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Note sulle serie di Taylor

19 maggio 2017

Cominciamo col richiamare la seguente


Definizione Sia f : I ⊆ R → R una funzione tale che f ∈ C ∞ (I), dove I è un intervallo di
R, e sia x0 un punto di I. Preso un altro punto x ∈ I, si dice che f (x) è sviluppabile in serie
di Taylor di centro x0 se
n
X f (k) (x0 )
lim (x − x0 )k = f (x),
n→∞ k!
k=0

P∞ f (n)(x0 )
cioè se la serie n=0 n! (x − x0 )n converge a f (x).
Osservazione 1. Poiché si ha
n
X f (k) (x0 )
f (x) = (x − x0 )k + Rn (x),
k!
k=0

dove Rn (x) è l’errore che si commette approssimando, in x, il valore di f col polinomio di


Taylor di f di grado n centrato in x0 , possiamo dire che la funzione è sviluppabile in serie
di Taylor di centro x0 se
lim Rn (x) = 0.
n→∞

Per talune applicazioni può essere utile il seguente criterio.


Proposizione 1. Supponiamo che ∃M > 0 per cui |f (k) (t)| ≤ M k , ∀t compreso tra x0 e x.
Allora f (x) è sviluppabile in serie di Taylor di centro x0 .

Dimostrazione. Sussistendo le ipotesi del teorema del resto in forma di Lagrange, possiamo
scrivere, per qualunque n ∈ N, che

f (n+1) (ξn )
Rn (x) = (x − x0 )n+1 ,
(n + 1)!

per qualche ξn compreso tra x0 e x. Ovviamente ξn può cambiare al variare di n. Sfruttando


l’ipotesi si ha che

M n+1 (M |x − x0 |)n+1
|Rn (x)| ≤ |x − x0 |n+1 =
(n + 1)! (n + 1)!

e la quantità a destra nell’espressione


P qui sopra tende a zero, per n → ∞, perché è il termine
an
generale della serie esponenziale ∞ n=0 n! che converge per qualunque a ∈ R (in questo caso
a = M |x − x0 |). La conclusione segue dall’osservazione 1.

1
2 NOTE SULLE SERIE DI TAYLOR

Osservazione 2. Dalla linearità dell’operatore di derivazione segue che se f e g sono due


funzioni tali che f (x) e g(x) sono sviluppabili in serie di Taylor di centro x0 , allora (f + g)(x)
è sviluppabile in serie di Taylor. Il termine generale di tale serie è ovviamente la somma dei
termini generali delle serie di f (x) e g(x).
Osservazione 3. Supponiamo che f sia una funzione di classe C ∞ tale che sia sviluppabile
in serie di potenze di centro x0 :

X
f (x) = an (x − x0 )n , (1)
n=0

dove an è una successione numerica. Verifichiamo che la serie (1) è effettivamente la serie di
Taylor di f (x) centrata in x0 . Si ha:

X
f (x) = a0 + (x − x0 )n ⇒ f (x0 ) = a0 ,
n=1

X
f 0 (x) = a1 + n(x − x0 )n−1 ⇒ f 0 (x0 ) = a1 ,
n=2
X∞
f 00 (x) = 2a2 + n(n − 1)(x − x0 )n−2 ⇒ f 00 (x0 ) = 2a2 ,
n=3
...

X
f (k) (x) = k! ak + n(n − 1) · . . . · (n − k + 1)(x − x0 )n−k ⇒ f (k) (x0 ) = k! ak ,
n=k+1

(k)
da cui si ottiene che ak = f k!(x0 ) , ∀k ∈ N, come si voleva provare.
Osservazione 4. Se una funzione f (x) : I → R è tale che f (x) è sviluppabile in serie di
Taylor di centro un qualunque punto x0 ∈ I, diciamo che f è una funzione analitica in I, e si
denota f ∈ C ω (I). Ovviamente l’essere di classe C ∞ è condizione necessaria per poter scrivere
la serie di Taylor e quindi per l’analiticità: C ω (I) ⊆ C ∞ (I). L’inclusione è però stretta, come
mostra il seguente esempio: sia f (x) : R → R definita da
( 2
e−1/x , x 6= 0
f (x) =
0, x = 0.

Si può verificare che f possiede derivate di qualsiasi ordine in ogni suo punto. In particolare,
f (k) (0) = 0, ∀k ∈ N. Questo implica che la serie di MacLaurin di f (x) è la serie identicamente
nulla, che quindi converge, ma a zero, e non a f (x).

Vediamo qui di seguito alcuni esempi di serie di MacLaurin, cioè di serie di Taylor di
centro x0 = 0.
Esempio 1. Sia f (x) = ex . Poiché f (k) (t) = et , ∀k ∈ N, allora fissato x ∈ R possiamo
applicare il teorema di Weierstrass alla funzione et nell’intervallo chiuso e limitato di estremi
x0 e x, e concludere che valgono le ipotesi della Proposizione 1. Quindi, concludiamo che la
serie esponenziale converge a ex :

X xn
ex = , ∀x ∈ R. (2)
n!
n=0
NOTE SULLE SERIE DI TAYLOR 3

In particolare, ad esempio,

X 1
e= .
n!
n=0

Esempio 2. Sia f (x) = sin x. Poiché tutte le derivate di f sono del tipo ± sin x o ± cos x,
possiamo dire che, ∀t ∈ R, |f (k) (t)| ≤ 1, e dunque possiamo applicare la Proposizione 1 con
M = 1, e concludere che

