS —
lia, nelle Callìe, in Ispagiia, non che nelle llezie presentas-
sero ormai tutti que’ caratteri, per cui si distinguono dalla lin-
gua latina: loccliè se riesce, come vedremo, in alcuni punti,
non può riuscire io altri per la scarsezza dei rispettivi docu-
menti neiritalia inferiore e media, e per la pressocchè totale
mancanza dei medesimi nell’ Italia superiore e nelle Rezie. Ciò
che di tutti questi dialetti si può dire con fondamento (checché
certuni ne sostengano in contrario) si è, eh’ essi hanno di co-
mune, come tra di sè, così pur anche colla lingua
*
latina, il
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Esempi del rnnio modo Esempi del secondo modo
fàtenitivo
' 1 Eituas necuniac (Tangineis jussus
I Juveis Jovis 1 Vercias comunitalis
I
Diuvei Jovi 1 Vcrciai comunilnli
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l’cr es. .Vi liijii'l ne = ne liabcat (non);-«f^) funi nei = ncque
sii (non). Gli Oàdii adunque coucordaoo in ciò coi dialetti vol-
g.ari iu discorso.
Per rilevare poi, se i dialetti così delti . romanici concor-
dino in aucor altre parti cogli anliclii parlari italici, de* quali sì
(1) Per questo cd altro ragioni l’opinione di Dòderlein (Lat. sv'n. VI,
40U.), doversi ne’ Volsci riscontrare que’ popoli, i quali ne’ tempi po-
steriori si contrassegnarono coli’ appellativo di M'aUhe, Wulsche, Wol-
sche, anzi che sembrarci stravagante, ci par confermata dai nomi, che
ne’ tempi antichi portavano popoli di consimil linguaggio; per es. i
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uhiiiii tempi parlato e&chisivameote il Latino, a motivo clic iu •
' tuba superiore, usando 1' articolo, imitasse in ciò il costume gal-
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slinguono essenzialmente per ciò, ebe gallizzano ed euganizzano
patentemente in quella medesima guisa, come que’ dell’Italia
inferiore grecizzano. Di esempio ci sia l’ iscrizione a caratteri
etruschi, clic trovasi sopra un vaso di rame, scoperto circa
l’anno 1S28 nelle vicinanze di Ccmbra. Il conte Benedetto Gio-
vanelli, in allora Podestà di Trento, pubblicando quell’ iscrizione
nell’anno I84à, vi trovò bensì argomento di parlare dei Rezii
e dell’origine de' popoli d’Italia, ma non tentò nò di leggerla
sul serio, tanto meno di spiegarla. \ tale tentativo s’ accinse
l’anno 1846 il sig. Francesco Saverio Matzier, i. r. giudice in
pensione, e noi nel supplimento al priv. Messaggiere Tirolese
IV. 17 dell’anno 1847 voltammo dal tedesco in italiano quel suo
lavoro, corredandolo di analoghe osservazioni. Queste c’indus-
sero a credere quella secchia non già un vaso destinato ad usi
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_ 23 —
Egli è perciò, che intendendo a qualclie sullicienz) questi dia-
letti, &* iotende del pari j’ iscrizione suddetta con tanta facilità,
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— 24 — s
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— 2Ó —
italiana, francese, spagnuola, romancia ecc. il nome di dialetti
ancora ? Eppure il volgo dice de’ primi, che hanno ladini, c dei
secondi, che vanno ladini. (1)
(
1 ) Vedi su questo medesimo punto la Nota, che trovasi neH'inlro-
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— 27 —
vell9- (1) Ma siccome la storia ci presenta una volta questo po-
polo, e cel presenta grande pria d'ogoi altro in Europa e Qori-
do, fa d’ uopo accordargli una parte principale, come nel regno
politico, così pure nel linguistico del mondo europeo. Egli è
perciò, che volendo di quel primo linguaggio europeo parlare in
guisa, che il nostro discorso e si conformi alla storia e ci for-
nisca più sicuramente la chiave per disserrare i linguaggi susse-
guenti, noi lo dobbiamo chiamare il celtico. Pér questo egli non
perde i diritti dell’asiatica sua discendenza, nè la natura del
così detto sanscrito; ma sotto un nome storico ci comparisce più
chiaramente padre di que’ suoi figli, i quali con espressione poco
diversa tuttora da lui derivano il loro appellativo, e si chiamano
gallico il primogenito, e vallico (valesiano = walsch) il secon-
dogenito.
Memori dell’ antico proverbio, che canta vel ex plumis quae-
cunque dignoscitur avis, noi per convalidare questa nostra asser-
(2) Ipsoruui lingua Celine, nostra Galli a|iptllnniur. Caes. de bell, gali
lib. I.
(3) Galli qui soni Cellici generis. l'olib. — Gallos traduiil Celtici ge-
neris luisse. Plul. in (.amili.
(
Vedile nell’ annesso vocabolario sanscrito e celtico. — Rapporto
a quest’ ultimo avvertiamo, che U voci celtiche si danno sotto que-
pio, essere ciò appunto perchè desse son fonti prime, le quali
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Eieaateotfrafla del nome aoatantiva occhio
nelle principali lingue orientali ed occidentali
e loro dialetti
. .
. , verbomm velus interit aelas
Et juvenum modo florent viodo nata vigenl-
que. Jlorat.
V OCCHIO
ebraico chiamasi ain, piar. enim. Marhe, o marita
= vista. (Altre voci ebraiche o semiticlic
intorno a quest’organo a senso (detto in
qnelle lingue una volta Graia sono le
seguenti Scheqitph : protensio oculi ; = )
Bega =
vibratio oculi, o batter d’occhio ;
CUescheph =
praestigium oculi ; Neghed =
prospectus; Chatut, o Chaxa, Chaxjon, o
Chazon =
prospectus, visio; ifachaxch =
visio, in qua quis valde occupatur; il/c-
chexah, o Chalon =
apertura, feneslra. )
siriaco ain, piar. enio.
arabico aioon, plur. ainaton.
turco ajn, plur. aajun, ujuo. (1)
sanscrito an (b’anu soie), ac, aksas, = iks, aksi,
pac, pacy; a^^has chiaro; = laks, luuc
= vedere; dare; == scoprire, vedere; dar-
(is = marg =
occhio, viso, vista mirare,
discernerc = ;
spa^as
;
spiante.
celtico Ygw, wg; ed anche sul, sii, sei, sell, sìiil.
Syliu, sylw,sulw = guardare; gygu, gugi
= gwyl =
sguardo; occhiata, aspetto
gwyliaw = gwylion =
;
vegliare; senti-
nelle;gwylnòsi = veglia notturna.
aibanese sì, sìa.
fili Dico silm, sbin, siti.
magiaro szem, pi. szemek; émes = ébrenni
= vegliare; serkenni = svegliare.
;
(1) La voce ain, an, come nel linguaggio turco, così in quasi
tulli gli altri dialetti orientali, non sigoiGca soltanto occhio,
vista, spione, guardiano, ma figuratamente ben anche sole, splen-
dore, magnificenza, magnate ;
quindi il derivato chan = signore,
principe, re, imperatore; in illir. ban (kanus), in pers. banu
= regina. (Vedi Bohien de orig. 1. zend. M; e Fròhlich ele-
mcnl. della gram. illir. Zara 1846 p. 13.)
(2) Colia voce omma l’elemento greco si lega al jafetico, co-
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— 31 —
gli altri sinonimi segno il sanscrito, e si diparte in due diverse
direzioni, una delle quali prende le mosse dalla radice ak, l’al-
tra dalla radice ok. Quella suonava in certi dialetti come ag, ed
aug, questa in altri come oz, op, ops, e ne* composti si trasfor-
mava in oph. I seguaci di quest' ultima (ok) furono i padri del
dialetto celto-mcridiooale, ossia romano, gli altri del celto-set-
tentrionale, ossia alemanno.
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gnore, perchè sorregliatore e provveditore, cosi I* AlcDiaano ati'
lico, da adoratore del sole qual era. Dominava il suo Dio {/ran,
Godan, Woda», probabilmente perchè credeva, che dall’ alto del
cielo con quell’occhio riguardasse, ossia sorvegliasse il mondo.
In senso non motto diverso anche il Tedesco chiama l’avo A/in,
il dinasta Ahnherr, gli antenati Ahnen in quella medesima gni-
sa come r Italiano chiama i suoi maggiori nnsiani. Notabilissima
però è sul punto in discorso la frase tedesca ; in einem A'it per
esprimere, che iu un batter d’ occhio si compì questa o quella
tal altra cosa. Chi non riscontra in' quel TVu tedesco l’anu ja-
fetico sincopalo, come in deretano la parte, che guarda per di
dietro?
L’ elemento celto-romano fece delia suddetta radice antica un
uso più frequente e più variato sì per derivarvi delle voci che
per comporne. Voci deritate sono tra le altre le segaenti : anus
(
sorvegliatrice), annuire, annuntiare, nuntium, nunlius, nulus, e
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— 33 —
sitno: e quindi meglio si scriverebbe col Derni (Orland. inn.
(1) Dìe untcrital. Dialcktc von Theodor Moinscn. Leipzig. 1930 bei
Georg Wigand. p. lOi-
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mi, dei poderi, delle castella eie. che ud tal popolo un dì abi-
tava e possedeva, e per l’ altra la propaggine del suo elemento,
conservatosi nel dialetto volgare, (1) il quale a somiglianza del-
l’eco delle valli, a dispetto fors' anche di nuove e diverse ge-
nerazioni, che vi s’introdussero, continua quà e là a ripetere
gli anteriori accenti. Egli è vero bensì, che i nomi topici della
(t) Veggansi ad esempio tra le voci celtiche i N.ri 493, 800, SOI, 807.
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— 35 ~
peraoco a parlare, o non parlarono che scarsamente. Imperoe*
chè gli antichi non tiravano lai nomi a sorte, nè li coniavano
a capriccio, ma seguivano in ciò fare, sì bene che noi, un qual-
che principio o ragione, la quale poi trovasi d’ ordinarip espres-
sa nel nome medesimo. Se riesce di rilevarne l’ elemento lin-
ciò importa niente meno, che trovare una nuova fonte per quin-
di attìngere notizie di storia antica o peranco sconosciute, o
per ischiarare d* avvantaggio le già cónte. Dilfalti uua parola di
cui non si conosca il senso, è una specie di tomba che rinser-
ra un morto. Questi risuscita però e parla dal momento, che
si disserra la tomba e si ridona a quel morto lo spirito: pro-
digio, che succede ogni qual volta d’un antiquato vocabolo si
(1) Poli (
August Friedrich ), Die Fersonennamen, insbesondere die
Familknnamm und ihre Entstehungsarten ;
auch unter Bcrùcksichil-
gung der Orisnamen. Eine sprachliche Untcrsuchung. Leipzig. 1833 b« i
F. A. Brockiiaus.
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— 36 —
zia non bastano le sole magiche forze dell' idioina Ialino e gre*
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— 37 —
an = uomo del padre) Il nome ebr. Isacco = Gglio del mio
riso, ed i slavi Federowifsc/t e Federowna = figlio e figlia di
Federico, servono d'appoggio a questa nostra spiegazione.
Questo medesimo costume, fondato ne’ diritti dell’ uomo, fu
pur conservalo dalla seconda dinastia linguistica, la celto-greca,
con questa differenza però, che univa posteriormente ali’ eie*
mento jafelico il proprio, prima in parte poi per intiero, ed in
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5orvcg1iatore o ipeculalore (1). Finalmente si venne a traslatare
la voce jafelica per intiero nella celtica rispettiva, e dicevasi
guardia, vàrda, JVarihe; ed i funzionarii appellavansi dc'varda.
Dal fin qui dello risulta eziandio il motivo, per cui il Tirolo
anticamente chiamavasì il paese in montanis. Questo nome ca-
ratteristico non tanto accennava ai monti, de' quali è seminato,
quanto alle vedette (mantani) moltiplici e forti, de' quali erano
guernite le sue giogaie in tutte quelle parli, che davano campo
ad un ostile passaggio. Di queste vedette (culm — ano) io cui*
minibus monliuro parlava' appunto Orazio, allorché nell'ode sua
trionfale si congratulava con Augusto, che Druso, di lui figliuolo
simplici (lib. IV. ode lA). Con ciò quel poeta volea dir senza
dubbio, che di queste fortezze Druso ne abbattesse più d'una,
c che cosi finalmente trionfasse (l'anno 16 av. Cr.) de’ Reti
ostinati e fieri. Ma in quella medesima guisa come le schiene
de’ monti erano armate di vedette, le quali dicevansi Montani
( nome, che porla luti’ ora più d' un castello e località nel Tiro-
Io), cosi le imboccature dalle valli erano guernite di fortezze,
che dicevansi castelli e teloni (
telania, telonia )
nome, al quale
iu seguito subentrò quello di dusana, clusina, chiuse, Klausen.
Lungo le valli poi, e su certi promontorii ergevansi i turranu
ossia le specole (guardie, guardo, varde, in ted. Warlhen, Lue-
gen) disposte in guisa che da un’estremità della valle si po-
tesse ognor mirare all' altra, e le quali, secondo la loro posizione
0 in alto o in basso, o di mezzo o di qua o di là, o la possibi-
lità di signalizzare da più parti, si chiamavano cpano, bussano,
inessano, vessano, civcssano, terlano, eie. Da queste speculo, fornite
del necessario personale d' osservazione, davasi col fumo, se di
giorno, e col fuoco, se di notte, da un luogo all' altro l' avviso
lizsala, palazzo sono aneli’ esse di questo genere; giacché pai non è
che la versione della celtica lez, (Vedila al N. 320.)
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dell’ avviciaameato dell' inimico; sicché in brevissimo tempo, e
quasi in un batter d’ occhio, ossia minuto, da un’ estremìlik al-
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— ii —
tri il ràdicalé carattere dbì celtica, ossia dèli* avo. \ Tèdi
S|)aracbah Cèltica, p. &7 ).
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— «—
Ilormayr, Muchar, Forbiger, Beda Weber, Lodovico Sleub, conte
Beoed. Giovanelli, Gius. Daum, Eas. Sairertp, Giov. de’ Muller,
'
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AVVERTIMENTO
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— A4 —
Segni (li vocniitzaiioiie e d' articolazione, che nxaiio diversi
liiigiiagr/i, e loro somiglianze in liiigun italiana.
IL COUniSPOMiE IN italiano
li>ci:a N.
SEGNO ALLA
francese SS.
(
eh spagn. portog. ed ingl. . C seguita dalle voc. e, od i.
celtica, tedesca e slava . C aspirala come la gieca X.
cz polurca, lituana e russa . C seguita dalle voc. c, od i.
è lituana C chiuso p. e. egli.
;
\
e greca: segno da noi scelto
per indicare 1’ e lungo, ossia l'fda.
ea inglese i od e.
inglese I lungo.
ee olandese e tedesca . . e lungo.
inglese 1.
el
} tedesca ai.
francese e chiuso; p. c. egli.
e,,
j
inglese iu.
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— 4S —
li. CORIUSPOM>E IN ITALIANO
IN I.INGfA N.
SEG>0 ALLA
1 IMI Il
ew inglese iu.
ey inglese e aperto, od i.
f cimlirica V.
ff cinibrica ..... f.
leJcsca e celtica coslaa-
lemenlo gli ; p. e. ghermirsi.
(
francese e lalvulta anche
g l
inglese avanti e ed i .
g ilal. oppure j francese.
i spagli, e greca moderna. <;h leggerm. aspir. (\)
r polacca, lituana e russa. g uv. n, 0 , u, od anche cll.
\ boema y-
gh
g.ielica, e cimbrica . . eh leggerm. aspir. (X)
inglese g av. n, 0, II, od anche f.
tedesca o qualche volta
1
slava h aspir. io prioc., mula
h in line.
celtica leggerm. aspirata.
j
(
spagnuola eh (X) forlein. aspirata,
lo lotte le altre lingue
come i.
li tedesca, ed in Inlle le
lìngue che l' usano . . e avanli a, o, ti; p. e.
capo cc.
J polacca 1 raddoppiata ossia II.
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— 40 —
IL COBRISPOHDE IN ITALIANO
in LINGUA N.
SEGNO ALLA
oo inglese ed olandese . . n.
francese od altre. . . 11.
ou inglese lalvolla . . . au.
OlT '1
inglese sta ora per . . au, ed ora per o luogo.
francese oa.
oy inglese nelle finali . . eu.
ph 1
greca, lai. cJ altre . . f.
r boema rss.
olandese come in ital. . sch; p. c. schiamazzare.
sch ledesca sempre per . . SS 0 se av. e ed i p. e.
;
scemarsi, sciancarsi.
sh inglese SS 0 se come sopra.
sz polacca, liliiana, russa . SS 0 se come sopra.
szsz polacca c russa . . . se come sopra, roa più
'
latina e francese avanti vibrata.
t la vocale t . . . . z forte; p. e. palatium.
inglesenvanli ladclta voc. se seguila da e ed i.
th 1
inglese, gaelica, e greca
aulici c moderna . . th ossia t aspir.
francese assai volle . . i cupo.
u inglese ora e, ora In. Neìle altre
lingue II.
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— 47 —
IL COUniSPONDE I.N ITALI.V.NO
SEGNO
IN LINGUA N alla
olandese t cupo.
ut
inglese u.
li lituana e boema . . . U luogo.
T tedesca ed olandese f. Iti tutte le altre lin<
gue così delle ruioaoi-
clip, ed anche nell’ in-
glese suona come il v
italiano.
W inglese e cimbrica . . U cupo, 0 luogo. Nelle
ì
altre lingue lai. ted. si.
^
suona come i.
1
tedesca ts forte.
z spagnauola talvolta . . th.
frane., port.,ingl. e greca dSf ossia z naturale.
z polacca, boema, e nel
1
1 segno russo .... se seguilo da e od i, os-
sia come j francese.
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J
— 48 —
Lettere, le quali si icamdano assai spesso nelle diverse litujue uou meno,
che ne’ diversi dialetti d' una e la medesima lingtia.
SEGUENTI
si convertono in
N. P. E. N- ì\ E. 1
N. P. E.
a —
a ia ei, o, j.
aw in al; e vica versa; p. e. Sawdur, soldur, soudarl =
soldato.
awd in at; OU; in ol; al; p. e. Ysbawd, ysbat, ysbai,
yspold = spalla.
c in p; p. e. corcor, corcar {gael.), porphor (cimbr.),
porpr {bas-fìret) = porpora.
eh in S; e vice versa. (Vedi sotto all’ aspirazione).
d in 1 ; p. e. eiddew (chnbr.), iliau bas~Bret.) = vedo.
Elra,elera, edera = licdera. Devr (lonscr.), levir (/al.)
= cognato, od all'ebr. secondo marito.
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— 49 —
io 1 e vice vena; p. e. Cesi (celi.), kisté {gr.), cista (
lai.),
cesta (il.) eie.
in df dhf e t in Id^ e vice versa p. e. epaule, e-
spalda, spadia, {gr.) spallió, = ;
spalla.
in b«
in ly e vice versa p. e. Suris {tamer.), seiros (gr.), sol
(lai.). Cele (celi.), circulus (lai.), cerchio (il.).
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DEL UM'.IAGGIO SA^SCRITO
finitezza e precisione.
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— 51 —
il /ìamayan ud il Mahabbarat, i cui autori, contemporanei ed
emuli di Omero, Valinikis c Vyasas, decantano, I' uno la presa
di Ceylon, e l’altro le guerre tra due stirpi reali. La teria, cioè
r età del rudìiiumento sanscrito, apparisce nelle elegie pasto-
rali di Jujadevas, e nella gra/.iosa Sakuntala di Kulidasas ; due-
poeti, i quali sulle lue cetre modularono i suoni più dolci e puri
di musa indiana. Dopo di costoro comincia l’età del decadimento,
causato dalle irruzioni di popoli barbari, che successivamente
si stabilirono nelle provincic soggiogate, e che mescolarono in
seguito le razze, e colle razze i linguaggi ancora. Per tal modo
il sanscrito, ossia il linguaggio puro, si trasformò in altrettanti
dialetti diversi, quanti sono gli stati, ne’ quali fu scompartita l’ In-
dia e suddivisa ; sicché a nostri d) l’ idioma puro più non si
c;n.tn.n.%Tici
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— sa —
gitoo Bopp (Berlih. 184t) • Teodoro Benfey « VolUlàodiga
Graioinatik der Sanskrilspracbe. Leipiig 1852-54, i
LESSICOCIMiFI
L’ aoEiano fra questi è Yùska, il quale però nell' opera, inti-
tolata IS'irnkla, non tratta che de' vocaboli più rioiarcbevoli dei
Yedas. Più preziosi sono i lessici di Amara-Sinha {Amara-Kosha),
di Hematschandra, a particolarmente quello di Ràdhàkànla-deva
(ediz. Cale. 1819 e spg.)
glia della sanscrita, divenne anche essa madre d' una numerosa
discendenza, dacché i Budhisli, scacciati dai Bramini dalla co-
inun patria, si ritirarono di là del Gange, e vi trasportarono
colla loro sella religiosa e tradizioui e letteratura, lo seguito
anch'essa si trasformò • si divise in molli dialetti, talché nelle
isole di Ceylan, di lava e di tutta I' Indo — China più non è
che lingua lilurgic;i, in quella guisa appunto come lo è la san-
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— 5S —
tcrita nel Beognla « ne' paesi di qua del Gange. Tra le lingue
1.
vive dell' India, le quali riipcUo all’ antica e comun loro madre
sono da’ moderni scrittori tal volta chiamate pracrìle, si distin-
2.
guono
3. principalmente le seguenti :
)
L’ indosiana, un misto di sanscrito, d’ arabo e persiano, la
5.
6. quale impiega ora il carattere devranagari ossia il san-
7. scrito, ed ora l’arabo;
8.
) la mnlabara, lingua della più parte del^Malabar;
) la cingalese, che è la lingua dell’isola di Ceylan.
)
la caroatara, linguaggio del Misori ;
)
la bengalese, parlata nel Bengala ;
)
la maratta, idioma della repubblica militare di questo
nome.
Olire le qui indicate lingue si parlano nell’ India ancor vari!
altri dialetti, i quali tainn più, talun altro meno s’approssimano
al sanscrito. Di questa fatta è altresì lo zingano, ossia il liognsg-
gio degli Zingheni trasmigrali in Europa.
Lo Zend, che fu il linguaggio di Zoroaslro e degli antichi
Magi di Persia, vuol essere consideralo aneli’ esso più confra-
tello che discendente del sanscrito. Come il Pali ( Pehiwi ) na-
cque dall’ unione del sanscrito col caldaico, così lo Zend dall’u-
nione coll’arabico generò il moderno persiano, che sta allo Zend
in quel medesimo rapporto, come si sta l’ Inglese al Tede sco.
Nello Zend —A vesta ci furono conservate delle preziose reliquie
di questo linguaggio degli antichi Parsi già da gran tempo e-
stinto, come un Sanamè ( Schanameb ) di Firdausi ed un Guli-
stano (Gulislau) di Saadi ci forniscono degli esemplari di stile
persiano moderno, che alle radici indiane accoppia le arabiche
raccorciandone l« desinenze.
L’afgano, il curdo, il beiucci (belulscbi )
ed il puclo non sono
che ruzzi dialetti persiani, che sì parlano nel regno di Kabul,
alle frontiere dell’India, e delle tribù erranti. L’osselico, altro
dialetto di questa fatta, il quale si conservò in una tribù del
Caucaso, è un aulico monumento, che ci documenta la via te-
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— 54 —
Duta dallo popolazioni indiane nella grande loro migrazione
verso r Europa.
Tutti questi linguaggi non solo, ma ben anche tutte le così
lanza, e viviam sicuri, che nelle faitezse de' figli ognuno riscon-
trerà ben tosto le sembianze paterne.
(1) Vedi ad esempio le voci svasr c rvucura nel qui annesso voca-
holiirio sansrriio, c climicr c cìiwegrun nel celtico, le quali si palesano
raflinilà fonica clic passa Ira le gutturali c le sibilanti sanscrillc c
celtiche.
> Sisifo
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I
— 55 —
Onni^'R UKLL.Vtl.FJLBKITO SA!V«»CniTO
co' segni soslituiti alle lettere sanscrite, toro nomee valore,
espressi alla francese.
Sl:c.^o N o u E VALORE
a a C9 ò
a A a lungo
i i
i breve
1 1 I luogo
11 ou U breve
Vocali ù OÌI Ù lungo
r = ar ri r liquido
r = àr ri r luogo
1’
= al Iri 1 liquido
1 = al hi 1 lungo
al ai e lungo '
Dittonghi
al Ai e—
au au (ilal. 0) O lungo
I au Au o —a
Atsonanze
n an ù finale
| s ah h finale
‘‘*
k ka k
kh kha kha aspiralo
Gutturali S e S
gh gba g aspirato
n gna «n
c tcha (ilal. eia) tch (it. c’)
eh tchha (il. ciab) tch (il. c’h) asp.
Palatine J dja (il. già) (il.gav. eedi)
Jh djba (it. gibà) (ìt.g’h)aipir.
n joa (it. Igea) jn (it.g’n o sgn)
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— 57 —
AllBItKVlATIIIlB
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— è8 «-
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VOCI SANSCRITE
6.
1. À (prepos. ) ìau ad, fr. ù, ì(. a, ted. an,
2. Abbi; gr. amphi, peri, lai. — circum,
amb ,
per, i(, eircoo —,
peri —, per —, ted. um.
3. Abbi. lat. ambio. Da abbi = amb, ed = ì ire. — Le
voci i(. ambire, ambizione, ambizioso nel significato di va-
nità e di fusto, sono perciò prese in senso figuratp.
4. Acar^ lat. accorro, it. accorro.
Acitif gr. ogdoékonla, lat. ocloginta, gol. ahtaulehand, ted.
12. Ade gr. «dò, esdò, esdiO; Ut. edmi; fot. edo; gol. ita; ted.
esseo ; it. piaoginre. Adalf gr. edòn ; lat. edens ; got. itands ;
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«A XfX.I ^ANSCRITr.
led. essend i li(. óJa«. Adakas^ lai, rdax; il. edace; lit.
co (
aggel. igneo ).
ia ;
gol. ik ; aleni, ili; led. idi; olan. ik ; tri':. j:ig; don. j<-g ;
vvicnolika ;
miss, odinnadent'.
21. Atkas, gr. eis, en; lai. unus ; il. un, uno; gol. aiiis ;
led.
cins ;
ingl. one, on ;
miss. odo. Aihas. a, nn, lai. u-— —
nus, — — um. a, Aikail = singolo;aikataras uno dei =
due ; aikalamas — uno fra tutti.
23. Aira, Ifa. pc. 6; lai. iji, jim, ila, uliqu^; Ut. ]•; russ,
ei ;
gol. e ted. jii; ingl, yea, yes ; fr. — j j,
oui ;
il. si, co>i-
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;
CI VOCI SANSCRITE
tal. un — ,
olili — . Deriva dal verbo ami; Ùil = amputare,
sottrarre, levar via ; dal che si vede,' che anche queste par-
ticelle in origine tutte si foiidauo su d’ unu voce di rispetti-
vo significato.
33. AliaieaS; lat. iniquus; il. iniquo.
se. AnnS; gr, anemos; lui. halilus; il. anelilo, alilo, spiro.
gol. anj!vvus ;
lai. cng. Da tiiig = resti ingere, angustiare;
ted. beengen, angsiigen.
