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RELAZIONE TECNICA DI PARTE

Redatta nell’interesse di

XXX

nella vertenza n. RG/-04

presso il Tribunale Civile di Milano – 4a Sezione


tel. e fax 02-36.52.10.26 - cell. 339-22.14.551 - e-mail: marco.brischetto@fastwebnet.it

Dr. XXX

tra

XXX

XXX

e
Via Cappuccini 6 - 20122 Milano
arch. Marco Brischetto

XXX

Il sottoscritto, Arch. Marco Brischetto, iscritto all'Ordine degli

Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Milano al n. XX e

all'albo dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Milano al n. XX, rassegna

al CTU nella vertenza indicata in epigrafe la presente relazione tecnica di

parte, redatta con la collaborazione dell’ing. Guido Albertalli,

nell'interesse di XXX , redatta secondo la seguente articolazione:

I. Premessa.........................................................................................3

II. Stima..............................................................................................6

1. Premessa alla stima....................................................................6

2. Tipologia appartamento.............................................................7

2.1. Criteri di valutazione...........................................................8

2.2. Calcolo della superficie commerciale...............................12


2.3. Valore di mercato V’m per la tipologia residenziale..........13

2.4. Stima del valore di mercato delle unità residenziali.........13

3. Tipologia negozio.....................................................................15

3.1. Criteri di valutazione.........................................................15

3.2. Calcolo della superficie commerciale...............................17

3.3. Valore di mercato V’m per la tipologia commerciale........18

3.4. Stima del valore di mercato delle unità commerciali........18

4. Tipologia terziario – uffici.......................................................19

4.1. Criteri di valutazione.........................................................19

4.2. Calcolo della superficie commerciale...............................21

4.3. Valore di mercato V’m per la tipologia commerciale........22

4.4. Stima del valore di mercato delle unità terziario – uffici..22

5. Tipologia cantina......................................................................22

5.1. Valori di mercato Vmi per le unità cantina.........................22

5.2. Stima del valore di mercato delle cantine.........................23

6. Tipologia sottotetto..................................................................25

6.1. Valori di mercato Vm1 e Vm2...............................................26

6.2. Valore di mercato Vt del bene suscettibile di

trasformazione...................................................................................26

6.3. Stima del valore di mercato dei sottotetti..........................33

7. Tipologia posto auto.................................................................35

8. Tipologia giardino....................................................................37

9. Stima del valore di mercato del compendio immobiliare........41

9.1. Stima del valore di mercato dei riferimenti 1, 2, 4 e 16....41

9.2. Stima del valore di mercato complessivo.........................43

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III. proposta di progetto divisionale.................................................49

1. Premessa...................................................................................49

1.1. Obiettivo della divisione...................................................49

1.2. Valore della quota..............................................................49

2. Proposte....................................................................................50

2.1. Osservazioni preliminari alle proposte.............................50

2.2. Prima proposta divisionale................................................51

2.3. Seconda proposta divisionale............................................53

IV. CONCLUSIONI........................................................................55



I. PREMESSA

Oggetto della causa è un compendio immobiliare sito in Milano, via

XXX n.10 a seguito dell’incarico peritale posto all’arch. XXX in qualità

di CTU al quale veniva posto il seguente quesito:

“Il CTU, esaminati gli atti ed i documenti di causa, visitato l'immobile,

effettuato ogni opportuno accertamento, eventualmente anche presso

pubblici uffici, sentite le parti ed i loro eventuali CTP, esperito un

tentativo di conciliazione,

l) descriva l’immobile oggetto di causa, sito in Milano via XXX n. l0;

2) dica se sia comodamente divisibile secondo le quote di comproprietà

dei condividenti (1/6 per XXX Giancarlo e 5/6 per gli attori e Antonella

XXX XXX ) e senza che la divisione comporti spese eccessive, rilevanti

opere di modifica, determini onerose servitù reciproche o limiti di

godimento, ovvero incida sensibilmente sul valore dei beni;

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3) in caso affermativo predisponga un progetto divisionale, determinando

gli eventuali conguagli. evidenziando inoltre, anche a mezzo di

planimetrie i vari lotti, gli enti che eventualmente debbano rimanere

comuni, le opere di modifica, con i relativi costi e le eventuali servitù

reciproche;

4) indichi i dati catastali e le coerenze a lotto;

5) dica se l-immobile sia in regola con la normativa urbanistica ed

edilizia. in caso negativo dica quali pratiche siano necessarie per la sua

regolarizzazione indicandone i costi;

6) determini in ogni caso il valore di mercato del bene in oggetto

esponendo i criteri della stima”.

Ciò premesso, si evidenzia come compendio immobiliare in questione

sia costituito da due fabbricati: un edificio multipiano composto da 3 ali,

risalente ai primi decenni del 1900, a prevalente destinazione residenziale;

un edificio su due piani a destinazione terziaria. Del compendio fanno

anche parte un cortile, alcuni posti auto, un ampio giardino e un’area

facente parte di una via privata su cui grava una servitù di passaggio nei

confronti del civico n.8.

L’obiettivo della presente memoria è eseguire una stima di ciascuna

delle parti di cui il compendio è formato al fine di procedere ad una

divisione dello stesso.

La stima di seguito descritta valuta le singole unità immobiliari allo

stato di fatto, così come si sono presentate durante i sopralluoghi; la stima,

pertanto, rappresenta una quantificazione del valore di mercato attuale

delle unità che prescinde dai futuri utilizzi ovvero dalle future

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trasformazioni cui le stesse potrebbero essere sottoposte; inoltre, poiché

numerose unità non sono ispezionabili e, dunque, non è possibile rilevare

eventuali irregolarità edilizie, anche detto aspetto viene tralasciato

ipotizzando che le unità non presentino irregolarità alcuna.

Alcune parti del compendio fanno eccezione rispetto a quanto sopra

descritto: in particolare alcuni beni suscettibili di trasformazione, come

giardino, sottotetti e cantine, verranno valutati secondo opportuni criteri

più avanti descritti.

Tutte le unità sono state identificate secondo la numerazione proposta

dal CTU Arch. Gianpiero XXX ; la dimensione delle unità è stata rilevata

dalla documentazione fornita dal CTU. Nelle stime di seguito proposte,

con riferimento alle problematiche dimensionali e di rilievo sollevate dal

CTU e da parte attrice durante le operazioni peritali, si è privilegiata la

stima a corpo piuttosto che quella a valore unitario: questa scelta consente

di prescindere dalla misura effettiva delle superfici, che non è nota e non

può essere facilmente accertata in quanto numerose unità non sono

attualmente accessibili, portando alla formulazione di una proposta

divisionale sulla base del valore di mercato; inoltre la stima a corpo

consente di introdurre fattori di ponderazione del valore di mercato che

riflettano eventuali peculiarità positive e negative di ciascuna unità, aspetti

che in una stima e conseguente proposta divisionale in base alla superficie

dell’immobile non verrebbero considerati.



II. STIMA

1. Premessa alla stima

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Durante le operazioni peritali e dalla documentazione planimetrica

agli atti si identificano le seguenti tipologie di unità immobiliari che

compongono il compendio:

 Appartamento

 Negozio

 Terziario – Uffici

 Cantina

 Sottotetto

 Posto auto

 Giardino

La stima di ciascuna tipologia, ad eccezione di quelle suscettibili di

trasformazione, è stata operata secondo il seguente algoritmo che trova

fondamento nel procedimento di stima per punti di merito:

1. individuazione di k criteri di valutazione delle caratteristiche

peculiari della tipologia, definizione di una scala di valori per

ciascun criterio e di un peso k da assegnare alla caratteristica nella

valutazione complessiva;

2. assegnazione di punteggi pk , per ciascuna i-esima unità, ad

ognuno dei criteri di valutazione definiti;

3. calcolo, per ciascuna unità, di un punteggio di valutazione Pi

secondo la formula:
p
 
Pi  k


k

dove  rappresenta un coefficiente di normalizzazione del punteggio

p; 

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4. individuazione dell’unità di riferimento (quella con massimo

punteggio Pmax) al quale attribuire un valore di mercato unitario di

riferimento V’m;

5. calcolo del coefficiente Di di deprezzamento rispetto all’unità di

riferimento, secondo la formula:


Pi
Di  ;
Pmax
6. definizione della superficie commerciale Si di ciascuna unità

(rilevata dalla documentazione fornita dal CTU);



7. calcolo del valore di mercato dell’unità secondo la formula:
Vm  Si  Di  Vm' .

Sebbene la stima sia stata operata a partire dal valore unitario di

mercato per unità residenziali nella medesima zona, a causa del forte stato

di degrado del fabbricato e della vetustà dell’impianto distributivo e delle

dotazioni tecnologiche di ciascuna unità, la valutazione si intende a corpo

per ciascuna di esse e dunque in ultimo prescinde, come già detto, dal dato

dimensionale.

2. Tipologia appartamento

Questa tipologia è costituita da unità di diverse dimensioni, ubicate

nelle tre ali dell’edificio multipiano; alcune unità sono attualmente

utilizzate come laboratori e/o uffici, tuttavia la destinazione che figura

dalla documentazione catastale è quella residenziale, pertanto sono state

valutate come tali a prescindere dall’attuale utilizzo.

