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Microeconomia CLEA

G. Calzolari
E. Argentesi

ESERCITAZIONE 4:
MONOPOLIO E CONCORRENZA PERFETTA

Esercizio 1: Scelta ottimale di un monopolista e imposte

Si consideri un monopolista con la seguente funzione di costo totale:


1
C (Q) = 2400 + Q 2 + 10Q
10
La domanda di mercato per il bene prodotto dal monopolista è:
p(Q) = 186 − Q
Si determini:
a) la scelta ottimale del monopolista;
b) la scelta ottimale del monopolista in presenza di una imposta a somma fissa pari a T = 1000;
c) la scelta ottimale del monopolista in presenza di una tassa unitaria sulla quantità venduta pari a
t = 11.

Soluzione

a) L’impresa monopolista, come ogni altra impresa, sceglierà quel livello di produzione che
massimizza i profitti, ovvero in corrispondenza del quale il ricavo marginale è uguale al costo
marginale. I profitti dell’impresa sono:
Π(Q) = p(Q)Q − C (Q)
La condizione per la massimizzazione dei profitti richiede di porre uguale a zero la derivata prima
di tale funzione rispetto a Q. Si noti che, poiché l’impresa monopolista è in grado di fare il prezzo,
il prezzo di mercato è funzione della quantità prodotta e quindi il ricavo marginale è diverso dal
prezzo (nel caso dell’impresa che non fa il prezzo, invece, il prezzo è appunto un dato per l’impresa
e quindi il ricavo marginale è sempre pari al prezzo). La condizione di massimizzazione dei profitti
è quindi:
dp(Q) dC (Q)
Q + p( Q) − =0
dQ dQ
Ovvero ricavo marginale (R’) = costo marginale (C’).
Con riferimento all’esercizio in questione, per determinare l’equilibrio del monopolista occorre
calcolare il costo marginale e il ricavo marginale. Il costo marginale è pari a:
dC 1
C′ = = Q + 10
dQ 5
Il ricavo totale è
R = p(Q)Q = (186 − Q)Q
Quindi il ricavo marginale è:
dR
R′ = = 186 − 2Q
dQ
Si noti che la curva del ricavo marginale ha la stessa intercetta verticale ma pendenza doppia
rispetto alla curva di domanda inversa: questa è una proprietà che vale per tutte le funzioni di
domanda lineari.
Per determinare la quantità ottimale prodotta dal monopolista uguagliamo il ricavo marginale al
costo marginale:

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1
186 − 2Q = Q + 10
5
11Q = 930 − 50
Da cui si ottiene Q* = 80 e, sostituendo tale quantità nella curva di domanda, p* = 106 .
1
Il profitto corrispondente è Π* = 106 ⋅ 80 − 2400 − ⋅ 80 2 − 10 ⋅ 80 = 4640 .
10

b) In presenza di un’imposta a somma fissa pari a 1000, la funzione obiettivo del monopolista è:
Π(Q) = p(Q)Q − C (Q) − 1000
La condizione di ottimo rimane uguale a quella del punto a), ovvero R’ = C’ (poiché la derivata
prima di 1000 è pari a zero) e quindi l’equilibrio del monopolista non cambia rispetto al caso
precedente. L’unica cosa che cambia è il livello del profitto di equilibrio, che passa da 4640 a 3640.

c) In presenza di un’imposta unitaria sulle vendite, invece, la funzione da massimizzare diventa:


Π(Q) = p(Q)Q − C(Q) − 11Q
E la corrispondente condizione di ottimo è:
1
186 − 2Q − Q − 10 − 11 = 0
5
11Q = 930 − 105
In altri termini, l’imposta unitaria comporta un aumento del costo marginale per l’impresa, e
modifica quindi la condizione di ottimo.
Risolvendo l’equazione precedente si ottiene Q* = 75 e, sostituendo nella curva di domanda,
p* = 186 − 75 = 111.
1
Il profitto di equilibrio è Π* = 75 ⋅ 111 − 2400 − ⋅ 752 − 10 ⋅ 75 − 11 ⋅ 75 = 3787,5 e il gettito
10
derivante dall’imposta è pari a 11 ⋅ 75 = 825 .