38. Ani; lai. anr.uo; il. annuire; icd. zuneigen, nicken.
39. AliJaiiaU; lat. uiiguenlum; ir. uiigueiilo; fr. oing ;
led.
Unschiill = sego.
AO. AnsaS; hausaS; gr. nessa; lai. anser; il. anitra; led.
Knie.
^il. Alitar; anfnras; aiiyalaras; anyas; Ut. aniras; gr.
allutrios; lat. alter; il, altro; /'r. aulre; inp/. olher; gol. au-
Ihar ;
led. uuderei'.
. . ;;
62 voa fA^(C>lTK
perire.
44. Antaritan, lai. interitus; il. rovina, perdizione.
e prach = precor.
53. Ap, lat. habere; it. avere; fr. avoir; got. haba; ingl. bave;
ted. Iiaben. ^
53 Vj. Àp, zend. àp; pers. àb, àv; afgan, ubo; celi, abn, aba ;
56. Apastà* gr. aposlaò; lai. abslineo; il. m'astengo; ted. ab*
suado.
58. Api, (
prepos. ) ;
gr. epi ; lai. ap — , sup — ,
super ; it. op —, i
sup — ,
sopra ; ted. auf.
{
= guerriero, armato. i
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. ,
VOCI sanscrite C3
62. Arbhas^ (jr, orpiianos; lat. orbus; ii. orfuuo. Da arb =
orbare (privare, vedovare) destruere.
63. Aré, jr. eirgo; lat. arceo ; tl. cìngo, rinserro: d’ende il
68 . ArTf gr, aroA; lai. aro; ir. aro, fendo; Ut. arn; russ. oriu.
seyn.
70. Àsan, Asis, asti, asma, «sta, asan, gr. éa, 6s, 6,
émen, ète, èsan ; lai. eram, eras, erat, eramus, eratis, erant ;
fr, étais, étais, était, étions, cliez, étaient; i(. era, eri, era,
73. ASmaty «end. abmat; pers. mà; ^r. (Imeteros, nòiteros^ lai.
noster ;
romane, nostre ; fr. notre ; spag. uuestro ;
pori, dosso ;
il. nostro; goT. unsar; ted. unser; ohnd. ons; tves. war; dati.
7&. Asmiy asif astff tend. ahmi, ahi, asti; pers. em, 1, est;
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,
Oi YCCl SAMSCRMK
gr. elmi (emmi), eis (essi), esii; Ut. esmi, ossi, esti ; ruts.
iesl ;
boevi. gsem, g^i, gcsl ; lat. sum, es, esl ; spag. soy, eres,
es; porr, sou, es, Ite; fr. suis, e?, esi ; rom. son, est, es; it.
sono, sei, è; gol. im, is, ist; teut. piar, pisi, ist; ted. bin,
bist, isl; oland. beo, besi, is; iiigl. sm, ari, is; svcs. tir;
dall, er in tulle Ire le persone, ma cambiando a somiglianza
del Celtico (vedi questo alla voce is) i rispettivi pronomi
personali. — • Il plurale del verbo as (essere) temp. pres.
mod. ind. trovasi alla v. smns»
7ó. AstauiaSf gr. ogdoos; /ni. oclavus ;
it. ottavo ; (it. asztun-
das ;
rusi. osmyi ;
got. alituda ;
ted. adite —
76. AStailf gr. oktò ; bit. octo ; ir. otto; fr, Iiuit; iiigf. eigl ;
OS ; it. bocca.
80. Asti'aU) fiirail) tùlM) gr. astron; /ut. astrum; it. astro;
iìigl. star; got. starino; tcJ. stero. Da as = splendere, ar-
dere.
SI. Asti!) santi!) gr. està, este; (estùsan, estùn); lat. esto
sunto; it. sii tu, siate voi.
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. . ,
vo(u sa->s<;ritk 6a
83. Atha^ lat. Uem ( atlamen ), t(. così ; volg. cosilU.
84. All, gr, e lat. aot — ;
if. pie — ; led. vor —
85. Atl\ gr. anleimi; {et. anlcco, antecedo, precedo. Da atì =
prò, cd ì = cedere (
gire).
10, euge, evohe; it. evviva; tecl. hoch; ungb. eljen ; ,ruM.
zivio !
94. Av, gr. oió; lat. aveo; if. desidero, auguro; ted. wùoscben,
wolleo.
95. Ara (
prcp. ) ;
gr. apo — ,
aph — ; lat. a — , ab — ; il. a —
de — ; ted. ab —
90. Avalihf gr. apoleichO; lat. ablingo; ted. ablecke; rus>. o-
blizu ; if. volg. lecco via. Da ava = ab, e Uh = Ungo.
97. Avasthftf gr. aphistemi ; lat. abstìneo ; it. m' astengo ; ted.
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. ;
«6 TOCI SJk.NSCRI-nC
ji, — ; ingl. he, «he, it; ted. er (dieser), sie (diese), es (die-
questi, questa —
100. Ayas, àjasaa^ àras, gr. urèi; hi. aes, aeris; Ut. wa-
ras; nielli, ani. ai uz; gol. aiz, eisarn ;
ted. Erz, Eiseii ;
it. me-
tlllo, fvITO.
101. AjatiSf gr. aelas; il. etate, età. AyilS^ gr. aiOa ; lai.
aevum ;
got. aiws ; i(, secolo, ossia lunga età.
102. Badila bàdh, gr. palassò; lai. b;ituu; il. ballo (abbai*
lo, danneggio): fr. bais; ingl. beat; Ut, badau ;
riiss. bodu.
103. BahuS) bahuIaS) gr. pacliis, pacliilos lai. pinguis, pin-
—
;
105. Balia, balat, ht. pollens; got. balths; t(. baldo, valo-
roso. Da bai lat, valere, prosperare; Ut. waldyti ;
poi. wla-
dac (= regnare; Vladica = re, reggente); ted. walten = go-
vernare, Gewalt = potere, gewallig = potente.
lOG. Bàlas, gr. pòlos; lat. pullus; il. puledro; got. fula ;
ted,
blucke.
lOS. Bàluhà, 2a(. balux; i(. oro minuto ossia in polvere. Co-
me la voce sanscr. così pure la zinghena balu, e la roaratta
wàlru significano sabbia, polvere. La spagn. baluz = verga
d’oro. Palacras (al. palacas) Ilispani, ahi palacranas (al. pa-
lacurnas) = massas auri; ùdem, quod minutum est, Balucem
vocant. Plin. 33, 21.
109. Bandhas (legame); gr. pedò; lat. pedica, compes; ir.
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VOCI 8A^scR^ni 67
(‘anche le voci il. benda, binda, bindella, bìndolo, bindola-
mento ?
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V(u;i SanschitiI
112. BhàS; gr. phèós; lat. fax, lux; jt. face, fuoco; ted. Fa-
ckel.
Ut. biiti; russ. bywal'; ingl. be ; cclt. bed, bhilh; ir. diveni-
re. BabbllTa, Ut. busvan ;
gr. pephya ; lai. fui (
fuvi ) ;
ir.
fui. Coir unione del verbo sanscr. bhu con altra voce ver-
bale si formarono i Latini il loro tempo futuro ;
per es. ama
— bo = amabo; locchè comprova, che le desinenze de’ verbi
non meno che quelle degli aggettivi sono tulle prese da voci
in origine significative.
1^2. Brù^ lai. loqui; cclt. bear; ir. parlare (affine è brontola-
re, barbottare, ted. brottein.) L’ersico 6rur/inn = ciarla, ed
il cimbr. brud — racconto, derivano perciò dal sanscr. brù.
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TOCI SAnSCMTC 69
1%3. Bakkanan^ pr. bykane; lat. baccina, buccinarn; t(. boc-
cioa, trombetta, tono, squillo; led. Posauoe. Da bakk =
gridare, urlare.
ili. Bukkas, bukkà. gr. tragos; lai. hircus; i(. bécco, ted.
ted. ziinde.
137. CaùktiaSy gr. kogche; lai. concila; /r. conche; il. conca.
138. eailSii; /nr. censiis, sensus; ir. censo, senso, opinione; led.
Ziii'T.
,
Siiiii. Gaastai* = censitor. Da t*ans '
censeo, sentio.
139. Gap, ( rompere); gr. koptò; fr. coupé; ingl. ebop ; Ut.
cidio, danno.
147. Calhat, rathaS; lai. pravus; i(. cattivo. Da oath ^
nuocere, danneggiare, ferire.
148. Gallir^ gr. tcllare<; lai. qnatnor; il. quattro; gol. fid-
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TOC! SANSCRITE 71
mino chiamare la te&la zucca, non già Ggm. dai noto vegeta-
bile, ma più degnamente da fikha — parte suprema. .
15à. ella. lat. sìIpx; il. selce; gol. Iiallus; led. Kiesel.
155. CIras, ciran, elrshay gr. kraneion; lai. cranium ; ir.
saro; enrd. ser, sari; afgan, sar, sòr; per*, ser; ting. sher,
ker; celi, cern ;
alban. criè, kriéi), che sigoilìca la parte su-
prema dall’ uomo, ossia il capo, la lesta, voigm. creppa, led.
Grind ;
e le aggiunte ne caralteriz./.ano le diverse parli e fun-
71 roa SASSCHITB
kos; lai. siccus; ìl secco; Ut. sau$as; tlav. sucfaiì; l>OKh.
Scliwiegpr — Muller.
169. GTacuryas, cvacnr^ga, peri, kbùser; /it. szwógeris
(vtasc.) zwégerka {fon.), oppure swùious, swóinc, ed aucht
déwci'is (mariti frater), làigouas (iixoris fraler); slav, svoyàk
(ni.) svoyacériitsa (/*.); alem, ani. swùger (mariius sororis),
geswige, geswie (
uxor fralris ) ;
fris, ant. swiaring ; lei. Scliwa-
ted. llund.
171. Cvas» lai. [cras; il. crai, domaoi ; CTastinas c= era*
stiniis.
dedùka ;
lai. dedi; it. diedi. Datar (dalor) = benefattore,
neroso.
174. Dacmas; gr. dekate; lai. deciraus ; it. decimo; gol. iai-
176. Dadamif dadas^ dadati, lai. do, das, dat; it. do, dai,
dò ;
gr. didonai. ^
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,
VOCI SAJiSCIllTK 73
178. Uaiuinì; gr. daklylos; iat. digilus; fr, doigt; i(. dito
(voi. dè).
179. DairaS) duva; zend. daéva; pers. div; gr. deios, theos
dis; 2i(. diewas; lai. divai, 0ens; i(. divo, Dio. Daivikas;
gr. deikos; Ut. diewiszkas; lat. divious; i(. divino. Daiva =
diva, dea. Oaiyata = deità.
180. Dak^s, daksiius, gr, dexios; lat. dexler: it. destro,
esperto; Ut. deszinis; russ. desoyi.
ISi. Daly Ut. dallyiu; russ. dieliu ; it. taglio, fendo; (ed. Iheile,
188. Daa, dvis^ gr. daid, daizd; lat. ed il. dividere; ted.
(
instruor).
196. DlyaS) lat. dies; it. dì, giorno. DiTatanas = dintinus;
dinas =— dinas; it. —> diano. Da diT = splendere del
sole.
202. Dvl^ dui, d?au, gr, dyo; lat. duo; il. due; fr, deux;
bigi, two; ted. zwo, zwey. DtÌS, gr. doos; lat. bis; it. dop*
Dvidhas
pio ; raddoppialo. OÌTdhà= d’ ambo le parti. =
Dviliyas =
secondo; ted. zweiter.
203. £d, ad, gr. esdicin lat. edere it. mangiare ; ted. essen. ; ;
,
ted. gail (
per es. galle Erde = terra pingue ) ;
it. grasso, cor-
pacciuto, forte. Vedi il celi. calb.
206. Galias, lai. gula; it. gola. Gul = inghiottire; lat. glu-
tio; rust. glotaiu ;
teck schlucken.
206. Galiua = rigore, severità. Ossei, khal = superbo. Seroit.
chayl = forza, potenza. L’ Italiano per esprimere un movi-
mento dell’ animo consimile usa la frase ; caldo di sdegno.
207. Gam, gr. comizù, kambaìnò ;
lai. gredior; it. cammino.
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'
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VOCI RAMICRITE 75
D’ code cammino = via, e l’ espress. di roed. lat. coma —
strada.
208. Gar, Jiigar^ ffr.
egciró ; lat. vigilare; inspicere ; it. guar-
dare, sorvegliare ;
led. «acbeo. Jagaras = guardia ;
/V. gar-
de ; ted. Wache.
209. GarbhaSf lai. corpus ; it. corpo ;
led. Kòrper.
210. Gardhas, lai. ìngluvies; it. ingordia, ingordigia (estre-
ma avidità sì di cibo come di qualunque altra cosa, cbe avi-
ted. Kauz.
218. Gir, gar, gira, gr. góris; lai. vox, lingua, garritus ; it.
Gira = discorso.
219. Gras, gr. graò; Ut. grauzu ; ritss. gryzu ; lai. edo, epu-
lor ;• it. mangio, divoro. — Viene forse da questa voce sanscr.
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76 VOCI SANSr.RITF.
gol. aus ; dan. gaas ; svex. Goas ; ted. Gans ; {i<. zasis.
224. Hathas gr. odysie, odysis; lai. odium ; t(. odio; gol. ha-
lis; ingl, hate; ted. Ilass.
2.31. Jan, gr. genoaó, gignomai ; lai. gignere, generare; il. ge-
nerare; Ut. gemo, gaminu; gol. geinam. Jas, Janas, Jatas,
Janilas, gr. genetos lat. geoitus il. genito, generato. Ja-
; ;
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VOr.I SANSCIUTF. 77
Jailltrì = genitrice, madre; Janì^ Jaillka^ gr. gine, gi-
it. grigio (
volg. griss. ), maggiore, vecchio ; ted. gran, greis,
bejahrt. Da Jàr =
invecchiare; Jarà vecchiaja. =
234. Jausailf gr. gédos lai. gaudium it. gaudio, allegria,
; ;
volg. sauta. Da Jus, gr. g^deó; lat. gaudeo; it. godo; fr.
238. leuuS) gr. gonu; lat. gena; it. ginnocchio; got. kniu; ted.
Kuie.
239. JharC) lat. Jurgo, jurgor; it. gridare, contendere; ted.
schreien, hadern.
240. Jir, giT) gr. biò, bioò'; lat. vivo; it. vivo; lit. gywoiu ;
stenza.
241. J va = vivere. JiTaiUy prac. jiam ; ind. ci; pm. si; etiop.
hejevale = vita.
244. loànail; gr. gnònai ; lit. zinne ; lai. nosse ; it. conoscere,
venir in cognizione; ted. inne werdeo. — La voce ital. ne-
gativa ignorare ci fa sospettare, che si usasse un dì pur an-
che la positiva gnorare; d’onde il basso modo di dire: Fare
il gnorri. Jua^ gr. (gnoò) ginòskò; iu(. (gnoo) co — gnosco ;
it. co — nosco, so; ingl. know ; Ut. zinau; got. kunna; ted.
kenne. JnàtaSf gr. gnótos ; lat. (gnotus) nutus; it. noto, co-
nosciuto; Ut. ziiiotas; gel. kunths; ird. kiind, kiindig. Jlia-
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78 vih:i SA\sc.itiTK
247. Iryàf lat error; it. errore ( smarriinealo della via); fr.
251. Itlhail; iva^ aira^ lat. ita, eja; it. sì, così; got. e ted.
ja, so; lil. je ; ru$$. ci; fr. oui.
kogda ;
got. bvvan ; ingl. wbcn; ted. wann; fr. quand ; it.
circondario, circuito?
258. Kan, lai. canore; il. cantare. Rakana^ = cecini (cantai).
259. Bàndas, gr. kanna; lai. cd it. canna.
260. Rapiilas* (cranio); gr. kephalc; lat. caput; it. capo;
tcd. Ilaupt, K(»pl.
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;
VOCI s.iNScniTE 70
261. Rapts, gr. kèbos'. Ini. cepbus; il. scimmia codata; teJ.
Affé.
262. Rar^ gr. kreò; lai. ed il. creare, fare, produrre. Rar-
man ( creamen )
= creatura, prodotto. Rartar, {«(.creator;
i(. creatore. Rartis^ lai. creatio ; ir. creazione.
263. Ràr, gr. krind ; la(. cerno ; i(. discerno.
26d. Raraka^ gr. cbalaza ; lai. graudo ; i(. gragnuola ; led.
Hagel.
265. RArara, kaka., gr. korax ; lai. corvus ; ìt. corvo ; ingl.
crow ; led. Raabe, (
in volg. tirol. )
Rraa.
266. Rarkas, karkatas^ gr. karkinos; lai. cancer; it. can-
cro ; led. Krebs.
267. RarmiSf /«(. kirminas ; lar. verrois; i(. verme; (ed. Wurm.
268. Rarttis^ gr. cbrùs; lai. cortex; it. scorza, corteccia.
269. RaS; kàf kam, (kln)^ {«(. qui (qnis), quac, quod
(quid); Ut. kas — russ. koi, koia, koe ;
gol. hwas, hwo,
hwa; led. wer, was; it. che (chi), il, o la quale.
270. Rasas^ lai. cos; it. cote (pietra molegna).
271. Raskas^ lai. quisquis; fr. quicunque; il. chiunque.
272. Rati; gr. kosos ;
lai. quantus ; fr. quant ; il. quanto ; Ut.
cucco.
275. Ravahnla = Camello. Questa voce sanscr. secondo Pott
(I, p. 80) significa etiro. somaro, e quindi non converrebbe
al solo Camello, ma sibbene ad ogni animale da soma, cioè
tanto all' asine o mulo, quanto al cavallo. (Vedi Kramai-
las).
276. Ridare^ gr. kAlikos; Int. qualis; fr. quel; il. qnello — a;
Ik. koley; ruts. kolik ; ted, wekh; ingl. vhich.
277. Rlistis^ gr. klasis; lai. clades ; ir. sconfitta, calamità ; ted.
Schiappe, Schlag.
278. Rranaailas. gr. kamrlos; lai. camelus ; il. camello; fr.
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80 TOCI SAi^SCRITK
volg. greinen.
281. Rriyà, krijaman, lai. cura; ir. cura; gol. kar (faccen-
da). Rriyamanau = cerimonia.
282. Rsir^ ind. khir ;
pers. sir (latte); illir. sir; copi, saeir;
lat. caseus; i(. formaggio; ted. Elise. In ital. volg. pei seri in-
tendesi la segregazione del latte fermentato dai burro.
283. RsISy ksitas^ gr. ktisis, ktistos ; lat. situs; i(. sito, abi-
tazione, possessione. Da ksì = babilare, sistere. D’onde Rse-
tra = campus, corpus, career (animae). — Vedi la celtica
Cae.
284. Rùlan, gr. kolùoos; lat. collis; i(. colle, collina. Da Rlll
= ammucchiare, aumentare.
285. Runibft, gr. kymbe; lat. cymbium, cavitas; i(. incavatu-
ra, vaso, tomba, catacomba?
286. RuntaSy gr. kontos; lat. contus; it. asta lunga (canti-
nella ?)
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VOCI SAN6CRITE SI
290. Rvautut, kvaiias^ kvauitas^ lai. canor, toaui, »oni-
(us, cantus; ir. suono, canto; fr. cbant; letl. Ton, Sang, Ge>
sang. Da KvaUf kau, lai. cantre ; il. suonare, cantare ;
got.
Canaio.
291. RTatby Ani. coqno; />. cuis; ir. micino; ted. koche; iiigl.
iiigl. long.
294. Lalcas^ gr. laios; lai. laevus; Hi. liekas; russ. lievyi;
led. link; ingl. left; il. sinistro. Laioas significa parim. la-
scarni, litill, luttik; anglo». ani. luttil; angloss. lytel; ingl. little;
aleni, ani. luzii, luzic, litzcl ccc. ; e perciò il Tirol. ted. suol
la fetta?)
Il
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82 VOCI SA.VSCIUTE
Liclil; ir. luce. Lauditas^ gr. leykos; lai. lucidus; i(. luci-
do ;
ted. licht. Laucayat, lauóltan, gr. leykoòn ; lai. lu-
cens; il. lucente; ted. leuclilend. Laudanau (fìgurm. oc-
chio); gr. lychoos ;
lai. ed ir. lucerna; ted. Leuchte, Lanter-
ne. Nel medesimo modo si prendono in italiano talvolta per
sinonime le voci luce ed occhio ;
per es. chiudere le luci ecc.
Tutte queste voci sanscr. hanno per -
loro radice il verbo
laks. lauc = vedere, lucere; ted. volg. luegen, Icuchten.
— Laukas signiGca anche popolo, gente ;
gr, laos, leitos ;
305. Ma (panie, proibii.); gr. mò; lai. ne; ir. non, nè.
306. MadhuraS) maduras (mostoso) ;
lai. maturus ; ir. ma-
turo. Da inad ubbriacare. =
307. MadiaS) madhyas; gr. mesos; lai. medius; ir. medio,
di mezzo; red. mitten. Madbljan^ lai. medium; ir. mezzo,
medilullio; ted. Mille. MadhjataS; gr. mesodi; lat. ed ir.
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TOCI SANSCBITK 53
308. Nagh ( agerc = agire, muovere); gr. mogeò, roécbano-
roaì ; Zar. macbinor; ir. faccio; ted. madie; ingl. makc.
309. IdaliatTaDy gr. megedos; lat. majeslas ; ir. maestà, po-
tenza, grandezza; got. mahls; tcd. Macht, Majestat. Mahat,
gr. megas; ìat. magnus; ir. magno, grande; got. mikils; tcd.
ant. michii, micliel; led. mod. muchtig ; Ut. macnus. Da mah
= crescere, ingrandirsi, predominare. Ulahadalras = ma-
gnus Deus.
310. iMahi, mahilà, mallà^ lat. mulier; ir. moglie, consor-
te ;
got. mawi, magaliis ;
ted. Gemaiil, Gemahiin.
311. Slaidf maidh^ gr. médomai; lat. meditor; ir. medito;
fr. médite; got. mito; ted. — mulhe (per es. vermullie).
31'2. Makslca^ macas^ gr. myia; lat. musca; it. mosca; ted.
Miicke.
313. Miilaf màulif cimàr. moel ;
godei, roaol ; lat. moles; ir.
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)
alci», miii; oland, m>j ì tvr:. e dati, mig; gol. roik; ted.
mieli.
3'21. manàé^ Im. mancus; t(. monco; lit. roenk.
32t. Rlanas^ mas. Quest* espressione, che significa spirito, od
ente peasaiUe, si conservò nelle voci .Ifaiirs (anime de'morli ),
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VOCI SANSCRITE 85
Manilas =: ammonito; da man 3= ammaestrare, ammo-
nire, istruire, annunziare; ted. mabnen.
330. Mar« gr. meirò, meiromai ;
lai. ed ir. dividere, separare,
staccare. Nel Tifolo it. cliiamaosi marocctii le pietre staccale
dal monte, c marocch'. le regioni ingombre di siffatte pietre
rovinate.
331. naraS; martis. ^r. moros; lii. maral, smertìs; ru». smert;
taf. roort; >(. morte. Martas, martyaS; lat. mortuus,
morUkIie ; it. morto, mortale ; Ut. minai ; illir. mertav. Ma*
riinan = roarasmo ; marakas = malattia. Da mar =
morire, uccidere. Il Tedesco conservò questa radice soltanto
nel signiiìcato di morte violenta ; ruorden, Merd = uccidere,
omicidio.
33t2. Marc (in ebr. marita, marlie significa visto, mira); lau miro;
fr. — mire; it. miro, rimarco (da rimarcare); gou marka; ted.
merke; ingì. mark.
333. Marti, lat. ed it. mordere, rodere; mamai'da=:momor-
di. La medesima voce sanscr. significa anche marga terra
cretosa; ted. Erde, Marschland , Moraz, Morali = suolo pa-
ludoso. Dal die si vede, che l’ m nelle lingue antiche fa as-
sai volle le veci dell* articolo, p. e. M’ard.
334. Marmaras, gr. mormyron; lat. murmur; il. mormorio;
Ut.murmas; ted. Gemurmcl. Da marj = mormorare; ted.
murmein.
335. Marj (lavare, bagnare); lat. mergo; — merge; mer-
fr. il.
330. Mat^ %end. maona; pers. men, m; prusi. nn(. maisei; Ut.
roanas ;
gr. eaios; lai. meus; rom, mos; pori, roeu; spagn. ed
il. mio (
voi. me fr. mon >lav. e ru$s. moi serv. rooj
) ; ; ;
poi.
moy; boem. mug; gol. meius; alem. mio; led. mein; oland.
mljn ; $vet. e dati, mio ; ingl. my.
340. Màtar, mairi, mata, ma, gr. meteo; lai. mater; ic.
348. Mi, si, ti, mas, tba, nti* Queste desinenze verbali
del tempo pres. indie, altro non sono che l’espressione delle
rispettive persone: io, tu, egli, noi, voi, eglino, le quali in
italiano e si premettono e si pospongono, ma in sanscrito,
come anche nel greco e nel Ialino, si aggiungono puramente
alla radica verbale, P. e. Tacami (voco), vacasi (vocas),
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VOCI SANSCRITE 87
vaéati (Tocal), Tauàmas (vocamus), Ya<ìatba (vocalis),
Ya^antl vocant ). (
3<Ì9. Micr^ maks; gr, misgd; lai. misceo; fr. — misce; ir. mi-
schio, mescolo ;
ted. misobe ;
ìngl. mix, miagle ; Ut. maitzau ;
— mindere.
352. RIiraS; lai. mare; il. mare; ted. Meer; tcand. mar; angloss.
maere ;
/r. mer ;
gol. marei; slav. more; lii. mare (plur. mà>
rios).
353. Rlis, gr. miseO; lai. minor; ir. minaccio. Rlisan^ gr. mi-
sos; lat. minae, inimicus; ir. minaccia, odio, inimico. Da que-
sto verbo sanscr. sembrano derivare tutte le voci greche, lu-
svis. mause; sMtnd. mùli; alem. ani. mula; ted. Maul ; lai.
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AS VOCI SANScniTG
ir. mole.
358. Moiviv myzeò; lau ed il. mungo (volg. moho).
gr.
359. Bluraiìf lai. muros; Ut. nuras; ii. muro; ted. Mauer.
360. MllSy gr. mislyllo (mitylio); lai. mutilo; fr. mutile; it.
363. iXa, uailf gr. nò ; lai. non; it. non, no; led. nein (volg.
nè). Naha = neque ; nata = neve ;
naiiu = nonne?
364. KabbuSf uabhaSy gr. nepbos, nepliele; lai. nubes; it.
led. nenne.
369. Namao, nama^ mol. namma; betig. nameru, noam ; pari,
nome; peri, nam, nahm ;
orni, anun, amum; alò. omeri; gr.
’onoma; lai. nomen ; it. nome; fr. nom; mah. noro; tatnoj.
tves. nampii; irf. hainm; scoi, ainm; eimbr. ano; gallei4 heibvu ;
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.
hoem. joieno ;
poi. iniic ; tlov. sere, illir. e croni, ime ; rim.
irnia ;
Inilg. imeto ;
arab. esme, ismo ; nmiir. y»mi ; berb. ys-
ma ; l«rc. ismin ; base, iscn, icen, aicen ; tari, isjnmjung ; ebr.