Nell’assegnazione dei punteggi previsti da ciascun criterio di

valutazione, ove necessario, vengono presi in considerazione tutti gli

ambienti “pincipali”: stanze, bagno, cucina; non vengono, invece,

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considerati i corridoi, i disimpegni e i ripostigli.

2.1. Criteri di valutazione

 Forma e funzionalità degli ambienti:

con riferimento alla letteratura in merito all’estimo condominiale

(Marcello Orefice, Estimo vol.II, UTET, Torino 1995), considerando il

rapporto tra i lati a (lato corto) e b (lato lungo) di ciascun ambiente, e in

considerazione del fatto che per unità residenziali sono preferiti ambienti

di forma regolare (quadrata o rettangolare), viene attribuito un valore sulla

seguente scala:

1 0,50 > a/b

2 1,50 < a/b

3 0,50 < a/b < 1,50

Per ogni unità si calcola la media dei punteggi attribuiti ad ogni ambiente.

Il peso attribuito al criterio è =0,5 in quanto, nel procedere con le attività

di ristrutturazione, necessarie per occupare l’immobile, eventuali problemi

di funzionalità potranno essere corretti.

 Distribuzione e funzionalità dell’unità:

analizzando la distribuzione degli ambienti rispetto all’ingresso e agli

ambienti di servizio, la presenza di corridoi, ripostigli ecc. si attribuisce un

coefficiente :

1 pessima

2 sufficiente

3 ottimale

per ogni unità immobiliare. Il peso attribuito al criterio è =0,5 in quanto,

nel procedere con le attività di ristrutturazione, necessarie per occupare

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l’immobile, l’impianto distributivo può, entro certi limiti, essere

modificato.

 Esposizione:

in accordo con la consuetudine estimativa si considerano privilegiati gli

ambienti esposti a sud rispetto a quelli esposti a nord; a ciascuno ambiente

viene attribuito un valore secondo la seguente scala:

1 Ambiente interno/Su cavedio

2 Esposizione a Nord

3 Esposizione a Est o a Ovest

4 Esposizione a Sud

Per ogni unità si calcola la media dei punteggi attribuiti ad ogni ambiente.

Il peso attribuito al criterio è =0,7 in quanto l’esposizione degli ambienti

rappresenta caratteristica rilevante per una unità residenziale e, anche

considerando eventuali lavori di ristrutturazione, non può essere

modificata.

 Prospicienza:

con riferimento alla pratica estimativa e all’estimo condominiale (cfr.

Marcello Orefice, Estimo vol.II, op.cit.) per ciascun ambiente viene

attribuito un valore in funzione dell’affaccio di cui l’ambiente stesso gode

secondo la seguente scala:

1 Cavedio

2 Primo cortile

3 Via XXX /Via privata

4 Secondo cortile con giardino

Per ogni unità si calcola la media dei punteggi attribuiti ad ogni ambiente.

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Il peso attribuito al criterio è =0,7 in quanto l’affaccio degli ambienti

rappresenta caratteristica rilevante per una unità residenziale e, anche

considerando eventuali lavori di ristrutturazione, non può essere

modificata.

 Assenza di fattori di disturbo:

per ciascuna unità viene attribuito un valore che prende in considerazione i

fattori di disturbo cui l’unità stessa è soggetta, rilevati durante le

operazioni peritali, secondo la seguente scala:

1 Esalazione dei ristoranti della via privata

2 Traffico della via XXX

3 Nessun fattore di disturbo rilevante

Il peso attribuito al criterio è =0,7 in quanto la presenza ovvero l’assenza

di fattori di disturbo rilevanti rappresenta caratteristica importante per una

unità residenziale e, anche considerando eventuali lavori di

ristrutturazione, non può essere modificata.

 Piano:

per ciascuna unità viene attribuito un valore relativo al piano a cui l’unità

stessa è collocata; si tiene in considerazione l’assenza dell’ascensore.

Secondo la letteratura (cfr. Marcello Orefice, Estimo vol.II, op.cit.) il piano

ottimale, in tale situazione, è il secondo (terzo fuori terra). La scala

utilizzata è:

1 Interrato/5° Piano

2 4° Piano

3 Piano terra/1° Piano/3° Piano

4 2° Piano

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Il peso attribuito al criterio è =1 in quanto la presenza di ascensore è

fattore determinante nella definizione del valore di mercato delle unità che

incide mediamente per il 10% sulla formazione del valore di mercato delle

unità residenziali. Anche se l’assenza di ascensore può essere ovviata con

lavori di ristrutturazione delle parti comuni del compendio immobiliare, è

noto che detti lavori siano piuttosto onerosi e di complessa attuazione,

pertanto si preferisce evidenziare detta assenza, nelle stime proposte,

attraverso un coefficiente di ponderazione alto.

 Locazione:

per ciascuna unità, in base alle informazioni a disposizione al momento

della stesura della presente memoria, con riferimento all’anno di scadenza

dei contratti di affitto delle differenti unità locate, si attribuiscono i

seguenti punteggi che privilegiano l’immobile libero e quindi disponibile

rispetto a quello occupato (anche in considerazione del fatto che i canoni

di affitto rilevati sono piuttosto modesti):

1 Unità occupata, scadenza locazione a lungo termine

2 Unità in liberazione, locazione scaduta

o scadenza a breve termine

3 Unità libera

Il peso attribuito al criterio è = 0,3.

 Stato di conservazione:

per ciascuna unità viene attribuito un punteggio che esprime lo stato di

conservazione dell’unità stessa e quindi il conseguente fabbisogno di

manutenzione straordinaria.

1 Pessimo (necessità di ristrutturazione integrale)

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2 Mediocre (necessità di ristrutturazione parziale)

3 Buono (necessita solo di contenuti interventi di

manutenzione)

4 Ottimo (di recente ristrutturazione)

Per gli appartamenti non visitabili viene attribuito il punteggio

convenzionale 1, vista la generale obsolescenza del fabbricato. Il peso

attribuito al criterio è =0,3; attraverso un basso coefficiente di

ponderazione si vuole evidenziare che nessuna abitazione, salvo le poche

interamente ristrutturate, può essere abitate senza integrali lavori di

ristrutturazione, pertanto lo stato di conservazione, nel caso specifico in

esame, non rappresenta una caratteristica determinante rispetto alle altre

individuate dato che tutte le abitazioni versano nelle medesime condizioni.

La complessiva necessità di manutenzione straordinaria è espressa, altresì,

nel valore di mercato unitario scelto a base della stima e più avanti

descritto.

2.2. Calcolo della superficie commerciale

Secondo la prassi degli operatori del mercato immobiliare verrà

impiegato, quale unità di misura della consistenza di ciascuna unità

immobiliare, il metro quadrato commerciale. «La “superficie

commerciale” è definita come la superficie complessiva di un manufatto al

lordo dei muri interni e comprensiva della metà della superficie occupata

dai muri di confine. La superficie commerciale comprende anche le

superfici dei locali accessori e delle pertinenze ponderate mediante

l’utilizzo di opportuni coefficienti» (AA.VV, Codice delle Valutazioni

Immobiliari, ed. Tecnoborsa, Roma 2002). Per la ponderazione sono stati

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utilizzati i seguenti coefficienti, rintracciabili in letteratura:

Balconi in appartamenti in condominio 0,25

2.3. Valore di mercato V’m per la tipologia residenziale

Il valore preso a riferimento è stato ricavato da fonti emerografiche e

verificato con indagini su compravendite di immobili nella zona

circostante a quella del compendio immobiliare considerato. Il valore è

riferito ad immobili in discreto stato di manutenzione inseriti in contesto

che necessita, invece, di consistenti interventi di riqualificazione; detto

valore è pari a 2.600 euro/mq.

2.4. Stima del valore di mercato delle unità residenziali

Sulla base del metodo di stima sopra illustrato, in considerazione dei

parametri sopra citati, si è pervenuti alla valutazione delle unità in oggetto

di seguito riportata.

