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MUSICOTERAPIA 20_6.0:MUSICOTERAPIA 18.

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S e g re t e r i a d i re d a z i o n e : Ferruccio Demaestri • C.so Don Orione 7, 15052 Casalnoceto (AL) tel. 347/8423620
musica & terapia
numero

20 direttore editoriale
Gerardo Manarolo

comitato di redazione
Claudio Bonanomi
Massimo Borghesi
Ferruccio Demaestri
Bruno Foti
Alfredo Raglio
Andrea Ricciotti

segreteria di redazione
Ferruccio Demaestri

comitato scientifico
Rolando O. Benenzon
Università San Salvador,
Buenos Aires, Argentina

Michele Biasutti
Università di Padova

Leslie Bunt
Università di Bristol, Gran Bretagna

Giovanni Del Puente


Sezione di Musicoterapia,
Università di Genova

Denis Gaita
Psichiatra, Psicoanalista, Milano

Franco Giberti
Psichiatra, Psicoanalista,
Università di Genova

Edith Lecourt
Università Parigi V,
Sorbonne, Francia

Luisa Lopez
Fondazione Mariani, Milano

Giandomenico Montinari
Psichiatra, Psicoterapeuta, Genova

Pier Luigi Postacchini


Psichiatra, Neuropsichiatra
Infantile, Psicoterapeuta, Bologna

Oskar Schindler
Ordinario di Foniatria,
Università di Torino

Frauke Schwaiblmair
Istituto di Pediatria Sociale
e Medicina Infantile,
Università di Monaco, Germania
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sommario
numero pag 1

20
Editoriale

pag 2
Il Canto Sociale della Corale Cavallini di Modena
F. Albano, P. Curci

pag 10
Il metodo STAM nella psicosi: il contributo della ricerca
E. Ceccato, D. Lamonaca, L. Gamba, R. Poli, P.A. Caneva

pag 16
La Composizione Facilitata di Canzoni
nella riabilitazione psichiatrica
Paolo Alberto Caneva

pag 22
L’organizzazione temporale in pazienti psichiatrici: dalla ricerca
alla riabilitazione con il modello di musicoterapia integrata MIM
Gabriella Giordanella Perilli

pag 32
La misurazione degli esiti nel trattamento musicoterapico
Laura Gamba, Roberto Poli

pag 36
Anamnesi di una cover band a proprio (dis)agio
Cosmopolis s.n.c. Stefano Bolchi, Giuseppe D'Erba, Raul Quinzi
Corso Peschiera 320
10139 Torino pag 42
011 710209 Musicoterapia in SPDC
Antonio Sarcinella
L’abbonamento a
Musica & Terapia è di
pag 46
Euro 18,00 (2 numeri).
Quale ricerca in Musicoterapia?
L’importo può essere
Alfredo Raglio
versato sul c.c.p. 47371257
intestato a
Cosmopolis s.n.c., pag 54
specificando la causale Recensioni
di versamento e
l’anno di riferimento pag 57
Notiziario
progetto grafico

Harta Design, Genova pag 58


Paola Grassi Articoli pubblicati
Roberto Rossini sui numeri precedenti
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editoriale
L’approccio musicoterapico costituisce ormai da
diversi anni una modalità di trattamento ricono-
sciuta e applicata in ambito psichiatrico dove si col-
loca all’interno di un progetto riabilitativo-terapeu-
tico che cerca di rispondere alle peculiarità bio-
psico-sociali dei nostri pazienti. Ne è stato testimo-
nianza il convegno “Musicoterapia e Psichiatria:
Contributi di Ricerca ed Esperienze” (6/6/08, Azien-
da U.L.S.S. 21, Legnago) dove sono stati presentati
differenti applicazioni e orientamenti. Il numero 20
di Musica&Terapia ospita gran parte delle relazioni
esposte in quell’occasione.
Fabio Albano e Paolo Curci aprono la rassegna
con un lavoro dedicato a tracciare la storia della
Corale Cavallini di Modena (una preziosa espe-
rienza di integrazione).
A seguire i colleghi dell’area Veronese (Ceccato,
Lamonaca, Caneva) congiuntamente a quelli attivi
presso l’U.O. Psichiatria di Cremona (Gamba, Poli)
presentano uno studio multicentrico finalizzato a
dimostrare l’efficacia del protocollo STAM (Sound
Training for Attention and Memory) nella riabilita-
zione di funzioni cognitive (memoria, attenzione).
Paolo Alberto Caneva ci introduce, nell’articolo
successivo, all’utilizzo della “composizione facili-
tata di canzoni” nella riabilitazione psichiatrica, il
suo lavoro è arricchito da diversi esempi applica-
tivi. Di seguito Gabriella Giordanella Perilli sposta
la nostra attenzione su di un piano teorico
approfondendo il tema dell’organizzazione tem-
porale soggettiva ed delle sue ricadute in termini
riabilitativo-terapeutici.
Gli scritti che incontriamo proseguendo nella let-
tura appaiono tutti connotati da aspetti clinici ed
esperienziali: Laura Gamba e Roberto Poli presen-
tano uno studio osservazionale retrospettivo dedi-
cato ai pazienti trattati in musicoterapia presso
l’U.O. Psichiatria di Cremona; Stefano Bolchi, Giu-
seppe D’Erba e Raul Quinzi descrivono la forma-
zione di una cover band con pazienti adolescenti;
Antonio Sarcinella si interroga sulle modalità di
conduzione e sulle finalità di un intervento grup-
pale di musicoterapia attiva condotto in SPDC.
Gerardo Manarolo

La riflessione di Alfredo Raglio dedicata alla 1


ricerca in musicoterapia conclude il secondo
musica terapia

numero del 2009.


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Musicoterapista, musicologo, S.S.R. Emilia-Romagna, Dipartimento Salute Mentale di Modena;


Paolo Curci, già Professore Ordinario di Psichiatria Università di Modena e Reggio Emilia
Il Canto Sociale della Corale Cavallini
di Modena
The paper presents a historical development of a
choir with patients of Mental Health Department
of Modena. The Corale Cavallini experience is not a
music therapy process. The group works in the par-
ticular perspective of socializing. The social song is
not only a repertoire but also an opportunity to
meet people, other choirs and musical groups and
make more aware the local communities to ease
the integration in social contexts, to improve per-
sonal autonomy in relationships and to work in
order to overcome their social isolation.

Introduzione
Attraverso il seguente scritto è nostra intenzione
tracciare una storia della Corale Cavallini di Mode-
na e proporre alcune riflessioni circa la complessa
funzione della socializzazione nel percorso tera-
peutico-riabilitativo del paziente psichiatrico.
È nostra
Fabio Albano,

Riferiamo di una esperienza condivisa da una


intenzione ventina di persone tra volontari e cittadini, in
buona parte inviati dai Centri di Salute Mentale
tracciare
di Modena e provincia. Si tratta di un gruppo
una storia della composto da coristi provenienti da ambienti,
storie e età differenti, che, interessati a coltivare
Corale Cavallini
nel tempo libero la propria vocalità, riconoscono
di Modena nel cantare un modo attraverso cui rispondere a
bisogni di espressione, di condivisione e di cono-
e proporre alcune
scenza.
riflessioni circa Proposta del Dipartimento di Salute Mentale di
Modena, la corale trova la giusta collocazione e
la complessa
realizzazione progettuale nei percorsi di gruppo
funzione della avviati dal Social Point, progetto che, grazie ad
un finanziamento della Fondazione Cassa di
socializzazione
Risparmio di Modena, ha tra i suoi primi obiettivi
nel percorso la socializzazione e l'integrazione nel territorio
delle persone con disagio psichico.
terapeutico-
riabilitativo La nascita della proposta
del paziente La corale è dedicata a Claudio Cavallini, collega
modenese scomparso nel febbraio 2004. Claudio
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psichiatrico ha contribuito con grande dedizione e sicura
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La corale è dedicata
competenza al progres-
a Claudio Cavallini, Modena, nasce la pro-
so della musicoterapia collega modenese posta della creazione
italiana. Già dal 1973 è,
infatti, attivo tra i pro-
scomparso della corale all'interno
delle attività del S.P.
motori dello storico nel febbraio 2004 Già in altre occasioni
primo seminario italia- l'équipe si è soffermata
no di musicoterapia a riflettere su proble-
tenutosi a Bologna. matiche vicine a quelle annunciate dal S.P. Qual-
Nel 1987 è, invece, impegnato, all'interno dell'al- che anno prima, ad esempio, per restare nell'am-
lora Servizio d'Igiene Mentale e Assistenza Psi- bito di interventi musicali, a conclusione di un'e-
chiatrica, nella creazione di un gruppo musicale sperienza di musicoterapia d'insieme svolta nel-
corale, la Corale Arcobaleno, esperienza dalla l'ambito dei Centri semiresidenziali di Modena,
quale si trae ispirazione. La Corale Arcobaleno emerge naturalmente dai partecipanti la voglia di
diviene per Claudio un importante strumento di proseguire il lavoro di gruppo. La ricerca di una
lavoro a effetto e/o a lettura terapeutico-riabili- soluzione si è subito imbattuta con la difficoltà a
tativa (Albano, Finali, Frison, Postacchini, 2005). orientare risposte per quei bisogni sociali che la
Alla sua perdita segue l'attivazione di un gruppo musicoterapia è in grado di riattivare e che trova-
di colleghi e amici che decide di raccogliere in no un riscontro al di fuori dei circuiti sanitari. Con
una pubblicazione la testimonianza della sua questi obiettivi ci si è spesso soffermati a cercare
opera attraverso la diffusione di alcuni materiali possibili risorse e risposte sul territorio ma con
inediti. Partecipare a questa iniziativa permette di risultati assai limitati se non vani. L'individuazio-
rileggere alcune pagine dedicate alla Corale, ne di luoghi e occasioni è al di fuori di un raggio
esperienza conclusasi negli anni novanta. Nel di competenza terapeutico-riabilitativa. Il S.P.
febbraio 2005 viene pubblicato “Claudio Cavalli- diviene, così, un opportuno interlocutore, un
ni, un pioniere della musicoterapia” (ibidem). Il partner con il quale poter avviare progetti al di
libro è presentato in una serata in ricordo di Clau- fuori da quelli operanti nel CSM.
dio e, in questo modo, il testo inizia a circolare. È da queste considerazioni e istanze, allora, che si
Alla fine di quell'anno, durante una équipe del torna a promuovere la nascita di una corale. Un
Centro di Salute Mentale (CSM) Modena Ovest, si gruppo che sia, da una parte, un'occasione di
inizia a parlare della futura attivazione di uno socializzazione e, dall'altra, uno strumento per
Sportello di Socializzazione. Il nascente Social sensibilizzare i cittadini a una maggiore parteci-
Point (S.P.), è questo il nome successivamente pazione e solidarietà nei confronti delle persone
coniato per lo sportello di socializzazione, si che sono affette da disturbi mentali contribuen-
occupa di “elaborare progetti individualizzati per do in tal modo anche a contrastare lo stigma.
pazienti che necessitano di programmi socio-
riabilitativi tesi a recuperare e sviluppare quelle Il progetto “Cantare per stare insieme”
capacità pratiche necessarie per il loro reinseri- Il piano di lavoro della corale coincide con le
mento nel contesto della rete sociale” (Social seguenti finalità espresse dal S.P.:
Point, 2007). Nei primi mesi del 2006, dopo una 1. “favorire l'integrazione in contesti sociali;
discussione di questo iniziale progetto in équipe 2. migliorare l'autonomia nella vita di relazione;
con Paolo Curci, allora Direttore del settore psi- 3. lavorare per il superamento della condizione di
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chiatria del Dipartimento di Salute Mentale di isolamento relazionale” (Social Point, 2007).
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Il progetto “cantare per stare insieme”, in riferi- una più valida integrazione (Grinberg, Grinberg,
mento al primo punto dichiarato, si delinea fuori 1976; Postacchini, 1989).
dai percorsi istituzionali come risorsa sul territo- In riferimento al terzo punto, infine, mettere a
rio aperta a tutti. Il coro si incontra, difatti, nella disposizione del territorio un gruppo di cantori in
Polisportiva Modena Est. Questa risorsa è uno grado di esibirsi in pubblico, in occasione di ini-
degli importanti nodi della rete intessuta dal S.P. ziative di sensibilizzazione della cittadinanza e in
che, composta da molteplici realtà locali e asso- momenti di festa e di socialità, corrisponde all'in-
ciazioni di volontariato, sostiene i diversi percorsi tenzione di lavorare sul superamento di quei pre-
di integrazione sociale. Quindi, la Corale Cavalli- giudizi che diffondono esclusione, rifiuto, vergo-
ni, d'ora in poi usata anche come sinonimo del gna e solitudine e di offrire spunti per re-inven-
progetto, è: tare nuovi, realizzabili spazi di convivenza.
• ospitata negli spazi di una Polisportiva Mode-
nese; La strutturazione degli appuntamenti
• una delle attività, pertinenti l'area musicale, La corale si incontra per le prove sistematicamen-
promosse dalla Polisportiva; te una volta alla settimana, il lunedì dalle 15,30
• diretta da Silvia Testoni, Docente di tecnica alle 17,30, alla polisportiva Modena Est, come già
vocale presso l'Associazione “La Musica Inter- anticipato. Durante l'anno ci sono pause durante
na” di Bologna e l'Accademia della voce “Labo- le festività e nei i mesi di luglio e agosto. A que-
musica” di Modena. ste occasioni d'incontro si aggiungono quelle di
Passando al secondo punto, l'esercizio del canta- partecipazione a eventi pubblici.
re in gruppo diviene una forma di aggregazione
attraverso cui poter rispondere a bisogni sociali Le figure di riferimento
che trovano fondamento nella sensazione di Le persone che hanno una funzione di riferimen-
unione che tale esperienza offre nel contatto con to per la corale sono:
gli altri, nel sentirsi parte di un insieme, associata - il Direttore, che disciplina l'attività del canto e
alla gratificazione propria della produzione cano- ne cura l'arte (i repertori, gli esercizi preparato-
ra. Questa peculiarità del coro, che potrebbe sin- ri e quant'altro serva alla produzione canora);
tetizzarsi nell'accezione d'equilibrio suggerita dal - il Coordinatore della corale, che si occupa di
termine armonia, ben si combina con lo sviluppo aspetti prevalentemente extramusicali, parte-
dell'affiatamento. In questo caso trova, infatti, il cipa anch'egli alla corale (canto, progettazio-
giusto utilizzo figurativo del respirare unitamen- ne, organizzazione uscite, gestione contatti
te, ovvero quella qualità relazionale che descrive interni, con le diverse entità coinvolte, promo-
un buon livello di coordinamento e comparteci- zione e gestione contatti esterni, relativi ad
pazione attentiva ed emotiva all'esperienza della iniziative);
vocalità corale. Questi continui moti tra regola- - il Coordinatore S.P., che svolge, invece, una
zione (Ricci Bitti, 1998; Postacchini, 1998) e co- funzione di collegamento nei rapporti di inter-
regolazione (Fogel, 1993) nella comunicazione comunicazione (verifica dei percorsi avviati
canora (Albano, 2006) creano movimenti favore- con i CSM, valutazione delle adesioni e orga-
voli allo sviluppo di apprendimenti evolutivi, con nizzazione dei trasporti inerenti iniziative pub-
positive ricadute sull'autonomia nella vita rela- bliche, raccordo con S.P.);
zionale dei coristi, sostenendone, inoltre, la moti- - l'Accompagnatore, che segue la corale nelle
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vazione al potenziamento di competenze utili ad trasferte e cura l'assistenza dei partecipanti;
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- il Musicista, che accompagna i canti con la tento di sviluppare relazioni e promuovere inizia-
fisarmonica nelle esibizioni. tive d'interesse sociale in ambito artistico e cultu-
rale. È una mailing-list che conta oltre 10.000
La composizione del gruppo iscritti, prevalentemente in Italia e Francia. Attra-
Il gruppo è composto da cittadini provenienti verso questa forma divulgativa invitiamo alla
dalla polisportiva, dal mondo del volontariato, corale tutti i suoi iscritti.
dalle famiglie, da scuole di musica e da altre La rete si rivela essere una importante risorsa nel
risorse del territorio (studenti e tirocinanti) e dai tempo perché, in modo inatteso, va ad allacciare
CSM del territorio di Modena e provincia. ulteriori interessanti relazioni. Attestati di solida-
L'invio dei coristi dai CSM procede tramite la rietà provengono in questo modo da gruppi e
compilazione di una scheda da parte dei medici di associazione come l'AERCO, Associazioni Emilia-
riferimento presentata al coordinatore di S.P., il Romagna Cori, e da singole persone, alcune delle
quale, alla rilevazione della richiesta, e in accordo quali vengono a farci visita.
con il coordinatore della Corale, definisce il Nel giro di un mese il gruppo conta circa 20 cori-
momento della prima conoscenza. Quest'ultimo sti. Il direttore continua a raccogliere le canzoni
coincide solitamente con l'inizio delle prove, spa- proposte dai partecipanti e a valutarne in gruppo
zio in cui la persona interessata viene: la fattibilità. Alcuni componenti provenienti da
- informata circa l'attività della corale; “Insieme a noi”, associazione di volontariato
- presentata al resto del gruppo; modenese che ha fortemente sostenuto la nascita
- invitata ad assistere e/o partecipare al canto; della corale, sono portatori di canti originali da
dal direttore e coordinatore della Cavallini. inserire nel repertorio. Si tratta di 2 canzoni: Più
È poi l'eventuale nuovo corista a decidere se pro- fondo dell'inferno (canto di protesta) e Com'un
seguire oppure fermarsi alla prima conoscenza. leon (canto dialettale ironico-esistenziale). Sono
brani ben strutturati sia nel testo che nel canto. I
Il repertorio contenuti hanno un impatto forte: il primo in ita-
Il repertorio spazia tra canzoni di cantautori ita- liano parla del vissuto di un paziente in occasione
liani, canzoni popolari d'amore, di lotta sociale e di un trattamento sanitario obbligatorio e il secon-
partigiana e brani originali composti da alcuni do si sofferma, in dialetto modenese, sui temi della
coristi. solitudine casalinga. I motivi appassionano sia chi
canta sia chi ascolta tanto che, in occasione di una
La storia in breve manifestazione sul Canto Sociale tenuta a Bologna
Il 2007 in combinata con la reteivanillich, la corale è invi-
Agli inizi di marzo 2007 la Corale Cavallini si tata dai curatori dell'iniziativa, venuti a conoscer-
incontra per la prima volta. Sono presenti pochi ci come visitatori, a presentarli in pubblico.
coristi. Il coordinatore decide di migliorare la Nel frattempo la struttura delle riunioni trova le
comunicazione e di tornare a far girare la notizia sue procedure. L'inizio dedicato ai saluti e alle
della sua nascita nelle associazioni di volontaria- nuove conoscenze è seguito da brevi aggiorna-
to, nei servizi di salute mentale, nella polisporti- menti e comunicazioni del coordinatore sulle
va, nell'università, nelle scuola di musica e anche nascenti relazioni con l'esterno. Poi il direttore
tramite internet. Si diffonde, così, la nascita della comincia il riscaldamento vocale e l'incontro si
corale anche attraverso la reteivanillich, una rete conclude solitamente con le prove e la messa a
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informale tenuta da Salvatore Panu che ha l'in- punto dei canti.
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La prima uscita è del 30 aprile 2007, la Corale va A quest'ultima performance segue un incontro
a cantare a Bologna. Presenta tre canzoni in in Polisportiva che anticipa la pausa estiva dove
repertorio: Più fondo dell'inferno, Com'un leon e una palese tensione tra i coristi prelude l'intenso
Io vagabondo dei Nomadi. All'arrivo è emoziona- dispiacere dei saluti con cui si dà appuntamento
ta, lo stage sui canti della Comune di Parigi sta a settembre.
per concludersi. Un clima raccolto di voci soffuse La ripresa dell'attività è come un nuovo inizio e
si fa sempre più nitido mentre ci si avvicina alla ci ritroviamo inizialmente in pochi. Necessita una
sala: una indimenticabile atmosfera, fatta da un ulteriore riattivazione della rete che sonnacchio-
coro a quattro voci, distribuisce i cantori in quat- sa attende l'impulso d'energia. Il gruppo varia un
tro angoli della stanza. Qualche preoccupazione si po' la fisionomia, si avverte un certo ricambio
fa varco tra i coristi, suscitata dai primi confron- ma, allo stesso tempo, si definisce una parte
ti. La scaletta prevede che la corale canti dopo la sostenitrice.
“Banda” e il “Coro la Troisieme rive” (Normandia). In ottobre, un nuovo invito arriva alla corale dal
Una volta iniziata l'esecuzione, la corale è ben secondo convivio a cura dell'Archivio Storico del
concentrata e i canti arrivano francamente nella Canzoniere delle Lame di Bologna. Questa volta la
loro forza a quanti ascoltano. Dal palco lo si per- corale decide di partecipare anche al laboratorio
cepisce chiaramente nei ritagli di silenzio e poi gratuito sul canto sociale dedicato a Caterina
dagli applausi. Sicura nella performance, non ha Bueno. È il primo appuntamento di questo tipo e
avvertito il passaggio d'intensità da un'esibizione siamo molto impegnati nel valutare le nostre
all'altra se non nella differenza di repertorio. forze in relazione alla portata dell'evento.
Si resta lì ad ascoltare ancora un po', poi si rien- In attesa dell'appuntamento, il direttore inizia a
tra. È tardi. far prendere confidenza al gruppo con il canto
A questa prima uscita della Cavallini segue un polifonico a due voci, nelle più semplici forme
nuovo invito per fine maggio. La richiesta provie- omofoniche e a canone.
ne dal CSM di Sassuolo (Modena). A seguito di Il 7 novembre la corale è a Bologna nella sala del
una più attenta riflessione sul nostro repertorio si Centro Civico dove si tiene il laboratorio. La stan-
scelgono i canti orientandoli in considerazione za dell'incontro si riempie lentamente e alla fine
della differente platea e situazione. I canti vanno siamo quasi una quarantina di persone. Oltre a
adattati ad un clima più festoso e si sceglie tra le dei liberi partecipanti ci sono tre formazioni cora-
canzoni maggiormente note (Pensiero dei Pooh, li, “I amig ed quinto”, “Voci della Casa Gialla”,
Io vagabondo dei Nomadi, Almeno tu nell'univer- “Calicante”.
so di Lauzi e Fabrizio versione di Mia Martini) che È Barbara Valentino, direttore di Calicante, a tra-
possono essere riconosciute e intonate anche dal smettere i canti da imparare. Sono tratti dal
pubblico. repertorio raccolto da Caterina Bueno. Propone
L'ultimo concerto della stagione estiva si svolge semplici armonizzazioni con la voce. L'obiettivo è
all'interno di un festival modenese “LovingAmen- imparare tre canzoni da rieseguire più tardi sul
dola”. Il bello di questa uscita è che a cantare palco. Cantare in tanti fa tutto un altro effetto, è
Sciur padrun (canto di lavoro) sul palco arriva faticoso ma anche divertente, dà una certa sod-
una band composta da musici di età diverse, disfazione ma stanca. Per fortuna ci sono sedie
bambini e adulti ai fiati e alle percussioni, prepa- per tutti. Così tre nuovi canti entrano a far parte
rata per l'occasione ad accompagnare la corale del nostro repertorio: Le cinquecento catenelle
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nella sua tonalità. È una improvvisata. d'oro (canto d'amore toscano), Ribelli (canto par-
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tigiano bolognese), Gli scariolanti (canto di lavo- • diffondere l'esperienza della Corale attraverso
ro della romagna). Ribelli è nei nostri passi e si Compact Disc e altri media.
canta appassionatamente. Nel furgone del rientro
c'è stanchezza e giusto ogni tanto affiora nell'a- Il 2008
ria ribelli… ribelli. Nel primo incontro di gennaio la corale è al com-
L'ultima richiesta di esibizione dell'anno arriva pleto. Il direttore riprende i canti in repertorio e
dalla Polisportiva Modena est che invita la cora- ne aggiunge dei nuovi. Ogni mese, un appunta-
le a festeggiare la chiusura delle attività per il mento, organizzato dall'Archivio Storico del Can-
periodo natalizio e a scambiare gli auguri con i zoniere delle Lame, porta la corale a incontrarsi a
partecipanti agli altri corsi. Si decide di cantare Bologna. Nel laboratorio dedicato a Caterina
El lambròsch, un panegirico dedicato al famoso Bueno si riprende l'apprendimento di nuovi canti
vino locale, Ribelli e Com'un leon. Al concerto, la assieme agli altri cori. In questo modo, si rafforza
posizione a ferro di cavallo raccoglie il direttore il legame con il fisarmonicista, Salvatore Panu,
che, davanti alla corale, invita a seguirlo. Di soli- che accompagna il gruppo di coristi. Tutto questo
to chi guida si posiziona di fronte alla Corale, lavoro sfocia in un concerto tenuto in aprile, in
invece in questo caso il direttore è rivolto verso corrispondenza della Festa della Liberazione.
il pubblico. I suoi gesti sembrano quasi esortare Il lavoro di questo periodo stabilizza nella costan-
a conquistare uno spazio. Questa volta soddi- za la frequenza di buona parte del gruppo di cori-
sfatti dell'esibizione modenese i coristi si siedo- sti. Il direttore inizia a contare sulla memorizza-
no tra il pubblico e possono restare fino alla fine zione di alcuni canti in repertorio.
della festa. A Carnevale, la Cavallini partecipa ad una festa
Nel successivo incontro, l'ultimo dell'anno, si rac- organizzata a Modena dal Social Point. La comu-
colgono le idee per definire gli obiettivi che si nicazione di questo appuntamento conviviale
vuole perseguire nel 2008. Le riflessioni sull'e- viene allargata a tutti i partecipanti del laborato-
sperienza, e sui risultati inaspettati, portano la rio “C. Bueno”. Quella sera il fisarmonicista arriva
corale all'enunciazione di queste intenzioni: con il suo strumento e, invitato, sale sul palco con
• sostenere un'esperienza amatoriale fondata la corale. Di qui in poi i rapporti si infittiscono e,
sulla socialità del canto di tradizione orale; da allora, spesso e volentieri l'accompagna alla
• avviare momenti di confronto e integrazione fisarmonica durante le uscite.
con altri organici per scambiare repertori e Ad aprile la corale partecipa ad un altro semina-
imparare nuovi canti; rio tenuto su “i canti della Comune di Parigi” dalla
• cantare in pubblico; “Troisieme rive”. I suoi componenti sono cono-
• cantare in pubblico con altri organici corali e sciuti dal gruppo perché nell'aprile dell'anno pre-
strumentali; cedente si è calcato lo stesso palco bolognese. Per
• ampliare il repertorio di canti a disposizione la prima volta si apprendono canti in un'altra lin-
del gruppo differenziandoli in considerazione gua, tre in francese: La semaine sanglante (canto
delle diverse iniziative ospitanti; politico di lotta), Le chant des ouvriers (canto
• consolidarsi come risorsa per la Polisportiva; politico operaio) Le temps des cerises (canto poli-
• diventare una risorsa disponibile per quanti tico e di amore). Quest'ultima canzone entra a far
organizzino iniziative di sensibilizzazione della parte del repertorio.
cittadinanza su tematiche d'interesse sociale e A maggio un altro concerto vede, invece, la cora-
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per momenti di festa e di convivialità; le attiva a Vignola, in provincia di Modena, per il
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trentennale della legge 180 di Franco Basaglia. crescere l'identità musicale del gruppo mettendo
Fino ad arrivare, al convegno di Legnago, la prima in gioco la propria vocalità.
esperienza fuori dalla regione e la prima parteci- Si ritiene importante, anche se non si tratta di
pazione ad un convegno di musicoterapia. In musicoterapia, effettuare, comunque, una accu-
quell’occasione il coro presenta, accompagnato rata valutazione delle ricadute, in termini clinici,
dal fisarmonicista, cinque canti rappresentativi musicali e sulla rete sociale, a supporto dell'effi-
della costituzione del proprio repertorio: Centro cacia di questo tipo d'intervento. Con questo
di gravità permanente (canzone di F. Battiato), obiettivo sono, infatti, in via di sviluppo una serie
Com'un leon, Partire partirò partir bisogna (canto di strumenti in grado di rilevare questo tipo di
militare sull'aria di Tutti mi dicon Maremma informazioni da una esperienza con un certo
Maremma), Le cinquecento catenelle d'oro, Le grado di complessità come questa.
temps des cerises. La creazione del repertorio, così come descritto, si
Sempre in quell’occasione si annuncia al pubblico costituisce, in maniera consistente, intorno ad
l'imminente passaggio in radio: una esperienza di esperienze di reciproca e diretta conoscenza di
registrazione nella trasmissione Psicoradio, la altri gruppi e formazioni e attraverso le scelte e le
radio della mente. È una messa in onda supporta- rielaborazioni operate con l'impronta artistica
ta dal Dipartimento di Salute Mentale di Bologna, data dal direttore. Il significato di canto sociale,
una trasmissione diffusa a livello nazionale che, solitamente inteso come repertorio di canti delle
da poco tempo, gode del sostegno della Comuni- manifestazioni proprie della cultura popolare,
tà Europea (potete trovare la puntata Un coro per come un momento d'incontro della tradizione
Psicoradio in www.psicoradio.it). orale contadina con la moderna cultura proleta-
ria, come una forma delle più recenti lotte socia-
Conclusioni li (Leydi, 1973), assume una diversa connotazione
Diversi e inattesi sviluppi portano la Corale a con- e diventa invece una pratica, un'esperienza socia-
frontarsi con altri gruppi nelle diverse circostanze le vissuta attraverso il canto, legata a modelli di
descritte. In questo modo, il gruppo tesse, via via, trasmissione popolari.
una rete di rapporti con il territorio regionale, e ora Più in fondo dell'inferno, ha aperto il gruppo alla
non solo, le cui trame necessitano di essere curate esperienza di socializzare il canto. Certo, in esso si
e strette con attenzione. La dimensione corale della rilevano qualità specifiche del testo e musicali
musica si rivela essere un ottimo strumento di lavo- tipiche del canto sociale di protesta e che rientra-
ro territoriale. Non è una esperienza di musicotera- no a pieno nelle caratteristiche di questo reperto-
pia, sono differenti gli ingredienti fondanti, ma una rio, ma ciò che in realtà contraddistingue la Cora-
pratica che trova le sue radici nella socialità del le Cavallini è che il Canto Sociale acquisisce valo-
canto orale. Col passare del tempo si costituiscono re, diviene una caratteristica del gruppo: quella di
risorse tali da poter presto contare su una rete di muoversi e incontrare, trovare gli Altri cantando.
diverse entità a sostegno di processi sociali fondati Questa è la nostra accezione di Canto Sociale, il
sulla pratica del canto di trasmissione orale. principale significato dato a questa locuzione
La corale Cavallini ha le caratteristiche di un coro polirematica al di là di ogni repertorio.
amatoriale e, al momento, non è capace di per- È questa la strada intrapresa, in questo primo
formance complesse. È molto semplice cantare al anno di lavoro. È questa sensibilità che si va ad
suo interno e le porte restano aperte a tutti allargare: un potere dell'essere musicali che va
8
quanti collaborino con impegno e riguardo a far oltre le parole, va oltre ogni pregiudizio.
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bibliografia
“La musica - come ricorda il maestro Daniel Albano F.
Interazione, relazione e storia:
Barenboim nella interessantissima raccolta di
ragionamenti di musicotera-
riflessioni “La musica sveglia il tempo” - è l'arte pia e supervisione,
dell'immaginario per eccellenza, un'arte scevra di Musica&Terapia, n. 14,
Cosmopolis, Torino, 2006.
tutti i limiti imposti dalle parole, un'arte che
Albano F., Finali G.,
tocca le profondità dell'esistenza umana, un'arte
Frison R., Postacchini P.L.
fatta di suoni che travalicano tutte le frontiere” (a cura di), Claudio Cavallini,
(Barenboim, 2007). un pioniere della musicotera-
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Feltrinelli, Milano, 2007.
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Chicago, 1993.
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Oltre gli individui: un approc-
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emozioni e arti-terapie,
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Ricci Bitti P. E.
(a cura di), Regolazione
delle emozioni e arti-terapie,
Carocci, Roma, 1998.
Social Point
Il progetto Social Point,
dattiloscritto, 2007. 9
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Conservatorio di Verona, Dipartimento di Salute Mentale, ULSS 5, Montecchio Maggiore (VI); D. Lamonaca, Dipartimento di Salute Mentale, ULSS 21, Legnago (VR);
L. Gamba, R. Poli, Azienda Ospedaliera di Cremona, U.O. Psichiatria; P.A. Caneva, Conservatorio di Verona
Il metodo STAM nella psicosi:
il contributo della ricerca
This paper briefly summarizes the results of the
path of research aimed at validating the proto-
col STAM (Sound Training for Attention and
Memory) that the Authors have made so far.
We report here the most significant results of a
multi - centre study, the third, to be published
soon in a more comprehensive way.

