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La Lingua Sarda - Storia, Spirito e Forma by Max Leopold Wagner

Review by: Massimo Pittau


Aevum, Anno 26, Fasc. 5 (SETTEMBRE - OTTOBRE 1952), pp. 478-479
Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore
Stable URL: http://www.jstor.org/stable/25820391 .
Accessed: 16/06/2014 08:29

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478 RECENSIONI

nella legalita il mutamento stesso. Cosi Lavoro condotto con diligenza e sagacia,
spiegata la differenza di tono piu che di. anche se con qualche sovrabbondanza, non
sostanza, risulta il pieno valore storico del tanto nella mole delPinformazione, che
testo aristotelico. Alia stessa conclusione dalle note appare copiosa, e che mostra
si giunge nella seconda parte dello studio Fimpegno e lo scrupolo delPA., quanto
dopo l'esame dei capp. 30-31 dell' *AX. IIoX. nella troppe volte e non sempre opportu
contenenti gli statuti oligarchici del 411, namente ripetuta documentazione delPin
quello d'immediata applicazione, e il pro formazione stessa: come a p. 4 n. 6 non
getto di assetto politico definitive E nella era certo necessario confermare con Pau
breve conclusione di questa seconda parte torita del Busolt ?Pintelligenza critica e
FA. esprime anche quello che gia si an storica? riconosciuta dai moderni a Tu
dava rivelando nel corso della ricerca, cioe cidide, ne a p. 102 sg., note 67-74, nella
Pesistenza di tre correnti di tradizione nel conclusione delPampia disamina del cap.
giudizio antico sulPoligarchia del 411: 31 deH"As. lloX. era opportuno citare punto
Tucidide in massima favorevole, Aristotele per punto gli autori moderni, come se tale
prudente, gli oratori della fine del sec. V conclusione non fosse una personale riu
nettamente ostili; Tucidide ed Aristotele nione dei vari fili dell'indagine compiuta,
sono d'accordo specialmente nel giudizio ma un accostamento di mozziconi d'idee
favorevole su Teramene, il moderato, an altrui! Ma questi piccoli nei di forma
che se esso sia espresso un po* a denti nulla tolgono al valore del lavoro, che e
stretti da Tucidide, solo in omaggio al suo anche ben scritto (salvo il ? non notaci?
proposito di equita e d'imparzialita (cfr. di p. 49, e il ? notoci ? di p. 124), e merita
p. 82), e sia invece dettato ad Aristotele un posto onorevole nelPamplissima lette
dalla simpatia per il regime politico di ratura sul difficile argomento.
oligarchia moderata da quello rappresen
tato. A. Garzetti.

Max -
Leopold Wagner, La Lingua Sarda Storia, Spirito e Forma, Casa Edi
trice A. Franeke S. A., Berna 1951, un vol. di pp. 420.

i 30 anni dedicati da Max tassi e ? non


Dopo Leopold Sarda?; infine diciamo
Wagner agli studi del sardo, che hanno credendo di far torto alPillustre autore ?
come tappe fondamentali ?La vita cam d'aver che egli sta
appreso personalmente
pagnola della Sardegna nello specchio del anche un vocabolario etimo
preparando
la lingua? (trad, it.) (1921) ?Studien ue sardo.
logico
ber den sardischen Wortschatz? (1930), ? La ? brilla ?-
Lingua Sarda come del
? Flessione nominale e verbale del sardo ?
resto tutte le opere del Wagner per
antico e moderno? (1938), ?Historische bonta di metodo. Non vi si legge soltanto
Lautlehre des Sardischen? (1941), e so la storia e la descrizione delle parole, ma
prattutto dopo quest'ultima opera monu anche cose e delle
quella delle idee. II sot
mentale e completa, si poteva legittima totitolo del libro e molto Per
significativo.
mente pensare che Pattenzione delFillustre chi abbia un minimo di attenzione, si trat
linguista tedesco per questi studi si fosse ta di un libro che racchiude tutta la storia
esaurita; anche perche si sa che egli si e civile e culturale dell'isola.
dedicato nel frattempo a studi su altri
Altro notevolissimo pregio delPopera e
parlari romanzi.
la sua completezza. Come prova ci basti
Senonche, ad indicare ancora, se pure ce Pindice:
riportare I) Lineamenti di storia
ne fosse stato bisogno, Pimmutato affetto
politica della Sardegna; II) Cenni di storia
del Wagner per la Sardegna e per i suoi ecclesiastica della Sardegna; III) Caratte
parlari, ecco che e uscita una nuova ope ristica generale del sardo; IV) II fondo
- e
ra, ?La lingua Sarda Storia, Spirito latino del lessico sardo; V) L'elemento pu
Forma ?. e bizantino;
nico; VI) L'elemento greco
Come se cio non bastasse, in questo VII) L'elemento L'elemen
germanico; VIII)
stesso libro viene annunziata una ?Sin to arabo; IX) L'elemento catalano e spa