Rif.CT Scal Piano Sup.Com V'm Deprez Vm Totale

U a m. (mq) (euro/m .

q)

25 A P.1 87,570 2.600 0,830 188.976,00

26 A P.1 116,400 2.600 0,760 230.006,00

27 B P.1 103,500 2.600 0,730 196.443,00

28 B P.1 95,060 2.600 0,820 202.668,00

29 B P.1 78,700 2.600 0,820 167.788,00

30 B P.1 12,430 2.600 0,770 24.885,00

31 B P.1 54,320 2.600 0,760 107.336,00

32 B P.1 96,190 2.600 0,700 175.066,00

33 B P.1 60,470 2.600 0,800 125.778,00

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34 C P.1 96,970 2.600 0,810 204.219,00

35 C P.1 94,200 2.600 0,880 215.530,00

36 C P.1 48,570 2.600 0,900 113.654,00

37 A P.2 86,950 2.600 0,890 201.202,00

38 A P.2 116,400 2.600 0,860 260.270,00

39 B P.2 103,500 2.600 0,790 212.589,00

40 B P.2 94,440 2.600 0,870 213.623,00

41 B P.2 78,700 2.600 0,880 180.066,00

42 B P.2 66,750 2.600 0,840 145.782,00

43 B P.2 96,190 2.600 0,780 195.073,00

44 B P.2 77,400 2.600 0,700 140.868,00

45 C P.2 74,560 2.600 1,000 193.856,00

46 C P.2 51,000 2.600 0,870 115.362,00

47 C P.2 71,570 2.600 0,800 148.866,00

49 B P.3 59,640 2.600 0,760 117.849,00

50 B P.3 66,750 2.600 0,830 144.047,00

51 B P.3 96,190 2.600 0,700 175.066,00

52 B P.3 77,400 2.600 0,670 134.831,00

53 C P.3 74,560 2.600 0,730 141.515,00

54 C P.3 51,000 2.600 0,770 102.102,00

55 C P.3 71,570 2.600 0,910 169.335,00

63 B P.4 59,640 2.600 0,700 108.545,00

64 B P.4 66,750 2.600 0,730 126.692,00

65 B P.4 96,190 2.600 0,620 155.058,00

66 B P.4 77,400 2.600 0,630 126.781,00

Pagina 14 di 56
67 C P.4 74,560 2.600 0,670 129.884,00

68 C P.4 51,000 2.600 0,760 100.776,00

69 C P.4 71,570 2.600 0,780 145.144,00

TOT. 5.837.531,00

3. Tipologia negozio

Le unità commerciali sono ubicate al piano terra lungo la via XXX e

nella via privata; seguendo il medesimo procedimento adottato per le unità

residenziali si individuano i principali criteri di valutazione utili nel caso

in esame.

3.1. Criteri di valutazione

 Prospicienza:

tenendo conto che la funzione di esposizione della merce e l’accessibilità

del pubblico e la prospicienza su via commerciale rappresentano

caratteristiche fondamentali nella formazione del valore di mercato delle

unità commerciali, e viene attribuito un valore in funzione dell’affaccio di

cui gode ogni luce dell’unità commerciale

1 Via privata

2 Via privata angolo via XXX

3 Via XXX

Per ogni unità si calcola la media dei punteggi attribuiti ad ogni luce. Il

peso attribuito al criterio è =1 data l’importanza fondamentale, per la

tipologia, della caratteristica di prospicienza.

 Distribuzione e funzionalità dell’unità:

viene attribuito un valore a ciascuna unità in funzione della distribuzione

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degli ambienti e della funzionalità complessiva dell’unità in rapporto alle

moderne esigenze del commercio (spazi di vendita, magazzino, spazi

espositivi); la scala di valori è la seguente:

1 Ambienti retrostanti lo spazio di vendita più grandi

di quest’ultimo

2 Equilibrio ottimale tra spazi di vendita e spazi retrostanti

3 Tutti gli spazi possono essere adibiti alla vendita

Il peso attribuito al criterio è =0,6 in quanto la funzionalità dell’unità è

considerato un requisito molto importante, ma comunque suscettibile di

miglioramento con interventi di arredo e manutenzione straordinaria, nella

conduzione dell’attività commerciale.

 Presenza di servizi igienici all’interno dell’unità:

per ciascuna unità commerciale viene attribuito un punto se nella stessa è

presente un servizio igienico; il peso attribuito al criterio è =0,4 poiché si

ipotizza che in ambito di ristrutturazione del compendio, comunque

necessaria per le unità residenziali, si possa ovviare a questa limitazione.

 Punti per caratteristiche extra:

per ciascuna unità commerciale viene attribuito un punto extra per

caratteristiche particolari presenti nella medesima che non vengono prese

in considerazione dagli altri criteri di valutazione; il peso attribuito al

criterio è =0,5 in quanto con interventi di arredo e manutenzione

straordinaria ogni unità è suscettibile di miglioramenti.

 Locazione:

per ciascuna unità, in base alle informazioni a disposizione al momento

della stesura della presente memoria, con riferimento all’anno di scadenza

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dei contratti di affitto delle differenti unità locate, si attribuiscono i

seguenti punteggi che privilegiano l’immobile libero e quindi disponibile

rispetto a quello occupato:

1 Unità occupata, scadenza locazione a lungo termine

2 Unità in liberazione, locazione scaduta

o scadenza a breve termine

3 Unità libera

Il peso attribuito al criterio è = 0,3.

 Stato di conservazione:

per ciascuna unità commerciale viene attribuito un punteggio che esprime

lo stato di conservazione dell’unità stessa e quindi il conseguente

fabbisogno di manutenzione straordinaria.

1 Pessimo (necessità di ristrutturazione integrale)

2 Mediocre (necessità di ristrutturazione parziale)

3 Buono (necessita solo di contenuti interventi

di manutenzione)

4 Ottimo (di recente ristrutturazione/in ristrutturazione)

Il peso attribuito al criterio è =0,3 poiché negli spazi adibiti al

commercio ogni attività presenta specifiche esigenze che richiedono,

all’aternarsi delle attività stesse negli anni, integrali ristrutturazioni

dell’unità che ovviano alla eventuale carenza manutentiva.

3.2. Calcolo della superficie commerciale

Come illustrato nel paragrafo 2.2 si farà riferimento al metro quadrato

commerciale. Per la ponderazione sono stati utilizzati i seguenti

coefficienti, rintracciabili in letteratura (cfr. Codice delle Valutazioni

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Immobiliari, op.cit.):

Soppalchi fissi pienamente agibili in studi e uffici 0,5

Cantine agibili e collegate a studi e uffici 0,5

Locali a servizio diretto di quelli principali per negozi e uffici 0,33

Terrazze e balconi a livello per negozi e uffici 0,25

Altre superfici scoperte per negozi e uffici 0,1

3.3. Valore di mercato V’m per la tipologia commerciale

Il valore preso a riferimento è stato ricavato a partire dal valore riferito

ad unità immobiliari residenziali in perfetto stato di conservazione, già

presentato nel paragrafo 2.3. Utilizzando opportuni coefficienti

rintracciabili in letteratura (cfr. Codice delle Valutazioni Immobiliari,

op.cit.) si ottiene che il valore di mercato per le unità commerciali è: 2.600

euro/mq • 1,4 = 3.640 euro/mq. Detto valore risulta inferiore a quello

rilevabile da indagini di mercato e da fonti emerografiche; tuttavia si

ritiene di adottare detto valore, in via prudenziale, poiché la tipologia di

attività commerciali che stanno, negli ultimi anni, sostituendo quelle

storicamente presenti nel quartiere (catene commerciali con insegne di

livello medio-alto), presentano qualità inferiore e una redditività che non

può sopportare canoni di locazione e investimenti d’acquisto paragonabili

a quelli affrontabili dalle primarie insegne commerciali un tempo presenti.

3.4. Stima del valore di mercato delle unità commerciali

Sulla base del metodo di stima sopra illustrato, in considerazione dei

citati parametri, si è pervenuti alla valutazione delle unità in oggetto di

seguito riportata.

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Rif.CT Scal Piano Sup.Com V'm Deprez Vm Totale

U a m. (mq) (euro/m .

q)

12 A P.T. 43,47 3.640 0,61 96.521,00

13+14 A P.T. 58,61 3.640 0,90 192.006,00

15 A P.T. 71,16 3.640 0,85 220.169,00

17 A P.T. 40,49 3.640 0,60 88.430,00

18 B P.T. 57,36 3.640 0,56 116.923,00

19+20 B P.T. 207,83 3.640 1,00 756.501,00

TOT. 1.470.550,0

4. Tipologia terziario – uffici

Le unità con destinazione terziario - uffici sono ubicate all’interno del

compendio e si affacciano sul primo e sul secondo cortile; seguendo il

medesimo procedimento adottato per le unità residenziali e commerciali si

individuano i principali criteri di valutazione utili nel caso in esame.

4.1. Criteri di valutazione

 Distribuzione e funzionalità dell’unità:

analizzando la pianta dell’unità rispetto alle principali richieste del

mercato odierno nel comparto immobiliare del terziario – uffici, viene

attribuito un valore in funzione della distribuzione degli ambienti e della

funzionalità complessiva dell’unità; la scala di valori è la seguente

1 Pianta irregolare/scarsa flessibilità degli spazi

2 Pianta regolare/adeguata flessibilità degli spazi

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3 Pianta/flessibilità degli spazi ottimali

Il peso attribuito al criterio è =0,8 in quanto la conformazione degli spazi

è un requisito a cui il mercato, per detta tipologia, è piuttosto sensibile

poiché si riflette sulla flessibilità nel tempo nello svolgimento delle attività

lavorative.

 Dotazioni impiantistiche:

per ciascuna unità viene attribuito un punto per dotazione di impianti di

climatizzazione, di rete fonia e dati ecc. presenti nella medesima; il peso

attribuito al criterio è =0,5 poiché la presenza di impianti tecnologici è

caratteristica apprezzata dal mercato, tuttavia l’assenza degli stessi è

facilmente ovviabile con lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria.

