You are on page 1of 16

GIANLUIGI PASQUALE

JEAN DANIÉLOU

AN.

MORCELLIANA
coìne partecipe dell'umanità comune e contemporanea-
mente in dipendenza da un'istanza superiore. L'umanità di
Cristo è lo strumento dell'azione divina giustificatrice, re-
dentrice, liberatrice; egli è l'evento essenziale della storia
santa, al punto che Daniélou ne deduce che «la visione sto-
rica delle cose è una prospettiva di origine cristiana. An-
cora oggì, soltanto il cì'istianesimo dona alla storia intera
la sua consistenza, perché esso costituisce un'acquisizione
assoluta e irreversibile di valore»l"g. L'atto divino, cioè la
comunicazione della propria giustizia e della propria santi-
tà, è «partecipazione alla vita del Figlio di Dio come Figli Jean Daniélou
di Dio [a tal punto] che il Cristo opera in noi la partecipa-
zione alla sua vita. In altre parole, non si tratta solamente
GIi orientamenti attuaLi
di comunicare la vita divina, ma di comunicare la vita dei de4pensiero re4igioso"'
Figli di Dio. Ed è come conseguenza dell'essere uniti tra
loro quali Figli di Dio che gli uomini realizzano il disegno
di Dio. Questo è l'insegnamento paolino sull'adozione,
ovvero il ruolo personale dei Figli di Dio»14º.
La doppia linea presente nell'Antico Testamento, dove
la storia è azione di Dio e risposta soprattutto negativa
dell'uomo, non diviene pienaìnente intelligibile e nel me-
desimo tempo non raggiunge il suo pieno compimento che
nella persona del Verbo incarnato. «Allo stesso tempo è in
lui che si realizza il concatenamento delle opere divine,
tra le quali l'incarnazione appare come la più mirabile, - e
così l'aumento progressivo del popolo di Dio attraverso
il seguito delle figure. Da questo punto di vista, il Cristo
appare allo stesso tempo come il centro e come la chiave
della storia. Così il dogma di Calcedonia, che definisce la
doppia natura di Cristo, viene a illuminare tutta la teologia
della storia»'4'.

" J. Daniélou, Cristo e noi, cit., p. 72.


"º J. Daniélou, Saggio síí/ nústeìv deìla storìa, cit., pp. 179-180.
"" Ibì, pp. 181-182.

96

s
INota del cumtore. Questo famoso articolo di Jean Daniélou
non appena venne pubblicato nell'aprile del 1946 riscosse un'e-
co davvero significativa. In esso compare un'analisi del fenome-
no del modernismo, utilizzato, dall'Autore solo quale pretesto
storico per inserirsi frontalmente nel dibattito teologico tra la
«Nouvelle Théologie» e le chiare posizioni della neoscolastica.
All'indoi'nani del Sinodo (XíI) del vescovi sulla Parola di Dio
(2008) l'attualità di questo articolo, mai finora tradotto in lingua
italiana, sta proprio nella consapevolezza che l'importanza della
Bibbia riveste, secoîìdo Daniélou, per il riiìnovamento della ri-
flessione teologica, «parola di Dio a noi attualmente indirizzata
e contenente degli insegnamenti per gli uoìnini d'oggi». AI fine
di superare, poi, l'aporia con la quale la «Formgeschichte» (la
storia delle forme scritturistiche) aveva incagliato e incrinato i
rapporti di continuità tra Antico e Nuovo Testanìento, in questo
intervento appare chiaro l'intento di Daniélou: res(ituire all'An-

tico Testamento il pmprio carattere di pì'ofezia ejiguì'a. Da qui


deriva, secondo il nostro Autore, la necessità impresciiìdibile di
perseguire a tutto campo «il riniìovamento degli sludi pa(ristici
inconìinciato ieri» e, quindi, di riabilitare la nozione di «storia»
sulla quale vennero impenìiati igrandi temi patristici. Tra questi,
emerge soprattutto il significato biblico-patristico di «figura», il
quale permette di «pensare la storia».

Il concetto patristico di «storia della salvezza», in realtà, in-


tercetta adeguatamente l'interesse del peììsiero coììtemporaneo
- o, per meglio dire, "tardo ìnoderno" - interessato, COl]l'è, I]Olì

(sol)tanto e non più all'idea di una salvezza individuale (dell'a-


' J. Daniélou, Les orìentaíions prràsentesde la penséerelìgieuse, niìna), bensì alla salvezza collettiva, globale, di tutti e del creato.
«<Études» 79 (1946) n. 249, pp. 5-21.Pnmatraduzione dal di
francese quali fui'ono il iììarxismo, l'esi-
Dinnanzi a visioni interpretative
Gianluigi Pasquale.

