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266 CAPITOLO 1 O Il sistema nervoso: sistemi sensoriali

La via delle colonne dorsali-lemnisco mediale ijl Verifica dell'apprendimento


La via delle colonne dorsali-lemnisco mediale trasmette
inforE1azioni da méccanoce!tori e propriocettori al ta_lamo; Una persona ha un incidente automobilistico e subisce una
lesione alla via delle colonne dorsali nella parte sinistra, a livello
le vie del lemnisco mediale incrodano nel sistema nervoso
dei segmenti toracici del midollo spinale. Descrivete cosa
centrale a livello del midollo allungato (Figura 10.lSa). In
cambia a livello della sensibilità sensoriale in questa persona,
questa via, i neuroni di primo ordine originano nella peri­
specificando i tipi di sensazioni che vengono perduti, se la
feria e penetrano nelle corna dorsali del midollo spinale.
parte del corpo interessata è la destra o la sinistra e se il deficit
Mentre collaterali dell'assone possono terminare nel mi­
colpisce braccia o gambe.
dollo spinale e stabilire sinapsi con interneuroni coinvolti
nei riflessi spinali, la diramazione principale dell'assone
ascende ipsilateralmente (stesso lato dello stimolo) nel mi­
Il tratto spinata/amico
dollo spinale verso il tronco encefalico, percorrendo le co­
l9­nne dorsali. Queste rappresentano dei tratti ili sostanza Il tratt;-;pinotalamico trasmette informazioni provenienti
bianca che passano medialmente e dorsalmente alle corna dai term­ocettori e dai .nocicettori al talamo. Il tratto spìnora=
dorsali del midollo spinale. I neuroni di primo ordine ter­ lamico incrocia già nel midollo spinale, prima di raggiungere
minano nei nuclei delle colonne dorsali, che sono localizza­ il tronco encefalico (Figura 10. lSb). In questa via nervosa, i
ti nel bulbo, dove formano sinapsi con neuroni di secondo neuroni di primo ordine che originano a livello periferico a
ordine. Gli assÒni dei neuroni di secondo ordine incrociano partire da termocettori o nocicettori penetrano nel corno
� passano­nel lato opposto del bulbo, formando un tratto dorsale del midollo spinale. A tale livello, �i. neuroni di primo
éhiamato lemnisco mediale, e quindi ascendono verso il ta­ ordine possono dirigersi verso l'alto o verso il basso per una
iamo. Nel talamo, i neuroni di secondo ordine stabiliscono breve distanza (pochi segmenti spinali) lungo il tratto di Lis­
sjnapsi 'con neuroni di terzo ordine che, a loro volta, ritra­ sauer, ma alla fine formano sinapsi con neuroni di secondo
smettono le informazioni dal talamo alla corteccia somato­ ordine presenti nel corno dorsale. Sono proprio questi neuro­
sensoriale. iii di secondo ordine che, attraversando il midollo spinale

Corteccia
somatosensoriale
Neurone di
11-------'>-'>-- Neurone di
terzo ordine

Neurone di ----------1
secondo ordine secondo ordine
1 ::.::::.____:::;==- Nuclei delle
colonne dorsali

Decussazione del
lemnisco mediale

­­­­ Tratto di
Lissauer

�·­�­ Quadrante
anterolaterale
"'"­­­­­­­­­­­ Neurone di
Nocicettori o primo ordine
termocettori (afferente)

meccanocettori
(a) Via delle colonne dorsali­lemnisco mediale (b) Tratto spinotalamico

FIGURA 10.15 Le due vie somatosensoriali. (a) Via delle colonne dorsali­lemnisco mediale, che
trasmette informazioni tattili, pressorie, vibratorie e propriocettive al SNC. (b) Tratto spinotalamico,
che trasmette informazioni termiche e dolorifiche al SNC.
268 CAPITOLO 1 O Il sistema nervoso: sistemi sensoriali

Forte segnale Debole segnale Colonne

t
inviato al talamo
t inviato al talamo dorsali

r1
Neurone di Neurone di
secondo ordine secondo ordine

Sistema
nervoso
+ centrale +

t t
Fibra C

Fibra C
Sistema
nervoso
Dai nocicettori periferico Dai nocicettori "'
Dai meccanocettori
cutanei