Premessa
Due lavori di ricerca hanno evidenziano come il
protocollo STAM (Sound Training for Attention
and Memory) possa essere efficace se utilizzato
nella riabilitazione di funzioni cognitive come
attenzione e memoria nei pazienti schizofrenici.
Nel primo studio, (Ceccato et al, NJMT, 2006)
condotto con una metodologia sperimentale su
Due lavori
gruppi, controllato ma non randomizzato (CCT)
di ricerca hanno che ha coinvolto 16 pazienti con diagnosi di schi-
zofrenia frequentanti un centro diurno di riabili-
evidenziano come
tazione psichiatrica che hanno liberamente scelto
il protocollo di partecipare alla ricerca, è risultato che i
pazienti che hanno partecipato all'intervento
STAM (Sound
sperimentale, ovvero al gruppo su cui è stato
Training for applicato il protocollo STAM, hanno migliorato le
loro prestazioni alla WMS (p=0.01) e alla LSP
Attention
(p=0.01) in maniera statisticamente significativa.
and Memory) Nel secondo studio, non pubblicato ma presenta-
to al 7° Congresso Europeo di Musicoterapia nel
possa essere
2007 (Ceccato et al., 7th European Music Therapy
efficace Congress, 2007), si è evidenziato come i pazienti
che hanno partecipato all'intervento sperimenta-
se utilizzato
le abbiano migliorato le loro prestazioni al PASAT
nella riabilitazione (p=0.018) in maniera statisticamente significati-
va. Quest'ultimo lavoro è stato condotto anch'es-
di funzioni
so con una metodologia sperimentale su gruppi,
cognitive come dove però i gruppi di controllo e quello sperimen-
tale sono stati costruiti utilizzando un criterio di
attenzione
randomizzazione casuale e non scelti con criteri
e memoria clinici come nel precedente. Differentemente dal
E. Ceccato,

nei pazienti primo studio, inoltre, i professionisti coinvolti


nelle valutazioni testistiche non erano a cono-
10
schizofrenici scenza (singolo cieco) degli scopi della ricerca e
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Il lavoro di ricerca
se le persone che stava-
ha lo scopo effettuate dallo psichia-
no valutando facessero di verificare tra di riferimento utiliz-
parte dell'uno o dell'al-
tro gruppo. I pazienti
l'efficacia zando i criteri per la
schizofrenia del DSM IV.
coinvolti sono stati 14. del protocollo STAM Per ogni centro, come
detto, si sono formati 2
Obiettivo gruppi in maniera ran-
A fronte del fatto che il basso numero di persone domizzata che avessero lo stesso numero di par-
coinvolte nei due studi suddetti non permette tecipanti.
alcun tipo di generalizzazione, il lavoro di ricerca
che presentiamo ha lo scopo di verificare l'effica- Luogo
cia del protocollo STAM coinvolgendo però un Hanno partecipato allo studio i centri diurni psi-
maggior numero di persone. chiatrici:
• “Il Tulipano” (ULSS 21, Legnago, VR)
Metodo di ricerca Responsabile: Dott. Dario Lamonaca
Si tratta di uno studio multicentrico di tipo spe- • “Il nido rosa” (ULSS 5, Lonigo, VI)
rimentale che coinvolge 4 differenti centri diurni Responsabile: Dott. Giulio Gios
psichiatrici di cui 3 situati in Veneto ed 1 in • “C.D. Area riab. U.O.P.” (UOP 29, CR)
Lombardia, cui hanno partecipato un totale di 67 Responsabile: Dott. Roberto Poli
pazienti. • “Il Girasole” (ULSS 5, Montecchio Maggiore, VI)
In ogni centro si è svolto un singolo studio ran- Responsabile: Dott. Giulio Gios
domizzato e controllato (RCT) in cui i pazienti del
gruppo sperimentale hanno partecipato allo Durata
STAM e quelli del gruppo di controllo hanno pro- Per ogni gruppo sperimentale sono stati previsti
seguito nelle normali “cure standard” che si svol- 16 incontri a cadenza settimanale. Le sedute
gono all'interno di ogni centro diurno. Per tutti i hanno avuto durata di 55 minuti
partecipanti dei gruppi di controllo dei quattro
centri diurni si è osservato che non si verificasse- Materiali
ro cambi nella terapia farmacologia e nelle attivi- Valutazione dell'attenzione:
tà riabilitativo-terapeutiche in essere durante la • PASAT (Paced Auditory Serial Addition Test,
ricerca o eventi che potessero incidere in manie- Gronwall, 1977; Tombaugh, 2006): è un test che
ra significativa nella vita delle persone. valuta l'attenzione uditivo - verbale. Nell'esecu-
Per tutti i partecipanti di entrambi i gruppi si è zione del compito sono coinvolte l'attenzione
somministrata una batteria di “test di ingresso” selettiva e sostenuta.
pre-intervento e “test di uscita” post-intervento. È costituito da una serie di 61 cifre che l'esamina-
Era previsto un follow-up a tre mesi dall'inter- tore deve leggere a diverse velocità che differisco-
vento che per ragione di ordine organizzativo ed no tra di loro di 0,4 secondi e che vanno solita-
economico non si è potuto attuare. mente dal ritmo di una cifra ogni 1,2 secondi a
una ogni 2,4 secondi. La presentazione viene di
Campione norma effettuata attraverso una registrazione. Ai
67 pazienti con diagnosi di schizofrenia hanno pazienti è richiesto di sommare 60 coppie di cifre
11
partecipato allo studio. Le diagnosi sono state casuali in modo che ogni cifra sia aggiunta a quel-
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la che la precede. Se l'esaminatore legge, ad esem- la di ciascuna coppia. Vengono effettuate tre
pio, i numeri “2, 8, 6, 1, 9” le risposte corrette, da presentazioni e tre ripetizioni. Il punteggio
quando l'esaminatore dice 8, sono “10, 14, 7, 10”. totale (somma dei punteggi ottenuti in ogni
La prestazione viene valutata attraverso la percen- subtest) permette, attraverso un coefficiente
tuale di risposte corrette o con il punteggio medio. di correzione secondo l'età, di ottenere un
• CCPT (Conners Continuous Performance Task, punteggio corretto tramite il quale è possibile
Rosvold et al., 1956, modalità visiva, computeriz- individuare un quoziente di memoria (Q.M.). La
zata PEBL*): è un test per la misurazione della scala è validata per la popolazione Italiana
vigilanza e dell'attenzione sostenuta. Implica la (Saggino, 1983).
rilevazione da parte del soggetto di stimoli critici
(la lettera X) all'interno di un flusso di stimoli Valutazione delle funzioni esecutive:
neutri (altre lettere dell'alfabeto). Come misura di • BCST (Berg's card sorting test, Berg, 1948, ver-
riferimento si è considerato solo il numero di sione computerizzata, PEBL*): il test consiste di 4
risposte corrette da parte del soggetto. carte-stimolo e 128 carte-risposta. Al soggetto è
richiesto di abbinare le carte-risposta a quelle sti-
Valutazione della memoria: molo, secondo certi criteri che tengono conto di
• WMS (Wechsler Memory Scale, Wechsler, 1997): determinati parametri. Le 4 carte-stimolo, che
è una batteria di valutazione della memoria costi- mostrano un triangolo rosso, due stelle verdi, tre
tuita da sette sub test che riguardano: croci gialle e quattro cerchi blu, riflettono soltan-
1) Informazione: vengono poste al soggetto to 3 parametri di stimolo: colore, forma e nume-
domande circa la propria età, data di nascita, il ro. Ogni carta-risposta può essere abbinata ad
nome del Presidente della Repubblica, il nome una carta-stimolo soltanto per un parametro
del Presidente della Repubblica precedente, il oppure per una combinazione dei tre parametri di
nome del Papa e quello del sindaco della pro- stimolo.
pria città; Il soggetto deve porre ogni cartoncino sotto al
2) Orientamento: vengono poste cinque doman- modello con cui reputa condivida qualche carat-
de circa l'anno, il mese, il giorno, il posto e la teristica, e dopo ogni scelta l'esaminatore lo
città in cui si trova il soggetto; informa se l'assegnazione è stata “giusta” o “sba-
3) Controllo Mentale: il soggetto è sottoposto a gliata”. Vengono dapprima dichiarate giuste le
tre compiti a tempo: contare dal numero 20 al assegnazioni effettuate per colore, e, dopo 5
numero 1, ripetere le lettere dell'alfabeto, con- risposte corrette consecutive (sono 5 nella versio-
tare di tre in tre; ne originaria di Berg, 10 nella versione più diffu-
4) Memoria Logica: ripetizione immediata di due sa), quelle eseguite per forma, e infine quelle per
brevi storie. numero, senza che nel corso della prova il sog-
5) Ripetizione di cifre: digit span avanti e a rove- getto sia mai avvertito di quando il criterio “giu-
scio; sto” cambia. Si calcolano il numero di categorie
6) Riproduzione visiva: riproduzione immediata, a identificate dal soggetto, gli errori commessi e gli
memoria, di disegni geometrici; errori perseverativi.
7) Associazioni: vengono presentate dieci associa- • PEBL (Psychology Experiment Building
zioni di parole accoppiate; subito dopo l'esa- Language) è un semplice linguaggio di program-
minatore legge le prime parole di ogni coppia mazione su misura per la creazione e la condu-
12
ed il soggetto deve ricordare la seconda paro- zione di molti esperimenti psicologici standard. Si
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tratta di un software libero, sotto licenza GPL. È - Esercizio n° 1: Associazione Stimolo - Movimento
disponibile all'indirizzo http://pebl.sf.net Al presentarsi di particolari stimoli sonori una
base musicale si interrompe per un determinato
Intervento Gruppo Sperimentale, Definizione tempo che può essere stabile o variabile. Il com-
Protocollo Stam pito è quello di eseguire, durante la pausa, il
Lo STAM (Sound Training for Attention and movimento che prima di far partire la base musi-
Memory) è un protocollo riabilitativo manualiz- cale era stato associato allo stimolo sonoro.
zato costituito da una serie progressiva di eserci- Al ricominciare della musica si smette di eseguire il
zi sonoro/musicali finalizzati a stimolare alcune movimento. L'esercizio è reso sempre più difficile
funzioni dell'attenzione e della memoria ed in dall'aumentare degli stimoli sonori che si presenta-
particolare: no e, di conseguenza, dei movimenti da eseguire.
• l'Attenzione selettiva, intesa come capacità di - Esercizio n° 2: Risposta a Stimoli Acustici
selezionare fonti di stimolazione esterna o inter- Il compito consiste nel rispondere a stimoli acu-
na alla presenza d'informazioni in competizione, stici bersaglio registrati sopra una sequenza sono-
capacità di concentrarsi su ciò che interessa e di ro/musicale. Vengono utilizzati gli stimoli sonori
elaborare in modo privilegiato le informazioni dell'esercizio precedente.
rilevanti per gli scopi che si intendono perseguire Per risposta si intende discriminare il tipo di sti-
(Stablum, 2002); molo e contare quante volte compare all'interno
• l'Attenzione sostenuta, intesa come capacità di di una registrazione in concomitanza di rumori di
mantenere l'attenzione su di un evento per perio- fondo distrattori che hanno lo scopo di rendere
di di tempo prolungati (ibid.); via via più difficile l'identificazione degli stimoli
• l'Attenzione alternata, intesa come flessibilità bersaglio.
mentale di spostarsi da un compito ad un altro - Esercizio n° 3: Spostamento dell'Attenzione
(ibid.). Il compito consiste nel rispondere ad uno stimolo
• la Memoria a breve termine intesa come spazio target, il tamburo, battendo le mani dopo averlo
mentale in cui le informazioni vengono conserva- udito ma non quando è preceduto da un secondo
te per periodi più lunghi di qualche secondo. stimolo target, il piatto.
Può anche essere considerata memoria di lavoro Al segnale del conduttore si dovrà invertire la
(working memory) perché deputata alla manipo- risposta e rispondere con un battito di mani sol-
lazione non meno che alla conservazione dell'in- tanto quando il tamburo è preceduto dal piatto.
formazione (Baddeley, 1992). Viene inoltre presentata una sequenza di stimoli
ritmici costanti, ovvero una sequenza alternata
Il protocollo è articolato in quattro fasi, una per regolare di cassa e rullante. Il compito è di segui-
ogni particolare funzione sopracitata ed ha la re alternativamente, attraverso il battito delle
forma dello “svolgimento di esercizi” che si evol- mani, la pulsazione della cassa e, attraverso il bat-
vono in maniera progressiva, dal semplice al più tito di un piede a terra, la pulsazione del rullante.
complesso. Gli esercizi si svolgono sia in gruppo Per entrambi gli esercizi la difficoltà è aumentata
che individualmente all'interno del gruppo. diminuendo il tempo tra un cambio di compito e
Ne forniamo qui una breve descrizione tratta l'altro.
dalla traduzione del primo lavoro pubblicato sul - Esercizio n° 4: Ripetizione Ordinata e Inversa
NJMT (Ceccato et al, 2006) e da poco pubblicato Il compito consiste nel ripetere, in modo ordinato
13
su questa rivista (Ceccato et al., 2008): o inverso, sequenze di suoni precedentemente
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bibliografia

Baddeley A., registrate. Gli stimoli sono rappresentati da cam-


trad. it di Anna Berti. La pioni di suoni degli strumenti selezionati per il
memoria umana, Il Mulino,
compito. L'esercizio passerà da ripetizioni molto
Bologna, 1992.
semplici, ad esempio tre suoni, a ripetizioni via via
Ceccato E., Caneva P., più difficili.
Lamonaca D.
(2006). Music therapy and Il protocollo è stato costruito all'interno di un
cognitive rehabilitation:
quadro epistemologico che considera la riabilita-
A controlled study,
Nordic Journal of music
zione cognitiva come una parte fondamentale del
therapy, 15 (2), pp. 3-12. lavoro terapeutico con pazienti psicotici ed in
particolare schizofrenici e che si pone come
Ceccato E., Piccione G., obiettivi specifici da migliorare:
Verzè G., Caneva P.A.
• la capacità di discriminare uno stimolo rile-
The STAM method in the
rehabilitation of attention vante da quelli irrilevanti;
and memory in schizophrenic • la difficoltà a mantenere l'attenzione focaliz-
patients: a further zata nel seguire, ad esempio, un determinato
single-blind, controlled, filo del discorso;
randomized
• la distraibilità;
study, paper presented at
European Music Therapy • la lentezza nell'elaborare le informazioni e nel-
Congress, Eindhoven, 2007. l'organizzarle nella memoria a breve termine

Gronwall D.M. Inoltre, all'interno di un ambito più strettamente


(1977). Paced auditory
musicoterapeutico, si ritiene che si debba cercare
serial-addition task: a
measure of recovery from di fornire alla disciplina “musicoterapia” dati il
concussion. più “oggettivi” possibile su cui poggiare le proprie
Percept Mot Skills, 44(2), speculazioni, magari in un ottica che le permetta
367-373. di confrontarsi e di dialogare con altre discipline
che si occupano di “salute” e “terapia” con un lin-
Rosvold H.E.,
Mirsky A.F., Sarason I., guaggio che sia il più possibile chiaro e condiviso.
Bransome E.D., Beck L.H. Riteniamo che il paradigma della Evidence Based
(1956). A continuous Practice (EBP) possa essere quello più adeguato e che
performance test of brain
l'individuazione di strumenti, protocolli per la riabili-
damage, Journal of
Consulting Psychology, 20,
tazione di funzioni mirate, e la possibilità di fornire
343-350. dati sperimentali, per meglio identificare quali siano
questi strumenti, possa essere utile a tal fine.
Saggino A.
(1983). Rassegna della
Intervento gruppo di controllo
letterature sulla Wechsler
Memory Scale come
Tale gruppo ha usufruito di attività riabilitative
strumento clinico e di ricerca. standard che hanno previsto una terapia farmaco-
Bollettino di Psicologia logica individualizzata e di attività riabilitative
Applicata, n. 165, 37-44. varie e diversificate tra cui teatro, gruppi sportivi,
14
attività di problem solving etc. Per i pazienti del
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bibliografia
gruppo di controllo si è osservato con attenzione Stablum F.
che non si verificassero cambi nella terapia farma- L'attenzione, Carocci,
Roma, 2002.
cologia o nelle attività riabilitative in cui erano
coinvolti al fine di isolare il più possibile le varia- Tombaugh T.N.
bili agenti il cambiamento. (2006). A comprehensive
review of the Paced Auditory
Risultati Serial Addiction Test (PASAT).
Arch Clin Neuropsychol,
I risultati saranno pubblicati in un prossimo arti-
Jan, 21(1), 53-76. Epub 2005
colo in maniera dettagliata. Nov 14.

Discussione Wechsler D.
I risultati iniziali sembrano indicare che il proto- (1963 - 1997). Wechsler
memory scale. Firenze: O.S.
collo utilizzato possa essere molto utile nella
Organizzazioni.
riabilitazione delle abilità mnemoniche misurate
con la WMS e delle abilità attentive misurate con
il PASAT.
A fronte di alcune preoccupazioni iniziali per la
complessità del progetto, soprattutto per ciò che
riguarda il coinvolgimento ed il coordinamento di
quattro differenti strutture dislocate anche a
notevole distanza una dall'altra, l'attuazione
dello stesso si è rivelata più fonte di stimolo che
di difficoltà. Il protocollo si è dimostrato attuabi-
le ed il livello di drop out nelle quattro strutture
è stato molto contenuto.
Gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti ed i
risultati ottenuti ci incoraggiano nel ritenere, con
le dovute cautele, che si possa ragionare in termi-
ni di Evidence Based Practice (EBP) all'interno
della disciplina “musicoterapia”.
Per il futuro ci riserviamo di perfezionare il lavo-
ro di ricerca definendo con maggiore attenzione i
criteri di arruolamento, utilizzando test differen-
ti che permettano di valutare più dettagliata-
mente in quale specifico ambito possano avveni-
re delle modificazioni, valutando con maggiore
attenzione se i risultati ottenuti sono generaliz-
zabili alla qualità della vita quotidiana ed al fun-
zionamento sociale.
All'interno del protocollo sarà probabile che si
possa definire in maniera più oggettiva come e
15
quando passare da un'attività ad un'altra.
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La Composizione Facilitata di Canzoni

Paolo Alberto Caneva, docente incaricato per la cattedra di musicoterapia presso il Conservatorio di Verona
nella riabilitazione psichiatrica
In my work with the psychiatric patients, I made
easier the composition of something like thirty
songs in six different Psychiatric daily Centers. All
songs have been recorded and written down but I
chose just three among them to present at the
Meeting: “I am here”, “Dream” and “A doctor man”.
Each of these shows quite clearly one or more
features of the practical utility of the songwri-
ting technique in musictherapy. In this presenta-
tion I would like to use technology and internet
network (above all the hosting service provided
by You Tube portal) that gives the reader the
possibility of experiencing what people lived
while listening the songs played from the
patients during the session of June 6th 2008.