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ANNUNZ1
BIBLIOORAFICI 479

gnolo; X) L'elemento italiano; XI) L'ele liana), non da korria (= c o r r i g i a ), e


mento indigeno; XII) I caratteri fonetici; quindi entrambi sono soltanto corradicali.
XIII) La struttura morfologica; XIV) La for A p. 285 il Wagner di un
parla pre
mazione delle parole; XV) La sintassi; fisso paleosardo tha-, ta-, thi-, ti-f thu-,
XVI) I dialetti sardi; XVII La lingua del
tu-. Senza entrare nel merito della que
la poesia. stione diciamo che resempio di thilikerta
Unico difetto d'ordine tecnico, gia no citato dal Wagner ci sembra non valga.
tato da altrui, e la mancanza di un glos Ricordiamo la serie dei nomi di animaletti
sario. L'autore vi avrebbe potuto ovviare tutti citati, escluso il primo, dal Wagner
con facilita. stesso nella sua ?Historische Lautlehre
des Sardischen? al n. 175: thelapdrka
Ed ora qualche breve osservazione. A ? grossa cavalletta ?, thiliplrke ? cavallet
p. 150 l'autore rifiuta la spiegazione data ta ?, thilingrone ? lombrico ?, thelakkukku
dai Guarnerio di mittsa ?sorgente? da (non tha-) ? specie di lucertola viscida, di
*m i t i a, donde Pitaliano mezzo ? fradi colore oscuro, che vive sotto le pietre in
cio?, per il motivo che ? non vede... qua luoghi umidi e bui?, thilikerta ? lucerto
le rapporto ideologico possa esistere tra la ? (Nuoro); tsilimbrinu ? cervo volante ?
? sorgente ? e ? mezzo, marcio ? ?. Ci sem e tilibriu ?falchetto?
(Tempio) (Logudo
bra che una connessione semantica si pos ro). In tutti questi nomi c'e si un preflsso,
sa stabilire, in quanto la sorgente in ge ma non e quello indicato dal Wagner,
nere implica la ? fanghiglia ? e il ? fradi bensi thili-f thela-. Ora, e chiaro che que
ciume ? o ? marciume ?. ? non
sto prefisso per il quale vediamo
Perche atteru non affatto il fondamento onomatopeico di cui
(pp. 248-9) potrebbe ?
derivare senz'altro del lat. a 11 e r u, an parla il Wagner se deve essere spiega
ziche dai toscano atro ? Un normale sar to, va spiegato in tutta la serie e non in
do *artem avra la prima r per dis un nome soltanto come thilikerta. Thili
perso
similazione. kerta puo essere stralciato dalla serie solo
in parte, in quanto ci sembra chiaro che
Non vediamo le ragioni fonetiche che si
esso sia un incrocio del detto prefisso
oppongono perche bakku ?forra, gola di
fhz'/i+ lacerta.
montagna, valle ? (p. 293) possa essere ri
portato a v a c u u s.
Infine facciamo notare che Tautore ha
Contrariamente a quanto dice il Wag
trascurato di fare e premettere una distin
ner a p. 322 nota 3, la forma ladu senza
zione tra dialetto di Nuoro e dialetto della
-s finale, da 1 a t u s, -eris, esiste ed e del
zona nuorese, e di specificare in conse
tutto viva a Nuoro dove si dice lad e por
guenza tutte le numerose volte che cita
ku, lad e andzone, lad e boe per indicare
la meta animali macellati. forme ? nuoresi?. Per queste diverse forme
degli
citate come ? nuoresi ?, un abitante di Nuo
Korriattu ?pieghevole, flessibile? (p. ro non le riconoscerebbe come proprie.
343) deriva direttamente da coriaceu,
donde Pital. coriaceo (v. Migliorini-Duro,
Prontuario etimologico della Lingua Ita Massimo Pittau.

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