 Locazione:

per ciascuna unità, in base alle informazioni a disposizione al momento

della stesura della presente memoria, con riferimento all’anno di scadenza

dei contratti di affitto delle differenti unità locate, si attribuiscono i

seguenti punteggi che privilegiano l’immobile libero e quindi disponibile

rispetto a quello occupato:

1 Unità occupata, scadenza locazione a lungo termine

2 Unità in liberazione, locazione scaduta

o scadenza a breve termine

3 Unità libera

Il peso attribuito al criterio è = 0,3.

 Stato di conservazione:

per ciascuna unità viene attribuito un punteggio che esprime lo stato di

conservazione dell’unità stessa e quindi il conseguente fabbisogno di

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manutenzione straordinaria, secondo la seguente scala:

1 Pessimo (necessità di ristrutturazione integrale)

2 Mediocre (necessità di ristrutturazione parziale)

3 Buono (necessita solo di contenuti interventi

di manutenzione)

4 Ottimo (di recente ristrutturazione/in ristrutturazione)

Il peso attribuito al criterio è =0,3 poiché negli spazi adibiti a terziario –

uffici, così come già detto per quelli commerciali, ogni attività presenta

specifiche esigenze che richiedono, all’aternarsi delle attività stesse negli

anni, integrali ristrutturazioni dell’unità che ovviano alla eventuale

carenza manutentiva..

4.2. Calcolo della superficie commerciale

Come illustrato nel paragrafo 2.2 si farà riferimento al metro quadrato

commerciale. Per la ponderazione sono stati utilizzati i seguenti

coefficienti, rintracciabili in letteratura (cfr. Codice delle Valutazioni

Immobiliari, op.cit.):

Soppalchi fissi pienamente agibili in studi e uffici 0,5

Cantine agibili e collegate a studi e uffici 0,5

Locali a servizio diretto di quelli principali per negozi e uffici 0,33

Terrazze e balconi a livello per negozi e uffici 0,25

Altre superfici scoperte per negozi e uffici 0,1

4.3. Valore di mercato V’m per la tipologia commerciale

Il valore preso a riferimento è stato ricavato a partire dal valore riferito

ad unità immobiliari residenziali in perfetto stato di conservazione, già

presentato nel paragrafo 2.3. Utilizzando opportuni coefficienti

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rintracciabili in letteratura si ottiene che il valore di mercato per le unità

commerciali è: 2.600 euro/mq • 1,4 = 3.640 euro/mq. Detto valore risulta

congruente con quello rilevabile da indagini di mercato e da fonti

emerografiche.

4.4. Stima del valore di mercato delle unità terziario – uffici

Sulla base del metodo di stima sopra illustrato, in considerazione dei

citati parametri, si è pervenuti alla valutazione delle unità in oggetto di

seguito riportata.

Rif.CT Scal Piano Sup.Com V'm Deprez Vm Totale

U a m. (mq) (euro/m .

q)

21 B P.T. 198,37 3.640 0,55 397.137

22+117 C P.T. 193,07 3.640 1,00 702.775

+118

23 D P.T. 407,27 3.640 0,66 978.425

TOT 2.078.337

5. Tipologia cantina

5.1. Valori di mercato Vmi per le unità cantina

Per questa tipologia di unità è stato necessario operare due differenti

stime del valore di mercato, anche in accordo alle osservazioni sollevate

dal CTU e da controparte. Il valore di mercato Vm1 considera la cantina

quale pertinenza indipendente e non collegabile delle unità immobiliari ai

piani superiori a prescindere dalla loro destinazione, utilizzando come

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valore unitario il V’m = 2.600 euro/mq; la determinazione di Vm1 avviene

attraverso il calcolo della superficie commerciale dell’unità mediante

l’applicazione del coefficiente, rintracciabile in letteratura (cfr. Codice

delle Valutazioni Immobiliari, op.cit.):

Cantine e solai non abitabili 0,1

Poiché alcune cantine insistono in pianta sotto le unità commerciali o

gli uffici, e poiché presentano caratteristiche dimensionali tali da poterle

rendere spazi utili se collegati alle sovrastanti unità, è stato necessario

operare una seconda valutazione Vm2. Detto valore di mercato si determina

attraverso il calcolo della superficie commerciale dell’unità mediante

l’applicazione del coefficiente, rintracciabile in letteratura (cfr. Codice

delle Valutazioni Immobiliari, op.cit.):

Cantine agibili e collegate a studi e uffici 0,5

5.2. Stima del valore di mercato delle cantine

Individuati i valori di mercato, così come indicato al punto precedente,

si è proceduto alla stima delle unità attribuendo alla stessa il valore

massimo tra Vm1 e Vm2 con i seguenti risultati:

Rif.CT Scal Pian Sup.unit Vm

U a o à (mq)

80 B P.-1 107 91.806

81 C P.-1 7,9 2.054

82 A P.-1 36 30.888

83 A P.-1 12,97 3.372

84 A P.-1 15,75 4.095

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85 A P.-1 8,38 2.179

86 A P.-1 9,15 2.379

87 A P.-1 16,67 4.334

88 A P.-1 9 2.340

89 A P.-1 7,92 2.059

90 A P.-1 9,18 2.387

91 B P.-1 12,58 3.271

92 B P.-1 24 20.592

93 B P.-1 13 11.154

94 B P.-1 15,9 4.134

95 B P.-1 7,17 1.864

96 B P.-1 7,25 1.885

97 A P.-1 21,26 18.241

98 A P.-1 16,7 4.342

99 A P.-1 15,19 3.949

100 A P.-1 11,12 2.891

101 A P.-1 11 2.860

102 B P.-1 9 2.340

103 B P.-1 7,92 2.059

104 B P.-1 7,92 2.059

105 B P.-1 8,28 2.153

106 B P.-1 10,1 2.626

107 C P.-1 7,31 1.901

108 C P.-1 8,97 2.332

109 C P.-1 7,8 2.028

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110 C P.-1 8,12 2.111

111 B P.-1 55,9 47.962

112 C P.-1 7,2 1.872

113 C P.-1 9,66 2.512

114 C P.-1 6,8 1.768

115 C P.-1 6,8 1.768

116 C P.-1 9,66 2.512

119 C P.-1 2,06 536

120 C P.-1 2,08 541

TOT. 302.156

6. Tipologia sottotetto

Per questa tipologia di unità, sempre in accordo con le osservazioni di

CTU e controparte, è stato necessario procedere con tre differenti stime

del valore di mercato. Analogamente a quanto effettuato per le cantine, per

i sottotetti si è operata una valutazione dell’unità in quanto pertinenza non

abitabile e non collegata alle unità sottostanti, una come pertinenza non

abitabile ma collegata ed in fine, anche se la normativa al momento non

chiarisce nel dettaglio questa possibilità, una valutazione dei sottotetti

quale bene suscettibile di trasformazione.

6.1. Valori di mercato Vm1 e Vm2

In entrambi i casi il valore unitario considerato è V’m = 2.600 euro/mq.

Per il calcolo delle superfici commerciali sono stati applicati i coefficienti

rintracciabili in letteratura (cfr. Codice delle Valutazioni Immobiliari,

op.cit.):

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Vm1 Cantine e solai non abitabili 0,1

Vm2 Cantine e solai non abitabili (collegate/collegabili ad app.) 0,3

6.2. Valore di mercato Vt del bene suscettibile di trasformazione

Come già anticipato, è stata operata una valutazione dei solai quale

bene suscettibile di trasformazione. Poiché la normativa al momento non

chiarisce in dettaglio le possibilità di sfruttamento di questi spazi, in via

prudenziale, ove possibile, sono stati utilizzati coefficienti e parametri

peggiorativi rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente in

precedenza.

 Procedimento del valore di trasformazione

Nel caso della tipologia di bene immobile in esame la determinazione

del valore di mercato, comunque legata a fattori quali la consistenza, lo

stato di diritto ecc., non può prescindere dalle potenzialità di

“trasformazione” che il bene stesso possiede. Il valore di detti beni, quindi,

è determinato non tanto dalle condizioni fisiche in essere, quanto alla

possibile, o meno, loro mutazione in senso edificatorio. A parità di tutti gli

altri elementi, difatti, il fattore discriminante tra differenti giudizi di valore

riguardanti i sottotetti in esame, in ragione della tendenza di mercato al

recupero in senso abitativo di questi spazi, si basa essenzialmente sulla

quantità di superficie residenziale che il bene sottotetto consentirebbe di

generare.