371. Hiaplar^ yr. anepsios; lai. nepos ; ir. nipote; fr. neveu ;
375. i\ar, nuns, ’nauka. rp-. naos; lai. navis; ir. nave; ted.
383. NidaSf gr. neottia; lar. nidus; ir. nido; red. Neit.
12
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9'). Trtf.l S,\?ISCR1TK
3S7. Nìtis^ uitiSf gr. neysis ; lat. nisus, nutiis; il, sforzo,
cenno, moto, inclinazione; ted. Neigung, Nickung. Da ni =
— nuire (
annuire ).
Dun; gol. nu ;
riiss. nyoie; ingl. novr. Ku io forma inter-
rogat. corrisponde al latino ne.*
390. Pà, pif gr. pinein ; illir. pi ti; lat. Libere; it. bere. —
Pili =1 bibita. Pisat= bibax: Pipàsus==bibulus. L'espres-
sione fanciullesca imiti ( bibita ) è quindi antichissima.
391. Pac i;r. pegnyò; lat. — pago, pango;.if. — paccare, u-
nire, legare. D'onde pacco, impaccare, compaginare; ted. pa-
cken (
anche in senso di afferrare ). Paniitis patto ted. = ;
volg. Pakt.
392. Pacus* gr. pòy; lat. pecus; il. bestiame, gregge; gol.
faihu ; ted. Vieh.
393. Pad, pàdas* gr. poys; lai. pes; il. piede (volg. pè); Ut.
pèdas; russ. piata; ted. Fuss. Da pad = andare, cammi-
nare, gire.
394. pài (basire?) gr. payu; lat. pauso; it. termino, finisco,
appassisco.
395. Pai, lai. pellere; il. spingere, lanciare (l'antica radice si
conservò in palla). Papaia = pepuli.
396. Paian, gr. passalos; lat. palus; il. palo; ted. Pfahl.
397. Palas, palias, lat. palea; fr. paille; il. paglia.
39S. Paia!, paiitas, gr. polios ; lai. pallens, pallidus ; it. pal-
lido, sbiadato; ted. falli, falb; ingl. fallow; (it. balta! ; ruis.
bielyi.
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;
VOCI SANSCmiE 91
399. P 0 II 19 gr, polis ; Ut. pillis ; lat.— polis ; il. — poli, citlà
lia; ted. fùlle; ingl. (ìli; Ut. pillu; ruts. polniu; il. em-
pisco.
400. Palralas, palan, gr. pAIos; lat. palus; ir. palude, pa-
dule (volg. palli); ted. PfuhI.
401. Panas, gr. ponos; lat. pensnm; il. pennecchio, lavoro as-
segnalo.
402. Parif^arat^ gr. pentc-konta ; Ut. penkios deszimtis ; lat.
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92 VOCI SisscniTi
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VOCI SANSCRITE 03
i19. Paastar, gr. boter, bosler; lai. paslor; il. pastore; fr.
439. Pllls, pi'tan, gr. posis, poton ; lai. potio, potus ; il. bi-
.bita, bevanda, pietanza; riiss. pitie. PÌtas, lai. potus; ir. ab-
beverato. Pi'pùsus = bibax. Da pi = bibere. (Vedi i N.ri
390, 40t> e 423.)
440. PItrI, pllai*, piti!, gr. e lai. pater; il. padre; gol. fa-
dar; leJ. Valer. Pltainahas, fr. grand pére; ir. avolo; led.
Grossvater. Piti*} as, t;r. patrios; lai. patrius; ir. patrio; leil.
vàterlicli, valertaiidisch.
blyzò; lai. fluo; fr, flue; led. fliesse; iagl, floso; Ut. plaiiju;
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,
!)ì VOCI
&i3. Plotas^ gr. plotos; lat. fluidus; il. fluido; d'onde il lat.
ted. vorstclie.
450. Prati (prepos.); gr. prò; lat. eJ ir. prò; ted. vor, gegen,
zu, bei.
451. Pratistha^ gr. prosislamaì; lai. proslo ; ir. sto per —
sto garante; led. fùrslehe, beistelie. Da prati = prò, e Sthfl
= sto.
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^UCI SAKSCllITt 9li
viel ;
il. pieno, mollo, ampio, lat. amplum, plenum.
àoS. Piiran^ puri, (città); gr. pyrgos, byrgos; ìat. burgus
(fortezza di confine); gct. baurgs ;
ted. Burg. i(. (in senso aU
quanto diverso) borgo. Puri in confronto, di palli altro non
è che uu dialetto diverso, nato dallo scambiamento frequente
dell’ l in r. Sembra però, che le nazioni celtiche nelle voci
pur, byr, hoiirch, bovrg, burg = città, o luogo difeso, seguis-
I
sero più dappresso la detta dialettica variante, (vedi sopra
la rad. pili.)
4o9. PUS) gr. paù, pazù, passò ; lat. ed it. pasco, nutro, pa-
sturo, allevo. PustaS) lat. pastus ;
i(. pasturalo, nutrito. Pu-
stiS) pausaiiaU) lat. pastus; it. pasto, pastura. Paustai')
lat. paslor; it. pastore. — Secondo questo i Pusteri del Ti-
rolo, non che la loro valle (vallis Pusirìssa), acquisterebbero
un signiGcato, il quale sì confarebbe appieno coll' occupazio-
ne di quegli alpigiani, e coll' inveterato proverbio, che ne
qualiGca la principale loro derrata : Sardelle ( cioè buoi )
di
Pusteria.
4C0. Put) pautaS) gr, bydos; lat. puleus; it. pozzo, vora-
gine.
^
4G1. Piitls. gr, pyòsis; lit. .putai; lat. putis, putor; it. puz-
za, putredine. Da pùy == puzzare, putrefarsi.
i6‘l. Rad) gr, rasso; lat. rumpo; it.rompo (voigm. rotto).
463. Raip) gr. e lat. repo; fr. rampe; it. rampare; ted. volg.
rampein, grappeln.
464. RaiphaS) ripraS) lat. rapax, raptor; it. rapace, rapi-
tore ; ted. Buuber.
463. BaJaS) (passione, esacerbaziene) lat. rabies; ; it. rabbia.
Da raj) ,rauj =
animarsi, accendersi, diventar rosso (per
la rabbia ).
argento.
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9A voti EA.VStRITB
4G7. RiìJ, r^as, rajan, lat. rex, regRUS ii. re, reggente ; ;
rire.
reità, reitwagen ;
ted. Rad. Da l*ay, gr. reo; lat. ruo; it. ro-
tolare, correre, muoversi.
473. Rayas, gr. roos; lat. rivus> fluvius, flumen ;
it. roggia,
rivo, (ìunic; ted. volg. (sul tenere di Bolzano) Rilscli. Rai-
tran, gr. rcidron; lat. alveus; ted. Runst. Ritis = corso, e
lìgiir. gr. reysis ;
lat. ritus ; it. rito, costume.
474. Ri, gr. reo; lat. ruo; it. scorro, Gnisco(volg. mar.); ted,
475. Big, rlkh, gr. e lai. rigeó; it. irrigidire; d'onde frigus
= freddo; ted. frieren = gelare, sentir freddo.
476. Ris^ gr. raió; lat. (aflìa.) rodo, rado; it. taglio, distruggo,
divido ; ted. reissen.
477. Ritis, gr. reysis; lat. directio; it. direzione; fr. ronte;
ingl, road ; tei. Reise, Riclitung.
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VOCI SA.NSCniTlì 97
478. Radhira = s3ngue. Ròdhita, ròhita, lòhitn (l’ò sta
qui per a); gr. erylbros, rusioi, russaios| lai. ruber, rulilus,
rolb ; fr. rouge: voci, cbe derivano tutte dalla radice rndli,
o rag.
479. Bùdhis ( vegetazione, produzione del suolo = tua, come
ardhis da ardh = terra); lai. robur. i(. rigoglio. Rau-
haS; railhiS; lai. ruscus; tt. vegetabile, arbusto; (ed. Straucb
Da ruh =
vegetare, crescere.
480. Rl|Jà; lai. ruìna; i(. rovina (volg. mina); ted. Ruin. Da
rilj — rompere, danneggiare, rovinare,
481. RuksaS; gr. ryssos ; lai. raucus, rugosus; i(. (volg.) ròc,
sodino; russ. sizu, sazu. Sadas^ gr. edos; Ini. sedes; i(.
484. SadyaS; adja^ lat. hodic; it. oggi, volg. treni, ancóì (en
bui = in oggi); fr. — bui; ted. beute; gol. hindag; Ut.
487. Saliasraily gr. chilioi; lat. ed i(. mille, mila; got. tau-
zandì; ted. tausend.
488. Sair^ gr. saoó; lat. ed i(. salvo; fr. sauve.
489. Sakhityan, lat. societas; i(. società; fr. société. Sa«
IkiaSy lat, socius ; i(. sozio. Sacitas = associato. Saklià^
SakhyaS; = amico, socio. Sakhya = amica, socia. Da
sa^ = unire, associare.
490. Sai, gr. allomai; lai. salire, saltare: fr. saillir, jaillire;
13
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•s Toci MNscnirn
&91. Sala; gt. fiylé; lat. anla; ir. sala; ud. Saal.
492. Saiuan, sano, sa^ gr. ama; lat: simul, cum; il. iasieme,
con — fr, semble; got. sama, samana; icd. lammt, — sam-
=
,
494. Sami, gr. syneimi ; lat. coeo; i(. andar insienae, incon-
Da sam
trarsi. con, ed i = = ire (gire, andare).
495 Sarai, gr. emi; lat. semi; it. semi, mezzo (per es. semi-
vivo =
mezzomorlo ).
496. Saraìjas, gr. omoios; lat. similis; i(. simile; ted. ihn-
licb.
498. San, (
eùn )
ón ;
lat. ens; it. ente; ted. Wesen. Da as =
essere. Forse deriva da san, die signiflca anrhe Dìo, il lai.
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.
»oci sanscrite 99
ted. zasammenslehen r= unirti, radunarsi. Da «an =z cov, e
sthà = stare.
50G. Santif gr. eisi ; lat. sunt ; i(. sono; (ed. siod.
£07. SaOTah, lat. convello; it. porto insieme, congrego, ac-
cumulo. Da san = con, e Tah == veho, porto.
608. Sanvart, lai. ed it. converto. Da san = con, e rari
= verlo.
£09. Sanyi\|f lat. conjtingo; it. congiungo, unisco, accoppio.
Da sam = con, e ynj = jungo, j«go.
510. Saptan. send. sapt; gr. hepla ; lat. septem ; i(. sette;
ted. sieben. Saptainas^ gr. In-bdomos; lat. seplimus; Ut.
septinlas ;
gal. sibunda ; ted. siebenter.
511. Saptatif gr. bebdumekonta ;
Ini. sepluaginta; ir. settan-
ta; gol. sibiinleliiind ; ted. siebenzig; Ut. septyuios deseimtis.
£12. Sara^ tri. sàr (e\cellenl); gadel. sar (a bero). Vedi alla
voce celtica.
Sto. Sié) gr. saikos; lat. sioeus; ir. secco; Ut. sausae.
Stf. SitaSy gr. ktistas; lat. situs; il. situato, posto.
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100 Yfir.l SANAC.KITK
522. Slrùf gr. leìra*, lat. series; i(. serie, soga, catena. Ala;
ted. Seil.
sommes, étes, sont; roni. scm, etz, son; ir. siamo, siete, so-
no (volg. scm, sè, i
è); got. sijum, sijutb, sind; (eur. sin, sii,
sint ;
ted. sind, seid, sind; o/and. zijn, zijt, zijn ; sves. óre, à-
rcn, ars; don. are; ingl. ere in tutte tre le persone, ma cam-
biando, a somiglianza del Celtico, i rispettivi pronomi perso-
nali. (Vedi il celt. ìs, ed il singolare del verbo sauscr. alla
voce asini. )
52S. Sniisbà, dae. nusa, nora; Int. nurus; ir. nuora (volg. no-
va); ted, Schnur.
529. Spaoas, spaca, pacjat, lat. spicieos, explorator; ir.
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yoa SASscr.iTK 101
6.12. Spardh, lat. emulari, cenare; il. perdere, disperdere.
Spardan = lanci:i( spiedo ) ; led. Speer.
533. Sparhà = desiderio, brama. D'onde in gr. sparge; lai.
535. Sphal; gr. splialld; lat. ed i(. fallo; fr. faillis; tn^i. fall,
fail ;
teli, falle, felile.
537. SpliìtaSf gr. spidès; Inr. spissus; ir. spesso; fr. épais;
Ut. spaustas.
538. Sl'p (vedi sarpam); gr. erpetos; lat. serpens ; ir. ser-
pente, rettile. Da sarp^ gr. erpó; lat. seipo; ir. serpeggio.
539. Sta!, Stilbh, gr. styò, stcìioó; lat. stipare; ir. stivare.
(Vedi smas).
544. Stha, gr. islèmi ;
lai. ed il. stare; gol. slanda ;
led. sleh-
en ; ilUr. stali; rntt. stuiu ; Ut. stowiti. Stbas, SthltaS =:
slaris, status. Tistliat = sìsiens. Sthàtavjas stabilis.
stolto.
546. Stbas, gr. ^taO, stalizO; lat. statuo; ir. stabilisco ; fr. é-
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«02 VOCI sjk.’iscRrri
Int. (cui caiiibijin. della liq'imla r in /) sul; it. sole; fr. so-
leil ; lit. sanie; gol. sauit, suuiia; ted. Sunne. Da SUC = ri-
splenilere, lueirare.
556. SÙSf sakaraS) gr. sys; lai. sos; i(. (>orco, troja ; ud.
San, ScliwWii.
657. Sala, lai. seminalus; {(. seminalo; led. ges5el, Saat.
658. SÙtaSf SyntaSy lai. sulus; til. sulas; i(. cucilo; gol.
. wiilis. SùtraU) lui. sutura; il. cucitura. Da Sif cucire, =
nnire.
660. Svadas (dolce); gr. edys; lai. suavis; il. soave; in^i.
sweet ; ird. sùss; Ut, saldus; rnvs. sladnk.
561. SvaldaSf gr. yJos, y.lor; lai. sudor; il. sudore; ted.
Scliweiss. Da svid svaporare, sudare. =
6C2. Sv-atiaS) gr. ainos ;
(al. sonus ; i(. suono; ted. Ton ; lir.
il. suonare.
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VOCI SA.1ISCRITK 103
&03. S?apna8y svapas^ gr. bypoos; Ifit. sopor, tomoDs; tt,
sopore, sonno; gol. sleps; tcd. Schlaf; Ut. sapnas; rusj. (spa-
nìe. STapatf SUptaSy lai. sopitus; i(. sopilo ;
gol. slepans;
Ut. sapootas. Da svap, gr. Iiypoò ;
lai. sopio ; fr. soupis ; Ut.
sapnoiw; rim. spliu ;
got. slepa; led. sclilafe; il. dormo.
5G4. S^asr, svasi*!, suasar, svasa, send. klianlia palle- ;
Schwesler; gr. adelfe; lat. soror (da sosor, socror); fr. socur;
t(. suora, sorella. Svasriyas, Ia(. sororius; tcd. subwester-
lidi. — Trovo, che in sanse r. si usasse qual sioonimo di
svasri le voci SV^jòni e bhagini, dall'ultima delle quali
sembrano, secondo Bopp, aver gii Ziugheni la loro pén = so>
reila. Ma queste voci mi sembrano composte da sras o bai
= Piglio a, e da Jan = generare, a soniigliania del greco
knsis e kasignètos, e signìPicberebbero perciò più verameote
nipoti, o come direbbe il Tedesco Kindskinder.
56i3. Syàn, syùs, syat; syuma, syùla, syiis, gr. elèo, e-
ii^s, eié; eiùinen, eièie, eiòsan ; Ini. sim, sis, sii; simus, sitis,
allora, poi.
5C7. Tag, lai. tangere; il. toccare. Tataca, gr. tedeeba; lai.
573. Tapat, taptaSy lai. lepeos. lepidus; il. tiepido; /V. llè-
576. Tàtas, gr. tetta ; lai. tata, tutor ; i(. padre, tutore. Tata
= madre, lutrice.
577. Tara, tal, gr. soy, tey; lai. tui ; i(. di te; gol. theina ;
679. Tistati, gr. istan ; lai. stat; il. sta; led. stebt. Da Sthà
= stare.
580. Tràsas, gr. treio; lai. terror; it. terrore (alBn. tre-
mare ).
582. Tri, trayas, gr. treis; Ut. trys ; lai. tres; russ. tri; il.
583. Ti*iiicat, gr. triakonta; lai. trigirita ; it. trenta; gol. tlirei-
stigns; led. dreisig; Ut. Irydeszimtis.
584. Tris, gr. tris; lai. ter; ingl. trice; led. dreimal ; it. tre
volte. Tridhas, gr, trissos; lai, triplex.; russ. trizdy; it. tri-
plice ; led. dreifacb.
583. Trilt, gr. tryò; lai. tero, conterò; if. contritare; riisi.
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TOC! SASSCtllTB J lOJ
. sp. porr. roin. ed ir. tu ( rolg. li
) ; wgf, tliou ;
gol.- Ilio ;
genti,
ted. sre3. e dan. du; lìi. tu; slav. Tutt.boeni.epol.iy ", sere. li.
587. Tnat. gr, sos, leos; lai. tuus; il. tno ; led. deitj.
589. TllI^ gr. lalaò; lai. lollo, telerò; ir. tolgo, cstolgo, lo!-^
(aflìn.) Taumel.
891. TfatV gr. lagó, teiclircV; lai. lego; /r.-^lpge; il. —leggo'
( p. e. proteggo); ingl. deck; rcd. decke r«ss. laju. Ttac'f.
tTacan. gr. teichos, lego»; lai. leges, tectum; ir. tetto; ted.
Dadi.
593.
891. TtÀD, zend, IhvrVm pers. tui ;ì ;
gr. se, le ;
tal. te ;
fr. le. loi; tp. pori., rom.f ed ir. te, ti; /ir. tawe ; slav. lia ;
boiu.
594. Trayl, fnbliyao, gr. soi, loi; lai. tibi; ir. a te; gol.
595. Tyr, gr. Hermes; lai. Mars; ir. Marte; alem. Ziu ;
scand.
Thor = dio della guerra. D’onde il lai. conlerere; led. zer-
trùmmern.
596. Vbha. ab>lidij, gr. an>pbù; lai. ambo, bini; /ir. abbu ;
Euler.
599. liddic; gr. ekdeikd; lai. edico; ir. poferisco, dimostro. Da
nt = ex, e dir = dico.
eoo. Udi; gr. exeimi; lai. exeo; ir. esco; led. ausgebe. Da at
= ex, ed i = ire.
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.
IM TOC! SA!<SCniTK
602. Vlkày lai. flamma ; i(. fiamma. |Da questa voce saosc.
lulti^ i Vulcani pigliarono il loro nome qualificativo.
603. lllÙiiaSy gr. ololygon; lai. ulula; it. ulula, allocco; Icd.
60&. Unas (vedi alkas); gr. eis, monos; lai. uuus; il. uno;
ingl. one ;
ted. einer.
605. Upa (partic.) gr. ypo; lai. sub, ob ; il. sotto, so — ; led.
be — auf, an, em —
606. Upadhà, gr. ypotidemi; lai. suppono ; it. suppongo (pon*
go sotto alfine di sostenere, od alzare). Da upa = sub, e
dhà = pono. Nella parte del Tirolo tedesco usano tutt' ora
i lavoratori col grido hup, huppa darsi I' accordo per I' una-
nime sollevamento di alcunché, e le fantesche, dondolando i
609. Upari (prcpos. ); gr. yper; lai. super, sup — ; it. sopra;
sup — ,
sop — ,
sov — ,
sog — ;
gol. ufar; led. auf, ùber, ober.
610. L'pasthàf gr. ypostaó ; lai. substo, subsisto; it. sotto-
sto, sussisto ; russ. postoiu ;
led. bestehe. Lpastas = sub-
Da upa
sistens. sub, e stha sto. = =
611. Vpaj'US, gr. y'pozcygnyò; lai. subjugo, subjungo, subigo ;
gr. erea; lai. ed il. lana. Da ùrn, ùrnu (coprire, vestire); lai.
ed it. orno, fr. orne. Secondo questa radice la voce orna-
menio significava in origine un decoroso vestito, e da questo
venne adoperata in seguito per esprimere qualunque siasi
ornato. Il titolo di ornatissimo Signore è del qui detto un
esempio parlante.
613. vrj, lai. urgere; it. urgere, spingere, promuovere, IJrJaSy
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VOCI SAKSCItlTK 107
gr. ergon ; it. |opera, lavoro, cara, premara. D* oode li*
turgia,
orliis. i(. terra, orbe, lli'varà ^r. orgas; lo(. terra ferlilis, arvum,
urbarium ; ir. campo, -podere. Auryara in ^end. sìgniGca or-
bar =3 albero. — L'rat in Celtico significa potenza; d’onde
taurus = ferns bos. • Uri eniin gallica vox est, qua feri bo*
ves significantur. > Macrob. vi, 4. Caes. B. G. vi, 78.
eia. Usròf usa, gr. ayGs, ayra ; lat. ed ir. aurora; Ut. auszn;
russ. ulro. Da US = rispleodere. Secondo questa radice la
voce ,
italiana usbergo signiGclierebbe un' armadura ( copri*
mento) risplendente.
616. IJt (
partic.) ;
gr. ck ;
lat. ex; it. es — ; ted. aus.
617. Ula, alba, gr. óte, lat. at, aut; gol. sithan ; fr. ou; rutt.
a ;
celt. ai ; ir. o ; ted. odcr.
618. Utplu, la(. elDuo; it. sgorgo; ted. ausfleissen. Da ut =
ex, e piu = fluo.
6’2I. Uttas* gr. yettos ; lai. udus ; it. bagnato, umido. — Ben*
cliè la lingua it. qui diversìGcbi dal Sanscrito c dal Lat., mo*
etra però d'aver conosciuta, e fors’auclie usala un dì la me*
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lO-S vor.j SANii Kirr
vicus; ir. vico, vicolo; gol. weihs ; led. Wobnung. «Vici di*
ciinlur iiumiics doinus». Sltv. io Juniano Parlbenopaeo ad
hauc voc.
030. Vaida, Tailtha, vaida, vldma, vJda, tMos, gr.
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voti SA>s<;itrrK 10l>
<i3'2, \'8j4t9 valhaf zend. vaiò; illir. velar; lat. veotus; it.
631). Vailan^ vallasi Ijt. wulus; lat. vallus; ir. palafitta, stec-
ón, oysia ; lat. eos; if. ente; got. wisaii; ted. Weseo; russ.
weszez’.
633. Vas, yusmàn, vàn (voi due = ambo); send. yiijem ;
pers. sliumà; gr, ymeis, spliói; lat. rom. e port. vos; tp. os ;
fr. vous ;
if. voi, vi; Ih. jùs; slav. rus?. bocm. e poi. wy ;
seri', vi; got. jus; alem. ir; ted. ilir; oland. gij ; sva. e dati.
636. Vaslis, gr. esdes; lat. vestis; it. veste; got. wasti ; ted.
637. Vatas, lat. vitta; if. benda, fascia, vincolo; tei. Band,
Binde.
638. Vatis, Talas, Tatikas, lat. ventus, ventosus ; if. vento,
ventoso; fr. vent, venteux; ted. Wind, wiudig; ingl. windy;
Ut. vvési's.
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;
TOtI SANSCRiri! HI
6G0. Vangar) lai. vector; ir. vetluralo, vellurioo; tcd. Fdti*
rer, FulirmaDD.
661. Tayan (àvàn=:noi due); zend. vaéin ;
peri, mi); /ir.
mes; ilav. russ. boem. e poi, my; serv, mi; gr. éineis, nói,
nò; lai. tpag. pori, e rom. nos; fr, nous; ir. noi; gol. weis
aleni, e ted. wir ;
olan. e dan. wi; ingl. we.
602. Vi (panie.); lai. de — ,
a, ab; i(. di — ,
dis — , via, sen-
za ; icd. ab, weg.
663. VldhaSf gr. eidos; lai. visus; ir. viso, aspetto; Ut. wei-
reggente ;
russ. widok. Vedemi = far sapere. Da vid^ gr.
6GG. Viganiy lai. abire; andar ir. via, dipartirsi; led. weggehen.
Da vi = via, e galli = camminare.
GG7. Vincati^ gr. eikosi ; lai. vigilili; il. venti; fr. vingi; iagl.
twenly; gol. twuitigus; led. zwanzig; russ. dwadesiat; /ir. dwi-
deszimt.
GG8. Virà) lai. virago, mulier;ir. viragine = donna illustre (domina).
GGtt. VÌtaS; (passalo); lai. velus; russ. vetcliii; fr. vieux; ir.
avito, vecchio.
670. Vjras, TaraSf lai. vir, maritus; /ir. wyras; gol. wair ;
ir. uomo forte, potente; d'onde astrato virtus l' = virtù. (Ve-
di vartis).
G7I. Yà) gr. eò, iemai lai. ire; ir. gire, andare; led. gehen.
;
led. Zwilling.
m VOCI SANScniTK
vos (acctts); ir. voi, vi; gol. izwis ; led. euch ; r««. vi'as. Y’ns-
makailf gr. ymón; lat. veslrum ; ir. di voi.
vostro (volg. vos); gol. izwar; aleni, iwar; led. euer; sves.
e don. eder; oland, uw; ingi, your.
C8I. YOTan> gr. ebaoo, ebe; lat. juvenis; ir. giovane; gol.
jungs; led. jung; {ir. jaunas. Ylira^ ylaTaiian^ lai. juveii*
tiis; ir. gioventù; led. Jngend.
68'2. YùyaD^ xend. yùjem; pere, sliumà; gr. 6meis; lai, vos;
il. voi; gol. jus; ted. ibr; Hi. jus.
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DE’ CELTI, E DEL LORO LINGUAGGIO
-PHOW«a
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114
re al medesimo confronto le stesso voci greche e latine, giusta-
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IIS
tengono, i Galli, i Calali, i Vailesi, i quali in essenza altro non
sono che Celli, contrassegnati con nome alquanto diverso; alla
seconda gli Anglossassoni e gl’inglesi, che rappresentano due
germogli dì diversa natura sopra uno ed il medesimo stelo. E<
gli è perciò clic gli antichi adoperavano i detti tre nomi (Cel-
ti, Galli, Calati) ora per significare tutta insieme la nazione, ed
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117
DO, conservarooo però per lunga prua e coslomi, e ron»ueta>
dini, e lingua, la quale, al dire di s. Girolamo, rassomigliava
al dialello de’ GalIT treviresi : anzi siaro d’avviso, che, siccome
niuna lingua giammai non si estingue alTalto, si troveranno lui*
t’ ora io quelle parli traccic non poche di quel celtico loro lin«
guaggio. E forse, non altrimenti che nell’ appellativo di (ìalli*
to — ebraico.