Esercizio 2: Equilibrio concorrenziale di breve e di lungo periodo

Consideriamo un’industria perfettamente concorrenziale in cui operano 20 imprese identiche


caratterizzate dalla seguente curva dei costi totali:
3
CTi = qi2 + 3
2
con i = 1,...,20.
La curva di domanda per il settore è:
Q D = 80 − 4 p
Determinare:
a) la curva di offerta della singola impresa e del settore nel breve periodo;
b) l’equilibrio di mercato di breve periodo;
c) la quantità prodotta e il numero di imprese operanti sul mercato nel lungo periodo.

Soluzione

a) La condizione di massimizzazione dei profitti per ciascuna delle 20 imprese che sono presenti sul
mercato nel breve periodo si traduce nell’uguaglianza tra ricavo marginale e costo marginale, ovvero:
p = Ci′

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(si tenga presente che le imprese non fanno il prezzo e quindi il ricavo marginale è pari al prezzo di
mercato)
In questo caso il costo marginale è:
Ci′ = 3qi
Quindi la condizione di massimizzazione dei profitti diviene:
p = 3qi
Ciascuna delle 20 imprese deciderà di rimanere sul mercato se i ricavi le consentono di coprire almeno i
costi medi variabili, ovvero se:
3
p ≥ CMV = qi
2
Sostituendo a p l’espressione ottenuta dalla massimizzazione dei profitti, tale disuguaglianza diventa:
3
3qi ≥ qi
2
che è sempre verificata per qi ≥ 0.
La funzione di offerta per la singola impresa nel breve periodo è quindi p = 3qi , che in forma diretta
diventa:
p
qi =
3
Per trovare la curva di offerta del settore si sommano orizzontalmente le curve di offerta delle singole
imprese, ovvero:
20
Q S = 20qi = p
3

b) L’equilibrio di mercato di breve periodo si determina imponendo l’uguaglianza tra curva di domanda
di mercato e curva di offerta di mercato:
QS = QD
20
p = 80 − 4 p
3
Da cui si ricava:
240
pB * = = 7,5
32
QB * = 80 − 4 ⋅ 7,5 = 50
50
qi B * = = 2,5
20
I profitti di equilibrio di ciascuna impresa i sono:
Π i B * = p * ⋅qi * − CT (qi *) =
3
= 7,5 ⋅ 2,5 − ⋅ 2,52 − 3 =
2
= 6,375
Poiché ciascuna delle 20 imprese operanti nel breve periodo ottiene profitti positivi, nuove imprese
entreranno nel mercato nel lungo periodo (infatti nel lungo periodo il numero di imprese non è più fisso).

c) Anche nel lungo periodo devono valere le due condizioni viste in precedenza, ovvero:
i) ciascuna impresa massimizza i profitti ⇒ p = C ′
ii) per poter restare sul mercato, ciascuna impresa deve essere in grado di coprire almeno i costi
medi (di lungo periodo) ⇒ p ≥ CMT .