99
stenzialismo, l'evoluzionismo, eccetera, la riflessione teologica vita cristiana delle éìites e la sua consegueiìza norînale,
è, per così dire, obbligata - e questa è una seconda "necessità cioè l'esigenza di un nutriì'nento dottrinale e spirituale più
- ad agganciare la sete di infinito in esse esibita denuiìciando, al sostanzioso. La seconda è la viruleììza delle forme attuali
contempo, l'impregiudicata loro impossibilità a soddisfare tale di ateismo, che mettono in questione non tanto un aspetto
sete, se /?O/Z rivolgendosi a que/ Dio che, creaturalmente, l'ha po- particolare del cristianesimo, ma la sua visione coìnples-
sta in essere e continuamente la rigenera. Facendo propria que-
siva del mondo, e ciò obbliga i cìistiani a una presa di co-
sta nuova sensibilità, la teologia può far guadagnare alla storia
scienza più ampia anche in merito all'originalità della loro
un posto adeguato interno al suo riflettere su Dio, visto che per
dottrina. Ora bisogna ben riconoscerlo in via preliminare
la rivelazione cristiana la storia possiede un senso preciso, at-
- e lo facciamo tanto più volentieri per qìianto diremo in
traverso la continua acquisizione del proprio carattere religioso.
La terza necessità - o incombenza, in questo caso - che spet-
seguito, ossia che l'avvenire è pieno di promessa - questo
grande appello degli spiriti e delle anime che domandano
ta alIa teologia, sempre secondo Daniélou, sta nel (dover) essere
animata da uno spirito di apostolato, tenendo in considerazione un pensìero cristiano vivente fa sentire in înodo più acuto e
i reali bisogni delle anime, trasformandosi, pertanto, in un pen- decisivo ciò che l'insegnamento teologico o apologetico o
siero che sia effettiva testimonianza. Solo in questo modo essa esegetico attuale presenta troppo spesso come insufficien-
saprà trarre vantaggio dai benefici - diretti e indiretti - che pro- te. Se si domanda alla teologia di essere presente al mondo
verranno dal suo sapersi incarnare nelle diverse culture mondia- del pensiero è senza dubbio perché essa ne era asseîìte. Il
li; e il vantaggio è proprio questo: il contatto con sempre nuove P. de Montcheuil lo notava in uno dei suoi corsi all'Institut
culture provocherà una maggiore e più profonda comprensione Catholique: «Pur avendo a che fare con le verità più valide
della rivelazione cristiana, poiché è così che funziona il progres- e le più attuali, la teologia dà un'impressione di assenza e
so del dogma.] di irrealtà». Non si tratta di adattarsi al gu-
per la teologia
sto del momento, ma, cosa ben più seria, di rispondere ai
:k :I= *
bisogni delle anime viventi dei nostri giorni. Come diceva
ancora il P. de Montcheuil: «Quando si domanda a una teo-
I problemi di teologia e di filosofia religiosa che sem- logia di rinnovarsi, non le si domanda di esprimersi in una
bravano un tempo essere appannaggio di una élite di ini- nuova filosofia, ma di assimilarel'esperienza spirituale da
ziati stanno conquistando un'audience seìnpre più aînpia. cui è nata questa filosofia».
Il successo di collezioni come Théoìogie o Unam Saìvctam, Il presentimento di una rottura fra la teologia e la vita
la nascita di riviste come «Dieu vivant» o «La Maison- è stato provato poco tempo fa in maniera acuta dalla getìe-
Dieu», lo sviluppo di centri di insegnamento religioso di razione presso cui è nato il moviì'nento clìiamato «moder-
ecceIlenza destinati a laici come il Centre Univeì-sitaire nismo». Come in tutte ciò che è discuti-
le crisi religiose,
Catholique o le conferenze del Couvent de Saint-Jacques, bile nel modernismo non è il problema che ha posto, ma
sono a questo proposito degli indicatori significativi. Le la risposta che vi ha apportato. Perché il problema posto
cause di questo fatto sono molteplici, ma è possibile segna- era effettivamente reale. Ciò che il modernismo testimonia
larne due in paiticolare. La prima è il rinnovamento della è, in effetti, una doppia tara del pensiero religioso del suo

100 lOl
tempo, che sembra apparenteìnente contraddittoria: da un
la semplice ragione che il ìnodernismo stesso lìOll è sta-
lato la perdita del senso della trascendenza di Dio da par-
to altro che l'espressione infelice di esigenze autentiche.
A queste aspirazioni bisogna aggiungerne un'ultima, la
te di una teologia razionalista che trattava Dio come un
quale caratterizza perfettamente il momeììto presente. Le
oggetto qualuììque del pensiero; dall'altro, la muìnì'nifica-
speculazioni teoriche, che sono separate dall'azione e lìOll
zione di un pensiero che restava irrigidito nelle sue forme
impegnano la vita, hanno fatto il loro tempo. E un assionìa
scolastiche e aveva perso contatto con lo sviluppo della
comune a filosofie d'altronde antagoniste, coìne il înar-
filosofia e della scienza. Ma volendo reagire contro la pri-
xismo e l'esistenzialismo, quello di essere dei «pensieri
ì'na aporia, il modernisîno è caduto nell'agnosticismo, e
impegnati». La stessa tendenza si fa sentire all'interîìo del
cercando di riìnediare alla seconda, è finito negli eccessi
pensiero cristiano.
dell'esegesi critica... Inoltre, attraverso questi medesiìni
Così, la teologia attuale è di fronte a una triplice esi-
eccessi, come spesso accade, esso ha intralciato, più che
genza: essa deve trattare Dio come Dio, non coìììe un og-
aiutato, il rinnovamento del pensiero religioso. Al posto
getto ìna come il Soggetto per eccellenza, che si înanifesta
di un riìuìovamento, esso ha prodotto un irrigidimento. Di
quando e come vuole, e di conseguenza deve essere innan-
fronte al rischio dell'agnosticismo, il neo-toinisrno ha nuo-
zitutto penetrata da uno spirito di religione; essa deve ri-
vamente criticato il razionalismo teologico. D'altro canto
spondere alle esperieiìze dell'anima moderna e tener conto
gli eccessi della critica, e di Loisy in particolare, haììno
delle nuove diìnensioni che la scienza e la storia hanno
creato attorno agli studi biblici un'atì'nosfera di sospetto
dato allo spazio e al tempo, che la letteratura e la filoso-
che solo la recente Eiìciclica sulla Sacra Scrittura ha infine
fia hanno dato all'anima e alla società; essa deve essere,
coìninciato ad allentare. Ora, è necessario dirlo, questa at-
infine, un'atteggiaìnento concreto di fronte all'esistenza,
mosfera di tiìnore e questo incessante pericolo di denuncia
una risposta unica che impegna l'uomo tutto intero, la luce
paralizzano il lavoro dei ricercatori cristiani; molti uomini
interiore di un'azione in cui la vita si gioca interameììte. La
che fanno onore alla Chiesa fin dall'inizio del secolo sono
teologia sarà viva solo se saprù rispondere a queste aspi-
stati più o meno posti sotto sospetto ìnentre erano ancora
razioni. Le pagine che seguono tendono a ìnostrare come
viventi, e questo increscioso î'nalinteso tra le éìites cristia-
le linee che si prospettano attualmente ci perìììettono di
ne pensanti e la gerarchia è lungi dall'essersi completa-
sperare che sarà così, che è già così, e che il pensiero teo-
ìnente risolto.
logico sta riprendendo il suo posto nella vita intellettuale e
A dire il vero, questa severità provvisoria era îìecessa-
sta ritornando presente al nostro teìnpo.
ria. Si trattava di far fronte ai pericoli creati dal ìnoderni-
smo. Il neo-toinismo e la Commissione biblica sono stati
questi freni. Ma dev'essere ben chiaro clìe questi freììi non
sono delle risposte. Riprenderò qui ancora uìì pensiero
del P. de Montcheuil: «Il modernismo non sarà liquidato
fin quando nel metodo teologico non saranno soddisfatte
le esigenze da cui 'e nato il modernismo». E questo per