(a) Dolore non modulato (b) Dolore modulato

FIGURA 1o.17 La teoria del controllo a cancello del dolore. (a) Nella trasmissione del dolore non modulata, collaterali delle
afferenze nocicettive (fibre C) iniblscono degli interneuroni inibitori, permettendo quindi la trasmissione dei segnali
268 CAPITOLO 1 O li sistema nervoso: sistemi sensoriali

Forte segnale Debole segnale Colonne

t
inviato al talamo
t inviato al talamo dorsali

Neurone di Neurone di
secondo ordine secondo ordine

Sistema
nervoso
+ centrale +
)l

t t Fibra C
FibraAP--

Fibra C
Sistema
nervoso
Dai nocicettori periferico Dai nocicettori
Dai meccanocettori
cutanei

(a) Dolore non modulato (b) Dolore modulato

FIGURA 1o.17 La teoria del controllo a cancello del dolore. (a) Nella trasmissione del dolore non modulata, collaterali delle
afferenze nocicettive (fibre Cl inibiscoJo degli interneuroni inibitori, permettendo quindi la trasmissione dei segnali
dolorifici ai neuroni di secondo ordine nelle corna dorsali del midollo spinale e quindi al talamo. (b) Nella modulazione
del dolore, collaterali di fibre afferenti di grande diametro (fibre A/3), che provengono da recettori di tatto e pressione, ecci-
tano gli interneuroni inibitori, riducendo così la trasmissione dei segnali dolorifici. ---

che riceve basandosi su precedenti esperienze. Poiché nel­ Secondo la teoria del controllo a cancello (gate­control
l'arco della vita i neuroni di secondo ordine sono attivati pre­ sviluppata nel 1965 da 'Melzack e Wall, N.d.R.), la percezione
valentemente da afferenze somatiche, il cervello ha imparato del dolore può essere inibita a livello spinale affraversoaffi
ad interpretare queste informazioni come di origine somati­ renze somatiche non dolorifiche (Figura 1O.17). Tale teori:
ca. Pertanto, quando una persona ha un infarto miocardico, il postula l'esistenza di un'inibizione sinaptica ad opera di in
cervello interpreta tali segnali come disturbi somatici in base terneuroni spinali sui neuroni di secondo ordine che tra
alle esperienze precedenti. In clinica è possibile disporre di sportano le informazioni dolorifiche. Quando questi inter
atlanti topografici in cui sono rappresentate le proiezioni cu­ neuroni sono attivi, la trasmissione del segnale dolorifico i
tanee dei dolori viscerali (Figura 10.16b), in modo da capire inibita e la percezione del dolore diminuisce. Qu�nd9 un'in
quali organi interni possono essere la causa del dolore del formazione proveniente da un nocicettore è trasmessa e
paziente. midollo spinale dalle fibre di tipo C (Figura 10.1 ?a), coliate
ra1i di tali fibre inibiscono la scarica degli interneuroni inibi
tori, permettendo la trasmissione del segnale ai neuroni e
Modulazione dei seg,nali dolorifici secondo ordine. Gli interneuroni inibitori sono invece st.
I segnali riguardanti informazioni sensoriali possono essere molati da collaterali provenienti da fibre mieliniche di gros
modulati durante la loro trasmissione lungo le vie sensoriali, so diametro (fibre A{3) che trasportano informazioni tatti!
attraverso la facilitazione o l'attenuazione di segnali che pos­ pressorie e vibratorie (Figura 10.l?b). Così, se uno stimo!
sono portare a cambiamenti nella percezione finale del­ meccanico non dolorifico è applicato contemporaneamen1
l'informazione. I segnali sensoriali possono essere modulati ad uno stimolo dolorifico, le collaterali provenienti dal!
in qualsiasi punto della via in cui ci sia una sinapsi. Il mecca­ fibre di tipo A{3 stimolano gli interneuroni inibitori, ridi
nismo coinvolto nella modulazione del dolore ha un notevole cendo la trasmissione del dolore.
significato clinico, in quanto il dolore è un comune disturbo La teoria del controllo a cancello spiega perché lo sfregi
dei pazienti. mento dell'area cutanea dolente determini una diminuzior