Il culto degli antichi Celli era a somiglianza degli altri po-
poli gentili basalo sul politeismo ; veneravano cioè degli Dei c
delle Dee {deas maires seu maironas). I nomi più noti delle ma-
schili loro divinitò, come autori greci e Ialini ce li trasmisero,
erano i seguenti: Teuiaiet, che corrispondeva al Mercurio de’Ro-
mani, //csim = Marte, Taranìs (dio del fulmine e del tuono) =
Giove, Belenut = (1) Apolline ecc. Dal cullo delle Dee si svi-
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)
IIS
rinomatissima; si nominano inoltre l'azza di bronzo, e ne’ tempi
Uuir (d M iiln m ( )
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119
Peith (p) Teluc (i) i
codesto Beli, Manogan, il quale visse circa l' anno 120 avanti
l’Era volgare. Questa rarità numismatica fu descritta dal D.r
Stukelcy nella di lui opera, che tratta delle monete degli anti-
chi re britannici. Nella stessa maniera si conservarono i canti
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no
Ossian visse intorno ul quarto secolo dell’ Era nostra, cd era
eroe e vate ad un tempo. 1 suoi canti vennero a notizia della
restante Europa solo dacché Maepherson li raccolse, e li pub-
blicò. Quest'eco perdentesi di vaneggiamenti gentili, queste me-
morie dell' eté normanna iovc^liaroso tutte le colte nazioni ; sic-
ché ben presto latte le lingue riprodussero qne' canti parte sto-
rici, parte lirici, ed insieme erotici, elegiaci e descrittivi
La Musa narrartiva e drammatica è rappresentala da una rac-
colta dì singolarissimi avvenimenti, chiamata de’Mabignon la
quale ci porge schiarimenti intorno alla mitologia, alla vita pri-
perchè scritti In Francia nel secolo X per la prima volta in lingua vol-
gare, la quale chiamavasi romantu termo, o per abbreviatura romavs.
Tal circostanza ci fa Conoscere, che tra lingua rustica romana e tra
lingua Ialina propriamente della passava ognor quella dilTcrenza, che
passa fra un cd una lingua colla. Scnonchè non sapcn-
dialetto incollo
lioci noi bene spiegare come e perchè in tal caso si possa chiamare ro-
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lil
Owen Puglie procuiò de' Mabigiioo un'eleganle edizione, corre-
dandola d' una versione inglese. I msnoscriiii antichi, dai quali
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12 ^
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ns
Preseotemente la famiglia celtica si divide in due rami lingui-
stici. Il primo contrassegnato col nome di Gadelico comprende
il dialetto Ersico, il Gaelico, ed il Manico. Il secondo, detto il
'
ea, ou; frane-gali, au, ej eau; lai. aqua; il. acqua. D'onde
ansV; awe, auge angìa, algta = ischia (regio aqiiosa ).
G. Acaidil; =
dimora, abitazione. Vedi cac, e la sanscr. caga.
7. Acawd; lai. adaf|ualiis; il. adacquato; (irrigato); ila(*a»d
= inuanìameiilo. colf articolo).
j
8. Adoil; lai. dominiis; il. signore (alla tpagn. don, fcm. donna). \
9. Aclhj’lll; Ut. ilo; rim. idu ; lai. co; il. vado (me ne vado).
dO. Afaiii., plurale di al’at* — alfaiino, afUizione. Starebbe for-
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;
se II) frase italiana; «Molti affari generano annuiti > con que>
ste voci celtiche in qualche biologico rapporto? (VediAvar).
11. AfiliSf lat. avis fr, òiseau, aucel, anselh; it. augello (volg.
usel ); ted, Vogel : voci, che probabilmente si formarono dal
diminutivo lat. aucella, avicellus.
12. AgOSf lai. aoguslus; il. angusto; led. eng.
13. Agtf lai. aclus justitiae; il. atto di giustizia.
14. Aidheoir; ^r. aither; lat. aether; i(. etere, aria. D'onde
Aurora, ffr. ayrios ora = tempo mattutino.
13. Alg, agmen frotta, folla.
lai. ;
15. Airnif arWf aor« ar^ gr. aor, ares; lai. gladius; i(. ar-
ma. Arv = pugnale (man — ara). Arvawr = guerriero,
gendarme. Arvand = armato.-
19. AlSy lai. munimen, arx; ir. ajuto, difesa. Vedi la sanscr.
are).
20. Alauda^ (bas. Urei.) lek? lai. alauda; it. allodola, lodola;
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,
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vori cci.TiciiE li7
gr. argirioo; Ut. argeoluni; i(. ariento, argento : signìGoa me-
tano bianco.
&5. Ara, anfaru,'ei*w, aradu, lat. ed ti. arare.
46. ArW; lat. ed it. arma; ted. Webre. (Vedi airm). Trovo,
che in Celtico afvawr signiGcasie (
Ggur. ) anche finire, mo-
rire, 0 forse pib veramente far morire. Egli è difattì costume
de’ dialetti celtici di dare al genere di morte u lesione il
gali. VII. c. 75 ;
Leibnitz. supra vel
mare. Mabill. II. 60. cf. 439. — Ar — mor —
Ili, — ic
(armuir Ict )
= ultra mare 0' Coon,
Ictium. — I, c. 3, 99.
Il Nanne del Tirolo adopera tutt'ora la medesima voce ari!
(avanti! fr. allez!) quale imperativo per far marciare i suoi
giumenti. (
Vedi le voci sanscr. ar^ ed arJ).
48. As$ asa = principio, sorgente, primo, cllinc Scandi Otbi-
num ceterosque Ileroas vocabant Asas«t V. E. Loescher lit-
asino ( volg. asen ); got. asii ; angloK. asai ; teand. e dac. osai,
asen, esen ; ingl. asei ; ted. Esel ; base, astua.
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l’S VOCI ( I.LTir.llK
affanno.
56. ATryviogi, lai. arroganlem agere, presumere; i(. far l’ar*
rogante.
57. Aw, e coir articolo Ilo (
l’ aw) = acqua. (Vedi Abh).
58. Asvcn, lai. acuere ; t(. acuminare. Aw<;aiz = acuminalo.
AìfCjs = acuto. AW^, gr. ake ;
lai. acus, acumen, aculeus ;
bora )
= adesso.
67. Az, lai. impulsus; ir. impulso, istigamento; d’onde aizza-
re (
in volg. uzzar); led. hetzen.
63. Azas, adhas* gr. azios; lai. aptus; ir. atto, adatto.
65. Bagad, gr. kokkos lai. ; bacca; ir. orbacca, coccola. Ba-
ca =
cingere di serto, d’ onde baccalaureus? Vedi Carati.
66. Bai(,‘, lai. exsiccatus; il. appassito (in volg. pass). Bci-
ciasY — appassire, o come alla celtica si dice, seccare, sec-
catura, peso, noja.
67. Bals, bhas, bas, lai. mors; ir. morte. Si vede perciò,
che la voce il. batìre (venir meno) ha la sua fonte nella ra-
dice celi, bas, e che il grido tumultuario a ba$so corrisponde
al ted. Mordjo!
68. Balau, gr. aloan, trìbein ; lai. exlricare, expellere; ir. e-
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VOCI CELTICHE 119
tricare, trebbiare; d'onde trebbia (quasi trebala). Quindi la voce
tribolazione (io senso di vessazione, combattimento) non sarebbe
che figurata, presa dalla trebbiatura del grano ; ted. Dreschco.
69. BalàO) gr. ballizein; lat. choreas ducere (juxta Isid. bai-
lationes); i(. ballare; (ed. walzeo, laozen. Bai) alb. valu; ir.
71. Banc^ bac^ lat. abacus; i(. tavola, banco (volg. banc);
ted. Bank.
72.Bara; aran^ gr. artos ; lat, paois. Gibus ;
i(. pane, cibo.
Bargnin, fr. baragouin, barguigner = barbare loqui. L' e-
limologia di quest’ ultima voce può trovarsi in bargiua, bari-
gena = peregrino, oppure nella circostanza, che i Celti pro-
ferivano queste voci ogniqualvolta nel loro linguaggio chiede-
vano ai Greci, Latini ecc. pane c vino. Nel Trentino chiamasi
larabara quell' uomo, !il quale usa un parlare confuso ed in-
concludente.
73. BarCy forkf barka^ gr. e lat. baris (navis); ir. barca
(da bara = cassa ed aca = acqua).
74. Barn) dac. birau; magg. birò = giudice, giudizio. Le voci
italiane barone, birra, bargello si presentano quindi come al-
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<30 TOCI (F.LTICtlE
81. Bear, bar, gr. laleip, logon; lat. fari, loqui; ir. parlare.
L’ appellativo celi. gali, barell significherebbe perciò narra-
tori, perchè decantavano ie gesta de' loro eroi. Beas = lin-
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VOCI Cr.LTICIlE 131
89. Bledf blee^ sauon. amie, biad, bied ; fr. bié ; il. biada ;
leraior cella vuole, che questa voce siasi recata in Italia dai
Lor. Diefenbach.
90. Bog, bogelf lai. umbo, umbilicus; ir. ombilico, in volg.
ombrigol.
91. Bore, boren, boreuaw, Im. matutinum; ir. l'albore del
9é. Breo, lai. igois; il. fuoco; d'onde bruciare, in ted. bren-
neu. Bruid =
brucia.
95. Briga, broga, brica, brix, trac, bria gr. pirgos lai. ; ;
med. burgus; il. borgo; ted. Burg. Deriva dalla rad. brìi,
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i.n VOCI CKI.TICBE
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VOCI CKLTICIIE <33
no}a (
prunetum )
boscaglia ecc. Le voci alemanne bergeri =
.
assicurare, geborgen — salvo, sicuro e burg = castello, o luo-
go difeso, hanno pur esse il loro fondamento nel celtica brwg»
E quindi le voci italiane imbroglio, imbrogliare ecc. sono me-
tafore, che dinotano impedimento nato, o frapposto al conse-
guimento di qualche Gne. Cf. Briga»
99. BrK'thy lai. dimicare il. guerreggiare. Arrrwth
;
= l’ at-
ohne Freud-
< 01 . Baaili; fot- bovile; t(. bovile, stalla pe' buoi.
< 02 . BaWf bo^ gr. boys ; lat. bos; il. bue (
volg. bò. )
Bock.
10^. Bycan (dalla radice big^ o bat; = basso) gr. pigme ;
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134 VOCI CELTtcnE
ted. gali (
per es. galle Erde == terra grassa ) ; il. uomo gras-
so e grosso. Suetonio ci ragguaglia, che l'Imperatore Calba
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VOCI CELTICHE 13Ó
vcuoe coki cliiamato • quoti praepinquU fueral viaus, quem
(e un tale) Galbam Galli vocant. > 7u Galb. c. 3. — Come
nelle lingue romaniche le voci lutio, lusturìa, luisur'wto ecc.,
quantunque difTercuti per significato, sono però consimili per
suono, così pare, che in celtico addivenisse di quelle voci, le
quali hanno per loro base la radice cal^ o gal» P. e, fiala ;
fr. ani. gale; gallone; fr. e tpagn. galou ; i(. galante (gajo);
fr. galani; spagn. galan, galano; fr. ani. galois o gallois; ga-
lanteria, galantèo, galantiare ;
non che il lai. gallare (appo
Nonio Secondo Yarrooe )
= bacebare, e l’ italiano gallare (non
già da stare od andare a galla = galleggiare, ma dal fare da
gallo), galloria = eccessiva allegrezza ecc. Quindi la voce di
ined. lai. gadalet = merelrices. ( Vedi gadal ). Sembra, che
tutte queste voci si sileno in quel rapporto di causa ed ef-
fetto, il quale nelle sagre carte trovasi espresso colle seguenti
parole,: Incrassatus est dilectos, et recalcitravit : incrassatus,
impiognalus, dilatatus, dereliquit Deum factorem suum, et re-
cessit a Oeo salutari suo. Deuteron. 32, 15.
112. Galeden^ caled, cal, lai. callus; ir. callo, durezza di
carne nelle mani, o ne’ piedi. Caledu = incallire.
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iiù TOCI CELTICHE
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)
corone de’ monti (delle io trentino volg. erose) altro non si-
gnificano, se non le loro punte, le quali sulle sommità a gui-
sa di corna s’ estolgono verso del cielo. Le voci Comi, Car-
nutes indicano perciò popoli, che abitavano sulle alture, Cor-
niola, Com —
ÌVallis = paese montuoso ecc.
122. Cara (cimfcr.), kear charc;
(corn.), gr. chairomai, eran ;
elapbos; lai. cervus, it. cervo (volg. zerf); fr. cerf; rus». ser-
na; ted, Hirsch.
12&. Catta, katta, kat, lai. felis; ir. gatto (volg. gatt); tcd. Katze.
125. Catjrlta, caettaarbta, gr. phalanx; lai. legio, caterva;
il. caterva, moltitudine sì di uomini che di bestie. Questa
voce, da Isidoro e Yegezio dichiarala d’ origine gallica, sem-
bra composta da ca, e torf, torfa, trnyna, tnvpi*),
trup, gr. tyrbe; lai. turba, turma, caterva; ir. caterva, trup-
pa; dac, trupu; spago, tropa; prov. Irop ; fr. troupe; ingl.
lai. quatuor; fr. qualre; it. quattro; Hi. keluri; ruis. czely-
re; gol. fidwor; ingL four; ted. vier,
132. Cele, clojar, lai. circulus, circularis; i(. cerchio, cir-
colare.
133. Cellwair, gr. aikallò; lai. jocari; il. celiare, scherzare.
Celbfeirus = giullare, giulivo. Quest’origine dell’ italica
voce celiare è certamente più vera di quello che sia il dedur-
la da Celia, già donna di teatro, la quale, vuoisi, si distin-
13o. Cesi, gr. kislé ; lai. cista; it. cesta; ted. (volg. tir.) Zist.
13G. Chwaci* (in dial. cimbr.) choar, hoér (in Breizonntk,
o bas-Brei.) hòi* (in comic.) piuthair (incaci.) seathar,
Siur (in ersic. )
lai. soror; fr. soeur; i(, suora, sorella; ingl.
sisler; ted. Schwesler. Questi esempi di derivazione dimo-
strano, doversi pronunciare il eh, e h celtico come il gu-
turale sr, ed il sibillante c\ sanscrito. Fer es. svasr, cya>
cru, chwaer, choar ecc.
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YOf.i CEi.Ticiu; 139
l'7. ChHedu io gacl. Sia; gì. éx ; tal. sex; ìt. sei (volg.
140. Gl, CU, ki, kei, kun, don, gr. kyo’v; tal. canis ; ir.
stai', kord; lat. cutter, gladius; il. coltello, spada. L'uà tal
149. Go — can, cyn, gr. xyn, syn, kyn; lat. cum ir. con,
—
, ;
co
laO. Gop, cocb (cimbe.); lat. coccinns. Gocbeu, lat. ruber ;
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VOCI CELTICHE 141
(US Grajus (secondo Pelron. Sat. 32)= rupes. Grajoceli, o
Garoceli = abitanti delle alpi.
163. Greuan (dm&r.); gr. kranon; lai. cranium, caput; il.
166. Crill^ gr. chraò; lai. quaero ; il. grido; fr. crie; ted. tir.
crinis ;
it. crine. — Donde veunero le dizioni di nied. lai.
170. Cuige, COig^ gr. pente; lai. quinque; it. cinque; Ut.
corame.
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.
con —
181. Cyn^ lat. cum ; ir. con.
182. Cynydd) (ci»«fcr.); med. lat. cinnitus, cenitus, era un in-
sulto proibito dalle leggi saliche, che corrisponde perfetta-
mente all’ italiano : « fiol d' un con. » .\.B. Costumi eguali fan-
no con ragione conehiudere a discendenza eguale.
183. CyTedOR. /(if. dives: it. dovizioso. CyTOelh, lat. divi-
tiae; it. dovizia, ricchezza. Nel volgare trentino gli zecchini
d’oro sono appunto chiamati occhi di civetta. Verrelibe que-
sto termine forse più naturalmente da cyvedog,, che non
dagli occhi gialluccii della rivetta ?
1S1. Dacnr. doiai% diiar. tir, gr. gaia; lat. ed it. terra;
gol. aii llia; inj/. earih ;
feti.. Erde.
18.5. Dant^ gr. oHon ; lai. deus; it. dente; (volg. dent).
ISO. Davas^ davad. lat. ovis; it, pecora.
187. Dawd» lai. dos, oblatio; il. dote, largizione. Cardotin
r= mendicante. Car-dawd = carità, elemosina. Dal che si
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Toci CEL Tiene l/i.T
( —
petite dieta).
192. Dis — f lai. dis ; il. dis (par'.’c. negativa.)
193. Doedj'df lat. docere; il. spiegare, insegnare, addottrina-
re. DoelhnTf lai. sapiens, doctor; sapiente, il. dottore.
194. DonaSf doilUS) lai. inrortunium, damnum ; il. disgrazia,
danno. Doiialghiui = distruggere, danneggiare.
195. Dun ( dunum ), dlli* (
diiriiin )
sono tennìnazioni celtiche
esprimenti città o luoghi di giudizio. Per es. Dunium, Lug-
duDum, Carrodunum ,
Durovernum, Durobrivis, Dujodurum.
Gli anglossassoni cambiarono questa voce in lown. 1 loro si-
gniGcati primitivi sembrano perciò corrispondere alle voci
latine domus e tiirris.
196. DuW; deOy (gael.) 'dia^ gr. tliios, this ; lat. deus; lii.
lat. dies.
197. Day, dau, doa, do, da, dis, gr. dyo; lai. duo; ii.
due (
volg. do ) ;
gol. twai ; Icd. zwei ; lil. dwi ; russ. dwa.
198. DWr, lat. aqua, fluinen, torrens; il. acqua, fiume, torren-
te. D'onde 'si spiegano le voci composte colla desinenza in
durus, a, um.
199. Dyd, dyz, dyw. Ini. dies; ìL dì, giorno.
200. Dyil, dun, lai. mas, dominus; il. maschio, donno, don.
Nell'ersico dicesi duine, ed anticamente dicevasi dacdaì
= uomo grande. J\el volgare trentino un omaccione chiamasi
tuttora un dimiai, c si conservano così ambe le voci celtiche
rifuse in una.
144 VOCI CELTICUE
205. Efe, gael. e, gr. é ; hi. eja, ila ; fr. oui ; i(, sì. Corri-
sponde forse il celtico efe all' italiano affé? (a fede).
206. Eignyim, gr. anógó ; lai. cogor ; t(. volg. treni, cogno =
devo, sono costretto. Egni, hi. vis, potestas ; il. forza, po-
testà. SigniGcIierebbe forae il nome Egna (sede antica d'una
corte di giustizia nella valle superiore dell'Adige tra Bolzano
e Salorno) casa di^forza, ossia luogo del giudizio? Quel di-
stretto giudiziale cliiamavasi anticamente di Etm e Caldif.
207. Elle, cìmbr. allan, gr. allos ; hi. alius ; Ii(. anas ; russ.
ioyì ; il. un altro.
208. Eirghiin, gr. aeiró ; hi. erigo; il. ergo (da erigere, od i
anche ergere.) I
211. Ep, epo, epa, gr. ’ippos; lai. equus ; angloss. ehu ; (ed.
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VOCI CELTlCnii « 6»
(iiovu credorlo, a niolivo clic le vediam passale in que’ lin-
in
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HS VOCI CELTICHr.
ed al led. au<i.
2 11. Eie* aoilb^ gr. aidos ; lai. aeslus, aestas; t(. estate; fr.
é.é; iiigl.
eunuco.
216. Fa., (Jear, lai. video; it. vedo. Dearkain, o tuigim
= iiilueor.
229. Fol, gr. plieypein ; Ini. fiipere; il. fuggire; led. fliclien.
232. FrailG lai. framea (lancia, asia, dardo ) ; it. Liuudo (spa-
da). Secondo l.a Usliiiinniaiiza di T.n ilo cap. 0. frnmeu signi-
ficava plesso gli uuliilii Oeiiiiaiii una spada di umggiur (^rau-
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,
233. Fual) lai. urina, il. orina. Fualail = orinale. Sulla Bic*
sciana chiamasi un tale urJigiM volgarnieule ridili: voce, che
deriva dal Celiieo Fuillliil. Il di. fuicre, fitiniu^ col suo cor-
rispondeiile italiano trae pur esso la stia oiigitie dalla radice
celi, fulty la ipule col si I lo scaniljiameula dell' f in e
deir II in o, da fui, jjiu -i couvtiii in foi, poi, dal che si
237. Galeir, fr. ga'òre; hit. n.av!s; ii, nave, galera; d’onde il
veiLo gnllfijgiare.
i, valoie. G’.lcàl
giilfiJtl, l'af. fiii'iiiu io ; il. valeit' >al- nie.
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l'iS Toe.i r.tLT c.nr
‘Ifi’t. Gargan^ beri* lat. claudus; ir. zoppo, nel dial. volg.
treni, tgherlo.
gargata ;
pori, garganla ; ted. Gurgel.
251. Gobaily /at. jubilus ; i(. giubilo. D'onde' la voce antiquata
francese gobe = allegro.
252. Gor, gour, lai. summitas, super; ir. sopra, sur (volir.
sor — ,
sora). Malte — Brun (llisl. de la Geogr. I. p. 51 )
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VOCI CCLTICIIK i49
vano le coste ossia le alture. — Io ling. poi. gora signi-
lica monte. Gar, gòr, g'ur sìgnifìca anche testa, capo,
superiore. Quindi gort^ayez = capo superiore, o potestà
suprema. Edrycgar = avveduta, testa furba.
Gorr^ Idt. caibu; i(. carbone.
2;)4. Grati; lai. umor, jueiindilas, ir. amore, piacere. Garadh;
lai. gratiis ; il. grato. D' onde la frase ital. andare a grado,
non che le voci gradire, aggradire, gradevole, grazia, grazioso
ecc. Graidhcor, lai. amusius ; il. amante. Graid— vaindia
= Venere.
Guaed; guyd; lai. sauguis; il. sangue.
2ó6. Guzuk; lai. cervix ; il. nuca, cucuzzolo.
257. Gwal; lai. valium ;
il. vallo, steccato, chiusura.
25.S. Gnar, war, gwyr, gwr, ver, lai. mas (maris), vir; il.
uomo, marito; gwraig =
donna, moglie; albati, grugia, grua;
gWerIn =
viri, multitudo; gwjrlh virtus, ecc. Ut. wy =
rètte z=: dacie, venjura — virgo; albati, icnjuri = castitas ;
roggiare.
263. Gwea, lai. venustus (Venus) il. avvenente; led. schòo.
261. Gweiiwyn, lai. venenum; ir. veleno.
265. Gwer, gwyr, giverz, gr. chioros; lai. viridus; ir. ver-
de, virente, fresco; d’oude tutti i derivati; vireo, viresco,
viretum, non che il gr. graslis, il lar. grameo, herba, ed il
led. Gras.
150 TOCt CELVICHS
(non gii) dal lai. eenior, ma) dal celtico, in origine altro non
significasse che superiore, e che perciò fosse la medesima a-
doperata altresì per esprimere, vir, mas, mnriliis, ree.
271. GWr, jr. aner; lai. vir; ir. nonio, maschili. G'ivarele»
gr. arcò, andreia, lot. virlns, virditas ; ir. viriate, vigore. —
Questa radice celtica (
gwr, gur, «f )
sjiiegi il signincalo
delle ilpsioei./.e gr. e led. in er, lai. in or, ed il. in ore. Per
es. arzwi*, arz — glir^ gr. atoler; Ini. arulcr; i', aralcrc
ossia cainpagnnolii araeths oialin,
;
discorso. Arclthixt’rs
gr.iptor; Ini. oralor; il. oratore; le.l. nedrier.
spogli, hierro :
sennd. jii n; niigloss. iren, isern ;
gol. eisaro ;
276. HaltMl, haloil, satails gr. ali; lai. sai; ir. sale; led. Sa'i ;
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VOCI CELTICnE 1 3 1
282. licil UTf lai. seiiis, teninr; il. senioie, anziauo. Ilèn
(kan =caiiui) significa vecchio.
28.1. Ilcr, gr. derii; lai. pugna; //all. ger, guerre; il. guerra,
fioro lioreoan — afferrale; liercil = pigliare, arrestare,
gol. juk ;
iiigl. yoke; icd. Jurli ;
hi. juiigas; riiv«. igo.
j
n*ra innanzi. Verrebbe fui se da questa vm e l’ imperativo òio,
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152 VOCI cti.Tic.iii;
end.
294. Itim, Itham, Khitim, esn; lai. edo; it. mangio; ted.
esse.
ira, rabbia ;
Fontano però non v' intende che un cacciatore
( da chasse e ner).
299. Raiit, b. Bret. Rant, gr. kànthos; lai. canthus ; it. can-
to, cantone, angolo, perno.
300. Ranton (gadd.), ciad, ceud, cani, gr. ekaton; lai.
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,
311. Kiil, lai. dursum ; il. dorso, schiena. Kul significa vera-
mente la parte opposta, deratann.
312. Kiilni, liolin, lai. columba ; it. colomba.
313. Kiipla, lai. duo, duplex (copula); i(. due (coppia),
doppio.
314. Labariim è secondo i Bolinnd. Mari. 3 p. àód. voce di
origine britannica o gallica, avente il significato di lancia.
Sembra derivare dal cimòr. Ilabyr (sword, spreeding, breech )
• vox, sonus; it. pi. lai, lamento, grido. In pror. c fr. ant. lai
’ significava canto; teJ. Lied.
316. Lanka, bai — firct. lans, gallk. Iankiai;^r. lonche ; lai.
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VOCI CEI-TlCnK 15i
lancea ;
it. lancia ; led. Lanze. Pesto dichiara questa .voce di
origioe gallica, Varrooe spagnuola, c Nonio alemanna. Galli
materibus, Suevi lanceis configunt.
317. Lar^ = grasso; d’onde lard^ in med, lat. laridtioa, lar>
dum, lurida; ir. lardo, non che la voce latina larix, in fr.
lizza =i= riparo, trincea; lat. septum. Ecco il motivo, per cui
le case dei principi e de’ grandi sì chiamavano palazzi (d’on-
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VOCI CELTICHE 157
,750. LlithiaW) lat, allicere; il. allettare.
331. Log; lat, fossa; il. fossa (in treni, volg. Ioga). Locbth
= putrido. Un’ acqua morta, che si ferma sulle vie, si chiama
in treni, volg. lacca.
dice celi, liti; come pure le lutine : luceo, lumen, luna, luci-
dus, Lucina, lucuicntus, lucus (primo luco. Terent.), non
che la got. Ijuhath ; atigloss. lecht, leolh ; led. Lichl ; leitic.
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Ì5S VOCI CELTir.nK
339. Lyfìlf gr. leichó; lai. lìago; i(. lecco; (r. lecclie ; ingl.
lick; led. lecke, gol. laigo, ligham ; Ut. lézìi ;
rtiss. lizu.
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VOCI ClXTICnE liiO
voci =
magiis figlio, ragazzo (in volg, matell) ; magath, e in
.
gloss. mund (Faramund = mano o braccio di ferro?). Ma-
uak = manica. Manal =. monile. (Vedi Maen). Siccome
però un monile non era esclusivamente un adornamento della
cavallo.
