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di Michelangelo Caldara
La ricerca sulle tradizioni orali sambiagesi nasce dal volgere lo sguardo verso le
proprie radici; con la consapevolezza, che le origini, per la generalità delle persone,
in un piccolo paese come San Biagio Platani, sono intrinsecamente legate al mondo
contadino e quindi a quella civiltà rurale che per secoli ha segnato la vita del borgo
e della Sicilia di provincia in genere.
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I dati sono stati raccolti tra l’inizio degli anni 80 e la fine del secolo scorso.
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L’appendice alla prima parte è distinta in due gruppi. Il primo, che contiene testi
scritti dall’autore su costumi e tradizioni popolari, connesse a tradizioni orali o usi
andati perduti. Il secondo contiene testi liberi scritti dall’autore che tendono a
valorizzare, suoni ritenuti tipici e percezioni interpretative del sentire dell’anima
sambiagese.
Una traduzione opera del compianto amico Prof. Angelo Baccarella, docente
universitario, siciliano del circondario di San Biagio, radici di S. Angelo Muxaro, nato
a Bredford, di madre lingua inglese, profondamente british e profondamente
siciliano, nel sentire. Baccarella, ha riletto e reinterpretato secondo il sentire e il
linguaggio letterario inglese, il linguaggio dialettale stretto e la poesia dell’anima
siciliana e sambiagese. Ciò, senza tradire lo spirito originale; lasciando il segno del
suo rigore ermeneutico e regalando ai lettori tutti, il delicato romanticismo della
sua bellezza interiore, intriso con questa Terra.
I proverbi, i modi di dire e le frasi idiomatiche della popolazione locale sono divisi
in due gruppi tematici. Il primo gruppo, concerne l’ambito del lavoro e relazioni con
la natura e con l’ambiente. Esso si distingue nei seguenti sottogruppi di lavoro,
Animali, Piante e Resto della natura e ambiente.
Il secondo gruppo concerne quelli che hanno connessione prevalente con la
famiglia e le relazioni sociali degli individui.
Questa seconda appendice, contiene per prima, il glossario dei lessici dialettali più
tipici, tradotti in italiano ed a seguire, una nota descrittiva, delle fonti e dei metodi
di raccolta dati, inerenti l’opera.
A mia madre…
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Tesori di sole
di Michelangelo Caldara
Tradizioni orali: I Parte
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Santa Rusalia
mannati l'acqua
a la tumminìa
mannatila chiù presti chi sia
avanti chi sona l'avermaria.
Santu Liboriu
mannàti l'acqua pi l'orìu
mannatila chiù presti chi sìa
avanti chi sona l'avermarìa.
Santa Elisabetta
mannàti l'acqua pi la favetta
mannatila chiù presti chi sìa
avanti chi sona l'avermaria.
Santu Sarbaturi
mannàti l'acqua pi lu lavuri
mannatila chiù presti chi sìa
avanti chi sona l'avermarìa.
(t.t.o.)
Song for rain (*)
Saint Rosalie
Send water
To the young wheat
Send it as fast as you can
Before the evening Angelus bell rings.
Saint Liborio
Send water for barley
Send it as fast as you can
Before the evening Angelus bell rings.
Saint Elisabeth
Sent water for broad beans
Send it as fast as you can
Before the evening Angelus bell rings.
Saint Saviour
Send water for the tender grain
Send it as fast as you can
Before the evening Angelus bell rings.
(*) This song, with others, was sung during the processions and rites invoking rain. In particular, these rites were
carried out collecting a holy Cross, from the church or from the holder, blessed by little girls who then brought it
through the streets singing the songs and reciting the prayers of rain in the hope that the Lord would give rain. These
rites were performed mainly in spring, a season in which the crops need water to mature but which is overall dry in
our area.
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Cunbidati cu iddu
dicci chi 'bboni
cu 'ssa vuccuzza arrisa
tu chi hani
tu addisii lu sò cunnortu
e idda lu toni
c'at’a livari di patiri guani
ca iddu bedda pi amari a tia
persi l'amici soj, l'abbannunai.
(t.t.o.)
A toast to the betrothed (*)
*The poet recites it to the betrothed to whom it is dedicated with a glass of wine in hand.
All the guests, friends and relatives present participate in the toast as a sign of good fortune.
(*) Oral tradition of San Biagio Platani – Source, maternal grandfather: Vincenzo Billeri.
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La scocca e lu mantu
(t.t.o.)