103
102

a
IL RITORNO ALLE FONTI

Un primo tratto importante del pensiero religioso con-


temporaneo è il fatto che si è ripreso il contatto con le fonti
essenziali che sono la Bibbia, i Padri della Chiesa, la li-
turgia. Certamente questo contatto, teoricamente, non era
ìnai stato perso. Ma dopo il tredicesimo secolo la teologia,
che fino a quel ìnomento era stata essenzialmente coì'n-
mentario della Bibbia, si è costituita come scienza autono-
ma. Autonornia che fu, a suo tempo, fattore di progresso.
Ma ne è conseguita una rottura progressiva fra l'esegesi
e la teologia - sviluppandosi ciascuna discipliîìa secondo
il suo proprio metodo -, e un progrcssìvo impoverimento
della teologia stessa. Il protestantesimo maîìifesta un vio-
lento ritorno alla Bibbia, a condanna di una teologia pura-
mente scolastica,
In questa restituzione della Bibbia alla sua fuììzione
centrale nel pensiero cristiano, gli ultiìni cinquant'anni
hanno segnato una prima tappa. Si trattava infatti, in primo
luogo, di mettere la scienza cattolica di fronte all'evidenza
delle acquisizioni delle diverse scienze bibliche: archeolo-
gia, filologia, critica letteraria. Vi è in questo ambito un'e-
îìorme mole di lavoro già compiuta. Ieri il P. Lagrange o
il P. de Grandmaison, oggi il canonico Coppens, M. Pode-
chard o M. Tobert fanno semplicemente onore alla scienza
in quanto tale. Ma, oltre a questo lavoro preparatorio ac-
quisito - e che deve continuare - resta una seconda tappa
da superare, che consiste nel far beneficiare il pensiero

105
Padri: solo questo ìnetodo può fare in ì'nodo che l'Antico
teologico di questa riscoperta della Bibbia. Perché se la
Testamento cessi di essere una curiosità archeologica e di-
Bibbia 'è. un insieme di documenti storici di un valore ine-
venga un nutrimento viveììte per le anime. Tuttavia, questo
stimabile e che devono essere studiati in quanto tali, essa è
tentativo si scontra attualmente COlì i sospetti di certi par-
più ancora una Parola di Dio a noi attualmeììte indirizzata
tigiani dell'esegesi scieîìtifica che, giustamente soddisfat-
e contenente degli insegnamenti per gli uomini di oggi.
ti d'aver vinto la causa contro un'esegesi reazionaria e di
Questo lavoro di teologia biblica è attualmente al cen-
aver restituito alla scienza i suoi diritti nello studio delhì
tro delle prospettive dei ricercatori. Esso è già a buon pun-
Scrittura, hanno paura che questo ritorno ai Padri segni
to per quanto riguarda il Nuovo Testamento. Qui l'impul-
un arretramento e una seìnplificazione. Ma non può evi-
so è stato dato dai lavori dei protestanti della scuola della
dentemente trattarsi di questo. Lo sforzo che ci è richiesto
«Storia delle Forme», Bultmann, Dibelius, Cullmann, K.L.
è quello di ritrovare, ma in rapporto con alcune delle ac-
Schmidt, eccetera. Applicando all'esegesi i procedimenti
quisizioni della scienza contemporanea, un'iîìterpretazio-
della fenomenologia, essi si SOl]O sforzati di analizzare il
ne che restituisca all'Antico Testamento il suo carattere di
contenuto delle grandi categorie religiose della Scrittura.
profezia e di figura, che rappresenta una grande parte del
Studi come quelli di I(ittel SLl Logos, di Scìunidt su Regîîo
suo interesse per noi. La questione dell'esegesi figurativa,
di Dio hanno arricclìito la teologia. La scienza cattolica lìa
che è una delle più vitali della teologia attuale, sarà senza
intrapreso la Stessa strada con dei lavori coì'ne La teologia
dubbio l'occasione, negli anni a venire, di confronti cor-
de[ìa Chiesa secondo San Paoìo di M. Cerfaux. Vi è, qui,
tesi e fecondi fra esegeti scientifici ed esegeti teologici, il
un orientamento fecondo che fa comtu'úcare tra loro teo-
logia ed esegesi ispirandosi ai metodi della filosofia con-
cui apporto è ugualmente necessario. È da questi confronti
che bisogna attendere l'elaborazione di una nuova teolo-
teìnporanea.
gia della profezia, ovvero della relazione dell'Antico con
La questione è più delicata per ciò che concerne l'An-
il Nuovo Testamento, nozioììe che è cbiamata a giocare Lll1
tico Testaìnento. Ci troviaìno qui in presenza di una situa-
ruolo capitale nella teologia di domani.
zione paradossale. Da una parte la Chiesa, nella sua litur-
Il ritonìo alla Bibbia si accompagna a un rinnovaìneììto
gia, ce lo propone coì'ne îìutrimento delle nostre anime.
notevole della teologia patristica. E ciò non sorprende se ci
Dall'altra, il suo significato letterale è in parte, secondo lo
si ranunenta che l'opera dei Padri è in gran parte un ampio
stesso insegnaì'nento di Cristo, superato. Questo paradosso
cominento alla sacra Scrittura che, da Ippolito di Roma a
è stato risolto attraverso l'uso della liturgia e dei Padri,
Benìardo di Chiaravalle, costituisce l'ambito specifico del
che ci invitano a cercare nell'Antico Testamento le figure
pensiero cristiano. Il pensiero cristiano ha cercato, iììfatti,
del Cristo, aiutandoci a meglio comprendenìe «le ricchez-
per secoli di stabilire queste corrispondenze fra l'Antico
ze insondabili». L'esegeta di Basilea Vischer si è espresso
Testaìnento, il Nuovo Testaìnento, la liturgia, la spirituali-
a questo proposito in modo molto pertinente: «L'Antico
tà, l'escatologia, - scienza meravigliosa in cui tutto il pen-
Testamento mostra ciò che è il Cristo, il Nuovo chi è il
siero cristiano trovava la sua unità e della quale il nostro
Cristo». Il problema che ci si pone oggì è dunque quello
tempo aveva perduto la chiave. Questo rinnovamento pa-
di ritrovare ciò che aveva di fecondo questo metodo dei