L’algoritmo del valore di trasformazione qui proposto trova origine

nel modello di verifica della fattibilità finanziaria di tipo sintetico di un

investimento immobiliare:
P  E K


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essendo

P = profitto del promotore immobiliare

E = entrate che l’intervento ipotizzato è in grado di generare (ricavi)

K = uscite o costi inerenti la realizzazione delle opere previste

Il modello proposto si riconduce ad un ragionamento assai semplice

ma altrettanto efficace, e cioè che l’intervento ipotizzato è fattibile anche

finanziariamente se produce un profitto per il promotore immobiliare che

ha “montato” l’operazione. L’algoritmo qui proposto altro non è che la

semplice differenza tra i ricavi (E) e costi (K) dell’operazione di

trasformazione operata dall’operatore privato, la cui entità può dipendere

dal tipo di intervento, dai ricavi che lo stesso può garantire e dai costi che

si rendono necessari per la sua realizzazione. Dettagliando, nello specifico,

i costi “K” della produzione dell’intervento, si ottiene la seguente formula,

qui proposta senza esplicitare tutti i passaggi di calcolo:


EP
Ks   K t  K p  K i 


1 
1 i 1
n

 h 
 

essendo:

Ks = stima del bene suscettivo di trasformazione (nel caso specifico, i

sottotetti per cui è causa);

Kt = costi tecnici di costruzione/recupero dei volumi e delle superfici

che si intende teoricamente realizzare;

Kp = costi accessori professionali (onorari professionali inerenti

l’attività di progettazione che dovrebbe svolgere il professionista al

momento della realizzazione dell’opera ipotizzata);

Ki = costi per imposte e tasse (oneri di urbanizzazione, contributo

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commisurato al costo di costruzione);
E  Vm ricavi dalla vendita delle unità immobiliari che si ipotizza di

realizzare mediante l’intervento di recupero;

P = profitto del promotore immobiliare che organizza l’attività di

recupero;

i = saggio di interesse da corrispondere all’istituto di credito cui si fa

ricorso solitamente al momento della realizzazione dell’investimento

immobiliare;

h = coefficiente adimensionale, determinato sulla base di molteplici

simulazioni analitiche effettuate ricorrendo al modello detto: “DCF –

Discounted cash flow”, che tiene conto della capacità di

autofinanziamento del Promotore immobiliare che conduce l’operazione

di trasformazione;

n = numero degli anni che si ipotizza necessario al completamento

dell’attività di recupero, dal momento della richiesta di concessione alla

vendita dell’ultima porzione immobiliare realizzata.

Dalla differenza tra entrate e uscite dell’operazione di recupero dei

sottotetti è quindi possibile determinare il valore di mercato del fattore

primario della produzione: il bene suscettibile di trasformazione, cioè i

sottotetti per cui è causa.

Si vuole precisare come i valori, i prezzi e i costi considerati nella

elaborazione del procedimento del valore di trasformazione siano riferiti

alla attualità nell’impossibilità (propria della stima) di identificare

temporalmente i diversi flussi di cassa, la cui valutazione richiederebbe tra

l’altro il ricorso ad una visione di economia dinamica che non é propria

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dell’estimatore.

Prima di procedere alla stima si osserva che le diverse unità disposte

lungo le tre ali del fabbricato (scala A, B e C) presentano caratteristiche

differenti (altezza di colmo, inclinazione della falda, ecc.) e pertanto è

opportuno procedere operando tre diverse valutazioni, una per ogni ala del

fabbricato, con il medesimo procedimento sopra descritto. Inoltre si

osserva che per i sottotetti della scala A, su indicazione del CTU e in

contraddittorio con la controparte, sono state eseguite misurazioni dello

stato di fatto che propone una identificazione più dettagliata delle unità

che sostituisce i riferimenti da 56 a 62 proposti dal CTU.

Ciò premesso, si procede alla valutazione delle unità immobiliari in

oggetto che presentano complessivamente le seguenti superfici:

Sottotetto corpo scala A 322,46 mq

Sottotetto corpo scala B 171,96 mq

Sottotetto corpo scala C 310,00 mq

 Determinazione delle entrate (E) dell’operazione di investimento

immobiliare

Le succitate superfici, nell’ipotesi di un intervento di recupero che

consenta di ottenere superfici abitabili delle medesime dimensioni (ipotesi

per altro verosimile, date le caratteristiche morfologiche della falda

favorevoli al recupero, anche nell’ipotesi di una nuova normativa più

restrittiva della precedente), potranno essere collocate interamente sul

mercato ad un prezzo certamente superiore a quello preso a riferimento al

paragrafo 2.3 in quanto di nuova realizzazione e dunque in ottimo stato di

conservazione; tuttavia, in via prudenziale, si procederà ad una stima di

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Vm sulla base del succitato valore in modo da tenere in conto eventuali

riduzioni della superficie abitabile dovuta a ragioni tecniche (ad es. altezza

media dei locali) che sopravvenissero all’approfondimento del progetto.

Il valore di mercato delle unità residenziali realizzabili, che coincide

con le entrate E dell’operazione, è pertanto:

Scala A

VmA = EA = 2.600,00 euro/mq x 322,46 mq = 838.396,00 euro

Scala B

VmB = EB = 2.600,00 euro/mq x 171,96 mq = 447.096,00 euro

Scala C

VmC = EC = 2.600,00 euro/mq x 310,00 mq = 806.000,00 euro

 Determinazione di (Kt)

I costi ordinari di costruzione per interventi similari a quello ipotizzato

sono stati assunti attraverso indagini condotte nel settore delle costruzioni

(oltre che in base alla esperienza professionale del sottoscritto CTU) in

1.000,00 euro per ogni metro quadro di superficie abitabile recuperata,

ottenendo pertanto il seguente valore di costo complessivo:

Scala A

KtA = 1.000,00 euro/mq x 322,46 mq = 322.460,00 euro

Scala B

KtB = 1.000,00 euro/mq x 171,96 mq = 171.960,00 euro

Scala C

KtC = 1.000,00 euro/mq x 310,00 mq = 310.000,00 euro

 Determinazione dei costi accessori, prestazioni professionali

(Kp)

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Tali onorari incidono mediamente sul costo di costruzione delle unità

da realizzare in ragione di 5,0% di Kt; considerando inoltre gli oneri per la

predisposizione del piano di sicurezza (oltre il rimborso dei costi fissi

previsti per legge) si ottiene quanto segue:

Scala A

KpA = 33.113,05 euro

Scala B

KpB = 17.658,94 euro

Scala C

KpC = 31.834,18 euro

 Determinazione costi per imposte e tasse (Ki)

Per la determinazione di (Ki) si fa riferimento ai valori per nuove

costruzioni in “Zone B” della delibera della Giunta Comunale del Comune

di Milano per l’adeguamento degli oneri di urbanizzazione e

l’aggiornamento del contributo di costruzione. Si assume un ammontare

degli oneri unitari di urbanizzazione primaria pari a 8,03 euro/mc e pari a

18,59 euro/mc per gli oneri di urbanizzazione secondaria inerenti

fabbricati con destinazione residenziale di nuova realizzazione; si

rammenta che per il calcolo della volumetria di riferimento (indispensabile

per definire l’ammontare totale degli oneri di urbanizzazione) occorre

moltiplicare la s.l.p. per l’altezza virtuale di piano pari a 3,00m. In merito

al contributo sul costo di costruzione si assume il valore parametrico pari a

3,0% del Ktc. In conclusione si ottiene quanto segue:

Scala A

KiA = 57.987,54 euro

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Scala B

KiB = 30.931,92 euro

Scala C

KiC = 31.834,18 euro

 Determinazione del profitto del promotore (P)

Ritenendo ordinario per un promotore un profitto unitario pari al 25%

del valore di mercato (Vm), è previsto nel caso in esame il profitto lordo

(P) qui indicato:

Scala A

PA = 209.599,00 euro

Scala B

PB = 111.774,00 euro

Scala C

PC = 201.500,00 euro

Gli oneri finanziari sostenuti per la realizzazione dell’intervento

edilizio sono, infine, rapportati ad un saggio di interesse pari a:

i = 8,0% (“prime rate attuale” arrotondato)

ed a un numero realistico di anni intercorrenti dall’inizio dei lavori

sino alla vendita dell’ultimo alloggio pari a:

n = 2,0

considerata la contenuta dimensione dell’intervento ipotizzato.

Dalla applicazione del modello di stima consegue un valore di

mercato dei beni in questione pari a:

Scala A

VtA TOT = 194.972,27 euro VtA = 604,64 euro/mq

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Scala B

VtB TOT = 103.964,77 euro VtB = 604,59 euro/mq

Scala C

VtC TOT = 187.428,09 euro VtC = 604,61 euro/mq

L’incidenza sul valore delle unità realizzabili risulta attestarsi intorno

al 23%: tale incidenza appare ordinaria per la tipologia di bene in

questione, così come congruo appare il valore di mercato unitario espresso

in rapporto alla superficie abitabile recuperabile, anche raffrontato a quello

rilevato dalle fonti emerografiche citate.