368. Man^ lai. mancus ir. menno, monco. ;
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TOCI CELTICHE
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toci CKUTICHK 161
vocalizzazioni, sembra in origine corrispondere al conceUo di
uomo maschio, lai. mas, — aris, tlov. mu2, led. Mann. E
. aiceome il marito è per diritto di natura il prìocipe della fa-
miglia e la moglie n’ è la principessa, quindi è, che colla
medesima voce non solo coolrassegnavasi 1’ uomo c la donna,
il marito e la moglie, il signore (domious) e la signora (do-
mina ) ma ben anche il prìocipe e la principessa. Per es. Ma-
robodus = sovrano, o principe della terra. Emir (in turco
od arab. = ) prìncipe. Nelle composizioni poi signiCcarq no-
bile, illustre, distinto, o quella qualilù infatti, che il Latino
esprimeva colla voce min», mirabilis. Per es. 'feulomarus
( presso Livio )
Wisimarus, Gundomarus, Olhomarus ; Mareo-
mir, Clodomir, Badoroir (presso Amm. Marceli.), Catomcr
( presso Tacit. ), Gilimer eco.
351. nana, muir, moer, luor, lai. ed it. mare; laì. Meer.
mara sìgoiGca anche lago; ed è perciò dio i Colti costu-
mavano chiamare il mare lan mai’a = gran lago.
352. mania, marchia, raarka. Deriva dal sanscrito mar-
ya, e signiiica io generale margine, (int. margo), estremità
conGoe. La medesima voce venne col tempo a prendere anche
il sìgoiGcato di territorio tanto se sui conGni che nò. Per es.
in ted, Harkgrafscbaft; Marca d’Ancona, Marca trevigiana ecc.
( Marcha, seu marca, item marco, quamvis diversas in mcdoi
aero sortiatur interpretationes, ut modo limilem, modo aliud
denotet, prò certo tameo dislriclu scu portìone agri ad vìlbm
pertineotis sumitur. Villas enim viarcìs distioctas fuissc ex
medio aevo notum est. > Bessel io prud. Chron. Goltwic. p.
531. Ma e perchè si congiunse colia voce in discorso anche
il signiGcato dì segno, d’ impronta, e perGno di valore mone-
tario? Le ultime p.irole del lesto citato ce ne danno in parto
la ragione. Godevano cioè nel medio Evo le città del favore,
che nel lorocircondario, il quale dalla città, qual punto centri-
co, s’estendeva ad un miglio germanico, non si potesse te-
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—
r,
> T«ei «r.LTicHi
1
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T#f.i f.r.i.Tir.nr. lfi.'5
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lfi4 roci r.ELTICHE
poltrivano sulle pelli degli orsi, così poltrivano quelli sui ma- \
Miihle. Siala 9 gr. myle; lai, moia; it. mulino, MalWry it.
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.
TOU CKLTICRE 1 C5
367. Mi; gr, e {al. ego; fr. je; il. io (
oei dialetto Tolg. si
ingl. mis — ;
gol. missa; ted. mis —
369. MìD; lai. parvus, minor; il. piccolo minore; led. min-
der.
370. Mira (coro.), luirout (iat-Brel. ), miraz; Mi. mirare; it.
378. Mota; lat. roons; il. monte, mota. Secondo questa voce
troverebbero il loro signifìcato le varie montagne, le quali
nel 'Firolo ted. portano il nome 3/ul.Noi però siam d'avviso,
che quelle località, da posli di conGne quali sempre presen-
tansi, acquistassero il detto loro appellativo da mutare (mu-
tuare), a motivo che io quelle parli o si scaricavano o sì ba-
rattavano le merci ; e quindi la voce mota* mauta; mutt
darebbe il senso di dasio, lat. telonum; ted. Mauth, ed i ri-
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ICO VOCI CELTICHE
ted. Mùoze.
380. Mouza, moncheia {bas-Brei.), magaire (gael.), da
luag = far la brutta ciera, volg. far il mùs (muso); fr. faire
la moue. Questo muso in cimbr., come pure io iiigl. s’ espri-
me colla voce moc< dalla quale il tedesco volg. si fece il
fr. non fair mot; in il. non far motto; in led. nielli mucksen,
o mucken = non proferir sillaba. Quindi chi non può parlare
dicesi muto, mutolo. Siccome però chi ha il dono della favella,
cemmo, si pone a fare il mut. D' onde il fr. moquer, e l' il.
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VOCI CELTICHE 167
le radici celtiche lUUii e ma in sè la medesima parte del
corpo (la bocca, ed anche pars prò tolo — faccia, volto) ma
scegliersi ordinariamente la prima per esprimere di qnest' or-
gano gli usi vocali, e la seconda per significarne gli esuriali,
noi diciamo i farsi scudo t cosi dicevano gli antichi farsi mu-
ro, 0 monte a difesa dell’oppresso, o mano (lUUDed) a gui-
da dell' errante. Vedi la voce min.
384. MaPf lai. murus; ir. muro; polac. mnr; Ut. muras; alb.
rourr. angloss. mùr ; ted. ant. mùra, muri ; ted. Mauer. Mar
sigoiBca nel dial. gadel. anche casa, fabbricato (wall, tower,
bill, rampar!, house, palace); sicché vediamo, che murimen-
lum sta a munimenlura (murare a muuire), come sta mur a
mun, ossia come la causa all' effetto.
38C. Mwn. maio, moina, mine, lat. fedina mina, ; ir. mi-
niera. Derivate sono le voci minerale (min —er—al) non che
moneta ecc. Il significato della voce min si conservò ne' dia-
letti baschi, dove mun, mon, men, mal (e collo scambiamen-
to della liquida) mar, mur, mor, significano mona = monte,
e munoa, monhoa, monhua, montila, munta = moles ( moncean )
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TOCC CEtTICRE 109
ibai, in der Mar fra la Chiusa e Bressanone,! prati della Mar
fra Trento e Lavis. il monte e la ralle di La Mar io Val di
Sole, il Marier io Vaisngana, le Marocche nella ralle del Sar*
ca. Mare, e poco distante altre Marocche fra Ala e Rovereto,
latus de Lamar in monte Tarlaci (ap. Bonelli Tom. 111. p.
235) ece. ecc. Chi osserva la natura di tutti questi luoghi,
contrassegnati colla caratteristica mar, si conrincerà, espri*
mersi con esse una congerie o di pietre o di terra, calata
dall’alto al basso in occasione del rorìolo d’nn monte o dello
scoscendimento d' un bosco. Dia simili eflntti non possono na>
Bcere che in luoghi alpestri; e quindi i Marruci ed i Maronea
s’ appalesano reramente per olpium incoiar. Ma perchè s’ in-
VI
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170 MICI cixricui;
388. IMya, lai. urina; it. orina, d’onde in lai. mingere, il.
mische.
390. uad; gacl. nach, gr. nò; lai. uae; il. non (no) ;
391. ÌMai, Ili) HOT) gr. anepsios; lai. nepos; il. nipote (volg.
ncò ). IVith) gr. anepsia ; lai. neplis ; il. volg. iiezza ; fr, niéce ;
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VOCI CECTir.lIE 171
393. Naoi; (
godei. ) naibh^ gr. naus ; lai. navis ; t(. nave.
Nauso = appellativo gallico d’ una certa specie di navi.
Auson cp. 22.
394. NaWf naUf gael. noi, gr. ennea ;
ìat. novem ; it. nove ;
Knoten.
397. Naa, neiv, neii, newydd (rim6.), neiiydh, nuadh
(forn. ), nevez (bas-Bret.); gr. neos, neios, lai. novus ; il.
nuovo (voi. nof. ); fr. neuf; gol. niwis; iiigl. new ; ted. ncu ;
Ut. naigas ;
russ. nowyi.
39S. ì\i, nid; niS) lai. non; it. non, no. (Vedi iia)
399. Ni) gnel. Sinil) gr. nói ; lat. nos ; ir. noi ; fr. iious ; »lav.
( Vedi il N. seg. ).
402. Ochd; lat. nox; it. notte. Olcb) oidchc= di notte, not-
turno.
403. Ochtl) ^;th* gr. oklù; lat. octo; it. otto; fr. huit;got.
alitali; ingl. eiglit; ted. aclit; lit. asztuoi; russ. ostn.
404. Ochident) ochidenit) lat. occidens, occasus ;
ir. occi-
dente.
405. 01 ) olC) lai. sulcus; it. solco; da yll = dividere.
40(5. Or. ore. lai. extrema pars, confines; ir. l’orlo (il volgo
il. dice tutl’ora l'ór) estremità, conGne. D'onde il gr. orizon
= orizzonte. JUovs orielius (Orllerspitze) nella Valvenosta si-
gniGca perciò monte di conGne, ed orchi (in ted. tir. volg.
Norketi, Norici?) abitatori delle alture, ossia' dei conGni. La
dea Diana, cui erano sacre le alture ed i conGni, portava
appunto r*attributo di Dea orrtii(i(ort — ania = guarda — conGni).
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n‘2 VOCI fXLriaic
407. Ore. fjr. yrclié; lai. urccus (craler); atigJos.^. orca ; alem.
ani. orzai (urceolus); gol. aurkeis (urceus); provens. dorc ;
loro nome); gr, oryx; Ini, ed il. orca (pesce marino); fr. or-
que. Feslus, Plin. IX, 5. Siccome questo pesce è anche detto
porco marino {marsouius ceu maria tues), perciò sembra, che
(a medesima voce ital. porco derivi dal celtico orc^ e che
nel mediterraneo le isole di Majorica e di ìlinorica (Majorca
c Mioorca), siccome abbondanti di porci, acquistassero egual-
mente da ciò il loro nome.
409. Orn^ ìnt. hordeum ; ir. orzo.
410. OrSf ursan, lai. ursus; il. orso.
411. Pab, lai. pater; ir. padre, (fanciullescamente papà), babbo.
412. Palastr, plastar^ i;r. emplastron; lai. emplastruro; ir. im-
piastro; ted. Pflaster; deriva da plastjr = disteso. Non altri-
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VOCI CILTICIIC 173
lica • (Geli. XV.) — rectius petorìtum, petorium, sea pedwar-
rhaeda — ; sigoifica quindi un carro a quattro ruote. ( Vedi
ceilhar).
A 18. Pellenlgwr, lat. peregriuus; il. forestiere, Tiandinte, pel-
legrino. Credesi perciò, che i nomi Pelasgi ed fileni ( greci )
ro voti ossia la loro mente, può essere che abbia da ciò sor-
tito il nome ogni qualunque testamento, anzi perfin la testa
medesima.
filo. PerCf gr. paroikia ; lai. parochia ; it. parrocchia. Pere
signiGca propriamente un luogo assiepato, conGnato, terminato,
quali sarebbero un parco, o barco, in ted. - Pferch. Deriva
dalla radice per = contorno, intorno ; e quindi parrocchia
corrisponde al greco eptuopia.
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VOCI CELTICHE
htì. Pere», piorra, per, pir, gr. apion; lai. pirum; ir.
empor, vor — ,
Vorstand ccc.
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VOCI CELTICHE 475
431. Portha, gr. poreio; ìat. ausiliare; it. ajutare. Porth,
lat, auxilium; >(. ajuto. D'onde opporlonilas, opporlonus, por*
tos (porlo), non che portenlam, porrigo ecc.
432. Porthi) porthiadu, gr, poró; ìat. fero; it. porto, tan>
to in senso di giovare, quanto di portare. 4mborthI = im-
portare. Portbianua = fornire del necessario; d’ onde fo-
raggio — vettovaglia.
433. Porphor, porpr, corcor, corcar, lat. purpur; ìi.
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. ;
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ISO vrir.i cKLTicnE
pochi rivali, pretendenti diritto a quelle rive fertili ed amene:
giacché ogni rivo o fiume scorre, e divide la parie di qui
da quella di là. Armstr. deriva il gael. Belo ^ Reno da
ridi ;
led. reich.
456. BoCy lat. rnpes; it. roccia, balsa scoscesa.
457* Bogb, gr. àrà lat. ; rogatio ; it. domanda, preghiera, in-
terrogazione.
458. Bogyl, lat. rogus; it. rogo, catasta sopra cui bruciavansi
i cadaveri.
450. Buitbeinim, lat. rutilare; it. rosseggiare; ted. rólben.
460. Busti, rusk.1, rushen (bae-Bret.), rase (corn.), rùsg
{godei), rbisgyo, rbisglyu {dmbr.) — med. lat. rusca;
it. scorza, corteccia ; led. Kiiidc. Brascare in ital. significa ap-
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VOCI Cll.TICHK 1>S1
àdi. Sacy Sach. gr. «agos ; lat. indasiuoi ; it. abito,' o veste
io generolc. D' onde sogum = sajo. Quindi Lensagnm =
sajo di lino, e saighlein = sajo di lana. Quest’ ultima voce
gallica è però anche appellativo d’uflìcio. Vedila a suo luogo.
fi65. Sadhall; 8adell^ lai. ephippium; it, sella; a/em. anf.
satil; gol. sidi, siti; nnglots. sadel, sadui ; ted. Sattel ; russ.
siedio; boem. sedio ;
poi. siodio.
Saal.
470 >/j Salla, saipuri) sailllni) salaiiaiiU) gr. àlizo ; lat.
i71. SaF) sIP) ser = alto. Sembra, ebe i Celti usassero que-
sta voce in quel medesimo senso, nel quale gli antichi Sirii
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ISt T«ct rriTicnK
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VOCI CEtTicnr, IS3
nirsch. Questa voce celi, sembra composta dalla generica
a bos (bestia?) e dalla specifica searr (che s’avvanza, ve-
loce?); e perciò cervo in origine non sarebbe voce semplice,
ma composta.
» Ò76. Seigh, seghys, sctb, syced« lai. siiis; ir. sete.
Ò77. Seirian =
lucicare delle stelle. Vedi
il N. /i78. il
477 i'j. Scr^ sera, serr^ lai. serae (dicunlur fustes qui op-
ponunliir clausis foribus. Feslus ); it. serra, serratura. Serra
= fermare, chiudere.
478. Ser, syr, seren, steren, steran, pers. siaer; gr. a-
ster, lai. astruni, stella; it. astro, stella; Icd. Stero; svev. stier-
V. na. — Dalla voce ser (Syriiis?) sembra derivare il lai. sero,
seroliniim, e l' il. sera, per indicare quel tempo, che comin-
cia col comparir delle stelle.
ili
* Scili, perchè popolo assai versato nel maneggio dell’ arco e
ili»
dia; it. scheggia, sverza, bruscolo (volg. sgarambea); ingl.
ri*
split ;
ted, Splitler. In volg. trentino chiamasi sgolbia una spe-
J*
cie di trapano.
!
atJ
481. Sbif lat. illi; it. essi, eglino.
482. Sla^ ohirech, gr. éx ; lat. sex ; ir. sei (volg. sie) ; ted. sechs.
cai
«
483. Sigu, lat. seco ; it. sego ; fr. seier ; ted. sàgen.
I
presentavanli
i
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VOCI CELTICHE
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VOCI CULTICBB ISj
4tt7. SygOOf lat. sago ; il. tuccbio,
498. S}'llu (cimbr.) sylv, sulw ( observation ) ; lat, aspicere;
il. guaritore. Quindi Marsiglia (cillà) signìGcIierebbe guardia
del mare; Siiisiria = occhio (guardia) del Danubio (anlic.
latro ).
502. TarWf tarOy gr. tauros; lai. taurus; fentc. thor; ebr.
tur; slav. tur; «vei. dar; dan, tjur; aleni, ani. stior; ted.
M-antcl.
510. Tenatl, gr. tyiinos; Inr. tenuis; ir. tenue; ingl. tbio ; ted.
diin ri.
tbu (
pionunc. ibi); ir. le.
513 Ti, gacl. tU, gr. sy, ty ; Ut. lat. ed ir. tu (volg. ti),
616. Ton, gr, tonos; lat. tonus; fr. toc; ingl. lune; it. tono;
ted. Ton.
517. Tono, lat. unda; it, onda. Ne è forse la voce anienna un
derivalo ?
618. Torch, lat. torques; il. collana.
519. Torth. tort, gr. artos; lat. panis, pulnieulum; ir. tor-
ta ;
ted. Torte.
620. Treiglaw, trwyllav, in reiico trugliar, in fr. vermiller
(da verres?) = il grufolare come fa il porco col suo griffo
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VOCI cr.LTicnE 187
527. Tri, gr. treis; lat. tres; U. tre; tal. drei; iiigl. three; fr.
Irois.
tarp.
526. Trudl si chiamavano secondo Servio i compagni di quel-
534. IJgafn, gael. flchfd, gr. eikosi ; lat. viginli ; fr- vingt ;
it. venti.
535. BI, wy, oi, lat. ovura; it. uovo (volg. of); ted. Ey.
536. Blrb (
ers. ) ;
hit. orbis, arvum ? ; it. orbe, terra, podere ;
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ISS >OCI CELTICHE
sanse, l/r.
539. L'nna, lai. nunc, jam ;
il. ormai.
540. Varlet (in med. lai. vasletus, valectus, valetns); fr. valet
= servo, fante, valletto: diminuì, dall' antico vastut = servo.
541. Vas era un ornamento argenteo, portato dagli antichi Bar-
di sul capo. Egli è forse perciò, che vasai ( vasallui ) sìgniGca
anche noble, valuablc, eicgant, élévé, exccllent, a gentleman, sir.
543. Ver» gadcl. fear» cimbr. gwar (dal sanscr. vira, vara =
excellens); lai. vir; i(. uomo, personaggio. (Vedi GWar).
Thierry III. 97 spiega perciò l'appellativo Vercingetorix (Ver
— cinn — cedo — righ ) homme, chef de cent lótes = cen-
turie. Vergobreius (fear co breilh) è da Menage (che testifi-
ca, essere ancor a' suoi tempi stata chiamata Piero l'autorità
prima della città di Autuii) interpretata per t uomo, che tie-
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VOCI CELTICHE 1S9
in bas — Urei, gwévé signIGca échanquelle (
vedetta ) ; gucri-
te (casotto da sentinella), observatoire (specola), in ijade/ir.
=
ftalr ridge, bill ; \^'atchhill ;
walcb ; to watch ; fireacli
= top of a bill, in cimfcr. gwàr = tbat ist iipon or over :
alno, ontano, volg. tirol. oniz; ted. Erie. < Arbor, quae di-
«ilur alnus, vulgo Vern. > ap. Dufrn. D’ onde le voci di med.
lat. verna, guenia, vernetum, vemagium, periiin, vernìaria =
alnetum. Gwern in bas-Bret. significa anche albero maestro,
probabilmente perchè consisteva nelle Gallie del tronco della
pianta suddetta. Da Vera potrebbero acquistar senso i nomi
gentiliiii di Arverni, Pengwern, ed i topici di Verno, Yernum,
Auvergne, (prov.) Alvernha ccc.
546. Verruca, lai. porrus; il. porro; ted. Warze. Tal nome
figurato portavano anticamente varie fortezze o castella, fab-
bricate su colli, 0 rupi sporgenti dalla terra a guisa dei por-
ri della cute. Per cs. Verruc in Piemonte, VcmiCllIa nel
Modenese, come pure l' antico castello, fabbricato sul colle
presso la città di Trento, che dicevasi Verruca, ed ora ap-
pellasi Boss-Treni. Sembra questo nome derivare dall'anti-
quato verbo arenincare = avertere, repellere ;
ed in tale caso
i luoghi così chiamati significherebbero presidii, ossia luoghi
di difesa. Plinio (III, 14) ci rapporta anche un nome genti-
lizio di questa fatta, quello cioè de’ l'crrucini.
547. Verirag (uertragoi kynes, phòné de keltikè. Xen. de ven.
c. 3 apud. Dfr. ). D’onde le voci di med. lat. canis veltrabus,
vertagus, veltris, vertralia, vertrahns; /r. viautre ; if. veltro =
cane levriere. Il fr. vaulrail (specie di caccia) deriva proba-
bilmente aneli’ esso dalla medesima fonte.
548. Veruc, berne (in rimhr.) — scosceso, rapido, dirupa-
to, erto. Sta forse con questa voce in alcun rapporto l’ ìrìnn.
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100 VOCI CELTICHE
lea, vitos = flexura; fr. vis; ted. volg. Bind (gram. Win
de, Wied = frasca o ramo pieghevole di salice); e la voce
lai. vicìa ; t(. veccia derivano anch' esse dalla medesima ra-
dice vit o YÌCS per la natura dell' avviticchiarsi ; d' onde il
I
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VOCI cciticnF. 191
5ò4. Wiif aiikar^ lat. vicinos; it. vicino. WHC9 auatke =
vicinanza.
Blick.
559. Yd, Uh; lai. granum (frumenti); t(. grano. Questa ra-
dice celt. si conservò ne’ derivati granito, granitura eco.; ted.
Getraid; it. biada. Tta< yda = raccogliere il grano; ys«
gion yd = purgare il grano, da ysgi = purgare.
560. YgVf) fi'gf gr. okos, auge ; lat. ocolus ; i(. occhio ; ted.
564. Y's, ysu, gr. esdiein ; Ia(. edere; t(. mangiare; ted. essen.
spalla ;
prov. espatia ; retic. spadia; pori, espadoa ; spag. espal-
da; alb. spatola, shelùlà ; fr. «‘paule; ted. Schuiter.
191 VOCI CELTICDE
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. — . ;
VOCI OSCHE
lolle per la maggior parte dall' antica Convenzione tra gite' di Nola e
gue’ di A bella, una lapide (alta 5 piedie polici 11 Vji ^
registrata sur
larga 1 piede e poi. 8), lagnale dal Professore Gian Stefano lìemondini
da Avella, dove fino dall'anno 1CS3 servì di limite ad una porla,
fu trasportala nel Seminario vescovile di Nola, Le voci volsche sono
prese da una tavoletta metallica ritrovata in Yelletri l'anno 1784.
— -«=>t:i04H<=»
ted, un —
8. AnceilStO; lai, iocensus (liber); it, senza censo, libero.
g. Anna, lat, piena ; it. piena. Quindi perenna = affatto
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Toci o serre 19S
Del dialetto rolgare d’ oggidì ci dicono, ebe da qae popolani
tatto si poteva ottenere pnrcbè si speranzassero di contenta-
re il predomioante lor vizio della gola,, gli uni colla mosa o
pappa, e gli altri co’ maccaroni o col nraccafame, o con altri
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19G VOCI oscnB
X9. Oalivuui; lai. stultum; it, iasaoo. Dalivum = $upinuin ail
esse Aureliiis, Aelius stultum. Oscorum quoque lìngua sìgnificat
Dea.
35. Dclratod^ lai. diovare = jurarc; <(. giurare.
36. Dekety lat. dicitare, dictare; il. perorare, dettare.
37. DluinpaiSy lat. lomphis, Ijmphis; ir. alle limfe = acque.
D’ onde limpidus = limpido.
38. Diaraiy lat. Jovi ; it. a Giove.
39. OoloiUj lat. dolum; ir. dolo, frode. Oolad (abiat) = per
inganno.
40. Dunom (dial vols.); lat. donum ;
il. dono; douumuia
(ose. ); lat. donaroina, donarla ; it. doni, offerte.
41. Egma (da egère); lat. egestas; it. bisogno, penuria, po-
vertà; agget. egente.
42. Ehtrad, lai. eclra, extra; ir. cstra — di fuori.
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VOCI OSCHE 197
Esaristrom (voUc.): lai- divimim, piaculuoi, sacriCcium
il. sacriGcìo.
80. Estudf (volic.) cstDf lai, es(o; il. sii tu, sia.
55. Feihuss (da figere); hi. rcs Gxa, tcrmeu, postes; it.
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198 TOCI OflODB
73. iDy lui) iuini; lai. et, atque; ir. e. In sta ad Inimico-
me sta il qtic latino aU'arque.
7^. loc* lau hoc; ir. questo, lonc= faune.
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—
01. naesIaSf lai. Majus; tt.^ Maggio. < Maesins lingua Osca
roeosis Majus. Paul. p. 136. Deus Majus erat Aupiler Tusculano-
rum;> da ciò apparisce, .che quel Deui Majus corrisponde a
Deus major, o maximus.
92. naiiUUS^ lai. maximus; i(. massimo.
93. MaiSf lai. magis; ir. maggiormente, più tosto. MalspanOf
. lai. magisquam ; it. piutloslochè.
94. Mallom, lai. malum; it. male. Malad, mallod, lai. a
malo; it. dal male.
95 MamerSf lai. Mars ; il. Marte. < Mamers Mamerlis facii,
id est lingua Osca Mars Martis. > Paul ap. Mòli. p. 131. —
ftlarle veucravasi e. come Dio della guerra q come Dio cam-
pestre (Mars forensis). Quindi Gallone (r. .r. 141) pregavalo:
Mars pater le precor, ut tu morbos vìsos invisosque, vidver-
tatem vastiludinem, cabroitates intemperiasque prohibessis de-
fendas averruncesque. Perciò egli chiamavasi Mavors, silvanus,
gradivus, e supplicavast nell' inno ambarvallico: t ne veluerve
Marmar sins incorrere in pleores = ne malam luem tinat in-
9S. IHaraSf lai, equus; il. cavallo; led. Miihre. A/ares (uomo —
cavallo: dal celi. mar = cavallo, e dal seni. Ì5c/i = uomo) chia-
mavasi quel Centauro ausonio, il quale, secondo la favola
rapportala da Aeliano (V, 9, 16), fu il primo ad abitare
r Italia, che morì tre volle, ne risorse altrettante, ed arrivò
all' età di 123 anni.
Dea tutelare de' pastori, che col primo albore del dì parano ai
Markt.
103. Molto, lat. multa; ir. multa, pena pecuniarie. Muliam,
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.
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2oa. VOCI OSCHE
tiro peri = usque ad qoatuor. onde temper = ad uaum D’ ;
120. Perum, lat. per ; ir. per. Per es. peram dolom mal-
loin = per dolum malum. il
125. Pid, lai. quid; ir. ebe cosa. Pidum, lai. quiddam; ir.
P
alcunché. Pidpid, pitpit, lai. quidquid ; it. qualunque.
a
126. Piel, lai. cui; il. al quale. Pieis, lai. cujus; ir. di cui,
il
pius; ir. pio. Gli Umbri dicevano pihaz, piiiasci, pilla* li)
tu, pebatu.
a
128. Pipatio =: clamor plorantis lingua Oscorum. Paul. ep. p. i,
131. Pomtis, gr. pempe, peate; lai. quinque; ir. cinque; led.
«
132. Posmam (accus.); lai. pomum; ir. pomo (sì albero che
l
frutto). .
c
133. Pous, lat. quibus ; it. ai, o dai quali.
fJ)
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.
20
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204 VOCI OSCHE
160. Sepia (
volse. ) ; lai. si quis; il. se alcuno. Da STai; saalf II
161. Set) slet) volse. SCf lai. sit; il. sia. Estnd =esto; •F
ruot. K
162. SibaS) lai. callidns, acutns; il. arguto, astuto. V.
166. Slaag) slag) lai. locus, ager, regio; il. luogo, campo, ri
agro. Il volgo trentino usa nella stessa maniera la voce loy it.
168. Stalet) stalt) lai. stet: il. stia. Statlr = stative. Sta- 'lì,
171. SllvelS) lai. suns; i(. suo. Sarai) lai. sua; il. sua.
172. TangiO) lai. jussnm, jussns; il. comando, legge. Tangl-
fc
ncis = jussi, jussns; tanginom = jussum ; tanginad =
jnsso, jussu. Questa voce sembra derivare dall'ant. verb. an-
gariare = cogere, incitare, urgere ; sicché il t preGsso altro
III
5,-
non è se non l’ articolo, come in ta tra = la somma.
si
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VOCI OSCHC %05
portava la sommilà del colle, sul quale slava il tempio, men-
tovato nel monumento d’ Abella. Dal che si scorge, significare
teftar nel senso proprio (come il celt. tawr) culmine, altu-
ra, monte, ed essere il senso di luogo santo soltanto un ri-
apettivo.