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CAPITOLO 1 O Il sistema nervoso: sistemi sensoriali 269

ercezìone dolorifica. Tale teoria è anche alla base del trat­ Stress Al talamo
o del dolore con stimolazione nervosa elettrica transcuta­
:NS), che consiste nell'applicazione di lievi correnti sulla
isopra del nervo, che attivano fibre di grosso diame­
:erminando una riduzione della percezione del dolore.
teoria del gate­control, pertanto, descrive come i se­
tfferenti al midollo spinale possano influenzare la per­
e del dolore. Anche l'encefalo è in grado di bloccare il
.o.dì.produrre coll!_unque analgesia, attraverso vie di­
mti che fanno parte del sistema analgesico endogeno Formazione
1---Tratto
eco del dolore. Il dolore spesso può wes­sere fortèinerite reticolare
spinotalamico
laterale
:ante e talvolta la percezione del dolore rappresenta un
> estremamente sgradevole. Per esempio, la possibilità
rravvivenza dei soldati feriti è notevolmente ridotta in
tza di forti dolori; al contrario, soldati feriti ma estre­
mte motivati possono svolgere le loro funzioni con una
a percezione del dolore, in seguito all'attivazione del si­
I analgesico endogeno, permettendo al corpo di far
i ad un più urgente bisogno di sopravvivenza.
rlte aree encefaliche sono coinvolte nell'attivazione del Neurone di
.ia analgesico endogeno. Una delle vie nervose meglio secondo ordine
ite è illustrata nella Figura 10.18. Situazioni di stress .pos­
attivare un'area del mesencefalo chiamata sostanza gri­
eriacqueduttale. Quest'area è collegata ad un'area del
>, chiamata nucleo del rafe magno, e alla formazione reti­ Cute�.�--...1
natèrale,che siesì:ende per tutta là lunghezza del tron­
;2eràlico. Neuroni di queste regioni discendono verso il � Neurone
Ilo spinale, dove bloccano la comunicazione tra neuroni discendente
mti nocicettivi e neuroni di secondo ordine. Neurone I ,
5mitgià detto, la sostanza P è un neurotrasmettitore rila­ afferente ---=---+--lnterneurone
J dalle afferenze nocicettive che comunicano con neuro­
secondo ordine. Gli interneuroni inibitori del midollo :� Il =.!­­­ Encefalina
ile formano sinapsi sul corpo cellulare e sui dendriti dei
onidi secondo ordine ed anche sui terminali assonici Sostanza P I •::�. w;;. d Neurone di
secondo ordine
iocìcettori. Tali ìnterneuroni inibitori rilasciano il neuro­
nettitore oppioide encefalina (di cui si è parlato nel Capi­ FIGURA 1O.18 Sistemi analgesici endogeni. Quando uno stimolo do-
8[°che si lega a recettori per gli oppioidi sui neuroni di lorifico attiva i nocicettori, l'informazione viene trasmessa al SNC
ndo ordine, ove induce potenziali postsinaptici inibitori. dal tratto spinotalamico. In presenza di stress, i sistemi analgesici endo-
cefalìna si lega anche a recettori per gli oppioidi posti sul geni possono bloccare la trasmissione del dolore a livello della sinapsi
imale assoriico del neurone afferente nocicettivo, ìnìben­ tra il neurone nocicettivo afferente ed il neurone di secondo