Premessa
Quando mi è stato chiesto di scrivere un report
per pubblicare il mio intervento al Convegno
“Musicoterapia e Psichiatria: Contributi di Ricer-
ca ed Esperienze” ho vissuto un “fritto misto” di
sensazioni: da una parte mi eccitava l’idea di
pubblicare qualche cosa di mio su quella che sto-
ricamente è la rivista di riferimento per chi fa
musicoterapia in Italia e dall’altra sperimentavo,
con un’intensità uguale e contraria, una serie di
contro intenzioni.
Giusto per condividerne qualcuna con il lettore,
la mia mente sosteneva con forza che:
1) non si può comunicare efficacemente con la
parola scritta l’emozione che si percepisce dal-
Nel mio lavoro l’ascolto di una canzone;
2) la lettura del semplice testo o della partitura
in psichiatria
dei pezzi non avrebbe veicolato quella carica
ho facilitato affettiva presente nelle voci registrate dei
ragazzi del Centro Diurno;
la composizione
3) descrivere teoricamente cos’è il songwriting, defi-
di una trentina nire la composizione guidata di canzoni, entrare
di canzoni in sei nel dettaglio della tecnica di facilitazione, sareb-
be stata un’operazione troppo spudorata di copia
16
centri diurni incolla dal volume “Songwriting. La Composizio-
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Una delle fasi


più delicate
ne di Canzoni come nel songwriting Questa canzone è stata
strategia di interven- creata insieme ai ragaz-
to musicoterapico” e è trovare l’argomento zi del centro diurno “Il
non sarebbe stato un
report fedele del mio
sul quale scrivere Tulipano” di Porto di Le-
gnago. Il gruppo, com-
intervento. la canzone posto da quindici pa-
zienti psichiatrici di età
Quando ormai pensavo di declinare l’invito, variabile tra i 19 e 56 anni, si riuniva per parteci-
improvvisamente la soluzione si è presentata: pare alla attività musicoterapica ogni giovedì
avrei pubblicato sul supporto cartaceo il testo e la pomeriggio.
partitura delle canzoni presentate al convegno e Una delle fasi più delicate nel songwriting è arri-
contemporaneamente avrei sfruttato la tecnolo- vare a trovare l’argomento sul quale scrivere la
gia e la rete internet (nello specifico il servizio di canzone. Nel caso di Io sono qui il gruppo inizial-
hosting offerto dal portale YouTube) per permet- mente sembrava privo di qualsiasi intento creati-
tere anche al lettore l’esperienza che i presenti al vo. La maggior parte delle persone nella stanza
Convegno “Musicoterapia e Psichiatria: Contribu- non vedeva l’ora di terminare l’appuntamento
ti di Ricerca ed Esperienze” avevano vissuto ascol- con il sottoscritto e non faceva nulla per nascon-
tando le canzoni eseguite dagli stessi ragazzi che dere apatia e noia.
le avevano composte insieme con me. Come ci Tutti i miei tentativi di stimolare e motivare gli
sono più possibilità di facilitare le canzoni così esi- utenti ad una presenza partecipata venivano
stono più tecniche di registrazione delle stesse: c’è regolarmente vanificati. Ad un certo punto,
chi ricorre ad un fonico professionista che fa le mosso più da una frustrazione crescente che da
riprese e la post produzione con apparecchiature un creativo intento modificatore, ho espresso al
sofisticate, c’è chi porta tutti in uno studio di regi- gruppo il mio disappunto chiedendo in modo
strazione. Nel mio caso non mi sono preoccupato provocatorio “Ma ragazzi che ci state a fare qui?”
di ottenere un bel suono quanto un suono “vero”. e aggiunsi ” Se volete potete anche andarvene”.
Con sorpresa poco alla volta tutti i partecipanti
La scelta iniziarono a condividere pensieri e motivazioni
Nel mio lavoro in psichiatria ho facilitato la com- del loro stare al Centro ma insieme anche della
posizione di una trentina di canzoni in sei centri loro voglia di non stare in un luogo per certi versi
diurni. Tutte le canzoni sono state registrate e vissuto come “stretto”.
trascritte. Per l’intervento al Convegno ne ho Ho iniziato a scrivere sulla lavagna a fogli mobili
selezionate tre: Io sono qui, Sogno e Un uomo le idee che il gruppo stava producendo dividendo
dottore. Ognuna di queste canzoni rappresenta in da un lato le motivazioni che venivano espresse
sé, con sufficiente chiarezza, una o più caratteri- sul senso dello stare e dall’altro quelle che invece
stiche dell’utilità applicativa della tecnica del riguardavano la voglia di andarsene.
songwriting in musicoterapia. In alcuni casi la frase che riportavo sul foglio era
frutto del contributo allargato di più di una per-
Le Canzoni sona, in altri invece rappresentava il punto di
Io sono qui vista specifico di un ospite. Il mio intervento cer-
Per ascoltare il pezzo su YouTube cava di coinvolgere anche le persone più ritirate,
17
http://www.youtube.com/watch?v=heGSnIwp62o quelle che difficilmente trovavano la motivazione
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o il coraggio per esporsi in prima persona e a tal Io sono qui perché sono un santo
fine suggerivo possibili contenuti stimolando una Cerco di tradirvi ma senza rimpianto
risposta diretta. Nel giro di mezz’ora avevo tra- Ho bisogno di sostegno, di felicità
scritto sulla lavagna una quantità di materiale Fare un po’ di sport ed uscire di qua
sufficiente per ipotizzare la creazione di una can-
zone con almeno tre strofe. Rit.
Dopo aver raccolto le idee, la fase successiva,
quella della “messa in forma” metrico-sillabica è Io sono qui in cerca di una cura
stata sorprendentemente veloce. Per riabilitarmi e dare un calcio alla paura
Dal punto di vista dello stile musicale, la ribellio- Per dimenticare le sfighe del passato
ne sottile e l’ironia che condiva tutto il testo non E urlare a squarciagola quel che è stato è stato
potevano non concretizzarsi in un RAP.
L’esecuzione vede il gruppo che canta tutto (stro- Io sono qui e sono felice
fe e ritornelli), senza selezioni di voci soliste. Di Per passare il tempo gioco al toto-operatrice
seguito il testo: Non vince mai la stessa si cambia di frequente
E ogni nuovo arrivo rende il gioco più avvincente

Rit.

Io sono qui per dirti finalmente


Di tutto quel che ho detto non è vero niente
Se solo per un attimo tu mi hai prestato fede
Allora caro amico questa è la tua sede

Rit.
Io sono qui per colpa del dottore
Per non restare a casa, per fare l’amore Sogno
Per farlo virtualmente per farlo con la mente Per ascoltare il pezzo su YouTube
Perché son lazzarone e un porco farfallone http://www.youtube.com/watch?v=baggzdzrM_A

Io sono qui per stare tranquillo Questa canzone è stata composta dai partecipan-
Per farmi i fatti miei e non muovere uno spillo ti al Centro Diurno “Il Girasole” dell’ULSS 21 di
Un po’ per abitudine un po’ perché sto male Legnago (VR). Il loro era un gruppo decisamente
Io qui mi riposo, mi tiro su il morale più piccolo ma molto appassionato. Se il proces-
so compositivo del testo è lo stesso di Io sono qui
Uffa che palla…Uffa (ogni partecipante esprime il proprio punto di
Uffa che palla qui faccio la muffa (bis) vista su un particolare argomento ed io trascrivo
il tutto su una lavagna a fogli mobili), la prima
Io sono qui il tempo mi comanda grande differenza è che in questo caso l’argo-
L’autobus mi aspetta mentre tu fai la domanda mento è stato proposto da una delle ragazze pre-
A casa sono in più qui invece in compagnia senti al gruppo, mentre la seconda (percepibile
18
Soddisfo i miei bisogni e anche l’anima mia solo nella registrazione) è che questa canzone
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&
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viene eseguita e registrata in modo completa- Cuore, indomabile padrone


mente diverso dalla precedente. Mentre prima Che non vuol sentir ragione
tutto il gruppo canta sia strofe che ritornello, qui E mi fa volare via
tutti gli ospiti hanno la possibilità di cantare da
soli un pezzo della canzone ad eccezione dell’ul- Rit.
timo ritornello che viene eseguito coralmente.
Grazie a questa scelta (per altro fatta dal gruppo) Voglio uno spazio personale
l’ascoltatore può recuperare sensazioni e vissuti Dove niente mi fa male
mossi dai vari registri e colori della voce dei sin- E sentirmi proprio io
goli “cantanti”. Io, un portiere a tempo pieno
Lo stile di questo pezzo è quello di una ballata Che non sciopera nemmeno
dove il testo passa in rassegna con lucidità, orgo- Quando tutti vanno via
glio, romanticismo e disincantata consapevolezza
i desideri dei partecipanti, per altro non tutti gio- Rit.
vanissimi (l’età varia tra i 25 e i 60). Di seguito il
testo: Sogno un domani senza cura
Che non faccia più paura
Anche se non prendo l’EN
Dove non ci sono più ricette
Che confondono la mente
E non faccio più il DEPOT

Rit.

Sogno di non mettere più piede


In quel luogo senza fede
Che si chiama psichiatria
Sogno un lavoro tutto mio Dove, dentro un camice i gendarmi
Dove posso dire io Addormentano i fantasmi
Io ci sono e sono qui Con un po’ di MODITEN
Stare a contatto con la gente
Un lavoro intelligente Rit.
No, non voglio carità
Un uomo dottore
No non c’è nessuno Per ascoltare il pezzo su YouTube
Che mi toglierà i miei sogni http://www.youtube.com/watch?v=HwNcMZfIZjM
Niente più fantasmi
Voglio solo libertà (x2) Terza canzone, terzo gruppo di utenti.
I ragazzi che hanno inventato il testo di questa
Cerco uno sguardo innamorato canzone sono gli ospiti del Centro Diurno “La
Non dal tempo limitato Fontanina”. Si tratta del gruppo più numeroso
19
Che mi dia qualcosa in più (più di 18 persone). Questo lavoro sfrutta nello
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specifico la tecnica della parodia: si prende una Pur essendo un bravo dottore
canzone già esistente (Bocca di Rosa di Fabrizio anche lui come tutti è un peccatore
De Andrè) e si lavora solo sul testo creandone uno Son famose le sue manie
ex novo in base all’argomento scelto. Il contenu- che noi chiamiamo le litanie
to del pezzo, in questo caso, viene suggerito non “Spegni la luce chiudi la porta
da un partecipante ma da un evento esterno: il risparmia il gas che tutto costa”
trasferimento del medico. E poi d’estate chiude gli scuri
Quando in un gruppo entra od esce qualcuno, accende le pale appese ai muri
l’assetto del gruppo stesso subisce uno scossone.
Se ad andarsene è lo psichiatra che ha creato e Per evitare l’isolamento
fatto crescere il Centro Diurno, sia chi parte che si fa la gita andiamo a Trento
chi resta vive il distacco con sentimenti molto Per risparmiare un po’ di soldini
forti. guida il pulmino il dottor Lorini
In questi casi una canzone può riassumere molte Quando arriviamo a destinazione
storie, molte emozioni, molti momenti indimenti- lui si trasforma in Cicerone
cabili. Ama le foto per ricordare
Da notare per quanto riguarda la forma, che in trova la RAI quando c’è da mangiare
questa canzone la struttura non prevede un ritor-
nello testuale ma un semplice non-sense sillabico. Se non lo trovi a far la ricetta
La modalità esecutiva, in questo caso, è di un paio è sempre occupato con la cornetta
di righe per ciascun partecipante, mentre il ritor- Alla finestra c’è chi l’ha beccato
nello viene cantato da tutto il gruppo. Di seguito con le sue unghie indaffarato
il testo: Le sue energie sono rivolte
a fare gruppo almeno tre volte
In un giorno ormai lontano E sul divano ben rassettato
arrivava Lorini, borsello in mano occupa il posto a lui riservato
Dopo aver guardato in silenzio
decise di fare un gran cambiamento Parliamo per ore senza fermarci
Con tutta la sua competenza neanche un minuto per riposarci
organizzò tutta quanta l’utenza E tutti quanti abbiamo un momento
Lui non faceva soltanto ricette per dire a parole quel che c’è dentro
voleva inserirci in mezzo alla gente Se poi qualcuno è da moderare
il mutacin bisogna ordinare
Lui cammina in punta di piedi E si conclude in armonia
con passo legnoso e fare ingommato bevendo un tè in compagnia
Arriva ad un palmo dal naso
ti prende la mano in modo educato In questa storia abbiamo cantato
Con la schiena è sempre bloccato di un uomo dottore da qui passato
la braga alta il calzino abbassato Alla fine son solo parole
È comunque un tipo piacente ma quello che vale rimane nel cuore
se senti le donne è un uomo avvenente Per evitare discorsi scontati
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frasi banali e occhi bagnati
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bibliografia
Qui ci fermiamo con questa canzone Baker F., Wigram T.
Songwriting. Methods,
e confidiamo in un'altra occasione Techniques and Clinical
Applications for Music
Conclusione Therapy Clinicians, Educators
and Students, Jessica Kingsley
Qualora il lettore fosse giunto a questo punto Publishers, London, 2005.
senza aver ascoltato i brani, mi permetto di risot- Caneva P.A.
tolineare l’intensità dell’esperienza che solo l’a- Songwriting. La Composizione
di Canzoni come strategia di
scolto può offrire. intervento musicoterapico.
Fino a pochi anni fa questa “occasione sonora” Armando, Roma, 2007.
era impensabile o realizzabile con costi ed impe- Ficken T.
The use of songwriting in a
gni editoriali importanti. Oggi la comunità di chi
psychiatric setting. Journal of
fa musicoterapia può condividere e confrontarsi Music Therapy 13(4),
oltre che sui risultati scientifici e resoconti 163-172, 1976.

testuali anche su frammenti sonori e prodotti Kamsika A.


The process of recording a CD
musicali. Questo è il mio contributo. with a music therapy group
of adults with profound
needs. Many Faces of Music
Therapy Proceedings of the
6th European Music Therapy
Congress, Jyväskylä,
Finland, 2004.
Pizziolo P., Corti N.
Liete Dissonanze. A digital
audio recording experience in a
songwriting music therapy
intervention with psychiatric
adult clients. An application of
new technologies in the
therapeutic process. Many Faces
of Music Therapy, Proceedings
of the 6th European Music
Therapy Congress, Jyväskylä,
Finland, 2004.
Rolvsjord R.
Collaborations on songwriting
with clients with mental
health problems, In F. Baker,
& T. Wigram, Songwriting.
Methods, Techniques and
Clinical Applications for
Music Therapy Clinicians,
Educators and Students,
Jessica Kingsley Publishers,
London, 2005.

Silverman M.
Contingency songwriting to
reduce combativeness and non-
cooperation in a client with
schizophrenia: a case study. The
Arts in Psychotherapy 30(1),
25-33, 2003.
21
musica terapia
&
MUSICOTERAPIA 20_6.0:MUSICOTERAPIA 18.qxp 14-10-2009 15:56 Pagina 22

L’organizzazione temporale in pazienti

Psicologa, Psicoterapeuta, Direttore Scuola di Psicoterapia Integrata a Musicoterapia - SPIM, Roma


psichiatrici: dalla ricerca alla riabilitazione
con il modello di musicoterapia
integrata The purpose of this contribution is to present the
MIM clinical efficacy of the music therapy interven-
tion based on the findings of our research on
Subjective Tempo and Neurosciences studies,
including those regarding mirror neuron system
functions. Our study aimed to systematically
explore a possible linkage between human chro-
nobiology and cognitive processes, and to com-
pare adults with and without psychiatric disor-
ders on a variety of components and measures of
subjective tempo, each with different psycholo-
gical requirements. Many differences were found
between the control and psychiatric groups. Cli-
nical modification in some psychiatric characte-
ristics (measured by psychiatric instruments),
and in subjective tempo organizations, seem to
support the efficacy of the Music Therapy Inte-
grated Model scientifically and clinically.

Introduzione
Gabriella Giordanella Perilli,

Lo scopo di questo lavoro è quello di dare un con-


tributo per una comprensione delle funzioni e dei
processi (a livello neuropsicologico, cognitivo,
Gli esseri umani
emotivo e comportamentale) dell’essere umano
organizzano che tenga conto del Tempo Soggettivo in modo
da poter programmare interventi riabilitativi effi-
le loro esperienze
caci mediante il Modello Integrato di Musicotera-
interne ed esterne pia – MIM.
mediante
Il Tempo Soggettivo
categorizzazioni È necessario considerare, come premessa fonda-
mentale, che gli esseri umani organizzano le loro
temporali
esperienze interne ed esterne mediante catego-
non verbali, rizzazioni temporali non verbali, basate su sensa-
zioni ed esperienze corporee. Gli schemi tempora-
basate su
li, a loro volta, si articoleranno includendo espe-
sensazioni rienze di origine interna ed esterna con intercon-
ed esperienze nessioni neurologiche e poi metaforico-rappre-
sentazionali dei diversi schemi sensoriali (uditivo,
22
corporee visivo, cenestesico, olfattivo-gustativo). Sembra,
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Nella letteratura sono


stati utilizzati svariati
quindi, ragionevole che modi e termini funzione cardiaca. Infat-
vi possa essere un lega- ti i battiti del cuore pre-
me tra la cronobiologia per descrivere sentano differenti velo-
umana, su basi neurofi-
siologiche, ed i processi
il tempo soggettivo cità tra individui diversi
e nello stesso individuo,
cognitivi, interconnessi ed i fenomeni relativi con variazioni da circa
con l’attività motoria e 50 a 90 battiti al minu-
considerati essi stessi delle azioni (Guidano, 1988) to, associate ad attività ed emozioni differenti.
in quanto gli individui sviluppano, in modo auto- Quando lavoriamo, siamo a riposo, dormiamo, ci
referenziale, i loro schemi di tempo, o tempo sog- emozioniamo, siamo malati, corriamo, interagia-
gettivo, per poter essere in sintonia ed interagire mo o ascoltiamo musica, il nostro cuore adatta il
con il loro ambiente fisico, psichico e sociale suo andamento alla situazione agita e/o speri-
(Giordanella, 1993; Guidano, 1988; Lakoff, 1987). mentata. Sembra che ci sia un accomodamento
del battito cardiaco e degli schemi temporali
• Le origini del Tempo Soggettivo cerebrali, in quanto circuiti tra aree cerebrali dif-
Metaforicamente parlando, ciascun essere umano ferenti per la memoria, includono organizzazioni
sembra utilizzare miriadi di orologi interni per temporali per la trasmissione di informazioni tra
organizzare le sue funzioni biologiche, psicologi- le cellule, sotto forma elettrica e chimica.
che e sociali. Uno di questi orologi è quello “uti-
lizzato” dal cuore che inizia a battere in uno sta- • La ricerca sul Tempo Soggettivo
dio molto precoce della vita intrauterina, ancora Nella letteratura concernente studi e ricerche,
prima che si sia formata la corteccia cerebrale. sono stati utilizzati svariati modi e termini per
Anche i centri emozionali, sottocorticali, del cer- descrivere il tempo soggettivo ed i fenomeni rela-
vello – l’amigdala e l’ippocampo – iniziano a svi- tivi (es. andamento temporale, tempo personale,
lupparsi, insieme al cervelletto, con organizzazio- velocità di elaborazione cognitiva, orologi inter-
ni temporali nei circuiti neurali. Allo stesso ni). In questo contributo il termine Tempo Sog-
tempo, ritmi e suoni, come onde di pressione, gettivo – TS è utilizzato per descrivere sia i pro-
pervengono al feto dal corpo della madre e, fil- cessi interni che il comportamento esterno. Inter-
trati dal liquido amniotico, dal mondo esterno in namente il TS è il tempo o andamento unico e
modo che si possano formare degli schemi senso- personale di un individuo con riferimento a pro-
motori, con componenti ritmico - temporali, per cessi psicomotori, cognitivi ed emotivi, o la velo-
permettere al feto di poter percepire e sintoniz- cità alla quale una persona può apprendere, regi-
zarsi fin dalla nascita con l’ambiente esterno. In strare e comprendere stimoli in arrivo. Esterna-
questo panorama, il cervelletto sembra avere la mente, il TS è la velocità alla quale una persona
funzione di processare stimoli temporali brevi reagisce, pianifica e mette in atto una risposta
(decimi di secondo, secondi), mentre la corteccia comportamentale agli stimoli (Giordanella, 1993).
sembra processare stimoli più lunghi (minuti, ore,
ecc.) (Edelman, 1991). Nel complesso e coerente Dati i numerosi fattori che producono differenze
sistema umano, il cuore interagisce con le aree tra gli individui ed i gruppi, il tempo soggettivo
cerebrali per cui il battito del cuore può essere rappresenta un considerevole interesse per le
considerato un segnale per informare diretta- situazioni cliniche. Ricerche hanno mostrato una
23
mente l’amigdala e l’ippocampo sullo stato e la relazione tra il tempo soggettivo e l’impulsività
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(Barratt, 1983), l’iperattività (Klein, 1981), la de- zione, memoria). I risultati di questo studio sem-
pressione (Steinmerg & Raith, 1985), il disturbo brano indicare che gli schemi temporali nel grup-
maniacale (Cohen, 1986), la schizofrenia (Limbekne, po di partecipanti senza disturbi psichiatrici siano
1981; Stuss & Benson, 1988) e l’ansia (Barrat, 1983). più adattivi ed articolati per differenziare situa-
Alcune ricerche mostrano differenze nella percezio- zioni e compiti, mentre quelli mostrati dal grup-
ne e stima di durate tra popolazione con o senza po di psichiatrici sono risultati più rigidi e meno
disturbi psichiatrici (Limbekne, 1981; Fraisse, 1984). adattabili alle differenti situazioni. I diversi risul-
tati ottenuti in alcuni compiti, sia in ciascun
Considerando quanto detto, lo scopo della ricerca gruppo che tra i due gruppi, possono sostenere il
effettuata è stato di confrontare adulti con e punto di vista che ciascun compito fornisce infor-
senza disturbi psichiatrici su una varietà di com- mazioni specifiche relative alla costruzione del
ponenti e misure di tempo soggettivo, ciascuna tempo soggettivo personale ed a quelle attribui-
collegata a funzioni psicologiche diverse (Giorda- bili a differenziare i gruppi.
nella, 1993, 1995). Più specificatamente, lo scopo
è stato di determinare se ci fossero differenze tra L’ampiezza, o intensità nel battito, sembra essere
i due gruppi nei seguenti compiti e misure (rile- una misura abbastanza sensibile per differenziare
vati, con metodologia e strumentazione compu- gli affetti tra adulti con e senza disturbi psichia-
terizzata specificatamente elaborata, mediante il trici. Il tapping più forte dei pazienti psichiatrici e
tapping, battito di un dito su una superficie inso- l’assenza di differenze tra emozioni di tristezza,
norizzata): (a) Tempo Spontaneo (caratteristiche rabbia e contentezza suggerisce un’intensità
del tapping effettuato in modo libero e sponta- negli stati affettivi più grande e, forse, una mag-
neo con la mano dominante e non dominante); giore difficoltà a differenziare e controllare gli
(b) Tempo Mobile (abilità a controllare l’accelera- stati affettivi medesimi.
zione ed il rallentando durante il tapping, solo
con la mano dominante); (c) Tempo Espressivo (le La durata dei battiti sembra essere una misura
caratteristiche del tapping in situazioni proposte affidabile per il tempo spontaneo, espressivo e
per descrivere tristezza, rabbia e contentezza, con mobile in entrambi i gruppi. Tale misura ha distin-
la mano dominante); (d) Imitazione Ritmica to i due gruppi quando hanno battuto con la
(accuratezza nel riprodurre il numero e la durata mano non dominante (battiti più lunghi nei
di eventi e gli intervalli tra ciascuno di essi, con la pazienti psichiatrici), quando è stata espressa rab-
mano dominante, e tempo di reazione agli stimo- bia (più lunghi nel gruppo psichiatrico) e quando
li sonori proposti dal computer); (e) Sincronizza- sono state riprodotte durate di tempo proposte
zione (accuratezza nel sincronizzarsi a eventi tramite il computer, specialmente eventi con
sonori presentati dal computer a quattro velocità durate di due secondi, mentre durate di mezzo
differenti, compreso l’accelerando, solo con la secondo e di un secondo sono state riprodotte
mano dominante). con minore differenza rispetto al gruppo di con-
Dato che il tempo soggettivo è considerato trollo. I dati di ricerche precedenti suggeriscono
necessario per costruire schemi atti a percepire la che l’abilità di riprodurre durate non è associata a
realtà interna ed esterna, è stato ipotizzato che si capacità psicomotorie ma a stati affettivi (Cohen,
sarebbero trovate differenze tra i due gruppi in 1986), ai processi di attenzione (Golden et al.,
correlazione con i diversi stati mentali ed i livelli 1982) ed a stadi di sviluppo (Piaget, 1979; Frais-
24
di funzionamento cognitivo (attenzione, perce- se, 1984; Rider & Eagle, 1986).
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Anche la frequenza del tapping appare essere una cazione tra aree cerebrali potrebbe riflettersi
misura chiara del tempo spontaneo ed espressivo negli schemi di tempo soggettivo disfunzionali e
in entrambi i gruppi. La frequenza del battito rigidi, non adeguati ad organizzare in modo
distingue i gruppi in tutti i compiti di imitazione peculiare ed adattivo eventi interni ed esterni.
e sincronizzazione, con una distinta tendenza a
battere più velocemente, nel gruppo psichiatrico, Dallo studio si può riassumere che pare esistere
nei compiti imitativi e più lentamente in quelli di un legame tra la cronobiologia umana ed i pro-
sincronizzazione (ad eccezione del tempo lentissi- cessi cognitivi. I risultati conseguiti suggeriscono
mo). Dati di precedenti ricerche hanno associato che il tempo soggettivo sembra:
il tempo veloce nel tapping, e la non capacità di a) essere una costruzione personale, su basi neuro-
controllare la frequenza del battito, all’impulsivi- fisiologiche, usata come parametro per organizzare
tà (Barratt, 1983), a problemi nel percepire l’acce- processi interni differenziati cognitivi ed emotivi;
lerazione e la decelerazione (Kuhn & Gates, 1975) b) variare in relazione con stati patologici e nor-
ed a disturbi maniacali (Cohen, 1986). mali;
c) essere più o meno adattativo per percepire ed
Anche il tempo di reazione sembra essere un indi- essere in sintonia con l’ambiente. Tali variazioni
catore affidabile delle differenze tra il gruppo del tempo soggettivo appaiono essere in connes-
psichiatrico e quello non psichiatrico dato che il sione ai componenti fondamentali proposti ed
primo ha mostrato un tempo di reazione più alle misure prese in considerazioni nelle prece-
lungo. I dati di ricerche precedenti hanno mostra- denti e nell’attuale ricerca, come la frequenza del
to che il tempo di reazione è legato alle funzioni tapping, la durata e l’ampiezza.
centrali di information processing, cioè a proces-
si cognitivi associati all’esecuzione di un compito Una importante verifica a quanto emerso nel
(Biondi et al., 1991). nostro studio è presentato da ricerche effettuate,
sulle basi e definizioni del nostro lavoro sul
I dati di questo studio (Giordanella, 1993, 1995) Tempo Soggettivo, dalla Professoressa Nobuko
suggeriscono che, quando confrontati con indivi- Saji della Miyagi University. (Saji, N. & Sugai, K.,
dui senza disturbi psichiatrici su varie misure di 2005). In un primo lavoro Saji ha rilevato che
tempo soggettivo, gli adulti con disturbi psichia- quando i pazienti, con forme di demenza grave,
trici, del nostro gruppo, mostrano un basso con- ascoltavano musica familiare, la loro corteccia
trollo affettivo, una minore differenziazione di cerebrale si riattivava e le dimensioni frattali a
stati emotivi e impulsività. Inoltre il gruppo psi- breve termine degli EEG presentavano minori
chiatrico sembra presentare funzioni psicomoto- fluttuazioni. Per cui ha avuto la conferma che il
rie impoverite, una più lenta funzione centrale di “tempo” è estremamente importante per comuni-
processamento di informazioni, una breve memo- care, nelle sedute di musicoterapia, con pazienti
ria percettiva e problemi di attenzione. Si potreb- affetti da demenza particolarmente con quelli
be speculare che gli adulti partecipanti al nostro che presentano una forma grave. Bisogna tenere
studio, con disturbi psichiatrici, presentino un presente la differenza tra il tempo con il quale si
deterioramento nell’integrazione tra funzioni suona ed il tempo soggettivo. In altre parole Saji
dell’emisfero destro e sinistro, riguardanti proces- comprese che il tempo di una musica poteva
si olistici ed emotivi insieme a quelli analitici e andare al di là della capacità, o come diciamo noi,
25
sequenziali. Questa inadeguatezza nella comuni- della finestra percettiva di un soggetto, per cui
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non veniva data alcuna risposta da quel parteci- ma che risulta presente nei disturbi psichiatrici.
pante. D’altra parte la ricercatrice comprese, Basandosi sulla loro considerevole esperienza cli-
come avevamo riportato nel nostro studio e nella nica, Nordoff e Robbins attribuiscono un diffe-
nostra pratica clinica, che per quei soggetti che rente significato al Tempo (velocità) nell’improv-
rispondevano alla proposta musicale, il tempo visazione nel caso sia determinato da un disturbo
della musica era molto simile al loro tempo sog- psichico o sia espressione di una esperienza in
gettivo. Per cui il tempo dello stimolo percepito una condizione di normalità. In secondo luogo,
poteva essere un fattore cruciale che permetteva dato che l’esperienza con la musica coinvolge le
ai partecipanti di dare risposte musicali. Uno stu- attività di entrambi gli emisferi, questa può esse-
dio successivo, durato circa quattro anni, com- re di particolare utilità nel trattamento di distur-
prendeva 70 soggetti (età media 83 anni, con bi psichiatrici secondari ad un insufficiente fun-
punteggi medi al MMSE di 14.6, DS 5.7) che fre- zionamento emisferico, per integrare le funzioni
quentavano sedute di musicoterapia di gruppo ed dell’emisfero destro e sinistro (ad esempio ascol-
individuali una volta la settimana. In ogni seduta tare la musica può migliorare l’attenzione, la per-
per prima cosa veniva identificato il Tempo Sog- cezione e la memoria; comporre musica potrebbe
gettivo di ciascuno mediante le sue risposte ad aiutare a sviluppare strategie cognitive e capaci-
una canzone familiare ben conosciuta, quindi tà di problem-solving). Infine, dato che la musica,
veniva suonata una canzone nuova con il tempo mediante le sue componenti dinamiche, ritmiche
soggettivo che era stato identificato e veniva e melodiche permette alle persone di sperimenta-
osservato il processo di apprendimento di questa re sensazioni ed emozioni, specifici interventi cli-
particolare canzone. I risultati hanno dimostrato nici con la musica potrebbero essere particolar-
quanto segue: 1) anche pazienti con demenza mente indicati per facilitare i pazienti psichiatrici
grave hanno la potenzialità di apprendere una a differenziare, controllare ed esprimere i diversi
nuova canzone, sebbene sia necessario un periodo stati affettivi, ad esempio con compiti di riprodu-
di tempo più lungo di quello richiesto ai pazienti zione e/o improvvisazione vocale e strumentale.
con forme di demenza più lievi; 2) l’approccio Attraverso il coinvolgimento in esperienze musi-
musicoterapico che si basa e tiene in conto il cali, i pazienti potrebbero essere in grado di ri-
tempo soggettivo è efficace a sostenere e mante- strutturare i loro schemi di tempo soggettivo per
nere l’abilità di apprendimento in persone anziane interagire con maggior successo con il loro
con demenza. ambiente fisico, psicologico e sociale.