6.3. Stima del valore di mercato dei sottotetti

In base alle considerazioni ed ai valori calcolati ai punti precedenti si è

proceduto alla stima del valore di mercato delle unità sottotetto secondo il

seguente procedimento: il valore di mercato finale Vm di ciascuna unità è

dato dalla media pesata dei valori Vm1, Vm2 e Vt. I coefficienti di

ponderazione utilizzati sono: Vm1 = 0,2, Vm2 = 1 e Vt = 0,8. La scelta di

detti coefficienti privilegia l’utilizzo dei sottotetti quali pertinenze non

abitabili ma collegate alle unità residenziali sottostanti: questa soluzione

rappresenta un buon compromesso tra il valore, in verità piuttosto basso,

dei sottotetti quali pertinenze non collegate alle abitazioni, e quello dei

sottotetti quali unità abitative indipendenti, che richiedono però un ingente

investimento per la trasformazione. I valori finali sono:

Rif.CT Scal Piano Sup.unità Vm

U a (mq) (euro)

48 B P.3 15,76 8.319,01

Pagina 33 di 56
(A) A P.4 18,00 9.501,41

(B) A P.4 27,20 14.357,68

(C) A P.4 22,00 11.612,83

(D) A P.4 8,00 4.222,85

(E) A P.4 17,00 8.973,55

(F) A P.4 15,10 7.970,63

(G) A P.4 20,10 10.609,91

(H) A P.4 17,60 9.290,27

(I) A P.4 57,20 30.193,36

(J) A P.4 19,40 10.240,41

(K) A P.4 18,00 9.501,41

(L) A P.4 67,10 35.419,14

70 B P.5 46,00 24.280,46

71 B P.5 29,96 15.813,97

72 B P.5 46,00 24.280,46

73 B P.5 50,00 26.391,80

74 C P.5 44,00 23.225,14

75 C P.5 50,00 26.392,20

76 C P.5 48,00 25.336,51

77 C P.5 50,00 26.392,20

78 C P.5 67,00 35.365,55

79 C P.5 51,00 26.920,04

TOT. 424.610,7

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7. Tipologia posto auto

Il compendio immobiliare è dotato complessivamente di 15 posti auto

di cui 8 nel cortile prospiciente la via XXX , dotati di accesso attraverso

passo carraio affacciato sulla via stessa, e 7 nel cortile retrostante, disposti

lungo il limite sud del giardino, dotati di accesso sia dal primo cortile che

dalla via privata. La stima del valore di mercato di dette unità è stata

operata attraverso il procedimento di capitalizzazione dei redditi.

Da indagini di mercato e da fonti emerografiche risulta che il canone

mensile di locazione per un posto auto scoperto, con caratteristiche

analoghe a quelli oggetto di stima, è pari a 120 euro/mese. Per definire il

valore di mercato delle unità si è utilizzato un tasso di capitalizzazione

pari al 7,50%; inoltre si è provveduto alla determinazione del rendimento

netto mediante la decurtazione di spese ed oneri secondo i seguenti

parametri rintracciabili in letteratura (cfr. Marcello Orefice, Estimo vol.II,

op.cit.):

Spese di manutenzione ordinaria e straordina 3,00%

Spese di gestione ed amministrazione 1,00%

Alee per sfitti ed inesigibilità 1,00%

Spese per assicurazioni 0,50%

Aliquote di ammortamento 5,00%

Aliquote per imposte e tasse 10,00%

Totale detrazioni 20,50%

I valori di mercato sono così determinati:

Rif. Canone Vm cap.

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CTU (euro/anno)

5 1.440,00 15.264,00

6 1.440,00 15.264,00

7 1.440,00 15.264,00

8 1.440,00 15.264,00

9 1.440,00 15.264,00

10 1.440,00 15.264,00

24 1.440,00 15.264,00

PA1 1.440,00 15.264,00

PA2 1.440,00 15.264,00

PA3 1.440,00 15.264,00

PA4 1.440,00 15.264,00

PA5 1.440,00 15.264,00

PA6 1.440,00 15.264,00

PA7 1.440,00 15.264,00

PA8 1.440,00 15.264,00

TOT. 228.960,00

Si osservi che nei riferimenti forniti da CTU non sono previsti gli 8

posti auto presenti nel primo cortile, quello prospiciente la via XXX . Detti

posti sono stati inseriti in questa valutazione con una numerazione PA da 1

ad 8.

8. Tipologia giardino

Il compendio immobiliare comprende un giardino di modeste

dimensioni, ubicato lungo il confine nord della proprietà. Godono della

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vista del giardino il corpo di fabbrica della scala C e quello dell’ufficio

indipendente (rif. 23). Nei tra lati confinanti con le altre proprietà, il

giardino è circondato dai muri dei fabbricati circostanti: si tratta di

fabbricati pluripiano di età differenti. Lungo il lato ovest è presente un

rudere senza alcun valore di mercato ma con valore estetico, in quanto

crea uno schermo con il muro cieco della proprietà confinante.

Per la stima del valore di mercato si è utilizzato il procedimento del

valore di trasformazione, già descritto al paragrafo 6.2, in quanto si

ravvisa la possibilità di realizzare, nel suddetto giardino, parcheggi a raso

e/o posti auto interrati. In particolare, secondo quanto emerso da

considerazioni di entrambe le parti, si è proceduto alla stima secondo un

ipotesi che prevede:

n. 15 posti auto coperti

n. 30 posti auto interrati

La superficie convenzionale del posto auto è fissata in 25mq

determinando una superficie complessiva del fabbricato pari a 1.128,48mq

che saranno distribuiti su n.1 piano a raso e n.2 piani interrati. L’altezza

d’interpiano è fissata in 2,5m determinando una cubatura complessiva per

la porzione di fabbricato interrata pari a 1.880mc.

 Determinazione delle entrate (E) dell’operazione di investimento

immobiliare

Le succitate tipologie e quantità di posti auto, nell’ipotesi di un

intervento di edificazione, potranno essere collocate sul mercato ad un

valore determinabile attraverso il procedimento di capitalizzazione dei

redditi, partendo dal canone di locazione mensile rilevato da indagini di

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mercato e fonti emerografiche. In particolare si sono utilizzati i seguenti

canoni di riferimento:

Posto auto coperto 150,00 euro/mese

Posto auto interrato 250,00 euro/mese

Analogamente a quanto effettuato nel paragrafo 7, operando le

opportune detrazioni già discusse, si perviene al valore di mercato delle

due tipologie di posti auto:

Posto auto coperto 19.080,00 euro/cad.

Posto auto interrato 31.800,00 euro/cad.

Il valore di mercato dei posti auto realizzabili coincide con le entrate E

dell’operazione, ed è pertanto pari a 1.240.200,00 euro.

 Determinazione di (Kt)

I costi ordinari di costruzione per interventi similari a quello ipotizzato

sono stati assunti attraverso indagini condotte nel settore delle costruzioni

ed ammontano a 370,00 euro per ogni metro cubo di costruzione interrata

realizzata, una cifra ragguardevole che trova origine nella complessità

delle opere da eseguire, dato lo spazio ridotto a disposizione, e la presenza

di edifici pluripiano lungo il confine che aumenta il rischio e la

complessità tecnica dell’intervento stesso. In conclusione si ottiene il

seguente valore di costo:

Kt’ = 370,00 euro/mc x 1.880 mc = 695.600,00 euro

A detti costi occorre aggiungere una quota per le sistemazioni esterne

e la formazione di posti auto coperti al piano campagna:

Kt’’ = 80,00 euro/mq x 376 mq = 30.080,00 euro

I costi tecnici di costruzione totali sono pertanto:

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Kt = Kt’ + Kt’’ = (695.600,00 + 30.080,00 ) euro = 725.680,00 euro

 Determinazione dei costi accessori, prestazioni professionali

(Kp)

Tali onorari incidono mediamente sul costo di costruzione del

fabbricato da realizzare in ragione di 5,0% di Kt; considerando inoltre gli

oneri per la predisposizione del piano di sicurezza (oltre il rimborso dei

costi fissi previsti per legge) si ottiene quanto segue:

Kp = 69.776,20 euro

 Determinazione costi per imposte e tasse (Ki)

Per la determinazione di (Ki) si osserva che le disposizioni della

Legge Regionale 19 novembre 1999 n.22 annullano ogni onere

concessorio per la tipologia di opere in esame. Pertanto sono nulli sia gli

oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, sia il contributo sul costo

tecnico di costruzione.

 Determinazione del profitto del promotore (P)

Ritenendo ordinario per un promotore un profitto unitario pari al 20%

del valore di mercato (Vm), è previsto nel caso in esame il profitto lordo

(P) pari a 248.040,00 euro.

Gli oneri finanziari sostenuti per la realizzazione dell’intervento

edilizio sono, infine, rapportati ad un saggio di interesse pari a:

i = 8,0% (“prime rate attuale” arrotondato)

ed a un numero realistico di anni intercorrenti dall’inizio dei lavori

sino alla vendita dell’ultimo posto auto pari a:

n = 3,00

considerata la contenuta dimensione dell’intervento ipotizzato.

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Dalla applicazione del modello di stima consegue un valore di

mercato dei terreno suscettibile di trasformazione in questione pari a:

Vt = 147.751,33 euro

L’incidenza del fattore di produzione terra sul valore del fabbricato

realizzabile risulta attestarsi intorno al 12%: tale incidenza è certamente

inferiore ai valori ordinari che usualmente si attestano sul 20%; tuttavia

occorre ricordare che l’operazione di trasformazione ipotizzata è piuttosto

complessa dal punto di vista tecnico e contiene, inoltre, una quota di

rischio decisamente superiore all’ordinarietà: in simili situazioni i costi

tecnici Ktc presentano incidenze molto alte che, di conseguenze, portano

l’incidenza del fattore terra ai livelli rilevati.