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Tuttavia, se il prezzo è superiore al costo medio di lungo periodo, le imprese faranno profitti
positivi e quindi nel lungo periodo, sotto l’ipotesi di libertà d’entrata, entreranno nuove imprese
fino a che i profitti sono pari a zero, ovvero fino a che p = CMT .
Quindi dalle condizioni i) e ii) si ottiene:
p = C ′ = CMT
Per ottenere la quantità prodotta nel lungo periodo si può quindi procedere in due modi:
• uguagliare i costi marginali ai costi medi di lungo periodo;
• trovare il punto di minimo della curva dei costi medi di lungo periodo (poiché sappiamo che la curva
dei costi marginali interseca la curva dei costi medi nel suo punto di minimo)
Nello svolgimento di questo esercizio seguiremo il secondo procedimento.
I costi medi di lungo periodo (o totali) sono:
3 3
CMTi = qi +
2 qi
Per trovare il punto di minimo della curva dei costi medi di lungo periodo poniamo uguale a zero la
derivata prima di tale funzione rispetto a q:
dCMTi 3 3
= − 2 =0
dqi 2 qi
Da cui si ottiene:
qi L * = 2
Per trovare il prezzo corrispondente uso la curva di offerta della singola impresa:
p L * = 3qi L * = 3 2
Verifichiamo che i profitti di lungo periodo sono nulli:
Π iL * = p L * ⋅q i L * − CT (qi L *) =
3
=3 2⋅ 2− ⋅ 2 −3=0
2
Per trovare il numero di imprese che possono coesistere su questo mercato nel lungo periodo, dobbiamo
innanzitutto determinare la quantità domandata al prezzo di mercato:
Q LD * = 80 − 4 p =
= 80 − 4 ⋅ 3 2 ≈ 63
Poiché in equilibrio la quantità offerta sul mercato deve uguagliare la quantità domandata, deve valere:
Q LD * = Q LS *
La quantità totale offerta sul mercato non è altro che la quantità offerta dalla singola impresa (qiL*)
moltiplicata per il numero di imprese presenti sul mercato (che è ciò che vogliamo trovare), cioè:
63 = qiL * ⋅n L *
63 = 2 ⋅ n L *
n L * = 44
(Si noti che il numero di imprese deve essere approssimato per difetto, in quanto se vi fossero 45 imprese
i profitti sarebbero negativi.)

Esercizio 3: La perdita di benessere del monopolio

Consideriamo un’impresa monopolista che fronteggia una domanda di mercato pari a:


Q D = 40 − p

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e opera con una tecnologia rappresentata dalla seguente funzione di costo totale:
C (Q) = 20Q
Determinare:
a) la scelta ottimale del monopolista;
b) la perdita di benessere relativa alla situazione di concorrenza perfetta.

Soluzione

a) L’impresa monopolista, come ogni altra impresa che massimizza il profitto, segue due regole per
determinare il volume di produzione ottimale:
i) regola del profitto marginale: se l’impresa non cessa l’attività, sceglierà quel livello di
produzione che massimizza i profitti, ovvero in corrispondenza del quale il ricavo marginale è
uguale al costo marginale. I profitti dell’impresa sono:
Π(Q) = p(Q)Q − C (Q)
La condizione per la massimizzazione dei profitti richiede di porre uguale a zero la derivata
prima di tale funzione rispetto a Q. Si noti che, poiché l’impresa monopolista è in grado di fare
il prezzo, il prezzo di mercato è funzione della quantità prodotta e quindi il ricavo marginale è
diverso dal prezzo (nel caso dell’impresa che non fa il prezzo, invece, il prezzo era appunto un
dato per l’impresa e quindi il ricavo marginale era sempre pari al prezzo). La condizione di
massimizzazione dei profitti è quindi:
dp(Q) dC (Q)
Q + p( Q) − =0
dQ dQ
Ovvero ricavo marginale (R’) = costo marginale (C’).
ii) regola per la cessazione dell’attività: l’impresa deciderà di cessare l’attività se il ricavo
medio è inferiore al costo medio.
Con riferimento all’esercizio in questione, per determinare l’equilibrio del monopolista occorre
calcolare il costo marginale e il ricavo marginale. Il costo marginale è costante e pari a 20.
Il ricavo totale è
R = p(Q)Q = (40 − Q)Q
Quindi il ricavo marginale è:
dR
R' = = 40 − 2Q
dQ
Si noti che la curva del ricavo marginale ha pendenza doppia rispetto alla curva di domanda
inversa: questa è una regola che vale in generale per tutte le funzioni di domanda lineari.
Per determinare la quantità ottimale prodotta dal monopolista uguagliamo il ricavo marginale al
costo marginale:
40 − 2Q = 20
Da cui si ottiene Q M * = 10 e, sostituendo tale quantità nella curva di domanda, p M * = 30 .
Si può verificare che la regola per la cessazione dell’attività in questo caso prevede che l’impresa
debba continuare a produrre: infatti il ricavo medio (cioè il prezzo) è superiore al costo medio:
RM ≥ CM
30 ≥ 20