Sono molteplici le implicazioni di queste ricerche Intervento mediante il Modello Integrato di


per gli interventi di musicoterapia clinica. Inanzi- Musicoterapia – MIM
tutto gli elementi temporali e ritmici della musi- Il Modello Integrato di Musicoterapia – MIM tiene
ca sembra possano avere implicazioni diagnosti- conto del Tempo Soggettivo interno, determinato
che significative. Il Prof. Bruscia considera la biologicamente, il quale scorre con un proprio
variabilità nella velocità (rigida, stabile, variabile, ordine che si intreccia con quello del tempo
contrastante e casuale) molto importante per oggettivo (Guidano, 1988), per proporre esperien-
diagnosticare e valutare i clienti in musicoterapia ze di psicoterapia con la musica che abbiano
(Bruscia, 1987). Le misure presentate dal tempo obiettivi nell’area cognitiva, emotiva e comporta-
soggettivo possono essere particolarmente utili mentale. Inoltre il MIM prevede quattro fasi spe-
26
nell’identificare e comprendere il tipo di proble- cifiche nel processo terapeutico: contatto, stabi-
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lizzazione - riabilitazione, problem solving e, dopo 7 – 12 sedute di musicoterapia programma-


quando possibile, ristrutturazione (Giordanella te partendo dal TS dei pazienti; (b) il secondo stu-
Perilli, 1995, 1996). I metodi e le tecniche, pro- dio è stato condotto per un anno all’Università di
gressivamente più complessi, vengono utilizzati Tor Vergata a Roma, Clinica Psichiatrica, per osser-
seguendo lo sviluppo ed il miglioramento del vare gli effetti del MIM su sintomi schizofrenici
paziente ed il suo passaggio da una fase alla suc- (Giordanella Perilli et al., 1992). Furono inclusi
cessiva. I metodi e le tecniche utilizzate compren- quattro uomini ed una donna (età media 27 anni,
dono esperienze di improvvisazione, riproduzione, con una durata di malattia media di 2.9 anni).
ascolto e composizione (variamente associate ad Alcune sottoscale dei seguenti test hanno mostra-
attività di movimento, racconto di storie, dram- to una significatività statistica, considerando la
matizzazione sonora dei primi ricordi, ecc.) in base prima e la seconda somministrazione: BPRS, pun-
ad un programma concordato e personalizzato teggio totale, disordini del pensiero; PANSS, sinto-
che tenga in conto la situazione del paziente mi positivi. Mentre sono risultati abbastanza posi-
(limiti e risorse), i suoi bisogni, la sua relazione con tivi, pur senza raggiungere la significatività stati-
la musica, gli obiettivi e le mete ipotizzabili, pro- stica, nella BPRS, depressione, ansia e ostilità;
ponibili e desiderate. Un atteggiamento che si PANSS, disordini del pensiero, sintomi conflitto-
tende sviluppare è quello di resilienza, ovvero la paranoidi; SAPS, allucinazioni.
capacità di elaborare alternative e soluzioni, non-
ché di accettarsi con la prospettiva di poter I due studi presentati tendevano a verificare modi-
migliorare scoprendo ed utilizzando le proprie fiche in alcuni sintomi psichiatrici (es. appiatti-
risorse. L’efficacia di questo approccio, con orien- mento affettivo, mancanza di interesse, ansia,
tamento cognitivo, oltre che nella pratica clinica mancanza di abilità sociali e di attenzione) mentre
ventennale con pazienti psichiatrici in diversi il seguente studio è stato programmato, in un cen-
ambiti istituzionali (Giordanella Perilli, 1987, tro di igiene mentale di Roma, nella riabilitazione
1995), è risultata evidente in due studi pilota, con di pazienti psichiatrici cronici (dodici uomini e
somministrazione di test prima e dopo il tratta- quattro donne) per verificare l’efficacia del MIM
mento ma senza gruppi di controllo: (a) il primo si nel ridurre, o meno, le conseguenze della psicosi e
è svolto nella Clinica psichiatrica dell’Università nel modificare gli effetti della cronicizzazione. Le
dell’Aquila (Cavicchio et al., 1994). L’intervento fu sedute di musicoterapia, a cadenza settimanale,
effettuato, per tre mesi, con dodici pazienti psi- hanno compreso sia incontri individuali che di
chiatrici ricoverati in un reparto di degenza (dia- gruppo. I dati sono stati raccolti, da tre osservato-
gnosi per sei partecipanti di disturbo schizofreni- ri indipendenti, mediante punteggi assegnati, defi-
co con sintomi di depressione maggiore, per due di niti con scale e relativi a compiti musicali inclusi
disturbo bipolare in fase depressiva), uomini e nel MIM, all’inizio e dopo circa sette mesi. I compi-
donne (età media 43.5, durata media della malat- ti proposti, basati su funzioni cognitive, emotive,
tia anni 4.87). Due psichiatri indipendenti sommi- personali ed interpersonali, includevano:
nistrarono la BPRS (Brief Psychiatric Rating Scale) 1) riproduzione di campioni ritmici;
e la NOSIE (Nurses Observation Scale for Inpa- 2) riconoscimento di somiglianze e differenze tra
tients Evaluation). Ci sono state differenze signifi- due esempi musicali proposti;
cative tra la prima e la somministrazione finale 3) descrizione di brani musicali;
della BPRS e della NOSIE (p = .05). Vi è stata una 4) espressione di sentimenti con la voce e con
27
riduzione nel punteggio totale e nei sotto items, strumenti;
musica terapia
&
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bibliografia

Barratt E.S. 5) improvvisazione di caratteristiche dicotomiche


The biological basis of (calmo/agitato; triste/allegro; solo/in compa-
impulsiveness: the
gnia; inverno/estate, ecc.), da solo e con un
significance of timing and
rhythms disorders, Journal of
partner.
Personality and Individual Da un confronto tra la prima e la seconda sommi-
Differences, 4 (4), nistrazione, le differenze, statisticamente significa-
387-391, 1983. tive (p = 0.5), hanno riguardato i compiti 1, 3, 4 e 5.
Biondi M., Brunetti G.,
Riccio, L., Venturi P.
Le modifiche nei punteggi sono state associate
Attività bioelettrica e con le osservazioni cliniche formulate dagli psi-
schizofrenia: EEG, Potenziali chiatri del centro circa i sintomi psicopatologici.
Evocati e Information Infatti è stato possibile notare un livello di mag-
processing. Aggiornamento
giore attivazione nella maggior parte dei pazien-
delle ricerche 1980-1990.
Rivista di Psichiatria, 26 (2), ti, espressioni mimiche e verbali di piacere e sod-
49-66, 1991. disfazione per le esperienze musicali, un aumen-
to nell’attenzione anche per compiti diversi, al di
Bruscia K.E. fuori della musicoterapia, un miglioramento nella
Metodi di improvvisazione
quantità e qualità dell’interazione sociale, una
in musicoterapia, ISMEZ,
Roma, 2001. riduzione dell’ansia, dei pensieri intrusivi e dei
comportamenti ossessivi, più tempo trascorso in
Cavicchio A., Pecoriello attività ricreative e in stato rilassato, una mag-
B., Giordanella Perilli G., giore capacità di prendere decisioni ed una più
Roncone R., Casacchia M.
intensa partecipazione ad attività sociali. Ripor-
Intervento breve di
musicoterapia con pazienti tiamo quanto detto da alcuni partecipanti: un
psichiatrici ricoverati in un paziente con allucinazioni uditive all’inizio della
reparto di degenza. Primo seduta era particolarmente turbato anche per i
Congresso Italiana di contenuti distruttivi delle voci “sei un disgraziato,
Musicoterapia.
devi morire”, mentre, durante le attività, ci infor-
Ercolano, 1994.
mava che le voci potevano sparire o diventare
Cohen J.M. amichevoli “siete simpatici, non malvagi”; un
Rhythm and Tempo in Mania. altro paziente ci disse che la sua vita era cambia-
Music Therapy, 6 A (1),
ta da “fredda” a “calda”; infine una paziente schi-
13-29, 1986.
zofrenica, con storia di abusi e violenze in fami-
Edelman G.M. glia, scoprì con stupore e gioia che “anch’io ho
Il presente ricordato. delle risorse!”
Una teoria biologica della
conoscenza, Rizzoli,
Un breve esempio clinico
Milano, 1991.
Riportiamo un breve esempio con il MIM tratto da
Fraisse P. un intervento svolto per circa quattro anni con un
Perception and estimation of paziente schizofrenico di 50 anni, in un centro
time. Annual Redvue of diurno dove era presente un laboratorio di musico-
28 Psychology, 35, 1-36, 1984.
terapia per pazienti con disturbi psichiatrici.
musica terapia
&
MUSICOTERAPIA 20_6.0:MUSICOTERAPIA 18.qxp 14-10-2009 15:56 Pagina 29

bibliografia
Mario si presenta, con un aspetto curato, al Cen- Giordanella Perilli G.
tro per ricevere lezioni di musica, sa suonare un Tecniche psico-musicali e
salute mentale: verso una
po’ il pianoforte e vorrebbe continuare lo studio
prospettiva di modello
dello strumento. L’invio è stato fatto dallo psi- integrato di prassi-ricerca e
chiatra, che provvedeva al trattamento farmaco- teoria. Minerva Psichiatrica,
logico, adducendo questa motivazione. Dall’a- 28, 227-243, 1987.

namnesi risulta che l’esordio di malattia è avve-


Giordanella Perilli G.
nuto verso i 21 anni quando Mario aveva iniziato Verucci M., Rullo S., Ciani N.
a frequentare l’Università. Da quel momento, con L’approccio musico
l’aggravarsi ed il cronicizzarsi del disturbo, Mario terapeutico col paziente
psicotico in training
era stato ricoverato per lunghi periodi ed era
riabilitativo: analisi dei
stato sottoposto a diversi elettroshock. Al protocolli operativi. Analytic
momento viveva in un appartamento insieme ai Psychotherapy and
genitori ed un badante. All’osservazione presen- Psychopathology,
11, 4, 57-59, 1992.
tava tratti ossessivi ed un’organizzazione rigida di
pensiero, con scarsa capacità di astrazione, oltre Giordanella G.
una forma di anedonia associata ad una mimica Organizzazioni temporali
facciale poco espressiva. Mostrava un bisogno nella strutturazione dei
processi cognitivi in soggetti
continuo di essere rassicurato per quello che face-
normali e soggetti con
va oltre che richiedere al terapeuta di dirgli come disturbi psichiatrici. Tesi di
comportarsi “Dottoressa mi dica lei …; me lo deve Dottorato, Università Pontificia
dire lei come fare, cosa dire ..”. Nel rispondere in Salesiana, Roma, 1993.

gruppo ad un test di ascolto, elaborato dall’Autri-


Giordanella Perilli G.
ce, che presentava un’unica variabile nel Subjective Tempo in Adults
tempo/velocità, Mario scrive per tutti i sei brani “è with and without Psychiatric
bello”. Le risposte degli altri partecipanti, con dis- Disorders. Music Therapy
Perspectives, 13, 2,
turbo schizofrenico, erano state date in maniera
104-109, 1995.
diversificata per ogni brano. Alle prove riguardan-
ti il Tempo Soggettivo, Mario non presenta alcuna Giordanella Perilli G.
variazione nel tempo, intensità, ritmo, ripetendo- Musicoterapia integrate con
si in ogni compito. Non mostra capacità imitative una donna schizofrenica. In
K.E. Bruscia (a cura di) Casi
né di sincronizzazione. Non è in grado di riprodur- clinici di Musicoterapia
re eventi sonori specialmente quelli con durata di (adulti), ISMEZ. Roma, 1995.
due secondi, mentre è più adeguato con quelli di
un secondo. Non riproduce lo stesso numero di Giordanella Perilli G.
Music Therapy in psychiatric
eventi proposti (2, 3, 4, e 5). Nel disegno per raffi-
rehabilitation program: from
gurarsi, Mario abbozza, con alcuni semplici tratti, deficit to psychosocial
soltanto la parte superiore squadrata e incomple- integration. In I. Nygaard
ta di un corpo. I suoi ricordi sono brandelli non Pedersen e L.O. Bonde (Eds.).
Music Therapy within Multi-
collegati tra loro e raccontati senza alcuna emo-
disciplinary teams. Aalbord:
zione. Da questa situazione di base è stato piani- Centertrykkeriet Aalborg 29
ficato l’intervento volto a: University, 1996.
musica terapia
&
MUSICOTERAPIA 20_6.0:MUSICOTERAPIA 18.qxp 14-10-2009 15:56 Pagina 30

bibliografia

Golden C.J., Hammeke 1) motivare e mantenere la sua attenzione;


T.A., Purish A.D., Berg R.A., 2) modificare percezione e memoria;
Moses J.A.Jr., Newlin D.B.,
3) articolare i suoi schemi temporali per organiz-
Wilkening G.N.
Item interpretation of the
zare la conoscenza tacita/emozionale;
Luria Nebraska 4) migliorare l’esperienza emotiva;
Neuropsychological Battery. 5) sviluppare modi di pensiero funzionale ed
Lincon and London: astratto;
University of Nebraska
6) conseguire una maggiore consapevolezza di sé;
Press, 1982.
7) essere attento all’altro per relazioni sociali più
Guidano V.F. significative.
La complessità del Sé. Dopo circa quattro anni, Mario è stato in grado,
Un approccio sistemico- durante l’ascolto di brani musicali, di elaborare
processuale alla
una narrazione coerente e completa, inserendovi
psicopatologia e alla terapia
cognitiva, Bollati Boringhieri, anche eventi della sua vita che prima non ricor-
Torino, 1988. dava. Prima dell’interruzione del percorso, per
ragioni di cambiamenti occorsi nell’Istituto che
Klein P.S. ospitava il centro diurno, Mario è capace di sin-
Responses of hyperactive and
cronizzarsi con il terapeuta e gli altri partecipan-
normal children to variations
in tempo of background ti e modificare il suo tempo per improvvisare
music. Israel Journal emozioni diverse. In gruppo, una esperienza par-
Psychiatry and Related ticolarmente efficace è stata quella di improvvi-
Sciences, 18(2), sare su una caratteristica di sé (“imbalsamato”).
157-166, 1981.
Mario la esegue con il flauto emettendo suoni
Kuhn T.L., Gates E.E. monotoni, lenti e flebili senza un ritmo organiz-
Effect of notational values, zato; dopo aver ascoltato gli altri partecipanti,
age, and example length on sceglie una caratteristica diversa dalla propria
tempo performance accurary. (“attivo”) che è stata improvvisata sui bonghi in
Journal of Research in Music
modo deciso, energico, con ritmo definito e velo-
Education, 23, 203-210, 1975.
ce da un altro paziente. Quindi Mario è invitato
Lakoff G. a riprodurre l’improvvisazione sonora dell’altro.
Women, Fire, and Dangerous
Things. What categories
Dopo aver imitato l’altro in modo così preciso
reveal about the mind.
Chicago and Londong,
tanto da meravigliare lui stesso e sollecitare un
The University of Chicago caloroso applauso dagli astanti, Mario dice di
Press, 1987. sentirsi più vivo e contento aggiungendo che
agire secondo questa caratteristica gli può esse-
Limbekne I.P.
re senz’altro utile in situazioni di vita, come
The psychological tempo:
data on movement tempo
quando si trova ad interagire con altre persone.
and on time perception. Infine si rappresenta graficamente disegnando
Magyar Pszichologiai Szemle, una figura umana completa anche degli attribu-
38(5), 495-504, 1981. ti maschili. Guardando il disegno dice, sorriden-
30
do, di sentirsi felice e consapevole dei migliora-
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MUSICOTERAPIA 20_6.0:MUSICOTERAPIA 18.qxp 14-10-2009 15:56 Pagina 31

bibliografia
menti conseguiti (“abbiamo proprio migliorato”), Piaget J.
avendo fatto esperienze mediante la musica che Lo sviluppo delle nozioni del
tempo nel bambino, La Nuova
lui ritiene: “essenziali” per la propria vita.
Italia, Firenze, 1979.

Riflessioni e conclusioni Rider M.S., Eagle C.T. Jr.


In conclusione riportiamo alcuni punti che rite- Rhythm entrainment as a
niamo importanti sia per ulteriori riflessioni che mechanism for learning in
Music Therapy. In J.R. Evans e
per sviluppare una pratica clinica di musicotera-
M Clynes (Eds.) Rhythm in
pia elaborata specificatamente su ciascuna perso- psychological, linguistic and
na, efficace e verificabile (evidence-based): musical processes.
- il “tempo”, sia quello dello stimolo che quello Springfield, Ill.: Charles C.
soggettivo, è estremamente importante per Thomas. 225-248, 1986.

comunicare, nelle sedute di musicoterapia e


Saji N., Sugai K.
nella vita sociale; The effectiveness of music
- anche pazienti con gravi disturbi psichici e neu- therapy approach focused on
ropsicologici hanno la potenzialità di apprende- “subjective tempo”. Music
re nuove informazioni e modificare emozioni, Therapy Today. Vol. 6, Issue 4,
1412-1429, 2005. Available at
pensieri e comportamenti, sebbene sia necessa-
MusicTherapyWorld.net
rio un periodo di tempo più lungo di quello
richiesto ai pazienti con patologie più lievi; Steinberg R., Raith L.
- l’approccio musicoterapico che si basa sull’orga- Music Psychopatholy: musical

nizzazione del tempo soggettivo insieme alla tempo and psychiatric


desease. Psychopathology, 18,
capacità di percepire il tempo oggettivo (durata
254-264, 1985.
e velocità) di stimoli esterni (musicali e sociali),
è efficace per sostenere e mantenere l’abilità di Stuss D.T., Benson D.F.
apprendimento (considerando che la plasticità The frontal Lobes. New York:

cerebrale è attivata specialmente attraverso McGraw Hill, 1986.

esperienze sensoriali ed affettive) e per pro-


muovere modifiche nello stile di vita in persone
con disturbi psichiatrici e neuropsichici.

31
musica terapia
&
MUSICOTERAPIA 20_6.0:MUSICOTERAPIA 18.qxp 14-10-2009 15:56 Pagina 32

Laura Gamba, musicoterapista; Roberto Poli, psichiatra - Azienda Ospedaliera di Cremona - Unità operativa di Psichiatria
La misurazione degli esiti
nel trattamento musicoterapico
The authors present a retrospective observational
study with 65 psychotic patients afferent to
psychiatric rehabilitative structures of Cremona’s
Hospital. Esteemed the results we think it’s
necessary to intensify musictherapist interven-
tions valuing the results with standardized asses-
sments in the area of controlled clinical trials.

L’Area Riabilitativa della UOP di Cremona com-


prende una comunità riabilitativa ad alta assi-
stenza (CRA) (15 residenti e 10 semiresidenti), una
comunità protetta ad alta assistenza (16 residen-
ti) e un centro diurno (CD) (20 posti). Oltre il 90%
dei casi è costituito da pazienti con diagnosi dello
spettro psicotico. Nelle strutture intensamente
riabilitative il PTR (Programma Terapeutico Riabi-
litativo) prevede un progetto individualizzato con
verifiche e tempi di degenza predeterminati con
un massimo di 18 mesi.
Da diversi anni la figura del musicoterapista è
presente come parte integrante nell’équipe delle
strutture riabilitative psichiatriche dell’Azienda
Ospedaliera di Cremona.
La presenza quotidiana del musicoterapista con-
Da diversi anni
sente una programmazione settimanale dell’atti-
la figura del vità e un’alternanza tra attività individuali e di
gruppo, di ascolto e di improvvisazione.
musicoterapista
L’intervento di musicoterapia è pertanto ben
è presente come strutturato e caratterizzato da intenzionalità e da
progettualità. Per ogni paziente si procede infatti
parte integrante
alla analisi preliminare dei bisogni e alla definizio-
nell’équipe ne degli obiettivi con particolare riferimento alle
diverse aree di intervento in cui si articola il pro-
delle strutture
getto terapeutico-riabilitativo. È previsto un mo-
riabilitative nitoraggio dell'esperienza con una valutazione
periodica e finale. Tale valutazione si articola nel-
psichiatriche
le quotidiane e settimanali discussioni in équipe e
dell’Azienda fa parte integrante delle periodiche verifiche del
Ospedaliera progetto riabilitativo individuale. Annotazioni e
osservazioni relative alle condotte, ai vissuti ripor-
32
di Cremona tati, alle modalità di interazione, alle aspettative e
musica terapia
&
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Nello studio
osservazionale
alla valutazione dell’at- retrospettivo sono stati - CGI Clinical Global
tività da parte del pa- Impression: è una scala
ziente vengono regolar- coinvolti 65 pazienti di eterovalutazione con
mente riportate in car-
tella clinica e integrate
con diagnosi punteggio crescente in
ordine di gravità da 0 a
(con cadenza semestra- di tipo psicotico 7 su scala Likert
le) da una griglia di os- - GAF Global Asses-
servazione e valutazione. sment of Functioning: è una scala di eterovaluta-
zione da 0 a 100 su scala Likert in ordine crescen-
Negli ultimi anni sono stati portati avanti inter- te di funzionamento.
venti riabilitativi strutturati e specifici con parti-
colare attenzione alla cognitive remediation: IPT, Le scale di valutazione sono state somministrate
Social skills training, Musicoterapia e STAM. da uno psichiatra dell’Area Riabilitativa in due
Nello studio osservazionale retrospettivo oggetto fasi distinte, al tempo T0, corrispondente a gen-
di questo articolo sono stati coinvolti 65 pazienti naio 2007 o alla data di ingresso del paziente in
con diagnosi di tipo psicotico (schizofrenia, di- CRA o in CD, e al tempo T1, ossia dopo 12 mesi.
sturbo bipolare, disturbo schizoaffettivo, disturbo I risultati hanno evidenziato quanto segue:
schizotipico di personalità) afferenti al CRA o al al tempo TO, a conferma dell’omogeneità dei due
CD. Lo studio ha previsto una rivalutazione delle gruppi, i punteggi medi delle scale CGI e GAF
Rating Scales (RS) utilizzate di routine per il erano sovrapponibili, senza differenze statistica-
monitoraggio dell’evoluzione clinica dividendo i mente significative.
pazienti secondo la partecipazione o meno a Al tempo T1, dopo 12 mesi di intervento musico-
interventi strutturati di musicoterapia. Tale terapico articolato con cadenza trisettimanale e
modalità di misurazione ha così consentito di evi- con alternanza tra attività di improvvisazione e di
tare un condizionamento dell’analisi dei risultati, ascolto individuale e di gruppo, si è evidenziato
eliminando appunto un primo bias. un netto miglioramento sia della CGI che della
La partecipazione al gruppo di musicoterapia è GAF. Miglioramento statisticamente significativo
avvenuta sulla base dell’interesse e della motiva- (p< 0.05) rispetto al gruppo di controllo.
zione espressa da parte dei pazienti. Nonostante
tale criterio, il gruppo sperimentale e quello di Precedentemente a questo studio, nel 2005 pres-
controllo presentavano caratteristiche omogenee so l’Area Riabilitativa era stato condotto uno stu-
come si evince dai seguenti punti: dio osservazionale che prevedeva l’utilizzo della
- Gruppo musicoterapia: 32 pazienti musicoterapia come trattamento add-on nei di-
- Gruppo controllo: 33 pazienti sturbi d’ansia, nei disturbi somatoformi e nei
- Omogeneità di diagnosi quadri misti ansioso-depressivi.
- Omogeneità di genere Il disegno dello studio prevedeva come criteri di
- Omogeneità di età (età media 42.4 vs 43.2) inclusione la diagnosi di disturbo d’ansia secondo
- Omogeneità di trattamento psicofarmacologico i criteri dell’ICD 10 e un età compresa tra i 18 e i
- Omogeneità del livello di gravità psicopatologi- 70 anni. La modalità di reclutamento prevedeva
ca e di funzionamento l’adesione volontaria allo studio con firma del
Per quanto riguarda l’assessment sono state uti- consenso informato e l’accettazione di pazienti in
33
lizzate le seguenti rating scales carico o pazienti esterni, venuti a conoscenza del
musica terapia
&
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bibliografia