X (−1)n x2n+1
sin x = , ∀x ∈ R. (3)
(2n + 1)!
n=0

Con considerazioni analoghe si prova che



X (−1)n x2n
cos x = , ∀x ∈ R. (4)
(2n)!
n=0

Esempio 3. Sfruttando quanto detto nell’osservazione 2, e ricordando l’esempio 1, le funzioni


cosh x e sinh x sono sviluppabili in serie di MacLaurin. Ad esempio
∞ ∞ ∞ ∞
!
ex + e−x 1 X xn X (−x)n X (1 + (−1)n ) xn X x2n
cosh x = = + = = , ∀x ∈ R,
2 2 n! n! 2 · n! (2n)!
n=0 n=0 n=0 n=0
(5)
e analogamente si ha

X x2n+1
sinh x = , ∀x ∈ R. (6)
(2n + 1)!
n=0

Esempio 4. Usando ad esempio il principio di induzione sappiamo che si può provare che,
per x 6= 1,
n
X 1 − xk+1
xk = , (7)
1−x
k=0
1
da cui concludiamo che la funzione f (x) = 1−x è sviluppabile in serie di potenze se |x| < 1:


1 X
= xn , ∀x : |x| < 1. (8)
1−x
n=0

Per quanto affermato nell’osservazione 3, questa serie di potenze è effettivamente la serie di


MacLaurin di f (x).
Esempio 5. Proviamo che f (x) = arctan x è sviluppabile in serie di MacLaurin, se |x| ≤ 1.
Il procedimento che seguiremo è un po’ diverso dai precedenti, e parte proprio dalla serie
mostrata nell’esempio 4. Possiamo scrivere, ∀r : |r| < 1:

∞ n ∞ n ∞
1 X X X X X
= rk = rk + rk = rk + rn+1 rk−(n+1) =
1−r
k=0 k=0 k=n+1 k=0 k=n+1
n ∞ n
X X X rn+1
rk + rn+1 rj = rk + . (9)
1−r
k=0 j=0 k=0
4 NOTE SULLE SERIE DI TAYLOR

Poniamo ora r = −t2 . Dunque, per |t| < 1 si ha


n
1 X
k 2k (−1)n+1 t2n+2
= (−1) t + . (10)
1 + t2 1 + t2
k=0

Osserviamo che la relazione (10) vale anche se sostituiamo a t i valori +1 e −1. Per cui
concludiamo che la (10) vale ∀t : |t| ≤ 1. Fissiamo dunque un x ∈ [−1, 1], e integriamo la
(10) membro a membro tra 0 e x, ottenendo
Z x Z xXn Z x
1 k 2k (−1)n+1 t2n+2
arctan x = 2
dt = (−1) t dt + dt. (11)
0 1+t 0 0 1 + t2
k=0

Il primo integrale a destra della (11) è l’integrale di una somma finita di funzioni, quindi i
simboli di integrale e di sommatoria commutano, per cui
Z xX n n Z x n
X X (−1)k x2k+1
(−1)k t2k dt = (−1)k t2k dt = . (12)
0 0 2k + 1
k=0 k=0 k=0

Inoltre, possiamo dire che


Z x n+1 t2n+2
Z x 2n+2 Z x
(−1) |t| |x|2n+3 n→∞
|t|2n+2 dt =

dt ≤ dt ≤ −−−→ 0, (13)
1+t 2 2
0 1+t 2n + 3

0 0

qualunque sia x tale che |x| ≤ 1. Usando (12)–(13) in (11) si ottiene perciò

X (−1)n x2n+1
arctan x = , ∀x ∈ [−1, 1], (14)
2n + 1
n=0

e per quanto affermato nell’osservazione 3 questa serie di potenze è la serie di MacLaurin di


f (x).
In particolare si ha, ad esempio,
X (−1)n ∞
π
= arctan 1 = .
4 2n + 1
n=0

Esempio 6. Con metodi analoghi a quelli visti nell’esempio 5, proviamo che f (x) = log(1+x)
è sviluppabile in serie di MacLaurin, ∀x ∈] − 1, 1]. Nella (9) poniamo r = −t, ottenendo
n
1 X (−1)n+1 tn+1
= (−1)k tk + . (15)
1+t 1+t
k=0

Come prima, la (15) si può scrivere quando |t| < 1, ma non è difficile verificare che è vera
anche quando t = 1. Dunque, è possibile integrare la (15) tra 0 e x, per qualsiasi x ∈] − 1, 1],
ottenendo
Z x Z xX n Z x
1 k k (−1)n+1 tn+1
log(1 + x) = dt = (−1) t dt + dt. (16)
0 1+t 0 k=0 0 1+t

Ragionando come nell’esempio precedente, si trova che


n
xX n Z x n n+1
(−1)k xk+1 (−1)k−1 xk
Z X X X
k k
(−1) t dt = (−1)k tk dt = = ,
0 k=0 0 k+1 k
k=0 k=0 k=1
NOTE SULLE SERIE DI TAYLOR 5

mentre
Z x Z x n+1 Z x
(−1)n+1 tn+1 |t| 1 n+1 |x|n+2 n→∞
dt ≤ dt ≤ |t| dt = −−−→ 0,

0 1 + t
0 |1 + t| 1 − |x| 0 (1 − |x|)(n + 2)

e quindi usando dentro (16) le ultime due relazioni trovate si ha



X (−1)n−1 xn
log(1 + x) = , ∀x ∈] − 1, 1]. (17)
n
n=1

In particolare si ha, ad esempio,


∞ ∞
X (−1)n−1 X (−1)n
log 2 = =− ,
n n
n=1 n=1

P∞ (−1)n
e quindi la serie armonica a segni alterni n=1 n converge al valore log 12 .

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