b) Confrontando questa situazione con quella di concorrenza perfetta, è possibile verificare che il
monopolio comporta una perdita netta di surplus totale. L’equilibrio di concorrenza perfetta si
determina ponendo la condizione:
p = C′
pC * = 20

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E, sostituendo nella curva di domanda, QC * = 20 .


Rappresentiamo graficamente l’equilibrio di monopolio (punto M) e quello di concorrenza perfetta
(punto C):

40

M
30

C C’,CM
20
A

D
R’

10 20 q

Calcoliamo il surplus del produttore e del consumatore nelle due situazioni e poniamoli a confronto.

Concorrenza perfetta
(40 − 20) ⋅ 20
Surplus del consumatore = = 200
2
Surplus del produttore = 0 (poiché la curva di costo medio e la curva di costo marginale coincidono,
p=C’=CM e quindi i profitti sono nulli).

Monopolio
(40 − 30) ⋅ 10
Surplus del consumatore = = 50
2
Surplus del produttore = (30 − 20) ⋅ 10 = 100
Quindi il surplus totale è pari a 200 in concorrenza perfetta e a 150 in monopolio: la perdita di
surplus è pari a 50 (area triangolo AMC).

Esercizio 4: Monopolio con più impianti

Un monopolista produce utilizzando due impianti e fronteggia una curva di domanda inversa pari a
p = 50 − 2Q , dove Q è la quantità totale offerta dal monopolista ed è composta dalla somma delle
quantità q1 e q2 prodotte con i due impianti. I due impianti sono caratterizzati rispettivamente dalle
q2
seguenti funzioni di costo totale: CT1 (q1 ) = 4 + q12 e CT2 (q 2 ) = 10 + 2 .
5
Determinare il livello di produzione ottimale del monopolista per ciascun impianto.

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Soluzione

Il profitto del monopolista può essere espresso come:


Π(q1 , q 2 ) = p(Q)Q − CT1 (q1 ) − CT2 (q 2 )
ovvero
 q 22 
[ ]
Π(q1 , q 2 ) = 50 − 2(q1 + q 2 ) (q1 + q 2 ) − (4 + q12 ) −  10 + 
 5
Il monopolista sceglierà di produrre le quantità dei due impianti che massimizzano tale funzione di
profitto. Le due condizioni del prim’ordine richiedono quindi di uguagliare a zero le derivate prime
della funzione di profitto rispettivamente rispetto a q1 e q2:
∂Π
= 50 − 4(q1 + q 2 ) − 2q1 = 0
∂q1
∂Π 2
= 50 − 4(q1 + q 2 ) − q 2 = 0
∂q 2 5
Si noti che il sistema delle condizioni di prim’ordine equivale al sistema:
 R ′ = C1′

 R ′ = C2′
25 2
Dalla prima equazione si ricava 6q1 = 50 − 4q 2 , ovvero q1 = − q . Sostituendo nella seconda
3 3 2
equazione:
 25 2  2
50 − 4 − q 2 + q 2  − q 2 = 0
 3 3  5
750 − 500 − 20q 2 − 6q 2
=0
15
250 25 2 250
Da cui si ottiene q 2 * = ≈ 9,6 . Sostituendo nella prima equazione, q1 * = − ≈ 1,9 .
26 3 3 26
Quindi la quantità totale prodotta dal monopolista è pari a Q* = q1 * + q 2 * ≈ 115 . e quindi il prezzo
di mercato sarà p* = 50 − 2 ⋅ 11,5 = 27 .

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