107
106
tristico si esprime attraverso i numerosi studi consacrati ai Il teologo norvegese Mollandaveva rilevato che la nozione
Padri della Chiesa, in particolare nella collezione Théolo- di «figura» rendeva Padri della Chiesa il servizio che
ai
gie, in cui san Gregorio di Nissa, Clemente d'Alessandria, la nozione di «evoluzione» rende ai nostri coììtetì'ìporanei:
sant'Agostino sono stati oggetto di lavori importanti, e nel- permette cioè di pensare la storia.
la collezione Sources Chrétiennes, che pubblica traduzioni Un altro aspetto la teologia patrisúca molto at-
rende
delle opere dei Padri insieìne a introduzioni sostanziose. tuale. UlìO dei caratteri,infatti, della vita religiosa con-
Questo rinnovamento deglì studi patristiciºè cominciato" temporanea è che ìl probleìna della salvezza vìene posto
ieri. L'inizio del secolo aveva già visto apparire una se- ìnolto meno sul piano individuale, come accade in Occi-
rie di traduzioni, quella che dirigevano Hemmer e Lejay. dente a partire da sant'Agostino, che sul piano collettìvo.
Ma se si confrontano le due collezioni, si vede che esse Ciò che dà a un uomo d'oggi lo shock spirituale che deter-
procedono da uno spirito differente. Per quest'ultima, si mina la conversione, non è, nella maggior parte dei casi:
trattava prima di tutto di pubblicare dei documenti storií «Come salvare la inia anima?», ìna: «Devo salvare l'anima
ci, testimoni della fede degli antichi. La nuova collezione dei miei fratelli». Il successo dell'Azione cattolica deriva
pensa che c'è di più da domandare ai Padri. Essi non sono dall'aver compreso questo. Ora, questo ìnodo di vedere è
solamente i veri testimoni di uno stato di cose passato; essi quello dei Padri greci, per i quali la salvezza è priî'na di
rappresentano ancora il nutrimento più attuale per gli uo- tutto considerata come satvezza dell'umanità, concepita
mini d'oggì, perché vi ritroviamo precisamente un certo come una sola realtà, che il Cristo ha penetrato COlì la sua
numero di categorie che sono quelle del pensiero conteìn- vita divìna e che è onnaì, ìn sé, salyata. Da qui l'ottìì'nì-
poraneo, e che la teologia scolastica aveva perso. smo contemplativo che caratterizza questo pensiero, e che
Bisogna sottolineare, in primo luogo, la nozione di l'ortodossìa russa ha ricevuto ìn eredità. Il ritorno al dog-
«storia». Lo sforzo filosofico contemporaneo, da Hegel a ma del Corpo mistico ha condotto a recuperare il valore
Marx fino a Bergson, l'ha messa al centro del pensiero dei testi patristici, in cui questa dottrina risplende a ogni
moderno. Ora, la nozione di storia è estranea al tornismo. pagina. Bisogna notare che questa tendenza potrebbe in-
Al contrario, è su questa che si sono imperniati i grandi cappare in un pericolo, quello di inisconoscere la tragicità
sistemi patristici: per Ireneo, Origene, Gregorio di Nissa, del destino personale e di trascurare la vita interiore. Ma
il cristianesimo ììon è solaìnente una dottrina, ma aîìche si tratta, d'altronde, di un allargamento considerevole e di
una storia, quella dell'«economia» progressiva attraverso un percorso verso quell'oblio di sé che ben rappresenta la
la quale Dio, sollevando l'umanità dal suo stato primitivo, chiave del Regno.
la eleva gradualmente secondo tappe segnate dalle grandi Alla corrente bìblica alla corrente patrìstica, bisogna
e
epoche bibliche, attraverso una pedagogia piena di rniseri- aggiungere infine la corrente liturgica: è questa, infatti,
cordìa, fino a renderla capace di rìcevere il Verbo incarnato. una terza sorgente alla quale viene ad attingere la con-
Uno dei libri importanti della nostra epoca, Cattoìicesimo templazione teologica ritrovando, al di là dell'archeologia
di P. de Lubac, ha contribuito a ristabilire il legame tra la liturgica coìne al di là dell'archeologia biblica, la coììtenì-
visione stoî'ica dei Padri e quelle dei nostri contemporanei. plazione delle realtà nascoste dietro i segni sacrameîìta-

108 109
li. Anche in questo caso, effettivamente, il rinnovaì'nento che le ricerche di Rudolf Otto avevano fatto intravedere e
è un ritorno alla tradizione priìnitiva, per la quale lo incorpora in una teologia ortodossa.
attuale
era concepita solamente dal punto di vista D'altronde, a proposito del moviìnento liturgìco, rìtro-
la liturgia ììon
dal punto di vista dell'insegna- viamo ìino dei tratti che abbiamo segnalato fra quellì
spe-
dell'efficacia, ma anche
efficace, ovvero efficace di cifici del pensiero attuale: la preoccupazione del contatto
ìnento, poiché essa è segno
ciò che innanzitutto significa. A lato dei commentari della con la vita. È risaputo che la liturgia, che è essenzìalmen-

destinati a darne il senso spirituale, i Padri scri- te la preghìera della comunità, era divenuta ixì ì'noltì casi
Scrittura,
dei coìnmentaii dei riti liturgici, destipati a svelar- un lusso, a cui si aveva accesso attraverso l'archeologia
vevano
nascosto, quelle che si chiamavano, o l'estetica. Lo sforzo per ricondurre la liturgia alla l)Ol'-
ne anche il sigìí.ficato
capolavori inegua- tata dei fedeli, che ha avuto quali iniziatori uoîììini
come
appunto, mistagogie, e di cui restano
ai misteri di Cirillo di Gerusalemme, l'abate Remillieux e il P. Doncoeur, sfocia oggi ììelle più
gliabili Le catechesi
di sant'Ambrogio e La gerarchia ampie realizzazioni con il Centre de Pastortde Lùurgi-
la Spiegazione del Credo
Pseudo-Dioîígi. È quel genere da poco que di P. Duployé e le sue pubblicazioni, la rivista «La
eccìesiastica dello
Bouyer nel suo bel libro su Maison-Dieu» e la collezione Lex Orandi. Nel moìììento
riportato alla luce dal P. Louis
in cui il pensiero dell'incarnazione teì'nporale è al priìììo
Le Mystère de Paques.
per il movimento liturgico, posto nelle preoccupazioni dei laici cristiani e rischierebbe
Èrilevante che si recuperi,
scritturisti- di comportare un certo moralismo, il moviìnento li(urgico
la stessa evoluzione che interessò il movimento
i casi, è stato necessario cominciare da un ìnantiene il contatto con il mistero e l'aspetto sacraledel
co. In entrambi
È ciò che ha caratterizzato i due rami cristÌanesiì'no.
lavoro archeologìco.
del movimento liturgico, lo sforzo della scuola
principali
che è legata alla liturgia medievale e alla per-
di Solesmes,
del canto gregoriano, e quella di Bauìnstark che
fezione
comparate. Ma oggi, essendo stato ripri-
studia le liturgie
nella vita cristiana, noi pos-
stinato il ruolo della liturgia
siamo tentare di liberarne lo spirito, e di trovare il modo
Questo progetto, che era già stato quello di
di espì'imerlo.
Guéranger, come mostra il bel libro che Dom Olivier
Dom
Rousseau ha appena consacrato alla Storia del ìnovimento

è ripreso dalla scuola attuale di Maria Laach e


ìiturgico,
animatore, Dom Casel. La liturgia di-
dal suo prìncìpaìe
di incontro dell'uomo con il Mistero di
viene qui il luogo
reso presente attraverso il culto, senza perdere niente
Dio,
Questa teologia del mistero del
del suo valore nuìninoso.