Benenzon R. progetto. Sono entrati nello studio 8 soggetti: 6


Manuale di Musicoterapia,
donne e 2 uomini; l’età media era di 39.7 anni.
Borla, Roma, 1992.
Al T0 (prima dell’avvio delle sedute di Musicote-
Benenzon R. rapia) e al T1 (dopo 4 mesi) sono state sommini-
La Nuova Musicoterapia,
Phoenix, Roma, 1995.
strate 2 scale di valutazione: Anxiety Status
Inventory (ASI) per la valutazione quantitativa
Ceccato E., Caneva P.,
Lamonaca D.
dei sintomi ansiosi e Hamilton Rating Scale for
Music Therapy and cognitive Depression (HAM–D) nella versione a 21 item per
rehabilitation with la valutazione quantitativa dei sintomi depressivi.
schizophrenia: a controlled
study Music Therapy Today,
Al tempo T0 tutti i soggetti presentavano alla
vol. VI, Issue 4, November scala di valutazione HAM-D una condizione di
2005, Music Therapy World depressione lieve o moderata (HAM-D > 8 con
net, pp. 810–824.
punteggio medio pari a 10.6).
Galimberti U. Al tempo T1 vi è stata una remissione del quadro
Dizionario di Psicologia,
depressivo (ossia HAM-D < 7) di 5 pazienti su 6 (p<
UTET, Torino, 1992.
0.05) e una riduzione del punteggio medio della
Gold C., Heldal T.O., HAM-D del 50% rispetto al punteggio iniziale.
Dahle T., Wigram T.
Music therapy for
Relativamente ai sintomi ansiosi, a T0 alla scala
schizophrenia or ASI, 5 pazienti su 6 presentavano valori al di sopra
schizophrenia-like illnesses. della soglia considerata patologica (ASI > 45).
The Cochrane Database of
Systematic Reviews 2, 2005. Al T1 tutti i pazienti hanno ottenuto un punteg-
gio al di sotto della soglia con una riduzione
Imberty M.
Suoni emozioni significati,
media di oltre 14 punti rispetto alla media inizia-
Clueb, Bologna, 1986. le. In termini percentuali vi è stata una riduzione
del punteggio medio alla ASI di oltre il 30 %.
Manarolo G., Borghesi M.
Musica & Terapia,
Cosmopolis, Torino, 2004. Alla luce dei risultati ottenuti, pur nei limiti della
Manarolo G. numerosità dei campioni, appare opportuno inten-
L’angelo della musica, sificare interventi musicoterapici valutandone gli
Omega, Torino, 1996. esiti con misurazioni standardizzate nell’ambito di
Mok E., Wong K.Y. trial clinici controllati.
Effects of music on patient Peraltro la stessa psichiatria fino a tempi recenti
anxiety, AORN J 77(2):
401-406, 2003
ha considerato non misurabile l’oggetto del pro-
prio intervento, anzi riteneva quasi blasfemo il
Poli R., Gamba L.,
solo pensare di poter misurare pensieri, sentimen-
Mainardi A., Agrimi E.
Case–series: la Musicoterapia ti ed emozioni; ci si domanda tuttavia come possa
come trattamento add-on nei la psichiatria avere dignità scientifica e provare la
disturbi d’ansia, nei disturbi
sua efficacia a prescindere da una misurazione
somatoformi e nei quadri
misti ansioso–depressivi dei fenomeni di cui si occupa, dei trattamenti che
Psichiatria Oggi, anno XX, mette in atto e della efficacia degli stessi.
n° 1-2 giugno-dicembre 2007
Nel campo della musicoterapia risulta del resto
34 pp. 27-29.
evidente la necessità di implementare la ricerca in
musica terapia
&
MUSICOTERAPIA 20_6.0:MUSICOTERAPIA 18.qxp 14-10-2009 15:56 Pagina 35

bibliografia
funzione di un accreditamento dell’efficacia del- Postacchini P.L.,
l’intervento; diventa dunque opportuna per Ricciotti A., Borghesi M.
Lineamenti di Musicoterapia,
quanto possibile anche nella pratica clinica una
Nuova Italia Scientifica,
quantificazione dei risultati nonché la messa a Roma, 1997.
punto e l’utilizzo di specifici strumenti di osserva-
Roder V., Mueller D.R.,
zione e valutazione.
Mueser K.T., Brenner D.H.
Integrated Psychological
Therapy for Schizophrenia: is
it effective? Schizophrenia
Bullettin., 32
(Suppl 1): 81-93 2006.

Velligan D.I., Kern R.S.,


Gold J.M.
Cognitive rehabilitation for
schizophrenia and the
putative role of motivation
and expetancies.
Schizophrenia Bullettin 32,
3:474-485 2006

35
musica terapia
&
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Anamnesi di una cover band a proprio

Infermieri professionali, DSM, ASL 3, Genova, Musicoterapisti


(dis)agio
A dialectic comparison between the symbolic
code of music and the freedom of improvisation
is presented. This article reports the authors
quantitative and qualitative analysis of the way
of life of a cover band made up of young patients
of the Department of Mental Health of Genoa
("Progetto adolescenti" - Teenagers Project). This
experience has led to crucial questions about the
heart of musicotherapy.

Premessa
La fase adolescenziale viene considerata come un
Giuseppe D'Erba, Raul Quinzi,

periodo di crisi transitoria dell'individuo che


passa dall’età infantile all'età adulta. Si tratta,
inoltre, di un periodo che tende ad allungarsi,
compreso tra i 12-14 anni e i 24 anni, quindi un
lasso di tempo di dieci anni e più.
Gli adolescenti di oggi sembrano premere per il
raggiungimento dell'autonomia in tempi sempre
L'esperienza meno brevi, la famiglia da parte sua tende a pro-
teggerli per un periodo più lungo e la società non
qui riportata
richiede grandi responsabilità. All'interno di uno
Musicista diplomando in Musicoterapia;

si riferisce spazio di tempo così dilatato è evidente che il


concetto di crisi viene ad avere un minor signifi-
ad un gruppo
cato, mentre si fa più importante il concetto di
avviato da circa organizzazione. L'adolescenza allora come fase di
organizzazione dell'individuo di un'identità com-
un anno,
plessa e articolata, fase che si fa tanto più lunga
a cadenza quanto più complicate sono le esigenze di adat-
tamento alla società in cui è vissuta.
settimanale,
Di tutti gli adolescenti passati al CSM sono pochi
con pazienti quelli con cui riusciamo a mantenere contatti
Stefano Bolchi,

duraturi: a volte la loro situazione migliora e non


adolescenti
c'è più l'effettivo bisogno del nostro supporto,
del Centro altre volte si ripresentano dopo qualche anno
quando la patologia è notevolmente progredita.
di Salute Mentale
L'esperienza qui riportata si riferisce ad un gruppo
(CSM) avviato da circa un anno, a cadenza settimanale,
della ASL 3 con pazienti adolescenti del Centro di Salute Men-
tale (CSM) della ASL 3 Genovese situato in Via
36
Genovese Peschiera, 10, all'interno del “Progetto Adolescenti”.
musica terapia
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Si tratta di un vero
L'attività si avvale della
e proprio gruppo musicale Durante il colloquio
supervisione all'interno dove i pazienti suonano conoscitivo viene ascol-
di un'équipe multidisci-
plinare.
i tradizionali strumenti tata la “musica del
cuore” del paziente e
Le indicazioni sulla ti- delle band giovanili viene compilata una
pologia di utenza preve- scheda per la raccolta
dono una presa in carico dei dati, dalla quale poi
del Centro di Salute Mentale (CSM) con l'esclusione si desume la storia sonoro/musicale del paziente,
dei quadri clinici acuti, o con trattamento psicofar- del suo ambiente familiare musicale, i suoi gusti
macologico particolarmente intenso, e delle forme musicali ed una prima immagine del suo ISO.1
nevrotiche in generale; il numero dei partecipanti è Abbiamo somministrato durante il colloquio pre-
tra i 4 e i 10 pazienti e la modalità di accesso avvie- liminare e alla fine del trattamento i seguenti test
ne su segnalazione da parte degli operatori del CSM. di autovalutazione per poter effettuare una valu-
L'idea è nata dalla necessità di trovare un'occa- tazione fondata su dati oggettivi:
sione nella quale i giovani potessero concreta- - “Self-Rating Anxiety State - SAS" (di Zung)
mente realizzare della musica in un contesto non (dell'American Institute of Stress)
sanitario e quindi non stigmatizzante. - “Zung Depression Rating Scale”
Questa idea ha trovato spazio presso la Casa della
musica di Genova dove affittiamo ogni settima- La band
na una saletta prove attrezzata. Il gruppo è composto da: due conduttori parteci-
Si tratta di un vero e proprio gruppo musicale panti, Raul Quinzi e Giuseppe d'Erba, operatori del
dove i pazienti suonano i tradizionali strumenti DSM (ambito 4) e musicoterapisti; Stefano Bolchi,
delle band giovanili: batteria, basso, tastiera, chi- Musicista e Tirocinante del Corso di Musicoterapia
tarra e cantano le canzoni dei loro miti musicali. Apim di Genova; Matteo, giovane volontario del-
Noi li aiutiamo a costruire, arrangiare un brano e l'associazione Scout con esperienze musicali e
a rispettare i tempi e gli spazi altrui. Nel frattem- socio-assistenziali, che suona la chitarra elettrica.
po ci occupiamo di lavorare sulle dinamiche rela- Quattro giovani adulti di età compresa dai 20 ai
zionali, sui ruoli all'interno del gruppo, sul rico- 30 anni: F. canta e suona le tastiere. Presenta
noscimento e accettazione di limiti e difficoltà spunti autistici e soffre di un disturbo relazionale
personali per promuoverne l'autogestione soste- con anomalie EEG. P. canta e suona la batteria.
nendo e rinforzando le parti sane. Soffre di una psicosi paranoide con aspetti timici.
Il contratto con i pazienti prevede che per parteci- D. canta e suona il basso elettrico. Soffre di una
pare al gruppo essi debbano assumere regolarmen- sindrome catatonica esordita con un episodio dis-
te la terapia farmacologia e mantenere stabili rap- sociativo acuto. G. canta e suona la chitarra elet-
porti con il servizio. Questi due aspetti raramente trica. La diagnosi è di sindrome delirante.
vengono osservati regolarmente dagli adolescenti.
Le prime difficoltà sono nate dalla necessità di Primo incontro ed accoglienza
selezionare un gruppo di pazienti che avessero L'organizzazione della prova è così strutturata: i
delle competenze musicali pratiche e che riuscis- conduttori scandiscono i tempi della scaletta,
sero a reggere la dimensione di gruppo; inoltre occorre provare tutti i brani, poi suonano con i
questi utenti spesso non frequentano regolar- ragazzi. I brani sono organizzati con introduzioni,
37
mente il nostro centro. strofe, ritornelli, assoli di chitarra: sono canzoni
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del repertorio rock-pop molto famose e conosciu- Una scansione temporale metronomica della bat-
te che vengono scelte all'unanimità dai ragazzi teria, però, può uccidere il ritmo, il movimento, il
che sono mediamente alfabetizzati in musica. Par- respiro dei suoni. Affinché la musica sia possibile
ticolare usanza condivisa è che a turno ogni stru- per questo gruppo la batteria non può essere il
mentista si avvicini e canti al microfono. Tutti “detentore del tempo”, così nel corso delle prove
cantano almeno un brano della scaletta. si regola la dinamica temporale oscillando intor-
All'inizio dell'esperienza si nota una profonda man- no ad un ritmo che i musicisti possano condivide-
canza di coesione ritmica nel suono del gruppo: i re: non troppo preciso nella scansione delle pul-
musicisti hanno difficoltà a seguire il tempo in- sazioni ma offrendo un suono ed un ritmo stabi-
stabile del batterista: nelle pause tra un brano e li per il gruppo, un “metronomo che ascolta”.
l'altro P. dà sfogo a raffiche di rullate sui tambu- Nel Vissuto sonoro del gruppo in evoluzione è
ri ad un'intensità di gran lunga superiore a quel- distinguibile una costellazione di ricorrenze
la mantenuta durante l'esecuzione delle canzoni. peculiari alla corporeità dei ragazzi. F., per esem-
pio, spessissimo deve uscire dalla sala per ripetuti
Scansione e ritmo degli eventi attacchi d'ansia, chiedendo, al rientro, di cantare.
Durante il primo mese di partecipazione alle prove D. mentre suona il basso dà vita a movimenti di
alcuni accadimenti contribuiscono ad un radicale torsione nel corpo e nel viso. In G. è visibile una
cambiamento nella compagine del gruppo. Al spiccata immobilità della mimica facciale, la fissi-
secondo incontro avviene l'ingresso silenzioso di tà dello sguardo, la rigidità dei gesti produttori.
G. che prende mano alla chitarra elettrica. Inoltre A volte, all'inizio della prova, si suonano alcuni
P., il batterista, inizia a non presentarsi alle prove minuti di improvvisazione su accordi e strutture
senza alcun preavviso, modalità che adotta spesso tipici del blues. I conduttori dirigono l'intervento
nei rapporti con i curanti. Dopo un mese di assen- dei soli strumentali di ogni musicista. L'improvvi-
ze sempre più frequenti, P. farà sapere agli opera- sazione, perciò, avviene secondo dei precisi riferi-
tori che, per motivi di lavoro, non parteciperà alle menti estetico-culturali.
prove successive. Nasce quindi l'esigenza di sosti- In rapporto alle esigenze del gruppo la modalità
tuire il batterista e così Stefano prende gradual- di approccio e di conduzione è per lo più diretti-
mente il suo posto alla batteria. va: i conduttori mantengono un approccio strut-
Il genere musicale suonato dal gruppo è rock-pop turante mirato alla costruzione di oggetti sonoro-
classico. In questa prospettiva stilistica lo stru- musicali (i brani) connotati da valenze estetiche.
mento batteria rock-pop non è solo elemento rit- La ricerca del senso estetico conduce pazienti ed
mico sonoro che si amalgama ad altri elementi: la operatori a desiderare un particolare oggetto
funzione ritmica non è alla pari con quella degli sonoro che rappresenti la musica del gruppo: si
altri strumenti. Quest'ambito di riferimento cul- pensa, così, ad una registrazione dei brani. La
turale lo evidenzia chiaramente: la batteria registrazione verrà più volte rimandata per ragio-
diventa elemento regolatore del ritmo e suona ni esterne al gruppo come l'assenza del tecnico o
fondamentalmente l'ossatura ritmica di un brano ritardi nella preparazione dell'impianto di regi-
allineandosi così alla scansione metrica. Il tempo strazione.
in quattro, cioè i quarti di cassa e rullante insie- A giugno viene registrato il demo contenente i
me agli ottavi di charleston sono il “tempo” ed “il pezzi provati dal gruppo. Conclusa la sessione di
ritmo” che organizzano l'intera canzone e riferi- registrazione in presa diretta, l'immagine del
38
mento per tutti gli altri strumenti.2 gruppo viene catturata in una foto sul telefono di
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&
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D. A parte un breve incontro avvenuto a distanza po “I clooner“, gliene domando la ragione e mi


di un mese dalla fine delle attività non sono sta- risponde “perché dobbiamo fare i cloni delle can-
ti previsti momenti di elaborazione di insieme, per zoni di altri”.
esempio fasi di discussione sull'articolazione tra il In un altra circostanza D. esprime che gli piace-
riascolto del materiale audio (preparato o im- rebbe fare musica più personalizzata “anche cose
provvisato) e la ricostruzione del vissuto sonoro. che fanno balibalibalibulibà, ma si fa casino tutti
insieme. Serve una persona che dà le parti agli
L'ambivalenza è un punto cardine dell'intera altri se no si fa casino”.
esperienza. Ancor più significativo è un dialogo tra F. e G.
In un primo momento F. e D. si confrontano spes- dopo le prove. F. dice a G.: “La musica deve esse-
so su dubbi teorico musicali e mettono in gioco la re più libera, con l'improvvisazione si fa musica
loro personale alfabetizzazione per la riuscita di spontanea”. G. risponde “ma bisogna stare attenti
passaggi e concatenazioni armoniche. F. chiede ad a non fare una cosa anarchica”.
uno dei dei conduttori i fogli dove sono indicati L'improvvisazione è questione delicata4: se il codi-
gli accordi dei brani: fa sempre domande che chie- ce simbolico musicale rappresenta il linguaggio
dono una maggior precisione. Durante un brano a condiviso con l'altro, l'improvvisazione implica la
F. viene indicata la presenza di un accordo e lui capacità del musicista di porsi in rapporto con ciò
puntualizza che non è stato scritto sul foglio. che lo circonda. La libertà di questa dimensione si
D. manifesta il suo entusiasmo esclamando che restringe o si espande secondo diverse misure: da
gli sono stati insegnati accordi che non sapeva, una improvvisazione idiomatica puntellata di rife-
mette il foglio con la struttura degli accordi rimenti culturali, all'improvvisazione libera, o spe-
davanti a lui come riferimento, ma non riesce a rimentale, connotata di estemporaneità, perdita
seguirlo e aggiunge “ma non sono buono!“. dei riferimenti e sottrazione alle regole, libera
G. suona la chitarra con schemi motori molto auto- associazione sonora, apertura dell'inconscio.5
matizzati: impassibile nell'espressione suona la chi- Lo stesso meccanismo si attiva nell'improvvisazio-
tarra con la mano rigida sullo strumento che scan- ne libera: in un gruppo di improvvisazione musi-
disce le scale su ogni accordo. Quando sostituisce cale la polifonia permette la simultaneità delle
l'accordo previsto con un altro reagisce all'errore libere associazioni di chi suona.
con un brusco movimento del corpo e del viso, di I pazienti parlano della loro difficoltà ad abban-
forte disapprovazione, poi ritorna impassibile. donare i cardini simbolici del linguaggio musicale
I pazienti si confrontano con un codice simbolico, e della paura di un suono destrutturato che con-
il “linguaggio” musicale: chiedono che sia punto cretizzerebbe il disordine interiore e che potrebbe
di riferimento ma nello stesso tempo esprimono sollecitare un vissuto soverchiante.
la loro difficoltà nell'averne a che fare.3 Nel vissuto del gruppo c'è una naturale direzione
Si nota anche come le competenze musicali ven- verso un confronto e una dialettica tra la dimen-
gano utilizzate come modalità difensiva per raf- sione del codice simbolico musicale e quella della
freddare le valenze emotigene della musica. libertà improvvisativa: per funzionare armonica-
mente le due modalità necessitano di un canale
In seguito, tuttavia F. dirà “è restrittivo suonare di integrazione tra di esse, limite necessario a
queste canzoni. La musica è più spontanea, più farle esistere e a farle tollerare.
libera. Vorrei fare improvvisazione”. L'esperienza è stata delineata inizialmente come
39
D. durante una prova trova un nome per il grup- un'attività musicale con pazienti ed operatori.
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bibliografia

Benenzon R.O. Dopo le osservazioni fatte sorgono spontanee al-


La nuova Musicoterapia, cune domande: sapendo che è possibile un'al-
Phoenix, Roma, 1997.
leanza terapeutica più profonda che dispieghi
Bruscia K.E.
nuovi processi comunicativi e relazionali esiste
Guida generale alla quindi per questo gruppo un'evoluzione verso
musicoterapia, Ismez, un'interazione non musicale ma musicoterapica?
Roma, 2005. Oppure ci possiamo chiedere: un’interazione mu-
sicoterapica sarebbe realmente un'evoluzione o il
Bruscia K.E.
Modelli di improvvisazione in rischio di connotare terapeuticamente il lavoro
musicoterapia, Ismez editore, potrebbe compromettere l'attività svolta finora?
Roma, 2000. La discussione ci coinvolge e implica la messa in
gioco di noi operatori.
Cano C.
Simboli sonori, Franco Angeli,
Milano, 1985. Conclusioni
Gli obbiettivi minimi prefissati sono stati sicura-
Delalande F. mente raggiunti; infatti i pazienti sono riusciti a
Le condotte musicali, Clueb,
mantenere un rapporto continuativo con il CSM,
Bologna, 1993.
ad assumere regolarmente la terapia ed accettare
Ducourneau G. con maggior coinvolgimento il progetto terapeu-
Elementi di Musicoterapia, tico personale.
Cosmopolis, Torino, 2001. Noi siamo molto soddisfatti di aver aiutato questi
ragazzi a diventare un gruppo, a riuscire ad espri-
Galimberti U.
Dizionario di Psicologia, UTET,
mere in un contesto protetto ma non strettamente
Torino, 1992. sanitario emozioni attraverso la musica e a far pro-
vare loro la soddisfazione di aver fatto un lavoro
Grazioso G. malgrado la fatica, il coinvolgimento e l'impegno.
Suono, musica, movimento,
Al termine delle sedute abbiamo organizzato un
Carocci Faber, Roma, 2005.
incontro presso il nostro centro in previsione della
Lacan J. consegna dei CD registrati alla Casa dalla Musi-
Il seminario. Libro X. ca, in tale occasione abbiamo somministrato i
L'angoscia, Einaudi, 2007. test di autovalutazione finale.
I riscontri dei test di autovalutazione sono stati
Lecourt E.
Analisi di gruppo e musicote- positivi:
rapia: il gruppo e il sonoro, - all'inizio il test dell'ansia presentava un pun-
Cittadella Editrice, teggio pari a 35,82, relativo ad un livello d'an-
Assisi, 1996.
sia medio-alto; al termine il punteggio medio
Lecourt E. era pari a 34,13, rilevando una diminuzione
La Musicoterapia, Cittadella, dell'ansia ad un livello più basso;
Assisi, 1992. - il test della depressione ha visto una riduzione
del punteggio da 39,02 a 35,24.
Lowen A.
Bioenergetica, Feltrinelli,
Dopo l'ascolto di gruppo di alcuni brani abbiamo
40
Milano, 1993. commentato insieme la registrazione e l'anda-
musica terapia
&
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bibliografia
mento degli incontri effettuati. Abbiamo poi rac- Laplanche J., Pontalis G.B.
colto idee, proposte, aspettative per il futuro ciclo Enciclopedia della
psicoanalisi, Laterza,
di incontri.
Roma - Bari, 1987.
È stato così osservato che non solo i giovani
hanno partecipato all'iniziativa, ma si sono entu- Manarolo G.
siasmati richiedendone una continuazione. Manuale di Musicoterapia,
Abbiamo registrato un miglioramento della capa- Cosmopolis, Torino, 2006.

cità relazionale, maggior rispetto reciproco e tol-


Martini L.G., Taddei M.M.
leranza nello stare insieme e un incremento del- Spaziare nella musica,
l’autonomia nel sapersi organizzare l'attività. Carocci Faber, Roma, 2006.
Inoltre, l'elemento sonoro-musicale ha offerto ai
ragazzi l'opportunità di condividere ed elaborare Montinari G.
Musica & Terapia (a cura di)
vissuti emotivi altrimenti non riconosciuti.
G. Manarolo e Borghesi M.,
Cosmopolis, Torino, 2004.
NOTE
1 ISO: Insieme infinito di energie sonore, acustiche e di Moore A.F.
movimento che appartengono a un individuo e che lo Enciclopedia della musica, (a
caratterizzano. Rolando Benenzon, Manuale di musico- cura di) Jean-Jacques Nattiez,
terapia, Borla, Roma, 1983. Einaudi, Milano, 2006.
2 “Forse il tratto di maggior rilievo nella musica (popola-
re contemporanea) che ha le proprie origini nel gospel Picq L., Vayer P.
e nel blues, è la presenza di un esplicito strato metrico.
Educazione psicomotoria e
Piuttosto che lasciar inferire la presenza della pulsazio-
ritardo mentale, Armando,
ne ritmica negli indizi offerti da una serie di strumenti
Roma, 1993.
ad intonazione variabile, la musica popolare contempo-
ranea propende decisamente a fondere tali informazio-
ni in un'unica linea, quella del batterista (o dei batteri- Pigozzi L.
sti).” Jean-Jacques Nattiez, Enciclopedia della musica, A nuda voce. Vocalità,
Allan F. Moore, pag. 707, Einaudi, Milano, 2006. Inconscio, Sessualità,
3 Avere a che fare con il codice musicale “rimanda in Antigone, Torino, 2008.
chiave metaforica al rapporto con la realtà, con le rego-
le, con il limite…con un limite che non rappresenta Postacchini P.L.
un'autorità regolatrice ma un bordo dal quale lasciarsi Ricciotti A., Borghesi M.
contenere.” G. Manarolo, Manuale di Musicoterapia, Musicoterapia, Carocci,
pag.260, Cosmopolis, Torino, 2006.
Roma, 2004.
4 “L'atto inventivo ha a che vedere con la mancanza di
difese, con il non condizionamento. La ricerca di novità
Spaccazzocchi M.
o di soluzioni inedite è un elemento di irrazionalità, di
destrutturazione, dove vi è un sottrarsi alle regole e alla Musica: Umana Esperienza,
ferrea logica della realtà e la ricerca di collegamenti Quattroventi, Urbino, 2002.
inconsueti e illogici”. G. Manarolo e M. Borghesi, Musi-
ca & Terapia, G. Montinari, “L'inventiva del terapeuta
come fattore di terapia”, Cosmopolis, Torino, 2004.
5 La libera associazione è quel “metodo che consiste nel-
l'esprimere senza discriminazione tutti i pensieri che
vengono in mente sia a partire da un elemento dato,
parola, numero, immagini di un sogno, rappresentazio-
ni qualsiasi, sia in modo spontaneo”. Laplanche J., Pon-
talis G.B., Enciclopedia della psicoanalisi, pag. 294, 41
Laterza, Roma - Bari, 1987.
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Musicoterapia in SPDC

Musicoterapista, Torino
(Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura)
The following article, based on the speech given
during the day of study: "Music, mind and pro-
cesses of care" held in Genoa in May 2008, is a

Antonio Sarcinella,
reflection on / evaluation of the Music Therapy
intervention at the SPDC department of the
"Amedeo di Savoia" hospital in Turin.
Reflection, as the aim is to analyze the theoreti-
cal aspects behind the choice of a group inter-
vention.
Evaluation because, after an explanation of the
way in which it operates, there is a series of que-
stions that analyze the critical points that
occurred during the intervention.