176. Thesarram^ lat. thesaurns, gazophilatium ; it. tesoro,
zecca.
177. Teremniss^ lai. terminus ; i(. termine.
178. TerremeoniUy lai. terminatio; il. terminazione.
170. Ternm (astrai, da lorrere); lai. siccum, aridum (in op-
pos. all’ umido ): il. il secco, ossia la terra ferma. Et vocavit
Deut aridatn lerram, congregationetque aquarum appellavil ma-
ria. Cen. /, 10.
180. Tlfhta, taesca^ tesca^ lai. loca aspera, saxea, lesca;
it. luoghi incolti. Oc. apud. Feti. p. 356. Tebae = colles.
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VOCI oscnr 207
torno di mura ; non che orbts, perchè l' orizzonte, mirato sulle
vaste pianure, presenta la forma circolare.
200. IJzet« ìat. aodet; 1(. osa.
201. Vei, Fel, ìau Yibo* Hipponiuo); it. Vibona di Calabria,
o Boona d’ Africa.
PBOSPETTO
1.
d' alcune voci latine e gotiche, consimili per tuono e tento.
2.
Mvtierttama t
Il qu- Il hw od f.
VOCI VOCI
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209
VOCI VOCI
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OnmXR DE1<I<* ALFABETO «OTICW
in riguardo cromatico e numerico.
A. — i.
B. — 2.
G. — 3.
D. — 4.
E. — 5.
Qy. — 6.
Z. — 7.
H. — 8.
Th. — 9.
I. — 10.
R. — 20.
L. — 30.
M. — 40.
N. — 50.
* jr.— CO.
W. — 70.
P. — 80.
(Segno num. proprio) — 90.
B. — 100.
S. — 200.
T. — 300.
V. — 400.
F. — 500.
Gb. — eoo.
Ht.— 700.
Ó, — 800.
>o<
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P0i;i6£0TT0
dell’
ORAZIONE DOMINICALE
DIVISO
27
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213
JtrrBRTilHENTO
(1) Questa si grondò somiglianza del dialetto Valacco col Vallico o Vale-
siano ci porta per naturai conseguenza alla supposizione, che per tutto
quel gruppo di monti (nelle Bezie ossia nel paese anticamente detto
in montanis) che dai Pirenei s’estende sino all’Adriatico, si parlasse
un di il medesimo linguaggio, con questa differenza però, che verso 0-
riente più euganizzava, verso Occidente più galizzava, verso Mezzodi
più latinizzava, e verso settentrione nell’ epoche posteriori più germa-
nizzava; osservazione, la quale merita d’essere contemplala per la let-
tura e la spiegazione di quelle iscrizioni, che si scoprissero nel paese
posto fra mezzo ai detti confini. Questa supposizione ci spiega per so-
prappiù il chiaro senso dell’antico proverbio tedesco: TFer nach Ila-
ti«H u'ill, musi zuvor ilurch Wàltchlatid reisseii, twd wer wàlsch ver-
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21&
ssrvaziooe paleologica, la quale dice, le una vece del medetiino
seoso presenta in un dialetto per caratteristica on'r, ed in un
altro un’ l, quella debb* essere di uso più antico, e questa di
più recente: in tal casoOe voci Cir in dialetto Vallonico, Certu
in Vallacco, Cheri in Yallico, Sscrù o Cent in Basco, Ttchero$
(leggi Cerot) io Zingano meridionale, si mostrano anteriori al-
,
Con tutta I ragione adunque portano i nazionali, che parlano
questi sì affini linguaggi, anche un nome affine: nome, il qnale,
mentre li contrassegna,' pronuncia in pari tempo la comune loro
origine. Sicché de* Galiziani e de* Gallesiani,' de’ Vàlàccbi e de’
Vallesiani, dei Gaules e dei Welcbes possiam dir con tutta ra-
gione, che di Celli nomen et amen habeuf, giacché celi, gali, e
vali, sono tre voci radicali, che di que* popoli, ai quali s’ ap-
pongono, contestano la medesima origine; uatnra, discendenza,
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215
d'italiani, ai contrassegnarono coD quello di, >yalshe^( YoUci =
Wi)scbe)t devono ’ (iresenlaré medesima
nel loro linguaggio la
essenza e'’natOra,’Oome'di fatto le presentano (t). ,<^be le due
!ivooi‘ jaltéwA e ùaltiuh (vrSlsch) avevano, non è molto, un si-
21 «
coDveniente dedorre il torrente linguistico europeo da quella fonte
medesima, dalla quale scaturisce. Mentre con ciò io un solo ca-
rattere od alfabeto proponiamo il Poliglotto di quell’ Orazione,
'
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PROSPETTO DEL POUOLOTTO
iHWxaiiiM
Sistema semitico 20 Zaconico
30 Albanese
1 Ebraico 31 Maltese
2 Siriaco 32 Zingano meridionale
3 Caldaico
i Arabico comuna Elemento celtico
5 Arabico geolile CELTO-CERMiinCO
6 Manrico OSSIA SETTENTRIOnAU
7 Torco
8 Etiopico Gaelieo
9 Abissinio
33 Irlandese (Irish)
34 Scozzese (Galisb)
Sistema camitico
JBrìtannico
10 Ghinese
11 Coreano 35 Cimbrico
1} Annamilo
13 Tibetano Gallete
li Siamico
36 Weish (Wallisiscb) antico
21S
CBLTO-TALUCO OSSU imUDIOUU 72i Tedesco di Tignola* |nel T.
73^ di Folgarìa) ital.
51 Latino 74 > di Bolzano nel Ti-
53 Vallico (Wallàch)
o’i> iioiscTadasva
SU Valacco 75 Tedesco moderno
55 Moldavico
56 Siciliano Elemento
«) 'pel ^contadoT
57 Sardo i „ germanlco-slaro
I
( b) nelle città
’ ‘
58 Friulano 76 Prussiano antico '
.
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t
P01I6L0TT0
DELL’ORAZIONE DOMINICALE
SISTEItIA SEMITICO
1. Ebraico (*)
We — — enu Misajou; — im
al Ihebi le — enu me ki hazzil
E nonindur = maci =
in tentazione ; libera ci dal
— Ra. Amen.
male. Così sia.
28
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2.
220 POLIGLOTTO
Siriaco
Abu — n — Schemajo. Nethkadasch Scbem —
de — La
Padre nostro che ne' nome cie2i. Sia santificato
och. Thithe Malcuth — och. Nehwe Zebjon —
(Ihete) ocb,
tuo. Venga regno Fia tuo. volontà tua
ajcbano de — ba — Schemajo, oph — Aro. Ilabb b’ lan
siccome in Dac=ci
cielo eosì in terra.
lo — an —
tliaal le phaz — an men
IN'esjuno; ciò Bischo.
non =
indur ci in ma = tentazione; salva ci dal male.
Amin.
Cosi sia. 4.
Caldaico
Abu — na de — bi Schemaja. Jithkaddasch Scbem — acb.
Thele 3Ialcuth — acb kema bi
ach. Jcheve Zibjan Sebe- — —
maja, kenema be — ' Lachma de
Ara. Ilab missel
I’ ana — —
ana (1) be — Joma (jomana). Uuschbuk aoa Hho bai, 1’ — —
kema anan schebakna le — Chajab — ana. We — — la ibaal
Arabico comune
Abona elledi fi el Semavat. itebaddes Esmecb. Tati Melc-
Padre nostro, che in il cielo. Sia santificato nome tuo. Venga re-
chutcch. Techun Misiitecli, ebema fi el Ssema, che dalecb el
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—
5. Arabico gentile
Ja Aba — na elledi fi el — Semavati. Li — jolbakaddeso
0 Padre nostro che (sci) ne' cieli. Che sin santificato
Tedscliarebata ;
lekin uadsclii — na min el Scheriri. Amin.
tentazione; ma libera = ci da ’l (cattivo) male. Così sia.
6 . Maurico
Syedna wa Abana, Rebby, illadzy piti Smavat. Rerkat
Signor nostro e Padre nostro, Maestro, il quale in ciclo. Benedetto
Ysmic. Elliakkera Melkiilick. Yakiihnu kama pili Snia,
nome tuo. Il governo (del) regno tuo. Si faccia come in -cielo
' I i
-
sodchullowa al Lavrr ;
lakin cndscbinna min al - Scfaerir.
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dell' orazione noniMCALE 2^3
zaiàla Ylatyaa habana join. llyilg laoa Abasana, coma
d’oyni «giorno ?UM(ro dacci oggi. Bmelti = ci debili notlri siccome
ayboani nyhdyg laza abbasa lana. Wa'ilab- — ana wysla Maosnt;
rimetliamo a coloro che debbono a noi. E non indnr =: ci in tentazioncì
alla adbyoana wabalbaaa ymkuylu Ykui. Amen,
ma guardaci e salvaci da ogni male. Così sia.
9 . Ablsslnio
Abbabn scbirbsu. Selenskgi zebonsha, Meffbag spirsa. Ischir
jergasb,Semskan hirman egahquabn. Parbon pblegroo, ha par-
choos pblegooaos. Ne bibli kan scepi kha; erapn thapsa. Amen.
SISTEMA CAMITICO
10. Chinese
11. Coreano
Tsai (cheo a denl pou tche. A dent oueo y miang ben ching.
Y kouk nim kek. Y tchi seng beng é ki. Y'é è tchen en, a
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224 POUG lotto
dent roang y kom il ve a. A il yong niàog, y mien a tsai yc
a yek mien pou a tsai^tebe. Ou poni a he bem ò yeou kam;
uai kou a è biong ak. Ya — mong.
12 Annamito
[Impero d' Annam nella Cina)
alla volontà del Padre sulla terra, come nel cielo medesimamente.
Cbiing (ói xin dia hàng ngay dang dù, mà tba
N^oi pregare il Padre tutti i giorni d'avere il sufficiente, e di perdonare
no diung (òì, bang chdng tói cung llia kè có no cbiing
t debiti a noi, come noi pure perdonare quelli che hanno debili
43. Tibetano
Nge — nam Nam — kliji Jap — bhehi. kbei longli tu sgiu
Nostro Padre
(nè) Cicli che in stai.
(l) Tolto dagli Annali dulia Propagazione della Fede. (Lione) Gen-
naio 1833 (Voi. XXVll) X. 1.38 p. U.
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)
fa Come
che. noi a' nostri
Pu — — kheo
lon — bhare — la —
zo tschje, te lliar
non ma
permettete ; Male . noi
le trol — vare — Te — — bba
Izo. thar jio jin !
14. Slamico
Poo orao dshiu Sowen (Sawang). Tbiou Pra hai prachot
Padre nostro essere cielo Nome Dio sia santificato
tob baia contang laé tovaé Pra Ponn. Moaiig Pra kob hai
ogni luogo genti tutte tributino (a) Dio lode. Degno Dio prego che
dac kie rao. lluù leo neung Kiac Pra Moang (Me>
venga a noi. Venga fatta fedelmente volontà {cuore) Dio nel regno
vang) hain Din somoé Souao (Sawang). Ila — ba rao toub
della terra come (in) ciclo. Nutrimento nostro d' ogni
Yan eoo bau due kec pran Yann nii. Coo prol Bap
giorno prego fa trovare da noi giorno questo. Prego rimettere offese
rao prol proo lam (Bap) kei; rao, Gaa baè prao
nostrecomcperdoniamogente{che) faoffese a noi. Non lasciar ri
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226 rOLIGLOTTO
16. Malese
Bappa kita, jang adda de Surga (Sawrga, Sorga). Namma
Padre nostro, che sei (essere) in cielo. . Nome
— mu jadi bersakti. Radjat — mu mendatang. Kandhati — ma
tuo fia santo. Regno tuo venga. Volontà tua
menjadi de Bum! seperli de Surga. Roti kita derri sa bare
fia in terra come in cielo. Pane nostro per ogni gior-
libera = ci do ’l male.
brikan, brikan, bri, beri — lab; giorno questo bari harij <=> ini, ini,
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) J
17. Beiigalico
("Tislo da leggersi secondo l’ ortogr. Portoghese
'
18. Curdo
^ Tolto da Garsoni, grammatica hurdu
Padre nostro che abiti sopra cielo. Santo sia nome tuo,
19. Parsico
Cbodo imoo, ki der Asman essi. Ki pessendidà niischewat
Padre nostro, che in cielo sei. Che venerato sia
— gahat, dschabal.
•29
2*>S P0U6I.0TT0
E =
ri = metti ci offese nostre, siccome noi anche
mi — gusarim mara. \Vc der Osmaiscli ma — endas mara ;
21 . Armeno comune
Air mùr wor Gerkias — jef. Surp gegizi Arnum ko. Ge-
kesze Arkautiun ko. Gegizin Kam ko, worbes Gergins gef Ger-
gri.Gaz miis anapas sor —
pur mus aissor. Tog mùs Sparla
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nr.i.L' ORAZio.Nr. duhinicalk 219
mùr jew mek pogunk meroz Partapanaz. Gew mi taner mùs i
noi preghiamo.
24. Mongolico
Atsloe Ksiclieclia ale (ende baitsìe Tingri. Gercte I^rctsioc.
Nottro Padre che lei nel ciclo. Santo sia nome ivo.
25. Tatarlco
nome. 26.
Venga tuo regno. Sia volontà tuo
kjuk — dik gùm Er — da. Bcsjuoi garkjungii Naphakamesnie
in cielo cosi in terra.
Samcjedico di Archangelo
Mani Nisal, huien tàmnvà Numilembarli losu. Tadisse plder
Nottro Padre, che in t cieli sei. Santificalo sia ino
Nim. Pider Parowadie tosa. Pider Gior ùmga de Niimilembart,
'
nome. Tuo regno venga. Tua volontà fia come in cielo,
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O —
«
dell' nAZIONH DOMlAirALE ^."?l
tarem Jae. Man jellema Nan Inda. Ali ona inani Isai,
EtEMEKTO GRECO
Signi/tcalo de’ segni, necessarii per fuppiire al difetto delle corrispon-
denti lettere proprie nel alfabeto latino :
(
‘
)
d’ aspirazione = A; (ó = omega, ossia o
)
lungo ;
• ed (è) — età. ossia c lungo.
mukades olan; mkades olssun, chass olssun; pok biilsiin saaio (sàntifi-
colo )
sia. dd—on; isiimun; ismink; iamum; ismen
zlad/n/ .Iderf; =
nome Elsun; kelsun; galsiin; etiscbssun; etischacli; chokomatin:
tuo.
tea kilór e= venga. Padisha—lighingh; Scbaclitegen; hauluehung, o
Chaululong; Memleket—ung ; Mamleketen;- Melk—iotlugun; dschenatua
<= regno ino. Iradet—ung; aeblijar—sen; Mradtn; Aradeten; iehtijar
sànikii; ichiijdrin ssànin —
volontà tua. Ghiog; gbk; kiokler; kuklar;
kok; kiik; samohlar cielo. Yirda) ber— da', erdii', erdii', arslerda;
dshirda; erinrdu^ terra in. Ektneki—muzi; etnie— gemsi; fìusi—bisuin;
asigiimiisii; nanlarimsi,' mukatddr; nofdkamis pane nostro. Burgj- =
Itri—muzi; lachsùrmussi; boritsehiar—mesi ; borutschlar—misi; bit-
riscblarìmsi; làrumusni; kaldururssàni^ debili nostri.^ Zi«rj;Vu/«ri
muzi ; giinakarlar—misi ; boritschlular misa ; boritschlar—misii; —
burschlularimsi; luriimisni »
debiti nostri. Snamaga; intteebson; vas-
vasaja; buinlarga= in tentazione. Kurtar; kurta; korta; garta; u-
sach; bosebat; naischolaila; cAokiAnt =» libera. fen«—de«; geman—dan;
jemandan; jaramasdan; Scherirden; iblisdan (diavolo dal) male —
dal. — Notammo appositamente queste tante varianti non di puro dia-
letto, ina essenziali ancora, per avvertire, non aver luogo siffatta va-
rietà presso le nazioni cristiane, le quali, servendosi dell’ Orazione do-
minicale nel culto divino, la recitano ancora a' nostri di in quella pres-
soché inedcsiroa* forma, come rappresero nvonii secoli i padri loro.
J
2.12 rOLICLOT IO
Ellfaetó.'é basileia Mj. Geoéthéló lo lb«IAina soy, ‘ùi en oyra-
Ven^tt il regno tuo. Folta eia la volontà tiia,comeiu cie-
ranù kai epi lùs g£s. Toa arton ‘óhiòp ton epiusioo «los ‘èrnia
lo coni sul — la terra. Il pane nostro il eotidiano dac — ci
,
oggi. E rimetti — ci i debiti nostri come anche noi
apliiemcn lois opbeileiais ‘ètnùn. Kai mè eiscncnkès 'èmas cis
rimettiamo ai debitori nostru E ntm imlur = ci i»
santificalo il nome tuo. Che venga il regno tuo. Che sia fatta la
llielèma soy, kutliós eis ton oyranoo elsi kai eis lèii gèo.
volontà tua, come in il cielo così afiche sul = la terra.
29. Zacouico
*
( Zaconiu, provincia della Marea
Apbegga namoy (.1),
’p’ csi 's tón oyraoe (opoy). Nà eani
Signor nostro, che tu sei in il cielo. • Che sia
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J
30. Albanese
f Principio' di elemento celtico
31. Maltese
Alissier tana! (Missierna), ioli li dal Sema. Icun imbierec i
FXEMENTO CELTICO . .
€reteHc»
33. Irlandese (irlsh=ersico)
Ar n' At' air, ala ar (air) Neam’ (Neamb). N'aom’ t’ ar Uainro;
Nostro Padre, che in ciclo. Sia santi ficato tuo nome
Tigead' (ligiod) do Riog’ chachd (riogacd) ; Deuniar do T’ oil
Venga • tuo re — ame. Sia fatta tua volontà
(TboiI), ar (air) an llalam’ (talamb); mar do — nil’ ear ar
sul = la terra come la si fa in il
cioè pane ;
aliita dacci ; Dnubielnu ^ trasgressioni o debiti nostri )
fora’ anche qiialclic a^vanzo di lingua Punica?
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JiELL’ OriAZlOXE DOMIMCALE 23Ò
mailf d’ uinn (dh’ iunn) ar B’fiacba, mar (mur) mait* mid —
rimelli = ci nostri debiti, come noi rimettiamo
ne dar B'feil’eam'nuib’ féin; Agus na leig sinn (ìnn) a
stessi ai nostri debitori stessi E non induraci in
Ccatg’ugad’ (gcatngad oppure catbugliadb); Ac’d (asd) — soar
tentazione
34.
ma libera =
sinn (iun) ò Ole. Amen.
ci 'dal male. Così sia.
Cialtese
Welsh (Wallisisch) antico
Ein Taad, rhuvn (2) wyt yn y Nefoedd. Sanllcidier yr '
(
1) Tolto dal uMithridaics, odcr allgemcine Spracbcnkuaden di Ade-
lung. Pari. II. pag. 163.
(a) Ilhuvn contratto da yr hvm il quale.
30
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236 MLIGL01T*
liemvu laa. Deued y Dyraat lao. Gwneler dj Wollys ar y
nome tuo. Fenya il reyno tuo. Sia fatta tua volontà $uU=zla
Ddayar, inegis ag yo y Ni6. Eya Bara beunyddawl ,dyro
terra, come in il cielo. Nostro pane cotidiano dà
ioni (1) heddiw. A maddea yony eya Deledion, inegis agi
a noi oggi. E rimettici i nottri debiti, come li
38. Vallese
fdi Wulschneuburg = Neufchalel, Principato della Svizzera J.
Nutre Pere, qui es en Ciel. Tou Nom sei sanliGa. Tou Regno
viene. Ta Volontà sei faite su la Terre, quemai dai le Ciel.
liano nell'uso dcH’ar/icolo, del segnacaso, non che nella sintassi. L’ar-
ticolo italiano il adunque non deriva dal latino ille, ma dal galea, o
celtico yr, che subì il solilo scambiamento dell’ originaria r in 1 =» il.
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39.
bill' orazione DOMiniCALE 5S7
Fiammingo
No$ Peer, qui ét au Gieux! SaocliGè soi le Nom; adveea lon
Rpjatn ; la Volonlè je fall en Terre, comme es Cieux. Donne
nay quotidien ; et pardonne no Det, comme no
no Paia 40.
ajorliui
DI Llnguadoca
Nostré Péro, qué sés au Ciel ! qué vostré Noùm siegué san*
tifiat ;
la Terra, que
que vostra volounlat siégué facha, tant sur
din lou Ciel. Douna nous aujourd' ivi nostré Pan quotidisn ;
perdonna nous nostras auSeo^as, coama naoutrés las pardounan
on d’ aquelles, qué nous an oufTenQal. Nous léssés pas sucoumba
à la Tentation me delivra nous .de Maou. tasi soit
; il. —
41. Proyenzale antico
Nonstre Pere, que sias dins l’au ciel. Youstre nom siet san*
tifia. Que vonestre royame nous arribe. Que voustre volunlà siet
facbe a la terra come a au ciel. Dona nona aujoord'bui noue*
stre pan quotidien. Et perdona nous noueslres olTenses, corno
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23 » POLIGLOirO
DOS aulro& parUoDcm a oa quotici que nous ao offeosa. Ef ne
iious laissa pas (omber dius la icntalion; mai dclivra, nous d'ou
niau. Ainsi siel !
^13 . Francese
Nótrc Pere, qui Ales dans Ics Cieiix, quo vòlrc Nona soit
FLEIUENTO CELT-IBERICO
Vi» Cantabrieo o basco (elemento misto)
Aita gurea sservetan (cervertan) saudena. SsantiGcabcdi sure
Padre notlro cieli ne' sei quale. Santificato sia tuo
Isena (icena, aiceoa). Uelor sure Errenjua (Kcinua) guganà.
nome il venga tuo regno il ci av
Eginbcdi (egnin bedi) sure Borondateà, noia Sscrvan, ala Lur-
l'atla sia tua volontà la, come cielo in così terra
sia il.
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J
(
2 ) Esemplare esistente nella Grammatica romancia di Malt. Conradi.
140 »OU«I.OTT«
«8. Catalano
Pare nostro, que estau en lo Celi SanctìGcat sea el Tostre
Nom; Tinga en nos altres el rostro Reine; fasas la vostra Vo-
luntal, axi en la Terra, corno se fa en lo Gel. El Pa nostre de
cada Dia da uous lo gui; i perdonau nos nostres Gulpes, axi com
nos altres perdonam a nostres Deudores. I no permetau, che nos
altres caigam en la Tentacio; ans desllibra nos de Mal. Anaen.
49. Valenziano
50. Castigllano
51. Spagniiolo
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dell' ORA^IO^B DOMINICALE 141
ELEME?{TO CELTO-VALUCO,
OSSIA MEaiDIOHALE
Si. Latino
Paler nosler, qui es in coelis : sauctiCcétur nomen tuum : ad-
véniat regnuin tuum : fìat voluutas tua, sicut in coelo, et iu terra.
54. Talacco
Tata! lostru, eia eresti in Ceriu. Sfìnciuschase numelle ten.
Sevia Imparacia ta. Sustfìe voja ta, cum iu Ceriu, a sa su pre*
po morto. Puine noa de tote zillele dene noho astàzi. Sune jer*
ta gresalelle nostre, cum suo oi jertam a gresitilor nostri. Su-
nu ne duce prenoi in kale Dejspilra. Sune men tu jaste preroi
de reo. Amin.
55. ItloldaTlco
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J
242 56.POLICLOTTO
Stciliano
Patri (
padri ) nostra, che stai in Gela I Sia santificata tu to
Noma ;
vegna In to Regnu ; sia fatta la tua Yolnnlà coma in
58. Friulano
Pari nostri, che es in Gyl. See santificaat la tò Nom. Vigna
lu to Ream. See fatta la too Yolontaat, sich in Gyl, ed in Terra.
Da nus hueT nostri pan cotidian. E perdoni nus giu nostris
Debiz, sicu noo perduin agl nostris debetoors. E no nus menau
en tentation; ma libera nus dal mal. Amen.
59. Romancio
fPronunciato alla Tedetea
Bab noss, ilg qual eis enten tschiel (ciel). Soing vengig faig
tieu Num. Tieu RaginaveI vengig noo liers. Tia Yelgia daveutig,
SCO enten Tschiel, asebi (assi) er sin Terra. Niess Pano da
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DKI.l/ OUAZIONE DOMIMICALE 114,"5
miuchiagi dai a nua oz. A nus parduane nos Peccaus, sco nus
parduneio a noss Culponts. A nus manar bue cn PruvamenI,
rao nus spiodre d’ ilg mal. Amen.
60. Ladiao delP Eagadiua — a) superiore
Bap DOS, quel chi est nels Cels. Sanclifichiò vegnia tieu Nom.
Tieu Reginam vegnia liers nus. Via Vueglia dvainta in Terra
SCO in Gel. Nos Paun d’ imminchia dì do a nus hoz. Perduna a
nos noss Dbits, sco eir nus perdunains a noss Debittaduers. Et
nu'ns mnaer io Apruvamaint, dempersespendra’ na dal mal. Amen.
b) Inrerlore
Bap nos, quel chi est in ils Cels. Fat songli vegnia teis Noni.
Teis Reginom vegna nan prò no. Tia Voglia dvainta in Terra
SCO in Gel. Nos pan d'iminchia dì da a no hoz. Perduna ’ns
noss debita, sco no perdunain a nos Debitatours. K( nu’ns manar
in provamaints, mo spendra’ns dal mal. Amen (Ij.
(1) Questi tre ultimi dialetti de’Grigioni, cantone della Svizzera, sono
presi dalla Grammatica romancia di Matt. Conradi. Zurigo per Oreli e
Comp. 1820.
(2) Vuol essere pronunziato alla tedesca cosi che suoni come cs.
31
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lU POUeLUTTO
(1) Quest’* oorrispondo ali'it ital., od al tcA tcd., >=> ù. uose. (ed.
nosch.
(2) Come sopra ;
sicché va articolato in s(. corno ssoccb ; in (ed. come
schòck
(3) Come sopra » iV. Insso; (ed. insebu.
(4) Come sopra = i(. debitss o debicc’; (ed. debitseb.
(5) e stretto come eòe. — (6) o stretto.
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dell' OBASlOm DOMINICALE 166
a) DI Fondo
Nos Pare, che es en ciel ;
nigia (1) santincà el tò nom ; en<
nigia (1) el tò regn ;
css (3) fagia la lò volontà come en ciel,
cnzì (6) anca en terra. Dàne ancuèi el no» pan eh' en (5) fa bi-
sogn, e laghiene giò i nossi debili, c' anca (6) noi i laghian
gió al nossi debitori; e nò menarne en tentazion, ma Kberfina
dal mal. El sia enz).
c) DI Tajo
Nos Pare, che sest (7) en Ciel, fa che regna santiGca el to
nom, ch’es fagga cagió la tò, volontà, come ’s la fa su en l'el
Ciel. Danne il nos pan d' ancói laghene zó i nossi debiti enzi
;
F) Delle Gladicarle;
a) di Stenlco
Pare nos, che le se’n ziel, regna sanliGcà el to nom, vegn*
•I to regno, se faga la to volontà lanl' en ziel come anca su la
terra. Da ne ancó el nos pai (8) de ogni di, laseene gió i nossi
debiti (9), come anca nò i lascen già ai nossi debitori, e nò ne
menar en la tentazion, ma liberóoe dal mal. Cosi sia.
