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Sermoni Festivi

FESTA DEI SANTI APOSTOLI PIETRO E PAOLO

1. In quel tempo: �Il Signore disse a Simone Pietro: Simone di Giovanni, mi ami tu
pi� di costoro?� (Gv 21,15). In questo vangelo si devono considerare tre fatti: -
la triplice dichiarazione di amore al Signore dell'apostolo Pietro, - il triplice
affidamento che gli viene fatto della chiesa, - il martirio di Pietro.

I. LA TRIPLICE DICHIARAZIONE DI AMORE AL SIGNORE FATTA DAL BEATO PIETRO


2. �Simone di Giovanni, mi ami tu pi� di costoro?�. Dice la Glossa: Ges� domanda
quello che gi� sa: se Pietro lo ama di pi�. Pietro dichiara quello che sa di se
stesso, cio� solo che lo ama, perch� non sa in che misura lo amino gli altri, e
quindi non dice se lo ama pi� degli altri. Ecco che cos� insegn� a non sentenziare
temerariamente su fatti nascosti, e in quanto a s�, memore della sua precedente
triplice negazione, risponde con maggiore cautela e prudenza. E osserva che Ges�
interroga Pietro non una sola volta, ma una seconda e una terza volta; e la terza
volta sente finalmente di essere amato da Pietro. Alla triplice negazione si
contrappone una triplice dichiarazione di amore, affinch� la lingua non resti
schiava pi� del timore che dell'amore.
La prima volta, come racconta Matteo, �neg� davanti a tutti (di conoscere Ges�)
dicendo: Non capisco che cosa tu voglia dire� (Mt 26,70). La seconda volta �neg�
con giuramento: Non conosco quell'uomo� (Mt 26,72). La terza volta �incominci� a
imprecare e a giurare che non conosceva quell'uomo� (Mt 26,74).
Qui, la prima e la seconda volta dichiar�: �Tu sai che io ti amo� (Gv 21,15-
16). La terza volta rispose: �Signore, tu sai tutto: tu sai che io ti amo� (Gv
21,17). Commentando il vangelo di Luca, la Glossa dice: A mezzanotte nega, al canto
del gallo si pente, e dopo la risurrezione dichiara per tre volte di amare colui
che, prima della luce, per tre volte aveva rinnegato: l'errore commesso nelle
tenebre dell'oblio, lo ripar� con il ricordo della luce sperata, e alla presenza
della stessa vera luce raddrizz� perfettamente ci� che era caduto.
3. Ricordati che tre sono le parti del corpo dalle quali procede la morte o la
vita: il cuore, la lingua e la mano. Dal cuore viene il consenso al bene o al male;
dalla lingua il passo successivo della parola; dalla mano l'esecuzione dell'opera.
Se con queste tre parti del corpo abbiamo rinnegato il Signore, poich� i contrari
si curano con i contrari, con le stesse confessiamo il Signore, rinnoviamogli la
nostra fede.
Rinnega con il cuore colui che non crede, o che acconsente al peccato mortale.
Per questo Stefano diceva: �Hanno rinnegato Mos�, dicendo: Chi ti ha costituito
capo e giudice su di noi?� (At 7,35). Mos�, nome che s'interpreta �acquatico�,
raffigura la fede che si nutre nelle acque del battesimo, o anche la grazia della
compunzione.
La fede, che � la prima delle virt�, � come il capo; la grazia della
compunzione � come il giudice: con essa il peccatore giudica se stesso e condanna
il male che ha fatto. Invece coloro che non credono, o che nel loro cuore
acconsentono al peccato mortale negano, rifiutano questo Mos� e non vogliono che
venga costituito loro capo e giudice.
Allo stesso modo rinnega Cristo con la lingua colui che distrugge la verit� con
la menzogna, o calunnia e denigra il prossimo. Dice infatti Pietro: �Voi di fronte
a Pilato avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse
graziato un assassino� (At 3,13-14). Pilato, nome che s'interpreta �bocca del
martellatore�, raffigura la menzogna e la calunnia, alla cui presenza [come avvenne
davanti a Pilato] negano Cristo coloro che rinnegano la sua verit� con la menzogna,
e con il martello della loro bocca calunniatrice colpiscono e distruggono l'amore
verso il prossimo. La detrazione consiste nel trasformare in male il bene fatto
dagli altri, o nello sminuirlo. Quelli che fanno ci� chiedono che venga loro
graziato un assassino, cio� il brigante Barabba, vale a dire il diavolo, e che
Cristo venga crocifisso.
Parimenti rinnega con la mano, colui che di fatto agisce al contrario di ci�
che dice. �Rinnegano Dio con i fatti� (Tt 1,16), dice l'Apostolo. Coloro che in
questo modo rinnegano Cristo tre volte nelle tenebre dei peccati, al canto del
gallo, cio� alla predicazione della Parola di Dio, si pentano, per essere poi
capaci, nella luce della penitenza, di dichiarare per tre volte insieme col beato
Pietro: �Amo, amo, amo!�. Amo con il cuore per mezzo della fede e della devozione;
amo con la lingua con la professione della verit� e con l'edificazione del
prossimo; amo con la mano con la purezza delle opere. Amen

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