Premessa
Il seguente articolo, elaborazione della comuni-
cazione esposta durante la giornata di studi:
“Musica, psiche e processi di cura” svoltasi a
Genova nel Maggio del 2008, parte dall'analisi
dell'intervento di Musicoterapia (MT) che si sta
svolgendo presso il reparto Spdc del Dipartimento
di Salute mentale dell'ex Asl 3 di Torino (ora Asl
2) situato presso l'Ospedale “Amedeo di Savoia”.
Il periodo preso in analisi è quello che va dal 30
gennaio 2007 al 30 marzo 2008, che ha visto lo
svolgersi di 34 sedute a cui hanno partecipato in
totale 165 pazienti sui 426 che sono stati ricove-
Ha senso
rati in struttura.
un intervento La riflessione è partita da una semplice domanda:
“Ha senso un intervento di musicoterapia grup-
di musicoterapia
pale in SPDC, struttura che accoglie pazienti in
gruppale fase di crisi acuta?”
Per rispondere ci siamo lasciati guidare da alcune
in SPDC,
riflessioni proposte da Franco Fasolo, già
struttura Direttore Dipartimento di Salute Mentale di
che accoglie Padova, che in un seminario svolto per l'Asl invi-
tava a soffermarsi sui seguenti punti:
pazienti • Sebbene i pazienti in crisi siano, per forza di
in fase cose, ripiegati su se stessi, essi creano comun-
que un gruppo all'interno della struttura;
42
di crisi acuta? gruppo che va utilizzato e valorizzato.
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Le sedute
“Gruppo che giace, Gruppo
di Musicoterapia essere riconosciuta come
che già c'è”. offrono un’occasione sede dello svolgimento
• Questo gruppo esiste
per un livello di omo-
di riflessione sul della seduta: vengono
spostati i tavoli e le sedie
geineità fra i pazienti, gruppo formatosi lungo il perimetro del
che in esso si ricono- muro, viene srotolato un
scono e si incontrano tappeto e su esso collo-
dandosi visibilità reciproca. Questo incontro va cati gli strumenti.
organizzato e strutturato. Prima dell'inizio della seduta si effettua un pre-
• Le sedute di Musicoterapia offrono un’occasio- gruppo, dove, in coincidenza con il passaggio di
ne di riflessione sul gruppo formatosi e di consegne per il cambio turno degli infermieri, si
valorizzazione delle “dissonanze” personali raccolgono le informazioni (diagnosi, età, ambu-
presenti in esso e tipiche del ricovero in Spdc. latorio di riferimento e stato del ricovero) dei
Ovviamente nella formalizzazione degli obiettivi pazienti ospiti del reparto, sia verbalmente che
da perseguire in un simile contesto vanno tenute dalle cartelle cliniche. I dati raccolti permettono
in considerazione le caratteristiche proprie della agli operatori di elaborare una strategia di inter-
struttura ospitante. vento che, in questo caso specifico, non può esse-
In modo particolare l'attenzione sarà posta sul re a lungo termine e improntata su un percorso
fatto che ci troveremo di fronte a una frequente che prevede più incontri, ma deve essere impo-
rotazione dei fruitori e sulla situazione che li ha stata settimanalmente in base ai ricoveri effet-
portati all'inserimento, per cui l'obiettivo di un tuati in struttura.
lavoro di gruppo con l'utilizzo del parametro Segue a questa riunione il giro nelle stanze per
sonoro, non sarà tanto finalizzato ad un processo invitare gli ospiti a partecipare.
elaborativo dei propri vissuti, quanto ad affianca- La seduta, che ha una durata molto variabile a
re e rafforzare, con modalità relazionali, quello secondo della tipologia dei pazienti presenti in
“contenitivo” messo in atto dalla struttura. reparto, ha come caratteristiche principali:
Sarà dunque importante riuscire a creare una situa- • Il Gruppo Aperto: per la particolare tipicità
zione il più possibile rilassata e non costrittiva dove della situazione dei pazienti, la seduta si svol-
utilizzare tale parametro, in modo da offrire un ge in una stanza con la porta aperta che per-
momento privilegiato per favorire i processi di mette loro di entrare ed uscire dalla seduta in
idealizzazione, valorizzando gli aspetti positivi evo- qualsiasi momento. Inoltre la situazione grup-
cati dall'esecuzione musicale e fornire un'occasione pale permette di garantire, anzi richiede, una
per rafforzare i propri meccanismi di difesa. simultaneità di interventi, caratteristica neces-
saria nella fase acuta della crisi (Lecourt, 1996).
Modalità d'intervento • L'Improvvisazione: le sedute sono di tipo
Le sedute hanno una cadenza settimanale, il improvvisativo per offrire ai pazienti la possi-
pomeriggio del Martedì, e si svolgono nel salone bilità di esternare la rappresentazione del pro-
del reparto che funge da luogo di aggregazione prio mondo interno attraverso la produzione
(utilizzato per la mensa, per la visita parenti, per sonora (Postacchini, 1997).
fumare, etc.) • La Cogestione: La seduta è gestita da un Tera-
All'arrivo si cerca di sistemare la stanza affinché peuta ed un Coterapeuta, per garantire un'at-
43
possa avere, il più possibile, caratteristiche per tenzione maggiore alle richieste di ciascun pa-
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bibliografia

Aldridge D. ziente in seduta e per garantire anche atten-


Music therapy research: A zione ai pazienti che si avvicinano durante lo
review of medical research
svolgimento della seduta. Collabora con i Tera-
literature within a general
context of music therapy peuti un tirocinante della scuola di Musicote-
research, The Arts in Psycho- rapia di Torino.
therapy, 20, 11-35, 1993.

Postgruppo
Aldridge D.
Staying close to practice: Segue poi il momento del rimando ai medici e agli
Which evidence, foe whom, infermieri del reparto. Nel postgruppo i musicote-
by whom, Music Therapy rapeuti raccontano l'andamento della seduta, la
Today (online), Vol IV, Issue 5,
partecipazione dei singoli e il grado del loro coin-
available at http://musicthe-
rapyworld.net, 2003.
volgimento emotivo, apportando ulteriori ele-
menti di conoscenza dei diversi pazienti.
Albano F. Al termine dell'incontro vengono aggiornate le
Un’esperienza di formazione
cartelle cliniche dei degenti.
in musicoterapia, Tesi di
laurea, Facoltà di Lettere e
Per alcuni pazienti viene valutata la possibilità di
Filosofia, D.A.M.S., Università essere inseriti, dopo le dimissioni dal reparto, nel
di Bologna, 1994-‘95. gruppo di musicoterapia, gestito dagli stessi musico-
terapeuti, nella struttura diurna del dipartimento.
Albano F., Artale G.
Sistemi dinamici e ricerca in
musicoterapia: studio Supervisione
sull’evoluzione della relazione Sono previsti incontri periodici di supervisione
musicoterapeuta paziente per i musicoterapeuti, svolti con uno psichiatra
attraverso il sistema di
del dipartimento, formatosi in ambito musicote-
decodifica relazionale di A.
Fogel, in M. Borghesi, M. rapico con la metodologia Benenzon.
Mancini, A.M. Barbagallo,
M. Olivieri, (a cura di) Quale Punti Critici
scientificità per la
Dal lavoro in supervisione (e da quello svolto da
musicoterapia: i contributi
della ricerca, Quaderni di un'allieva infermiera in preparazione della tesi di
musica applicata N° 22, diploma della scuola), sono emersi alcuni punti
PCC, Assisi, 2003. critici del nostro intervento che, nel futuro pros-
simo, saranno soggetti a maggior analisi attraver-
Benenzon R.
Manuale di Musicoterapia,
so l'elaborazione di adeguati strumenti (questio-
Borla, Roma, 1992. nari da somministrare agli operatori della struttu-
ra, confronti con altre équipe, organizzazione di
Benenzon R.O.
seminari, etc…).
La nuova Musicoterapia,
Phoenix, Roma, 1997.
In modo particolare vengono messi in evidenza i
seguenti punti, come si vede concatenati fra loro:
Bruscia K. • Mt in ambiente istituzionale: si porta uno stru-
Casi clinici di Musicoterapia mento in un ambiente non preposto ad un
– Adulti, Gli Archetti ISMEZ,
certo tipo di terapia;
44 Roma, 1995.
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bibliografia
• il reparto è condizionato fortemente dalla tem- Cano C.
pistica. Il lavoro sul tempo biologico e terapeu- Simboli sonori, Franco Angeli,
Milano, 1985.
tico, tipico del nostro intervento, va a scontrar-
si con il tempo, necessariamente maggiormen- Delalande F.
te strutturato, dell'istituzione; Le condotte musicali, Clueb,
• come viene vissuto dagli altri operatori, medici Bologna, 1993.

ed infermieri, il nostro intervento?


Ducourneau G.
• reparto in terapia o terapia in reparto? Cosa Elementi di Musicoterapia,
succede durante l'intervento? La richiesta di Cosmopolis, Torino, 2001.
sospendere la normale vita del reparto per far
Fasolo F.
convogliare l'attenzione generale su questo
Psichiatria senza rete – ed.
tipo di intervento è particolarmente esosa, Cleup, Padova, 2007.
priva di realismo e in antitesi con l'intervento
attuato in struttura? O ne è il naturale prolun- Ezzu A., Messaglia R.
Introduzione alla
gamento?
Musicoterapia, Musica
Pratica, Torino, 2006.

Lecourt E.
Analisi di gruppo e
Musicoterapia, Cittadella,
Assisi, 1996.

Manarolo G., Borghesi M.


(a cura di) Musica e Terapia,
Cosmopolis, Torino, 1998.

Manarolo G.
Manuale di Musicoterapia,
Cosmopolis, Torino, 2006.

Postacchini P.L.,
Ricciotti A., Borghesi M.
Lineamenti di Musicoterapia,
Nuova Italia Scientifica,
Roma, 1997.

45
musica terapia
&
MUSICOTERAPIA 20_6.0:MUSICOTERAPIA 18.qxp 14-10-2009 15:57 Pagina 46

Quale ricerca in Musicoterapia? *

ricercatore e formatore in ambito musicoterapico, Cremona


The article put the attention on the necessity to
define better what is music therapy but also to
ground this field on theoretical and methodolo-
gical criteria. It underlines moreover that music
therapy needs to improve the research area in
relation to the process analysis and the outco-
mes of the interventions. Subsequently the paper
quotes the main music and art therapy journals
included in the scientific databases, alighting on
the characteristics of the scientific articles.
Finally the author remarks the importance of the
specific training of research in the vocational
Alfredo Raglio,

education of the music therapists.

Inizialmente desidero fare alcune considerazioni


preliminari poiché porre l'attenzione su una te-
matica complessa e articolata come la ricerca esi-
ge alcune riflessioni che rendano successivamen-
te chiaro e coerente il pensiero esposto. La prima
considerazione riguarda la letteratura relativa al
tema musicoterapia e ricerca. Mi pare che l'ambi-
to della ricerca musicoterapeutica risenta dell'as-
senza di adeguate riflessioni inerenti la definizio-
ne di musicoterapia. Ciò implica il riferimento a
questo termine con modalità e contenuti piutto-
sto vaghi o, in alcuni casi, confusi. Frequente-
mente si coglie infatti un accostamento del ter-
L'intervento
mine musicoterapia a interventi con la musica
musicale di per sé realizzati in ambito patologico. Da un punto di vi-
sta clinico e scientifico pare invece necessaria la
credo non possa
presenza di alcune coordinate che rendano plau-
essere indicato sibile l'utilizzo del termine “terapia” in associazio-
ne al termine “musica”. L'intervento musicale di
come terapeutico
per sé credo non possa essere indicato come tera-
in assenza peutico in assenza di elementi che lo possano de-
di elementi finire come tale (Raglio, 2008). Ecco dunque la
necessità di indicare gli elementi imprescindibili
che lo possano per pensare a un intervento che, sulla base di pre-
definire supposti teorico-applicativi e di contenuti speci-
fici, possa potenzialmente produrre cambiamenti
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come tale in soggetti affetti da patologie o disagi di varia
musica terapia
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La musicoterapia,
natura. Rimangono inol- non è la semplice riferimento, il punto cen-
tre alcuni quesiti essen- trale della terapia con la
ziali, impliciti nello stesso giustapposizione musica risulta essere il
concetto di ricerca e le-
gati a definire quali sono
di musica e patologia nesso suono-relazione,
nella sua complessità e
gli ambiti in cui la musica nelle sue diverse possibili
può produrre un effetto applicazioni. La musico-
terapeutico, attraverso quali applicazioni e quali terapia, quindi, non è la semplice giustapposizio-
canali. E ancora: quali sono i cambiamenti tera- ne di musica e patologia o il possibile o momen-
peutici auspicabilmente indotti dall'intervento taneo benessere procurato da un ascolto o da una
musicoterapeutico? Come avviene il cambiamen- produzione musicale” (ivi, p. 17). Tali considera-
to? Come può essere dimostrato l'esito di un trat- zioni sono in sintonia con l'evoluzione della disci-
tamento musicoterapeutico? Tutto ciò apre po- plina in ambito internazionale. Si sono infatti svi-
tenziali ambiti di studio e di ricerca a cui, pur- luppati approcci che sono fortemente centrati sul
troppo, non si è ancora dedicata molta attenzio- punto di incontro tra l'elemento sonoro-musicale
ne, soprattutto in ambito nazionale. Si possono e la relazione (terapeutica), seppure nella varietà
delineare vari possibili ambiti in cui la ricerca può di tecniche utilizzate e teorie sottostanti. Nel pa-
trovare spazio: l'ambito teorico, quello legato al norama così complesso e variegato della musico-
processo musicoterapeutico (che cosa avviene nel terapia (Wheeler, 2005) il pensiero scientifico po-
setting durante il trattamento) e quello legato trebbe sembrare qualcosa di ancora lontano o ad-
agli esiti dell'intervento (quali sono i risultati ot- dirittura estraneo all'evoluzione della disciplina.
tenuti). Ciò che è stato premesso e ciò che segui- Ciò costituisce anche la ragione per la quale, pro-
rà è riferito a una definizione di musicoterapia babilmente, la ricerca non si è ancora adeguata-
che fa riferimento alla relazione come elemento mente sviluppata. Questo deriva anche da una ra-
centrale dell'intervento. La musicoterapia viene gione contingente, cioè dalla giovane età della
quindi considerata come “…una disciplina che po- disciplina. Credo però che il problema sia essen-
ne al centro dei suoi interessi il paradigma suono- zialmente quello di dare una direzione all'evolu-
essere umano, cercando di perseguire finalità pre- zione della disciplina. C'è chi pensa ad essa come
ventive, riabilitative e terapeutiche attraverso un a un intervento che, proprio perché basato sul bi-
processo relazionale che si avvale di specifiche nomio suono-relazione, abbia una natura non in-
tecniche. Esse si riferiscono prevalentemente al- dagabile attraverso un approccio scientifico; chi
l'ascolto musicale (musicoterapia recettiva) o al- al contrario pensa che sia necessario agire sul set-
l'improvvisazione sonoro musicale (musicoterapia ting musicoterapeutico standardizzandolo e
improvvisativa) e dovrebbero perseguire obiettivi quindi rendendolo scientificamente più “credibi-
riconducibili alla dimensione intra e interperso- le” e chi, come chi scrive, ha cercato e sta cercan-
nale dell'individuo, nonché al ripristino e/o al po- do di salvaguardare il processo terapeutico (unico
tenziamento di funzioni compromesse dalla pre- e irripetibile) ma di attuare premesse e strategie
senza di una patologia, riducendone i sintomi o metodologiche che connotino l'intervento musi-
prevenendo/stabilizzando le complicanze deter- coterapeutico e ne mostrino i risultati attraverso
minate dai sintomi stessi. Sulla base della defini- modalità scientificamente adeguate e condivise.
zione sopra riportata appare comunque chiaro Non si vuole considerare in questo scritto il pun-
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che, prescindendo dal modello musicoterapico di to di vista di coloro i quali continuano a mante-
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nere un incomprensibile scetticismo sulle poten- cale, secondo solidi criteri metodologici e con una
zialità terapeutiche della musica. La sterminata attenzione elaborativa che permetta la produzio-
letteratura e alcuni autorevoli studi incoraggiano ne di dati scientifici. Sostanzialmente si tratta di
il proseguimento della ricerca nell'ambito musi- analizzare il processo e gli esiti dell'intervento
coterapeutico e in tutti gli ambiti ad esso corre- con un'attenzione particolare alla fase proget-
lati (psicologia della musica, musicologia, neuro- tuale e valutativa dell'intervento terapeutico. Per
scienze, etc.). Come già anticipato nella letteratu- garantire scientificità e rigore a tali procedure è
ra internazionale vengono descritti studi in cui si importante separare il trattamento clinico dai
propongono, in un contesto patologico, interven- processi di valutazione ed elaborazione dei dati.
ti in cui la musica viene utilizzata genericamente, Ciò non garantisce solo una maggiore obiettività
con modalità non definite e in assenza di uno nella ricerca ma consente anche di salvaguardare
specifico setting terapeutico e di coordinate teo- la relazione paziente/musicoterapeuta che rima-
rico-applicative. Tali studi hanno una rilevanza ne sostanzialmente indipendente dalle procedure
scientifica poiché vengono in molti casi utilizzate della ricerca. Il processo, la sua evoluzione e gli
nella ricerca procedure metodologicamente ade- esiti da esso prodotti divengono oggetto di studio
guate (Kazdin, 1996; Ercolani, 2007; Lis et al., senza alterare i contenuti dell'intervento e garan-
2007), soprattutto nella fase valutativa (ad esem- tendo al musicoterapeuta quella libertà di azione
pio procedure statistiche corrette e opportune al necessaria al fine di salvaguardare l'unicità della
fine di vagliare i risultati ottenuti). La stessa im- relazione con il paziente. Quali sono quindi le ti-
postazione può essere riscontrata anche in molti pologie possibili di ricerca in musicoterapia? Ri-
studi riferiti all'ambito delle neuroscienze e musi- tengo che sia necessario introdurre essenzialmen-
ca, in cui raffinate competenze neurologiche e te due filoni di ricerca: uno relativo, appunto, al-
sofisticati strumenti tecnologici garantiscono la valutazione del processo soffermandosi su
un'elevata qualità scientifica della ricerca ma non quanto accade nel setting musicoterapeutico e
sempre un'attenta analisi dei materiali sonoro- l'altro relativo agli esiti prodotti.
musicali utilizzati nelle esperienze realizzate. Il primo caso presuppone la definizione del mo-
Inoltre l'esperienza musicale proposta in tali cir- dello musicoterapeutico e le conseguenti modali-
costanze è fondamentalmente basata sulla stimo- tà di valutazione dello stesso. Questo pone in evi-
lazione sonoro-musicale (ascolto di frammenti o denza i contenuti dell'intervento, li mette in rela-
brani musicali) e viene realizzata in setting speri- zione a teorie di riferimento e crea le condizioni
mentali che risultano essere profondamente di- e le modalità scientifiche per documentare l'evo-
versi da quello musicoterapeutico. Credo che la luzione del trattamento terapeutico. La musicote-
ricerca in musicoterapia debba salvaguardare in- rapia, in questo momento, presenta alcune lacu-
tegralmente la componente relazionale e consen- ne sia nella definizione dei modelli applicativi che
tire quindi la realizzazione delle esperienze in set- nella valutazione del processo. Nella letteratura
ting naturali, non alterati dalle condizioni speri- internazionale sono pochi gli studi che documen-
mentali che caratterizzano una gran parte degli tano la presenza di strumenti di valutazione (Pa-
studi reperibili nella letteratura sull'argomento. vlicevic et al., 1989; Benenzon et al., 1997; Bru-
Se, quindi, si accoglie la definizione di musicote- scia, 2001). Tali strumenti inoltre presentano una
rapia che pone alla base dell'intervento la relazio- scarsa diffusione, un elevato livello di soggettivi-
ne, la ricerca diviene l'applicazione di una terapia tà, l'assenza di procedure volte a verificare la va-
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relazionale attraverso il mediatore sonoro-musi- lidità e l'attendibilità degli stessi e vengono im-
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piegati con una scarsa sistematicità (Wigram, scurando o omettendo le proposte sonoro-musi-
2005). La letteratura evidenzia come l'osservazio- cali e la loro connotazione. Gli studi controllati e
ne/valutazione riguardi sovente dati descrittivi, randomizzati/controllati rappresentano l'impo-
spesso piuttosto statici, cioè non riferibili al dina- stazione prevalente in ambito scientifico (Raglio,
mismo dell'interazione tra il soggetto e il musico- op. cit.). Ciò implica un notevole rigore che attri-
terapeuta (Raglio, op.cit.). Credo che l'afferma- buisce allo studio caratteristiche di maggiore
zione di Ricci Bitti sintetizzi adeguatamente obiettività e validità. Dopo le premesse che intro-
quanto affermato: “È necessario partire dall'idea ducono lo studio e l'enucleazione degli obiettivi
condivisa che i processi che si realizzano nella dello stesso, è inoltre importante che, sulla base
pratica musicoterapeutica e gli effetti che si ot- di parametri stabiliti a priori, vengano dettaglia-
tengono non sono “ineffabili”, ma che essi posso- tamente definite le modalità di svolgimento del-
no essere evidenziati da indicatori (rilevabili con- la ricerca (campione e caratteristiche dello stesso,
sensualmente e “misurabili”) che si riferiscono obiettivo dello studio, approccio utilizzato, durata
tanto ai comportamenti osservati quanto ai vis- del trattamento, modalità e strumenti di verifica,
suti e ai significati soggettivi: questa possibilità è tipologia di elaborazione statistica, etc). Ciò pro-
consentita dalla traducibilità di tali indicatori in durrà dati la cui elaborazione statistica definirà la
dati (siano essi dati quantitativi o qualitativi). significatività e darà seguito a una discus-
Questo passaggio da indicatori in dati, seppure sione/commento. Questa parte, unitamente alle
possa far pensare a un certo grado di “semplifica- conclusioni dello studio, proporrà una sintesi er-
zione” o “manipolazione” del processo terapeuti- meneutica dello stesso e costituirà le basi per un
co, permette di realizzare una valutazione dei fat- eventuale successivo studio. Questa procedura
tori terapeutici che intervengono nel processo costituisce uno schema di lavoro in cui vengono
stesso, secondo i criteri dell'intersoggettività; so- inscritti gli studi sottoposti al vaglio scientifico
lo in tal modo sarà possibile completare e inte- per il loro riconoscimento. Il prodotto finale del
grare la tradizionale “narrazione clinica” (basata lavoro di ricerca è la produzione di un articolo
essenzialmente su descrizioni /resoconti del tera- scientifico che, qualora venga pubblicato, arric-
peuta) che, seppure suggestiva, non sempre per- chisce i database della ricerca e può avviare un
mette un adeguato confronto critico all'interno confronto tra esperienze accomunate da proce-
di uno specifico orientamento teorico-metodolo- dure e linguaggi condivisi. Ogni nuovo studio sol-
gico” (Ricci Bitti, 2008, p. 8). Gli studi di Albano lecita riflessioni, produce nuovi stimoli e suggeri-
(Albano et al., 2003), Artale (Artale et al. 2006) e sce potenziali sviluppi ed evoluzioni del pensiero.
Raglio (Raglio et al., 2006; 2007) nell'ambito del- Le riviste musicoterapeutiche sono numerose ma
la musicoterapia e dell'intersoggettività si collo- mantengono un'impostazione prevalentemente
cano in questa prospettiva. Nel secondo caso la qualitativa. Allo stato attuale l'unica rivista che ap-
ricerca dovrebbe riguardare gli esiti prodotti dal pare nel database più diffuso e consultato nel web
trattamento musicoterapeutico. Si tratta dell'a- (mi riferisco a “PubMed”, www.ncbi.nlm.nih.gov)
spetto ritenuto più significativo dal punto di vi- è l’“American Journal of Music Therapy”. Si tratta
sta clinico poiché legittima l'intervento e prova di una rivista pubblicata dall'American Music
l'efficacia dello stesso. Come già affermato molti Therapy Association che vanta una lunga tradi-
degli studi privilegiano proprio questo aspetto a zione e che riflette il percorso evolutivo della mu-
discapito dei contenuti dell'intervento soffer- sicoterapia, a partire dal 1964. Tra le riviste musi-
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mandosi sulla metodologia della ricerca ma tra- coterapeutiche di rilevanza internazionale si pos-
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sono ancora ricordare: il “Nordic Journal of Music approcci ben definiti e modalità condivise nella
Therapy”, il “British Journal of Music Therapy” e valutazione del processo e degli esiti, che la mu-
l’“Australian Journal of Music Therapy”. Voglio ri- sicoterapia produce risultati sul piano clinico cre-
cordare anche “Music Therapy Today”, una pub- do costituisca la principale sfida nell'evoluzione
blicazione online, facilmente accessibile e di no- della disciplina. La letteratura internazionale ha
tevole interesse clinico e scientifico (www.music- evidenziato le lacune della musicoterapia dal
therapyworld.net). Naturalmente esistono altre punto di vista scientifico: una grande parte degli
riviste che riflettono la situazione, ancora in fieri, studi realizzati, infatti, mantiene un'impostazione
che la musicoterapia sta attraversando, non solo prevalentemente qualitativa eludendo i passaggi
nel nostro Paese. La loro diffusione è quindi più sopra menzionati e by-passando i principali
limitata, così come le citazioni di tali riviste ap- aspetti che conferiscono scientificità e credibilità
paiono più raramente nei contesti scientifici. La alle ricerche. Spesso non si creano quindi le pre-
lingua inglese si afferma, senza alcun dubbio, co- messe per riconoscere la reale efficacia degli in-
me la lingua delle discipline di ambito scientifico. terventi e i conseguenti riscontri clinici. Alcune
Accanto alle riviste di contenuto specificamente importanti revisioni della letteratura musicotera-
musicoterapeutico si rileva anche la presenza di peutica (Cochrane Reviews) riferite a differenti
altre che includono studi riferiti a terapie alter- ambiti applicativi evidenziano tali limiti (Vink et
native e/o complementari (ad esempio “Alternati- al., 2004; Gold et al., 2005; Gold et al., 2006; Ce-
ve Therapies in Health and Medicine”, "Comple- peda et al., 2006; Maratos et al., 2008). Accanto a
mentary Therapies in Medicine”, “Journal of Al- questi studi che pongono l'accento su metodolo-
ternative and Complementary Medicine” oppure gie prevalentemente quantitative esistono moda-
“The Arts in Psychotherapy”), quindi anche affe- lità di conduzione degli studi che, pur mostrando
renti all'ambito musicoterapeutico. La maggior limiti numerici rispetto alle casistiche considera-
parte delle riviste scientifiche pubblica studi rea- te, mantengono un rigore scientifico dato dal-
lizzati in ambito medico e psicologico. I lavori l'impostazione dello studio stesso nonché dalle
musicoterapeutici più strutturati e significativi modalità di valutazione utilizzate. La metodolo-
possono essere pubblicati anche su questa tipolo- gia del “caso singolo” costituisce l'esempio più
gia di riviste purchè rispondenti a rigorosi criteri evidente in tal senso. Per una recente revisione
metodologici e formali. La selezione dei lavori da della letteratura nei principali ambiti applicativi
parte di queste riviste è particolarmente accurata della musicoterapia si rimanda comunque il letto-
(talvolta spietata), poiché il riferimento ad esse re all'ultima parte del recente testo “Musicotera-
costituisce il principale criterio sulla base del pia e scientificità: dalla clinica alla ricerca” (Ra-
quale è possibile asserire, nel nostro caso, l'effica- glio, op. cit.).
cia della musicoterapia nei diversi ambiti patolo- La ricerca musicoterapeutica è strettamente con-
gici e nelle sue diverse applicazioni. Ritengo che nessa in realtà con altri aspetti che caratterizza-
questo sia un punto essenziale per la musicotera- no la disciplina. Credo che primariamente si deb-
pia dato che la presenza di numerosi studi pub- ba rilevare, in Italia, l'assenza di un percorso for-
blicati su riviste con elevato impatto scientifico mativo adeguato in rapporto alle competenze ri-
potrebbe certamente facilitare il riconoscimento chieste a un ricercatore di ambito musicotera-
della disciplina sul piano istituzionale. Poter af- peutico. Tali competenze riguardano vari livelli ri-
fermare, sulla base di ricerche condotte con rigo- feribili ad aspetti clinici, ma anche specifici della
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re, su basi numeriche significative, utilizzando ricerca (metodologici, statistici, etc.). Ritengo che
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questa richieda soprattutto una “forma mentis” si di modalità valutative adeguate dal punto di
predisposta a cogliere prospettive di studio e pos- vista metodologico garantendo un maggiore li-
sibili strategie applicative che ne permettano la vello di oggettività e scientificità. Mi pare impor-
realizzazione. L'esperienza clinica favorisce il de- tante sottolineare che l'équipe di musicoterapia
terminarsi di intuizioni che creano le premesse debba avere, come condizione imprescindibile af-
per la ricerca e favoriscono l'elaborazione degli finché lo studio si possa ritenere adeguato, un
eventi e dei risultati. Il lavoro clinico sviluppa, modello terapeutico condiviso da cui derivino
inoltre, le attitudini osservative che sono alla ba- modalità applicative e valutative. Anche per ciò
se della lettura/interpretazione del processo mu- che riguarda gli esiti del trattamento, quindi l'u-
sicoterapeutico. Credo che un ricercatore debba tilizzo di scale cliniche di valutazione, è opportu-
sviluppare conoscenze e competenze che gli pos- no mantenere obiettività e neutralità e ciò avvie-
sano permettere di confrontarsi con i professioni- ne attraverso modalità di somministrazione delle
sti di altri ambiti con i quali realizzare ed elabo- scale “in cieco”, cioè senza che il valutatore sia a
rare i progetti di ricerca. L'integrazione del para- conoscenza di quali pazienti sono inseriti nel
digma quantitativo con quello qualitativo impli- gruppo sperimentale (sottoposto a trattamento) e
ca l'assunzione, nella ricerca musicoterapeutica di quali nel gruppo di controllo (non sottoposti a
differenti ruoli. È infatti necessario pensare a trattamento musicoterapeutico). Di particolare
un’équipe musicoterapeutica che si possa inte- importanza risulta essere la presenza, nel gruppo
grare in quella multidisciplinare che conduce la di ricerca, di un professionista con competenze
ricerca. I possibili ruoli che un musicoterapeuta statistiche che, sia nella fase progettuale che in
può assumere si riferiscono alla conduzione delle quella elaborativa, intervenga su un piano meto-
sedute, all'osservazione delle stesse e alla proget- dologico e attraverso una sistematizzazione dei
tazione, supervisione ed elaborazione dello stu- dati secondo criteri che valorizzino e legittimino
dio. La separazione di questi ruoli garantisce una il significato degli stessi (Traficante, 2008). La ri-
maggiore neutralità e libertà d'azione concorren- cerca acquisisce una notevole importanza non
do a determinare un maggiore livello di scientifi- solo dal punto di vista scientifico ma anche dal
cità. Il musicoterapeuta che conduce le sedute si punto di vista clinico. Per poter determinare in-
occupa del processo e del trattamento, indipen- fatti quale approccio musicoterapeutico, per qua-
dentemente dagli obiettivi della ricerca, così co- le patologia e con quali aspettative è importante
me chi osserva è bene che non venga coinvolto sistematizzare gli interventi e strutturarli in mo-
nella relazione con il paziente per garantire, sulla do tale che possano fornire elementi obiettivi e
base di parametri osservativi predefiniti, una rendere l'azione terapeutica legittima ed efficace.
maggiore obiettività e indipendenza nella valuta- Qualsiasi applicazione musicoterapeutica presup-
zione. Allo stesso modo è bene che chi si occupa pone infatti alcuni interrogativi di fondo: perché
della fase progettuale ed elaborativa dello studio la musicoterapia in quello specifico ambito pato-
non venga condizionato da quanto si verifica nel logico? Quale approccio terapeutico? Su quali ba-
trattamento e nel contesto applicativo. Se da un si? Credo che proprio la ricerca possa contribuire
lato ciò determina un'ottica riduttiva (poiché la in modo determinante a dare alcune risposte agli
musicoterapia, come ogni terapia relazionale, non interrogativi sopra menzionati. È allora importan-
può non tenere conto di alcuni aspetti riferibili al te l'accesso, da parte dei professionisti della mu-
processo e di alcune variabili legate a chi condu- sicoterapia, ma non solo, ai dati forniti dagli stu-
51
ce il trattamento), dall'altro facilita lo strutturar- di realizzati e disponibili nei database citati nel
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bibliografia