è una sorgente della teologia attuale. Essa elabora ciò


culto
lll
110

a
LE INFLUENZE FILOSOFICHE

Se il pensiero teologico attuale si radica di IlLlOVO SO-

pra il suolo solido e nutriente della Bibbia, dei Padri, della


liturgia, deve anche, per essere una teologia vivetìte, ar-
ricchirsi dal contatto COlì il pensiero contemporaneo. È
la funzione propria del teologo quella di circolare, coìne

gli angeli sulla scala di Giacobbe, fra l'eternità e il tem-


po, e di tessere fra queste due diìnensioni legami sempre
nuovi. Ora, l'universo umano cbe ci hanno dischiuso un
Nietzsche, un Dostoevskij, un Kierkegaard, l'universo
materiale che apre le nostre immaginazioni alle profondità
della storia della terra o degli spazi siderali, obbligano il
peîìsiero teologico a dilatarsi a loro înisura. E la tentazione
sarebbe qui quella della pigrizia che cì potrebbe far scaìn-

biare il vestito della verità per la verità stessa, e ci potrebbe


persuadere, dato che le parole del Cristo non passeranno, a
non modificare le forme attraverso le quali siaì'no tenuti a
esprimerne la verità.
Ora, le grandi correnti del pensiero si ricollegano pre-
cisamente a questo doppio dilatarsi della nostra visione.
Il marxismo, erede della filosofia scientifica di cui è la
più recente sisteìnatizzazione poiché ha arricchito l'evo-
luzionisìno biologico di Darwin con un evoluzionismo
sociologico e con il materialismo volgare della dialettica
hegeliana, rappresenta un ampliaìnento della nostra vi-
sione del mondo esteriore. Esso corrisponde alla scopertiì
dell'immensità dello spazio e del tempo nei quali il destino
dell'individuo e della specie uînana appaiono solanìente

113
il messaggio cristiano. Questa
è stata quella di incarnare
Esso si espriì'ne in una fede per vali-
come episodi nìarginali. conserva una verità permanente e sempre
concezione
di progresso, nella quale la grandezza della
un senso generico îneno poiché essa afferma che la decisione
da quanto
dell'uomo è sapersi sottomettere ad esso, disinteressaììdo- per parte sua delle
libertà dell'uomo o la trasformazione
si del proprio destino. di vita non rappresentano un comincia-
proprie condizioni
dell'universo, la filosofia esisten-
Di fronte all'abisso
mento assoluto attraverso il quale egli crea se stesso, beììsì
apre un abìsso più profondo ancora, quello dell'uo-
zialista la risposta a una chiamata di Dio, di cui il mondo delle
di un mondo in cui tutto
mo. Più sensibile all'assurdità Ma, d'altro canto, essa ììon fa a]-
essenze è l'espressione.
i desideri della persona uma-
apparentemente contraddice un altro punto di vista ancora,
cun posto alla storia. E, da
il suo progresso verso un avvenire soggetti, essa
na per quanto riguarda mettendo la realtà nelle essenze più che nei
tutta la realtà nella libertà uìnana. universa-
ìnigliore, essa colloca delle persone, degli
ignora il mondo draìrunatico
Ma attraverso un'analisi impietosa, di cui si trovano i pri- ogni essenza e si distinguono
li concreti che trascendono
da un secolo tutti i grandi scrit-
mi esempi in Pascal e che
soltanto attraverso l'esistenza, cioè 1lOlì più secondo quan-
la filosofia esistenzialista mostra attiììgi-
tori lìanno approfondito, to all'intelletto appare intelligibile e razionalìnente
proposte a questa libertà,
l'insufficieîìza di tutte le realtà valore e l'amore, oppure l'odio.
bile, ma secondo il
di un infinito che denuncia a queste
rivelando in essa la presenza Ora la teologia ha coininciato ad allinearsi
finite attraverso le quali si tenta di innanzitutto, per
tutte le consolazioni del pensiero ìnoderno. E,
dimensioni
sete. Davanti a questo mondo deserti- reso da
ingannare la propria il senso della storia. Il se'vizio
ciò che riguarda
Egli può tro-
ficato, l'uomo è. così spinto alla disperazione. quello di af-
P. Teilhard de Chardin è stato precisamente
e aìnara soddisfazione nel sentimento di pensa-
vare un'orgogliosa audacemente il problema e di sforzarsi
frontare
in rapporto a tutto ciò che lo cir- aperte
tragico della trascendenza re il cristianesimo tenendo conto delle prospettive
come un Dio: è l'atteggiamento questa o quella sua
conda, e autoconsiderarsi dall'evoluzionismo. Anche quando
le
di un Nìetzsche o di un Sartre. Egli può anche, sfidando ci appare contestabile, bisogna riconoscere cbe
posizione
appoggiarsi con fede sulla parola del efficace, la
apparenze contrarie, nascoslo ma
e la sua opera è stata un fermento,
fanno Kierkegaard e Barth, Gabriel Marcel del nostro teìnpo sarà conside-
Cristo, coìne
cui influenza sulla teologia
della libertà umana
Max Scheler. In ogni caso, è l'infinito revole. E le graiìdi linee del suo schema,
secondo il quale
l'acquisizione centrale del pensiero. dal mondo della vita a
a rappresentare la storia si eleva progressivamente
storicità e soggettività, ai quali biso- a quello del
Questi due abissi, quello del pensiero, e da quello del pensiero
l'appercezione della coesistenza attraverso le visioni dei Pa-
gna aggiungere Cristo, schema che richiama d'altronde
in quella di tutti
cui ciascuna delle nostre vite riecheggia dri, resta orínai cosa acquisita.
comune al marxismo e all'esisten- della fede cristiana
gli altri, appercezione È, infatti, un'esigenza irreprensibile
questi due abissi obbligano, dunque, il pensiero il tempo I10l'l sia quel ri-
zialismo, che la storìa abbia un senso, che
teologico a dilatarsi. È ben chiaro, infatti, che la teo}ogìa flesso dell'eternità che è per il platonismo, ma una crescita
a tali categorie. Il suo mondo è il nel senso forte
scolastica è estranea in cui la successione stessa sia un progresso
del pensiero greco, dove la sua ìnissione
mondo iìnînobile
115