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Soprannomi o Nciurie
Nota introduttiva ai soprannomi o Nciurie
Aceddu. Soprannome di un singolo ramo di famiglia. Può darsi che fosse connessa
al cognome Angello o Augello di precedente linea femminile della famiglia. In
passato tali due cognomi erano presenti in abbondanza a San Biagio.
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Nomi Propri
Nota introduttiva onomastica delle persone
(*1) Più in generale, si può anche dire, senza sbagliare, che i nomi dialettali, devono la loro tipizzazione,
nello specifico, rispetto all’attuale italiano, salvo i casi in cui essa derivi da abbreviazione del nome stesso, di
sicuro, al fisiologico processo di metamorfosi lessicale, frutto, di ciò che, sempre è, misto di residua
sedimentazione e crescente innovazione, tra le vecchie parlate, che via via tendono a scomparire, e le nuove
parlate, che via via, si impongono, in ogni processo di forte cambiamento demografico, culturale e di
governo, di un territorio.
(*2) La ricerca non comprende l’esame dell’uso dei nomi introdottisi nel territorio, con alto tasso di
innovazione, tra la popolazione, negli anni più recenti; spesso per influsso dei mass media in genere e, della
tv in particolare.
Nomi propri di persona in dialetto locale, in uso, a
San Biagio Platani
Aitanu = Gaetano.
Ahtanu = Ahtanèddu o Ahtanèdda =Gaetano, Gaetanino,
Gaetanina.
Amaddì = Amodeo. Probabile derivazione dall’uso passato del nome
arabo Mahdì.
Aràsimu=Erasmo.
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Toponomastica urbana
L’abitato di San Biagio, sorge nel periodo che segue l’ottobre del 1635, dopo il rilascio
Vice Reale della Licentia Populandi, su iniziativa del feudatario don Giambattista Gerardi.
Costui era proprietario dei feudi di Mandrile, Gialdonieri e San Biagio. Con l’edificazione del
paese, il Gerardi, ottenne dal Vicerè di Sicilia, il titolo di barone. Il paese viene edificato
secondo un progetto di un architetto palermitano, che interpretando molto bene
l’adattamento alla morfologia orografica del territorio, collina che degrada lievemente da
nord a meridione, posta nella parte sommitale del territorio del feudo di San Biagio, in alto,
tra i due fiumi Platani e Turvoli, diede ad esso, forma ortogonale. (*) Per approfondimenti, sulla
fondazione e sulla storia di San Biagio, vedasi: il libro, “San Biagio, Ricerche e Materiali su un Centro Feudale
Siciliano di Età Moderna” a cura di Calogero Carbone, Gabriella Costantino e Giuseppe Parello, della
Sovrintendenza ai Beni Culturali di Agrigento, su iniziativa del Direttore Generale Assessorato BB.CC.AA della
Regione Siciliana. Dott. Giuseppe Grado; il libro “Padre Fedele da San Biagio, poeta della parola e del pennello”, di
Luigi e Vittorio e Pellitteri.
Il centro abitato prese il nome di Terra di San Biagio dal nome del feudo ove collocato.
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Domenico e Giudice
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Arcipritura. (Contrada). (Porzione del feudo Intra Sammrahsi). (Porzione fino ad alcuni
decenni fa interamente di proprietà della chiesa cattolica locale).
Bivianu o Vivianu. (Ex feudo) (Contrada). Toponimo di probabile origine romana (*3).
(Territorio di Casteltermini, ma da sempre di proprietà di sambiagesi). (Sede di area di rilevanza archeologica).
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Tesori di Sole
Tradizioni orali di San Biagio Platani
Voci, Echi e Memorie, di Civiltà Rurale
di Michelangelo Caldara
INDICE GENERALE
Tradizioni orali
I° Parte:
(In siciliano e in inglese)
Canti di Lavoro
Poesie d’amore
Soprannomi o Nciurie
Nomi Personali
Biografie:…………….....…………………………pag………………...256
Sinossi ……………………………………………pag.….….…………258
Un grazie speciale, sentito e ideale, a tutte le persone che sono state le fonti dirette e indirette del materiale
contenuto in questa ricerca
Biografia dell’autore:
Michelangelo Caldara, nato a San Biagio Platani. Laureato in Economia e Commercio, vive ad
Agrigento. Ha vissuto in Germania durante l’infanzia e l’adolescenza. Insegnante di ragioneria, in
Piemonte per alcuni anni, è stato fino alla metà del 2018, funzionario di Pubblica Amministrazione,
nella sua Sicilia. Nel 2003, ha pubblicato Archetipi; edito da Siculgrafica di Agrigento. In esso, un
saggio sugli archi di San Biagio Platani e versi che tratteggiano frammenti di mondo rurale isolano. Il
libro illustrato da fotografie di Giuseppe Sabella, contiene una traduzione inglese del Prof. Angelo
Baccarella.