9. Stima del valore di mercato del compendio immobiliare

La stima del valore di mercato dell’intero compendio immobiliare è

data dalla somma delle stime delle parti (le diverse tipologie sopra

analizzate) più la stima di alcune porzioni di bene funzionali all’intero

compendio: l’area urbana nella via privata (rif. 1), il passaggio coperto tra

primo e secondo cortile (rif. 4), l’androne del primo cortile con il cortile e

il servizio igienico (rif. 2), la portineria (rif. 16). In particolare, rispetto

alla suddivisione proposta dal CTU, si stralcia dalle stime dei suddetti

riferimenti la quota parte relativa ai cortili, che invece si intende

ricompresa nella stima dei posti auto.

9.1. Stima del valore di mercato dei riferimenti 1, 2, 4 e 16

 Rif. 1: area urbana

In merito al riferimento numero 1, l’area urbana nella via privata, si

osserva che detta area è gravata da servitù di passo nei confronti del civico

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8; inoltre su detta area è presente una aiuola fiorita la cui rimozione non

sembrerebbe consentita da convenzioni stipulate con gli altri fondi che

usufruiscono della via; infine, se anche ci fossero i presupposti tecnico-

legali per procedere alla rimozione e al diverso utilizzo dell’area,

resterebbe comunque un impedimento di natura estetica: la via infatti

presenta due aiuole disposte simmetricamente rispetto all’asse della via

stessa che conferiscono aspetto gradevole ad un accesso carrabile che

altrimenti risulterebbe esteticamente piuttosto povero. Oltre all’eventuale

danno estetico derivante dal diverso uso dell’area in oggetto, si avrebbe

anche un danno alle unità commerciali e residenziali prospicienti la via

privata, poiché verrebbe meno un’area di filtro che consente ai pedoni di

passeggiare guardando le vetrine, e alle abitazioni di essere protette dal

traffico veicolare. Per le considerazioni di cui sopra si ipotizza un uso

dell’area in oggetto connesso alle attività commerciali dei negozi

prospicenti la stessa; per un simile uso, l’unico che si ritiene possibile

senza arrecare danno al compendio, il valore di mercato dell’area è stimato

in 75.000 euro.

 Rif. 2 e 16: androne, servizio igienico, portineria

Detti beni si affacciano tutti sul primo cortile e rappresentano aree

comuni al servizio dell’intero compendio cui difficilmente si potrà

rinunciare. In particolare l’androne, per evidenti ragioni di sicurezza e per

consentire l’accesso alla proprietà agli autoveicoli, non potrà che restare

tale nel tempo; lo stesso dicasi per il servizio igienico la cui eliminazione

richiederebbe la creazione di nuovi servizi nelle unità commerciali. In

conclusione solo la portineria, tra i beni in epigrafe, è dotata di valore di

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mercato concreto in quanto potrebbe essere eliminata ed i locali annessi

alle unità confinanti. Sulla base di dette considerazioni si forfettizza il

valore di tutti i citati riferimenti in 75.000 euro.

 Rif. 4: passaggio tra primo e secondo cortile

Nell’ipotesi di un progetto divisionale che suddivida la proprietà in

modo da rendere indipendente le unità prospicienti il secondo cortile,

l’androne per il passaggio da un cortile all’altro potrebbe essere

trasformato per altri usi. Naturalmente detta possibilità è soggetta a

numerose condizioni dipendenti dallo stato e dall’uso dell’immobile nel

momento in cui si volesse attuare la trasformazione. Ad esempio

occorrerebbe verificare la normativa di prevenzioni incendi che potrebbe

non essere favorevole alla trasformazione. Poiché al momento non è

possibile ipotizzare delle trasformazioni la cui fattibilità tecnica possa

essere efficacemente verificata, si forfettizza il valore del bene in 30.000

euro.

9.2. Stima del valore di mercato complessivo

In conclusione si riassumono i valori di mercato complessivi per le

diverse tipologie immobiliari presenti nel compendio:

Tipologia Vm (euro)

Appartamenti 5.837.531,00

Negozi 1.470.550,00

Uffici 2.078.337,00

Cantine 302.155,88

Sottotetti 529.185,36

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Posti auto 228.960,00

Giardino 147.751,33

Area urbana (Rif.1) 75.000,00

Passaggio coperto (Rif.4) 30.000,00

Portineria ecc. (Riff.2 e 16) 50.000,00

TOTALE 10.749.470,57

Considerando i riferimenti forniti dal CTU i valori di mercato per

ciascuno di essi sono di seguito riassunti:

Rif. Vm (euro) Tipologia

1 75.000 Area urbana

2+16 50.000 Portineria ecc.

4 30.000 Androne 2° cort.

5 15.264 Posto auto

6 15.264 Posto auto

7 15.264 Posto auto

8 15.264 Posto auto

9 15.264 Posto auto

10 15.264 Posto auto

11 147.751 Giardino

12 96.521 Negozio

13+14 192.006 Negozio

15 220.169 Negozio

17 88.430 Negozio

18 116.923 Negozio

19+20 756.501 Negozio

Pagina 43 di 56
21 397.137 Ufficio

22+117+118 702.775 Ufficio

23 978.425 Ufficio

24 15.264 Posto auto

25 188.976 Appartamento

26 230.006 Appartamento

27 196.443 Appartamento

28 202.668 Appartamento

29 167.788 Appartamento

30 24.885 Appartamento

31 107.336 Appartamento

32 175.066 Appartamento

33 125.778 Appartamento

34 204.219 Appartamento

35 215.530 Appartamento

36 113.654 Appartamento

37 201.202 Appartamento

38 260.270 Appartamento

39 212.589 Appartamento

40 213.623 Appartamento

41 180.066 Appartamento

42 145.782 Appartamento

43 195.073 Appartamento

44 140.868 Appartamento

45 193.856 Appartamento

Pagina 44 di 56
46 115.362 Appartamento

47 148.866 Appartamento

48 10.368 Sottotetto

49 117.849 Appartamento

50 144.047 Appartamento

51 175.066 Appartamento

52 134.831 Appartamento

53 141.515 Appartamento

54 102.102 Appartamento

55 169.335 Appartamento

63 108.545 Appartamento

64 126.692 Appartamento

65 155.058 Appartamento

66 126.781 Appartamento

67 129.884 Appartamento

68 100.776 Appartamento

69 145.144 Appartamento

70 30.260 Sottotetto

71 19.709 Sottotetto

72 30.260 Sottotetto

73 32.892 Sottotetto

74 28.945 Sottotetto

75 32.892 Sottotetto

76 31.577 Sottotetto

77 32.892 Sottotetto

Pagina 45 di 56
78 44.076 Sottotetto

79 33.550 Sottotetto

80 91.806 Cantina

81 2.054 Cantina

82 30.888 Cantina

83 3.372 Cantina

84 4.095 Cantina

85 2.179 Cantina

86 2.379 Cantina

87 4.334 Cantina

88 2.340 Cantina

89 2.059 Cantina

90 2.387 Cantina

91 3.271 Cantina

92 20.592 Cantina

93 11.154 Cantina

94 4.134 Cantina

95 1.864 Cantina

96 1.885 Cantina

97 18.241 Cantina

98 4.342 Cantina

99 3.949 Cantina

100 2.891 Cantina

101 2.860 Cantina

102 2.340 Cantina

Pagina 46 di 56
103 2.059 Cantina

104 2.059 Cantina

105 2.153 Cantina

106 2.626 Cantina

107 1.901 Cantina

108 2.332 Cantina

109 2.028 Cantina

110 2.111 Cantina

111 47.962 Cantina

112 1.872 Cantina

113 2.512 Cantina

114 1.768 Cantina

115 1.768 Cantina

116 2.512 Cantina

119 536 Cantina

120 541 Cantina

(A) 11.841 Sottotetto

(B) 17.894 Sottotetto

(C) 14.473 Sottotetto

(D) 5.263 Sottotetto

(E) 11.184 Sottotetto

(F) 9.934 Sottotetto

(G) 13.223 Sottotetto

(H) 11.578 Sottotetto

(I) 37.629 Sottotetto

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(J) 12.762 Sottotetto

(K) 11.841 Sottotetto

(L) 44.142 Sottotetto

PA1 15.264 Posto auto

PA2 15.264 Posto auto

PA3 15.264 Posto auto

PA4 15.264 Posto auto

PA5 15.264 Posto auto

PA5 15.264 Posto auto

PA7 15.264 Posto auto

PA8 15.264 Posto auto

10.749.47 TOTALE

III. PROPOSTA DI PROGETTO DIVISIONALE

1. Premessa

1.1. Obiettivo della divisione

Come si evince dagli atti l’obiettivo della divisione giudiziale è quello

di sciogliere la comunione dei beni per cui è causa identificando ed

assegnando a parte convenuta la spettante quota di 1/6 del compendio

immobiliare; parte attrice ha altresì dichiarato di voler mantenere la

comunione dei 5/6 del bene.