114
aprono davanti a noi. Si vede come il
del terìnine, cìoè una acquisizione di valore. E a questo e l'esistenzialismo
del cri- pensiero cristiano è quello attraverso il quale il conílitto
proposìto bisogna diffidare di una deforìnazione
dalla gnosi, e che ìe possibile trovare del pensiero moderno trova la sua suprema espressioiìe;
stianesimo operata
la teologia sia presente al nostro tempo, è suf-
anche in certi Padri della Chiesa, secondo cui la redenzio- così, perché
solamente perseguire fino in fondo tutte le sue esigenze, e
ne viene presentata come ciò che ha per oggetto ficiente
sant'Ireneo e sant'Agostino, P. Tei]lìard e
al suo stato priinitivo,
dell'uoìno al punto tenere insíeìne
la riconduzione
stato ì'neglio se niente fosse mai accadu- Kierkegaard.
che sembrerebbe
Fin dal Questo non è il solo aspetto attraverso cui ]'esisten-
to e tutto fosse rimasto nell'iinrnobilità primitiva.
concezione zialismo si rìpcrcuote sul pensiero cristiano. NOI] è iììutile
secondo secolo, sant'Ireneo denunciava questa
bontà della che questa corrente di pensiero è nata iiì Kier-
statica e affermava, insieme alla fondamentale osservare
storia. kegaard da una reazione contro il modo in cui la teologia
creazione, il valore religioso della
com- razionalizzava il inistero cristiano. Contro
Resta che tale prospettiva ottimista deve essere del suo tempo
originale, la che tratta Dio coì'ne un oggetto, egli afferma
pletata con un'altra, che è quella del peccato una teologia
nascosto nelle tenebre, in cui
quale costituisce un'esigenza altrettanto ii'riducibile del il rnistero del Dio personale,
tre dati può penetrare per effrazione, e che si rivela soío at-
pensiero cristiano. Il peccato originale coìnprende nulla
è sotto il peccato, traverso l'amore; in questo modo, egli ricorda al teologo
essenziali: che l'uoìno priìna del Cristo
pec- di riverenza con il quale deve affroiìtare il
che la libertà umana porta la responsabilità di questo l'atteggiamento
Ora, non è che intende scrutare e che, per deí'iììizione, sfugge
cato, che gli uomini sono solidali nel peccato. rnistero
in cui il pensiero cristiano può alla sua presa. Ritroviamo qui uno dei tratti caraìteristici
più il marxismo il luogo
quel- teologico, quel senso del ìnistero di Dio
trovare un'eco, ma l'altra corrente conteînporaîìea, del rinnovamento
infatti, il suo posto alla teologia negativa, e che si
la del1'esistenzialisíno. Non bisogna diìnenticare, che restituisce
originale, allo stesso tempo, in un ortodosso come Losski,
che nel suo fondatore, Kierkegaard, il peccato constata,
un ruolo capi- come Barth, e in un cattolico come Casel.
nel senso più teologico del termine, gioca in un protestante
Iì con- tratto del1'esistenzia1ismo merita ancora cli
tale. È il tema di una delle sue opere principali, Un ultimo
laicizzato e essere evidenziato. A fianco di una dottrina, esso preseiìta
cetto deu'angoscia. Trasposto in un mondo
di clìe, invece di mostrare la concatenazione dei
diventato essenzialìnente l'espressione dell'assurdità un metodo
che noi troviamo coììcetti, come fanno la logica aristotelica o la dialettica
questo mondo, è ancora lo stesso dato
de Beauvoir può, hegeliana, insiste, al contrarío, sulla loro irriducibililà.
oggi negli esistenzialisti odiei'ni: Simone
del suo questa via fenomeììologica che Rudolf Otto
così, scrivere «il peccato originale» sulla fascetta E attraverso
l'irriducibilità della categoria del sacro, che
ultimo romanzo. E degno di nota che il dogma del peccato ha înostrato
due ha definitivamente caratterizzato ragàpe cristia-
originale ci metta precisaînente in presenza di questi Scheler
quello na contro ogni freudismo e ogni scientismo, che Gabriel
abissi: quello della storia e della bontà del mondo,
ha definito la fede e la speranza. Non lìo bisogno
della libertà e dell'assurdità del ìnondo, che sono propria- Marcel
come questo metodo, per sé incompleto, sia
mente, lo abbiamo appena visto, quelli che il marxismo di ìnostrare

117
116
prezioso al :fiììe di ìnanifestare l'originalità delle categorie

religiose contro i tentativi di riduzione che rappresentano


interpretazioni della religione da parte dei IL CONT ATTO CON LA VITA
il fondo delle
sociologi o degli psicanalisti. Questo metodo deve diven-

tare adesso la base di ogni teologia che si fonderà su de-

scrizioni delle realtà religiose concrete, di cui essa stabilirà

in seguito i legami.

Rinnovata alle sorgenti profonde della vita religiosa,

vivificata dal contatto COl] le correnti del pensiero conteììì-

poraneo, la teologia deve, per essere vivente, rispondere,

infine, a una terza esigenza: essa deve tener conto dei bi-

sogni delle anime, essere aniînata da uno spirito di apo-

stolato, essere impegnata interamente nell'opera di edifi-

cazione del Corpo di Cristo. Qui aììcora, d'altronde, essa


«La
incontral'atteggiamentodeipensatoriconteìnporanei:
finora ha solo interpretato il mondo, si tratta ora
filosofia
di trasformarlo» scrive Marx nelle sue tesi su Feuerbach.

Èimpossibile nel nostro mondo separare il pensiero dalla

vita; un pensiero che non è, innanzitutto, uîìa testimonian-

za è una presenza Crascurabile.


Ciò che gli uoìnini d'oggi, vivendo nel mondo, chiede-

ranno dunque alla teologia, è di spiegare loro il senso della

propria vita. Non è più possibile dissociare, come è stato

in troppi casi nel passato, teologia e spiriUìalità. La


fatto
prima si poneva su di un piano speculativo e atemporale;

la seconda era fatta troppo spesso unicamente di consigli

pratici separati dalla visione dell'uomo che li giustificava.