:"rilascio della sostanza P. La combinazione di questi due ordine nella seguente maniera: la sostanza grigia periacqueduttale
ti riduce significativamente­ la trasmissione del segnale del mesencefalo comunica con la formazione reticolare laterale e
neurone afferente al neurone­ di secondo ordine, dimi­ con il nucleo del rafe magno del bulbo.Queste regioni presentano
ncio così la trasmissione del dolore all'encefalo. Questi in­ neuroni che discendono alle corna dorsali del midollo spinale ed
eurortì inibitori sono attivati dalle vie discendenti che attivano degli interneuroni inibitori che rilasciano il
idono origine dai neuroni del nucleo del rafe magno. neurotrasmettitore encefalina, che a sua volta blocca la comunicazione
>iù recentemente, è stato dimostrato che la modulazione tra le afferenze nocicettive e i neuroni di secondo ordine mediante due
endente comprende vie che facilitano il dolore. Un esem­ meccanismi: l'inibizione presinaptica della liberazione di sostanza P
è l'iperalgesia, che compare quando una persona è mala­ dalle afferenze nocicettive e la produzione di potenziali postsinaptici
\lcune delle citochine che inducono sintomi di malessere inibitori (PPSI) nei neuroni di secondo ordine.
esempio febbre e affaticamento) agiscono anche su aree
efaliche che aumentano la percezione del dolore.
a.Jcune volte, i sistemi di trasmissione o modulazione del può portare alla perdita della sensibilità nel piede. Così, una
ore non funzionano bene, portando al dolore cronico. Un persona affetta da diabete può non accorgersi di avere un'in­
mpio è il dolore dell'arto fantasma, cioè la percezione di fiammazione ai piedi, anche quella dovuta, per esempio, ad
or� in un arto amputato (Connessioni cliniche: Dolore una piccola vescica. Non rendersi conto di avere un'infiamma­
l'arto fantasma, p. 270). zione può essere pericoloso, perché non curando in maniera
Limportanza della sensazione sornestesìca, specialmente appropriata il danno, si può avere l'insorgenza di un'infezione.
dolore, per l'omeostasi è ovvia quando osserviamo gli effet­ Un'infezione grave può provocare la morte del tessuto (cancre­
ìel diabete sulla salute del piede. Ogni anno, negli Stati na). che può progredire fino al punto di rendere necessaria
iti, circa 80.000­90.000 persone affette da diabete subiscono l'amputazione per evitare un'ulteriore espansione dell'infezio­
nputazione di un arto a causa della malattia. Alti livelli di ne stessa. Per evitare il rischio di amputazione, i diabetici de­
.cosìo nel sangue danneggiano i nervi periferici (neuropatia vono costantemente misurare e controllare i loro livelli di glu­
riferical, specialmente quelli che innervano i piedi. Non si cosio nel sangue ed esaminare frequentemente i loro piedi per
nosce il meccanismo preciso per mezzo del quale avviene il vedere se ci sono segni di danno, poiché l'informazione senso­
nno, ma le conseguenze sono molto gravi. La neuropatia riale somatica potrebbe mancare.
228 CAPITOLO 9 Il sistema nervoso: sistema nervoso centrale