Albano F., Artale G. presente scritto. La ricerca costituisce quindi un


Sistemi dinamici e ricerca in
musicoterapia: studio sull’e- ambito particolarmente significativo per la musi-
voluzione della relazione mu- coterapia. Nonostante la graduale definizione
sicoterapeuta/paziente attra-
verso il sistema di decodifica della disciplina possa far sembrare prematura la
relazionale di Alan Fogel, in
Borghesi M., Mancini M., Bar-
prospettiva della ricerca si può ritenere che que-
bagallo A.M., Olivieri M. (a st'ultima può contribuire alla definizione e al ri-
cura di), Quale scientificità
per la musicoterapia: i contri- conoscimento della musicoterapia nei suoi diver-
buti della ricerca, Quaderni di si contesti applicativi. Questo crea “un paradosso
Musica Applicata, Pro Civita-
te Christiana, Assisi, 22, 2003. sia dal punto di vista clinico che della ricerca: da
Artale G., Albano F., un lato si esige una scientificità che legittimi la
Grassilli C. pratica, dall'altro la scientificità potrebbe più fa-
L’approccio storico-relazionale
in musicoterapia: analisi di un cilmente derivare dalla legittimazione dell'appli-
frame, Ar-tè. Quaderni Italiani
delle Artiterapie, 00, Edizioni
cazione. Anche la formazione in musicoterapia
Cosmopolis, 2006. non ha ancora un riconoscimento istituzionale e
Benenzon R.O., questo non facilita l'accesso alla ricerca, come
De Gainza V.H., Wagner G. d'altro canto quest'ultimo è correlato, almeno in
La nuova musicoterapia,
Phoenix, Roma, 1997. parte, a un riconoscimento istituzionale della for-
Bruscia K.E., mazione. Queste contraddizioni rappresentano in
Modelli di improvvisazione parte la situazione italiana, ma non solo, della
in musicoterapia, Ismez,
Roma, 2001. musicoterapia” (Raglio, op.cit., p. 19). Credo in-
Cepeda M.S., Carr D.B., fatti che l'aspetto su cui si possa riflettere in me-
Lau J., Alvarez H. rito alla scarsità di esperienze di ricerca musico-
Music for pain relief, The
Cochrane Database of Syste- terapeutica in Italia sia anche in rapporto alla
matic Reviews, 2006.
scarsità di esperienze applicative. Tali esperienze
Ercolani A.P. sono infatti piuttosto frammentate e, spesso, non
Strumenti statistici per la ri-
cerca, la valutazione e la dia- contestualizzate in ambito istituzionale. Non cre-
gnosi in psicologia, Raffaello
Cortina, Milano, 2007.
do che questo sia esclusivamente imputabile al
non riconoscimento della disciplina, ma spesso
Gold C., Heldal TO.,
Dahle T., Wigram T. deriva da una carenza formativa dei professioni-
Music therapy for schizophre- sti della musicoterapia e da una insufficiente
nia or schizophrenia-like ill-
nesses, The Cochrane Database apertura da parte del mondo scientifico e acca-
of Systematic Reviews, 2005.
demico. Contatti istituzionali (sia in ambito appli-
Gold C., Wigram T., cativo che formativo) e sinergie culturali e pro-
Elefant C.
Music therapy for autistic fessionali tra i diversi ambiti afferenti alla disci-
spectrum disorder, The Coch-
rane Database of Systematic
plina possono quindi a mio avviso facilitare lo svi-
Reviews, 2006. luppo della ricerca e ripercuotersi positivamente
Lis A., Zennaro A. sull'evoluzione della musicoterapia.
Metodologia della ricerca in
Psicologia Clinica, Carocci,
Roma, 2007. Mi pare di poter affermare che nonostante l’evi-
Maratos A.S., Gold C., dente potenziale effetto positivo del suono e
Wang X., Crawford M.J. della musica, dato dalla sua valenza estetica,
52 Music Therapy for Depression,
The Cochrane Database of espressiva e relazionale, è necessario incanalare le
musica terapia

Systematic Reviews, 2008.


&
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bibliografia
esperienze in un rigore clinico e applicativo che Kazdin A.E.
Metodi di ricerca in psicolo-
possa definirne anche la valenza terapeutica. gia clinica, Il Mulino,
Credo che il termine terapia implichi questo sfor- Bologna, 1996.
zo non solo dal punto di vista scientifico ma Pavlicevic M., Trevarthen C.
anche dal punto di vista etico. In questo senso il A musical assessment of
psychiatric states in adults,
futuro della musicoterapia pare essere quello di Psychopathology, 22, 1989.
individuare una specificità del contenuto musica-
Raglio A., Traficante D.,
le come agente terapeutico nei diversi contesti Oasi O.
applicativi. Credo che la ricerca possa contribuire A coding scheme for the eva-
luation of the relationship in
a rendere l’ “agire musicoterapeutico” sempre più music therapy sessions,
“agire scientifico”, attraverso uno sforzo di verifi- Psychological Reports, 2006.
ca, quantificazione e lettura degli eventi musico- Raglio A., Traficante D.,
terapeutici, pur mantenendo integre quelle com- Oasi O.
ponenti soggettive quali la creatività, la dimen- Comparison of music therapy
coding scheme with the Mu-
sione estetica e quella emotivo-relazionale che sic Therapy Checklist,
sono parti fondamentali e imprescindibili nell'in- Psychological Reports, 2007.

tervento stesso. Raglio A.


Musicoterapia e scientificità:
dalla clinica alla ricerca,
Franco Angeli, Milano, 2008.
* Il presente articolo è ospitato nel volume “ Psi-
Ricci Bitti P.E.,
cologia della Musica e Musicoterapia: appunti per Introduzione, sta in Raglio A.,
un dialogo”, G. Manarolo, a cura di, Cosmopolis, Musicoterapia e scientificità:
dalla clinica alla ricerca,
Torino, 2009. Franco Angeli, Milano, 2008.

Traficante D.
La statistica applicabile alla
ricerca in musicoterapia, sta
in Raglio A., Musicoterapia e
scientificità: dalla clinica alla
ricerca, Franco Angeli,
Milano, 2008.

Vink A.C., Birks J.S.,


Bruinsma M.S., Scholten RJ.S.
Music Therapy foe people
with Dementia, The Cochrane
Database of Systematic Re-
views, 2004.

Wigram T.
Improvvisazione. Metodi e
tecniche per clinici, educatori
e studenti di musicoterapia,
Ismez, Roma, 2005.

Wheeler B.L.
(a cura di), Music Therapy Re-
search. Quantitative and
Qualitative Perspectives,
Barcelona Publishers, 53
Phoenixville PA, 2005.
musica terapia
&
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recensioni
a cura di Luca Zoccolan

Crescere Toccando. poro-sonoro-musicali (ISO) apprese sin dall’inizio


Aiutare il bambino con deficit visivo attraverso della vita, registrate nella memoria implicita, e l’esi-
il gioco sonoro stenza, nel patrimonio innato di ciascun individuo, di
Maria Luisa Gargiulo e Valter Dadone, elementi significativi di tipo sonoro, cinestetico, tat-
Franco Angeli, Milano, 2009. tile, propriocettivo, eccetera. Questi elementi, aventi
un valore evoluzionistico, sono implicitamente rico-
“È stato un grande piacere aver letto questo libro, nosciuti dalla persona come dotati di significato e
pieno di sorprese e di spunti di riflessione. Questo si- possono attivare o riattivare in lei funzionamenti
gnifica che non è soltanto un libro molto utile per adeguati, se sostenuti da una relazione opportuna.
coloro che si occupano di persone cieche o ipove- La Parte terza si focalizza sulle applicazioni pratiche,
denti, ma è anche fonte di idee e di stimoli creativi conseguenti ai presupposti trattati nelle parti prece-
per tutti coloro che impiegano risorse non verbali denti. La peculiare condizione di deficit visivo deter-
nello sviluppo di canali di comunicazione e nel mi- mina spesso alcuni comportamenti tipici, non im-
glioramento della qualità della vita…”. Così inizia la mediatamente comprensibili da parte di una perso-
postfazione del professor Benenzon, che si trova a na normovedente, poco abituata a comunicare in
chiusura di questo testo, nato dalla collaborazione modo non verbale con persone che non possono av-
tra una psicoterapeuta ed un musicoterapista, attivi valersi di segnali visivi. Da ciò la particolare utilità,
da alcuni anni nel campo del deficit visivo. Sono in- nella formazione del musicoterapista, di sperimen-
fatti i bambini ciechi o ipovedenti i veri protagoni- tare ed affinare in prima persona il funzionamento
sti del lavoro qui presentato, con o senza minorazio- dei sensi dell’udito e del tatto, nell’esplorazione del-
ni aggiuntive. l’ambiente e nelle relazioni interpersonali. Tale per-
Quest’opera scaturisce da un lavoro di affinamento corso viene denominato Extra-Visual Training: si
ed ottimizzazione della musicoterapia e del suo set- tratta di un processo guidato attraverso il quale il
ting, derivante dalla conoscenza delle problemati- musicoterapista esplora e vive il proprio setting e gli
che relative alla riabilitazione di questi bambini e ambienti circostanti senza l’utilizzo della vista. Ciò
da una vasta esperienza che i due autori hanno al facilita nel terapista la comprensione di alcuni com-
loro attivo. La struttura del testo riflette il processo portamenti del bambino, la creazione di una rappre-
con il quale gli autori hanno integrato le loro com- sentazione delle sue intenzioni, una più empatica
petenze. comprensione dei suoi stati d’animo e bisogni. La
La Parte prima costituisce un’impalcatura teorica e formazione in Extra-Visual Training contribuisce
concettuale di riferimento, per orientare il lettore quindi alla creazione di una teoria della mente del-
sulle determinanti specifiche del funzionamento l’altro, utile alla relazione terapeutica, perché facili-
delle persone con problemi di vista, con particola- ta nel terapista atteggiamenti più spontanei, com-
re riguardo all’ipovisione e alla cecità primarie o prensivi ed empatici.
precoci. A tal proposito il professor Benenzon commenta: “ ...
Nella Parte seconda vengono illustrate le caratteri- l’esperienza di relazionarsi senza l’uso della vista
stiche peculiari proprie della musicoterapia, in parti- non dovrebbe riguardare solo coloro che lavorano
colar modo quelle che sono state le modifiche e le con persone non vedenti ma, come il Modello pre-
integrazioni al modello teorico di riferimento, ovve- vede, dovrebbe essere vissuta da tutti quelli che la-
ro quello di MTB. Il processo musicoterapico, infatti, vorano sul non verbale. Per addentrarci specifica-
è fra le attività che possono essere particolarmente mente nel mondo infinito del contesto non verbale,
utili nel contribuire ad attivare o sviluppare alcuni la vista non è sufficiente a garantire un adeguato
funzionamenti che sono, o potrebbero essere, condi- monitoraggio né dell’altro, né di se stessi”.
zionati negativamente dal deficit visivo. In particola- La strutturazione della stanza di musicoterapia, l’or-
re la Mt Benenzoniana utilizza un contesto di comu- ganizzazione e collocazione degli oggetti, la distan-
nicazione non verbale, molto adatto per veicolare za interpersonale, l’uso della comunicazione non
contenuti dell’esperienza di tipo implicito, presimbo- verbale, sono elementi dei quali viene proposto e
lico e preverbale. Tale contesto, com’è noto, ricono- dettagliatamente descritto l’utilizzo all’interno della
54 sce e utilizza l’esistenza di esperienze percettive cor- relazione terapeutica.
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Nei numerosi esempi riportati nel testo sono inoltre dicina che clinicamente si trova in contrasto con la
illustrati i comportamenti dei bambini in risposta al- cultura occidentale.
le variazioni del setting e del comportamento del Il libro di Guylaine Vaillancourt però mostra una co-
terapista. scienza terapeutica d’avanguardia ed è una vera
L’approccio agli oggetti sonori utilizzati durante le perla per quanto concerne la musicoterapia rappor-
sedute, che nel testo viene descritto, tiene conto tata all’età evolutiva.
delle particolari necessità intrinseche nell’atto di L’autrice di Guarire a suon di musica- musicoterapia
toccare, sia al fine di consentire al bambino la crea- per bambini e adolescenti- se da una parte mette a
zione di un’immagine mentale unitaria dell’oggetto disposizione la sua professionalità infermieristica
che sta manipolando, sia per poter utilizzare gli og- consentendo anche al lettore meno informato di co-
getti per gli scambi comunicativi all’interno della re- noscere tecnicamente ed in modo appropriato i vari
lazione con il musicoterapista. ambiti di intervento in cui la musicoterapia può ri-
“L’altra scoperta di questo libro”, commenta ancora sultare di grande efficacia per lo sviluppo del bam-
lo stesso Benenzon, “è stata per me quella di pren- bino e delle sue capacità espressivo-creative, dall’al-
dere in considerazione e valorizzare la mano come tra rivela un’attenzione amorevole per la musica e
parte integrante dell’identità di una persona: a vol- tutti i generi e gli stili che la attraversano e l’hanno
te le mani vengono considerate solo da un punto di attraversata nei secoli.
vista motorio e operativo, mentre è importante con- In queste pagine dal linguaggio semplice ma mai
siderarne le potenzialità e gli aspetti di percezione banale, dal contenuto accessibile ma mai superfi-
attiva, di azione e di conoscenza”.. ciale, la musicoterapeuta presidente dell’associazio-
In particolare, sono stati individuati e descritti faci- ne dei musicoterapeuti del Canada francofono
litatori relazionali, finalizzati ad agevolare l’instau- chiarisce in modo esemplare ciò che distingue la
rarsi della situazione di attenzione condivisa tra il musicoterapia dagli altri interventi di tipo musicale
bambino e il terapista, nell’ambito di un’interazione che per altro vengono affrontati senza essere mini-
di tipo cooperativo paritetico, condizione che a vol- mamente sminuiti agli occhi della terapia e della
te è più difficile da raggiungere a causa della man- scienza clinica.
canza di alcune informazioni non verbali veicolate Guylaine ci mostra la musica da diverse angolature:
dalla vista. musica come animazione, musica come intervento
Infine il testo è corredato da numerose schede di educativo, musica come approccio riabilitativo, mu-
approfondimento e da esempi riferiti a reali espe- sica come terapia.
rienze di lavoro: si tratta di strumenti operativi uti- Tutte forze in grado di migliorare, cooperare e con-
lizzabili dal terapista per integrare la propria corni- tribuire all’armonia psico-fisica del bambino nell’ar-
ce teorica di riferimento e per potenziare la propria co del suo sviluppo.
sensibilità ed efficacia, mediante uno sviluppo più Così l’autrice si rivolge a genitori e operatori che
consapevole dei suoi canali percettivi e di comuni- siano disponibili ad offrire “ai bambini l’opportunità
cazione, alternativi a quello verbale, per il migliora- di vivere la musica in ogni sua veste per migliorarne
mento della qualità della vita dei destinatari, lo svi- ed accompagnarne la crescita globale”.
luppo ed il potenziamento delle loro capacità rela- “La musica“, afferma l’autrice, “ dovrebbe essere ac-
zionali, di crescita personale e di integrazione. cessibile a tutti, soprattutto ai bambini e agli adole-
scenti che in essa trovano un mezzo espressivo e co-
municativo ideale, indipendentemente dalla loro
condizione fisica, intellettiva, affettiva e sociale.
Guarire a suon di musica. Il modo con cui l’autrice si rapporta al lettore e la
Musicoterapia per bambini e adolescenti delicatezza con cui si accosta all’animus musicale,
Guylaine Vaillancourt insieme all’accuratezza e meticolosità cui vengono
Edizioni Amrita, Giaveno (To), 2006 presentati i molti casi clinici descritti nell’opera, so-
no una bella testimonianza di cosa la musica e la
I libri pubblicati dalle edizioni Amrita che parlano di musicoterapia potranno rappresentare per il benes-
musica e guarigione talvolta si rifanno ad una me- sere dell’umanità e dei suoi figli. 55
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Il canto del leone verde.


La musica come specchio dell’anima.
Jörg Rasche
Edizioni Magi, Roma, 2006.

Raramente un libro di musica è capace di frenare il scalica fra struttura psichica e forma musicale sem-
lettore desideroso di immergersi tra le note, le ana- bra depauperare il corpus musicale della sua qualità
lisi e le riflessioni di un musicologo esperto e co- e funzionalità espressiva data dalla spontaneità ed
sciente, tuttavia il saggio di Jörg Rasche, analista immediatezza della dimensione sonora.
junghiano nonché eminente organista e pianista In altre parole come direbbe il cognitivista Levitin
berlinese, è una lettura di tale tortuosità che divie- dove sono andati a finire il piacere dell’ascolto e la
ne difficile pensare di venirne a capo senza un sen- passione per il fatto musicale!
so di pesantezza.
Ogni libro di musicologia nasconde le sue insidie;
talvolta si celano dietro analisi così precise e detta-
gliate che costringono il lettore anche più smalizia-
to a procurarsi uno spartito delle composizioni men-
zionate. L’opera del medico- musicista tedesco si
spinge però ben oltre e diviene un monito per tutti
coloro che in musicoterapia recettiva confidano
troppo nel legame che unisce indubbiamente le
strutture musicali a quelle psicologiche.
L’idea che gravita intorno al libro di Rasche è estre-
mamente affascinante ma altrettanto pericolosa.
Il Leone verde: il solvente alchemico color smeraldo
che rende possibile ogni trasformazione.
L’analogia è presto fatta, nella musica ma soprattut-
to tra le correnti musicali incarnate dai pilastri del-
la storia compositiva quali Bach, Mozart, Beethoven,
Schuman,Chopin albergano gli stessi archetipi o
modelli universali che si trovano nella moderna psi-
cologia analitica ed ancor prima nelle formule al-
chemiche.
Il medico tedesco che non tralascia il valore tera-
peutico che respiriamo nella musica classica offren-
doci analisi dettagliate ed impeccabili delle opere di
Bach con relativi riferimenti ed accenni analitici al-
le opere di Jung e di Neummann, solleva quell’inter-
rogativo che è alla base di ogni riflessione musico-
terapica e che ci induce a diffidare di letture come
queste tanto ben architettate quanto devianti sul
piano clinico.
Musica come terapia o musica per la terapia?
Il gusto ermeneutico per il fenomeno musicale che
indubbiamente caratterizza il simbolismo di ogni
grande composizione non giustifica quel sapore ma-
gico che l’autore rischia di conferire all’elemento so-
noro-musicale costringendolo a perdere il suo ruolo
56 di medium relazionale. Inoltre un’ analisi così dida-
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notiziario
Molti colleghi e professionisti possono chiedersi per lungo tempo, e in sua vece non sono nate
cosa sta succedendo in Italia o in Europa, quale alternative. Nelle ricerche internazionali sui
sia la salute della disciplina musicoterapica. grandi motori quale Medline, psyclit, psycolgi-
Questo notiziario si pone l’obiettivo di fare una cal review, eric, cochrane collaboration et al., o
fotografia di quanto ha svolto sin qui l’attuale sui siti specifici della musicoterapia quali il nor-
mandato della Confiam. dic journal sono quasi assenti i lavori di ricerca
-La Confederazione si occupa sin dal suo esor- a cura di colleghi italiani. Da quanto i colleghi
dio, risalente al 1994, del processo formativo stranieri possono apprendere per via telematica
nello specifico della Musicoterapia. La sua rap- si potrebbe desumere che in Italia la musicote-
presentanza - 11 scuole tra cui la storica Cep di rapia non si fa; ma non è così.
Assisi - è distribuita su tutto il territorio Italia-
no e si possono valutare in alcune migliaia le -La Confiam in occasione del Convegno Tmt07
persone che nell’ultimo ventennio hanno fre- tenutosi presso l’Università di Padova si è ripro-
quentato i corsi di formazione. messa di ridare avvio alla ricerca. Mantenendo
-L’evoluzione storica delle arti terapie, la diffe- fede a tale impegno ora è operativa una piatta-
renziazione dei linguaggi con potenziale tera- forma che intende avviare una sistematica rico-
peutico, la presenza di diverse federazioni, gnizione sul tema della formazione del musico-
hanno stemperato l’entusiasmo a cui si assiste- terapeuta. Tale contributo che ciascuno di voi
va qualche anno addietro. La quasi assenza di potrà dare (si vedano le indicazioni sotto) sarà
eventi culturali di interesse nazionale, di movi- prezioso e integrato da una giornata studi sulle
menti per il riconoscimento professionale e tecniche e metodologie della ricerca che
quant’altro sono il termometro dello stato di potrebbe tenersi a inizio 2010 presso l’Universi-
salute attuale della musicoterapia. In questo tà di Padova. Tale tema sarà centrale anche
clima la Confiam ha lavorato per la revisione all’interno dell’ottavo congresso europeo in
dello standard formativo in ordine a quanto programma nel 2010 (Evidenze per la Pratica, la
avviene a livello Europeo ridefinendo alcuni cri- Ricerca & la Formazione in Musicoterapia).
teri formativi. Con l’augurio di vedere risollevate le sorti della
Recentemente è stata fatta richiesta di adesio- musicoterapia italiana invitando tutti i lettori a
ne alla Confiam da 5 enti (scuole e associazioni partecipare alla ricerca promossa dall’Università
nuove o già esistenti come il Cetom di Firenze) di Padova lascio aperto lo spazio di confronto e
indicandoci per contrasto quanto sia ancora di contributi che ciascun collega potrà integra-
sentita l’esigenza di appartenere ad un qualcosa re e apportare.
che sia di più che la nostra singola realtà asso-
ciativa o formativa. Eventi
- Con la presenza della Confiam all’ultimo con- VIII Congresso Europeo di Musicoterapia,
gresso mondiale di Buenos Aires, vi è stato un Cádiz (Spagna), dal 5 al 9 Maggio 2010,
ulteriore sforzo di ricerca per comprendere www.musictherapy2010.com
quanti studenti dopo il percorso formativo ope-
rano e in quali contesti prestano il loro contri- VII Congresso Confiam, 28-29-30 Maggio
buto e professionalità. Sono dati che si possono 2010, Genova, per info: manarolo@libero.it
intuire e che propendono verso l’applicazione
preventiva e riabilitativa della musicoterapia Info per la Ricerca
(disabilità, salute mentale, anziani, scuole) ma Partecipa alla ricerca sulla formazione del
esistono, anche se a spot, differenti esperienze e musicoterapeuta rispondendo on-line al que-
progetti che spesso noi stessi non conosciamo o stionario.
di cui non siamo sufficientemente informati. Il sito è http://www.educazione.unipd.it/qmt
Nell’era della multimedialità e della comunica- NB Ringraziamo in anticipo coloro che dedi-
zione scientifica telematica il nostro handicap è cheranno qualche minuto alla compilazione
da identificarsi nella mancanza di scambio delle del questionario predisposto dall’equipe del
esperienze cliniche e di ricerca. Il portale mton- prof. Biasutti.
line divenuto un blog non è più rappresentativo Il presidente Confiam
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di uno sforzo informativo, seppure lo sia stato Bruno Foti
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articoli pubblicati
Numero 0, Luglio 1992 similitudini nell’applicazione della musicoterapia con
Terapie espressive e strutture intermedie (G. Montina- pazienti autistici e in coma (R. Benenzon) • La musica
ri) • Musicoterapia preventiva: suono e musica nella come strumento riabilitativo (A. Campioto, R. Peconio)
preparazione al parto (M. Videsott) • Musicoterapia • Linee generali del trattamento musicoterapico di un
recettiva in ambito psichiatrico (G. Del Puente, G. caso di “Sindrome del Bambino Ipercinetico” (M. Bor-
Manarolo, C. Vecchiato) • L’improvvisazione musicale ghesi) • Strumenti di informazione e di analisi della
nella pratica clinica (M. Gilardone) prassi osservativa in musicoterapia (G. Bonardi)