Biografia traduttore: Angelo Baccarella, nato a Bedford (Gran Bretagna) da genitori di S. Angelo
M. (Ag.). + Palermo - Estate 2018. È stato lettore d’inglese alla facoltà di Economia e Commercio
dell’Università di Palermo; traduttore, poeta e saggista.
Biografia disegnatore: Filippo Licata, nato a Montemaggiore Belsito (Pa). Architetto. Disegnatore,
fumettista e poeta. Vive e lavora a Torino.
Sinossi:
Tesori di Sole. Tradizioni Orali di San Biagio Platani. Echi, voci e memorie di civiltà contadina. In
italiano, siciliano e inglese. Il libro è diviso in due parti. La prima parte contiene una raccolta di versi
di amore, preghiere antiche, canti religiosi e di lavoro, versi rituali e strofe fanciullesche, della
tradizione orale sambiagese, e versi sui costumi e la vita locale dell’autore, in dialetto. La prima parte,
è arricchita di note e da una traduzione in lingua inglese. La seconda parte contiene una raccolta di
proverbi e modi di dire locali e una ricca ricerca sull’onomastica, delle persone e dei luoghi. La
toponomastica è arricchita da alcune note di analisi etimologica. Il lessico e la fonetica specifici del
dialetto di espressione, tra impronte di latino antico, di provenzale e di idioma arabo, rivelano la magia
d’un viaggio incidentale dentro la lingua locale, in uno spaccato peculiare, di storia della Sicilia.
Tesori di Sole. Sunny Treasures.Oral Traditions of San Biagio Platani. Echoes, Voices and Memories
of sicilian rural Life. The Book is in Italian, Sicilian and English. Dialectal: Verses, Prayers, Songs,
Proverbs, idiomatics Expressions. Local sicilian Onomastic, Odonomastic and Toponomastic.
Il contenuto della ricerca è stato visionato con nota di apprezzamento e manifestazione di interesse dal Prof.
Ruffino Giovanni, Presidente del Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, che ha ricevuto copia integrale
in versione, work – in progress, tra il 10 luglio 2018 e il 15 novembre 2018.
12/12/2018
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TESORI DI SOLE - TRADIZIONI ORALI DI SAN BIAGIO PLATANI. VOCI ECHI E MEMORIE DI
CIVILTÀ CONTADINA.
Tradizioni Orali di San Biagio Platani. In italiano, siciliano e inglese. Versi di amore,
preghiere antiche, canti di lavoro, versi sui costumi locali. Raccolta di proverbi.
Onomastica delle persone e dei luoghi. Lingua e suoni. Sicilian Oral Traditions.
DIREKT LIEFERBAR (PREISE INKL. MWST., ZZGL. VERSANDKOSTEN)
BESCHREIBUNG
Tesori di Sole. Tradizioni Orali di San Biagio Platani. Echi, voci e memorie
di civiltà contadina. In italiano, siciliano e inglese. Il libro è diviso in due
parti. La prima parte contiene una raccolta di versi di amore, preghiere
antiche, canti religiosi e di lavoro, versi rituali e strofe fanciullesche, della
tradizione orale sambiagese, e versi sui costumi e la vita locale dell’autore,
in dialetto. La prima parte, è arricchita di note e da una traduzione in lingua
inglese. La seconda parte contiene una raccolta di proverbi e modi di dire
locali e una ricca ricerca sull’onomastica, delle persone e dei luoghi. La
toponomastica è arricchita da alcune note di analisi etimologica. Il lessico e
la fonetica specifici del dialetto di espressione, tra impronte di latino antico,
di provenzale e di idioma arabo, rivelano la magia d’un viaggio incidentale
dentro la lingua locale, in uno spaccato peculiare, di storia della Sicilia.
Sunny Treasures. Oral Traditions of San Biagio Platani. Echoes, Voices and
Memories of sicilian rural Life. Language, Italian, Sicilian and English.
Dialectal: Verses, Prayers, Songs, Proverbs, idiomatics Expressions. Local
Onomastic, odonomastic,Toponomastic.
ZUSATZINFORMATION
Schwarz/Weiß Ja
ISBN 9789463869119
Sprache it
Seitenzahl 257
Jahr 2018
Buchbindung Paperback