1.2. Valore della quota

Secondo la stima presentata al capitolo II della presente memoria

l’intero compendio immobiliare ha un valore di mercato pari a 10.749.471

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euro, pertanto la quota Q, espressa in termini di valore di mercato,

spettante a parte convenuta è così determinata:

Q = 1 x Vm / 6 = 1 x 10.749.471 euro / 6 = 1.791.578 euro

Una divisione operata in termini di valore e non di superificie sembra

la soluzione più equa in quanto all’interno delle diverse tipologie, come è

rilevabile anche dalle stime presentate nel precedente capitolo, vi sono

forti differenze qualitative che potrebbero penalizzare l’una o l’altra parte

nell’attribuzione di unità immobiliari secondo un criterio di quota parte di

superficie per ogni tipologia. Pertanto si procederà all’individuazione di

proposte di porzioni immobiliari la cui somma rappresenti la quota di

valore Q.

2. Proposte

2.1. Osservazioni preliminari alle proposte

Il progetto divisionale dovrà tenere conto della succitata volontà

espressa da parte attrice di mantenere indivisa la quota dei 5/6 del bene. In

un compendio immobiliare di simili dimensioni ed importanza è evidente

che la proprietà di 1/6 dello stesso presenta un peso assai poco rilevante in

ogni decisione e scelta relativa alla gestione. Occorre, tuttavia, ricordare

che lo scioglimento della comunione sul bene oggetto di causa ha come

fine ultimo la possibilità che ogni parte disponga liberamente della propria

quota di proprietà indipendentemente dalla volontà delle altre parti (che


5
qui si manifesta mantenendo inalterata la comunione sui /6 del

compendio); è importante, dunque, formulare delle proposte che

consentano a parte convenuta di disporre del proprio sesto il più

liberamente possibile, prescindendo dalle iniziative intraprese da parte

Pagina 49 di 56
attrice e dalla sua volontà di mantenere inalterata la comunione sulle

restanti quote del bene.

Per conseguire l’obiettivo di cui sopra l’idea di fondo che ha guidato

la formulazione delle proposte è quella di individuare, sulla base del

valore a corpo delle unità immobiliari del compendio, una quota del valore

di un sesto dell’intero patrimonio che sia il più indipendente possibile dai

restanti 5/6 : questo consentirebbe di evitare, per quanto possibile, servitù e

altri dispositivi che potrebbero limitare il godimento della quota di parte

convenuta.

Prima proposta divisionale

Con riferimento alle considerazioni preliminari di cui sopra, si

procede alla formulazione della seguente proposta che comprende il corpo

di fabbrica ad uso ufficio prospiciente al giardino, il secondo cortile

comprensivo di giardino, alcuni appartamenti e cantine. Questa soluzione,

che per altro rappresenta il perfezionamento di una proposta già formulata

da parte convenuta e condivisa nello spirito da parte attrice, come si

evince dalla documentazione agli atti, offre il vantaggio di separare

nettamente le due proprietà. In particolare, per quanto concerne l’accesso

agli uffici e l’utilizzo dei posti auto, non si creerebbe servitù alcuna in

quanto il secondo cortile è dotato di accesso indipendente.

La proposta può essere così sintetizzata:

Unità immobiliare Valore Vm

(euro)

Appartamenti

Pagina 50 di 56
Rif. 44 140.868,00

Rif. 45 193.856,00

Storno ristruttuazione Rif. -59.648,00

45

Rif. 46 115.362,00

Rif. 47 148.866,00

Negozi

Nessuno 0,00

Uffici

Rif. 23 978.425,00

Cantine

Rif. 92 20.592,00

Rif. 93 11.154,00

Rif. 106 2.626,00

Sottotetti

Nessuno 0,00

Posti auto

Rif. 5 15.264,00

Rif. 6 15.264,00

Rif. 7 15.264,00

Rif. 8 15.264,00

Rif. 9 15.264,00

Rif. 10 15.264,00

Rif. 24 15.264,00

Giardino

Pagina 51 di 56
Rif. 11 147.751,33

Altre varie

Nessuno 0,00

Totale proposta 1.806.700,33

Quota 1/6 1.791.578,43

Conguaglio 15.121,90

La somma dei valori nella proposta sopra formulata supera la quota di


1
/6 del valore dell’intero compendio; parte convenuta è disponibile al

pagamento del conguaglio derivante dalla suddivisione secondo lo schema

proposto.

Si osservi che il Rif.45 è costituito da unità residenziale in affitto a

parte convenuta; detta unità è stata recentemente interamente ristrutturata

dalla parte stessa con ingente spesa. Poiché anche parte attrice si è

dichiarata d’accordo con lo storno della somma investita da parte

convenuta su detta unità, si conviene di forfettizzare i lavori di

ristrutturazione in 800 euro/mq per un totale di 59.648,00 euro.

2.2. Seconda proposta divisionale

Questa seconda proposta divisionale trova origine dalla necessità di

formulare un’ipotesi alternativa alla prima che rispecchi il principio di

assegnazione di una quota parte di immobile per ogni tipologia presente.

Rispetto alla prima proposta, tuttavia, questa ipotesi consente una minor

indipendenza delle due proprietà costituende.

Nel dettaglio la proposta è così articolata:

Unità immobiliare Valore Vm (euro)

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Appartamenti

Rif. 41 180.066,00

Rif. 42 145.782,00

Rif. 43 195.073,00

Rif. 44 140.868,00

Rif. 45 193.856,00

Storno ristruttuazione -59.648,00

Rif. 45

Rif. 46 115.362,00

Rif. 47 148.866,00

Negozi

Rif. 13+14 192.006,00

Uffici

Rif. 21 397.137,00

Cantine

Rif. 90 2.386,80

Rif. 91 3.270,80

Rif. 93 11.154,00

Rif. 106 2.626,00

Rif. 112 1.872,00

Sottotetti

Rif. 70 30.260,46

Rif. 71 19.708,77

Rif. 72 30.260,46

Rif. 73 32.891,80

Pagina 53 di 56
Posti auto

Rif. 5 15.264,00

Rif. 6 15.264,00

Rif. PA1 15.264,00

Giardino

Nessuno 0,00

Altre varie

Nessuno 0,00

Totale proposta 1.829.591,08

Quota 1/6 1.791.578,43

Conguaglio 38.012,65

Così come per la prima proposta divisionale, la somma dei valori nella

proposta sopra formulata supera la quota di 1/6 del valore dell’intero

compendio; parte convenuta è disponibile al pagamento del conguaglio

derivante dalla suddivisione secondo lo schema proposto.

In merito allo storno relativo al rif. 45 si vedano le osservazioni al

paragrafo 0.

IV. CONCLUSIONI

In conclusione è possibile affermare che la comoda divisibilità del

fabbricato è possibile ed attuabile secondo la proposta divisionale qui

formulata a pagina 51 e 52 e che viene qui di seguito riepilogata:

Unità immobiliare Valore Vm

(euro)

Appartamenti

Rif. 44 140.868,00

Pagina 54 di 56
Rif. 45 193.856,00

Storno ristruttuazione Rif. -59.648,00

45

Rif. 46 115.362,00

Rif. 47 148.866,00

Negozi

Nessuno 0,00

Uffici

Rif. 23 978.425,00

Cantine

Rif. 92 20.592,00

Rif. 93 11.154,00

Rif. 106 2.626,00

Sottotetti

Nessuno 0,00

Posti auto

Rif. 5 15.264,00

Rif. 6 15.264,00

Rif. 7 15.264,00

Rif. 8 15.264,00

Rif. 9 15.264,00

Rif. 10 15.264,00

Rif. 24 15.264,00

Giardino

Rif. 11 147.751,33

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Altre varie

Nessuno 0,00

Totale proposta 1.806.700,33

Quota 1/6 1.791.578,43

Conguaglio 15.121,90

Tale soluzione consente non solo una comoda divisione del fabbricato

secondo le quota di proprietà oggetto della presente vertenza, ma consente

anche di annullare ogni eventuale deprezzamento di valore di mercato dei

compendi immobiliari che si verrebbero a creare a causa della assenza di

servitù o di limiti di godimento che, invece, altre proposte potrebbero

imporre.

La pressoché totale autonomia di ciascun compendio immobiliare

annulla, quindi, interferenze reciproche sia di godimento che, nel futuro

(in ipotesi di eventuale vendita), dei prezzi conseguibili nel mercato.

La divisione proposta, oltre che comoda e fattibile concretamente,

determina anche un ridotto conguaglio monetario, risultando quindi

fattibile anche dal punto di vista economico per tutti i soggetti in lite.

----------°°°°°-----------

IL sottoscritto CTP rassegna la presente relazione tecnica di parte al

CTU, arch. XXX , pregandolo di allegare tale memoria tecnica alla propria

relazione di CTU.

Con osservanza.

Marco Brischetto

Milano, 22 ottobre 2005

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