(1) venga. — (2) avvenga. — (3) si — (4) cosi. — (8) oi. (B) conia
anche.
(7) Quest’ a prononclasi stretto.
(8) Quest’ n va pronunciala nasale, e quasi insensibile.
b) DI Storo
Pare nos, che (e se’n Ciel, sìa sanliTicà 'I tò lóm, vegoa ’l
62 . Veneziano
Pare nostro, che li sta in sielo. El tò nome sia saotifìcaclo ;
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DELL ORAZIONE DOMINICALE ,
*ì'l7
63. Toscano
Padre nostro, che sci ne’ cieli, sia santificato il nome tuo,
venga il regno Ino ; sia fatta la volontà tua siccome io ciclo, così
in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimettici i nostri
debiti, siccome noi li rimettiamo ai nostri debitori : e non ci
indurre in tcniazione, ma liberaci dal male. Così sia.
ELEnE!\TO TEDESCO
6'ii. Gotico deiranno 360
65. Danese
Vor Fadcr som er i Ilimmcien, lieligl vorde dit nafn, til
komme dit rige. Yorde din vìllie paa i orden som i Himmelen.
Gif OS i dag Tort daglige brod. Og foriad os vor skyld som vi
forlade vore skyldener. Og leed os icke i fristelsc, men frels
OS fra ont. Amen.
66. S?ezzese
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148 67.
rouc LOTTO
Inglese
Our Falher who -ari io Heaven, hallowed be Ihy Name, thy
Riogdom come, thy Will be done on Earlh as il is in Heaven ;
give.us Ibis Day our dayFy Bread, and forgive us our Trespas-
68.
ses, a$ we forgive tbero, Ihat trespass againsl ns, and lead us
noi into Templation, oul deliver us from Evil. Amen.
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O
dein Name. Zt> chum dein Reicbc. Deine Wìlle der werde ala
tuo nome. Av=svenga tuo regno. Tua volontà si faccia come
in Hemel und in Erdeo. Unser (eglicb Prot gib una bewl.
in cielo e (così) in terra. Nostro colidiano pane dac = ei oggi.
Undt vergib una unser Scbullde, ala wir Vgeben unsern
E rimetii = ci nostro debito, come noi rimettiamo a' nostri
Nam; und (uns) zua keme dain Raucb dain Rii gescbiegbe ;
bie im Ilimroel, also auf Erden; unser taglich Proat gbib uus
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) -
2i>0 POLIGLOIrO
haut; und vergbib uns unsere Scbìuldea, als aucb bier verghe
beo UDser Scbuldigbern ; und fuere uns niobi in Yersucbung,
sondern una erliise von Ubel. Amen. (1)
(
Dar kloane Catechismo vor z' Bcloseland vortnighet in z' Gaprécht von
siben kameiin un a viar halglie Gasang) stampato per ordine di Mons.
Modesto Farina, Vescovo di Padova, coi tipi di quel Seminario i8S2;
gli altri due si cavarono dal Mitridate di Adclung. Pari, ii, pag. 21S.
Questi esemplari, messi a confronto col ciinbrico, daranno più che ogni
altra ragione, una duplice prova parlante, non essere cioè il cimbrieo
un linguaggio di natura alemanna, e non discendere per conseguanza
gli abitanti delle suddette 7 c 13 Comuni, come neppur quelle del Ti-
rolo italiano, dai Cimbri, ed essere perciò il loro arrivo c la loro colo-
nizzazione in queste parti di data assai più recente.
(2) Pronunciasi come; Poter collo stretto. — {%) insser od inger. — (*)
pisit. — (S) dasz, 0 daz. — (6) bòz. — (7i) hait. — (8) fergheb. — (9) Ssuln
— (IO) /òss o loz. — (11) Qucst’4 convicn farlasentirc fortemente aspirata.
— (12) Ibel. — (13) Questo dialetto manca, come si vede, delle tre voci
tcdcscìic Reich (regno) Versuchung (tentazione) e sondern (ma), e pre-
sentasi perciò qual dialetto bilingue o misto.
(14) Sul tenere di Bolzano chiamasi Tel (coll’c stretta, come Tól) il
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nELL' OrtAZIOMw DOMIMICALE 251
Humbel a sou auf ierd.Gib ùns haul ùnser Proat voo òlle Tó;
Iòss fias ò ùnsere Bcbula as wia mer lassa ó ùnsero Schulern ;
fohr ùQtss (uns) ndt in Tentation, ma liberier ilntss voo'n
Wealba (1). Amen.
(1) Quest’ espressione volg. è in uso ancb’essa nel Tirolo led. ( Wta-
tliig, Weathi; da welhc thun
o =
far male); non però per espri-
mere male morale ( ’s Bease), ma solamente il Gsico.
il
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257 POLIGUilTO
ELE>IE\TO GERn.4MCO*SL\VO
OSSIA LKTTONICO
Così sia.
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J —
b) Altro consimile
Thewes nossen, cur tu es Debbes; Sdiwisch gesger Ibowcs
Padre nostro, che tu in cL’/o; Santificato sia tuo
Wardes; Pena mynis lliowe Wiswalslybe ;
Toppes Palres gir
nome avvenga
; tuo regno ;
Tua volontà sia
78. Lituano
fLituania Pr. di Prussia, it. Polonia
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J
HA WH.ini.mTo
xiam es. Donos aiusu \nìsu dieou dok mumus szedicn. Ir atUyisk
inuros nausu kaltes kayp ir mes [allaydziam lawiemus kallie-
Lai naiik pee ronios tawa WaUliba; Taws Prahts lai noteek
Fa venire a noi tuo ret/no; Ina volontà fa succedere
kà Debbessis, là arridsan wirss Semmes ;
Muiissu deenisclika
come iti cielo, cosi anche in terra; Nostro giornaliero
Maisi dohd muros sciiodeeo; Un peedobd mums mulissu Grelikiis,
80. Lapponico
Ackie mijan, jocko le AImcn; Passen liledla tuun Namma,
Cuaikepaiilc luun Kijke; Ilicdta luun Willio, nau kockle Al-
men, nau ai àdnemen alte; Mijan paiwepfiiwcn Laipem walte
mijn vdnin; Ja bile miin mijan Sutluaid audagasin, naii-kochte
ai mi lailin mijan Wclgolagiailao ; Jn ale mijam laidi (ocko
Kiàggielabma; Multo wall wariele mijuin Pahast. Amen.
81 Estonico
fEstonia Prov. della Russia
Issa roeddl ke sinna olici Taiwas; POhilzetnt saknl sQnoo
(I) Lai thop = lascia (fa) divenire. Lai nahk fa pervenire. Lai
noteek = fa osservare. — Appresero questi dialelti dai Tedeschi, ov-
vero questi da quelli costume il di usare il verbo lasciare talvolta nel
senso di fare o permettere?
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J
Kònik maal ;
Sùnn Meel lassaug pehl Mual, kuid Tauwis; Anna
mio Lelb jegga pewwa ; Peeana meddal Ùle lue, mima taa
peeamd oramai Ùliiikal; Alla wedda med Mursisall; Pesta mind
ÌHast. Amen
ELEMENTO SLAVO
83. Boemo
( Segni di articolazione vocale : si pronuncia come in italiano ;
i;
89. Illirico
Otee uas koji jesì na nebesih. Sveli se ime Ivoje. Pridi kral-
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J
I
2ijC POLICI-OTTO
Kruh sTagdanji daj nam danas. I odpusli nami doge case. Ka>
ko mi odpuatimo
i 85.duznikom nasitn. Ne uvedi nas u napast.
Nego izbavi nas iza zia. Amen.
'SloTcno (Carnlolino)
^Gotpodava molitva — Orazione dominicale
Oce nas, kteri si v ncbcsih. Posvcceno bodi Ivoje ime. Pridik
nam tvoje kraljestvo. Zgodi se Ivoja volja, kakor v nebésib, ta>
ko na zemiji. Daj nam dans nas vsakdanji krub. Odpusli oam
nase doigé, kakor ludi mi odpulamo svojim dolzoikam. In ne
vpeiji nas v skusojavo. Temuu resi nas od hudcga. Amen.
86. Polacco
Ojcze nasz, klórys jesl w niebiesiech. Swiec sie imie. Iwoje.
Przyjdz królewslwo Iwoje. Badz wola Iwoja jako w niebie lak
88. Bulgarico
Olsche natch, scblo ssi na nebata. Da sse sssvèli imclo li.
89. Serriano
Olsche nasch, koji si na nebesima.Da se sweti ime Iwoje.
Da dodje carslwo Iwoje. Da bude wolja twoja, i na zemiji, kao
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J
Da oeba (1). Ljeb nasch potrebni daj nam danas. I oprosli nani
dugowe nascile, kao 90.
mi schto opraschtamo dushnizima naschim.
i
Russo liturgico
f Tolto dalla Bibbia Bussa
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258 Pfti.i(;LOTTO
93 . Berberico
94. Copto.
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.
96. Ottentotto
Cita bó, t'botnme Ingà t' sìba. T’ sa di kamink Cuna, tieni
Nostro Padre che lu.(in) cielo sci. Santificato sia tuo nome. Tao
Kooqueent see. Dani Hinqua t’ sa inbee k* ebou Kt quiquo
regno venga. Tua volontà sia fatta in sulla terra siccome
rbomm’ Ioga. Maa cita heci cita kóna séqua bree. K' bom <
uomo ( Demonio ).
IDIOMI AMERICA M0
97. Chinano
inehin — tain Cbao, lluenu meii tu mclcimi; nrebigepe ta>
(*) Questi tre esemplari sono presi dalla tavola del P. Gio. Gius. Ma-
traja. Avvertiamo però, che nel di lui quadro sinottico l’esemplare,
il quale porla per soprascritta Quechua, contiene l’indicato idioma sol-
tanto nella prima metà; poiebò nella seconda esso continua beasi colle
parole » dacci oggi occ. « ma in lingua brasìliaini.
:i.3
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ito POLIGkOTT»
Messicano
Ore rare u bacpe Ereico; Toicoap pavcmga tu a va.' Ubu
jagatou oquoa vae. Cbarai bdmo derera reco Oreroso leppè
waepe. Toge mognaoga dere mi polare vbupè wac peige mo-
99.
naogiave. Ara ia viou ore remion zimeeng cori oreve: de guron
orevo ore come moa sara supe oregiron javè ; epipolarume aig*
naog orememoaoge ;
pipea pauem goe ba emeomau ore suy. £-
mona.
.
Quichua, o PernTiano
Yayaycu, hauacpacba cuoapi cac, suti yqui muchhasca
Padre nostro, cieli ne’ esistente, nome tuo onorato
cacbuD, capac cayniyqui uocaycumaa humacban. Manay niyqui
aia, re ame tuo ci per — venga. Volontà tua
rurasca cachun ymainan baoacpachapi, bioatac cay pacbapipas.
fatta sia come cielo in così anche terra in.
100 Brasiliano
Orerdba, ibdpe eréibae. Imboyerobià ripiramò nderéra
iVoitro Padre, cielo in tu sei che. Onorato tuo nome
toycò . TouDderecomavàn gatóorébe. Mderemimbotàra tiyaye
sia. Venga tuo star bene a noi. Tua volontà si faccia
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dell’ orazioni dominicale 361
ibipe, ibape yylyèyàbd. Orerembiìi Ara nillbA galra etnèa
terra in, cielo in li fa come. No»tm cibo giorno ogni enecettario dà
Coirà pipe orébe. Mdenyrò oreyndogai pàbaeapé, orébe
questo giorno a noi. Perdona nostri peccati noi
màràbarupò Uae òrepoéyàrimé Toremboà itnegan oaipà. Orcplzyro
perdoniamo. Noi libera
epecatu mbao pochi gai. Amen,
piuttojto cosa cattiva da.
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BEPEBTORIO
(itile voci SantcrUe, Celtiche cd Otche corrispondenti alle italuine
in ordine alfabetico qui sotto esposte >
Abbandonalo ats n 11
Abbastanza . 483 49 11
Abbeverato . 439 11 n
Abbondanza . 228 11
Abbracciare . 499 11 11
Abitudine 11 11 191
Abituro 11 838 11
Accendersi ( d’ ira )
463 lì n
Accennare . 607 11 11
Acciajo . 11 114 11
Accopiarc 809 11 11
Aee.oppare . 139 u 11
Accordo 678 fi 11
Accorrere 4. 141 11 11
Accumulare . 807 11 n
Accusare, accusatore 329 442 11
83 1/2 4. 87 37.
Acqua .
62t. 648 198
Acume .
Acuminare .
Acuminato . 11 88 11
Acuto . 1
Ago . . . J
Acuto ( arguto ) . 10 n 118. 165
Adacquato . 11 7 11
Addottrinare. n 193 n
Adesso . 389 61 11
Adunarsi, adunanza « 11 82
AfTanno 11 10. 33 11
Aillizions 11 10. 88 n
Aggiungere . 13 11 n
Aggravare . 211 n 11
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. 1 1
2CS
-
i .
Agnello . . . 98 •
w • H
Agricoltura 11 • 26
Agro ( vedi campo
Ajuiarc, ajiito
Aizzare (volg. uzzar)
.... )
.
. ,
. . 287
n
11
19. 431
34
62
'
12
79. 80
11
n •
37
348
91
12
fi
n
Alcunché 1» • 11 . 128
Alena 36 •
29 ' n
Alfiere n 468 n
Alimentare . . . . 29. 407 • Il n
Alito 36 • fi fi
Alleanza 11 230 fi
Allegrezza
Allcttare
Allevare
..... la ), allegro . 226. 234
39.
n
489
33. 190
330
11
11
11
11
Alligare 28. 30 11 fi
Allocco 217 11 fi
Allora
Alloro ( lauro
Alno (albero)
) ....
....
866
11
11 848
11
32<i
fi
11
fi
Alpe fi 21. 24 fi
( 32. 40
Altezza . . n u
1 471
f ;
( 21. 22
Alto .| 1»
0
t 471
Altro .i . 41 23. 207 11
Altura
Alveo ...
. . . lì
11
40. 163
441
11
fi
Alzan*
Amabile
Amante
..... 29
189
SO
•
•
471
263
234
fi
68
68
.Amare . . , .
•
. 64 122 68
Amato 11 122 ' 11
Ambire 3 •
28 n
Amicizia 11 122 •
« '
Amico, amica .
‘
489 122 fi
Amaestrare . . : . 329 •
n fi
Ammollito .
Ammonire
Ammonito
....
.
.
. >
.
.
' -
)
317
329
•
•
fi
11
•
• '
11
11
Aramonitione ì
Ammucchiare 284 121. 163 ^ '
fi
Amore
Ampio
.
.
Amoreggiare
. .
...
.
,
.
-
. a
• 487
n
it
284
866
11
•
t
fi
fi
fi
Digitized by Google
S64
>
* 7UJHERO CORREKTE DELLA VOCB
Ampliare 457 11 11
Amputare • 34 11 11
Andamento . • 250 n 4
60. 39.1 9. 115 45
Andare .
{ 427. 671
Andar insieme , 494. 11 n
Andar via (abirc) 55. 660 11 11
Andata . , 60 11 11
Anelare
36 29 n
Anelilo . 1
Anna Perenna 1
^ w 9
Anno . 11 202. 328 11
38.387
Annuire n «
502
Annunziare . 1 329 11 11
Antenna 11 517 11
Antro . 45 11 11
Anziano n 282 11
Apparenza . 663 n 11
Apporre 432 n 11
Approvare . n n 139
Aprire, apertura . 11 n 59. ItS
Aquila . 87 n fi
Araldo 11 284 11
Arare . n • 45 11
Arbusto 479 37 12
Arci — 65 n 1)
Ardore . 11 226 11
Arduo . 11 40 fi
Argento 466 44 13
Ardine, ar^cinato . n 527 0
Ari! (dial. Naune) n 47 «
Aria 364 fi n
Ariele . 98. 6t2 11 11
Arma *
• 61. 614 18. 46. 485 0
Digitized by Google
.
2C5
wmm
ilCIIERO CORRENTB DELLA VOCE
|
Armamento . OiH n
Armato et. 044 . 18 n
Armatura n 280 n
Arraorica (Brettagna] n 47 n
Arnese n 280 n
Arra, caparra w 452 w
Arrestare n 283 n
Arrogante (far 1’
)
n 86 ti
Arrossire n 130 n
Asciugare w 403 «
Asciutto 853. 621. 493 n
Asino . n 80 n
Aspetto • 663 n n
Assai n 49 w
Assaporare . 218. 298. tt n
Assedere, assessore 71 tì «
i 42, 98 n
Assiepamento n
1 420
n
Assiepare .
'
. n 43
Assistere 14 M n
Associare, associato 489 82 n
Asta lunga . 286 232. 869 n
Astro . 80. 113. 478 n
Astruso n 81 n
Astuto . é n 113 162
Atrio . n 821 n
Attacco . n 99 n
Attillato n 808 n
Atto di giustizia . n 13 n
Audace, audacia , n 89. 70 n
Augello 87 11. n
Augurare 94 1» n
Aumentare . 284. 597 n n
Aumentato . 91 n 11
Aura vitale . n 29 n
Aurora . •
615 91 99
AutoritA n 538 t1
Avviamento . • «t n 6
Digilized by Googli
.,
266
Avvinghiare n 551 fi
_
Avvolio US fi fi
Azzardoso . n 520‘ 11
Badile . . • . fi 4i3 11
Bagatclla 11 81 n
Bagnare 335 n fi
Baldassare 1t 471 u
Baldo, baldanza . 105 70. 444 fi
Balia 104 fi ff
Ballare, ballo n 09 fi
Banco, panca 11 71 11
Banderaio . tt n
\ 468 •
Bandiera i fi fi
Barattare ff fi 134
Barba . u 57 fi
Barbaro if 23. 72 tf
Barca . IH 73 n
Barone . ft 74 if
Basare .
,
16R fi fi
Base 192 fi 11
Basire . 11 07 11
Bastardo' fi 77 fi
Becco . 12» fi 11
Belare . 107 u II
Bello . 159 11 11
Bena n 84 n
Benda . «37 fi 11
Benessere . . . fi 4t2 11
390. 400 11
Bere 101
425. 439 11
Bestiame 392 ff 11
Bettonica (erba) . fi 87 fi
Bevanda 430 fi ft
Biava . * a il
677 n fi
_
Digitized by Google
267
Birra
Birro, bargello .... n
n
86. 176
74
II
11
Biscia .
Bisogno, povertà
Bisognoso
•
.... 16
n
» 32
11
11
M
41
>1
Blando 134 II II
Bollire
Bonna (città) .... D
n
80
II
II
201
Borghese
lk)rgo, borgata
Bovile
.... 428
438
fi
•1
II
Braccbe
Bragie
Bramare
...... n
113
210
239
M
"
11
1
68
Bramoso 288 « 68
Brandire, brando ’
. n 232 tt
Brano' n 433 11
Brigante 1) 300 11
Brio n 100 11
Brucciare 485 94 II
.
n
II
11
98
460
460
II
11
II
Bruscolo II 480 w
Bruttura « 323 II
Bue II 102 18
Bufera
Buono (virtuoso) .... 11
450
274
H
11
n
Burla
Buto
Gabinetto
(volg. garz) .... II
u
n
82
77. 531
106
11
11
II
Calle (via)
Callido (astuto) .... 11
11
290
113
11
11
Callo
Calma, caimarc
Calore, caldo
....
....
II
133
11
112
n
145
II
II
II
Calzari
•
«I 239 1»
3't
Digitized by Google
I
‘
16$
Camiuo n 490 fi
207. 230
Camminare 393. 427 11 n
666
Cammino 250 113
•
0
Campagna . 237 34 12. 106
Campngnuolo t) 26 n
Campione . u 116 n
237. 283 34. 109
(3ampo .
166
420. 614 110
Campo di ballaglia n 107. 116 t1
Candido 136 « n
Candilicarc . 133 11 fi
Candore 136 11 «
Cane 170 140 n
Canna . 132. 239 120 11
Capanna n 106 11
Capitano 11 78 11
Capretto 124
Capro, —a , 20
11
246. 301
fi
11
Carbone 11 233 fi
Cjircga . 11 109 11
Carezzare 11 122 fi
Caricare 11 363 11
Carico . M 84 fi
Carro, earrozza,
Carruola ....e. a 4 ruote 142. 472 84.303.443
n 84. 443
122.
fi
202
Digitized by Google
.
209
Casnar (
vir senis ) 373. 803 298 19
Cassa (con(inente) • • 28» II 11
( 98. 109
1 Castrilo (luogo difeso), castellano n 20
( 527. 519
Castrare n 342 II
Catacomba .. 288 11 II
Catena . • • 523 II 11
Caterva • • n 125 11
Cattedra • • 11 109 11
Cattivo 146 II 11
,
301. 412
Causa, cagione . • • n II
1
422
Cavaliere • • 11 78. 349 II
Cavallo, —a • • 11 1
t
211. .306
319
98. 20i
Cavolo . 11 305 11
Celare . 11 130 n
Celere . 132 l;2 II n
Celiare, celia 11 133 II
Cena 11 lì 187
Cenno . 387 11 1)
Centro . 26 11 II
132. 138
Cerchio, circolare t1
( 199
1 171. 416
Cerimonia . 281 11 Il
Certamente . 160 II 11
Certo . 161 II II
Cervello
Cervicale n 134. 256 II
:•
Cervice ì
Cervo, cervino 143 123.4751/2 II
Cesta . 11 135 II
113. 123
1 Che (chi), il (la) quale. che cosa 269 11 (
t 129
Chiamare 129. 235 II 11
Chiana . 11 370 II
Chioma 128 11 11
148. 471
1 Chiudere, chiudimcnto 157 11
Digitized by Google
.
Chiunque
Ciiinsa, diiusura
Cinria, ciarlare
....
....
271
033
122
n
148. 257
280
H
«
n
Cibo 12 72. 178.564 II
Ciglio . . . •
n 492 n
Cima 1.13 n II
Cingere
Cinquanta ..'... 03
402
43
153. 170
II
II
(
Cinque 401 1
310. 424 131
Circa, circon
Circolo
— .... 2
t)
(. 444
180. 446
446
n
II
Circondare 1» 43 n
Circuito 037 n lì
95. 109
....
/
195. 344
Città, cittadino 399. 488 24
j
521. 536
\ 838
Clamore 470 n n
Clava tt 147 n
Cloaca . . . fi 324 n
Cocca 273 n 11
C.occcla 11 05 II
Coda 11 423 II
Codenna . n 151 I»
100. 172
Cognato, cognata . 11 II
.
| 189
Cognizione 244. 003 . II
Colica (
dol. colici ) n 155 II
Collana 11 518 n
Collare 11 317 n
5
{
386. 452
548
180
Collo n 347 II
Collocato II II 108
Colomba 11 312 II
Coltello n 140 n
Coltivare, coltivatore, i
221 28. 831 198
coltivazione, coltivabile. i
Coltre 11 245 II
Coltrice
Coma, (pausa) .... II
133
2.51
1»
M
" 1
Digitized by Googl
271
1
Comandare, — nto, comando 410 . 422 172. 102
—
- ale ...
Communionc, communità, Ì9la,
n 178
(
j
(
25. 106
180. 203
200
Como, Comacchfo 11 150 fi
Compaginare 301 II n
Compagno . 673 n fi
Comporre 133 11 tl
Comportare . 807 n n
Compressione n 342 n
Comproprietario . n n 26
Comunicare . n 178 fi
( 149. 178
Con (insieme) 402 82
(«nca
Conchiudere
.... 137
400
( 181
II
n
tl
fi
Condanna n 76 11
Condottiero . fi 444 n
(xtndotto (canale) n 441 n
Confederazione . n 230 II
Confessare . 403 n n
Confine 336 352. 452 n
Confusione . 590 11 II
492. 509
Congiungcrc II II
i 078
Congiunto (parente) . n 122 II
Congiunzione 078 n n
Congregare . 307 II tl
Conoscitore . . 244 n fi
Consacrare . n fi 154
Consesso (radunanza) . 504 fi II
Considerabile 26 n II
Consigliere . 320 II II
Consorte 310 M n
Constare 503 n n
Consuetudine n n 101
Contado, — tea, conte n 300 II
Contendere .
230 II II
Contorno n 117 n
Òtntra, contro . H I’ •
27
Digitized by Google
272
Contrada (terra)
Contraddire ....
....
.
n
b7
S44
11
n
n
Contristato
Conlritarc ....
....
S81
314. »S8
11
11
n
n
Contrizione
Convenire
—
.... BS3
n
n
11 82
11
Convento,
Convertire
Convivere .
....
egno, adunanza
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Dottore (istruttore) n 193 11
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Paese n 333 11
Palazzo If 320 11
Palizzala n 320 11
Pallido 398 11 11
Pane n 72 11
Pantano n 324 11
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Parlare . . . 82 33
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Parola 631 11 II
Parrocchia n 820 11
Partorire, parto
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Pausa, pausare 13.3. .394 14 44
Pazzo . 323 44 44
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Pellegrino . n 418 44
Pelo n 167 44 •
Penetrante . 10 44 44
Penna . 40.3 44 44
Penuria n 41 41
Per (prep.), peri — (pari,) !. 410. 409 4-20 1-20
Pera (frullo) « 4>t n
Percossa 300 2.83 44
Perdizione . 44 14 44
Periferia n 4 40 fi
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Persuadere . 0-20 41 44
Pervertire . 410 44 14
Pervertito 448 44 44
Pesante 21.3 44 44
Petizione 422 44 44
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291
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416
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Precorrere . 86 n 11
Predire 446 n 11
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Pregare, preshiera 411. 422 487 fi
Pregare istantemente . 82 n fi
Prefetto t1 11 138
Premere 831 11 n
Premura 613 fi fi
Prendere n n 117
Prescritto (ordinalo) . n 11 192
Presentemente, di presente n fi 136
Presidio n 41. 846 11
Pressione 831 if 11
Pretto
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11
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Principio n 48. 838 n
Privare 62 fi fi
Procrealo . 448 fi 11
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Procuratore .
Proditore (traditore) .
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Protrarre 262 fi fi
Progenie 232 11 11
Proferire 899 11 11
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Raddoppiato 202 11 II
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Rages (volg.) = schiamazzo 470 w II
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Rapido (veloce) .