Area somatosensoriale
della corteccia cerebrale

--<---Tratto
spinotalamico
laterale
!=----Tratto piramidale
anteriore

(nocicettore)

I
I\

(a) Tratti ascendenti (b) Tratti discendenti

FIGURA 9.10 Vie nervose che formano i tratti ascendenti e discendenti 9.9). Entrambi i tratti piramidali originano nella corteccia motoria pri-
I nel midollo spinale. (a) I tratti spinotalamici laterali sono vie ascen- maria. li tratto piramidale laterale attraversa la linea mediana nelle
I
11 denti (Figura 9.9) che originano dai recettori sensoriali periferici e piramidi bulbari, mentre il tratto piramidale anteriore incrocia a livello
viaggiano fino al midollo spinale, fornendo informazioni sensoriali del midollo spinale. Entrambi i tratti terminano nelle corna ventrali del
al talamo e poi alla corteccia cerebrale. Il tratto spinotalamico incrocia midollo spinale, dove comunicano con i motoneuroni che innervano i
sul lato controlaterale nel midollo spinale. (b) I tratti piramidali (Figura muscoli scheletrici.

trale (Figura 9.lOb). Per esempio, quando muovete un dito, Notate che la maggior parte dei tratti ascendenti e discen­
iÌ cervello trasmette comandi attraverso fibre discendenti denti illustrati nella Figura 9.10 incrociano verso il lato oppo­
ai neuroni efferenti che controllano i muscoli scheletrici sto al loro sito di origine (generando fibre controlaterali).
che determinano il movimento del dito. Le fibre efferenti Questa è la norma, però vi sono alcune eccezioni. Quando
non determinano soltanto il movimento, ma provvedono una via resta sullo stesso lato della sua origine, essa e detta·
anche a modulare le informazioni sensoriali provenienti i�ilaterale. Quando una via incrocia passando sul lato op­
dai recettori periferici. Per esempio, l'organismo è prov­ posto alla sua origine, è detta controlaterale. Poiché la mag­
visto di sistemi di controllo che bloccano la percezione gior p_arte delle fibre sensit_ive"emotÒriè 'è controlaterale, le
del dolore (analgesia) durante lo stress, inibendo la trasmis­ informazioni sensoriali relative al lato destro del corpo sono
sione sinaptica tra un neurone afferente e gli interneuroni trasmesse all'emisfero cerebrale sinistro, mentre il controllo
del midollo spinale (tale argomento sarà discusso nel Capi­ motorio del lato destro del corpo è svolto da fibre che origi­
tolo 10). nano dall'emisfero sinistro. ·
CAPITOLO 9 Il sistema nervoso: sistema nervoso centrale 227

Recettore sensoriale
(nella cute)

Sostanza grigia Radice dorsale


Corno dorsale Terminale assonico I Corpo cellulare

/Ganglio della radice dorsale



\ Assone afferente
Dorsale
Ventrale ...­
­­­­­+­
Nervo spinale

Canale Corpo cellulare


centrale Radice ventrale Terminali
Sostanza assonici
bianca

Effettore (nel muscolo)

GURA 9.8 Sostanza grigia del midollo spinale e nervi spinali. Questa dorsale; i loro corpi cellulari sono localizzati nei gangli della radice
-zione trasversale del midollo spinale a livello lombare rivela le due dorsale. Gli assoni dei neuroni efferenti originano nel corno ventrale
,età funzionali della sostanza grigia del midollo spinale: quella e fuoriescono attraverso la radice ventrale. Poiché i nervi spinali
orsale e quella ventrale. Gli assoni dei neuroni afferenti penetrano contengono assoni di neuroni afferenti ed efferenti, questi nervi sono
?I midollo spinale attraverso la radice dorsale e terminano nel corno considerati misti.

Dorsale (posteriore)

Colonne dorsali ­==­ /�

--1----+---Tratto
piramidale
laterale
Tratto------
Tratti
ascendenti spinotalamico
laterale

Tratti
Tratto discendenti
Tratto TL :il. � e _....,....__ vestibolo-
spi notai amico •. . spinale
•1 ......
anteriore
f1 � Tratto
piramidale
anteriore
Ventrale (anteriore)

=1GURA 9.9 Sezione trasversale della sostanza bianca del midollo spinale. La sostanza bianca del
11idollo spinale è formata da tratti longitudinali che decorrono tra l'encefalo e il midollo spinale o
tra differenti segmenti del midollo spinale. I tratti ascendenti trasmettono informazioni dal midollo
spinale all'encefalo, mentre i tratti discendenti trasmettono informazioni dall'encefalo al midollo
spinale. In questa figura sono illustrate solo alcune vie nervose.

che agiscono su recettori sensoriali (per esempio quando si gnale ad un interneurone (o, in rari casi, direttamente ad un
tocca un petalo di rosa o una spina con un dito). .!_potenziali neurone efferente). Alcuni di questi interneuroni formano
d'azione generati dal recettore viaggiano lungo una fibra ner­ tratti ascendenti che trasmetton� informazio"i;tall'encefalo,°
vosa dal recettore al terminale assoriìco, posto in genere nel in modo tale da permettere la percezione degli stimoli.
corno dorsale del midollo spinale (Figura 9.10a). Il terminale Segnali provenienti dall'encefalo viaggiano, attraverso
assonico rilascia un neurotrasmettitore, che trasmette il se­
- - discendenti,
tratti ­­­ ­ efferenti nel corno
­ i neuroni
verso - ven­

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