Volume I, Numero 1, Gennaio 1993 Volume III, Numero 2, Luglio 1995


Etnomusicologia e Musicoterapia (G. Lapassade) • Il senso estetico e la sofferenza psichica: accostamen-
Metodologie musicoterapiche in ambito psichiatrico to stridente o scommessa terapeutica? (E. Giordano) •
(M. Vaggi) • Aspetti di un modello operativo musicote- L’inventiva del terapeuta come fattore di terapia (G.
rapico (F. Moser, I. Toso) • La voce tra mente e corpo Montinari) • La formazione in ambito musicoterapico:
(M. Mancini) • Alcune indicazioni bibliografiche in lineamenti per un progetto di modello formativo (P.L.
ambito musicoterapico (G. Manarolo) Postacchini, M. Mancini, G. Manarolo, C. Bonanomi) •
Il suono e l’anima: la divina analogia (M. Jacoviello) •
Volume I, Numero 2, Luglio 1993 Considerazioni su: dialogo sonoro, espressione corpo-
Musicoterapia e musicoterapeuta: alcune riflessioni rea ed esecuzione musicale (R. Barbarino, A. Artuso, E.
(R. Benenzon) • La Musicoterapia in Germania (F. Pegoraro) • Aspetti metodologici, empatia e sintoniz-
Schwaiblmair) • La Musicoterapia: proposta per una zazione nell’esperienza musicoterapeutica (A. Raglio) •
sistemazione categoriale e applicativa (O. Schindler) • Esperienze di musicoterapia: nascita e sviluppo di una
Riflessioni sull’analisi delle percezioni amodali e delle comunicazione sonora con soggetti portatori di han-
trasformazioni transmodali (P.L. Postacchini, C. Bona- dicap (C. Bonanomi)
nomi) • Metodologie musicoterapiche in ambito neu-
rologico (M. Gilardone) • I linguaggi delle arti in tera- Volume IV, Numero 1, Gennaio 1996
pia: lo spazio della danza (R. De Leonibus) • La musi- Armonizzare sintonizzandosi (P.L. Postacchini) • Dalla
coterapia nella letteratura scientifica internazionale, percezione uditiva al concetto musicale (O. Schindler,
1ª parte (A. Osella, M. Gilardone) M. Gilardone, I. Vernero, A.C. Lautero, E. Banco) • La
formazione musicale (C. Maltoni, P. Salza) • Gruppo sì,
Volume II, Numero 1, Gennaio 1994 gruppo no: riflessioni su due esperienze di musicotera-
Introduzione (F. Giberti) • Ascolto musicale e ascolto pia (M. Mancini) • Musicoterapia e stati di coma:
interiore (W. Scategni) • Lo strumento sonoro musica- riflessioni ed esperienze (G. Garofoli) • Il caso di Luca
le e la Musicoterapia (R. Benenzon) • Ascolto musica- (L. Gamba) • Disturbi del linguaggio e Musicoterapia
le e Musicoterapia (G. Del Puente, G. Manarolo, P. (P.C. Piat, M. Morone)
Pistarino, C. Vecchiato) • La voce come mezzo di
comunicazione non verbale (G. Di Franco) Volume IV, Numero 2, Luglio 1996
Il suono della voce in Psicopatologia (F. Giberti, G.
Volume II, Numero 2, Luglio 1994 Manarolo) • La voce umana: prospettive storiche e
Il piacere musicale (M. Vaggi) • Il suono e l’anima (M. biologiche (M. Gilardone, I. Vernero, E. Banco, O.
Jacoviello) • Dal suono al silenzio: vie sonore dell’inte- Schindler) • La stimolazione sonoro-musicale di
riorità (D. Morando) • Gruppi di ascolto e formazione pazienti in coma (G. Scarso, G. Emanuelli, P. Salza, C.
personale (M. Scardovelli) • Esperienza estetica e con- De Bacco) • La creatività musicale (M. Romagnoli) •
trotransfert (M.E. Garcia) • Funzione polivalente dell’e- Musicoterapia e processi di personalizzazione nella
lemento sonoro-musicale nella riabilitazione dell’in- Psicoterapia di un caso di autismo (L. Degasperi) • La
sufficiente mentale grave (G. Manarolo, M. Gilardone, recettività musicale nei pazienti psichiatrici: un’ipote-
F. Demaestri) si di studio (G. Del Puente, G. Manarolo, S. Remotti) •
Musica e Psicosi: un percorso Musicoterapico con un
Volume III, Numero 1, Gennaio 1995 gruppo di pazienti (A. Campioto, R. Peconio).
Musica e struttura psichica (E. Lecourt) • Nessi funzio-
nali e teleologici tra udire, vedere, parlare e cantare Volume V, Numero 1, Gennaio 1997
58 (Schindler, Vernero, Gilardone) • Il ritmo musicale nella La riabilitazione nel ritardo mentale ed il contributo
rieducazione logopedica (L. Pagliero) • Differenze e della Musicoterapia (G. Moretti) • Uomo Suono: un
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incontro che produce senso (M. Borghesi, P.L. Postac- Volume VII, Numero 2, Luglio 1999
chini, A. Ricciotti) • La Musicoterapia non esiste (D. Dalle pratiche musicali umane alla formazione profes-
Gaita) • L’Anziano e la Musica. L’inizio di un approccio sionale (M. Spaccazocchi) • Formarsi alla relazione in
musicale (B. Capitanio) • Riflessioni su una esperienza Musicoterapia (G. Montinari) • Formarsi in Musicote-
di ascolto con un soggetto insufficiente mentale psi- rapia (P.L. Postacchini) • Prospettive formative e pro-
cotico (P. Ciampi) • Un percorso musicoterapico: dal fessionali in Musicoterapia (P.E. Ricci Bitti) • Un coor-
suono silente al suono risonante (E. De Rossi, G. Ba) • dinamento nazionale per la formazione in Musicotera-
La comprensione dell’intonazione del linguaggio in pia (G. Manarolo)
bambini Down (M. Paolini).
Numero 1, Gennaio 2000
Volume V, Numero 2, Giugno 1997 Malattia di Alzheimer e Terapia Musicale (G. Porziona-
Gli effetti dell’ascoltare musica durante la gravidanza to) • L’utilizzo della Musicoterapia nell’AIDS (A. Ricciot-
e il travaglio di parto: descrizione di un’esperienza (P.L. ti) • L’intervento musicoterapico nella riabilitazione dei
Righetti) • Aspettar cantando: la voce nella scena pazienti post-comatosi (R. Meschini) • Musicoterapia e
degli affetti prenatali (E. Benassi) • Studio sul poten- demenza senile (F. Delicato) • Musicoterapia e AIDS (R.
ziale terapeutico dell’ascolto creativo (M. Borghesi) • Ghiozzi) • Musicoterapia in un Servizio Residenziale per
Musicoterapia e Danzaterapia: le controindicazioni al soggetti Alzheimer (M. Picozzi, D. Gaita, L. Redaelli)
trattamento riabilitativo di alcune patie neurologiche
(C. Laurentaci, G. Megna) • L’ambiente sonoro della Numero 2, Luglio 2000
famiglia e dell’asilo nido: una possibile utilizzazione di Conoscenze attuali in tema di etiopatogenesi dell’au-
suoni e musiche durante l’inserimento (M. G. Farnedi) tismo infantile (G. Lanzi, C.A. Zambrino) • Il tratta-
• La Musicoterapia Prenatale e Perinatale: un’espe- mento musicoterapico di soggetti autistici (G. Mana-
rienza (A. Auditore, F. Pasini). rolo, F. Demaestri) • La musicalità autistica: aspetti
clinici e prospettive di ricerca in musicoterapia (A.
Volume VI, Numero 1, Gennaio 1998 Raglio) • Il modello Benenzon nell’approccio al sog-
Le spine del cactus (C. Lugo) • L’improvvisazione nella getto autistico (R. Benenzon) • Autismo e musicotera-
musica, in psicoterapia, in musicoterapia (P.L. Postac- pia (S. Cangiotti) • Dalla periferia al centro: spazio-
chini) • L’improvvisazione in psicoterapia (A. Ricciotti) suono di una relazione (C. Bonanomi)
• L’improvvisazione nella pratica musicoterapica (M.
Borghesi) • La tastiera elettrica fra educazione e riabi- Numero 3, Gennaio 2001
litazione: analisi di un caso (Pier Giorgio Oriani) • Musica emozioni e teoria dell’attaccamento (P. L.
Ritmo come forma autogenerata e fantasia di fusione Postacchini) • La Musicoterapia Recettiva (G. Manaro-
(G. Del Puente, S. Remotti) • Aspetti teorici e applica- lo) • Manifestazioni ossessive ed autismo: il loro
tivi della musicoterapia in psichiatria (F. Moser, G. M. intrecciarsi in un trattamento di musicoterapia (G. Del
Rossi, I. Toso). Puente) • Musica e adolescenza Dinamiche evolutive e
regressive (I. Sirtori) • Il perimetro sonoro (A.M. Barba-
Volume VI, Numero 2, Luglio 1998 gallo, L. Giorgioni, L. Mattazzi, M. Moroni, S. Mutali-
Modelli musicali del funzionamento cerebrale (G. Por- passi, L. Pozzi) • Musicoterapia e Patterns di interazio-
zionato) • La mente musicale/educare l’intelligenza ne e comunicazione con bambini pluriminorati: un
musicale (J. Tafuri) • Reversibilità del pensiero e pen- approccio possibile (M.M. Coppa, E. Orena, F. Santoni,
siero musicale del bambino (F. Rota) • Musica, Elabo- M.C. Dolciotti, I. Giampieri, A. Schiavoni) • Musicote-
ratore e Creatività (M. Benedetti) • Inchiostro, silicio e rapia post partum (A. Auditore, F. Pasini)
sonorità neuronali (A. Colla) • Le valenze del pensiero
musicale nel trattamento dei deficit psico-intellettivi Numero 4, Luglio 2001
(F. De Maestri). Ascolto musicale, ascolto clinico (A. Schön) • Musico-
terapia e tossicodipendenza (P.L. Postacchini) • Il
Volume VII, Numero 1, Gennaio 1999 paziente in coma: stimolazione sonoro-musicale o
E se la musica fosse…(M. Spaccazocchi) • Una noce musicoterapia? (G. Scarso, A. Visintin) • Osservazione
poco fa (D. Gaita) • L’ascolto in Musicoterapia (G. del malato di Alzheimer e terapia musicale (C. Bona-
Manarolo) • La musica allunga la vita? (M. Maranto, G. nomi, M.C. Gerosa) • Due storie musicoterapiche (L.
Porzionato) • Musicoterapia e simbolismo: un’espe- Corno) • Il suono del silenzio (A. Gibelli) • Il setting in 59
rienza in ambito istituzionale (A.M. Bagalà) Musicoterapia (M. Borghesi, A. Ricciotti)
musica terapia
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articoli pubblicati
Numero 5, Gennaio 2002 l’età evolutiva (P.L. Postacchini, A. Ricciotti) • Musico-
Riabilitazione Psicosociale e Musicoterapia aspetti terapia e riabilitazione in età evolutiva (R. Burchi, M.E.
introduttivi (L. Croce) • Evoluzione del concetto di D’Ulisse) • Musicoterapia e psicomotricità: un’integra-
riabilitazione in Musicoterapia (P.L. Postacchini) • Pro- zione possibile (R. Meschini, P. Tombari) • L’intervento di
spettive terapeutiche nell’infanzia: “Dalla disarmonia musicoterapia nella psicosi (R. Messaglia) • Terapia
evolutiva alla neuropsicopatologia (G. Boccardi) • sonoro-musicale nei pazienti in coma: esemplificazione
Musicoterapia e ritardo mentale (F. Demaestri, G. tramite un caso clinico (G. Scarso, A. Ezzu) • Musicote-
Manarolo, M. Picozzi, F. Puerari, A. Raglio) • Indicazio- rapia preventiva e profilassi della gravidanza e del puer-
ni al trattamento e criteri di inclusione (M. Picozzi) • perio (F. Pasini, A. Auditore) • Musicoterapia e disturbi
L’assesment in Musicoterapia, il bilancio psicomusica- comunicativo-relazionali in età evolutiva (F. Demaestri)
le e il possibile intervento (G. Manarolo, F. Demaestri)
• L’assessment in musicoterapia, osservazione, rela- Numero 9, Gennaio 2004
zione e il possibile intervento (F. Puerari, A. Raglio) • Psicologia della musica e adolescenza (O. Oasi) •
Tipologie di comportamento sonoro/musicale in sog- Forme musicali e vita mentale in adolescenza (A. Ric-
getti affetti da ritardo mentale (A.M. Barbagallo, C. ciotti) • Musica e Adolescenza (G. Manarolo, M. Ped-
Bonanomi) • La musicoterapia per bambini con diffi- dis) • Un intervento di Musicoterapia con un gruppo
coltà emotive (C.S. Lutz Hochreutener) di adolescenti (L. Metelli, A. Raglio) • L’approccio
musicoterapico in ambito istituzionale: il trattamen-
Numero 6, Luglio 2002 to dei disturbi neuropsichici dell’adolescenza (F.
Relazione, disagio, musica (M. Spaccazocchi) • Musi- Demaestri) • Dal rumore al suono, dalla confusione
coterapia a scuola (M. Borghesi, E. Strobino) • Musi- all’integrazione (R. Busolini, A. Grusovin, M. Paci, F.
coterapia e integrazione scolastica (E. Albanesi) • Un Amione, G. Marin)
intervento Musicoterapico in ambito scolastico (S.
Melchiorri) • L’animazione musicale (M. Sarcinella) • Numero 10, Luglio 2004:
L'educazione musicale come momento di integrazione Espressione dello spazio e del tempo in musicoterapia:
(S. Minella) • L’improvvisazione vocale in musicotera- sintonizzazioni ed empatia (P. L. Postacchini) • Intratte-
pia (A. Grusovin) • L'approccio musicoterapico nel nimento, educazione, preghiera, cura… Quante funzioni
trattamento del ritardo mentale grave: aspetti teorici può svolgere il linguaggio musicale? (L. Quattrini) •
e presentazione di un’esperienza (Karin Selva) • Musi- Musicoterapia in fase preoperatoria (G. Canepa) • L’im-
coterapista e/o Musicoterapeuta? (M. Borghesi, A. provvisazione sonoro-musicale come esperienza forma-
Raglio, F. Suvini) tiva di gruppo (A. Raglio, M. Santonocito) • Musicotera-
pia e anziani (A. Varagnolo, R. Melis, S. Di Pierro)
Numero 7, Gennaio 2003
La percezione sonoro/musicale (G. Del Puente, F. Fiscel- Numero 11, Gennaio 2005
la, S. Valente) • L’ascolto Musicale (G. Manarolo) • La Aspetti timbrici in musica e in Musicoterapia (P. Ciam-
composizione musicale a significato universale. Consi- pi) • Il problema del “significato” in musicoterapia.
derazioni cliniche (G. Scarso, A. Ezzu) • Validità del Alcune riflessioni critiche sullo statuto epistemologico
training musicoterapico in pazienti in stato vegetativo della disciplina, sulle opzioni presenti nel panorama
persistente: studio su tre casi clinici (C. Laurentaci, G. attuale e sui modelli di formazione proposti (G. Gag-
Megna) • L’approccio musicoterapico con un bambino gero) • Il significato dell’espressività vocale nel tratta-
affetto da grave epilessia. Il caso di Leonardo (L. Torre) mento musicoterapico di bambini con Disturbo Gene-
• Co-creare dinamiche e spazi di relazione e comuni- ralizzato dello Sviluppo (DGS) (A. Guzzoni) • L'esporta-
cazione attraverso la musicoterapia (M.M. Coppa, F. bilità spazio-temporale del cambiamento nella pratica
Santoni, C.M. Vigo) • L’evoluzione musicale in Musico- musicoterapica: una pre-ricerca (M. Placidi) • L’ascol-
terapia (B. Foti, I. Ordiner, E. D'Agostini, D. Bertoni) • to come luogo d’incontro: un trattamento di musico-
L’intervento musicoterapico nelle fasi di recupero dopo terapia recettiva (G. Del Puente, G. Manarolo, S. Venu-
il coma (R. Meschini) ti) • Armonie e disarmonie nel disagio motorio: una
rassegna di esperienze (B. Foti)
Numero 8, Luglio 2003: Gli Istituti Superiori di
Studi Musicali e la formazione in Musicoterapia… Numero 12, Luglio 2005
60 paradigma e curriculum musicale… (Maurizio Spacca- La supervisione in Musicoterapia (P. L. Postacchini) • Le
zocchi) • Dialogo riabilitativo fra la Musicoterapia e competenze musicali in ambito musicoterapico: una pro-
musica terapia
&
MUSICOTERAPIA 20_6.0:MUSICOTERAPIA 18.qxp 14-10-2009 15:57 Pagina 61

posta (F. Demaestri) • L’armonia del sé: aspetti musicali musica e gli altri linguaggi (Francesca Prestia) • Musi-
dello sviluppo del sé (C. Tamagnone) • Interventi musico- coterapia e demenza: un caso clinico (M. Gianotti, A.
terapici con bambini gravemente ipotonici (W. Fasser, G. Raglio) • Musicoterapia nelle strutture intermedie:
V. Ruoso) • Emozioni e musica: percorsi di musicoterapia un’esperienza in una comunità di riabilitazione (F.
contro la dispersione scolastica (M. Santonocito, P. Inzerillo) • Le tecniche musicoterapiche (G. Manarolo)
Parentela) • “Il Serpente Arcobaleno” esperienze di musi-
co-arte-terapia e tossicodipendenza (F. Prestia) Numero 17, Gennaio 2008
La musicoterapia nel contesto delle neuroscienze (P.
Numero 13, Gennaio 2006 Postacchini) • La voce delle emozioni: l’espressività
La Psicologia della musica: il punto, le prospettive (G. vocale tra svelamento e inganno (G. Manarolo) •
Nuti) • John Cage: caso vs. improvvisazione (C. Lugo) • Associazione Cantascuola: un percorso espressivo
La composizione in musicoterapia (A. M. Gheltrito) • musicale scuola - sanità - scuola (G. Guiot) •
Musicoterapia preventiva in ambito scolastico: un pro- Musicoterapia e prevenzione in pediatria oncologica
gramma sperimentale per lo sviluppo dell’empatia (E. (M. Macorigh) • La stimolazione sonoro-musicale alla
D’Agostino, I. Ordiner, G. Matricardi) • Musicoterapia e casa dei risvegli Luca de Nigris di Bologna (R. Bolelli) •
Riabilitazione: una esperienza gruppale integrata Gruppi di musicoterapia presso il servizio territoriale di
(Flora Inzerillo) • Dal Caos all’armonia (R. Messaglia) neuropsichiatria dell’infanzia e della adolescenza (L.
Gamba) • Attività di musicoterapia nella riabilitazione
Numero 14, Luglio 2006 psichiatrica (L. Gamba, A. Mainardi, E. Agrimi)
Il cervello nell’esecuzione e nell’ascolto della Musica
(M. Biasutti) • Interazione, relazione e storia: ragiona- Numero 18, Luglio 2008
menti di musicoterapia e supervisione (F. Albano) • Il Musica e terapia: alcune riflessioni storiche (S. A. E.
suono e la mente: un’esperienza di conduzione di Leoni) • Musicoterapia e riabilitazione cognitiva nella
gruppo in psichiatria (G. D’Erba, R. Quinzi) • La condi- schizofrenia: uno studio controllato (E. Ceccato, P. A.
visione degli stati della mente: una possibile lettura Caneva, D. Lamonaca) • Suonare e cantare, tra quoti-
dell’interazione musicoterapica nella grave disabilità dianità e arte, dalla semiologia alla musicoterapia (R.
(S. Borlengo, G. Manarolo, G. Marconcini, L. Tamagno- Bolelli) • Quale musicoterapia nella scuola primaria?
ne) • Un’esperienza di musicoterapia presso l’Hospice (C. Massola, A. Capelli, K. Selva, F. Bottone, F.
della azienda istituti ospitalieri di Cremona (L. Gamba) Demaestri) • A Volte i pesci cantano… Musicoterapia e
• La musica come strategia terapeutica nel tratta- sordità: un esperienza di lavoro con bambini “diversa-
mento delle demenze (A. Raglio) mente” udenti (F. La Placa) • Alice: percorso sonoro tra
improvvisazione e composizione (D. Bruna) •
Numero 15, Gennaio 2007 Musicoterapia per operatori sanitari (G. D’Erba, R.
Implicazioni per l’educazione e la riabilitazione della Quinzi) • Viaggio attraverso la memoria (R. Prencipe)
ricerca psicologica sull’improvvisazione musicale (M.
Biasutti) • Le componenti cerebrali dell’amusia (L. F. Numero 19, Gennaio 2009
Bertolli) • Musicoterapia e stati di coma: un’esperien- Psicologia della Musica e Musicoterapia: quale dialo-
za diretta, il caso di Marco (C. Ceroni) • Forme aperte, go? (R. Caterina) • Neuroscienze e musica: dallo svi-
forme chiuse: una esperienza di musicoterapia di luppo delle abilità musicali alle attuali conoscenze su
gruppo nel centro diurno psichiatrico di Oderzo (TV) (R. percezione, cognizione e fisiologia della musica (L.
Bolelli) • L’intervento integrato tra logopedista e Lopez) • “L’abito che fa il monaco”: il processo tera-
musicoterapista nei bambini con impianto cocleare (A. peutico riabilitativo di una suora di clausura in
M. Beccafichi, G. Giambenedetti) Comunità Psichiatrica (G. Cassano, M. Carnovale)
•Ambiguità e non ambiguità della musica: suggestio-
Numero 16, Luglio 2007 ni in un trattamento di musicoterapia (G. Del Puente,
Legato/staccato: la problematica della creazione e G. Manarolo, S. Guida, F. Pannocchia) • La costruzione
della morte nella musica occidentale del XX° secolo di un intervento clinico integrato: Psicofisiologia e
(Michel Imberty) • Memorie di gruppo e musicoterapia Musicoterapia (A. R. Sabbatucci, M. Consonni) •
(Egidio Freddi, Antonella Guzzoni) • Giocando con i Musicoterapia nelle Cure Palliative: l’esperienza dell’-
suoni: un intervento sul bullismo (E. Prete, A. L. Paler- hospice di Cremona (L. Gamba) • Importanza della
miti, M. G. Bartolo, A. Costabile, R. Marcone) • Esserci, ricerca sperimentale in musicoterapia (M. Biasutti). 61
Esprimersi, Interagire tra adolescenti attraverso la
musica terapia

Gli articoli pubblicati dal 1992 al 1998 sono ora raccolti in “Musica & Terapia, Quaderni italiani di Musicoterapia”
edizioni Cosmopolis Corso Peschiera 320, 10139 - Torino - http://www.edizionicosmopolis.it
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norme redazionali
1) I colleghi interessati a pubblicare articoli origina-
li sulla presente pubblicazione sono pregati di
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posta elettronica:
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2) L’accettazione dei lavori è subordinata alla revisio-


ne critica del comitato di redazione.

3) Per la stesura della bibliografia ci si dovrà attenere


ai seguenti esempi:
a) LIBRO: Cordero G.F., Etologia della comunicazio-
ne, Omega edizioni, Torino, 1986.
b) ARTICOLO DI RIVISTA: Cima E., Psicosi seconda-
rie e psicosi reattive nel ritardo mentale,
Abilitazione e Riabilitazione, II (1), 1993, pp. 51-64.
c) CAPITOLO DI UN LIBRO: Moretti G., Cannao M.,
Stati psicotici nell’infanzia. In M. Groppo, E.
Confalonieri (a cura di), L’Autismo in età scolare,
Marietti Scuola, Casale M. (Al), 1990, pp. 18-36.
d) ATTI DI CONVEGNI: Neumayr A., Musica ed
humanitas. In A. Willeit (a cura di), Atti del
Convegno: Puer, Musica et Medicina, Merano,
1991, pp. 197-205.

4) Gli articoli pubblicati impegnano esclusivamente


la responsabilità degli Autori. La proprietà lettera-
ria spetta all’Editore, che può autorizzare la ripro-
duzione parziale o totale dei lavori pubblicati.

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