È un tratto saliente del pensiero attuale lo sforzo per con-

giungere di nuovo, come al tempo dei Padri della Chie-

sa, la teologia e l'ascesi, perché esse si completino l'una

l'altra. Il successo di autori spirituali ricchi di


attraverso
dottrina, come Gregorio di Nissa o il cardinale de Bérulle,

a questo proposito. Significativo è anche il


è significativo

119
118
una înilitante di Azione
religiosa, come il libro di santitàversola qualeandiaîno, molte altre rispo-
di antropologia
successo dei trattati
dell'uomo'.
cattolicascrive,riassumendod'altronde
Senso cristiano sarà la carità
ste,che«unacaratteristicadei santi
di Jean Mouroux: moderni
teologia spirituale, che si clìe questo
in quantoamoredel prossii'no». È ben
Questa costituzione di una clìiaro
di figli di Dio
allo studio della nostra condizione del cristia-
consacra
del laico cristiano,
significametterein rilievo una parte essenziale
la vocazione in questa corrente,
e specialmente a definire
Sul piano della condotta nesimo.Nondimeno,si noterà quanto
su tre piani principali. sull'aspetto
si sviluppa
Io distinguerei qui due direzio- comenella precedente,l'accento sia messo carattere essen-
uìnaìîisticodella santitàe quanto
individuale, innanzitutto. il suo
complesso di
hanno provato un salutare oiì'ìbra. Ciò diveiìta
zialì'nenteteocentricovengalasciato
ni. Molti cristiani in
eroismo ispirate da al-
di fronte a certe forìne di questi punti di vista si
inferiorità
È il drainrna che esprimono gravequando,coì'ne capitaCalvolta,
cune dottrine contemporanee.
accompagnano a una critica della spiritualità tradizionale
Da qui la preoccu- che
e della vita di unionecon Dio. È il caso mistica. Certi
i libri di Mme Coudenhove-Ka1ergy2. di Nygren",
nietzschiana del rischio e
pazione, dì fronte all'esaltazione presentauna critica tutta protestante
della
uîì cristianesimo eroico Questa
di presentare dallo rimprovero.
della vita pericolosa,
dell'uomo. Tale è lo spirito che cattolicinon sonoindenni stesso
dei va-
che esalta tutte le forze un viaconduì'rebbea uìì considerevole inìpoverimento
Legaut ha raccolto in
che Marcel di ìnoralisìno.
anima le meditazioni
l'avventura stessa della lori religiosi e a un ritorno a una sorta
delle aniìne hanno
vo1ume3, prima che ispirassero
di Emmanuel Mounier, ne Su un secondopiano, le esigenze
E anche quello della teolo-
sua esistenza. provocatoun approfondimentoconsiderevole
L'affrontaìnento cristiano4: «I1cristianesimo- eglì scrive gia e della spiritualità del ìnatrimonio. Qui vi è tutto un
dei deboli e dei a
della coalizione decina d'anni
- è forse uno pseudonimo
virile appare, se I]OI1 proprio come fiorire,diopereche sono apparse da una le migliori
paurosi? Una rinascita
la prefazione necessaria di un oggi.E degnodi nota cbe ciò cbe caratterizza di non for-
come
la sostanza, alìneno
fra questesia precisamentela preoccupazionefondarli su una
(pp. 12-14).
rinnovamento spirituale»
di tutto l'accento sulla niresolamentedei consigli pratici, ìna di clìe esso COì]-
mette prima e sul valore religioso
Un'altra corrente
Essa si espri- teologia del sacramento
Novella. a cui si ispirano
ferisceall'amore umano.Taleè la dottrina
quale sostanza della Buona
carità,
letteratura spirituale suscitata di Rocl'ìoll,
nella
me abbondantemente
cattolica, e in particolare dalla libri coìne Le Mariage conme vie consacrée de[['ainoì'e di
dai movimeîìti di Azione
sul tipo Il matrimonio d'Hi1debrand6, Sacramento
«LaVie Spirituelle» d'or» e «Fa-
J.O.C. In unarecenterìcercade Evdokimov7,alcuneriviste coìne «L'Anneau dei lavori
milleet Chrétienté».Questateologia approfitta

1945; tr. it. Id., Sí'llSO crìsliano dell'uomo, ua-


' Aubier, 1945 lnÀ.t.: Paris
Tenderini (Il Pensiero Caítolico Moderno), Morcelliana,
' Eì'osetAgapé, tr. fr., Aubier, 1944.
duzione di Doìne+ìico
lradtizione di Bianca Ma-
Brescia 1953º]. º ln.d.t.:tr. ií. D. vonHildebìand, ll ìnalì'iìnoììio,
ª Le Fardeau de Dieu, Alsatia,
1937 [n.zf.í.: Paris 1933]. gnino, Morcelliana, Brescia 1959']. di Líul-
Grasset, 1933 [nÀ.t.: Paris 1933; tr. it. Id., Pì'eghieì'e sacì'amentodell'aìnoì'e, íradtizione
' ln.d.t.: lr. it. Id.,Il ìnatrììnonìo,Ed.
' Pì'ièì'es d'un cì'oyant,
1958º]. Orieníale), Qiqajon, Comunità di Bose-Magnaiìo
di un cì'edente (Meditazioni),
Morcellìana, Brescia
ra Marino(Spiriíualiíà
Id., L'affi'oìuamenío cì'istrano, traduzione di Domenica Nar- (BI) 2008].
' ln.d.t.: ír. iì.
delli, Ecumenica, Bari 1984].
121

120
díventa íllegittima quaììdo si trasforîna in
filosofia dell'aìnore, come quella di Scheler
e pedagogico,
recenti sulla
teologico.
e dei suoi discepoli. Bisogna ancherilevare comequesti
giudizio
canto, il teologo deve anche situare i valori
non siano esentida esagerazioni.Ma è ìncontesta-
Ma, d'altro
tentativi
totale dell'uomo cristiano e, di conseguen-
bile che la riflessione teologica abbiapotentemente aiutato in una visione
della nuova creazione opera-
nulnerOSe farniglie cristiane ad approfondire la loro vita za, mostrare bene il primato
ta nell'uomo dalla grazia, la quale si dischiude nelle virtù
spirituale.
con Dio e della carità
piano, infine, la riflessione dei teologi teologali, princìpi della faì'niliarità
Su un ultimo
Ora, è ben chiaro che que-
deve per
esercitarsi illuminare i cristiani a livello della soprannaturale con gli uomini.

loro azione temporale e in special modo politica. sicuro È sta vita soprannaturale non può svikìpparsi senza mortifi-
cristiano, quello
che gli avvenimenti degli ultimi anni hannopostodeigravî
cazione, e che il inistero dell'uomo coì'ne

e di resurrezione. È senza
problemi a numerosicristiani ai quali il dovere dell'im- del Cristo, è rnistero di morte
attualmente di venir mi-
si è imposto come un'esigenza impre- dubbio questo aspetto che risclìia
pegno temporale
de «La Vie Spirituelle»,
e che hanno meditato sul significatodi questa sconosciuto. La recente ricerca
scrìttibile,
delle testiì'nonianze
Qui ancora, la spiritualità tradizionale, destinata alla quale facciamo allusione, fornisce
esigenza.
a dei chierici, fornisce poche risposte ai casi di coscienza talvolta abbastanza inquietanti.
il mistero del-
dei laici, e costoro hanno, dunque,l'impressione di essere Nello stesso modo in cui approfondisce
il pensiero
più o meno abbandonati dalla Chiesa di fronte a opzio- la santità personale, così, allo stesso tempo,
Tutte le
ni talvolta audaci cui la loro coscienzali obblìga. Il P.de cristiano deve aprirsi a prospettive universaliste.