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Respirare o34 29 fi
Resiringcrc . 07 H II
Rete
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11 449 II
Reversn 388 II II
Ri — (jtarlic.) 40 430 II
Ribellione n 2 n
Riebezza II 183. 228 II
Riero . 11 453 n
Rieintu 037 II n
Riconoscere . 51 11 II
Ricordarsi . 322 • Il «
Ridere . 234 II n
Riga, rigo, rignlctlo M 445 n
Rigoglio 479 11 M
Rigore . 200 238 II
Riguardare . 49 n II
Rilassare . '
. 294 11 II
Rimarcare . . . 332 II II
Rinchiudere 289 11 n
Rinserrare . 03 43 II
Ripido . II 348 n
Riposare 152 11 II
Rissa n 453 it
Risuonare 371 n fi
Rocca . n 119 II
Rocchetto II 167 II
( 119. 121
Roccia . II fi
I 436
Roticrc . 333 II II
Rumoreggiare 470 II II
139. 403
Rompere 432
i 480
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Rossiccio n 447 11
150. 448
Rosso , . . . 468. 478 f w
( 450. 550
Rolazinne 143 11 11
Rotolare 472 11 11
( 120. 179
Rotondo n
1 440
Rovina, rovinare . 44. 480 11 11
Riiar (volg ) =
finire . 394. 474 46 11
Rumore 470 n fi
Rutilare 11 3. 459 fi
Ruvido 4SI n n
Sabajon, o zaliajon (volg.) 11 462 11
Sacerdote 11 3 155
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Sacrificio (piaculum) , 11 n 49
Sagace
Sagittario
....
Saetta (freccia) 519
552
11
466. 479
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n
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Sala ....
Saio (di lino, di lana) 485
130. 491
464
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11
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....
Sale, salare, salalo
.... 490
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278. 4701/2
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Saltare ....
Salmnnnssarc
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.... .
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Sanare, soniUi 290. 412
....
11 11
2.5.5. 309
Sangue 162. 478 (
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11
Santo
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....
.Sanniti (popolo) .
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Sarcofago . . . • M 842 11
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Sarnllial (vallala del Tiroltì)
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Sbagliare, sbaglio
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Sbiadato
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Seieiilc 1!
Sciorinare
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Scimmia, dia codata . 2fit
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Scolta (guanlia)
Scoiirnia ....
Scorrere (diiire)
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Separare, separazione 330. 661 432 119
Sera 684 478 11
Serbare n n 14
Serie . 822 fi 11
n 319 07
fiK“ \
V giornaliero
Sessanta 817 *1 11
Settanta . . ,
811 n 11
Severità 200 11 n
Sfera . 330 n 11
Sgherro n 383 11
Sghignazzare 284 11 11
Sgusciare n 363 11
Dìgitized by Google
,
298
Sicuro 160 98 f»
( 8. 270
SigDorc ‘
. n
( 350. 471
Signoria
Signorina
Sii tu, siate
*
....
voi
.
.
. . n
»
81
41
30
n
19
99
91
Singolo ....
Simile, similitudine . 492. 496
22
91
99
99
99
Sinistro
Sino (usque)
....
Sinistra (o parte dello scudo)
294
n
91
569
19
99
19
99
119
Sire 156 471 99
Società 489 99 99
Soga
Soggiogare
Soggiornare
....
....
522
6tt
319
492
99
99
9)
99
fi
( 405. 445
Solcare, solco 9!
t 486
Sole 555 4 <12 fi
Solido
Solitario
Sollecitudine
.... 245
w
n 172
19
99
107
fi
91
Somma, sommare
Sommità
Sonno
.... 492
563
n 419
9»
9t
44
175
91
Sono, sei,
Sono (essi)
Sonoro
....
è ecc.
....
. 74
506
562
293
99
fi
169
11
11
Sopra, sovr — ,
sor — , sur — 14. 609
{
?
47. 252
270. 430
194
Soprabito
Soprapporre ....
Soprassedere (occuparsi)
59
385
9» 99
19
170
99
Soprastante
Sorcio
.... i
1
(
( 430
99
352. 270
99
fi
361 99 91
Sorella, suora
Sorgente ....
....
564
n
136
48
136
fi
Sdrvegliarc
Sospetto .... 49. 208.
n
229
530
99 fi
Vi
Sottentrarc
SotiO; so —
....
Sostentare (alimentare)
(partir.) .
407
608
605
1»
99
99
91
91
99
Digitized by Google
%99
611 n n
SoUonicticre . . . .
Souoslare 610 n II
SoUovcsI* n fi 170
SoUrarrc 34 II 11
^vraniiù n 41 n
Sovvertire 410 n 11
Soiio. socio
Sozzare, sozzura
Spaccare, spaccatura
.....
489
310
«
323
II
11
II
«
89
i 146. 401
Spada 030 II
4 869
Spalla 823 307 11
( 119. 184
Spartire, spartizione
Sparviero
Specchio
..... .
n
n
212
370
1 185
II
n
Sj>ecula II 334. 544 II
Spelonca 45 n II
Sperone
Spesso ......
Spia, spiante, spiare .
n
537
820
869
80.
n
868
11
II
II
60. 311
Spignere, spingere . .
{ 395. 612
II
Spino n 069 II
Spinta
Spiro, spirito
Splendente
.... 30. 89.
316
136
834
fi
n
II
n
II
II
Splendore (decoro)
Sposo, sposa
Spremere
.... 568
419. 573
831
333
n
11
II
II
11
Spuntare 64 n II
Spurio *
n 77
Quadra militare rt 108 »
Squillo 12.3 n n
Stabile 846 II II
177. 192
Stabilire . . . .
n n
{ 544
Staccare 330 II 11
W
Slazare,stazo,slBzalorc (volg. troni.] • 16 M M
3S
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I
^00
Sanscrila Celtica
Steccato
Stella
Stcrnere
.
639
n
77. 5*2
219. 237
478
n
WM if
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Storpiare n 3*2 ff
Strada . . ,
*
207 0 w
Strale . n 466 fi
Straniero n 209 11
Stretto . 539 fi 11
Stuoja . n 358 fi
Stupido 3i* fi 29
Suada . 626 fi fi
Sublime M fi 175
Succhiare n *93. <97 11
Sucido . ff 493 n
Sudare, sddore 561. 621 fi 11
290. 470
(
Suono . 562. 271 n ti
1 623
Superbo n 70 fi
SuperfluiVù . n 228 f)
Susurro 562 fi fi
Svaporare . 561 lì n
Svelto . n 273 rt
Sverza . n *80 fi
Tangente 572 fi 11
Tanto . lì fi 51
1 Tara (Volt.) = vendifcalivo n 501 11
1 Tassi» . , , 516 lì 11
1 Taverna fi fi Ì07
Tavola . . • fi 71 1^
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SOI
n
•612
298
100
180
II
II
Tendere,
Tenere
Tenue
....
Ipso
....
570
191
670
217
610
n 11
187
II
Terra .... •
1
'
Gl. 216
319. Oli
31.
181. 616
636
39
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Terrore
Terzo
Tesoro
....
....
680
682
11
II
11
11
160
....
11 II
1 103. 232
Testa 160 II
\ 110
Testamento
TeUa
Tetto
....
....
.
ift
n
ti
119
611
606
180
II
tl i
....
,
1 lepido .673 II li
Tigre 11 611 II
Tingere - 168 11 n
Tirreni (popolo) . n V 195
Toccante 572 n n
Toccare 667 II n
Togliere 689 n n
ToUerare
Tomba
Tomo (volg.)
....
= argine
689
286
11
328
627
n II
.n
w
Tono (suono)
To|K) .... 12Ì 671
qoi
610
II
n
II
Tornar
Toco
Torre
....
olla inciuorig
....
. 322
517. Oli
n
602
II
831. 601
11
173
182
Torrente
Toru
Traditore
.... . , .
n
n
329
198
619
II
.
n
II
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MMEKO r.OnaE.VTE IlEULA VOCE
8S2 822 H
Tre
n 08. 89 n
Trebbia, trebbiare
Tiemare 118. .ISO n ff
Trenta 883 fi
Tribolare
Tribolazione
Tribù
.... n
n
n
523
68
«
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183
185
«1
Trinità n 3
58 i n «
Triplice
Tri polle
Tristezza, tristo
Troja (porco)
....
....
»«2
581
586
n
524
520 n
Trombetta . . . . 123 n
,
Troncare n 342 it
Tronco 510 fi fi
Truppa n 125 fi
Tugurio « 106 fi
Tuo 877 fi
.....
ft
(di le)
Tutore, tutrice 570 fi fi
Uccello n 11 fi
llccidcrc, —sione (
— cidio) 331. 365 107 fi
3
Ulula (alloco), ululare
Uiiianamcnte
Umidità, umido
....
....
603
322
021
if
fi
324
«
n
n
• 21 189 n
Undici
Ungere, unguento 40. 302 tt
fi
391. 489
Unire, unito . . 492. 509 178 fi
.
| 558
Unirsi 505 ft fi
(
26. 1.57
Uomo (vir) 668 238. 271 206
Uomo
r
!
comune
forte, potente
.... 670
«
( 350. 543
260
n
•
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n 111
( grasso c grosso
‘
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Uovo «t
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. .
303
1
Usbergo 613 II II
Uscire . 600 II II
Valente 638 [
Valenzia, valore . M
240 w
Volere . 0 1
Valido . 638
Vallato n 827 II
Valletto n 840 II
Varonc « 832 n
Vasallo 11 78.260. 841 n
Vascello II 842 II
Veccia . n 881 M
Vecchiaja 233 II n
233. 803
Vecchio 282. 298 11
i
669
26. '49
(
212. 299
Vedere . • • 216. 370 n
829. 630
[ 663
Vedetta n 334. 844 ti
Vedova 668 II II
Vedovare 62 n II
Vedovo 664 II Il
^
Vedretta 634 n II
Digitized by Google
. )
,
304
Venerare . . f
A41 11 «
Venere . . /. 6U 234. 263 64. 68
Venir (in pognitione) . 2H n 17
Vento
Ventoso
....
Venti (UU 91 .) 607
632. 638
638
634
274
11
n
11
t)
Verde
Verginella
....
Verbo (parola)
.
631
1)
646
n
263
238
11
,11
11
V'ergognarsi
Venne
Vermiglio
.... .
267
11
ISO
n
630
M
M
11
Vero .
. n 268 li
Verruca n 346 11
Versare
Verso ....
Verso (misura metrica)
648
649
0
'11
333
11
11
119
213
Vescica u 173 il
Vespero 634 n •
Vessillo u 468 II
612. 616
Vestire
....
11 11
}
650
V'estito 636 11 11
V'ellovaglia . u 432 11
207. 421
Via 296 43. 212
1 657
Via (
= di —, dis — 661 11 11
Viandante . 11 418 11
Vigoroso
....
Vidi, vedesti cec.
Vigore
630
93
631
n
271
11
J1
11
109
Vile . 11 220 11
V^'ncolo
V'ino
Vipera
.... 637
a
16
« 11
267
n
^ 1)
190
»
Digitized by Google
305
Virente n 265 n
Virile .
665 II fi
Virtù . 650. 670 258. 271 «
Virtuoso 456 lì 109
Vischiare 302 n lì
Viso 663 n II
Visti (Inopcrst. di direi.) W 656 n
Vita i 240. 241 83. 210 11
Vitalità. n 210 lì
ViTcnte 240 H H
02. 106
Vivere * * rt f»
241. 834
Voce i . i 613 250. 500 n
Voi, tI 653. 679
. i , 130 fi
682
Volare, volo i . 411 n II
Volpe * • • n 447 n
I
Voltare 631 lì II
Voltarsi 649 «
Voltala, — mento 634. 640
fi
n fi
Voluttuoso . t» lì 66
1
Vomcra n 486 II
Voragine 460 II M
Vostro . . , 660 fi II
[
Vulcani 602 11 n
Vuotare succhiando t» 493 11
lì
Zazzera 128 lì M
Zecca . n 320 176
Zio
Zitella
...
Ziccola, zaccola (volg.)
I
II
4.38
n
lì
lì
346
214
0
lì
Zoccoli . II 489 lì
Zoppo . lì 242 1
r;!
Digitized by Google
—
APPENDICE
o«lO>Hca
uhe: opera, che può dirsi il di lui canto del cigno; poiché fu
l’ultimo prodotto letterario di quell’ archeologo sagace ed inde-
fesso, il quale (dal 1. settembre dell’anno 1816, in cui, da
prima provisoriamente poi dal 1. novembre 1826 definitiva-
mente, fu nominato capo del Municipio di Trento col titolo di
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30 7
mane) sosteoae con pari lode le parti si del magfstrato che
dell’ uomo di lettere, e ciò colla rara prerogativa, che quanto
più raggravavano e acciacchi ed anni, tanto più gli crescevano
e desìo d’ imprese e vigore di mente. Chi pensa agli ultimi suoi
personaggio storico.
Secondo che si sceglie per l' interpretazione o l' elemento
greco — italico (pelasgico), oppure il celtico propriamente
detto, r iscrizione darebbe ad un di presso il senso seguente :
Volo pelaigico:
LAXVRVSI. DiANiE. ADANIN(iE).
a) Venalores Dianae indomitae (
liberae, virgini ).
Monumento eeltico
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309
st (^jtuni): Dome, che nelle Tavole di Frane. Guicciardini
Digitìzed by Google
310
Avverliam fiualmeote, trovarsi in pressocchè tutte le iscri-
Digitized by Google
INDICE ALFABETICO
Digitized by Google
312
òilimno per la nobiltà del soggetto, cui vanno
Digitized by Google
313
. Differenze ipeeìfiche fra i dùtieui romanici e la
lingua Ialina Pag. ii, 15
Divtiione presente della famìglia celtica, e loro
figliazioni linguistiche
Dòderlein, sua opinione, che i Volsci sieno i pa-
dri dei Walshe, YValsche, Wàlsche ...» 20
Eitiuv (
pecunia )
voce osca, sua declinazione e
significato > 19
Elemento (
V ) generale per lutti i linguaggi così
delti romanici è il Celtico, l' Osco n è il par-
ticolare, ma misto col Rasenico o Retico . > il
Elemento medesimo, che presentano le lingue la-
tina, italiana, e tutte le lingue romaniche > 18
Esperienze d'ogni paleologo linguistico ...» 7
Feroce =di fiero sguardo > 31
Folgaria, opinione intorno al tempo, tul quale
s'introdusse in quella valle l'elemento tedesco > 251
Freund (
doti, Guglielmo di Breslavia ) sta com-
pilando una lessicografia di voci antiche, rac-
colte ne’ Grigioni e nel Tiralo > ài
Fusione dell' elemento greco col colto — italico, e
rapido tuo incremento > 12, 13
Futuro latino, origine della tua forma (
Vedi
Sunscr.N. 121 ) » 68
Germe (come il) precede lo sviluppo della pianta,
che dee uscirne, così il Celtico per molti vo-
caboli greci e latini somministra la radice. E-
sempi » 13, 155, 157
Giovanelli C.te Benedetto, cenni biografici, e tua
sitala .... » 306, 307
Grammatici di linguaggio sanscrito, «etichi e
moderni : 51
Grammatici e lessicografi di linguaggio celtico
antichi e moderni > 122
Identità d' elemento, che presenlaru) le lingue la-
tina, italiana, e lutti i così detti dialetti ro-
manici > 18
luv (Giove) voce osca; sua declinazione e signi-
ficato > 19
Ladino, aggiunto, col quale que’ di Gardena,
Badia e Fasta, non che una porzione di que'
de' Grigioni caratterizzano il loro idioma, si-
gnifiea tuli’ altro che latino ...... 25
Digitized by Google
314
Latino (/!)> d' origine celtica anch'eao, fu trae-
formalo dal Greco • • -Psg* 12
Letsìcografì cii linguaggio sanccrito antichi e mo-
derni I b2
Lessicografia del nome occhia nelle principali lin-
gue orientali ed occidentali e loro dialetti . i 29
Lettere, le quali si scambiano assai spesso nelle
Digitized by Google
31S
farti tignifieati, eh$ Javansi a quest' organo
nell' età jafetica, e viciiiituciini del suo nome
nelle varie dinastie linguistiche, la celto-greca,
e la cello — romana Pag. 31—37
Opere, che trattano de' Celti e del loro lin-
guaggio > 133
Ordine dell' alfabeto sanscrito co' segni sostituiti
alle lettere sanser., loro nome e valore . . > 53
Ordine dell' alfabeto gotico i* riguardo croma-
tico e numerico >210
Osco (linguaggio) padre della lingua ital, ossia
volgare • 17
Pad (piede), voce sanscrita, sua dccUnasione . > 15
Paleologia (se la) alemanna fornisce per la Ger-
mania una nuova fonte di storia e geografia
antica, uno studio consimile deve apportare gli
stessi vantaggi per le parti nostre . . . > 7
Pali (Pehlwi), specie di lingua sanscrita . . > 62
Persiano linguaggio, sua origine > 53
Petron e le Brigant sostenendo, che in tutta
Europa si parlasse un dì la lingua dei Galli,
non possono per questa intendere che il lin-
guaggio Celtico • 26
Piede. Declinazinne di questa voce in lingua
sanser., ital., aree., lat., e tedesca . . . > 15
Poliglotta dell’ 0 razione dominicale, e prospetto
del medesimo > 211, 217
Pracrite lingue quali sieno, e perchè così s' ap-
pellino > 53
Pronomi personali (/) nelle lingue sanser., greca
e latina del tempo pres. modo
aggiun- ind., si
gevano puramente alla radice verbale, mentre
l' italiana e li premette e li pospone. ( Fedi
sanser. N. 348) t 86
Pronunzia consimile del eh ed h celi, col gut-
8v, e col sibil. QV sanscrito ( iV. 1 36 ) . > 138
Proprietà de' dialetti romanici differenti da quelle
della lingua lat i 15, 16
Prospetto d' alcune voci latine e gotiche, consi-
mili per suono e senso > 208
Itaccolta di scavi sepolcrali etruschi, che trovasi
in Castel- Brughiera nella Naunia . . . > 307
Badici, che somministra il Celtico per molti vo-
40
Digitized by Google
310
caboli greci e laimi; tiechè quel linguaggio
debb' ctsere anteriore a questi. P. e, N, celi,
Digitized by Google
Sìgn'ìficalìre pnr(i tono tutti gli offiut e tubiti,
non che li detineme de' verbi, de’ sostantivi,
degli aggettivi, ed anche dei diminutivi. { Vedi
i N.ri 34, 66, 121, 216, 297,
sanscriti:
333, 348, 333, 372, 479, 578; ed i Cel-
tici: 88, 162, 178, 271, 280, 505, 327, 538) Pag, 24
Sincopare (l’uso di) il nominativo, improprio ai
dialetti rom., venne alla lingua lai. dal greco • 15
Silula Giovanelliana. Lettura e senso di sua i-
volg. di Kreidenfeuer =
fuochi di grida . » 39
Testimonianze de Classici, le quali comprovano
la discendenza de' Itaseni o llc*j dogli Etru-
schi, Tirreni, Umbri, e riiictillando in fine dai
Celti « 27
Tirolo (II) era detto anticamente il parse in
montaois; ragione di quest’ appellativo . . > 38
Embrico (linguaggio) padre della lingua ital.
Digitized by Google
318
Uianza del itrmone alemanno (T unire alle vo-
cali celtiche semplici qualche altra . Pi >g. . 31
Vadena. Scavi sepolcrali ecc. che si trovano in
quelle vìciuanse 1 307
Vereia (comunitas )
voce osca; sua declinazione
e significato > 19
Yocabolarii Jet dialetti volgari, loro bisogno e
pregio linguistico > 5, 40
Voci sanscrite . 59—
> celtiche » 124—192
t osche • 193—207
Volsri (I) antichi ne' caratteri del loro linguag-
gio contestano V identità d'origine coi lYalshe
iWàlschc) de' tempi posteriori .... . 20, 213
Zanella Don
Giovanni, proprietario d' una sta-
con isfrisionc etnisca. Prove di risp.
tuetta
spiegazione • SOS
Zend, linguaggio di Zoroastro e degli antichi Magi
di Persia > 53
Digilized by Googlc
319
6 1 SÌ si
19 13 elemeulo elcinenlo
29 1 susluiiliva soslaniivo
> 26 = vedere ; dare = vedere; laiicanan =
lucerna, e figur. occhio;
daic ecc.
% 25 mirare, mirare; kàr discer- —
nere, cercaci rpucasec.
> 28 guardare ;
guardare; yc, ycadav =
vedere; gygu ecc.
> 29 gwyl = occhiata gwyl, gwel, gueiaz =
occhiata, aspetto; llygad
= tiiila, guardo ; gwy-
liaw ecc.
> 31 veglia notturna. veglia notturna. Miro,
mirout, Diiraz mi* =
rare; miorbbull, mior>
bbaille = mirabile;
roirouèr fr. miroir)
= specchio.
(
32 16 annunliare arinuuciarc
68 8 ducere ecc. ducere ecc.
dinguj, lingua ; (in got.)
luggòiinong/oss.) lung;
(in aleni, ani.) zuiika ;
61 26 Dtktehita Dikschita
.66 pag- 65 56
67 16 compio copio
6.6 6 Da liti Da Oli
Digitized by Google
,
3^0
6S 30 0 .
— blii'u ob — lizu
66 31 ùdem iidem
86 27 Maya», mògos ; Maya», gr. mògoi
87 8 madidiiis madidus
100 17 leslesmy ieslesnny
106 9 be — be —
115 22 tran — sa1|tioc trans — alpine
126 20 Icrcbe Lerche
138 36 Fer es. — cvacru Per es. — rhvneni
141 19 schrolla dirotta
143 6 dodici. dodici. Gli Etruschi nu-
meravano nel modo se-
guente : unu, od eno,
duf, tris, tria, tres,
quatrus, qniu, Duvics,
desen, duf desen, —
dudeseeee. (Ang. Maz-
zoldi. Orig. it. p. 101.)
> 11 di dì
147 21 gallus, gullinaceus galliis gallinaceus
161 24 mcdoi medio
162 36 federata foderata
163 6 pialyloycha pialyloycha
164 15 Starlman Slariman
170 5 eliamati chiamati
174 11 pertjv peryr
176 N.B. Fra questa e
la pagina seguen- *
te non v’ ha allro
errore, fuorché un
salto di paginatu-
ra dj 176 a 179.
181 4 Saighieì* Saightean
184 32 Selvei. Selvei,
100 27 Win Win —
192 2 In», esplorare lai. explorare
196 30 la Iva la Iva
201 28 iiprìoo aprano
115 11 Sviiiere, Svizzera
221 26 Aaaltina Aattina 1
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Pag. Linea ERRATA CORRIGE
potére )
Patente (dal lai. patère)
290 17 Pena Pena
291 47 Possessione Possessione
296 11 Sbavare Sbavare
311 13 per rapporto rapporto
312 3 Autori ; Autori,
VM A'ó'itiiC
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Ai/ /. Jìfl tptetit ' AtfàMc, // tptalc al paci t/p'^uaffeo sptfuenti seri-
rcrasi da destra a sinistra nacquero, come si rede, l'ehraico, itere-
rò, il rtmumo, il tfotico e lo slervo. In luogo del C latino t Samari-
tani, a santigliama dei ì'eni^' e dei dreci, adoperavano ora la ^
{fhet- È fòrte) ora la ^(Caph. - K). dosi pure la ^ (The- P), a me -
no che non fòsse supplita dalla SI (Beth-B), fàeera le /ùnxùmi di
P nonché di_F. - Similmenle la. or (Jod-J) serviva si per i_
hreve, che per y lungo, come pure la ^
( Vdu) si per v che per
». Ter espritnere la varietà di promtncia^ nelle lettere 3, T.c
Z usavarw i Samaritani appositi-caratleri, cioè ouji/ (/s) ^f/h)
e((l(tz). La'^ che corrisponde all' Ain (P) elraira, fùngeva per te
vocali a, e, g guitta'ali o leggermènte aspirate
All ?. pticsf al/al’elo è il progenitore del Samaritano, il quale non
ri si distingue che nell' orrtatoi laonde valgono anche per questo
le osservazioni di sopra .L' enfasi dell' s,l,_e ^ rea iva repressa
.
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orient/ili
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Ati 3. Le lettere elei/' ett/hleto elr. gei/e in se' tutte tftmntr eonso-
nunft tpiesfe ferò rtcerone la roeutnuntene riepettiru per mezze
!
e, 0 pulturali .
fin /Trai. -L>,ie-;^tz. .4ral. >ls>, ind. si?, Aa, .^-th. Sirfl^, Arai, i-
Qr. Arai. t-~AA- ters. £, Tnd. Sir.>-^, aral.,^- sre.
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Titrofa Jf.
A b!c D E F OHI J K
OiicrnM.
L’aJ/f'iMo xtm/frrrto è Untiyf frer tuffi /jmuufi, tire
hN'ìm un ordirir sirrtrTìia/iro ( Màilo a puff. SS ). IrrT/iprorrliè
rsfto è ru/tftii’Mo in ttnile fierioui, tfuun/i ronoefti ooffuni
(irllu rot fii /riù, r/ir Of/ni tir z ione oUt-o il mono
fùrrffu /
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SamTì‘//o
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A/'f’rertahtrr; a) VfH-ft/t èrcri; 3 T (/h
///’); ^'^(/t/ lJ^nù:/t>). h Vocnh htn<fftP; ^TT T (^i h/ntio);
(ì luTUfo)i^<f\ (lì hfmio)i fungo); fnngo).
Inforno n ffuosti soffnf etì vooft/j'.xfizionr fh e/'uofw os.fer^
puro /./ o/tr ^ogntono fu corutonaìifp. che nooonipggnanOi
/foro ul oonfrurfo 'f' fa procorfo; 2./ ohe t getpti ~^,o^ pongono
sf nf fft sopra, ma o, c. , t, ‘^L si sn-ivono soffo Zr- fottore
rispePiop — J spt/nf t/rfJr ftpsowutaxe, ossia doff artirofaxio-
.
ogasrut); {sfca)i
3^ (sn?u
J 71 (sfa); (,ypa); ^ (tsa); (psa);
(sna )/ )j 3o( fra ) .
{fi noti /ìnalìnoido, ihotuf ogni oonsonanfo ounsor' èpiù por sua
natiO^i uniia fa rora/r a ,
fa, guato perrfò Puoi ossore som 'altro
prnnunxxa/a, gualora non sia noconipagna/a da altra PoraJo, o
dal segno di ifuipsronxa (»-- )
Hsrmpio di lettura- ( da sinistra a destra ):
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sinìp/ra, ea il Manicilì, che segnasi come il chinese,
in linea pcrpenciicnlai'c.
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da destra a sinistra
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SI 0 rotore numerico :
NQRnU|v$TV)ìXOQ
30. fO. 70
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Tavola V. Alfabeti europei
coordinati a seconda
A B C D E E G H I J K
SUivonico
’’ oSerrùtno % B(M) A r Ih H ì K
2 Itussti nuguse. A B (H) A- E r X H 1 K
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In ^uel nuMÌ0 rnedestnw che questi due alfàleti seffuone
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OrdÌTtP e nomenclati/ra
rfr//(> òiìiffo/e tpttrre ncflit a/fh/'c/i'.-
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K Aìeph 1 \,a Alpha / A As
1 Balli 2 Beta 2 K BouA'i
I trhimel 3 i:>' Gamma 2> n Mèdi
T r>,Jeth // Xs Delta h r Olagol
n He 5 E.f Bpsilen 3 A Dohro
e E
Mm 6 Zeta t Test
T Jjain 7 Hi; Bla s 5K Jivetè
n nieth S Theta 3 3 Xemlie
Teth 3 l, Jota fC li Jjè 1
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Jod W K.^lr Kappa 20 1 T
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> Lameri 30 S\u AD MO .1 Lioudi
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Mem ho Xr M 30 M Afysléte
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Tar. Vm.
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Lapide sepolcrale scoperta net tritio /S55.
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LaSta di por/ido
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rovescio f
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