Montcheuil ha affrontato queste gravi questioni nel suo grandi correnti di pensiero che si affrontano oggi nel mon-
un aspetto cosmico. Troppo spesso il cri-
piccolo libro su Il mondo d'oggi e la chiesa8. do presentano
del teologo appaxequi duplice. Da un lato, stianesimo, che è per definizione anche cattolico, conser-
Il compito
egli deve riconoscere a tutte le realtà umaneil loro valore. va un carattere limitato e non osa esporsi a queste grandi
a questo
E a questo proposito, vi è qualcosadi interameîíe legitti- prospettíve. In particolare, è îìecessario abituarci

mo nella reazione attuale contro una svalutazioììedeìva- pensiero: che il cristianesimo, il quale si è espresso dappri-
a
che non appartieneallo spirito delcattolice- ma nelle forme della cultura greco-romana, è chiamato
lori temporali
simo. Questa svalutazione, coìne sottoliììeavagiustamente incamarsi anche nelle altre grandi culture mondiali, quelle

il P. Ferret in un recente artico1o9,deriva spesso da una dell'India, della Cina, dell'Africa. Bisogna anche arriva-

fra il punto di vista spirituale e il punto vista


di re a dire che qui si trova il mezzo non per un progresso
confusione
ma di un
fra san Giovanni della Croce e sanTornmaso delÍa Rivelazione, che si è chiusa COl] il Cristo,
teologico,
La svalutazione delle creature,legittimasulpìa- progresso del dogma, poiché le forme di ogni mentalità
d'Aquino.
no spirituale che si collochi da un punto di vistapratico permettono di valorizzare aspetti nuovi dell'inesauribile
ricchezza del Cristo.
' [n.d.t.: e la chresa,
tr. it. Id., íl ìnondo oggí Casella
diGiuseppe
traduzione È questa una nuova via della teologia che haìuìo aperto
(Problemi e Opínioni), Morcelliana, Brescia 1948]. del pensiero missionario conteìnporaîìeo,
i grandi pionieri
" «<Vie spirituelle», février, 1946, p. 163.

123
122
in Africa, il sacerdote Posífazione
in Cina, il P. Aupiais
il P. Lebbe morti, il terzo
1 priìni due sono TEMPI
Indie. [JLTIMI
Monchanin nelle
Indie il suo coînpito di incarna- SI GIOCANEGLI
TUTTO
attualmente nelle
svolge Sulla loro
nel pensiero hinduista.
zione del cristianesimo che crea i
missionaria
scia si dispiega tutta una teologia
in modo par-
Sono conosciuti
propri mezzi di espressione. scuola di
Charles e quelli della
i lavori di P. Pierre dell'o-
ticolare che apparirà questa
di chiudere esposizioneteologica
La collezione La Sphère et la Cmix, Prima utilericapito]arne i priîì-
Lovanio.
per le Éditions du
Seuil, si ispirerà alle stes-
diJean
pera puòessere
Daniélou, fede.
quest'anno
e cercherà di esprimere una teologia e una
elementi.
cipali Daniélounascee Cl'eSCenella tardi,
Jean
se prospettive Più
specificatamente
missionarie. Sottolineiamo
Moltogiovane, la vocazione
riceve sacerdotale.
spiritualità al qua-
vi risponde.Molto vicino a Stla ma-
ancora lo sforzo
per superare l'aspetto
aneddotico,
venutoil momento,
le troppo spesso
si limìtava un tempo la letteratura
ìnissio-
partecipa
dre, allesueiniziativeeducative efrequenta
apostoliclìe.
gli
il problema nella sua realtà teologica. alei,magrazie
Grazie ancheal suo talento,
naria, per affrontare SuO

ílì * *
piùinvistadellaculturafì-ancese;e attraverso
scrittori
Queste soììo le grandi linee del compito che
dire
si offre
che il pfear"'ti"lee
pfe1erquune'n';ªar'jslÌiúªz:ni,î:Ìx:l'Ì"fÍa
le«Sources
fonda Chrétieîìnes». Cappellano
attualì'nente al pensiero cristiano. Bisogna
nediriviste, Battistae del Centro Richelieu,
è decisivo per esso. Le generazioni preceden-
delCircolo SanGiovann
momento di costruire.
il Padre Spirituale.Conquistagli studenti del-
ti hanno accumulato i materiali, si tratta ora
di COn-
nediviene Cattolico di Parigi, dove
che si levino, per
questo, uoinini in grado
laSorbona, equellidell'Istituto peìª
Bisogna
a uîì senso profondo
della tradizione cristiana,
însegîìaìnoltogiovane, primadi diveîìirvi il Decano
giungere Vaticano ìì, è.un l)reCLl['SO-
e a una vita di contemplazione
che dà loro l'intelligenza
anni.
lunghi Esperto alConcilio un innovatore,
del Cristo, un senso acuto dei
bisogni del loro
re,perlasua conoscenza deiPadri,e anche
ar-
del mistero
tempo e un aìnore
bruciante per le anime dei loro
fratel-
perché radicato in unatradizionecreatrice. Difensore
SeIlZa trop-
di tutte le forme riceveil cappellodi cardinale
uomini tanto più 1i6eri nei
confronti
dentedella fede, se ci è perìnesso
li-
umane quanto più
saranno strettamente
avvinti dall'intimo
pocredervi. Il suopurgatoriofraforse,
sarà,
'.
parafrasareHuysmans, di vivere dei cattolici
legame dello Spirito. brutalmente e mi-
Laclessidra delteìnpointerrompe
troppopresto unavitaecclesialmente assai
steriosameîìte
' Cfr.J.-K.Huysmans,Nelrabìsso euìlrod+izíone,
'
diGoI-
nOle
cECIG,
ti'aduzione Genova
fredoFerretío (Nuova Aìlal)ìl,e. Sezi'on' La Rosadi Paracelso),
199, :gy,
p.

125

124

You might also like